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2005, Il Mulino
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Con lo sviluppo dell'antropologia moderna, alcuni problemi filosofici si ripropongono in forma inedita. Riflettere sull'uomo non significa più conoscere se stessi, né parlare di Dio o dell'anima, ma confrontarsi con un essere problematicamente proteso tra determinatezza e libertà, tra "natura" e "mondo". Il volume mostra come lo svolgersi di questa vicenda sia assai meno frammentario e discontinuo di quanto talora si presuma. Il problema antropologico è al centro di un vivace ed aspro dibattito che, dal fiorire dell'antropologia all'epoca di Herder e Kant, giunge, attraversando l'intero sviluppo del pensiero ottocentesco e in particolare le opere di Hegel, Marx, Darwin e Nietzsche, fino all'«antropologia filosofica» e alla critica dell’«antropologismo» da parte di Husserl e Heidegger. E’ su questo sfondo tematico che si comprendono molti degli sviluppi novecenteschi e contemporanei.
-E ci sono tre interrogativi di fondo: -La domanda dell'assoluto: anche nel contesto ateo c'è sempre un assoluto, l'uomo che decide, legifera. -La capacità dell'uomo di trasformare il mondo: l'uomo è capace di trasformare le cose del mondo fino a creare nuove culture. La sua capacità di creare, di pensare, ecc. lo porta a intuire un assoluto. -Le scienze umane in continuo dinamismo, che portano l'uomo alla domanda: il mondo ha un'esistenza casuale oppure è stato creato da Qualcuno? Il mondo è una serie di coincidenze oppure è stato ordinato da Qualcuno che è al di fuori del mondo? Queste domande si scontrano con il pensiero razionalistico, che si limita a quello che è calcolabile. Si vedi nella sacra scrittura e anche nella rivelazione. Cioè una domanda che soltanto uomo si fa domandarsi per quello che lui vede. Guardandosi ce l'abbiamo tanti motivi: filosofico, culturale, e scientifico La domanda perche ce il mondo, cose il mondo? Ce sono tante pensieri che puo respondire nelle domandi: sia filosofica-naturalismo e culturale.
Tra differenza cosmologica e neoambientalità. Sulla possibilità di un'antropologia filosofica oggi, Giannini, Napoli, 2013
Strutturato in tre parti, il presente studio si propone di sondare le possibilità attuali di un’antropologia filosofica. Nella cornice di una valutazione complessiva della vicenda antropologica nel XX secolo, la prima parte assume la recente ipotesi di un paradigma antropologico-filosofico forte: la Philosophische Anthropologie, discutendone i caratteri portanti e le criticità. In particolare, il fenomeno della sociologizzazione. La persuasione che un’antropologia integralmente sociologizzata possa compromettere la propria ispirazione filosofica, conduce, nella seconda parte, a tentarne un’integrazione attraverso il percorso compiuto da Karl Löwith con la sua antropologia cosmocentrica, fondata sull’idea di una differenza cosmologica tra mondo e mondo umano. Sulla scorta di questa implementazione löwithiana, nella terza parte viene delineata una possibile antropologia filosofica dell’oggi nella forma di un’antropologia della tecnica, retta dai concetti di neoambientalità, ferinizzazione e perimetro antropico.
