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Guida sitografica

2011, AA.VV. Storia del diritto romano e linee di diritto privata (cur. Aldo Schiavone)

In copertina:

STORIA DEL DIRITTO ROMANO E LINEE DI DIRITTO PRIVATO In copertina: Particolare della pagina 62 recto di un ms. proveniente da St. Gallen, databile al IX secolo e contenente le Etymologiae e il De rerum natura di Isidoro di Siviglia. Il ms. (Pa 32) è in pergamena, con caratteri minuscoli carolingi, ed è conservato nella Stadtbibliothek di Zofingen. Il disegno, in splendidi colori e realizzato sulla base delle ricchissime notizie presenti nelle opere isidoriane, è una stilizzazione delle aree climatiche del mondo, delle stagioni e delle condizioni dell’uomo. Francesco Amarelli - Lucio De Giovanni - Paolo Garbarino Valerio Marotta - Aldo Schiavone - Umberto Vincenti STORIA DEL DIRITTO ROMANO E LINEE DI DIRITTO PRIVATO a cura di ALDO SCHIAVONE Seconda edizione G. Giappichelli Editore – Torino © Copyright 2011 - G. GIAPPICHELLI EDITORE - TORINO VIA PO, 21 - TEL. 011-81.53.111 - FAX 011-81.25.100 http://www.giappichelli.it ISBN/EAN 978-88-348-1994-4 Stampa: Stampatre s.r.l. - Torino Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, comma 4 della legge 22 aprile 1941, n. 633 ovvero dall’accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre 2000. Le riproduzioni ad uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, via delle Erbe, n. 2, 20121 Milano, telefax 02-80.95.06, e-mail: [email protected] GUIDA SITOGRAFICA a cura di EMILIO GERMINO 410 GUIDA SITOGRAFICA NOTA INTRODUTTIVA 411 NOTA INTRODUTTIVA 1. – Gradualmente (è difficile stabilire per questi fenomeni una data precisa d’inizio), quasi in punta di piedi ma inesorabilmente, internet, la ‘rete’, ha fatto il suo ingresso nelle nostre vite, rendendosi ben presto pressoché indispensabile e comportando una rivoluzione pari se non addirittura superiore a quella originata dall’invenzione della stampa, che trasformò in profondità i modi di trasmissione del sapere. Allora, la nuova tecnica, che consentiva di riprodurre svariati esemplari di un’opera in tempi molto più rapidi che non in passato e soprattutto di assicurare, nel bene e nel male, l’omogeneità di tali esemplari, ciò che la tradizione manoscritta evidentemente non era in grado di garantire, significò un formidabile balzo in avanti. In una evocativa pagina di Notre-Dame de Paris, un preoccupatissimo Claude Frollo – indicando contestualmente un libro aperto sul tavolo e la cattedrale parigina, che si stagliava maestosa davanti alla finestra della sua cella – dirà, rivolgendosi al medico 1 del re, Jacques Coictier, «ceci tuera cela» . Victor Hugo spiegherà quasi subito ai suoi lettori, offrendo due possibili chiavi di lettura, il significato dell’affermazione fatta dall’alto prelato. A un livello non immediatamente percettibile, quasi filosofico, che è quello che qui più interessa, le parole di Frollo esprimevano il timore che il libro stampato, nuovo e dirompente veicolo di propagazione del pensiero, finisse per annientare, prendendone il posto, l’edificio, l’architettura (antichissima forma di espressione). La profezia dell’arcidiacono si è rivelata, alla prova del tempo, del tutto priva di fondamento. Libro ed edificio hanno continuato a coesistere per secoli, dando sfogo, su piani diversi, alla creatività dell’uomo. Non so dire se i turbamenti di Frollo siano ancora attuali con riguardo al rapporto oggi esistente tra biblioteche reali e biblioteche virtuali, tra modalità tradizionali e forme nuove di comunicazione. In altre parole, l’ebook (che, detto per inciso, il 4 luglio di quest’anno ha compiuto i suoi primi 40 anni), con le sue molteplici epifanie, ucciderà il libro a stampa? Mi auguro di no, benché il dubbio sia peraltro assai forte. I benefici della recente tecnologia, in continua evoluzione, sono infatti molti e 1 L’episodio può essere letto nella sua interezza a p. 165 dell’edizione che di Notre-Dame de Paris fu curata da Perrotin ed. a Parigi nel 1850. 15*. 412 GUIDA SITOGRAFICA notevoli, specie, ma non solo, per l’opportunità che ci viene offerta di leggere opere non più ristampate, di difficile reperibilità o troppo costose. In questa prospettiva, il WEB ha certamente rappresentato una forma eclatante di ‘rivoluzione culturale’. Tuttavia, va avvertito, non pochi sono ad oggi i rischi connessi a una selvaggia quanto caotica informatizzazione: da un lato, la superficialità ancora imperante in molti siti internet (e, in non pochi casi, il loro funzionamento non del tutto inappuntabile); dall’altro, le difficoltà di comunicazione tuttora esistenti tra i cdd. tecnici, ai quali è materialmente demandata la costruzione e il management dei portali, e gli specialisti delle discipline che sempre più numerose vengono divulgate nel cyberspazio. Allo stato attuale, dunque, le chances di una proficua coesistenza di nuove e vecchie tecnologie si dilatano notevolmente, lasciando ben sperare. 2. – I siti descritti in queste pagine non sono, com’è ovvio, né esaustivi né hanno la pretesa di essere i migliori. Si è cercato di tenere presenti sia gli studenti, al fine di invogliarli ad avvicinarsi alle discipline storiche e, più in generale, antichistiche sia gli studiosi meno attenti (o ancora fortemente scettici rispetto) ai rapidi progressi fatti registrare dalla rete nel campo delle scienze umanistiche, tra le ultime probabilmente ad accorgersi del sussidio che un uso corretto di internet – auspicabilmente migliorato dagli stessi utenti, forse ancora non del tutto consapevoli del loro ruolo attivo – può offrire alla ricerca scientifica. Credo, anzi, che siano ancora troppo diffusi (per evidenti interessi economici) i repertori su supporti ottici o magnetici, che però sono già invecchiati e presentano tutta una serie di inconvenienti – come, solo per fare qualche esempio, la necessità di continue versioni aggiornate e, soprattutto, i problemi legati ai diversi sistemi operativi oggi disponibili – svantaggi che al contrario sono in larghissima misura ignoti al WEB. L’apporto degli studiosi a un più rapido e migliore sviluppo delle possibilità offerte dall’informatica applicata alle scienze dell’antichità dovrebbe percorrere una duplice strada: per un verso, sarebbe importante ideare e realizzare applicazioni utili alla ricerca, sia dal punto di vista degli strumenti bibliografici sia dal punto di vista delle edizioni critiche e dei databases di fonti antiche (in tal senso, mi sembra degno di menzione il progetto Pôlib, grazie al quale è oggi on-line il preziosissimo Commentarius di Jacques Godefroy al Codex Theodosianus, su cui infra, p. 421); per l’altro, di convogliare gli sforzi nella progettazione di risorse didattiche, anche e specialmente multimediali, che potrebbero rappresentare un modo per riaccendere la curiosità dei giovani per le scienze umane ed evitare così una triste deriva verso la quale mi sembra che, soprattutto in Italia, ci si stia ineluttabilmente avviando. La selezione, poi, risente degli interessi personali di chi scrive, tenuti, fin dove possibile, a bada, ma che, qui e là, sono andati riaffiorando. Diverse e certo più numerose indicazioni potevano darsi, ma si è cercato di rimanere equidistanti tra la necessità della sintesi, considerata la funzione di questa appendice, e l’adeguatezza, sia pur limitata, dell’informazione. E del resto, come ben sa chi ha un minimo di NOTA INTRODUTTIVA 413 familiarità con la rete, è sufficiente cominciare la navigazione per scoprire ‘lidi’ sempre nuovi e lasciarsi prendere la mano (o forse sarebbe meglio dire il ‘timone’) fino a perdere del tutto il controllo e persino il ricordo del porto di partenza e, talora, della stessa destinazione. In queste segnalazioni, ho di proposito privilegiato gli strumenti di ricerca bibliografica e le sillogi, statiche o dinamiche, di fonti antiche, certamente utili sia per gli studenti (che debbano, ad esempio, preparare la tesi di laurea o che vogliano allargare i propri orizzonti culturali) sia per lo studioso. Minor spazio ho invece riservato ai siti meramente divulgativi o informativi, la cui qualità, nella maggioranza dei casi, non mi è parsa ancora all’altezza neppure di quel tanto che da loro ci si attenderebbe. Ho dato la preferenza, in linea di principio, ai siti open access, non disdegnando tuttavia la presentazione di risorse a pagamento – riviste o databases di fonti – soprattutto per far conoscere la loro esistenza ai più distratti. Uno dei nodi ancora cruciali concernenti l’uso di internet nella ricerca storica ruota appunto intorno alla gratuità o meno delle informazioni circolanti sul World Wide Web, frutto di un precario e delicatissimo equilibrio tra il giusto riconoscimento e l’adeguata valorizzazione delle opere d’ingegno, da una parte, e, dall’altra, lo spirito che informa, o che dovrebbe informare, una vera globalizzazione. Di molti portali visitati, pregevoli nelle promesse e per i quali mi ero a prima vista entusiasmato (p. es. Byzantium), non ho volutamente dato conto perché la loro revisione non è costante e, troppo spesso, si tratta di progetti fermi da oltre cinque anni: un tempo biblico per chi si muove nella rete. Numerosi siti, poi, non indicano neppure la data dell’ultimo aggiornamento, sortendo così un duplice effetto negativo: rendono innanzi tutto assai problematico capire se sono ormai definitivamente fermi o se invece procedono, sia pur a velocità ridotta (il che, però, già vanifica la funzione e i vantaggi tipicamente connessi alla navigazione in internet); in secondo luogo, complicano la consultazione del sito, in quanto non sono subito individuabili le modifiche recenti (il familiare ‘What’s New’, che ogni portale dovrebbe curare con molta attenzione). Da questo lungo viaggio, tra le molte cose positive, sono emersi con sufficiente chiarezza pure alcuni dati spiacevoli. Il primo è l’arenamento, in qualche caso addirittura il naufragio di importanti e interessantissimi progetti che avrebbero potuto e ancora potrebbero, se continuati e potenziati, facilitare grandemente la ricerca storico-antichistica. La causa principale sembra essere sempre la stessa: il modesto sostegno – soprattutto, ma non solo, economico – da parte delle istituzioni. Il secondo dato è lo scarso interesse – fatte le debite eccezioni, in gran parte straniere, 2 ma qualche voce pressoché isolata si è fatta sentire anche in Italia – dei ricercatori nei confronti delle nuove tecnologie applicate allo studio del mondo antico. Quasi 2 Penso, ad esempio, al gruppo di ricerca coordinato da Nicola Palazzolo, pronto a cogliere quasi fin dall’inizio le enormi potenzialità dell’informatica al servizio delle scienze umane. 414 GUIDA SITOGRAFICA che il contrasto tra estremamente vecchio ed estremamente nuovo sia così stridente da non consentire in alcun modo di operare una sintesi, di trovare un punto di incontro. Le cose stanno tuttavia cambiando. Mentre scrivo queste pagine, ho avuto notizia di un convegno che si svolgerà a Firenze nei giorni 12 e 13 settembre di quest’anno, significativamente intitolato «Diritto romano e scienze antichistiche nell’era digitale», nel cui quadro sono previste relazioni che, almeno dal titolo, si 3 preannunciano particolarmente intriganti . Resta il fatto che, almeno fino ad oggi, la comunità scientifica ha lasciato spazi notevoli a soggetti diversi (editori, operatori commerciali, dilettanti), spesso sprovvisti delle necessarie competenze culturali (qualche volta anche di quelle tecniche), che hanno espropriato gli studiosi, in molti casi per finalità essenzialmente economiche, di una delle loro funzioni principali, ossia l’ideazione e la realizzazione di nuovi strumenti per la ricerca e il perfezionamento di quelli già esistenti. Credo sia giunto il momento di riappropriarsene coinvolgendo il numero più ampio possibile di studiosi e opportunamente sensibilizzando le istituzioni. Per finire, devo constatare con amarezza che ancora molte pagine non rispettano appieno (in troppi casi neppure nel minimo indispensabile) le norme WCAG 2.0 (Web Content Accessibility Guidelines), specie per quel che attiene alla leggibilità dei caratteri, ai suoni e ai colori degli sfondi, talvolta davvero eccessivi e fastidiosi. Qualche sito non è stato scelto anche per questi motivi. 3. – Nella schedatura ho fatto ricorso a categorie di comodo, pur consapevole, per un verso, che relativamente ad alcuni siti la suddivisione prescelta rischia di risultare impropria o angusta, stante l’ampiezza e la varietà dei relativi contenuti e, per l’altro, che in linea di principio essi presuppongono pur sempre la struttura tipica dei databases. Per esempio, ho inserito nella categoria «Fonti» The Tertullian Project, sebbene quest’ultimo sia un sito molto più ricco di un semplice collettore 3 Il convegno conclude una ricerca finanziata dal MIUR (PRIN 2007), dal titolo BIA –Net: accesso in rete alla Bibliotheca Iuris Antiqui. La Bibliotheca Iuris Antiqui (familiarmente nota, soprattutto ai giusromanisti, con l’acronimo BIA) è nata come repertorio bibliografico su CD-ROM (purtroppo solo in ambiente MS-DOS, nella sua edizione originale, e poi Windows, nella versione del 2000) e credo che negli anni dalla sua prima apparizione abbia accompagnato molte ricerche storico-giuridiche. Come si legge nel progetto presentato al MIUR, il gruppo di studio, movendo dalla constatazione dei ‘limiti’ intrinseci di un archivio digitale su supporto ottico (essenzialmente la ridotta capienza del supporto medesimo, anche se DVD, ma, come ho già detto, aggiungerei pure quelli derivanti dai diversi sistemi operativi oggi in circolazione), è stato indotto ad «[…] avviare un processo che possa portare alla messa in linea dell’intero corpus delle opere prodotte […]». Mi auguro che l’ambizioso disegno sia stato portato a termine o, almeno, sia sulla buona strada per un completamento in tempi brevi. NOTA INTRODUTTIVA 415 di testi antichi, caratterizzandosi piuttosto come un portale, in costante aggiornamento, sulla vita e sulle opere del padre della chiesa. E discorso analogo potrei fare per il bel sito dedicato a sant’Agostino. Entrambi, forse, si sarebbero potuti classificare altrettanto bene (o male) in altre sezioni. L’indicazione delle consistenze e degli argomenti, così come la stessa esistenza delle pagine WEB, è soltanto orientativa, considerata la frequenza con la quale molti 4 portali vengono modificati, cambiano indirizzo o, talvolta, addirittura svaniscono nel nulla. Il lettore non me ne vorrà. Durante questo viaggio, che ha toccato mete molto più numerose di quelle qui descritte, non sono state rare le sorprese: dai links errati (con il frustrante messaggio ‘not found’) ai siti non più attivi o malfunzionanti. Sono pertanto pienamente consapevole che il ritmo frenetico con il quale le informazioni si inseguono sul WEB rischia di rendere vecchia questa guida sitografica in tempi anche brevi. Pure per questo ringrazio l’editore Giappichelli, che ha dato la sua disponibilità a metterne on-line una versione navigabile, che avrò cura di aggiornare periodicamente. A tal proposito, sarebbe auspicabile che gli utenti mi segnalassero eventuali modifiche negli indirizzi dei siti da me consigliati oltre che, in genere, qualsiasi cosa possa rendere più funzionale la guida medesima, scrivendo all’indirizzo e-mail che troveranno sulla pagina WEB e che comunque indico di séguito: [email protected] Chiudo con una precisazione di carattere tipografico. Al fine di evitare confusioni dovute all’uso della punteggiatura, pur sempre necessaria quando si scrive, e agli effetti sgradevoli che si producevano andando a capo, ho deciso di ‘isolare’ gli URL (Uniform Resource Locator) applicando il tipico stile ‘underlined’ degli indirizzi WEB e collocandoli su un unico rigo in calce alla descrizione del sito. 4 Nel mio Webitinera, pubblicato in appendice al volume Itinera ad principatum di Francesco Amarelli (Jovene Editore, Napoli, 2010), avevo per esempio segnalato con piacere Ius civile, un consistente aggregatore di notizie, organizzato in sezioni di grande interesse. Oggi il sito, dopo aver cambiato indirizzo per una serie di ‘disavventure informatiche’ (leggi: attacchi di hacker), non si presenta più così ricco come in passato. Spero che il suo autore abbia ancora la voglia e la forza di riportarlo quantomeno all’originale dovizia di contenuti ed eventualmente di migliorarlo. 