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mercoledì 23 luglio 2014

Un post scritto da una mia amica che fingeva di essere un maschietto

 
 
 

 
 
 
 



Non ho mangiato troppo. Non sono nemmeno particolarmente nervoso.


Mi sono messo a girare per casa, ho raddrizzato qualche quadro ( storti mi danno fastidio), ho bevuto un grosso bicchiere d'acqua fresca.


Ho intravisto dalla finestra la luna un po' appannata e qualche stella.


Con un' occhiata ho scorso i titoli dei libri ammonticchiati sul tavolino, che prima o poi leggerò .Non stanotte.


Mi sono seduto sul divano e ho chiuso gli occhi.


Le donne mi sono antipatiche.


Questo pensiero è arrivato all'improvviso, non so da dove né perché.


Nessun presagio, nessun evento particolare, nessun incontro. Niente di niente.


Chissà da quanto tempo stava lì in agguato, inascoltato, disperso in mezzo a mille altre sensazioni, immagini, ricordi, suggestioni diverse.


Ma ormai è lì, indietro non si torna.


Né posso far finta che non ci sia.


Me ne assumo la responsabilità.


Viene proprio da me, nessuno me lo ha suggerito, non c'è l'ombra del risentimento né motivi di rivalsa o di frustrazione. No.


Le donne mi sono " naturalmente" antipatiche.


Prendiamo per esempio la tanto decantata maggiore sensibilità.


Le donne non sono più sensibili, ma più sentimentali.


Che è cosa affatto diversa.


O la loro maggiore capacità di esprimere sentimenti ed emozioni.


Hanno solo meno pudore ed una pervicace tendenza ad esagerare l'importanza degli uni e delle altre.


Sono sempre buoni i sentimenti e belle le emozioni.


E depositari di verità, per piccole che possano essere.


Spesso hanno studiato da sante, a volte con qualche profitto.


E sono sempre in credito, come gli esattori delle tasse.


Poche sono capaci di vera allegria e di ironia. Che confondono con il sarcasmo.
Per poche ho provato istintiva simpatia. Quelle di cui ho sentito l'autenticità.




Sì, le donne mi sono naturalmente antipatiche.


Ora lo so e non ci posso fare niente.


E nemmeno lo desidero.