Testo Esercitazioni Fisica Tecnica
Testo Esercitazioni Fisica Tecnica
Testo Esercitazioni Fisica Tecnica
Inzoli
Facoltà di Ingegneria Industriale e dell’Informazione
Corso di Studi in Ingegneria Energetica
a.a 2015 – 2016
Indice
Effettuare una schematizzazione del problema: identificare il tipo di sistema, il suo contorno, la
sostanza evolvente nel sistema, gli scambi di massa calore e lavoro con l’ambiente e la loro
direzione, scrivere i bilanci per il sistema considerato;
Rappresentare graficamente il sistema e, se avvengono trasformazioni, rappresentare le
trasformazioni su un diagramma opportuno;
Elencare i dati del problema e convertirli in unità di misura congruenti (SI);
Porre attenzione alle convenzioni di segno;
Scrivere sempre le unità di misura delle grandezze calcolate e (consigliato) fare l’analisi
dimensionale delle equazioni scritte.
Fare sempre caso alla ragionevolezza dei risultati!!!
1. Equazioni di stato. Bilancio di energia e di entropia per
sistemi chiusi.
Esercizio 1.
Ricavare le espressioni dei coefficienti termodinamici β e KT per i gas ideali e ottenere l’equazione di
stato nelle coordinate P, v, T a partire dall’espressione differenziale dell’equazione di stato [dv= f(P,T)].
Esercizio 2.
Ottenere l’espressione che consente di valutare la variazione percentuale di volume (rispetto allo stato
iniziale) di un liquido con coefficiente di comprimibilità isotermo KT costante sottoposto ad una
compressione o ad una espansione isoterma.
Esercizio 3.
Un blocco di rame alla pressione di 1 atm ed alla temperatura T= 300 K è racchiuso in un contenitore di
metallo avente coefficiente di dilatazione trascurabile (V= cost). Si chiede di quanto varia la pressione
del rame se la sua temperatura aumenta di 10 °C.
[P= 64.78 bar]
Esercizio 4.
Si determini il volume specifico del refrigerante R‐134a alla pressione di 10 bar e alla temperatura di 50
°C utilizzando: a) l’equazione di stato dei gas ideali (Mm= 102 kg/kmole). b) il diagramma generalizzato
del fattore di compressibilità.
Si confrontino i risultati ottenuti con il valore effettivo sperimentale di 0.02171 m3/kg.
Sono noti per il refrigerante i valori di pressione e temperatura critica: Pcr= 4.067 MPa, Tcr= 374.3 K.
[vid= 0.02634 m3/kg; errvid= +21.3%; vreale= 0.02273 m3/kg; errvreale= +4.7%]
Esercizio 5.
Una bombola del volume V= 0.2 m3 è collegata con una valvola ad una linea di distribuzione di aria
compressa alla pressione P1= 30 bar e temperatura T1= 20°C. Viene aperto il rubinetto di intercettazione
e la bombola, inizialmente vuota, viene riempita di aria fino alla pressione P2= P1= 30 bar. Trascurando
la capacità termica della bombola, supponendo il processo adiabatico e trattando l’aria come un gas
ideale a calori specifici caratteristici costanti, trovare la temperatura T2 alla fine del riempimento e la
massa M2 dell’aria contenuta nella bombola.
Risolvere il problema nel caso che la bombola non sia inizialmente vuota ma contenga aria alla pressione
P3 = 12 bar ed alla temperatura T3 = ‐30°C.
[T2= 137.26 °C; M2= 5.1 kg; M2,caso2= 6.5 kg; T2,caso2= 48.74 °C]
Esercizio 6.
Un sistema composto è costituito da quattro sottosistemi A, B C e D. Il sottosistema A cede un calore
QAB = 300 kcal al sottosistema B ed un calore QAC= 120 kcal al sottosistema C. Il sottosistema C fornisce
un lavoro LCB= 230 kJ al sottosistema B ed assorbe un lavoro LCD= 400 kJ dal sottosistema D. Si chiede di
determinare le variazioni di energia interna ed il segno delle variazioni di entropia dei quattro
sottosistemi e del sistema completo ipotizzando che nei quattro sottosistemi si abbiano trasformazioni
internamente reversibili.
[ΔUA= ‐1758.1 kJ; ΔUB= 1485.8 kJ; ΔUC= 672.3 kJ; ΔUD= ‐400 kJ; ΔUTOT= 0 kJ; ΔSA< 0; ΔSB> 0;
ΔSC> 0; ΔSD= 0; ΔSTOT≥ 0]
Esercizio 7.
Un’auto di massa Mauto= 1275 kg ha quattro freni a disco; ciascun freno è costituito da un disco di 3 kg e
da una coppia di pinze di 0.25 kg di massa complessiva. Si supponga che l’auto viaggi a 150 km/h
quando, improvvisamente, frena riducendo la propria velocità a 50 km/h; a causa della frenata i freni si
riscaldano. Supponendo che la variazione di energia cinetica dell’auto sia interamente dissipata dai freni
e che questi si comportino tutti allo stesso modo, determinare:
La temperatura raggiunta dai freni (temperatura iniziale di 20°C);
Le variazioni di energia ed entropia;
Se il processo subito dai freni è reversibile o irreversibile;
(trascurare le dispersioni termiche verso l’ambiente e le variazioni di volume. Calore specifico del disco
cdis = 420 J/kgK, calore specifico delle pinze dei freni cpinze = 1000 J/kgK )
[TF,freni= 184.54 °C; ∆Efreni= 983.8 kJ; ∆Sfreni= 2691 J/K; Irreversibile]
2. Trasformazioni elementari per il gas perfetto. Trasformazioni
composte in gas ideali
Esercizio 1.
In un sistema cilindro‐stantuffo è contenuto idrogeno (gas ideale con Mm= 2 kg/kmole) alla temperatura
T= 50 °C ed alla pressione P1= 10 bar. Il gas viene fatto espandere isotermicamente fino alla pressione
P2= 2 bar. Si calcoli la variazione di volume specifico e di energia interna specifica.
[V12= 5.37 m3/kg, U12= 0 J/kg]
Esercizio 2.
Calcolare il lavoro di compressione di una massa di ossigeno (gas ideale con Mm= 32 kg/kmole),
nell’ipotesi che il gas esegua una trasformazione politropica (Pvn= cost). La trasformazione è eseguita
tra lo stato iniziale P1= 10 bar e T1= 50 °C e lo stato finale P2= 3 bar e T2= 20 °C.
[L= 88.528 kJ/kg]
Esercizio 3.
Si consideri di avere 2 kg di azoto nello stato iniziale: P1= 1 bar e T1 = 20 °C. Dopo una trasformazione
adiabatica reversibile si raggiunge uno stato di equilibrio per cui P2 = 30 bar. A seguito di una ulteriore
trasformazione quasi‐statica, questa volta isobara, si raggiunge il nuovo stato di equilibrio a T3 = 1000
°C. Si chiede di:
tracciare le due trasformazioni sui diagrammi P‐V e T‐S;
determinare il volume nelle tre condizioni di equilibrio;
calcolare la variazione di energia interna, entalpia ed entropia tra stato iniziale e finale;
calcolare il calore scambiato ed il lavoro prodotto tra lo stato iniziale e finale.
[V1= 1.74 m3; V2= 0.153 m3; V3= 0.252 m3; ΔU13= 1455 kJ; ΔH13= 2037 kJ; ΔS13= 1033 J/K;
Q13= 1036 kJ; L13= ‐421.4 kJ]
Esercizio 4.
Una massa di CO2 è contenuta all’interno di un cilindro chiuso da un pistone, entrambi adiabatici. La
pressione, il volume e la temperatura del gas sono inizialmente P1 = 1 bar, V1 = 3 dm3, T1 = 30 °C. Il
pistone viene caricato improvvisamente con un peso che fa scendere istantaneamente il pistone
comprimendo, con un trasformazione non quasi‐statica, il gas fino ad una pressione P2 = 14.9 bar e un
volume V2 = 1 dm3. Determinare le variazioni di energia interna, entalpia, entropia del gas a seguito della
compressione. Lo stesso gas viene in seguito messo in contatto con un serbatoio di calore a temperatura
Ts = 1700 °C e si riscalda fino a portarsi in equilibrio con il serbatoio. Sapendo che la corsa del pistone
viene limitata superiormente da un fermo (Vmax = 1.2 dm3), determinare temperatura, volume, pressione
del gas nello stato finale e calore e lavoro scambiati durante la trasformazione.
[ΔU12= 2979 J; ΔH12= 4171 J; ΔS12= 2.88 J/K; T3= 1973.15 K; V3= 1.2 dm3; P3= 16.16 bar;
L23= 298 J; Q23= 1421 J]
Esercizio 5.
Una bombola di volume V= 50 dm3 contiene metano (gas ideale con Mm= 16 kg/kmole) alla pressione
iniziale di 200 bar e alla temperatura di 20 °C. Ad un certo istante la bombola viene appoggiata ad una
piastra (M= 8 kg, c= 400 J/kgK) che si trova inizialmente alla temperatura di 250 °C. A luogo un processo
fino a quando la bombola e la piastra raggiungono una condizione di equilibrio. Trascurando la capacità
termica della bombola e le dispersione termiche verso l’ambiente, determinare:
Temperatura e pressione del gas all’equilibrio
Calore e lavoro scambiato dal gas della bombola
La variazione di entropia del gas
[T= 74.8 °C; P=237.4 bar; Q= 560.7 kJ; L= 0 J; ∆S= 1753.4 J/K]
Esercizio 6.
