Elettronica Pratica 1997 All
Elettronica Pratica 1997 All
Elettronica Pratica 1997 All
500
7
L'ACCOPPIAMENTO
DEI CIRCUITI
@ illuminazione d'emergenza
@ cos'è il raggio laser
=
ELETTRONICA
PRATICA Trasforma il tuo CB
in una stazione
superaccessoriata
i
i ll CB è un’apparecchio
UR
semplice e molto
È TECNICA economico che può essere
arricchito con tanti utili
ML dispositivi così da avere in
casa una completa stazione
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a
d’ascolto. Il manuale
contiene 20 progetti
elettronici di sicuro
Tre manuali unici, concreti, ricchi funzionamento: audiorelè,
antifulmini, sonda RF,
ir"
di testi chiari scritti da veri esperti.
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ELETTRONICA
ge
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PRATICA 20
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sicuri, collaudatissimi
Al giorno d’oggi è
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originali
indispensabile proteggere
con un antifurto tutto ciò
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EDIFAI
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EX
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che abbia un minimo
di valore. Perché non
|
da ascoltare
EDIFAI
La storia della radio è VND)
affascinante e la si conosce
anche cercando,
collezionando, restaurando
vecchi apparecchi dimenticati
nelle soffitte o nei mÈx<atifii
dell'usato. Questo libro
insegna come e dove cercare,
quali apparecchi possiedono
un autentico valore, come
individuare e riparare ì guasti;
propone una vasta
panoramica
di radio civili e militari.
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spese di spedizione RADIO COLLEZIONISMO
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CAP Città
ANNO 26° - Gennaio 1997
Il minilaboratorio tuttofare Lo scacciapiccioni è in Il laser oggi viene sfruttato In caso di black out può
è un utile circuito che può grado di produrre un segnale in mille campi diversi, dalla essere utile disporre di un
essere utilizzato come di frequenza ultrasonica che medicina all’edilizia, dallo sistema d’illuminazione
alimentatore stabilizzato alle nostre orecchie suona spettacolo alle comunicazioni. d’emergenza dotato di
o come generatore di onda come un leggero ticchettio Scopriamo esattamente cos’ è batterie, che si accenda
quadra per riparazioni mentre per i piccioni risulta e quali sono le sue applicazioni automaticamente se manca
su apparati audio. insopportabile. presenti e future. la tensione di rete.
20EN)
sicurezza delle realizzazioni.
60 Il mercatino
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Dino Ferretti tel. UFFICIO ABBONATI + Tel. 0143/642232
responsabile:
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Massimo Casolaro dalle ore 8.30 alle 12. 30 e dalle 1 14.30 alle 1 18.30
fax 0143/643462
L'abbonamento a
Dire na
ie re csecuivo:
Redazione:
Massimo Casolaro jr. AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
aoLe
Cal Benedetti
Dario Ferrari ' con decorrenza
Massimo Carbone PUBBLICITÀ da qualsiasi mese
Progetti
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MELE-
Via del Brennero, 364 - tel. 0461/893111).
1 LA RADIO VERSO
IL FUTURO
OSCILLOSCOPIO IN TASCA
Elevate prestazioni, grande flessibilità d’uso, piccole dimensioni e peso
ridotto: la Hitachi ha racchiuso tutto questo nel suo oscilloscopio digitale
VC-5430 alimentato da batteria ricaricabile e facilmente trasportabile in
una cartella. Ha una banda passante di 50 MHz, calcola automaticamente
17 parametri di un segnale e permette di memorizzare e poter richiamare
fino a 10 setup e fino a 100 forme d’onda. Sul display a cristalli liquidi,
retroilluminato, le tracce multiple sono visualizzate con diversi colori.
Le schermate possono essere stampate grazie ad un connettore per linea
seriale, che permette anche il collegamento ad un PC. Da quest’ultimo,
installando il software Himes (opzionale), lo strumento può essere
completamente pilotato, con l’aggiunta di numerose funzioni, fra le quali
il confronto fra diverse forme d’onda e la stampa delle schermate con
l’aggiunta di un testo. L’oscilloscopio è dotato di batteria tampone che
garantisce il mantenimento permanente in memoria delle informazioni
programmate, mentre l’alimentazione è fornita da una batteria con
un’autonomia di 2 ore e tempo di ricarica di 16 ore. Il peso
dell’apparecchio è di soli 2 kg. Lire 4.800.000.
Distrelec (20020 Lainate - MI - Via Canova, 40/42 - tel. 02/937551).
Una centralina dotata el settore della sicurezza automobi- e, a seconda dell’intensità e della dire-
listica sì distinguono sistemi passivi zione, è in grado di distinguere una vio-
di sensori consente e sistemi attivi. Mentre i primi hanno lo lenta frenata, un tamponamento, una col-
di segnalare agli scopo di limitare i danni di un incidente lisione o un’uscita di strada.
(vedi ad esempio l’airbag e le barre late-
automobilisti, in modo del rali), i secondi nascono da un concetto
tutto automatico, una più moderno e destinato a dominare lo LA CENTRALINA
situazione di emergenza scenario futuro: quello della prevenzione
dell’incidente. Queste informazioni, senza alcun inter-
che ha coinvolto l’auto su Fra i vari sistemi attivi l’InfoDrive vento da parte del conducente. sono tra-
cui è installata. System prodotto dalla Net Company Ita- smesse con una voce sintetizzata a tutte
liana nasce dalla considerazione che le le altre centraline dello stesso sistema
Ovviamente anche le altre conseguenze più gravi degli incidenti installate su autovetture situate in un
auto devono avere stradali non sono tanto causate dal primo raggio di circa due chilometri.
a bordo lo stesso sistema, impatto, quanto piuttosto da quelli suc- La centralina va installata sotto il sedile
cessivi, che coinvolgono i veicoli che del guidatore, cioè nella zona considera-
che può essere facilmente per varie ragioni non riescono ad evitare ta, in base a statistiche, come la più sicu-
attivato anche lo scontro (si pensi ad esempio alle tra- ra all’interno dell’abitacolo. Ad essa è
giche conseguenze di certi tamponamen-
manualmente per avvertire ti a catena avvenuti nella nebbia).
collegata una piccola tastiera di coman-
do dotata di altoparlante per gli avvisi
di potenziali pericoli. L'unità centrale del sistema, grazie a vocali, che va installata in modo da esse-
sensori simili a quelli che fanno azionare re sempre accessibile. All'esterno
l’airbag oppure il pretensionatore delle dell’auto va invece montata l'antenna,
cinture, rileva le decelerazioni violente che è utilizzabile anche per l’autoradio.
ad
poi Ve
Li TOLTO nfoDrive
System
&
AUDIO ON/OFF
ON/OFF PROSSIMITA'
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e Stia
segnale di pericolo
Pericolo!
Inodente in zona,
procedere conta
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ricevuto il segnale rallenta dolcemente
TOTOPRONOSTICO
CASUALE
grosse vincite al
Le hi di noi, presto o tardi, raramente o nuta). Alla fine, capita spesso che le
Totocalcio si ottengono spesso, non ha ceduto alla tentazio- schedine giocate in modo casuale, se
ne di tentare la fortuna, giocando una escono, son quelle che danno, a chi ne è
quando i risultati sono qualche schedina al Totocalcio, anche se il fortunato compilatore, vincite colossa-
fortemente diversi dalle poco competente di calcio? li. Puntiamo su questo, quindi, anche se
Del resto, chi abbia un po’ di competen- l’idea di affidare il pronostico ad un con-
previsioni: questo za, quando compila la schedina si affida gegno che indichi, in modo del tutto
dispositivo produce tre un po’ al cuore (le squadre simpatiche casuale, i numeri da giocare è tutt’altro
uscite casuali, devono vincere) o al ragionamento: la che nuova.
squadra forte vince su quella debole. Se poi aggiungiamo alla sperànza recon-
contrassegnate da 1, 2e In realtà, che le scelte siano sentimentali dita, ma sempre presente, il divertimento
X, per fare la classica O tecniche, resta il fatto che azzeccarci è di realizzare un simpatico gadget tutto
molto difficile; inoltre è risaputo che, se elettronico, allora possiamo ben dire che
colonna matta, quella il pronostico è facile, cioè i risultati il gioco è fatto.
della giocata miliardaria. seguono un ragionamento logico, la vin- Come al solito, è opportuno iniziare col
cita è modesta (anche se sempre benve- capire come il nostro circuito funziona:
“La Lie: i
Li
£
Lp"
Li
e.
=
#_.
pr]
Ecco il circuito per il totopronostico come
da noi montato e collaudato. Ill montaggio
dei pochi componenti è alla portata di tutti.
Se ora passiamo a premere il pulsante ovviamente, se contrassegnati, i led nel nostro caso, con tensio 10 A
na ui ai
®
Pi, vediamo tutti e tre i led accesi con- potrebbero essere tutti e tre del medesi- zione sui 9 V, si aggira sui 300 Hz
temporaneamente; rilasciando PI, sola- mo colore: ma sinceramente un display Il resistore che vediamo ìn p
mente uno dei tre led resta acceso, a tricolore è più bello e comunque fa più all’alimentazione {R1}, ha la
caso. scena. Ora che abbiamo dato un’occhiata zione di scaricare rapidamente C1 quan
Essendo i led di colore diverso, il nostro in anteprima a quel che succede, vedia- do P1 viene rilasciato.
lettore può affidare a piacere ad ogni
colore uno dei contrassegni tipici del
mo un po’ perché succede.
Premendo PI, si manda l’alimentazione
L’onda rettangolare disponibile all’ - <
i
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pa Cc
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10 14 |
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|
1C2
AE
Li
Schema elettrico del totopronostico; tutti i componenti
a schema sono montati sulla basetta di supporto.
COMPONENTI
R1 = vedi tabella
_A_|Per ordinare R2
R3
120 kQ
=
= vedi tabella
basetta e componenti |
C1 = 47 uF - 16 V (elettrolitico)
C2 = 47.000 pF (ceramico)
Codice 1EP197
|
C3 = 47 nuF - 16 V (elettrolitico)
IC1 = 4093
vedere a IC2 = 4017
DLV = led verde
DLG = led giallo
DLR = led rosso
P1 = pulsante N.A.
S1 = interruttore a slitta
Vcc = (vedi tabella)
1: piano di
montaggio del
totopronostico.
P1 ed $1
si montano
dal lato rame
della basetta.
2 il circuito
stampato è qui
visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni
reali.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 10
Ss1 TOTOPRONOSTICO
CASUALE
è
aa
ta di IC1/a viene inviata alle restanti La realizzazione di questa scheda è piut-
sezioni (b-c-d) collegate in parallelo per tosto semplice, in quanto tutto il lavoro è
assicurare un segnale più robusto da concentrato nei due integrati; comunque
©
amm
Questo integrato, un 4017, fornisce pre- IC2 ed il ponticello in filo nudo presente
vÈC
i
uu
stazioni piuttosto complesse e dispone di fra gli stessi integrati; si passa al mon-
Lo) © © ben 10 uscite, ma nel nostro caso ne taggio dei condensatori, tenendo conto
vengono utilizzate solamente 4, e per la che C1 e C3, essendo di tipo elettroliti-
precisione: i pin 2-3-4 per accendere i co, devono essere inseriti in modo da
Co
> tre led già descritti ed il pin 7 che serve a rispettare le polarità indicate sia sulla
resettare, se collegato al pin 15, l’inte- copertura in plastica sia nel disegno.
amm
ne sulla retina; essi hanno una sola resi- modo da lasciare inalterata pressoché
stenza di limitazione, in comune quindi, tutta la lunghezza dei reofori, che poi
appunto perché si accendono uno per vanno delicatamente piegati e coricati
volta. Rilasciando PI, s’interrompe il sulla basetta. Da ricordare che, dei due
segnale proveniente dall’oscillatore, e reofori dei led, quello relativo al catodo
IC2 provvede a memorizzare l’ultimo esce in corrispondenza del leggero
impulso arrivato sul led corrispondente, smusso presente sul bordino in fondo al
che resta quindi acceso, indicando il corpo in plastica.
numero vincente. La successiva manipo- Ora non c’è che da aggiungere un paio
lazione di P1 fa partire un altro ciclo e di terminali ad occhiello per un comodo
così via. ancoraggio del cavetto di alimentazione,
ed infine vanno inseriti i due integrati,
Ri R3 ponendo la solita cura nell’inserimento
SEMPLICE MONTAGGIO dei piedini nelle relative mollette dello
Vec=9V 2700 820 zoccolo e nel rispettare la posizione del
Vec=4,5 V 1200 470 Come già accennato, il nostro circuito piccolo incavo semicircolare presente in
può essere alimentato con 4,5 0 9 V uno dei due bordi stretti ad indicare il
pressoché indifferentemente, salvo però pin 1.
La tabella ci mostra come scegliere adeguare un paio di valori di resistenza, Il montaggio è così completato e, dopo
il valore delle resistenze R1 ed R3
come indicato nella tabella qui a lato. un’opportuna verifica sul funzionamen-
in base alla tensione di I consumi sono compresi fra 6 e 10 mA, to, la basetta può essere inserita in un
alimentazione del circuito che può con alimentazione a 9 V e scendono alla scatolina di dimensioni adatte, come
essere di 4,5 o di 9 V. metà circa con 4,5 V. riportato nell’apposita figura.
I
tre led si inseriscono
lasciando i terminali più lunghi
possibile poiché, una volta
saldati, vanno piegati in modo
da sporgere di alcuni
millimetri dal bordo
della basetta.
L'INTEGRATO 4093 B
Il 4093 B è un quadruplo trigger di andamento positivo o negativo (la mi di comando in ambienti ad alto
Schmitt in tecnologia C-MOS ad al- loro differenza è quella che si chia- rumore; multivibratori monostabili e
ta tensione (20 V). Ognuna delle 4 ma tensione d’isteresi). astabili; logiche NAND.
sezioni funziona come un gate di ti- Come puro e semplice trigger qua- Le prestazioni più salienti sono: ten-
po NAND a due ingressi, con funzio- druplo non richiede l’aggiunta di al- sione d’isteresi di 0,9 Va VDD = 5
ne di trigger su ambedue gli ingres- cun componente esterno. V, di 23 Va VDD = 10 V; immunità
si; il gate commuta in corrisponden- Le sue applicazioni tipiche sono: di rumore maggiore del 50%; nes-
za di punti differenti per segnali ad formatori d’onda e d’impulso; siste- sun limite ai tempi di salita e di ca-
duta d’ingresso; massima corrente
d’entrata di 1 uA a 18 V su tutta la
gamma di temperatura (100 nA a 25
°C); gamma di tensioni di alimenta-
zione da 3 a 18 V; corrente max su
ogni ingresso (c.c.) + 10 mA.
I
disegni ci mostrano Nella figura A è rappresentata ia co-
l’integrato 4093 B nei suoi stituzione a blocchi di ciascuna se-
vari aspetti: in A lo zione del 4093 B: un trigger di Sch-
schema a blocchi, in B la mitt a 2 entrate (T), cui seguono due
protezione delle entrate stadi amplificatori (A1 e A2) per una
realizzata con 3 diodi; maggiore corrente d'uscita (si tratta
nelle altre due figure infatti della versione B, cioè buffe-
la piedinatura e red). Nella figura B è indicato il fat-
l’ingrandimento del chip to che ogni entrata è protetta da un
dell’integrato che misura gruppo comprendente 3 diodi per
solo 1x2 mm. evitare (almeno, fino ad un certo li-
vello) che tensioni errate eventual-
mente applicate all’ingresso abbia-
no a danneggiare i relativi stadi
14 VDD dell’IC. Vediamo inoltre, negli altri
13
due disegni, la disposizione dei pie-
12 dini del dispositivo (esattamente
11 7+7) e, a sinistra, un ingrandimento
della struttura del chip dello stesso
10
integrato: da notare che esso è quo-
9 tato, sui lati, rispettivamente 1 e 2 in
8 quanto misura effettivamente solo
1x2 mm!
EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e può fungere
da radiomicrofono
o microspia.
Costa lire 27.500.
a
%
Schema elettrico
complessivo
del minilaboratorio
tuttofare. La parte
superiore del circuito
è quella che ci offre
la tensione stabilizzata,
la parte in basso serve
per erogare
l’onda quadra.
T Perordinare
basetta e componenti
codice 2EP197 |
|
|
vedere a pag: 35
|
o
su circuito stampato per ottenere la mas- componenti polarizzati, dei quali occorre l’integrato, se fatto Javorare con correnti
sima affidabilità di funzionamento. Tutti controllare attentamente il senso d’inse- elevate, tende a scaldare parecchio.
componenti si montano sulla basetta, rimento nel piano di montaggio. La rea- Tra la superficie metallica dell’integrato
salvo iltrasformatore 220/28 V. Per que- lizzazione si inizia, come sempre, dagli
elementi più piccoli, quindi i diodi e le
e il dissipatore non occorre prevedere il
kit d’isolamento a mica.
sto motivo conviene prevedere un adatto
è
Ecco
la piedinatura
di due dei tre
integrati (il
220 V- im MO)
terzo sì monta
nel suo
zoccolo a 14
piedini) e dei
due transistor
n”
presenti nel
circuito. IC1
va munito al 28
--
di dissipatore
di calore. =_= DI p2
{Tz}- D3 D4
. —-m)--
RmI
LO
ICI
Piano di
montaggio del
La sa
CI
minilaboratorio
tuttofare. Sulla 1C2 |
basetta
trovano posto
tutti
=] +b=>
=
i componenti
necessari e il c2
radiatore per È
IC1, ma non il
© | EZIO: ©:
trasformatore c8 Cc
Q2 + R
TR, che va
ca
fissato nella ca
scatola in cui = ò
inseriremo co C5
il circuito,
Q2 G
5] .
)
|
curandoci di p2 è pi ©
far fuoriuscire
2N171}ì
gli alberini dei
potenziometri Li o -0 ©+
i
ed il deviatore n 50 Hz +30 KHz
|
DV.
4 Vee
FREQUENZA TENSIONE
|
TERLPGEIZZITOGL
lia CICLICO ANTENICA TY AIUPLIFICATA
PEGGERANAMARILE &
soc. 36 are BANDA 4 E 5 220/120
KIT ELETTRONICI
|
re
*
*
*
tempi si regolano INDIPENDENTEMENTE
anche in modo NON ciclico.
ALIMENTAZIONE:
ASSORBIMENTO MAX: 120 mA
12 - 24 Vcc
*
*
ALIMENTAZIONE: 220 Vca 12 Vcc
RICEZIONE: BANDA IV V
* TEMPI ATT. / PASS. : 8 sec. / 36 ore * AMPLIFICAZIONE REGOLABILE MAX 20 dB
Con la chiusura della portiera. le luci di cortesia iniziano a Si accendecon il telecomando del TV (o con l'interruttore nei
spegnersi GRADUALMENTE. vecchi modelli di TV) ed automaticamente, dopo il tempo
impostato, spegne tutto!
* ALIMENTAZIONE: 220 Vca
* ALIMENTAZIONE: 12 Vcc (impianto vettura)
* REG. TEMPO: 10RA 5 ORE
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* PULSANTE PER RIPRISTINO TEMPO
* SEGNALAZIONE TEMPO CON BARRA 5 LED
da 1 sec.a 1 min. * ENTRATA IN FUNZIONE AUTOMATICA
* CARICO MAX: 30 W * CONTATTI RELE’ AUSILIARI
TE
01)
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ETT2I1:1722°
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Un semplice circuito in grado di emettere
un suono ultrasonico, percepibile alle nostre
orecchie come un ticchettio, ma fastidiosissimo
per i Fepiccioni, portatori di numerose malattie,
Cc
vengono messi in fuga all'istante.
Ecco il prototipo dello
scacciapiccioni ad
ultrasuoni come da noi
realizzato e collaudato
nelle prove
di funzionamento.
STAMPATO
ove furono identificati i primi casi, men-
tre secondo altri dall’iniziale di queer |
SII
stampato; il trasduttore è
indicato provvisoriamente R1 = 8,2 kQ
montato sullo stesso ma R2 =R3 = 10 kQ
Per ordinare: RV1 = 47 kQ trimmer
basetta e componenti
per la massima efficacia
del dispositivo è necessario
posizionarlo nei punti
RV2 = 22
k trimmer
C1 = 220 pF 16 V elettrolitico
strategici come, per C2 = 110 nF ceramico
codice 3EP197 esempio, coperture, C3 = 4,7 uF 16 V elettrolitico
balconi, ecc. C4 = 10 nF poliestere
D1 = 1N4001
a pag. dò 2: il circuito stampato è qui TR1 = BDW 94 C
visto dal lato rame nelle IC1 = CD 4093BE
sue dimensioni reali. T1 = trasformatore 5W-9V/110 V
n
oppure 9V/220V
2
ti ritengono che la diffusione del micro- nella nostra pelle, oppure attaccare ani- RICEVIMENTO DELLA MERCE. CATALOGO IN OMAGGI
bo dagli animali all’uomo avvenga il più mali domestici quali gatti e cani provo- RICHIESTA.
Se ricerchi componenti o strumenti nori presenti in
queste paga
delle volte attraverso l’inalazione di pol- cando gravi fenomeni anemici. scrivici o invia un fax al n. 039-9920107.
veri inquinate dalle urine e dalle feci, Questa lunga introduzione non deve . .
oscilloscopio
oppure dal contatto diretto con la carne © creare inutili allarmismi (vedi il recente £ 260.000
la pelle. caso della mucca pazza), ma semplice- -
Caratteristiche:
La febbre tifoide è una malattia infettiva mente esaltare l’utilità del nostro proget- 10 m per divisione.
denominata anche tifo addominale con to, che permette l’allontanamento defini- Base dei tempi:
una incubazione media di quindici gior- tivo degli indesiderati volatili, salva- da 50 mS a 0,5 uS oper
ni, che si manifesta dapprima con mal di guardandone comunque l’integrità fisica divisione.
e permettendo alla nostra redazione di Schermo 3x5 con reticolo. 220 4,5 Kg.
capo e con macchie rossastre ed ingros-
Vv
Manuale in italiano.
samento della milza, poi. La febbre tifoi- correre ai ripari da sicure critiche. Esi-
de è dovuta al bacillo di Eberth, mentre i stono già in commercio dispositivi elet- TRAPANINO iunzionante con batterie stilo.
ap:
paratifi sono dovuti al bacillo del para- tronici funzionanti sullo stesso principio Accessori: tre pinze, due punte, due mole. £ 34.000
tifo A o B; tutti questi microbi hanno che grazie al circuito elettronico ed al
forma e caratteristiche molto simili, per trasduttore impiegato emettono ultrasuo-
cui sono raggruppabili nella categoria ni elevati a frequenze utili per disinfesta- TRAPANINO sg - 18 DCV da 8000 a 18000 giri.
delle salmonelle. È anche in questo caso re locali frequentati da topi e zanzare. con tre pinze, due punte, mole. £ 31.000
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nell’organismo attraverso l’apparato cesso da alcuni nostri collaboratori, può MULTIMETRO DIGITALE
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trasmissione. creando quindi un integrale sistema con display pieghevole £
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CAPACITA", Hfe, CONDUTTANZA,
numerose, sono generalmente deposte Il cuore del circuito è un generatore da TEMPERATURA DA -40°C A 1000°C
|
sotto le pietre, le fessure dei muri, ecc. accendere non appena notiamo la pre- IL DISPLAY PUO' RUOTARE 0° DA
Le larve, spesso, si arrampicano sul- senza dei volatili, intervallandone a pia- A 70° MENTRE DIGITS SONO
ALTI 25mm.
l’erba attendendo il passaggio di qualche cere il funzionamento con un timer cicli- PER LA MISURA DELLA TEMPERA-
animale a cui potersi attaccare. Questo co esterno o abbinandolo ad altri circuiti TURA E' INCLUSA LA SONDA K
acaro può attraverso il contatto penetrare »» PROBE.
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di applicazioni di questa
tecnologia, nata nel 1960,
Fyn
por ZA
delle particolari
TT
TTT)
che può essere emesso
da vari tipi di dispositivi. Oggi
sono soprattutto usati
Tele (og
emettitori laser a
ETIoLAT
Pda 14) LL la
COS'È IL LASER
In questo schema è illustrato il principio dell’emissione laser da parte di arlare di laser significa affrontare un
un tubo a vuoto contenente una sostanza gassosa. Gli elettrodi forniscono argomento vastissimo, perché è
energia agli atomi attraverso scariche elettriche. Quando uno di questi forse la tecnologia che, da quando è nata
atomi (come il 2), già “eccitato” dall’esterno, viene investito da un fotone nel 1960, ha avuto il maggior numero di
(elemento di radiazione luminosa) proveniente dall’atomo 1, emette a sua applicazioni nei più svariati settori.
volta energia luminosa che si “somma” a quella emessa dal primo atomo. In campo elettronico è impiegato ad
ll processo si ripete a catena con gli altri atomi e viene mantenuto, oltre | esempio nella costruzione dei micropro-
che dagli elettrodi, dalla presenza di pareti a specchio che riflettono le .
cessori e nelle telecomunicazioni su
onde creando un sistema risonante analogo ad un circuito oscillatore. fibra ottica; sul laser si basa inoltre il
‘’
funzionamento di alcuni apparecchi di
consumo, come il lettore di Compact
Disc. Il termine laser fa pensare subito
ad un raggio luminoso e in effetti questa
FASCIO | tecnologia consiste proprio in un tipo
LUMINOSO
IN USCITA
particolare di emissione di luce. E’ lo
stesso termine che lo dice: infatti laser è
o
un acronimo, cioè una parola composta
da iniziali di altre parole, che sono Light
a
|
Fa ELETTRODI
A ) luce mediante emissione stimolata di
radiazione.
Dunque i dispositivi laser emettono luce
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag, 26
stimolata, a differenza di tutte le altre ne questa amplificazione, che è tale da laser è composto da tre elementi fond2-
fonti di luce, sia naturale (come il Sole) favorire l’emissione di luce lungo una mentali, chiamati rispettivamente mate-
che artificiale (lampade di vario tipo) sola direzione. All’amplificazione della riale attivo, risonatore ottico e sistema d
nelle quali l’emissione è detta spontanea. luce contribuisce in modo decisivo pompaggio.
Un esempio utile a comprendere la diffe- anche la presenza di una coppia di spec-
renza è quello delle lampade al sodio chi che, disposti all’estremità del dispo-
usate anche nell’illuminazione delle stra- sitivo, hanno la funzione di riflettere le IL RISONATORE OTTICO
de. Sono costituite da un tubo cilindrico onde da una parete all’altra: in questo
trasparente che contiene vapori di sodio, modo si crea una cavità risonante, in Il materiale attivo è quello che emette la
all’estremità dei quali si trovano due grado cioè di mantenere al suo interno, radiazione luminosa: da quando il prin-
elettrodi a cui viene applicata tensione. analogamente ai circuiti oscillatori, le cipio del laser è stato scoperto sui cri-
All’interno del tubo si ha di conseguenza oscillazioni delle onde luminose. stalli di rubino sono state utilizzate con
un movimento di elettroni, cioè una cor- In base a quanto detto finora un sistema »»
rente, dall’elettrodo detto catodo a quel-
lo detto anodo. Questi elettroni urtano
contro gli atomi di sodio e trasmettono
Chi frequenta le
discoteche avrà certo
energia agli elettroni, che passano così
da uno stato detto normale o anche fon- presente gli
damentale ad uno stato detto eccitato. spettacolari effetti
Gli atomi eccitati ritornano via via al
luminosi che si
livello normale, cioè perdono l’energia possono ottenere con
acquistata dal passaggio della corrente:
un raggio laser di
bassa potenza, specie
l’energia persa, che in questo caso
appartiene allo spettro visibile e ha una se l’ambiente è saturo
di fumo e dotato
frequenza corrispondente al giallo, con-
siste nell’emissione di fotoni, “pacchet- di specchietti riflettenti
ti” di radiazione luminosa. Questo pro- sapientemente disposti.
Il modello illustrato
cesso è detto emissione spontanea per-
ché ogni atomo emette energia indipen- di cannone laser
dentemente dagli altri ed in qualsiasi è prodotta dalla Space
direzione. Cannon di Fubine {AL}.
L’AMPLIFICAZIONE
DELLA LUCE
( METALLIZZAZIONE
)
Il concetto va visto in termini statistici
perché stiamo parlando di fenomeni che
FASCIO LUMINOSO
avvengono su scala atomica.
|
4
1
' i LENTE DI
' 1
FOCALIZZAZIONE LA MONOCROMATICITÀ
'
)
maga re q_e
e
FOTODIODO La seconda caratteristica del fascio laser
è chiamata monocromaticità e significa
I
ri
* E
Ea
fenomeno sono due: innanzitutto l’emis-
spa CIRCUITI DI sione di luce da parte di un atomo può
? DECODIFICA E avvenire solo in una determinata fre-
AMPLIFICAZIONE
quenza; inoltre la struttura del risonato-
re, analogamente ad un circuito oscilla-
tore, consente solo la “sopravvivenza” di
onde di una data frequenza. Questa è
chiamata frequenza di risonanza e dipen-
de dalle dimensioni del risonatore stesso.
LENTE DI COLLIMAZIONE La terza proprietà del laser, detta coeren-
za, è conseguenza dell’esistenza di una
sola frequenza nella banda e consiste nel
fatto che le oscillazioni elettromagneti-
che emesse sono tutte in fase fra loro.
DIODO LASER
Infine il laser è caratterizzato da un’ele-
vata brillanza, cioè un’elevata potenza
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 28
emessa per unità di superficie.
Grazie a queste quattro proprietà la luce
laser è stata impiegata nelle più svariate
applicazioni: fasci laser di elevata poten-
za sono usati anche per forare o tagliare
delle lamiere, mentre raggi di potenza e
diametro molto piccoli permettono di RAGGIO LASER
SOMMA DEI RAGGI
NEL POLARIZZATORE
effettuare con precisione delicatissimi INCIDENTE
interventi chirurgici, favorendo contem-
poraneamente la coagulazione del san-
eZa
===
gue. AL FOTODIODO
III
servizio per te
Nei kit sono
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Î l’importo complessivo dei kit che ho CAP GITTAÀ
scelto più lire 6.000 per spese
D
-_
UN CIRCUITO CHE
NON CI LASCIA AL BUIO
NI
Si
COMPONENTI
1000 Q
R1 = SCR = C 106
R2100 Q
= L1 = lampadina a pisello
C1= 100 uF- 25 V 24 V-1W
(elettrolitico non polarizzato) L2 = lampada 12 V-1 A max.
