Nuova Elettronica #002 PDF
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Nuova Elettronica #002 PDF
ANNO 1
n.2
SETTEMBRE 1969
Squadratore per
onde sinusoidali
Un oscillatore
di BF per
laboratorio
EK-300
un amplificatore
STEREOin scatola
di montaggio
da 7 x 7 Watt
ATTENZIONE
Brevetti
Internazionali
Sensibilit
20.000
ohms
,,
vo lt
""/Z.. eeDrd
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DI
MISURA
C 300 grammi)
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Direzione Editoriale
NUOVA ELETTRONICA
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Ufficio Pubblicit
C.R.E.
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Direttore Generale
Montuschl Giuseppe
Direttore Responsabile
Brini Romano
Autorizzazione
Trib. Civile di Bologna
n. 5056 del 21/2/83
RIVISTA MENSILE
N. 2-1989
A N N
COLLABORAZIONE
Alla rivista
tiluova Elettronica
possono collaborare tutti i lettori.
Gli articoli tecnici riguardanti progetti realizzati dovranno essere
accompagnati possibilmente con
SOMMARIO
AMPLIFICATORE stereo EK 301
il FET un SEMICONDUTIORE da CONOSCERE
TELESPAZIO un televisore per ricevere
i satelliti metereologici (l PARTE)
PREAMPLIFICATORE HI-FI .
pag.
82
90
96
98
104
un TERGICRISTALLO AUTOMATICO
116
125
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155
Il CIRCUITO ELETTRICO
In fig . 1 risulta, in modo chiaro, lo schema
elettrico dell'amplificatore EK-301 ed una superficiale considerazione vi indica che i transistors impiegati nella realizzazione sono 8.
Nel primo stadio preamplificatore previsto
l'impiego di un transistor al silicio, un NPN tipo
BC 108, particolarmente adatto come preamplificatore per il suo basso r.umore di fondo senza
contare che anche di uso comunissimo.
La polarizzazione di questo transistor assicurata da due resistenze, R2 ed R3, rispettivamente da 220.000 oh m e da 1 50.000 oh m.
Da questo primo stadio si passa ad un secondo stadio p rea mplificatore costituito in questo
caso da un PNP al germanio tipo AC 126.
20
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Q)
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R16 .
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'iii
~
FILTRI D'ENTRATA
Per poter inviare in entrata segnali provenienti
da generatori diversi , quali pick-up piezoelettrici , magnetici , tuner, magnetofoni ecc, che presentano ampiezze di segnali molto differenti
come intensit sar necessario provvedere le
prese d'ingresso con dei filtri di equalizzazione
ottenuti con resistenze e capacit calcolate in
modo da assicurare le doverose correzioni.
In fig . 2 vi presentiamo lo schema elettrico
dei tipi pi comu-ni di filtro ed il lettore che
desiderasse realizzare il progetto ha la possibi lit di scegliere a suo piaci mento quello che gli
sembrer pi opportuno, o addirittura potr provvedere ad applicarli tutti, curando per6 in tal
caso di impiegare un commutatore allo scopo
di inserire sull ' entrata dell 'amplificatore quello
che via via si di mostrer il pi adatto, secondo
i casi .
LA VERSIONE STEREO
EEE
~0 ~
~ E E ~E
00
;::
2
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::!
ou
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~
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ooo~~oE~o~ooo~~~~o
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MN~~~~N~~~~m~~~~~O
MN~NNNNN~N~M~~~NM
Il
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Il
Il
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Il
Il
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Il
Il
o~NM~~~"CIO
oo~~~~~~~~~~
~~~~~~~~~~~~~~~~~~
MAGNET.
R4
ENTRATA
AMPLI F.
Fig. 2
Componenti dei filtri aelettivi di entrata
R1 = 220.000 ohm
R2 = 100.000 ohm
R3 = 47.000 ohm
R4 = 10.000 ohm
R5 = 10.000 oh m
R6 = 1.000 ohm
R7 = 100.000 ohm
RS = 10.000 oh m
C1 = 100pF
C2 = 1.000 pF
Cl = 1.000 pF
C4 = 220 pF
REALIZZAZIONE PRATICA
La possibilit di usufruire del circuito stampato, visibile a grandezza naturale in fig . 4 ,
gi inciso. facilita notevolmente il montaggio
del nostro amplificatore.
Con esso diventa pratica mente una cosa
impossibile incorrere in errori di cablaggio;
l'u ni ca difficolt, lla quale esposto sempre
lo sperimen tato re un po' disattento in qualsiasi montaggio intenda effettuare, consiste
nel con fondere le diverse polarit dei condeh
pag.
~6
riscaldare, occorrer pensare al loro raffreddamento provvedendoli di una apposita aletta ottenibile da un pezzo di lamierino di 1 mm
Per la costruzione di tale aletta potrete sempre adoperare del lamierino zincato. oppure
de:l'alluminio, dell'ottone o del rame.
Oltre ai tre transistors indicati , su di essa
trover posto anche il transistor stabilizzatore
di corrente TR6. che appunto ricevendo calore
dall'aletta avr la possibilit di agire sulla corrente di riposo dei due finali .
Il fissaggio dei transistors finali non assolutamente problematico , in quanto i due transistors tipo AC 187 K e AC 188 K. a differenza
degli analoghi tipi normali (cio AC 187 e AC
188 senza K), sono racchiusi in un involucro
metallico a forma di parallelepipedo provvisto
di foro per un fissaggio agevole sulla' alet!a
di raffreddamento, mentre per gli altri due,
che anch'essi debbono essere fissati all'aletta , sar sufficiente un qualsiasi pezzo di lamierino che obblighi il corpo dei transistors
a restare a contatto con l'aletta.
Nel collegamento dei terminali del circuito
stampato coi vari potenziometri necessari al
funzionamento, occorrer fare uso di spezzoni
di ottimo cavetto schermato, non dimenticando che le carcasse metalliche degli stessi potenziometri vanno collegate a massa. Anzi,
per ottenere i risultati migliori opportuno fissare tutti i potenziometri suddetti su di un pannello di alluminio, che poi funger anche da
pannello frontale del mobile in cui verr racchiuso l'amplificatore, in modo che la massa
alla quale sono collegati sia unica.
Tale massa ,. cio il pannello, andr, come
comprensibile, in contatto colla massa del circuito stampato, cio al terminale negativo,
come previsto dallo schema elettrico.
Fr non utilizzare, come da noi consigliato,
dell'ottimo cavetto schermato, oppure il di-
MESSA A PUNTO
1-
CB
Fig. 4 In questa figura rappresentato il circuito stampato nelle sue giuste dimensioni di realizzazione .
dell'amplificatore e qui deve risultare esattamente MET dell a tensione tot ale di alimentazione .
Per esempio, se il vostro alimentatore in
grado di fornire 20 volt, in questo punto la
tensione deve risultare esattamente di
1O
voi t, mentre con una a li mentazione di 1 8 voi t
riscontreremo necessaria mente 9 voi t (il nostro amplificatore funziona benissimo anche
con tensioni minori di quella consigliata, anche se conseguentemente disporr di una potenza inferiore).
resistenze presentano valori che possono variare rispetto a quello indicato dal codice colori anche i11 percentuali vicine al 20%, per
cui una resistenza indicata come da 1 .500
ohm pu6 benissimo essere da 1.400 o da
1.600 ohm.
La necessit di mantenere, come abbiamo
rilevato precedentemente, nel punto critico
accennato una tensione esattamente met di
quella totale derivata dal fatto che i due
transistors finali debbono essere alimentati
da una tensione uguale per tutti e due in quanto essi funzionano in push- pull , cio in controfase perch anche variazioni di 2 soli volt potrebbero provocare spiacevoli distorsioni di
segnale.
Se poi tale differenza di tensione risultasse
VOLUME
BASSI
addirittura superiore ai 5 volt oltre alla di storsione avremo anche un diverso grado di
riscaldamento dei transistor interessati, col
pericolo costante di distruzione per quello
a temperatura maggiore.
PARTE ALIMENTATRICE
Per alimentare questo amplificatore sia
nella versione mono che in quella stereo, sar
necessario provvederlo di un alimentatore
in grado di erogare una corrente di 1 ampre
su di una tensione di 20 volt.
ACUTI
pag. 89
un SEMI
il FET
Il fet ad un aspetto superficiale potrebbe facilA differenza dei transistors che per la loro
mente essere scambiato per un qualsiasi transicostruzione richiedono la sovrapposizione di tre
stor in quanto dimensioni, forme , numero e dispocristalli a strati distinti, il fet consta di una
sizione dei piedini sono praticamente identiche. ' . sbarretta di tipo N (o pp ure P a seconda del canale
Eppure il fet si differenzia sostanzialmente da
P od N) la cui parte centrale circon data da un
questi per ben diverse caratteristiche di funzio- anello di un cristallo se miconduttore di ti po opposto come in fig . 1. Ma mentre in un transistor
namento.
i tre terminali ve ngono contraddistinti dalle lettere
La differenza sostanziale rispetto ad un comune
transistor quella che il fet, come impiego, si , E- 8-C (di si gnificato Emettitore, Base, Colletto re),
nel fet risultan o invece D-G-S (dalle iniziali di
comporta alla stregua di una valvola termoionica
Drain = assorbito re, Gate =porta , Suurge = so re pi precisamente come un Pentodo col vantaggente).
gio di presentare solo tre terminali , pari ad un
facil ment e comprensibile co m e il Drai n etriodo, e funzionare con tensioni molto basse,
quival ga in certo q ua l modo al la placca della valcirca 9- 20 V, come un transistor.
Fig. 1 - A differenza di un transistor, il quale prevede l'impiego di tre stati di cristallo NPN o
PNP, il fet consta di una sbarretta di cristallo N
(Fet a canale N) la cui parte centrale circondata
da un cristallo di polarit opposta.
pag. 90
CONDUTTORE da CONOSCERE
G
vola o al collettore del transistor, cio al terminale d'uscita, mentre il Gate non avrebbe che le
funzioni proprie della griglia nei tubi elettronici
o della base nei transistor corrispondendo in tal
modo al terminale dove applicare il segnale da
amplificare. Per finire la Sourge avr prerogative
analoghe a quelle del catodo e dell'emettitore
nei transistor. Per rendervi ancor pi chiare le
idee abbiamo pensato di paragonare i tre componenti tra loro come visibile in fig. 2.
Il fet negli schemi elettrici viene rappresentato
come nel disgno di fig. 3 , ed al pari dei transistor pu essere di tipo P o di tipo N. Cos negli
schemi per poter distinguere le due diverse speci ,
poich sul Drain del fet di tipo P sar necessario applicare una tensione negativa (Fig. 4) e su
quello di tipo N invece dovremo inviarne una positiva (Fig. 5). si pensato di disegnare la freccia
del Gate rivolta verso l'interno o verso l'esterno
come risulta dai disegni sopra riportati. Quindi
prima di collegare ad un progetto, comprendente
un fet, la relativa corrente di alimentazione, occorre sincerarsi attentamente della polarit richiesta dal tipo di fet usato. Precedentemente abbia-
D
G
a
c
mo riportato questo semiconduttore ad un Pentodo, quindi pensiamo sia opportuno risalire alle
caratteristiche d'impiego delle valvole termoioniche alle quali simbolicamente si riallaccia.
