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ICONOGRAFIA DI VITERBO E DELLA TUSCIA

Viterbo e la Tuscia, i nuclei insediativi dei Monti Cimini, le forre e gli orridi, le necropoli rupestri non si sottrassero alla fortuna incontrata dall'antico e dal paesaggio italiano presso gli artisti e gli intellettuali europei di età moderna e, per essere posti lungo le tradizionali reti viarie di collegamento da e per Roma, a sud delle colline toscane e a nord della campagna romana, e già lungo i convenzionali tracciati della cosiddetta Via Francigena, furono oggetto di un’assidua frequentazione e di un’altrettanto alacre attività grafico-pittorica, evocativa dell’antico, di illustrazione a corredo della letteratura periegetica, celebrativa dei fasti dell’aristocrazia, pittoresca indagatrice delle peculiarità orografiche e botaniche. Cospicuo fu il parterre di artisti europei che tra Settecento e Ottocento soggiornarono in Tuscia. Tra questi: Gaspar van Wittel, Claude Joseph Vernet, Hubert Robert, Franciszek Smugliewicz, William Turner, Jean Baptiste Camille Corot. In riferimento alla loro produzione è stato definito il presente contributo con l’intento precipuo comunque di segnalare intorno ad alcuni nuclei tematici, significativi episodi di pittura di paesaggio, urbano e di soggetto naturalistico.

FASCINAZIONE ETRUSCA Viaggiatori, artisti, archeologi, letterati e avventurieri in Etruria tra Medioevo e l’inizio del Novecento Convegno internazionale, Capranica – Vetralla 26-27 maggio 2017, ore 9.30-18