T1 = trasformatore F1 = fusibile 1-2 A
12 V - 2A secondario B = batteria stagna
D1 = D2 = 1N4004 12 V -6 Ah
brillante, non vi pare?) sarebbe termina- può assorbire fino ad 1 A al massimo; se basetta che noi abbiamo realizzato rego-
ta, ma è importante far notare un partico- si vuole adottare una lampada di maggior larmente a circuito stampato.
lare costruttivo: in quest’ultima fase, il potenza, per esempio, a filamento da 2 A Si comincia col posizionare i pochi resi-
condensatore sul lato gate è ovviamente (non consigliamo oltre), la durata è un po’ stori presenti, poi i diodi, il cui catodo è
diventato positivo. Ecco allora spiegato meno della metà. Se invece venisse adot- contrassegnato dalla fascetta in colore ad
il motivo per cui C1, pur dovendo essere tata una lampada a minor consumo, la una delle estremità; si piazza quindi il
di capacità elevata, non può essere un durata di fornitura-luce sarebbe proporzio- portafusibile, col relativo fusibile, non-
normale elettrolitico: ovvero, si deve nalmente superiore. ché il condensatore elettrolitico che in
usare sempre un condensatore di tecno- A questo punto, nient’altro da dire: questo caso, essendo del tipo non pola-
logia elettrolitica, ma di tipo non pola- andiamo a lavorare. rizzato, non ha alcun verso preferenziale
rizzato. In circuito è presente anche il (in questo circuito, la tensione di lavoro
fusibile F1, per evidenti motivi di sicurez- MONTAGGIO DI SICUREZZA del condensatore sarebbe sufficiente a
za: può essere da 1 o 2 A, dipende dal tipo 20-25 V; noi però l’abbiamo reperito
di lampada usata per L2. A tal proposito, Il circuito elettrico vero e proprio, quello solamente da 100 V, che va meglio: que-
precisiamo che, se si vuole una garanzia che a schema è indicato entro un riqua- sto fra l’altro giustifica anche la dimen-
di erogazione di 4+6 ore, questa lampada dro tratteggiato, èx realizzato su una sione). Si fissano poi i tre doppi morsetti
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 40
ILLUMINAZIONE
D'EMERGENZA
per i collegamenti da e verso l’esterno una lametta o un cutter, eseguendo
ed il trasformatore, che abbiamo trovato l’operazione con una certa delicatezza.
bello e perfettamente adatto dalla ditta Ora si esegue il necessario cablaggio
RS in versione a due secondari da 6 V, verso la batteria e si provvede a control-
che sono così collegati in serie. Il mon- lare e collaudare il dispositivo.
taggio dell’SCR va eseguito col dorso Qui la lampada è indicata disposta a
IO.
(cioè la faccia quasi completamente pochi centimetri dalla basetta, ma può
metallica in vista) rivolto verso il bordo anche esser posta ben più lontana, nel
vicino del circuito stampato. A questo punto cioè in cui è più necessaria la luce.
punto, non resta che inserire la lampadi- Naturalmente è anche possibile collegare KIT
na a pisello; ricordiamo che questo tipo 3 o 4 lampade in parallelo, se si voglio-
di lampadina ha i reofori che, oltre ad
essere piuttosto fragili, sono quasi sem-
no creare dei punti luce di emergenza
distribuiti: questo però a patto che il
PER CIRCUITI
pre ossidati; per stagnarli regolarmente è gruppo di lampade non assorba in totale
quindi necessario raschiarli prima con più di 1 0 2 A.
oo ‘Caratteristiche
i
- Consente un controllo visivo conti-
nuo del proceso di asporto.
8
.
a_i
da 3 V con 6 A.
|
LI N SCR
O ‘0
ll kit per circuiti
220V% IO =
stampati è corre-
dato di un pie-
ghevole, ricca-
mente illustrato,
e
in cui sono elen-
@ cate tutte le ope-
© BATTERIA razioni pratiche per la preparazione
del circuito. ll suo prezzo, compren
© sivo delle spese di spedizione, è di
L. 18.000. Le richieste debbano es-
sere fatte inviando l'importo citato
a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
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cario o conto corrente postala nm.
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FAR CIRCUITI STAMPATI
in caso di un bagno a temperatura di 20° La piastra così sviluppata deve essere già stato usato il percloruro. Nel caso in
C l’esposizione non deve essere superio- lavata con acqua corrente prestando cui l’acido non riesca ad intaccare il rame
re ai 30 secondi, tenendo presente che in attenzione a non asportare il fotoresist significa che esistono tracce di fotoresist
caso di temperature superiori i tempi che protegge le piazzole e le piste. dovute ad una scarsa esposizione oppure
diminuiscono sensibilmente e che in ad un tempo ridotto di sviluppo. Terminza-
caso di temperature inferiori ai 18° C il te le operazioni riponiamo il percloruro
procedimento appena descritto è calda- L'INCISIONE nell’apposito recipiente al fine di preser-
mente sconsigliato pena l’insuccesso varne la conservazione. Ora osserviamo
dell’operazione. Ai più intraprendenti La fase successiva prevede l’incisione attentamente la piastra verificando la pre-
ricordiamo che la soluzione di sviluppo della piastra in un recipiente plastico o di senza di eventuali imperfezioni, che pos-
può anche essere preparata autonoma- vetro contenente una soluzione a base di siamo correggere con un pennellino
mente, facendo sciogliere circa 7-8 cloruro ferrico. Tale soluzione viene già cosparso di soluzioni liquide elettrocon-
grammi di soda caustica (idrossido di venduta in confezione a pronto uso. duttrici a base di rame, Procediamo a que-
sodio) in un litro d’acqua. Durante Il tempo necessario per la corrosione sto punto con l’ultima fase di lavorazione,
l'espletamento di tali operazioni si rac- anche qui va determinato per via speri- la foratura del circuito stampato.
Il bagno di sviluppo per Il fotoresist positivo consente di usare nel Il percloruro ferrico
il circuito stampato asporta bromografo le normali basette (non serve per la corrosione
il fotoresit positivo dalle zone non presensibilizzate). Lo spray si spruzza sulla del rame non coperto
mascherate dal master durante faccia ramata dandole un colore verdastro. dal fotoresist.
l'esposizione alla luce UV. Qui lo vediamo nella
versione liquida.
Il master per
il bromografo si
ottiene
fotocopiando
o ricalcando
su acetato
I pennarelli il disegno
resistenti all’acidoi
del circuito
permettono |
stampato.
di ritoccare le piste \
dopo lo sviluppo,
prima dell'incisione Le basette
vera e propria.
presensibilizzate
hanno la faccia ramata
rivestita da un sottile
film adesivo ner:
Le punte per
il minitrapano, adatte Le basette realizzate mediante fotoincisione
per forare la basetta, non creano alcun problema anche se le piste
hanno QD 1 e 2 mm. da riprodurre sono molto sottili.
di grande utilità.
In altre applicazioni invece si adottano =0 =0
degli attenuatori costruiti con dei diodi, i
quali si comportano come resistori varia-
bili secondo la corrente che li attraversa,
tali quindi da poterne regolare pressoché
»»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 19287 - Pag 45
= CE
Schema elettrico
dell'attenuatore
a diodi PiN;
la regolazione
dell’attenuazione
è effettuata per
tutti e tre i diodi
insieme mediante
il potenziometro
R6.
SCATOLA
la
9
=
+
-Tie.
VCC
Cl COMPONENTI
R1 = 1800 Q
GIU R2
R3
=
=
470
1500 Q
R4 = 1800 Q
R5 = 1800 QQ
R2 R6 = 1000 Q
RL c2 R3
cr @
(potenziometro lineare)
C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = 10.000 pF (ceramico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
m m C4 = 10.000 pF (ceramico)
Disposizione dei Il circuito stampato C5 = 1.000 pF (ceramico
componenti sulla è qui visto passante)
basetta a circuito dal lato rame C6 = 1.000 pF (ceramico
stampato che li nelle sue dimensioni reali. passante)
comprende tutti, fatta D1 = D2 = D3 = BA 379
eccezione per R6. Vcc = 12V
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 46
ATTENUATORE
A DIODI PIN
a piacere il valore resistivo. Una tipica appare certamente più complesso dei tre
applicazione è, per esempio, diffusa resistori con cui abbiamo visto si può
negli stadi d’ingresso a RF dei televisori, realizzare una singola cella; ma con que-
la cui amplificazione viene controllata sta soluzione si ottiene la possibilità di
da dispositivi di questo tipo: questa variare a piacere, entro una gamma piut- Ricordiamo che sono sempre disponibili
variazione si rende necessaria perché i tosto ampia di valori, l’attenuazione pro- tutti i kit relativi ai progetti pubblicati nei
circuiti della TV si trovano a dover dotta: gli artefici di questo comporta- primi 5 mesi di quest'anno. Chi volesse
ordinarli deve seguire le indicazioni
amplificare di più o di meno a seconda mento sono appunto i tre diodi contras-
che il segnale proveniente dall’antenna riportate a pagina 35. Nel coupon
segnati come D1, D2 e D3, montati nella
(presente sempre a pag. 35) bisogna
sia più o meno debole. Un tipico esem- solita rete a pi greca. Le varie resistenze
indicare nella voce “altri” il codice
pio di rete di attenuazione è riportato nel e condensatori che fanno da corredo ai :
(4EP396)
@ OSCILLATORE RF A QUARZO {5EP396)
La basetta da inserire
nella scatolina stagnata @ TRE TENSIONI DALLA BATTERIA (6EP396)
ha dimensioni estremamente
ridotte (35x24 mm) poiché
i componenti sono tutti
@ ROULETTE A 10 LED (1EP496)
molto piccoli.
@ CADE LA GOCCIA (2EP496)
© LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496)
@ MISURARE LA TENSIONE DEI DIGDI
(4EP496)
@ COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE
(5EP496)
@ CONTROLLO DI TONO PER HI-FI (6EP496)
IL DIODO PIN
Le prestazioni caratteristiche di un diodo PIN consento- realizzato diffondendo una regione P (+) ed una regione
no di impiegarlo specificatamente come attenuatore di N (-) all’esterno di uno strato di silicio intrinsecamente
segnali, specialmente nel settore delle microonde, in (quasi) puro. Le caratteristiche di questo diodo sono
quanto esso presenta una resistenza interna che può es- principalmente determinate da spessore, superficie e na-
ser fatta variare molto nettamente dall'apposita tensione tura del semiconduttore, specialmente per quanto ri-
di polarizzazione. guarda la regione I.
Nonostante che anche molti diodi di tipo normale possie- Quando al diodo PIN è applicata polarizzazione diretta,
dano in linea di massima queste caratteristiche, la loro lacune ed elettroni vengono iniettati dalle regioni P ed N
presenza in circuiti a RF può far nascere non linearità e in quella I, la cui resistenza è inversamente proporziona-
distorsioni per colpa della rettificazione che essi opera- le alle cariche e dipende dalla loro mobilità.
no; la struttura dei diodi PIN è invece ottimizzata pro- In figura B è semplicemente disegnato quello che è
prio per ottenere non solo bassa distorsione e buona li- l’aspetto esterno più normale dei contenitori di questo ti-
nearità, ma anche un’ampia gamma di variazione di re- po di diodi. La figura C riporta le conseguenze dirette
sistenza equivalente. della corrente che vien fatta passare attraverso il diodo
Nell’illustrazione qui riportata è schematizzato un po’ sul valore di resistenza che esso presenta ai segnali a ra-
tutto il complesso di caratteristiche di questo interessan- diofrequenza. Infine, in figura D, è rappresentato l’anda-
te dispositivo. In figura A è schematizzata la sua costru- mento dell’attenuazione che un tipico diodo PIN presenta
zione interna, da cui nasce la sua denominazione; esso è in funzione della tensione di polarizzazione applicatagli.
Nei disegni vediamo la costituzione interna di un diodo PIN (A), il suo aspetto
esterno (B), le conseguenze della corrente che vien fatta passare attraverso
il diodo sul valore che esso presenta ai segnali RF (C) e l’andamento
dell’attenuazione che il diodo PIN presenta in funzione della tensione
di polarizzazione applicatagli.
NL
10K de
O
1K
100 10
10 20
-
© 30
00)
î
B
I 10 100 DI 40
HA mA 0 2 4 6 8 10V
il potenziometro per comandare il livello controllo elettronico della temperatura e della portata d’aria, E’ destinata prevalentemente
alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD, Può inoltre essere utilizzata per test d
di attenuazione può essere posto lontano
resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
a piacere dallo scatolino. dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
componenti guasti dal circuito stampato).
Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
Temperatura regolabile: da 50°G a 400°C
I CONNETTORI -
ta di massa sotto i BNC può portare un posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta {interruttore in
posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
altro punto di chiusura a massa per gli +/- 1%, Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp
stessi terminali). Due sottili cavetti isola- Caratteristiche: - Potenza max 50 Watt :
una discreta terra e forti emittenti in per la corrente alternata a RF, ma non
Michele Amato di Viareggio Onde Medie) funziona pure. per il segnale audio, che arriva alla
(LU) è il vincitore Dall’antenna arrivano le varie onde cuffia. L’antenna può essere costituita
di questo mese. radio captate, fra cui la bobina ed il da un filo conduttore qualsiasi, lungo
La sua radio a germanio gli condensatore variabile selezionano però 5-10 m; per la terra si può sfrut-
è valsa il premio in palio. una frequenza. tare un rubinetto dell’acqua (fredda).
COMPONENTI
C1 = condensatore variabile
300-500 pF max.
C2 = 4700 pF
DG1 = diodo al germanio
(0A70
o simile)
L1 = 80 spire avvolte su tubo
DG1 @ 30 mm (usare filo 0,5 mm
smaltato).
i,
ld
i
CUFFIA
‘I Î
A sinistra lo schema elettrico, a
destra il piano di montaggio della
mm a - |)
radio a galena. Il tutto è molto
7 Semplice: bastano 4 componenti. I
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 50
R1 = 100 Q
doppio deviatore a levetta 10/e:
FIe
S$1 =
LL P1 = pulsante N.C.
P2 = pulsante N.A. PSICHEDELICA
a
Vcecc = pila 9 V max
Lo schema che ci invia Christian Piro,
17 anni di Cernobbio (CO), è molto
semplice e si basa su due normali dispo-
sitivi come l’optoisolatore IC1 ed il triac
TESTER T1; il dispositivo è sostanzialmente pre-
visto per essere collegato direttamente
all’impianto stereo. Quando è presente
un segnale applicato ai terminali
d’ingresso di IC1, il led interno s’illumi-
na portando in conduzione il fototriac
esso pure interno, applicato ai terminali
d’uscita; praticamente l’uscita va in cor-
tocircuito, chiudendo così il collegamen-
to per il pilotaggio di gate di TI.
Anch’esso va in saturazione, cosicché il
carico applicato in uscita viene diretta-
mente alimentato dalla tensione alternata
=
di rete: in altre parole, le lampade si illu-
minano al ritmo del segnale audio.
La sensibilità del fotoaccoppiatore è
regolabile mediante il potenziometro R2.
di Siracusa ha realizzato un Le lampade collegate in uscita non devo-
Luigi Vinci, gate positivo che negativo, vuol dire che
semplice ma efficiente prova triac e SCR sottomano abbiamo un triac. no superare 700-800 W di assorbimen-
di grande utilità. Come si vede dallo Il pulsante P2 serve per diseccitare il to; bisogna però tener presente che, con
schema elettrico, l’identificazione del tiristore quando è in conduzione, in carico così elevato, T] deve essere mon-
tiristore sotto prova si basa sulla polariz- modo da poterlo provare con la polarità tato su un dissipatore di calore.
zazione positiva o negativa del gate, il invertita del gate. (Schema e componenti a pag. 52)
quale attraverso la resistenza di 100 ©,
limitatrice di corrente, è collegato ad una
batteria tramite l’invertitore di polarità
S]1. Con l’ausilio del tester, utilizzato
nella funzione di ohmmetro e nella por-
tatax 1
(nonché inserito con la polarità
opportuna) possiamo stabilire visiva-
mente se abbiamo a che fare con un SCR
o un triac, e se questi sono efficienti Per chi collabora
oppure no. Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
Quando il pulsante P1 è aperto, inseren- progetto, semplice e inedito, che non
do il componente in prova, l’ohmmetro impieghi più di 15 componenti elettronici.
deve indicare resistenza infinita (condi- Le realizzazioni (una breve spiegazione,
zione questa che indica l’efficienza del qualche disegno, le generalità ed una foto
tiristore stesso). Chiudendo P1 polarizz- tessera dell'autore) devono essere inviate a
ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI 15066 GAVI
ziamo il gate positivamente o negativa- (AL): a tutti i partecipanti sarà spedito
mente, secondo la posizione di “S1”. un utile omaggio. Ogni mese il progetto
Se dall’ohmmetro riscontriamo che il migliore verrà pubblicato e premiato con
tiristore sotto prova entra in conduzione una utilissima confezione di prodotti Elto contenente:
_
zz
solo con gate positivo, significa che il saldatore Biwatt (a doppia potenza - 20 e 40 W - per
abbiamo a che fare con un SCR. raggiungere la temperatura di 320° o 420°),
Se invece entra in conduzione sia con una bomboletta d’aria compressa per eliminare sporco ed umidità
da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
Ri =120 Q
E
R2 =10 kQ
{potenziometro lineare)
R3 = 330 Q IC1
IC1 = MOC 3040
T1 = BT136 (o equivalente R2 2
da 800 V -6 A)
LU
timer di tipo commerciale hanno prezzi piuttosto elevati
I
Francesco Miglio di Verona ci invia lo per cui si riesce ad avere tempi d’inter-
schema di un temporizzatore per tempi vento così lunghi, è dovuto al fatto che i
lunghi, da poter utilizzare per esempio due transistor sono collegati in configu-
come timer per luci scale, per bromogra- razione Darlington a collettore comune;
fi, ecc. Questo progetto, come si vede, ciò crea una impedenza d’ingresso molto
non utilizza circuiti integrati ed è molto elevata, di conseguenza il condensatore
semplice; i tempi che si possono rag- C1 sì scarica praticamente solo attraver-
giungere vanno da O a 15-20 minuti. so RI ed R2; se si vuole avere un tempo
Ecco come funziona. maggiore, è sufficiente aumentare la
Premendo il pulsante Pl il condensatore capacità di C1.
C1 si carica subito ed il relè si eccita Una volta che il condensatore sia scari-
contemporaneamente; la durata di tale co, il relè si diseccita, i suoi contatti
fenomeno è determinata essenzialmente ritornano nella posizione iniziale e il
dalla capacità C1 e dal valore resistivo ciclo può esser fatto ripartire.
che può assumere il potenziometro R2; La realizzazione può essere eseguita su
pertanto questo tempo si può variare a un qualsiasi supporto isolante; ideale è la
seconda delle proprie esigenze. Il motivo basetta millefori.
MARCUCCI
VO
R1 = 1000 QQ
R2 = 1 MQ (potenziometro
lineare)
R3 10 kQ
=
C1 = 1000 unF «16 V
TR1 = BC237 C
RL TR2 = 2N1711
D1 = 1N4004
RL = relè 12 V - 300 Q
P41 = pulsante N.A.
ha
i)
PRATICA CK
È
AI SUOI LETTORI
A
NC
e =>
==—_—
a
PER CONTO CORRENTE ——
—
Indicate sempre nella causale
Me
|
—
SARETE SODDISFATTI
(=
PRIMA E MEGLIO
i KA x AK > ZA ]
Nel 1895 Gugliemo Marconi
irasmetteva e riceveva a distanza i
primi
Quanta stradani radio codificati.
compiuto la radio
in questi suo! primi cento anni di vital
SU
ssaa sissi
Il nostro numero di fax è 160}
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Firma
ALIMENTAZIONE
ro
'
CR
pos/ SCINTILLA
VE
]
TUF
1 2
1: indicazione grafica su come possono verificarsi dei picchi di sovratensione sui contatti del relè.
2: schema elementare di montaggio di un diodo zener per verificarne le modalità di comportamento,
cioè l’andamento della tensione in funzione della corrente.
pome
radioelettronica
i CB, gli hobbisti di
e comunque tutti
tecnici che lavorano con apparecchiature
i
cuito da noi messo a punto è il tipico
comportamento di un diodo zener, che
ora riepiloghiamo sinteticamente, rife-
del nostro dispositivo.
Esaminiamo lo schema elettrico com-
plessivo del circuito con cui è stata rea-
elettroniche, sanno bene (e spesso, pur- rendoci al semplice circuito di principio lizzata la funzione O.V.P., sigla che
troppo, a loro spese) che, se per un moti- col cui esame si inizia la trattazione teo- indica, con estrema sintesi, appunto la
vo qualsiasi salta l’alimentatore destina- rica. La tensione V applicata all’ingresso protezione contro le sovratensioni (come
to a far funzionare queste loro apparec- del circuito di prova sia di circa 20 V, e al solito, dall’inglese Over Voltage Pro-
chiature elettroniche, in genere capita collegata al potenziometro P (da 10 kQ) tection).
che ai morsetti di alimentazione si pre- per dosarne il valore più appropriato; il
senta una tensione di valore ben superio- diodo zener può essere da 12 V e lo stru-
re a quella nominale e normale. Ciò pro- mento M che serve per misurare la ten- IL CIRCUITO OVP
voca spesso danni all’apparato sotto ten- sione ai capi di R (resistenza di carico da
sione, e questi danni possono anche 1000 Q, per esempio) può essere un La nostra indagine parte da DZ1 ed R2,
essere estremamente costosi. Quando tester o DMM da 10 V f.s. Supponiamo sia perché abbiamo appena esaminato il
queste sovratensioni si verificano, è per- di partire con la nostra sperimentazione circuito attuatore, sia perché si tratta, a
ché è andato in corto qualcosa di impor- ponendo P tutto regolato verso il - (mini- prima vista, degli unici componenti
tante (in genere è il dispositivo in serie mo della tensione d’uscita), e poi di por- applicati all’uscita dell’alimentatore da
di potenza) nel circuito di stabilizzazio- tarlo lentamente verso il +; notiamo che, proteggere; in pratica, questi due compo-
ne. Un alimentatore in grado di fornire per un ampio tratto della regolazione, nenti costituiscono l’elemento palpatore
12 V stabilizzati parte da una tensione non succede niente, cioè non c’è alcuna della VM, cioè della tensione da monito-
alternata (secondario del trasformatore) indicazione da parte di M per il semplice rare. Se l’alimentatore è predisposto per
di 18 V come minimo; per effetto della motivo che il gradino di tensione oppo- avere in uscita lo stesso valore di DZ, e
rettificazione e del filtraggio questa ten- sto da DZ (12 V) non lascia passare cioè 12 V, in R2 non circola alcuna cor-
sione, una volta convertita in continua, alcuna corrente. Solo quando siamo in rente, cosicché il suo cursore, comunque
diventa di 25 V circa, sempre come prossimità appunto dei 12 V, M comin- sia posizionato, non ha localizzata alcu-
minimo. Quindi, alimentare un circuito
nato per funzionare a 12 V con 25 V non
cia ad indicare qualcosa perché è iniziato
il passaggio della corrente; l’andamento
na tensione:il circuito è a riposo. Se VM
sale, per quanto abbiamo precedentemente
è una cura molto raccomandabile: anche è comunque piuttosto brusco, come è esposto, ai capi di R2 si manifesta una
intuitivamente, il trattamento è facilmen- visualizzato dal grafico riportato nella tensione che, dal cursore ed attraverso R3,
te distruttivo. stessa figura. andrà a far innescare SCR.
Ecco il motivo per cui abbiamo pensato Riassumendo: questo semplice esperi- La corrente di conduzione del diodo
di proporre un dispositivo di protezione mento ha indicato che il diodo zener controllato al silicio eccita immediata-
obiettivamente un po’ complesso, ma lascia passare corrente solamente quan- mente il relè RL, il quale va ad apnre il
tale comunque da mettere ragionevol- do la tensione presente in circuito è contatto CR, posto direttamente in serie
mente al sicuro qualunque tipo di appa- superiore (anche se di poco) al suo valo- all’alimentazione a 220V dell’alimenta-
recchio da questo (tutto sommato) raro re di conduzione. Tenendo conto di que- tore da controllare: l’alimentatore non re
ma temibile evento. L’elemento base su sto, del resto noto, comportamento, pos- più alimentato e la VM cade a O V: 1
sw
cui fonda il suo ciclo di intervento il cir- siamo ora analizzare il funzionamento >»
e
stabilizzati guasti; la parte relativa al o O
:
circuito vero e proprio è quella racchiusa
entro la linea tratteggiata, che corrisponde
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COMPONENTI
R1 = 680 Q
R2 = 470 2 (trimmer)
R3 = 820 Q
R4 = 680 Q
R5=220-1W
C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = 2200 uF - 16 V
(elettrolitico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
C4 0,1 pF - 250 V
= c.a.
SCR = C 106
D1 = D2 = 1N 4004
RETE
Ecco il prototipo
della protezione dalle sovratensioni
come da noi realizzato e collaudato.
ll montaggio è piuttosto semplice.
esso è posto in parallelo: la sua presenza viene ceduta istantaneamente quando controllo, provvedendo anche a [ar
ha la funzione, piuttosto importante, di CR si apre.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 -
Pag 57
PROTEZIONE DA S
segnalare la sua presenza dalla spia
DLV. Ora che dovremmo aver capito
tutto, possiamo finalmente costruircelo,
il nostro dispositivo di protezione.
Come spesso capita, del nostro circuito è
più lungo descriverne il funzionamento
che il montaggio il quale, seppure non
elementare, neanche presenta particolari
problemi di difficoltà.
È come al solito prevista una basetta a
circuito stampato, che contiribuisce a
rendere fattibile ed affidabile la realizza-
zione: ricordiamo fin d’ora che sulla
basetta sono presenti terminali e collega-
menti di rete a 220 Vcea; quindi, in fase
di controllo e messa a punto, si deve
usare particolare attenzione a dove si
mettono le dita.
Il montaggio si inizia dai pochi resistori
e dal ponticello in filo nudo di fronte ad
R2; si passa poi ai diodi, come al solito
rispettandone la polarità indicata dalla
striscia in colore sull’estremità da cui
esce il terminale di catodo.
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essere utilizzato come di frequenza ultrasonica che medicina all’edilizia, dallo sistema d’illuminazione
alimentatore stabilizzato alle nostre orecchie suona spettacolo alle comunicazioni. d’emergenza dotato di
o come generatore di onda come un leggero ticchettio Scopriamo esattamente cos’ è batterie, che si accenda
quadra per riparazioni mentre per i piccioni risulta e quali sono le sue applicazioni automaticamente se manca
su apparati audio. insopportabile. presenti e future. la tensione di rete.
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fax 0143/643462
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Redazione:
Massimo Casolaro jr. AMMINISTRAZIONE ELETTRONICA PRATICA
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fino a 10 setup e fino a 100 forme d’onda. Sul display a cristalli liquidi,
retroilluminato, le tracce multiple sono visualizzate con diversi colori.
Le schermate possono essere stampate grazie ad un connettore per linea
seriale, che permette anche il collegamento ad un PC. Da quest’ultimo,
installando il software Himes (opzionale), lo strumento può essere
completamente pilotato, con l’aggiunta di numerose funzioni, fra le quali
il confronto fra diverse forme d’onda e la stampa delle schermate con
l’aggiunta di un testo. L’oscilloscopio è dotato di batteria tampone che
garantisce il mantenimento permanente in memoria delle informazioni
programmate, mentre l’alimentazione è fornita da una batteria con
un’autonomia di 2 ore e tempo di ricarica di 16 ore. Il peso
dell’apparecchio è di soli 2 kg. Lire 4.800.000.
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Una centralina dotata el settore della sicurezza automobi- e, a seconda dell’intensità e della dire-
listica sì distinguono sistemi passivi zione, è in grado di distinguere una vio-
di sensori consente e sistemi attivi. Mentre i primi hanno lo lenta frenata, un tamponamento, una col-
di segnalare agli scopo di limitare i danni di un incidente lisione o un’uscita di strada.
(vedi ad esempio l’airbag e le barre late-
automobilisti, in modo del rali), i secondi nascono da un concetto
tutto automatico, una più moderno e destinato a dominare lo LA CENTRALINA
situazione di emergenza scenario futuro: quello della prevenzione
dell’incidente. Queste informazioni, senza alcun inter-
che ha coinvolto l’auto su Fra i vari sistemi attivi l’InfoDrive vento da parte del conducente. sono tra-
cui è installata. System prodotto dalla Net Company Ita- smesse con una voce sintetizzata a tutte
liana nasce dalla considerazione che le le altre centraline dello stesso sistema
Ovviamente anche le altre conseguenze più gravi degli incidenti installate su autovetture situate in un
auto devono avere stradali non sono tanto causate dal primo raggio di circa due chilometri.
a bordo lo stesso sistema, impatto, quanto piuttosto da quelli suc- La centralina va installata sotto il sedile
cessivi, che coinvolgono i veicoli che del guidatore, cioè nella zona considera-
che può essere facilmente per varie ragioni non riescono ad evitare ta, in base a statistiche, come la più sicu-
attivato anche lo scontro (si pensi ad esempio alle tra- ra all’interno dell’abitacolo. Ad essa è
giche conseguenze di certi tamponamen-
manualmente per avvertire ti a catena avvenuti nella nebbia).
collegata una piccola tastiera di coman-
do dotata di altoparlante per gli avvisi
di potenziali pericoli. L'unità centrale del sistema, grazie a vocali, che va installata in modo da esse-
sensori simili a quelli che fanno azionare re sempre accessibile. All'esterno
l’airbag oppure il pretensionatore delle dell’auto va invece montata l'antenna,
cinture, rileva le decelerazioni violente che è utilizzabile anche per l’autoradio.
ad
poi Ve
Li TOLTO nfoDrive
System
&
AUDIO ON/OFF
ON/OFF PROSSIMITA'
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segnale di pericolo
Pericolo!
Inodente in zona,
procedere conta
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ricevuto il segnale rallenta dolcemente
TOTOPRONOSTICO
CASUALE
grosse vincite al
Le hi di noi, presto o tardi, raramente o nuta). Alla fine, capita spesso che le
Totocalcio si ottengono spesso, non ha ceduto alla tentazio- schedine giocate in modo casuale, se
ne di tentare la fortuna, giocando una escono, son quelle che danno, a chi ne è
quando i risultati sono qualche schedina al Totocalcio, anche se il fortunato compilatore, vincite colossa-
fortemente diversi dalle poco competente di calcio? li. Puntiamo su questo, quindi, anche se
Del resto, chi abbia un po’ di competen- l’idea di affidare il pronostico ad un con-
previsioni: questo za, quando compila la schedina si affida gegno che indichi, in modo del tutto
dispositivo produce tre un po’ al cuore (le squadre simpatiche casuale, i numeri da giocare è tutt’altro
uscite casuali, devono vincere) o al ragionamento: la che nuova.
squadra forte vince su quella debole. Se poi aggiungiamo alla sperànza recon-
contrassegnate da 1, 2e In realtà, che le scelte siano sentimentali dita, ma sempre presente, il divertimento
X, per fare la classica O tecniche, resta il fatto che azzeccarci è di realizzare un simpatico gadget tutto
molto difficile; inoltre è risaputo che, se elettronico, allora possiamo ben dire che
colonna matta, quella il pronostico è facile, cioè i risultati il gioco è fatto.
della giocata miliardaria. seguono un ragionamento logico, la vin- Come al solito, è opportuno iniziare col
cita è modesta (anche se sempre benve- capire come il nostro circuito funziona:
“La Lie: i
Li
£
Lp"
Li
e.
=
#_.
pr]
Ecco il circuito per il totopronostico come
da noi montato e collaudato. Ill montaggio
dei pochi componenti è alla portata di tutti.
Se ora passiamo a premere il pulsante ovviamente, se contrassegnati, i led nel nostro caso, con tensio 10 A
na ui ai
®
Pi, vediamo tutti e tre i led accesi con- potrebbero essere tutti e tre del medesi- zione sui 9 V, si aggira sui 300 Hz
temporaneamente; rilasciando PI, sola- mo colore: ma sinceramente un display Il resistore che vediamo ìn p
mente uno dei tre led resta acceso, a tricolore è più bello e comunque fa più all’alimentazione {R1}, ha la
caso. scena. Ora che abbiamo dato un’occhiata zione di scaricare rapidamente C1 quan
Essendo i led di colore diverso, il nostro in anteprima a quel che succede, vedia- do P1 viene rilasciato.
lettore può affidare a piacere ad ogni
colore uno dei contrassegni tipici del
mo un po’ perché succede.
Premendo PI, si manda l’alimentazione
L’onda rettangolare disponibile all’ - <
i
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pa Cc
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Schema elettrico del totopronostico; tutti i componenti
a schema sono montati sulla basetta di supporto.