416 GUIDA SITOGRAFICA NOTA INTRODUTTIVA 417 A. FONTI a) Collettori generici 1. – Alle fonti del diritto romano è rivolto il sito The Roman Law Library, creato da Y. Lassard e A. Koptev. Vi si possono trovare – talora in edizioni familiari ai giusromanisti (in in qualche caso anche più di una) – leges, senatusconsulta, negotia, constitutiones principum, le grandi codificazioni del V e del VI secolo, etc. I testi sono quasi sempre corredati di una bibliografia essenziale per un primo orientamento sul tema. Il download non è possibile se non ricorrendo a qualche artificio, che comporta però notevole dispendio di tempo e risultati non sempre gradevoli e affidabili. Nell’ultimo anno il sito è stato aggiornato soprattutto sotto il profilo della revisione dei testi e dell’ampliamento della bibliografia. Utile anche la sezione ‘Libraria numerica’ che, attraverso il collegamento ad «archive.org» (vd. infra, p. 428), propone una buona selezione di ‘classici’ della materia. http://webu2.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/ 2. – «Our larger mission is to make the full record of humanity – linguistic sources, physical artifacts, historical spaces – as intellectually accessible as possible to every human being, regardless of linguistic or cultural background» è l’ambiziosissimo obiettivo che si propone il Perseus Digital Library Project, diretto da Gregory R. Crane. Attenzione particolare è riservata al mondo greco-romano. Nella sezione Collections/Texts, il link Greek and Roman Materials conduce a una raccolta di fonti antiche in latino e greco, quasi sempre corredate di traduzione in inglese. Degna di nota è la funzione che consente di visualizzare, per ciascuna parola della fonte trovata, la corrispondente voce nei dizionari (il Lewis & Short o l’Elementary Latin Dictionary di Ch. T. Lewis, per il latino, e il Liddell-Scott-Jones o il Middle Liddell, per il greco), anch’essi ampiamente navigabili con giochi di rimandi e contro-rimandi, nei quali l’unico rischio è quello di ‘perdersi’. Il sito è tutto da godere per le notevoli possibilità che offre, anche di ricerca semplice e avanzata, oltre che di crossreferences. Nell’ultimo anno si è registrato un notevole ampliamento dei contenuti con l’aggiunta di svariate opere latine e greche. Utile anche la possibilità di ‘copiare’ il testo delle fonti che interessano per poi ‘incollarlo’ in un documento qualsiasi. Unici accorgimenti da seguire sono, da un lato, una certa cura nel selezionare il passo che interessa (a causa del fatto che si tratta di ipertesto): è consigliabile cominciare dalla fine anziché dall’inizio; dall’altro, è pur sempre opportuno un controllo su una affidabile edizione critica cartacea. http://www.perseus.tufts.edu/hopper/ 418 GUIDA SITOGRAFICA 3. – La Bibliotheca Augustana propone una buona raccolta di testi, anche della letteratura moderna, soprattutto europea. Di grande interesse, sia per lo studioso sia per lo studente delle discipline giusromanistiche e antichistiche in genere, sono quelli in lingua latina e greca. Le fonti sono disposte in ordine alfabetico per autore e anche cronologico. Il sito è tuttavia ancora largamente incompleto, ma rispetto ad altri repertorii analoghi si distingue per l’indicazione dell’edizione critica utilizzata. Funziona ancora maluccio la sezione multimediale, che nelle intenzioni è davvero lodevole. http://www.hs-augsburg.de/~harsch/augustana.html 4. – Certamente più ampia è The Latin Library, ove è possibile reperire opere della latinità classica, medievali, neolatine, della cristianità e un florilegio, allo stato piuttosto esiguo, di testi dello Ius Romanum, consistente nelle Institutiones di Gaio, nel Codex Theodosianus e nel Corpus iuris civilis giustinianeo (con eccezione delle Novellae), oltre che nel testo della lex XII tabularum, del senatusconsultum de Bacchanalibus e dell’edictum censorio adversus Latinos rhetores. Interessante è anche la sezione Miscellany. Punto debole, oltre a qualche inevitabile refuso – che però, considerata la funzione che questi siti dovrebbero assolvere, non è difetto di poco conto – è l’assenza di notizie sull’edizione critica adoperata. http://www.thelatinlibrary.com/ 5. – Una larga selezione di testi in lingua latina, tuttora in divenire, per un lasso di tempo che si spinge fino al XVIII secolo, è reperibile sul sito del Corpus Scriptorum Latinorum. Dalla home page si accede, attraverso il comando «Browse the Database», al contenuto del sito, dove si possono effettuare ricerche semplici basate su key-words (funzione tuttavia da migliorare sia per quanto riguarda la presentazione dei risultati sia per quanto concerne il collegamento ai testi, che talvolta non è funzionante). Non è attiva, invece, benché graficamente presente, l’opzione di ricerca avanzata, mentre è possibile ‘sfogliare’ in ordine alfabetico la lista degli autori presenti nell’archivio, pur non potendo utilizzare le altre modalità di ‘lettura’ fondate su criterii diversi (titolo, genere, data dell’opera), solo annunciate e tuttora in fase di allestimento. Scegliendo l’autore, si viene reindirizzati su una pagina dalla quale in molti casi è possibile accedere al testo, spesso tratto dai già citati Bibliotheca Augustana e The Latin Library o da altri collettori di fonti antiche. Per talune opere è disponibile una traduzione in lingue moderne (inglese, francese, italiano). Da segnalare, come positiva, l’indicazione delle edizioni dalle quali il testo è tratto. http://www.forumromanum.org/literature/ 6. – Altro repertorio di fonti in lingua latina è Intratext Digital Library. Vi sono contenute opere della latinità romana (antiqua, classica, postclassica), medievali (VII-XIV sec.) e neolatine (XV-XXI sec.). Poco accattivante sotto il profilo grafico, il sito offre tuttavia numerosi testi, quasi sempre non scaricabili, ma tutti in modalità ipertestuale, che consente la restituzione delle concordanze all’interno dell’opera di uno stesso autore. http://www.intratext.com/LATINA/ 7. – Gratuita è la consultazione del sito Documenta Catholica Omnia. Si tratta di un ricchissimo contenitore di opere, moltissime delle quali scaricabili in formato PDF, che comprendono, solo a titolo esemplificativo, la Bibbia, la Patrologia Latina e Graeca, nell’edizione FONTI 419 di Migne, il Corpus scriptorum historiae Byzantinae, il Glossarium mediae et infimae latinitatis di Du Cange, o, ancora, la Sacrorum conciliorum nova [et] amplissima collectio di Mansi o il Lexicon totius latinitatis di Egidio Forcellini. Non sono previste funzioni di ricerca e qualche documento non è di buona qualità. Ma se si pensa al patrimonio che si mette a disposizione degli studiosi, specie dei più giovani, si tratta di pecche che possono essere considerate davvero marginali e a cui si spera venga posto rimedio. Tra le aggiunte degli ultimi mesi sono da segnalare, oltre ad alcuni volumi di Migne, anche gli Annales ecclesiastici di Baronius. http://www.documentacatholicaomnia.eu/ b) Collettori specifici 8. – Una GUI di recente rinnovata, resa più accattivante e leggibile oltre che più in linea con i tempi, caratterizza il sito dei Monumenta Germaniae Historica – realizzato con la collaborazione della Bayerische Staatsbibliothek – di grande interesse soprattutto per gli studiosi. La home page si contraddistingue per l’intuitività dell’uso e per la presenza di pochi comandi tutti opportunamente dislocati. Le sezioni sono 5 (Suche, Bände, Hilfe, Projekt, Impressum) e sono raggiungibili attraverso appositi pulsanti di navigazione collocati in alto a destra. La funzione di ricerca (Suche) è ben articolata, consentendo anche la combinazione di più criterii di interrogazione (indagine solo nel testo, nell’apparato critico, nelle note, in testi secondari o in due o più – anche tutti – di questi àmbiti). Inoltre è possibile effettuare una query in tutte le Abteilungen, oppure in una soltanto di esse. Infine, si può scegliere di visualizzare i risultati (in ordine crescente o decrescente) per documento, per rilevanza, per anno, per titolo. La sezione Bände permette poi di ‘sfogliare’ singole opere e anche di effettuarne il download – integrale o delle sole pagine che interessano (PDFdownload) – oppure di stamparle (Scan ausdrucken). Le Abteilungen si articolano in Scriptores, Leges, Diplomata, Epistolae, Antiquitates, Weitere Reihen, tutte a loro volta suddivise in opportune sottosezioni. http://www.dmgh.de 9. – Piuttosto statico e con un’interfaccia grafica poco attraente, il sito relativo alla Notitia dignitatum, gestito da Ingo Maier, che si presenta tuttavia di certo utile e ricco di informazioni. Le sezioni contemplano il testo della Notitia, l’indicazione delle principali edizioni e traduzioni a stampa o in formato elettronico, i forum di discussione, una cospicua bibliografia dal 1500 al 2010 (in qualche caso, un link indica che il documento è scaricabile, quasi sempre attraverso il collegamento a Google Libri), la descrizione dei manoscritti, i nomi dei luoghi, una mappa dell’impero com’era intorno al 400 d. C., etc. http://members.ozemail.com.au/~igmaier/notitia.htm 10. – La Patrologia Latina, nell’edizione di Migne, dopo le versioni su CD-ROM (purtroppo, a quanto mi consta, solo in ambiente Windows), ormai superate, è da qualche tempo approdata sulla rete. La consultazione è limitata ai sottoscrittori di abbonamento (soggetti privati o istituzioni pubbliche), fornito a un prezzo ancora troppo elevato, anche 16*. 420 GUIDA SITOGRAFICA per le Università, almeno quelle italiane, i cui fondi diventano sempre più impalbabili. Il database consente la ricerca per parola-chiave, per titolo, per autore o per volume (è previsto anche un pulsante che permette di visualizzare una lista di lemmi greci). Ogni campo è dotato di un pulsante ‘browse’ che facilita le scelte dell’utente, il quale può eventualmente selezionare i vocaboli in ogni loro declinazione o coniugazione. L’indagine può coinvolgere il solo testo, il solo apparato o entrambi e riguardare tutti gli autori oppure limitarsi solo agli autori medievali o solo a quelli moderni. La visualizzazione può includere o meno il contesto della ricorrenza. I risultati sono selezionabili (fino a un massimo di 50, e questo appare restrittivo) e la relativa lista (che però non contiene il testo ma soltanto i riferimenti bibliografici) può essere stampata o inviata per e-mail. È invece consentita la stampa pagina per pagina degli esiti della ricerca. http://pld.chadwyck.co.uk/ 11. – Sempre Chadwick ha aggiunto quello che può essere considerato il degno completamento del Patrologiae Latinae Database. Tutti i 68 volumi degli Acta Sanctorum, pubblicati in circa 300 anni dalla Société des Bollandistes, sono ora disponibili, previa sottoscrizione di abbonamento, per ricerche analoghe a quelle esperibili sul PLD. http://acta.chadwyck.co.uk/ 12. – Oltre una sessantina di padri della chiesa e gran parte delle loro opere sono schedati nella sezione The Fathers of the Church, ospitata dal sito New Advent. Per ciascun autore è prevista una breve biografia (cui si accede ‘cliccando’ sul nome) e le principali opere in traduzione inglese. Sia i brevi articoli sia le fonti sono caratterizzati dalla presenza di collegamenti ipertestuali. Particolarmente interessanti sono le ‘cross-references’ inserite nei testi e che conducono a brani della Bibbia in versione greca, corredata di traduzione inglese e latina, anch’essa ospitata sulle pagine del sito e tuttora in divenire. Il contenuto completo del sito è disponibile anche su CD-ROM a un prezzo tutto sommato accessibile. http://www.newadvent.org/fathers/ http://www.newadvent.org/bible/ 13. – Intrigante, interessante e aggiornato di recente, The Tertullian Project, è una collezione di materiali antichi e moderni relativi al celebre apologista e alle sue opere. Il sito presenta una notevole varietà di contenuti: dai testi degli scritti di Tertulliano, corredati in qualche caso di traduzioni nelle principali lingue moderne, alla vita; dai manoscritti, spesso arricchiti da foto in bianco e nero o a colori, alle edizioni moderne delle opere tertullianee; da informazioni su queste ultime, cui è allegata una bibliografia di riferimento, ai testimonia e tanto altro ancora che attende solo di essere esplorato con calma e secondo i propri gusti e necessità. http://www.tertullian.org/ 14. – Altro sito veramente ben costruito è quello curato da Città Nuova Editrice in collaborazione con la Nuova Biblioteca Agostiniana e dedicato a Sant’Agostino. Augustinus Hipponensis. Oltre a sezioni relative alla vita (da segnalare la prima biografia del santo, scritta dal discepolo Possidio), al pensiero, alla santità e all’attualità del vescovo di Ippona, ve n’è una che comprende tutte le opere (testo latino e traduzione italiana) del dottore della chiesa, alcuni sussidi (come gli utilissimi indici analitici e onomastici, che però andrebbero migliorati e arricchiti o, ancora, la bibliografia), e le ‘Varie’, dove spiccano le tavole di concordanza, il vo- FONTI 421 cabolario latino agostiniano, un florilegio di frasi e di pensieri tratti dalle opere del santo (e in continuo divenire) e una gustosa raccolta di carte miniate. Il sito è completato da un motore di ricerca – che opera sui testi in tutte le lingue (latino, italiano e, ancora in fase di allestimento, spagnolo) o su una soltanto di esse, a scelta dell’utente – da un motore testuale, forse meno intuitivo ma più completo e preciso (è in sostanza una ricerca avanzata) e, in aggiunta, da un motore basato su un indice analitico. È implicito che da ciascuna ricerca si venga condotti