Inizieremo parlando della valvola pi semplice
di uso comune, cio del Triodo. Come saprete,
esso costituito da un' ampolla di vetro, sotto
vuoto spinto, che racchiude un catodo, una griglia ed un anodo, e tali elettrodi sono disposti
come in fig. 6.
Il catodo riscaldato da un filamento e portato
alla temperatura di qualche centinaio ai gradi ,
per effetto termoionico emette elettroni, che,
essendo particelle con carica negativa, vengono
attratti dalla placca che si trova sempre a potenziale positivo. Gli elettroni. nel loro spostamento
dal catodo verso la placca, incontrano il terzo
elettrodo del triodo: la griglia. Questa ha il compi to di modificare, a seconda del grado di polarizzazione, la corrente anodica , e di conseguenza
regolare l'amplificazione. Infatti se la griglia risulta a potenziale negativo rispetto a quello del
'c atodo, limita il passaggio degli elettroni, riducendo cos la corrente anodica. Tale corrente
pag: 91
a
c
,,
TRIODO
Y. GRIGLIA O .
-------~
"'
"'
::;
pag. 92
in un triodo non solo influenzata dalle variazioni della tensione della griglia, ma anche da
quella di placca come risulta nel grafico di fig. 7.
Nel suo funzionamento il triodo presenta un inconveniente: gli elettroni che giungono sulla
placca ad altissima velocit non vengono completamente assorbiti dalla stessa. ma parte di
essi, per rimbalzo, ritornano sulla griglia, rendendola cos automaticamente di polarit negativa. col risultato di ridurre l'amplificazione .
Per questi motivi in un triodo non si riesce mai a
superare amplificazioni superiori alle 200 volte.
Per ovviare a questi inconvenienti ed ottenere
amplificazioni pi elevate si costruiscono i pentodi, valvole che posseggono rispetto al triodo due
elettro in pi, chiamati rispettivamente GRIGLIA
SCHERMO e GRIGLIA SOPPRESSORE.
Come visibile in fig. 8 la griglia schermo si trova
posta tra quella controllo e quella soppressore.
mentre quest'ultima situata tra la placca e la
griglia schermo.
La griglia schermo, sempre polarizzata positivamente, favorisce l'att razion e degli elettroni
emessi dal catodo e diretti all'anodo, aumentandone la velocit e di conseguenza il potere di amplificazione della valvola. Nello stesso tempo
provvede a schermare convenientemente la
griglia controllo, onde evitare che elettroni di
rimbalzo la possano raggiungere.
lill&liA
SOPPIIUSOII[
. . . . . . .____=
PENTO DO
Y. G~IGLI A
Y. GAT'L
'
<
'l
''l
l
l
''
l
l 150
1200
TENSIONE PLACCA
Valvola
R1 = 1 megaohm
R2 = 100.000 oh m
R3 = 1 .000 o hm
C1
C2
C3
10.000 pF
47.000 pF.
10 mF. elet
trolitico
Fet
R1 = 2
megaohm
R2 = 100.000 ohm
R3 = 1 .000 ohm
C1
C1
C2
ENTRA~
C3
Cl
FET
10.000 pf
47.000 pF.
10 mF. elet
trolitico
'
'l
'6
TENSIONE ORAIN
.:n
--1
C1
ENTRATA
valori
R1
2 megaohm
R2
1.000 ohm
R3
16.000 ohm
C1
47.000 pF
C2
0,1 mF. a carta
C3
10 mF. elettrolitico
alimentazione = 20 volt
R1
2 megaohm
R2
2.200 ohm
R3
15.000 ohm
C1
10.000 pf.
C2
O, 1 mF a carta
C3
50 mF. elettrolitico 25 volt
alimentazione = 15-20 volt
"
C1
ENTRATA
--11-..---+~
pag. 94
ENTRA~
R3
Fig. 13 - Un circuito sperimentale molto interessante su come risulti possibile abbinare un fet
canale P ad un transistor al silicio canale N.
Con tale amplificatore possibile ottenere una
larghezza di banda di circa 1 Megahertz.
R1
22 megaohm
R2
1,2 megaohm
R3
2,2 megaohm
R4
15.000 ohm
RS
3.300 ohm
R6
27.000 oh m
R7
12.000 ohm
C1
10.000 pF
C2
1 mF a carta
C3
47.000 pF.
alimentazione = 15 volt
'"
i
ENIIIAIA
11-T'""YN.N--'INt.---,-----lNfyr------:--..,....--
R1
R2
R3
R4
100.000 ohm
50.000 ohm potenz.
1 Megaohm potenz.
120.000 ohm
Rs
150.000 ohm
R6
330.000 ohm
R7
47.000 ohm
RB
22.000 ohm
C1
100.000 pF
C2
330 pF
C3
4.700 pF
C4
4.700 pF
es 50 microF. elettro!. 25 volt
C6
100.000 pF
Alimentazione = 20 volt
..
Cl
~_..!Il
ce
R1
R2
R3
R4
RS
R6
R7
RB
R9
R10
R11
R12
R13
R14
C1
C2
C3
C4
10.000 ohm
4,7 megaohm
1.000 ohm
12.000 ohm
470 ohm
2,5 megaohm potenz.
100.000 ohm
1 megaohm potenz.
330.000 ohm
2,5 megaohm potenz.
1.000 ohm
680.000 ohm
2.200 ohm
120 ohm
5 mF. elettr.
50 mF. elettr.
5 mF. elettr.
1.200 pF.
es 1.200 pF.
es 100.000 pF
C7
100.000 pF
CB
180 pF.
alimentazione = 1520 volt
Transistor NPN tipo BC108
pag. 95
UN
TElEVISORE
PER RICEVERE
l
SATElliTI
METEREOlOGICI
l' parte
Per6 siamo certi che il vostro interesse torner a risvegliarsi quando vi mostreremo il modo
per captare queste Interessanti trasmissioni e trasformarle in meravigliosi ed unici programmi
televisivi .
Pensate, non vi sembra magnifico poter vedere tutto il bacino del Meditrraneo in uno spettacolo come solamente gli astronauti possono
godere, e la nostra cara Italia con le sue Alpi
ammantate di neve come solo la realt visiva
coi propri occhi pu6 illustrare?
preamplilicatore HIFI
Tanto per completare la descrizione del progetto che vi stiamo presentando, sar opportuno sintetizzarvene le caratteristiche di funzionamento che, pi di ogni altra parola,
sapranno illustrarvi le qualit veramente notevoli lel nostro amplificatore.
CARATTERISTICHE DI FUNZIONAMENTO
CURVA PASSANTE = lineare da 20 Hz fino a
100.000 Hz
ATTENUAZIONE = a -1 dB da 12 Hz a 19 Hz
e da 1 00.000 Hz a 1 50.000 Hz
RAPPORTO SEGNALE DISTURBO = inferiore
a 60 dB
TENSIONE DI USCITA = 0,3-0,5 volt
DISTORSIONE = max. O, 1 %
TENSIONE DI ALIMENTAZIONE = da 20 a 55
volt
ASSORBIMENTO TOTALE = 8 mA
Come potete facilmente notare, le prestazioni che noi vi abbiamo indicato, che assicuriamo
inoltre
assoluta mente
corrispondenti
alla realt, confermano quanto detto prima,
e siamo certi che quanti provvederanno alla
realizzazione del progetto ne rimarranno entusiasti.
CIRCUITO ELETTRICO
Il circuito elettrico vi viene presentato in fig.
e, come chiaramente appare dallo schema,
i transistor utilizzati sono quattro, di cui tre di
tipo BC149 e !"altro di tipo BC148.
"O
"'
2 ov
tO
l "'
o
o
COMPONENTI
R1 c 220.000 ohm
R2 ~ 100.000 ohm
R3 = 47.000 ohm
R4 ~ 10.000 ohm
R5 = 10.000 ohm
R6 = 1 .000 ohm
. R7 - 10.000 ohm
R8 = 100.000 ohm
R9 = 10.000 ohm
R10 = 1.500ohm
R11 = 6 .800 ohm
R12
R13
R14
R15
R16
R17
R18
R19
R20
R21
R22
R23
R24
R25
= 15.000 ohm
= 10.000 ohm
= 180.000 ohm
= 270 .000 ohm
= 12 .000 ohm
1.800 ohm
22 .000 ohm potenz . lin.
10.000 ohm
100.000 ohm potenz . lin .
= 10.000 ohm
= 4.700 ohm
= 1 Megaohm
= 3.900 ohm
= 22.000 ohm potenz. lin .
=
=
=
=
C1 O = 12.0.00 pF
C11 = 100.000 pF
C12 = 18.000 pF
C13 = 18.000pF
C14 = 150.000 pF.
C15 = 5 mF elettro!. 1 O V.
C16 = 5 mF elettro!. 1 O V.
C17 = 5 mF elettro!. 1 O V.
C18 = 250 mF elettro!. 50/60 V.
S 1 = 52 deviatore 2 vie 4 posizioni
TR1 = transistor al silicio NPN BC149
TR2 = transistor al silicio NPN BC149
TR3 = transistor al silicio NPN BC149
TR4 = transistor al silicio NPN BC148
TABELLA
Testina magnetica = 3 millivolt
Testina piezo ad alto rendimento = 40 millivolt
Apparecchio radio o registratore = 100 millivolt
l filtri da noi impiegati sono adatti ai tipi pi
comuni di fonorivelatori : quello magnetico ,
quello piezo ad alto rendimento, il piezo normale, e per ultimo servono an che per collegare
in entrata un segnale prelevato da un registratore o dallo stadio rivelatore di una qualsiasi
radio.
l quattro filtri, come si nota nello schema
elettrico, vengono selezionati tramite il commutatore d' entrata S 1.
Il commutatore S2 , abbinato ad S 1, serve
per introdurre nel primo stadio del p rea mplificatore un certo grado di controreazione, affinando l' equalizzazione fornita dai filtri d' entrata .
Il segnale amplificato, prelevato dal colletlettore di TR1 , viene inviato direttamente alla
base del secondo transistor TR2 per un'ulteriore amplificazione .
Dal collettore di TR2 poi , il segnale, tramite
il condensatore C9, passa ai vari comandi di
REALIZZAZIONE PRATICA
Per evitare errori di costruzione e di cablaggio,
abbiamo creduto opportuno effettuare il montaggio impieqando la tecnica dei circuiti stampati. Tu tto il complesso del preamplificatore
verr quindi montato su circuito stampato e
coloro che trovassero diffi coltoso o noioso in cidere da s la lastrin a di rame nelle dimensioni
giuste , potranno sempre rivolgersi alla ns . reda zione la quale disporr in merito.
Diffi col t nel montaggio di carattere tecnico
non ne esistono, an che perch la fig . 3 mostra
molto chiaramente la varia disposizione dei singoli elementi sul relativo circuito, cos. come devono essere sistemati; seguendo fedelmente le
nostre indi cazioni ed il relativo disegno diventa
praticamente impossibile sbagliare.
Vi preghiamo solo di porre un po' di attenzione
sulla connessione dei condensatori elettrolitici ,
pag. 101
SCATOLA DI MONTAGGIO
La scatola di montaggio reperibile al prezzo di
L. 4.1 00. Il solo circuito stampato a L. 600 +
spese postali.