COMPONENTI
R1 = vedi tabella
_A_|Per ordinare R2
R3
120 kQ
=
= vedi tabella
basetta e componenti |
C1 = 47 uF - 16 V (elettrolitico)
C2 = 47.000 pF (ceramico)
Codice 1EP197
|
C3 = 47 nuF - 16 V (elettrolitico)
IC1 = 4093
vedere a IC2 = 4017
DLV = led verde
DLG = led giallo
DLR = led rosso
P1 = pulsante N.A.
S1 = interruttore a slitta
Vcc = (vedi tabella)
1: piano di
montaggio del
totopronostico.
P1 ed $1
si montano
dal lato rame
della basetta.
2 il circuito
stampato è qui
visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni
reali.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 10
Ss1 TOTOPRONOSTICO
CASUALE
è
aa
ta di IC1/a viene inviata alle restanti La realizzazione di questa scheda è piut-
sezioni (b-c-d) collegate in parallelo per tosto semplice, in quanto tutto il lavoro è
assicurare un segnale più robusto da concentrato nei due integrati; comunque
©
amm
Questo integrato, un 4017, fornisce pre- IC2 ed il ponticello in filo nudo presente
vÈC
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uu
stazioni piuttosto complesse e dispone di fra gli stessi integrati; si passa al mon-
Lo) © © ben 10 uscite, ma nel nostro caso ne taggio dei condensatori, tenendo conto
vengono utilizzate solamente 4, e per la che C1 e C3, essendo di tipo elettroliti-
precisione: i pin 2-3-4 per accendere i co, devono essere inseriti in modo da
Co
> tre led già descritti ed il pin 7 che serve a rispettare le polarità indicate sia sulla
resettare, se collegato al pin 15, l’inte- copertura in plastica sia nel disegno.
amm
ne sulla retina; essi hanno una sola resi- modo da lasciare inalterata pressoché
stenza di limitazione, in comune quindi, tutta la lunghezza dei reofori, che poi
appunto perché si accendono uno per vanno delicatamente piegati e coricati
volta. Rilasciando PI, s’interrompe il sulla basetta. Da ricordare che, dei due
segnale proveniente dall’oscillatore, e reofori dei led, quello relativo al catodo
IC2 provvede a memorizzare l’ultimo esce in corrispondenza del leggero
impulso arrivato sul led corrispondente, smusso presente sul bordino in fondo al
che resta quindi acceso, indicando il corpo in plastica.
numero vincente. La successiva manipo- Ora non c’è che da aggiungere un paio
lazione di P1 fa partire un altro ciclo e di terminali ad occhiello per un comodo
così via. ancoraggio del cavetto di alimentazione,
ed infine vanno inseriti i due integrati,
Ri R3 ponendo la solita cura nell’inserimento
SEMPLICE MONTAGGIO dei piedini nelle relative mollette dello
Vec=9V 2700 820 zoccolo e nel rispettare la posizione del
Vec=4,5 V 1200 470 Come già accennato, il nostro circuito piccolo incavo semicircolare presente in
può essere alimentato con 4,5 0 9 V uno dei due bordi stretti ad indicare il
pressoché indifferentemente, salvo però pin 1.
La tabella ci mostra come scegliere adeguare un paio di valori di resistenza, Il montaggio è così completato e, dopo
il valore delle resistenze R1 ed R3
come indicato nella tabella qui a lato. un’opportuna verifica sul funzionamen-
in base alla tensione di I consumi sono compresi fra 6 e 10 mA, to, la basetta può essere inserita in un
alimentazione del circuito che può con alimentazione a 9 V e scendono alla scatolina di dimensioni adatte, come
essere di 4,5 o di 9 V. metà circa con 4,5 V. riportato nell’apposita figura.
I
tre led si inseriscono
lasciando i terminali più lunghi
possibile poiché, una volta
saldati, vanno piegati in modo
da sporgere di alcuni
millimetri dal bordo
della basetta.
L'INTEGRATO 4093 B
Il 4093 B è un quadruplo trigger di andamento positivo o negativo (la mi di comando in ambienti ad alto
Schmitt in tecnologia C-MOS ad al- loro differenza è quella che si chia- rumore; multivibratori monostabili e
ta tensione (20 V). Ognuna delle 4 ma tensione d’isteresi). astabili; logiche NAND.
sezioni funziona come un gate di ti- Come puro e semplice trigger qua- Le prestazioni più salienti sono: ten-
po NAND a due ingressi, con funzio- druplo non richiede l’aggiunta di al- sione d’isteresi di 0,9 Va VDD = 5
ne di trigger su ambedue gli ingres- cun componente esterno. V, di 23 Va VDD = 10 V; immunità
si; il gate commuta in corrisponden- Le sue applicazioni tipiche sono: di rumore maggiore del 50%; nes-
za di punti differenti per segnali ad formatori d’onda e d’impulso; siste- sun limite ai tempi di salita e di ca-
duta d’ingresso; massima corrente
d’entrata di 1 uA a 18 V su tutta la
gamma di temperatura (100 nA a 25
°C); gamma di tensioni di alimenta-
zione da 3 a 18 V; corrente max su
ogni ingresso (c.c.) + 10 mA.
I
disegni ci mostrano Nella figura A è rappresentata ia co-
l’integrato 4093 B nei suoi stituzione a blocchi di ciascuna se-
vari aspetti: in A lo zione del 4093 B: un trigger di Sch-
schema a blocchi, in B la mitt a 2 entrate (T), cui seguono due
protezione delle entrate stadi amplificatori (A1 e A2) per una
realizzata con 3 diodi; maggiore corrente d'uscita (si tratta
nelle altre due figure infatti della versione B, cioè buffe-
la piedinatura e red). Nella figura B è indicato il fat-
l’ingrandimento del chip to che ogni entrata è protetta da un
dell’integrato che misura gruppo comprendente 3 diodi per
solo 1x2 mm. evitare (almeno, fino ad un certo li-
vello) che tensioni errate eventual-
mente applicate all’ingresso abbia-
no a danneggiare i relativi stadi
14 VDD dell’IC. Vediamo inoltre, negli altri
13
due disegni, la disposizione dei pie-
12 dini del dispositivo (esattamente
11 7+7) e, a sinistra, un ingrandimento
della struttura del chip dello stesso
10
integrato: da notare che esso è quo-
9 tato, sui lati, rispettivamente 1 e 2 in
8 quanto misura effettivamente solo
1x2 mm!
EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e può fungere
da radiomicrofono
o microspia.
Costa lire 27.500.
a
%
Schema elettrico
complessivo
del minilaboratorio
tuttofare. La parte
superiore del circuito
è quella che ci offre
la tensione stabilizzata,
la parte in basso serve
per erogare
l’onda quadra.
T Perordinare
basetta e componenti
codice 2EP197 |
|
|
vedere a pag: 35
|
o
su circuito stampato per ottenere la mas- componenti polarizzati, dei quali occorre l’integrato, se fatto Javorare con correnti
sima affidabilità di funzionamento. Tutti controllare attentamente il senso d’inse- elevate, tende a scaldare parecchio.
componenti si montano sulla basetta, rimento nel piano di montaggio. La rea- Tra la superficie metallica dell’integrato
salvo iltrasformatore 220/28 V. Per que- lizzazione si inizia, come sempre, dagli
elementi più piccoli, quindi i diodi e le
e il dissipatore non occorre prevedere il
kit d’isolamento a mica.
sto motivo conviene prevedere un adatto
è
Ecco
la piedinatura
di due dei tre
integrati (il
220 V- im MO)
terzo sì monta
nel suo
zoccolo a 14
piedini) e dei
due transistor
n”
presenti nel
circuito. IC1
va munito al 28
--
di dissipatore
di calore. =_= DI p2
{Tz}- D3 D4
. —-m)--
RmI
LO
ICI
Piano di
montaggio del
La sa
CI
minilaboratorio
tuttofare. Sulla 1C2 |
basetta
trovano posto
tutti
=] +b=>
=
i componenti
necessari e il c2
radiatore per È
IC1, ma non il
© | EZIO: ©:
trasformatore c8 Cc
Q2 + R
TR, che va
ca
fissato nella ca
scatola in cui = ò
inseriremo co C5
il circuito,
Q2 G
5] .
)
|
curandoci di p2 è pi ©
far fuoriuscire
2N171}ì
gli alberini dei
potenziometri Li o -0 ©+
i
ed il deviatore n 50 Hz +30 KHz
|
DV.
4 Vee
FREQUENZA TENSIONE
|
TERLPGEIZZITOGL
lia CICLICO ANTENICA TY AIUPLIFICATA
PEGGERANAMARILE &
soc. 36 are BANDA 4 E 5 220/120
KIT ELETTRONICI
|
re
*
*
*
tempi si regolano INDIPENDENTEMENTE
anche in modo NON ciclico.
ALIMENTAZIONE:
ASSORBIMENTO MAX: 120 mA
12 - 24 Vcc
*
*
ALIMENTAZIONE: 220 Vca 12 Vcc
RICEZIONE: BANDA IV V
* TEMPI ATT. / PASS. : 8 sec. / 36 ore * AMPLIFICAZIONE REGOLABILE MAX 20 dB
Con la chiusura della portiera. le luci di cortesia iniziano a Si accendecon il telecomando del TV (o con l'interruttore nei
spegnersi GRADUALMENTE. vecchi modelli di TV) ed automaticamente, dopo il tempo
impostato, spegne tutto!
* ALIMENTAZIONE: 220 Vca
* ALIMENTAZIONE: 12 Vcc (impianto vettura)
* REG. TEMPO: 10RA 5 ORE
* REGOLAZIONE TEMPO DI SPEGNIMENTO:
* PULSANTE PER RIPRISTINO TEMPO
* SEGNALAZIONE TEMPO CON BARRA 5 LED
da 1 sec.a 1 min. * ENTRATA IN FUNZIONE AUTOMATICA
* CARICO MAX: 30 W * CONTATTI RELE’ AUSILIARI
TE
01)
MINI TRASMETTITORE FM
ETT2I1:1722°
|NOME E COGNOME ..uususiiiiiiiiiiiisiiiinisiiicnenisiiiiiiiiissiniiiiiiiiinnasa siii |
|
i siii
4 C.A.P. |
ii
PROV.
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..........
I
mail
A oi me
e
S.Stat. Turchino 15 -
mi mi mi ‘mi
15070 GNOCCHETTO AL
(mi mi mi mi mi mi ‘mi vom
- Tel. 0143/83.59.22 ra.
mi
dama
Fax 0143/83.58.91
Elenco Rivenditori
ALBA (CN) FAZIO R. C.so Cortemitia, 22 Tel.0173/441252 BOLZANO RADIOMARKET V.Rosmini Str.8 Tel.0471/970333 CHIETI SCALO EL.TE.COMP. V.le B.Croce,254 Tel 0871/560386
ALESSANORIA C.E.P. EL. Via Pontida,64 Tel.0131/444023 ROVERETO (TN) C.E.A. EL. V.le Vittoria,11 Tel.0464/4357 14 VASTO (CH) EL.ATTURIO Via M.dell'Asilo,82 Tel 0873/367319
ALESSANORIA ODICINO G.B. Via C.Alberto,18 Tel.0131/345061 TRENTO F.E.T. Via G.Medici, 12/4 Tel.046 1/925662
ALPIGNANO (TO) ETA BETA Via Valdellatorre,99 Tel.011/9677067
ASTI DIGITEL Via M.Prandone, 16-18 Tel.0141/532188 ISERNIA CAIAZZO Via 24 Maggio,151 Tel.0865/26285
ASTI M.EL.CO. C.so Matteotti,148 Tel.0141/355005 ISERNIA PLANAR Via $.Spirito,8/10 Tel.0865/3690
BIELLA A.B.R. EL. Via Candelo,52 Tel.015/8493905 ARZIGNAND (VI) NICOLETTI EL. iaZanella, 14Tel.0444/676609
BINA G. Via Arona.11 Tei.0322/82233 BASSANO (VI) TIMAR EL. V.le Diaz,21 Tel.0424/503864
BORGOMAN.(NO)
Tel.0163/22657 LEGNAGO {VR) GIUSTI SERV. V.le d.Caduti,25 Tel.0442/22020
BORGOSESIA (VC) MARGHERITA G. V.Agnona,14
MESTRE (VE) SO.VE.CO. Via Cà Rossa,21/B Tel.041/5350699 ARIANO IRP. (AV) LA TEAMOT. V.S.Leonardo.16 Tei.0B25/871865
CASALE M.(AL) DELTA EL. Via Lanza,107 Tel.0142/451561
MONTECCHIO(VI) BAKER EL. Via G.Meneguzzo,11 Tel.0444/699219 BENEVENTO FACCHIANO C.so Dante,29 Tel.0824/21369
CHIERI (TO) E.BORGARELLO V.V.Eman.i13 Tel.011/9424263
Sovizzo {vi} D.T.L.TEL. V. Risorgimento,55 Tel.0444/551031 CAPUA (CE) G.T. EL. Via Riv.Volturno,8/10 Tel.0823/963459
COLLEGNO (TO) CEAAT C.so Francia, 18 Tel.011/4117965
ROVIGO RADIO F.RO0. V.le 3 Martiri,69 Tel.0425/33788 CAST.0.STA.{NA} C.B. V.ie Europa.86 Tel.081/8718793
A.T.R. Via Martiri Libertà.53 Tel.015/922648
COSSATO {VC)
CUNEO GABER Via 28 Aprile,19 Te1.0171/698829 VERONA G. BIANCHI Via A.S$atfi,î Tel.045/590011 EBOLI (SA) FULGIONE
C. Via J.Gagarin.34
VERONA RIC.TECNICA Via Paglia 22/24 Tei,045/950777 NAPOLI ER.ABBATE Via S.Cosmo,119/8 Tel.081/284596
IVREA (TO) EL.VERGANO P.zza Pistone.18 Tel.0125/641076
VERONA TRIAC V.Cas.Dspital Vecchio,8a Tel.045/8031821 NAPOLI TEL.PIRO Via Monteoliveto,67 Tel.081/5524743
MONCALIERI {T0) G.M.GRILLONE P.zza Failla,6/D Tel.011/6406363
VICENZA A.O.E.S. C.so Padova, 170 Tel.0444/505178 POMIGL.D'A.(NA) L'ELETTR. Via Mazzini, 44 Tel.081/8036806
MONDOVI* (CN) FIENO V. Via Gherbiana,6 Tel.0174/40316
SALERNO COMPUMARKET V. XX Seit.58 Tel.089/724525
NOVARA JO ELECTR. Via Oretli,3 Te!.0321/457621
SALERNO GALV.BION.COMP. V. Mauri, 131Tel.089/338568
NOVI L. (AL) EL.CA.MA. Via Gramsci,23 Tel.0143/743687
TORRE ANN.{NA) TUFANO P.zza Cesaro,49 Tel.081/8613971
ORBASSANO (TO) C.E.B. Via Nino Bixio,20 Tel.011/9011358 LATISANA M.(UD) CASA DELL'EL. V.Rinascita,60 Tel.0431/53291
OVADA (AL) ELETTRO HOUSE Via Buffa, 10 Tel.0143/86126 UDINE R.T.SISTEM UD. V.Da Vinci,76 Tel.0432/541549
PINEROLO (TO) C.EL.PINER. C.so Porporato, 18 Tel.0 1121/374566
PINEROLO (TO) CAZZADORI P.zza Tegas. 4 Tel.0121/322444
RODD)! O’A. (CN) EL.GIORDANO Via Morando.21 Tel.0173/615095
SALASSA (TO) MACRI' Via 4 Novembre,9 Tel.0124/36305 BARLETTA {BA} OLIVETO A. Via Barberini, 1/6 Tei.0883/573575
BOLOGNA RADIORICAMBI Via Zago.12 Tel.051/250044
SANTRIA' (VC) T.B.M. Via Gramsci,38-40 Te8l.0161/922138 CASARANO (LE) D.S. ELETTA. C.so da Pigne Tel.0833/502230
BOLOGNA RADIORICAMBI Tel.051/307850
V.det Piombo,4
TORINO C.A.R.T.E.R. Via Terni,64/A Tel.011/4553200 CORATO (BA) C.E.CA.M. V.le Cadorna,32/A Tel.080/872 1452
CASALECCKH.(80) ARDUINI El. Tel.051/573283
V.Porrattana,36 1/2
TORINO C.E.P. EL. Via Monfalcone,71 Tel.011/323603 PRESICCE (LE) SCARCIA LUIGI Via Roma, 86 Tel.0833/726689
CASTELN.M.(RE) BELLOCCHI P.zza Gramsci.3G/F Tel.0522/812206
TORINO DIRI EL. C.so Casale,48 Bis - F_Tel!.011/8195330 RACALE (LE) EL.SUD Via F.Marina,63 Tel.0833/552051
CENTO (FE} EL.ZETABI V.Risorgimanto,20A Tel.051/6835510
TORINO GAMMA EL. Via Pollenzo.21 Tel.011/3855103
FAENZA (RA) TECNOELETTR. Via Sella,9/a Tel.0546/622353
TARANTO EL.CO.M.EL. Via U.Foscolo,97 Tel.099/4709322
TORINO M.R.T. P.zza A.Graf, 120 Tel.011/6631346
FERRARA EDI ELET. P.le Petrarca,18/20 Tel.0532/248173
TORINO PINTO Via $.Domanico, 40 Tel.011/5213188
MODENA CD.EL. Via Cesari, 7 Tel.059/335329
TORINO TELSTAR EL. Via Gioberti,37 Tel.011/545587
PARMA ELET,2000 Via Venezia, 123/C Tel.0521/785698 LATRONICO (PZ) ALAGIA D. Pzza Limberto | Tel N973/858601
VERCELLI TANCREDI C.so Fiume, 89 Tel.0161/210333 PARMA MARI E. Via Giolitti.9/A Tel.0521/293604
PIACENZA ELETT.M&M V.Ratf.Sanzio,14 Tel.0523/591212
PIACENZA SDVEAR Via IV Novembre,60 Tel.0523/334388 ACRI (CS) E.G. ELETTR. V.Amendola,170 Tel.0984/954228
RIMINI C.E.B. Via A.Costa,32-34 Tei.054 1/383630 CATANZARO LIDO EL.MESSINA Via Crotone,94/B Tel.0961/31512
AOSTA LANZINI-BARB. Via Avondo,18 Tel.0165/262564 VIGNOLA (MO) GRIVAR EL.V. Traversagna,2/A Tel.059/775013
COSENZA DE LUCA G.B. V.Cattaneo,92/F Tel.0984/74033
LOCRI {AC} PIZZINGA Via G.Marconi,196 Tel.0964/21152
REGGIO CAL. R.E.T.E. Via Marvasi,53 Tel.0965/29141
ROSSANO $S.{CS) C.RIC.A.IONIO Via Torino,32 Tel.0983/23354
ALBENGA {SV) NICOLOSI G. Via Mazzini, 20 Tel.0182/540804 AREZZO DIMENS.EL. V.d.Chimera,63B Tel.0575/354765
GENOVA EL.CARIC.P.J.da Varagine,7 R. Tel.010/280447 AVENZA (MS) F.0.R. Via Turati, 43 Tel.0585/856 106 AGRIGENTO MONTANTE $S. Via Dinologo,7 Tel.0922/29979
GENOVA GARDELLA C Sardegna, 318 R. Tel.010/8392397 FIGLINE V.(FI} EL.MANNUCCI V.Petrarca,153/A Tel, 055/951203 AGRIGENTO WATT Via Empedocle, 123 Tal.0922/24590
GENOVA RAPPR.EL. Via Borgoratti,23iR. Tel.010/3778141 FIRENZE PAOLETTI FERR. V.Pratese, 24 Tel.055/319367 BARCELLONA(ME) RECUPERO Via Pugliatti,8 Tel.090/976 1636
GENOVA A.DE BERNARDI! Via Tollot.7 Tel.010/587415 LIVORNO CIUCCI Via Maggi.136 Tel.0586/899721 CALTANISSETTA ER. RUSSOTTI Y.S.G.Bosco,24 Tel.0934/25992
GE-SAMPIERD. ORG.V.A.R.T. V.Buranello,24R. Tel.010/460975 LIVORNO TANELLO EL. Via E.Ross!,103 Tel.0586/898740 CATANIA LA NUOVA EL. Via A.Mario,24Tel.095/538292
GE-SESTRI P. C.ELETTA.Via Chiaravagna, 10r. Tel.010/6509148 LUCCA ARANCIO BIENNEBI Via Di Tiglio,74 Tel.0583/494343 CATANIA PUGLIS! A. Via Gozzano, 11 Tel.095/430433
GE-SESTRI P. EMME EL. Via Leoncavallo, 45 Tel.010/628789 LUCCA S.ANNA COMEL Via Pisana,405 Tel.0583/587452 CATANIA R.C.L. Via Novara, 13 a Tel.095/447170
IMPERIA INTEL Via Doti.Armalio,51 Te!.0183/274266 MONTEVAR.(AR) MARRUBINI L. V.Moschetta,46 Tel.055/982294 MAZARA O.V.(TP) MARINO M. C.so A.Diaz,82 Tel.0923/943709
IMPERIA S.B.I. EL. Via XXV Aprile,122 Tel.0183/24988 PISA EL.ETRURIA Via S.Michele,37 Tel.050/571050 MESSINA CALABRO' Viale Europa,83/G Tel.090/2936105
LA SPEZIA VA.R.T. V.le ltafia,675 Tel.0187/509768 PISA ELEPOINT Via E.Fermi.10 a Tel.050/44365 PALERMO EL.AGRO' Via Agrigento, 16/F Tel.091/6254300
LAVAGNA (GE) D.$.EL. Via Previati,34 Tel.0185/312618 PISA ELECTR.JUNIOR V.C.Maffi, 32 Tel.050/560295 PALERMO EL.GANGI Via A.Poliziano, 39 Tei.091/6823686
RAPALLO (GE) NEWTRONIC Via Betti,17 Tel.0185/273551 PISTOIA ELCOS Via Moretti,89 Tel.0573/532272 PALERMO PAVAN L. Via Mataspina,213/A Tel.091/6817317
S$.REMO (1M) PEASICI Via M.della Libertà,85 Tel.0184/572370 POGGIBONSI (SI) BINDI G. Via Borgaccio,80/86 Tel.0577/939998 RAGUSA HOBBY EL. V.le Europa,89 Tel.0932/252185
S.REMD (IM) TUTTA EL. Via d.Repubblica.2 Tel.0184/509408 PRATO C.E.M. PAPI V.Roncioni,113/A Tel,0574/21361 SOLARINO (TP) ELET.HOBBY V.RuggeroVil, 30 Tel.0931/922307
SAVONA BORZONE Via Scarpa,13 R. Tel.019/802761 VIAREGGIO (LU) C.D.E. Via A. Volta,79 Tel.0584/942244 TRAPANI TUTTOILMONDO Via Orti, 15/C Tel.0923/23893
SAVONA EL.GALLI Via Montenotte, 123 Tel.019/811453
SAVONA EL.SA. Via Trilussa,23 R. Tel.019/801161
SESTAI L. (GE) MECIDUE
ia Nazionale, 215/A Tel.0185/485770
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CAGLIARI CARTA 8. Via S.Mauro,40 Tel.070/666656
GUBBIO (PG} ZOPPIS C.so Garibaldi,18 Tel.075/9273795 CAGLIARI PESOLO M. V.S.Avendrace,200 Tel.070/284666
ABBIATEGA.(MI) A.A.R.E. Via Omboni,11 Te1.02/94969056 PERUGIA M.T.E, Via XX Settembre,76 Tel.075/5734149 CARBONIA (CA) BILLAI P. Via Dalmazia, 17/C Tel.0781/62293
BRESCIA EL.COMPON. V.ie Piave,215 Tel.030/36 1606 LANUSEI {NU) BAZAR CUBONI V.Umberto,113 Tel.0782/42435
BUSTO ARS.(VA) NUOVA MISEL Via I.Nievo,10 Tel.0331/679045 SASSARI FUSARO V. Via IV Novembre, 14 Tet.079/271163
CASTELL.ZA (VA) CRESPI G. V.le Lombardia,59 Tel.0331/503023 ANCONA EL.FITTINGS Via Maggio,2
|
Tel.071/804018
COCOUIO S.A.(VA)SEAN Via P.Melatti,8 Tel.0332/700184 CIVITANOVA {MC} GEN.RIC.EL. V. De Amicis,53/G Tel.0733/814254
COGLIATE (MI) EL.ROUSE Via Plave,76 Tel.02/9660679 FABRIANO {AN) EL.FITTINGS Via Serraloggia Tel.0732/629153 MASSAGNO
COMO R.T.V. EL. Via Ceruti,2/4 Tel.031/507489 FERMIGNANO(PS) R.T.E. Via B.Gigli,1 Tel.0722/331730 (LUGANO) TERBA WATCH Via Folletti.6 Tel.004191560302
CREMA {CA} R.C.E. V.ie de Gasperi, 22/26 Tel.0373/202866 MACERATA GEN.RIC.EL. Via Spalato.108 Tel.0733/31740°
GADESCO {CR} IPER Bric Market S$.$.10 Tel.0372/838357 $.BENED.TR.(AP) CAPRETTI Via L.Manara,86/90 Tel.0735/584995
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Un semplice circuito in grado di emettere
un suono ultrasonico, percepibile alle nostre
orecchie come un ticchettio, ma fastidiosissimo
per i Fepiccioni, portatori di numerose malattie,
Cc
vengono messi in fuga all'istante.
Ecco il prototipo dello
scacciapiccioni ad
ultrasuoni come da noi
realizzato e collaudato
nelle prove
di funzionamento.
STAMPATO
ove furono identificati i primi casi, men-
tre secondo altri dall’iniziale di queer |
SII
stampato; il trasduttore è
indicato provvisoriamente R1 = 8,2 kQ
montato sullo stesso ma R2 =R3 = 10 kQ
Per ordinare: RV1 = 47 kQ trimmer
basetta e componenti
per la massima efficacia
del dispositivo è necessario
posizionarlo nei punti
RV2 = 22
k trimmer
C1 = 220 pF 16 V elettrolitico
strategici come, per C2 = 110 nF ceramico
codice 3EP197 esempio, coperture, C3 = 4,7 uF 16 V elettrolitico
balconi, ecc. C4 = 10 nF poliestere
D1 = 1N4001
a pag. dò 2: il circuito stampato è qui TR1 = BDW 94 C
visto dal lato rame nelle IC1 = CD 4093BE
sue dimensioni reali. T1 = trasformatore 5W-9V/110 V
n
oppure 9V/220V
2
ti ritengono che la diffusione del micro- nella nostra pelle, oppure attaccare ani- RICEVIMENTO DELLA MERCE. CATALOGO IN OMAGGI
bo dagli animali all’uomo avvenga il più mali domestici quali gatti e cani provo- RICHIESTA.
Se ricerchi componenti o strumenti nori presenti in
queste paga
delle volte attraverso l’inalazione di pol- cando gravi fenomeni anemici. scrivici o invia un fax al n. 039-9920107.
veri inquinate dalle urine e dalle feci, Questa lunga introduzione non deve . .
oscilloscopio
oppure dal contatto diretto con la carne © creare inutili allarmismi (vedi il recente £ 260.000
la pelle. caso della mucca pazza), ma semplice- -
Caratteristiche:
La febbre tifoide è una malattia infettiva mente esaltare l’utilità del nostro proget- 10 m per divisione.
denominata anche tifo addominale con to, che permette l’allontanamento defini- Base dei tempi:
una incubazione media di quindici gior- tivo degli indesiderati volatili, salva- da 50 mS a 0,5 uS oper
ni, che si manifesta dapprima con mal di guardandone comunque l’integrità fisica divisione.
e permettendo alla nostra redazione di Schermo 3x5 con reticolo. 220 4,5 Kg.
capo e con macchie rossastre ed ingros-
Vv
Manuale in italiano.
samento della milza, poi. La febbre tifoi- correre ai ripari da sicure critiche. Esi-
de è dovuta al bacillo di Eberth, mentre i stono già in commercio dispositivi elet- TRAPANINO iunzionante con batterie stilo.
ap:
paratifi sono dovuti al bacillo del para- tronici funzionanti sullo stesso principio Accessori: tre pinze, due punte, due mole. £ 34.000
tifo A o B; tutti questi microbi hanno che grazie al circuito elettronico ed al
forma e caratteristiche molto simili, per trasduttore impiegato emettono ultrasuo-
cui sono raggruppabili nella categoria ni elevati a frequenze utili per disinfesta- TRAPANINO sg - 18 DCV da 8000 a 18000 giri.
delle salmonelle. È anche in questo caso re locali frequentati da topi e zanzare. con tre pinze, due punte, mole. £ 31.000
utile ricordare che i microbi penetrano Questo circuito, sperimentato con suc- TRAPANINO 9g
DEV con pinze e punte £ 25.000
nell’organismo attraverso l’apparato cesso da alcuni nostri collaboratori, può MULTIMETRO DIGITALE
digerente secondo i già citati veicoli di dunque essere abbinato ai precedenti 87.000
trasmissione. creando quindi un integrale sistema con display pieghevole £
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Le zecche sono acari appartenenti alla automatizzabile per la disinfestazione di E CORRENTI CONTINUE E ALTER-
famiglia degli Ixododi le cui uova, assai locali, NATE E' POSSIBILE MISURARE
CAPACITA", Hfe, CONDUTTANZA,
numerose, sono generalmente deposte Il cuore del circuito è un generatore da TEMPERATURA DA -40°C A 1000°C
|
sotto le pietre, le fessure dei muri, ecc. accendere non appena notiamo la pre- IL DISPLAY PUO' RUOTARE 0° DA
Le larve, spesso, si arrampicano sul- senza dei volatili, intervallandone a pia- A 70° MENTRE DIGITS SONO
ALTI 25mm.
l’erba attendendo il passaggio di qualche cere il funzionamento con un timer cicli- PER LA MISURA DELLA TEMPERA-
animale a cui potersi attaccare. Questo co esterno o abbinandolo ad altri circuiti TURA E' INCLUSA LA SONDA K
acaro può attraverso il contatto penetrare »» PROBE.
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Il vastissimo campo
di applicazioni di questa
tecnologia, nata nel 1960,
Fyn
por ZA
delle particolari
TT
TTT)
che può essere emesso
da vari tipi di dispositivi. Oggi
sono soprattutto usati
Tele (og
emettitori laser a
ETIoLAT
Pda 14) LL la
COS'È IL LASER
In questo schema è illustrato il principio dell’emissione laser da parte di arlare di laser significa affrontare un
un tubo a vuoto contenente una sostanza gassosa. Gli elettrodi forniscono argomento vastissimo, perché è
energia agli atomi attraverso scariche elettriche. Quando uno di questi forse la tecnologia che, da quando è nata
atomi (come il 2), già “eccitato” dall’esterno, viene investito da un fotone nel 1960, ha avuto il maggior numero di
(elemento di radiazione luminosa) proveniente dall’atomo 1, emette a sua applicazioni nei più svariati settori.
volta energia luminosa che si “somma” a quella emessa dal primo atomo. In campo elettronico è impiegato ad
ll processo si ripete a catena con gli altri atomi e viene mantenuto, oltre | esempio nella costruzione dei micropro-
che dagli elettrodi, dalla presenza di pareti a specchio che riflettono le .
cessori e nelle telecomunicazioni su
onde creando un sistema risonante analogo ad un circuito oscillatore. fibra ottica; sul laser si basa inoltre il
‘’
funzionamento di alcuni apparecchi di
consumo, come il lettore di Compact
Disc. Il termine laser fa pensare subito
ad un raggio luminoso e in effetti questa
FASCIO | tecnologia consiste proprio in un tipo
LUMINOSO
IN USCITA
particolare di emissione di luce. E’ lo
stesso termine che lo dice: infatti laser è
o
un acronimo, cioè una parola composta
da iniziali di altre parole, che sono Light
a
|
Fa ELETTRODI
A ) luce mediante emissione stimolata di
radiazione.
