LA MORADA INTERIOR
MÍSTICA
Y LITERATURA EN EL
NACIMIENTO DE
TERESA DE ÁVILA
Ed. y presentación
Francisco José Martín
Nexofía
V
CENTENARIO DEL
LA MORADA INTERIOR
Mística y literatura en el V centenario del nacimiento de
Teresa de Ávila
Ed. y presentación
Francisco José Martín
Nexofía
Edita:
Instituto de Estudios Culturales Avanzados
La Torre del Virrey
NEXOFÍA, LIBROS ELECTRÓNICOS DE LA TORRE DEL VIRREY,
colección dirigida por Esmeralda Balaguer García
Apartado de Correos 255
46183 l’Eliana (Valencia), España
KWWSZZZODWRUUHGHOYLUUH\HVQH[R¿D!
LQIR#ODWRUUHGHOYLUUH\HV!
Diseño y Maquetación:
Adolfo Llopis Ibáñez
(según una idea original de Andreu Moreno)
ISBN
13: 978-84-09-04164-0
Presentación, por Francisco José Martín.
- Luigi Berzano, Le spiritualità nell’epoca secolare.
11
- Elisabetta Marchetti, Traduzioni, censure e difese:
Teresa di Gesù
29
- Emmanuele Riu, Chi sono io? Santa Teresa nel
Libro della vita e nelle Fondazioni.
48
- Ricardo Piñero, La experiencia del demonio en Santa
Teresa de Jesús: hacia una estética de la vida mística.
86
- Francisco José Martín, /D¿ORORJLDFRPH
forma di vita (Teresa d’Ávila da Fray Luis
de León a Américo Castro).
118
- Juana Sánchez-Gey, Mística española en María
Zambrano y Fernando Rielo.
133
- Marta Varone, La funzione dell’anima: mistica e
conoscenza in María Zambrano.
150
- Lia Ogno, L’esperienza mistica nella
poesia di Juan Ramón Jiménez.
164
- Chiara Sandrin, 7UD¿WWRGDO1XOOD. Su alcuni
motivi mistici nella poesia di Paul Celan.
177
- Giulia Vaudagna, T. S. Eliot e il misticismo.
193
- Krizia Bonaudo, /D¿JXUDGHOODPLVWLFDG¶ÈYLODQHOOD
OHWWHUDWXUDIUDQFHVHGHJOLXOWLPLGXHVHFROL
203
- Diana Osti, 6WUHJRQHULDVDQWLWjVXEDOWHUQLWj
$SSXQWLVXOFRQFHWWRGLPDUJLQH
221
- Simona Porro, +HVWHUHOD9HUJLQH0DULD
UDSSUHVHQWD]LRQHHGHFRVWUX]LRQHGHOO¶LGHRORJLDGHOOD
‘true womanhood’ in The Scarlet Letter.
245
1
LE SPIRITUALITÀ NELL’EPOCA SECOLARE
(Luigi Berzano)
John Maynard Keynes, nell’opera 7HRULD JHQHUDOH
dell’occupazione, dell’interesse e della moneta (1936),
formulava il principio generale, in economia, secondo cui
l’inevitabile non succede mai, l’inatteso sempre. Possiamo
applicare lo stesso principio anche ai fenomeni religiosi.
È avvenuto infatti che la totale secolarizzazione delle
società —SUHDQQXQFLDWD¿QRDSRFKLDQQLID— non si sia
YHUL¿FDWDFKHODVFRPSDUVDGHOVDFURQRQVLDDYYHQXWDH
che, al contrario, molte altre cose inattese si siano formate
nelle società secolari. La stessa cosa sta avvenendo anche
in riferimento al fenomeno delle spiritualità.1
1 Propongo in questo contesto la tipologia di VSLULWXDOLWjLQWUDUHOLJLRVH
e spiritualità secolari. Le prime si formano all’interno delle religioni
storiche e sono da esse riconosciute; le seconde sorgono in autonomia
GDOOHUHOLJLRQLVWRULFKH&RPHVLQRWDODGH¿QL]LRQHGLVSLULWXDOLWjQRQq
senza ambiguità. Si tratta di parola e concetto che, da sempre presente
nella tradizione culturale e religiosa occidentale, ha avuto da qualche
tempo un nuovo impiego, soprattutto presso studiosi del contesto
anglofono, per indicare ogni spiritual way of life: tutte presenterebbero
il dato comune di non avere il baricentro in una religione istituita,
11
Per tale ragione le scienze sociali della religione hanno
un interesse crescente per lo spirituale non di chiesa,
FLRq SHU TXHOO¶LQVLHPH GL FUHGHQ]H HVSHULHQ]H SUDWLFKH
e conoscenze che individui o piccoli gruppi coltivano
in libertà rispetto alle religioni storiche. Si tratta di un
effetto inatteso della secolarizzazione, la quale non ha
solo prodotto i segni dell’oblio e della perdita di alcune
forme del sacro, ma anche quelli dell’innovazione e
dell’emancipazione del sacro dalle religioni storiche.
Quanti intendono riferirsi alla secolarizzazione non
solo quale fenomeno dissolutivo e deiettivo, ma anche
positivo e innovativo, analizzano la nuova disponibilità
alla ricerca, all’ascolto, all’esperienza religiosa e a
quanto teorizzava, paradossalmente, Nietzsche ne La
JDLD VFLHQ]D SDUODQGR GHOOD QHFHVVLWj GL ³FRQWLQXDUH D
sognare” sapendo di sognare. Questi segni di spiritualità,
LQXQFRQWHVWRVHFRODUHLQSDUWHGHVHUWL¿FDWRGLVLPEROLH
di riti, hanno indotto, in anni recenti, anche i ricercatori
D SDUODUH GL ³ULWRUQR GHO VDFUR´ H GL ³ULWRUQR GL 'LR´
quasi che il sacro e Dio fossero scomparsi con l’inizio del
processo di secolarizzazione.
