DPR151 2011
DPR151 2011
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22-9-2011 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 221
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6. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3 del nate da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi,
presente decreto in caso di modifiche che comportano un che non rientrano tra quelle riportate all’Allegato I.
aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antin-
cendio, l’obbligo per l’interessato di avviare nuovamente 3. Il Comando esamina l’istanza e, con proprio moti-
le procedure previste dal presente articolo ricorre quando vato parere, la trasmette entro trenta giorni alla Direzione
vi sono modifiche di lavorazione o di strutture, nei casi di regionale. Il Direttore, sentito il Comitato tecnico regio-
nuova destinazione dei locali o di variazioni qualitative e nale per la prevenzione incendi, di cui all’articolo 22 del
quantitative delle sostanze pericolose esistenti negli stabili- decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, si pronuncia
menti o depositi e ogni qualvolta sopraggiunga una modifi- entro sessanta giorni dalla ricezione dell’istanza, e ne dà
ca delle condizioni di sicurezza precedentemente accertate. contestuale comunicazione al Comando al quale la stessa
è stata presentata ed al richiedente.
Art. 5.
Art. 8.
Attestazione di rinnovo periodico
di conformità antincendio Nulla osta di fattibilità
1. La richiesta di rinnovo periodico di conformità an-
tincendio che, ogni cinque anni, il titolare delle attività 1. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui
di cui all’Allegato I del presente regolamento è tenuto all’Allegato I del presente regolamento, categorie B e C,
ad inviare al Comando, è effettuata tramite una dichia- possono richiedere al Comando l’esame preliminare della
razione attestante l’assenza di variazioni alle condizioni fattibilità dei progetti di particolare complessità, ai fini
di sicurezza antincendio corredata dalla documentazione del rilascio del nulla osta di fattibilità.
prevista dal decreto di cui all’articolo 2, comma 7. Il Co-
mando rilascia contestuale ricevuta dell’avvenuta presen- Art. 9.
tazione della dichiarazione.
2. Per le attività di cui ai numeri 6, 7, 8, 64, 71, 72 e 77 Verifiche in corso d’opera
dell’Allegato I, la cadenza quinquennale di cui al com-
ma 1 è elevata a dieci anni. 1. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui
all’Allegato I del presente regolamento, possono richie-
Art. 6. dere al Comando l’effettuazione di visite tecniche, da ef-
fettuarsi nel corso di realizzazione dell’opera.
Obblighi connessi con l’esercizio dell’attività
1. Gli enti e i privati responsabili di attività di cui all’Al- Art. 10.
legato I del presente regolamento, non soggette alla disci-
plina del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e succes- Raccordo con le procedure dello sportello unico
sive modificazioni, hanno l’obbligo di mantenere in stato per le attività produttive (SUAP)
di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre
misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare ve- 1. Per le attività di cui all’Allegato I del presente re-
rifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo golamento di competenza del SUAP si applica il decreto
le cadenze temporali che sono indicate dal Comando nel del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160.
certificato di prevenzione o all’atto del rilascio della rice-
vuta a seguito della presentazione della SCIA di cui all’ar- 2. Ai soli fini antincendio le attività di cui all’Allegato
ticolo 4, comma 1, nonché di assicurare una adeguata in- I, categoria A, ricadono nel procedimento automatizzato
formazione sui rischi di incendio connessi con la specifica di cui al Capo III del decreto del Presidente della Repub-
attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, blica 7 settembre 2010, n. 160, fatti salvi i casi in cui si
sulle precauzioni da osservare per evitare l’insorgere di un applica il procedimento ordinario di cui al Capo IV dello
incendio e sulle procedure da attuare in caso di incendio. stesso decreto.
2. I controlli, le verifiche, gli interventi di manuten- 3. La documentazione di cui alla lettera a) del comma 1
zione e l’informazione di cui al comma 1, devono essere dell’articolo 10 del decreto del Presidente della Repub-
annotati in un apposito registro a cura dei responsabili blica 7 settembre 2010, n. 160, è completata, ai fini del-
dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto aggior- la rispondenza dell’opera alle prescrizioni previste dalla
nato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza normativa di prevenzione degli incendi, dalla SCIA di cui
del Comando. all’articolo 4 del presente regolamento.
Art. 7.
Art. 11.
Deroghe
Disposizioni transitorie e finali
1. Qualora le attività soggette ai controlli di prevenzio-
ne incendi di cui all’Allegato I del presente regolamento, 1. Fino all’adozione del decreto ministeriale di cui al
presentino caratteristiche tali da non consentire l’integra- comma 7 dell’articolo 2, si applicano le disposizioni del
le osservanza delle regole tecniche di prevenzione incen- decreto del Ministro dell’interno in data 4 maggio 1998,
di vigenti, gli interessati, con le modalità stabilite dal de- pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.104 del 7 maggio
creto di cui all’articolo 2, comma 7, possono presentare 1998, recante disposizioni relative alle modalità di pre-
al Comando istanza di deroga al rispetto della normativa sentazione ed al contenuto delle domande per l’avvio di
antincendio. procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’unifor-
2. Possono presentare istanza di deroga, con le moda- mità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei
lità di cui al comma 1, anche i titolari di attività, discipli- vigili del fuoco.
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2. Fino all’adozione del decreto ministeriale di cui al 8. Sono fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 16,
comma 7 dell’articolo 2, all’istanza di cui al comma 1 comma 7, del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139.
dell’articolo 4, presentata per la messa in esercizio dei
depositi di gas di petrolio liquefatto in serbatoi fissi di
capacità complessiva non superiore a 5 metri cubi non a Art. 12.
servizio di attività di cui all’Allegato I, sono allegati:
a) la dichiarazione di conformità di cui all’articolo 7 Abrogazioni
del decreto del Ministro dello sviluppo economico del
22 gennaio 2008, n. 37; 1. Dalla data di entrata in vigore del presente regola-
b) una dichiarazione in cui il titolare attesta che sono mento sono abrogate le seguenti disposizioni:
state rispettate le prescrizioni vigenti in materia di pre-
venzione degli incendi e si impegna al rispetto degli ob- a) decreto del Presidente della Repubblica del
blighi di cui all’articolo 6 del presente regolamento; 26 maggio 1959, n. 689, regolamento recante la determi-
c) una planimetria del deposito, in scala idonea fir- nazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della
mata da un professionista iscritto nel relativo albo profes- prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del
sionale e nell’ambito delle specifiche competenze, o dal Corpo dei vigili del fuoco;
responsabile tecnico dell’impresa che procede all’instal-
lazione del deposito. b) decreto del Presidente della Repubblica 12 gen-
naio 1998, n. 37, concernente regolamento recante disci-
3. Fino all’adozione del decreto ministeriale di cui al plina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi,
comma 2 dell’articolo 23 del decreto legislativo 8 marzo a norma dell’articolo 20, comma 8, della legge 15 marzo
2006, n. 139, si applicano le disposizioni del decreto del 1997, n. 59;
Ministro dell’interno 3 febbraio 2006 adottato di concerto
con il Ministro dell’economia e delle finanze. Per le nuove c) decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile
attività introdotte all’Allegato I del presente regolamento, 2006, n. 214, concernente regolamento recante semplifi-
si applicano le tariffe già previste per le attività di analoga cazione delle procedure di prevenzione incendi relative ai
complessità, come individuate nella tabella di equipara- depositi di g.p.l. in serbatoi fissi di capacità complessiva
zione di cui all’Allegato II del presente regolamento. non superiore a 5 metri cubi;
4. Gli enti e i privati responsabili delle nuove attività
introdotte all’Allegato I, esistenti alla data di pubblicazio- d) decreto del Ministro dell’interno in data 16 feb-
ne del presente regolamento, devono espletare i prescritti braio 1982, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98
adempimenti entro un anno dalla data di entrata in vigore del 9 aprile 1982, recante modificazioni del decreto del
del presente regolamento. Ministro dell’interno 27 settembre 1965, concernente la
5. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui determinazione delle attività soggette alle visite di pre-
all’Allegato I, esistenti alla data di entrata in vigore del venzione incendi;
presente regolamento ed in possesso del Certificato di
prevenzione incendi, alla scadenza del medesimo Certifi- e) articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006,
cato devono espletare gli adempimenti prescritti all’arti- n. 139, recante riassetto delle disposizioni relative alle
colo 5 del presente regolamento. funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del
6. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui al fuoco, a norma dell’articolo 11 della legge 29 luglio 2003,
comma 2, dell’articolo 5, presentano la prima attestazione n. 229, limitatamente a:
di rinnovo periodico, entro i seguenti termini:
1) comma 1: il secondo periodo;
a) entro sei anni dalla data di entrata in vigore del
presente regolamento per le attività con certificato di pre- 2) comma 2 : dalle parole: «a conclusione di un
venzione incendi una tantum rilasciato antecedentemente procedimento» fino alle parole: «attività medesime»;
al 1° gennaio 1988;
b) entro otto anni dalla data di entrata in vigore del 3) comma 4: dalle parole: «Ai fini» fino alle paro-
presente regolamento per le attività con certificato di pre- le: «prevenzione incendi» e dalle parole: «oltre ad esegui-
venzione incendi una tantum rilasciato nel periodo com- re» fino alle parole: «accertamenti e valutazioni»;
preso tra il 1° gennaio 1988 ed il 31 dicembre 1999;
c) entro dieci anni dalla data di entrata in vigore del f) articolo 6, comma 8, del decreto del Presidente
presente regolamento per le attività con certificato di pre- della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
venzione incendi una tantum rilasciato nel periodo com-
preso tra il 1° gennaio 2000 e la data di entrata in vigore Art. 13.
del presente regolamento.
7. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui
all’Allegato I, che alla data di entrata in vigore del presen- Clausola di neutralità finanziaria
te regolamento hanno acquisito il parere di conformità di
cui all’articolo 2 del decreto del Presidente della Repub- 1. Dall’attuazione del presente regolamento non devo-
blica 12 gennaio 1998, n. 37, devono espletare gli adem- no derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pimenti di cui all’articolo 4 del presente regolamento. pubblica.
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2. Le amministrazioni pubbliche interessate svolgono le attività previste dal presente regolamento con le risorse
umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della
Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
NAPOLITANO
ALLEGATO I
(di cui all’articolo 2, comma 2)
CATEGORIA
N. ATTIVITA’
A B C
3
a) compressi con capacità geometrica Impianti di
complessiva superiore o uguale a 0,75 m3: rivendite, depositi riempimento,
3
fino a 10 m depositi oltre 10
m3
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4
b) disciolti o liquefatti per capacità geometrica - Depositi di gas
complessiva superiore o uguale a 0,3 m3 - Depositi di gas
diversi dal GPL
- Depositi di fino a 5 m3 diversi dal GPL
GPL fino a 5 oltre i 5 m3
m3 - Depositi di GPL
- Depositi di
da 5 m3 fino a 13
GPL oltre i 13
m3 m3
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integrazioni. regolamento di
esecuzione del
Esercizi di vendita di artifici pirotecnici declassificati testo unico delle
in “libera vendita” con quantitativi complessivi in leggi di pubblica
vendita e/o deposito superiori a 500 kg, comprensivi sicurezza
degli imballaggi. approvato con
regio decreto 6
maggio 1940, n.
635, e successive
modificazioni ed
integrazioni.”
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kg
Fabbriche di fiammiferi;
25 depositi di fiammiferi con quantitativi in massa tutti
superiori a 500 kg
Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega o
26 detiene magnesio, elektron e altre leghe ad alto tenore tutti
di magnesio
Mulini per cereali ed altre macinazioni con Mulini per
Depositi di cereali
potenzialità giornaliera superiore a 20.000 kg; cereali ed altre
e di altre
27 depositi di cereali e di altre macinazioni con macinazioni;
macinazioni fino
quantitativi in massa superiori a 50.000 kg depositi oltre
a 100.000 kg
100.000 kg
Impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in
28 genere con depositi di prodotto essiccato con tutti
quantitativi in massa superiori a 50.000 kg
29 Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè tutti
Zuccherifici e raffinerie dello zucchero
30 tutti
Pastifici e/o riserie con produzione giornaliera
31 tutti
superiore a 50.000 kg
Stabilimenti ed impianti ove si lavora e/o detiene
foglia di tabacco con processi di essiccazione con
32 tutti
oltre 100 addetti o con quantitativi globali in ciclo e/o
in deposito superiori a 50.000 kg
Stabilimenti ed impianti per la produzione della carta
e dei cartoni e di allestimento di prodotti cartotecnici
33 tutti
in genere con oltre 25 addetti o con materiale in
lavorazione e/o in deposito superiore a 50.000 kg
Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici,
archivi di materiale cartaceo, biblioteche, depositi per
34 la cernita della carta usata, di stracci di cascami e di fino a 50.000 kg oltre 50.000 kg
fibre tessili per l'industria della carta, con quantitativi
in massa superiori a 5.000 kg.
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sotterranee.
79 Interporti con superficie superiore a 20.000 m2 tutti
Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e
80 ferroviarie superiori a 2000 m tutte
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ALLEGATO II
(di cui all’articolo 11, comma 3)
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superiori a 0,5 mc
13 - Stabilimenti ed
impianti ove si producono
e/o impiegano liquidi
combustibili con punto di
infiammabilità da 65 °C a
125 °C, per quantitativi
globali in ciclo o in
deposito superiori a 0,5 mc
Stabilimenti ed impianti per la
preparazione di oli lubrificanti, oli
14 - Stabilimenti ed
diatermici e simili, con punto di
impianti per la preparazione
11
di olii lubrificanti olii infiammabilità superiore a 125 °C, con
diatermici e simili quantitativi globali in ciclo e/o in
deposito superiori a 5 m3.
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(liquidi e gassosi)
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catalizzatori
27 - Stabilimenti ed Stabilimenti ed impianti ove si
impianti ove si producono, producono, impiegano o detengono nitrati
impiegano o detengono di ammonio, di metalli alcalini e alcolino-
20 nitrati di ammonio, di terrosi, nitrato di piombo e perossidi
metalli alcalini e alcalino- inorganici
terrosi, nitrato di piombo e
perossidi inorganici
28 - Stabilimenti ed Stabilimenti ed impianti ove si
impianti ove si producono, producono, impiegano o detengono
impiegano o detengono sostanze soggette all’accensione
sostanze soggette spontanea e/o sostanze che a contatto con
21
all'accensione spontanea l’acqua sviluppano gas infiammabili.
e/o sostanze che a contatto
con l'acqua sviluppano gas
infiammabili
29 - Stabilimenti ed Stabilimenti ed impianti ove si produce
impianti ove si produce acqua ossigenata con concentrazione
acqua ossigenata con superiore al 60% di perossido di idrogeno
22
concentrazione superiore al
60% di perossido di
idrogeno
31 - Stabilimenti ed Stabilimenti ed impianti ove si produce,
impianti ove si produce, impiega e/o detiene fosforo e/o
23 impiega e/o detiene fosforo sesquisolfuro di fosforo
e/o sesquisolfuro di fosforo
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superiore a 25 kW
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AVVERTENZA:
Il testo delle note qui pubblicato è stato redatto ai sensi dell’art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle
leggi, sull’emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R.
28 dicembre 1985, n. 1092, al solo fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge alle quali è operato il rinvio. Restano invariati il valore e
l’efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
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e) previsione di decreti ministeriali di natura non regolamentare di conclusione del procedimento sono valutate ai fini della responsabili-
per la definizione dei compiti delle unità dirigenziali nell’ambito degli tà dirigenziale o disciplinare e amministrativa, nonché ai fini dell’attri-
uffici dirigenziali generali . buzione della retribuzione di risultato. Resta salvo il diritto del privato
4-ter. Con regolamenti da emanare ai sensi del comma 1 del pre- di dimostrare il danno derivante dalla mancata osservanza del termine di
sente articolo, si provvede al periodico riordino delle disposizioni rego- conclusione del procedimento ai sensi degli articoli 2 e 2-bis.”;
lamentari vigenti, alla ricognizione di quelle che sono state oggetto di e) il comma 7 è sostituito dal seguente:
abrogazione implicita e all’espressa abrogazione di quelle che hanno “7. Si considera acquisito l’assenso dell’amministrazione, ivi com-
esaurito la loro funzione o sono prive di effettivo contenuto normativo o prese quelle preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumi-
sono comunque obsolete.». tà, alla tutela paesaggistico-territoriale e alla tutela ambientale, esclusi
— La legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di i provvedimenti in materia di VIA, VAS e AIA, il cui rappresentante,
procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti ammi- all’esito dei lavori della conferenza, non abbia espresso definitivamente
nistrativi), è pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 18 agosto 1990, n. 192. la volontà dell’amministrazione rappresentata.”;
— Si riporta il testo dell’art. 49 del decreto-legge 31 maggio 2010, f) il comma 9 è soppresso.
