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Hermann Oberth alias John Smith (1950-1953)

2017, Giornale di Astronomia

https://doi.org/10.19272/201708803006

A complemento di un articolo di carattere tecnico sul missile che Hermann Oberth (1894-1989) ha cercato di sviluppare a La Spezia per la Marina Militare italiana, si esaminano in questa sede le attività svolte in parallelo dal professore per rinverdire la sua fama, i canali per cui la notizia della sua presenza nella città ligure si è velocemente diffusa a livello internazionale, il motivo per cui è stato mantenuto un segreto più stretto proprio a La Spezia, le conseguenze indirette della riservatezza mantenuta sui risultati di Oberth. Si accenna, inoltre, al contesto della vicenda, dove un movimento pacifista, guidato da Mosca, ha cercato di ostacolare il riarmo generale voluto dal Patto atlantico.

Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. Hermann Oberth alias John Smith (1950-1953) Riccardo Balestrieri San Marino Premessa Hermann Oberth (Hermannstadt, attuale Sibiu, Transilvania 1894 - Feucht, Baviera 1989) è considerato uno dei padri fondatori dell'astronautica, insieme al russo Konstantin Tsiolkovski (1857-1935) e allo statunitense Robert Goddard (1882-1945). Ciò è dovuto essenzialmente a due monografie: Die Rakete zu den Planetenräumen (Il razzo nello spazio interplanetario, 1923) e Wege zur Raumschiffahrt (Le vie alla navigazione spaziale, 1929). La figlia Erna ha ricordato che, grazie al successo della seconda opera, ha potuto iniziare a mettere in pratica le sue idee, a Berlino, con la collaborazione di un giovanissimo studente del Politecnico: "La storia dei successivi sviluppi, dalla costruzione a scopi bellici dei primi missili fino alla realizzazione dei sogni di Jules Verne, sarebbe completamente appartenuta allo stesso Wernher von Braun" (ROTH OBERTH 1974). Le vicende ulteriori non sono, in realtà, prive di interesse. Gli anni in Italia, noti a grandi linee ai suoi biografi, sono rimasti sostanzialmente sconosciuti nel nostro paese fino a un breve articolo apparso su Storia Illustrata (ZAMORANI 1996). L'accesso alle fonti primarie conservate dalla Marina Militare ha poi permesso i primi approfondimenti sul missile contraereo, commissionato a Oberth all'inizio degli anni Cinquanta (ZAMORANI 2011, CAPRARA 2012). I documenti di archivio non sono ancora stati oggetto di un'edizione, ormai auspicabile. Il ricorso a fonti edite, emerse grazie a strumenti offerti dal web e a ricerche bibliografiche tradizionali, ha comunque permesso di definire meglio il progetto segreto LAGO. Dopo la seconda guerra mondiale, l'Italia ha cercato di dotarsi di missili per scopi difensivi, dapprima con ricerche proprie. La Marina Militare aveva bisogno di un missile superficiearia, per proteggere gli arsenali e le navi. Il progetto è stato messo a punto con Oberth nel 1950 ed è stato sviluppato a La Spezia dal 1951 al 1953. Nonostante le esperienze precedenti del fisico transilvano, la squadra da lui riunita non ha raggiunto l'obbiettivo: la consegna di due prototipi in grado di volare. Le risorse messe in campo non erano, in realtà, adeguate per ottenere un missile a propellente solido di prestazioni elevate e affidabile nel tempo, teleguidabile da terra o in navigazione fino alla quota dei bombardieri nemici (BALESTRIERI 2017). Essendo chiaro, a grandi linee, lo sviluppo tecnico del progetto, si esaminano in questa sede le attività svolte in parallelo dal professore per rinverdire la sua fama, i canali per cui la notizia della sua presenza nella città ligure si è velocemente diffusa a livello internazionale, il motivo per cui è stato mantenuto un segreto più stretto proprio a La Spezia, le conseguenze indirette della riservatezza mantenuta sui risultati di Oberth. Si accenna, inoltre, al contesto della vicenda, dove un movimento pacifista, guidato da Mosca, ha cercato di ostacolare il riarmo generale voluto dal Patto atlantico. PREPRINT 1 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. FIG. 1. Ritratto di Hermann Oberth con firma autografa (Richard Krauss, Norimberga, 1969 – collezione privata) Due trattati di pace Il precoce sviluppo della missilistica in Germania è una conseguenza indiretta del Trattato di pace di Versailles (1919), che aveva imposto la consegna agli Alleati di dirigibili, aerei, macchine, componenti e tutto ciò che potesse servire per armi aeree, fino agli impianti per la produzione di idrogeno. Per comprendere il divieto, basti ricordare che, nella notte dell'11 marzo 1918, uno Zeppelin era arrivato a bombardare Napoli dalla sua base in Bulgaria: se l'equipaggio tedesco si era stupito che la città non fosse oscurata, la popolazione non era riuscita nemmeno a capire la causa delle esplosioni. I razzi non sono citati perché la missilistica era in una fase amatoriale: anche in Germania, nel dopoguerra, le sperimentazioni erano condotte per lo più da appassionati. Nel 1927 veniva fondata la