La spedizione viene effettuata dietro versamento del relativo importo con vaglia postale
oppure contrassegno colla maggiorazione di
L. 600 per spese postali .
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VOLUME
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OSCILLATORE
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di
BF.
ONDEQUADRE
CONTROLLO DISTORSIONE
,.
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TARATURA RADIOCOMANDI
CONTROLLO FILTRI DI ATTENUAZIONE
Sempre con un generatore di B.F., si pu6 con trollare l' efficacia dei filtri di attenuazione per poi
regolarli in modo da attenuare solo la gamma di
frequenza prestabilita.
pag. 106
Per coloro infine che si interessano di radiocomandi, l'oscillatore di B.F. si dimostra uno strumento veramente pi che utile per la messa a
punto dei canali selettori di B.F. sia nella sezione
trasmittente sia in quella ricevente.
Concludendo la nostra chiacchierata sui vari
pag. 107
Componenti
R1-R1A = 40.000 ohm
R2-R2A = 26.670 ohm
R3R3A = 20.000 ohm
R4-R4A = 16.000 ohm
RS-RSA
13.333 ohm
R6-R6A
10.000 ohm
R7-R7A
8.000 ohm
RB-RBA
6.666 ohm
R9-R9A
5.720 ohm
R10-R10A = 5.000 ohm
R11-<R11A = 4A45 ohm
R12
5.600 ohm
R13
5.600 ohm
R14
10.000 ohm potenziometro li
ne are
R15
10.000 ohm potenz. abbinato a
R14
18.000 ohm
R16
R17
56.000 ohm
R18
56.000 ohm
R19
470 ohm
R20
680 ohm
R21
2.200 ohm
R22
2.200 ohm
R23
22.000 ohm trimmer
R24 = 5.600 ohm
R25
10.000 ohm trimmer
=
=
pag. 108
=
=
=
=
=
=
=
=
=
R26
22.000 ohm
R27
1.800 ohm
R28
100 ohm
R29
1.000 ohm
R30
10.000 ohm potenz. lineare
R31
33 ohm
R32 = 270 ohm
R33
680 ohm
R34
2.200 ohm
R35
150.000 ohm
R36
10 megaohm
R37
3.300 ohm
R38
100.000 ohm trimmer
R39
1.000 ohm
R40
10.000 ohm trlmmer
Tutte le resistenze si Intendono a 1/4
di watt
C1
100.000 pf. a carta
C2
10.000 pf. a carta
C3
1.000 pf. pin-up
C4
100 pf. pln-up
es
1 mf. + 0,47 mf.
es
100.000 pF. + 47.000 pF.
C7
10.000 pf. + 4.700 pF .
CB = 1.000 pf. + 470 pf.
es = 1ao pF.
C10
33.000 pf.
C11 - 10 mf. elettrolitico 9 v.
C12
220 pf.
RJ9
R<O
1,8 .
R29
RJO
C13
C14
C15
C16
C17
C18
TR1
TR2
TR3
TR4
TR5
TRG
TR7
68 pF.
25 mF. elettrolitico 15 volt
1 .000 m F. elettrolitico 15 voi t
1 mF. a carta
250 mF. elettrolitico 15 volt
1 mF. a carta
Transistor NPN tipo BC 107
Transistor PNP tipo AC 125
Transistor NPN tipo BC 107
Transistor PNP tipo AC 125
Transistor PNP tipo AC 125
Transistor NPN tipo BC 107
Transistor NPN tipo BC 107
FET a canale N tipo TIS 34
FT1
diodo al germanio tipo OA 95
DG1
diodo al germanio tipo OA 95
DG2
DG3 = diodo al germaniO' tipo OA 95
commutatore 11 posizioni
51 -51A
2 vie
commutatore 4 posizioni 2
52-52A
vie
commutatore 2 posizioni 2
S3-53A
vie
54 = commutatore 4 posizioni 1 via
S5-55A-55B
commutatore 3 posi
zioni 3 vie
MA
microamperometro 200 micro
amper fondo scala
Alimentazione
9 volt
,~, ~\ '~.
B
Poich quando si entra nel campo dell'alta fedelt pu6 essere utile conoscere con una certa
precisione il limite massimo delle frequenze amplificabili , si pensato di inserire nel nostro apparecchio un comando separato e riferito solamente
ai toni acuti.
Tale comando permette di ottenere una sintonia di frequenze da 1 0.000 a 30.000 Hz, in modo
da dare la possibilit di stabilire con una certa
esattezza quando e su quale frequenza un amplificatore comincia ad attenuare il segnale amplificato .
Il passaggio da frequenza fissa a frequenza a
sintonia continua si effettua manovrando il deviatore S3-S3A il cui compito quello di disinserire
dal tratto di circuito che porta alla base del trasistor TR 1, il gruppo delle resistenze e dei condensatori comandati da S 1-S2 per inserire al loro posto un potenziometro doppio, R 14-R 1 5,
che accoppiato ai condensatori C9-C1 O, permette
di generare una gamma di frequenze da 10.000
a 30 .000 Hz.
Naturalmente tale gamma di frequenze pu6
es sere variata a piacimento modificando i valori
delle resistenze poste in serie al potenziometro
doppio . oppure cambiando le capacit C9-C1 O.
Affinch il lettore possa facilmente comprendere il metodo da seguire nel caso intendesse
aumentare o diminuire le frequenze d'uso.
Diminuendo il valore delle resistenze R 1-R1 A, in
modo proporzionale, la frequenza aumenta, mentre aumentandolo naturalmente diminuisce.
Diminuendo invece il valore delle capacit C1 e
C5, aumenta la frequenza, che al contrario diminuisce impiegando capacit maggiori.
Occorre tener presente pero che tra C1 e C5
esiste un preciso rapporto di valori capacitativi
che va sempre rispettato, ed contenuto attorno
a limiti di 1 a 1 5.
Per rendere le cose pi semplici vi porteremo
qualche esempio indicativo: se per C1 impieghiamo una capacit da O, 1 mF, per C5 occorrer un
condensatore da 1.5 mF (frequenze basse). se
invece, sempre per C4. il valore del condensatore
di 100 pF, C8 dovr essere da 1 .500 pF (frequenze elevate/ .
Il segnale di B.F. linearizzato e stabilizzato in
frequenza ed in tensione dai successivi stadi,
prima di passare alla boccola d'uscita, viene inviato, attraverso un condensatore di forte capacit (C1 5 da 1.000 mF.), al potenziometro R30 e,
dal suo cursore, ad un attenuatore di scatti.
Per controllare poi l'ampiezza della tensione in
uscita , si preleva il segnale di B.F. dall'attenuatore
e. dopo averlo fatto passare attraverso due diodi.
REALIZZAZIONE PRATICA
e
IME!
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..1
Nel disegno il circuito
stampato a grand~ naturale.
tico, che quasi della stessa importanza di quello tecnico, approntando per voi una scatola metallica, gi verniciata ed incisa, completa delle
varie diciture e rifinita in ogni particolare, pronta cio ad essere utilizzata senza bisogno di adattamenti particolari.
Quando sar montata e completata dalle manopole e dallo strumentino indicatore della tensione di alimentazione. siamo certissimi che lo
strumento non sfigurer nel vostro laboratorio
anche se accostato ad altri apparecchi professionali regolarmente acquistati in commercio e
profumata mente pagati.
In fig. 4 visibile il disegno del circuito stampato, visto dal lato componenti, completo dei vari
elementi nelle posizioni in cui vanno singolarmente collocati, per cui baster adattarli ai fori
gi segnati sul circuito stampato e stagnarli normalmente.
Prima di fissare i vari transistors ed il fet nelle
relative sedi . controllate che i loro terminali siano
disposti come viene richiesto dallo schema per
evitare che futili motivi di distrazione possano
pregiudicare incomprensibilmente il funzionamento dell'apparecchio.
Occorre inoltre fare presente che non essendovi in commercio valori di capacit necessari per i condensatori C5, C6, C7 e C8 si dovuto ovviamente provvedere impiegandone due
collegati in parallelo al posto di ciascuno .
Quando avete ultimato il montaggio dei componenti sul circuito stampato . potete procedere alla locazione dei potenziometri . dei commutatori e del milliamperometro sul pannello frontale della scatola , badando bene di stringere i
dadi di fissaggio con una chiavetta possibilmente
a tubo. evitando di usare le pinze per non scorticare la vernice del pannello .
Prima di infilare i perni dei commutatori e dei
potenziometri negli appositi fori sul pannello frontale sar opportuno appli care sui terminali le re-
pag. 112
lative resistenze a cominciare da quello con funzione di attenuatore, quindi a quello che delimita le frequenze d'impiego, cio S 1-S 1A.
P'er portare a termine quest'ultima operazione
occorrer armarsi di un po' di pazienza poich
necessario controllare con un ohmetro tutte
le resistenze prima di inserirle.
Infatti uno dei fattori essenziali per un'ottima
precisione dell'oscillatore consiste appunto nell'assoluta eguaglianza dei valori resistivi dei corrispettivi bracci del commutatore doppio, senza
fare troppo affidamento sul codice dei colori perch difficilmente esso d il valore esatto denunciato, proprio per le tolleranze a m messe in costruzione.
Prendendo come esempio una resistenza indicata dal codice con valore di 10.000 oh m, non
raro che, invece del valore atteso, misurando
con un ohmetro ci si trovi di fronte a valori di
9.500 o 10.500 oh m, con uno scarto inammissibile per le nostre necessit.
Inoltre siccome i valori richiesti per ottenere
le frequenze da noi stabilite non sono reperibili
in commercio, bisogner ricorrere a valori comuni
e collegarne due in serie o in parallelo per avere
con una certa precisione le resistenze da inserire.
Sappiate bene che la precisione delle frequenze dipende dalla cura con cui sceglierete tali accoppiamenti di resistenze; se non volete quindi
che al posto dei richiesti 250 Hz siano presenti
in uscita 245 Hz o 255 Hz dovete eseguire con la
massima attenzione tutti i controlli necessari
per avere la matematica certezza dei risultati
come li abbiamo ottenuti noi .
Nella tabella che abbiamo incluso vi indichiamo il valore esatto che le resistenze da R 1 a R 11
debbono presentare, ed i valori delle due resistenze impiegate per ottenere tali valori .
A lato dei valori di accoppiamento abbiamo
anche voluto specificare di volta in volta se il
VALORI RICHIESTI
RESISTENZE DA ACCOPPIARE
R1 = 40.000 ohm
R2 = 26.670 oh m
R3 = 20.000 ohm - - - - - - - R4 = 16.000 ohm
R5 = 13.333 ohm
R6 = 10.000 oh m
R7 = 8.000 ohm
R8 = 6.666 oh m
R9 = 5.720 ohm
R1 O = 5.000 oh m
R11 = 4.445 ohm
55 -A-B
51 -Si ,.l
-o
Q)
<C
USCITA
BF.
MESSA A PUNTO
Ultimata la costruzione ed inserita la tensione
di alimentazione, vale a dire la pila tla 9 volt,
perch l'oscillatore entri regolarmente in funzione, necessita di una buona taratura , che si ottiene tramite la regolazione dei tre potenziometri
semifissi indicati nello schema elettrico con le
sigle R23 - R2 5-R3 8
Iniziate l'operazione portando il commutato
re S5 nella seconda posizione corrispondente
a TENSIONE PILA e con un piccolo cacciavite
regolate il potenziometro R38 fino a far coincidere la lancetta dello strumento esattamente a met
scala (segno rosso dello strumento).
