Books by Emanuela Fogliadini
Il rapporto tra arte e architettura, nel contesto dello spazio liturgico cattolico, infiamma il d... more Il rapporto tra arte e architettura, nel contesto dello spazio liturgico cattolico, infiamma il dibattito tra architetti, artisti, liturgisti e fedeli. Le chiese di recente co-struzione sono state oggetto di feroci critiche o difese appassionate. Il ruolo pre-ponderante dell'architettura ha ridimensionato e talvolta cancellato la possibilità di programmi iconografici compiuti e coerenti, sostituiti da decori astratti o persi-no da pareti bianche. Per reagire all'impasse contemporanea della crisi dell'arte e dell'architettura per il culto, e riscoprire figure e simboli correlati allo spazio e al tempo della liturgia, un gruppo di esperti attinge alla lezione della storia passata, con particolare attenzione al Medioevo, e indaga le più recenti esperienze in ambi-to italiano, francese e serbo, facendo dialogare rappresentanti del Cattolicesimo e dell'Ortodossia. L'ampiezza geografica, temporale e confessionale della riflessione è volta a porre a confronto punti di vista diversi, persino contrapposti, nell'intento di contribuire-in maniera innovativa-alla ricerca sul tema capitale dello spazio sacro e del suo corredo iconografico. Spazio sacro e iconografia François BoespFlug teologo, storico dell'arte e storico delle religioni, è professore emerito dell'Università di Strasburgo. È stato editore letterario per le Éditions du Cerf, titolare della Chaire du Louvre nel 2010 e della Cattedra Benedetto xvi a Ratisbona nel 2013. Le sue numerose pubblicazioni si focalizzano sulla storia delle religioni e la rappresentazione del divino. Tra le più recenti, Le immagini di Dio. Una storia dell'Eterno nell'arte (2012) per Einaudi; Il pensiero delle immagini (2013) per Qiqajon; Le regard du Christ dans l'art iv-xxie siècle: temps et lieux d'un échange (2015) per Mame; Arcabas, un peintre en société con Régis Ladous (2018); Crucifixion. La Crucifixion dans l'art: un sujet planétaire (2019) per Bayard; Gesù fu veramente bambino? per Jaca Book (2020). Cristiano Cossu si è laureato presso la facoltà di Architettura di Firenze, dove dal 1993 al 2007 ha collaborato alle attività didattiche e di ricerca del Prof. all'attività di architetto anche quella di fotografo di architettura. Il suo percorso di ricerca è principalmente orientato all'approfondimento dell'arte e dell'architettura per la liturgia, nucleo centrale dell'attività professionale che comprende restauri, adeguamenti liturgici, progettazione di nuovi centri parrocchiali e la partecipazione a concorsi di architettura nazionali e internazionali. EmanuEla Fogliadini si occupa d'iconografia e storia della teologia bizantina-ortodossa. Dottore in Teologia e in Storia del Cristianesimo, è docente di Storia della Teologia dell'Oriente cristiano presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano e di Teologia ortodossa presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Milano e Pavia. Impegnata nella valorizzazione del confronto tra iconografia, liturgia e teologia nello studio dei programmi iconografici di edifici sacri, ha pubblicato svariati saggi, tra cui Il volto di Cristo. Gli Acheropiti del Salvatore nella Tradizione dell'Oriente cristiano (2011); L'immagine negata. Il concilio di Hieria e la formalizzazione ecclesiale dell'iconoclasmo (2013) e L'invenzione dell'immagine sacra. Il secondo concilio di Nicea e la legittimazione ecclesiale dell'immagine sacra (2015) per Jaca Book. ada toni si è laureata presso la facoltà di Architettura di Firenze, dove dal 1989 al 2007 ha collaborato alle attività didattiche e di ricerca del Prof. Giancarlo Leoncilli Massi, Ordinario di Composizione Architettonica. Presso il medesimo ateneo ha conseguito il Diploma di specializzazione in Storia, analisi e valutazione dei beni architettonici e ambientali, e il Dottorato di ricerca in Progettazione architettonica e urbana, dedicando entrambe le tesi al tema dello spazio per il culto cattolico. Nel 2008 ha inoltre conseguito il diploma di Master di II livello in Architettura, Arte sacra e Liturgia, e dal 2010 è membro della Commissione Arte Sacra dell'Arcidiocesi di Otranto. Il suo percorso di ricerca è principalmente orientato all'approfondimento dell'arte e dell'architettura per la liturgia, nucleo centrale dell'attività professionale che comprende restauri, adeguamenti liturgici, progettazione di nuovi centri parrocchiali e la partecipazione a concorsi di architettura nazionali e internazionali.
Il Natale nell'arte d'Oriente e d'Occidente, 2020
La nascita di Gesù, concepito misteriosamente dallo Spirito Santo nel grembo di una giovane donna... more La nascita di Gesù, concepito misteriosamente dallo Spirito Santo nel grembo di una giovane donna vergine di nome Maria, è la pietra angolare della Buona Novella e di tutta la dottrina cristiana sul Verbo di Dio fatto uomo. Evento razionalmente inspiegabile ma fonte di grandi speranze, la Natività è stata oggetto, un secolo dopo l'altro, della contemplazione e dello stupore di sapienti e fedeli. Celebrata e rappresentata nell'arte dagli inizi del cristianesimo ai giorni nostri, ha brillato in tutte le epoche e in tutti i continenti raggiunti dalla diffusione del Vangelo. Questo libro presenta una selezione di cinquanta opere d'arte. La più antica Natività risale al iv secolo e la più recente è del 2018. Ognuna è riprodotta a piena pagina, arricchita da un commento descrittivo, che ne evidenzia il contesto storico e le fonti letterarie, teologiche, artistiche di ispirazione e interpretazione. I due autori, teologi e storici dell'arte, sono desiderosi di coinvolgere il lettore e risvegliare una viva attenzione verso ogni opera e verso gli artisti che hanno immaginato un evento del quale non si finirà mai di esplorarne la forza.