attraverso collegamenti ipertestuali ai passi di riferimento. http://www.augustinus.it Segnalo cursoriamente anche la pagina gestita da J. J. O’Donnell (Augustine of Hippo), ove possono consultarsi materiali di un certo interesse sul vescovo africano. http://www9.georgetown.edu/faculty/jod/augustine/ 15. – Un portale in continuo aggiornamento è la Christian Classics Ethereal Library. Una sezione degna di attenzione è quella dedicata ai padri della chiesa, nella quale è possibile accedere a traduzioni in inglese (in qualche caso è previsto il download) di alcune opere dei padri pre e postniceni. http://www.ccel.org/ 16. – Ospitata da The Stoa Consortium è consultabile la Suda (o Suida), la nota enciclopedia storica bizantina, nella classica edizione di A. Adler. Oltre alle funzioni di ricerca, inserendo la parola-chiave desiderata e scegliendo il campo entro il quale operare l’indagine (per la ricerca libera è possibile scegliere l’opzione ‘most fields’), vi è anche la possibilità di sfogliare il lessico, selezionando il soggetto in un menu ‘a discesa’ e cliccando sul pulsante ‘browse’. Nella pagina che visualizza gli esiti dell’interrogazione si può selezionare il font greco più adatto a una corretta lettura, a seconda del sistema operativo utilizzato (il miglior risultato mi sembra che si ottenga scegliendo l’UTF8 character set, standard Unicode). Registrandosi come ‘ospite’ (sono previste anche registrazioni come editore e come traduttore), si ha la possibilità di accedere a un più ampio ventaglio di ricerche. http://www.stoa.org/sol/ 17. – Il progetto Pôlib, nato nel 2001 per iniziativa del Pôle Universitaire Européen di Lille – Nord Pas de Calais, dopo una sospensione di due anni è stato ripreso nel 2008 dalle tre Università di Lille. Tra le opere messe on-line va segnalato il monumentale Codex Theodosianus cum perpetuis commentariis Jacobi Gothofredi, nell’edizione di Lipsia del 17361745. Si tratta di una riproduzione fotografica, di buona qualità, del Commentarius, che, per di più, è anche parzialmente ‘navigabile’. Selezionando, infatti, il pulsante ‘double écran’, si apre sulla sinistra una seconda finestra, ridimensionabile a piacere, nella quale è elencato il contenuto dei volumi sotto forma di links. Altrimenti, l’utente può scegliere di sfogliare l’opera attraverso il comando ‘pagination’. Oltre a queste due opzioni, nella parte alta dello schermo, sono presenti altri sei pulsanti (‘recherche bibliographique’, ‘index iconographique’, ‘tables & index testuels’, ‘ornements typographiques’, ‘description bibliographique’ e, infine, ‘commentaire scientifique’, questi ultimi due, ancora in corso di redazione). http://polib.univ-lille3.fr/data/013/ 422 GUIDA SITOGRAFICA 18. – È recente l’apparizione nella biblioteca digitale dell’Università di Bologna – AMS Historica – della Glossa al Corpus iuris civilis nell’edizione stampata a Lione tra il 1558 e il 1560 da Hugues de la Porte. I volumi digitalizzati sono cinque, di cui il quinto è diviso in due tomi (V/1, contenente, tra le altre cose, l’Authenticum e l’Epitome Iuliani; V/2, contenente le Istituzioni imperiali, il Corpus legum e le Istituzioni di Gaio). I primi quattro volumi comprendono, rispettivamente, il Digestum vetus, l’Infortiatum, il Digestum novum, il Codex. Grazie alla tecnologia di compressione delle immagini «DjVu», scaricando il relativo plug-in, sono disponibili funzioni diverse come, per esempio, la possibilità di ingrandire la pagina o singole porzioni della medesima per una migliore leggibilità, salvare e stampare il documento, ruotarlo, etc. http://amshistorica.cib.unibo.it/ 19. – Rendere disponibile il De verborum significatu di Festo (con la relativa epitome di Paolo) in un ‘form’ navigabile (sfruttando le eccellenti potenzialità di Filemaker Pro), sollecitare il dibattito scientifico sul lessicografo del II secolo e arricchire e rinnovare gli studi su quegli àmbiti della vita romana per i quali Festo rappresenta una fonte di informazione di primaria rilevanza sono gli obiettivi propostisi dal team che sta provvedendo a realizzare il Festus Lexicon Project. Per il momento, l’ambizioso disegno è soltanto annunciato e illustrato nelle sue finalità. Siamo davvero ansiosi di saggiare un simile strumento di ricerca (che, tra l’altro, dovrebbe contemplare il De verborum significatu sia nell’edizione di Lindsay sia in quella di Mueller). http://www.ucl.ac.uk/history2/research/festus/ c) Epigrafia e papirologia 20. – All’epigrafia antica è orientato EAGLE, disponibile nelle cinque principali lingue europee. Il portale si propone di schedare tutte le iscrizioni greche e latine anteriori al VII secolo d. C. Si tratta della federazione di quattro archivi (la Epigraphische Datenbank Heidelberg, l’Epigraphic Database Roma, l’Epigraphic Database Bari e Hispania Epigraphica, aggiuntasi più di recente), tutti, com’è ovvio, singolarmente consultabili ai rispettivi indirizzi WEB. EAGLE consente di interrogare contemporaneamente, attraverso una maschera di ricerca, tutte le basi di dati federate, oppure solo una o più di esse. Dalla home page, dopo aver scelto la lingua di navigazione, si accede a una pagina dalla quale ci si può spostare alla ricerca oppure collegarsi a una delle quattro banche-dati aderenti al progetto. Sono disponibili complessivamente oltre 74.000 iscrizioni. Peccato che, a quanto sembra, gli ultimi aggiornamenti risalgano al 2006. http://www.eagle-eagle.it/ 21. – Un database di oltre 400.000 iscrizioni latine e più di 45.000 foto è l’EpigraphikDatenbank Clauss-Slaby. Il DB è collegato con altre banche-dati, alle quali, si può accedere con un semplice ‘clic’ sugli appositi links. Navigabile nelle principali lingue europee, l’EDCS ha un buon motore di ricerca e consente query semplici e avanzate, prevedendo, per i campi ‘provincia’ e ‘località’, menu a discesa dai quali è possibile selezionare i luoghi di provenienza che interessano. È pure contemplata una ricerca per corpora, ossia in base alla pubblicazione, per la FONTI 423 quale è consigliabile consultare l’indice delle abbreviazioni (p. es.: una ricerca fatta inserendo per intero Année épigraphique, anziché AE, non restituisce alcun risultato). Per ciascuna ricorrenza vengono mostrati il corpus in cui l’iscrizione è pubblicata, il testo, il luogo del ritrovamento (in forma di link così da poterlo visualizzare su mappa) e, quando disponibile, la foto. http://www.manfredclauss.de/ 22. – Con il patrocinio dell’Arts & Humanities Research Council, del King’s College di Londra e del Centre for Computing in the Humanities, Inscriptions of Aphrodisias Project ha messo on-line le iscrizioni provenienti dalla città turca di Afrodisia. Due le pubblicazioni presenti sul sito: Aphrodisias in Late Antiquity (ALA) e Inscriptions of Aphrodisias (IAPH). Ad esse vanno aggiunti i materiali, consistenti in una bibliografia sulle iscrizioni e nel taccuino di John Gandy Deering, ove sono riprodotti gli apografi di talune iscrizioni. La prima sezione (ALA) riguarda le iscrizioni del tardo impero romano e dell’impero bizantino. I documenti epigrafici possono essere visualizzati in base a differenti criterii: per numero, per sezione, per data, per luogo, per tipologia e per tipo di monumento. Non manca la consueta funzione di ricerca, che può essere ‘free text’ oppure guidata da utilissimi indici toponomastici, prosopografici, lemmatici (parole latine e greche), etc. La seconda sezione (IAPH) conta su oltre 1.500 iscrizioni di I-III secolo e presenta una struttura fondata su criterii e indici simili a quelli testè descritti. http://insaph.kcl.ac.uk/ 23. – Ancora in via di sviluppo è il progetto del Packard Humanities Institute per rendere fruibili on-line le iscrizioni greche: Searchable Greek Inscriptions. Allo stato, il sito si presenta con una interfaccia grafica piuttosto elementare e con una funzione di ricerca poco sofisticata ma abbastanza soddisfacente. Dalla home page, dopo aver accettato le condizioni d’uso, si accede a una schermata nella quale sono elencate – come links – le regioni di provenienza delle iscrizioni. È possibile scorrere i documenti di ciascuna regione oppure, servendosi di una barra posta sul fondo del browser, effettuare ricerche in tutto il corpus o in singole regioni. Il campo query è unico, ma vi si può digitare la parola desiderata sia in caratteri greci (il sistema non tiene conto degli accenti e questo può essere un vantaggio) sia in caratteri Roman. Ho effettuato una prova inserendo la medesima parola scritta in entrambi i modi e i risultati sono stati sempre gli stessi, segno di affidabilità della funzione di ricerca. La tastiera emula il sistema Ibycus (p. es., in modalità greco, il ‘Ȥ’ corrisponde alla ‘x’ e non, come in molte altre tastiere, alla ‘c’). Naturalmente, se si vogliono digitare vocaboli scritti in greco Unicode (il font preferito è Gentium, ma quasi tutti sono correttamente visualizzati), bisogna conoscerne con precisione la grafia: in questo caso, si può effettuare una ricerca più mirata. Sono anche possibili ricerche avanzate utilizzando gli operatori booleani. A tal proposito, è bene far riferimento all’‘Help’. Va tenuto presente che non esiste un pulsante ‘cerca’, ma dopo aver digitato il termine prescelto si deve premere il tasto ‘invio’ sul computer. Vi è invece un pulsante ‘Concordance’, che restituisce appunto le ricorrenze del lemma, ma il funzionamento non mi sembra impeccabile. Un po’ pretenziosa l’opzione ‘Prefs’: ci si aspetterebbe di poter modificare a proprio piacimento l’interfaccia o i modi di visualizzazione dei risultati, ma l’unica possibilità offerta è quella di poter aprire i risultati in una nuova finestra. Il progetto è molto interessante e si spera che possa essere proseguito e completato in tempi congrui. http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/ 424 GUIDA SITOGRAFICA 24. – Sotto l’egida della Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften è on-line un database del Corpus Inscriptionum Latinarum. È prevista una funzione di ricerca quando si conosce con esattezza il numero dell’iscrizione desiderata. Purtroppo la banca-dati è largamente incompleta e il suo ultimo aggiornamento risale al dicembre del 2008. Lo si segnala, qui, soprattutto per l’importanza che potrebbe avere un database di questo tipo, ove sviluppato, ai fini della ricerca antichistica. http://cil.bbaw.de/ 25. – Le Inscriptiones Hispaniae Latinae dei conventus Astigitanus, Cordubensis e Tarraconensis meridionalis (CIL II2) sono oggi consultabili in rete. Il sito, oltre alle iscrizioni suddette, ospita altresì il progetto della Comunità Autonoma di Madrid (CAM) il cui obiettivo è di realizzare un repertorio informatico del patrimonio epigrafico relativo agli antichi insediamenti romani sul territorio madrileno. Il progetto contempla pure una sezione dedicata agli antiquari ed epigrafisti (soprattutto spagnoli) dal secolo XVI al XX e una piccola ‘biblioteca’ contenente articoli on-line di libera fruizione aventi ad oggetto l’epigrafia della Spagna. Purtroppo, per quanto abbia fatto numerosi tentativi, la ricerca non funziona e le iscrizioni dei conventus sono visualizzabili soltanto in foto ma non è disponibile, pur essendo prevista, la trascrizione del testo. Le cose migliorano per le iscrizioni della CAM, ciascuna delle quali presenta nella relativa scheda la foto e il testo, oltre a una minima indicazione bibliografica. http://www2.uah.es/imagines_cilii/ 26. – Trismegistos è una piattaforma di risorse epigrafiche e papirologiche, sorretta da un considerevole numero di partners (tra i quali, per esempio, il Leuven Database of Ancient Books o l’Epigraphische Datenbank Heidelberg), il cui obiettivo è quello di «superare le barriere di lingua e di disciplina nello studio di un lungo periodo dell’Egitto e della Valle del Nilo» (approssimativamente, 800 a. C. - 800 d. C.). Dalla home page, scegliendo la sezione ‘Texts’ si viene indirizzati a una pagina, dove utilizzando il link ‘search’ si entra nel cuore del database, che consente una ricerca molto articolata, fondata su numerosi criterii, quali Pubblicazione, Editore, Materiale, Lingua, Provenienza, Data, etc., il tutto corredato da elenchi dei contenuti, che facilitano l’uso, e dalla possibilità di restringere il campo d’inchiesta al solo Egitto, alle località al di fuori dell’Egitto o a entrambi. http://www.trismegistos.org/ 27. – Le tavolette di Vindolandia, l’archivio fotografico dei papiri custoditi nel museo del Cairo, i papiri della British Collection, i papiri di Ossirinco, i Monumenta Asiae Minoris Antiqua XI, tra gli altri, sono ospitati sul portale del Centre for the Study of Ancient Documents (CSAD). Ciascun link conduce al sito relativo dove è possibile navigare tra i documenti o effettuare ricerche più o meno complesse. http://www.csad.ox.ac.uk/ 28. – L’APIS (Advanced Papyrological Information System) è un collettore di materiali papirologici, dei quali fornisce la descrizione fisica e bibliografica, in molti casi le immagini, la traduzione in inglese e, ove possibile, il rinvio al testo originale attinto al Duke Databank of Documentary Papyri (DDBDP). Offre funzionalità di ricerca, sia semplice sia avanzata, partendo dai dati in possesso dell’utente o da parole-chiave, e una funzione ‘browse’ molto pratica, basata su diversi criterii (Subject Words, Documentary or Literary Type, FONTI 425 Writing Material, Language), che consente di sfogliare in ordine alfabetico l’intero database. http://www.columbia.edu/cu/lweb/projects/digital/apis/ 29. Papyri.info è dedicato allo studio dei documenti papiracei. Il portale contempla una funzione di ricerca – attraverso il cd. Papyrological Navigator – che aggrega una serie di database, come il già citato Duke Databank of Documentary Papyri o l’Advanced Papyrological Information System (APIS: vd. supra, p. 424), una funzione di consultazione sulle collezioni medesime, un’ampia selezione di links a risorse papirologiche e persino un blog. La ricerca è analitica, si basa su varii campi di indagine e può essere svolta su tutte le banche-dati collegate o anche su una soltanto di esse e persino su una sola collezione dei singoli databases. http://www.papyri.info/ 30. – The Leuven Database of Ancient Books è una banca-dati che pone a disposizione il testo di papiri letterari latini e greci. Il Ldab è consultabile on-line ed è parte del più ampio progetto di risorse epigrafiche e papirologiche Trismegistos (vd. supra, p. 424). http://www.trismegistos.org/ldab/ d) Numismatica 31. – Le monete romane costituiscono l’oggetto del Virtual Catalog of Roman Coins. Vi si può sfogliare un Main Catalog, diviso in sezioni: monete di età repubblicana (dal 326 al 31 a. C.), con un posto a parte per quelle riferentisi a Pompeo, Marco Bruto, Marco Antonio e Giulio Cesare, e monete di età imperiale, catalogate secondo l’imperatore e i familiari. Completano il sito una lista interattiva delle gentes che conduce alle relative monete, ove esistenti e la possibilità di effettuare