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Parla Fabrizio Rufo, docente di Bioetica alla Sapienza, uno dei curatori di «La scienza di Roma», la mostra visitabile fino al 27 febbraio al Palazzo delle Esposizioni che indaga uno dei volti spesso dimenticati della Capitale. «Sulla città incombe l'eredità di Croce e Pasolini che ritenevano il campo scientifico alieno alla cultura, antipoetico e funzionale solo all'economia quando è invece una forza emancipatrice»
La scienza è un aspetto del tutto estraneo alle immagini e alle autorappresentazioni di Roma moderna. Se si eccettua il progetto, subito tramontato, avanzato da Quintino Sella all’indomani dell’Unità, di fare di Roma capitale ‘un centro scientifico di luce’, un polo di cultura laica e positivista da contrapporre al cosmopolitismo della Chiesa cattolica, la scienza non è mai entrata nel repertorio ideologico e simbolico messo in campo dai governi e dalle amministrazioni comunali per modellare il futuro, ma anche il passato della città. Questo dato di fatto è il risultato di scelte politiche, culturali e storiografiche. Da una parte il carattere di Roma come città burocratica e amministrativa, centro di consumo più che di produzione, per lo più impermeabile al riformismo tecnocratico e volutamente tenuta lontana dall’operaismo. Dall’altra, il prevalere in Italia nel corso del Novecento di forme di cultura che per una serie complessa di ragioni sono venute manifestando un'attenzione solo marginale alle riflessioni e alle attività scientifiche. Infine, una storia della scienza sedotta dagli ‘eroi’ e vittima di un forte pregiudizio ideologico verso una città che, in quanto sede della Chiesa, si riteneva del tutto estranea all’interesse per la scienza nei suoi aspetti di frontiera. Il ciclo I luoghi della scienza, ideato e curato da Federica Favino (Dipartimento di Storia, Culture, Religioni – Sapienza Università di Roma) e inserito all’interno del programma Educare alle mostre educare alla città, organizzato dall’Assessorato Cultura e Sport di Roma Capitale tramite la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Archivio Storico Capitolino, l’Istituzione Biblioteche di Roma, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, l’Università di Roma Sapienza, l’Università di Roma Tre, si propone di contribuire a colmare questa lacuna, mettendo in luce e raccontando alcuni di quei luoghi in cui, al contrario di quanto si potrebbe comunemente pensare, è stata costruita una parte importante della storia della scienza nazionale ed internazionale. Come risulterà evidente, Via Panisperna è solo il più noto dei poli di eccellenza scientifica cresciuti nella capitale. Nel corso di 8 incontri a cadenza mensile - da novembre 2015 a maggio 2016 - affidati a studiosi della materia, accompagneremo gli studenti, gli insegnanti, il pubblico più attento alla storia culturale della città in una visita virtuale attraverso una ‘Roma scientifica’ che solo chi conosce può vedere. 1. 14 novembre 2015, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea – Via Michelangelo Caetani, 32 Pietro Corsi, Oxford University Il sogno di Quintino Sella: Roma capitale di uno Stato moderno Abstract: Nei libri di scuola, almeno ai miei tempi, Quintino Sella (1827-1884) era noto come il ministro del pareggio di bilancio e della impopolare tassa sul macinato. Economia all’osso, non si stancava di ripetere. Ma non era tuttavia pronto a lesinare in investimenti strutturali e strategici. Piemontese di ferro, non aveva dubbi che l’Italia dovesse sedere nel consesso delle potenze europee, e che Roma, la capitale dal febbraio 1871, dovesse essere in grado di competere con le grandi metropoli europee. I modelli cui ispirava la sua azione erano Francia e Inghilterra, Parigi e Londra. Per ottenere i risultati sperati, occorreva adattare all’Italia il modello tecnocratico sviluppato dall’Ecoles de Mines di Parigi. Cosa ci stia a fare una scuola delle miniere in un ambizioso progetto politico nazionale, e come possa dirci qualcosa su Roma capitale, è quanto mi propongo di illustrare. 