Verein für Raumschiffahrt, Società per la navigazione spaziale (VfR), e l'anno successivo l'interesse diventava generale grazie alle iniziative pubblicitarie di Fritz von Opel: nel 1928, infatti, finanziava sia la prima auto che il primo aereo con propulsione a razzo. Lo stesso anno, a Berlino, Fritz Lang iniziava a girare Una donna nella Luna: un film muto per cui commissionava a Oberth un razzo a propellenti liquidi. Il professore riusciva a realizzarne solo una parte, che veniva poi acquistata e sviluppata nel 1930 dalla VfR. Tali iniziative, in cui si metteva presto in luce von Braun, stimolavano i militari a interessarsi alla missilistica. Nel 1933 Hitler andava al potere: dall'anno dopo, solo le forze armate potevano lavorare sui razzi. I successivi sviluppi giustificano ampiamente, nel Trattato di pace di Parigi (1947), il divieto ad un'altra nazione che ha perso la guerra, l'Italia, di possedere, costruire o sperimentare PREPRINT 2 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. armi atomiche e "alcun proiettile ad auto-propulsione o guidato, o alcun dispositivo impiegato per il lancio di tali proiettili". Il trattato di pace, inoltre, vieta di acquistare o fabbricare "materiale bellico di origine o disegno germanico o giapponese" (UN 1950). Il 4 aprile 1949 l'Italia sottoscrive a Washington il Patto atlantico insieme ad altre undici nazioni fondatrici. I divieti imposti dagli Alleati, comunque, non decadono contestualmente e la trattativa diplomatica tesa a superarli richiederà molti anni. Un primo risultato, proprio per il settore militare, è ottenuto dal presidente del consiglio Alcide De Gasperi (18811954): il 26 settembre 1951, all'indomani della sua visita di stato a Washington, i governi di Stati Uniti, Inghilterra e Francia firmano nelle rispettive capitali una dichiarazione, che sancisce la necessità di revisionare il trattato di pace con l'Italia (FRUSCIANTE 2012). Il 22 dicembre l'esecutivo dichiara che la consistenza delle forze armate italiane non è più soggetta a clausole limitative; queste sono definitivamente cancellate durante la sessione del Consiglio atlantico, svoltasi a Lisbona dal 20 al 25 febbraio 1952 (FERRARI 2004). Dov'è Oberth? Il mito della inafferrabilità e invisibilità di Oberth nel dopoguerra è durato a lungo. Già pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, che era stata in parte una guerra di razzi e di bombe atomiche, attraversarono nei due sensi l'Atlantico delle lettere, nelle quali veniva posta sempre la stessa domanda: «Dov'è Oberth?» (MEYER-CORDS 1957). Al final de la segunda guerra mundial, cuando tanto rusos como americanos se dedicaban a «repartirse» a los cientificos alemanes, una pregunta flotaba en todas las Cancillerias: «–¿Donde est Oberth?–» (SANCHO 1960). Per anni, infatti, segugi russi, americani, britannici e francesi avevano cercato inutilmente il padre dell'astronautica: «Dov'è Oberth? Non lasciatevi scappare Oberth (...) Prendete Oberth!» erano gli appelli insistentemente e invano rilanciati tra i quattro canti dell'Europa presidiata dai vincitori della seconda guerra mondiale (ZAMORANI 2011). La realtà è meno romantica. Il professore si era consegnato all'esercito statunitense nel maggio 1945. Dopo vari interrogatori, in parte condotti dall'astrofisico Fritz Zwicky (18981974), era stato considerato inutile per le ricerche militari: in agosto aveva potuto riunirsi con la famiglia a Feucht, nei pressi di Norimberga, per ritrovarsi senza alcun lavoro e ridursi a curare l'orto di casa ─ Fig. 2. Era stata la disperazione a farlo decidere di entrare illegalmente in Svizzera nel 1948 (UN WORLD 1952, GARTMANN 1956, OBERTH 1959, WALTERS 1962). Se nessuno sa dove sia Oberth, "scovarlo" in Svizzera può diventare una vera e propria impresa (ZAMORANI 2011). Lo scienziato, però, non ha alcun interesse a nascondersi. Interavia, mensile ginevrino della Federazione Aeronautica Internazionale, è la rivista di riferimento per l'aviazione, ma non trascura la missilistica. Dal 1946 è diffusa in tutto il mondo grazie a quattro edizioni: in inglese, francese, tedesco e spagnolo; la sua distribuzione in Italia, per lo più in francese, è favorita da un ufficio di rappresentanza e vendita a Roma. Nel fascicolo dell'agosto 1949 vi appare un primo articolo di Oberth sul controllo remoto di missili contraerei (OBERTH 1949a). Lo stesso argomento è trattato in un articolo che compare nel dicembre 1949 su un'altra rivista svizzera: Flugwehr und -Technik PREPRINT 3 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. (OBERTH 1949c); un'ampia sintesi appare alla fine del 1950 in Rivista Aeronautica (OBERTH 1950b). Oberth dichiara inizialmente di risiedere a Norimberga, ma l'intervista che appare il mese dopo ha luogo in una modesta pensione di Berna (OBERTH 1949b). Il titolo, nell'edizione inglese, è: Hermann Oberth, Shaper of Things to Come. Il giornalista è stato così arguto da citare un romanzo di fantascienza di Herbert G. Wells, The