una ricerca libera. Inserito in un Numismatic Ring e in un Classics Ring, il VCRC funge anche da pagina di connessione a siti attinenti alla numismatica antica e al mondo classico. http://vcrc.austincollege.edu/ 32. – Collezioni di monete romane anche a cura della American Numismatic Society, ove cliccando sul link ‘Collections’ è possibile accedere a descrizioni e immagini di monete della Roma repubblicana e imperiale, dell’Italia (e delle province), greche, bizantine. http://numismatics.org/ 33. – CoinArchives.com è una collezione virtuale di monete presentate nelle più importanti aste numismatiche, ma può essere un discreto strumento di lavoro per lo studioso del mondo antico. Diviso in due sezioni (monete del mondo antico greco, romano e bizantino e monete coniate dal medioevo ai nostri giorni), il sito consente una ricerca semplice e avanzata, per il cui corretto uso è opportuno rifarsi ai ‘search tips’. I risultati sono predisposti in un elenco dal quale è possibile visualizzare la scheda di ciascuna moneta, che oltre all’immagine contiene anche una breve descrizione della medesima. http://www.coinarchives.com/ 426 GUIDA SITOGRAFICA FONTI 427 B. LETTERATURA E STRUMENTI BIBLIOGRAFICI 1. – DAPHNE, acronimo per Donnée en Archéologie, Préhistoire et Histoire sur le Net, è in buona sostanza un portale che consente ricerche bibliografiche su materiali di vario genere (articoli, monografie, atti di congresso, risorse elettroniche etc.) relativamente ai settori individuabili già nel nome medesimo del sito (archeologia, preistoria e storia fino all’anno mille). Nel progetto sono confluite – pur continuando a conservare ciascuna la propria autonomia – tre distinte banche-dati (BAHR, FRANCIS, FRANTIQ-CCI, tutte raggiungibili al relativo indirizzo, che non riporto perché è possibile servirsi dei links indicati nella scheda di presentazione di ciascuna di esse). L’utente può dunque eseguire la query su tutti e tre i databases o solo su uno o due di essi. Nella ricerca avanzata è anche possibile restringere l’interrogazione in base al tipo di pubblicazione (monografie o riviste/estratti). Il sito, aggiornato al febbraio del 2011, è fruibile in tre lingue diverse – francese, inglese, tedesco: manca, naturalmente, l’italiano (anche se qui e lì affiora qualche parola nella nostra lingua, che sa anche un po’ di beffa) – e consente di creare un account personale che offre possibilità diverse all’utente: dal salvataggio delle ricerche effettuate al download dei risultati ottenuti, all’avviso di nuove referenze disponibili. Taluni campi di ricerca sono basati su un thesaurus che agevola l’indagine, ma che è da perfezionare in quanto la lista dei termini suggeriti è limitata. I risultati sono visualizzati in una lista espandibile che conduce alla scheda completa di ciascuna referenza bibliografica, nella quale sono anche indicate alcune parole-chiave collegate, attraverso le quali estendere l’àmbito di indagine. http://www.daphne.cnrs.fr/daphne/login.jsp 2. – DRANT (Droits antiques), database sostenuto dall’Università Paris II e dal CNRS. Concernente, come si evince dal titolo, in massima parte i diritti dell’antichità, e dunque con un occhio di riguardo agli aspetti più propriamente giuridici, la base di dati DRANT non disdegna tuttavia di offrire referenze bibliografiche su discipline comunque collegate, come la papirologia, l’epigrafia, la numismatica, l’archeologia etc. L’interfaccia grafica si presenta ‘user-friendly’, con funzioni di ricerca ‘semplice’, ‘tematica’, basata sulle pubblicazioni, e con un thesaurus di parole-chiave organizzato in 5 grandi aree (storia militare e ‘diritto internazionale’, processo civile romano, diritto penale romano, diritto privato romano, diritto pubblico romano). Vi si giunge agevolmente dalla pagina di connessione della Maison Interuniversitaire de Sciences de l’Homme-Alsace (MISHA), ove è possibile scegliere anche la lingua dell’interfaccia (francese o inglese). http://www2.misha.fr/flora/jsp/index.jsp 3. – Una ricerca bibliografica, sia pur limitata, ma soprattutto gli indici (non tutti completi) di molte riviste di interesse antichistico possono trovarsi sul portale Dialnet, realizzato a cura della Universidad de la Rioja. Peccato che nella schedatura, molti titoli risultino con evidenti refusi. http://dialnet.unirioja.es/ 428 GUIDA SITOGRAFICA 4. – Bulletin analytique d’histoire romaine (BAHR). Creato nel 1962 da Edmond Frézouls, nella sua versione cartacea esso consisteva in un repertorio che classificava tematicamente tutta una serie di contributi relativi alla storia e all’archeologia romane. Come può leggersi nella Présentation, dopo un trentennio si è deciso di ricorrere al sistema delle parole-chiave e, a partire dal 1999, il Bulletin è approdato su internet. Si accede, come per il DRANT, dalla pagina di connessione della MISHA. Il sito, navigabile in francese o in inglese e aggiornato al dicembre 2010, è dotato delle consuete funzioni di ricerca ‘semplice’ e ‘avanzata’, ben supportate da un thesaurus, costantemente ampliato. Nella ricerca avanzata è possibile combinare, attraverso i noti operatori booleani (et, ou, sauf = and, or, not), più criterii al fine di ottenere risultati più precisi e affidabili. http://www2.misha.fr/flora/jsp/index.jsp 5. – Un’ottima biblioteca virtuale, nella quale non è però semplicissimo orientarsi, è la Internet Archive Digital Library, dove è possibile leggere on-line o scaricare nei formati più diffusi (PDF, B&W PDF, EPUB, DJVU) molti testi di difficile reperibilità. http://www.archive.org/ 6. – Edito da Charles E. Jones dell’Istituto Orientale dell’Università di Chicago, ABZU è una guida alle risorse on-line relative agli studi sull’antico Vicino Oriente e sul mondo mediterraneo. Sono consentite ricerche in varii campi (p. es., autore, titolo, soggetto, ricerca libera, etc.) oppure si può sfogliare il database per autore cliccando su una lista alfabeticamente ordinata. I risultati sono presentati in un form sintetico dal quale, tuttavia, è possibile accedere a schede dettagliate o a contributi di libera fruizione. http://www.etana.org/abzubib È consigliabile, in ogni caso, curiosare anche nel portale ‘ospite’, ETANA. http://www.etana.org/ 7. – La Bibliografia di Studi Cesariani è una banca-dati contenente referenze bibliografiche su Giulio Cesare, prodotta dalla Fondazione Canussio. Dalla home page si può accedere al database, ove è possibile effettuare ricerche attraverso i consueti campi, anche combinabili tra loro. Non manca qualche difetto di funzionamento in particolare nella ricerca basata su parole-chiave. http://www.fondazionecanussio.org/biblces.htm 8. – Gli indici degli Aufstieg und Niedergang der römischen Welt (ANRW) sono navigabili mediante un campo di ricerca. È anche possibile reperire, ricorrendo ad appositi links, tutti gli articoli presenti negli Aufstieg e scritti in una lingua determinata (inglese, tedesco, francese, italiano). http://www.cs.uky.edu/~raphael/scaife/anrw.html 9. – Più intuitiva, efficace e gradevole rispetto alla precedente si presenta la grafica, di recente rinnovata – e prevista nelle principali lingue europee (anche se per ora funzionante solo in inglese e in francese) – de L’Année Philologique, da qualche anno on-line. Si tratta di uno strumento di studio già notevole benché ancora incompleto. Dall’agosto 2010 è in linea anche il volume 79 del 2008 e, dunque, ad oggi sono disponibili per la consultazione e la ricerca i volumi 1-79, mentre è annunciato per settembre 2011 il volume 80 (2009). L’accesso non è gratuito, LETTERATURA E STRUMENTI BIBLIOGRAFICI 429 ma consentito previo abbonamento individuale o da parte di enti o istituzioni. Sono tuttavia sempre di più le Università italiane che hanno sottoscritto l’abbonamento, per cui si può consultare la banca dati dalle postazioni internet degli Atenei sottoscrittori o grazie a un collegamento proxy agli stessi, ove permesso. Una volta effettuato il login, è possibile creare un account personale (indirizzo di mail e password), che consente di scegliere i parametri preferiti, di salvare intere ricerche o anche singole notizie. La maschera di query è molto semplice, basata com’è su menu a discesa, ove è possibile scegliere il campo all’interno del quale effettuare l’interrogazione (autori moderni, testo integrale, autori e testi antichi, materie e discipline prima del volume 67 o a partire da quest’ultimo). È comunque prevista una funzione di ricerca avanzata, che si avvale degli operatori booleani e di filtri che consentono di limitare l’indagine a lingue specifiche o a un determinato range di anni. I risultati di entrambi i tipi di ricerca possono essere disposti per autore, per titolo, per data (crescente o decrescente) o per pertinenza rispetto alla key-word. L’esito della ricerca è presentato sotto forma di lista espandibile e può essere stampato, esportato in varii formati (p. es.: testo o PDF), inviato per e-mail o, come si diceva, salvato nel proprio account. Unica pecca, il limite di 100 documenti esportabili per volta, il che rende più lunghe e problematiche le operazioni nel caso di ricerche dagli esiti considerevoli. http://www.annee-philologique.com/aph 10. – Uno strumento utile allo studioso dell’antichità è Gallica. Bibliothèque numérique – repertorio bibliografico disponibile in francese, inglese, spagnolo e portoghese – nel quale sono schedati, molto spesso a testo pieno di libera fruizione in PDF, un gran numero di libri, manoscritti, mappe, immagini, periodici (in sintesi, oltre un milione di documenti, in larga misura anteriori al XX secolo), nei quali poter effettuare ricerche anche in modalità avanzata, funzione che tuttavia non mi sembra impeccabile. http://gallica.bnf.fr/ 11. – Ancora un po’ caotico, ma in rapida evoluzione è il notissimo motore di ricerca Google Libri, che rende possibile una ‘query full text’ e funzioni di ricerca avanzata su oltre sette milioni di libri e riviste, una porzione dei quali scaricabile integralmente (quelli non coperti da copyright) o visualizzabili in anteprima limitata. L’accordo recentemente raggiunto (ma non ancora definito) dall’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin con l’Authors Guild e con l’AAP (associazione di editori americani) dovrebbe rivoluzionare il mercato del libro on-line e rendere ancor più completo il database, prevedendo, in particolare, diversi livelli di fruibilità da parte dell’utente, a seconda della tipologia dei libri schedati. La missione di Google, secondo le parole di Sergey Brin, è «[…] organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Ora, insieme agli autori, agli editori e alle biblioteche, siamo in grado di compiere un grande passo in avanti in questa missione». Ferma restando dunque la possibilità di effettuare il download libero di testi non coperti da copyright, sarà in futuro possibile comprare on-line i libri ancora editi e in commercio o scaricare in formato digitale, acquistandoli, quelli ancora coperti da copyright ma non più in vendita. http://books.google.com/ 12. – JSTOR è un ‘contenitore’ digitale che consente, attraverso la sottoscrizione di un abbonamento, di sfogliare (per disciplina, titolo o editore) centinaia di riviste, in larga parte americane (tra le quali non poche sono quelle di interesse per lo studioso del mondo antico), e di effettuare anche ricerche, semplici o avanzate, nell’intero database. Il punto di 430 GUIDA SITOGRAFICA forza del progetto consiste nella possibilità di downloading integrale dei contributi in formato PDF, con il solo limite degli ultimi 3-4 anni (non mancano tuttavia periodici che mettono a disposizione anche le uscite più recenti). L’interfaccia grafica – che già prima era gradevole e ben leggibile – è stata di recente rinnovata. È anche possibile creare un proprio account nel quale salvare le citazioni o le ricerche effettuate ed essere informati via e-mail (quotidianamente, settimanalmente o mensilmente) delle ultime novità presenti nel database sui temi oggetto della ricerca salvata: funzione che sperimentata da chi scrive si è rivelata perfettamente funzionante e utilissima. http://www.jstor.org 13. – TOCS-IN indicizza, per la ricerca, lo scorrimento e il downloading (circa il 15% dei contenuti), oltre 180 periodici (e opere collettanee) relativi alle discipline classiche. Dalla home page è possibile accedere alle funzioni di ricerca nella versione inglese di Toronto o in quella francese nel ‘mirror site’ di Louvain, che, a tutto dicembre 2010, poteva contare su oltre 110.000 referenze bibliografiche, circa 40.000 delle quali anteriori al 1992. La maschera di ricerca è intuitiva: si può procedere per autore, titolo, rivista, anno di pubblicazione o associare tra di loro i suddetti criterii e, ancora, restringere la ricerca ai materiali successivi al 1992. http://www.chass.utoronto.ca/amphoras/tocs.html 14. – Gnomon Online Bibliographische Datenbank, consiste in una selezione del più ampio database su CD-ROM. La banca-dati consente di effettuare ricerche per autore, titolo, testo libero, anche combinando tra loro i diversi criterii. I risultati visualizzati sono espandibili in schede bibliografiche complete, i cui indicatori sono (quasi) tutti collegamenti ipertestuali, a loro volta utilizzabili per lanciare, con un semplice ‘clic’, nuove ricerche. Da segnalare il cattivo funzionamento delle versioni in inglese e in francese, pur previste. http://www.gnomon.ku-eichstaett.de/Gnomon/ 15. – Molto interessante è anche la Base d’information bibliographique et patristique (BIBP), ospitata dal sito dell’Université Laval del Québec. Si tratta di un database specializzato in letteratura patristica. Allo stato attuale (la base di dati è aggiornata al marzo del 2011), risultano schedati circa 650 periodici per una consistenza di oltre 41.000 referenze bibliografiche. La maschera di ricerca è intuitiva e consente interrogazioni semplici o avanzate (con i consueti operatori booleani). Prevista anche la possibilità di limitare gli esiti dell’indagine nell’àmbito delle discipline scientifiche e della lingua dei contributi, oltre che scegliere se ordinarli per autore, per titolo, per anno di pubblicazione o per titolo del periodico. I risultati sono visualizzati come collegamenti ipertestuali, cliccando sui quali si è condotti alla scheda bibliografica del contributo, ulteriormente navigabile attraverso tutti i campi che appaiano graficamente come links (autore, periodico, lingua, anno). http://www4.bibl.ulaval.ca/bd/bibp/ 16. – In versione tedesca e inglese, l’Index theologicus si propone come uno strumento utilissimo per il ricercatore interessato agli studii teologici e religiosi, grazie ai materiali provenienti dallo spoglio di oltre 600 tra periodici, onoranze e atti di convegni. La maschera di ricerca è completa e abbastanza complessa, non tanto per il funzionamento che è il solito, e al quale dopo un po’ ci si abitua facilmente, quanto per le possibilità che offre. Peraltro, il tutorial aiuta molto l’utente nelle