Anche nel contesto secolare l’individuo si confronta
con la trascendenza. L’effetto-disincanto del mondo
non ha prodotto lo svuotamento dell’esperienza
spirituale, anche se ce ne mostra le trasformazioni e le
connessioni con nuove forme e strutture. Tempi, spazi,
VLJQL¿FDWL SUDWLFKH H VLPEROL UHOLJLRVL KDQQR FRQWLQXDWR
e continuano a esistere in sé e nella loro diversità, nel
mondo reso secolare dagli effetti della secolarizzazione.
Queste nuove disposizioni spirituali e interessi per il sacro
—che qui chiamerò secolarità sacra— si caratterizzano
per il loro senso dell’agire, volto a ricomporre quanto
la secolarizzazione frammenta e divide tra razionalità e
GDOOD TXDOH ULFHYHUH YDOLGD]LRQH 4XHVWD HVWHQVLRQH GL VLJQL¿FDWR q TXL
proposta per comprendere le due forme sopra indicate.
12
trascendenza. Si tratta di una molteplicità di situazioni
coinvolgenti la morale, l’etica, il sociale, il politico,
l’economico.
Questo intervento presenta nella prima parte tre
presupposti al titolo (Le spiritualità nell’epoca secolare),
QHOODVHFRQGDSDUWHODGH¿QL]LRQHGLVSLULWXDOLWjVHFRODULH
QHOODSDUWH¿QDOHODTXDUWDVHFRODUL]]D]LRQHTXDOHFRQWHVWR
in cui si sviluppano le attuali forme di spiritualità.
1. PRESUPPOSTI AL TITOLO
LA PERSISTENZA DELLE SPIRITUALITÀ
La crescente attenzione per le nuove spiritualità ai
margini o al di fuori delle religioni storiche, per il pluralismo
delle esperienze religiose, per la personalizzazione del
vivere religioso, per la percezione delle pratiche spirituali
come loisir in concorrenza con altri loisirs q LO GDWR
VLJQL¿FDWLYRGHOODSHUVLVWHQ]DGHOODGLPHQVLRQHVSLULWXDOH
2JJLDPRGL¿FDUQHORVWXGLRHODFRPSUHQVLRQHVRQRLWUH
contesti che Thomas Luckmann individuava già negli anni
Sessanta nel saggio /DUHOLJLRQHLQYLVLELOH: superamento
GHOO¶DQDOLVL GHOOD VROD ³UHOLJLRQH HFFOHVLDVWLFDPHQWH
orientata”, importanza dell’analisi delle aree di religiosità
de-istituzionalizzata e della religione personale.2
$ JLXVWL¿FDUH LQ SDUWH OD GLVDWWHQ]LRQH SHU OH QXRYH
IRUPHGLVSLULWXDOLWjqVWDWDQHLGHFHQQLSDVVDWLODJUDQGH
considerazione accordata allo studio dell’appartenenza
religiosa. La sostanziale tenuta, quasi per inerzia, delle
identità —quale quella cattolica in Italia— a confronto
del trasformarsi molto più veloce delle credenze, delle
pratiche e delle esperienze, ha indotto gli stessi ricercatori
a prestare minore attenzione all’universo più mobile delle
spiritualità in formazione. La persistenza dei due terzi
2 T. LUCKMANN, ‘Le forme sociali della religione’, /DUHOLJLRQHLQYLVLELOH,
trad. di E. Cotta Radicati, il Mulino, Bologna, 1969 (ed. or. 1963).
13
di italiani che hanno continuato a dichiararsi cattolici
ha indotto a credere che anche nella dimensione della
spiritualità non avvenissero profonde trasformazioni.
Ma i due ambiti —quello dell’appartenenza e quello
delle spiritualità— non sono sempre uguali: uno
può essere stabile e l’altro mobile. Del resto, si può
comprendere che l’individuo vada incontro a molti più
SUREOHPL H GLI¿FROWj TXDQGR DEEDQGRQD OD VXD LGHQWLWj
appartenenza religiosa, a confronto dell’abbandono solo
di alcune credenze o pratiche. Inoltre, questo principio
GHOO¶LQHU]LD GHOOH LGHQWLWj q DQFKH FRQIHUPDWR GDO IDWWR
che un’identità tende a scomparire solo quando viene
sostituita da un’altra. Ma nell’attuale contesto italiano
l’individuo che si dichiari appartenente a una religione
QRQFDWWROLFDYDDQFRUDLQFRQWURSHUORSLDSLGLI¿FROWj
e a maggiore dissonanza cognitiva, di un altro che
incorpori in modo sincretistico altre credenze e pratiche
tra quelle cattoliche. È da considerare inoltre che l’inerzia
dell’appartenenza religiosa dipende anche dalla natura
VSHFL¿FD GHL EHQL UHOLJLRVL L TXDOL FRQVLVWRQR DQFKH LQ
un insieme di conoscenze, esperienze ed emozioni che
SRVVRQR HVVHUH FRQVLGHUDWL FRPH XQD IRUPD GL ³FDSLWDOH
umano”. Poiché ogni cambiamento di religione rende
LQXWLOH JUDQ SDUWH GHO SUHFHGHQWH ³FDSLWDOH XPDQR´
O¶LQGLYLGXR q PROWR ULOXWWDQWH D FDPELDUH OD SURSULD
DI¿OLD]LRQH UHOLJLRVD 0D O¶DWWXDOH OLYHOOR GL DXWRQRPLD
delle credenze, delle esperienze e delle pratiche religiose,
oltre che delle convinzioni etico-morali, potrebbe ormai
preludere a una trasformazione anche delle appartenenze.