Quindi occorrer mettere a punto il voltmetro
a fet: per raggiungere questo scopo occorre per
prima cosa ruotare il potenziometro R30 ' che comanda l'attenuatore fino al punto minimo in modo da eviH!re che al voltmetro giunga alcun segnale di B.F. (quest'ultima operazione pu6 essere evitata semplicemente dissaldando il filo di-col legamento tra il condensatore C15 ed il potenzio metro dell'attenuatore) .
Dopo aver eseguito quanto finora detto, si passa a commutare S5 sulla posizione corrispondente a B.F., e col solito cacciavite si regola accuratamente R40 finch la lancetta dello strumento
non coincide sullo ZERO .
Ora non rimane che mettere in funzione l'oscillatore vero e proprio e tararlo sulle varie frequenze nel modo pi preciso possibile.
Purtroppo per6 per avere un risultato apprezzabile occorre eseguire tale operazione con l'aiuto di un oscilloscopio in maniera di poter controllare direttamente sullo schermo la forma dell'onda in uscita. Senza uno strumento particolare
come appunto un oscillografo, che non tutti
sono in grado di possedere, si pu6 lo stesso far
funzionare l'apparecchio, solo che nella impossibilit di un adeguato controllo tutto ci6 che
possibile conoscere consiste unicamente nel poter vedere se esso funziona oppure no, senza alcun riferimento preciso sulle frequenze ottenute.
pag. 114
Un metodo per ottenere una regolazione approssimata prevede l'impiego di un auricolare piezoelettrico inserito nella boccola d' uscita . Dopo
aver portato il commutatore S 1-S 1A sulla posizione corrispondente alla frequenza di 90 Hz,
ruotate il moltiplicatore S2-S2A sulla tacca che
indica x 1 O in modo da ottenere. in condizioni
normali, una frequenza di 900 Hz. Regolate poi
R25 in modo che risulti cortocircuitato, cio
nella posizione corrispondente alla minor resistenza e, data tensione all'oscillatore, ruotate
lentamente il potenziometro R23 fino ad udire
in cuffia un segnale di B.F., segnale che verr indicato dalla lancetta del milliamperometro annesso all'oscillatore.
Giunti a questo punto togliete la cuffia dalla
boccola d'uscita ed al suo posto inserite un voltmetro in corrente alternata; regolate quindi R25
fino ad ottenere sul quadrante dello strumento
una tensione segnata aggirantesi dai 0.4 ai 0 .6
volt (effettuando tale operazione il commuta .
tore S4 dell'attenuatore sar posto su x1 ed il
potenziometro R30 al suo valore massimo).
Quando avrete ottenuto valori ' di tensione corrispondenti vuoi dire che l'oscillatore funziona
regolarmente e, se avete eseguito il montaggio
delle resistenze in modo diligente e preciso, le
frequenze d'uscita corrisponderanno a quelle desiderate.
Se invece siete cos fortunati da possedere un
oscilloscopio , l'operazione di controllo e di messa
a punto del generatore di onde diventa assai pi
semplificata e perfetta. Infatti controllando visivamente la traccia sullo schermo si potr regolarla fino ad eliminare qualsiasi forma di distorsione e di ogni altra imperfezione in genere agendo semplicemente sul potenziometro R25.
Se ad esempio l'onda dovesse risultare irregolare ruotate lentamente il potenziometro semifisso R25 fino ad ottenere, per un dato valore,
la forma perfetta cercata.
Tale condizione si raggiunge quando la tensione d'uscita contenuta in limiti varianti da
0.4 a 0,6 volt, proprio come precedentemente
anticipato, mentre per tensioni maggiori in uscita
si potr notare che l'onda pu6 presentare lievi
distorsioni.
Con un oscillografo potete inoltre correggere
le piccole differenze che eventualmente potrebbero verificarsi a causa delle tolleranze di costruzione dei condensatori del moltiplicatore. differenze che se anche non pregiudicano sostanzialmente il funzionamento dell'oscillatore, possono
per6 modificare leggermente il rapporto di moltiplicazione cos da avere al posto dei fattori moltiplicativi regolari valori leggermente diversi.
onde, poich dalla prec1s1one del conteggio dipende l'esattezza dell'apparecchio) , occorrer
agire come nel caso precedente applicando in
parallelo al condensatore C2 delle capacit da 50100- 1 .000 pF a seconda della necessit oppure
diminuendo il valore di C2 fino ad ottenere il numero esatto delle onde sullo schermo dell'oscillatore.
Per avere la matematica certezza di non essere
incorsi in errori di conteggio si pu6 eseguire una
verifica agendo in maniera inversa , cio contando
20 sinusoidi sulla scala x 1O e passando a quella
x 1 osservare se se ne ottengono due come
necessario avvenga se tutto regola re.
Terminata la messa a punto anche di questa
portata si proseguir senz'altro alla terza scala ,
cio quella dei x 100, prendendo come ca mpione la frequenza di 500 Hz ottenuta pocanzi.
Si regola l'oscillografo fino ad avere sullo schermo 2 onde, con l'oscillatore regolato sulla portata
x 1 O. ed attraverso il commutatore si porta lo
strumento sui x 100 per vedere se le onde diventano ancora 20 . Se ci6 non accade, si agisce sul
condensatore C3 variandone il valore fino alla
normalit. Anche per regolare l'ultima portata
ci si comporta esattam!lnte come per le altre fissando 2 sinusoidi sulla portata di x1 00 e control lando se su quella x 1 .000 esse diventano 20 .
Il sistema descritto e consigliato da noi non
certamente il pi perfetto, per6 presenta il vantaggio di essere applicabile abbastanza facilmen te da chiunque .
SCATOLA DI MONTAGGIO
Per agevolare il lettore nella realizzazione di
questo interessante ed utilissimo strumento di
laboratorio abbiamo approntato. oltre al circuito
stampato gi inciso e pronto per il mont aggio,
anche l'adatta scatola metallica verniciata a fuoco ed i l pannello in alluminio ossidato gi completo con tutte le diciture d' uso.
La scatola di montaggio completa di ogni componente. con circuito stampato, scatola , st-rumentino, transistors. fet, manopole, commutta tori, potenziometri , e tutte le resistenze ed i condensatori necessari reperibile presso la nostra
reda zione- al prezzo di L. 20.000 .
Coloro che desiderassero sfruttare componenti gi in loro possesso, possono anche richiedere pezzi di montaggio singoli , e vi riportiamo
il costo dei principali:
Circuito stampato L. 1.200
Strumentino L. 2.500
pa g. 115
cristallo capace di far entrare in funzione automatica mente le spazzole a tempi prefissa ti.
Chi ha gi avuto modo d"installarlo sulla propria autovettura ci ha esternato tutta la soddisfazione per la praticit e l'uti lit del nostro automatismo, tanto che, a detta degli interessati, non saprebbero pi priva rsene.
Quale au tomobilista infatti non si mai trovato
sulla strada in giornate di nebbia, oppure quando
cadono quelle pioggerelline che non si sa mai se
bagnano oppure no, obbligandolo ad una snervante operazione di accendi-spegni del proprio
tergicristallo se vuole evitare che le spazzole lavorando a secco si rovinino e segnino il vetro!
Ebbene questo automatismo stato ideato
proprio per sopperi re a tale disagio in quanto
in grado di provvedere alla pulizia del vetro appena questo sporco, pe r spegnersi dopo ave rlo
un
TERGICRISTALLO automatico
Sul primo numero di Nuova Elettronica aveva mo presentato ai lettori un progetto transistorizzato di temporizzatore adatto esclusivamente
per motorini di vecchio tipo installati per lo pi su
auto di modello ormai sorpassato, ora invece
torniamo sull'argomento proponendovi un montaggio adatto per motorini con ritorno automatico
delle spazzole in posizione di riposo che, per il
diverso funzionamento, richiedono un 'alimentazione ovvia mente differente rispetto a quella
descritta per l'altro tipo.
Questo modello quindi pu6 essere utilizzato su
qualsiasi vettura italiana o straniera, dalla Fiat
alla Lancia, dall'Alfa Romeo alla NSU, dalla Ford
alla Opel, dalla Wo lkswagen alla Simca, ecc.,
cio su tutte quelle auto che sono equipaggiate
di motorini con quattro, in certi casi anche cinque
fili di alimentazione.
l vantaggi di questo nuovo progetto, che ol tretutto reperibile in scatola di montaggio, sono
i seguenti:
1) pu6 essere installato su qualsiasi autovettura
(anche sulla Fiat 500).
2) i contatti del rel possono sopporta re correnti di 12 amper perci va bene per qualsiasi
motorino. considerato che i tipi di maggior
potenza giungono ad assorbire al massimo
5 a m per.
3) pu6 essere regolato a piaci mento con un
tempo di riposo variabile da 3 a 30 secondi.
4) la spazzola del tergicristallo si riporta dopo
ogni ciclo nella posizione di riposo. permettendo all'automobilista di godere sempre della massima visibilit.
5 1 l'installazione, semplicissima , non richiede la
applicazione di alcun deviatore od interrUltore supplementare.
Ai vantaggi pocanzi descritti se ne potrebbero
pag. 117
Fig.1
0 er comprendere il funzionamento di un semplice
motorino a quattro fili di alimentazione, sar s..ufficiente osservare con un po' di attenzione la fi-
gura. Come potete notare il filo di massa n. 31
pu6 anche non apparire all'esterno in .quanto collegato all'involucro metallic.o del motorino.
31
MASSA
M~SA
montati g1a da diverso tmpo su autovetture diverse non hanno mai lamentato inconvenienti ,
pero abbiamo voluto prevedere qualsiasi guasto
incidentale, non imputabile a nostro avviso al
temporizzatore, ma che potrebbe essere ca usato
involontaria mente da un qualsiasi meccanico od
elettrauto che, non essendo a conoscenza del
temporizzatore, inca uta mente potrebbe staccarne
l'alimentazione o provocare un cortocircuito con
il risultato di mettere fuori uso i transistor.
Fig. 2
Schema classico di un motorino con alimentazione a cinque fili. Anche in questo caso il filo di
massa n. 31 pu6 essere collegato internamente
all'involucro, quindi i fili utili vengono ridotti da
cinque a quattro.
31
MASSA
MASSA
pag. 118
lettori che non hanno dimestichezza con l'imoianto elettrico di una vettura, non solo che i moderni
motorini per tergicristallo, normalmente montati
sulle loro auto attuali, vengono alimentati da
quattro fili , ma come vengono separatamente
utHizzati detti fili , perch si possa, con cognizione
di causa , effeLtuare i vari collegamenti tra motorino e temporizzatore senza possibilit di dubbio
o di errore .
Se si osserva con attenzion e la fig . 1, nella
quale visibile l'impianto elettrico pi comune
di un tergicristallo, si nota come l'interruttore che
comanda l'alimentazione del motorino, S'iglato in
figura da S 1- S2 , sia a 2 vie 2 posizioni .
S 1 in contatto col polo positivo della batteria ,
S2 invece con quello negativo, vale a dire colla
massa .
In condizione di funzionamento S1 appli ca la
tensione positiva al filo siglato col n. 53 (e la toglie al filo n. 53A) , mentre S2 interrompe la connessione a massa del filo 31 B.