Shape of Things to Come (1933), da cui è stato tratto il film Things to Come, di Alexander Korda (1936). L'evento è così importante per Oberth, da essere ricordato cinque anni dopo nella prefazione di Menschen im Weltraum: Nell'estate del 1949 il collaboratore di una nota rivista di aviazione lo scoprì in Svizzera: «Lo trovai in una piccola pensione, alto, magro, diritto, con la folta capigliatura scura, il mento largo, i baffi neri e quegli occhi vivaci, che sono prerogativa di uno spirito sveglio. Mi raccontò la sua storia a voce bassa, ma con la precisione di un professore di cattedra» (MEYER-CORDS 1957). L'azione di marketing prosegue nel luglio 1950, quando in un terzo articolo su Interavia Oberth specifica di risiedere a Oberried (OBERTH 1950a), ma ormai le trattative con la Marina Italiana sono ben avviate. Un lavoro assai pertinente sul più avanzato missile contraereo tedesco apparirà solo nell'ottobre 1951, a progetto LAGO ormai iniziato (REICHEL 1951). È presumibile che un ufficiale di stato maggiore, come il generale delle Armi navali Sergio Pellegrini (1902-1981), possa leggere le riviste specializzate del proprio settore, pur nella disastrata situazione del dopoguerra; ciò, per inciso, rientra proprio nel suo ruolo, dato che guida Mariperman: la Commissione permanente per gli esperimenti del materiale da guerra (ORENGO 2007). In ogni caso, è Pellegrini che tratta direttamente con Oberth in Svizzera, a partire dalla primavera del 1950, dopo un primo contatto epistolare. FIG. 2. United Nations World, gennaio 1952 (Google libri per University of Michigan). PREPRINT 4 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. Due identità per due frontiere Un memorandum riservato del Dipartimento di Stato statunitense, datato 15 gennaio 1951, riguarda la posizione del governo italiano sugli investimenti per la difesa. Alberto Tarchiani (1885-1964), ambasciatore a Washington, ha informato il segretario di stato Homer M. Byington Jr., che il presidente del consiglio De Gasperi è assai determinato a schierare tutte le forze armate italiane sotto la NATO; ciò è stato confermato dal ministro della Difesa Randolfo Pacciardi (1899-1991). Secondo la Democrazia cristiana, l'opinione pubblica concorda sulla necessità di misure di difesa straordinarie. Uno stanziamento equivalente a 400 milioni di dollari sarà impiegato entro l'anno: "The Government was so certain of this that Minister Pacciardi was already going ahead spending the money" [il Governo ne era così sicuro che il ministro Pacciardi stava già procedendo a spenderli] (ACHESON 1951a) ─ Fig. 3. Il contratto con Oberth è firmato il 22 febbraio 1951. Poco tempo dopo il professore entra in Italia nelle vesti del turista britannico "Mr. John Smith" e giunge in Liguria. "Mrs. Smith" lo raggiunge successivamente (WALTERS 1962). Dapprima i coniugi risiedono nell'elegante Albergo Shelley e delle Palme, sul lungomare di Lerici, quindi a La Spezia, nella centrale e signorile piazza Verdi, in un appartamento adeguato per l'intera famiglia: la moglie Mathilde, la figlia Erna e il genero Karl Markstaller; solo nell'ottobre 1952 Adolf Eduard, appena laureato in chimica, raggiungerà i genitori. La falsa identità è necessaria, perché l'articolo 69 del Trattato di pace vieta all'Italia di reclutare tecnici tedeschi. Anche per entrare in Svizzera, nel 1948, Oberth aveva dovuto usare un'identità fittizia: allora si era spacciato per "Herr Fritz Hann", lo stesso pseudonimo che gli era stato assegnato all'arrivo a Peenemünde, sette anni prima (WALTERS 1962). È curioso notare che, in siti web di lingua tedesca, la ricorrenza di "Fritz Hann" è più rara di un fattore 1000 rispetto a "John Smith". Un'identità altrettanto banale, "Mr. Jones", pare sia stata assegnata al chimico Gottfried Koch, già vice direttore dello stabilimento Buna a Schkopau, scelto da Oberth quale suo braccio destro nella squadra del progetto LAGO. Gli pseudonimi di Oberth e Koch possono essere stati scelti non dai diretti interessati, bensì dalla Marina Militare, a cui probabilmente si devono i documenti necessari per l'ingresso in Italia. Ciò è reso più plausibile dal fatto che sarà la Marina a realizzare documenti analoghi, ma per uscire dall'Italia, per l'ex colonnello delle SS Eugen Dollmann (1900-1985), quale ricompensa per i servizi resi. I motivi dell'entrata in scena di Dollman sono, in effetti, ancora oscuri. È stato ipotizzato che sia stato il tramite tra Oberth e Koch e la Marina (WOLFE 2005), ma solo il 17 novembre 1951 chiarisce alla US Army Military Intelligence Division (G2), che i due scienziati tedeschi non si occupano a La Spezia di ricerche atomiche, come è stato inizialmente segnalato da agenti della Central Intelligence Agency e del G2 (SALTER 2007). Dollmann mantiene rapporti sia con i servizi segreti statunitensi, che con la Marina Militare; questa è stata a sua volta infiltrata da James Angleton (1917-1987), capostazione a Roma della CIA (NAFTALI 