L'Annunciazione nell'arte d'Oriente e d'Occidente, 2020
L’Annunciazione a Maria non è l’unica Annunciazione riportata dalla Bibbia, ma è senza dubbio que... more L’Annunciazione a Maria non è l’unica Annunciazione riportata dalla Bibbia, ma è senza dubbio quella che ha conosciuto una fortuna eccezionale nella storia dell’arte cristiana, al punto da essere fonte d’ispirazione per un patrimonio di immagini di ineguagliabile ricchezza. Un patrimonio accumulato dalle origini dell’arte cristiana ai giorni nostri e sviluppatosi su tutti i supporti e in tutti i formati, in Oriente come in Occidente, e in tutte le regioni del mondo unite dall’annuncio della Buona Novella, di cui l’Annunciazione è, per così dire, la «porta d’accesso».
Gli autori hanno selezionato un campione rappresentativo di opere d’arte quelle che hanno ritenuto più belle, più rappresentative, più finemente concepite e più degne di attenzione e contemplazione. Ciascuna di esse è riprodotta a piena pagina e dettagliatamente descritta da un testo di commento, attraverso il ricorso alle fonti storiche che ricostruiscono i loro committenti e destinatari, la loro produzione e la loro funzione.
Alcune delle opere, molto recenti, hanno il merito di suggerire al lettore come la lunga storia della traduzione e della trasmissione del Vangelo in immagini, allo stesso tempo fedeli e creativamente innovatrici, continui nel tempo, ben lungi dall’essere compiuta.
La Risurrezione di Cristo nell'arte d'Oriente e d'Occidente, 2019
La Risurrezione di Cristo è l'affermazione centrale della fede cristiana. «Se Cristo non è risort... more La Risurrezione di Cristo è l'affermazione centrale della fede cristiana. «Se Cristo non è risorto-non temeva di affermare san Paolo-la nostra predicazio-ne è vana e vana è anche la nostra fede» (1 Corinzi 15,14). Sebbene questo misterioso evento non abbia avuto testimoni oculari, esso fu evocato e celebrato nell'arte di ispirazione cristiana dai primi secoli ai giorni nostri. Ma in che modo? Questo libro presenta, in ordine cronologico, una selezione di 50 opere d'arte di diverse epoche, differenti origini geografiche, vari supporti, realizzate per svariati scopi. La più antica risale al iv secolo e la più recente è stata dipinta nel 2017. Ogni opera è riprodotta a piena pagina, accom-pagnata da un commento storico-artistico e teologico. Nel volume emerge la proficua tensione tra la tenden-za preponderante nell'arte occidentale che raffigura la Risurrezione di Cristo come un'uscita vittoriosa dalla tomba, mentre l'arte degli Orienti cristiani e dell'Or-todossia ha preferito, dall'inizio fino all'epoca con-temporanea, mettere in luce gli effetti salvifici della morte e Risurrezione di Cristo, rappresentando Cristo che discende agli Inferi ed estrae «con mano potente e braccio teso» (Salmo 136,12) Adamo ed Eva e tutti i Giusti dell'Antica Alleanza. Il libro colma un'anoma-la lacuna-non vi è, infatti, un testo di riferimento su questo argomento fondamentale-e presenta in una nuova prospettiva sia il carattere multiforme dell'arte cristiana che le recenti domande sul concetto stesso di Risurrezione che animano le discussioni tra i teologi europei dell'ultimo decennio.
LA CRUCIFIXION DANS L’ART - UN SUJET PLANÉTAIRE, 2019
Il aura fallu quatre siècles après la mort du Christ pour que les chrétiens se risquent à le figu... more Il aura fallu quatre siècles après la mort du Christ pour que les chrétiens se risquent à le figurer en croix. Et il en faudra encore une dizaine pour que ce sujet inspire des oeuvres enracinées dans d'autres cultures du monde : africaines, sud-américaines... Entre-temps, le Christ en croix sera devenu le symbole identitaire du christianisme et le restera jusqu'à la fin du xix e siècle. La crucifixion est désormais l'un des sujets-symboles les plus universels qui soient. Il est perçu et utilisé comme le motif visuel le plus éloquent pour dénoncer les maltraitances infligées à des populations ou à des personnes assimilables à des « crucifiées ».
Dans ce livre ambitieux et audacieux, riche de quelque
300 reproductions en couleurs, qui relève le double défi d’une approche transpériodique et transcontinentale du sujet, François Bœspflug raconte une aventure iconographique passionnante et encore mal connue, depuis l’Antiquité jusqu’à aujourd’hui.
L'église d'Abu Gosh. 850 ans de regards sur les fresques d'une église franque en Terre sainte, sous la direction de J.-B. Delzant, Paris, TohuBohu éditions, 2018. , 2018
Quatrième de couverture:
"Regards croisés sur les fresques d'une église franque, aujourd'hui prop... more Quatrième de couverture:
"Regards croisés sur les fresques d'une église franque, aujourd'hui propriété française en pleine coeur d'un village arabe en Israël.
Peintes par des artistes byzantins au XIIe siècle, les scènes que l'on pensait perdues ont été sauvées des ravages du temps à la faveur de la restauration des années 2000. Elles réapparaissent en pleine lumière, pour se faire le témoignage magnifique et rare de l'art du royaume latin de Jérusalem.