In posizione di fermo S 1 toglier la tensione al
filo 53 e la invier al 53A, mentre parimenti S2
collegher a massa il filo 31 B.
l due terminali cui viene applicata la tensione
positiva e quella negativa (massa) quando l'interruttore situato nella posizione di fermo, sono
quelli che servono a far riportare le spazzole in
posizione dt riposo a pi del vetro.
Noi , pres~ntando il progetto, vi abbiamo parlato
di 4 fili di alimentazione ; un breve calcolo vi porta
senza dubbio alla constatazione che invece i fili
da noi menzionati illustrando l' impianto elettrico
sono solamente tre e vi chiederete quale fine abbia mai fatto il quarto filo.
La spiegazione semplice in quanto il filo
indicato colla sigla n. 31 , e che corrisponde alla
Massa principale, pu anche non esistere esternamente al motorino perch collegato interna mente
alla carcassa metallica dello stesso .
Ora per inserire il nostro dispositivo occorrer
come prima cosa individuare esattamente uno per
uno questi fili e poich quasi sempre fanno capo
Bosch
Ma rei li
n. 53
filo BLU
Positivo di Fermo
n. 53 />
Massa
n.31
Massa di Fermo
n. 31 B
filo BIANCO
pag. 119
RELE'
..
C2
....___1----111 f-.---+-~
12 v.
Fig.3
COMPONENTI TERGICRISTALLO
R1 = 2.200 ohm
R2 = 12.000 ohm
R3 = 100.000 oh m potenz. Lineare
R4 = 27.000 hm
051
BY 100
Fig. 4
MASSA
318
REtE'
53
53A
12VOLT
pag. 121
REALIZZAZIONE PRATICA
Il montaggio dei vari componenti sul circuito
stampato gi inciso {visibile a grandezza naturale
in fig. 4) , e pronto nelle giuste dimensioni diventa
una cosa semplicissima; per facilitarla ancora
di pi , in fig. 5 , vi abbiamo riportato in disegno
come devono essere disposti i condensatori , le
resistenze , il diodo, i transistor.
Tanto i condensatori elettrolitici C1 e C2 quanto il diodo DS 1 hanno una loro polarit che va
scrupolosamente rispettata, e cos pure vanno attenta mente considerate le connessioni dei terminali dei transistor.
Il rel , un modello adatto per circuiti stampati ,
andr sistemato nei relativi fori; per questo com ponente non sono necessarie particolari attenzioni in quanto i fori sono sistemati in modo da non
permettere soluzioni diverse da quelle richieste.
Dal circuito stampato, 4 fili andranno collegati
31 potenziometro R3, come si vede dalla fig. 5,
di cui due saranno stagnati ai terminali del cursore, e gli altri due all'interruttore dello stesso potenziometro.
Sar bene che i fili di accordo col potenziometro siano fatti passare attraverso un tubetto di pla stica per aumentarne l'isolamento.
Gli altri 5 fili che pure si dipartono dal circuito
stampato di innesteranno, come spiegheremo,
nella morsettiera, {o in mancanza di questa direttamente ai fili) del motorino tergicristallo.
Terminato il montaggio, anche prima di collegare l'automatismo al motorino, potete procedere
subito a collaudarlo applicando tra i fili + e una tensione di 12 volt: se tutto funziona regolarmente. come deve, la corrente di assorbi mento di
tutto il temporizzatore dovr mantenersi entro i
130 mA.
Nello scegliere i fili che dai terminali del rel si
congiungono alla morsetteria del motorino, ricordatevi che essi debbono essere in grado di sopportare correnti di 3-5 amper quindi sconsigliamo
r normali fili per impianti elettrici, che non sono
adatti , mentre sono consigliabili i cavetti usati per
impianto elettrico sulle autovetture, facilmente
reperibili presso qualsiasi elettrauto .
MOTORINO TERGICRISTALLO
TEMPORIZZATORE
POTENZIOMETRO
MORSETTIERA
A MASSA
Quando li salderete al circuito stampato, cercate di effettuare una stagntura effi ciente, cio
fatta in modo che lo stagno sia solida mente fissato al rame.
INSTALLAZIONE SU AUTO
Dopo aver montato e debitamente collaudato
al banco questo temporizzatore ed aver control lato che l' assorbi mento non superi i 100-1 30
mA e che assolva nei dovuti modi alla sua funzione, potete cominciare a pensare come installarlo
sull'auto .
La soluzione migliore sarebbe quella di fissarlo
in prossimit dei terminali del motorino in modo
da poter eseguire con pi facilit le varie connessioni.
Nel fissare la basetta del circuito stampato alla
carrozzeria dell'auto, fate attenzione che le viti
impiegate non mettano in cortocircuito qualche
componente.
Sar pure consigliabile isolare il circuito stampato dal lato rame coprendo con un rettangolo
di bachelite sagomata all'occorrenza come il circuito e fornita degli stessi fori di fissaggio affinch esso non vada in cortocircuito andando in
contatto con la massa della carrozzeria .
nessione, potete sempre ricorrere al vostro elettrauto di fiducia che in pochi minuti e, speriamo,
con minima spesa non avr difficolt ad effettuare
il montaggio seguendo le istruzioni di corredo al
nostro progetto.
Siamo sicuri per che non ce ne sar bisogno.
Terminato il montaggio con tutte le operazioni
di verifica necessarie, potete subito collaudare il
vostro nuovo servoautomatismo sul lavoro che
gli compete, anche senza attendere le prime
piogge.
Comunque consigliamo durante le prove a
secco di bagnare il vetro su cui lavora il tergicristallo oppure di allontanare le spazzole da esso
per non correre il rischio di segna rio.
Quindi inserite la chiavetta di accensione, fate
scattare l'interruttore principale del tergicristallo
e quello abbinato al potenziometro di regolazione; cio S 1, potete quindi controllare con un
cronometro o un qualsiasi orologio i tempi di riposo corrispondenti alle varie posizioni assunte
dal potenziometro.
Ruotando quest'ultimo tutto a destra avremo
delle pause di 30 secondi tra una spazzolata e la
Telef. 39.60.83
40137 BOLOGNA
Casella Postale 2034
C/ C Postale 8/ 17390
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delle pile prelevando la tensione dalle batterie. Completamente
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6 V con interruttore 400 mA stabilizzati - Uscita: 7,5 V 400 mA
stabilizzati - Uscita : 9 V 300 mA stabilizzati. Forniti con attacchi
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pag. 124
UNISPACE il felice risu ltato dello studio per la collo cazione razionale degli strumenti del tecnico elettronico :
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limitato .
Grazie alla sua struttura (guide su ogni singolo pezzo) pu
assumere diverse forme favorendo molteplici soluzioni .
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Marchio depositato .
GROUND
PLANE
econom1ca
per 1
144MHz
Con circa mille lire potete costruirvi una efficentissima Ground-plane, senza dubbio una delle antenne pi adatte per ricevere o trasmettere sulla
gamma dei 144 MHz, oppure captare semplicemente qualsiasi altra gamma VHF.
Per co loro che esplorano la gamma delle VH F
esistono parecchi modelli di antenna pi o meno
efficaci i l cui costo dipendente dal rendimento
che possono offrire, tanto pi che specialmente
nel le trasmissioni e nelle ricezioni VHF l'a ntenna
rappresenta uno dei fattori principali.
E non solamente il costo interviene nell'opera-
BRACCIO
VERTI C AL E
--1-
INCLI N ATO
C O A SSIALE
DI
FISSAGGIO
SQUADRETTA
fattore questo molto utile per un razionale sfruttamento della potenza dell'apparecchio al quale
esse vengono applicate.
E saranno molti quelli che, installando tale antenna , otterranno sorprendenti risultati , e non solamente nel campo della trasmissione, ma anche
in quello della ricezione .
Gli SWL, cio coloro che si dedicano alla ricetione delle onde corte, pronti ad esplorare le gamme VH F sulle quali trasmettono di solito i Vigili
del fuoco , la Polizia o l'aeronautica, ecc, constateranno come la Ground- Piane dia loro la possibilit di captare segnali che prima era i mpossibile ricevere .
Al vantaggio del basso angolo di radiazione
di tale antenna si pu aggiungere anche quello
della polarizzazione verticale e della omnidirepag. 126
zionalit, tutti fattori che contruibuiscono a renderla preferibile ad ogni altro sistema irradiante,
considerando naturalmente anche il bassissimo
costo di realizzazione.
L'antenna che vi presenteremo in questo articolo possiede tutte queste caratteristiche e voi
ve la potrete realizzare in brevissimo tempo e
con una spesa veramente irrisoria , essendo quest'ultima mantenuta nel limite veramente eccezionale di appena un migliaio di lire . Il componente pi costoso di tale antenna rappresentato semplicemente da una presa per connettore di cavo coassiale da pannello, ed il rimanente
materiale consiste essenzialmente in una sbarretta di ferro od ottone necessaria a fissare il
connettore ad un palo di legno, ed infine in cinque spezzoni della stessa lunghezza di filo di ra-
un
RICEVITORE
Con un FET ed un Transistor vi potete costruire questo efficentissimo ricevitore che non
mancher di stupirvi per la sua straordinaria
efficenza e facilit di realizzazione.
Parlando del Fet, vi abbiamo promesso di avvalorare le nostre asserzioni presenta ndovi
tale componente inserito in schemi e progetti
che, pur essendo di semplicissim a realizzazione ,
vi permetteranno comunque di comprendere
ed apprezzarne le indubbie positive qualit.
Come nel primo numero di questa stessa rivista vi abbiamo presentato un voltmetro elettronico equipaggiato appunto con un Fet che permetteva una resistenza d'ingresso di valore attorno ai 30 Megaohm e che conseguentemente
consentiva di misurare con prec1s1one resistenze molto elevate, con questo articolo vogliamo mostraNi come il nostro semiconduttore
ppssa essere utilizzato per costruire un ottimo
ricevitore che abbina ad una estrema facilit
di realizzazione, delle prestazioni addirittura impensabili, specie se vogliamo prendere in considerazione l'esiguit numerica dei componenti
impiegati nel progetto.
Come avrete gi capito il nostro interesse principale non consiste tanto nel voler arric chire
la collezione di apparecchiature nel vostro laboratorio, quanto, molto pi importante, di faNi
prendere contatto, o a n c ora meglio di mestichezza con questo nuovo componente che
l'elettronica ci offre. Voi stessi p9i constaterete,
appunto con un montaggio di tanta semplicit,
quanti e quali sono i vantaggi che il Fet pres'enta se confrontato con i normali transistor.
Vi abbiamo gi premesso che la realizzazione
del ricevitore non presenta alcuna difficolt
dal punto di vista costruttivo , aggiungiamo ancora che chiunque, anche se molto poco addentro nel campo dell'elettroni ca pratica , non
si trover in imbarazzo volendo autocostruirsi
il nostro progetto e sapr farlo funzionare egregiamente senza dover saccheggiare un negozio
di elettronica per rimpiazzare i pezzi via via
messi fuori d' uso.