2011
Alle radici dell'Europa. Mori, giudei e zingari nei paesi del Mediterraneo occidentale. Volume II: secoli XVII-XIX Felice Gambin "Umano, troppo umano" Riflessioni sull'opposizione natura/cultura in Antropologia Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre, archiviare in un sistema di riproduzione o trasmettere in qualsiasi forma o qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per fotocopia, registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazione senza l'autorizzazione scritta dell'editore. È obbligatoria la citazione della fonte. editing: Camilla damianou in copertina: Iole, daniela Neri (2000). impaginazione: gabrielecrobeddu.com Stampa: Free Books s.r.l. -Città di Castello (Pg) V Presentazione della collana L'antropologia è stata per tanti decenni una scienza-pattumiera, una scienza che studiava gli scarti delle altre scienze umane; l'oggetto dei suoi studi sugli scarti altrui l' ha resa per tanti versi una scienza " impura", da osservare magari con interesse ma sempre da una debita distanza. A stretto contatto con i pensieri d'altri, essa ha incorporato tanti concetti e tante logiche in seno al proprio corpus teorico, divenendo così una scienza "bastarda", che accetta suggerimenti e innovazioni dai gruppi umani più ininfluenti, dalle pratiche apparentemente più effimere. Popoli politicamente insignificanti nell'arena mondiale (i Kwatiutl, i Trobiandesi, i Nuer, i Bororo, i Balinesi…) sono entrati nei pensieri delle centinaia di migliaia di studenti che, ormai nelle Università di tutti i continenti, si sono trovati a sostenere un esame di antropologia; i filosofi dogon, guaranì, winnebago ecc. sono stati chiamati nei suoi testi a dialogare con Parmenide o Aristotele, con Russel o Wittgenstein. La sua natura "bastarda" le ha permesso fin dall' inizio, pur nelle contraddizioni di tutti gli etnocentrismi in cui si trova immersa, di declinare una posizione critica più o meno esplicita verso l'etnocentrismo stesso che la produceva, dimostrando in continuazione con le proprie etnografie che altri mondi sono possibili, sempre. Ipersensibile ai mutamenti nei rapporti di forza internazionali, interculturali, e intraculturali (in primis quelli di genere), così come alle diverse sensibilità nei rapporti tra uomo e ambiente, l'antropologia nel corso dei decenni ha costantemente rielaborato i propri concetti, i propri approcci e i propri dibattiti.
Attraverso i resoconti di viaggio e i saggi che Wallace scrisse nel corso della sua vita saranno trattati temi differenti come quello della schiavitù, delle missioni cristiane e dell’imperialismo. Questi saranno paragonati ad altri resoconti scritti intorno al XIX secolo e non più tardi, per comprendere come la visione dell’indigeno fosse standardizzata e sempre negativa. L’incontro con le popolazioni autoctone extraeuropee mostrerà il sollevamento da parte di Wallace di temi a carattere antropologico delicati, anticipatori dei dibattiti sulle scienze sociali del XX secolo.
2013
Convegno: THE THIRD LUBLIN DAYS OF PERSONALISM. Personalism and Person in the Thought of Karol Wojtyła/John Paul II, The John Paul II Catholic University of Lublin, 24-25 October 2013
This article is a confrontation concerning the constitution of subjectivity of Sloterdijk and Gehlen. Rejecting the traditional opposition between subject and object, nature and nurture, the anthropology of Sloterdijk starts from the condition of the possibility of subjectivity: a prenatal No-object which obliges man continuously to recreate himself by means of technology. The “antropotecnology” of Sloterdijk is very close to Gehlen’s “second nature”. For both these philosophers the medium of technology allows the coming into the world of man, understood as a result of autopoiesis and as a product of cultural practice.