Dunque i dispositivi laser emettono luce
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag, 26
stimolata, a differenza di tutte le altre ne questa amplificazione, che è tale da laser è composto da tre elementi fond2-
fonti di luce, sia naturale (come il Sole) favorire l’emissione di luce lungo una mentali, chiamati rispettivamente mate-
che artificiale (lampade di vario tipo) sola direzione. All’amplificazione della riale attivo, risonatore ottico e sistema d
nelle quali l’emissione è detta spontanea. luce contribuisce in modo decisivo pompaggio.
Un esempio utile a comprendere la diffe- anche la presenza di una coppia di spec-
renza è quello delle lampade al sodio chi che, disposti all’estremità del dispo-
usate anche nell’illuminazione delle stra- sitivo, hanno la funzione di riflettere le IL RISONATORE OTTICO
de. Sono costituite da un tubo cilindrico onde da una parete all’altra: in questo
trasparente che contiene vapori di sodio, modo si crea una cavità risonante, in Il materiale attivo è quello che emette la
all’estremità dei quali si trovano due grado cioè di mantenere al suo interno, radiazione luminosa: da quando il prin-
elettrodi a cui viene applicata tensione. analogamente ai circuiti oscillatori, le cipio del laser è stato scoperto sui cri-
All’interno del tubo si ha di conseguenza oscillazioni delle onde luminose. stalli di rubino sono state utilizzate con
un movimento di elettroni, cioè una cor- In base a quanto detto finora un sistema »»
rente, dall’elettrodo detto catodo a quel-
lo detto anodo. Questi elettroni urtano
contro gli atomi di sodio e trasmettono
Chi frequenta le
discoteche avrà certo
energia agli elettroni, che passano così
da uno stato detto normale o anche fon- presente gli
damentale ad uno stato detto eccitato. spettacolari effetti
Gli atomi eccitati ritornano via via al
luminosi che si
livello normale, cioè perdono l’energia possono ottenere con
acquistata dal passaggio della corrente:
un raggio laser di
bassa potenza, specie
l’energia persa, che in questo caso
appartiene allo spettro visibile e ha una se l’ambiente è saturo
di fumo e dotato
frequenza corrispondente al giallo, con-
siste nell’emissione di fotoni, “pacchet- di specchietti riflettenti
ti” di radiazione luminosa. Questo pro- sapientemente disposti.
Il modello illustrato
cesso è detto emissione spontanea per-
ché ogni atomo emette energia indipen- di cannone laser
dentemente dagli altri ed in qualsiasi è prodotta dalla Space
direzione. Cannon di Fubine {AL}.
L’AMPLIFICAZIONE
DELLA LUCE
( METALLIZZAZIONE
)
Il concetto va visto in termini statistici
perché stiamo parlando di fenomeni che
FASCIO LUMINOSO
avvengono su scala atomica.
|
4
1
' i LENTE DI
' 1
FOCALIZZAZIONE LA MONOCROMATICITÀ
'
)
maga re q_e
e
FOTODIODO La seconda caratteristica del fascio laser
è chiamata monocromaticità e significa
I
ri
* E
Ea
fenomeno sono due: innanzitutto l’emis-
spa CIRCUITI DI sione di luce da parte di un atomo può
? DECODIFICA E avvenire solo in una determinata fre-
AMPLIFICAZIONE
quenza; inoltre la struttura del risonato-
re, analogamente ad un circuito oscilla-
tore, consente solo la “sopravvivenza” di
onde di una data frequenza. Questa è
chiamata frequenza di risonanza e dipen-
de dalle dimensioni del risonatore stesso.
LENTE DI COLLIMAZIONE La terza proprietà del laser, detta coeren-
za, è conseguenza dell’esistenza di una
sola frequenza nella banda e consiste nel
fatto che le oscillazioni elettromagneti-
che emesse sono tutte in fase fra loro.
DIODO LASER
Infine il laser è caratterizzato da un’ele-
vata brillanza, cioè un’elevata potenza
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 28
emessa per unità di superficie.
Grazie a queste quattro proprietà la luce
laser è stata impiegata nelle più svariate
applicazioni: fasci laser di elevata poten-
za sono usati anche per forare o tagliare
delle lamiere, mentre raggi di potenza e
diametro molto piccoli permettono di RAGGIO LASER
SOMMA DEI RAGGI
NEL POLARIZZATORE
effettuare con precisione delicatissimi INCIDENTE
interventi chirurgici, favorendo contem-
poraneamente la coagulazione del san-
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NI
Si
COMPONENTI
1000 Q
R1 = SCR = C 106
R2100 Q
= L1 = lampadina a pisello
C1= 100 uF- 25 V 24 V-1W
(elettrolitico non polarizzato) L2 = lampada 12 V-1 A max.
T1 = trasformatore F1 = fusibile 1-2 A
12 V - 2A secondario B = batteria stagna
D1 = D2 = 1N4004 12 V -6 Ah
brillante, non vi pare?) sarebbe termina- può assorbire fino ad 1 A al massimo; se basetta che noi abbiamo realizzato rego-
ta, ma è importante far notare un partico- si vuole adottare una lampada di maggior larmente a circuito stampato.
lare costruttivo: in quest’ultima fase, il potenza, per esempio, a filamento da 2 A Si comincia col posizionare i pochi resi-
condensatore sul lato gate è ovviamente (non consigliamo oltre), la durata è un po’ stori presenti, poi i diodi, il cui catodo è
diventato positivo. Ecco allora spiegato meno della metà. Se invece venisse adot- contrassegnato dalla fascetta in colore ad
il motivo per cui C1, pur dovendo essere tata una lampada a minor consumo, la una delle estremità; si piazza quindi il
di capacità elevata, non può essere un durata di fornitura-luce sarebbe proporzio- portafusibile, col relativo fusibile, non-
normale elettrolitico: ovvero, si deve nalmente superiore. ché il condensatore elettrolitico che in
usare sempre un condensatore di tecno- A questo punto, nient’altro da dire: questo caso, essendo del tipo non pola-
logia elettrolitica, ma di tipo non pola- andiamo a lavorare. rizzato, non ha alcun verso preferenziale
rizzato. In circuito è presente anche il (in questo circuito, la tensione di lavoro
fusibile F1, per evidenti motivi di sicurez- MONTAGGIO DI SICUREZZA del condensatore sarebbe sufficiente a
za: può essere da 1 o 2 A, dipende dal tipo 20-25 V; noi però l’abbiamo reperito
di lampada usata per L2. A tal proposito, Il circuito elettrico vero e proprio, quello solamente da 100 V, che va meglio: que-
precisiamo che, se si vuole una garanzia che a schema è indicato entro un riqua- sto fra l’altro giustifica anche la dimen-
di erogazione di 4+6 ore, questa lampada dro tratteggiato, èx realizzato su una sione). Si fissano poi i tre doppi morsetti
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 40
ILLUMINAZIONE
D'EMERGENZA
per i collegamenti da e verso l’esterno una lametta o un cutter, eseguendo
ed il trasformatore, che abbiamo trovato l’operazione con una certa delicatezza.
bello e perfettamente adatto dalla ditta Ora si esegue il necessario cablaggio
RS in versione a due secondari da 6 V, verso la batteria e si provvede a control-
che sono così collegati in serie. Il mon- lare e collaudare il dispositivo.
taggio dell’SCR va eseguito col dorso Qui la lampada è indicata disposta a
IO.
(cioè la faccia quasi completamente pochi centimetri dalla basetta, ma può
metallica in vista) rivolto verso il bordo anche esser posta ben più lontana, nel
vicino del circuito stampato. A questo punto cioè in cui è più necessaria la luce.
punto, non resta che inserire la lampadi- Naturalmente è anche possibile collegare KIT
na a pisello; ricordiamo che questo tipo 3 o 4 lampade in parallelo, se si voglio-
di lampadina ha i reofori che, oltre ad
essere piuttosto fragili, sono quasi sem-
no creare dei punti luce di emergenza
distribuiti: questo però a patto che il
PER CIRCUITI
pre ossidati; per stagnarli regolarmente è gruppo di lampade non assorba in totale
quindi necessario raschiarli prima con più di 1 0 2 A.
oo ‘Caratteristiche
i
- Consente un controllo visivo conti-
nuo del proceso di asporto.
8
.
a_i
da 3 V con 6 A.
|
LI N SCR
O ‘0
ll kit per circuiti
220V% IO =
stampati è corre-
dato di un pie-
ghevole, ricca-
mente illustrato,
e
in cui sono elen-
@ cate tutte le ope-
© BATTERIA razioni pratiche per la preparazione
del circuito. ll suo prezzo, compren
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FAR CIRCUITI STAMPATI
in caso di un bagno a temperatura di 20° La piastra così sviluppata deve essere già stato usato il percloruro. Nel caso in
C l’esposizione non deve essere superio- lavata con acqua corrente prestando cui l’acido non riesca ad intaccare il rame
re ai 30 secondi, tenendo presente che in attenzione a non asportare il fotoresist significa che esistono tracce di fotoresist
caso di temperature superiori i tempi che protegge le piazzole e le piste. dovute ad una scarsa esposizione oppure
diminuiscono sensibilmente e che in ad un tempo ridotto di sviluppo. Terminza-
caso di temperature inferiori ai 18° C il te le operazioni riponiamo il percloruro
procedimento appena descritto è calda- L'INCISIONE nell’apposito recipiente al fine di preser-
mente sconsigliato pena l’insuccesso varne la conservazione. Ora osserviamo
dell’operazione. Ai più intraprendenti La fase successiva prevede l’incisione attentamente la piastra verificando la pre-
ricordiamo che la soluzione di sviluppo della piastra in un recipiente plastico o di senza di eventuali imperfezioni, che pos-
può anche essere preparata autonoma- vetro contenente una soluzione a base di siamo correggere con un pennellino
mente, facendo sciogliere circa 7-8 cloruro ferrico. Tale soluzione viene già cosparso di soluzioni liquide elettrocon-
grammi di soda caustica (idrossido di venduta in confezione a pronto uso. duttrici a base di rame, Procediamo a que-
sodio) in un litro d’acqua. Durante Il tempo necessario per la corrosione sto punto con l’ultima fase di lavorazione,
l'espletamento di tali operazioni si rac- anche qui va determinato per via speri- la foratura del circuito stampato.
Il bagno di sviluppo per Il fotoresist positivo consente di usare nel Il percloruro ferrico
il circuito stampato asporta bromografo le normali basette (non serve per la corrosione
il fotoresit positivo dalle zone non presensibilizzate). Lo spray si spruzza sulla del rame non coperto
mascherate dal master durante faccia ramata dandole un colore verdastro. dal fotoresist.
l'esposizione alla luce UV. Qui lo vediamo nella
versione liquida.
Il master per
il bromografo si
ottiene
fotocopiando
o ricalcando
su acetato
I pennarelli il disegno
resistenti all’acidoi
del circuito
permettono |
stampato.
di ritoccare le piste \
dopo lo sviluppo,
prima dell'incisione Le basette
vera e propria.
presensibilizzate
hanno la faccia ramata
rivestita da un sottile
film adesivo ner:
Le punte per
il minitrapano, adatte Le basette realizzate mediante fotoincisione
per forare la basetta, non creano alcun problema anche se le piste
hanno QD 1 e 2 mm. da riprodurre sono molto sottili.
di grande utilità.
In altre applicazioni invece si adottano =0 =0
degli attenuatori costruiti con dei diodi, i
quali si comportano come resistori varia-
bili secondo la corrente che li attraversa,
tali quindi da poterne regolare pressoché
»»
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 19287 - Pag 45
= CE
Schema elettrico
dell'attenuatore
a diodi PiN;
la regolazione
dell’attenuazione
è effettuata per
tutti e tre i diodi
insieme mediante
il potenziometro
R6.
SCATOLA
la
9
=
+
-Tie.
VCC
Cl COMPONENTI
R1 = 1800 Q
GIU R2
R3
=
=
470
1500 Q
R4 = 1800 Q
R5 = 1800 QQ
R2 R6 = 1000 Q
RL c2 R3
cr @
(potenziometro lineare)
C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = 10.000 pF (ceramico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
m m C4 = 10.000 pF (ceramico)
Disposizione dei Il circuito stampato C5 = 1.000 pF (ceramico
componenti sulla è qui visto passante)
basetta a circuito dal lato rame C6 = 1.000 pF (ceramico
stampato che li nelle sue dimensioni reali. passante)
comprende tutti, fatta D1 = D2 = D3 = BA 379
eccezione per R6. Vcc = 12V
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 46
ATTENUATORE
A DIODI PIN
a piacere il valore resistivo. Una tipica appare certamente più complesso dei tre
applicazione è, per esempio, diffusa resistori con cui abbiamo visto si può
negli stadi d’ingresso a RF dei televisori, realizzare una singola cella; ma con que-
la cui amplificazione viene controllata sta soluzione si ottiene la possibilità di
da dispositivi di questo tipo: questa variare a piacere, entro una gamma piut- Ricordiamo che sono sempre disponibili
variazione si rende necessaria perché i tosto ampia di valori, l’attenuazione pro- tutti i kit relativi ai progetti pubblicati nei
circuiti della TV si trovano a dover dotta: gli artefici di questo comporta- primi 5 mesi di quest'anno. Chi volesse
ordinarli deve seguire le indicazioni
amplificare di più o di meno a seconda mento sono appunto i tre diodi contras-
che il segnale proveniente dall’antenna riportate a pagina 35. Nel coupon
segnati come D1, D2 e D3, montati nella
(presente sempre a pag. 35) bisogna
sia più o meno debole. Un tipico esem- solita rete a pi greca. Le varie resistenze
indicare nella voce “altri” il codice
pio di rete di attenuazione è riportato nel e condensatori che fanno da corredo ai :
(4EP396)
@ OSCILLATORE RF A QUARZO {5EP396)
La basetta da inserire
nella scatolina stagnata @ TRE TENSIONI DALLA BATTERIA (6EP396)
ha dimensioni estremamente
ridotte (35x24 mm) poiché
i componenti sono tutti
@ ROULETTE A 10 LED (1EP496)
molto piccoli.
@ CADE LA GOCCIA (2EP496)
© LAMPEGGIATORE SEQUENZIALE (3EP496)
@ MISURARE LA TENSIONE DEI DIGDI
(4EP496)
@ COMANDA LE LUCI A BASSA TENSIONE
(5EP496)
@ CONTROLLO DI TONO PER HI-FI (6EP496)
IL DIODO PIN
Le prestazioni caratteristiche di un diodo PIN consento- realizzato diffondendo una regione P (+) ed una regione
no di impiegarlo specificatamente come attenuatore di N (-) all’esterno di uno strato di silicio intrinsecamente
segnali, specialmente nel settore delle microonde, in (quasi) puro. Le caratteristiche di questo diodo sono
quanto esso presenta una resistenza interna che può es- principalmente determinate da spessore, superficie e na-
ser fatta variare molto nettamente dall'apposita tensione tura del semiconduttore, specialmente per quanto ri-
di polarizzazione. guarda la regione I.
Nonostante che anche molti diodi di tipo normale possie- Quando al diodo PIN è applicata polarizzazione diretta,
dano in linea di massima queste caratteristiche, la loro lacune ed elettroni vengono iniettati dalle regioni P ed N
presenza in circuiti a RF può far nascere non linearità e in quella I, la cui resistenza è inversamente proporziona-
distorsioni per colpa della rettificazione che essi opera- le alle cariche e dipende dalla loro mobilità.
no; la struttura dei diodi PIN è invece ottimizzata pro- In figura B è semplicemente disegnato quello che è
prio per ottenere non solo bassa distorsione e buona li- l’aspetto esterno più normale dei contenitori di questo ti-
nearità, ma anche un’ampia gamma di variazione di re- po di diodi. La figura C riporta le conseguenze dirette
sistenza equivalente. della corrente che vien fatta passare attraverso il diodo
Nell’illustrazione qui riportata è schematizzato un po’ sul valore di resistenza che esso presenta ai segnali a ra-
tutto il complesso di caratteristiche di questo interessan- diofrequenza. Infine, in figura D, è rappresentato l’anda-
te dispositivo. In figura A è schematizzata la sua costru- mento dell’attenuazione che un tipico diodo PIN presenta
zione interna, da cui nasce la sua denominazione; esso è in funzione della tensione di polarizzazione applicatagli.
Nei disegni vediamo la costituzione interna di un diodo PIN (A), il suo aspetto
esterno (B), le conseguenze della corrente che vien fatta passare attraverso
il diodo sul valore che esso presenta ai segnali RF (C) e l’andamento
dell’attenuazione che il diodo PIN presenta in funzione della tensione
di polarizzazione applicatagli.
NL
10K de
O
1K
100 10
10 20
-
© 30
00)
î
B
I 10 100 DI 40
HA mA 0 2 4 6 8 10V
il potenziometro per comandare il livello controllo elettronico della temperatura e della portata d’aria, E’ destinata prevalentemente
alla saldatura e dissaldatura di componenti SMD, Può inoltre essere utilizzata per test d
di attenuazione può essere posto lontano
resistenza alla temperatura di circuiti e componenti per guaine termoretraibili, e per
a piacere dallo scatolino. dissaldature in genere. Dotata di pinza a vuoto per componenti SMD (consente di asportare
componenti guasti dal circuito stampato).
Caratteristiche: - Potenza max.: 50 W
Temperatura regolabile: da 50°G a 400°C
I CONNETTORI -
ta di massa sotto i BNC può portare un posizione SET) e leggere sul display la temperatura effetiva ottenuta sulla punta {interruttore in
posizione READ). Grande affidabilità e velocità di reazione agli sbalzi di temperatura.Precisione
altro punto di chiusura a massa per gli +/- 1%, Zero crossing. Fornita con saldatore modello TC24-50W, completo con punta Duratyp
stessi terminali). Due sottili cavetti isola- Caratteristiche: - Potenza max 50 Watt :
una discreta terra e forti emittenti in per la corrente alternata a RF, ma non
Michele Amato di Viareggio Onde Medie) funziona pure. per il segnale audio, che arriva alla
(LU) è il vincitore Dall’antenna arrivano le varie onde cuffia. L’antenna può essere costituita
di questo mese. radio captate, fra cui la bobina ed il da un filo conduttore qualsiasi, lungo
La sua radio a germanio gli condensatore variabile selezionano però 5-10 m; per la terra si può sfrut-
è valsa il premio in palio. una frequenza. tare un rubinetto dell’acqua (fredda).
COMPONENTI
C1 = condensatore variabile
300-500 pF max.
C2 = 4700 pF
DG1 = diodo al germanio
(0A70
o simile)
L1 = 80 spire avvolte su tubo
DG1 @ 30 mm (usare filo 0,5 mm
smaltato).
i,
ld
i
CUFFIA
‘I Î
A sinistra lo schema elettrico, a
destra il piano di montaggio della
mm a - |)
radio a galena. Il tutto è molto
7 Semplice: bastano 4 componenti. I
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 - Pag. 50
R1 = 100 Q
doppio deviatore a levetta 10/e:
FIe
S$1 =
LL P1 = pulsante N.C.
P2 = pulsante N.A. PSICHEDELICA
a
Vcecc = pila 9 V max
Lo schema che ci invia Christian Piro,
17 anni di Cernobbio (CO), è molto
semplice e si basa su due normali dispo-
sitivi come l’optoisolatore IC1 ed il triac
TESTER T1; il dispositivo è sostanzialmente pre-
visto per essere collegato direttamente
all’impianto stereo. Quando è presente
un segnale applicato ai terminali
d’ingresso di IC1, il led interno s’illumi-
na portando in conduzione il fototriac
esso pure interno, applicato ai terminali
d’uscita; praticamente l’uscita va in cor-
tocircuito, chiudendo così il collegamen-
to per il pilotaggio di gate di TI.
Anch’esso va in saturazione, cosicché il
carico applicato in uscita viene diretta-
mente alimentato dalla tensione alternata
=
di rete: in altre parole, le lampade si illu-
minano al ritmo del segnale audio.
La sensibilità del fotoaccoppiatore è
regolabile mediante il potenziometro R2.
di Siracusa ha realizzato un Le lampade collegate in uscita non devo-
Luigi Vinci, gate positivo che negativo, vuol dire che
semplice ma efficiente prova triac e SCR sottomano abbiamo un triac. no superare 700-800 W di assorbimen-
di grande utilità. Come si vede dallo Il pulsante P2 serve per diseccitare il to; bisogna però tener presente che, con
schema elettrico, l’identificazione del tiristore quando è in conduzione, in carico così elevato, T] deve essere mon-
tiristore sotto prova si basa sulla polariz- modo da poterlo provare con la polarità tato su un dissipatore di calore.
zazione positiva o negativa del gate, il invertita del gate. (Schema e componenti a pag. 52)
quale attraverso la resistenza di 100 ©,
limitatrice di corrente, è collegato ad una
batteria tramite l’invertitore di polarità
S]1. Con l’ausilio del tester, utilizzato
nella funzione di ohmmetro e nella por-
tatax 1
(nonché inserito con la polarità
opportuna) possiamo stabilire visiva-
mente se abbiamo a che fare con un SCR
o un triac, e se questi sono efficienti Per chi collabora
oppure no. Tutti i lettori sono invitati ad inviare un loro
Quando il pulsante P1 è aperto, inseren- progetto, semplice e inedito, che non
do il componente in prova, l’ohmmetro impieghi più di 15 componenti elettronici.
deve indicare resistenza infinita (condi- Le realizzazioni (una breve spiegazione,
zione questa che indica l’efficienza del qualche disegno, le generalità ed una foto
tiristore stesso). Chiudendo P1 polarizz- tessera dell'autore) devono essere inviate a
ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI 15066 GAVI
ziamo il gate positivamente o negativa- (AL): a tutti i partecipanti sarà spedito
mente, secondo la posizione di “S1”. un utile omaggio. Ogni mese il progetto
Se dall’ohmmetro riscontriamo che il migliore verrà pubblicato e premiato con
tiristore sotto prova entra in conduzione una utilissima confezione di prodotti Elto contenente:
_
zz
solo con gate positivo, significa che il saldatore Biwatt (a doppia potenza - 20 e 40 W - per
abbiamo a che fare con un SCR. raggiungere la temperatura di 320° o 420°),
Se invece entra in conduzione sia con una bomboletta d’aria compressa per eliminare sporco ed umidità
da singoli componenti, circuiti od apparecchiature elettroniche
e infine una boccetta di liquido disossidante per saldatura a stagno.
Ri =120 Q
E
R2 =10 kQ
{potenziometro lineare)
R3 = 330 Q IC1
IC1 = MOC 3040
T1 = BT136 (o equivalente R2 2
da 800 V -6 A)
LU
timer di tipo commerciale hanno prezzi piuttosto elevati
I
Francesco Miglio di Verona ci invia lo per cui si riesce ad avere tempi d’inter-
schema di un temporizzatore per tempi vento così lunghi, è dovuto al fatto che i
lunghi, da poter utilizzare per esempio due transistor sono collegati in configu-
come timer per luci scale, per bromogra- razione Darlington a collettore comune;
fi, ecc. Questo progetto, come si vede, ciò crea una impedenza d’ingresso molto
non utilizza circuiti integrati ed è molto elevata, di conseguenza il condensatore
semplice; i tempi che si possono rag- C1 sì scarica praticamente solo attraver-
giungere vanno da O a 15-20 minuti. so RI ed R2; se si vuole avere un tempo
Ecco come funziona. maggiore, è sufficiente aumentare la
Premendo il pulsante Pl il condensatore capacità di C1.
C1 si carica subito ed il relè si eccita Una volta che il condensatore sia scari-
contemporaneamente; la durata di tale co, il relè si diseccita, i suoi contatti
fenomeno è determinata essenzialmente ritornano nella posizione iniziale e il
dalla capacità C1 e dal valore resistivo ciclo può esser fatto ripartire.
che può assumere il potenziometro R2; La realizzazione può essere eseguita su
pertanto questo tempo si può variare a un qualsiasi supporto isolante; ideale è la
seconda delle proprie esigenze. Il motivo basetta millefori.
MARCUCCI
VO
R1 = 1000 QQ
R2 = 1 MQ (potenziometro
lineare)
R3 10 kQ
=
C1 = 1000 unF «16 V
TR1 = BC237 C
RL TR2 = 2N1711
D1 = 1N4004
RL = relè 12 V - 300 Q
P41 = pulsante N.A.
ha
i)
PRATICA CK
È
AI SUOI LETTORI
A
NC
e =>
==—_—
a
PER CONTO CORRENTE ——
—
Indicate sempre nella causale
Me
|
—
SARETE SODDISFATTI
(=
PRIMA E MEGLIO
i KA x AK > ZA ]
Nel 1895 Gugliemo Marconi
irasmetteva e riceveva a distanza i
primi
Quanta stradani radio codificati.
compiuto la radio
in questi suo! primi cento anni di vital
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1: indicazione grafica su come possono verificarsi dei picchi di sovratensione sui contatti del relè.
2: schema elementare di montaggio di un diodo zener per verificarne le modalità di comportamento,
cioè l’andamento della tensione in funzione della corrente.
pome
radioelettronica
i CB, gli hobbisti di
e comunque tutti
tecnici che lavorano con apparecchiature
i
cuito da noi messo a punto è il tipico
comportamento di un diodo zener, che
ora riepiloghiamo sinteticamente, rife-
del nostro dispositivo.
Esaminiamo lo schema elettrico com-
plessivo del circuito con cui è stata rea-
elettroniche, sanno bene (e spesso, pur- rendoci al semplice circuito di principio lizzata la funzione O.V.P., sigla che
troppo, a loro spese) che, se per un moti- col cui esame si inizia la trattazione teo- indica, con estrema sintesi, appunto la
vo qualsiasi salta l’alimentatore destina- rica. La tensione V applicata all’ingresso protezione contro le sovratensioni (come
to a far funzionare queste loro apparec- del circuito di prova sia di circa 20 V, e al solito, dall’inglese Over Voltage Pro-
chiature elettroniche, in genere capita collegata al potenziometro P (da 10 kQ) tection).
che ai morsetti di alimentazione si pre- per dosarne il valore più appropriato; il
senta una tensione di valore ben superio- diodo zener può essere da 12 V e lo stru-
re a quella nominale e normale. Ciò pro- mento M che serve per misurare la ten- IL CIRCUITO OVP
voca spesso danni all’apparato sotto ten- sione ai capi di R (resistenza di carico da
sione, e questi danni possono anche 1000 Q, per esempio) può essere un La nostra indagine parte da DZ1 ed R2,
essere estremamente costosi. Quando tester o DMM da 10 V f.s. Supponiamo sia perché abbiamo appena esaminato il
queste sovratensioni si verificano, è per- di partire con la nostra sperimentazione circuito attuatore, sia perché si tratta, a
ché è andato in corto qualcosa di impor- ponendo P tutto regolato verso il - (mini- prima vista, degli unici componenti
tante (in genere è il dispositivo in serie mo della tensione d’uscita), e poi di por- applicati all’uscita dell’alimentatore da
di potenza) nel circuito di stabilizzazio- tarlo lentamente verso il +; notiamo che, proteggere; in pratica, questi due compo-
ne. Un alimentatore in grado di fornire per un ampio tratto della regolazione, nenti costituiscono l’elemento palpatore
12 V stabilizzati parte da una tensione non succede niente, cioè non c’è alcuna della VM, cioè della tensione da monito-
alternata (secondario del trasformatore) indicazione da parte di M per il semplice rare. Se l’alimentatore è predisposto per
di 18 V come minimo; per effetto della motivo che il gradino di tensione oppo- avere in uscita lo stesso valore di DZ, e
rettificazione e del filtraggio questa ten- sto da DZ (12 V) non lascia passare cioè 12 V, in R2 non circola alcuna cor-
sione, una volta convertita in continua, alcuna corrente. Solo quando siamo in rente, cosicché il suo cursore, comunque
diventa di 25 V circa, sempre come prossimità appunto dei 12 V, M comin- sia posizionato, non ha localizzata alcu-
minimo. Quindi, alimentare un circuito
nato per funzionare a 12 V con 25 V non
cia ad indicare qualcosa perché è iniziato
il passaggio della corrente; l’andamento
na tensione:il circuito è a riposo. Se VM
sale, per quanto abbiamo precedentemente
è una cura molto raccomandabile: anche è comunque piuttosto brusco, come è esposto, ai capi di R2 si manifesta una
intuitivamente, il trattamento è facilmen- visualizzato dal grafico riportato nella tensione che, dal cursore ed attraverso R3,
te distruttivo. stessa figura. andrà a far innescare SCR.
Ecco il motivo per cui abbiamo pensato Riassumendo: questo semplice esperi- La corrente di conduzione del diodo
di proporre un dispositivo di protezione mento ha indicato che il diodo zener controllato al silicio eccita immediata-
obiettivamente un po’ complesso, ma lascia passare corrente solamente quan- mente il relè RL, il quale va ad apnre il
tale comunque da mettere ragionevol- do la tensione presente in circuito è contatto CR, posto direttamente in serie
mente al sicuro qualunque tipo di appa- superiore (anche se di poco) al suo valo- all’alimentazione a 220V dell’alimenta-
recchio da questo (tutto sommato) raro re di conduzione. Tenendo conto di que- tore da controllare: l’alimentatore non re
ma temibile evento. L’elemento base su sto, del resto noto, comportamento, pos- più alimentato e la VM cade a O V: 1
sw
cui fonda il suo ciclo di intervento il cir- siamo ora analizzare il funzionamento >»
e
stabilizzati guasti; la parte relativa al o O
:
circuito vero e proprio è quella racchiusa
entro la linea tratteggiata, che corrisponde
li @
à
vm
6
| ===
RETE
DLR
CI
FF
el
K
Div :
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D2
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— —«
COMPONENTI
R1 = 680 Q
R2 = 470 2 (trimmer)
R3 = 820 Q
R4 = 680 Q
R5=220-1W
C1 = 10.000 pF (ceramico)
C2 = 2200 uF - 16 V
(elettrolitico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
C4 0,1 pF - 250 V
= c.a.
SCR = C 106
D1 = D2 = 1N 4004
RETE
Ecco il prototipo
della protezione dalle sovratensioni
come da noi realizzato e collaudato.
ll montaggio è piuttosto semplice.
esso è posto in parallelo: la sua presenza viene ceduta istantaneamente quando controllo, provvedendo anche a [ar
ha la funzione, piuttosto importante, di CR si apre.
ELETTRONICA PRATICA - Gennaio 1997 -
Pag 57
PROTEZIONE DA S
segnalare la sua presenza dalla spia
DLV. Ora che dovremmo aver capito
tutto, possiamo finalmente costruircelo,
il nostro dispositivo di protezione.
Come spesso capita, del nostro circuito è
più lungo descriverne il funzionamento
che il montaggio il quale, seppure non
elementare, neanche presenta particolari
problemi di difficoltà.
È come al solito prevista una basetta a
circuito stampato, che contiribuisce a
rendere fattibile ed affidabile la realizza-
zione: ricordiamo fin d’ora che sulla
basetta sono presenti terminali e collega-
menti di rete a 220 Vcea; quindi, in fase
di controllo e messa a punto, si deve
usare particolare attenzione a dove si
mettono le dita.
Il montaggio si inizia dai pochi resistori
e dal ponticello in filo nudo di fronte ad
R2; si passa poi ai diodi, come al solito
rispettandone la polarità indicata dalla
striscia in colore sull’estremità da cui
esce il terminale di catodo.
