Books by Francesco Toto
L’Etica di Spinoza è attraversata dalla tensione tra la centralità riconosciuta al corpo sul pian... more L’Etica di Spinoza è attraversata dalla tensione tra la centralità riconosciuta al corpo sul piano teorico e la sua marginalizzazione sul piano testuale. Da un lato la mente è inseparabile dal corpo, e l’uomo è l’inscindibile unità di entrambi. Dall’altro, il fine dell’opera è quello di indicare al lettore la strada che conduce a una libertà e una felicità che sono innanzitutto “della mente”, e questo punto di fuga impone a tutta l’argomentazione una prospettiva prevalentemente mentale, nella quale la presenza del corpo si dirada, si fa più rapsodica e defilata. Accogliendo la sfida interpretativa lanciata da questo gioco di presenze e di assenze, il presente lavoro ripercorre con acribia i riferimenti alla corporeità disseminati lungo tutto il testo, rilegge le pagine più celebri a partire dai luoghi più marginali, restaura la rete di connessioni entro la quale i dettagli apparentemente più insignificanti manifestano invece il loro valore propriamente sistematico. Attraverso un percorso che parte dalla fisica dei corpi complessi e arriva fino all’amore intellettuale di Dio, e costeggia temi classici quali immaginazione, desiderio e virtù ma si sofferma soprattutto su figure periferiche come quelle del sonnambulismo, del delirio, dell’amnesia, l’autore ripristina la centralità del corpo in alcuni degli snodi fondamentali dell’ontologia, dell’epistemologia e dell’etica spinoziane. La teoria del corpo finisce così per apparire come il cantiere nel quale vengono costruite e articolate la concezione del rapporto tra parti e tutto, la spiegazione della vita e della prassi umane, la comprensione dell’identità personale e della sua socializzazione.
Francesco Toto è stato borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, dottore di ricerca presso l’Università di Roma Tre e l’École Normale Supérieure di Lione, post-dottorando nel Laboratoire d’excellence “Constitution de la Modernité”. Tra i fondatori delle riviste “Pólemos” e “Consecutio temporum”, è attualmente redattore di “Paradigmi”. I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla storia della filosofia moderna.
Alors qu'elles sont rarement mobilisées par le discours philosophique moderne pour elles-mêmes, l... more Alors qu'elles sont rarement mobilisées par le discours philosophique moderne pour elles-mêmes, les notions de moeurs et de coutumes touchent néanmoins plusieurs questions philosophiques décisives. Elles interrogent le problème général du rapport entre nature, histoire et raison, et constituent en même temps des instruments fondamentaux de la réflexion anthropologique, morale et politique. De Nicolas Machiavel jusqu'à Emmanuel Kant, ce volume relit les classiques de la modernité en montrant comment la prise en compte d'un concept apparemment marginal peut éclairer d'un nouveau jour les grandes questions de la modernité : le sujet, les normes, les pouvoirs.
La reconnaissance avant la reconnaissance. Archéologie d'une problématique moderne / Sous la dire... more La reconnaissance avant la reconnaissance. Archéologie d'une problématique moderne / Sous la direction de Francesco Toto, Théophile Pénigaud de Mourgues et Emmanuel Renault -Lyon, ENS Éditions, impr. 2017 -1 vol. (326 p.) : couv. ill. ; 22 cm. (La croisée des chemins, ISSN 1765-8128). ISBN 978-2-84788-944-4 (br.) : 34 EUR Cet ouvrage est diffusé sur la plateforme OpenEdition books en HTML, ePub et PDF : http://books.openedition.org/enseditions/ Tous droits de reproduction, de traduction et d'adaptation réservés pour tous pays. Toute représentation ou reproduction intégrale ou partielle faite par quelque procédé que ce soit, sans le consentement de l'éditeur, est illicite et constitue une contrefaçon. Les copies ou reproductions destinées à une utilisation collective sont interdites.