LA CONDIZIONE SECOLARE
È la condizione dell’epoca moderna, che ha conosciuto
le quattro secolarizzazioni che l’hanno costituita
GDOO¶HSRFD DVVLDOH ¿QR D RJJL ,Q VRFLRORJLD OD TXHVWLRQH
GHOOD VHFRODUL]]D]LRQH q VWDWD WUDWWDWD LQ SUHYDOHQ]D D
partire dell’opera di Max Weber. Diversa ricostruzione del
14
processo di secolarizzazione si ha seguendo la prospettiva
di Jean-Pierre Vernant.3 Lo storico francese individua tre
fasi della secolarizzazione, a iniziare dal pensiero greco.
/DSULPDVHFRODUL]]D]LRQHqTXHOODGHOODPLWRORJLDJUHFDH
GHOVRUJHUHGHOOD¿ORVR¿DFODVVLFDQHO9VHFRORGDOWHPSR
mitologico al tempo del saeculum inteso quale tempo
profano. 6RQRL*UHFLDGDYHUFLLQYHQWDWLGH¿QHQGRXQWLSR
di vita collettiva, di atteggiamento religioso e anche una
forma di pensiero, di intelligenza, di tecniche intellettuali.
La storia d’Occidente comincia con il pensiero greco.
Vernant cerca di trovare le cause di questo passaggio dal
SHQVLHUR PLWRORJLFR D TXHOOR UD]LRQDOH H ¿ORVR¿FR QHOOH
trasformazioni della storia sociale, giuridica, economica
e anche politica, con il sorgere della democrazia. Il
tutto avviene con due grandi trasformazioni mentali: il
pensiero positivo, indipendente da ogni forma di realtà
mitica e sovrannaturale; e il pensiero astratto, che spoglia
la realtà del principio dell’unione degli opposti in favore
della formulazione in termini categorici del principio di
identità. È il /RJRVlogico, razionale quale Theion. Per la
¿ORVR¿DVWRLFDODTeoria era il Theion orao (vedo il divino).
Il
Cristianesimo
rappresenta
la
seconda
secolarizzazione, con l’idea del /RJRV8RPR: /RJRV
VDU[ HJHQHWR Sul piano teorico si assiste a una doppia
ULYROX]LRQHRQWRORJLFD LOGLYLQRQRQqSLXQDVWUXWWXUD
anonima, ma una persona) ed epistemologica (il modo
GL FRQRVFHUOD QRQ q SL OD UDJLRQH PD OD IHGH 1HOOD
¿ORVR¿D JUHFD LO Theion FKH q /RJRV e Cosmos, diventa
con il Cristianesimo la divino/umanità. Il Cristianesimo
quale secolarizzazione, oltre che rottura teorica ed etica,
ha una nuova dottrina di salvezza. Se il Divino QRQ q
più solo l’ordine del Cosmos o il /RJRV PD q LO /RJRV
incarnato, anche la salvezza cambia e diventa promessa
H VDOYH]]D IDWWD GD XQ XRPR *LXVWLQR ¿ORVRIR VWRLFR
3 J.-P. VERNANT, 0LWR H SHQVLHUR SUHVVR L *UHFL 6WXGL GL SVLFRORJLD
storica, trad. di B. Bravo, M. Romano, Einaudi, Torino, 1978 (ed. or.
1965).
15
convertito al Cristianesimo, scriverà che la salvezza non
q SL XQD SURYYLGHQ]D FLHFD PD XQ UDSSRUWR SHUVRQDOH
con Gesù. Per questo Giustino subirà il martirio a opera
di un imperatore pur saggio e illuminato quanto Marco
Aurelio: tanto profanatoria appariva l’idea cristiana della
divino/umanità.
/D WHU]D VHFRODUL]]D]LRQH q TXHOOD GDOOD TXDOH QDVFH
la modernità analizzata da Max Weber. È l’inizio
dell’autonomia delle scienze, della politica, dell’economia,
del diritto, rispetto alla religione. Tutti gli ambiti della vita
VRFLDOHVFLHQWL¿FDHFXOWXUDOHVLHPDQFLSDQRGDOFRQWUROOR
delle istituzioni religiose e s’indeboliscono anche i
contenuti religiosi nelle arti, nella letteratura e nella
cultura. L’opera di Max Weber sui rapporti tra sorgere del
FDSLWDOLVPRHGHWLFDGHOSURWHVWDQWHVLPRqLQGLFDWLYDGHO
potere della religione anche sui sistemi economici.
2JJL DVVLVWLDPR LQ¿QH DO SLHQR DWWXDUVL GL XQD
formula enunciata da Hugo Grotius nel 1625: etsi Deus
non daretur. 3HU LO ¿ORVRIR RODQGHVH anche se Dio non
fosse datoVLJQL¿FDYDFKHLOGLULWWRQDWXUDOHVDUHEEHVWDWR
valido di per sé, che Dio esistesse o meno. In seguito la
formula venne tradotta, erroneamente, con: come se Dio
non esistesse.