scelte. Molto efficace l’indice dei campi (che dovrebbe esservi sempre nei LETTERATURA E STRUMENTI BIBLIOGRAFICI 431 databases, specie on-line) che offre una lista delle parole indicizzate in un determinato campo, partendo anche da una sola lettera. La ricerca sfocia in una ‘lista breve’ ove si possono selezionare i risultati che interessano per espanderli in schede bibliografiche più ampie e dettagliate, per alcune delle quali è prevista la possibilità di accedere al testo integrale del contributo (quando non sia coperto da copyright). http://www.ixtheo.de/ 17. – Gregorius, progetto consacrato alla storia del diritto canonico e concepito da Franck Roumy e Charles de Miramone, è stato realizzato da un’équipe che fa capo al Centro Droit et Société Religieuses dell’Università Paris Sud. Orientato principalmente al dato giuridico, il database offre notizie su opere relative alla storia religiosa solo nei limiti in cui esse possano risultare fondamentali ai fini della ricostruzione della storia del diritto e delle istituzioni. Il lasso di tempo considerato va dalle origini del cristianesimo fino alla metà del XX secolo. Al momento si è scelto di catalogare i contributi meno noti, più difficilmente reperibili e quelli recenziori pubblicati in periodici non estinti e in collettanee. Obiettivo degli autori è quello di aggiornare il database con le monografie e con i lavori non pubblicati. Al sito si accede attraverso il link presente nella pagina della MISHA. http://www2.misha.fr/flora/jsp/index.jsp 18. – Riservata alle recensioni di opere monografiche edite dal 1990 in poi è la Bryn Mawr Classical Review. Nell’archivio è possibile effettuare ricerche per autore della recensione o dell’opera recensita, oppure sfogliare le recensioni per anno di pubblicazione delle medesime. Vi è anche una lista dei libri ancora disponibili per la recensione. Chi lo desideri può, scrivendo all’indirizzo e-mail [email protected], chiedere di recensire le monografie di suo interesse. http://bmcr.brynmawr.edu/ 19. – Project Gutenberg è un catalogo che offre oltre 36.000 e-books gratuiti e altri 100.000 e più attraverso partneriati. I libri possono scaricarsi nei formati ePub, Kindle, HTML, e TXT, per ogni tipo di dispositivo di lettura, dal personal computer ai più recenti tablets e smartphones (iPad, iPhone, o devices basate su altri sistemi, come, p. es., Android). Da sottolineare, anche, la disponibilità di audio libri. La maggioranza dei materiali – ça va sans dire – è in lingua inglese, ma è giusto rilevare che vi sono pure libri in lingue tutt’altro che diffuse (e finanche in latino e greco!). Il sito è dotato di una maschera di ricerca semplice e di una per la ricerca avanzata molto completa, che consente di effettuare indagini non soltanto in base ai consueti campi (autore, titolo, soggetto, lingua) ma anche servendosi di altre chiavi di ricerca come, per esempio, le categorie o il tipo di file. Molto utili i menu pull-down, previsti per alcuni campi, che oltre a indirizzare l’utente precisano subito quanti risultati si otterranno per ogni scelta effettuata. È poi possibile sfogliare il catalogo ricorrendo alla gran parte dei criterii previsti per la ricerca avanzata oppure servirsi di apposite librerie, organizzate per categorie generali o più specifiche. Allo stato non sono molti i libri che possano interessare lo studioso dell’antichità, ma si sa che l’evoluzione di questi siti è velocissima e dunque è bene non disperare. http://www.gutenberg.org/ 432 GUIDA SITOGRAFICA LETTERATURA E STRUMENTI BIBLIOGRAFICI 433 C. DIZIONARI E LESSICI 1. – Il Dictionnaire des antiquités Grecques et Romaines, pubblicato a partire dal 1877 sotto la direzione di Ch. Daremberg ed E. Saglio, è oggi in versione on-line. Indirizzato principalmente agli ‘specialisti’ delle antichità greco-romane, il Dizionario è di certo molto utile anche a studenti e laureandi. Nella pagina di ‘accueil’, sono presenti due pulsanti di navigazione: il primo (‘feuilleter’) consente di sfogliare il dizionario come se si avesse tra le mani il volume; il secondo (‘effectuer une recherche’) permette due diversi tipi di interrogazione, di cui una guidata, attraverso le varie voci elencate in ordine alfabetico, secondo la lettera iniziale (a ben guardare, anche questa è in realtà una funzione di scorrimento dei contenuti), e l’altra – questa sì più propriamente di ricerca – a testo pieno per parole-chiave, che restituisce tutte le voci in cui compare la key-word prescelta. Uno degli obiettivi propostisi dall’équipe di studio – come apprendiamo dal video di presentazione – era quello di non limitarsi a una mera trasposizione in linea del dizionario, ormai molto datato, ma di renderlo attuale con la previsione appunto di aggiornamenti bibliografici, di integrazione delle fonti, specie alla luce di nuove scoperte archeologiche e documentarie, e di affiancare alle singole voci documenti complementari. E, infatti, quando si ‘clicca’ su una voce del Dictionnaire, sulla sinistra è presente un menu che dovrebbe condurre agli approfondimenti. Ho tuttavia appreso con rammarico da Geneviève Gal (che ringrazio per la sua gentilezza) – emerita di Storia greca antica e tra gli ideatori del progetto – che i previsti ‘enrichissements’ non saranno aggiunti, a causa di un forzato ridimensionamento dell’iniziale disegno, dovuto alla difficoltà di reperire i fondi indispensabili a imprese di tale portata. È triste dover constatare che anche oltre gli italici confini, un po’ ovunque (il che non è ovviamente consolatorio), l’interesse per la ricerca da parte dei governi, o di chi comunque avrebbe le risorse per sostenerla, è sempre più blando. http://dagr.univ-tlse2.fr/sdx/dagr/index.xsp 2. – The Dictionary of Greek and Roman Antiquities, The Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology di William Smith, The Dictionary of Classical Antiquities di Oskar Seyffert e The Classic Gazetteer, di William Hazlit, sono tutti navigabili e predisposti per ricerche sia pur assai elementari. Tra gli altri lavori più di recente aggiunti, può segnalarsi il volume III delle opere di Luciano di Samosata, con traduzione inglese di A. M. Harmon, edito dalla Loeb Classical Library. http://www.ancientlibrary.com/ 3. – È consultabile on-line anche il Glossarium mediae et infimae latinitatis di Charles du Fresne du Cange. Il sito è dotato di un motore di ricerca ben fatto, all’interno del quale l’indagine viene orientata da opportuni suggerimenti, in latino o in francese, che appaiono man mano che si digita la parola-chiave. La ricerca può essere fatta a pieno testo, limitata alle sole citazioni o alle parole del glossario, dalle quali si possono poi scegliere le occorrenze che interessano. I risultati sono accompagnati dall’icona di un libro, cliccando sulla quale è possibile visualizzare la relativa pagina del Glossarium. Una versione solo parzialmente navigabile del Glossarium è anche consultabile sul portale IURA (vd. infra, p. 441). http://ducange.enc.sorbonne.fr/ 434 GUIDA SITOGRAFICA D. RIVISTE, PUBBLICAZIONI PERIODICHE E OPERE COLLETTANEE Sono oggi molto numerosi i periodici e le riviste on-line. In proposito, occorre distinguere tra riviste esistenti nel solo fomato elettronico e riviste che affiancano alla versione informatica quella tradizionale in carta. Molte non sono fruibili gratuitamente, ma previa sottoscrizione di abbonamenti individuali o da parte di enti o istituzioni, in particolare universitari. Vanno tuttavia gradualmente diffondendosi, seppure in forme limitate, e-journals che pongono a disposizione del ‘navigante’ la possibilità di scaricare in formato PDF i relativi contenuti. Qui, ho scelto di dar conto, da un lato, dei siti che maggiormente interessanti possono risultare per lo storico delle discipline antichistiche; dall’altro, di privilegiare le riviste gratuite, pur senza trascurare le altre, specie se accessibili da postazioni universitarie o tramite proxy server. Un elenco di riviste presenti sulla rete, senza distinzioni di discipline ma elencate in ordine alfabetico o cronologico inverso e corredate di brevi schede descrittive, può trovarsi sul sito personale di James J. O’Donnell, ove è possibile effettuare anche una ricerca in tutto il database. http://www9.georgetown.edu/faculty/jod/ 1. – Forum Historiae Iuris è «la prima rivista on-line europea di storia del diritto», come si legge nella home page. Suo obiettivo è quello di sfruttare le potenzialità della ‘rete’ per metterle al servizio della ricerca e dell’insegnamento della storia del diritto. Il sito contiene contributi scientifici visualizzabili a schermo o in una versione stampabile (PDF), recensioni e informazioni bibliografiche, alcune interviste a studiosi di fama internazionale, un forum e notizie su convegni e pubblicazioni relative alla storia del diritto. http://www.forhistiur.de/ 2. – Spartana ma utilissima la Digitale Bibliothek, approntata con il patrocinio del MaxPlanck Institut. Sono state messe on-line, per la ricerca e la consultazione, una serie di riviste, tra le quali, di grande interesse per i giusromanisti, la Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte, in entrambe le Abteilungen, e la Zeitschrift für Rechtsgeschichte. La digitalizzazione è ancora incompleta, in quanto limitata ad alcune annate soltanto, ma per quelle disponibili è stata aggiunta la possibilità di effettuare il download degli articoli. Dalla home page può scegliersi la funzione ‘Browsen’, per sfogliare le singole riviste o la funzione ‘Suchen’ per effettuare ricerche in tutti i periodici digitalizzati o in alcuni soltanto di essi, potendo restringere il campo di indagine anche in base alla tipologia del contributo. http://dlib-zs.mpier.mpg.de/ 3. – 112 riviste presenti nel portale, 51 in corso di digitalizzazione e a breve disponibili, oltre 361.000 documenti, più di 142.000 articoli in testo integrale e 14.000 articoli in versione audio: sono questi i numeri, invero impressionanti, di Persée: Portail de revues en sciences humaines et sociales. Il portale offre tutta una serie di opportunità, come la ricerca 17. 436 GUIDA SITOGRAFICA e il download di articoli in PDF o l’esportazione, in varii formati, di riferimenti bibliografici (ottima la possibilità, per chi utilizza Zotero, di accedere alle referenze direttamente). Il sito è open access, ma raccomando di creare un account (anch’esso gratuito) per fruire di funzionalità ulteriori come, ad esempio, la personalizzazione della GUI, il ‘salvataggio’ delle ricerche effettuate, il commento di articoli, etc. La missione di Persée è quella di digitalizzare le collezioni integrali delle riviste. Tuttavia, come si avverte nella home page, alcune di queste, per la loro antichità o per altri motivi, non sono più reperibili. Di qui l’invito rivolto dalla redazione a biblioteche e privati di contribuire al programma con le proprie collezioni. Una lista dei numeri indisponibili può scaricarsi in formato Excel, cliccando sul relativo link: chi fosse interessato ad accogliere l’invito può mettersi in contatto con la redazione all’indirizzo di posta [email protected]. Unico neo l’assenza dell’italiano (e, in verità, anche del tedesco), non certo per la difficoltà della navigazione in altre lingue, ma per la scarsa considerazione che, specie nei siti di lingua francese, si ha per il nostro idioma. Segnalo, a solo titolo di esempio, alcune delle riviste indicizzate, tutte raggiungibili dalla home page del progetto: a) Mélanges de l’École française de Rome (purtroppo fermi al 1999); b) Revue de l’histoire des religions (volumi dal 1946 al 2004, con la lacuna del 1948); c) Syria. Archéologie, art et histoire, pubblicata dal 1920 a opera dell’Institut Français du Proche-Orient (oltre 4.600 contributi); d) Comptes-rendus des séances de l’Academie des Inscriptions et Belles-Lettres (volumi dal 1900 al 2006); e) Journal des savants, la più antica rivista letteraria europea, fondata nel 1665 da Denis de Sallo (volumi dal 1960 al 2000); f) Dialogues d’histoire ancienne (volumi dal 1974 al 2005). http://www.persee.fr/web/guest/home 4. – Roman Legal Tradition è un peer-reviewed journal on-line dal 2002, pubblicato dalla Ames Foundation e dalla School of Law dell’Università di Glasgow e aperto alla collaborazione esterna. Finora sono stati pubblicati sei volumi il cui contenuto è disponibile gratuitamente per il download in PDF. Da segnalare anche l’indice delle fonti citate nei volumi fin qui editi. http://www.romanlegaltradition.org/ 5. – La Revista Internacional de Derecho Romano (RIDROM) è stata fondata nel 2008 sotto l’egida della Asociación Iberoamericana de Derecho Romano e della Universidad de Castilla-La Mancha. Navigabile in spagnolo e in inglese, ma aperta a contributi in tutte le lingue più diffuse, la rivista – disponibile solo on-line con periodicità semestrale – conta oggi cinque numeri (e uno in allestimento), per ciascuno dei quali è possibile effettuare il download degli articoli in PDF – anche in versione stampabile utilizzando l’apposito link ‘imprimir’ (o ‘print’) posto sotto l’icona del PDF – e leggerne l’abstract in spagnolo o in inglese. http://www.ridrom.uclm.es/ 6. – «[…] diffondere la tematica inerente ai diritti orientali sia antichi che moderni, cercando così di investigare tutto l’Oriente, ovviamente sotto una angolazione giuridica» è la finalità che si propone il sito Iura Orientalia. Si tratta in realtà di una rivista on-line, che ad oggi consta di sette numeri (dal 2005 al 2011), i cui contributi sono tutti fruibili attraverso il download in formato PDF. http://www.iuraorientalia.net/ RIVISTE, PUBBLICAZIONI PERIODICHE E OPERE COLLETTANEE 437 7. – Il contenuto della Antologia giuridica, fondata a Catania nel 1886 ed estinta nel 1904, è ora disponibile on-line, in contributi scaricabili in formato PDF e con una funzione, pur semplice, di ricerca. http://www.lex.unict.it/antologiagiuridica/ 8. – È giunta ormai al suo undicesimo anno di vita la Rivista di diritto romano, curata da Ferdinando Zuccotti e ‘ospitata’ dalla ‘link farm’ «Led on Line. Electronic Archive of Academic and Literary Texts». I contenuti del sito sono molteplici: dagli articoli e contributi di diritto romano alla presentazione di iniziative scientifiche, dalla possibilità di effettuare il download gratutito di talune opere monografiche o di strumenti di studio talvolta difficilmente accessibili, specie agli studiosi più giovani (p. es. i primi due tomi dei Basilica nell’edizione di Heimbach o gli scritti giuridici di Giuseppe Provera, parzialmente disponibili in PDF) alla pubblicazione on-line di atti di convegni. Molto utile anche l’ampia rassegna bibliografica che accompagna ogni annata della rivista. Qualche link non funziona, ma questo è fisiologico e sarebbe sempre opportuno che l’utente (il miglior ‘tester’ di ogni software), vincendo la pigrizia, lo segnalasse al webmaster. Gli articoli e i saggi possono essere ‘scaricati’ gratuitamente ma non stampati (almeno non senza qualche ‘stratagemma’), perché