1994
II framonte del "nùto" del' "averroismo poUtice" nen ha dissolto molti dei problemi emersi all'interno di quella discutibile categoria storiografica^^^ al contrario li ha metiplicati e resi più urgenti. In particolare, le ricerche condotte in questi ultimi decenni hanno reso ormai indispensabUe -nen solo per risolvere U rompicapo delle reciproche influenze fra Giovani di Jandun e MarsiUo de Padova'^) -un esame più attento dell'impatto che la nuova immagine della filosofia, diffusasi nell'Europa cristiana in seguite all'irruzione del pensiero greco-arabe, ebbe sul mede di cencepfre i rapporti sociali e politici. Deve e come si diffusero le tesi deUa superiorità del fine teoretico rispetto a quelle pratico, della preferibiUtà della "feUcità mentale", quindi del primate della vita filosofica? quale significato teorico e quaU funzioni "ideologiche" assunsero le ricorrenti affermazioni della supremazia del viri speculativi su ogni altie gruppo professionale? come venne intese il ruolo sociale dei filosofi? l'esclusività della loro vocazione contemplativa era compatibile con una piena integrazione neUa civitas, U rispetto dei deveri di seUdarietà e la '> Sulla genesi e la crisi del "mito storiografico" deU' "averroismo politico" cfr. G. Piala, 'Averroisme politique ': anatomie d'un mythe historiographique, in Miscellanea Mediaevalia, 17,1985, pp. 288-300. '^' Rompicapo in buena parte derivante daUa controversa attribuzione delle questioni sulla Metafisica del Cod. Fiesul. 161 della biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze, opera di "un MarsiUo, che potrebbe anche essere MarsiUo da Padova, ma cesa del tutto sicura non è" -cerne prudentemente nota C. Dolcini, Prolegomeni alla storiografia del pensiero politico medievale, era in Crisi di poteri e politologia in crisi Da Sinibaldo Fieschi a Guglielmo d'Ockham, Bologna 1988, p. HO (alla n-338, p. 109 si troverà la bibliografia essenziale sulla questìene, entro la quale si segnalane i centributì di H. Riedlinger, L. Schmugge, C. Pincin e J. Quillet). sottomissione aUe leggi? in qual misura l'idealizzazione del sapere produsse una critica del tiadizienale sistema di valori, mirante a instituire una gerarchia sociale fondata sulle quaUtà inteUettuaU e a ridefiiùre m termini strettamente meritocratici le stesse cencette di nobiltà? la constatazione che sole pochissimi sapevano reaUzzare al massime grado la loro razionalità era ispirata, come si è pretese, alla concezione "rigidamente classista di Averroè"? e quando sfociò in attegiamenti antidemocratici, aumentando la convinzione che le masse fossero incapaci di governarsi da sele?'^)
Volume introduttivo. Una cultura per un nuovo umanesimo. A cura di EMILIO BETTINI -CESARE MIRABELLI. 1. Filosofia. Natura umana, persona, libertà. Prospettive di antropologia filosofica ed orientamenti etico-politici. A cura di TOMMASO VALENTINI -ANDREA VELARDI. 2. Scienze Umanistiche. Linguaggi per un nuovo umanesimo. A cura di MARIA CARMELA BENVENUTO -PAOLO MARTINO. 3. Storia. La Chiesa nel cambiamento d'epoca: percorsi di un nuovo umanesimo. A cura di PAOLO CARUSI -MARCO PAOLINO -UMBERTO ROBERTO. 4. Scienze educative. Diversità e inclusione: le sfide dell'università per un nuovo umanesimo. A cura di ANNA MARIA FAVORINI -PASQUALE MOLITERNI. 5. Psicologia. Qualità dell'esperienza mentale e qualità della vita. Intersoggettività, contesti e valori. A cura di GENNARO ACCURSIO -FRANCO LUCCHESE. 6. Scienze Biomediche. L'umanizzazione della medicina globalizzata. A cura di SEBASTIANO FILETTI -SERGIO MORINI. 7. Scienze Sociali. Persona e società per un nuovo umanesimo. A cura di ROBERTO CIPRIANI -ANTONIO COCOZZA. 8. Bioetica. Proposte per una biopolitica personalista. A cura di ANTONIO G. SPAGNOLO -VICTORADOLFO TAMBONE. 9. Geografia. Geografia di un nuovo umanesimo. A cura di GINO DE VECCHIS -FRANCO SALVATORI. 