1992). PREPRINT 5 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. Intorno al progetto LAGO c'è uno spiegamento di forze, che pare sproporzionato rispetto all'obbiettivo di realizzare un piccolo missile contraereo. E i memo delle spie sfiorano il ridicolo, dato che agli inizi di ottobre, sul mensile dell'Associazione culturale aeronautica, è citato più volte Oberth, "il «Padre» della tecnica a razzo tedesca", ed è ufficializzato che da "alcuni mesi egli lavora in Italia nuovamente sullo sviluppo dei razzi" (RIVISTA AERONAUTICA 1951). Il progetto LAGO è diventato operativo proprio dal 1° ottobre 1951. FIG. 3. Randolfo Pacciardi, ministro della Difesa dal maggio 1948 al luglio 1953 (Archivio storico della Camera dei deputati) I congressi di astronautica Parigi, 30 settembre 1950: si riuniscono alla Sorbona i delegati delle società astronautiche nate in Francia, Gran Bretagna, Germania, Argentina, Austria, Danimarca e Spagna. "Il primo congresso fu un passo significativo nella storia della missilistica. La scienza aveva superato i confini nazionali. Alcune delle parti più interessate, come ad esempio Oberth, non poterono partecipare per problemi con i visti, ma gli furono trasmessi resoconti vividi del congresso. Lo scopo della nuova auspicata organizzazione era chiaro: trasformare il razzo da macchina di guerra in veicolo pacifico dell'esplorazione interplanetaria" (HALEY 1955). Gli Stati Uniti partecipano al progetto dal 1951, ma la scienza supera a fatica la "cortina di ferro": gli sforzi inesausti di chi ha organizzato il congresso di Parigi, Alexandre Ananoff (1910-1992), giungeranno a buon fine con l'Unione Sovietica solo nel 1955 (MOURIAUX & VARNOTEAUX 2014). PREPRINT 6 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. A Roma, il 6 giugno 1951, nasce l'Associazione italiana razzi: anche l'Italia può partecipare a pieno titolo al secondo congresso, che si tiene a Londra nel settembre successivo, e figurare tra le nazioni fondatrici della Federazione astronautica internazionale (IAF). Oberth è al tavolo della presidenza del congresso, insieme a Eugen Sänger (1905-1964), il primo presidente della Federazione, Irene Sänger Bredt (1911-1983), Arthur C. Clarke (1917-2008) e Andrew G. Haley (1904-1966) (MOURIAUX & VARNOTEAUX 2014). Il professore e i coniugi Sänger sono, inoltre, gli ospiti d'onore alla cena conclusiva, l'8 settembre. Oberth si presenta come "Professor, La Spezia, Italien" al congresso successivo, a Stoccarda. Nel cartellone della mostra di astronautica, organizzata a latere del congresso, campeggia il razzo ideato per il film Frau im Mond (RIVISTA AERONAUTICA 1955) ─ Fig. 4. Il 5 settembre 1952 presenta la sua relazione: sostiene che, in astronautica, bisogna preferire la ricerca privata a quella finanziata dalle agenzie governative: la prima, a suo dire, produce pubblicazioni tempestive che stimolano i progressi nel settore e possono indurre gli enti governativi ad abbassare il livello di segretezza dei risultati ottenuti nei loro laboratori o, addirittura, a desegretarli (OBERTH 1952a). È inevitabile pensare che questa sia una critica implicita anche all'organizzazione per cui sta lavorando. La delegazione italiana al secondo e al terzo congresso è composta da poche persone. Presenze comuni nelle due occasioni sono Antonio Eula, professore ordinario di Aerodinamica all'Università di Roma, e il capitano Glauco Partel. Partel era riuscito a conoscere il fisico transilvano prima del congresso di Londra: un'intervista era comparsa su una rivista specializzata italiana, nell'agosto 1951. Oberth aveva affrontato il tema del futuro congresso, il satellite artificiale, ma ne aveva approfittato per criticare il segreto imposto alle ricerche nel settore militare e la divisione del lavoro seguita sia a Peenemünde che negli Stati Uniti, basata su specialisti eccellenti, ma non inquadrati da una "persona veramente all'altezza, capace di dirigere e coordinare lo sviluppo delle ricerche conoscendo a fondo tutti i particolari delle medesime". Si vedeva già nel ruolo che sarà, invece, di von Braun? Per sostenere la sua tesi, Oberth era scivolato senza avvedersene nell'umorismo nero: aveva sostenuto, infatti, che con un suo suggerimento sul propellente, purtroppo inattuato, una V-2 non sarebbe costata 80.000 bensì 4.000 marchi tedeschi. Intervistato e intervistatore avevano sorvolato sul fatto che, in questo modo, i nazisti avrebbero potuto lanciare un numero venti volte superiore di ordigni! La località dove è avvenuto l'incontro non è citata, né si accenna al lavoro attuale dello scienziato ma è interessante il riferimento alla "polvere a base di salnitro e di nitrato di ammonio riscaldato e fuso" (OBERTH & PARTEL 1951). Nel settembre 1952 il Reparto informazioni dello Stato maggiore della Marina comunica al generale Pellegrini di aver saputo da "fonti indirette" che Oberth sta "cercando un altro lavoro presso una società americana" (CAPRARA 2012). Il luogo dei contatti deve