Una bombola è suddivisa in due parti da un setto mobile (impermeabile), inizialmente bloccato da un
fermo. In entrambe le parti vi è ossigeno (gas perfetto biatomico con Mm= 32 kg/kmole), ma in una è alla
temperatura TA1= 40 °C e alla pressione PA1= 8.547 bar, e nell'altra a TB1= 20 °C e PB1= 6 bar con VB1=
2VA1. A un certo istante il pistone viene sbloccato e il sistema evolve spontaneamente portandosi in uno
stato di equilibrio caratterizzato dalla temperatura finale T2= 28 °C. E’ noto che nel sottosistema A è
presente una massa MA= 4 kg di gas nell’ipotesi che il processo subito complessivamente dall’ossigeno
avvenga senza scambi termici con l’ambiente. Dopo aver rappresentato schematicamente il sistema e
aver scritto l’equazione di bilancio energetico del sistema, si chiede di:
Determinare la massa di gas presente nel sottosistema B
Valutare il volume complessivo della bombola (V)
Valutare la pressione P2 nello stato finale;
Valutare l’entropia prodotta per irreversibilità nel processo
[MB= 6 kg; V= 1.14 m3; P2= 6.85 bar; ∆S= 28.26 J/K]
3. Stati bifase
Esercizio 1.
Utilizzando la tabella dell’acqua satura e del vapore surriscaldato determinare lo stato dell’acqua
(liquido sottoraffreddato, bifase, liquido saturo, vapore saturo, vapore surriscaldato) e la grandezza
indicata a fianco, nei seguenti casi:
1. P= 10.561 MPa s= 8.4521 kJ/kgK (stato dell’acqua)
2. T= 250 °C v= 0.04276 m3/kg (h)
3. v= 0.12 m3/kg P= 400 mbar (s)
4. T= 160 °C P= 2 bar (h)*
5. P= 60 bar h= 3600 kJ/kg (T)
6. P = 80 bar h = 1200 kJ/kg (T)
7. T = 80 °C P = 10 kPa (h)
8. P = 2 bar s = 5.5967 kJ/kg (v)
9. T = 250 °C v = 0.27 m3/kg (P)
10. P = 1000 kPa h = 650 kJ/kg (T)
11. P = 2 Mpa x = 0.5 (s)
12. T = 200 °C v = 25 m3/kg (h)
13. P = 2500 kPa h = 1800 kJ/kg (s)
14. T = 60 °C P = 50 kPa (h)
15. T = 140 °C x=1 (P)
16. P = 70 kPa s = 5.3 kJ/kgK (v)
Esercizio 2.
Una massa M= 5 kg d'acqua alla temperatura Ti= 100 °C e con titolo xi= 0.9, viene posta a contatto con
una sorgente isoterma a TS= 60 °C. Determinare il calore che deve essere asportato dall'acqua per
raffreddarla sino alla temperatura Tf= 80 °C a pressione costante. Determinare la variazione di entropia
complessiva del sistema sorgente + massa d'acqua.
[QA= ‐10577 kJ; ΔStot= 3.37 kJ/K]
Esercizio 3.
Un sistema composto è costituito da due recipienti 1 e 2 interagenti entrambi con una sorgente di lavoro
a pressione P = 1 bar. Il recipiente 1 contiene una massa M1= 2 kg di vapore d’acqua umido con titolo
x1= 0.8. Il recipiente 2 contiene una massa M2 di vapore surriscaldato alla temperatura T2= 150 °C. Si
chiede: la massa M2 di vapore surriscaldato necessaria per ottenere vapore saturo dalla miscelazione
adiabatica del contenuto dei due recipienti, il lavoro del processo e la variazione di entropia.
[M2= 8.97 kg; Ls= ‐150 kJ; ΔSTOT= 0.145 kJ/K]
Esercizio 4.
In un’autoclave di laboratorio, funzionante a vapore e di volume 25 l, chiusa ermeticamente, si trova una
massa di acqua M = 0.43 kg a temperatura 35 ˚C. Determinare la potenza termica minima necessaria per
portare l’acqua alla temperatura di 125 ˚C in 18 min. Si consideri trascurabile la capacità termica
dell’autoclave.
[QA= 0.209 kW]
Esercizio 5.
Un sistema composto è costituito da due recipienti. Il recipiente 1 contiene una massa di 4 kg di vapore
umido con titolo 0.8. Il recipiente 2 contiene una massa di 2 kg di acqua alla temperatura di 80 °C. Il
sistema è in equilibrio alla pressione P= 2.7·105 Pa. Si chiede di valutare lo stato finale, il lavoro
esercitato e la variazione di entropia del sistema a seguito di una miscelazione adiabatica e isobara.
[vapore umido; Ls= ‐36.37 kJ; ΔSs= 0.0364 kJ/K]
Esercizio 6.
Del vapore umido con titolo x1= 0.3, contenuto in un apparato cilindro‐pistone, viene compresso
adiabaticamente. La pressione e il volume iniziali del sistema sono rispettivamente P1 = 0.1 bar e V1 =
25 dm3; la pressione finale è P2 = 20 bar. Nell'ipotesi che il processo sia reversibile, determinare il lavoro
necessario per eseguire la compressione.
[Ls= ‐1.35 kJ]
Esercizio 7.
In una massa d’acqua di 1 kg a Ta = 25 °C e pressione atmosferica vengono immessi 200 g di ghiaccio a
temperatura Tg = ‐15 °C. Determinare la temperatura finale del sistema composto, sapendo che:
il sistema è adiabatico;
il processo è isobaro;
l’entalpia di fusione è hlst = ‐333.38 kJ/kg;
il calore specifico del ghiaccio è cg = 2093 J/kgK.
[T2= 6.3 °C]
Esercizio 8.
In un serbatoio a pressione costante e pari a 10 bar vengono miscelati, adiabaticamente, una massa di 4
kg di ghiaccio a temperatura di –40 °C con una massa di 0.4 kg di vapore surriscaldato alla temperatura
di 200 °C. Determinare le condizioni finali del sistema.
[equilibrio liquido‐solido con frazione solida xsf= 0.634]
Esercizio 9.
Un sistema ad autoclave per la sterilizzazione (schematizzabile come un recipiente chiuso con pareti
rigide ed adiabatiche) è diviso in due sezioni comunicanti tra loro tramite una valvola inizialmente
chiusa. La sezione 1 contiene M1 = 500 g di vapore saturo di refrigerante R134a alla pressione P1 = 6 bar,
mentre nella sezione 2 si trova una miscela liquido‐vapore dello stesso refrigerante (titolo x2 = 0.8,
massa M2 = 1 kg) alla pressione P2 = 14 bar.
A un certo momento la valvola viene aperta e dopo alcuni momenti, il refrigerante si porta alla pressione
P3 = 10 bar. Con l'ausilio delle tabelle, si chiede:
Di impostare l’equazione di bilancio energetico per il sistema;
Il volume della sezione 1 e della sezione 2 dell’autoclave;
Lo stato finale (stato 3) (volume specifico, temperatura ed eventualmente titolo) del refrigerante;
[V1= 17.05·10‐3 m3; V2= 11.38·10‐3 m3; v3= 20.20·10‐3 m3/kg; T3= 39.4 °C; x3= 0.936]
Esercizio 10.
In un processo di sterilizzazione, dei ferri chirurgici, inizialmente a temperatura Tin= 20 °C, sono posti
in un contenitore a pareti rigide ed adiabatiche. Il volume dello sterilizzatore è di 62 dm3. Il processo di
sterilizzazione inizia riempiendo il contenitore con vapore alla pressione P1= 2 bar e temperatura T1=
200°C, e termina, all’equilibrio, quando la temperatura al suo interno è pari a T2= 100 °C.
Ipotizzando di trascurare il volume occupato dai ferri chirurgici, determinare:
La massa dei ferri chirurgici supponendo di trascurare le variazioni di energia interna dello
sterilizzatore e le dispersioni termiche (calore specifico cF= 0.45 kJ/kgK)
Se il processo è possibile, impossibile, reversibile, irreversibile, o indeterminabile sotto questo
aspetto.
[mF= 1.41 kg; Irreversibile]
4. Macchine termodinamiche
Esercizio 1.
Determinare il rendimento termodinamico di una macchina termica motrice che opera reversibilmente
tra due serbatoi di calore rispettivamente a temperatura TC= 200 °C e TF= 0 °C.
[ηrev= 0.423]
Esercizio 2.
Una macchina termodinamica motrice interagisce con due sorgenti a temperatura costante (TC= 850 °C
e TF= 20 °C) cedendo QF= 4800 MJ alla sorgente inferiore e con una entropia prodotta per irreversibilità
pari a 2920 kJ/K. Si chiede di valutare:
il lavoro prodotto dalla macchina;
il rendimento di secondo principio dalla macchina termodinamica.
[L= 10311 MJ; ηII= 0.923]
Esercizio 3.
Determinare il rendimento termodinamico ed il rendimento di secondo principio di una macchina
termica motrice che prelevando una quantità di calore QC= 200 kJ da un serbatoio di calore a
temperatura TC= 400 °C produce lavoro interagendo con un secondo serbatoio di calore a temperatura
TF= 0 °C con una generazione di entropia per irreversibilità pari a Sirr= 0.18 kJ/K.
[η= 0.3485; ηII= 0.586]
Esercizio 4.
Per raffreddare una massa di aria (gas ideale con Mm= 29 kg/kmole) pari a 1000 kg dalla temperatura
iniziale pari a Tin= 18 °C alla temperatura finale Tf= 2 °C, in un sistema a volume costante, viene utilizzata
una macchina termodinamica frigorifera. Questa assorbe energia elettrica (pari a Lel= 1500 kJ) da un
serbatoio di lavoro e cede energia termica ad una sorgente di calore alla temperatura TC= 30°C.
Determinare:
L’energia termica prelevata dalla massa di aria e l’energia ceduta alla sorgente superiore.
l’efficienza frigorifera della macchina
l’entropia prodotta per irreversibilità dalla macchina termodinamica
[QF= 11467.6 kJ; QC= 12967.6 kJ; εF= 7.645; Sirr= 2.27 kJ/K]
Esercizio 5.
Una macchina motrice reversibile utilizza, come sorgente termica superiore, un serbatoio a temperatura
costante di TC= 400 °C e come sorgente termica inferiore un deposito a massa finita pari a M= 2000 kg
di acqua allo stato liquido che viene riscaldata dalla temperatura di 15°C alla temperatura di 45°C.