n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010 n. 122: 3. All’art. 14-quater della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono appor-
«Art. 49 (Disposizioni in materia di conferenza di servizi). — tate le seguenti modificazioni:
1. All’art. 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono apportate le se- a) al comma 1, dopo le parole: “rappresentanti delle amministra-
guenti modificazioni: zioni” sono inserite le seguenti: “ivi comprese quelle preposte alla tutela
a) al comma 1, le parole: “indice di regola” sono sostituite dalle ambientale, fermo restando quanto previsto dall’art. 26 del decreto legi-
seguenti: “può indire”; slativo 3 aprile 2006, n. 152, paesaggistico-territoriale, del patrimonio
b) al comma 2, secondo periodo, sono aggiunte, in fine, le parole: storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità”;
“ovvero nei casi in cui è consentito all’amministrazione procedente di b) i commi 3, 3-bis, 3-ter e 3-quater sono sostituiti dal seguente:
provvedere direttamente in assenza delle determinazioni delle ammini-
strazioni competenti”. “3. Al di fuori dei casi di cui all’art. 117, ottavo comma, della Co-
stituzione, e delle infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici e
2. All’art. 14-ter della legge 7 agosto 1990, n. 241, sono apportate di preminente interesse nazionale, di cui alla parte seconda, titolo terzo,
le seguenti modificazioni: capo quarto del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e successive
a) al comma 2 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: “La modificazioni, nonché dei casi di localizzazione delle opere di interesse
nuova data della riunione può essere fissata entro i quindici giorni statale, ove venga espresso motivato dissenso da parte di un’ammini-
successivi nel caso la richiesta provenga da un’autorità preposta alla strazione preposta alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del
tutela del patrimonio culturale. I responsabili degli sportelli unici per patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica
le attività produttive e per l’edilizia, ove costituiti, o i Comuni, o altre incolumità, la questione, in attuazione e nel rispetto del principio di le-
autorità competenti concordano con i Soprintendenti territorialmente ale collaborazione e dell’art. 120 della Costituzione, è rimessa dall’am-
competenti il calendario, almeno trimestrale, delle riunioni delle con- ministrazione procedente alla deliberazione del Consiglio dei Ministri,
ferenze di servizi che coinvolgano atti di assenso o consultivi comun- che si pronuncia entro sessanta giorni, previa intesa con la Regione o
que denominati di competenza del Ministero per i beni e le attività le Regioni e le Province autonome interessate, in caso di dissenso tra
culturali.”; un’amministrazione statale e una regionale o tra più amministrazioni
b) dopo il comma 3 è inserito il seguente: regionali, ovvero previa intesa con la Regione e gli enti locali interes-
sati, in caso di dissenso tra un’amministrazione statale o regionale e un
“3-bis. In caso di opera o attività sottoposta anche ad autorizzazio- ente locale o tra più enti locali. Se l’intesa non è raggiunta nei successivi
ne paesaggistica, il soprintendente si esprime, in via definitiva, in sede trenta giorni, la deliberazione del Consiglio dei Ministri può essere co-
di conferenza di servizi, ove convocata, in ordine a tutti i provvedimen- munque adottata. Se il motivato dissenso è espresso da una Regione o
ti di sua competenza ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, da una Provincia autonoma in una delle materie di propria competenza,
n. 42.”; il Consiglio dei Ministri delibera in esercizio del proprio potere sostitu-
b-bis) al comma 4 sono premesse le parole: “Fermo restando tivo con la partecipazione dei Presidenti delle Regioni o delle Province
quanto disposto dal comma 4-bis” e sono aggiunti, in fine, i seguenti autonome interessate.”.
periodi: “Per assicurare il rispetto dei tempi, l’amministrazione com- 4. All’art. 29, comma 2-ter, della legge 7 agosto 1990, n. 241,
petente al rilascio dei provvedimenti in materia ambientale può far dopo la parola “assenso” sono aggiunte le seguenti “e la conferenza di
eseguire anche da altri organi dell’amministrazione pubblica o enti servizi,”.
pubblici dotati di qualificazione e capacità tecnica equipollenti, ovve-
ro da istituti universitari tutte le attività tecnico-istruttorie non ancora 4-bis. L’art. 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, è sostituito dal
eseguite. In tal caso gli oneri economici diretti o indiretti sono posti seguente:
a esclusivo carico del soggetto committente il progetto, secondo le “Art. 19 (Segnalazione certificata di inizio attività - Scia).
tabelle approvate con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela — 1. Ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva,
del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell’economia e permesso o nulla osta comunque denominato, comprese le domande per
delle finanze.”; le iscrizioni in albi o ruoli richieste per l’esercizio di attività imprendi-
c) dopo il comma 4, è aggiunto il seguente: toriale, commerciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente
“4-bis. Nei casi in cui l’intervento oggetto della conferenza di ser- dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da
vizi è stato sottoposto positivamente a valutazione ambientale strategica atti amministrativi a contenuto generale, e non sia previsto alcun limi-
(VAS), i relativi risultati e prescrizioni, ivi compresi gli adempimenti te o contingente complessivo o specifici strumenti di programmazione
di cui ai commi 4 e 5 dell’art. 10 del decreto legislativo 3 aprile 2006, settoriale per il rilascio degli atti stessi, è sostituito da una segnalazione
n. 152, devono essere utilizzati, senza modificazioni, ai fini della VIA, dell’interessato, con la sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli
qualora effettuata nella medesima sede, statale o regionale, ai sensi ambientali, paesaggistici o culturali e degli atti rilasciati dalle ammini-
dell’art. 7 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.”; strazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’im-
migrazione, all’asilo, alla cittadinanza, all’amministrazione della giusti-
d) il comma 6-bis è sostituito dal seguente: zia, all’amministrazione delle finanze, ivi compresi gli atti concernenti
“6-bis. All’esito dei lavori della conferenza, e in ogni caso scaduto le reti di acquisizione del gettito, anche derivante dal gioco, nonché di
il termine di cui ai commi 3 e 4, l’amministrazione procedente, in caso quelli imposti dalla normativa comunitaria. La segnalazione è corredata
di VIA statale, può adire direttamente il Consiglio dei Ministri ai sensi dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà
dell’art. 26, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152; in per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti
tutti gli altri casi, valutate le specifiche risultanze della conferenza e te- negli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente
nendo conto delle posizioni prevalenti espresse in quella sede, adotta la della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nonché dalle attestazioni e
determinazione motivata di conclusione del procedimento che sostitui- asseverazioni di tecnici abilitati, ovvero dalle dichiarazioni di conformi-
sce a tutti gli effetti, ogni autorizzazione, concessione, nulla osta o atto tà da parte dell’Agenzia delle imprese di cui all’ art. 38, comma 4, del
di assenso comunque denominato di competenza delle amministrazioni decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,
partecipanti, o comunque invitate a partecipare ma risultate assenti, alla dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative alla sussistenza dei requisiti
predetta conferenza. La mancata partecipazione alla conferenza di servi- e dei presupposti di cui al primo periodo; tali attestazioni e assevera-
zi ovvero la ritardata o mancata adozione della determinazione motivata zioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le
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verifiche di competenza dell’amministrazione. Nei casi in cui la legge c) estensione dell’utilizzo dell’autocertificazione, delle attesta-
prevede l’acquisizione di pareri di organi o enti appositi, ovvero l’ese- zioni e delle asseverazioni dei tecnici abilitati nonché delle dichiarazio-
cuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti dalle ni di conformità da parte dell’Agenzia delle imprese di cui all’art. 38,
autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con
presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle am- modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
ministrazioni competenti.
d) informatizzazione degli adempimenti e delle procedure am-
2. L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data ministrative, secondo la disciplina del decreto legislativo 7 marzo 2005,
della presentazione della segnalazione all’amministrazione competente. n. 82, recante codice dell’amministrazione digitale;
3. L’amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei re-
quisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di sessanta giorni e) soppressione delle autorizzazioni e dei controlli per le impre-
dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta mo- se in possesso di certificazione ISO o equivalente, per le attività oggetto
tivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione di tale certificazione;
degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia possibile, f) coordinamento delle attività di controllo al fine di evitare du-
l’interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività plicazioni e sovrapposizioni, assicurando la proporzionalità degli stessi
ed i suoi effetti entro un termine fissato dall’amministrazione, in ogni caso in relazione alla tutela degli interessi pubblici coinvolti.
non inferiore a trenta giorni. È fatto comunque salvo il potere dell’ammi-
nistrazione competente di assumere determinazioni in via di autotutela, 4-quinquies. I regolamenti di cui al comma 4-quater sono emanati
ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies. In caso di dichiarazioni entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conver-
sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’am- sione del presente decreto ed entrano in vigore il quindicesimo giorno
ministrazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali di cui successivo alla data della loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
al comma 6, nonché di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al Con effetto dalla data di entrata in vigore dei predetti regolamenti sono
decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, può abrogate le norme, anche di legge, regolatrici dei relativi procedimenti.
sempre e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo. Tali interventi confluiscono nel processo di riassetto di cui all’ art. 20
4. Decorso il termine per l’adozione dei provvedimenti di cui al della legge 15 marzo 1997, n. 59.».
primo periodo del comma 3, all’amministrazione è consentito interve- — Si riporta il testo dell’art. 16 del decreto legislativo 8 marzo
nire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico 2006, n. 139 (Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai
e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, a norma dell’art. 11
la difesa nazionale e previo motivato accertamento dell’impossibilità della legge 29 luglio 2003, n. 229), come modificato dal presente
di tutelare comunque tali interessi mediante conformazione dell’attività regolamento.:
dei privati alla normativa vigente.