essere Stoccarda, la fonte potrebbe essere Partel. PREPRINT 7 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. FIG. 4. Da sinistra: Frederick C. Durant, Hermann Oberth e Arthur C. Clarke – Stoccarda, 1952 (Centre national d’études spatiales da Hermann-Oberth-Raumfahrt-Museum). La corrispondenza e i media Per assicurare un futuro a sé e alla famiglia, Oberth rinsalda antichi legami e coltiva nuovi contatti: ciò favorisce l'iscrizione a società prestigiose, ruoli onorifici e premi. La Gesellschaft für Weltraumforschung, Società per la ricerca spaziale (GfW), lo fa presidente onorario e assegna una medaglia in argento e oro, intitolata a lui stesso, a chi si distingue nella ricerca astronautica: i primi a riceverla sono Ananoff (1950) e Sänger (1951). La corrispondenza manifesta, ovviamente, la sua residenza a La Spezia e sembra favorire uno stillicidio di notizie su quanto sta facendo per la Marina Militare. Il 16 febbraio 1952 scrive a Otto Folberth (1896-1991), ricordando che già nel 1935, quando insegnava matematica e fisica nel ginnasio di Medias, in Romania, aveva ideato un missile contraereo teleguidato a propellente solido, dato che la difesa tradizionale di artiglieria sarebbe diventata insufficiente (ZAGANESCU & KALMUTCHI 1985). Oberth, nello stesso anno, è ancora più generoso di informazioni nei confronti di Herbert Kraus (1911-2008), che ha fondato a Salisburgo l'Österreichischen Forschungsinstitut für Wirtschaft und Politik. Kraus collabora segretamente con lo U.S. Army Counterintelligence Corps, CIC (BREITMAN & GODA 2010), ma non fa un uso esclusivo di quanto raccoglie. Pubblica, infatti, sul suo settimanale Berichte und Informationen due lettere con le opinioni del professore su costi e tempi dell'esplorazione spaziale: in una Oberth sostiene le sue tesi con l'andamento dei prezzi dal 1940 al 1951 di un chilogrammo di nitrato d'ammonio ─ PREPRINT 8 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. il componente principale del propellente che deve mettere a punto; in un'altra è specificato che abita a La Spezia (OBERTH 1952b, c). Altre informazioni appariranno successivamente, in interviste o brani autobiografici all'interno delle sue opere. Ad esempio, il quotidiano torinese La Stampa pubblica un'intervista nel numero del 19-20 aprile 1954: Oberth vanta l'economicità dei razzi a propellente solido "prodotti [!] a Reinsdorf" e sostiene che gli "americani dovrebbero abbandonare l'idea dei raggi che guidano direttamente il proiettile, facendolo invece guidare da diverse stazioni trasmittenti, che ne correggano la direzione, per quanto è necessario, senza che le sue onde ultracorte raggiungano l'aereo". La fusione nucleare dei poveri I servizi segreti statunitensi vengono informati, nel novembre 1951, che Oberth non si occupa di ricerche atomiche? Il professore, ignaro, corrisponde sulla fusione nucleare con Sänger dal mese successivo al marzo 1952, ma i due scienziati rimangono sul vago, perché è meglio non "affidare queste cose all'ufficio postale" (PETERMANN 2007). Il 28 luglio 1952 il Giornale d'Italia pubblica uno scoop: l'Italia ha fatto esplodere una bomba all'idrogeno prima degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica! Non tutti prendono seriamente la notizia, ma questa rimbalza subito sulla stampa internazionale e finirà, in ottobre, sul Bulletin of the Atomic Scientists. Lo stesso giorno ha luogo un Consiglio dei ministri già programmato. Il presidente De Gasperi chiede lumi al ministro Pacciardi, che dichiara di ignorare "la cosa; tuttavia ha notizia di studi e di ricerche in corso" e "disporrà indagini in proposito poiché si parla della presenza di un generale di artiglieria". Poco dopo "riferisce che trattasi di esperimenti del tutto estranei a finalità militari" (SCARDACCIONE 2005). Lo stesso Pacciardi smentisce subito la notizia, ma un articolo apparso su La Stampa il 29 luglio conclude: "l'esperimento... viene a pochi giorni di distanza dalla costituzione del Comitato nazionale per le ricerche nucleari. Il che significa che non soltanto il Governo intende sostenere, anche con cospicui appoggi finanziari, l'opera di ricerca degli scienziati nucleari, ma anche che l'Italia è uscita dalla interdizione per tale genere di studi prevista da uno speciale articolo di quello che fu il Trattato di pace". Ideatore dell'esperimento è il ragionier Ubaldo Loschi, astrofilo dell'associazione Urania di Treviso. Dai suoi studi aveva maturato la convinzione che una sintesi nucleare potesse avvenire anche a temperature e pressioni più basse di quelle esistenti nei nuclei stellari. Grazie al supporto di due ufficiali d'artiglieria trevigiani, il generale Luigi Ninci e il maggiore Marco Cadamuro Morgante, era giunto a realizzare un esperimento nel poligono militare di Nettuno, a sud di Roma. Un esplosivo chimico aveva fatto implodere un grande manufatto in acciaio. L'esito era stato registrato spettroscopicamente ed era in corso la verifica dei risultati. Se