protetti da password. L’iniziativa – come tutte quelle simili – è meritevole, specie in un momento nel quale le riviste di diritto romano non vivono tempi felici. http://www.ledonline.it/rivistadirittoromano/ 9. – Diritto@Storia. Rivista internazionale di Scienze Giuridiche e Tradizione Romana, diretta da Francesco Sini, è on-line dal 2002. Il sito è strutturato in sezioni, che facilitano la navigazione. Molto utile la funzione di ricerca, in particolare quella limitata ai contenuti del sito. Interessante il link al Seminario di diritto romano, dove è possibile leggere (ma non scaricare) alcune monografie in full-text o alcuni capitoli di libro. Va altresì segnalata la presenza di una sezione che ospita la rivista russa «Ius Antiquum. ȾɊȿȼɇȿȿ ɉȼȺɊɈ», diretta da Leonid Kofanov. http://www.dirittoestoria.it/ 10. – La Revue internationale des droits de l’antiquité ha messo on-line i contenuti dei volumi dal 1997 al 2008 mentre sono annunciati i volumi dal 2009 al 2011. Gli indici dal 1992 in poi sono disponibili all’indirizzo http://bcs.fltr.ucl.ac.be/tocs-in/ (in francese). http://www2.ulg.ac.be/vinitor/rida/ 11. – Ben curato è il «Portale italiano di Archeologia», Archaeogate, che, malgrado il titolo, ha contenuti più ampi e diversificati con una «pagina» riservata al diritto antico – che si avvale di un filtro per sezione (diritti cuneiformi, diritto faraonico, diritto greco, diritto romano, papirologia e epigrafia giuridiche) – nella quale è possibile leggere e stampare alcuni pregevoli articoli, oltre che acquisire notizie aggiornate su eventi e novità editoriali. http://www.archaeogate.org/ 12. – Nata per iniziativa di Laura Solidoro, Teoria e storia del diritto privato. Rivista internazionale on line – e-journal con Peer-Review – fa la sua apparizione nel 2008. Come può leggersi nell’editoriale del primo numero, l’ambizioso progetto consiste nella «[…] promozione di uno studio globale delle discipline privatistiche» che coinvolga storici, filo- 438 GUIDA SITOGRAFICA sofi, sociologi, comparatisti, giuspositivisti, operatori del diritto. Tre anni sono pochi, anche per i ‘tempi della rete’, per dire se l’obiettivo è stato raggiunto. Le premesse, nondimeno, lasciano certamente ben sperare, considerando la qualità dei contributi finora editi. Da segnalare agli utenti Mac Os X che il sito è ottimizzato per il browser Safari. http://www.teoriaestoriadeldirittoprivato.com/ 13. – Ospitata sul portale Iustel e diretta da Antonio Fernández de Buján, è la Revista General de Derecho Romano, nata nel 2004 e oggi con cadenza semestrale. La rivista consente indagini basate su criterii diversi (autore, titolo, etc.). La ricerca nel campo autore dovrebbe essere facilitata dalla presenza di una lista dei contributori alfabeticamente ordinata, che però si basa sul nome di battesimo anziché sul cognome, il che non è propriamente ortodosso. È anche possibile scorrere i ‘sumarios’ delle varie annate. Gli articoli dell’e-journal sono scaricabili in formato PDF, ma il download non è gratuito. La sottoscrizione dell’abbonamento per l’anno 2011 permette l’accesso a tutti i volumi finora editi (in totale 16). Previa registrazione gratuita è possibile, al momento in cui scrivo, consultare in modalità ‘full-text’ i primi due fascicoli del 2004. http://www.iustel.com/ 14. – Sul sito Libraweb sono elencate tutte le riviste edite dall’editore Fabrizio Serra, tra le quali ve ne sono alcune interessanti per lo studioso dell’antichità. Le riviste non sono gratuite, ma possono essere acquistate on-line previa registrazione (è prevista anche la possibilità di richiedere singoli contributi). Segnalo, qui, Iuris Antiqui Historia. An International Journal of Ancient Law, nata nel 2009 e diretta da Gianfranco Purpura. http://www.libraweb.net/ 15. – Ospitata sulla già citata link farm Led on Line è anche Dike, la prima rivista specificamente dedicata alla storia del diritto greco ed ellenistico, diretta da Eva Cantarella e Alberto Maffi. È possibile effettuare il download degli articoli della rivista e, ciò che mi sembra importante, anche stamparli. http://www.ledonline.it/dike/ 16. – Relativamente giovane, ma già ‘vecchia’ secondo gli standards di internet è la rivista Studia humaniora Tartuensia, nata nel 2001 nell’Università di Tartu (Estonia) e avente ad oggetto gli studi classici, la storia antica, la tradizione classica. A fronte di un’interfaccia quasi ‘ingenua’, la rivista si distingue per il buon funzionamento (anche grafico), per la compatibilità con tutti i browsers più diffusi, per la semplicità d’uso. Allo stato attuale, lo storico del mondo romano non troverà contenuti di grande interesse ma, come si è detto, lo sviluppo di questi nuovi strumenti per la ricerca dipende anche da una partecipazione auspicabilmente ampia dei diretti interessati. È possibile il download di molti degli articoli presenti nella rivista, mentre per altri ci si deve accontentare dell’abstract. http://www.ut.ee/klassik/sht/ 17. – Sul sito della Johns Hopkins University Press sono elencati svariati periodici, alcuni dei quali di interesse notevole per lo studioso del mondo antico. Segnalo qui, a solo titolo esemplificativo, le annate dal 1996 in poi dell’American Journal of Philology, per le quali sono consentiti sia il download degli articoli in formato PDF sia una funzione di ricerca all’interno delle annate suddette. http://www.press.jhu.edu/journals/titles.html RIVISTE, PUBBLICAZIONI PERIODICHE E OPERE COLLETTANEE 439 18. – Eikasmós. Quaderni bolognesi di filologia classica, rivista fondata nel 1990 da Enzo Degani, può consultarsi oggi anche on-line. I venti volumi sinora usciti sono stati indicizzati per una ricerca conducibile sui campi volume/anno, sezione, autore, titolo, abstract, parole chiave, tra loro anche combinabili. È disponibile in formato PDF il testo integrale di ogni singolo volume. Il sito è anche in lingua inglese. http://www.rassegna.unibo.it/Eikasmos/ 19. – Nata nel 2009, sotto la direzione di Daniel Vallat, Eruditio antiqua. Revue électronique de l’érudition gréco-latine è uno degli esempi delle sempre più numerose riviste antichistiche consultabili solo on-line. Il sito, al momento, è ovviamente assai scarno e forse la pecca principale consiste nel fatto che non è possibile visualizzare il contenuto degli articoli prima di effettuarne il download, benché sia disponibile un résumé degli stessi. http://www.eruditio-antiqua.mom.fr/ 20. – Solo on-line e diretta in larga misura a un pubblico non specialista (gli studenti e gli appassionati di discipline antichistiche potranno senz’altro trarne profitto) è la rivista Folia electronica clasica, nata nel 2001 a Louvain. http://bcs.fltr.ucl.ac.be/FE/ 440 GUIDA SITOGRAFICA RIVISTE, PUBBLICAZIONI PERIODICHE E OPERE COLLETTANEE 441 E. ALTRE RISORSE 1. – Istituito nel 1995 in onore di Edoardo Volterra e curato da Michael Crawford e Benet Salway, cui si sono aggiunti Simon Corcoran nel 1999 e Magnus Ryan nel 2005, The Projet Volterra è imperniato su due distinte fasi. La prima, intitolata Law and Empire AD 193-455 e oggi conclusasi, ha condotto alla costituzione di un ‘living database’, ossia di un archivio ‘navigabile’ on-line delle costituzioni imperiali in lingua latina emanate tra la fine del II e la metà del V secolo d. C. Il database continua a essere aggiornato dalla British Academy. La seconda fase del progetto, partita nel settembre del 2005 e intitolata Law and the End of Empire, è tuttora in corso. Essa, prendendo le mosse cronologicamente da dove si concludeva la prima fase, si prefigge un obiettivo assai ambizioso, ossia di ricostruire la storia del diritto romano, barbarico ed ecclesiastico in ogni suo aspetto, tra la fine dell’impero romano d’Occidente e il periodo carolingio, col supporto, anche qui, di un database ‘navigabile’ e di risorse on-line. Tra queste ultime, è da rimarcare la presenza dei primi otto libri del Codex Theodosianus, nell’edizione di Th. Mommsen (1905). Purtroppo, anche solo per questa limitata porzione, mancano del tutto l’apparato critico dell’insigne studioso e le interpretationes visigotiche al testo. L’uso dei databases è abbastanza intuitivo per chi ha un po’ di dimestichezza con gli strumenti informatici. Forse sarebbe stato meglio condurre l’internauta alle maschere di ricerca saltando un passaggio, ma in ogni caso il percorso non è disagevole, aiutato com’è dalla presenza di una ‘User Guide’ on-line, semplice e chiara e di una funzione di ‘Help’ per ciascuno step. Per quel che concerne le costituzioni dal 193 al 455 d. C., la ricerca può svolgersi su distinti databases: Bibliografhy, Quaestors, Laws (divise a loro volta per periodi e, a partire dal 364, per partes imperii), Magistri libellorum. L’utente ha anche la possibilità di scegliere quali dati visualizzare e l’ordine in cui visualizzarli. http://www.ucl.ac.uk/history2/volterra/ 2. – IURA. Portale di Diritto Romano e dei Diritti dell’Antichità è organizzato in categorie riguardanti il diritto romano e greco, gli altri diritti dell’antichità, la papirologia ed epigrafia giuridica, il diritto medievale e moderno. Degna di nota – oltre alla possibilità di scaricare in PDF talune pubblicazioni dei docenti del dipartimento – è la libera fruizione, previo download, degli ultimi numeri (dal 2002 al 2009) e di alcuni tra i primi volumi degli AUPA. http://www.unipa.it/~dipstdir/ 3. – Specificamente dedicato all’esperienza giuridica romana è Droit Romain, un software on-line di apprendimento e di autovalutazione destinato «iuventuti cupidae legum», ideato e realizzato da Henri Born, Roger Vigneron e Stéphane Rieppi. Il sito è distinto in due sezioni e in un forum di discussione, che però, mentre scrivo, è in manutenzione. La prima sezione, Plan, è a sua volta divisa in Diritti reali (proprietà, servitù, usufrutto, superficie, enfiteusi) e Diritti di credito (generalità, delitti, contratti, fonti diverse, garanzie reali e garanzie personali), precedute da una Introduzione, nella quale si danno informazioni di carattere generale, 442 GUIDA SITOGRAFICA anche sul valore formativo del diritto romano. Talune lezioni sono accompagnate da un video. La seconda sezione, QCM è, in realtà, un questionario di autovalutazione, organizzato in tre sottosezioni: un questionario ‘structuré’, che segue l’ordine delle XII Tavole, un questionario ‘aléatoire’, che propone domande generate in maniera casuale e un questionario ‘personnalisé’. Il software è in francese e dunque difficilmente potrà essere utilizzato dagli studenti italiani. Tuttavia, l’iniziativa mi sembra lodevole e potrebbe essere seguita anche da noi. Da segnalare che per il corretto funzionamento è necessario disattivare i proxy server che eventualmente si siano attivati sul proprio computer. http://vinitor.egss.ulg.ac.be/ 4. – Lacus Curtius: Into the Roman World è un sito di risorse e materiali sul mondo romano. Contiene testi latini (originali e con traduzione in inglese) e greci (solo in traduzione inglese), articoli e contributi, il dizionario topografico dell’antica Roma di Samuel Ball Platner, il dizionario di antichità greche e romane di William Smith, entrambi in versione ‘navigabile’. Disponibile anche in italiano, ma incompleto e con difetti tali che rendono preferibile la consultazione in lingua originale. http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/home.html 5. – Reti medievali, nata nel 1998, pone a disposizione dell’utente una rivista peer – reviewed e una serie di e-books, entrambi open access, una ‘biblioteca’ suddivisa in sezioni: ‘Scaffale’, ove si raccolgono saggi e volumi di libera fruizione in formato PDF o RTF, ‘Testi nel web’, anche questi scaricabili liberamente, ‘Bibliografie’, tematiche o per autore, una funzione di ricerca. http://www.retimedievali.it/ 6. Certamente destinato in massima parte agli studiosi è il portale Manus online, che, come può leggersi nella home page, «è un database che comprende la descrizione e le immagini digitalizzate dei manoscritti conservati nelle biblioteche italiane pubbliche, ecclesiastiche e private», e si prefigge l’obiettivo di individuare e catalogare i «[…] manoscritti in alfabeto latino prodotti dal Medioevo all’età contemporanea, ivi compresi i carteggi». La ricerca è organizzata su diversi livelli. Si parte dalla possibilità di eseguire una interrogazione «per biblioteche» che hanno aderito al progetto, per ciascuna delle quali sono fornite «notizie sulla consistenza delle raccolte, sulla storia e sulla bibliografia relative alle singole istituzioni». In questa indagine l’utente meno esperto può affidarsi a una guida «intuitiva», selezionando su una cartina stilizzata dell’Italia la regione desiderata. Il sistema elenca le città di quella regione in cui sono dislocate le biblioteche che partecipano al progetto Manus, cliccando sulle quali si apre la lista dei fondi con relativa consistenza di manoscritti, le cui schede descrittive possono ‘sfogliarsi’. L’internauta più smaliziato può invece combinare tutta una serie di campi che naturalmente offrono risultati più accurati. Vi sono poi le consuete «ricerca semplice» e «ricerca avanzata», la prima delle quali consente di effettuare una ricerca per parole-chiave, che vengono rintracciate nell’intero database indipendentemente dalla loro sequenza e, pertanto, con notevole ‘rumore’ nella restituzione dei dati. Più precisa, ma necessariamente basata su una maggiore consapevolezza dei risultati che si vogliono raggiungere da parte dell’utente e su una maggiore ricchezza di informazioni di partenza, è la ricerca avanzata, che consente di combinare tra loro diversi criterii. Attualmente non sono moltissime le immagini digitalizzate dei manoscritti, anche se il portale è in costante aggiornamento. http://manus.iccu.sbn.it/ ALTRE RISORSE 443 7. – Da navigare, non foss’altro che per ammirare la bellezza di alcuni manoscritti antichi in foto di buona qualità, è il sito e-codices. L’intento è quello di mettere on-line tutti i manoscritti custoditi nelle biblioteche svizzere. Al momento (mentre scrivo, l’ultimo aggiornamento risale al 9 giugno di quest’anno), sono disponibili 768 manoscritti provenienti da 33 biblioteche. I documenti possono scorrersi per biblioteca di provenienza (anche tutte), per autore, per segnatura, per data di origine, oppure è possibile effettuare una ricerca nelle descrizioni dei manoscritti. http://www.e-codices.unifr.ch/ 8. – Una link farm molto ampia e utile, in particolar modo per gli studi ebraici e cristiani (ma qualche link è relativo anche al mondo islamico) è Internet Resources for the Study of Judaism and Christianity. Da segnalare il mancato funzionamento di alcuni collegamenti, specie nella sezione ‘Reference’. http://ccat.sas.upenn.edu/~jtreat/rs/resources.html 444 GUIDA SITOGRAFICA ALTRE RISORSE 445 F. INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 1. – Al calendario romano sono dedicati due siti statici, di impronta decisamente divulgativa, ma che possono tuttavia essere di una qualche utilità per gli studenti (sempre