,Q TXHVWR FRQWHVWR LQWHQGR LO VLJQL¿FDWR GDWR GD
Grotius, per indicare che nella condizione secolare
q OD YLWD TXRWLGLDQD FKH VL VYROJH FRQ XQ VXR VHQVR H
dignità, etsi Deus non daretur. Si capiscono gli effetti
della formula di Grotius descrivendo, a contrariis, la
società premoderna, nella quale era la religione che,
GDOODQDVFLWD¿QRDOODPRUWHGDYDFRQWHQXWRHVHQVRDOOR
stile con cui comportarsi nella vita economica, sociale,
ricreativa, politica, trasformando a volte in sacramenti e
riti anche le attività più profane. Il tempo delle giornate,
dal mattino all’imbrunire e alla notte, era strutturato da
segni e da suoni sacri. Anche il tempo dell’anno seguiva
un calendario liturgico con le sue stagioni, i suoi divieti
e le sue feste. Le pratiche relative al lavoro seguivano
16
divieti e regolazioni. E, in tutte le cose pubbliche e private,
i riti conferivano importanza e sacralità ai vari eventi: al
mangiare, al fare festa, al celebrare ricorrenze, oltre che a
tutto quanto riguardava i riti di passaggio come il nascere,
lo sposarsi, l’ammalarsi, il morire.4
La stessa vita dell’individuo ateo —che era un costante
tentativo di sottrarsi a tutto ciò— si costituiva comunque
per negazione rispetto all’universo religioso generale. La
religione s’intrometteva in tutta la vita dell’individuo,
volens nolens, credente o non credente; e tutti dovevano
riconoscere che essa era fondamentale nel produrre la
coesione sociale e l’identità della comunità. Si consideri,
anche nel caso della guerra, quanto la religione motivasse
JOL HVHUFLWL H L VLQJROL VROGDWL D VDFUL¿FDUH OD SURSULD YLWD
per il bene di tutti, anche quando gli eserciti contendenti
pregavano, ognuno per proprio conto, lo stesso Dio.
Le etiche religiose regolavano il lavoro, gli scambi,
l’assistenza.
NUOVE FORME DELLA SPIRITUALITÀ
Quando gli dei abbandonano il mondo e le
UHOLJLRQL FHVVDQR GL VLJQL¿FDUH OD ORUR DOWHULWj
q LO PRQGR VWHVVR FKH FRPLQFLD DG DSSDULUFL
altro, a rivelare una profondità immaginativa
che diventa l’oggetto di una ricerca speciale,
GRWDWD GHO VXR ¿QH LQ VH VWHVVD H FKH ULPDQGD
VROWDQWR D VH VWHVVD ,O IDWWR q VHPSOLFHPHQWH
che l’apprensione immaginativa del reale che
costituiva il supporto antropologico dell’attività
religiosa si mette a funzionare per conto suo,
indipendente dagli antichi contenuti che la
canalizzavano.5
4 A. HELLER, 6RFLRORJLDGHOODYLWDTXRWLGLDQD, trad. di P. Basso, Pgreco,
Milano, 2012 (ed. or. 1970).
5 M. GAUCHET, Il disincanto del mondo: una storia politica della
UHOLJLRQH, trad. di A. Comba, Einaudi, Torino, 1992 (ed. or. 1985), p. 297.
17
Dove si trasferiscono le forme spirituali, e anche
TXHOOH GHOO¶DWHLVPR TXDQGR JOL GqL HYRFDWL GD 0DUFHO
Gauchet abbandonano il mondo? Si trasferiscono in
forme secolari, poiché secolare q O¶HSRFD SUHVHQWH FKH
le determina. Epoca secolare non già nel senso che il
religioso non sia più presente, ma nel senso invece che, per
un qualche concatenamento di circostanze conseguenti
proprio al disincantamento e alla secolarizzazione, si sono
manifestati fenomeni nuovi per le connessioni tra il mondo
secolarizzato e la religione. L’effetto di secolarizzazione
non ha svuotato la religione delle sue esperienze religiose,
ma ne ha trasformato le connessioni con la diversità del
mondo secolare.
È in questa fase secolare in cui l’individuo ha pieni
poteri su se stesso, che lo spirituale e anche l’ateismo
tradizionali si mutano in forme soggettive, esperienziali,
LQGLSHQGHQWLGDFRQWHQXWLGRJPDWLFLGH¿QLWLHGDLFRQ¿QL
di religioni storiche. È la condizione antropologica che
:HEHU FKLDPHUHEEH ³VHQWLPHQWR G¶LQDXGLWD VROLWXGLQH
interiore del singolo individuo”, connessa al grande
processo storico-religioso di disincantamento del mondo
che ebbe inizio con la profezia ebraica antica e che, in
XQLRQH FRQ LO SHQVLHUR VFLHQWL¿FR JUHFR ULJHWWz FRPH
superstizione ed empietà tutti i mezzi magici di ricerca
della salvezza.