era avvenuta la fusione, il processo avrebbe potuto produrre energia per scopi pacifici. PREPRINT 9 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. Al di là della plausibilità delle nozioni teoriche alla base dell'esperimento e dell'impossibilità di innescare una fusione nucleare in tali condizioni, la vicenda è qui di interesse sotto vari aspetti. Mostra, innanzi tutto, che la Difesa persegue vari progetti, indipendenti l'uno dall'altro, per sviluppare nuove armi, precedendo così l'azione politica e diplomatica volta a ridurre i vincoli del Trattato di pace. I vertici militari si affidano a persone giudicate degne di fiducia, a prescindere dalla loro qualificazione accademica. Nel caso della squadra di Oberth, per la Marina, o di Loschi, per l'Esercito, nessuno proviene dalla ricerca scientifica o industriale italiana. Lo sviluppo tecnologico è l'obbiettivo precipuo del Consiglio nazionale delle ricerche, ma i finanziamenti sono inferiori a quelli ricevuti durante il fascismo, dispersi nelle università e assorbiti da ricerche di base già avviate. L'industria concentra i suoi sforzi nell'acquisire tecnologie già consolidate, per passare da produzioni su commessa, in una situazione di monopsonio, a produzioni in serie per il mercato nazionale ed estero: investe più sul controllo qualità, che su processi o prodotti innovativi. Nella società, infine, prevale una concezione idealizzata della libertà di ricerca: per De Gasperi la ricerca scientifica non è il pane, è la speranza dell'indomani; per Luigi Einaudi, più prosaicamente, è una insostenibile voce di spesa (MAIOCCHI 1980). Agli inizi della guerra fredda, politici e militari guardano con sospetto i fisici: nel 1938 Enrico Fermi aveva raggiunto Emilio Segré negli Stati Uniti, e Giulio Racah aveva trovato rifugio in Palestina; nel 1939 Ugo Fano aveva seguito l'esempio di Fermi, mentre Franco Rasetti era emigrato in Canada; Bruno Pontecorvo è, addirittura, fuggito in Unione Sovietica nel 1950; Edoardo Amaldi, infine, cerca di tenere lontani i militari da tutte le sue iniziative. Al contempo, c'è chi indulge nella convinzione che il "genio italico" possa giungere a scoperte e invenzioni fondamentali con finanziamenti ridotti o pressoché assenti: un'illusione che avrebbe già dovuto svanire per il progetto Manhattan e che viene definitivamente sfatata sia dagli USA che dall'URSS, che collaudano le prime bombe all'idrogeno nel novembre 1952 e nell'agosto 1953. L'esecutivo mostra una comprensibile ignoranza sulla bomba che la stampa definisce "indipendente" e dei "diseredati": un progetto a cui è presumibile che lo stato maggiore dell'Esercito non attribuisse una valenza strategica. Al contempo, è evidente la piena copertura politica delle iniziative militari. Per finire, le note di colore profuse dai giornalisti non rendono meno credibili i cenni a contatti di emissari sovietici con i diretti interessati. Per tornare al progetto LAGO, l'episodio mostra che è opportuno non sopravvalutare l'entità del coinvolgimento diretto di Pacciardi (ZAMORANI 2011, CAPRARA 2012), almeno fino a quando non emergeranno fonti primarie specifiche. Una quinta colonna? Abbiamo visto che fonti coeve segnalano che lo scienziato è a La Spezia e fanno intuire che si occupi di missilistica e sviluppi un propellente solido a base di nitrato d'ammonio. Eppure nella città ligure persino l'identificazione di Oberth è sottoposta a uno stretto segreto: "Le lattaie Anna e Angela Canovaro scopriranno a posteriori e per caso, riconoscendolo in una foto su un settimanale, che il cliente alto e baffuto, da loro allattato PREPRINT 10 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. per tre anni, era un personaggio di livello mondiale". La chiave di interpretazione della dicotomia è nelle condizioni di "un Paese sconfitto, senza difesa", con una economia disastrata e "forti tensioni sociali, minato da un'agguerrita quinta colonna antinazionale pericolosamente inserita nel vivo del sistema statale" (ZAMORANI 2011). Per comprendere queste parole, bisogna allargare la visuale. In Liguria era stato il Comitato di liberazione nazionale a ottenere la resa dei nazifascisti. A Genova due divisioni tedesche e i repubblichini della Xª MAS avevano dovuto consegnare le armi. Gli Alleati, arrivati subito dopo l'insurrezione generale dell'aprile 1945, si erano stupiti nel trovare i tram in funzione e i vigili urbani a dirigere il traffico. I partigiani avevano poi tardato a consegnare le armi, duramente conquistate, agli Alleati. Nell'entroterra di La Spezia era allignato un banditismo di rapina fino al 1947: ne aveva fatto le spese persino Sandro Pertini, allora segretario del Partito socialista. Negli anni successivi saranno scoperti piccoli depositi di armi, nascosti da singole bande partigiane e presto resi inutili da condizioni di conservazione inadeguate. Nelle elezioni nazionali dell'aprile 1948, i voti alla Dc avevano superato il 48% alla Camera e al Senato, contro