2. 24 novembre 2015, ore 11.00 – Museo Civico di Zoologia – Via Ulisse Aldovrandi, 18 Carla Marangoni, Museo civico di zoologia, Roma Dall’Archiginnasio pontificio al Museo di Zoologia: storia delle collezioni zoologiche a Roma 3. 12 dicembre 2015, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino – Piazza dell’Orologio, 4 Giovanni Paoloni, Sapienza Università di Roma Palazzo Corsini: i Lincei nella Roma di Quintino Sella 4. 16 gennaio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino Lorenza Merzagora, Sistema Museale Naturalistico del Lazio RESINA Piccoli tesori e grandi progetti: alla scoperta dei musei scientifici di Roma e del Lazio 5. 13 febbraio 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino Gilberto Corbellini, Sapienza Università di Roma Perché e quando la malaria smette di uccidere a Roma e dintorni: Daisy Miller dal Colosseo al Canale Mussolini 6. 12 marzo 2016, ore 11.00 - Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea Francesco Cassata, Università di Genova Studiare il DNA dal Tevere a Chicago: Franco Graziosi e la biologia molecolare in Italia 7. 16 aprile 2016, ore 11.00 - Archivio Storico Capitolino Gianni Battimelli, Sapienza Università di Roma Le strade che partono da via Panisperna. Itinerari della fisica romana del Novecento 8. 14 maggio 2016, ore 11.00 - Biblioteca di storia moderna e contemporanea Ileana Chinnici, Istituto Nazionale di Astrofisica Specola contro Specola: il Collegio romano e il Campidoglio Ingresso gratuito - Prenotazione obbligatoria al numero 060608 Info: [email protected] – [email protected]
L’intervento illustra la presenza di temi scientifici nei primi nove volumi delle 'Rime degli Arcadi' soffermandosi sul dibattito sulla generazione spontanea in un’ecloga di Florido Tartarini, sull’elogio del medico e anatomista Lorenzo Bellini da parte di Vincenzo da Filicaia, sulle esperienze con la macchina di Boyle descritte da Alessandro Pegolotti, sui rischi di una visione materialistica dell’essere umano ambiguamente denunciati da Lorenzo Magalotti, sul funzionamento dei vulcani presentato da Niccolò Gaetani dell’Aquila d’Aragona, sui meccanismi interni all’organismo celebrati come documento della Provvidenza da Michele Brugueres, su questioni di astronomia accennate da Marco Antonio de’ Mozzi (in un sonetto dedicato a Vincenzo Viviani) e da Guido Grandi, in una canzone che immagina una sorta di viaggio spaziale in un sistema “solare” ticonico. Infine, il contributo sottolinea quanto i temi scientifici fossero incoraggiati dallo stesso custode d’Arcadia, Giovan Mario Crescimbeni, che nel suo prosimetro 'Arcadia', aveva accennato al tarantolismo secondo gli scritti di Baglivi, aveva proposto parte dell’allora inedita traduzione di Marchetti del 'De rerum natura' di Lucrezio, aveva anche lui presentato il funzionamento della macchina di Boyle e discettato sul problema della generazione spontanea, auspicando appunto una poesia attenta alle suggestioni delle coeve scoperte scientifiche. Il contributo pubblica inoltre un sonetto inedito di Michele Brugueres, ‘Per un apparato di scheletri’ prima di collocare l'interesse degli Arcadi per il dibattito scientifico nel contesto della cultura italiana di fine Seicento-inizio Settecento.