10. Ambiente e servizi ecosistemici. La cultura ambientale per la salvaguardia della persona e delle società umane. A cura di FAUSTO MANES -GIGLIOLA PUPPI. 11. Diritto. Cultura giuridica per un nuovo umanesimo. A cura di EMANUELE BILOTTI -DARIO FARACE -MARIA CHIARA MALAGUTI. 12. Economia. L'umanesimo nell'economia globalizzata. Visione, strumenti, responsabilità. A cura di GIOVANNI FERRI -MARIO RISSO. 13. Scienze della comunicazione. Famiglia e comunicazione. A cura di SIMONA ANDRINI -GIANPIERO GAMALERI. 14. Scienza. Scienza e fede nel nuovo umanesimo. A cura di GIANDOMENICO BOFFI -BRUNO BOTTA. 15. Tecnologia. Nuove tecnologie e nuovo umanesimo. A cura di FILIBERTO BILOTTI -ALESSANDRO TOSCANO. 16. Arte. Il nuovo umanesimo rappresentato e annunciato. A cura di BARTOLOMEO AZZARO -CALOGERO BELLANCA. . di GARGIULO A., Critica del Giudizio, Introduzione di D'ANGELO P., Laterza, Roma-Bari 1997, p. 100. 7 Sulle varie accezioni del determinismo (naturale, teologico, psicologico, biologico, ecc. ) si veda il volume, dal linguaggio chiaro e ben documentato, di PRIAROLO M., Il determinismo. Storia di un'idea, Carocci, Roma 2011; riguardo il rapporto determinismo/libertà nell'azione umana cf. DE CARO M., MORI M., SPINELLI E. (a cura di), Libero abitrio. Storia di una controversia filosofica, Carocci, Roma 2014. 8 «Essere-per-la-nascita» è una felice espressione di Hannah Arendt, per la quale l'azione libera costituisce una "seconda nascita", generando la produzione di un novum. Sulle molteplici declinazioni del concetto antropologico di «essere-per-la-nascita», contrapposto dalla Arendt all'heideggeriano «essere-perla-morte», cf. ARENDT H., The human condition, University of Chicago, Chicago 1958; trad. it. di FINZI S., Vita activa. La condizione umana, Bompiani, Milano 1989. Sulla visione dell'uomo come «essere-per-la-nascita», connessa alla categoria antropologica di «inizialità», si veda anche DE MONTICELLI R., La novità di ognuno. Persona e libertà, Garzanti, Milano 2009. 9 BOUILLARD H., Connaisance de Dieu, Aubier-Montaigne, Paris 1967, p. 137.
2018
L'uomo - inteso come anthropos, essere umano - è da sempre stato soggetto della sua propria riflessione. Nel corso del tempo l'uomo ha pensato di sé stesso molte cose; una delle più persistenti idee riguardo alla "natura umana" è quella che sostiene la sua incompletezza, la quale contribuirebbe in modo creativo al suo desiderio infinito. Da questo tentativo di completarsi si svilupperebbero le tensioni religiose e intellettuali che portano l'umanità a dominare il mondo. In questo breve testo vorrei quindi sostenere come tale dominio, plasmazione, o anche solo comprensione del mondo avvenga tramite un fondamentale strumento, l'analogia, e come questa si declini nella forma dell'antropomorfizzazione. La riflessione religiosa e quella scientifica sull'uomo e sulla sua natura, incrociandosi e divergendo, verranno confrontate, rifacendosi in particolare a due casi particolari. Si cercherà quindi di mettere in luce gli eventuali punti di contatto fra alcune concezioni apparentemente inconciliabili quali il pensiero mistico e alcune delle ultime frontiere dello studio sull'evoluzione e la cooperazione umana.
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Ugo Altinier, 2023
Acta Universitatis Bohemiae Meridionales, 2022
Metabolomics, 2018
International Journal of Conservation Science, 2022
Revista Docentes 2.0, 2019
The Eastern Buddhist
American journal of hypertension, 2009
International Journal of High Dilution Research - ISSN 1982-6206
Journal of Interactive Media in Education, 2012
Addictive Behaviors, 2011
Analyse and Kritik, 2002
Arquivos Internacionais de Otorrinolaringologia, 2011
Global Jurist Advances, 2006
Archivos de Bronconeumología, 2014
Pakistan Journal of Medical and Health Sciences