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venerdì 9 settembre 2011

La manovra infinita


http://247.libero.it/img_news
 Il maxi emendamento approvato dal senato con l'ennesimo voto di fiducia, ha permesso al decreto legge contenente la nuova manovra del governo di passare all'esame delle camere dove, la settimana prossima, sarà prevedibilmente approvato ricorrendo peraltro di nuovo alla fiducia.(ieri 15/9)
Questo bis della manovra che già era una correzione della manovra precedente, dimostra ancora una volta lo stato confusionale in cui si trova l'attuale governo. Tuttavia non è intenzione di questo post rimarcare la contrarietà di chi scrive verso l'indirizzo politico post liberista della compagine governativa, quanto mettere in evidenza che attualmente non c'è nessun indirizzo politico, nessun piano strategico di costruzione di una nuova società, nessun reale bisogno di risamento dell'economia nazionale, alla base delle decisioni che man man mano vengono prese. In realtà gli scopi, gli interessi  di Berlusconi e del suo entourage derivano soprattutto da problemi interni, alla stessa coalizione. Tremonti continua a fare e rifare conti che non tornano mai,

martedì 2 agosto 2011

Tremonti, il Pil e la qualità della vita.

magazine.investireoggi.it
Recentemente, Giulio Tremonti, ministro dell'economia ha dichiarato che il Pil non si fa per legge, mentre il bilancio dello Stato si. A questa affermazione-battuta volta più che altro a scaricare di responsabilità il proprio ministero e di conseguenza il governo, in merito alla ormai perenne assenza di crescita della nostra economia,qualcuno potrebbe rispondere che forse le due cose dipendono l'una dall'altra, ma in realtà lo scopo di questo post è evidenziare un aspetto poco conosciuto riguardo il Prodotto Interno Lordo, grandezza che esprime il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni) .
Lo stesso Tremonti al convegno dell'Aspen, aveva dichiarato che il Pil non descrive bene la realtà italiana, in quanto omette dati rilevanti come la bellezza, il clima, l'ambiente, la storia, ma è da tempo che molti economisti hanno scoperto che la crescita del Pil non corrisponde ad un reale aumento della soddisfazione di vita.

lunedì 15 novembre 2010

Governo a pezzi?..Pezzi di governo!

Il governo Berlusconi sembra ormai giunto al capolinea della sua attività politica. Partito con proclami enfatici circa la sicura e duratura azione di governo, avendone del resto tutti i numeri (quasi 100 parlamentari in più rispetto all'opposizione), ha ben presto dimostrato limiti di coesione tra i componenti della coalizione, manifestatisi già alla vigilia delle Elezioni Amministrative, causa le disfunzioni organizzative in quasi tutto il territorio nazionale, con punte clamorose nei famosi casi della presentazione delle liste a Roma e in Lombardia. Poi è stato soprattutto il Presidente della Camera Gianfranco Fini a minarne la consistenza, sottolineando i vari "scivoloni" personali e non del Premier e soprattutto le non condivise scelte operate dal governo in materia di Etica (caso Englaro, coppie di fatto etc.), sull'immigrazione (tentativo di obbligare i medici alla denuncia degli "irregolari" e la polemica con la Lega circa il respingimento dei clandestini) e sul Ddl sulle intercettazioni, tanto caro a Berlusconi.
 Ultimamente la differenzazione di Fini si è spostata,in materia economico-finanziaria, anche sui tagli lineari operati dal ministro Tremonti, per non parlare dei molti dubbi palesati sulla bozza di riforma della giustizia presentata dal ministro Alfano culminando il tutto con la perentoria richiesta delle dimissioni del Premier.
Per cui tutto ciò farebbe pensare che ormai non ci sia nessun ulteriore spazio di manovra per il Governo Berlusconi IV, tranne forse l'approvare il piano di stabilità e bilancio dello stato, anche su invito del presidente Napolitano.
Invece alcuni  pezzi di questo ex governo sembrano  e navigare verso nuove alleanze  e guarda caso, sono proprio quelli che hanno contriibuito ad affondarlo, cioè i finiani, che s'incontrano con il Ccd di Casini e l'Api di Rutelli per pianificare una strategia parlamentare comune, in attesa di una futura nuova coalizione di Centro, non disdicendo nemmeno occhiate accondiscenti al resto dell'opposizione per la formazione di un ipotetico governo tecnico-parlamentare volto a cambiare l'attuale legge elettorale.
Fuori da questo "teatrino" della politica c'è il popolo italiano con tutti i grandi problemi del momento che sta lì ad aspettare che la politica, incapace di risolvere i problemi reali,  dia almeno un esempio di responsabilità e rispetto nei confronti di tutti i cittadini.