Le composizioni musicali strumentali del tardo rinascimento e del primo barocco note come Ricerca... more Le composizioni musicali strumentali del tardo rinascimento e del primo barocco note come Ricercare intendevano coniugare l'estro e l'inventiva con il rispetto della disciplina imposta da regole particolarmente vincolanti. Allo stesso modo, la collana "Ricercare" si propone di presentare testi e studi di filosofia, senza rigide appartenenze di scuola e senza una distinzione netta tra saggi di carattere storiografico ed opere di carattere più marcatamente teorico, coniugando la massima libertà nella scelta dei temi e negli sviluppi delle idee con il massimo rigore metodologico e una speciale attenzione alla chiarezza e all'argomentazione delle proprie posizioni filosofiche. Il testo è stato sottoposto a double blind peer review MIMESIS / RICERCARE MORFOLOGIE DEL RAPPORTO PARTI/TUTTO Totalità e complessità nelle filosofie dell'eta moderna a cura di
Quest'opera è assoggettata alla disciplina Creative Commons attribution 4.0 International Licence... more Quest'opera è assoggettata alla disciplina Creative Commons attribution 4.0 International Licence (CC BY-NC-ND 4.0) che impone l'attribuzione della paternità dell'opera, proibisce di alterarla, trasformarla o usarla per produrre un'altra opera, e ne esclude l'uso per ricavarne un profitto commerciale. Immagine di copertina: Joan Mirò, Bleu III (part.) Indice INTRODUZIONE Mariannina Failla, Francesco ToTo, Patologie dell'astratto e cura del concreto 5 MODERNO/POST-MODERNO. COMUNITÀ E FORMAZIONE DEL SÉ TRA FILOSOFIA E PSICOANALISI Mario reale, Machiavelli, Discorsi, I, 3: «quali accidenti facessero creare in Roma i Tribuni della plebe» 11 Francesco ToTo, Religione e riconoscimento nel Trattato teologico-politico di Spinoza 33 Mariannina Failla, Per la libertà eretica 57 carla Maria Fabiani, L'oscuro tessere del desiderio: la Begierde hegeliana nell' Enciclopedia 73 Francesca iannelli, L'eterna arte della Bildung: Hegel e la formazione estetica dell'uomo 91 Paolo D'angelo, La teoria dei sentimenti apparenti nella Filosofia del Bello di Eduard von Hartmann 115 giacoMo MarraMao, Auf dem Weg zu einer universalistischen Differenzpolitik. Öffentlichkeit und Anerkennung in der globalen Zeit 129 Francesco FisTeTTi, Fraternità e paradigma del dono. A partire da Karl Polanyi 147 anTonio carnevale, Fabbricazione digitale, materialismo e socializzazione dell'astratto 155 anTonio viTolo, Soggetto, intenzionalità, tempo, storia nella Tiefenpsychologie 173 DoMenico chianese, Etica ed estetica della pratica analitica 187 eManuela Mangione, Linguaggio ed emozione nel processo psicoanalitico. Sulle tracce dell'ultimo Bion 199 MARXISMI MassiMiliano ToMba, La proprietà privata è obsoleta. Ecologia e commons 215 salvaTore Tinè, Partito e classe nel giovane Lukács 231 sTeFano PeTrucciani, È superato Marx? L'ultimo confronto di Theodor W. Adorno con la teoria marxiana 249 guiDo liguori, Ideologia, egemonia, apparato egemonico 267 JaMila MascaT, Elogio della totalità. Cartografie del presente e astrazione reale 283 alberTo gaJano, Il problema della disuguaglianza 307 IN DIALOGO Mario Pezzella, Socialismo o astrazione? Note sul Parricidio compiuto di Roberto Finelli 325 giorgio cesarale, Astrazione reale, dialettica, circolo del presupposto-posto. Su Un parricidio compiuto. Il confronto finale di Marx con Hegel di Roberto Finelli 333 clauDio bazzocchi, Orizzontale-verticale/immanenza-trascendenza 355 riccarDo belloFiore, Tra scontri e riscontri: il dialogo ininterrotto con Roberto Finelli 371 Francesco Maiolo, Anti-filosofia ed etica del riconoscimento nel pensiero di Roberto Finelli 391 Intervista di Francesco Toto a Francesco Saverio Trincia 405 La ricerca di Roberto Finelli 415 Indice dei nomi 7 A. MoMigliano, Quarto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1969, pp. 294-295. 8 Cfr. P. Fraccaro, voce Plebe, in «Enciclopedia Italiana Treccani», 1935; V. arangio-ruiz, voce Clientes, ibid., 1931). 9 s. Mazzarino, Vico, l'annalistica e il diritto, in «Studi Vichiani», 5, Guida, Napoli 1971, pp. 33-34; cfr. inoltre pp. 90 segg. fino a farla «piena di tanta virtù, di quanta mai fusse alcun'altra città o republica ornata» (I, 1, 22).