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N 11 »
1986 -
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“ELETTRONICA
\ di esperienza ne
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ottocento pagii
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\ da realizzare
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a insegna
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il re
\
più comuni
\ costa in ed
‘ne ricevi uù
sala
“Sirumenti da labor
editoriale, riservata a &
a colori e in bianco e n
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Tester, dip meter, frequenzimeti
a numerosi altri progetti collaudati per costruire
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SAL cE 7
L’alimentatore switching fornisce il generatore di barre TV permette di ll misuratore di campi elettrostatici
in uscita 13 Vee con ben 3A. Leggero rimettere sesto geometria delle
in la consente di misurare questo fenomeno
@ compatto é ideale per gli apparati radio immagini sullo schermo televisivo. che puo danneggiare / circuiti. I progetto
di ogni tipo. I progetto é stato pubblicato I! progetto é stato pubblicato a febbraio é stato pubblicato a marzo a pag. 38.
a pag. 36. Lire 33.000. Lire 16.000 (escluso strumento).
a gennaio a pag. 20. Lire 78.000.
L’espansore stereofonico esalta l'effetto L'iniettore di segnali é un indispensabile ilcontagiri consente di controllare al
stereo, facendo sembrare due altoparlanti
i strumento che permetie di individuare meglio il funzionamento dei motori a
pit distanti tra loro di quanto non siano in guasti in apparecchi radio di ogni tipo. scoppio di auto e moto. |I progetto é stato
realta. il progetto é stato pubblicato a
febbraio a pag. 46. Lire 29.000.
Il progetto é stato pubblicato a maggio
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Il misuratore-di fughe RF La chiave a jack é utile Il provatelecomandi L’amplificatore lineare
consente di individuare guasti in svariate situazioni, dove permette di individuare se € capace di amplificare
o difetti di montaggio in bisogna attivare o bloccare il difetto di funzionamento i segnali pit’ deboli cosi da
apparecchi radio, segnalando dispositivi elettrici od va ricercato nel trasmettitore renderli nilevabili con tester
opportunamente la presenza elettronici di qualsiasi tipo. 0 nel ricevitore. od oscilloscopi. Lavora
della RF dove non dovrebbe La sicurezza del sistema é La segnalazione é fornita su una larga banda
essercl. molto elevata. da un led. di frequenze.
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ELETTRONIGCA PRATICA - Apne 1287 - == “a
CTRONIC NEWS
Spesso si mesce a rendere vano un
tentativo di scippo allontanando il PARLA!9 iL COM PUTER
malintenzionato con un urlo o con
qualunque altra reazione che, provocando I] computer che riconosce la voce ovve-
rumore, attiri |’attenzione di altre ro, in altri termini, ’interfaccia vocale
persone. Per una difesa di questo tipo fra uomo e macchina, da argomento di
& molto adatta una
sirena attivata dal ricerca quale era fino a pochi anni fa é
mancato contatto di un cavetto inserito diventato una realta commerciale.
in una piccola scatoletta (74x58x29 mm) In questo promettente settore non poteva
perfettamente nascondibile. Perché il mancare un nome come quello della
ALLARME tutto funzioni basta che l’ apparecchio IBM, con un prodotto che si pone in posi-
costituisca in qualche modo un zione di avanguardia. Da alcuni mesi esi-
ANTISCIPPO collegamento con l’oggetto da ste VoiceType Developers Toolkit nella
proteggere. Seil cavetto subisce un
brusco strappo suona una potentissima
sua versione 3.0, un potentissimo stru-
mento software per lo sviluppo di inter-
é
sirena da 120 dB e il suono di
in grado
continuare per tre ore. L’ oggetto é adatto
facce vocali in ambiente Windows 95.
Il pacchetto consente di integrare, in
ee
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per proteggere porte e accessi vari.
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applicazioni nuove e preesistenti, la gia
consolidata tecnologia IBM di nconosci-
MN
Via L. Landucci, 26 - Tel. 055/8363040). mento del parlato. Le potenziali applica-
consumo, non garantissero almeno una parita di durata. La verita é che, grazie al
progressi tecnologici, nei led sono notevolmente aumentate sia la
la vita media che
resistenza alle condizioni estreme di temperatura e di umidita. Va inoltre aggiunta
Velevata affidabilita di funzionamento: mentre infatti con le lampadine tradizionali la
luce di un semaforo é ottenuta con un solo elemento, con led viene installata una
matrice composta da ben 600 diodi. Questo significa che, mentre il guasto o I’atto
teppistico pu mettere fuori uso in un colpo solo il semaforo, é assai difficile che
molti led possano essere sabotati oppure si guastino simultaneamente
al punto da compromettere 1’efficacia della segnalazione. Dunque ci sono tutti gli
elementi per rendere
se per ora é
il led la tecnologia vincente per i semafori del futuro, anche
economicamente conveniente solo per la luce rossa, che peraltro é quella
mediamente pit accesa. Ricerca Hewlett Packard.
La Hewlett Packard ha
recentemente prodotto dei led
al fosturo di gallio, indio e alluminio
la cui efficienza Juminosa é
aumentata da 1 a 25 lumen/watt
in 25 anni.
destinate
le
facilmente
ai
giuste dimensioni e la massima precisione nel taglio delle basette
circuiti stampati. La profondita di taglio arriva fino a 4 mm nelle materie
plastiche e fino a circa 1,5 mm nei metalli. Il motore, funzionante a 220 V e dotato
di una potenza di 85 W,
funzionamento é
é
garantito per 1000 ore.
di
conforme alle norme
Il piano di lavoro,
il
sicurezza VDE ed suo
dotato di morsetto per
fissare i pezzi e di niferimenti angolari, misura 160x160 mm. Volendo utilizzare
l’attrezzo peril legno é possibile ricavare dei pezzi con spessore fino a 10 mm.
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qualunque tipo di dato, ormai alla portata di chiunque possieda un personal
@
MISURA LE FUGHE
DI RADIOFREQUENZA
Uno strumento che ci
segnala la presenza e
l’intensita di campi a
dovrebbero
RF
in
zone dove non
esserci, consentendo
quindi di individuare
guasti o difetti
di montaggio.
i
comes
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 6
Ecco
il
prototipo completo del nostro
strumento, come da
noi realizzato
e collaudato. La scatola utilizzata
é una Teko in alluminio 14x7x4 cm.
RF eventualmente proveniente da qual- viene applicata ad IC1 (per Ia necessaria pieno, e in modo simmetrico, tutt ..
ia
che punto del nostro impianto trasmit- amplificazione) e pit. precisamente fra il tensione di alimentazione. Questa '
tente e la applica al terminale d’ingresso piedino 2 (attraverso J2) ed il piedino 3 sione viene misurata dal microas o
del dispositivo (1); ’ingresso é forzato a (attraverso D1); il valore di R1 é quello metro collegato anch’esso in usecita: im
i"
(F-G). A: tipo con avvolgimento a ni-
do d’ape; B: tipo con avvolgimento a
spire affiancate; C: tipo a scatoletta;
D: tipo V K200 su nucleo in ferrite;
E: tipo a goccia (codice valori a
punti in colore); F: simbolo grafico
per avvolgimento senza nucleo ma-
gnetico; G: simbolo grafico per av-
volgimento con nuclee magnetico.
gspecifico.
ELETTRONICA PRATICA
- April e 1997 - Pag. 8
DI RADIOFREQUENZA a ny ED, ELETTRONICA DIDATTICA
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altre parole, la RF d’ingresso trasformata concorrono alcuni componenti e moda- Pagamento in gno
a! fieev
in corrente continua da D] viene ampli- lita di montaggio che esulano dalla pura CATALOGO IN ON!
ficata da IC] e, attraverso la regolazione e semplice basetta a circuito stampato, Se nicerchi component o strumen? mon ores \
Questa Dagme scrivic
di R5, raggiunge lo strumento che forni- cosicché del montaggio complessivo fa 0 invia un fax al numerg 039992010
10 mV per divisione.
della quale si pud ricordare che D1 deve sulla falsariga del nostro disegno.
i
ot
“= ~- Base dei tempi: da 50 mS
Si montano prima i resistori, le due
i
essere al germanio per via del suo basso a 0,5 uS per divisione.
Schermo 3x5 con retico!o.
valore di soglia di conduzione; tipi induttanze di blocco ed il ponticello in 220V 4,5 Kg.
filo nudo che é presso lo zoccolo da inte- Manuale italiano.
migliori dal punto di vista della sensibi-
in
[OFFERTA
lita che se ne puo ottenere sarebbero grato, esso pure da sistemare in questa MULTIMETRO DIGITALE con
quelli per mixer UHF. II circuito é ali- fase (€ un 8 pins); poi si passa ai vari display pieghevole £ 87.000
mentato da una piletta da 9 V, dato che
consumo é bassissimo e saltuario (perd
il condensatori, due dei quali sono elettro-
litici e vanno quindi montati rispettando
Oltre alla misura di tensioni e correnti con-
tinue e alternate é possibile misurare
i
40°C A 1000°C
Si pud ancora far notare la presenza di cui polarita é contrassegnata da una stri- Il
display pud ruotare da 0° a 70° mentre
digits sono alti 25mm.
C5 2 C6 allo scopo di rendere freddo (in scia in colore sul corpo, in genere di Per la misura della temperatura é inclusa
guanto rferito al comune) il riferimento vetro, nei pressi del terminale di catodo; Ja sonda K probe.
di segnale d’ingresso e d’uscita, mentre é consigliabile mantenere il corpo del MULTIMETRO DIGITALE con misure di: DCV, ACV, DCA
C7 assicura che in uscita da IC] non sia diodo un po’ sollevato rispetto al piano ohm, cicalino per prova continuita, temperatura. £ 45.000
rimasto alcun residuo di segnale a RF. della basetta in modo che i terminali MULTIMETRO DIGITALE con misure di: DCV - ACV DCA -
che sono stati chiariti un po’ tutti gli possano meglio dissipare il calore della resistenze - guadagno transistors. £ 30.000
tti circuitali, andiamo ad occuparci saldatura, che va eseguita rapidamente. OFFERTE COMPONENTI
s pratica realizzazione del nostro Cinque terminali ad occhiello per anco-
satore. rarvi il cablaggio esterno completano la
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sliders, trimmer.£ 100.000
Gli 150 trimmer m. £. 20.000
in cui effettuare le misure di controllo (poi approfondite nel testo). 1
motorino 9 Vcc £ 10.000 60 sliders m. £ 15.000
50 potenziometri m. £ 15.000 - finecorsa 5A 250V £ 2.500 1
25
fusibili misti £ 3.000 - breadboard con minuterie £ 20.000
1
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vecchio.
KIT
4
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fo Meccanismo quarzo
funzionante con una bat-
al
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2.
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ll circuito stampato e qui visto dal lato Piano di montaggio delia basetta
rame, nelle sue dimensioni reali. contenente tutti
i componenti deilo
La realizzazione é piuttosto semplice. schema, vale a dire il circuito completo.
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ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 10
MISURA LE FUGHE
Di RADIOFREQUENZA
mite due colonnette filettate di altezza che pud provocare TVI (interferenze alle
opportuna (dovrebbero essere di 12+15 TV). Naturalmente, € comprensibile che
mm) si piazza la basetta con uno dei Ja distanza fra sensore ed element
bordi lunghi a contatto col] lato piccolo controllo rivesta la sua importanza: sta .
del coperchio su cui é la boccola; infine noi fare quel po’ di pratica che con-
di
ci
Nel mondo
LE VIDEORIPRESE
dei
segnali on passi da gigante il trattamento
DiC
zione delle immagini, cioé la capacita di
dei segnali digitali sta invadendo
digitali é entrata da poco riprodurre i dettagli dei soggetti ripresi.
anche la ormai tutti settori dell’elettronica, sia
1
Applicando impulsi elettrici ai sensori le
cariche elettriche vengono fatte scorrere
tempo professionale che di consumo: mancava
videocamera. La resa delle ancora da “digitalizzare” la videoripresa. da un pixel all’altro: in questo modo
immagini ottima,
la duplicazione non
é Da meno di un anno anche questa tecno-
logia é diventata una realta: dopo
DAT, CD, DCC, MC del
le sigle
settore audio,
avviene la scansione per righe
dell’immagine, cioé con i diversi valori
di tensione viene composto il segnale
sui cataloghi si trova oggi anche DV, televisivo in uscita da ciascuna riga.
comporta alcun problema cioé Digital Video. L’immagine inqua-
i
e anche risultati del drata da qualunque moderna telecamera
viene focalizzata, mediante |’ obiettivo, IMMAGINI PERFETTE
montaggio post-produzione su un sensore costituito da una serie di
sono di elevatissimo componenti a semiconduttore montati su Nelle videocamere tradizionali questo
livello. un unico integrato e chiamati CCD, ini- segnale, anche se originato da elementi
ziali di Charge Coupled Device (disposi- “discreti”, & di tipo analogico, cioé ripro-
tivo ad accoppiamento di carica). duce con continuita ]’intensita luminosa
Ciascuno di questi elementi & sensibile di ogni riga dell’immagine. E proprio a
1: la Cassette Memory é un alla luce e si comporta anche come con- questo punto dell’elaborazione del
microchip da 4 kilobyte incorporato densatore, accumulando una quantita di segnale che interviene la differenza fon-
nelle videocassette digitali Sony, carica elettrica proporzionale all’inten- damentale fra segnale analogico e digita-
che memorizza tutte le informazioni sita della porzione dell’immagine che le, con tutti vantaggi del secondo ter-
1 in
relative ad una o piu riprese ricade su di esso. Per registrare il colore mini di qualita. Un segnale continuo é
effettuate: data, ora e posizione i dispositivi sono di tre tipi, clascuno infatti soggetto a vari tipi di disturbi
delPinizio della registrazione sensibile ad uno dei tre colori primari quali ramore e distorsioni, che non solo
rispetto al contatore del nastro. (rosso, verde, blu). si propagano nella duplicazione della
L’immagine viene cosi trasformata in un ripresa da un apparecchio all’altro, ma
2: questo apparecchio DV é molto mosaico, dove ciascun elemento é nella duplicazione aumentano anche e
piu di un videoregistratore, perché memorizzato nel valore di tensione elet- quindi provocano un degrado del segna-
permette di realizzare montaggi trica de] microcondensatore. Questo le. Nel caso digitale ciascuno degli
video di elevata precisione, grazie valore si chiama pixel e lo stesso termi- impulsi in uscita dal sensore a CCD &
alla lettura delle informazioni ne viene spesso usato nei cataloghi per rappresentato da un valore binario
registrate sui nastri digitali, e di indicare anche i]singolo elemento CCD.
I sensori hanno una superficie di circa
mediante un convertitore analogico/digi-
tale. Ciascun impulso diventa cioé una
effettuare elaborazioni di
montaggio su 10 quadri televisivi un centimetro quadrato e contengono sequenza di bit, cioé impulsi di tensione
mediamente mezzo milione di pixel. che possono assumere solo due livelli,
contemporaneamente. Oltre alle
funzioni video, permette Maggiore é il numero di CCD (ovvero corrispondenti alle cifre binarie 0 1.
Nel campo della videoregistrazione que-
linserimento preciso di colonne pixel) in un sensore, pill alta é la defini-
sonore stereofoniche ed é dotato
sia di ingresso che di uscita
digitali.
Snes
Peo
Ut ~:-" 1 eel
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 12
L’ ELETTRONICA
‘i CIRCUITI DI CIRCUITO DI
6)
-*
CONVERTITORE COMPOSIZIONE COMPRESSIONE
rg
_|
CIRCUITO
INTERPOLATORE
SEGNALE VIDEO |
ANALOGICO STANDARD ys NASTRO
/
INTERFACCIA DI
USCITA DIGITALE
USCITA ANALOGICA
ANTIFURTO
LA CHIAVE
INTELLIGENTE
E un circuito che fa scattare un microrelé quando
nell’‘apposita presa viene inserito lo spinotto in
dotazione, all’interno del quale c’é un particolare
componente che viene riconosciuto dal dispositivo.
Ecco
il
prototipo della chiave
intelligente come da noi realizzato
e collaudato. Il circuito contiene
numerosi componenti ma il
montaggio non é affatto critico.
-
:
@)
Ow] IS
R1
=7 R2
IC1 x RB
C4
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11
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a 1
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8 12
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EE — =
i.
+13 +
fe
aes
C7 c8
C5
C
1D —_s =—
—
INTELLIGENTE
DETECTORS
ponticello in filo nudo tra i punti Xe A
- Cercametalli -
Mod.
GEMINI 3 Lit.1.250.000
quindi tutti gli altri. Separiamo i compo-
FX3 Lit. 1.100.000
Z nenti polarizzati in modo da poterne con-
sul —_Lit.1.300.000
GOLD B.
trollare i] senso d’inserimento piano di CZ5 Lit, 1.730.000
montaggio. L’unica avvertenza é quella di
CZ6 Lit. 1.850.000
+]; Ci posizionare la presa P per il jack, diretta-
ee
IMPULSE —Lit.2.070.000
mente sulla basetta, in quanto la lunghez- (Z20 Li.2.400.000
za degli eventuali fili di collegamento
impedirebbeal circuito di oscillare.
Per la taratura occorre procedere nel
seguente modo: alimentiamo il circuito WHITES
con ]2 Vcc, inseriamo nella presa lo spi- CLASSIC 1 Lit. 450.000
te inserito nella chiavetta, che il circuito notto contenente il quarzo e agiamo sul CLASSIC 2 Lit. 600.000
deve riconoscere per far scattare il relé,
non @, come spesso in dispositivi simili,
trimmer T
illumina.
finché i] relé scatta ed il led si
4900
CLASSIC3
DI PRO
Lit.
Lit.
800.000
1.300.000
una resistenza, bensi un quarzo, molto Disinserendo lo spinotto il relé deve tor- 5900 DI PRO Lit. 1.700.000
pit efficace in termini di sicurezza. Que- nare a riposo ed il led spegnersi. 6000 DI PRO Lit. 1.800.000
sto componente deve avere valore com- In questo modo ognuno di noi pud adat- SPECTRUM Lit. 2.000.000
preso tra 30 e 100 kHz: se la frequenza € tare il proprio circuito al valore di fre- TM 808 Lit. 1.800.000
compresa tra 30 e 50 kHz (come nel quenza scelto per il quarzo, che costitui- Tutti i
modelli ed i
relativi accessor
caso del nostro prototipo in cui il quarzo sce l’elemento segreto del circuito, quel-
lo che solo noi dobbiamo sapere. sono disponibili pronta consegna.
é da 32,768 kHz) occorre realizzare un
Vendita diretta a domicilio in tutta
la
Italia tramite nostro corriere.
Lo zener Z si monta con fascetta indica
che il catodo rivolta verso
Spese di trasporto + assicurazione +
Pangolo della basetta.
contrassegno = Lit. 30.000 fisse
(anche
fotocopia) 2 in
CHW See
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Lape dees
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a5
(GAP. cemeoes ore te . Citta...
cod. fise:/P. IVA ..2:c22000...0:- :
sy
Collegando la spina dell’elettrodomestico al nostro dispositivo e premendo |’apposito pulsante
avvengono le seguenti segnalazioni: se
tutto VA BENE si accende un LED VER- CARATTERISTICHE TECNICHE:
DE,
se invece vi € una DISPERSIONE
superiorea 1mA! unLED ROSSO LAM- ALIMENTAZIONE: BATTERIA 9V
FE (5/A, segnalando la pericolosita ela
SENSIBILITA: imA
L. 24. 000 necessita di un controllo. Pud essere
inserito nel contenitore plastico LP452
insieme alla batteria ed eventuale presa.
SEGN. OK: LED VERDE
SEGN. PERICOLO: LED ROSSO LAMP.
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GE-SESTRI P. EMME EL. Via Leoncavallo.45 Te!.010/628789 LUCCA S.ANNA COMEL Via Pisana,405 Tel.0583/587452 CATANIA R.C.L. Via Novara, 13 a Tel.095/447170
IMPERIA INTEL Via Doti.Armelio,51 Tet.0183/274266 MONTEVAR.(AR) MAARUBINI L. V.Moschetta,46 Tel.055/982294 MAZARA 0.V.(TP) MARINO M. C.so A.Diaz,82 Tel.0923/943709
IMPERIA S.B.1. EL. Via XXV Aprile,122 Tel.0183/24988 PISA EL.ETRUAIA Via S.Michele.37 Tel.050/571050 MESSINA CALABRO’ Viale Europa.83/G —Tel.090/2936105
LA SPEZIA VALR.T. Vile Wtalia,675 Tel.0187/509768 PISA ELEPOINT Via E.Fermi.10 a Tel.050/44365 PALERMO EL.AGRO' Via Agrigento,16/F Tel.091/6254300
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CASTELL.ZA (VA) CRESPI G. V.le Lombardia,59 Tel.0331/503023 ANCONA EL.FITTINGS Via |
Maggio,2 —-Tel.071/804018
COCOUIO S.A.(VA)SEAN Via P.Melatti.8 Tel.0332/700184 CIVITANOVA (MC) GEN.RIC.EL. V. De Amicis,53/G Tel.0733/814254
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ROMA CASCIOLI E. V. Appia N. 250/A Tel.06/7011906
MILANO MONEGO R. Via Mussi,15 Tel.02/3490052
MILANO RADIO FORNIT.L. Vile Lazio,5 Tel.02/55184356 ROMA 0.C.E. Via G.Pontano,6 Tel.06/86802513
MILANO SICE & C. P.zza Tito Imperat.8 Tel.02/5461157 ROMA F. DI FILIPPO V.0.Frassini,42 Tel.06/23232914
MILANO STOCK RADIO Via Castaldi.20 Tel.02/2049831 ROMA GAMAR Via 0.Tardini,9/+7 Tel.06/66016997
MONZA (MI) EL.MDNZESE Via A.Visconti,37 Tel.039/2302194 ROMA GB ELETTR. Via Sorrento,2 Tel.06/273759
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TORRAZZA C.(PV) IPER Bric Market Via Emilia,47 Tel.0383/367444 ROMA R.T.R. Via Gubbio.44 Tel.06/7824204
TRADATE (VA) C.P.M. Vis Manzoni,8 Tel.0331/841330 ROMA TELEOMNIA P.zza Acilia,3/c Tel.06/86325851
SORA (FR) CAPOCCIA V.Lungot.Mazzini,85 Tel.0776/833423
VARESE F.LLI VILLA Ya Magenta.3 Tel.0332/232042
VARESE SEAN Via Frattin| 2 Tal.0332/284258 TIVOLI (RM) EMILI G. V.le Tomei,95 Tel.0774/22664
VIGEVANO (PV) ERRESSE EL. Via Bercleda,28 Tel.0381/75078 VELLETRI (RM) COLASANTI Via Lata,287 Tel.06/9634765
LAMPADA D’‘EMERGENZA
AUTOMATICA
punto luce alfernativo, che si accende
Un
_automaticamente quando una lampada si
fulmina.
E utile dispositivo di sicurezza per situazioni in cui
un
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 20
] fatto che una lampada elettrica, spe- li triac T1 fa accendere
cialmente se ad incandescenza, possa la lampada d’emergenza
guastarsi (bruciarsi, interrompersi 0 ful- quando entra
minarsi che dir si voglia) non @ poi un inconduzione. Le grosse
fatto cosi strano e, in generale, cosi resistenze R2-R3 devono
grave; ci sono pero dei casi in cui I’ inci- sopportare una potenza
dente pud provocare disagi anche note- di 2 W.
voli. I] dover affannarsi a cercare (maga-
ri al buio) una lampada di scorta che non
si trova mai puo essere irrilevante ma la
mancanza d’illuminazione in certi
ambienti, in cui per esempio si compio-
no determinate operazioni, puod anche
avere conseguenze indesiderabili.
Comundque sia il problema dell’ illumina-
zione ambientale, banale o meno, il
cuito che qui presentiamo, oltre ad inter-
cir-
E LE LAMPADINE
Per l’esame dello schema elettrico, par- 4, secondo due bracci collegati poi in 216,8 V producono la
stessa luce.
tiamo direttamente dalla lampada princi- parallelo ma con polarita invertita (si La debole caduta cosi provocata serve a
pale (quella cioé che si vuole, nel caso, dice in antiparallelo): quindi la serie pilotare il circuito che comanda |’accen-
sostituire), indicata con LP; essa viene D1+=D4 lascia passare le semionde nega- sione della lampada di emergenza (LE).
accesa quasi direttamente dalla tensione tive, la serie D5+D8 quelle positive. Qualcuno pud chiedersi perché, per otte-
di rete, con un estremo che va ad una Ma a cosa servono questi diodi? nere pochi volt di caduta, invece di 8
fase attraverso F1, fusibile di sicurezza, La loro presenza, in numero di 4 per diodi non é stato messo un semplice
ed SI, interruttore di accensione, e con ramo, provoca una caduta di tensione resistore; il motivo sta... nella legge di
l’altro estremo che si chiude sull’altra
fase passando attraverso 8 diodi al sili-
si
che si aggira sui 3,2 V che vengono a
mancare alla lampada, ma che costitui-
Ohm. Molto semplicemente, con la solu-
zione resistiva la tensione disponibile
cio. Questi diodi sono posti in serie a 4a scono una mancanza irrilevante: 220 V o >>>>
»7
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 27
® 1p
ai | 5
G3
L
ad[
2
|
Schema elettrico complessivo del dispositivo per lampada di emergenza;
da segnalare che tutte le parti del circuito sono sottoposte a tensione
|
FI di rete, il che richiede una notevole prudenza in fase di manipolazione
del montaggio.
|
L
| R2
||
|
——
Per ordinare
RETE
basetta e componenti
codice 2EP49/
vedere a pag, 35
m) F-
-
Ci = 10.000 pF - 400 V (mylar) conduzione, quindi chiuso come fosse
C2 = 220 16 V (elettrolitico) stampati é corre-
pF
un interruttore, intanto che il led DL dato di un pie-
C3 = 22.000 pF - 1000 V (mylar) resta acceso; cid fa si che al pin 6 di FA ghevole, ricca-
C4 = 22.000 pF - 1000 V (mylar) ci sia una tensione talmente bassa da non mente illustrato,
C5 = 0,1 pF - 1000 V (mylar) consentire l’innesco del triac che é in in cui sono elen-
DC = diac uscita dal nostro circuito. In conclusio- cate tutte le ope-
razioni pratiche per la preparazione
T1 = triac BTA 08/700 B ne, LE resta spenta. Supponiamo che ora del circuito. Il suo prezzo, compren-
FA = fotoaccoppiatore K3020 P capiti l’incidente, cioé che LP bruci, sivo delle spese di spedizione, é di
(Telefunken) interrompendosi; nei diodi non circola L. 21.000. Le richieste debbono es-
D1=D8 = 1N4004 (fino 1A); pit corrente, quindi non si verifica pit la sere fatte inviando l'importo citato
1N5404 (fino a 3A) caduta di 3,2 V: D9 non pud pit fornire a: STOCK RADIO - 20124 MILANO -
Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049831} a
DS = 1N4004 quella tensione che, entro i! fotoaccop- mezzo vaglia postale, assegno ban-
Fi=F2=3A piatore, manteneva acceso 11 led e in cario o conto corrente postale n.
LP/LE = vedi testo
$1 = interruttore accensione
conduzione
il fototriac che
si apre. >»>>»>
46013207.
| DIODI Senza tanti preamboli, per dimo-
LAMPADA
NON CONOSCONO
strare che quanto asserito nel tito-
lo é vero, riferiamoci al semplice
D’EMERGENZA
LA LEGGE
circuito qui riportato in figura.
Supponiamo, a titolo di esempio,
AUTOMATICA
che la tensione V applicata sia
di
DI OHM 100 V, e che il valore di R sia 200 Di conseguenza, attraverso R2-R3 ed il
Q; la legge di Ohm ci dice che diac, Tl pud ora venir pilotato in condu-
(trascurando la caduta di tensione zione, facendo cosi accendere la lampa-
sul diodo) la corrente che attra- da di emergenza. Questa commutazione
versa il circuito é di 0,5 A, essen- di stato ha richiesto qui un po’ di tempo
do questo il risultato di 1 = V/R =
per descriverla, ma in pratica si verifica
100/200. in un tempo impercettibile, senz’altro
Questo, inevitabilmente, é il valore inferiore all’inerzia termica della lampa-
indicatoci anche dall’amperometro da. La presenza di C3 e C4 fa appunto si
A. Contemporaneamente, il volt-
metro V misura, ai capi di D, una
che non si verifichi sfarfallio sull’ attacco
della luce emessa da LE.
tensione di 0,8 V (cioé leggermente
superiore alla soglia minima di
Invece C5-R4 servono a sopprimere
eventuali disturbi a RF che il triac pud
gli
conduzione di una giunzione PN). facilmente emettere in funzionamento
Allora, sempre rifacendoci alla su correnti elevate.
legge di Ohm: r = V/A = 0,8/0,5 = Nient’altro resta, se non passare a rea-
1,6 Q. Questa r é la resistenza in- lizzare il nostro dispositivo.
terna del nostro diodo e sin qui
tutto é regolare. Supponiamo ora
di sostituire a R un resistore da 20 LUCE DI SCORTA
Qa cui corrisponde una corrente
I = V/R = 100/20 = 5 A; e infatti Il montaggio su una comoda basetta a
l’amperometro ci da una lettura circuito stampato é sempre consigliabile
appena inferiore a 5. Andiamo poi in quanto, oltre a consentire un aspetto
a vedere cosa misura ora il volt- ben ordinato e quasi professionale, for-
metro: gli 0,8 V di prima sono ri- nisce le migliori garanzie di funziona-
masti quasi inalterati, ma al massi- mento al primo colpo. Possiamo comin-
mo possono esser diventati 0,9 V; ciare dai resistori, per poi montare lo
questo significa che ora la resi- zoccolo per IC] ed i due portafusibili,
stenza del diodo é diventata: r = tutti Componenti senza problemi di
VAI = 0,9/5 = 0,18 Q. Cid dimostra inserzione.
Gli 8 diodipresenti nel circuito e conferma che il diodo rappresen- Si passa poi a montare 9 diodi, rispet-
1
assicurano una caduta di ta una resistenza assolutamente tandone accuratamente le polarita indi-
tensione che rimane costante variabile con la corrente, mentre cate dalla fascetta in colore che contras-
al variare del carico. la tensione di soglia ha una varia- segna l’estremita-catodo. Fra conden- 1
WW
R
A» presentano una len- riportato sulla custodia. I] triac va
—
segno
sione di soglia di piazzato in modo che la faccia su cui é
conduzione compre- stampigliata la siglatura sia rivolta verso
~
ls R
sa fra 0,3 0,4 V,
@
ae
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ee
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,
in
7
suoni e musica ai massimi livelli di fedelta. Scopriamo teoricamente pratica Cap. Prov
le valvole in tutte le loro forme, caratteristiche ed applicazioni. =
oii
ta ELP
STRUMENTI
|
no controllo. altro. In parole povere, il nostro circuito 300 e 400 MHz, quindi sia T!
Allora, ponendo il piccolo trasmettitore non é in grado di rilevare la regolare pre- devono essere di tipo adatto per
nelle immediate vicinanze della sonda senza dei codici personali (ci vorrebbe Lo stadio relativo a Tl é leggerment<
che fa parte del nostro dispositivo di una circuiteria ben pill complessa e labo-
prova e premendo il pulsante del teleco-
mando, se il trasmettitore irradia regolar-
riosa), bensi indica solamente |’emissio-
ne di energia a RF: ma questo é in gene-
sta a banda larga appunto sino alle
sul collettore il carico misto (Re
@
mente vediamo illuminarsi il led dello re quanto serve. un’impedenzina di tipo RFC) appent
strumento. Occorre qui precisare che Ora che é stato presentato 1] tipo di pre-
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1997 - Pag. 27
ee |
|
|
, 5:
==
C3
| JI
|
= |
| |
Rl : D6 6
ae
i
:
: = .