Caso a. Nelle ipotesi che l'acqua si comporti come un liquido ideale (c= 4186 J/kgK) e le due sorgenti
termiche scambino calore esclusivamente con la macchina ciclica, calcolare il lavoro che si potrebbe
ottenere dalla macchina ed il rendimento termodinamico.
Caso b. Calcolare il rendimento di secondo principio e confrontarlo con quanto ottenibile nel caso in cui
le sorgenti siano due serbatoi isotermi a temperature TC= 400 °C e TF= 15 °C e vengano scambiate le
medesime quantità di calore con le sorgenti (QC e QF) del Caso a.
[La= 307 MJ; ηa= 0.55; ηIIa= 1; ηIIb= 0.96 ]
Esercizio 6.
Una pompa di calore viene utilizzata per riscaldare una massa M=1000 kg di un fluido incomprimibile
ideale con c= 3 kJ/kgK, dalla temperatura T1= 70 °C alla temperatura T2= 80 °C. La pompa di calore
utilizza come sorgente inferiore una sorgente di calore a temperatura TF= 20 °C.
Determinare il lavoro assorbito da una pompa di calore che opera reversibilmente, il εpc,rev della pompa
di calore reversibile e il lavoro che occorre fornire in più ad una pompa di calore reale con εpc= 2.5.
[Lrev= 4.74 MJ, εpc,rev= 6.33, L‐Lrev= 7.26 MJ]
Esercizio 7.
Una ipotetica macchina termodinamica motrice è costituita da un insieme di 3 sorgenti di calore a
temperatura costante (T1= 800 °C, T2= 400 °C, T3= ‐50 °C), da un serbatoio di lavoro e da una macchina
ciclica che interagisce con le diverse sorgenti e il serbatoio stesso. Nell’ipotesi che dalla sorgente di
calore 1 venisse prelevata una quantità di calore Q1= 4500 MJ, la produzione di lavoro fosse L= 3500 MJ,
che la quantità di calore prelevata alla sorgente di calore 3 fosse Q3= 500 MJ, determinare se la macchina
in questione opera in modo reversibile, irreversibile o è impossibile che sia realizzata.
[impossibile]
Esercizio 8.
In un capannone industriale, con un volume di 4000 m3, l’aria ha una temperatura di 14 °C ed una
pressione di 1 atm. Il capannone, supposto termicamente isolato verso l’esterno ed a volume costante,
viene riscaldato sino alla temperatura di 25 °C con l’impiego di una pompa di calore con efficienza 10.
La pompa opera utilizzando una sorgente fredda alla temperatura costante di 10 °C. Determinare il
lavoro necessario per eseguire il riscaldamento e l’entropia prodotta per irreversibilità.
[L= 3.881 MJ; Sirr= 9.64 kJ/K]
Esercizio 9.
Si vuole sfruttare l’energia posseduta da una massa M di rocce calde, alla temperatura TC1, con l’impiego
di una macchina motrice reversibile che opera in contatto con una sorgente di calore a temperatura
costante TF. Determinare il lavoro estraibile durante il raffreddamento delle rocce dalla temperatura TC1
alla temperatura finale TC2 , e il rendimento del processo. Sono noti: M= 800 Kg, TC1=220°C, TC2=100°C,
TF=285.15 K e crocce=0.215 kcal/kgK.
[Lrev= 29.15 MJ; ηrev = 0.337]
Esercizio 10.
Una macchina motrice reversibile opera fra una sorgente di calore a temperatura costante TC= 1000 °C
e una sorgente di calore a massa finita M= 1000 kg di acqua a pressione 1 bar e temperatura TF1= ‐20 °C.
Determinare il lavoro compiuto dalla macchina termodinamica se la sorgente fredda viene portata a
temperatura TF2= 20 °C a pressione costante. In prima approssimazione si assuma trascurabile il lavoro
compiuto dalla sorgente di calore fredda (la variazione di volume si assuma trascurabile). Determinare
inoltre il rendimento termodinamico medio del processo, quello a inizio processo e quello a fine
processo. Mettere in evidenza come il rendimento medio si collochi in un intervallo compreso fra gli altri
due.
Sono dati l’entalpia di transizione di fase da liquido a solido allo stato triplo per l’acqua (hlst = ‐333 kJ/kg)
e il calore specifico del ghiaccio cg = 2.093 kJ/kgK.
Utilizzare le tabelle di saturazione dell’acqua ove necessario.
[Lrev= 1673.22 MJ; η= 0.785; ηin= 0.8; ηf= 0.77]
5. Equazioni di bilancio per i sistemi aperti
Esercizio 1.
Una portata = 0.5 kg/s di elio fluisce in un condotto orizzontale. Nella sezione di ingresso è noto T1=
330 °C, w1= 150 m/s e P1= 6 bar mentre in quella di uscita è noto T2= 30 °C, w2= 300 m/s e P2= 1 bar.
Nelle ipotesi che il condotto sia isolato termicamente dall’esterno e che il sistema sia in uno stato
stazionario, determinare la potenza meccanica fornita dal sistema e la produzione di entropia per
irreversibilità nell’unità di tempo.
[L= 784.88 kW; Sirr= 74.74 W/K]
Esercizio 2.
Una pompa ha la funzione di portare acqua da un bacino inferiore ad uno superiore posto 30 m sopra il
livello del primo, entrambi a pressione atmosferica, attraverso una condotta di diametro d= 10 cm e
lunghezza L= 60 m. Calcolare la potenza che assorbe la pompa nell’ipotesi che le velocità sulla sezione
di ingresso e di uscita della condotta siano trascurabili e che la pompa operi in regime stazionario. Si
supponga una portata pari a 50 m3/h e si analizzi il caso ideale in cui le perdite di carico siano
trascurabili ed il caso in cui vi siano perdite di carico distribuite.
Sono dati: massa volumica dell’acqua ρ= 1000 kg/m3; viscosità dinamica dell’acqua μ= 10‐3 Pa·s.
[Lid= ‐4084 W; Lreale= ‐4285 W]
Esercizio 3.
In una macchina, che opera in regime stazionario, entra una corrente di gas caldi (gas ideale biatomico
Mm=31 kg/kmole) con una portata pari a 14400 kg/h, alla temperatura T1= 525 ˚C e alla pressione P1=
10 bar ed esce a T2= 280˚C e P2= 1 bar. La potenza termica dispersa verso l’ambiente (in condizioni di
equilibrio a temperatura ambiente 80˚C) è di 100 kW. Assumendo che le variazioni di energia cinetica e
potenziale fra ingresso e uscita siano trascurabili, determinare:
la potenza meccanica prodotta;
l’entropia eventualmente generata per irreversibilità nell’unità di tempo.
[L= 820 kW; Sirr= 1376.8 W/K]
Esercizio 4.
L’impianto di riscaldamento di un edificio è costituito da un sistema di radiatori opportunamente
dimensionati. La centrale termica produce acqua calda a temperatura di 80 °C mentre l’alimentazione
dei corpi scaldanti è controllata da una valvola a 3 vie che svolge la funzione di mantenere l’acqua di
alimentazione dei radiatori ad una temperatura prefissata di 70 °C. La valvola a 3 vie miscela
opportunamente acqua proveniente dalla centrale termica con l’acqua di ritorno dai radiatori alla
temperatura di 60 °C. Sapendo che la potenza termica dell’impianto è 20 kW, determinare la portata di
acqua uscente dalla caldaia (m1), la portata di ricircolo (m2), la portata fluente ai radiatori (m3). Si
trascurino le perdite di carico.
[m1= 0.239 kg/s; m2= 0.239 kg/s; m3= 0.478 kg/s]
Esercizio 5.
Determinare il rendimento isoentropico di espansione e l’entropia specifica prodotta per irreversibilità
da una turbina a gas adiabatica operante in regime stazionario che produce un lavoro specifico lT= 2000
kJ/kg espandendo una portata di elio da uno stato di ingresso noto (P1= 8 bar, T1= 800 °C) ad una
condizione di uscita con pressione P2= 2 bar.
[ηT= 0.842; sirr= 0.574 kJ/kgK]
Esercizio 6.
Determinare il lavoro specifico prodotto con l'espansione di vapor d'acqua in una turbina a vapore che
opera adiabaticamente e in regime stazionario con rendimento isoentropico di espansione 0.85.
Determinare inoltre l’entropia specifica generata per irreversibilità. Nelle condizioni di ingresso in
turbina il vapore si trova a 200 bar e 600 °C, mentre allo scarico la pressione è di 2 bar.
[lT= 910.67 kJ/kg; sirr= 0.4154 kJ/kg]
Esercizio 7.
Un compressore opera adiabaticamente e in regime stazionario con rendimento ηc=0.8. L’aria aspirata
può essere considerata un gas ideale biatomico con massa molare 29 kg/kmole, pressione P1=110 kPa
e temperatura T1=280 K. La velocità dell’aria aspirata può essere considerata trascurabile. La mandata
avviene alla pressione P2=11 bar. Calcolare:
la temperatura di uscita dell’aria;
il lavoro massico assorbito dal compressore;
l’energia elettrica a esso associata, nell’ipotesi che il rendimento elettrico sia ηel=0.95.
[T2 = 605.75 K; lC= ‐326.88 kJ/kg; eel= ‐344 kJ/kg]
Esercizio 8.
In uno scambiatore di calore fluiscono 10 kg/s di acqua. Nella sezione di ingresso si ha un vapore a
temperatura Ti= 140˚C e titolo x= 0.85. Si vuole raffreddare a pressione costante l'acqua fino alla
temperatura Tf= 90˚C ponendo il condotto dello scambiatore a contatto con una sorgente isoterma a
temperatura Ts= 70˚C e operando in regime stazionario.