Queste nuove sensibilità e interessi si caratterizzano
per il loro senso dell’agire, volto a ricomporre quanto la
secolarizzazione aveva frammentato e diviso tra politica e
religione, tra modernità e tradizione, tra Chiesa e Sßtato,
tra feriale e festivo, tra religioso pubblico e religioso privato
e, in conclusione, tra razionalità e trascendenza. Si tratta
di una molteplicità di situazioni coinvolgenti la morale
e l’etica (manipolazioni genetiche, sessualità, malattia,
ambiente, diversità etniche), il sociale (prevalenza dell’ego
individualistico e narcisistico), il politico (separazione tra
morale e politica), l’economico (autonomia degli interessi
18
materiali, consumistici). Nuove forme di spiritualità sono
le domande e i bisogni che si formano quando la moralità
dell’agire non sembra automaticamente derivabile dalla
razionalità: domande di spiritualità e bisogni di eticità,
rivalutazione delle esperienze del sacro, rinascimento di
UHOLJLRVLWj
Volendo indicare in un’immagine il carattere delle
nuove forme di spiritualità potremmo riferirci alla
loro tendenza a trasferire i contenuti delle conoscenze,
GHOOH HVSHULHQ]H GHOOH SUDWLFKH GDOOD ORUR IRUPD ¿VVD H
sostanziale a una di sviluppo, di movimento, di labilità.
Rinuncia a verità assolute che ostacolano lo sviluppo e la
trasformazione continua: l’accento posto sull’esperienza
LQ RJQL DPELWR QRQ VLJQL¿FD DOWUR FKH TXHVWR , JUDQGL
dogmi non rappresentano più gli eterni pensieri della
creazione, ma solo punti di passaggio di un’eterna
evoluzione. All’interno della cultura spirituale e sociale
della modernità —scrive Simmel— si allentano le rigide
delimitazioni e i legami con il Passato, e l’individuo, come
LQXQDULFHUFDFRQWLQXD³SXzFLUFRODUHQHOODPROWHSOLFLWj
YDULDELOHGHOOHFRQGL]LRQLGLYLWDULÀHWWHQGRSHUFRVuGLUH
in sé il panta rei delle cose”.6
2. SPIRITUALITÀ SECOLARI
/D IUDPPHQWD]LRQH VSLULWXDOH FKH ¿QR DO ;,; VHFROR
riguardava solo gruppi di élite all’interno della società,
q DYYHQXWD LQ SHULRGL UHFHQWL 4XHVWR IHQRPHQR FKH
&KDUOHV 7D\ORU FKLDPD ³HIIHWWR QRYD´ KD FRLQYROWR
trasversalmente tutti i ceti sociali.7 A spiegazione di ciò
QRQ VRQR VXI¿FLHQWL Qp O¶HVWHQGHUVL GHOO¶LVWUX]LRQH FKH
ha determinato una generalizzazione della condizione
culturale prima riservata all’élite; né la differenziazione
6 G. SIMMEL, Denaro e vita. Senso e forme dell’esistere, a cura di F. Mora,
Mimesis, Milano, 2010, p. 75.
7 C. TAYLOR, L’età secolare, trad. di P. Costa, a cura di P. Costa, M.
Sircana, Feltrinelli, Milano, 2009 (ed. or. 2007).
19
della società, che ha ridotto la religione a una delle tante
sfere separate della società, tra l’economia, la politica, la
scienza: sfere separate, ciascuna dotata di proprie norme e
LVWLWX]LRQL/¶³HIIHWWRQRYD´qSDUWHGHOODVWUXWWXUDJOREDOH
GHOPRQGRFKHVLqYHQXWDFUHDQGRQHOODOLEHUWjYHORFLWj
e moltiplicazione dell’informazione, impensabile senza i
nuovi media, a iniziare dalla rete.
Di qui i tratti generali delle spiritualità secolari:
individualizzate, esperienziali, autonome e nelle forme
del GHVLJQHU8 L’autonomizzazione rende le nuove
spiritualità più libere dalle tradizioni religiose storiche:
auto-referenziali, stanno in piedi da sole. Per questo sono
LQGLFDWH D YROWH TXDOL ³QXRYL PRYLPHQWL VSLULWXDOL´ (VVH
rappresenterebbero ogni esperienza in qualche modo
spirituale, purché autonoma dalle tradizionali dottrine
cristiane e organizzazioni ecclesiastiche.
8Q HOHPHQWR VLJQL¿FDWLYR QHOO¶LQGLYLGXD]LRQH
delle spiritualità secolari riguarda il problema della
determinazione del senso della vita, che si ritrova
VRSUDWWXWWRTXDQGRFLVLULIHULVFHDVSHFL¿FLDVSHWWLTXDOLOD
sofferenza, il male, la solitudine, la nostalgia dei progetti.
Le spiritualità offrono in questi contesti esperienze e stili
di vita in più direzioni: rimozione e presa di distanza
oppure risposte di dedizione e benevolenza, oppure
DQFKH DWWHJJLDPHQWL GL V¿GD DO GRORUH H DOOD PRUWH R DO
contrario, atteggiamenti di resa al dolore e al vittimismo.
In tutti i casi si tratta di tentativi opposti, ma presenti sia
nei mondi religiosi sia in quelli secolari, a conferma che il
problema del senso dell’esistenza non ammette un’unica
soluzione.
8 'HVLJQHU VSLULWXDOLW\ q OD GH¿QL]LRQH FRQ OD TXDOH DOFXQL VRFLRORJL
indicano la costruzione individuale dello stile di vita religioso, con
analogia a quanto avviene nella costruzione degli stili di vita nel vestire,
nelle preferenze musicali, nel cibo, nello sport e nel tempo libero. Altri
studiosi scrivono del WDLORULQJUHOLJLRQWR¿WWKHLUQHHGV per interpretare
la tendenza crescente degli individui nella ricerca delle proprie
preferenze spirituali (www.designereligion.wordpress.com, a cura di L.
Berzano, J. A. Nuevo, 2014).