più numerosi) che ignorano le nozioni di base del computo del tempo nell’antica Roma. Il primo di essi è inserito nel portale Roma virtuale, che presenta contenuti informativi su varii aspetti concernenti la città eterna. http://roma.andreapollett.com/S7/romacali.htm Il secondo è invece parte del progetto MAAT, e pur con una grafica meno accattivante del precedente, si distingue per il livello di informazione decisamente superiore, caratterizzato anche da links che conducono a due sezioni: dies festi, ove possono leggersi notizie relative alle festività romane e de rebus divinis, dedicata alla mitologia ma ancora largamente incompleta. http://www.maat.it/livello2/calendario-romano.htm 2. – Ai miti antichi è dedicata Encyclopedia Mythica. Due le sezioni di interesse per il cultore della antichità classica: Greek Mythology e Roman Mythology. Quest’ultima, oltre a visualizzare un elenco delle divinità romane, per ciascuna delle quali è riportato anche il corrispondente nome greco, consta di una serie di voci, alfabeticamente ordinate, non particolarmente sviluppate. Più articolata è la sezione della mitologia greca, che può contare su ‘tavole genealogiche’ (che per la romanità sono ancora in via di realizzazione) e su articoli più dettagliati. Da segnalare anche la presenza di una galleria di immagini. http://www.pantheon.org/ 3. – Graficamente un po’ troppo caotico si presenta Rome and Romania, 27 BC - 1453 AD. Il sito, in inglese, è un resoconto dell’impero romano dalla sua fondazione, nel 27 a. C., alla caduta dell’impero romano d’Oriente (1453 d. C.). Vi si possono trovare informazioni di ogni genere, ma la disposizione delle medesime non mi sembra particolarmente felice. http://www.friesian.com/romania.htm 4. – Forum Romanum è una link farm che rinvia a quattro distinti siti, sul mondo romano. Il primo link – che si discosta dagli altri tre, eminentemente divulgativi – conduce al Corpus Scriptorum Latinorum (vd. supra, p. 418); il secondo rinvia a lineamenti di storia romana (fino alla caduta dell’impero romano d’Occidente), il terzo alla ‘vita quotidiana’ in Roma antica e l’ultimo a un contributo sugli strumenti chirurgici nel mondo greco-romano. Tutti esclusivamente in lingua inglese. http://www.forumromanum.org 446 GUIDA SITOGRAFICA 5. – Nato nel 1999 e creato con il patrocinio del Comune di Roma, il sito ufficiale dei Fori imperiali e romani, pur superficiale – e non potrebbe essere altrimenti – in alcune sezioni, e con qualche divertente ‘refuso’ (emblematico «Filippus l’Arabo», nell’elenco degli imperatori), può tuttavia risultare adeguato a una primissima infarinatura. http://www.capitolium.org/ 6. – Rome Project è una link farm da cui si può accedere a tutta una serie di risorse relative al mondo romano, suddivise per categorie: archeologia, letteratura, filosofia, religione, politica, etc. http://blogs.dalton.org/rome/ 7. – Per un’informazione, a un livello poco più che didascalico, può essere utile la pagina History sul portale della BBC. Ripartita in sezioni, offre uno sguardo d’insieme che abbraccia la storia di Roma e della sua dominazione, i rapporti con la Britannia, la religione e la vita quotidiana, i gladiatori e si chiude con due contributi e due mini-gallerie fotografiche su Pompei. http://www.bbc.co.uk/history/ancient/romans/ 8. – De Imperatoribus Romanis è un’enciclopedia on-line degli imperatori romani, e delle loro famiglie, da Augusto fino all’ultimo imperatore di Bisanzio Constantinus XI Palaeologus (la cui scheda non è però, mentre scrivo, disponibile). Il sito, in inglese, consiste in un elenco degli imperatori, in un certo numero di biografie, negli stemmata delle dinastie imperiali più importanti, in un indice delle più significative battaglie della storia dell’impero, in mappe dell’impero romano nei varii periodi storici. La lista degli imperatori è duplice (cronologica e alfabetica): gli imperatori per i quali è disponibile un saggio biografico sono indicati con un link. I saggi sono, entro certi limiti, ipertestuali, con riferimenti incrociati, purtroppo non sempre funzionanti (è il caso, per esempio, del link a Vipsanio Agrippa contenuto nella biografia di Tiberio). Le biografie sono completate da una bibliografia essenziale di riferimento. È anche disponibile una modalità di navigazione basata su menu cdd. ‘pull down’ (a discesa) orizzontali o verticali e su uno ‘scroll menu’. http://www.roman-emperors.org/ 9. – Un approccio elementare, ma sufficiente a ‘stuzzicare’ l’interesse, è The Roman empire. Diviso in sezioni (the Founding, the Kings, Early Republic, Late Republic, Early Emperors, Constantinople, Religion, Army, etc.), ciascuna consistente in articoli informativi corredati di links di navigazione, il sito è ‘arricchito’ da mappe interattive dell’Italia romana, dell’impero e di Roma. http://www.roman-empire.net/ 10. – Per qualche ragguaglio sull’impero bizantino è possibile consultare il portale su Bisanzio e sull’impero romano d’Oriente. Un po’ disordinato nella disposizione delle notizie e dei documenti, il sito mescola contenuti eterogenei, che disorientano in qualche caso l’utente. http://www.imperobizantino.it/ 11. – Sulla storia militare di Roma, sempre in una prospettiva di primissima informazione, indico di séguito due siti, tra loro abbastanza diversi. Il primo, Roma victrix è diviso INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 447 in sezioni (legiones, varia, armamentarium romanum, signa, urbes et loca, auxilia, classis, dona, temporum ordo bellicorum, res novae et studii) e, pur nei limiti delle finalità che si propone, può dirsi apprezzabile. http://www.roma-victrix.com/ Il secondo, Roman Army, è alquanto disordinato, affastellando articoli con qualche pretesa (come quello su Vegezio, per esempio), sezioni comunque di un certo interesse (come i databases nella categoria delle ‘risorse’), una community e, persino, uno ‘shop’ dove è possibile acquistare ‘gadgets’ a tema. http://www.romanarmy.com/cms/ 448 GUIDA SITOGRAFICA INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 449 G. SITI TEMATICI 1. – Online Companion to The Worlds of Roman Women, nato nel 2005 come supplemento informatico al libro The Worlds of Roman Women, di A. R. Raia, C. Luschnig e J. L. Sebesta, è dedicato, com’è di tutta evidenza, al mondo al femminile di Roma antica. Nella home page vi sono due distinte sezioni: la prima, ‘Instruction’, oltre alla guida per l’uso e alle informazioni sul sito, pone a disposizione dell’utente una discreta bibliografia annotata sul tema (sono tuttavia inspiegabili talune assenze) e alcune ‘lezioni’ disponibili per il download; la seconda, ‘Worlds’, rimanda a una pagina, ove, divisi per argomento (infanzia, istruzione, matrimonio, famiglia, etc.), sono raggruppati i testi (in realtà si tratta di ipertesti) sia letterarii sia epigrafici (questi ultimi spesso corredati da foto delle iscrizioni) e una serie di immagini sul tema. http://www2.cnr.edu/home/sas/araia/companion.html 2. – Ancora alla donna nel mondo antico è rivolta l’attenzione del sito ǻȚȠIJϟȝĮ, sezione di The Stoa Consortium. Aggiornato all’aprile di quest’anno, il sito contiene testi antichi, immagini, bibliografie, tutti concernenti il mondo femminile dell’antichità. Da rimarcare la disponibilità full-text (html) degli atti del convegno Gender and Diversity in Place, svoltosi dal 27 al 30 maggio del 2004 a Tucson, Arizona, e una bibliografia bell’e pronta sul tema, con articoli scaricabili in PDF per chi ha accesso a JSTOR (vd. supra, p. 429). Infine, va segnalata anche una sezione sulla vita delle donne in Grecia e a Roma, divisa in dieci capitoli, che affrontano aspetti diversi, dalla vita pubblica a quella privata, allo status giuridico in Roma e in Grecia, dalle ‘voci delle donne’ alle ‘opinioni degli uomini’. http://www.stoa.org/diotima/ 450 GUIDA SITOGRAFICA INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 451 H. RISORSE AUDIO-VIDEO 1. – Su iTunes Store sono presenti alcuni podcast di una qualche attrattiva per l’appassionato di antichità, molti dei quali, purtroppo, di qualità inaccettabile o per i contenuti (eccessivamente elementari) o per la realizzazione tecnica non corrispondente alle intenzioni, a volte apprezzabili. Meritano invece di essere citati Mitologia e storia nella Grecia antica e a Roma di Eva Cantarella e le Lezioni di storia. I giorni di Roma, queste ultime disponibili anche sul sito dell’editore Laterza, tra le quali segnalo Roma caput mundi (Andrea Giardina), L’età dei Tarquini. Il mistero di Servio Tullio (Andrea Carandini), 21 aprile 753 a.C: la fondazione della città (Andrea Carandini), 19 agosto 43 a.C: Ottaviano e la prima “marcia su Roma” (Luciano Canfora), 18 luglio 64 d.C: l’incendio di Nerone (Andrea Giardina), Le case del potere dai re agli imperatori (Andrea Carandini), I senatori (Luciano Canfora), Cittadini e barbari: Roma multietnica (Alessandro Barbero). http://itunes.apple.com/podcast/lezioni-di-storia/id205732721 2. – Sempre sull’iTunes Store, ma nella sezione iTunesU, oltre a tutta una gamma di contenuti multimediali, alcuni dei quali di grande interesse per lo studioso dell’antichità e per gli studenti (come, per esempio, Ancient Greece and Rome), sono disponibili una serie di corsi universitari patrocinati da prestigiose Università di tutto il mondo (tra le quali la Stanford University). Di recente, si è aggiunta anche l’Università di Padova, che ha un proprio canale podcast, nel quale, tuttavia, almeno per il momento, non vi sono contenuti relativi ai diritti antichi. 3. – On-line Survey of Audio-Visual Resources for Classics è una banca-dati nella quale sono schedate migliaia di referenze a materiale audiovisivo (reperibile in rete gratuitamente o a pagamento) su tutti gli aspetti delle civiltà greca e romana (archeologia, cultura, mitologia, filosofia, etc.). Il database consente ricerche semplici o avanzate per keyword. I risultati della ricerca sono visualizzati in forma di elenco, con alcune indicazioni sulla tipologia dei materiali e uno o più links a schede con maggiori dettagli. Da segnalare, anche qui, il malfunzionamento di qualche link. http://people.hsc.edu/drjclassics/ 4. – Altra risorsa audio-video si trova sul sito Video-Storia. Tra le categorie ve n’è anche una su Roma antica, nella quale possono vedersi filmati concernenti aspetti molteplici della civiltà romana: dalla schiavitù (in inglese) alle campagne di Annibale (in italiano) alla caduta di Roma (in russo con traduzione simultanea in inglese: l’effetto è tutt’altro che piacevole) a un tour in un museo virtuale (purtroppo accompagnato da musica senza alcuna spiegazione di ciò che si vede, se si eccettua qualche sporadica e laconica didascalia). http://www.video-storia.it/ 452 GUIDA SITOGRAFICA 5. – Nato nel 2006, da un’idea di Enrica Salvatori docente di Storia medievale nell’Università di Pisa, Historycast, il ‘primo podcast storico italiano’ mette a disposizione dell’utente per il download alcune ‘lezioni’ ben fatte (anche se un po’ fastidiosa è la musica di sottofondo), tra le quali tre di un qualche interesse per chi ama la storia romana: Giulio Cesare, Gli Etruschi, Cittadino e romano. I podcast possono scaricarsi gratuitamente anche da iTunes Store. http://www.historycast.org/ INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 453 I. ARCHIVI DI IMMAGINI 1. – Frutto di una joint venture tra l’Ancient World Mapping Center, The Stoa Consortium e l’Institute for the Study of the Ancient World, Pleiades offre a studiosi, studenti e appassionati in genere del mondo antico informazioni storico-geografiche in formato digitale sulla Grecia e su Roma. Il sito può contare su una notevole mole di notizie e offre funzioni di consultazione, ricerca e download. http://pleiades.stoa.org/ 2. – Un archivio di svariate migliaia di immagini è Imaging Projects, nell’àmbito del Centre for the Study of Ancient Documents. Il sito consiste in un database di foto, con risoluzione di 72 o 150 dpi, di iscrizioni provenienti da Atene e dall’Attica, dal Peloponneso, dalla Grecia centrale, dalle isole egee, dall’Asia Minore, dall’Egitto e dal Vicino Oriente. Vi si giunge dall’indirizzo del CSAD (vd. p. 424) cliccando sul link ‘Imaging Project’ o direttamente dall’indirizzo qui sotto riportato. http://www.csad.ox.ac.uk/cSAD/Images.html 3. – Forum Romanum è una pagina del progetto VRoma che raccoglie materiali relativi al Foro romano: una mappa navigabile, informazioni sui principali monumenti, fotografie (invero non di qualità eccelsa), riferimenti a fonti e links a risorse sul WEB di analoga ispirazione (la gran parte dei quali, però, non funziona). http://www.vroma.org/~forum/ 454 GUIDA SITOGRAFICA INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI 455 L. I SITI DELLE ASSOCIAZIONI 1. – L’Associazione di studi tardoantichi – nata nel 1975 e oggi presieduta da Lucio De Giovanni – oltre alla sede napoletana, può contare su dieci sezioni locali e su un sito in continua espansione, dal quale è possibile ‘scaricare’ in formato PDF le sempre interessanti lezioni e conferenze tenute da relatori italiani e stranieri su tematiche legate al mondo tardoantico nei suoi variegati aspetti. È recente la costituzione della prima sezione a tema dal titolo «Tra tardo antico e moderno: elementi per una nuova teoria del diritto». http://www.studitardoantichi.org/ 2. – Certamente da visitare è anche il sito dell’American Philological Association, dove possono trovarsi numerose notizie relative al mondo classico e alle iniziative che lo riguardano. http://www.apaclassics.org/ 3. – L’Association Textes pour l’histoire de l’Antiquité tardive (THAT), nata nel 2008 dal GdR CNRS 2135, ha come finalità quella di tradurre e commentare i testi utili alla migliore conoscenza della storia tardoantica. Il sito è organizzato in sezioni racchiuse in appositi riquadri facilmente individuabili: L’association THAT, Travaux collectifs en cours, Actualité, Ressources e, di recente, si è aggiunta una sezione relativa alla rivista dell’associazione (Revue des Études tardo-antiques), che è al suo primo numero, ancora in fase di allestimento. Il comitato scientifico, interdisciplinare, è composto da studiosi di diverse nazionalità. Al momento in cui scrivo, due i giusromanisti italiani coinvolti nel progetto: Francesca Reduzzi (Università Federico II di Napoli) e Giovanni de Bonfils (Università di Bari). Auguriamo, naturalmente, lunga vita all’associazione e alla sua rivista. http://recherche.univ-montp3.fr/THAT/ 456 GUIDA SITOGRAFICA LESSICO MINIMO Account: letteralmente ‘abbonamento’, indica un personale ‘ambiente’ nel quale l’utente può fruire di funzionalità, contenuti, strumenti generalmente modificabili a proprio piacimento. Solitamente è caratterizzato da credenziali univoche (un nome utente o user ID e una password). Alcune banche dati (come, tra le altre, JStor o l’Année Philologique) consentono di creare un proprio account per salvare ricerche ed essere informati tempestivamente, via e-mail, di eventuali novità relative all’argomento oggetto della ricerca. In qualche caso, solo creando un account è possibile effettuare il download di documenti. ASCII: acronimo per ‘American Standard Code for Information Interchange’. È uno standard di definizione dei caratteri utilizzati da un computer per garantire un certo livello di interscambiabilità tra computer e piattaforme diversi. Si tratta di una codifica limitata, ormai ampiamente superata dallo standard Unicode. blog: spazio autogestito sulla rete (Web Log), che tiene traccia cronologica degli interventi che si susseguono su uno o più temi di discussione. Browser: è l’applicazione che consente di navigare in rete. I browsers più noti sono Microsoft Internet Explorer in ambiente Windows e Safari in ambiente Mac Os X. Ma Mozilla Firefox, estremamente ‘leggero’ e nel medesimo tempo affidabile, è ormai diffuso su tutti i principali sistemi operativi. database: è un insieme di informazioni che possono essere ordinate e catalogate nei modi più diversi, specie se il DB è ‘relazionale’, e consenta quindi di istituire relazioni tra più tabelle di un medesimo file o tra files diversi. DJVU: tecnologia di compressione delle immagini che permette di ridurre la dimensione dei files grafici (da 5 a 10 volte rispetto a un file JPEG) senza penalizzare la qualità degli stessi. DOS: acronimo per ‘Disk Operating System’, è il sistema operativo del computer e può avere una interfaccia orientata al testo, oppure grafica, come sono in genere le interfacce dei moderni sistemi operativi (vd. GUI) download: indica il trasferimento di dati da un computer remoto a uno locale o anche da siti e portali internet sul proprio computer. DPI: è l’acronimo di ‘Dots per Inch’, ossia ‘punti per pollice’ ed è una unità di misura della risoluzione grafica delle immagini o di una periferica del computer (p. es. il monitor). Più è grande il numero, più definite risultano le immagini. 