Tracciare sul diagramma T‐s la trasformazione subita dalla portata fluente di acqua e determinare la
potenza termica che deve essere asportata. Determinare inoltre la variazione di entropia della sorgente
isoterma nell’unità di tempo e la produzione di entropia per irreversibilità dell’intero processo.
[Q= ‐20346 kW; SC= 59.29 kW/K; Sirr= 9.715 kW/K]
Esercizio 9.
Si consideri un sistema aperto costituito da un tubo orizzontale di diametro d= 0.7 m nel quale transita
aria. Sono note temperatura (15 °C), pressione (1 atm) e velocità dell’aria (7 m/s) nella sezione
d’ingresso e pressione (1.3 bar) e velocità dell’aria (6 m/s) nella sezione d’uscita. Nell’ipotesi di regime
stazionario e condotto adiabatico si calcoli:
la portata in massa;
la temperatura nella sezione d’uscita;
la potenza meccanica scambiata;
l’entropia prodotta per irreversibilità.
Si consideri l’aria un gas ideale biatomico di massa molare 29 kg/kmole.
[m= 3.304 kg/s; T2= 316.88 K; Le= ‐95.23 kW; Sirr= ‐79.04 W/K]
Esercizio 10.
Si dispone di uno scaldabagno domestico elettrico ad accumulo (V= 80 l) che viene assunto
perfettamente isolato termicamente (adiabatico).
a. Determinare il tempo necessario per riscaldare l’acqua contenuta da 15 °C a 50 °C assorbendo dalla
rete una potenza elettrica costante pari a 2 kW. Si assuma per l’acqua una massa volumica ρ= 1000
kg/m3 e la si consideri liquido incomprimibile ideale, con calore specifico c= 4.186 kJ/kgK.
b. Si valuti quale potenza elettrica sarebbe necessaria nel caso di scaldabagno elettrico istantaneo
(sistema aperto) con una portata in massa di acqua pari a 6 l/min.
[t = 5860 s= 1h 37 min 40 s; Le= 14,65 kW]
Esercizio 11.
In una valvola di laminazione entra acqua in condizioni di liquido saturo alla temperatura di 200 °C e si
ha un espansione sino alla pressione P2 = 1 bar. Determinare lo stato dell’acqua in uscita dalla valvola e
la produzione di entropia per irreversibilità per unità di portata massica.
[vapore umido, x2= 0.193; sirr= 0.141 kJ/kgK]
Esercizio 12.
Una turbina produce una potenza Le= 150 kW. Nella sezione di ingresso della turbina che opera in
regime stazionario ed è adiabatica si ha vapore d’acqua surriscaldato con temperatura T1= 500 °C,
pressione P1= 8 bar. Nella sezione di uscita si ha vapore saturo alla temperatura T2= 30 °C. Determinare:
la portata di vapore d’acqua nella turbina;
la pressione che si ha nella sezione di uscita;
il rendimento isoentropico di espansione.
[m= 0.162 kg/s; P2= 0.0424 bar; ηT= 0.839 ]
Esercizio 13.
Si vuole pompare una portata di 2 kg/s di acqua da condizioni di liquido saturo a temperatura di 30 °C
sino alla pressione di 100 bar. Il rendimento isoentropico di compressione è pari a 0.9. Determinare la
temperatura di uscita dalla pompa, la potenza assorbita e l’entropia prodotta per irreversibilità.
[T2= 30.27 °C; LP=‐22.332 kW; Sirr= 7.453 W/K]
Esercizio 14.
Si dispone di un compressore adiabatico utilizzato per comprimere una portata in volume Γ = 1500 m3/h
di aria (Mm= 29 kg/kmole) dalla pressione di 1 bar alla pressione di 12 bar. La temperatura iniziale
dell’aria è 300 K. Considerando il compressore come ideale, calcolare:
La temperatura di fine compressione;
La potenza del compressore ad uno stadio;
La potenza del compressore a due stadi, con raffreddamento intermedio fino alla temperatura
iniziale.
[T2= 337.03 °C; Le= 150.8 kW; Le,2stadi= 124.4 kW]
Esercizio 15.
In un impianto industriale si produce vapore saturo alla pressione di 8 bar miscelando una portata m1=
2.5 kg/s di vapore surriscaldato a 8 bar e 350 °C con acqua liquida a 8 bar e 40 °C. L’operazione avviene
in regime stazionario, il processo può ritenersi adiabatico e le variazioni di energia cinetica e potenziale
sono trascurabili.
Calcolare:
La portata in massa di acqua liquida m2;
L’entropia prodotta per irreversibilità nel processo.
[m2= 0.386 kg/s; Sirr= 0.5965 kW/K]
Esercizio 16.
Del vapore d’acqua è contenuto in un serbatoio rigido di volume pari a V= 4 m3 alle condizioni di P1= 58
bar e T1= 520 °C. Si propone di espanderlo mediante una turbina fino alla pressione P2= 0.5 bar, per
produrre lavoro meccanico. Il processo può ritenersi adiabatico e le variazioni di energia cinetica e
potenziale sono trascurabili.
Calcolare:
il lavoro prodotto da una turbina ideale;
il lavoro prodotto dalla turbina reale, se il rendimento isoentropico fosse pari a 0.9;
l’entropia prodotta per irreversibilità della turbina reale.
[Lrev= 46559 kJ; L= 39604 kJ; Sirr =19.7 kJ/K]
Esercizio 17.
Si consideri lo svuotamento di una bombola di volume pari a 0.2 m3, contenente aria a P1= 10 bar e T1=
293 K. La condizione finale è caratterizzata da P2= 1 bar. Il processo può ritenersi adiabatico e le
variazioni di energia cinetica e potenziale sono trascurabili.
Calcolare:
Le masse d’aria iniziale e finale contenute nella bombola;
La temperatura finale T2;
L’entropia prodotta per irreversibilità.
Nota: Risolvere l’esercizio con l’approccio per i sistemi aperti, in seguito verificare i risultati risolvendo con
un approccio per sistemi chiusi.
[m1= 2.38 kg; m2= 0.32 kg; T2= 217.66 K; Sirr=861 J/K]
Esercizio 18.
Un gasometro (contenitore a pressione costante e volume variabile), inizialmente vuoto, viene
alimentato da una bombola, attraverso una valvola (riduttore di pressione), con gas elio (gas ideale). La
bombola ha volume V= 0.7 m3 ed all’inizio del processo contiene gas alla pressione P1= 80 bar e
temperatura T1 = 27 °C. Alla fine del processo, che può considerarsi adiabatico, la pressione del gas nella
bombola e nel gasometro è uguale a P2= 1 bar.
Valutare, considerando quasi‐statica l’espansione del gas residuo nella bombola, la massa m” di gas
fluita nel gasometro e la temperatura T2 del gas nel gasometro alla fine del processo (ad equilibrio
raggiunto).
Nota: Risolvere l’esercizio con l’approccio per i sistemi aperti, in seguito verificare i risultati risolvendo con
un approccio per sistemi chiusi.
[m"= 8.33 kg; T2= ‐81.52 °C]
Esercizio 19.
Un serbatoio a pareti rigide di volume V= 60 m3 contiene inizialmente aria, considerata gas ideale
biatomico con Mm = 29 kg/kmol, alla pressione P1 = 1 bar e temperatura T1= 27 °C.
Un compressore aspira aria dall’ambiente esterno, a pressione pari a P1 e temperatura T1, e la immette
nel serbatoio fino a che la pressione in quest’ultimo raggiunge il valore P2= 9 bar, Assumendo che siano
nulli tutti gli scambi di calore con l’esterno, valutare il lavoro assorbito dal compressore e la massa d’aria
M presente nel serbatoio alla fine del processo, nell’ipotesi che tutte le trasformazioni si possano
considerare quasi‐statiche.
Nota: Risolvere l’esercizio con l’approccio per i sistemi aperti, in seguito verificare i risultati risolvendo con
un approccio per sistemi chiusi.
[LC= 40116 kJ; M= 334.95 kg]
6. Cicli termodinamici a gas
Esercizio 1.
Una macchina termodinamica ciclica opera con una sorgente superiore a temperatura TC= 700 °C e una
sorgente inferiore a TF= 20 °C. La macchina ciclica realizza un ciclo a gas costituito da 3 trasformazioni
quasi‐statiche: trasformazione AB isoentropica tra stato A (PA= 1 bar e TA= 27 °C) ed uno stato B (PB= 3
bar); trasformazione BC isobara sino allo stato C; trasformazione CA isocora. Determinare il rendimento
termodinamico del ciclo e il rendimento di secondo principio della macchina ciclica sapendo che viene
utilizzato un gas perfetto biatomico di massa molare Mm= 29 kg/kmole.
[η= 0.124; ηII= 0.177]
Esercizio 2.
Per la realizzazione di un sistema di conversione termoelettrica si utilizza una soluzione con impianto a
ciclo Joule‐Brayton. Le sorgenti di temperatura della macchina termodinamica motrice sono a TC= 1150
K e TF= 300 K. Come fluido di lavoro viene utilizzato un gas ideale biatomico con Mm= 29 kg/kmole). La
temperatura e la pressione minima del ciclo sono rispettivamente T1= TF e P1=101 kPa mentre la
temperatura massima è T3= TC e il rapporto di compressione rp del ciclo è pari a 5.
Determinare:
il rendimento massimo teorico della macchina termodinamica motrice;
il rendimento del ciclo Joule Brayton ideale;
il lavoro assorbito dal compressore e quello prodotto dalla turbina;
la portata di gas necessaria per avere una potenza utile di 100 MW;
l’entropia prodotta per irreversibilità nella macchina termodinamica motrice con ciclo ideale;
Si ipotizzi ora di realizzare un ciclo Joule‐Brayton reale con le medesime condizioni di temperatura e
pressione di ingresso nel compressore e nella turbina ma con rendimento isoentropico di espansione e
di compressione valgano rispettivamente 0.85 e 0.80
Determinare:
il rendimento del ciclo Joule Brayton reale;
il rendimento di secondo principio;
il lavoro assorbito dal compressore e quello prodotto dalla turbina;
la portata di gas necessaria per avere una potenza utile di 100 MW;
l’entropia prodotta per irreversibilità nella macchina termodinamica motrice con ciclo reale.
