In A. Chillura, G. Mandalà, L. Camilleri (eds), La Biblioteca Lucchesiana di Agrigento e il dialogo interreligioso, Agrigento, Biblioteca Lucchesiana, 2018. ABSTRACT: La Biblioteca Lucchesiana di Agrigento è donata al popolo agrigentino...
moreIn A. Chillura, G. Mandalà, L. Camilleri (eds), La Biblioteca Lucchesiana di Agrigento e il dialogo interreligioso, Agrigento, Biblioteca Lucchesiana, 2018. ABSTRACT: La Biblioteca Lucchesiana di Agrigento è donata al popolo agrigentino il 16 ottobre 1765 dal vescovo Andrea Lucchesi Palli (1692-1768), il quale destina un edificio a sede della biblioteca e vi lega i suoi beni; all’atto della donazione (17 ottobre 1765), secondo un computo approssimativo, la biblioteca contava ca. 9.200 volumi, tra i quali 180 manoscritti latini, greci e italiani, 32 manoscritti arabi, 410 tra incunabuli e cinquecentine, 180 libri rari o di pregio, un fondo cospicuo che ai temi religiosi univa uno spiccato interesse verso le discipline laiche, in accordo agli indirizzi dell’Accademia palermitana del Buon Gusto.
Il presente contributo intende fare luce sulla storia della biblioteca e dei suoi manoscritti arabi, seguendo il filo rosso che lega questa straordinaria collezione alla Spagna. Grazie all’ausilio della ricerca storica, paleografica e codicologica sono qui chiarite le vicende di questi codici che viaggiano tra Islam e Cristianità: da Granada – passando per Alcalá de Henares – alla Real Biblioteca del monastero di San Lorenzo dell’Escorial, e da qui prima a Palermo e poi ad Agrigento.