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venerdì 16 marzo 2012

L'onestà nel paese dei corrotti.

vicolocannery.it
Ormai sappiamo tutti che, in materia di finanza, lo spread rappresenta l'ampiezza dello scarto tra il rendimento dei titoli di stato tedeschi, presi come riferimento e quelli degli altri paesi. Più questo spread è basso più gli stati sembrano offrire garanzie di stabilità. 
La manovra economica del governo Monti ha fatto si che detto scarto si riducesse notevolmente, per cui ci si può rallegrare di questo e lo possono fare soprattutto coloro che  hanno effettivamente contribuito a che ciò avvenisse. Sto parlando di chi ha visto il proprio salario ridursi, il proprio posto di lavoro diventare ancora più precario, il costo della vita aumentare. A questa grande massa di lavoratori, di piccoli imprenditori, di casalinghe, di pensionati etc. si deve se l'Italia non ha fatto la fine della Grecia o dell'Argentina dei primi anni 2000.
Per questo motivo è davvero inaccettabile che esista un altro spread che invece non accenna minimamente a diminuire ed è quello derivante dallo scarto  tra i pubblici vizi e le private virtù.
Ad esempio forse non tutti sanno che a fronte di un debito pubblico di quasi 2000 miliardi, la ricchezza delle famiglie italiane è stimata in 9500 miliardi. Ciò significa che mentre lo stato s'indebita, i cittadini continuano ad avere la capacità di risparmiare. Ma lo scarto non esiste soltanto per l'economia, riguarda anche l'aspetto comportamentale: in Italia infatti, è nota l'alta diffusione del volontariato (tra le più alte al mondo). Ce ne accorgiamo ogni volta che si verifica una calamità naturale, quando osserviamo l'accorrere di una grande massa di volontari che  spesso supplisce alle carenze dello stato. Inoltre nel nostro paese c'è una grandissima diffusione di piccole imprese, significando che per tantissimi italiani il lavoro è soprattutto un valore. Per contro il "lavoro" di molte persone che siedono nelle istituzioni è invece molto discutibile e sovente oggetto di indagini giudiziarie;  la stessa azione dei politici "onesti" è quasi sempre inconsistente e tende più che altro a mantenere rendite di posizione o di potere, dimenticando i reali problemi dei cittadini.
Un luogo comune recita che ogni popolo ha la classe politica che si merita ed a volte può anche essere vero, ma in Italia, proprio in questo momento storico, è un'affermazione che suona quanto mai falsa.
Penso sia più veritiero quanto scriveva Italo Calvino nel suo Apologo sull'onestà nel paese dei corrotti, un articolo apparso su la Repubblica, nel marzo del 1980:


martedì 17 gennaio 2012

La crisi tecnica e la logica del ciò che è più facile.

http://temi.repubblica.it/
La crisi economica in cui versa il nostro paese è una crisi difficile da capire, una crisi "tecnica" gestita da un governo tecnico e su questo non c'è niente da dire considerando  che la politica ha dato già da tempo forfait. Una crisi per esperti giacchè nessuno di noi fino a poco tempo fa aveva mai sentito parlare di Spread o di Default di uno stato, una crisi che, mi sento di dire, nasce nei quartieri alti della politica e della  finanza, ma soprattutto nelle sedi delle grandi agenzie di Rating,  Quest'ultime sono delle organizzazioni deputate a stabilire se imprese, gruppi bancari, interi sistemi finanziari siano affidabili o meno. Le loro valutazioni si basano su parametri economici è vero, ma anche su proiezioni future che per loro natura hanno quindi una valenza teorica, per non dire prettamente soggettiva ed aleatoria. Se poi aggiungiamo che le maggiori agenzie di rating, ad esempio le famose 3 sorelle, sono proprietà di holding e società che sono esse stesse soggetti di analisi, si può ben capire quanto complesso e conflittuale sia il loro operato.

giovedì 17 novembre 2011

Piove, governo ladro!


http://images.roma.corriereobjects.it/
Il governo Monti non si è nemmeno insediato, che già da più parti si muovono accuse, si innescano azioni di protesta, si cerca di delegittimare la nuova squadra di governo.
La delegittimazione più grave è quella di chi asserisce che essendo questo un governo formato da tecnici e non da politici eletti, esso non sarebbe democratico. A costoro ricordo che la nostra non è una democrazia diretta, ma una democrazia parlamentare, per cui dopo il mandato del popolo, il parlamento è sovrano e spetta ad esso e solo ad esso stabilire se un determinato governo è o non è idoneo a governare. Inoltre è bene anche ricordare che la gran parte dei deputati e senatori non è stata affatto scelta dal popolo, bensì è stata nominata dalle segreterie dei partiti ed alcuni addirittura hanno anche rinnegato il mandato originale, passando senza nessuna remora dall'opposizione alla coalizione di governo o viceversa.

venerdì 9 settembre 2011

La manovra infinita


http://247.libero.it/img_news
 Il maxi emendamento approvato dal senato con l'ennesimo voto di fiducia, ha permesso al decreto legge contenente la nuova manovra del governo di passare all'esame delle camere dove, la settimana prossima, sarà prevedibilmente approvato ricorrendo peraltro di nuovo alla fiducia.(ieri 15/9)
Questo bis della manovra che già era una correzione della manovra precedente, dimostra ancora una volta lo stato confusionale in cui si trova l'attuale governo. Tuttavia non è intenzione di questo post rimarcare la contrarietà di chi scrive verso l'indirizzo politico post liberista della compagine governativa, quanto mettere in evidenza che attualmente non c'è nessun indirizzo politico, nessun piano strategico di costruzione di una nuova società, nessun reale bisogno di risamento dell'economia nazionale, alla base delle decisioni che man man mano vengono prese. In realtà gli scopi, gli interessi  di Berlusconi e del suo entourage derivano soprattutto da problemi interni, alla stessa coalizione. Tremonti continua a fare e rifare conti che non tornano mai,

martedì 2 agosto 2011

Tremonti, il Pil e la qualità della vita.

magazine.investireoggi.it
Recentemente, Giulio Tremonti, ministro dell'economia ha dichiarato che il Pil non si fa per legge, mentre il bilancio dello Stato si. A questa affermazione-battuta volta più che altro a scaricare di responsabilità il proprio ministero e di conseguenza il governo, in merito alla ormai perenne assenza di crescita della nostra economia,qualcuno potrebbe rispondere che forse le due cose dipendono l'una dall'altra, ma in realtà lo scopo di questo post è evidenziare un aspetto poco conosciuto riguardo il Prodotto Interno Lordo, grandezza che esprime il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all'interno di un Paese in un certo intervallo di tempo e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni) .
Lo stesso Tremonti al convegno dell'Aspen, aveva dichiarato che il Pil non descrive bene la realtà italiana, in quanto omette dati rilevanti come la bellezza, il clima, l'ambiente, la storia, ma è da tempo che molti economisti hanno scoperto che la crescita del Pil non corrisponde ad un reale aumento della soddisfazione di vita.