[ηrev= 0.739; ηJB= 0.369; lC,rev= 175.76 kJ/kg; lT,rev= 425.38 kJ/kg; mrev= 400.6 kg/s; sirr= 836.4
J/kgK; ηJB,reale= 0.224; ηII= 0.303; lC= 219.7 kJ/kg; lT= 361.6 kJ/kg; m= 704.7 kg/s; sirr= 1087.3
J/kgK]
Esercizio 3.
Una centrale termoelettrica a turbina a gas utilizza un ciclo Joule‐Brayton chiuso realizzato con elio ed
ha una potenza utile di 1000 MW. Il ciclo, che in questa trattazione viene considerato ideale, ha un
rapporto delle pressioni rp= 4. Le condizioni di immissione nel compressore sono T1= 20 °C e P1= 1 bar
mentre la temperatura massima del ciclo è pari a 1000 °C. Il ciclo viene realizzato con una rigenerazione
(ipotizzata ideale). Si vuole determinare:
la portata di gas nell’impianto;
le potenze meccaniche e termiche scambiate dai singoli componenti il ciclo;
il rendimento termodinamico del ciclo.
[m= 592.65 kg/s; LC= 669.35 MW; LT= 1669.34 MW; Qrig= 679.45 MW; QC= 1669.3 MW;
QF= 669.3 MW; ηJB= 0.6]
Esercizio 4.
Si vuole realizzare un ciclo Joule Brayton che rispetti le seguenti caratteristiche:
temperatura di inizio compressione T1= 36 °C;
pressione di inizio compressione P1= 0.95 atm;
temperatura massima del ciclo T3= 900°C;
rapporto di compressione del ciclo rp= 4.
Determinare gli stati termodinamici dei punti caratteristici del ciclo ideale ed il suo rendimento,
ipotizzando che il fluido di lavoro sia un gas ideale biatomico.
Determinare il rendimento del ciclo qualora si realizzasse un ciclo reale con rendimenti isoentropici del
compressore ηc e della turbina ηt pari entrambi a 0.9.
[T2= 459.39 K; T4= 789.47 K; ηJB= 0.327; ηJB,reale= 0.256]
Esercizio 5.
Un motore a ciclo Diesel ideale a quattro cilindri ha cilindrata V = 1600 cm3. Il rapporto di compressione
volumetrico è r = 15. La miscela aspirata all’inizio della fase di compressione ha pressione P1= 1 atm e
temperatura T1 = 50 °C. Il rapporto di combustione è pari a z= 2.1. Ipotizzando di considerare la miscela
aria‐gasolio un gas ideale biatomico con massa molare Mm= 29 kg/kmole si chiede di caratterizzare il
ciclo (determinando P, T, V per tutti gli stati del fluido, il lavoro specifico prodotto, il rendimento).
[l= 631.8 kJ/kg, ηDiesel= 0.6;]
Esercizio 6.
Un motore a ciclo Otto ideale a quattro cilindri ha cilindrata V= 1600 cm3. Il rapporto di compressione
volumetrico è rv= 8. La miscela aspirata all’inizio della fase di compressione ha pressione P1= 1 atm e
temperatura T1=50 °C. La temperatura massima del ciclo è T3= 1800 K. Ipotizzando di considerare la
miscela aria‐benzina un gas ideale biatomico con massa molare Mm= 29 kg/kmole si chiede di
caratterizzare il ciclo (determinando P, T, V per tutti gli stati del fluido, il lavoro specifico prodotto, il
rendimento).
[l= 428.1 kJ/kg; ηOtto= 0.565]
Esercizio 7.
In una stazione di compressione di gas metano viene utilizzato un compressore (C2, rapporto di
compressione rp2= 45, portata mg=1 kg/s, temperatura in ingresso Tin= 20 °C) che è azionato da un
impianto turbogas, come mostrato in figura, operante secondo un ciclo Joule‐Brayton (aperto).
Supponendo che il turbogas prelevi aria a pressione atmosferica e temperatura ambiente (P1= 1 bar, T1=
20° C), che abbia un rapporto di compressione rp1= 5 e che la temperatura massima sia di 1000 °C,
determinare:
la potenza meccanica assorbita dal compressore C2;
la potenza termica e la portata d’aria necessarie al funzionamento del turbogas;
la potenza complessivamente prodotta dalla turbina T
(Aria e metano trattabili come gas perfetti, funzionamento ideale e a regime di tutti i componenti,
dispersioni termiche e cadute di pressione trascurabili)
[LC2= 968 kW; QC= 2628 kW; m= 3.238 kg/s; LT= 1525 kW]
Esercizio 8.
Per realizzare un impianto per la produzione di energia elettrica si utilizza ciclo Joule‐Brayton. Il sistema
opera con sorgenti di temperatura calda e fredda rispettivamente a TC= 1000 °C e TF= 25 °C. Come fluido
di lavoro si utilizza aria (gas ideale biatomico con Mm= 29 kg/kmole). La temperatura e la pressione
minima del ciclo sono rispettivamente T1= TF e P1=1 bar mentre la temperatura massima è T3= TC e il
rapporto di compressione del ciclo è pari a rp= 6. Il rendimento isoentropico di espansione e di
compressione valgano rispettivamente T= 0.90 e C= 0.80. La potenza utile della macchina
termodinamica è pari a 600 MW.
Si chiede di:
determinare gli stati termodinamici (T e P) dei punti caratteristici del ciclo
rappresentare il ciclo in un piano T‐s
determinare la portata di aria nel ciclo
determinare le potenze termiche scambiate con le sorgenti di calore;
calcolare il rendimento del ciclo Joule Brayton (reale);
determinare l’entropia prodotta per irreversibilità e il rendimento di secondo principio della
macchina termodinamica motrice
[m= 2848 kg/s; QC= 2074 MW; QF= 1474 MW; ηreale= 0.289; Sirr= 3.31 MW/K; ηII=0.377]
Esercizio 9.
In figura è riportato schematicamente uno dei quattro impianti frigoriferi ad aria impiegati per la
climatizzazione del velivolo Concorde.
La portata d’aria pari a 0.34 kg/s trattata da ognuno dei quattro impianti viene prelevata dai
turbocompressori dei motori di propulsione nelle condizioni P1= 2.24 bar e T1=200°C. Parte di essa è
compressa adiabaticamente fino alla pressione P2= 4 bar in un apposito compressore con rendimento
isoentropico ηC= 0.75. Viene quindi raffreddata (in uno scambiatore di calore) a pressione costante fino
a T3= 87°C e fatta espandere adiabaticamente in turbina fino alla pressione di cabina P4= P6=0.9 bar.
All’uscita dalla turbina, l’aria viene miscelata con l’altra parte del flusso principale che viene laminato
fino alla pressione di cabina mediante una valvola, che permette quindi anche la regolazione della
temperatura dell’aria immessa in cabina.
Esercizio 1.
Per la generazione di potenza elettrica si dispone di un ciclo Rankine a vapore saturo con le seguenti
caratteristiche: pressione di evaporazione 100 bar, pressione di condensazione 0.05 bar e portata di
vapore 100 kg/s.
Si consideri il ciclo Rankine parte di una macchina termodinamica con sorgenti a temperatura costante
pari a TC= 1000 °C e TF= 20 °C.
Si chiede di determinare la potenza utile, il rendimento termodinamico del ciclo, il rendimento di
secondo principio e l’entropia prodotta per irreversibilità.
[L= 100.68 MW; ηRankine= 0.394; ηII= 0.512; Sirr= 0.334 MW/K]
Esercizio 2.
Facendo riferimento ai dati dell’esercizio 1 si chiede di valutare la potenza utile e rendimento
termodinamico del ciclo nell’ipotesi che il rendimento isoentropico della pompa sia pari a 0.92 e il
rendimento isoentropico della turbina sia pari a 0.9.
Determinare inoltre il rendimento di secondo principio e l’entropia prodotta per irreversibilità.
[Lreale= 90.425 MW; ηRankine,reale= 0.351; ηII= 0.456; Sirr= 0.369 MW/K]
Esercizio 3.
Facendo riferimento ai dati dell’esercizio 1 si ipotizzi di realizzare un surriscaldamento sino ad uno stato
caratterizzato da una temperatura di 600 °C. Anche in questo caso si ipotizzino rendimenti di
compressione nella pompa e di espansione in turbina pari rispettivamente a 0.92 e 0.9.
Determinare la potenza utile, il rendimento termodinamico, il rendimento di secondo principio e
l’entropia prodotta per irreversibilità.
[Lsurr= 135.636 MW; ηsurr= 0.39; ηII= 0.507; Sirr= 0.421 MW/K]
Esercizio 4.
Facendo riferimento ai dati dell’esercizio 3 si ipotizzi di realizzare un secondo surriscaldamento alla
pressione di 30 bar e sino ad uno stato caratterizzato da una temperatura di 600 °C. Si assumano sempre
un rendimento isoentropico della pompa pari a 0.92 e un rendimento isoentropico di entrambi gli stadi
di turbina pari a 0.9.
Determinare la potenza utile, il rendimento termodinamico, il rendimento di secondo principio e
l’entropia prodotta per irreversibilità.
[L2surr= 160.564 MW; η2surr = 0.412; ηII= 0.535; Sirr= 0.475 MW/K]
Esercizio 5.
Una sorgente termale di acqua calda nelle condizioni P= 1 bar e T= 90°C viene sfruttata per la
generazione di potenza meccanica mediante l’impianto illustrato in figura, che consta dei seguenti
componenti:
una valvola di laminazione;
un separatore, munito di pompa per la re‐immissione della fase liquida nel pozzo geotermico;
una turbina a vapore di rendimento isoentropico ηT = 0.65;
un condensatore;
una pompa per la re‐immissione del condensato nel pozzo geotermico.
