Alcune settimane fa un famoso blogger italiano (
Aristide) ha lanciato una interessante iniziativa, invitando tutti gli appassionati a parlare di vini rosati. Ho raccolto
entusiasticamente la "sfida" ed ho deciso di descrivere in breve le caratteristiche di quello che si può considerare uno dei rosati di maggiore riguardo a livello mondiale. Parliamo quindi del "
Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo".
La produzione del Cerasuolo rappresenta una variante del Montepulciano d'Abruzzo, dal quale si differenzia, basilarmente, per l'utilizzo di tecniche di vinificazione diverse che, per la tipologia principale avviene "
in rosso", mentre per il Cerasuolo viene attuata, con molte varianti, la cosidetta "
vinificazione in bianco".
Le uve del
vitigno montepulciano sono notoriamente molto ricche di
antociani, tanto che, anche dopo un contatto assente o poco prolungato delle bucce con il mosto avviene una buona cessione di pigmenti, con un risultato che ristora il cuore alla sola vista. Il colore rosato brillante, splendido nei riflessi, accompagnato da profumi che dietro le note delicate tipiche del frutto lasciano trasparire la potenza tipica del vitigno. Un connubio che da sempre ha affascinato i viticoltori abruzzesi che ne hanno fatto un figlio prediletto, adatto alla tavola di tutti i giorni ed all'ospite di riguardo.
La tradizionale produzione dei vini rosati è molto radicata nella regione, sia nella fascia costiera che in quella del subappennino. Una consuetudine oramai consolidata che ci regala profumi e sapori ineguagliabili, al riverbero dell'incantevole colore. Sensazioni che stanno conquistando una fascia sempre crescente di semplici consumatori e di esperti qualificati. Un successo che si concretizza negli ottimi risultati che il Cerasuolo riscuote sulle guide e nei concorsi specializzati (
si vedano ad esempio le sezioni dedicate ai rosati a denominazione d'origine del Concorso Enologico Internazionale del Vinitaly o della Selezione Nazionale dei Vini da Pesce).
Molto ampia e qualificata è la scelta offerta dai produttori regionali, che si differenzia per aree e modalità produttive. Senza volontà di sminuire gli altri bravi vitivinicoltori, ho deciso di parlare di un Cerasuolo di grande carattere, il "
Piè delle Vigne", prodotto dall'
Azienda Agricola Luigi Cataldi Madonna di
Ofena (
AQ).
TERRITORIOIl comprensorio agricolo di
Ofena è situato nel versante occidentale del
massiccio del
Gran Sasso d'Italia, all'interno di un anfiteatro naturale circondato da montagne. Una orografia che influisce in maniera molto audace sui fenomeni climatici, rendendoli aspri e tipici delle aree genuinamente continentali, con fenomeni meteorici improvvisi ed andamenti termici incostanti, con escursioni giornaliere e stagionali molto rilevanti. L'altitudine di circa 600 metri s.l.m. favorisce una insolazione poco
schermata e ad ampio
spettro luminoso, che arriva agli
apparati fotosintetici delle viti in sinergia con elevate temperature estive diurne. Tali condizioni influiscono molto sulla formazione degli
antociani e degli altri
polifenoli, le cui quantità e qualità permettono alla pianta di adattarsi ai peculiari attributi fotoclimatici, al fine di sfruttarli al meglio dal punto di vista energetico e di difendersi dalle radiazioni solari. Il risultato si evidenzia con mosti e vini dal colore intenso e dalle sfumature originali, con ampie e piacevoli conseguenze organolettiche. Il bellissimo fiume Tirino completa il quadro di quello che viene definito il "forno d'Abruzzo".
IL PRODUTTOREL'Azienda Agraria Luigi Cataldi Madonna è stata fondata nel 1920 ed ha sempre rappresentato una realtà produttiva importante. Ma la svolta è avvenuta da quando è gestita dal prof. Luigi, Ordinario di Filosofia e nipote del fondatore. La sua attività imprenditoriale ha assunto una connotazione esclusiva, improntata alla salvaguardia del paesaggio, dell'ambiente agrario e della biodiversità variatale. A lui, ad esempio, dobbiamo la riscoperta del
vitigno pecorino. L'attività antropica in armonia con la natura. La chiave indispensabile per prodotti dal fascino senza tempo.
IL PRODOTTO: la tecnica della "svacata"Il Cerasuolo "Piè delle vigne" è realizzato con una particolare
digressione da quella che è la vinificazione in bianco standard: la
"svacata". Il nome di questa tecnica, tradizionale del territorio, deriva dalla parola "
vach" (che nel dialetto di gran parte
dell'Abruzzo significa
acino) e consiste in una vinificazione che avviene in fasi diverse. Dopo le operazioni di pigiatura e sgrondatura, il corpo principale del mosto viene avviato alla fermentazione, mentre le bucce vengono messe a fermentare a parte con una piccola frazione di mosto per un periodo variabile, passato il quale la fase liquida viene separata da quella solida ed aggiunta alla massa fermentante. Questa metodica consente di solubilizzare dalle bucce, in maniera condizionata, una quantità superiore di polifenoli, di componenti della frazione olfattiva e di alcuni composti della pruina che
coadiuvano le fasi della fermentazione. Tale maggiore estrazione avviene però, dato il maggiore rapporto tra bucce e fase liquida, in condizioni vicine o pari alla
saturazione, tanto da permettere un discioglimento molto bilanciato delle componenti chimiche.
Il vino che si ottiene presenta un colore rubino brillante, molto vivace, con riflessi sul granato. Il profumo è quello tipico del frutto della cultivar, con notazioni vinose ed alcoliche caratteristiche. All'assaggio si presenta fresco ed avvolgente, con un retrogusto che ricorda la mandorla e l'amarena, persistente e piacevole.
Si accompagna con i primi piatti della cucina abruzzese (ottimi i primi a base di pasta fatta in casa con i legumi), ma si sposa perfettamente con piatti di pesce complessi e strutturati. Una buona idea potrebbe essere quella di accostarlo ad un ottimo
risotto alle seppie. La temperatura di servizio ideale è di circa 14°C.
Il costo?? Possiamo acquistarlo in enoteca ad un prezzo che si aggira sui 13 euri.
Allora cosa dire?? Buona Salute a Tutti!!!!
Pierluigi Salvatore.
NELLE FOTO: GUERRIERO DI CAPESTRANO, CORSO DEL FIUME TIRINO, PANORAMA DEL "FORNO D'ABRUZZO" (FONTE: OFENA.ABRUZZO.IT), BOTTIGLIA DI CERASUOLO "PIE' DELLE VIGNE".