20
La connotazione esperienziale delle spiritualità
secolari si ritrova nelle narrazioni degli individui, che le
raccontano come se la coscienza dell’individuo e le sue
HVSHULHQ]H IRVVHUR O¶XQLFD IRQWH GL YHUL¿FD ULFRQRVFLXWD9
La creazione del senso dell’esistenza sta nella forza
di affrontare il vuoto con l’immaginazione. Il fascino
GL TXHVWD QDUUD]LRQH q ORQWDQR GDOOD FRQYLQ]LRQH FKH
la religione sia incompatibile con la modernità e che
il Cristianesimo lo sia con una vita buona. Il fascino,
SLXWWRVWRVLEDVDVXOOD¿GXFLDFKHODSURSULDYLDVSLULWXDOH
possa svolgersi anche senza i supporti della razionalità o i
motivi dell’auto-consolazione religiosa.
Nelle forme del GHVLJQHU, anche la religione rientra
tra le scelte, i gusti, gli interessi, le sensibilità; rientra
FLRqQHOFDPSRGHJOLVWLOLGLYLWDGLXQLQGLYLGXRLQEDVH
DL TXDOL RJQXQR FHUFD XQD IHGH FKH ³JOL VWLD EHQH´ a
IDLWK WKDW ¿WV 3RVVLDPR GH¿QLUH TXHVWD IRUPD FRPH
GHVLJQHU VSLULWXDOLW\, nella quale il gusto personale, il
contenuto intellettuale e le forme estetiche si integrano
a comporre un ideale personale di religione.10 Chi cerca
XQ WDOH SUR¿OR UHOLJLRVR LQWHQGH VFHJOLHUQH DQFKH L
contenuti sulla base della propria sensibilità. Si tratta di
una chiave interpretativa della tendenza crescente degli
individui a ricercare le proprie preferenze spirituali.
Non si tratta solo di coloro che intendono costruire la
propria fede in Dio, ma anche di quanti si proclamano
appartenenti a una religione storica, pur allentando i
legami con le sue credenze e riti tradizionali. In tal senso,
la GHVLJQHUVSLULWXDOLW\qFRQWLQXDPHQWHFUHDWLYDtrendy,
HFOHWWLFD ULÀHVVLYD &KL OD YLYH FRQVLGHUD SRVVLELOH QRQ
solo l’appartenenza a una religione storica, ma anche
O¶DWWULEX]LRQH GL XQ VLJQL¿FDWR SHUVRQDOH DOOH FUHGHQ]H
e ai riti tramandati. Nella GHVLJQHU VSLULWXDOLW\ quale
costruzione del proprio stile di vita ritroviamo elementi
che compaiono nella costruzione degli stili di vita tramite
9 L. BERZANO, Spiritualità senza Dio?, Mimesis, Milano, 2014.
10 Cfr. www.designereligion.wordpress.com., cit.
21
i consumi, le preferenze artistiche, l’occupazione del
tempo libero. A differenza delle spiritualità del passato,
che riproducevano forme e strutture preesistenti alle
quali i bisogni e gusti personali erano subordinati, queste
spiritualità hanno invertito la situazione. È la spiritualità
quella che deve soddisfare le preferenze individuali.
Nel contesto attuale, in cui le tradizioni religiose
perdono centralità quali unici sistemi di validazione,
si moltiplicano altri sistemi di validazione, in tante
forme quante sono le disposizioni religiose individuali
e le nuove situazioni che coinvolgono i singoli individui.
Secondo alcuni studiosi, esistono oggi delle spiritualità
che hanno in comune il non avere più il loro baricentro
in alcuna religione istituita, dalla quale ricevere
riconoscimento e validazione. Sono quindi spiritualità
extra-religiose, formatesi nel contesto della o dopo la
secolarizzazione. Sono spiritualità private, non di chiesa,
QHZDJHU, eclettiche, ufologiche, spiritistiche, esoteriche,
³VSLULWXDOLWj GHO GLPRUDUH´ ³VSLULWXDOLWj GHOOD ULFHUFD´
³PHQWDOLWjWHUDSHXWLFD´³ULFHUFDGHOVpSURIRQGR´³ULFHUFD
della sintonia con se stessi”.
3. LA SECOLARITÀ SACRA DELLA VITA QUOTIDIANA
Possiamo considerare quale quarta secolarizzazione la
condizione attuale, nella quale si formano le spiritualità
secolari e, più in generale, la secolarià sacra. La possibilità
di una relazione creativa tra sacro e condizione secolare
q VWDWD SURSRVWD WUD DOWUL GD 5DLPRQ 3DQLNNDU VWUHQXR
difensore del bisogno di preservare la tensione feconda
tra l’io secolare e l’io spirituale. Solo la secolarizzazione
può evitare che il sacro diventi una negazione della vita
e del tempo, e solo la visione spirituale del mondo e
della vita può evitare che la condizione secolare diventi
fanatica e cieca. La società secolare non ha più bisogno
22
di misconoscere come sua avversaria una spiritualità,
quando questa sia attenta all’azione e alla sofferenza del
mondo.
Panikkar distingue tra: secolarizzazione, il processo
nel quale alcuni settori della società si rendono autonomi
dalle istituzioni religiose; secolarismo, l’ideologia che
assolutizza la realtà mondana affermando che il mondo
HPSLULFRqWXWWRFLzFKHHVLVWHHFKHLOGLYLQRqXQDPHUD
illusione della mente; secolarità, ossia l’equilibrio tra
essere e non essere, eternità e tempo, mondo e Dio.