9V
: |
| R2 [. R6 l
Pe
a1
Te
|
coy myc
Schema elettrico del dispositivo prova telecomando; da notare che, per casi
particolari, ¢ anche previsto ’impiego di una piccola antenna
a
stilo (AS) a lunghezza regolabile.
COMPONENTI
Ri = 56 kQ C2 = 820 pF (ceramico) Ti = BFR91
R2 = 27 kQ C3 = 2200 pF (ceramico) T2 = BC177
R3 = 220 Q C4 = 100 pF-16 V DG = diodo al germanio
R4 = 18 Q (elettrolitico) per UHF
R5 = 120 kQ C5 = 10000 pF (ceramico) DL = LED
RG = 1000 Q J1 = 100 pH RFC PF = PP = pulsante
C1 = 82 pF (ceramico) L = (vedi testo) normalmente aperto
|
a circuito stampato, cui
realizzazione deve essere fatta
la lato rame nelle sue dimensioni reali.
La realizzazione é alla portata
td
i
ay
con molta cura. di tutti.
g
PE
.
RS Cin h
oF p6 oO
Na
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4
J Le
<a
b Ss
|
fey
©
ale| R28 .
o WOR
C2 2
2
0 & 3 Oo
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 28
CERCA IL GUASTO NEI RADIOCOMANDI
La scatola in plastica in cui
inseriamo
il circuito deve essere
rettangolare, di forma allungata per
una migliore praticita d’impiego.
due pulsanti ed il led devono
1
| PULSANTI
molto elevate, per quanto riguarda sia i il circuito nella sua completezza; da occorre quindi un’accurata raschiatura
componenti da usare sia il modo di mon- quanto sopra indicato, la versione a cir- nei pressi del corpo vero e proprio, altri-
tarli. Quindi reofori cortissimi, condensa- cuito stampato secondo la nostra dispo- menti il reoforo entra nel foro del circui-
tori ceramici, cura particolare nel mon- sizione € quanto mai di rigore. to stampato. ma non si
salda.
taggio dei transistor ‘“‘a pasticca” e simili.
Per quanto rguarda (nel nostro caso spe-
Si comincia col piazzare tutti i resistori
ed vari condensatori ceramici; poi si
1
va
DG inserito a fondo, ma occorre sal-
darlo con molta rapidita, per evitarne
cifico) DG, un tipo al germanio per UHF, pud montare C4 che, essendo elettroliti- danneggiamenti termici (sarebbe consi-
non é pill di facile reperibilita: i modelli
pil comuni sono meno sensibili.
co, va infilato controllandone lapolarita
indicata. Per J] c’é solo da fare attenzio-
gliabile una pinza a molla con i becchi
appuntiti, con cui tener serrato il termi-
Dopo questi doverosi chiarimenti, pas- ne che certi tipi hanno Jo smalto che fini- nale vicino al corpo in vetro in fase di
siamoalla solita basetta su cui é montato sce spesso all’inizio del terminale; saldatura). Si montano poi i transistor;
IL TRANSISTOR BFR 91
Si tratta di un importante esponente della famiglia dei quenza alla quale il guadagno diventa pari ad I (rife-
transistor nati per funzionare a frequenze veramente rendosi al montaggio ad emettitore comune).
alte; esso infatti consente di arrivare ad operare sin L’impiego classico di questo dispositivo € negli stadi
nella banda SHF (cioé super high frequency) ed ha una preamplificatori d’ingresso degli apparecchi per radio-
Jrequenza di taglio di 5000 MHz, ovvero 5 GHz. comunicazioni, fino a 1,3+2 GHz almeno.
Precisiamo che s’intende per frequenza di taglio fr il La sua forma é quella di una pastiglietta nera con tre
prodotto tra guadagno e larghezza di banda di un tran- alette che costituiscono i terminali, come indicate nella
sistor; praticamente questo valore corrisponde alla fre- illustrazione riportata qui sotto.
Occorre fare attenzione, all’atto dell’acquisto, perché
la piedinatura puo avere due disposizioni diverse: ecco
perché, nella figura, sono disegnati sia il tipo A che il
tipo B. Nel nostro protolipo é stata impiegata una ver-
sione con piedinatura di tipo B.
E importante comunque informarsi prima, in quanto un
errato montaggio impedisce quanto meno
mento del dispositivo montata invertito.
il
funziona-
Le principali caratteristiche del BFR 91 sono breve-
mente riportate qui di seguito:
Vebo = 15 V; VecO = 12 V; potenza = 0,18 W; Hfe
(beta) = 25 min.; Ic max = 30 mA; guadagno = 16 dB;
fr = 5 GHz.
e € 5 c
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ANNO 297 eC ¥
DICEMBRE 996 -N tye
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\ di esperienza ne
\ Velettronica. Cc
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segreto di questo prezioso strumento.
i
SeloO>
5) iAll ir1Uae
fi
Un dispositivo
estremamente facile da
: If nmviv
tensione alternata
potenza di 160 W e
a 220 V con una
predisposto per lo
spegnimento automatico nel caso in cui
installare permette di l’assorbimento raggiunga il valore di
utilizzare in automobile, picco di 350 W.
L’ apparecchio ha piccole dimensioni
sfruttando la tensione a 12 (40x142x100 mm), e quindi non crea
volt della batteria, piccole alcun problema di spazio, ed @ dotato di
una presa da accendisigari per la connes-
a 220 V
apparecchiaturealternata. sione alla tensione a 12 V della batteria.
unzionanti in Le uniche raccomandazioni per suo il
== — —
———S SSS —]
uso sono quella di accenderlo solo dopo
aver collegato all’apposita presa |’ appa-
recchio funzionante in alternata e quella
di farlo funzionare mediamente per circa
un quarto d’ora per ogni ora, in modo da
evitare un sOvraconsumo nella batteria
inverter é costituito da un dell’ auto.
1-2: Pinstallazione dell’apparecchio 3: un
circuito oscillatore alimentato dalla L’apparecchio & comunque dotato di un
é semplicissima perché prevede
soltanto la connessione alla presa tensione continua in
ingresso.
il
L’uscita dell’oscillatore, per
sistema di protezione automatica della
scarica della batteria, che ne interrompe
dell’'accendisigari mediante
Papposito spinotto. L’unica tramite di adeguati componenti, il funzionamento quando la
tensione di
raccomandazione é quella
di accenderlo solo dopo aver
innesca ilfunzionamento
di un raddrizzatore controllato
quest’ ultima raggiunge il livello di 10,5
volt, con una tolleranza massima che
al silicio (SCR). non supera mezzo volt.
connesso l'utilizzatore. Esistono inoltre una protezione per
inversioni accidentali di polarita, realiz-
© zata con fusibile, ed un’altra che inter-
rompe l’apparecchio se Ja temperatura
OSCILLATORE
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Hee
@ Vin
aC
fe
ges = 0,25 Vpp
max
Lavora su una larga banda di frequenze.
‘
—
@ Guadagno = %D (su50Q) |
@ Banda di frequenza =
da 50 Hz a 50 MHz
annem a
reraun UV CN
Ecco il prototipo
dell’amplificatore
lineare di segnale
come danoi realizzato
e collaudato.
fra poche decine di Hz e 50 MHz alme- Dopo questa breve premessa, passiamo di integrati digitali, ma qui scelto in tec-
no, come indica il grafico che ne riporta ora a presentare il circuito, che possiede nologia Schottky: infatti questa sere
la curva di risposta. qualche caratteristica particolare.
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 37
CONTENITORE
- 5
oe:
r
oe
J
F s
DZ R?3 ]
Le XY
VEC
14
©
3
Ie 7 |
4-5-7-9
10-12-13
|
GND
| =m
Loe
a
ee ee. — ps
Schema elettrico dell’amplificatore;
ee eee RS. eae ee:
il primo riquadro (quello piu interno,
tratteggiato) sta ad indicare la basetta a circuito stampato su cui
|
COMPONENTI
Ro
C3
C4
C5
: 2200 .
C1=10uF-sevitentaoy
=
=
10.000 pF (ceramico)
10 pF - 16 V (tantalio)
= 10 pF - 16 V (tantalio)
at _ordinare
basetta e componenti
|
die SEPA
vedere a pag, 35
Oe oSPisin, a
E>
Cle,
Ici
)a)
C6 = 10.000 pF (ceramico) 0 R2
C7 = 1.000 pF
(passante) Piano di montaggio della a‘Ge
_
IC1 = 74 $00 (con prestazioni basetta, progettata
inferior
= Ie
LSoo)
uamm
in modo
da adattarsi alle tipiche
condizioni di lavoro
D z <p
DZ = zener 5,1V-1W
Vcc = 12-14 V
ed al montaggio
nella scatola metallica. mic R]
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1997 - Pag. 38
AMPLIFICATORE LINEARE Di SEGNALE
offre la possibilita di lavorare fin verso i e 12-13 vengono collegati al comune condensatore passante da 1000 pF.
100 MHz, anche
forte consumo di
se a discapito di un
corrente.
(GND), come risulta indicato a schema:
questa precauzione serve per bloccare
Passiamo ora a montare
ce circuitino.
il
nostro sempli-
Il nostro esemplare non arriva a sfruttare del tutto gli ingressi inutilizzati ed anche La realizzazione dell’amplificatore a
tutta la larghezza di banda possibile per migliorare per quanto possibile la larga banda, proprio per andare d'accor-
(infatti abbiamo detto che la risposta dispersione del calore generato all’ inter- do con la sua semplicita circuitale. va
comincia a scendere dopo 50 MHz) per
1
no di ICI. eseguita su schedina a circuito stampato.
il semplice fatto che, oltre a voler adot- Per quanto riguarda i pochi altri partico- il quale é disegnato in modo da tener
tare componenti di comune reperibilita, lari circuitali, possiamo far notare le conto delle prestazioni che ci si aspetta-
anche
il circuito stampato é stato realiz-
zato in modo convenzionale per essere
coppie C1-C2, C3-C4 e C5-C6, che sono
fra loro parallelate con valori opportuni
no da lui; in tal modo, esecuzione e fun-
zionamento sono facilmente ripetibili ed
facilmente riproducibile dall’ hobbista di capacita per ottenere una buona attendibili.
medio. uniformita di risposta su un’ampia banda
di frequenze. DZ serve a portare ed a
stabilizzare la tensione di alimentazione SCATOLINO METALLICO
PERCHE DIGITALE? (prevedibile fra 12 e 14 V) a1 5 V richie-
sti da IC]; alimentato da questa tensio- I] montaggio lo iniziamo dai pochi resi-
Passiamo subito a a chi ha
rispondere ne, un led si accende ad indicare che stori, per poi passare ai condensatori,
certamente trovato da obiettare: come é l'amplificatore é inserito. L’alimentazio- alcuni dei quali sono polarizzati (C]-C4-
possibile utilizzare un integrato della ne a 12 V entra nello scatolino di prote- C5) e quindi devono essere inseriti
serie 74, nato per lavorare con circuiti zione e schermatura attraverso un tipico »»>
logici, e quindi con segnali digitali, in
modo lineare, 0 se vogliamo analogico?
Riferiamoci ora allo stralcio di schema
che riporta unicamente, per migliore evi-
1: la basetta a circuito
denza, lo stadio amplificatore nella sua
rappresentazione pill sintetica, cioé inte-
stampato é molto piccola
ma non presenta problemi
grato e rete di polarizzazione-retroazio- di montaggio.
ne; vediamo subito come fra entrata ed
uscita sia presente la resistenza R2 che
controreaziona fortemente |’ amplificato-
2: ilcircuito stampato é qui
re dato il suo valore molto basso.
visto dal lato rame nelle
Il valore di R1 (anch’esso forzatamente sue dimensioni reali.
basso) contribuisce a stabilire il valore
della tensione d’uscita sufficientemente 3: risposta in frequenza
preciso attorno a 2,5 V; con questa solu-
del nostro amplificatore;
zione circuitale, l’integrato é costretto a con A é indicato
lavorare in modo lineare. Questo perd if valore dell’'amplificazione,
avviene, come gia accennato, a scapito che possiamo
di un forte assorbimento di corrente; notare lineare
quindi, per evitare il surriscaldamento e costante fino a 50 MHz.
dell’ integrato, non é assolutamente con-
sigliabile sfruttarne pili di una sezione. 4: stralcio dello schema per
Non essendo utilizzate le altre tre sezio- meglio evidenziare
ni NAND,
i rispettivi ingressi 4-5, 9-10 Pintegrato e la sua
polarizzazione.
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 39
AMPLIFICATORE LINEARE
_ >
Su due lati opposti dello scatolino si montano i due Il positivo d’alimentazione del circuito fa capo
connettori BNC. Attenzione a non confondere quello ad un terminale che fuoriesce dal lato della scatola.
d’entrata con quello d’uscita. La massasi salda sulla faccia metallica esterna.
;
quadruplo NAND a due ingressi di impiego estrema- duttore-rivestimento metallico; la presenza di un cam-
mente ampio e generale. Come molti altri dei dispositi- po elettrico, formatosi nella zona di transizione del se-
vi appartenenti a questa famiglia, lo “OO” é stato via miconduttore, abbassa la barriera di potenziale (cioé
via realizzato nella normale tecnologia TTL (74 e ba- la soglia di conduzione tipica di ogni giunzione), favo-
sta) e nelle tecnologie H, S ed LS. rendo il passaggio delle cariche che si muovono verso
Nella figura qui riportata, oltre ad essere illustrati lo lo strato metallico; poiché predominano le cariche
schema a blocchi costitutivo del nostro dispositivo e la maggioritarie, non viene limitata in alcun modo la ve-
sua piedinatura, é anche riportato lo schema elettrico locita di commutazione, il che rende questi dispositivi
di uno dei circuiti NAND, la
cui struttura logica é co- particolarmente adatti a manipolare frequenze anche
muneper tutti i prodotti TTL. molto elevate.
A questa realizzazione di base si é poi sovrapposta, nel Le caratteristiche elettriche principali sono: Vec = 5 V
tipo da noi adottato, la tecnologia Schottky, come sta + 5%; Icc = 16 mA (H) - 36 mA (L); ritardo di propa-
appunto ad indicare la S aggiunta a quella che era la gazione = 4,5-5 nano-secondi; TA = 0° + 70° C.
(14)
EI
14) VCC
oS
Gh ERE
ES
SD
> isi
GND ™
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 40
ha
=
=== = >
SALDATURE ACCURATE
compiuto la radio
in questi suoi primi cento anni di vita!
po’, dovendo nel frattempo preparare lo
scatolino metallico.
E stato adottato un piccolo Teko squa-
drato, nel quale si montano, sui lati
opposti, due connettori coassiali del tipo
BNC: attenzione comunque a non sba-
gliare l’entrata con l’uscita (basta con-
trassegnarli). In un angolo va piazzato il
condensatore passante per |’ alimentazio-
ne, dopo di che la basetta puo essere col-
locata all’interno e saldata innanzitutto
ai reofori dei connettori; con questa, e
qualche altra saldatura, essa risulta rigi-
damente fissata. I terminali indicati con
2 e 3 vanno saldati alla scatola per rea-
lizzare un buon contatto di massa.
~~ ILCONTENUTO
Il peduncolo interno di C7 va collegato
Storia della radio @ Come e dove cercare radio
il
®
al terminale positivo di alimentazione;
negativo dell’alimentazione va connesso
antiche Ricevitori a cristallo e a valvole Il surplus
@ @
in qualche modo alla scatola. militare (apparecchi italiani, americani, tedeschi, in-
Ad ogni buon conto, l’apposito disegno
illustra chiaramente quali sono il posi-
glesi e canadesi} Come individuare riparare i guasti
®@
e
zionamento ed i] cablaggio della basetta, “Radiocollezionismo” é un nuovissimo
Phe
f) Desidero ricevere volume il
in modo tale che non é praticamente manuale di 96 pogine, con decine (PI0F “Radiocollezionismo”.
possibile fare alcun errore. edecine displendide foto colori, Pagherd al postino lire 22.000 (comprese
Un foro sul coperchio del contenitore in testi srt da un vero esperto, spese di spedizione e contrassegno).
es
corrispondenza de] led consente di veri- Puoi ordinarlo ritagliando NOME qu. escscssecesssccsnvecssacnesees COgnOMe sececssueviseercsvsrercereeoerecys
Concludiamo
il
discorso
relativo alla decodifica dei
CATTURIAMO
R iccendame radio e computer per
captare, questa volta, 1
messaggi
codificati RTTY provenienti dalle agen-
si
zie di stampa. Non tratta di una codifi-
ca molto complessa ma, in ogni caso,
occorre conoscere alcune convenzioni
usate e soprattutto bisogna sapere su
quali frequenze ed in quali ore ascoltare.
Ecco tutto cid che dobbiamo sapere.
Molto semplicemente, il segnale AF
viene modulato in Audiofrequency Shift
Keying con due frequenze, una detta
Mark (2100 Hz) ed una Space.
La trasmissione dei testi avviene a diver-
se velocité a seconda del tipo di dispac-
cio: pill precisamente le velocita espres-
se nella misura di 40,45 baud vengono
usate dai radioamatori; 50, 56, 75-88 nei
dispacci delle Agenzie di Stampa, men-
tre 110-300 baud nelle trasmissioni in
codice Ascii.
Il compito dell’interfaccia decodificatri-
ce RTTY @ quello di converttre le due
dificati non € comunque
|
ardua (a patto
di conoscere la lingua inglese o francese
in alcuni casi), unica nota di rilievo é il
classico messaggio di inizio trasmissione
“ZCZC” che accompagna appunto, 11
RTTY
a
frontespizio di un qualsiasi messaggio
cui segue il nome dell’ Agenzia,
la data e l’ora del dispaccio.
Al termine del testo il messaggio viene
chiuso da una riga contenente la stringa
di chiusura trasmissione “NNNN”.
In alcune ore della giornata é anche pos-
sibile imbattersi in prove tecniche di tra-
smissioni, facilmente riconoscibili dalla
stringa “RYRYRYRYRY”.
500 STAZIONI
Poiché le emittenti che trasmettono in
RTTY sono circa 500 non é€ possibile,
per ovvie ragioni di spazio, riportarle
tutte integralmente; a fine pagina si tro-
dati RTTY trasmessi via frequenze di Mark e Space in un livello -vano dunque solo le frequenze delle pit
logico 1 o O rispettando la velocita di importanti agenzie europee, facilmente
radio, con i dispacci trasmissione. ricevibili senza particolari problemi.
provenienti dalle agenzie
il
Ovviamente ad ogni lettera dell’alfabeto Ogni Agenzia comunque trasmette alla
di
di stampa tutto
mondo. II prossimo mese
e relativi numeri corrisponde un ben pre-
ciso codice binario; nel nostro caso per
fine del dispaccio un elenco delle fre-
quenze di trasmissione, seguite dall’ora
in
parleremo dt come captare
esempio il codice Baudot utilizza per GMT, cui é possibile riceverle; per-
ogni carattere trasmesso in maiuscolo 5 tanto dopo pochi bollettini possiamo
le trasmissioni dei satelliti. bit per lettera (ad esempio la lettera A autonomamente aggiornare |’elenco.
corrisponde alla stringa 00011). Ricordiamo ailettori che le trasmissioni
La comprensione dei bollettini gia deco- delle Agenzie in RTTY non sono conti-
i
a certe ore del giorno, piuttosto che della
notte o viceversa.
a
E anche facileincorrere frequentemente 21:34:01 UTC --
“a
1996
in evident insuccessi, poiché é possibile log opened
Men Feb 05
§, PRESIDENT
BILL OT TON'S
eae
ee
---
ZCZC
313801 UTC BANJA KTANJUG) BOS
ricevere spesso testi privi di significato o FEB ARRIVED IN THE
5
21:34:02 UTC
SPECIAL Ht
CB
TS ENV
AL AND
indecifrabili, a causa di interferenze 31.34:03 UTC NMENT, POLITIC REPUBLIKA
del p=34:14 UTC
i :
ae
LEADERS.OF
codice cifrato, cioé con numeri apparen- DRAG RADIC, COMMUNIT
ee
A FINANCED
PROG RAM ON MONDAY.
21:36:02 UTC BANJA LUKA
segnale fax con uno RTTY), tuttavia il
eee
THE BOSNIAN T OWN OF col :
INTERNATIONAL
NOR THWESTERN O F THE
tempo e l’esperienza insegnano a sinto- 21:3 6:11 UTC
UTC THE BANS n
UKA OFFICE : LY GIVE OUT 1,100
21:36:20 DAT
nizzarsi ad orecchio sulla nota acustica THE RED THE SO UP
KITCHEN WOULD
(ICRC) SAID
di modulazione. 21:36:31 UTC
CRO! SS TOWN IN REPUBLIKA
CITIZENS OF THE BIGGEST qari
RATIONS NEEDY
THE; MO ST
POSSIBILI DIFFICOLTA
21:36:43 UTC TO
Lophtee
21:36:53
Y RB REPUBLIC
RED CROSS
RS).
ALSO PL ANS TO
OPEN souP K
- eo
21:37,00 UTC GouAIS IN SEVEN REPUBLIKA SRPSKA.
37.09 UTC THR! QUGHOUT
Per concludere vediamo sinteticamente Sant UTC OTHER
21:37:18 UTC (END)
MI- joint
alcune delle problematiche che possono 44-3777 1TC PPPPY
verificarsi in fase di acquisizione dei dati
e in particolare i caratteri strani che si
pongono disordinatamente sul monitor.
Le cause di palese insuccesso possono
essere le seguenti: non stiamo ricevendo Emittente Norm/Rev Frequenza (kHz)
un bollettino RTTY; non stiamo rice-
vendo alla velocita richiesta; il program-
ma di ricezione non é settato in condi-
zione normal reverse 0 viceversa;
o
TANJUG Belgrado Normal 5112-7808 (75Baud)-
lemittente che tentiamo di ricevere é
|
5240-7592-7996-
contrastata da altre stazioni o spurie; non 12213 (50 Baud)
siamo Sintonizzati perfettamente sulla
frequenza di trasmissione; in tale fase ANSA Roma Reverse 8030-8062-12108
proviamo a decrementare o incrementare
la scala del ricevitore di 1 kHz al fine di
PETRA Amman Reverse 6831
ottenere le onde del segnale perfetta-
mente quadre nella relativa finestra per |
Normal 7610-10610
Normal 7959-8049
dall'italia. La lista é, per ragioni
di spazio, molto sommaria: in realta
le emittenti, nel mondo, sono
ATA Tirana | Reverse ——-785()-9] 32-9430
oltre 500.
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1
SEGNALAZIONE
_
CAMPANELLO
LUMINOSO
Sia per semplice comodita, sia per problemi fisiologici
ben precisi, sia per altri motivi, puo rivelarsi utile
sostituire o integrare il normale campanello acustico
con un segnalatore ditipo ottico.
Ecco
il prototipo del campanello
luminoso come da noi realizzato
e collaudato. La basetta misura
9x6 cm.
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 44
s
i T
re
220 Va
E V
Sirsuona,
abituati al campanello che
trilla,
che che squilla, che
ronza, che fa “dlin-dlon”: tutti modi
Schema elettrico di un
semplice impianto per
normale campanello,
diversi per segnalarci acusticamente che nell’ipotesi di due
dietro alla porta di casa c’é qualcuno che pulsanti da azionare.
chiede di entrare.
Ma é ora di cambiare nettamente dire- Ilnostro circuito puo anche essere collegato conla_
zione: ora il campanello si accende, cioé suoneria del telefono. In questo caso mostra la sua utilita
diventa luminoso. quando squilla e ci troviamo in un ambiente rumoroso
Originalita punto e basta, utilitA per un
ambiente rumoroso, necessita in caso di
oppure stiamo ascoltando la musica con
E importante che la segnalazione
le cuffie.
ottica sia sistemata
non udenti, non importa: il circuito é in una zona ben visibile.
semplice ed efficace, le utilizzazioni le
possono scegliere o inventare i nostri let-
tori interessati.
Hl circuito che
presentiamo per chi non
gradisce il suono del solito campanello,
o non vuole svegliare altre persone che
dormono, fa accendere una lampada che
puo arrivare ad essere di potenza anche
elevata, diciamo almeno fino a 200 W: é
appunto questa luce ad avvertirci che
qualcuno sta suonando alla porta.
Prima di affrontare la soluzione elettro-
nica da noi messa a punto per questo
articolo, cominciamo col prendere confi-
denza con quello che é un vero e proprio
impianto elettrico da campanello, rife-
rendoci a una versione circuitale molto
tipica, riportata nello schema di questa
pagina che analizziamo.
Tipicamente si comincia col prelevare
alimentazione dalla rete a 220 V, attra-
verso un trasformatore, per ridurre (ovvi
i motivi: sicurezza di manutenzione e
d’uso) la tensione a 12 V (qualche volta
a 8 oppure a 24 V).
Due pulsanti simulano |’utenza: immagi-
niamo che P1 sia quello esterno alla casa
e P2 sia quello vicino alla porta
dell’appartamento: ognuno dei due chiu-
de il circuito alla corrente, che va ad
attraversare anche il campanello CP,
attivandolo di qualunque tipo esso sia.
Ora invece é giunto il momento di anda-
re ad esaminare il circuito che pud sosti-
tuirsi (od anche solamente aggiungersi)
al normale campanello.
I due fili di linea dell’impianto ora esa-
»»
Schema elettrico completo dell’impianto con la possibilita di scegliere
{tramite $1) l’'azionamento di una lampada anziché del normale
campanello.
COMPONENTI
Ri = 180
R2
R3
=
=
820
R4 = 330 ©
R5 = 68 ©
R6 = 1000 ©
R7 = 68 ©
‘RS =560-1W
-
Ci = C2 = 0,1 pF (ceramico)
C3 = 100 pF 16 V (elettrolitico)
C4 = 47000 pF (ceramico)
C5 = 0,1 pF - 250 V c.a.
J1 = RFC 100-330 pH (vedi
testo)
FA = MOC 3020
Di = 1N4004
DZ = 5,1 V - 1 W (zener)
@
T1 =triac 700 V-4-6A
$1 = deviatore
= led
. } EY
AL
IMPIANTO
LP = lampada incandescenza
220 V - 200 W
Ra
Bi
tbo.
SI
ani eae
R3 J 220V
llcircuito stampato é qui visto
dal lato rame nelle sue dimensioni
reali.
oll0"0
tet LP
Piano di montaggio del circuito
per la segnalazione ottica; fuori
dalla basetta é prevista solamente
la lampada.
ELETTRONICA
-
PRATICA Aprile 1997 - Pag. 46
CAMPANELLO LUMINOSO
presenti nell’impianto, sappiamo che ai fotoelettrica, cioé il collegamento eywie-
i
capi della coppia X appaiono classici
12 V c.a. del trasformatore per campa-
ne tramite un raggio luminoso entre
contenitore di FA (e sarebbe anche diffi-
nelli; attraverso S1 posizionato in L, cilmente visibile dal nostro occhio, trat-
questi 12 V (scavalcato il
filtro di disac-
coppiamento C1-R1-C2) raggiungono
tandosi prevalentemente di raggi infre-
rossi).
D1 che, anche grazie all’azione di C3, li Comunque, quello che importa é che la
trasforma in 12 Vc.c. chiusura del triac contenuto in FA fa si
Questa tensione, limitata da R2-R3, che tra i suo pin 6 e 4, ed attraverso R7-
viene portata al valore stabile e preciso R5, scorra la corrente di pilotaggio nel
di 5,1 V dallo zener DZ la corrente ben
precisa che ne viene erogata, per andare
gate di T1, il triac di potenza che viene
cosi posto in conduzione per accendere,
ad alimentare il pin 1 del fotoaccoppia- finalmente, la lampadina di segnalazione
tore FA che segue, attraversa i] led DL, ottica di scampanellata.
che ha Ja sola funzione di visualizzare il Anche C4 é un condensatore di disac-
comportamento elettrico di questa prima coppiamento, per eliminare disturbi ed
parte del nostro circuito. Cid dura per evitare false accensioni.
tutto il tempo in cui C3 resta carico, Cid avviene anche ad opera della cella
ovvero fino a quando il pulsante resta antidisturbi C5-R8: occorre ricordare
premuto. che qui siamo direttamente sulla rete
La stessa corrente che accende DL attiva luce e C5 deve essere adatto a lavorare
anche il led interno al fotoaccoppiatore, con 250 V c.a.
il quale a sua volta fa chiudere |’ interrut- Infine, la presenza di J1 impedisce la
tore autoelettronico costituito da un pic- propagazione di disturbi in direzione
colo fototriac che fa capo ai terminali 6 e opposta: impedisce cioé che i residui dei
4 di FA. Si tratta di un comando che fun- picchi di commutazione di Tl abbiano a
ziona in modo simile ad una cellula >>>
mente) funzionamento.
di filo smaltato su Il morsetto 5 che vediamo indicato a cir-
f un tondino
lungo 2 cm.
in
ferrite cuito non ha alcun collegamento interno
in quanto é solo un punto di ancoraggio
per i 220 V e la lampada.
Tl pud essere un qualsiasi triac adatto a
lavorare con 220 V c.a. ed idoneo
a
tol-
lerare 4+6 A; nel prototipo é stato adot-
tato un BTA 08/700.
Ora che abbiamo dedicato il giusto spa-
zio alla descrizione (e quindi alla com-
| FOTOACCOPPIATORI A TRIAC
Ricordiamo innanzitutto che un fotoaccoppiatore, definibile anche (e con
prensione) del funzionamento circuitale,
occupiamoci della realizzazione del cir-
cuito.
altrettanta precisione) come optoisolatore, é un dispositivo per accop-
piare segnali elettronici, nel quale un led, energizzato dal segnale d’in-
BASETTA CHE ILLUMINA
gresso, viene otticamente accoppiato ad un elemento fotosensibile (in ge-
nere, diodo o transistor) che trasferisce il segnale di comando restan- al La costruzione & come al solito su cir-
te circuito senza che vi sia, fra ingresso ed uscita, alcun collegamento
cuito stampato, che garantisce la miglior
elettrico.
riuscita de] montaggio sia sotto l’aspetto
Ne esistono anche delle versioni un po’ particolari nelle quali i raggt in-
estetico che funzionale.
frarossi, generati dal led interno, vanno ad
eccitare un piccolo triac.
Due
fra i tipi pitt comuni sono il MOC 3020 ed il MOC 3040: primo é il Si comincia col montare i resistori, e
poi i condensatori: ricordare che l'elet-
quello da noi adottato, l'altro é suo parente stretto. Esaminando illu-
il la
‘strazione che ne riporta le due costituzioni interne, vediamo che l'unica
trolitico va inserito rispettandone
polarita. Lo zoccolo per FA ed devia-
differenza sta nel fatto che il MOC 3040 é dotato di un circuito di zero
‘tore (del tipo coricato da circuito stam-
crossing (appunto indicato come ZC), cioé di incrocio allo zero della
tensione, per garantire una miglior immunita alla generazione dei di- pato) si piazzano automaticamente nel
modo giusto.
sturbi elettrici di commutazione: questo, grazie ad un dispositivo interno I diodi D1 e D2 vanno inseriti rispettan-
che consente di rivelare il passaggio attraverso lo zero che il segnale si-
do il riferimento costituito dalla fascetta
nusoidale compie ogni qualvolta é terminato il suo periodo, e che fa in colore riportata sul corpo in plastica
scattare in quel punto la commutazione. all’estremita da cui esce il terminale di
Ovviamente, questo tipo risulta pitt costoso del primo, cosicché per cir-
cuiti di tipo hobbistico si preferisce usare il 3020, del resto intercambia-
catodo; per quanto riguarda DL, ilcato-
do esce dalla parte in cui c’é un piccolo
bile. Diamo ora una breve occhiata alla costituzione interna appunto ri-
in
portata a
figura. Il diodo DL é un led infrarosso che richiede una cor-
smusso sul bordino sporgente.