Papers - Spinoza by Francesco Toto
Nel titolo del Capitolo XX del Trattato teologico-politico («Si mostra che in una libera repubbli... more Nel titolo del Capitolo XX del Trattato teologico-politico («Si mostra che in una libera repubblica a ciascuno è lecito pensare ciò che vuole e dire ciò che pensa») risuona quello dell'opera intera («in cui sono contenute alcune dissertazioni con le quali si mostra che la libertà di filosofare può essere concessa salve restando la pietà [pietas] e la pace dello Stato [reipublicae], ma non può essere tolta se non insieme alla pace dello Stato [reipublicae] e alla stessa pietà») 1. Questa risonanza non è casuale: come chiarisce lo stesso Spinoza 2 , infatti, il Capitolo XX costituisce il culmine di tutto il Trattato, il luogo nel quale la promessa contenuta nel sottotitolo dovrebbe essere finalmente mantenuta. Certo, tra i due titoli si notano degli squilibri. Quello dell'opera mette in rapporto due termini, la libertas philosophandi e la respublica (o la pietà e la pace della repubblica), indica l'uno non solo come compatibile con l'altro, ma come sua condizione necessaria. Il titolo del capitolo si sposta invece dal piano del fatto a quello del diritto sostenendo che non c'è una libera respublica senza licenza di pensare e di dire, e connettendo in questo modo la libertas al riconoscimento del diritto di pensiero e parola. Il primo, inoltre, parla della libertà come qualcosa che può essere concesso, e quindi anche tolto (sebbene a detrimento di pax e pietas). Il secondo, invece, afferma che in una libera repubblica a ognuno «è lecito pensare […] e dire», e in questo modo sembra esporre una tesi più forte, secondo la quale la libertas-almeno in una libera respublica-è propria dei soggetti a prescindere da qualunque concessione e non può quindi essere né concessa né tolta. Infine, uno si riferisce alla respublica tout court, l'altro alla sola libera respublica, che nell'uso spinoziano equivale con qualche approssimazione a "democrazia". Come si vede, già una lettura del tutto preliminare dei soli titoli dell'opera e di uno dei suoi capitoli evoca una moltitudine di interrogativi. Ci si può chiedere, in primo luogo, se sia o meno possibile una repubblica senza la pace (o la pietas) minata dalla negazione della libertà: quando in una libera repubblica si toglie la libertà, e con essa la pace (e la pietas), la repubblica resta, anche se non più libera e non più in
Identity in Spinoza and Locke. This paper focuses on the convergences and divergences between Spi... more Identity in Spinoza and Locke. This paper focuses on the convergences and divergences between Spinoza's and Locke's theories of identity. I begin by noting how passages in Locke's Essay on the relationship between amnesia and identity crisis seem to echo Spinoza's remarks in the Ethics on the 'death' of the Spanish poet. In this vein, I focus first on the 'biological' dimension of identity, then on its 'practical' dimension, and finally end by considering more closely how identity is related to memory and amnesia. In the course of this discussion, I touch on some of the major problems raised by the philosophies of Spinoza and Locke, particularly those of consciousness and freedom.
The figure of Moses recurs within Spinoza's Theologico-Political Treatise within the discussions ... more The figure of Moses recurs within Spinoza's Theologico-Political Treatise within the discussions of all the key themes of the work: prophecy, election, law narratives, miracles, and so on. Yet Spinoza's uses of this figure are not always consistent, and readings of it offered by interpreters can be deeply discordant. Reviewing the places in which Spinoza appeals to Moses as a prophet and as a lawgiver, the present article aims to highlight the tensions that run through this variety of uses both on the epistemological and on the ethical-political level, and to show how these tensions force us to abandon, in reading Spinoza's work, a rigid assumption of coherence.
the article compares Descartes' and Spinoza's theory of passions through an analysis of their tre... more the article compares Descartes' and Spinoza's theory of passions through an analysis of their treatment of pity or commiseration, envy, favor and indignation. By analyzing these affects, the article seeks to accomplish two objectives. on the one hand, it aims to show that complexities of the relationship between Spinoza's Ethica and Descartes's Passions de l'ame are ignored if the latter is considered simply as a polemical target of the former. on the other hand, it aims to clarify how Spinoza, starting from anthropological premises opposed to Descartes', can present a model of a strong or generous man that has many elements in common Descartes'.