Le raffinement et les couleurs éclatantes des fresques redonnent vie à cet édifice médiéval."
En dehors de la division de soi-même à cause du péché, de la fondation d’une famille et de l’expé... more En dehors de la division de soi-même à cause du péché, de la fondation d’une famille et de l’expérience de la vieillesse, le Christ a tout connu de l’existence humaine – y compris, à travers l’épisode de la Fuite en Égypte, l’expérience de l’exil et de l’expatriation.
Dans cet ouvrage richement illustré, François Boesp ug et Emanuela Fogliadini mettent en lumière les raisons de la fécondité insoupçonnée de ce thème icono- graphique et l’évolution de son traitement au cours des siècles – du conte merveilleux issu de la tradition des écrits apocryphes à la prise en compte de la réalité cruelle de l’exil, beaucoup plus respectueuse de la réalité de l’Incarnation.
Ainsi l’histoire de l’art rejoint-elle l’actualité la plus brûlante, et contribue-t-elle, à sa mesure, à propager un message d’espérance.
La Santa Famiglia, costituita da Gesù, Maria e Giuseppe, ha dovuto affrontare, come molte persone... more La Santa Famiglia, costituita da Gesù, Maria e Giuseppe, ha dovuto affrontare, come molte persone dell’epoca contemporanea o dei secoli scorsi, la migrazione volontaria, lo spaesamento, l’immigrazione verso un paese straniero? L’obiettivo principale di questo libro d’arte e di teologia è rispondere a questa domanda in modo preciso, attraverso l’analisi di trenta opere d’arte scelte attentamente, che sono rappresentative delle diverse interpretazioni che la Fuga in Egitto, evocata dall’evangelista Matteo, ha ricevuto dalle origini dell’arte cristiana fino ai nostri giorni, in Oriente come in Occidente. Come fu presentato quell’esodo forzato, quali furono le tappe, quanto tempo durò il viaggio e il soggiorno in Egitto? Il silenzio dei testi canonici ha lasciato carta bianca all’immaginazione. Alcuni pittori, stimolati dai testi apocrifi, dai committenti e dalle varie correnti spirituali, composero su questo tema delle opere artistiche nelle quali la dose di meraviglia fu considerevole, al punto che alcuni dipinti, i più numerosi, hanno reso la fuga in Egitto un viaggio dai tratti quasi turistici, scortato dagli angeli e arricchito di miracoli, segnato dall’accoglienza calorosa delle popolazioni locali. Altri dipinti, invece, in particolare dalla fine del Medioevo, suggeriscono, talvolta in modo commovente, la solitudine dei genitori di Gesù, il loro senso di spaesamento nel paese dei faraoni.
Ogni opera, riprodotta a piena pagina, è spiegata a livello storico-artistico e teologico, con un linguaggio puntuale e accessibile.
I due autori, che costituiscono un’équipe consolidata sui rispettivi temi – Emanuela Fogliadini è esperta dell’iconografia bizantina-ortodossa e François Bœspflug dell’ampio ventaglio dell’arte occidentale –, hanno già collaborato in svariate pubblicazioni e, per Jaca, sul tema della Natività di Cristo nell’arte d’Oriente e d’Occidente, ottenendo un ottima risposta del pubblico.
L’art chrétien en Orient et en Occident : deux conceptions, deux traditions irréconciliables?
Deu... more L’art chrétien en Orient et en Occident : deux conceptions, deux traditions irréconciliables?
Deux mondes, deux conceptions chrétiennes de l’art religieux et de la représentation de Dieu. Le christianisme oriental, byzantin et orthodoxe, et le christianisme occidental, en particulier le monde catholique. L’art chrétien s’est divisé entre Orient et Occident. Com- ment ? Pourquoi ? Le présent ouvrage se propose de faire à la fois un diagnostic et une prospective en trois grandes étapes : dépasser les idées reçues qui con nent à la caricature ; mettre le doigt sur les véritables points de désaccord entre les visions de l’image religieuse ; et en n dresser un état des lieux actuel.
Cet essai audacieux et illustré, réveille, à partir d’une solide docu- mentation théologique et historique, un débat fondateur qui apparaît aujourd’hui d’une grande actualité.
Durant les premiers siècles de son histoire, le christianisme fut sans image. Il a ensuite accept... more Durant les premiers siècles de son histoire, le christianisme fut sans image. Il a ensuite accepté progressivement l'existence d'un art sacré figuratif, non sans traverser une grave « Querelle des images ». Celle-ci verra s'affronter durant un siècle et demi partisans et adversaires des images, ces derniers étant nombreux dans l'Église, y compris parmi les évêques et dans les milieux monastiques. L'Orient byzantin finira par reconnaître la légitimité des icônes, en particulier au concile de Nicée II (787) et lors du Triomphe de l'orthodoxie (843). Mais cela n'a pu se faire qu'au prix d'une réduction de la Controverse iconoclaste à une série de troubles sans portée intellectuelle. Ce livre rétablit la vérité. Il démontre que l'enjeu du débat fut théologique. Il s'agissait de savoir si l'existence d'icônes respectait les décisions du concile de Chalcédoine (451) concernant l'union des deux natures divine et humaine en Jésus-Christ. Unissant les méthodes respectives de l'histoire et de la théologie, Emanuela Fogliadini analyse la Crise iconoclaste à la lumière du concile de Hieria (754) et établit de manière convaincante que ceux qui contestaient la légitimité des images ont paradoxalement beaucoup contribué à la naissance d'une véritable théologie de l'icône.