Il ricevitore stato calcolato per poter ri cevere le trasmissioni sulla gamma delle onde
medie, dove, data la rilevante potenza delle
stazioni emittenti , un apparecchio semplice
come il nostro riuscir sempre a dare ottimi
risultati.
pag. 128
CIRCUITO ELETTRICO
In fig. 1 visibile il circuito elettrico del ricevitore e su di esso sar opportuno fare una
breve disquisizione di caratte~e teorico, sempre perch anche i pi sprovveduti possano
capirne il funzionamento. Come potete notare
osseNando lo schema, esso consiste in un
ri c evitore a reazione che permette, con un minimo di componenti d'impi ego, di ottenere una
elevata se nsibilit con una buona amplifi cazion e.
Non necessario specificare esattamente
il tipo di Fet impiegato nella realizzazione , in
quanto qualsiasi tipo pu6 dare risultati soddisfacenti , basta che il componente impiegato
sia a canale N per soddisfare naturalmente
alle esigenze di alimentazione previste dal
circuito. Per daNi per6 un'idea, possiamo elen caNi alcuni tipi di Fet, che farebbero bene al
caso nostro anche perch potrebbero in futuro
essere utilizzati in altri circuiti qualora decideste di smontare il ricevitore, quali il 2N3819,
il 2N4302 ecc.
Come avrete gi notato dallo schema , il
circuito prevede anche l' impiego di un transistor per il quale potete impiegare un BC107 BC1 08, cio un semplice transistor NPN al
si li cio adatto per B.F.
Il segnale di A.F captato dall'antenna e sintonizzato dalla bobina L2 e dal condensatore
variabile C2 , viene inviato alla base (Gate)
del Fet che provvede ad amplificarlo. Ruo tando C2 si ha cos la possibilit di esplorare
una gamma di frequenze subordinata appunto non solo alla capacit del variabile ma anche al numero delle spire di L2, e nel nostro
caso tutto stato calcolato per ricevere l'intera gamma delle onde medie.
Tra il gate e la massa inserito, come si
nota nello schema elettrico, un diodo rivela tore, il cui compito quello di eliminare una
mezza onda del segnale di A .F e rivelarlo .
Il segnale cos rivelato viene amplifi cato dal
fet, e sul Drain presente un segnale di B.F amplifi cato c he noi potremmo gi inviare al transi s tor per l' ultima amplificazione .
FET
per
ONDE MEDIE
ANTENNA
R1 = 3.300 ohm
R2 = 500 oh~ potenziometro
R3 = 2.700 ohm
R4 = 4.700 ohm
R5 ~ 1.500 ohm
R6 = 2.700 ohm
R7 = 50.000 ohm potenziometro
C1 = 27 pF. ceramico
C2 = 360 pF. variabile
C3 = 270 pF. ceramico
C4 = 4.700 pF. ceramico
C5 = 100m F. elettrolitico 12V.
C6 = 270 pF. ceramico
C7 = 1 O m F. elettrolitico 12V.
CS = 4. 700 p F. cerai co
C9 = 4.700 pF ceramico
C10 = 50 mF. elettrolitico 12 V.
C11 - 220.000 pF.
DG1 c diodo al germanio di qualsiasi tipo
FT1 = transistor Fet.
2N4302
TIS34
2N3819
TR1 = transistor NPN al silicio BC1 07 - BC1 08
l1 e l2 = bobi_na tipo u Corbetta n. CS1 n (vedi
articolo)
Tensione di alimentazione = 9 volt
D
Cl
Componenti
l 1
L2
Fig. 1
TERRA
pag. 129
ANTENNA
==J-0
>:o---s
'-\
3~
2
L 1-L 2
Si noter, a costruzione ultimata, che ruotando R2 il segnale captato aumenter sempre pi di potenza fino a trovare una posizlone
oltre la quale si avr l'innesco.
Il condensatore C4, posto in serie tra il potenziometro R2 e la bobina L 1, ha lo scopo di
evitare che la tensione di alimentazione possa
scaricarsi a massa attraverso l'avvolgimento
della bobina .
Il segnale di B.F, non riuscendo a passare oltre
il condensatore C6, la cui capacit troppo esigua, trover come via d'uscita solamente la resistenza R4 che si trova collegata alla base di un
transistor NPN in funzione di amplificatore di B.F.
Il condensatore CB, inserito tra la base del
transistor TR 1 e la massa , ha lo scopo precipuo di eliminare eventuali residui di A.F che
fossero riusciti a superare la resist enza R4 .
Fig.2
Lo schema vi da una idea esatta di come
vanno sistemati i vari componenti.
Da notare la sistemazione dei terminali del
Fet e del transistor, nonch la polarit del diodo (rilevabile dalla posizione della fascetta) e
dei condensatori elettrolitici.
A pi del disegno sono indicati i punti di
collegamento alle bobine.
FET
MONTAGGIO DELL'APPARECCHIO
Il montaggio di questo ricevitore pu6 essere effettuato nel modo che voi crederete
pi opportuno, ricorrendo ad esempio ad una
basetta di bachelite perforata oppure a due
pag. 130
FET
T RANS .
Nel caso che non riusciste a trovare le bobine da noi menzionate, non preoccupatevi in
quanto qualsiasi lettore sar in grado di autocostruirsele.
In questo caso vi consigliamo di realizzarle
su nucleo ferroscube, che ne aumenter il ren dimento: per L 1 avvolgerete 25 spire di filo di
rame smaltato di 0,3 mm di diametro, e per L2,
75 spire dello stesso filo ; non ha particolare imbortanza la misura del diametro del nucleo su cui
avvolgerete le bobine, ma tanto per darvi un in-
pag. 132
Impiegando tre transistors noi avremo la possibilit di trasformare un'onda sinusoidale in un'onda quadra utilissima per il controllo della linearit degli amplificatori di Bassa Frequenza ad alta
fedelt.
da un'onda
SINO SO IDA LI
un'onda
QUADRA
-
'
51
RS
6.800 ohm
470 ohm
6.800 ohm
R7 ::. 470 ohm
R8
68 ohm
C1 = 220.000 pf
R6
C2 = 5 mF. elettro!. 6 v.
C3 = 220.000 pF
TR1
Tranststor NPN tipo BC 109
TR2 = Transistor NPN tipo BC 109
TR3 = Transistor NPN tipo BC 109
DG1 = Diodo al germanio tipo OA95
S 1 = Interruttore
Alimentazione = 4,5 volt
SCATOLA DI MONTAGGIO
La scatola d i montaggio completa ottenibile
a richiesta al prezzo complessivo di L. 2.700.
Il solito circuito stampato a L. 300 .
ENTRATA
stam~ato,
USCITA
TUTTO L'OCCORRENTE
PER l CIRCUITI STAMPATI
L
L.
L.
L.
200
400
300
500
M .O BILE
'
acustico
Diametro altoparlante
Woofer
BASS- REFLEX
larghezza cassa
profondit cassa
altezza cassa
(C) cm.
CA) cm.
(B) cm.
1 7 circolare
43
27
70
19 circolare
48
30
78
21 circolare
52
32
84
24 circolare
54
33
87
28 circolare
65
40
105
67
41
108
30 circolare
o
E
c~
pag. 137
Minmm.
N inmm.
25
6
7,5
8,5
9
Il
85
95
105
120
140
Il
150
37
17 cm
19 Il
21 Il
24 Il
28
30
pag. 138
Einmm.
27
31
33
37
10
10
P in mm.
14
13 ,5
16
16
6
3,5
mento che pu6 anche essere rappresentata dalla scatola metallica entro la quale andr racchiuso l'alimentatore, badando bene di isolarli convenientemente.
Per T1 ho impiegato in entrambi i modelli un comure
trasformatore da 1O watt, sfruttando per la alimentazione la presa centrale. Naturalmente qualsiasi altro
trasformatore pu6 essere impiegato con profitto purch
abbia un primario con presa centrale ed uno secondario ad alta tensione.
Noi abbiamo trovato questi schemi piuttosto interessanti. in quanto permettono la realizzazione di piccoli ricetrasmettitori a transistor dJVe per si voglia impiegare una valvola termoionica come solo stadio
finale di A. F. con ottimi risultati.
Suggeriremmo anche di sostituire i trasformatori
in lamierino usati dal lettore con altri in ferroscube ,
per ottenere un rendimento assai pi elevato.
+
C1
R.1
C.1
C.2
T.1
TR
Tl
T1
--o
R1
~------~~~----~=
Fig. 2
M----
1 0.000 oh m 1 Watt
0,1 mfacarta
trasformatore con primario 6 + 6 V. e secondario da 220 volt.
=
transistor AD 139 o simile
pag. 139
Uno fonometro potrebbe a prima vista essere considerato uno strumento di scarso inter-esse nel nostro campo di lavoro, quindi ben
difficilmente sar reperibile tra la normale dotazione di un comune laboratorio di radiotecnica.
L' etimologia stessa della parola serve infatti
ad illustrare efficacemente ci6 che rappresenta
l'utilit d'uso di uno strumento siffatto e siamo
certi che la maggior parte di voi ad una precisa
domanda sulla poSsibilit di servizio di un fonometro risponder tranquillamente che esso stato ideato appunto per effettuare misure dell'intensit di. suoni o rumori prodotti da
una qualsiasi fonte.
Non possiamo certo infirmare una Simile
risposta in quanto conseguente alla normale
applicazione dello strumento in questione
che appunto stato sostanzialmente realizzato allo scopo di controllare l'efficienza di
materiali assorbenti il rumore, per misurare lo
stato degli scarichi degli autoveicoli e per tutti
quei casi insomma in cui necessiti uno strumento come un fonometro, cio misuratore di
rumori.
La vostra prima reazione ad una tale presentazione potrebbe essere rappresentata da
uno sbadiglio e da una impellente necessit
pag. 140
CIRCUITO ELETTRICO
Prima di passare alla spiegazione dettagliata
delle varie maniere di impiego del fonometro per le misure e i controlli che vi abbiamo
accennato
nell ' introduzione, sar
opportuno
illustrare lo schema elettrico e la relativa rea lizzazione pratica.
Nel disegno di fig. 1 visibile lo schema
elettrico dell'apparecchio che, come facilmente potete notare prevede l'impiego di tre transistors di cui due NPN di tipo BC 108 ed un
PNP tipo AC 125, utilizzati in un circuito preamplificatore ad altissima sensibilit.
Sull ' uscita dell'ultimo transistor viene prelevato il segnale amplificato che va inviato,
dopo essere passato attraverso il condensatore
C7, ad un raddrizzatore di tensione, che allo
stesso tempo funziona da duplicatore, costituito da due diodi al germanio tipo OA 81.
La tensione d'uscita dal dupli cato re - raddriz zatore viene quindi applicata ad un milliam perometro da 50- 100 milliampere fondo scala,
che all'occorrenza pu essere sostituito da
un tester 20.000 ohm X volt predisposto sulla
REALIZZAZIONE PRATICA
Per la realizzazione pratica del fonometro
sarebbe conveniente poter usufruire di un circuito stampato che oltre a facilitarvi nel vostro
lavoro vi permetter di ottenere un progetto
esteticamente pi funzionale, bench un montaggio effettuato anche con altri metodi non
comporterebbe
alcun
problema
di
funzionamento. Per questo in fig. 2 vi presentiamo
il progetto da noi realizzato appunto su circuito stampato e con esso come modello, volendo, potete autocost ruirvene uno simile.
Un unico consiglio da dare, e questo vale
pag. 141
r---------~--------~----~~--~~--------~----~------o~
Componenti
R1
50.000 ohm potenz. log.