En tant que mépris de soi-même, conscience réelle ou imaginaire de sa propre petitesse ou faibles... more En tant que mépris de soi-même, conscience réelle ou imaginaire de sa propre petitesse ou faiblesse, l'humilité représente dans les Passions de l'âme de Descartes une passion vertueuse ou vicieuse, l'inséparable compagne de la générosité ou le masque de l'orgueil 1 . En tant que tristesse née de la conviction d'avoir fait quelque chose de mauvais, le repentir (poenitentia, dans le latin de Desmarets) peut constituer dans le texte cartésien non seulement un encouragement à la correction de ses fautes et à son perfectionnement éthique, mais aussi un défaut digne de pitié. L'autorité de cette source commune n'empêche pas Malebranche et Spinoza de réaliser deux simplifications opposées de l'ambivalence cartésienne, en interprétant l'humilité et la pénitence soit comme des conditions nécessaires et peut-être suffisantes de la rédemption de l'homme corrompu par le péché, soit comme des obstacles dangereux au développement éthique.
Grâce à la parution des Principia philosophiae cartesianae et de la correspondance, le rapport de... more Grâce à la parution des Principia philosophiae cartesianae et de la correspondance, le rapport de Spinoza avec Descartes était bien connu par ses contemporains. Ce même rapport n'a jamais cessé d'attirer l'attention des historiens de la philosophie moderne, aussi bien que des interprètes de la pensée spinoziste et des commentateurs de l'Éthique. La préface de la cinquième partie de cet ouvrage représente sans doute, en cette perspective, l'un des lieux les plus intéressants. Dans ce Il serait difficile de mesurer l'importance attribuée par Descartes aux affections liées à l'estime sans dire quelques mots sur les passions en général, aussi bien que sur leur fondement dans l'union de l'esprit et du corps, leurs effets naturels ou pathologiques, la nécessité de leur maîtrise.
In prima approssimazione i costumi rappresentano delle regole di condotta irriducibili sia ai «de... more In prima approssimazione i costumi rappresentano delle regole di condotta irriducibili sia ai «dettami della ragione» 1 che definiscono il campo dell'etica sia alle leggi dello Stato che definiscono invece il campo della politica e del diritto civile. Si tratta, nell'economia complessiva del discorso spinoziano, di un concetto oggettivamente marginale, che vanta un certo numero di occorrenze, ma compare in maniera tendenzialmente defilata, senza subire quella rielaborazione attraverso la quale Spinoza trasforma il significato di altri termini importati dalla tradizione e garantisce la loro coerente integrazione nel sistema. Proprio questa sua marginalità mi sembra attribuire loro un valore sintomatico in ordine alla comprensione delle tensioni alla luce delle quali il problema della storia può essere inteso come un problema interno allo spinozismo. Per dare prova di questo valore mi concentrerò qui di seguito sul rapporto che unisce i costumi, nella loro storicità, con alcuni dei temi centrali dello spinozismo: quello della natura umana, della legge naturale, e del diritto naturale.
In this paper, the author focuses on B. Spinoza’s Ethics in order to expound the connection betwe... more In this paper, the author focuses on B. Spinoza’s Ethics in order to expound the connection between the themes of “exemplar humanae naturae”, “imitatio affectuum”, and a number of passions related to what we would today call “recognition”. What will emerge, in this way, is the value of this connection in relation to the transition from imagination to reason, from passion to virtue, from conflict to cooperation. First, the paper highlights the partial break that imitation introduces with respect to the affects connected to self-preservation; the decentralization to which this imitation forces an otherwise self-centered subject; the need for reciprocity and justice of which imitation is the bearer, and the possible transition to an ethical approach that it tends to promote. Secondly, it reflects upon the difficulties connected to the mimetic dynamic’s combination with other dispositions and with the struggle for recognition. Finally, it refers to a possible solution to these difficulties, offered by the role of education and habits in the construction of recognition criteria that can be, at the same time, imaginary and potentially shared.
