Tanto mondo a un tratto da tutto il mondo: morene, murene e marosi e mimose, e il fuoco e il fuco e il falco e il frutto – come e dove potrò mettere il tutto? Queste foglie e scaglie, questi merli e tarli, lamponi e scorpioni – dove sistemarli? Lapilli, mirtilli, berilli e zampilli – grazie, ma ce n’è fin sopra i capelli. Dove andranno questo tripudio e trifoglio, tremore e cespuglio e turgore e scompiglio? Dove porti un ghiro e nascondi l’oro, che fare sul serio dell’uro e del toro? Già il biossido è cosa ben preziosa e cara, aggiungi la piovra, e in più la zanzara! Immagino il prezzo, benché esagerato – grazie, io davvero non l’ho meritato. Non è troppo per me il sole, l’aurora? Che cosa può farne l’umana creatura? Sono qui un istante, un solo minuto: non saprò del dopo, non l’avrò vissuto. Come distinguere il tutto dal vuoto? Dirò addio alle viole nel viaggio affrettato. Pur la più piccola – è una spesa folle: fatica di stelo, e il petalo, e il pistillo, una volta, da mai, a cas...
è soltanto una riscrittura della realtà.