Il triac Tl va montato con la faccia
rente compresa fra i valori limite di 5 e 40 mA. Il
triac T é in grado di
stampigliata orientata opportunamente
,|
lavorare a 220 V c.a. con una corrente di 50+60 mA.
secondo le indicazioni (e cioé verso
Questi dispositivi sono stati appositamente ideati per pilotare triac ester-
interno della basetta).
ni ben piu potenti, isolando elettricamente (sino a 7500 V)
comando da quello di attivazione. Ci sono, nei disegni riportati, due
il
circuito di
Jl, se non si trova in versione commer-
ciale, va autocostruito avvolgendo due
piedini apparentemente non collegati e sfruttati: il pin 3 é indicato con strati sovrapposti di filo smaltato da 0,5
|
“no”, il pin 5 invece é indicato con “nu”.
mm su tondino in ferrite di @ 3+4 mm
¢
lungo circa 2 cm. Un po’ di terminali ad
0 O°
occhiello consentono |’ ancoraggio otti-
LH
. - 4 male
per i fili di cablaggio.
Il circuito si completa inserendo PA nel
suo zoccolo, avendo cura che il piccolo
OB
tato secondo illustrazioni.
MOC zc Una volta completato e controllato il
La maggior parte
dei trasformatori serve
per alimentare
il circuito abbassando
tensione di rete
la
ad un valore adeguato.
Esistono pero altri
modelli che vengono
usati per adattare
i valori di tensione
TUTTO Si TELECOMANDA
La moderna componentistica ha permesso
dispositivi molto piccoli ed grado
in di
realizzare
comandare
di
numerose funzioni diverse. A seconda del tipo
d‘impiego, si usano i telecomandi ad infrarossi,
ad ultrasuoni o a radiofrequenza.
2: esempio di schema di
trasmettitore ad infrarossi: i piedini per la selezione del
canale possono essere collegati, a seconda dei casi, ai tasti del telecomando
oppure a microinterruttori con i quali viene impostato il
codice da trasmettere
(é il caso di certi sistemi di allarme per le abitazioni o per le automobili).
a
GiRCUITO
OSCILLATONE
=
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 50
di oscillazioni meccaniche, che danno Il telecomando ad ultrasuoni é
quindi luogo all’emissione di onde sono- quello solitamente utilizzato per
re, in seguito all’applicazione di un apricancelli, antifurti e
campo elettromagnetico. automatismi di
vario genere.
Il cristallo viene controllato con un cir- Puo funzionare ad una distanza
cuito oscillatore in grado di produrre di circa 20 m dal ricevitore,
un’onda di frequenza pari a quella tipica
di oscillazione del cristallo, detta fre-
anche in presenza di ostacoli.
ap ><
quenza di nsonanza.
Oggi si possono realizzare sistemi di
comandi a distanza ad ultrasuoni con
una portata che arriva fino a circa 20
metri. In molti paesi pero la loro applica-
zione € limitata perché gli ultrasuoni,
mentre non sono uditi dall’uomo, distur-
bano molto gli animali domestici, primi
fra tutti cani e gatti.
GLi INFRAROSSI
“attuatori”
titore di un sistema di telecomando a comandati,
distanza. da montare
di
MANTUA
ici e
ITT
=
iy
// COMPONENTI
ae 2200
1000
=
=
©
© (trimmer)
FR = fotoresistenza
Il circuito é composto (qualsiasi tipo)
da un amplificatore Ci = C2 = 0,1 pF (ceramico)
della corrente C3 = 100 pF - 50 V (elettr.)
proveniente dalla © Ti = 2N1711
fotoresistenza e da un VCC
1C4 = 7809
relé che, attivato da tale Di = 1N4007
corrente, mette in RL = relé 6-12 V
funzione un dispositivo ({200+300 mA)
segnalatore. IC1 é un vcc = 12+35 V
regolatore di tensione.
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 52
eee
MINISTAZIONE LUCE DI CORTESIA
SOA LU
= PO
in cui é necessario variare la temperatura $1 = deviatore 3 posizioni na dell’auto, senza |’impiego di lunghi
cavi. Il principio consiste nel tempo di
A
carica/scarica del condensatore Cl che. a
=a
220V
$1 seconda del suo valore, determina i!
Rl} tempo
Nel
di eccitazione del relé.
realizzarlo ha usato esclusivame
T°
,
;
TC
pc equivalenti, senza grossi problemi, in
quanto basta variare la capacita di C]
+— Gi il circuito. E essenzia-
=
per personalizzare
g le che il negativo della lampadina venga
ialicediamiar
7 =
=—
Cf
al C2 staccato dal terminale dell’ interruttore
della portiera e saldato sul terminale nor-
malmente aperto del relé (punto B
Invece nel punto staccato precedente-
»>>>
eS:
nenti delicati. La pratica soluzione del
problema prevede un potenziometro
Sai
284)
(R2) che fa variare la tensione presente
il kit per fotoincisione
ai capi del diac di pilotaggio del triac;
della ditta Else si compone
questi a sua volta determina la tempera- di un supporto formato
tura del nostro saldatore, facendone da una base in legno, un letto
variare l’alimentazione. La resistenza R1 di spugna dove alloggiare
consente di definire il desiderato valore Per chi collabora la piastra ed un vetro
di copertura, il tutto stretto
della soglia minima di alimentazione, Tutti i lettori sone invitati insieme da 4 fermagli.
sotto la quale non andare (dopo un po’ di ad inviare un loro progetto, C’é poi la lampada da tavolo
prove se ne trova il valore pil adatto al semplice e inedito, che non con la lampadina speciale.
nostro saldatore); il deviatore S1 lo si impleghi pia di 15 componenti
usa per: a) utilizzare la stazione saldante; elettronici. Le realizzazioni
b) interrompere il tutto; c) alimentare il (una breve spiegazione,
saldatore direttamente dalla rete. qualche disegno, le generalita
ed una foto tessera dell'autore)
La rete C2-R3 serve per attenuare i pos- devono essere inviate a
sibili disturbi generati dal triac tutte le ELETTRONICA PRATICA - EDIFAI
volte che esso commuta le sue condizio- 15066 GAVI (AL):
ni di conduzione. [1] circuito, una volta a tutti i partecipanti sara spedito
completato e collaudato, é meglio rac-
un utile omaggio. Ogni mese il
progetto migliore verra pubblicato
chiuderlo in una scatola di plastica:
é
e premiato con un utilissimo kit
ricordiamo che sotto tensione di rete. per fotoincisione deila ditta Else.
Riccardo Sterlicchio di Andria (BA)
ha realizzato questo semplice
i
FS
¥ eet
temporizzatore per le
luci di
cortesia dellPauto soli 7
ain
con
componenti.
pA
mente dall’interruttore va collegato uno
dei terminali dell’avvolgimento del relé
stesso (punto A).
Il tutto va isolato in un contenitore,
oppure semplicemente impacchettato tra
due piccoli fogli di polistirolo.
Ri = 10 KQ”
R2 = 1000 ©
Ci = 100 pF - 25 V (elettrolitico)
T1 = BC212 (PNP)
T2 = TIP 33 (NPN)
Di = 1N4004
RL = relé 12 V
GND
LP = lampada auto
>©
TRI. I componenti con cui questo cir- momento della commutazione del transi-
cuito é realizzato sono solamente 6, o al stor a causa dell’induttanza del motore
massimo 7 se si vuol conteggiare anche applicato, salvando cosi il transistor.
la piastra dissipatrice. Naturalmente la regolazione dei giri del
Lo schema prende spunto dagli inserti motore oppure la luminosita della lam-
Approfittando dello spazio W I’ elettroni- Primi Passi di questa rivista: utilizzando pada si effettua agendo sul potenziome-
ca, Gabriele Bernett di Petriotoli (AP) un partitore di tensione resistivo, si va a troRI.
ci propone un circuito realizzato per variare tensione e corrente sulla base del Il circuito puO essere montato su
variare la velocita di un motore M
luminosita di lampade, il tutto funzio-
la transistor-Darlington BDX53C, varian-
done di conseguenza ilpunto di Javoro e
un’ opportuna piastra di alluminio, che
funziona anche da dissipatore di calore,
nante alla tensione di 12 V (circa) conti- la conducibilita. ma contemporaneamente serve da anco-
nui. Tale circuito é in grado di pilotare Il diodo presente sull’uscita, che é di raggio per i pochi componenti usati.
carichi fino a 7-8 A, abbisognando perd emettitore, evita gli effetti delle sovra- La foratura di tale piastra deve essere
di un radiatore di calore per montarci tensioni che si possono generare al eseguita con grande cura.
"Nc: ey R2
Ty
RI
2
—O <
+
R1 = 2200 © (potenziometro)
@) vec U Fa R2 = 390 0
01 Ci = 100 pF - 16 V (elettrolitico)
T1 = BDX53C
FI D1 = 1N5404
i——O< LP = spia 12 V
-
~
EPMS: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. Funziona
anche senza antenna
e puod fungere
da radiomicrofono
o microspia.
Costa lire 27.500.
UMIDITA
SOTTO CONTROLLO
Ilnome esatto del circuito | termine poco abituale di ‘‘umidosta- fornite tutte le indicazioni utili a risolve-
é umidostato, to” non rappresenta altro che un
dispositivo destinato ad intervenire,
re ugualmente il problema, con po’ di
un
sita, essendo anche richiesta una certa mo é una grandezza fisica di rilevante
conoscenza dell’elettronica particolare importanza, che puo capitare di dover
qui adottata. costantemente controllare in molti settori
Naturalmente, da parte nostra vengono della vita sia dal punto di vista sociale
Piedinatura e schema
ve dell’LM 358.
La piedinatura é la
|
seguente: pin 1 = uscita
|
sezione A; pin 2 = entrata
|
INPUTS
o
] +VCC ie]
LJ
lo}
[4] GND 5
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag.
Ecco
il prototipo del nostro
umidostato come da noi realizzato
e collaudato. II montaggio non
é difficile; piu complessa la taratura.
che da quello casalingo. Per tenere sotto cosa si tratta, cominciando col ncordare sponde un’atmosfera completamente
controllo problemi di climatizzazione o che la quantita massima di acqua accet- secca, mentre al 100% corrisponde
cicli di lavorazione non ci si pud quindi tata sotto forma di vapore da un certo un’atmosfera satura. Dopo questo neces-
affidare a sensazioni corporee personali,
bensi ad appositi strumenti fra cui quello
volume d’aria é appunto legata a tempe-
ratura € pressione; questo significa che
sario approfondimento, ritorniamo
problemi elettronici.
ai
di base & l’igrometro. L’umidita atmo- cercando di introdurre pil’ vapore
sferica definisce si 11 contenuto di vapore acqueo del massimo consentito, |’ecces-
acqueo presente nell’aria; ma cid pud so ritornerebbe allo stato liquido. L’>UMIDOSTATO ELETTRONICO
essere preso in considerazione in due
modi diversi, cioé attraverso la valuta-
Quando una massa d’aria contiene
massima quantita possibile di vapore
la Gli igrometri di tipo classico adottano
zione dell’umidita assoluta oppure acqueo, ovvero di umidita, si dice che & (ormai é meglio dire adottavano}, come
dell’umidita relativa. L’umidita assoluta stata raggiunta la saturazione: in altre elemento di trasduzione, il principio
é quella che valuta solamente la quantita parole, la massa d’aria & satura di umi- della dilatazione dei capelli umani. i
di vapore acqueo contenuto nell’ unita di dita. Ritornando allora alla dipendenza quali costituiscono quindi il sensore
volume di aria (in genere, grammi per fra le varie grandezze fisiche, si defini- classico per ottenere un opportuno allun-
metro cubo), senza tener conto delle sce come umidita relativa la percentuale gamento o accorciamento. Noi qui adot-
condizioni ambientali che condizionano di vapore acqueo contenuto in un deter- tiamo invece qualcosa di diverso, ¢€
lo stato fisico dell’ aria, cioé temperatura minato volume d’aria, rispetto alla quan- comungue un circuito di cui andiamo ad
e pressione. Quindi tale grandezza é tita di vapore che vi sarebbe contenuto esaminare ]o schema elettrico. Lo stadio
relativamente poco utile agli effetti pra- se, in quelle condizioni di pressione e d’ingresso, incentrato sul FET F1, é un
tici, mentre di utilita assai maggiore é temperatura, i] volume d’aria fosse satu- oscillatore la cui frequenza di lavoro é
Pumidita relativa, se non altro perché é ro di vapore. L’umidita relativa viene stabilita dal valore di induttanza del pn-
da questa che dipendono in buona parte quindi misurata in unita percentuali, rife- mario di LI e dalla capacita (che é
le sensazioni fisiche ed i fenomeni fisio- rendola alla quantita necessaria per rag- appunto la grandezza variabile in funzio-
logici connessi con lo stato igrometrico giungere la saturazione; in pratica quindi ne dej]’umidita) del sensore SU.
ambientale. Vediamo brevemente di al valore 0% di umidita relativa corri- >»
ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 57
os
VuVVY
a co
¥
AAAA
ga Qo
a
AAAAA
VVVVV Da
COMPONENTI
@vec R1 = 330 ©
R2 = 680 2)
R3 = 470 kQ
R4 = 27 kQ
Piano R5 = 27 kQ
di montaggio R6 = 1000 2
del dispositivo R7 = 100 k© (trimmer)
igrometrico R8 = 1 MQ
elettronico. R9 1000 2 =
R10 = 10 kQ
C1 = 0,1 pF (ceramico)
C2 = 47 pF (mica)
©vcc C3 = 0,1 pF (ceramico)
C4 = 0,1 pF (ceramico)
C5 = 100 pF - 16 V (elettrolitico)
C6 = 0,1 pF (ceramico)
J1 = RFC 10 mH
Li = M.F. 455 kHz (nera) senza
condensatore
Ilcircuito Fi = 2N3819
stampato TR1i = 2N1711
é qui visto IC1 = 78L05
dal lato rame 1C2 = LM358
nelle sue Di = 1N4148
dimensioni D2 = 1N4004
reali. DL = led
RC = risuonatore ceramico 455 kHz
SU = di umidita (Philips)
sensore
RL = relé 12 V (FEME MZP
Vec=12V
A)
ELETTRONICA PRATICA - Aprile 1997 - Pag. 58
|
2} l
UMIDITA SOTTO CONTROLLO
elevata, i] nsuonatore ceramico, venendo ponticello in filo nudo nei pressi dello
cosi rivelato da D1 ed andando pola- stesso IC2; si passa poi ai vari condensa-
rizzare il pin S di IC2. DL comincia ad tori, tenendo conto che c’é un elettroliti-
u| accendersi debolmente, aumentando via co di cui rispettare la polarita. RC e JI
via la sua Juminosita pil. cambia 1] valo- non hanno invece alcun senso di inser-
re di umidita, finché fa passare in com- zione di cui preoccuparsi. TR1 !
frequenza a 455 kHz, e la frequenza di ad alto guadagno ed internamente com- fare attenzione alla piedinat
oscillazione deve essere portata allo pensati in frequenza, é specificamente che non sempre é disposta ¢
stesso valore di risonanza del compo- realizzato per funzionare da un singolo della marca da noi usata: questa comun
nente RC, consistente in un risuonatore
ceramico (una specie di cristallo, ma non
alimentatore e su un’ampia gamma
valori di tensione (da 3 a 30 V); oltretut-
di que € la pil comune. Per RC pud essere
montato qualsiasi tipo di risucnatere
di quarzo). Cosi com’é cablato
il
complessivo, questo componente, ovve-
circuito to il suo impiego é tipicamente previsto
in unione a trasduttori di segnale. II led
ceramico di frequenza compresa fra 400
e 500 kHz; la regolazione de! nucleo di
ro RC, lascia passare le frequenze che ha la funzione di visualizzare (in base L1 consente di adattare opportunamente
sono nelle immediate vicinanze di 455 alla sua luminosita) l’entita della corren- la frequenza di oscillazione: attenzi one
kHz (o meglio, della sua risonanza), te che passa dall’uscita di IC2 alla base comunque a non usare dei comuni filt
mentre proprio questo valore viene bloc- di TR1: questa indicazione é utilissima ceramici per M.F., perché non andrebbe-
cato e quindiil segnale non passa. Cio in per la taratura del dispositive. Alcuni ro bene per questa applicazione specifi-
quanto RC lavora in antirisonanza, ovve- particolari finali sullo schema: J1 costi- ca. Una volta completato il montaggio
ro in risonanza parallela, che presenta tuisce il carico su cui si localizza la RF
impedenza elevatissima in corrisponden- in uscita da RC, e contemporaneamente
za di tale valore. Quando, al valore di
umidita stabilito, la regolazione del
la chiusura in continua per ildiodo D1;
C6 é il filtro che porta il segnale raddriz- L’integrato IC1 si monta con la
nucleo di L1 e la capacita intrinseca del zato alla condizione di corrente continua faccia piatta rivolta verso il centro
sensore SU sono del giusto valore, lo quasi perfetta. della basetta.
stadio oscilla a 455 kHz, 0 comunque al
valore esatto di RC: il segnale é bloccato
da RC, dopo
il quale la tensione a RF é
zero. D1 quindi non riceve alcun segnale
LA BASETTA
da rettificare, IC2 a sua volta non riceve Non c’é alcun dubbio che un circuito di
corrente di pilotaggio all’ingresso (non questo tipo é assolutamente consigliabile
invertente), il led DL é spento, TR1 montarlo su circuito stampato, per poter-
interdetto e infine il relé non é attivato. ne avere la piu tranquilla affidabilita
Se la percentuale di umidita varia rispet-
to al valore predisposto, in pit! o in meno
quando lo si vada a far funzionare; e la
nostra versione é appunto studiata per la
che sia, la frequenza di oscillazione si miglior ripetibilita delle prestazioni.
sposta rispetto al valore nominale ed il Cid premesso, si comincia col posiziona-
segnale attraversa, con entita pill o meno re resistori, lo zoccolo per IC2 ed il
1
UMIDITA
SOTTO CONTROLLO
tura in radio: cid in quanto, molto banal-
mente, avvicinando una mano, o altro
corpo conduttore, alla zona dell’ oscilla-
Ji una RFC
é@ tore, si verifica un leggero, ma in questo
da 10 mH; caso determinante, spostamento della
nel montaggio frequenza generata. In cid consiste pro-
prio il problema principale per il buon
non occorre
funzionamento di questo circuito: una
rispettare volta collaudato e tarato va inserito den-
alcuna polarita
tro un’opportuna scatoletta di alluminio,
. d’inserimento.
nella quale si sono eseguiti alcuni fori
per consentire il necessario ricircolo
dell’ aria; la scatoletta evidentemente
protegge il circuito dalle capacita esterne
che abbiano ad avvicinarsi 0 ad allonta-
del circuito sull’apposita basetta, e dopo E opportuno sottolineare che SU non narsi. Naturalmente, una volta che la
averlo tarato in modo che DL sia spento, reagisce immediatamente alle variazioni basetta € messa dentro la scatola, occor-
passiamoal collaudo vero e proprio che
consiste nell’alimentare il sensore:
di umidita, ma richiede qualche secondo
per reagire e qualcosa in pill per ritorna-
re ripetere con cura la taratura agendo
sempre sul nucleo di L1.
Vumidita contenuta nel nostro alito fa re allo stato di partenza. Qualcosa da Cosicché, al di 1A delle utilizzazioni pre-
scattare quasi subito il relé, il quale resta sottolineare c’é anche a proposito della vedibili che un circuito del genere pud
chiuso fintanto che SU non abbia resti- regolazione del nucleo di L1, che va avere, il bello sta anche nella paziente
tuito all’ambiente tutta umidita che assolutamente eseguita con un cacciavite sperimentazione e messa a punto di un
aveva forzatamente assorbito. di plastica, di quelli appositi per la tara- circuito un po’ critico.
IL SENSORE ELETTRONICO
Si tratta di un componente di struttura abbastanza sem- do elettricamente simile ad un condensatore, non é ca-
plice, illustrata nel disegno qui riprodotto. La parte ratterizzato da alcuna polarita da rispettare. Le sue ca-
sensibile @
rappresentata da un dischetto di plastica, ratteristiche sono: gamma di umidita relativa misurabi-
metallizzato su ambedue le facce, che si comporta so- le: 10+90%; capacita a 25° C (43% umidita-100 kHz):
stanzialmente come un condensatore la cui capacita ]22 pF (+ 15%); gamma frequenze: 1 kHz+] MHz; ten-
varia, appunto, al variare dell’umidita presente stone max alternata o continua: 15 V.
nell’aria. La metallizzazione del disco é realizzata con La variazione di capacita con cut il sensore reagisce
due sottili pellicole in oro, e il disco stesso racchiuso
@
alle variazioni di umidita relativa sono le seguenti:
in un contenitore plastico dotato di piccole aperture 40% = 120 pF; 50% = 125 pF; 60% = 130 pF; 70% =
che consentono ilpassaggio dell aria e quindi il con-
tatto con Vumidita in essa contenuta. /l sensore, essen-
135 pF e cosi via: ogni 10% in piit di umidita relativa
aumenta di 5 pF la capacita.
_CONTEN. IN PLASTICA.
“ PIEDIN| ———~
~ ELETTRONICA PRATICA
- Aprile 1997 - Pag. 60
Compilate il modulo sotto riportato, indicando
chiaramente il
vostro indirizzo ed il numero
-
di telefono. Ritagliatelo ed inviatelo, in busta
chiusa a: ELETTRONICA PRATICA 15066 GAVI (AL).
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per inverter e la centralina scart basta il nome.
U
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E TRONICA
Nel 1996 Elettronica Pratica ha messo
a disposizione dei
suoi lettori ben 59 kit,
relativi ai progetti pubblicati sulla rivista.
Tutti sono ancora disponibili e possono
essere ordinati tramite l’apposito tagliando
riportato in fondo a questa pagina. L’interfono per moto consente ai due
Qui presentiamo una selezione dei kit passeggeri di parlare tra loro, anche adalta
che hanno avuto maggiore successo. velocita e indossando il casco. I! progetto
6 stato pubblicato in gennaio a pag. 8.
Lire 58.000.
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L’alimentatore switching fornisce il generatore di barre TV permette di ll misuratore di campi elettrostatici
in uscita 13 Vee con ben 3A. Leggero rimettere sesto geometria delle
in la consente di misurare questo fenomeno
@ compatto é ideale per gli apparati radio immagini sullo schermo televisivo. che puo danneggiare / circuiti. I progetto
di ogni tipo. I progetto é stato pubblicato I! progetto é stato pubblicato a febbraio é stato pubblicato a marzo a pag. 38.
a pag. 36. Lire 33.000. Lire 16.000 (escluso strumento).
a gennaio a pag. 20. Lire 78.000.
L’espansore stereofonico esalta l'effetto L'iniettore di segnali é un indispensabile ilcontagiri consente di controllare al
stereo, facendo sembrare due altoparlanti
i strumento che permetie di individuare meglio il funzionamento dei motori a
pit distanti tra loro di quanto non siano in guasti in apparecchi radio di ogni tipo. scoppio di auto e moto. |I progetto é stato
realta. il progetto é stato pubblicato a
febbraio a pag. 46. Lire 29.000.
Il progetto é stato pubblicato a maggio
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La musica ottenuta Il caricabatterie temporizzato Elettrolitici alla prova Per ottenere
con apparecchi a valvole, é adatto per le
batterie al nichel- e non solo: con il nostro un’alimentazione duale,
realizziamo un semplice
nonostante siano cadmio che richiedono una circuito, oltre a verificarne
tecnologicamente superati, determinata corrente costante, .
le caratteristiche funzionali, circuito che separa la
tensione
&
quella pill apprezzata pari a un decimo loro dela possiamo addirittura prodotta da un qualunque
da musicisti ed appassionati: capacita. Il timer é regolabile “rivitalizzare” questi alimentatore in due rami, uno
scopriamo il
perché. fino a 15 ore. importanti componenti. positivo, uno negativo.
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fi, | disegni e le fotografie, anche “oe
48 Circuiti che contano
j
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REDAZIONE
_ |
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direttore responsabile Massimo Casolaro
direttore esecutivo Carlo
aro Benedetti
wenecen
teh 0143/642492 UFFICIO ABBONATI ¢ Tel. 0143/642232
De We
0143/642493 dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14,30 alle 18.30
coordinamento Massimo Casolaro jr. fax 0143/643462
L’abbonamento a
redazione Dario Ferrari AMMINISTRAZIONE ELETTRONICAPRATICA
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due batterie AAA).
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massima sicurezza. Ma non solo é Ja sicurezza
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pregio di questo dispositivo: va infatti considerata la possibilita di sondare le
linee anche attraverso gli isolamenti, senza cioé dover rimuovere questi ultimi per accedere al conduttore. Per l’utilizzo
€ sufficiente toccare una
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la punta del misuratore e, quando viene emessa una luce
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MICROINTERRUTTORI SUPERVELOCI
Lo scorso settembre la DuPont Italiana ha annunciato
un’altra applicazione innovativa delle gia diffuse
tecnologie per circuiti integrati della casa madre.
Questa volta é la societa Nortel di Ottawa (Canada) che
si é rivolta alla DuPont Electronic Materials per
sperimentare ne] settore delle telecomunicazioni ad alta
capacita la tecnologia di foto-composizione
Fodel. La Nortel, specializzata nei sistemi di afilm spesso
GAZZI?
Cerchiamo di scoprire
perché, nonostante
siano fecnologicamente
superate, le valvole
rimangono i componenti
Amplificatore piv apprezzati
a valvola singola
(o monotriodo) per la riproduzione
capace di
una
potenza di 25+25 W.
hi-fi della musica.
E considerato forse
migliore amplificatore
[
il
quest’ultimo decennio si é manife-
a valvole in commercio
stato un crescente interesse per quello
per il suo suono quasi
pertetto ¢ jl suoprezzo
Ecco una mini collezione di valvole,
civili e militarhy in uso tra gli anni ’20
che, tra i componenti elettrici, é forseil
pit! popolare e ricco di storia: la valvola.
Inelce
Oo
laramente: e gli anni ’50; esteticamente hanno Tale interesse & motivato dal fatto che
costa circa 60 milioni di lire.
3
ewiti a valvole, nel campo dell’ amplifi- ferire profondita al suono, senza modifi-
cazione strumentale, invece, questa tec- carne la struttura timbrica. La distorsio-
mologia non é mai stata abbandonata, ne introdotta dagli amplificatori valvola- ll simbolo grafico con cui viene
anzi, ha conservato, a dispetto degli anni
dell’evolversi delle circuitazioni e
ri al clipping viene definita “morbida”
perché questi, anche in presenza di tassi
rappresentato il triodo contiene,
schematizzati, tutti gli elementi
la
e
della componentistica, la fama di mag- elevati di distorsione, riescono a mante- che compongono valvola.
giore musicalitaé e fedelta nella riprodu- nere un suono ugualmente accettabile
zione del suono. all’ascolto, il che permette il loro utiliz-
zo in una pid vasta zona di amplificazio-
ne. Questo non avviene, invece, con gli
DISTORSIONE MORBIDA amplificatori a transistor, i quali sono, di
regola, fortemente controreazionati,
Questo perché i musicisti sono soliti cosicché introducono al clipping notevo-
li distorsioni di ordine dispari, che dap-
adoperare le apparecchiature al limite
delle loro possibilita, incorrendo fre- prima si concretizzano in un suono offu-
quentemente in sovraccarichi prolungati
durante i passaggi pit’ sostenuti delle
scato e confuso, il
sempre pil stridente
quale, poi, diventa
e metallico, fino
loro esecuzioni. Questa consuetudine alla completa saturazione. Questo com-
provoca
il
il“clipping” dell’amplificatore,
quale si viene a trovare con una tensio-
portamento degli amplificatori a transi-
stor sottoposti al clipping viene, percid,
ne all’ingresso superiore a quella da esso immediatamente evidenziato, il che ne
accettata e, quindi, saturandosi, produce . >>>
di questo componente.
ELETTROOD!
DI SOSTEGNO -
ELEMENTI
i
accanto) di segnale.
Le scritte evidenziano vari PIEDINI
elementi che li compongono.
el
limita la dinamica effettivamente utiliz-
zabile. Da questa sostanziale differenza
nasce l’impressione di maggior potenza
che danno gli amplificatori valvolari a
parita di dati di targa. La tecnologia val-
volare, inoltre, si presta particolarmente
bene all’autocostruzione, in quanto
richiede meno componenti, rispetto ai
pari disegni a stato solido. Per |’ autoco-
struttore non particolarmente esperto,
poi, una realizzazione con valvole é pit
sicura, in quanto, in caso di errori, il
dispositivo tutt’al pil funziona male o
non funziona affatto ed é abbastanza dif-
ficile riuscire a danneggiare seriamente
tali componenti: le valvole, infatti,
lasciano il tempo di accorgersi degli
eventuali errorl commessi.
Il pregiudizio relativo alla presunta fra-
gilita delle valvole nasce dal fatto che il
loro involucro, detto bulbo, é general-
mente costruito in vetro, il che é certa-
mente causa della loro scarsa resistenza
agli urti; invece, per quanto riguarda i
parametri elettrici, esse si possono consi-
derare piuttosto robuste.
Con un po’ di pratica é possibile realizzare apparecchi valvolari L’involucro vetroso é, comunque, c10
autocostruiti, anche con prestazioni interessanti. E questo un notevole che permette di osservare la loro costitu-
vantaggio rispetto alla moderna tecnologia integrata che, a causa zione interna e di intravedere la tenue
della miniaturizzazione spinta e della presenza di circuiti composti da luminosita emessa durante 11 funziona-
blocchi misteriosi che concentrano numerose funzioni, risulta proibitiva mento. Tale luminosita pil o meno
per 'hobbista, sia come progettazione sia come montaggio. accentuata viene emessa dal filamento di
=
|
1:composizione
interna
> z= ° QO oO del tetrodo:
a differenza
|
del triodo le
griglie sono due
———— anziché una.
GRIGLIA DI
SOPPRESSIONE
(a
a
GRIGLIA
SCHERMO
= GRIGLIA
SCHERMO
we
GRIGLIA
ae
{
CONTROLLO
GRIGLIA 2: schema
CONTROLLO
costruttivo
|
——————
interno del
pentodo; qui
|
|
le griglie sono
—— 3: una di
CATODO |
} !
CATODO
soppressione,
una di schermo
|
e una di controllo.
|
ELETTRONIGA PRATICA
- Maggio 1997
- Pag. 8
zi!
accensione, che é presente nella quasi che permette di amplificare l’ampiezza
totalita delle valvole. Esso é del tutto di un qualsiasi segnale senza variarne la
simile a quello di una comune lampadina forma primitiva, viene chiamato triodo,
a incandescenza ed é posto all’interno di in quanto si compone di tre soli elettro-
un tubetto metallico, chiamato catodo, di: il primo @ costituito, come abbiamo
ricoperto di uno strato di ossido, caratte- gia visto, dal catodo, il quale ha il com-
rizzato da una notevole attitudine a pito di emettere elettroni; il secondo,
emettere elettroni e isolato elettricamen- detto griglia, é una sottile spirale di filo
te dal filamento stesso. metallico, che viene posta attorno al
catodo, a una certa distanza; essa pud
assumere varie forme, ma, comunque,
EFFETTO TERMOIONICO deve presentare spazi vuoti tra una spira
e l’altra, per permettere il passaggio
Quando a quest’ultimo viene applicata degli elettroni ed essere elettricamente
l'opportuna tensione di alimentazione, la isolata dal catodo; il terzo elettrodo,
corrente in esso circolante porta tale trat- detto placca o anodo, @ posto anch’esso
to di conduttore all’incandescenza,
determinando cosi il successivo riscalda-
attornoal catodo e alla griglia.