Keywords: Spinoza, Passions, Sociability, Imitation, Model, Glory, Recognition
In this article I will concentrate on the most obscure aspect of Spinoza’s theory of recognition,... more In this article I will concentrate on the most obscure aspect of Spinoza’s theory of recognition, exploring the double bond that Spinoza establishes between self-love and the search for admiration, and between self-love and the need to escape from contempt. In the first part of my work I study the role played by admiration and its derivative forms in the creation, at one and the same time, of non-democratic powers and of the subjectivities that tend to challenge them. I then take into consideration the passages of the Ethics where the anthropological presuppositions of the social and political dynamics described in the former work are made explicit. Having shown the affective mechanism through which self-love tends to connect the admiration of the Self and to the contempt of the Other, and the inter-subjective repercussions of this celebration of the Self, I conclude by analyzing the role taken by equality and its negation in the struggle for recognition derived from the search for admiration.
Drawing on Baruch Spinoza’s analyses of jealousy and gratitude this article demonstrates the imp... more Drawing on Baruch Spinoza’s analyses of jealousy and gratitude this article demonstrates the importance of friendship in his Ethics. Friendship is shown to be crucial both for those driven by reason and for those dominated by emotions. This article also shows the significance of the desire for recognition in the genesis of friendship itself. My emphasis on the notion of friendship addresses a gap in Spinozian studies and it produces a new reading of the problem of continuity/discontinuity between passion and virtue. Through this analysis the possibility of an affective agreement among men emerges that is independent from reason but at the same time able to promote the development of reaso
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Books by Francesco Toto
Francesco Toto è stato borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, dottore di ricerca presso l’Università di Roma Tre e l’École Normale Supérieure di Lione, post-dottorando nel Laboratoire d’excellence “Constitution de la Modernité”. Tra i fondatori delle riviste “Pólemos” e “Consecutio temporum”, è attualmente redattore di “Paradigmi”. I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla storia della filosofia moderna.
Papers - Spinoza by Francesco Toto
Keywords: Spinoza, Passions, Sociability, Imitation, Model, Glory, Recognition
Francesco Toto è stato borsista presso l’Istituto Italiano per gli Studi Storici, dottore di ricerca presso l’Università di Roma Tre e l’École Normale Supérieure di Lione, post-dottorando nel Laboratoire d’excellence “Constitution de la Modernité”. Tra i fondatori delle riviste “Pólemos” e “Consecutio temporum”, è attualmente redattore di “Paradigmi”. I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla storia della filosofia moderna.
Keywords: Spinoza, Passions, Sociability, Imitation, Model, Glory, Recognition
Keywords: body, imagination, reason, virtue, politics
Keywords: Hobbes, amicizia, potere, dono, legge naturale, politica
This study starts from the ‘reconstruction’ of the Aristotelian model of friendship, found in the ‘Brief of the Art of Rhetorique’, and the reasons behind Hobbes’s criticism of this model. It then moves on to examine the way friendship works in Hobbes’s anthropological, ethical and political discourse. First, Hobbes’s discourse shows that friendship represents power, and that the specificity of friendly relationships is their equalitarian and non-contractual nature, as well as, the correspondence of gifts and gratitude through which an exchange of power and honours is achieved. Second, it focuses on the moral aspect of the problem highlighting the link between friendship and the ability to put oneself in another’s shoes, which constitutes the heart of the whole of the Hobbesian conception of natural law. Finally, it emphasises the possible political danger of the bonds which friendship can cement and the forms of cooperation that it is able to promote in spite of and against the State.
Keywords: Hobbes, friendship, power, natural law, politics
Francesco Toto
The purpose of this paper is to challenge the individualistic interpretation of Hobbesian subjectivity. Firstly, the paper focuses on: the formal definition of individual proposed by Hobbes; the biological implications of the concept of form used in this definition; the relationship between the form and the power to act and suffer. It thus shows the reasons for which the Hobbesian ontology can be understood as a relational ontology. Secondly, the article which the Hobbesian ontology can be understood as a relational ontology. Secondly, the article addresses the primacy of desire for power, the reasons for its conversion into a desire for recognition and its ability to promote forms of cooperation. This article highlights the relational constitution of Hobbes’ subjectivity and the impossibility of applying the category of constitution of Hobbes’ subjectivity and the impossibility of applying the category of individualism to his anthropology.