La nascita di Cristo ha sconvolto la storia dell’umanità con l’idea che un Dio, nel pensiero dell... more La nascita di Cristo ha sconvolto la storia dell’umanità con l’idea che un Dio, nel pensiero delle grandi religioni trascendente e diverso, può diventare un uomo come gli altri. La teologia e l’arte, la liturgia e la pietà hanno dato ampio spazio al dogma cardine del cristianesimo. A un mondo che a tutte le latitudini celebra ormai il Natale come una festa di cui spesso dimentica, o addirittura ignora, il significato originario, si contrappone il plurisecolare discorso per immagini dell’arte cristiana. Il volume riflette sul tema spaziando tra la solenne iconografia degli Orienti cristiani e i capolavori dell’Occidente. La più antica immagine raffigurata risale al IV secolo e la più recente al 1975. Ogni opera è riprodotta a piena pagina, arricchita da un commento descrittivo, che valorizza il contesto storico, le risorse dell’esegesi e i commenti patristici, oltre alla storia dell’arte e della teologia. I due autori, un’équipe consolidata sui rispettivi temi e che collabora su svariati progetti, si sono impegnati per rendere la scoperta sulla natività di Cristo nell’arte un affascinante viaggio tra estetica e teologia.
La résurrection du Christ est l'affi rmation centrale de la foi chrétienne. « Si le Christ n'est ... more La résurrection du Christ est l'affi rmation centrale de la foi chrétienne. « Si le Christ n'est pas ressuscité », n'a pas craint d'affi rmer saint Paul, « notre prédication est vaine, et vaine aussi est notre foi » (1 Co 15, 14). Bien que cet événement mystérieux n'ait pas eu de témoin oculaire, il a été évoqué et célébré dans l'art d'inspiration chrétienne dès les premiers siècles et jusqu'à nos jours. Mais de quelle manière ? Le présent ouvrage présente une sélection de 35 oeuvres d'origines géo-graphiques diverses, sur des supports et dans des formats très variés, pour des usages diff érents. La plus ancienne remonte aux années 400 et la plus récente date de 2014. Chacune d'elles est d'abord soigneusement reproduite en pleine page et commentée avec les ressources de l'exégèse, de l'histoire de l'art et de la théologie et le secours éventuel de reproductions de détails. Il s'en dégage au total une tension parlante et féconde entre la tendance dominante dans l'art d'Occident jusqu'au xx e siècle exclu, de représenter la résurrection du Christ comme une triomphale sortie du tombeau, suivie immédiatement d'une lévitation évoquant l'Ascension, tandis que l'art d'Orient a suivi, jusqu'à nos jours inclus, majoritairement, une tout autre piste, celle des eff ets salvifi ques de la descente du Christ aux enfers, c'est-à-dire dans le domaine des morts, où il commence par extraire « à bras fort et à main étendue » les Justes de l'Ancienne Alliance, au premier rang desquels Adam et Ève.
Comments to a part of the Collection of the icons of the rich collection of the Studio Teologico ... more Comments to a part of the Collection of the icons of the rich collection of the Studio Teologico Sant'Antonio of Bologna. Emanuela Fogliadini describes each iconographical theme and comments the theological subject.
La raffigurazione del divino è tra le espressioni più problema- tiche e affascinanti del cristian... more La raffigurazione del divino è tra le espressioni più problema- tiche e affascinanti del cristianesimo. L’arte sacra è stata protagonista di una storia articolata sia nel rapporto dialettico con la Parola sia nella sua piena affermazione dopo qualche secolo di silenziosa assenza.
Il volume ripercorre il retroterra teologico dell’itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell’iconocla- smo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle declinazioni estetiche e teologiche assunte nel cristianesimo d’Oriente e d’Occidente. Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d’arte, l’intento è indagare il senso, il compito e il ruolo dell’immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero su questo tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel continuo confronto tra Occidente e Oriente.
La raffigurazione del volto di Cristo è un soggetto talmente diffuso e consolidato nella visione ... more La raffigurazione del volto di Cristo è un soggetto talmente diffuso e consolidato nella visione figurativa cristiana che ipotizzare un cristianesimo aniconico o addirittura contrario alle immagini sacre si configura come un’impresa innaturale. I dipinti a soggetto religioso sono pietre miliari della storia del cristianesimo, hanno affascinato e forgiato l’arte occidentale, risplendono come l’anima estetica delle chiese, sono diventati parte integrante del patrimonio cristiano. Il successo che l’arte sacra conobbe lungo i secoli affonda però le sue radici in un dibattito teologico, religioso, artistico, politico che ebbe una lunga, spesso critica, gestazione nei primi nove secoli della storia cristiana. In particolare l’Oriente bizantino, tra l’VIII e il IX secolo, fu protagonista di un accesso dibattito, di una vera e propria contestazione rispetto alla possibilità e plausibilità di raffigurare il volto di Cristo, vero Dio e vero uomo. Tale discussione, che scandagliò il problema cristologico in termini tanto acuti e profondi da rendere omaggio alla proverbiale finezza del ragionamento bizantino, rappresenta il cuore del problema della restituzione in forme e colori del volto del Logos incarnato.
