Conference Presentations by Maurizio Calì
Presentation with conference of the Italian translation of book of J. Baschet, Iconografia mediev... more Presentation with conference of the Italian translation of book of J. Baschet, Iconografia medievale. Il dialogo fra l'arte e la storia.
Sarà dedicato ai complessi rapporti tra i Comuni di Alessandria e Casale Monferrato, il Convegno ... more Sarà dedicato ai complessi rapporti tra i Comuni di Alessandria e Casale Monferrato, il Convegno che si terrà presso la sala conferenze del Broletto di Palatium Vetus - sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Piazza della Libertà n. 28 Alessandria - lunedì 26 ottobre 2015 con inizio alle ore 15,30.
Il Convegno Alle radici di un'inimicizia di otto secoli. Alessandria e la distruzione di Casale del 1215 è organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna, seguiranno gli interventi di Roberto Maestri, Roberto Livraghi, Maurizio Calì, Giorgio Marenco.
I rapporti tra i Comuni di Alessandria e di Casale – sottolinea Roberto Maestri – sono sempre stati al centro di discussioni e, spesso, di fraintendimenti. L’occasione, per riflettere su quanto accaduto nel corso della storia, è offerta dal ricordo di un episodio di otto secoli fa: l’assedio e la distruzione del borgo di Casale Sant’Evasio.
L’azione militare – del luglio 1215 - vide coinvolti diversi soggetti: Vercellesi, Alessandrini, Milanesi con l’appoggio dell’esercito del conte Tommaso I di Savoia. L’attacco congiunto provocò la distruzione del borgo e la deportazione degli abitanti.
Il Convegno si proporrà di chiarire le origini dei rapporti politici tra Alessandria e Casale, due comunità che si confrontarono con il potere rappresentato dai Marchesi di Monferrato.
I relatori si soffermeranno sui diversi aspetti collegati all’evento: Maestri presenterà gli antefatti dell’assedio e le sue conseguenze; Livraghi inquadrerà la situazione del Comune di Alessandria e il suo ruolo nell’assedio; Calì evidenzierà il ruolo del Comune di Milano nello scacchiere politico monferrino; Marenco avrà il compito di ricostruire – con supporti multimediali - le diverse fasi dell’assedio.
Ingresso libero.
Books by Maurizio Calì
Prendendo in considerazione la svariata casistica italiana ed europea tra il secolo XIII e la fin... more Prendendo in considerazione la svariata casistica italiana ed europea tra il secolo XIII e la fine del XV, questo libro intende sfatare i molteplici luoghi comuni sul lavoro femminile medievale che lo consideravano limitato soltanto ad alcune attività del comparto tessile ed alimentare, sottopagato, in costante dipendenza o correlazione con l’attività del consorte, esterno alle corporazioni per volontà delle corporazioni stesse. Un po’ dovunque, in Italia e in Europa, nel secolo XIII come nel XV, la realtà era invece un’altra: donne che lavoravano in tutti i possibili settori, compresa l’edilizia, le miniere e le saline; imprenditrici che si autofinanziavano con propri capitali ottenuti dalla vendita di abiti e gioielli; retribuzioni commisurate “alle reali capacità” e quindi non dipendenti dal genere; donne che col proprio lavoro riuscivano a mantenere sé stesse e familiari in difficoltà, o a saldare i debiti dei mariti; nobildonne impegnate nelle attività più varie: dall’organizzazione di laboratori per il ricamo, alla gestione di miniere, alla direzione di opere di bonifica, all’impianto di caseifici, alla gestione di alberghi. Dotate di notevolissime capacità organizzative nella flessibilità estrema dei loro ruoli, erano le donne stesse a tenersi fuori dalle associazioni professionali, che, per parte loro, in genere ne tolleravano il “lavoro nero”, senza escluderle , ma cercando al contrario di obbligarle ad iscriversi quando avevano necessità di tenerle sotto controllo. L’apprendistato femminile esisteva, spesso in modo informale, e tendeva ad emergere in casi particolari, quando erano le lavoratrici stesse ad aver bisogno di un attestato che dimostrasse le loro capacità (ad esempio nella lavorazione di materie prime preziose). Talvolta erano invece le corporazioni ad imporre alle donne la stipulazione scritta del contratto di apprendistato, soprattutto in settori importanti per la salute della collettività (come la confezione del pane).
The traditional opinion considered female labour in medieval age low paid work restricted to textile and feeding fields only and generally dependent on husband’s work, outside of guilds.
On the contrary, a considerable body of evidence resulting from researches on Italian and European documents of XIII century up to the end of XV century, shows that during XIII, XIV and XV centuries in several European countries female work was employed in almost all fields of activity, including buildings, mines, salt processing. Women’s wages were proportional to their real capacity and were not conditioned by gender.
In many cases women succeeded in supporting the whole family (or discharging their husband’s debts) by their own work. Moreover some women sold their dresses and jewels to obtain capitals in order to establish a firm. Noblewomen were involved in very different jobs as embroidery workshops organization, mines and reclamation management, dairy establishment, hotel management.
Women showed a remarkable ability in work organization in spite of the enormous variety of their tasks and they preferred to be outside of guilds; on the other hand guilds tolerated this type of black work but tried to compel women to be registered when a special control was needed.
Female apprenticeship was often informal but in particular cases it was displaied when workers needed to demonstrate their ability in some jobs such as precious raw materials manufacture. In other cases guilds obliged women to stipulate a written apprenticeship contract, particularly in public health fields, for example to knead bread.
