Sei Lezioni Sulla Storia
Sei Lezioni Sulla Storia
Sei Lezioni Sulla Storia
(Cromwell, Lenin);
-cavalcare verso la grandezza in groppa a forze gi esistenti (Napoleone,
Bismarck);
-sopravanzare il proprio tempo al punto da essere riconosciuto solo dalle
generazioni successive.
Comunque non si pone al di fuori della storia, allo stesso tempo
prodotto ed agente del processo storico, rappresentante e creatore delle
forze sociali che trasformano il mondo e le teste degli uomini.
L'antitesi societ / individuo immaginazione, quindi il processo di
interazione fra storico e fatti un dialogo fra la societ odierna e quella
passata, non fra individui strettamente isolati. Il passato comprensibile
per noi soltanto alla luce del presente e viceversa.
La duplice funzione della storia far s che l'uomo possa comprendere la
societ del passato ed accrescere il proprio dominio sulla societ
presente.
per tutto il '700 e l'800 gli scienziati pensano che le leggi naturali siano
state scoperte in maniera definitiva e che, pertanto, il compito degli
scienziati sia quello di scoprire e formulare altre leggi analoghe. Gli
studiosi della societ, desiderando pi o meno consapevolmente
sottolineare il carattere scientifico delle loro ricerche, adottano la stessa
terminologia e credono di seguire un identico procedimento (vedi le leggi
del mercato di Smith, le leggi della popolazione di Malthus). Nel 1902 il
matematico francese Poincar d l'avvio ad una rivoluzione del pensiero
scientifico: le proposizioni generali enunciate dagli scienziati sono ipotesi
soggette a verifiche, modifiche e confutazioni.
Oggi: scienziati e studiosi di scienze sociali talvolta parlano ancora di
leggi come omaggio alla tradizione per non credono pi alla loro
esistenza; per esempio gli scienziati fanno scoperte ed ampliano il campo
della conoscenza mediante l'enunciazione di ipotesi che aprono strada ad
ulteriori ricerche. Tanto gli scienziati quanto gli storici nutrono la
speranza di passare via via da un'ipotesi circoscritta ad un'altra, isolando
i fatti per mezzo delle interpretazioni e saggiando le interpretazioni per
mezzo dei fatti.
Nonostante le grandi differenze esistenti fra matematica e scienze
naturali o fra le varie scienze, alcuni sostengono che sia possibile operare
una distinzione fondamentale fra queste e la storia perch:
1) "La storia ha a che fare con l'individuo / particolare, la scienza con il
generale / universale" (concezione risalente ad Aristotele).
In realt la storia studia la relazione che intercorre fra l'individuo /
irripetibile ed il generale; insistere sull'unicit degli eventi storici ha un
effetto paralizzante, cos come affermare che le generalizzazioni sono
estranee all'attivit di storico una sciocchezza, anche se non bisogna
credere che esse consentano di costruire grandi sistemi storiografici in
cui sia possibile inserire i singoli eventi.
2) "Dalla storia non si traggono insegnamenti di sorta".
In verit la funzione della storia di promuovere una pi profonda
comprensione del passato e del presente alla luce delle loro reciproche
interrelazioni.
3) "La storia non in grado di fare previsioni".
I fini ed i metodi dello storico e del fisico non presentano diversit
sostanziali per si trovano di fronte a difficolt estremamente diverse:
- lo scienziato non pretende di prevedere ci che avverr nei casi
concreti ma ci non significa che le leggi siano inutili. L'induzione pu
condurre logicamente soltanto ad affermazioni di probabilit o a
supposizioni fondate che possono essere considerate come regole
generali, la cui validit pu essere saggiata soltanto alla prova dei fatti;
-lo storico non pu prevedere eventi particolari in quanto il particolare ha
un carattere di assoluta singolarit in cui rientra un elemento casuale
per pu fornire indicazioni generali valide e utili, pur non essendo
previsioni particolareggiate. Dunque le deduzioni dello storico non
possono competere in fatto di precisione con quelle del fisico non perch
egli sia inferiore, bens perch studia i comportamenti dell'uomo, l'entit
naturale pi complessa fra quelle a noi note.
4) "La storia necessariamente soggettiva perch l'uomo osserva se
stesso".
Nella fisica moderna ogni misurazione soggetta a variazioni sostanziali
poich impossibile stabilire un rapporto costante fra l'osservatore e
l'oggetto osservato: nel risultato finale, dunque, entrano sia l'osservatore
/ soggetto che l'oggetto osservato. Tuttavia i problemi posti dai rapporti
soggetto / oggetto nella storia e nelle scienze sociali sono assai pi
complicati: l'interazione fra soggetto / osservatore ed oggetto osservato
ininterrotta e varia ininterrottamente. Il punto di vista dello storico
entra inevitabilmente a fare parte di ognuna delle sue osservazioni ma
anche il processo di osservazione influenza ci che viene osservato in
due modi:
a) gli esseri umani, il cui comportamento analizzato, possono essere
avvertiti della previsione di conseguenze sfavorevoli e indotti perci a
modificare il proprio comportamento (la storia non si ripete fra chi
dotato di consapevolezza storica);
b) la previsione fatta da uno studioso autorevole pu influire sugli uomini
al punto da fare s che si verifichi il fenomeno previsto. Le scienze sociali
nel loro complesso, poich coinvolgono l'uomo come soggetto ed
oggetto, sono incompatibili con ogni teoria gnoseologica (in voga fra '600
ed '800) che ponga una rigida separazione fra soggetto ed oggetto.