Con acribia e rigore critico, Emanuela Fogliadini ricostruisce l’evoluzione storica e teologica delle prese di posizioni successive sulla raffigurazione di Cristo e del sacro, motivando il passaggio da un cristianesimo inizialmente aniconico all’interpretazione di un Oriente cristiano in cui addirittura le immagini religiose furono investite nel secondo concilio di Nicea di un valore culturale e devozionale e di un’aura teologica e rivelativa che cambiò radicalmente il corso della storia dell’arte e della teologia cristiana e allontanò definitivamente sulla questione il mondo latino da quello bizantino. Il volume è attento a ricostruire e considerare in una prospettiva scientifica le ragioni degli opposti schieramenti, inquadrandoli in un universo storico, religioso, politico e geografico dai tratti complessi e affascianti, districandosi abilmente nel vortice di condanne e promozioni che si susseguirono nel corso della controversia iconoclasta, scandagliando i rapporti con l’aniconismo ebraico e islamico, per restituire la novità e la peculiarità della dottrina iconica del secondo concilio di Nicea. Questa, decretata quasi come un atto di coraggio sotto il fuoco di un iconoclasmo seducente e potente, conobbe un successo dai tratti strabilianti, in termini di durata e diffusione, che ancora oggi anima la liturgia, la teologia, la vita devozionale dell’Oriente e interroga l’Occidente cristiano che, pur abituato a un’intimità con una rappresentazione anche antropomorfa del sacro, cerca tra i tratti rarefatti delle icone un’eco del divino.
Il tema dell’immagine ha sempre accompagnato la storia del cristianesimo: un’iniziale aniconismo,... more Il tema dell’immagine ha sempre accompagnato la storia del cristianesimo: un’iniziale aniconismo, influenzato dal divieto veterotestamentario di farsi immagini di Dio si sarebbe aperto, con il passare dei secoli e non senza resistenze, a una piena accettazione delle immagini sacre, a cui la tradizione dell’Oriente bizantino riconobbe una natura teologica di primaria importanza in ordine alla rivelazione del mistero cristiano. In questa ricostruzione l’iconoclasmo e la negazione delle immagini sono state lette come una crisi, un’interruzione dolorosa in un mondo ormai votato al culto dei tratti di Cristo e dei santi fissati nelle icone. Il cristianesimo delle origini tuttavia, pur tra ostacoli e discussioni, ha realmente accolto e promosso la possibilità delle raffigurazioni religiose? Le lotte iconoclaste furono davvero un momento di crisi o piuttosto l’apice di un cristianesimo spirituale come fu quello dei primi otto secoli? Gli imperatori iconoclasti imposero la propria linea teologica a un clero favorevole alle immagini sacre o piuttosto furono i difensori convinti di un aniconismo che nel contesto del cristianesimo bizantino rappresentava una tendenza diffusa? Da quando la Chiesa d’Oriente ha iniziato a credere che le icone fossero “irruzione dell’eternità nel tempo”? Emanuela Fogliadini si tuffa nel più discusso e complesso capitolo della storia delle icone, la controversia iconoclasta, analizzandola dall’interno del dibattito teologico messo in atto da vescovi, imperatori e concili che, proprio nel negare la legittimità dell’immagine, se per un verso ne annullarono il tratto idolatrico, per l’altro produssero come paradossale reazione l’insorgere e il consolidarsi stesso della teologia dell’icona.
Cristo lasciò personalmente e direttamente i tratti del proprio volto impressi su un panno. È que... more Cristo lasciò personalmente e direttamente i tratti del proprio volto impressi su un panno. È questo l’affascinante e misterioso inizio che accomuna le icone Acheropite di Cristo. Immagini “non fatte da mano d’uomo”, pressoché sconosciute al mondo occidentale, rappresentano invece il fondamento della ritrattistica dell’Oriente cristiano per quanto riguarda il volto di Gesù. Icone straordinarie che fondano la teologia e la storia dell’arte o piuttosto immagini inventate dalla Chiesa per legittimare il culto delle rappresentazioni sacre in un’epoca di violenti dibattiti come fu quella delle lotte iconoclaste? Il libro di Emanuela Fogliadini risponde a queste domande, con uno studio completo sugli Acheropiti di Cristo, di cui nessuno si era più fatto carico, in modo così sistematico, da oltre un secolo, dopo il monumentale lavoro di E. von Dobschütz. Una rigorosa analisi dei fondamenti teologici, accompagnata da un viaggio entusiasmante tra le avventure e i misteriosi intrecci di cui furono protagoniste queste sorprendenti icone, offre un quadro dettagliato sul tema e restituisce agli Acheropiti di Cristo il fondamento teologico-dogmatico di cui godono nell’ambito del cristianesimo ortodosso. Tra le pagine di un libro, la cui lettura coinvolgerà totalmente il lettore, emerge il confronto tra le prospettive teologiche ed artistiche di Oriente ed Occidente sugli Acheropiti di Cristo e, più in generale, sulle icone e la teologia tutta.
Atti del Convegno teologico-filosofico "Religioni, libertà, potere"
Papers by Emanuela Fogliadini
Gli Acheropiti: straordinari ritratti del volto di Cristo “creati” dallo stesso Verbo di Dio oppu... more Gli Acheropiti: straordinari ritratti del volto di Cristo “creati” dallo stesso Verbo di Dio oppure ingegnose invenzioni della comunità cristiana per legittimare le immagini sacre? È questo il fulcro attorno a cui si muove da secoli la ricerca sulle “immagini non fatte da mano d’uomo”. L’indagine su tali rappresentazioni deve primariamente partire da una ricontestualizzazione del tema nel loro alveo d’origine: la Tradizione delle icone nell’Oriente cristiano. Solo cogliendo l’essenza teologica delle icone la ricerca potrà affrontare gli Acheropiti in senso globale, per il valore dogmatico, liturgico e rivelativo che hanno svolto e continuano a giocare nell’Ortodossia, integrando tali dati imprescindibili con i risultati degli studi storico-critici
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Books by Emanuela Fogliadini
Gli autori hanno selezionato un campione rappresentativo di opere d’arte quelle che hanno ritenuto più belle, più rappresentative, più finemente concepite e più degne di attenzione e contemplazione. Ciascuna di esse è riprodotta a piena pagina e dettagliatamente descritta da un testo di commento, attraverso il ricorso alle fonti storiche che ricostruiscono i loro committenti e destinatari, la loro produzione e la loro funzione.
