Forte del successo ottenuto durante il suo anno di governo, Mario Monti si presenta alle prossime elezioni politiche con una propria lista.
Beninteso, il "successo" montiano consiste nell'aver evitato all'Italia di fare la fine della Grecia, il che non è poco, ma non è nemmeno molto poichè agli aggravi fiscali ed al conseguente innalzamento di canoni e tariffe non è corrisposta un'adeguata politica di sviluppo produttivo, per cui la situazione interna è peggiorata di molto ed oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria crisi sociale. Il Professore si giustifica dicendo che il tempo a sua disposizione è stato poco ed è convinto che sia necessario continuare in quella linea di rigore da lui tracciata nel corso del 2012. Eccolo allora formulare "una nuova offerta politica".
Beninteso, il "successo" montiano consiste nell'aver evitato all'Italia di fare la fine della Grecia, il che non è poco, ma non è nemmeno molto poichè agli aggravi fiscali ed al conseguente innalzamento di canoni e tariffe non è corrisposta un'adeguata politica di sviluppo produttivo, per cui la situazione interna è peggiorata di molto ed oggi ci troviamo di fronte ad una vera e propria crisi sociale. Il Professore si giustifica dicendo che il tempo a sua disposizione è stato poco ed è convinto che sia necessario continuare in quella linea di rigore da lui tracciata nel corso del 2012. Eccolo allora formulare "una nuova offerta politica".
La sua sarà una lista civica, cioè non formata da parlamentari, ma da esponenti della società civile. Insomma dopo il governo tecnico ci sarà la novità della "lista tecnica" e sempra proprio che la politica, pur essendo fondamentale per il vivere civile e il fabbisogno dei cittadini, sia l'unico campo in cui non c'è bisogno di "formazione" per potervi avere accesso, (mi chiedo cosa accadrebbe se un'azienda, nell'intento di rinnovare il personale, selezionasse persone che non hanno nessuna esperienza nel campo d'interesse...) Ma tant'è questa è la nuova proposta politica Montiana e devo dire che pur non condivendone i contenuti, penso sia comunque un fatto positivo, poichè consente a chi è lontano dalle idee del centrosinistra, di non dover obbligatoriamente tornare a votare la politica Bunga-Bunga di Berlusconi.
La cosa che invece mi lascia abbastanza perplesso è la costituzione di due diverse liste per Senato e Camera dei Deputati. Lo ha annunciato lo stesso Monti, nella conferenza stampa del 4 gennaio: "Ci sarà una lista unica al Senato, ('Con Monti per l'Italia' ) mentre alla Camera in coalizione ci saranno tre distinte liste: una della società civile che non includerà parlamentari (Scelta civica - Con Monti per l'Italia), una dell'Udc immagino con il nome di Casini e una di Fli con il nome di Fini".
Un quadro abbastanza complesso, per non dire astruso, che fa tornare alla mente la vecchia politica delle correnti della DC, dove ogni elemento di spicco del partito aveva il proprio "partitino" con tanto di simboli, tessere etc., che gli permetteva di avere il corrispondente spazio nella direzione centrale e, soprattutto, nelle liste elettorali.
Insomma volente o nolente, il Professore è dovuto sottostare alle esigenze "logistiche" di Fini e Casini e pur presentando liste prive di parlamentari, finirà poi per dover patteggiare con Udc e Fli i seggi che eventualmente otterrà.
Così il rinnovamento annunciato, non appare per niente convincente e l'attuale azione politica di Monti, sembra più che altro un'abile manovra volta a riempire, gradualmente, lo spazio formatosi a seguito della quasi irreversibile decadenza del partito del Cavaliere.