Determinare:
la pressione ottimale di aspirazione dell’acqua dal pozzo
il massimo lavoro prodotto dalla turbina per unità di massa di acqua aspirata, nel caso in cui
l’impianto eroghi una potenza di 100 kW
la potenza delle pompe ausiliarie;
la portata in massa d’acqua richiesta per la condensazione.
Si consiglia di operare con un approccio “discreto” nell’ipotizzare la pressione del separatore.
[Lrev= 7.53 J/kgacqua; mR= 79.1 kg/s]
Esercizio 6.
Un ciclo frigorifero reale utilizza come fluido di lavoro R134a e opera tra due serbatoi alla temperatura
di TC = 25 °C e di TF = ‐5 °C. Per rendere possibili gli scambi termici tra i serbatoi di calore e il fluido
circolante vi è una differenza di temperatura tra questi pari a 5°C. La potenza meccanica assorbita del
compressore è di 10 kW. Il rendimento isoentropico del compressore è pari a 0.9. Si chiede di
determinare:
l’entalpia specifica negli stati caratteristici del ciclo frigorifero;
la portata in massa di refrigerante nel ciclo;
la potenza da fornire per l’evaporazione del refrigerante;
l’efficienza della macchina frigorifera reversibile che opera tra le medesime temperature dei
serbatoi;
la potenza assorbita da questa macchina reversibile a pari potenza frigorifera prelevata dalla
sorgente inferiore;
la potenza dissipata per irreversibilità nella macchina termodinamica frigorifera.
[m= 0.3236 kg/s; QF= 48.863 kW; F,rev= 8.938; Lrev= 5.467 kW; Sirr= 0.0152 kW/K]
Esercizio 7.
Una pompa di calore operante con R134a fornisce 15 kW, necessari per mantenere un edificio alla
temperatura TC = 20 °C mentre l’ambiente esterno è a TF = 5 °C. La pressione di funzionamento
nell’evaporatore è P2 = 2.4 bar mentre all’uscita del condensatore si ha liquido saturo a pressione P1 = 8
bar. Determinare:
la portata di fluido refrigerante;
la potenza meccanica richiesta dal compressore;
l’efficienza della pompa di calore;
l’efficienza di una pompa di calore che operi reversibilmente;
l’entropia prodotta per irreversibilità nel sistema.
Si assuma un rendimento isoentropico del compressore pari a 0.93.
[m= 0.084 kg/s; LC= 2.26 kW; PC= 6.637; PC,rev= 19.54; Sirr= 5.33 W/K]
Esercizio 8.
Un impianto di cogenerazione è realizzato secondo le schema riportato in figura.
La caldaia genera una portata di vapore d’acqua, a pressione P1=30 bar e temperatura T1=400 °C, di cui
una parte m2 viene fatta espandere in turbina (che opera reversibilmente) fino alla pressione P2=1 bar,
producendo una potenza meccanica LT= 1 MW. La rimanente portata m1 viene prima inviata ad una
valvola di laminazione dove viene ridotta la pressione fino a P3=1 bar, poi miscelata adiabaticamente
con la portata uscente dalla turbina.
Il risultato, nello stato 4, viene inviato al condensatore all’uscita del quale si ha liquido saturo (x5=0). E’
nota la potenza termica prelevata dal condensatore Q= 3.5 MW. Si chiede di:
rappresentare gli stati termodinamici e i processi nel diagramma (T,s)
determinare la portate in massa di vapore d’acqua alla turbina (m2)
scrivere le equazioni di bilancio per valvola, miscelatore e condensatore e determinare la portata
in massa di vapore d’acqua alla valvola di laminazione (m1)
determinare le condizioni del vapore nello stato 4 (temperatura, entalpia, eventuale titolo, etc);
determinare la potenza di pompaggio necessaria nel caso in cui si volesse reimmettere il
condensato in caldaia (alla pressione P6= P1= 30 bar) con un processo reversibile.
[m2= 1.39 kg/s; m1= 0.209 kg/s; T4= 99.63 °C; h4= 2606.4 kJ/kg; x4= 0.9695; P4= 1 bar; L= 4.8 kW]
Esercizio 9.
Per un impianto frigorifero (potenza all’evaporatore di 70 kW) si usa la macchina schematizzata in
figura che utilizza R134a come fluido di lavoro e che funziona secondo il ciclo riportato sempre in figura.
Assumendo che la temperatura di evaporazione sia di -40 °C, che la pressione di condensazione sia
di 14 bar mentre quella a cui opera il separatore/miscelatore sia di 2.4 bar, determinare:
la portata in massa di R134a all’evaporatore;
la minima potenza meccanica richiesta dal primo compressore (C1);
la minima potenza meccanica complessivamente richiesta dai due compressori.
(Dispersioni termiche e cadute di pressione trascurabili).
[m1= 0.389 kg/s; LC1= 11.86 kW; LC1+C2= 37 kW]
8. Efflusso dei gas
Esercizio 1.
Un flusso di aria entra in un diffusore con velocità di 250 m/s alla pressione di 120 kPa ed alla
temperatura di 40 °C. Esce dal condotto con una velocità di 90 m/s. Nell’ipotesi che il processo sia
isoentropico e l’aria possa essere considerata un gas perfetto biatomico con massa molare 29 kg/kmole
si chiede di determinare il numero di Mach nella sezione di ingresso, la temperatura del gas all’uscita
del diffusore, la pressione del gas all’uscita del diffusore ed il rapporto tra le aree della sezione di uscita
e di ingresso.
[Mach= 0.705; Tout= 340.4 K; Pout= 160.43 kPa; out/in= 2.26]
Esercizio 2.
Dell'aria alla temperatura di 150°C ed alla pressione di 170 kPa entra in un ugello convergente e sbocca
nell'atmosfera alla pressione di 1 bar. La velocità di ingresso è trascurabile e l’espansione è adiabatica
isoentropica. Si supponga l'aria gas perfetto biatomico avente massa molare 29 kg/kmole. Calcolare,
nella sezione di uscita, la velocità di efflusso del gas ed il numero di Mach.
[wout= 345.65 m/s; Mach= 0.905]
Esercizio 3.
Dell'aria alla temperatura di 100°C ed alla pressione di 220 kPa entra in un ugello convergente e sbocca
nell'atmosfera alla pressione di 1 bar. La velocità di ingresso è trascurabile e l’espansione è adiabatica
isoentropica. Si supponga l'aria gas perfetto biatomico avente massa molare 29 kg/kmole. Calcolare,
nella sezione di uscita, la velocità di efflusso del gas ed il numero di Mach.
[wout= 353.29 m/s, Mach= 1]
Esercizio 4.
Attraverso un ugello convergente‐divergente ideale (ugello di DeLaval) fluisce una portata m= 4 kg/s di
azoto (da considerarsi gas perfetto con Mm= 28 kg/kmole). L’ugello mette in comunicazione due
ambienti nei quali il gas ha temperatura e pressione note e costanti:
serbatoio a monte: T1= 60 °C P1= 10 bar;
serbatoio a valle: P2= 3 bar.
Si chiede di determinare la velocità del gas nella sezione di gola, la velocità del gas nella sezione di uscita,
il numero di Mach nella sezione di uscita ed il diametro della sezione di gola ipotizzata circolare.
[wc= 339.73 m/s; wout= 448.97 m/s; Mach= 1.433; dg= 48.37 mm]
9. Conduzione
Esercizio 1.
Calcolare la potenza termica dispersa da una parete piana di spessore 15 cm e superficie 2 m2. Sono note
la conduttività termica della parete, pari a 0.22 W/mK e le temperature delle superfici interna ed esterna
della parete pari rispettivamente a 800 °C e 150 °C.
[Q= 1906.7 W]
Esercizio 2.
Calcolare la potenza termica dispersa da una parete composta da due strati A e B di cui è noto:
lo spessore: LA = 5 cm LB = 10 cm;
la conduttività termica: kA = 1 W/mK kB = 8 W/mK.
La parete ha una superficie di 0.4 m2. I valori di temperatura sulle superfici interna ed esterna sono
rispettivamente 60 °C e 20 °C.
Si chiede anche di rappresentare l’andamento qualitativo della temperatura e di valutarne il valore
all’interfaccia dei due strati.
[Q= 256 W; Tin= 28 °C]
Esercizio 3.
Al fine dell’isolamento di un componente finestrato si vogliono confrontare due soluzioni:
a. vetro singolo: spessore 4 mm;
b. vetro doppio con intercapedine d’aria: spessore 3+5+3 mm.
Sono noti:
temperatura interna del locale: Ti= 20 °C;
temperatura esterna: T∞= 5°C;
coefficiente convettivo interno: hi= 7 W/m2K;
coefficiente convettivo esterno: h∞= 16 W/m2K;
conduttività del vetro: kv= 0.8 W/mK;
conduttività dell’aria: ka= 0.026 W/mK.
Si chiede di stabilire quale soluzione consente un migliore isolamento e qual è la riduzione percentuale
di potenza termica dispersa.
[La soluzione migliore è b, perché Jb= 37 W/m2 < Ja= 71.3 W/m2; Q/Qa= ‐48%]
Esercizio 4.
Un tubo metallico di diametro esterno D = 50 mm rivestito con uno strato di isolante avente conduttività
termica ki = 0.181 W/mK, è lambito all'esterno da aria alla temperatura T∞= 10 °C. E’ noto il coefficiente
di scambio convettivo h= 3.5 W/m2K.
Calcolare:
il raggio critico di isolamento del tubo;
la potenza termica per unità di lunghezza dispersa senza isolamento se la temperatura della
superficie esterna del tubo nudo è Ttubo=275 °C;
lo spessore di isolante (sis)oltre il quale incomincia l'effetto di isolamento.
[Rcr = 0.0517 m; Q/L= 145.7 W/m; sis= 0.135 m]
Esercizio 5.