Alcune delle opere, molto recenti, hanno il merito di suggerire al lettore come la lunga storia della traduzione e della trasmissione del Vangelo in immagini, allo stesso tempo fedeli e creativamente innovatrici, continui nel tempo, ben lungi dall’essere compiuta.
Dans ce livre ambitieux et audacieux, riche de quelque
300 reproductions en couleurs, qui relève le double défi d’une approche transpériodique et transcontinentale du sujet, François Bœspflug raconte une aventure iconographique passionnante et encore mal connue, depuis l’Antiquité jusqu’à aujourd’hui.
"Regards croisés sur les fresques d'une église franque, aujourd'hui propriété française en pleine coeur d'un village arabe en Israël.
Peintes par des artistes byzantins au XIIe siècle, les scènes que l'on pensait perdues ont été sauvées des ravages du temps à la faveur de la restauration des années 2000. Elles réapparaissent en pleine lumière, pour se faire le témoignage magnifique et rare de l'art du royaume latin de Jérusalem.
Le raffinement et les couleurs éclatantes des fresques redonnent vie à cet édifice médiéval."
Dans cet ouvrage richement illustré, François Boesp ug et Emanuela Fogliadini mettent en lumière les raisons de la fécondité insoupçonnée de ce thème icono- graphique et l’évolution de son traitement au cours des siècles – du conte merveilleux issu de la tradition des écrits apocryphes à la prise en compte de la réalité cruelle de l’exil, beaucoup plus respectueuse de la réalité de l’Incarnation.
Ainsi l’histoire de l’art rejoint-elle l’actualité la plus brûlante, et contribue-t-elle, à sa mesure, à propager un message d’espérance.
Ogni opera, riprodotta a piena pagina, è spiegata a livello storico-artistico e teologico, con un linguaggio puntuale e accessibile.
I due autori, che costituiscono un’équipe consolidata sui rispettivi temi – Emanuela Fogliadini è esperta dell’iconografia bizantina-ortodossa e François Bœspflug dell’ampio ventaglio dell’arte occidentale –, hanno già collaborato in svariate pubblicazioni e, per Jaca, sul tema della Natività di Cristo nell’arte d’Oriente e d’Occidente, ottenendo un ottima risposta del pubblico.
Deux mondes, deux conceptions chrétiennes de l’art religieux et de la représentation de Dieu. Le christianisme oriental, byzantin et orthodoxe, et le christianisme occidental, en particulier le monde catholique. L’art chrétien s’est divisé entre Orient et Occident. Com- ment ? Pourquoi ? Le présent ouvrage se propose de faire à la fois un diagnostic et une prospective en trois grandes étapes : dépasser les idées reçues qui con nent à la caricature ; mettre le doigt sur les véritables points de désaccord entre les visions de l’image religieuse ; et en n dresser un état des lieux actuel.
Cet essai audacieux et illustré, réveille, à partir d’une solide docu- mentation théologique et historique, un débat fondateur qui apparaît aujourd’hui d’une grande actualité.
Il volume ripercorre il retroterra teologico dell’itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell’iconocla- smo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle declinazioni estetiche e teologiche assunte nel cristianesimo d’Oriente e d’Occidente. Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d’arte, l’intento è indagare il senso, il compito e il ruolo dell’immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero su questo tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel continuo confronto tra Occidente e Oriente.
Con acribia e rigore critico, Emanuela Fogliadini ricostruisce l’evoluzione storica e teologica delle prese di posizioni successive sulla raffigurazione di Cristo e del sacro, motivando il passaggio da un cristianesimo inizialmente aniconico all’interpretazione di un Oriente cristiano in cui addirittura le immagini religiose furono investite nel secondo concilio di Nicea di un valore culturale e devozionale e di un’aura teologica e rivelativa che cambiò radicalmente il corso della storia dell’arte e della teologia cristiana e allontanò definitivamente sulla questione il mondo latino da quello bizantino. Il volume è attento a ricostruire e considerare in una prospettiva scientifica le ragioni degli opposti schieramenti, inquadrandoli in un universo storico, religioso, politico e geografico dai tratti complessi e affascianti, districandosi abilmente nel vortice di condanne e promozioni che si susseguirono nel corso della controversia iconoclasta, scandagliando i rapporti con l’aniconismo ebraico e islamico, per restituire la novità e la peculiarità della dottrina iconica del secondo concilio di Nicea. Questa, decretata quasi come un atto di coraggio sotto il fuoco di un iconoclasmo seducente e potente, conobbe un successo dai tratti strabilianti, in termini di durata e diffusione, che ancora oggi anima la liturgia, la teologia, la vita devozionale dell’Oriente e interroga l’Occidente cristiano che, pur abituato a un’intimità con una rappresentazione anche antropomorfa del sacro, cerca tra i tratti rarefatti delle icone un’eco del divino.
Papers by Emanuela Fogliadini
Gli autori hanno selezionato un campione rappresentativo di opere d’arte quelle che hanno ritenuto più belle, più rappresentative, più finemente concepite e più degne di attenzione e contemplazione. Ciascuna di esse è riprodotta a piena pagina e dettagliatamente descritta da un testo di commento, attraverso il ricorso alle fonti storiche che ricostruiscono i loro committenti e destinatari, la loro produzione e la loro funzione.
Alcune delle opere, molto recenti, hanno il merito di suggerire al lettore come la lunga storia della traduzione e della trasmissione del Vangelo in immagini, allo stesso tempo fedeli e creativamente innovatrici, continui nel tempo, ben lungi dall’essere compiuta.