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Conference Presentations by Maurizio Calì
Il Convegno Alle radici di un'inimicizia di otto secoli. Alessandria e la distruzione di Casale del 1215 è organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna, seguiranno gli interventi di Roberto Maestri, Roberto Livraghi, Maurizio Calì, Giorgio Marenco.
I rapporti tra i Comuni di Alessandria e di Casale – sottolinea Roberto Maestri – sono sempre stati al centro di discussioni e, spesso, di fraintendimenti. L’occasione, per riflettere su quanto accaduto nel corso della storia, è offerta dal ricordo di un episodio di otto secoli fa: l’assedio e la distruzione del borgo di Casale Sant’Evasio.
L’azione militare – del luglio 1215 - vide coinvolti diversi soggetti: Vercellesi, Alessandrini, Milanesi con l’appoggio dell’esercito del conte Tommaso I di Savoia. L’attacco congiunto provocò la distruzione del borgo e la deportazione degli abitanti.
Il Convegno si proporrà di chiarire le origini dei rapporti politici tra Alessandria e Casale, due comunità che si confrontarono con il potere rappresentato dai Marchesi di Monferrato.
I relatori si soffermeranno sui diversi aspetti collegati all’evento: Maestri presenterà gli antefatti dell’assedio e le sue conseguenze; Livraghi inquadrerà la situazione del Comune di Alessandria e il suo ruolo nell’assedio; Calì evidenzierà il ruolo del Comune di Milano nello scacchiere politico monferrino; Marenco avrà il compito di ricostruire – con supporti multimediali - le diverse fasi dell’assedio.
Ingresso libero.
Books by Maurizio Calì
The traditional opinion considered female labour in medieval age low paid work restricted to textile and feeding fields only and generally dependent on husband’s work, outside of guilds.
On the contrary, a considerable body of evidence resulting from researches on Italian and European documents of XIII century up to the end of XV century, shows that during XIII, XIV and XV centuries in several European countries female work was employed in almost all fields of activity, including buildings, mines, salt processing. Women’s wages were proportional to their real capacity and were not conditioned by gender.
In many cases women succeeded in supporting the whole family (or discharging their husband’s debts) by their own work. Moreover some women sold their dresses and jewels to obtain capitals in order to establish a firm. Noblewomen were involved in very different jobs as embroidery workshops organization, mines and reclamation management, dairy establishment, hotel management.
Women showed a remarkable ability in work organization in spite of the enormous variety of their tasks and they preferred to be outside of guilds; on the other hand guilds tolerated this type of black work but tried to compel women to be registered when a special control was needed.
Female apprenticeship was often informal but in particular cases it was displaied when workers needed to demonstrate their ability in some jobs such as precious raw materials manufacture. In other cases guilds obliged women to stipulate a written apprenticeship contract, particularly in public health fields, for example to knead bread.
Il Convegno Alle radici di un'inimicizia di otto secoli. Alessandria e la distruzione di Casale del 1215 è organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e dal Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato”.
L’incontro sarà aperto dal saluto del Presidente della Fondazione Pier Angelo Taverna, seguiranno gli interventi di Roberto Maestri, Roberto Livraghi, Maurizio Calì, Giorgio Marenco.
I rapporti tra i Comuni di Alessandria e di Casale – sottolinea Roberto Maestri – sono sempre stati al centro di discussioni e, spesso, di fraintendimenti. L’occasione, per riflettere su quanto accaduto nel corso della storia, è offerta dal ricordo di un episodio di otto secoli fa: l’assedio e la distruzione del borgo di Casale Sant’Evasio.
L’azione militare – del luglio 1215 - vide coinvolti diversi soggetti: Vercellesi, Alessandrini, Milanesi con l’appoggio dell’esercito del conte Tommaso I di Savoia. L’attacco congiunto provocò la distruzione del borgo e la deportazione degli abitanti.
Il Convegno si proporrà di chiarire le origini dei rapporti politici tra Alessandria e Casale, due comunità che si confrontarono con il potere rappresentato dai Marchesi di Monferrato.
I relatori si soffermeranno sui diversi aspetti collegati all’evento: Maestri presenterà gli antefatti dell’assedio e le sue conseguenze; Livraghi inquadrerà la situazione del Comune di Alessandria e il suo ruolo nell’assedio; Calì evidenzierà il ruolo del Comune di Milano nello scacchiere politico monferrino; Marenco avrà il compito di ricostruire – con supporti multimediali - le diverse fasi dell’assedio.
Ingresso libero.
The traditional opinion considered female labour in medieval age low paid work restricted to textile and feeding fields only and generally dependent on husband’s work, outside of guilds.
On the contrary, a considerable body of evidence resulting from researches on Italian and European documents of XIII century up to the end of XV century, shows that during XIII, XIV and XV centuries in several European countries female work was employed in almost all fields of activity, including buildings, mines, salt processing. Women’s wages were proportional to their real capacity and were not conditioned by gender.
In many cases women succeeded in supporting the whole family (or discharging their husband’s debts) by their own work. Moreover some women sold their dresses and jewels to obtain capitals in order to establish a firm. Noblewomen were involved in very different jobs as embroidery workshops organization, mines and reclamation management, dairy establishment, hotel management.
Women showed a remarkable ability in work organization in spite of the enormous variety of their tasks and they preferred to be outside of guilds; on the other hand guilds tolerated this type of black work but tried to compel women to be registered when a special control was needed.
Female apprenticeship was often informal but in particular cases it was displaied when workers needed to demonstrate their ability in some jobs such as precious raw materials manufacture. In other cases guilds obliged women to stipulate a written apprenticeship contract, particularly in public health fields, for example to knead bread.