«Art. 16 (Certificato di prevenzione incendi). — 1. Il certificato di
5. Il presente articolo non si applica alle attività economiche a pre- prevenzione incendi attesta il rispetto delle prescrizioni previste dalla
valente carattere finanziario, ivi comprese quelle regolate dal testo unico normativa di prevenzione incendi e la sussistenza dei requisiti di si-
delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo curezza antincendio nei locali, attività, depositi, impianti ed industrie
1° settembre 1993, n. 385, e dal testo unico in materia di intermediazio- pericolose, individuati, in relazione alla detenzione ed all’impiego di
ne finanziaria di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58. Ogni prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti che comportano in caso
controversia relativa all’applicazione del presente articolo è devoluta di incendio gravi pericoli per l’incolumità della vita e dei beni ed in
alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Il relativo ri- relazione alle esigenze tecniche di sicurezza, con decreto del Presidente
corso giurisdizionale, esperibile da qualunque interessato nei termini della Repubblica, da emanare a norma dell’art. 17, comma 1, della legge
di legge, può riguardare anche gli atti di assenso formati in virtù delle 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’interno, sentito il
norme sul silenzio assenso previste dall’art. 20. Comitato centrale tecnico-scientifico per la prevenzione incendi.
6. Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle di-
chiarazioni o attestazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione di 2. Il certificato di prevenzione incendi è rilasciato dal competente
inizio attività, dichiara o attesta falsamente l’esistenza dei requisiti o dei Comando provinciale dei vigili del fuoco, su istanza dei soggetti re-
presupposti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a tre anni”. sponsabili delle attività interessate. Resta fermo quanto previsto dalle
prescrizioni in materia di prevenzione incendi a carico dei soggetti re-
4-ter. Il comma 4-bis attiene alla tutela della concorrenza ai sensi sponsabili delle attività ed a carico dei soggetti responsabili dei progetti
dell’ art. 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione, e costitui- e della documentazione tecnica richiesta.
sce livello essenziale delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali
ai sensi della lettera m) del medesimo comma. Le espressioni “segnala- 3. In relazione ad insediamenti industriali ed attività di tipo com-
zione certificata di inizio attività” e “Scia” sostituiscono, rispettivamen- plesso, il Comando provinciale dei vigili del fuoco può acquisire, ai fini
te, quelle di “dichiarazione di inizio attività” e “Dia”, ovunque ricorra- del parere di conformità sui progetti, le valutazioni del Comitato tecnico
no, anche come parte di una espressione più ampia, e la disciplina di cui regionale per la prevenzione incendi, avvalersi, per le visite tecniche,
al comma 4-bis sostituisce direttamente, dalla data di entrata in vigore di esperti in materia designati dal Comitato stesso, nonchè richiedere il
della legge di conversione del presente decreto, quella della dichiarazio- parere del Comitato centrale tecnico scientifico di cui all’art. 21.
ne di inizio attività recata da ogni normativa statale e regionale.
4. Il Comando provinciale dei vigili del fuoco acquisisce dai sog-
4-quater. Al fine di promuovere lo sviluppo del sistema produt- getti responsabili delle attività di cui al comma 1 le certificazioni e le
tivo e la competitività delle imprese, anche sulla base delle attività di dichiarazioni attestanti la conformità delle attività alla normativa di pre-
misurazione degli oneri amministrativi di cui all’art. 25 del decreto- venzione incendi, rilasciate da enti, laboratori o professionisti, iscritti in
legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge albi professionali, autorizzati ed iscritti, a domanda, in appositi elenchi
6 agosto 2008, n. 133, il Governo è autorizzato ad adottare uno o più del Ministero dell’interno. Il rilascio delle autorizzazioni e l’iscrizione
regolamenti ai sensi dell’art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, nei predetti elenchi sono subordinati al possesso dei requisiti stabiliti
n. 400, su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’in- con decreto del Ministro dell’interno.
novazione, per la semplificazione normativa e dello sviluppo economi-
co, sentiti i Ministri interessati e le associazioni imprenditoriali, volti 5. Qualora l’esito del procedimento rilevi la mancanza dei requisiti
a semplificare e ridurre gli adempimenti amministrativi gravanti sulle previsti dalle norme tecniche di prevenzione incendi, il Comando pro-
piccole e medie imprese, in base ai seguenti princìpi e criteri direttivi, vinciale non provvede al rilascio del certificato, dandone comunicazio-
nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 20, 20-bis e 20-ter della ne all’interessato, al sindaco, al prefetto e alle altre autorità competenti
legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni: ai fini dei provvedimenti da adottare nei rispettivi ambiti. Le determina-
a) proporzionalità degli adempimenti amministrativi in relazio- zioni assunte dal Comando provinciale sono atti definitivi.
ne alla dimensione dell’impresa e al settore di attività, nonché alle esi- 6. Indipendentemente dal periodo di validità del certificato di pre-
genze di tutela degli interessi pubblici coinvolti; venzione incendi stabilito con il regolamento di cui al comma 1, l’obbli-
b) eliminazione di autorizzazioni, licenze, permessi, ovvero di go di richiedere un nuovo certificato ricorre quando vi sono modifiche
dichiarazioni, attestazioni, certificazioni, comunque denominati, non- di lavorazione o di strutture, nei casi di nuova destinazione dei locali o
ché degli adempimenti amministrativi e delle procedure non necessarie di variazioni qualitative e quantitative delle sostanze pericolose esistenti
rispetto alla tutela degli interessi pubblici in relazione alla dimensione negli stabilimenti o depositi e ogni qualvolta sopraggiunga una modifica
dell’impresa ovvero alle attività esercitate; delle condizioni di sicurezza precedentemente accertate.
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7. Con decreto del Presidente della Repubblica emanato a norma 2. In attuazione del programma di cui al comma 1, il Dipartimento
dell’art. 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta della funzione pubblica coordina le attività di misurazione in raccordo
del Ministro dell’interno, sono dettate le disposizioni attuative relative con l’Unità per la semplificazione e la qualità della regolazione e le
al procedimento per il rilascio del certificato di prevenzione incendi. amministrazioni interessate per materia.
Esso disciplina inoltre: il procedimento per il rinnovo del certificato
medesimo; il procedimento per il rilascio del provvedimento di deroga 3. Ciascun Ministro, di concerto con il Ministro per la pubblica
all’osservanza della normativa di prevenzione incendi, in relazione agli amministrazione e l’innovazione e con il Ministro per la semplifica-
insediamenti, agli impianti e alle attività in essi svolte che presentino zione normativa, adotta il piano di riduzione degli oneri amministrativi
caratteristiche tali da non consentire l’integrale osservanza della nor- relativo alle materie affidate alla competenza di ciascun Ministro, che
mativa medesima; gli obblighi a carico dei soggetti responsabili delle definisce le misure normative, organizzative e tecnologiche finalizzate
attività. al raggiungimento dell’obiettivo di cui al comma 1, assegnando i rela-
tivi programmi ed obiettivi ai dirigenti titolari dei centri di responsabi-
8. Resta fermo quanto previsto al punto 28 dell’allegato A della
lità amministrativa. I piani confluiscono nel piano d’azione per la sem-
legge 24 novembre 2000, n. 340».
