Distribuzione territoriale dei vini di questo blog

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Thursday, June 01, 2006

FIGLIO DEL VENTO, FIORE TRA I SASSI, VERDE MANTELLO DELLE TERRE ROSSE. AGRESTE E RAFFINATO TERRANO.


Se esiste un territorio che ha caratterizzato e definito un fenomeno geologico e che lo contraddistingue in tutto il Mondo, questo comprensorio è sicuramente rappresentato dalla Regione del Carso. Acque superficiali, inghiottitoi, grotte, doline, fiumi che si inabissano e riemergono, laghi che compaiono e si dileguano, riassumono in breve i fenomeni che, in tutto il mondo, vengono definiti "carsici".

Definire compiutamente i confini dell'area del Carso non è cosa facile ma, in genere si usa racchiuderlo tra la costa adriatica triestina e capodistriana ed il loro entroterra prossimo. Il Mare Adriatico è un elemento del Carso e questo è una componente dell'adriaticità. A caratterizzare questo territorio, oltre agli elementi geologici che ho brevemente descritti, un fenomeno dalla forza travolgente lo rende unico e pieno di significati. Un vento (qui tremendamente violento) che si associa nella memoria collettiva alla regione carsica: la bora. Soffia spesso impetuosa a causa dell'orografia che la amplifica (esiste una gola chiamata "porta della bora") e, anche quando è flebile, rende l'aria sempre tersa ed il cielo di una straordinaria luminosità. Il sole dona al Carso una luce diversa.

Le diverse componenti antropologiche ed etniche susseguitesi tra i tempi e nei tempi, legate alle peculiarità offerte dalla natura, hanno reso possibile il fiorire di un'ampia varietà di prodotti, alimentari ed enologici. E, parlando dei vini di queste terre, non possiamo non dedicare una attenzione particolare a a quello che del Carso è il simbolo: il terrano, detto teran in Croazia ed in Slovenia.

Deriva dal vitigno omonimo, caratterizzato dall'avere grappoli medi pronunciatamente piramidali, alati, e compatti. Gli acini sono medi e talvolta ellittici, dal colore blu intenso e decisamente pruinosi. Anche se coltivato in varie zone, produce i migliori risultati nel Carso italiano e sloveno, dove esistono rispettivamente due denominazioni di origine, il "Carso terrano" ed il "Kraški teran". I terreni rossi, ricchi di scheletro e di ferro, i venti che influiscono sull'umidità e quindi sulla sanità delle uve, il particolare spettro luminoso offerto dalla specifica condizione di insolazione, concorrono alla particolare sapidità ed allo straordinario colore dei vini, ai quali la tradizione ha sempre attribuito qualità salutari e curative, tanto che ai tempi dell'Impero Asburgico il terrano veniva venduto nelle farmacie in quanto ricco di ferro!

Recentemente sono stato in Slovenia e, lungo la strada del ritorno, mi sono fermato a Sesana (Sežana), piccola località slovena a due passi dal posto di confine di Fernetti. Sono entrato in un bar con molte persone, ho chiesto notizie sul vino teran e, dopo avere scaturito una nutrita discussione tra i presenti, mi hanno accompagnato a Križ, una piccola frazione. E qui, la meraviglia! I gentilissimi signori Tanja e Rado Macarol gestiscono una azienda vitivinicola a conduzione famigliare, la Kmetija Šempolajc, un vero paradiso per chi, come me, è sempre alla ricerca dei prodotti migliori e più conformi alle tradizioni. La signora Tanja, è andata a prendere un quotidiano sloveno che, in occasione della medaglia d'argento vinta con il teran alla esposizione del 2002 a Lubiana, ha pubblicato un articolo il cui titolo era "Il signor Rado ama più i vigneti che sua moglie". Vedendo la cura che mette nelle sue attività, il giornale aveva forse ragione. Ed i risultati si sentono.

Il teran di questa azienda presenta tutte le caratteristiche che questo vino deve avere: un colore rosso violetto intenso ed impenetrabile (la composizione minerale del suolo, il vento e la particolare insolazione influiscono sulla qualità e sulla quantità degli antociani, i cui effetti benefici sono riconosciuti dalla medicina), odore delicato ma marcato di mirtillo nero. Appena l'ho assaggiato ho pensato una cosa: questo vino è estremamente piacevole. A dispetto di un grado alcolico non elevato (11,5% vol.), ha un gusto molto sapido e minerale, tannini morbidi e suadenti, bilanciati vivacemente da un'acidità importante e piacevole. Una buona densità (al ritorno l'ho analizzato ed ho trovato un estratto secco netto di 26,5 g/l !!), dona una gradevole sensazione tattile, una pienezza che fa pensare alla genuinità dei buoni vini sinceri. Perfetto da gustare giovane con i salumi tipici, esprime il suo meglio con del capretto arrosto aromatizzato ad arte (sicuramente consigliabile questa ottima ricetta, frutto del lavoro di ricerca dell'amica Venere!!).
Il prezzo per il prodotto sfuso (al ritorno dalle vacanze estive è salutare organizzare una tappa) è di 3 euri al litro, mentre per il prodotto imbottigliato il costo è di 8 euri a bottiglia. La signora Tanja ( +386 41 448349, parla in perfetto italiano) lo spedisce anche a domicilio tramite posta o corriere.

