Riportatemi ad Istanbul, dice il titolo di questo menù.
Città che Diana Henry ama moltissimo, ha visitato molte volte ed ogni volta nella stessa stagione: l'estate.
Ed all'estate sono legati i ricordi che di questo luogo porta con sè: il blu, intensissimo, del cielo che poi si rivede nei soffitti, nelle decorazioni, nello scialle che ha acquistato come souvenir.
Il verde ed il viola, invece, per quello che riguarda il cibo.
Crocevia della cultura non solo gastronomica del Medio Oriente, dei Balcani, del Caucaso e di alcune zone del Nord Africa, appare ovvio come questa grande ricchezza non possa che tradursi in piatti epocali, solo all'apparenza semplici, conditi con spezie ed ingredienti spesso introvabili altrove che ne fanno quindi sapori da poter essere assaggiati solo in loco.
Sicuramente verde e viola in questo menù, che vedrete da oggi illustrato da me e da Mapi, e una solo apparente semplicità dove è il sapore quello autentico a trionfare a dispetto di tanti, a volte inutili, orpelli ed artifici.
I piatti sono pensati per essere serviti tutti insieme, a completarsi l'uno con l'altro.
Questa che apre il menù (che continua poi con Grilled Squid with Chilli, Dill and Tahini Dressing, Lamb Kofta, Sweet Pickled Cherries e Turkish Coffee Ice Cream) è a detta della stessa autrice forse la ricetta più semplice di tutto il libro.
ROAST SPLIT AUBERGINES WITH GOAT'S CHEESE
per 6 persone
6 melanzane medie
sale e pepe macinato al momento
olio extravergine d'oliva
300 g di caprino delicato o ricotta di capra
un po' di sumac
Preriscaldare il forno a 190 gradi e mettervi una teglia a scaldare. Adagiarvi le melanzane intere dopo averle lavate e cuocerle per 45 minuti/un'ora.
Dovranno essere completamente morbide.
Dividere le melanzane a metà per il lungo, condirle con poco olio, sale e pepe quindi versarvi un po' del caprino o della ricotta di capra.
Fare un ulteriore giro d'olio, spolverizzare con un po' di sumac e servire subito.
NOTE
- la ricetta non è buona: è sublime. Di una semplicità disarmante, ma l'abbinamento del caprino con la polpa dolce, morbida e succosa della melanzana, il sumac con il suo tocco agrumato ed il tocco dell'olio rendono la combinazione irresistibile. L'olio deve essere buono, buonissimo ed intenso, raccomanda l'autrice.
Se non lo si accompagna al resto del menù è in effetti un ottimo piatto unico.
- molto viola, in questo piatto. Scegliete melanzane lunghe e soprattutto un sumac degno del suo nome: la strana polvere viola che non sa di nulla che vedo spesso in Italia mi inquieta perchè non so assolutamente cosa sia. Quello vero dove vivo io non si fa fatica a trovarlo e credetemi, fa molta differenza.
- questo, così come i prossimi piatti di questo menù, non sono forzatamente turchi, se mi permettete il modo di dire, o meglio non cercano di ricreare sapori e ricette perfette come da originali.
Diana Henry ne riprende lo spirito, l'ispirazione, l'idea, creandone una versione che non è vera al cento per cento senza per questo diventare una bugia.
Per fare un esempio, il caprino usato non è certo tipico di Istanbul ma ispirato al Tulum, formaggio turco di latte di capra, molto morbido, che viene servito quasi sbriciolato e dal sapore pungente. Buonissimo, ma probabilmente quasi introvabile nella forma autentica al di fuori dai confini della nazione.
wowwww e slurp!!!!
RispondiEliminaSembrano buone, le segno!
RispondiEliminaCiao Stefania,
RispondiEliminaho provato queste melanzane.
Il sumac ovviamente non l'avevo, quindi mi sono fatta un mix di cumino e zenzero.
Buone buone, ma la buccia delle melanzane resta dura: ma va mangiata?
Io l'ho mangiata, ma a questo punto un dubbietto mi è venuto.... ^_^"
Baci e grazie,
Sara
Ma no Sara, non si mangia la buccia!!! Solo l’interno. Cumino e zenzero sono sapori molto diversi dal sumac, spero ci stessero bene comunque. Ciao!
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