plificazione e la qualità della regolazione di cui al comma 2 dell’art. 1
— Si riporta il testo vigente degli articoli 20 e 23 del citato decreto del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni,
legislativo n. 139 del 2006: dalla legge 9 marzo 2006, n. 80, che assicura la coerenza generale
«Art. 20 (Sanzioni penali e sospensione dell’attività). — 1. Chiun- del processo nonché il raggiungimento dell’obiettivo finale di cui al
que, in qualità di titolare di una delle attività soggette al rilascio del comma 1. Le regioni, le province e i comuni adottano, nell’ambito
certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascio o il della propria competenza, sulla base delle attività di misurazione, pro-
rinnovo del certificato medesimo è punito con l’arresto sino ad un anno grammi di interventi a carattere normativo, amministrativo e organiz-
o con l’ammenda da 258 euro a 2.582 euro, quando si tratta di attività zativo volti alla progressiva riduzione degli oneri amministrativi. Per il
che comportano la detenzione e l’impiego di prodotti infiammabili, in- coordinamento delle metodologie della misurazione e della riduzione
cendiabili o esplodenti, da cui derivano in caso di incendio gravi pericoli degli oneri, è istituito presso la Conferenza unificata di cui all’art. 8
per l’incolumità della vita e dei beni, da individuare con il decreto del del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modifica-
Presidente della Repubblica. previsto dall’art. 16, comma 1. zioni, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, un
Comitato paritetico formato da sei membri designati, rispettivamente,
2. Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rila- due dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, due
scio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, attesti fatti non dal Ministro per la semplificazione normativa, due dal Ministro per i
rispondenti al vero è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, e da sei membri
la multa da 103 euro a 516 euro. La stessa pena si applica a chi falsifica designati dalla citata Conferenza unificata, rispettivamente, tre tra i
o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime. rappresentanti delle regioni, uno tra i rappresentanti delle province e
3. Ferme restando le sanzioni penali previste dalle disposizioni vi- due tra quelli dei comuni. Per la partecipazione al Comitato paritetico
genti, il prefetto può disporre la sospensione dell’attività nelle ipotesi non sono previsti compensi o rimborsi di spese. I risultati della misura-
in cui i soggetti responsabili omettano di richiedere: il rilascio ovvero zione di cui al comma 15 sono comunicati alle Camere e ai Ministri per
il rinnovo del certificato di prevenzione incendi; i servizi di vigilanza la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione
nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento e nelle strutture ca- normativa.
ratterizzate da notevole presenza di pubblico per i quali i servizi mede-
simi sono obbligatori. La sospensione è disposta fino all’adempimento 4. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l’in-
dell’obbligo.». novazione e del Ministro per la semplificazione normativa, si provvede
«Art. 23 (Oneri per l’attività di prevenzione incendi). — 1. I ser- a definire le linee guida per la predisposizione dei piani di cui al com-
vizi relativi alle attività di prevenzione incendi di cui all’art. 14, com- ma 3 e delle forme di verifica dell’effettivo raggiungimento dei risultati,
ma 2, sono effettuati dal Corpo nazionale a titolo oneroso, salvo quanto anche utilizzando strumenti di consultazione pubblica delle categorie e
disposto nel comma 2. dei soggetti interessati.
2. Con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Mini- 5. Sulla base degli esiti della misurazione di ogni materia, congiun-
stro dell’economia e delle finanze, sono individuate le attività di preven- tamente ai piani di cui al comma 3, e comunque entro il 30 settembre
zione incendi rese a titolo gratuito e stabiliti i corrispettivi per i servizi 2012, il Governo è delegato ad adottare uno o più regolamenti ai sensi
di prevenzione incendi effettuati dal Corpo nazionale. L’aggiornamento dell’art. 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta
delle tariffe è annualmente rideterminato sulla base degli indici ISTAT del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e del Mi-
rilevati al 31 dicembre dell’anno precedente. nistro per la semplificazione normativa, di concerto con il Ministro o i
3. I decreti di cui al comma 2 prevedono, quanto ai servizi di vigi- Ministri competenti, contenenti gli interventi normativi volti a ridurre
lanza antincendio, che l’onere finanziario per i soggetti beneficiari sia gli oneri amministrativi gravanti sulle imprese e sui cittadini nei settori
determinato su base oraria, in relazione ai costi del personale, dei mezzi misurati e a semplificare e riordinare la relativa disciplina. Tali inter-
e delle attrezzature necessarie.». venti confluiscono nel processo di riassetto di cui all’art. 20 della legge
15 marzo 1997, n. 59.
Il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell’art. 1
della legge 3 agosto 2007, n.123 in materia di tutela della salute e della 6. Degli stati di avanzamento e dei risultati raggiunti con le attività
sicurezza nei luoghi di lavoro), è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficia- di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi gravanti sulle im-
le 30 aprile 2008, n. 101. prese è data tempestiva notizia sul sito web del Ministro per la pubblica
— Si riporta il testo dell’art. 25 del decreto-legge 25 giugno 2008, amministrazione e l’innovazione, del Ministro per la semplificazione
n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 normativa e dei Ministeri e degli enti pubblici statali interessati.
(Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la
competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazio- 7. Del raggiungimento dei risultati indicati nei singoli piani mini-
ne tributaria): steriali di semplificazione si tiene conto nella valutazione dei dirigenti
responsabili.».
«Art. 25 — 1. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore
del presente decreto, su proposta del Ministro per la pubblica ammi- — Il decreto del Presidente della Repubblica del 26 maggio 1959,
nistrazione e l’innovazione e del Ministro per la semplificazione nor- n. 689, abrogato dal presente regolamento, recava: «Determinazione
mativa, è approvato un programma per la misurazione degli oneri am- delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini della prevenzione degli in-
ministrativi derivanti da obblighi informativi nelle materie affidate alla cendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco».
competenza dello Stato, con l’obiettivo di giungere, entro il 31 dicem-
bre 2012, alla riduzione di tali oneri per una quota complessiva del 25%, — Il decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998,
come stabilito in sede europea. Per la riduzione relativa alle materie di n. 37, abrogato dal presente regolamento, recava: «Regolamento recan-
competenza regionale, si provvede ai sensi dell’art. 20-ter della legge te disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma
15 marzo 1997, n. 59, e dei successivi accordi attuativi. dell’art. 20, comma 8, della legge 15 marzo 1997, n. 59».
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— Il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 — Si riporta il testo vigente dell’art. 19 della citata legge n. 241
n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in ma- del 1990:
teria di documentazione amministrativa), è stato pubblicato nella Gaz-
«Art. 19 (Segnalazione certificata di inizio attività - Scia). — 1. Ogni
zetta Ufficiale 20 febbraio 2001, n. 42. atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o
nulla osta comunque denominato, comprese le domande per le iscrizioni
— Il decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 2006, in albi o ruoli richieste per l’esercizio di attività imprenditoriale, commer-
n. 214, abrogato dal presente regolamento, recava: «Regolamento re- ciale o artigianale il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accertamen-
cante semplificazione delle procedure di prevenzione incendi relative ai to di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi
depositi di g.p.l. in serbatoi fissi di capacità complessiva non superiore a contenuto generale, e non sia previsto alcun limite o contingente com-
a 5 metri cubi». plessivo o specifici strumenti di programmazione settoriale per il rilascio
degli atti stessi, è sostituito da una segnalazione dell’interessato, con la
— Il decreto del Ministro dell’interno 16 febbraio 1982, abrogato sola esclusione dei casi in cui sussistano vincoli ambientali, paesaggistici
dal presente regolamento, recava: «Modificazioni del decreto del Mi- o culturali e degli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa
nistro dell’interno 27 settembre 1965, concernente la determinazione nazionale, alla pubblica sicurezza, all’immigrazione, all’asilo, alla citta-
delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi». dinanza, all’amministrazione della giustizia, all’amministrazione delle
finanze, ivi compresi gli atti concernenti le reti di acquisizione del gettito,
— Il decreto del Ministro dell’interno 8 marzo 1985 (Direttive sul- anche derivante dal gioco, nonché di quelli previsti dalla normativa per
le misure più urgenti ed essenziali di prevenzione incendi ai fini del le costruzioni in zone sismiche e di quelli imposti dalla normativa co-
rilascio del nullaosta provvisorio di cui alla legge 7 dicembre 1984, n munitaria. La segnalazione è corredata dalle dichiarazioni sostitutive di
818), è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 22 aprile 1985, n. 95. certificazioni e dell’atto di notorietà per quanto riguarda tutti gli stati, le
qualità personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47 del testo unico di
— Il decreto del Ministero dell’interno 4 maggio 1998 (Disposizio- cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
ni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande nonché dalle attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, ovvero dalle
per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all’unifor- dichiarazioni di conformità da parte dell’Agenzia delle imprese di cui
mità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuo- all’art. 38, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, converti-
co), è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 maggio 1998, n. 104. to, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, relative alla sus-
sistenza dei requisiti e dei presupposti di cui al primo periodo; tali attesta-
— Il decreto del Ministro dell’interno 3 febbraio 2006 (Aggiorna- zioni e asseverazioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per
consentire le verifiche di competenza dell’amministrazione. Nei casi in
mento delle tariffe dovute per i servizi a pagamento resi dal Corpo na- cui la legge prevede l’acquisizione di pareri di organi o enti appositi, ov-
zionale dei vigili del fuoco, ai sensi della legge 26 luglio 1965, n. 966), vero l’esecuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti
è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 13 aprile 2006, n. 87. dalle autocertificazioni, attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui
al presente comma, salve le verifiche successive degli organi e delle am-
— Il decreto del Ministero dello sviluppo economico 22 gennaio ministrazioni competenti. La segnalazione, corredata delle dichiarazioni,
2008, n. 37 (Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11-quater- attestazioni e asseverazioni nonché dei relativi elaborati tecnici, può es-
decies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, sere presentata mediante posta raccomandata con avviso di ricevimento,
recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione ad eccezione dei procedimenti per cui è previsto l’utilizzo esclusivo della
degli impianti all’interno degli edifici), è stato pubblicato nella Gazzetta modalità telematica; in tal caso la segnalazione si considera presentata al
Ufficiale 12 marzo 2008, n. 61. momento della ricezione da parte dell’amministrazione.