Per concludere, dico che il teran rappresenta il frutto del duro lavoro, figlio dell'impegno e dell'abnegazione delle genti carsoline, della terra e del sole, del suolo e della salsedine, degli Asburgo e dei Dogi, degli Slavi e dei Latini. Un prodotto per nulla omologato, che unisce i gusti ed i popoli, una sintesi di concordia e di allegria. Aspetta solo che voi lo gustiate.

Allora cosa dire? Buona Salute a Tutti!! Pierluigi Salvatore.

NELLE FOTO: IL LAGO CIRCONIO (CERNIŠKO JEZERO) IN DUE DIVERSI MOMENTI, EFFETTI DEL VENTO SULLA VEGETAZIONE SPONTANEA, CARTELLO DELL "STRADA DEL TERRANO", VIGNETO A SEŽANA, PRODOTTI DELL'AZIENDA KMETIJA ŠEMPOLAJC.


Wednesday, May 10, 2006

RIBOLLA O REBULA? NON IMPORTA! LA QUALITA' NON CONOSCE FRONTIERE.



Il Friuli Venezia Giulia è, tra le Regioni italiane, una di quelle che vantano tradizioni enologiche e varietali piacevolmente più ampie. Pur possedendo vitigni e vini rossi di ottima qualità, è con i vini bianchi che questa terra raggiunge i risultati maggiormente rilevanti. A mio modesto parere, tra i migliori bianchi al mondo.
Vorrei in questa occasione parlarvi di un vitigno eccezionale, che riesce sempre a suscitare il mio entusiasmo: la ribolla gialla, nota e coltivata anche nella confinante Provincia di Nova Gorica (Slovenia) con il nome di "rebula".
La cultivar presenta grappoli dalla forma cilindrica ed acini piuttosto grandi dal colore paglierino. Ha un profumo vinoso e delicatamente floreale, gusto molto morbido e piacevolmente fresco, con lievi sentori tanninici. La ribolla è fonte di bianchi molto completi e strutturati.
Tuttavia, per poter parlare con equità di questo vitigno , non posso ridurmi al sia pur grandioso Friuli Venezia Giulia. Questa varietà è infatti diffusa in molti paesi d'Europa (in Portogallo è nota col nome di "ribolha") e non solo... Tuttavia, per non essere dispersivo, parlerò del territorio che del Friuli Venezia Giulia è la naturale ed ideale prosecuzione: il Collio sloveno.

La grande storia e le logiche geopolitiche portano spesso dietro di loro conseguenze che gli strateghi ed i Capi di Stato non tengono in considerazione. La seconda guerra mondiale ha lasciato in questi territori, a cavallo tra l'Italia e l'ex-Iugoslavia, ferite molto profonde ed ha creato nuovi confini. Con la firma del trattato di Osimo, stipulato tra Italia e Federazione Iugoslava, la regione carsica si è trovata divisa fra due Stati, facendo si che anche la viticoltura subisse destini diversi: in Italia l'evoluzione produttiva è tecnologica ha portato alla realizzazione di prodotti molto ricercati e di grande eleganza, in Iugoslavia c'è stata una "ibernazione" che, per molti anni, ha mantenuto una piccola vitivinicoltura destinata spesso all'autoconsumo. Il tutto è avvenuto fino ai primi anni novanta, quando una vitalità innovatrice ha risvegliato il settore enologico anche nella neonata Slovenia, conducendo ad un accostamento tra l'antico ed il nuovo, in una virtuosa interazione. Vini moderni, di tendenza, ma con un gusto affascinante e primordiale.

Nel Collio goriziano vorrei segnalare la ribolla prodotta da un piccolo produttore, l' "Azienda Agricola Komic" di Lucinico (GO). E un prodotto che manifesta schiettamente tutte le caratteristiche del vitigno, rendendolo il compagno ideale dei primi piatti a base di pesce. Ad un prezzo inferiore ai 10 euri.
Nel versante sloveno vorrei segnalare la "Rebula Vipavska Dolina" dell'azienda Slavček, situata nel territorio di Dornberk. E' un vino vero: coltivazione biologica, nessuna pratica di forzatura (ovvero senza somministrazione di fitormoni di sintesi) in vigneto, nessun lievito selezionato, nessun intervento di chiarifica. Secco, persistente e sapido, lo consiglio con piatti di pesce al forno e carni bianche poco elaborate. Ottimo anche con formaggi caprini freschi. Distribuito in Italia dalla Velier. Il prezzo? Intorno ai 16 euri in enoteca. Allora cosa dire? Buona Salute a Tutti!! Pierluigi Salvatore.

Nelle foto: racemo di ribolla, vigneto nella regione della Goriška Brda, versioni italiana e slovena della ribolla gialla.