Nell’arco del Cinquecento si determina a Roma un consistente cambiamento del rapporto tra la città e i luoghi deputati alla formazione e allo sviluppo del sapere. Ci troviamo di fronte ad uno scenario in evoluzione nel quale svolgono la loro azione sociale, istruttiva e di ricerca nuove istituzioni la cui quantità e varietà sono legate all’affermarsi della Riforma, della Controriforma ma anche di una mentalità e di una cultura mutate, oltre che di una generale sensibilizzazione al tema educativo: collegi, seminari, orfanotrofi, conservatori, scuole pubbliche, accademie. Un ambito vasto e articolato intorno a differenti istanze culturali, che oscilla dalla istruzione primaria (la cui richiesta si estende in ulteriori strati della popolazione contemporaneamente al sistematico intervento di assistenza e confessionalizzazione della Chiesa, culminata a fine secolo negli insegnamenti di Giuseppe Calasanzio) alla fondazione di accademie. Si è scelto di trattare, fra le molte, le istituzioni per le quali è parso più chiaro e diretto il riflesso sull’immagine della città, ovvero collegi, università e biblioteche. È una selezione che consente di individuare una serie di edifici aventi, fra l’altro, un modello comune: l’architettura civile privata. A partire da questa origine, che generalmente si lega ad una committenza curiale, si sono precisate nel tempo tipologie proprie, funzionali ad esigenze di spazio, di uso, di decoro. La materia è perciò eterogenea e gli esempi, se si esclude la Sapienza i cui più noti sviluppi sono documentati con continuità per tutto il Cinquecento, si concentrano nella seconda metà del secolo. Al di là delle differenze di scelte insediative, sviluppi ed esiti architettonici, i vari luoghi di cultura si situano sul tessuto urbano spesso secondo logiche aggregative la cui lettura restituisce una rappresentazione inedita della città cinquecentesca.
Today we tend to read ancient texts having to do with science and technology on the assumption that they are informed by our modern categories. However, although the terms “science” and “technology” have their etymological origins in Greek and Latin, in fact they have no exact correspondents in the linguistic and conceptual systems of classical antiquity. This discussion presents for the benefit of students a panoramic view of relevant ancient concepts, placing emphasis on their differences from those of modernity and using the mythic figures of Prometheus and Daedalus as starting points. Especially important is the extent to which ancient cultural discourses on these questions are intertwined with ethical issues; it is thus impossible to approach ancient science and technology without considering the philosophical and moral background of the Greeks and Romans. Finally, I briefly discuss the historiographical issue of the so-called “scientific stagnation” in ancient culture.
Atti del XVIII Congresso ANMS Musei scientifici italiani verso la sostenibilità. Stato dell'arte e prospettive.
Il caso Roma. Magnificenza e sfacelo di una capitale.
Scienza&Cultura è un progetto di comunicazione scientifica giunto quest'anno alla sua II edizione grazie ai finanziamenti dell'Adisu Puglia nell'ambito del Bando unico per la realizzazione di iniziative a carattere formativo, culturale e sociale, promosse dagli studenti degli Atenei e delle istituzioni AFAM pugliesi per l'anno accademico 2013/2014 e cofinanziato dal CISMUS (Centro interdipartimentale di Servizi per la Museologia Scientifica). Da questo progetto nasce l'omonimo notiziario scientifico, frutto del lavoro di un gruppo di studenti universitari con l'obiettivo di "aprire" l'Università alla società per avvicinarla anche ai non addetti ai lavori e alle discipline scientifiche.
Studia Ethnologica Tomus XXI-XXII, 2014
Review of European and Comparative Law, 2023
Journal of the School of Language, Literature and Culture Studies, 2024
FACULTY OF MANAGEMENT SCIENCES (FMS) CONFERENCE 2023, ESUT, 2023
The Art of Siege Warfare and Military Architecture from the Classical World to the Middle Ages, edited by Michael Eisenberg and Rabei Khamisy, 2021
BAGAS TRI HANANTO, 2024
Концептуалізація та використання правової спадщини : матеріали Всеукр. круглого столу (26 грудня 2018 р., м. Одеса) / Нац. ун-т «Одес. юрид. акад.», каф. загальнотеорет. юриспруденції, 2018
Revista Terceira Margem Amazônia, 2021
Biological Psychiatry, 1997
Journal of environmental radioactivity, 2017
Indonesian Journal of Applied Linguistics
Revista Brasileira de Zootecnia, 2005
Public Health Nursing, 2011
Journal of Pediatric Surgery, 1997
Yeni Yüzyıl’da İletişim Çalışmaları Dergisi, 2023
Arabian Journal for Science and Engineering, 2019