2. L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data
Note all’art. 1: della presentazione della segnalazione all’amministrazione competente.
3. L’amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei re-
— Si riporta il testo vigente dell’art. 22 del citato decreto legisla- quisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di sessanta giorni
tivo n. 139 del 2006: dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta mo-
tivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione
«Art. 22 (Comitato tecnico regionale per la prevenzione incendi). degli eventuali effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia possibile,
— 1. Nell’ambito di ciascuna Direzione regionale dei vigili del fuoco, l’interessato provveda a conformare alla normativa vigente detta attività
del soccorso pubblico e della difesa civile è istituito un Comitato tecnico ed i suoi effetti entro un termine fissato dall’amministrazione, in ogni caso
regionale per la prevenzione incendi, quale organo tecnico consultivo non inferiore a trenta giorni. È fatto comunque salvo il potere dell’ammi-
territoriale sulle questioni riguardanti la prevenzione degli incendi. Il nistrazione competente di assumere determinazioni in via di autotutela,
Comitato svolge in particolare i seguenti compiti: ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies. In caso di dichiarazioni
sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’am-
a) su richiesta dei Comandi provinciali dei vigili del fuoco, ministrazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali di cui
esprime la valutazione sui progetti e designa gli esperti per l’effettua- al comma 6, nonché di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al
zione delle visite tecniche, nell’ambito dei procedimenti di rilascio del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, può
certificato di prevenzione incendi riguardanti insediamenti industriali ed sempre e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo.
attività di tipo complesso; 4. Decorso il termine per l’adozione dei provvedimenti di cui al
primo periodo del comma 3, all’amministrazione è consentito interve-
b) esprime il parere sulle istanze di deroga all’osservanza della nire solo in presenza del pericolo di un danno per il patrimonio artistico
normativa di prevenzione incendi inoltrate in relazione agli insediamen- e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o
ti o impianti le cui attività presentino caratteristiche tali da non consen- la difesa nazionale e previo motivato accertamento dell’impossibilità
tire il rispetto della normativa stessa. di tutelare comunque tali interessi mediante conformazione dell’attività
dei privati alla normativa vigente.
2. Fino all’emanazione da parte delle regioni della disciplina per 4-bis. Il presente articolo non si applica alle attività economiche a
l’esercizio delle competenze amministrative in materia di incidenti rile- prevalente carattere finanziario, ivi comprese quelle regolate dal testo
vanti ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legi-
il Comitato, nella composizione integrata prevista dall’art. 19 del decre- slativo 1° settembre 1993, n. 385, e dal testo unico in materia di interme-
to legislativo 17 agosto 1999, n. 334, provvede a svolgere l’istruttoria diazione finanziaria di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58.
per gli stabilimenti soggetti alla presentazione del rapporto di sicurezza
indicati nell’art. 8 dello stesso decreto legislativo n. 334 del 1999 ed a 5.
formulare le relative conclusioni. 6. Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle di-
chiarazioni o attestazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione
3. Con il decreto del Presidente della Repubblica di cui all’art. 21, di inizio attività, dichiara o attesta falsamente l’esistenza dei requisiti o
comma 2, sono dettate le disposizioni relative alla composizione e al dei presupposti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a
funzionamento del Comitato di cui al comma 1.». tre anni.
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6-bis. Nei casi di Scia in materia edilizia, il termine di sessanta e) l’attività di impresa può essere avviata immediatamente nei
giorni di cui al primo periodo del comma 3 è ridotto a trenta giorni. Fatta casi in cui sia sufficiente la presentazione della dichiarazione di inizio
salva l’applicazione delle disposizioni di cui al comma 6, restano altre- attività allo sportello unico;
sì ferme le disposizioni relative alla vigilanza sull’attività urbanistico-
edilizia, alle responsabilità e alle sanzioni previste dal decreto del Presi- f) lo sportello unico, al momento della presentazione della di-
dente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, e dalle leggi regionali.». chiarazione attestante la sussistenza dei requisiti previsti per la realizza-
— Si riporta il testo vigente dell’art. 38 del citato decreto- legge zione dell’intervento, rilascia una ricevuta che, in caso di dichiarazione
25 giugno 2008 n. 112: di inizio attività, costituisce titolo autorizzatorio. In caso di diniego, il
«Art. 38 (Impresa in un giorno). — 1. Al fine di garantire il diritto privato può richiedere il ricorso alla conferenza di servizi di cui agli
di iniziativa economica privata di cui all’art. 41 della Costituzione, l’av- articoli da 14 a 14-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241;
vio di attività imprenditoriale, per il soggetto in possesso dei requisiti
di legge, è tutelato sin dalla presentazione della dichiarazione di inizio g) per i progetti di impianto produttivo eventualmente contra-
attività o dalla richiesta del titolo autorizzatorio. stanti con le previsioni degli strumenti urbanistici, è previsto un termine
2. Ai sensi dell’art. 117, secondo comma, lettere e), m), p) e r), di trenta giorni per il rigetto o la formulazione di osservazioni ostative,
della Costituzione, le disposizioni del presente articolo introducono, ovvero per l’attivazione della conferenza di servizi per la conclusione
anche attraverso il coordinamento informativo statistico e informatico certa del procedimento;
dei dati delle amministrazioni, misure per assicurare, nel rispetto delle
libertà fondamentali, l’efficienza del mercato, la libera concorrenza e i h) in caso di mancato ricorso alla conferenza di servizi, scaduto
livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che il termine previsto per le altre amministrazioni per pronunciarsi sulle
devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Esse costituiscono questioni di loro competenza, l’amministrazione procedente conclude
adempimento della direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 12 dicembre 2006, ai sensi dell’art. 117, primo comma, in ogni caso il procedimento prescindendo dal loro avviso; in tal caso,
della Costituzione. salvo il caso di omessa richiesta dell’avviso, il responsabile del pro-
cedimento non può essere chiamato a rispondere degli eventuali danni
3. Con regolamento, adottato ai sensi dell’art. 17, comma 2, della derivanti dalla mancata emissione degli avvisi medesimi.
legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dello sviluppo
economico e del Ministro per la semplificazione normativa, di concerto 3-bis. Per i comuni che, entro la data del 30 settembre 2011 previ-
con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, sentita sta dall’art. 12, comma 7, del regolamento di cui al decreto del Presiden-
la Conferenza unificata di cui all’art. 8 del decreto legislativo 28 ago- te della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160, non hanno provveduto ad
sto 1997, n. 281, e successive modificazioni, si procede alla semplifi- accreditare lo sportello unico per le attività produttive ovvero a fornire
cazione e al riordino della disciplina dello sportello unico per le attività alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura compe-
produttive di cui al regolamento di cui al decreto del Presidente della tente per territorio gli elementi necessari ai fini dell’avvalimento della
Repubblica 20 ottobre 1998, n. 447, e successive modificazioni, in base stessa, ai sensi dell’art. 4, commi 11 e 12, del medesimo regolamento
ai seguenti principi e criteri, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 160 del 2010, il
19, comma 1, e 20, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241: prefetto invia entro trenta giorni una diffida e, sentita la regione compe-
a) attuazione del principio secondo cui, salvo quanto previsto tente, nomina un commissario ad acta, scelto in relazione alle specifiche
per i soggetti privati di cui alla lettera c) e dall’art. 9 del decreto-legge situazioni, tra i funzionari dei comuni, delle regioni o delle camere di
31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 aprile commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti per territorio,
2007, n. 40, lo sportello unico costituisce l’unico punto di accesso per il al fine di adottare gli atti necessari ad assicurare la messa a regime del
richiedente in relazione a tutte le vicende amministrative riguardanti la funzionamento degli sportelli unici. Con decreto del Ministro dello svi-
sua attività produttiva e fornisce, altresì, una risposta unica e tempestiva luppo economico e del Ministro per la semplificazione normativa, sen-
in luogo di tutte le pubbliche amministrazioni comunque coinvolte nel tito il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, sono
procedimento, ivi comprese quelle di cui all’art. 14-quater, comma 3, individuate le eventuali misure che risultino indispensabili per attuare,
della legge 7 agosto 1990, n. 241; sul territorio nazionale, lo sportello unico e per garantire, nelle more
a-bis) viene assicurato, anche attraverso apposite misure telema- della sua attuazione, la continuità della funzione amministrativa, anche
tiche, il collegamento tra le attività relative alla costituzione dell’impre- attraverso parziali e limitate deroghe alla relativa disciplina.