Un fluido in transizione di fase alla temperatura di 400 °C, percorre una tubazione. Il coefficiente
convettivo sulla superficie interna del condotto è pari a 800 W/m2K. Per limitare la potenza termica
dispersa, la tubazione è rivestita con due strati isolanti: uno per elevata temperatura (kis1= 0.9 W/mK)
dello spessore di 40 mm, l’altro per bassa temperatura (kis2= 0.07 W/mK) dello spessore di 50 mm. Il
condotto presenta un diametro interno di 20 cm e uno spessore di 10 mm ed è realizzato con un acciaio
con conduttività termica kt= 15 W/mK. La temperatura della superficie più esterna dell’isolante è Te=
20 °C. Si valuti la potenza termica dispersa per unità di lunghezza e si rappresenti la distribuzione di
temperatura nello spessore della tubazione.
[Q/L= 534 W/m]
Esercizio 6.
Una corrente di acqua satura, con una portata di massa m = 1000 kg/h, viene immessa in un evaporatore.
All'ingresso dell'evaporatore l'acqua ha una temperatura T1 = 152 °C ed è in condizione di liquido saturo
(x1= 0). All'interno dell'evaporatore, per effetto della potenza termica trasmessa, l'acqua vaporizza.
L'evaporatore è costituito da un tubo che ha un diametro interno di 30 mm, è lungo 30 m, ha una parete
con spessore 3 mm. Il condotto dell’evaporatore è realizzato con una lega metallica caratterizzata da
una conduttività termica k = 85 W/mK. La superficie esterna del condotto è mantenuta alla temperatura
uniforme di Te = 200 °C. Si assuma che il flusso sia stazionario, che le variazioni di pressione della miscela
acqua‐vapore lungo il condotto siano trascurabili e che lo scambio termico tra la superficie interna e la
miscela sia caratterizzato da un coefficiente convettivo h = 1500 W/m2K. Determinare:
la potenza termica fornita all'acqua;
le condizioni termodinamiche del vapore (stato e temperatura) in uscita dall’evaporatore.
la lunghezza (Lsaturo) del tubo necessaria per avere in uscita vapore saturo.
Rappresentare la distribuzione di temperatura nel tubo dell’evaporatore.
[Q= 194.2 kW; vapore umido, x2= 0.332; Lsaturo= 90.4 m]
Esercizio 7.
Una parete piana è composta da due strati di due materiali diversi, A e B. Nello strato A vi è generazione
di potenza termica uniforme = 1.5·106 W/m3, kA= 75 W/mK e lo spessore è LA= 50 mm. Nello strato B
non vi è generazione di potenza, kB= 150 W/mK e lo spessore è LB= 20 mm.
La superficie interna di A è isolata, mentre la superficie esterna di B è raffreddata da una corrente di
acqua con T= 30 °C e h= 1000 W/m2K.
Disegnare la distribuzione di temperatura che esiste in condizioni stazionarie;
determinare la temperatura T0 della superficie isolata e la temperatura T2 della superficie
raffreddata.
[T2= 105 °C; T0= 140 °C]
Esercizio 8.
Un cavo di rame (k= 398 W/mK) molto lungo di 5 mm di diametro ha un estremo mantenuto a 100 °C.
La superficie del cavo è esposta ad aria ambiente a 25 °C, con un coefficiente di convezione di 100
W/m2K.
Determinare la potenza termica dispersa dal cavo;
determinare la lunghezza minima cavo affinché l’assunzione di lunghezza infinita comporti un
errore accettabile (pari al 1%) nel calcolo della potenza termica dispersa.
[Q= 8.31 W; Lmin = 0.187 m]
Esercizio 9.
Un’aletta di rame (k=372W/(mK)) rettilinea a spessore costante opera con una temperatura alla base
di 150°C. La temperatura del fluido è pari a 30 °C ed il coefficiente di scambio convettivo h pari a
50W/m2K.
Assumendo L=3cm e δ=1mm, determinare il flusso termico per unità di profondità q e l’efficienza η.
[q = 357.14 W/m; = 0.960]
Esercizio 10.
Una sottile lastra di rame, di spessore 2 mm ed alla temperatura di 500 °C, viene immersa in acqua alla
temperatura costante di 20 °C. Essendo noti la massa volumica del rame (ρ= 8900 kg/m3), il calore
specifico del rame (c= 0.1 kcal/kgK), la conduttività termica del rame (k= 350 W/mK) ed il coefficiente
convettivo relativo allo scambio termico tra lastra e acqua (h= 100 W/m2K) determinare il tempo
necessario per raggiungere all’interno della lastra una temperatura di 50 °C.
[t= 103 s]
Esercizio 11.
In una fabbrica vengono prodotte sfere di ottone [k=111 W/(mK), ρ=8522 Kg/m3, c=385 J/(kgK)] del
diametro di 5 cm. Le sfere, inizialmente a 120°C, vengono immerse in un bagno d’acqua a 50°C per un
periodo di 2 minuti ad un ritmo di 100 sfere al minuto. Sapendo che il coefficiente di scambio convettivo
è pari a 240 W/(m2K) determinare la temperatura delle sfere in uscita dal bagno e la potenza termica
che deve essere sottratta all’acqua per mantenerla a 50°C.
[T= 74.4 °C; Q= 16310 W]
Esercizio 12.
Una corrente di acqua inizialmente alla temperatura T∞= 20°C investe un cubo di bronzo di lato L = 1
cm, che inizialmente si trova alla temperatura T0= 300 °C. Il coefficiente di scambio convettivo tra la
corrente di acqua e il cubo vale h= 300 W/m2K.
Determinare in quanto tempo la temperatura del cubo raggiunge il valore di T1= 25°C.
Proprietà termofisiche dell’acqua: ρa= 100 kg/m3, μa= 0.00083 Pa·s, ka= 0.265 W/mK, ca= 4186 J/kgK.
Proprietà termofisiche del bronzo: ρb= 8800 kg/m3, kb= 62 W/mK, cb= 420 J/kgK.
[t= 83 s]
Esercizio 13.
Il coefficiente di scambio termico tra una corrente d'aria ed un cilindretto di rame è determinato
sperimentalmente misurando l'andamento nel tempo della temperatura del cilindro, inizialmente
diversa dalla temperatura dell'aria.
Nelle ipotesi che la corrente d'aria abbia una temperatura T∞= 20 °C, il cilindro abbia un diametro D=
10 mm e lunghezza L= 3 cm, la sua temperatura iniziale sia T0= 60 °C e che dopo un tempo t= 38 s la sua
temperatura sia T= 50 °C, determinare il coefficiente di scambio termico tra la corrente d'aria ed il
cilindretto usando un modello a resistenza interna trascurabile e verificare a posteriori la validità di
questa ipotesi.
(Proprietà termofisiche del rame: densità ρ= 8933 kg/m3, calore specifico c= 385 J/kgK, conduttività
termica k= 400 W/mK).
[h= 65.09 W/m2K]
Esercizio 14.
Si determini la profondità minima a cui deve essere interrata una tubatura dell’acqua per evitare che
l’acqua ghiacci, sapendo che il suolo, inizialmente a una temperatura uniforme di 20 °C, è soggetto per
60 giorni a una temperatura superficiale costante di ‐15 °C. Sono date le proprietà del suolo: ρ= 2050
kg/m3, k= 0.52 W/mK, c= 1840 J/kgK.
[xmin= 0.674 m]
Esercizio 15.
Un marciapiede di asfalto si trova alla temperatura uniforme di 50 °C durante una calda giornata estiva.
Un temporale riduce istantaneamente la temperatura superficiale a 20 °C. Calcolare l’energia (J/m2)
trasferita dall’asfalto in 30 minuti, assumendo che la temperatura superficiale resti 20 °C. Sono date le
proprietà dell’asfalto: ρ= 2115 kg/m3, k= 0.062 W/mK, c= 920 J/kgK.
[Q= 505.7 kJ/m2]
Esercizio 16.
Una lastra di alluminio di spessore pari a 10 cm e temperatura 200 °C viene esposta ad una corrente
d’aria a temperatura di 70 °C. Il coefficiente di scambio termico convettivo è 525 W/m2K. Si calcoli la
temperatura ad una distanza di 2 cm dall’asse della parete dopo un minuto dall’inizio dell’esposizione
al flusso di aria.
Si conoscono le proprietà dell’alluminio: ρ= 2700 kg/m3, c= 0.9 kJ/kgK, k= 215 W/mK.
[T= 159.6 °C]
Esercizio 17.
Si dispone di una lastra piana di spessore 2L= 30 cm avente caratteristiche termofisiche note (ρ= 1500
kg/m3, c= 800 J/kgK, k= 0.6 W/mK) che all’istante iniziale ha una temperatura uniforme e costante e
pari a T0=100 °C. Viene immersa in un fluido a temperatura T∞= 20 °C. Determinare la temperatura della
lastra ad una distanza di 7.5 cm dalla superficie dopo 16 h di immersione sapendo che il coefficiente
convettivo è h= 8 W/m2K.
[T= 40.8 °C]
10. Convezione
Esercizio 1.
Determinare il numero di Nusselt relativo allo scambio convettivo tra una sfera di acciaio di diametro D
= 10 cm e temperatura superficiale costante TS= 100 °C immersa in acqua a temperatura T∞= 20 °C. La
sfera cede all’acqua una potenza termica pari a 150 W. Sono noti:
kacc= 15 W/mK, ρacc= 7800 kg/m3, cacc= 1 kJ/kgK, kH2O = 0.3 W/mK, ρH2O = 1000 kg/m3, cH2O = 4.2 kJ/kgK,
μH2O = 0.0009 Ns/m2.
[Nu= 19.9]
Esercizio 2.
Determinare il coefficiente di scambio termico convettivo sulla superficie interna di un condotto a
sezione circolare con la relazione di Dittus‐Boelter: Nu = 0.023Re0.8Pr0.3.
Sono note le seguenti grandezze:
portata massica di fluido m= 2 kg/s, diametro del condotto D= 3 cm, massa volumica del fluido ρ= 900
kg/m3, viscosità dinamica del fluido μ= 0.002 Ns/m2, Pr= 12.7, conduttività termica del fluido k= 0.3
W/mK.