ABSTRACT: The aim of the article is to shed light on two problems, regarding the meaning and the role of the law of nature in the first half of Rousseau’s second Discourse. The first problem concerns the relationship between self-love and pity, that is, the two passions that Rousseau identifies as the fundamental drives of the law of nature. The second one concerns the way in which this law can effectively act upon men who live in the pure state of nature, since men in the pure state of nature seem to lack that kind of intelligence and freedom which are necessary to the development of any sort of morality. In order to solve these problems, the author of the article focuses on passages of the Discourse that are rarely taken into account by scholars, regarding in particular the way in which men interact with each other and, more generally, with other living beings. Through the analysis of specific cases, he demonstrates how in the Discourse the role of pity, first understood as an autonomous principle that can possibly stand in the way of self-love, is gradually marginalised in favour of self-love. Then, he shows how this subordination of the former passion to the latter leads towards a fundamentally utilitarian account of morality. As in Hobbes, also in Rousseau’s second Discourse no judgment is considered morally valid, except for the one that individuals may have of themselves. The boundary between moral actions and violence can therefore become vague and vanishing.
RÉSUMÉS Dans cet article, je montre la présence, chez Mandeville, de deux formes de participation du sujet aux passions d'autrui, dont la première est l'expression d'un attachement amoureux, tandis que la seconde s'émancipe de ce lien. Sur ces bases, je reconstruis le traitement mandevillien de cette seconde forme de sympathie en me concentrant sur l'une de ses expressions possibles, à savoir la pitié. Dans cette perspective, j'analyse d'abord les mécanismes épistémologiques qui sous-tendent cette passion, ainsi que son rapport avec l'amour de soi. Je mets ensuite en lumière les problèmes qui empêchent toute valorisation éthique de la pitié. De cette façon, j'essaie d'encadrer la question de la sympathie et de la pitié dans la complexité et les ambivalences de l'écriture mandevillienne. Mots-clés : Mandeville ; Sympathie ; Pitié ; Amour de soi ; Vertu.
This article demonstrates the presence, in Mandeville, of two forms of participation by the subject in the passions of others, the first of which is the expression of a loving attachment, while the second is emancipated from this bond. On this basis, it reconstructs Mandeville's treatment of this second form of sympathy by focusing on one of its possible expressions, namely pity. To this end, it first analyses the epistemological mechanisms underlying this passion, as well as its relationship with self-love. It then highlights the criticisms that prevent any ethical appreciation of this passion. In this way, it attempts to frame the question of sympathy and pity within the complexity and ambivalence of Mandeville's writing.
Roberto Bellarmino
De tous les auteurs chrétiens, le philosophe Hobbes est le seul qui ait bien vu le mal et le remède, qui ait osé proposer de réunir les deux têtes de l'aigle, et de tout ramener à l'unité politique, sans laquelle jamais État ni gouvernement ne sera bien constitué. Mais il a dû voir que l'esprit dominateur du christianisme était incompatible avec son système, et que l'intérêt du prêtre serait toujours plus fort que celui de l'État. Ce n'est pas tant ce qu'il y a d'horrible et de faux dans sa politique, que ce qu'il y a de juste et de vrai, qui l'a rendue odieuse.
Jean-Jacques Rousseau
Mon intervention recherche porte sur la théorie spinozienne de la reconnaissance. Son enjeu principal sera représenté par la conception spinozienne de la relation entre vertu et passions ; par sa réfraction dans les domaines de la rationalité pratique ; par les tensions qui la traversent et les transformations qu'elle subit; par son rapport à ses sources principales. Le désir de reconnaissance représente-t-il un moyen ou un obstacle relativement à la recherche rationnelle de l'autonomie et du bonheur? Comment permet-il de repenser l'articulation entre les domaines de la rationalité éthique, politique et religieuse? Quel est le rôle de la réception de Descartes ou de Hobbes dans l'évolution de la pensée spinozienne sur ces questions? Comment les présupposés des théories contemporaines de la reconnaissance et de leur interprétation de la modernité sont-ils remis en question par leur confrontation à la pensée spinozienne?
Kick-Off Meeting of the Italian National Research Project "Diet-Ethics. How Early Modern Ideas Shaped European Food Ethics"