sa di cui alla comunicazione unica disciplinata dall’art. 9 del decreto- 3-ter. In ogni caso, al fine di garantire lo svolgimento delle funzio-
legge 31 gennaio 2007, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge ni affidate agli sportelli unici per le attività produttive, i comuni adotta-
2 aprile 2007, n. 40 e le attività relative alla attività produttiva di cui alla no le misure organizzative e tecniche che risultino necessarie.
lettera a) del presente comma;
b) le disposizioni si applicano sia per l’espletamento delle pro- 4. Con uno o più regolamenti, adottati ai sensi dell’art. 17, com-
cedure e delle formalità per i prestatori di servizi di cui alla direttiva ma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dello
2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre sviluppo economico e del Ministro per la semplificazione normativa, di
2006, sia per la realizzazione e la modifica di impianti produttivi di beni concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazio-
e servizi; ne, e previo parere della Conferenza unificata di cui all’art. 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, sono sta-
c) l’attestazione della sussistenza dei requisiti previsti dalla
biliti i requisiti e le modalità di accreditamento dei soggetti privati di cui
normativa per la realizzazione, la trasformazione, il trasferimento e
al comma 3, lettera c), e le forme di vigilanza sui soggetti stessi, even-
la cessazione dell’esercizio dell’attività di impresa può essere affida-
tualmente anche demandando tali funzioni al sistema camerale, nonché
ta a soggetti privati accreditati («Agenzie per le imprese»). In caso di
le modalità per la divulgazione, anche informatica, delle tipologie di
istruttoria con esito positivo, tali soggetti privati rilasciano una dichia-
autorizzazione per le quali è sufficiente l’attestazione dei soggetti priva-
razione di conformità che costituisce titolo autorizzatorio per l’esercizio
ti accreditati, secondo criteri omogenei sul territorio nazionale e tenendo
dell’attività. Qualora si tratti di procedimenti che comportino attività
conto delle diverse discipline regionali.
discrezionale da parte dell’Amministrazione, i soggetti privati accredi-
tati svolgono unicamente attività istruttorie in luogo e a supporto dello 5. Il Comitato per la semplificazione di cui all’art. 1 del decreto-
sportello unico; legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge
d) i comuni che non hanno istituito lo sportello unico, ovvero il 9 marzo 2006, n. 80, predispone un piano di formazione dei dipendenti
cui sportello unico non risponde ai requisiti di cui alla lettera a), eserci- pubblici, con la eventuale partecipazione anche di esponenti del sistema
tano le funzioni relative allo sportello unico, delegandole alle camere di produttivo, che miri a diffondere sul territorio nazionale la capacità del-
commercio, industria, artigianato e agricoltura le quali mettono a dispo- le amministrazioni pubbliche di assicurare sempre e tempestivamente
sizione il portale “impresa.gov” che assume la denominazione di “im- l’esercizio del diritto di cui al comma 1 attraverso gli strumenti di sem-
presainungiorno”, prevedendo forme di gestione congiunta con l’ANCI; plificazione di cui al presente articolo.
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6. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non de- d) in occasione del riesame periodico di cui al comma 7, lettere
vono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.». a) e b).
— Per il testo dell’art. 16 del citato decreto legislativo n. 139 del 7. Il gestore fermo restando l’obbligo di riesame biennale di cui
2006, si veda nelle note alle premesse. all’art. 7, comma 4, deve riesaminare il rapporto di sicurezza:
a) almeno ogni cinque anni;
Note all’art. 2:
b) nei casi previsti dall’art. 10;
— Per il testo dell’art. 17 della citata legge n. 400 del 1988, si veda c) in qualsiasi altro momento, a richiesta del Ministero dell’am-
nelle note alle premesse. biente, eventualmente su segnalazione della regione interessata, qualora
— Si riporta il testo vigente dell’art. 8 del decreto legislativo fatti nuovi lo giustifichino, o in considerazione delle nuove conoscenze
17 agosto 1999, n. 334(Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al tecniche in materia di sicurezza derivanti dall’analisi degli incidenti, o,
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate so- in misura del possibile, dei semincidenti o dei nuovi sviluppi delle cono-
stanze pericolose): scenze nel campo della valutazione dei pericoli o a seguito di modifiche
legislative o delle modifiche degli allegati previste all’art. 15, comma 2.
«Art. 8 (Rapporto di sicurezza). — 1. Per gli stabilimenti in cui
sono presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle 8. Il gestore deve comunicare immediatamente alle autorità di cui
indicate nell’allegato I, parti 1 e 2, colonna 3, il gestore è tenuto a redi- al comma 6 se il riesame del rapporto di sicurezza di cui al comma 7
gere un rapporto di sicurezza. comporti o meno una modifica dello stesso.
2. Il rapporto di sicurezza di cui il documento previsto all’art. 7, 9. Ai fini dell’esercizio della facoltà di cui all’art. 22, comma 2, il
comma 1, è parte integrante, deve evidenziare che: gestore predispone una versione del rapporto di sicurezza, priva delle
informazioni riservate, da trasmettere alla regione territorialmente com-
a) è stato adottato il sistema di gestione della sicurezza; petente ai fini dell’accessibilità al pubblico.
b) i pericoli di incidente rilevante sono stati individuati e sono 10. Il Ministero dell’ambiente, quando il gestore comprova che de-
state adottate le misure necessarie per prevenirli e per limitarne le con- terminate sostanze presenti nello stabilimento o che una qualsiasi parte
seguenze per l’uomo e per l’ambiente; dello stabilimento stesso si trovano in condizioni tali da non poter creare
c) la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione alcun pericolo di incidente rilevante, dispone, in conformità ai criteri di
di qualsiasi impianto, deposito, attrezzatura e infrastruttura, connessi cui all’allegato VII, la limitazione delle informazioni che devono figu-
con il funzionamento dello stabilimento, che hanno un rapporto con i rare nel rapporto di sicurezza ala prevenzione dei rimanenti pericoli di
pericoli di incidenti rilevante nello stesso, sono sufficientemente sicuri incidenti rilevanti e alla limitazione delle loro conseguenze per l’uomo
e affidabili; per gli stabilimenti di cui all’art. 14, comma 6, anche le e per l’ambiente, dandone comunicazione alle autorità destinatarie del
misure complementari ivi previste; rapporto di sicurezza.
d) sono stati predisposti i piani d’emergenza interni e sono sta- 11. Il Ministero dell’ambiente trasmette alla Commissione europea
ti forniti all’autorità competente di cui all’art. 20 gli elementi utili per l’elenco degli stabilimenti di cui al comma 10 e le motivazioni della
l’elaborazione del piano d’emergenza esterno al fine di prendere le mi- limitazione delle informazioni.».
sure necessarie in caso di incidente rilevante. — Per il testo dell’art. 23 del citato decreto legislativo n. 139 del
3. Il rapporto di sicurezza di cui al comma 1 contiene almeno i dati 2006, si veda nelle note alle premesse.
di cui all’allegato II ed indica, tra l’altro, il nome delle organizzazioni
partecipanti alla stesura del rapporto. Il rapporto di sicurezza contiene Note all’art. 4:
inoltre l’inventario aggiornato delle sostanze pericolose presenti nello — Per il testo dell’art. 16 del citato decreto legislativo n. 139 del
stabilimento, nonché le informazioni che possono consentire di pren- 2006, si veda nelle note alle premesse.
dere decisioni in merito all’insediamento di nuovi stabilimenti o alla
costruzione di insediamenti attorno agli stabilimenti già esistenti. Note all’art. 6:
4. Con uno o più decreti del Ministro dell’ambiente, di concerto
con i Ministri dell’interno, della sanità e dell’industria, del commercio — Per il testo del citato decreto legislativo n. 81 del 2008, si veda
e dell’artigianato, sentita la Conferenza Stato-regioni, sono definiti, se- nelle note alle premesse.
condo le indicazioni dell’allegato II e tenuto conto di quanto già previ-
Note all’art. 7:
sto nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989,
i criteri, i dati e le informazioni per la redazione del rapporto di sicurez- — Per il testo dell’art. 22 del citato decreto legislativo n. 139 del
za i criteri per l’adozione di iniziative specifiche in relazione ai diversi 2006, si veda nelle note all’art. 1.