Dans ce livre ambitieux et audacieux, riche de quelque
300 reproductions en couleurs, qui relève le double défi d’une approche transpériodique et transcontinentale du sujet, François Bœspflug raconte une aventure iconographique passionnante et encore mal connue, depuis l’Antiquité jusqu’à aujourd’hui.
"Regards croisés sur les fresques d'une église franque, aujourd'hui propriété française en pleine coeur d'un village arabe en Israël.
Peintes par des artistes byzantins au XIIe siècle, les scènes que l'on pensait perdues ont été sauvées des ravages du temps à la faveur de la restauration des années 2000. Elles réapparaissent en pleine lumière, pour se faire le témoignage magnifique et rare de l'art du royaume latin de Jérusalem.
Le raffinement et les couleurs éclatantes des fresques redonnent vie à cet édifice médiéval."
Dans cet ouvrage richement illustré, François Boesp ug et Emanuela Fogliadini mettent en lumière les raisons de la fécondité insoupçonnée de ce thème icono- graphique et l’évolution de son traitement au cours des siècles – du conte merveilleux issu de la tradition des écrits apocryphes à la prise en compte de la réalité cruelle de l’exil, beaucoup plus respectueuse de la réalité de l’Incarnation.
Ainsi l’histoire de l’art rejoint-elle l’actualité la plus brûlante, et contribue-t-elle, à sa mesure, à propager un message d’espérance.
Ogni opera, riprodotta a piena pagina, è spiegata a livello storico-artistico e teologico, con un linguaggio puntuale e accessibile.
I due autori, che costituiscono un’équipe consolidata sui rispettivi temi – Emanuela Fogliadini è esperta dell’iconografia bizantina-ortodossa e François Bœspflug dell’ampio ventaglio dell’arte occidentale –, hanno già collaborato in svariate pubblicazioni e, per Jaca, sul tema della Natività di Cristo nell’arte d’Oriente e d’Occidente, ottenendo un ottima risposta del pubblico.
Deux mondes, deux conceptions chrétiennes de l’art religieux et de la représentation de Dieu. Le christianisme oriental, byzantin et orthodoxe, et le christianisme occidental, en particulier le monde catholique. L’art chrétien s’est divisé entre Orient et Occident. Com- ment ? Pourquoi ? Le présent ouvrage se propose de faire à la fois un diagnostic et une prospective en trois grandes étapes : dépasser les idées reçues qui con nent à la caricature ; mettre le doigt sur les véritables points de désaccord entre les visions de l’image religieuse ; et en n dresser un état des lieux actuel.
Cet essai audacieux et illustré, réveille, à partir d’une solide docu- mentation théologique et historique, un débat fondateur qui apparaît aujourd’hui d’une grande actualité.
Il volume ripercorre il retroterra teologico dell’itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell’iconocla- smo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle declinazioni estetiche e teologiche assunte nel cristianesimo d’Oriente e d’Occidente. Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d’arte, l’intento è indagare il senso, il compito e il ruolo dell’immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero su questo tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel continuo confronto tra Occidente e Oriente.
Con acribia e rigore critico, Emanuela Fogliadini ricostruisce l’evoluzione storica e teologica delle prese di posizioni successive sulla raffigurazione di Cristo e del sacro, motivando il passaggio da un cristianesimo inizialmente aniconico all’interpretazione di un Oriente cristiano in cui addirittura le immagini religiose furono investite nel secondo concilio di Nicea di un valore culturale e devozionale e di un’aura teologica e rivelativa che cambiò radicalmente il corso della storia dell’arte e della teologia cristiana e allontanò definitivamente sulla questione il mondo latino da quello bizantino. Il volume è attento a ricostruire e considerare in una prospettiva scientifica le ragioni degli opposti schieramenti, inquadrandoli in un universo storico, religioso, politico e geografico dai tratti complessi e affascianti, districandosi abilmente nel vortice di condanne e promozioni che si susseguirono nel corso della controversia iconoclasta, scandagliando i rapporti con l’aniconismo ebraico e islamico, per restituire la novità e la peculiarità della dottrina iconica del secondo concilio di Nicea. Questa, decretata quasi come un atto di coraggio sotto il fuoco di un iconoclasmo seducente e potente, conobbe un successo dai tratti strabilianti, in termini di durata e diffusione, che ancora oggi anima la liturgia, la teologia, la vita devozionale dell’Oriente e interroga l’Occidente cristiano che, pur abituato a un’intimità con una rappresentazione anche antropomorfa del sacro, cerca tra i tratti rarefatti delle icone un’eco del divino.
From this desire we have given life to a rich curriculum of courses and points of focus –through an online platform that enables interactive exchange among participants – to enhance and instruct on the plurality of Christian art, its underlying theological content, and the different points of view of the principal Christian faiths.
Il ruolo della lingua greca nella diffusione del pensiero cristiano
Preso atto della crisi che ha colpito l’arte e l’architettura per il culto, ciò che si intende proporre è un sereno spazio di confronto in cui tornare a mettere a fuoco l’essenziale, riscoprendo le figure e i simboli più intimamente correlati allo spazio e al tempo della liturgia. Tale obiettivo sarà perseguito attingendo alla preziosa lezione della storia passata e recente attraverso un dialogo con i rappresentanti di Cattolicesimo e Ortodossia, tracciando un virtuale percorso di approfondimento la cui prima e ambiziosa tappa affronterà il tema capitale dello spazio sacro e del suo corredo iconografico.