R2
10 ohm
R3
470.000 ohm
R4
330 ohm
RS
560 ohm
R6
18.000 ohm
R7
470 ohm
RS
1.000 ohm
R9 = 12.000 ohm
. R10
680 ohm
R11 = 12.000 ohm
R12 = 4.700 ohm
C1
5 microF. 6 v. elettro!.
C2 = 100 microF. 15 v. elettro!.
C3
C4
CS
C6
C7
PILA
MICROfONO
S1
PILA
EK-15
di
pag. 143
Fig.3
FA.N T l N l
. ELE.TTRONIC~
c.c.P.
Bologna .
MATERIALE IN SURPLUS
Motorini per giocattoli elettrici, modlllni, ecc . a 4,5 V
Modello Philips con demoltiplica
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L. 600
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TERMINALI LUNGHI
2G577
L. 50
2N1555
l.3BO
OC16
L. 150
2G603
OC76
L. 60
L. 50
IW8907
L. 70
l. 450
ADZ12
2N247
L. 80
IW8544
L. 60
2N456 A
L. 350
ASZ18
L. 300
2N1304
L. 50
2N511 B
ASZ17
l. 250
l. 350
65TI
L. 50
L. 250
ASZ11
ASZ16
2N513 B
l.350
l. 40
2N1553
L. 300
pag. 145
un
V.F.O
per
Quali sono i vantaggi che un oscillatore variabile presenta rispetto ad uno fisso?
1) quello di potersi spostare con facilit nella
porzione di gamma richiesta scegliendo per la
trasmissione la frequenza che non sia occupata da un altro radioamatore, evitando cos
inutili interferenze.
2) la possibilit di rispondere ad OM in isoonda col vantaggio di essere certi di raggiungere
con maggior probabilit il proprio corrispon dente, in quanto
egli ha logica mente scelto per il proprio CO la frequenza che sul suo
QTH non risulta in QRM .
Certo che anche con . un oscilla tore fisso a
quarzo si potrebbe risolvere il problema, ma
per poterlo attuare sarebbe necessario impiegare tanti quarzi quante sono le frequenze
richieste,
operazione
questa
irrealizzabile
almeno per la maggior parte dei radioamatori
per le inerenti difficolt finanziarie .
Infatti non si pu dire che come costo il quarzo sia a buon mercato, aggirandosi sempre
come minimo sulle duemila lire per pezzo, e
se noi consideriamo che per avere un numero
sufficiente di frequenze a disposizione occorrerebbero almeno un centinaio di pezzi, si
fa presto a fare un po di conti per convincersi
che non proprio il caso di risolvere il problema di una trasmissione soddisfacente con
tale mezzo.
A questo punto giunge di proposito il V.F.O
che rappresenta senza dubbio la soluzione pili
sempli ce ed economi ca.
pag. 146
il vostro
Fig. 1
L1
TRASMETTITORE
C1
cz
C7 = 470 pF ceram.
CB = 33 pF cera m.
C9 = 10.000 pF
C10 = 10.000 pF
C11 = 1.000 pF cera m.
C12 = 10.000pF
L 1 = vedi articolo
JAF1 = GBC 0/488.1 - 0/498.2 - 0/497.2
DZ1 = Diodo Zener da 9 volt 1 watt
TR1 = Transistor al silicio NPN tipo BSX45
o2N4124o2N914
TR2 = Transistor al silicio NPN tipo BSX45
o 2N4124 o 2N914
Tutte le resistenze, salvo diversa indicazione,
sono tutte da 1/4 di watt.
confrontabile con quello di un analogo apparecchio a quarzo, siamo convinti che molti
radioamatori lo sperimenteranno per adottarlo
in futuro nella realizzazione dei loro trasmettitori.
La potenza di uscita A.F di questo oscillatore pi che sufficiente per pilotare una valvola o un transistor amplificatori di A. F.
La frequenza in uscita pu essere scelta
a piacimento o sui 3 ,5 MHz oppure sui 7 MHz
corrispondentemente cio a lunghezze d'onda
di 80 metri o 40 metri
Per trasmettere su gamme diverse, quali
ciente a pilotare anche valvole di potenza elevata, tanto vale sfruttare tali stadi intermedi come
duplicatori o triplicatori di frequenza .
CIRCUITO ELETTRICO
La realizzazione di questo os.cillatore prevede l'impiego di due soli transistor, di cui il
primo viene utilizzato come oscillatore in circuito Colpitts, ed il secondo come amplificatore
di A .F con uscita sull'emettitore.
Lo schema elettrico visibile in fig. 1.
La bobina L 1 dovr essere realizzata in maniera da far oscillare il V.F.O. o sulla gamma
dei 3 ,5 oppure su quella dei 7 M Hz , scelta
questa subordinata alle esigenze del radioamatore .
C1 un condensatore variabile ad aria la
cui capacit si aggira dai 25 ai 30 pF, ed
collegato ad una
manopola demoltiplicata
per modificare la frequenza di emissione dell' oscillatore .
C2 consiste in un compensatore da 30 pF, e
servir a tarare, a costruzione ultimata , il
circuito di sintonia , onde far s che l'esplorazione del variabile C1 rimanga entro la gamma
concessa ai radio a ma tori.
In parallelo a C2 troviamo infine un condensatore fisso da 33 pF indicato nello schema con
la sigla C3 .
Il circuito di sintonia viene collegato al collettore del transistor TR 1 attraverso un condensatore, C4, da 33 pF, indispensabile per
evitare che la tensione positiva venga cortocircuitata a massa tramite la bobina L 1.
Per evitare oscillazioni parassite. il collettore
del transistor oscillatore risulta collegato al circuito di sintonia e di reazione attraverso una resistenza di basso valore ohmico, con valore variante da 1 5 a 22 ohm , e segnata dalla sigla R2.
L'impedenza JAF1, di valore attorno allo
0,1 millihenry, non risulta critica, per cui si pu
tranquillamente
affermare
che
qualunque
altra bobina di A .F in grado di sopportare una
corrente di ci rca 100 mA pu esse re impiega ta con ugual risultato .
Il prototipo stato sperimentato con diversi
tipi di bobine. quali le GBC 0/ 488 .1-0/ 498.2 0 / 497.2 - 0 / 497.3 senza ris contrare alcuna variazione di rendimento .
Il segnale di A.F viene poi prelevato dall"emettitore di TR 1 ed inviato alla base del secon do transistor TR2 , che provveder ad amplificarlo.
Per prelevare poi dall'emettitore del secondo transistor il segnale di A.F ora disponibile a bassa impedenza, si pu utilizzare, per
pag. 148
REALIZZAZIONE PRATICA
Dovrete provvedere a racchiudere tutto il
complesso dell'oscillatore dentro una scatola
metallica per schermarlo convenientemente.
Internamente alla scatola dovr trovare posto anche il condensatore di sintonia C 1, adeguatamente fissato, in modo che il perno di
comando fuoriesca per collegarlo ad una demoltiplica, come avevamo accennato nella
parte introduttiva.
La bobina di sintonia L 1, non essendo reperibile in commercio gi pronta, dovr essere
necessariamente
autocostruita
secondo
la
frequenza di oscillazione sulla quale si desidera operare.
Volendo infatti un V.F.O. che oscilli sugli 80
metri si dovranno avvolgere sopra un supporto di 15 mm di diametro 35 spire di filo di rame smaltato da 0,3 mm, mentre per un oscil-
latore che generi un segnale di A.F sui 40 metri sar necessario avvolgere su di un supporto di 1 O m m di dia metro 30 spire dello stesso
filo di rame smaltato da 0,3 m m .
Il compensatore C2 dovr essere alloggiato
vicinissimo alla bobina L 1 e disposto in ma niera da poterlo regolare esternamente quan dn la scatola sar chi usa .
Sar bene provvedere i trans1stor di alette
di raffreddamento perch n.on abbiano a ri
scaldarsi troppo anche dopo un prolungato funziona mento.
MESSA A PUNTO
La messa a punto consta pratica mente in
tre diverse operazioni che si possono cos distinguere:
1) controllare che il transistor TR 1 oscilli
2) controllare che l'assorbimento di TR1 e TR2
non superi certi limiti massimi
3) tarare C2 affinch il circuito di sintonia risulti in gamma.
Iniziamo quindi col proporvi il modo migliore
di risolvere la prima operazione.
Procuratevi allo scopo 3 pile da 4 ,5 volt e
congiungetele in serie cos da avere una tensione complessiva di 13,5 volts.
Tale tensione va applicata ai morsetti di alimentazione, quindi al posto del diodo Zener
DZ1 e della resistenza R 1 O, che avrete procurato di dissaldare, inserite in serie alla tensione di alimentazione un milliamperometro
con 100 mA fondo scala.
Operando in queste condizioni avremo la
possibilit di controllare la corrente assorbita
dall'oscillatore TR1, per vedere se mai superasse i 50 mA.
Nel caso di una corrente di assorbi mento
superiore a tale limite, occorrer aumentare
il valore di R4 in modo tale da ripristinare le
condizioni normali di funzionamento .
Per assicurarvi che l'oscillatore generi A.F
potrete agire in due modi diversi:
o si prova con un ricevitore messo in prossimi t dell'oscillatore, cercando di sentire il segnale
di A.F nell'altoparlante , o si tocca con un dito
il collettore di TR 1.
Se l'oscillatore funziona normalmente, dopo
aver toccato il transistor, si deve notare nel
milliamperometro un brusco aumento della
corrente assorbita, per tornare poi ai valori
primitivi lasciando il transistor.
Qualora il transistor avesse difficolt ad oscillare, sar necessario ridurre il valore della
resistenza R3, portandola per esempio a 560
ohm in luogo dei 1.000 indicati nP.IIa tabella
INDICATORE
di
PENDENZA
e
accelerazione
Parlare dell'utilit che il nostro strumento ci
pu offrire ci sembra una cosa pressapoco inutile, in quanto il titolo stesso dell'articolo
abbastanza esauriente e d senz' altro una
idea esatta del servizio che esso in grado di
renderei.
Applicandolo infatti sulla nostra automobile
noi avremo sempre la possibilit di conoscere
in gradi la pendenza della strada che stiamo
percorrendo, salita o discesa, adattando il
cambio dell'automezzo secondo la necessit .
Sempre col nostro strumento si potr finalmente capire perch in certi tratti di strada
apparentemente pianeggianti il motore della
nostra auto accusi un certo affaticamento a
prima vista incomprensibile.
Oltre a misurare la pendenza della strada,
con il progetto che vi stiamo presentando avrete anche la possibilit di conoscere lo stato
generale di alcuni organi meccanici quali ad
esempio i freni , (misurando l'angolo di inclinazione della macchina durante una brusca
frenata e compa~ndolo a quando i freni erano
sicuramente efficienti), oppure l'accelerazione
del motore (seguendo lo stesso metodo usato
per i freni , naturalmente con considerazioni
inverse).
l n ogni caso le possibilit di utilizzazione
dello strumento sono parecchie e, poich crediamo opportuno !asciarle alla vostra intuizione, passi a m o senz'altro ai dettagli costruttivi
pag. 150
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E
SCHEMA ELETTRICO
Il principio di funzionamento di una semplicit unica, basandosi sull'effetto della forza di gravit quando viene ad agire su di un corpo pesante libero di muoversi attorno ad un asse fisso.