tipi di incidenti, nonché i criteri di valutazione del rapporto medesi-
mo; fino all’emanazione di tali decreti valgono, in quanto applicabili, Note all’art. 10:
le disposizioni di cui ai decreti ministeriali emanati ai sensi dell’art. 12
— Si riporta il testo vigente dell’art. 10 del decreto del Presidente
del decreto del Presidente della Repubblica 17 maggio 1988, n. 175, e
della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 ( Regolamento per la sempli-
successive modifiche.
ficazione ed il riordino della disciplina sullo sportello unico per le atti-
5. Al fine di semplificare le procedure e purché ricorrano tutti i vità produttive, ai sensi dell’art. 38, comma 3, del decreto-legge 25 giu-
requisiti prescritti dal presente articolo, rapporti di sicurezza analoghi gno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto
o parti di essi, predisposti in attuazione di altre norme di legge o di re- 2008, n. 133):
golamenti comunitari, possono essere utilizzati per costituire il rapporto
«Art. 10 (Chiusura dei lavori e collaudo). — 1. Il soggetto interes-
di sicurezza.
sato comunica al SUAP l’ultimazione dei lavori, trasmettendo:
6. Il rapporto di sicurezza è inviato all’autorità competente prepo- a) la dichiarazione del direttore dei lavori con la quale si attesta
sta alla valutazione dello stesso così come previsto all’art. 21, entro i la conformità dell’opera al progetto presentato e la sua agibilità, ove
seguenti termini: l’interessato non proponga domanda ai sensi dell’art. 25 del testo unico
a) per gli stabilimenti nuovi, prima dell’inizio dell’attività; delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di
b) per gli stabilimenti esistenti, entro un anno dalla data di entra- cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380;
ta in vigore del presente decreto; b) nei casi previsti dalla normativa vigente, il certificato di col-
c) per gli stabilimenti preesistenti, non soggetti alle disposizioni laudo effettuato da un professionista abilitato.
del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 175 del 1988, entro 2. La trasmissione al SUAP della documentazione di cui alle lettere
due anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto; a) e b) consente l’immediato esercizio dell’attività.
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3. Il SUAP cura la trasmissione entro cinque giorni della documen- c) le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che
tazione di cui al comma 1 alle amministrazioni ed agli uffici comunali abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di
competenti che sono tenuti ad effettuare i controlli circa l’effettiva ri- idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato;
spondenza dell’impianto alla normativa vigente entro i successivi no- d) i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio
vanta giorni, salvo il diverso termine previsto dalle specifiche discipline dell’attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli in-
regionali. Nel caso in cui dalla certificazione non risulti la conformità terventi su impianti idraulici agrari;
dell’opera al progetto ovvero la sua rispondenza a quanto disposto dalle
vigenti norme, fatti salvi i casi di mero errore materiale, il SUAP, an- e) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura,
che su richiesta delle amministrazioni o degli uffici competenti, adotta funzionali allo svolgimento dell’attività agricola.
i provvedimenti necessari assicurando l’irrogazione delle sanzioni pre- 2. Nel rispetto dei medesimi presupposti di cui al comma 1, previa
viste dalla legge, ivi compresa la riduzione in pristino a spese dell’im- comunicazione, anche per via telematica, dell’inizio dei lavori da parte
presa, dandone contestualmente comunicazione all’interessato entro e dell’interessato all’amministrazione comunale, possono essere eseguiti
non oltre quindici giorni dal ricevimento della comunicazione di cui al senza alcun titolo abilitativo i seguenti interventi:
comma 1; l’intervento di riduzione in pristino può essere direttamente a) gli interventi di manutenzione straordinaria di cui all’art. 3,
realizzato anche da parte dell’imprenditore stesso. comma 1, lettera b), ivi compresa l’apertura di porte interne o lo spo-
4. Fatti salvi i poteri di autotutela e di vigilanza, le Amministrazio- stamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali
ni e le Autorità competenti non possono in questa fase adottare inter- dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobi-
venti difformi dagli adempimenti pubblicati sul portale, secondo quanto liari e non implichino incremento dei parametri urbanistici;
previsto all’art. 4, comma 3, lettera a) del presente Regolamento. b) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e
5. In conformità al procedimento di cui all’art. 7, l’imprenditore temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della ne-
comunica al SUAP l’inizio dei lavori per la realizzazione o modificazio- cessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni;
ne dell’impianto produttivo.». c) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche
— Il citato decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre per aree di sosta, che siano contenute entro l’indice di permeabilità, ove
2010, n. 160, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 30 settembre stabilito dallo strumento urbanistico comunale, ivi compresa la realizza-
2010, n. 229. zione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di
raccolta delle acque, locali tombati;
Note all’art. 11: d) i pannelli solari, fotovoltaici, a servizio degli edifici, da rea-
lizzare al di fuori della zona A) di cui al decreto del Ministro per i lavori
— Per il riferimento al citato decreto del Ministero dell’interno
pubblici 2 aprile 1968, n. 1444;
4 maggio 1998, vedasi nelle note alle premesse.
e) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle
— Per il riferimento al citato decreto del Ministero dello sviluppo
aree pertinenziali degli edifici.
economico n. 37 del 2008, si veda nelle note alle premesse.
3. L’interessato agli interventi di cui al comma 2 allega alla comu-
— Per il testo dell’art. 23 del citato decreto legislativo n. 139 del
nicazione di inizio dei lavori le autorizzazioni eventualmente obbligato-
2006, si veda nelle note alle premesse.
rie ai sensi delle normative di settore e, limitatamente agli interventi di
— Per il riferimento al citato decreto del Ministro dell’interno cui alla lettera a) del medesimo comma 2, i dati identificativi dell’impre-
3 febbraio 2006, si veda nelle note alle premesse. sa alla quale intende affidare la realizzazione dei lavori.
— Per i riferimenti al citato decreto del Presidente della Repubbli- 4. Limitatamente agli interventi di cui al comma 2, lettera a), l’in-
ca n. 37 del 1998, si veda nelle note alle premesse. teressato, unitamente alla comunicazione di inizio dei lavori, trasmette
— Per il testo dell’art. 16 del citato decreto legislativo n. 139 del all’amministrazione comunale una relazione tecnica provvista di data
2006, si veda nelle note alle premesse. certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un tec-
nico abilitato, il quale dichiari preliminarmente di non avere rapporti di
Note all’art. 12: dipendenza con l’impresa né con il committente e che asseveri, sotto la
propria responsabilità, che i lavori sono conformi agli strumenti urbani-
— Per il riferimento al citato decreto del Presidente della Repub- stici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per essi la normativa
blica n. 689 del 1959, si veda nelle note alle premesse. statale e regionale non prevede il rilascio di un titolo abilitativo.
— Per il riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 5. Riguardo agli interventi di cui al presente articolo, l’interessato
n. 37 del 1998, si veda nelle note alle premesse. provvede, nei casi previsti dalle vigenti disposizioni, alla presentazione
— Per il riferimento al decreto del Presidente della Repubblica degli atti di aggiornamento catastale nel termine di cui all’art. 34-quin-
n. 214 del 2006, si veda nelle note alle premesse. quies, comma 2, lettera b), del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4,
convertito, con modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80.
— Per il testo dell’art. 16 del citato decreto legislativo n. 139 del
2006, come modificato dal presente regolamento, si veda nelle note alle 6. Le regioni a statuto ordinario:
premesse. a) possono estendere la disciplina di cui al presente articolo a
— Si riporta il testo dell’art. 6 del citato decreto del Presidente della interventi edilizi ulteriori rispetto a quelli previsti dai commi 1 e 2;
Repubblica n. 380 del 2001, come modificato dal presente regolamento: b) possono individuare ulteriori interventi edilizi, tra quelli indi-
«Art. 6 (Attività edilizia libera). — 1. Fatte salve le prescrizio- cati nel comma 2, per i quali è fatto obbligo all’interessato di trasmettere
ni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle la relazione tecnica di cui al comma 4;
altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività c) possono stabilire ulteriori contenuti per la relazione tecnica
edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antin- di cui al comma 4, nel rispetto di quello minimo fissato dal medesimo
cendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica comma.
nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del 7. La mancata comunicazione dell’inizio dei lavori ovvero la man-
paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, i seguenti cata trasmissione della relazione tecnica, di cui ai commi 2 e 4 del pre-
interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo: sente articolo, comportano la sanzione pecuniaria pari a 258 euro. Tale
a) gli interventi di manutenzione ordinaria; sanzione è ridotta di due terzi se la comunicazione è effettuata sponta-
b) gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche neamente quando l’intervento è in corso di esecuzione.».
che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni,
ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio; 11G0193
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