So che questo tema è abbastanza trito e ritrito, eppure in questo momento me lo sento addosso più che mai. Ieri ero al telefono con mamma, e mi ha raccontato di essere stata da mia nonna che le ha raccontato di un colloquio di lavoro di un cugino, che sembra essere andato bene. Il che significa, il colloquio è per un contratto a tempo indeterminato (eh, be', ora incrociamo pure le dita per il cugino). Naturalmente la diretta conseguenza di questo discorso è il commento di mia nonna: «Eh, anche per la Michela mi piacerebbe una cosa così». Una cosa così sta per contratto a tempo indeterminato, se non si fosse capito. Mia mamma, che come sempre mi difende come se ne avessi bisogno, ha risposto che io ho la partita IVA e che lavoro, e anche tanto, e che in più il mio lavoro mi piace molto e non vorrei fare altro. Non so se finalmente mia madre abbia capito l'antifona, fatto sta che ha detto così, mentre fino all'anno scorso, saputo che mia quasi-cognata ha avuto un contr...
è soltanto una riscrittura della realtà.