Se noi infatti spostiamo tale corpo dal suo
punto di equilibrio stabile, rappresentato dalla vp.rticale al terreno con l'asse fisso nella
parte superiore del complesso. questo abbandonato a se stesso esso tender sempre a ritornare nella posizione iniziale, naturalmente
se non intervengono degli impedimenti capaci di impedirne il moto.
Qumdi partendo da questa semplioo affermazione prendi a m o un semplice potenzio metro li -
Fig. 1
Ecco come dovrebbe essere costruito il vostro
pendolo per ottenere il miglior rendimento cot
minimo ingombro.
A cio si puo giungere facendo fondere una massa di piombo dal peso di circa 3 hg. in uno stampo di terracotta opportunamente sagomato.
REALIZZAZIONE PRATICA
Noi abbiamo realizzato tutto il complesso su
di una basetta per circuiti stampati, naturalmente incisa a tale scopo, come vi abbiamo
riportato in fig. 3 a grandezza naturale e racchiuso il circuito completo di tutti i componenti
in una scatola metallica di ridotte dimensioni;
all'esterno della scatola dovr apparire solamente il perno del potenziometro al quale verr fissato il pendolo libero di oscillare senza
alcun impedimento nella sua escursione totale.
------------~----~--~~R8~~
12
+
OZ1
"'"'
Fig.J
Il circuito stampato nelle giuste dimensioni come deve essere sagomato.
Facciamo presente al lettore che il potenziometro R2 dovr essere fissato dalla parte del rame
del circuito stampato.
sagomare la massa del piombo secondo la forma indicata in fig. 1, eventuallmente anche colandola in uno stampo di terraqotta opportuna mente plasmato.
Quest ' ultima soluzione quella che speri mentai rr~tmte permette i risultati miglrori, e come estetica, e come funzionalit .
Ricordatevi che nell'inserire nel circuito
stampato il fet le connessioni relative ai terminali D- G-S vanno scrupolosamente effettuat'e seguendo fedelmente le indicazioni del
circuito stampato completato di tutti i componenti cos come vanno inseriti e come chiaramente appare in fig. 4.
An che per la sistemazione del diodo Zener la
sua polarit deve essere rispettata ; inoltre, per
fissare il trimmer potenziometro R10 alla basetta, occorrer piegarne i terminali in modo tale
da poterlo sistemare convenientemente e a questo fine lo schema pratico in fiqura vi dar delle
chiare indicazioni .
MESSA A PUNTO
Una volta che si ultimata la costruzione,
occorrer effettuare una perfetta messa a
punto dello strumento e tale operazione non
rappresenta certo un ostacolo, essendo di
semplicissima e veloce realizzazione.
La prima cosa da fa re consiste nel controllare che, in posizione di riposo (vale a dire col
pendolo verticale e la scatola tenuta perfetta mente orizzontale, eventualmente appoggia n-
FET
v>
+~
'
Fig.4
Il montaggio dei componenti non rappresenta
certo una difficolt specialmente se seguirete la
~~::~:i:~~r:.i
.=
'~=
\:::=;;--
ALLO STRUMENTO
pag. 153
Importante
pito per della prec1s1one e della sensibilit dell'apparecchio, portandolo a segnare pendenze
fino a 35, corrispondenti a variazioni percentuali del 75% circa.
Per raggiungere questo traguardo non si deve
fare altro che modi ficare il valore della resistenza
R5-e.portarlo da 1 Megaohm, come nella nostra
versione, a 0 ,5 Megaoh m .
E ovvio rammentare che la sostituzione della
resistenza R 5 con una pi bassa , come poca n ti
vi abbiamo indicato, comporta naturalmente
una nuova messa a punto dello strumento, agendo sempre sul trimmer potenzio metrico R 1 O.
PROGETTI
in Sintonla
Questa rubrica aperta alla collaborazione di tutti i lettori. Se avete sperimentato
un progetto interessante. se. avete apportato su un qualsiasi schema modifiche sostanziali che ne abbiamo migliorato le caratteristiche, inviateceli, noi ve le pubblicheremo.
l progetti ritenuti pi interessanti verranno mensilmente premiati con materiale
elettronico.
Progetti in sintonia dovr risultare per lo sperimentatore non un'arida rassegna di
idee, ma una inesauribile fonte di progetti, che potranno all'occorrenza aiutarlo a
risolvere tanti piccoli problemi.
LP1
Componenti
R1 = 6.800 oh m
R2 = 6.800 oh m
C1 = 200 mF elettrolitico
C2 = 200 mF elettrolitico
TR1-TR2 = Transistor PNP tipo AC128
LP = La mpad. 6,3 volt 1 00 mA
Alimentazione = 9 volt
pag. 1 55
I NDICATORI
STEREO
DI
liVELlO
PER
AMPliFICATORI
.,
f----; q
lL1
RE LE
L-.------~
ANTIFURTO TRANSISTORIZZATO
(Sig. Gian lorenzo Trespidi, Ostiglia - MNI
L'idea di questo semplice progetto mi stata dettata
dalla necessit . o ancora meglio vorrei dire dalla continua sparizione notturna dei miei conigli.
Mio padre. a conoscenza della mia passione per
l'elettronica. mi ha virtualmente obbligato a realizzare
un progetto di antifurto capace di sventare queste
trop~o frequenti razzie .
Dati i risultati conseguiti, vi invio il .mio progetto,
qualora voleStf! pubblica rio .
Esso consiste essenzialmente in pulsanti applicati
agli sportelli delle conigliere collegati elettricamente
in serie fra di loro. ed in un filo di rame dal diametro
FILO
SPO RTELLI
Componenti
R1 = 2 7.000ohm
5 1 - 52 - 53 pulsanti
TR1 = Transistor PNP tipo AC128
Rel da 385 ohm
Alimentazione = 9volt
pag. 157
T1
.,
C1
Fig.1
Componenti
R1 = 470.000 ohm
C1 = -3.300 pF
C2 = 200 mF elettrolit.
FR1 = Fotoresistenza tipo 88.731.03
TR1 = Transistor NPN tipo AC127
TR2 = Transistor NPN tipo AC128
T1 = trasformatore d'uscita per AC128
Alimentazione = 9 volt
Fig.2
Componenti
R1 = 680.000 ohm
R2 = 4.700 ohm
R3 = 180 ohm
R4 = 27.000 ohm
C1 = 100.000 m F. a carta
C2 = 100.000 m F. a carta
FR1 = Fotoresistenza tipo 88.731.03
TR1 = Transistor PNP tipo AC126
TR2 = Transistor PNP tipo AC128
T1 = trasformatore d' uscita per AC128
1 = altoparlante da 1,5 watt
Alimentazione = 9 volt
pag. 158
11[$l"
~------------~--------~a
9v.
C1
1""'"
SEGNALE
4.700 pF
4.100 pF
10.000 pF
47.000 pF
47.000 pF
C.5
25 mF elettr.
C.6
TR1 = transistor NPN al silicio
alimentazione a 18 volts.
c-
R.1
R.2
R.3
R.5
R.6
R.7
4.700ohm
47.000ohm
47.000ohm
27.000ohm
5.600 ohm
180 ohm
r---------~--------------p------------------c~gy
R.1 = 4,7 Megaohm
R.2 = 22.000 ohm
R.3
1 Mohm
330 ohm
R.4
4.700 ohm
R.5
R3
R1
Cl
C.1
10 mi; elettr.
C.2
1 O m F. elettr.
ENTRATA SEGNALE
C.3
5 m F. elettr.
C.4
100 mF. elettr.
TR1 TR2 = transistore tipo AC 125
PILA = 9 V.
1USC<TA
e SEGNALE
pag. 1 S9
C.1
1.500 pf
C.2
1.500 pf
C.J
1.500 pf
C.4
0,1 mf
2.200 pf
C.5
5 mf elettr.
C.6
R.1
1.000 ohm
R.2
2.700 ohm
2.700 ohm
R.3
R.4
100.000 ohm
R.5 = 2 .700 ohm
R.6 = 1.000 ohm
TRI
= BC 107
PILA = 9V.
2-3 mA.
corrente assorbita
R5
R4
Cl
USCITA
SEGNALE
C6
sono molti coloro che, animati dalla mia stessa passione, desiderano possedere un sistema analogo per
cui vi invio il mio schema colla speranza che vogliate
pubblica rio.
Variando i valori delle resistenze R.1- R.2-R.3 o
dei condensatori C.1-C.2-C.3 si ha la possibilit
di modificare la frequenza.
ANTENNA
R1
C1
COMPONENTI
R.1 = 1 Megaohm
R.2 = 100 ohm Trimmer potenz.
C.1 = 1 0.000 pF
C.2
120 pf
C.J = 120 pf
TR1 = transistor NPN per BF o AF
Microfono = piezoelettrico
L 1 = bobina per afide medie prelevata da un qualqualsiasi gruppo di AF.
ART. M61
capsula
piezoelett.
diam.38 mm.
l. 1.100
ART. 384
condensatore
ll
ART. 390/C
condensatore
per ricevitori FM
l. 2.460
ART. CU22
capsula piezoelett.
diam. 28 mm.
l. 650
variabile
per ricevitori AM
dimensioni mignon
l. 1.270
variabile
ART. 391/C
condensatore
ART. M60
capsula
piezoelett.
diam.25 mm.
l. 1.100
variabile
COMPENSATORI
IN CERAMICA
ART. CU70
capsula
piezoelett.
diam.24mm.
L.450
ART. 38/1
capsula
piezo
diam.2 5 mm.
L. 3.000
HP'I
MF 455
ART.
ART.
ART.
ART.
ART.
ART.
ART.
ART.
430
431
433
436
437
438
442
443
l40
140
140
170
170
170
170
140
KHz
ART. 350 serie completa della 1-2-3 pi bobina oscillatrite dimensioni delle MF-7 X 7 x 11 m m. l. 1.020
ART. 352 serie completa per ricevitori AM-FM composta
dalla 1-2-3 pi Il discriminatore
l. 3.000
ART. 353 serie completa della 1-2"-3 pi bobina oscillatrite dimenSioni 1 O x 1 O x 13 m m.
l. 1.1 00
Per evitare disguidi o ritardi di spedizione, indicate sempre nei vostri ordini il numero dell'articolo richiesto. Per il pagamento servitevi sempre del nostro C.C.P. n.S/14154. Per ogni spedizione ricordatevi di aggiungere all'importo dovuto
l.300 per spese di imballo e postali. Le spedizioni si possono richiedere anche in CONTRASSEGNO, rammentiamo
al lettore che gli Uffici Postali per tale servizio pretendono circa l.600, tale cifra verr auindi addebitata sul totale
del pacco assegnato.
~il~UUOOOO~DOOW
~
1,5
pf
~
3
~
3,9
<l&=
4
~
5
5,6
~
7
~
8
~
9
10
12
CODICE DEl
CONDENSATORI PIN - UP
~
pf
15
120 pf
~
150
1.200
1.500
GlS::::
~
180
1.800
22
220
2.200
18
~
27
270
Cl:
33
39
330
2.700
3.300
390
47
<ms=
3.900
470
4.700
56
560
5.600
68
~
680
6.800
82
820
8.200
100
1000
10.000
pf