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A Cura dell'Associazione Culturale Minerva (Tommaso Saccone, Cristiana Margherita) Il progetto è sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Cultura e Civiltà di Ravenna. La direzione scientifica è quindi affidata dall'Associazione Minerva al Professor Maurizio Tosi (Docente di Paletnologia presso l'Università di Bologna) In collaborazione con la Cooperativa Il Laboratorio Via Campo di Lago, 5 -47863 Novafeltria (RN) Telefono: 333.5634791 P. iva 03874040409
I Parchi costituiscono una sorta di laboratori in cui poter sperimentare nuove attività di valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, al fine di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. La messa a punto di metodi di gestione integrata volti alla tutela del paesaggio e della biodiversità dei parchi vanno realizzati contestualmente alla salvaguardia dei valori culturali. Per ottimizzare la valorizzazione dei parchi sarebbe necessario elaborare anche una serie di servizi che vanno dall'organizzazione di convegni e seminari alla gestione di progetti di educazione ambientale, dalla produzione di materiale didattico-scientifico al coordinamento di campagne informative. I parchi, quindi, si qualificano come centri territoriali in grado di promuovere percorsi di partecipazione della comunità e di riqualificazione del territorio di appartenenza, in sinergia con le amministrazioni pubbliche, con le scuole, con le università, con i centri di ricerca e con le associazioni. E in questa ottica che si è impostata l'attività di valorizzazione e organizzazione del parco archeologico della Civitella, patrimonio del parco del Cilento. L'utilizzo del GIS, in questo caso, definisce una infrastruttura di dati e strumenti trasversale a tutto il lavoro, dovendo operare a scale molto diverse tra di esse.
2014
I Parchi costituiscono una sorta di laboratori in cui poter sperimentare nuove attivita di valorizzazione delpatrimonio culturale diffuso, al fine di garantire e promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. La messa a punto di metodi di gestione integrata volti alla tutela delpaesaggio e della biodiversita dei parchi vanno realizzati contestualmente alla salvaguardia dei valoriculturali. Per ottimizzare la valorizzazione dei parchi sarebbe necessario elaborare anche una serie diservizi che vanno dall’organizzazione di convegni e seminari alla gestione di progetti di educazioneambientale, dalla produzione di materiale didattico-scientifico al coordinamento di campagne informative.I parchi, quindi, si qualificano come centri territoriali in grado di promuovere percorsi di partecipazionedella comunita e di riqualificazione del territorio di appartenenza, in sinergia con le amministrazionipubbliche, con le scuole, con le universita, con i centri d...
Monte Offo, associazione culturale costituita nel 1996 da un gruppo di studiosi e appassionati locali, ha come obiettivo principale quello di utilizzare al meglio le energie e le esperienze acquisite da soci e collaboratori nel campo della ricerca scientifica e delle attività socio-culturali, quindi di stimolare e attivare la partecipazione allo studio e alla valorizzazione dei beni culturali storici territoriali, cercando di promuovere un dialogo aperto tra comunità scientifica, istituzioni e cittadini.
I due articoli sono pubblicati negli atti del convegno sul patrimonio culturale del territorio di Muros, editi nel 2006 a cura di Donatella Fiorino. Il primo fornisce una panoramica generale sul patrimonio archeologico comunale, il secondo presenta alcuni materiali votivi di età punica e romana dal nuraghe Sa turricula, riutilizzato come luogo di culto di una dea delle messi, in genere identificata con la sarda Ceres
Appare dunque evidente che sia prioritario porre in essere tutte le iniziative idonee a tutelare i barconi di tonnara sottoelencati, custoditi all’interno della sua Loggia sin dagli anni ’80 con un apposito provvedimento. In base agli artt. 12, 13 e 14 del Codice dei Beni Culturali, oggi è possibile sottoporre dei beni a vincoli di tutela demoetnoantropologica, grazie ad una semplice procedura standardizzata accessibile al sito.http://www.benitutelati.it/ che prevede la compilazione di schede da parte dell'Ente Pubblico proprietario richiedente. Nella fattispecie si rivela determinante il vincolo d’insieme dell’intero “varcarizzo” della fine dell’800, proprio perché sempre caratterizzate da un uso comune, in tonnare differenti, essendo il loro antico proprietario il Marchese Gagliardi – De Riso, proprietario delle Tonnare di Bivona, Pizzo e Angitola il cui varcarizzo alternativamente utilizzato nelle diverse stagioni di pesca. Non vi sono notizie certe del primo mastro d’ascia che le mise in opera, mentre lavori di riadattamento e recupero funzionale all’attività peschereccia da parte di mastri d’ascia Provvidente di Milazzo negli anni’30, così come risalgono agli anni ’50 gli ultimi interventi ad opera di mastri d’ascia Tozzo di Pizzo.
Il Comune di Muros ha avviato nel febbraio 2006 un progetto pilota di censimento, valorizzazione e promozione dei beni culturali e ambientali compresi nel suo territorio. Le attività di carattere multidisciplinare condotte in quindici mesi di lavoro hanno riguardato:
Aedon, 2007
Ente di afferenza: () Copyright c by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Per altre informazioni si veda https://www.rivisteweb.it Licenza d'uso L'articoloè messo a disposizione dell'utente in licenza per uso esclusivamente privato e personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. Salvo quanto espressamente previsto dalla licenza d'uso Rivisteweb,è fatto divieto di riprodurre, trasmettere, distribuire o altrimenti utilizzare l'articolo, per qualsiasi scopo o fine. Tutti i diritti sono riservati. Considerazioni sulla nozione di valorizzazione dei beni culturali (nota a Tar Lazio, Roma, sez. II, 23 agosto 2006, n. 7373) di Paolo Michiara Sommario: 1. Premessa: la trasparenza nei servizi di interesse generale.-2. La difficile apertura alla concorrenza dei servizi relativi ai beni culturali.-3. Il rilievo economico del servizio (pubblico) di valorizzazione.-4. La delimitazione della nozione di valorizzazione dei beni culturali.-5. Circa il difficile confine tra pubblici servizi e meri servizi.-6. Conclusioni. 1. Premessa: la trasparenza nei servizi di interesse generale E' opportuno, prima di procedere all'analisi delle diverse questioni affrontate dall'interessante sentenza del Tar Lazio che si commenta ed al fine di meglio comprendere la complessità dei temi, procedere ad una seppur breve descrizione delle vicende problematiche e quindi anche dei fatti dai quali è sorta la controversia. La sentenza che si esamina non è infatti che l'ultima di una serie di pronunce aventi ad oggetto l'affidamento, da parte del comune di Roma ed in favore di una medesima società "mista" dallo stesso comune "diretta" (società denominata Zètema Progetto Cultura a r.l.), di servizi di vario tipo e natura inerenti ai beni culturali. Si vedano, a questo proposito, le precedenti decisioni e cioè: a) Tar Lazio, Roma, sez. II, 17 novembre 2005, n. 11471, commentata in questa Rivista [1], nella quale sono analizzate, fra le altre cose, alcune questioni relative alle società miste degli enti locali, alla specialità della disciplina inerenti i beni culturali e alla "messa in concorrenza" dei servizi di supporto; b) Tar Lazio, Roma, sez. II, 24 febbraio 2006, n. 1385, che affrontasenza deciderle nel merito-svariate censure formulate da società operanti nel settore del restauro avverso l'affidamento, non preceduto da selezione concorsuale, di servizi e lavori riguardanti la valorizzazione, il restauro, la conservazione ed altro di beni culturali. Nel paragrafo successivo si darà pertanto conto di alcuni fatti e circostanze, desumibili dalle sentenze in questione, che possono essere considerati propedeutici all'analisi giuridica della decisione che poi si commenterà. Le parti sono infatti (grosso modo) coincidenti e l'oggetto del contendere, pur apparentemente diversificato e "sfaccettato", è riconducibile alla fin fine ad un unico aspetto problematico, non ancora risolto neppure a livello comunitario, e cioè con quali modalità attuare i principi di parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza [2] nell'ambito dei servizi di interesse generale tradizionalmente definiti di natura non economica [3]. Dalla ricostruzione dei fatti, estrapolati dalle diverse sentenze, troverà altresì conferma il convincimento-ormai diffuso-secondo il quale lo strumento societario, nell'ambito dei servizi in questione, risulta ora di non facile praticabilità, essendo in crisi, più in generale, il modello del partenariato pubblico-privato [4]. Si fa quindi presente, per maggior precisione, come gli affidamenti dei servizi in questione siano avvenuti prima della riforma del Codice dei beni culturali (decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 156) e pertanto fossero "governati" da una versione dell'art. 115 contente ancora l'espressa previsione, fra le forme di gestione, della società mista. Il caso che si esamina riguarda inoltre, come si vedrà, una società inizialmente "mista" ma poi divenuta pubblica nella sua interezza (100% del capitale sociale).
Razprave in gradivo/Razprave in gradivo - Inštitut za narodnostna vprašanja, 2021
Journal of Advanced Research in Natural and Applied Sciences, 2024
A Bronze Age Landscape in the Russian Steppes, 2016
Current Osteoporosis Reports, 2011
International Journal of Contemporary Hospitality Management, 2023
Philippine Journal of Veterinary and Animal Sciences, 2019
International Journal of Computer Applications, 2014
Environmental Economics
Ultrasound in medicine & biology, 2015
Archives of Disease in Childhood, 2012
… of the 2002 International Conference on …, 2002
International Journal of Materials Science
International Journal of Surgery Case Reports, 2021