458 GUIDA SITOGRAFICA e-book: è l’abbreviazione di ‘electronic book’ e indica il libro in formato elettronico, visualizzabile e leggibile su computer o altri dispositivi, quali tablets, smartphone, ereader, etc. e-journals: come per la voce precedente, si tratta di una abbreviazione che indica in questo caso i periodici in formato elettronico, quasi sempre pubblicati on-line. EPUB: abbreviazione di ‘electronic publication’, è uno standard che consente di ottimizzare i testi elettronici, adattandoli al dispositivo utilizzato per visualizzarli. GUI: acronimo per ‘Graphic User Interface’, indica che la relazione tra l’utente e il computer avviene attraverso la visualizzazione di oggetti grafici e non attraverso stringhe di testo, come per esempio avveniva con il vecchio DOS. home page: è la pagina iniziale di un sito internet o di un software basato su database. HTML: acronimo per ‘Hyper Text Markup Language’, è un linguaggio statico che contraddistingue i siti più semplici e viene utilizzato per realizzare i contenuti di pagine WEB. In qualche caso, l’uso di script, ossia di sequenze di azioni memorizzate in un unico comando, dà vita a effetti dinamici. HTTP: ‘Hypertext Transfer Protocol’. È l’insieme delle regole che sovrintendono al trasferimento dei files ipertestuali in internet. iTunes Store: si tratta di una diffusissima applicazione gratuita, progettata da Apple, dalla quale è possibile accedere a tutta una serie di contenuti multimediali come musica, film e, quel che qui più interessa, podcast (in qualche caso gratutiti) relativi alle discipline antichistiche. Di recente si è aggiunta la sezione iTunesU (dove ‘U’ sta per University), in cui è possibile reperire anche corsi tenuti da alcune delle più prestigiose Università del mondo. JPEG: ‘Joint Photographic Expert Group’. È uno degli standards utilizzati per comprimere le immagini fotografiche. I files compressi con questo standard sono individuabili dall’estensione .jpg. keyword: indica la parola chiave utilizzata per effettuare ricerche nei databases. kindle: si tratta di un lettore di e-books, commercializzato da Amazon, e dotato di un software proprietario. link: letteralmente ‘collegamento’, di solito visualizzato con un colore diverso e generalmente sottolineato, in un ipertesto consente di spostarsi su pagine, immagini o porzioni di immagini collegate. link farm: letteralmente ‘fattoria di collegamenti’, indica gli aggregatori di siti e di notizie, come per esempio Led on Line, che attraverso una serie di links consente di navigare tra riviste, e-books, etc. LESSICO MINIMO 459 login: è la procedura che consente di cominciare una sessione di lavoro su un computer o su un sito protetti da password. Di solito, il login si effettua attraverso l’inserimento di un nome utente e, appunto, di una password. logout: procedura opposta alla precedente, che termina cioè la sessione di lavoro. È buona norma, specie sui computer condivisi con altri utenti, effettuare sempre il logout per evitare che altri possano avere accesso a pagine e contenuti rimasti aperti dopo il login. Mac Os X: è l’ultimo sistema operativo dei computer Macintosh della Apple, nati nel 1984 da una idea di Steve Jobs, che per primo realizzò una interfaccia orientata agli oggetti (ossia grafica) anziché basata su testo, come all’epoca era il DOS di Microsoft. menu pull-down: sono i menu a discesa, elementi ormai ben noti a chi bazzica su internet o ha familiarità con i database grafici e relazionali. mirror site: si tratta di copie di pagine WEB, che vengono ospitate su server diversi. open access: indica siti e contenuti di libera fruizione, non soggetti ad abbonamenti a pagamento. operatori booleani: così chiamati dal loro codificatore, il matematico George Boole, gli operatori booleani consentono di effettuare ricerche complesse (cd. ricerche avanzate) nei databases, combinando tra di loro più criterii di indagine oppure operando su campi distinti di un database. Gli operatori booleani più utilizzati nelle ricerche sono tre e più precisamente: and, or, not. PDF: acronimo per ‘portable document format’, indica un tipo di file predisposto per la stampa e solitamente non modificabile se non attraverso appositi software molto costosi. Il pregio dei files PDF consiste nel fatto che conservano le loro caratteristiche, p. es. di impaginazione se si tratta di documenti di testo, indipendentemente dal dispositivo di visualizzazione adoperato. peer-reviewed: letteralmente ‘valutazione di pari’, indica la valutazione di articoli, libri, progetti di ricerca, ad opera di esperti di un determinato settore, che ne garantiscono la rispondenza a determinati criteri di qualità, in vista della pubblicazione o della approvazione da parte degli enti che finanziano i progetti di ricerca. plug-in: applicazioni o estensioni aggiuntive che potenziano il funzionamento dei software principali. Nei browsers, per esempio, alcuni plug-in consentono la corretta visualizzazione di immagini e/o di contenuti. podcast: sono files solitamente audio/video che possono essere scaricati sul proprio computer, spesso gratuitamente, servendosi di un apposito software, anch’esso di solito gratuito, come per esempio iTunes di Apple. proxy/proxy server: si tratta di server-filtro, che si frappongono tra un computer e un server effettivo. Vengono utilizzati di solito (ma non solo) per accedere ad applicazioni o a siti che riconoscono soltanto i numeri IP di determinati enti o istituzioni. Inserendo nelle preferenze di collegamento di un browser il numero IP di un determinato server, che funge da filtro, il computer si connette al sito passando attraverso il proxy server e venendo riconosciuto come se ci si fosse collegati direttamente da quel server. 460 GUIDA SITOGRAFICA query: indica la ricerca che si effettua su databases. RTF: acronimo che sta per ‘Rich Text Format’ è uno standard di testo che, a differenza, del più semplice formato ‘TXT’, conserva, pure su computer diversi da quello sul quale il documento è stato redatto, i formati del medesimo (corsivi, grassetti, etc.). scroll menu: si tratta di menu a scorrimento tipici di siti internet e di databases. Il più delle volte contengono una indicizzazione di parole utili nelle ricerche. TXT: è il più semplice formato di testo, che non supporta alcun tipo di formattazione (corsivo, grassetto, etc.), ma in compenso è leggibile su qualsiasi computer e anche dai wordprocessor obsoleti o più elementari. unicode: si tratta di una codifica che ha rivoluzionato il mondo dei documenti elettronici di testo perché prima di essa uno dei principali problemi legati al trasferimento di documenti di testo elaborati su un computer era la disuniformità nella visualizzazione dei caratteri che variava a seconda del sistema operativo, del programma utilizzato, della lingua in cui si scriveva. Per gli studiosi dell’antichità il problema era particolarmente avvertito quando si scriveva in greco o in lingue che non rispondevano ai caratteri Roman. L’unicode, surclassando lo standard ASCII, attribuisce un numero univoco (un codice identificativo, in pratica) a ogni carattere o simbolo grafico, uguale per tutte le piattaforme, le applicazioni, le lingue. URL: acronimo per ‘Uniform Resource Locator’, è un indirizzo che identifica in maniera univoca una risorsa (siti, immagini, etc.) su internet. UTF8: si tratta di una particolare codifica dei caratteri Unicode, che permette una maggiore precisione sia nella visualizzazione dei caratteri – evitando che una determinata sequenza di bit possa essere utilizzata in una sequenza più lunga di un altro carattere – sia nelle ricerche all’interno di un testo. WCAG 2.0: acronimo che sta per ‘Web Content Accessibility Guidelines’ versione 2.0, indica le linee guida per l’accesso corretto ai contenuti della rete. Si tratta di tutta una serie di raccomandazioni rivolte essenzialmente ai realizzatori e gestori di siti e portali per facilitare l’accesso a internet, come per esempio rendere disponibili tutte le funzionalità di un sito senza che l’utente debba necessariamente usare la tastiera; impiegare caratteri e modalità di visualizzazione del testo che lo rendano pienamente leggibile e comprensibile; creare contenuti che possano essere rappresentati anche in modalità diverse da quelle grafiche, senza che ciò determini la perdita di contenuti. WEB: letteralmente ‘rete’, è ormai impiegato quotidianamente per indicare la rete internet. webmaster: è il responsabile della realizzazione e della gestione dei siti internet e a lui sarebbe bene indirizzare suggerimenti e critiche che consentano il miglioramento dei siti stessi. LESSICO MINIMO 461 Zotero: è un freeware (ossia un software gratuito), più precisamente un plug-in per Mozilla Firefox (ma che funziona anche con Netscape Navigator), che contempla tutta una serie di funzioni, alcune delle quali particolarmente utili a chi si occupa di ricerca (anche storica, una volta tanto). Una delle funzioni più utili, per esempio, consiste nella possibilità di raccogliere, con un semplice clic, informazioni bibliografiche presenti sul web, di catalogarle in schede all’interno di un archivio personalizzato e di inserirle poi in un documento di testo secondo il sistema di citazione bibliografica precedentemente prescelto. 462 GUIDA SITOGRAFICA INDICE DEI SITI A ABZU: 428 Acta Sanctorum: 420 American Journal of Philology (The): 438 American Numismatic Society (The): 425 American Philological Association (The): 455 Année Philologique (L’): 428 Antologia giuridica: 436 APIS: 424 Archaeogate: 437 Association Textes pour l’histoire de l’Antiquité tardive (THAT): 455 Associazione di studi tardo antichi: 455 Aufstieg und Niedergang der römischen Welt: 428 Augustine of Hippo: 421 B Base d’information bibliographique et patristique: 430 Bibliografia di studi cesariani: 428 Bibliotheca Augustana: 418 Bryn Mawr Classical Review: 431 Bulletin analytique d’histoire romaine: 428 C Classic Gazetteer (The): 433 CoinArchives.com: 425 Corpus Inscriptionum Latinarum: 424 Corpus Scriptorum Latinorum: 418, 445 D DAPHNE: 427 De Imperatoribus Romanis: 446 Dialnet: 427 Dictionary of Classical Antiquities (The): 433 Dictionary of Greek and Roman Antiquities (The): 433 Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology (The): 433 Dictionnaire des antiquités Grecques et Romaines: 433 Digitale Bibliothek: 435 Dike: 438 ǻȚȠIJϟȝĮ: 449 Diritto@Storia: 437 Documenta Catholica Omnia: 418 DRANT: 427 Droit Romain: 441 E E-CODICES: 443 EAGLE: 422 Calendario romano: 445 Centre for the Study of Ancient Documents: 424, 453 Christian Classics Ethereal Library: 421 Eikasmós. Quaderni bolognesi di filologia classica: 438 Encyclopedia Mythica: 445 Epigraphik-Datenbank Clauss-Slaby: 422 464 GUIDA SITOGRAFICA Eruditio antiqua. Revue électronique de l’érudition gréco-latine: 439 Etana: 428 IURA. Portale di Diritto romano e dei Diritti dell’antichità: 441 J F JSTOR: 429 Fathers of the Church (The): 420 Festus Lexicon Project: 422 Folia electronica clasica: 439 Fori imperiali e romani: 446 Forum Historiae Iuris: 435 Forum Romanum: 445 Forum Romanum (VRoma): 453 G Gallica. Bibliothèque numérique: 429 Glossa al Corpus iuris civilis: 422 Glossarium mediae et infimae latinitatis: 433 Gnomon Online Bibliographische Datenbank: 430 Google Libri: 419, 429 Gregorius: 431 H History (BBC): 446 Historycast: 452 I Imaging Projects: 453 Impero bizantino: 446 Index theologicus: 430 Inscriptiones Hispaniae Latinae: 424 Inscriptions of Aphrodisias Project: 423 Internet Archive Digital Library: 428 Internet Resources for the Study of Judaism and Christianity: 443 Intratext Digital Library: 418 iTunesU: 451 Iura Orientalia: 436 L Lacus Curtius: Into the Roman World: 442 Latin Library (The): 418 Leuven Database of Ancient Books (The): 425 Lezioni di storia. I giorni di Roma: 451 Libraweb: 438 M Manus online: 442 Mitologia e storia nella Grecia antica e a Roma: 451 Monumenta Germaniae Historica: 419 N Notitia dignitatum: 419 O Online Companion to The Worlds of Roman Women: 449 On-line Survey of Audio-Visual Resources for Classics: 451 P Papyri.info: 425 Patrologia Latina: 419 Persée: Portail de revues en sciences humaines et sociales: 435 Perseus Digital Library Project: 417 Pleiades: 453 Pôlib: 421 Project Gutenberg: 431 Projet Volterra (The): 441 465 INDICE DEI SITI R Reti medievali: 442 Revista General de Derecho Romano: 438 Revista Internacional de Derecho Romano (RIDROM): 436 Revue internationale des droits de l’antiquité: 437 Rivista di diritto romano: 437 Roma victrix: 446 Roman Army: 447 Roman Empire (The): 446 Roman Law Library (The): 417 Roman Legal Tradition: 436 Rome and Romania, 27 BC-1453 AD: 445 Rome Project: 446 S Sant’Agostino. Augustinus Hipponensis: 420 Searchable Greek Inscriptions: 423 Studia humaniora Tartuensia: 438 Suda (Suida): 421 T Teoria e storia del diritto privato: 437 Tertullian Project (The): 420 TOCS-IN: 430 Trismegistos: 424 V Video-Storia: 451 Virtual Catalog of Roman Coins: 425 466 GUIDA SITOGRAFICA Finito di stampare nel mese di ottobre 2011 nella Stampatre s.r.l. di Torino – Via Bologna, 220