"Nome d'arte di Angelo Bonini, attore italiano. Nato a Parma, segue nel 1927 i genitori in Francia dove, dopo aver fatto i mestieri più disparati, esordisce sullo schermo in un ruolo secondario (Grisbì, 1954, di J. Becker) ma ottiene un successo che gli permette di recitare come protagonista in numerosi film «neri» (Ascensore per il patibolo, 1958, di L. Malle) o avventurosi (Un taxi per Tobruk, 1961; Asfalto che scotta, 1960, di C. Sautet) che lo rendono uno degli attori più popolari in Francia e all'estero (La ragazza in vetrina, 1960, di L. Emmer; Il giudizio universale, 1961, di V. De Sica). Specialista in personaggi di simpatico «duro», sempre caratterizzati da una profonda umanità e da una vena di malinconia, fornisce nei film successivi buone prove drammatiche, grazie a una tecnica di recitazione sobriamente efficace e a una maschera inconfondibile (Il clan dei siciliani, 1969, di H. Verneuil; Cadaveri eccellenti, 1975, di F. Rosi; Guardato a vista, 1981, di C. Miller)."