5) "La storia, a differenza della scienza, implica problemi religiosi e
morali".
-Rapporto storia / religione: uno storico serio pu credere in un Dio che
ha ordinato ed impresso un significato al corso complessivo della storia
ma non in un Dio che interviene materialmente (come nel Vecchio
Testamento). I problemi storici vanno risolti senza ricorrere a "deus ex
machina" (Dio del popolo d'Egitto, Dio cristiano, "mano occulta" dei
Deisti, Spirito del mondo di Hegel).
-Rapporto storia / morale: allo storico non richiesto di esprimere giudizi
morali sulla vita privata di personaggi storici, vizi e virt lo interessano
solo nella misura in cui hanno influito sugli eventi. I giudizi che
importano allo studioso riguardano avvenimenti, istituzioni oppure
ordinamenti politici del passato; la storia un susseguirsi di lotte
mediante le quali alcuni gruppi ottengono dei risultati direttamente o
indirettamente a spese di altri gruppi ed il problema viene talvolta
definito "costo del progresso" o "prezzo della rivoluzione" (per esempio
abusi e coercizione durante la Rivoluzione industriale, fenomeno
grandiosamente progressivo). E' raro che a raccogliere i frutti siano gli
stessi che hanno pagato il prezzo necessario.
E' impossibile erigere un criterio astratto in base al quale giudicare le
azioni storiche, la storia movimento e confronto per cui gli storici
tendono ad esprimere i loro giudizi morali in termini di carattere
comparativo come progressivo e reazionario anzich in termini
rigidamente assoluti come buono e cattivo, proprio per tentare di definire
societ o fenomeni storici diversi nel loro rapporto reciproco. L'emergere
di un particolare valore o ideale in un periodo o in un luogo dato si
spiega con le condizioni storiche del tempo e del luogo; il contenuto
pratico di ipotetici assoluti, di termini astratti come "bene", "male",
"eguaglianza", "giustizia" varia da periodo a periodo, da continente a
continente. Ogni gruppo ha i suoi propri valori radicati nella storia.
Gli scienziati, gli studiosi di scienze sociali e gli storici lavorano tutti, in
branche diverse, nella stessa direzione: lo studio dell'uomo e
dell'ambiente che lo circonda, lo studio dell'azione dell'uomo
sull'ambiente e dell'ambiente sull'uomo. L'oggetto della ricerca uguale
per tutti: accrescere la conoscenza dell'ambiente e la possibilit di
dominarlo. I presupposti ed i metodi differiscono notevolmente fra loro
nei particolari per storico e scienziato sono uniti dallo scopo
fondamentale di cercare spiegazioni e dal metodo fondamentale basato
su domanda (perch?) e risposta.
Erodoto (il padre della storia): suo intento preservare la memoria delle
gesta di Greci e Barbari e, soprattutto, rintracciare la causa della loro
lotta.
Nel mondo antico ha scarsi discepoli, neanche Tucidide ha un concetto
chiaro riguardo il problema delle cause.
'700: basi della storiografia moderna. Montesquieu considera assurdo
supporre che tutto sia opera
del fato, per forza devono esserci delle cause.
'800-'900: si riconosce unanimemente che la storia consiste nel dominio
2) Trasformazione geografica
Rovina del mondo medievale '400- '500: fondamenta del mondo
moderno, scoperta di nuovi continenti e trasferimento del centro di
gravit del globo dal Mediterraneo all'Atlantico.
Rivoluzione francese: il nuovo mondo deve ristabilire il vecchio.
'900: l'Europa cessa di essere il centro di gravit del globo, gli Usa sono
centro produttore di forza motrice e torre di controllo.
Emerge l'Asia attraverso pi tappe:
- 1902: alleanza anglo/giapponese che ammette per la prima volta un
paese asiatico nel cerchio delle potenze europee;
- 1905: II Rivoluzione russa che trova imitatori in Persia, Turchia, Cina;
- I Guerra mondiale: guerra civile europea che stimola lo sviluppo
industriale di molti paesi asiatici, dello sciovinismo cinese (Guomintang)
e del Nazionalismo indiano e fa crescere il Nazionalismo arabo;
- Rivoluzione russa (1917): i suoi capi cercano senza successo imitatori
in Europa mentre li trova in Asia.
Diffusione di processi tecnologici e industriali moderni, diminuzione del
peso politico relativo dei paesi anglosassoni, trasformazione di Asia ed
Africa: nel '900 espansione della ragione significa l'emergere alla storia
di gruppi, classi, popoli e continenti finora esclusi. Tuttavia l'Europa in
fase di decadenza relativa, non assoluta, anche se le classi dirigenti,
verso questi processi, oscillano fra diffidenza- condiscendenza- nostalgia
del passato, senza cercare di comprenderli. Nel Medioevo la Chiesa era
l'unica istituzione razionale con una storia e soggetta ad uno sviluppo
tale da poter essere comprensibile allo storico, mentre la societ laica
era plasmata ed organizzata da essa. La storia moderna comincia
quando i popoli acquistano una consapevolezza sociale e politica sempre
maggiore, diventano coscienti dei gruppi che li compongono come entit
storiche aventi passato e futuro propri.
In et contemporanea questa consapevolezza storica, sociale e politica
dovrebbe essere patrimonio della maggior parte della popolazione.
Anche la concezione della storia ha subito un'evoluzione:
- '700: storia d'lite;
- '800: in Gran Bretagna ci si orienta verso una storia delle comunit
nazionali;
- oggi: storia universale.
Nella storia umana il progresso (scientifico, storiografico, sociale) si