L’ampiezza geografico-temporale della riflessione e la volontà di radunare punti di vista diversi conferiscono all’iniziativa un respiro internazionale e un evidente carattere di novità, che si auspica potranno contribuire al cammino di ricerca sviluppatosi negli ultimi anni e al dialogo tra le principali componenti della fede cristiana.
ICONOGRAPHY OF PAIN
Rijeka, 31 May – 01 June, 2018
Los monoteísmos abrahámicos y las imágenes: un panorama
EMANUELA FOGLIADINI
Las imágenes sagradas en Bizancio (siglos VI-IX): Teología e iconografía entre mito y realidad
CONTINUITÀ O DISCONTINUITÀ?
Sacramenti, pratiche spirituali
e liturgia fra il 1450 e il 1600
STORIA E STORIOGRAFIA DELL’ARTE
DAL RINASCIMENTO AL BAROCCO IN EUROPA E NELLE AMERICHE
JEUDI 16 MAI À 18H
e Ti vengo a cercare Sulla nascita di Cristo e l'infanzia delle Icone
By Father Benedetto, Prof. Francois Boespflug, Prof. Emanuela Fogliadini
François Boespflug ed Emanuela Fogliadini presentano gli Atti del Convegno proposto dall’Istituto
Superiore di Studi Religiosi Beato Paolo VI, opera di eminenti studiosi italiani ed esteri, svoltosi a Villa
Cagnola dal 23 al 25 febbraio di quest’anno.
L’intento è ripercorrere le fasi del rapporto tra Lutero e le immagini sacre, ricostruendo il quadro di un
dibattito intenso e appassionante che segnò la storia della Riforma, fino ai nostri giorni.
Alla fine del 1664 venne pubblicata la prima descrizione a stampa in latino delle raccolte, ad opera di Paolo Maria Terzaghi. il Musaeum Septalianum. Due anni dopo fu stampata l'edizione italiana dell'opera, a cura di Pietro Francesco Scarabelli, con una stesura più divulgativa. Di quest’opera in volgare venne tirata una seconda edizione, aggiornata con le nuove acquisizioni e corredata da una stampa di Cesare Fiori che propone una immaginaria veduta della galleria in palazzo Settala di via Pantano.
Parallela all’iniziativa editoriale fu la commissione ad una serie di giovani pittori milanesi di riprodurre con disegni e dipinti tutti gli oggetti del Museo. I fogli vennero raccolti in sette volumi, dispersi dopo la morte del canonico.
Nel 1900 due di questi volumi furono ritrovati sul mercato antiquario di Lipsia, mentre un terzo fu rintracciato presso Michelangelo Guggenheim a Venezia. Entrarono tutti entro il 1906 a far parte della Biblioteca Ambrosiana, mentre altri due si trovano alla Biblioteca Estense di Modena. Ognuno dei disegni riproducenti fedelmente gli oggetti musealizzati reca brevi annotazioni circa l'oggetto rappresentato per quanto riguarda le sue peculiarità e la sua provenienza. Utili per la ricostruzione dei criteri con cui venne progettata l’intera collezione, questi dati mettono anche in luce una ricca rete di altolocati donatori, dal cardinale e arcivescovo Cesare Monti al principe Federico Landi, e di contatti con il mondo artistico e scientifico contemporaneo sui quali si concentrerà la relazione proposta.
The seminar not only enables Christian communities to meet together, but wants to take advantage of the urgencies related to social change in order to move forward in the journey toward Christian unity, which has always been at the heart of the Church, and has also been indicated by our Archbishop as a task (at least in term of awareness) for all the communities.
Lo scopo principale di questo convegno di studio è riflettere in modo globale e puntuale sulla complessa questione dell’evangelizzazione cristiana e della missione islamica in Africa. Il tema raccoglie un elevato interesse, che a sua volta sollecita un’indagine storica e teologica critica, capace di far emergere gli snodi fondamentali del problema e le diverse inculturali della fede tra le popolazioni dell’Africa.
A tale scopo saranno considerate le differenti modalità di annuncio confessionale in Africa e la peculiarità delle missioni nazionali, unite alla complessa problematica della ricezione dell’annuncio religioso nei vari contesti – tribale, contadino, cittadino – e all’elaborazione di ciascuna realtà di un cristianesimo espressione del proprio contesto sociale.
degli Studi di Milano, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale and Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana.
degli Studi di Milano, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale and Progetto Culturale promosso dalla Chiesa Italiana.
La edición no. XIX de los seminarios de arqueología e historia que la Universidad de Alicantey el Ayuntamiento de Elda promueven anualmente, ha sido convocada con un ambicioso planteamiento científico y divulgativo, hacer llegar a la sociedad los resultados excepcionales y actuales de las investigaciones desarrolladas por relevantes especialistas, en esta ocasión algunos de los más importantes en el estudio de los mosaicos romanos, principalmente de Hispania pero también algunos significativos ejemplos del Mediterráneo central y oriental. Además, se ha estimado pertinente que las ponencias a presentar se centren en un periodo de tiempo concreto, el de la Antigüedad Tardía, siglos V y VI dC., intentando plantear por primera vez un estado de la cuestión, que además se aproxime a la mejor caracterización posible de esas importantes obras de arte musivas y a la vez documentos de cultura material, que más allá de su perspectiva estrictamente arqueológica permita conocer y reconocer mensajes iconográficos, que pueden dar lugar a construir un discurso histórico relacionado con unos momentos en los que se ha implantado y generalizado la cultura del primitivo cristianismo, pero con perduración y reutilización de abundantes elementos del paganismo más tradicional. Analizar dónde, cómo y por qué se produce la conjugación de las iconografías de ambas culturas, nos puede ayudar a conocer mejor el arte y la historia de la fase final de la Romanidad.