un pessimo 31% del Fronte democratico popolare, che univa Pci e Psi. Nel luglio dello stesso anno la situazione, già difficile sotto il profilo economico, era stata resa drammatica dall'attentato a Palmiro Togliatti e dai gravi incidenti nelle conseguenti manifestazioni di piazza. D'altra parte, in più occasioni erano stati gli stessi partiti di sinistra e l'Anpi a calmare gli animi. Il termine quinta colonna era stato usato alla Camera dei deputati, nel 1949, in relazione all'articolo 4 del Patto atlantico, stipulato il 4 aprile: "Le parti si consulteranno ogni volta che, nell'opinione di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata". Maggioranza e opposizione si erano trovate d'accordo solo nell'interpretarlo come volto a contrastare la diffusione del comunismo nei paesi membri. Nello stesso mese di aprile, a Parigi erano nati i Partigiani della pace. Il movimento, ideato dal Cominform, vale a dire l’Ufficio d’informazione dei partiti comunisti e laburisti, si era diffuso rapidamente nel mondo. Sotto la presidenza di Frédéric Joliot-Curie (premio Nobel per la chimica nel 1935 con la moglie Irène, figlia di Maria e Pierre Curie) era riuscito ad attrarre anche in Italia sia intellettuali che larghissimi strati di popolazione, per una trasversale ansia di pace. Gli obbiettivi, inizialmente assai ambiziosi, si erano concentrati fin dal 1950 sul bando delle armi atomiche, nel timore di un loro utilizzo in Corea. In parallelo, l'Unione Sovietica aveva colmato il ritardo tecnologico dei suoi armamenti con uno sforzo eccezionale: aveva fatto esplodere una bomba atomica nell'agosto 1949, accolto Pontecorvo nel settembre 1950, collauderà la bomba all'idrogeno nell'agosto 1953 e dimostrerà nel modo più spettacolare l'efficacia dei propri missili a partire dal 1957. Il 15 luglio 1949, l'Osservatore romano aveva pubblicato il decreto della Congregazione del Sant'Uffizio che scomunicava i comunisti e chi collaborava con essi. In settembre, il vescovo di Luni aveva chiarito ogni dubbio ai parrocchiani: erano esclusi da tutti i sacramenti "gli iscritti del Pci, del Psi, di qualunque associazione giovanile organizzata dai comunisti, della Udi, dei sindacati propriamenti comunisti, ecc.", nonché chi avesse PREPRINT 11 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. favorito i due partiti nelle aziende o nei sindacati e "i proprietari, gli editori, i direttori, i redattori, i lettori, i rivenditori" di tutti i periodici e "i propagandisti della vendita" (BIANCHI 1991). Il presidente del Consiglio, il 2 luglio 1950, rilancia con un discorso ai dirigenti democristiani. In Corea, a sud del 38° parallelo i comunisti propagandavano la pace sui loro giornali, mentre a nord preparavano l'attacco armato. In Italia bisognava dunque "controbattere la menzognera propaganda avversaria" e "impedire che si costituisca comunque una quinta colonna pronta ad obbedire ad ordini estranei" (DE GASPERI 1950). Il 17 gennaio 1951 il generale Eisenhower, comandante dell'Esercito unificato atlantico, arriva in Italia. Il giorno dopo ci sono scioperi e manifestazioni. La protesta coinvolge il personale civile degli arsenali di La Spezia e Taranto e del porto di Livorno, presso il quale deve nascere una base dell'Alleanza. A La Spezia lo sciopero dura solo un'ora, ma aggiunge una beffa: all'alba del 18 gennaio un giovane operaio riesce a fissare la bandiera iridata della pace sul grande pennone all'ingresso principale dell'arsenale spezzino. È l'emblema della riuscita della raccolta di firme contro l'atomica: 140.000 nella sola provincia spezzina. Gli "arsenalotti" sono dipendenti pubblici con contratto per anno solare: 2.700 sono sospesi dal lavoro per cinque giorni ed è licenziato in tronco Enrico Franco, segretario provinciale del sindacato difesa CGIL. Il contratto è ridotto a semestrale e la scadenza sarà l'occasione di mancati rinnovi, politicamente selezionati: prima 95, poi 20, quindi 272 nel giugno 1952. In parallelo, il prefetto sospende dalle loro funzioni i sindaci dei Comuni, che non hanno preso provvedimenti contro i propri scioperanti. I licenziamenti nelle vicine aziende IRI, dovuti anche a profonde ristrutturazioni industriali, saranno impressionanti: 1.800 all'Oto Melara, 1.100 all'Ansaldo, 30 alla Termomeccanica. Il 10 giugno 1951 si tengono le elezioni amministrative. Se nel 1946 la sinistra amministrava 20 comuni su 32, nel 1951 il numero si riduce a 12. Rimangono "rossi" gli unici tre comuni dove la popolazione supera i 10.000 abitanti: La Spezia, Sarzana e Lerici. Al vertice del primo si avvicendano tre partigiani: il socialista Agostino Bronzi (sindaco nel 1945-1946) e i comunisti Osvaldo Prosperi (1946-1951) e Varese Antoni (1951-1957). Bronzi entrerà in Senato nel 1963, Antoni sarà eletto alla Camera nel 1976. La sinistra, nell'intera provincia, rimane al di sopra del 50% dei voti, ma la flessione è indubbia ─ Fig. 5. A Washington, il 25 settembre 1951, il segretario di stato Acheson