Con riferimento alle attuali società secolari, il
SULQFLSDOH LQWHUHVVH GHO SHQVLHUR GL 3DQLNNDU q VWDWR LO
tentativo di costruire un’DQWURSRORJLD LQWHJUDOH che,
mettendo in evidenza il carattere trascendente ed estatico
dell’esistenza umana, fosse capace di andare oltre le forme
di riduzionismo esistenziale oggi presenti. Strettamente
FROOHJDWDDTXHVWDDQDOLVLGHOFDUDWWHUH³FRVPRWHDQGULFR´
GHOO¶HVSHULHQ]D q O¶DWWHQ]LRQH YROWD D ULSULVWLQDUH XQ
equilibrio tra il divino, l’umano e il cosmico, quali
tre elementi costitutivi della realtà, senza alcuna
subordinazione tra essi. Qui sta la ricerca di Panikkar di
XQHTXLOLEULRFKHVLDQRQVRORXQD³YRFHGLPH]]R´WUDH
al di là dell’eteronomia e dell’autonomia, ma anche una
V¿GD FULWLFD QHL FRQIURQWL VLD GHL WUDGL]LRQDOLVWL UHOLJLRVL
o fondamentalisti (affascinati dall’eteronomia), sia dei
difensori della modernità liberale orientati a innalzare la
PRGHUQLWjDGRWWULQD3DQLNNDUGH¿QLVFHTXHVWD³YRFHGL
mezzo” con la nozione di ontonomia (legge dell’essere)
quale via media tra eteronomia (dominio dell’altro
sull’inferiore) e autonomia (indipendenza tra le diverse
sfere dell’Essere). Si tratta di tre modelli da considerare
più come degli idealtipi che come visioni del mondo
strettamente intese.
In questa ricerca di Panikkar, il contributo innovativo
risiede nell’interpretazione della secolarità quale
situazione nella quale la temporalità secolare emerge
come porta d’accesso a un possibile approfondimento e
23
arricchimento di una fede conforme al nostro saeculum.
È questa la prospettiva della secolarità sacra, propria del
nostro tempo come luogo privilegiato di un evento o di
una rivelazione sacra.11
Ê YHUR SHUz FKH OD QRVWUD HSRFD VHFRODUH QRQ q
stata sempre ospitale nei confronti della sfera della fede
e del sacro, che pur rimane uno dei due poli diversi
GHOOD YLWD ,O SULPR ULPDQH LO SROR GHO WHPSR ¿QLWR
GHOOD YLWD TXRWLGLDQD LO VHFRQGR q LO SROR GHOO¶LQ¿QLWj
dell’alterità, della trascendenza. Entrambi possono
HVVHUH RVSLWDWL GDOO¶XRPR Ê OD ³VHFRODULWj VDFUD´ FKH
permette di reinterpretare il secolare in modo tale che
la fede diventi un impegno non solo nei confronti di un
qualche mondo ultraterreno trascendentale, ma anche
di una temporalità più profonda, in cui il divino dimora
come un seme di possibilità che chiede di essere sempre
più incarnato nel mondo umano e naturale. Questa
coabitazione creativa dell’umano e del divino permette di
evitare il duplice rischio già adombrato di un umanesimo
riduttivo (l’autonomia estrema) o di un fondamentalismo
dogmatico (l’eteronomia estrema).
La secolarità sacra non richiede di parlare tutti la
VWHVVD OLQJXD Qp GL SUDWLFDUH OD VWHVVD UHOLJLRQH EHQVu
la consapevolezza d’intonare note diverse della stessa
sinfonia e di camminare lungo percorsi differenti, ma
verso la stessa meta.12 A questa funzione della secolarità
sacra Panikkar ha dedicato alcune delle sue ultime analisi,
trattando del futuro della religione e della crescente
distanza tra la religione istituzionale e quella nel cuore
degli individui. La religione emigra nel mondo, dalle
chiese alle strade, dai riti liturgici alle pratiche quotidiane,
dall’obbedienza ai Magisteri alle scelte individuali. In
questo cambiamento di prospettiva, molti ritengono che
siano problemi religiosi anche l’impegno per la pace, la
11 R. PANIKKAR,/DUHDOWjFRVPRWHDQGULFD'LR8RPR0RQGR, a cura di
M. Carrara Pavan, Jaca Book, Milano, 2004 (ed. or. 1993).
12 L. BERZANO, Spiritualità senza Dio?, cit., p. 47.
24
giustizia, i diritti umani, l’ecologia. Il futuro della religione
sarà di riportare Dio nel mondo e la fede dal tempio alla
strada, dal rito sacro alla pratica secolare, dall’obbedienza
istituzionale all’iniziativa della coscienza.13
La secolarità sacra evidenzia sia che Dio si fa uomo,
VLDFKHO¶XRPRqFRQVLGHUDWRXQHVVHUHGLYLQRQRQWDQWR
per una discesa o un’ascensione, quanto per il fatto che
Dio e l’uomo sono costitutivamente in relazione. Una
caratteristica dell’essere umano, soprattutto nell’antichità,
q TXHOOD GL YLYHUH GL IURQWH DO PRQGR LO VXR VJXDUGR VL
rivolge al cielo e alla terra e su questo orizzonte compare la
divinità, come Signore, Causa, Origine. La divinità appare
vincolata al mondo e questo appare interpretato come il
mondo della divinità. È per questo che Panikkar dice che
XQDGHOOHUDJLRQLGHOODFULVLGHOODVSLULWXDOLWjGLRJJLqOD
³PDQFDQ]DGHOOD¿GXFLDFRVPLFD´IRQGDPHQWDOHLQWXWWH
le religioni tradizionali. Nella concezione non dualista
della realtà non esistono sacro e profano, in quanto non
YL q QXOOD FKH QRQ VLD VDFUR SHUFKp WXWWD OD UHDOWj q in
relazione. È questo il fondamento della secolarità sacra
secondo Panikkar.