[h = 2484 W/m2K]
Esercizio 3.
Dell’olio lubrificante alla temperatura di 60 °C scorre alla velocità di 2 m/s su di una piastra lunga 5 m.
La piastra è mantenuta alla temperatura di 20 °C. Sapendo che, per flusso su lastra piana, valgono le
seguenti correlazioni:
Nu = 0.664Re0.5Pr1/3 moto laminare;
Nu = 0.037Re0.8Pr1/3 moto turbolento;
determinare la potenza termica scambiata per unità di larghezza con l’intera piastra, note le proprietà
termofisiche dell’olio: ρ= 876 kg/m3, k= 0.144 W/mK, Pr= 2870, ν= 242⋅10‐6 m2/s.
Si ricorda che nel caso di lastra piana il numero di Reynolds critico è pari a 3.5⋅105.
[Q/L=11048 W/m]
Esercizio 4.
Un fluido scorre in un tubo a sezione circolare di lunghezza 10 m e diametro interno 25 mm. Sono noti:
la portata massica: m= 3 kg/min;
la massa volumica del fluido: ρ= 866 kg/m3;
il calore specifico del fluido: c= 2.035 kJ/kgK;
la viscosità dinamica del fluido: μ= 0.0836 Ns/m2;
la conduttività termica del fluido: k= 0.141 W/mK.
Determinare il coefficiente convettivo sapendo che valgono le seguenti relazioni:
Nu = 3.66 moto laminare (Re ≤ 2000);
Nu = 0.023Re0.8Pr0.3 moto turbolento (Re ≥ 4000).
Determinare h nel caso in cui la portata massica valga 3000 kg/min ed il diametro interno sia di 5 cm.
[h1= 20.6 W/m2K; h2= 1209 W/m2K]
Esercizio 5.
Si consideri una lastra piana sottile di superficie 0.6×0.6 m2 in un ambiente a 30 °C. Una superficie della
piastra è mantenuta a 90 °C mentre l’altra è isolata. Si determini la potenza termica trasmessa nel caso
di lastra verticale e nel caso di lastra orizzontale con superficie calda rivolta verso l’alto. Per la
valutazione del coefficiente convettivo, nel caso di lastra verticale, si utilizzino le seguenti correlazioni:
Nu = 0.59Ra1/4 moto laminare (Ra = 104 ÷ 109);
Nu = 0.1Ra 1/3 moto turbolento (Ra =109 ÷ 1013).
Per la valutazione del coefficiente convettivo, nel caso di lastra orizzontale, si utilizzino le seguenti
correlazioni:
Nu = 0.54Ra1/4 moto laminare (Ra =104 ÷ 107);
Nu = 0.15Ra 1/3 moto turbolento (Ra = 107 ÷ 1011).
[Qvert= 98.7 W; Qorizz= 34.56 W]
11. Scambiatori di calore
Esercizio 1.
Uno scambiatore di calore in controcorrente viene utilizzato per riscaldare una portata ma= 1.2 kg/s di
acqua (cp,a= 4180 J/kgK) dalla temperatura Ta,i= 20 °C alla temperatura Ta,u= 80 °C. Come fluido caldo si
utilizza acqua pressurizzata (cp,c= 4310 J/kgK) con temperatura in ingresso Tc,i= 160 °C e con portata
mc= 2 kg/s. Il coefficiente globale di scambio termico è U= 640 W/m2K. Determinare la superficie di
scambio.
[S = 5.115 m2]
Esercizio 2.
In uno scambiatore di calore, che opera in regime stazionario, entrano una portata di olio mo= 2 kg/s
(co= 1.8 kJ/kgK), temperatura all’ingresso Ti,o= 80 °C e temperatura all’uscita Tu,o= 30 °C, e una portata
di acqua liquida ma= 10 kg/s (ca= 4186 J/kgK) e temperatura all’ingresso Ti,a= 20 °C.
Determinare la temperatura Tu,a dell’acqua in uscita, sapendo che lo scambiatore disperde verso
l’ambiente esterno una potenza termica di 30 kW.
[Tu,a= 25 °C]
Esercizio 3.
In uno scambiatore di calore una portata ma= 12 kg/min di acqua viene riscaldata dalla temperatura
Ta,i= 10 °C alla temperatura Ta,u= 60 °C. Come fluido caldo si utilizza olio diatermico che ha una
temperatura To,i= 90 °C ed una temperatura in uscita To,u= 70 °C. Sapendo che il coefficiente globale di
scambio termico è U= 1000 W/m2K e conoscendo le proprietà termofisiche dei fluidi (acqua: ca= 4.1
kJ/kgK; olio diatermico: co= 2 kJ/kgK) si chiede di valutare la potenza termica scambiata e la portata di
olio. Determinare inoltre le superfici di scambio dello scambiatore nell’ipotesi che sia in equicorrente o
in controcorrente.
[Q= 41 kW, mo= 1.025 kg/s, Seq= 1.218 m2, Scontr= 0.947 m2]
Esercizio 4.
Una portata di acqua in pressione ma= 1 kg/s (ca= 4186 J/kgK) è riscaldata da 35 °C a 125 °C attraverso
gas caldi che entrano in uno scambiatore a tubi alettati e flussi incrociati a 300 °C ed escono a 100 °C. Il
calore specifico dei gas caldi è 1000 J/kgK e il coefficiente globale di scambio termico riferito alla
superficie esposta ai gas caldi è U= 100 W/m2K. Determinare la superficie dal lato gas richiesta
utilizzando il metodo NTU.
[Slato gas= 40.51 m2]
Esercizio 5.
Uno scambiatore di calore shell and tube con due passaggi nel mantello e quattro passaggi nei tubi viene
impiegato per riscaldare una soluzione dalla temperatura T1,f= 20 °C alla temperatura T2,f= 50 °C. Nei
tubi, di diametro D= 2 cm e spessore trascurabile scorre acqua che si raffredda da T1,c= 80 °C a T2,c= 40
°C. La lunghezza complessiva dello scambiatore è L= 60 m. I coefficienti convettivo lato acqua e lato
soluzione sono rispettivamente hf= 160 W/m2K e hc= 25 W/m2K. Determinare la potenza termica
scambiata.
[Q= 1849 W]
12. Irraggiamento
Esercizio 1.
Determinare:
il potere emissivo di un corpo grigio a temperatura T= 2100 °C e con emissività ε= 0.2;
il potere emissivo di un corpo grigio con coefficiente di emissione ε= 0.5 e con la lunghezza
d’onda alla quale è massimo il potere emissivo monocromatico pari a λ= 3 μm;
il potere emissivo di una superficie nera (S= 3 m2) a temperatura T= 330 °C.
[359.6 kW/m2; 24.7 kW/m2; 7.5 kW/m2]
Esercizio 2.
Una superficie di un emettitore diffuso ha una temperatura di 1600 K e un coefficiente di emissione
monocromatico emisferico che dipende dalla lunghezza d’onda con la seguente distribuzione spettrale:
ε1= 0.4; 0< ≤ 2 m
ε2= 0.8; 2< ≤ 5 m
ε3= 0; > 5 m
Determinare il coefficiente di emissione integrale emisferico, il potere emissivo della superficie e la
lunghezza d’onda a cui è massima la radiazione emessa.
[ε= 0.558; E= 207.4 kW/m2; λmax= 1.81 μm]
Esercizio 3.
Il filamento di tungsteno di una lampadina raggiunge, in condizioni di regime, la temperatura di 2500 K.
Considerando il filamento come un corpo grigio avente coefficiente di emissione ε= 0.95, determinare la
percentuale di energia raggiante che cade nel visibile (tra 0.4 μm e 0.8 μm).
[E= 139.7 kW/m2]
Esercizio 4.
Due pareti piane indefinite parallele sono mantenute a 400 e 300K e possono essere considerate corpi
grigi con ε1=0.8 e ε2=0.2. Tra le due pareti si trova un gas trasparente alla radiazione. Se il coefficiente
convettivo tra il gas e ciascuna parete vale 8 W/m2K determinare il flusso termico scambiato tra le due
pareti.
[J= 589 W/m2]
Esercizio 5.
Una termocoppia è inserita in un condotto per misurare la temperatura di una corrente di aria calda che
in esso fluisce con la velocità di 30 m/s. La termocoppia ha forma sferica con diametro pari a 2 cm ed ha
una superficie assimilabile ad un corpo grigio con coefficiente di emissione pari a 0.6. La temperatura
raggiunta dalla termocoppia in condizioni stazionarie è pari a 320 °C mentre la temperatura della
superficie interna del condotto è di 175 °C. E’ noto il coefficiente di scambio convettivo tra la sonda e
l’aria (h= 163 W/m2K).
Calcolare la temperatura effettiva del gas caldo e dimostrare, a posteriori, che il termine di innalzamento
della temperatura, dovuto al ristagno del gas (nell’ipotesi di processo di ristagno isoentropico), è
trascurabile.
Si consideri l’aria gas ideale biatomico di massa molare 29 kg/kmole.
[Tgas= 337.2 °C; ΔT= 0.45 K]
Esercizio 6.
Un modello estremamente semplificato di un sistema per dissipazione termica è costituto da una piastra
alettata che, per semplicità, si ipotizza indefinita in direzione longitudinale. La piastra è costituita da una
serie di alette di altezza 2 cm e distanziate tra loro 1 cm. La temperatura della base e delle alette si
supponga sia costante e pari a 150 °C mentre tali superfici sono supposte nere. Analogamente viene
ipotizzato nero l’ambiente a 25 °C a cui, per solo irraggiamento in prima approssimazione, viene ceduta
potenza termica. Determinare la potenza netta radiante scambiata tra il sistema alettato e l’ambiente.
[Q12= 13.68 W/m]
Esercizio 7.
Determinare i fattori di vista per le seguenti configurazioni: