21 novembre 2015

E brucia con me l'aria...

E' che avrei voluto non esserci
avrei voluto destinarmi
sulla strada
di notte
tra le luci
a sentire addosso l'asfalto
e cancellare l'ostinazione
per cose che fingono di essere
cose che fingono di appartenermi. 

Per questo,
e per tutte le volte in cui ho alzato lo sguardo al soffitto
ho chiuso gli occhi
ho sapientemente asciugato la bocca
ho leccato le labbra
e bevuto le nostre croniche convinzioni
le ho viste scendere
come pioggia che cade, cade con me.

Per le volte in cui certe luci mi hanno attraversato
e per quelle in cui certe note passano, trapassano, restano
sconvolgono
e ritornano addosso
e non ci sei, tu non ci sei
ed io non sono più la stessa
e tutto si trasforma
ed è blue.

Per le volte in cui ho sentito di essere nulla
e per quelle in cui mi hai ricreato,
per quella voglia che scarta la pelle
a restare a ricucire ferite
che forse non sapremo di avere mai.

E' che continuo a ripagare i miei pensieri
per conti che non tornano
e mi sento scendere
nel nostro immobilismo colossale
così cronico
è controllato
mi sento trascinare
e deviare
considerare
e bruciare.
Io mi sento bruciare,
bucare la pelle.

E' che ho consumato le note
alle nostre canzoni preferite
ho cambiato gli ottetti
ma l'equilibrio non torna.

Certe presenze diventano i nostri abiti preferiti
ma mi scollo di dosso
l'odore di chi non so chi sei
lo sguardo che forse
non sapevamo di avere mai.
Entri, dentro
e tagli
e cadono
pezzi di me
come pioggia, che cade
cade con me.

E cerco
e scendo
giù e ancora giù
su di te. 
E' in me.

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