1RQ YL q DOFXQD LQGLYLGXDOLWj LQ LVRODPHQWR 3HQVDUH
di poter andare da Dio o stabilire con Lui un’amicizia,
pensare di poter raggiungere il nirvana, il PRNܘD o il
paradiso tagliando tutti i legami con il resto della realtà
qVWDWDXQDWHQWD]LRQHFRVWDQWHSHUO¶DQLPRUHOLJLRVRPD
TXHVWR WLSR GL DWWHJJLDPHQWR ³FKH QHJD LO PRQGR´ SRUWD
DOODGHJUDGD]LRQHGHOODUHOLJLRQH1RQF¶qSDUDGLVRVHQ]D
VWLOHGLYLWDEXRQRLQTXHVWRPRQGRQRQF¶qPRNܘD senza
dharma.14 Per Panikkar, la secolarità sacra rappresenta
13 R. PANIKKAR,/DUHDOWjFRVPRWHDQGULFD'LR8RPR0RQGR, cit.
14 0RNܘD q VRVWDQWLYR PDVFKLOH VDQVFULWR LQGLFDQWH OLEHUD]LRQH
affrancamento, salvezza. Quello di PRNܘDqXQRGHLSULQFuSLFDUGLQHGHOOH
dottrine religiose e spirituali dell’IndiaDI¿QHDOQLUYƗۼD del buddhismo.
La liberazione, variamente interpretata e diversamente conseguibile
DVHFRQGDGHOFRQWHVWRqLQWHVDFRPHVDOYH]]DGDOFLFORGHOOHULQDVFLWH
(saٽs¢ra), ma anche quale conseguimento di una condizione spirituale
superiore. Dharma in sanscrito sta per legge cosmica, dovere, oppure
25
la riconquista della struttura sacramentale della realtà, la
FRQVDSHYROH]]DFKHODYLWDXPDQDSURIRQGDqFXOWRHYHUD
HVSUHVVLRQHGHOPLVWHURGHOO¶HVLVWHQ]D/¶XRPRqPLQLVWUR
del mondo e del sacramento cosmico. Oggi, secondo
Panikkar —che in queste parole evoca Pierre Teilhard
de Chardin— siamo più vicini ad accettare la verità per
FXL O¶XRPR q FROXL FKH FHOHEUD LO VDFUDPHQWR GHOOD YLWD
il profeta di questo universo e l’ambasciatore del regno
dello spirito.
4. CONCLUSIONE
Tutti gli elementi menzionati, tra lo spirituale e il
secolare, che compongono l’epoca contemporanea, sono
FRVuLQGLFDWLYLGDLQGXUPLDFRQFOXGHUHQHOODIRUPDPHQR
LQGLFDWD GDOOD PHWRGRORJLD IRUPXODUH FLRq XQ¶XOWHULRUH
ipotesi di ricerca, anziché una conclusione. L’ulteriore
LSRWHVLGLULFHUFDqTXHOODGHOOHVSLULWXDOLWjFRQWHPSRUDQHH
TXDOL IRUPH GHOOD FRVLGGHWWD ³HSRFD SRVWDVVLDOH´ &L
si riferisce all’opera classica di Karl Jaspers (1949) a
proposito del I millennio avanti Cristo, epoca nella quale
comparvero visioni ed esperienze superiori del mondo,
WDQWR GD LQGXUOR D GH¿QLUH TXHO SHULRGR ³HSRFD DVVLDOH´
Tale ipotesi, che indirizza a considerare gli effetti della
³VYROWD DVVLDOH´ KD LQGRWWR DOFXQL VWXGLRVL D GH¿QLUH
TXHOOD DWWXDOH TXDOH ³HSRFD SRVWDVVLDOH´ QHO VHQVR GL
³HIIHWWRGHOODVYROWDDVVLDOH´,O post ha in questa accezione
XQ VLJQL¿FDWR FDXVDOH DQ]LFKp WHPSRUDOH %HOODK
(LVHQVWDGW 7D\ORU 4XHVWD q O¶HSRFD QHOOD TXDOH DQFKH
le religioni e le spiritualità sono chiamate a cercare una
salvezza che vada oltre l’esistenza prospera del benessere.
ÊLOFRPDQGRGLYLQRDFKLHGHUHGLLPLWDUORQHOPRGL¿FDUH
l’ordine cattivo del mondo. La visione del male non
conduce più all’accettazione dell’inevitabile condizione
dell’esistenza, ma a una reazione attiva, sia nella forma di
anche religione nel senso della tradizione occidentale.
26
un’auto-trasformazione, sia di una lotta per contrastare
il male. È la svolta assiale —che ha ricevuto un impulso
decisivo con l’affermarsi del Cristianesimo e soprattutto
con il consolidarsi della sua egemonia nell’ambito
dell’Occidente— ad aver inaugurato il nesso tra l’ideale
della vita buona e il postulato di un senso totalizzante
dell’esistere, che può essere raggiunto solo tramite il
trascendimento della condizione ordinaria dell’umano.
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