suggerisce a De Gasperi di escludere i comunisti dai porti in cui giungeranno materiali statunitensi e dalle aziende che riceveranno ordini dagli USA: quanto è già stato fatto a Livorno (licenziamento di chi aveva scioperato) eviterebbe sabotaggi e dimostrerebbe che "there were advantages in not being a Communist"; De Gasperi si dichiara pronto a ripetere l'esempio di Livorno (ACHESON 1951b). Nel maggio 1952 si tengono le elezioni provinciali: l'anno prima si era creata una situazione di stallo, ora Pci e Psi conquistano tredici seggi su ventiquattro. È l'inversione di tendenza. Il segretario della Democrazia cristiana, il 21 giugno, non paventa più rischi, denuncia certezze: "Il comunismo ha centuplicato, negli ultimi tempi, i suoi mezzi di azione e di penetrazione; ha rivelato una tenace perfidia che non conosce soste, specializzandosi PREPRINT 12 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. nell'azione capillare, sotterranea e insidiosa. [...] Una energica azione anticomunista deve essere diretta contro le quinte colonne che lavorano nei gangli vitali della vita dello Stato, con una sotterranea ed attiva opera di sabotaggio" (GONELLA 1952). L'azione è senza dubbio energica, ma sortisce l'effetto opposto. Nelle elezioni politiche del 1953 il Blocco di centro rimane al di sotto del 50% e non riceve il premio della "legge truffa". La Dc è al 40% (Camera e Senato) dei voti, contro il 35% (Camera) e il 32% (Senato) di Pci e Psi. La Democrazia cristiana ha perso l'8% dei voti rispetto al 1948: è la fine politica di De Gasperi. FIG. 5. Comuni della provincia di La Spezia alle elezioni amministrative del 10 giugno 1951. In rosso, i comuni assegnati alla sinistra; in azzurro, quelli assegnati al centro-destra; la saturazione del colore è in funzione dei residenti al censimento generale del 1951, in legenda. (Suddivisioni comunali da WIKIPEDIA, risultati elettorali da BIANCHI 1991, residenti da ISTAT). Conclusioni Ernst Stuhlinger (1913-2008), uno dei più stretti collaboratori di von Braun in Germania e negli Stati Uniti, ricorda: "Incontrai per la prima volta il professor Oberth durante la primavera del 1943, a Peenemünde. Avevamo eseguito il lancio di prova di una V-2; intorno alla piattaforma di lancio, molti di noi la guardavano scomparire nel cielo azzurro sul Mar Baltico. Quando mi sono girato, ho visto il professor Oberth vicino a me e non ho potuto fare a meno di dire: «Professor Oberth, deve provare una sensazione meravigliosa nel vedere i suoi sogni realizzati su questa scala!» Il professor Oberth impiegò molto tempo a rispondere e poi disse: «Ho grande rispetto per gli ingegneri e i tecnici che lo hanno reso possibile. Tuttavia, sapevamo da tempo che i razzi funzionano, se sono PREPRINT 13 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. costruiti bene. Dopo questo successo, non dobbiamo dimenticare che il nostro obiettivo non è il lancio dei razzi: è il viaggio nello spazio e l'esplorazione dell'ignoto là fuori»" (STUHLINGER 1976). Lo scienziato si è sempre mostrato distaccato dal contesto di lavoro. Non stupisce, quindi, il sorriso dei coniugi Oberth in una fotografia scattata a La Spezia (BARTH 1985), ma una famiglia di nuovo serena non deve far dimenticare che il progetto LAGO è un episodio della guerra fredda, in una nazione che vuole essere al centro dello scacchiere internazionale: un episodio qui arricchito dalla probabile dinamica del "ritrovamento" del professore in Svizzera, dalla dimostrazione della sua visibilità internazionale e del motivo della sua invisibilità a La Spezia, dall'evidenza che il segreto militare, deprecato più volte dallo scienziato, è stato da lui sfruttato per vantare la conclusione certa dell'incarico ricevuto dalla Marina italiana (OBERTH 1959). Il progetto LAGO non poteva, in realtà, conseguire gli obbiettivi prefissati: gli USA realizzeranno i missili Terrier mettendo in gioco risorse ben più rilevanti (BALESTRIERI 2017). A partire dal 1957 inizierà a La Spezia una profonda trasformazione dell'incrociatore Garibaldi: la flotta italiana sarà la seconda al mondo a essere dotata di un missile di questo livello ─ Fig. 6. FIG. 6. Collaudo della rampa binata di missili Terrier sull'incrociatore Garibaldi (Marina Militare, Porto Rico, 1962 – collezione privata). Bibliografia La vicenda di Oberth a La Spezia è ricostruita nell'ambito del progetto Urania Ligustica; ulteriori riferimenti bibliografici sono in http://uranialigustica.altervista.org/oberth/sintesi/ e pagine collegate. D.G. ACHESON, Memorandum of Conversation with the Ambassador of Italy and Homer M. Byington, Jr., January 15, 1951, Acheson Papers, Secretary of State File, 1951. PREPRINT 14 Giornale di Astronomia, 43 (2017), n. 3, pp. 30-38. D.G. ACHESON, Memorandum of Conversation with Prime Minister Alcide de Gasperi of Italy, with Others Present, September 25, 1951, Acheson Papers, Secretary of State File, 1951. R. 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