Esso ha il compito di attrarre su di sé gli
mento del catodo; esso, a causa della elettroni e pud assumere varie forme; é
propria massa, impiega, perd, un certo generalmente costituito di materiale
periodo di tempo perraggiungere la tem- metallico o di rame, ricoperto da un sot-
peratura di funzionamento: questo é il tile strato di grafite o di nichel o di tung-
motivo per cui le apparecchiature steno, che ha il compito di evitarne
costruite con tale tecnologia tardano lusura, consentendo, al tempo stesso, un
alcuni secondi a entrare in funzione, rapido smaltimento del calore.
dopo essere state accese; questo é il caso Tutti e tre questi elettrodi vengono anco-
di dispositivi detti “a riscaldamento indi- ratl su opportuni sostegni, che hanno Una rara valvola di costruzione
retto”. I] principio su cui si basa il fun- anche il compito di consentire il loro col- russa ci mostra la bellezza, anche
zionamento della maggior parte delle legamento esterno mediante appositi zoc- estetica, di questi preziosi
valvole é chiamato effetto “termoioni- coli; essi vengono posti, poi, all’interno componenti.
co”, in quanto esso si manifesta quando di un contenitore a tenuta stagna, in cui
il conduttore viene portato all’incande- successivamente viene creato il vuoto.
scenza. In tale condizione, gli atomi che
compongono i] materiale, per effetto del
calore, subiscono un/’alterazione, poiché
eli elettroni, che ruotano intorno
nucleo, con l’aumentare della temperatu-
al Chissa, forse tra 20 0 30 anni lelettro-
nica sara completamente diversa, esiste-
ra acquistano energia.
Quando viene raggiunto un certo ranno componenti capaci di prestazioni
valore, essi acquistano una velocita strabilianti e i microchip, oggi moder-
tale da vincere, per effetto centrifugo, nissimi, saranno considerati reperti di
la forza di attrazione esercitata dal archeologia industriale.
Le valvole, perd, gid sopravvissute ad un
nucleo e da allontanarsi cosi dalla
secolo di frenetico progresso tecnologi-
superficie metallica di cui fanno parte,
ereando attorno ad essa, una nube di co, saranno ancora li, ad illuminare con
la loro tenue luce gli apparecchi audio
elettroni, che prende il nome di “carica
SD aziale”. Tale fenomeno dipende, quin- pitt preziosi. Per questo abbiamo deciso
di affrontare in un completo manuale la
wae daila quantita di calore a cui il mate-
43
riale viene sottoposto e dalla pressione tecnica valvolare, con particolare ri-
mosferica a cui € soggetto. Da qui guardo all’amplificazione audio.
ce lesigenza di creare il vuoto L’argomento é trattato alla luce delle
au “interno del contenitore, cioé di espel- conoscenze attuali dei segnali audio,
lerne tutta l’aria presente, per favorire il con una parte teorica che ci illustra co-
passaggio degli elettroni, che cosi non me sono fatte, come funzionano come &
incontrano alcun attrito; inoltre, dato che si impiegano le valvole nel campo della
il filamento viene sottoposto a un note-
vole calore, solo eliminandone il contat-
UNA BF, e€ una parte pratica con validi pro-
getti costruttivi (tra cui quelle di um inte-
ressantissino preamplificatore hi-fi) per
t@ con le impurita dell’ aria se ne impedi-
CARICABATTERIE
TEMPORIZZATO
E particolarmente indicato per le batterie al nichel-
cadmio, che hanno bisogno di una corrente costante;
puo essere impiegato per fantissimi accumulatori
domestici ed é dotato ditimer fino a 15 ore.
Premendo il
(quello a destra)
pulsante PS
il
circuito
si attiva, mentre con
PR
il
{a viene azzerato.
sinistra)
il
tasto
dispositivo
ilprototipo %
del caricabatterie
al nichel-cadmio
temporizzato, come
da noi progettato
e realizzato.
V’avviamento e per |l’azzeramento; tra- Premendo pulsante PS il dispositivo si Tramite il pulsante PR il dispositive pec
scorso il tempo impostato, e quindi ter- attiva, il led L lampeggia e il relé RL si essere azzerato in qualsiasi momentc
minata la carica, i contatti di un relé iso- eccita, collegando cosi la batteria da Per la taratura dei tempi bisogma azire
lano galvanicamente le batterie, ormai ricaricare. T.
sul trimmer
cariche, dal circuito. Trascorso il tempo precedentemente Disponendo di un frequenzimetro ocoor-
Per l’alimentazione occorre un trasfor- impostato tramite il ponticello in filo re regolare il trimmer in mode che &
matore che fornisca una tensione di circa nudo (1-2-3-4 o 5), il led smette di lam- punto X si legga una frequenza ¢
16-18 V e una corrente di almeno 500 peggiare e il relé si diseccita scollegando Hz.
mA. Vediamo ora come funziona cir- il
la batteria sotto carica (grazie al contatto Non disponendo di un frequenzimes
cuito e come é possibile impostarlo del relé, la separazione tra batteria e
ELETTRONICA PRATICA -
Magoe 7227 Sac
+
Schema elettrico IC1
del caricabatteria. | ponticelli Se
che regolano
di spegnimento
il
si
tempo
collegano
:
is a 18
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|
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VVVV 2 12
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Ct
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it o—
1
4 diodi D1+D4 si montano tutti
con occorre regolare il trimmer il modo che negativo, occorre dividere 16777216 per
la fascetta argentata, che indica il led L faccia 73 pulsazioni luminose al 2, ottenendo cosi 8388608.
il catodo, rivolta allo stesso modo. minuto. Volendo sapere quale frequenza deve
Con
il dispositivo cosi tarato abbiamo
seguenti tempi di ricarica: con il ponti-
1 avere segnale generato dall’ oscillatore
i]
al punto X) a seconda del
(rilevabile
cello su 1, 15 ore e 2 minut; al 2, 7 ore e tempo che si vuole resti eccitato il relé
31 minuti; al 3, 3 ore e 45 minuti; 4, al (tempo di carica), si deve applicare la
| ora e 52 minuti; al 5, 56 minuti. Si noti seguente formula: F = 8388608/T dove
che il tempo si dimezza per ogni colle- F é Ja frequenza in Hz e T i] tempo in
gamento del ponticello su piedini vicini secondi. Se, con ponticello ai punti |, si
dell’ integrato. vuole ottenere un tempo di ore, fre- la
,
[5
(elettrolitico)
C2 = 100 pF-16 V Cee
(elettrolitico)
C3 = 4,7 pF-16 V
(elettrolitico)
C4 = 100 kpF (poliest.)
C5 = 100 kpF (ceram.)
ragionevole eventuali ricariche. Questo fenomeno capita molto spesso in tutti gli impianti di antifurto quan-
do, per un qualsiasi motivo, entrano in allarine e non é possibile intervenire tempestivamente per disatti-
varli (seconde case, villette disabitate, ecc.) e, cosa molto probabile in certe zone e in determinate condi-
zioni di tempo, viene a mancare l'energia elettrica rendendo inutilizzabile i! sistemadi ricarica della batteria.
Il
dispositivo che presentiamo interrompe l'alimentazione al carico quando Ia tensione della batteria scen-
de
al di sotto di un certo valore. It carico torna ad essere alimentato quando la tensione sale ad un livello
accettabile (entrata in funzione del carica batteria), evitando cost la continua sostituzione della batteria il
cui costo non é certamente trascurabile! Naturalmente questo circuito puo essere impiegato in altri dispo-
Sitivi e per
altri scopi.
E di fondamentale importanza installare il PC lontano da interterenze elettriche che potrebbero agire sui
Chip di memoria alterandone il funzionamento. Queste interferenze possono essere presenti sulla linea
elettrica di alimentazione
e, molto spesso, sono create dall’'accensione e spegnimento di apparecchiature
e,
allacciate alla stessa linea in particolare modo, se sono vicine al PC (ad esempio dal monitor e stampan-
te). Proprio per evitare cheil PC riceva queste interferenze é bene accendere e spegnere tutto (PC eil
periferiche) secondo una particolare sequenza. Prima sida alimentazione al monitor e stampante e suc-
cessivamente al PC. Per spegnere il tutto occorre procedere in senso inverso: prima il
PC poile periferi-
che. II dispositivo che presentiamo rende automatiche queste operazioni evitando cosi, in caso di dimen-
il
ticanza, spiacevoli sorprese. All'atto dello spegnimento anche nostro dispositivo NON rimane piu alimen-
tato.
!
il
guastarsi e... teniamo presente che suo intervento awiene per correnti di dispersione superiore a 20MA
Col dispositivo che presentiamo ogni elettrodomestico o altra apparecchiatura funzionante a 220Vca
potra essere periodicamente controllata e cosi essere certi che non presenti alcuna dispersione verso le
parti metalliche deltinvolucro. Collegando la spina dell’elettrodomestico al nostro dispositivo e premendo
l'apposito pulsante awwengono le seguenti segnalazioni: se tutto VABENE si accende un LED VERDE, se
invece vi é una DISPERSIONE superiore a 1mA !! un LED ROSSO LAMPEGGIA, segnalando la pericolo-
sita e la necessita di un controllo. Pud essere inserito nel contenitore plastico LP452 insieme alla batteria
ed eventuale presa.
E untemporizzatore appositamente studiato per disattivare un impianto di antifurto dopo un tempo presta-
bilito dal momento che lallarme é entrato in funzione evitando cosi che l’eventuale sirena continui a
suonare se contatti di allarme sono rimasti inseriti. La temporizzazione pud essere impostata tra circa 1
i
minuto e 25 minuti. Il dispositivo é dotato di segnalazione di INSERITO e di START TIMER. Perla sua
attivazione é sufficiente premere un pulsante. La sua installazione é molto semplice ed agevolata da una
apposita morsettiera. Anche se studiato per l'utilizzo con antifurti pud, naturalmente, essere impiegato per
molti altri scopi.
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-
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-
ee
APP. RICEVENTI TRASMITTENTI ED ACCESSORI
le th)
tS ee
2
-
ACCESSORI RADIO
Ax usa apparati ricetrasmittenti di abbastanza semplice anche se pud sem- ne. valore di questa resistenza é evi-
I]
qualsiasi tipo, pud capitare di posi- brare esuberante (non per 1 distratti). dentemente legato alla potenza del tra-
zionare malamente il microfono o di Subito all’ingresso dello schema elettri- smettitore; un’ apposita tabellina elenca 1
manipolarlo distrattamente, in modo che co troviamo, siglato RF, un bocchettone valori consigliati per le potenze pil
il pulsante del PTT resti in posizione di cablato in modo da captare una piccola regolamentari ed abituali. La modesta
trasmissione. parte del segnale a RF trasmesso (vedre- porzione di RF derivata dal resistore
Cosa succede se |’apparecchio resta mo pil avanti come cid si realizza). arriva, tramite un breve spezzone di
inserito in trasmissione? Semplicemente, Il resistore R1 é di valore abbastanza cavo coassiale (RG 58, quello normal-
non é la situazione prevista: perché si elevato, minimo 2200 Q, pertanto non fa mente sottile), al trimmer R2, che evi-
occupa un canale inutilmente, perché si risentire alcuna influenza del nostro dentemente serve a regolare la sensibi-
irradia l’eventuale conversazione dispositivo sulle prestazioni dell’ appara- lita di intervento del segnalatore. Subito
ambientale e infine perché (a lungo to: cid, Sia in trasmissione che in ricezio- »»>
=
C1 = 10.000 pF (ceramico) D2 = 1N4148 amplificare il segnale di comando, agi-
C2 = 470 pF (ceramico) LP = lampadina 12 V-10 W scono anche in modo “logico”. Infatti, in
Vec=12V assenza di segnale a RF, TRI, essendo
a
Piano di montaggio della basetta a circuito stampato;
TR3 é disposto orizzontalmente per motivi d’ingombro. Potenza Tensione
|
RF _Valore
trasmettitore presente Ri
=i
Ro Cé
d h
RB D2 0,5 W 5V 2200
2
“ne oO 1W 7V 2700
(S|
IC) 2W 10V 3300
n= <i
3 3W 12V 4700
ae 5W 16V 5600
9 Byar®
—Ep FASRS
DI 10W
FX C3 22V 6800
il
|
do 1a cadenza citata, provvede ad accen- MULTIMETRO DIGITALE con misure di: DCV, ACV, DCA
dere e spegnere LP. ohm, cicalino per prova continuita, temperatura. £ 45,000
Abbiamo cosi ottenuto 1] lam- MULTIMETRO DIGITALE con misure di: DCV - ACV DCA -
Per a
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TRAPANINO 9 DCV sa 18
Con tre pinze.d-e ou7s 7
giri.
ae
TRAPANINO 2 D2 cov core =
2:
(=a
ALTEZZA D4
CONTAFILI
SEGNALATORE
@
Di TRASMISSIONE
Il transistor potrebbero danneggiare lo stesso TR3.
TR3, un TIP Questa previsione é stata fatta in quanto
3055, non luso di un relé permetterebbe, per esempio,
_hecessita Yimpiego di una lampada a 220 V (magari
,
vot" 2
;
a
'
4
di radiatori,
essendo del
per realizzare la classica insegna “on air’)
0 qualsiasi altro tipo di segnalazione
7 Dm
Y tipo plastico Nel caso da noi previsto, |’ alimentazione
ig
~ ;
=, che, rispetto complessiva é a 12+14 V ed il consumo
¥ al 2N3055 di corrente é sostanzialmente quello
metallico, della lampadina accesa, cioé quasi 1 A,
“
g
/ richiede una
potenza
se LP é la prevista a 10 W. Di questo va
tenuto opportunamente conto, perché
.
te,
>
‘
'
inferiore. l’alimentatore usato pud essere quello
| che gia alimenta i] trasmettitore, e quindi
occorre valutare se é in grado di erogare
|
= un surplus di corrente pari ad 1 A.
Per TR3 stato adottato un TIP 3055,
PL 259
ovvero un 2N 3055 in versione plastica,
. .
oe
all’interno del
a
ne pill pulita ed affidabile, quindi é que-
connettore
sta versione che viene qui descritta.
= PL 259.
il dispositivo di segnalazione
essere di qualsiasi tipo,
puo ROSSO
ma realizzando una scritta luminosa
otteniamo un doppio risultato: un
utile promemoria per noi, un avviso
di non disturbare per nostri cari.
i
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag. 20
Su]l’apposita basetta si comincia col
montare i pochi resistori, il ponticello in
filo nudo nei pressi di C6 e lo zoccolo a
4+4 pin per IC1; poi si piazzano i due
diodi, facendo attenzione al giusto inse-
rimento indicato dalla fascetta in colore
che, sul corpo degli stessi, contrassegna
il terminale di catodo.
Inserendo i condensatori, si deve tener
conto che un paio di essi sono di tipo
elettrolitico e ne va quindi rispettata la
polarita indicata. L’inserzione del trim-
mer potenziometrico deve avvenire in
EFIONISMO
IL COLLAUDO
an
cessiva é invece riportato il collegamen-
to complessivo: il
tutto, se fatto a regola
d’arte, non deve alterare minimamente il ILCONTENUIO
funzionamento
e la resa del nostro RTX.
Dopo aver controllato il regolare funzio-
@ Storia della radio @ Come e dove cercare radio
antiche @ Ricevitori a cristallo e a valvole @ II surplus
namento del dispositivo (con R2 ruotato
militare (apparecchi italiani, americani, tedeschi, in-
al massimo), la taratura si riduce a rego-
lare R2 per il giusto livello di sensibilita
(ma presumibilmente si puo arretrare
glesi e canadesi) @ Come individuare riparare i guasti
e
solo di poco). “Radiocollezionismo” é un nuovissimo
D Desidero ricevere volume
“Radiocollezionismo”.
il
Quando tutto é verificato, si provvede a
manuale di 96 pagine, con decine
—
NONE sciacteationnceens COgTIOME
preferibile), dopo di che possiamo ope- e spedendo il coupon Via
rare tranquilli. (anche in fotocopia) citta Pree
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CAP ___ —
Firma —
GADGET
L: possibilita
automobile
ritmo della musica
dotare
di la propria
di luci lampeggianti al
riprodotta
a
dall’impianto di bordo, ed anche delle
parole che ci scambiamo, costituisce un
oe
effetto che pud far veramente colpo su
we
ews
=
chi ci sta vicino. Dal circuito che abbia-
es al
“22.
aa
,
aste mo realizzato non dobbiamo certamente
, -
sil
;
:
aspettarci che sia adatto a pilotare
ae .
Ley —
J :
;
kilowatt di lampade, che del resto
un’ autovettura sarebbero sprecati e addi-
in
+
pet eer
. . - : s
. rittura pericolosi; ma l’effetto ottenuto é
piu che sufficiente, e comunque molto
ow ,
e
:
~~ «*
:
"a.
5
.
efficace, naturalmente montando
.
dislo-
:
*
cando bene le lampade.
'
cursore di R3, un trimmer che ha la fun-
-zione di “‘settare” il valore della tensione
|
continua presente in uscita (cioé sul pin
6 di IC1) esattamente a 5,1 V, valore
|
pari alla tensione del diodo zener DZ2
|
ne: di conseguenza i transistor d’uscita re é la capacita, maggiore é la luminosita rumore del motore e del movimento
Tl e T2 non conducono corrente e le che le lampadine riescono a raggiungere. mantenga sempre accese le lampade;
lampadine restano spente. Invece, in pre- In circuito é presente anche un altro occorre allora diminuire (e anche sensi-
senza di suoni captati da M, l’uscita di diodo zener, che serve a stabilizzare la bilmente) il valore di RS. D’altra parte
IC1 varia arrivando ai valori di picco tensione che alimenta IC1, in modo che non é consigliabile tenere attivato il cir-
pari a 0 e +9 V; quando la
tensione supe-
ra i 5,1 V di DZ2, Tl e T2 entrano in
sia garantita la miglior costanza di fun-
zionamento. Lo stadio d’uscita é in
cuito quando I’auto é in movimento.
Per rendere possibile l’utilizzazione del
conduzione e le lampade si accendono grado di far funzionare fino a 4 lampade circuito pure in ambienti in cui sia
secondo |’andamento dei picchi sonori
d’ingresso. La presenza di C5 serve in
da 12 V, 5 W cadauna: ma non si
di poter usare una sola lampada da 20
pensi disponibile |’alimentazione a 220 V.
viene pubblicato anche lo schema di una
quanto esso si carica con gli impulsi che W, perché l’inerzia di questo singolo variante aggiuntiva, che va collegata al
riescono ad attraversare DZ2; 11 valore filamento non permetterebbe un funzio- posto delle lampade da 12 V; la soluzio-
della capacita di questo condensatore namento regolare del circuito. Pud infine ne consiste nell’aggiungere un relé che
pud essere scelto fra 1 e 10 uF: maggio- succedere che, con |’auto in funzione, il »»
COMPONENTI
R1 = 3300 © C1 = C2 = 1 pF (mylar) DZ1=9,1V-1W
R2 = 2200 © C3 = 100 pF - 16 V (elettr.) D21=5,1V-1W
R3 = 1000 (trimmer-pot.)
© C4 = 220 pF - 25 V (elettr.) M = microfono a condensatore
R4 = 1200 © C5 = 1+10 pF (elettrolitico) (amplificato)
R5 = 820 kO vedi testo L1+L4 = lampade 12 V-5 W
R6 = 220 2 Ici = TLOS1 F1 =fusibile 5A
R7 = 15 kQ Ti = 2N1711 $1 interruttore acceso/spento
=
R8 = 1000-1W T2 = TIP 3055 Vec = 12 V (dalla batteria)
Piano di montaggio su basetta a circuito stampato.
pud essere anche di notevole potenza e
@vcc puo comunque inserire lampade ad
Ot
C3_
—iii—+
R
alta
luminosita. Una basetta medio-piccola a
oe
+ circuito stampato contiene, con grande
c comodita di montaggio, tutto quanto il
Rl OZ
hana circuito, naturalmente esclusi microfoni
-—
e lampade. La sistemazione dei compo-
Cl nenti é consigliabile iniziarla, come al
b DZ2 solito, dai resistori, che non presentano
ICP giiib alcun problema di polarita; lo stesso
dicasi per lo zoccolo di IC1. Si passa poi
ai diodi, di cui va rispettata, come senso
di inserzione, la fascetta in colore pre-
sente sul corpo in plastica a contrasse-
R4 gnare l’estremita di catodo. Per quanto
©vcc riguarda il montaggio dei condensatori,
c’é da tener conto che alcuni di essi sono
R3
PSYCOLIGHT PER LA TUA AUTO
dei cavetti in entrata e in uscita, si prov-
vede con alcuni terminali ad occhiello
essere plazzato dove si mitiene strategica-
mente pil indicato. Per quanto riguarda
per circuito stampato. Non resta ora che le lampade, anziché le 4 previste da 5 W
inserire [C1 nel suo zoccolo, avendo se ne possono anche mettere di pit, a
eee cura che i piedini entrino ben allineati patto che siano di potenza proporzional-
nelle mollette di contatto e che il piccolo mente pil’ bassa: per esempio, 10 da 2
scasso circolare, che € vicino ad uno W.
Il microfono va posizionato in modo
da captare al meglio la musica o le voci,
degli spigoli a contrassegnare il piedino
1, sia disposto nella posizione indicata.
Per quanto riguarda 1] montaggio esterno
e possibilmente al minimo il rumore del
motore o della strada. In fase di collau-
Il circuito
stampato e qui 6
visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni
reali.
—_Perordinare |
asetta e componenti
codice 2EP597
LAMPADE
O RESISTENZE
Una dote incrollabile dei resistori é quella di presentare
sempre lo stesso valore di resistenza sia che la corrente
VARIABILI?
quindi pitt o meno fredda, troviamo un valore di resi-
stenza all'incirca sui 3+4 Q. Indipendentemente dalla
che li percorre sia bassissima sia che essa raggiunga ya- sorpresa (si, c’é una bella differenza), succede in pratica
lori molto elevati. Quindi, in tinea di massima e tanto che, nell’attimo dell’accensione, la nostra lampada as-
per fare un esempio, un resistore da 10 Q-5 W ha un va- sorbe una corrente elevatissima, che poi scaldandosi
lore di resistenza di 10 Q sia con zero watt di dissipazio- scende rapidissimamente ai valori previsti: ne consegue
ne sia coni 5 W massimi. Le lampade elettriche invece si che, in quell’attimo, questo picce di assorbimento si puod
comportano in modo notevolmente diverso, a causa del ripercuotere in modo anche dannoso, 0 comunque tale
materiale con cui é realizzato il filamento, il cui valore da cambiare le condizioni operative circuitali, sulla sor-
di resistenza ha la caratteristica di variare moltissimo al
variare della temperatura, e del fatto di lavorare all‘in-
gente di energia che accende la lampada. Ecco anche
motivo per cui, in genere, le lampade si bruciano (0 si
il
candescenza. Quando noi diciamo, per esempio: lampa- fulminano) all’atto dell ’accensione, specialmente poi se
da da 12 V-5 W, con un po’ di legge di Ohm e di Joule poste in ambiente molto freddo.
veniamo a sapere che la resistenza @ di 25 Q circa; que- In compenso é proprio per le qualita comportamentali
sto @ sacrosanto e dimostrabile se appunto siamo in con- sopra citate che le lampadine ad incandescenza vengono
dizione di 5 W di dissipazione. Se pero andiamo a misu- a volie utilizzate come elemento a resistenza automatica-
rare, con un qualsiasi tester o anche con uno strumento mente variabile, in pratica come NTC, per la stabilizza-
pit sofisticato, il valore resistivo della lampada spenta, e zione di determinati circuiti.
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7
suoni e musica ai massimi livelli di fedelta. Scopriamo teoricamente pratica Cap. Prov
le valvole in tutte le loro forme, caratteristiche ed applicazioni. =
oii
ta ELP
~ LABORATORIO
ELETTROLITICI
ALLA PROVA
Oltre alla verifica ed al controllo delle caratteristiche, enza dubbio, il condensatore elettro-
litico é un componente molto diffuso
questo dispositivo serve a rivitalizzare quegli importanti nel mondo dell’elettronica, in quanto é i]
componenti che sono i condensatori elettrolitici, tipo che permette di realizzare grossi
fra
valori di capacita in dimensioni piuttosto
purtroppo i pid soggetti a soffrire l’invecchiamento. ridotte. Lo scotto da pagare per questo
vantaggio non é pero trascurabile, ed é
legato a due inconvenienti ben precisi,
uno dei quali, 1]
meno conosciuto, é
anche
te é
il grave. primo inconvenien-
pitt I]
che praticamente tutti condensatori
1
[Te
ad un valore notevolmente maggiore,
+
addirittura sull’ordine dei mA (milliam-
pere); comunque, per fare un esempio, TESTER
Ls
gia un condensatore da 10 uF potrebbe mA-pA
avere una corrente residua di 10 uA che
sono tanti: se questo condensatore fosse
imserito in un oscillatore RC o come
aecoppiamento fra due stadi, i] funziona-
mento del circuito sarebbe molto dubbio.
A guesto punto, dobbiamo tener conto
fatto che di condensatori elettrolitici AL ALIMENT
220 Vu
Piano di ©
*
g
montaggio (sopra)
e foto (sotto) della
basetta a circuito
stampato relativa
alla vera
e propria parte
di alimentazione.
ELETTROLITICI ALLA PROVA
COME
SI USA
Passiamo ora ad attuare le funzioni per
Andamento della
corrente entro I
cui il nostro dispositivo é nato: control- un condensatore
lare e/o ripristinare il funzionamento di elettrolitico,
un condensatore elettrolitico. con indicata
Inserita ovviamente la spina nella rete a la presenza di un
220 V (col che DL si accende) e posizio- valore residuo piu
nato S1 sullo 0, si collega agli appositi o meno modesto
morsetti a boccola il condensatore sotto anche se
controllo (CX), avendo cura di rispettar- il condensatore
ne (eh si, é l’eterno ritornello degli elet- é buono. RES/DUO
trolitici) la polarita; si inseriscono anche
i puntali del tester (0 strumento analogo)
le la
i
perfettamente piastrelle, fino a 30 metri di distanza. Quando regolazione e verificando che la bolla
proiettare altezze per il montaggio bolla si trova fra le due tacche centralt, d’aria si posizioni fra le due tacche cen-
di finestre e tracciare linee verticali. raggio laser emesso orizzontalmente ha trali. Si pud cosi ottenere immediata-
uno scostamento di soli 3 mm ad una mente un raggio orizzontale, necessario
distanza di 10 metri. ad esempio per la posa di piastrelle in
é un apparecchio
3: la livella BL 30 Questa é la precisione che viene garanti- perfetto allineamento. Con l’apposita
molto compatto dotato di pochi ta e che corrisponde ad un errore di posi- piastra millimetrata di riscontro é facile
ed essenziali componenti, che ne zionamento di | mm sulla centratura ottenere precisi punti di riferimento per
rendono estremamente facile l’uso. della bolla. il lavoro da eseguire.
Le possibili utilizzazioni dell’ apparec-
3 chio aumentano quando viene applicato
il prisma a 90 gradi, perché in tal caso,
una volta effettuata la centratura della
bolla e posta la livella in prossimita di
una parete, si possono ottenere raggi
perfettamente verticali oppure orizzonta-
li deviati di 90 gradi. Se poi viene acqui-
stato l’apposito prisma a doppio raggio,
Si
possono emettere contemporaneamen-
te due raggi a 90 gradi l’uno rispetto
all’altro. Per informazioni: Bosch
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UN PROGETTO PERIMPARARE
LED E SUPERLE
Un componente di fondamentale importanza, utilizzato
in tutti quei circuiti dove occorra una segnalazione
ottica. Vediamo come aumentarne resa luminosa
attraverso un semplice dispositivo elettronico.
la
PIU POTENZA
ALLA LUCE DELL’ELETTRONICA
SCC SOSH ESCHER OOH
Bee Hee eeeeoae
Ecco
ilprototipo del
superled come da noi Procriimente. cosa
sappiamo tutti, se
siano i led lo
non altro dal
almeno per un paio di motivi: queste
assorbono una potenza nettamente supe-
progettato e punto di vista funzionale: piccoli semi- riore ed hanno una vita, nonché un’affi-
realizzato. Il circuito, conduttori che, eccitati dal passaggio di dabilita, ben pit limitata (i filamenti si
molto semplice, puo un’opportuna quantita di corrente, emet- bruciano molto facilmente). Anche i led
essere utile anche a tono luce. E questa luce puo essere di perd hanno un difetto, o quanto meno un
livello didattico. colori diversi: rosso, verde, giallo, aran- limite: essi emettono una quantita di luce
cio e, volendo affrontare un costo piutto- pressoché irrisoria, a meno che non
ad
si
utilizzare tipi piuttosto spe-
sto elevato, anche blu. vadano
E anche ben noto che, in tutto il mondo
della segnaletica radio-elettronica, essi
ciali ad alta o ad altissima Juminosita,il
cui costo pero arriva ad alcune decine di
hanno soppiantato quasi completamente migliaia di lire (sono quasi dei laser).
le classiche lampadine a filamento, Ecco allora, ove serva un indicatore a
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag. 36
Si fa presto a definire cos’é un led: la sigla stessa infatti significa diodo
emettitore di luce; si potrebbe anche aggiungere che € comunemente
SILICIO CONTATTO
a
usato per realizzare indicatori alfanumerici o spie luminose stato soli-
do: per quanto riguarda le sue funzioni, é detto tutto quanto serve.
La
Ma
é
ziona?
opportuno anche dare un'oechiata dentro: com’é fatto e come fun-
costituzione Brevemente, si tratta di un diodo, 0 meglio di una gitunzione PN, realiz-
interna zata con arsenturo e fosfuro di gallio, che converte, con buona efficien-
di un led za, energia elettrica in radiazione elettromagnetica sia nello spettro del
evidenzia
collegamento
il visibile che in quello dell’infrarosso e questo avviene grazie al fenomeno
dell'elettroluminescenza che si verifica quando la giunzione stessa é po-
dei due larizzata in conduzione, cioé quando l'anodo é positivo rispetto al cato-
terminali. do. Riferiamoci ora allillustrazione qui riportata, esaminando una per
una le varie figure che fla compongono. Nel primo disegno vediamo il
simbolo grafico universalmente adottato negli schemi elettrici, con con-
trassegnati gli elettrodi di anodo e catodo. Nella normale versione di
diodo led sono presenti una tacca sul bordino ed il terminale pitt corto,
che servono a contraddistinguere il
catodo.
Le figure che seguono stanno ad indicare in particolare che i led, oltre
al colore, alla luminosita e, in certe misure, alla dimensione, si differen-
ziano anche per l'angolo entro il quale avviene la diffusione della luce
prodotia (luce a diffusione ampia, luce a diffusione stretia, luce a diffu-
sione strettissima). A proposito delle dimensioni, c’é ancora da sottoli-
neare che, per una realizzazione come quella che viene qui descritta, é
bene usare un led di tipo grande, il cosiddetto jumbo o big-led, in quanto
sicuramente piu robusto ed efficiente.
t ¢*
CATODO
t
per periodi brevissimi, anche 1 A.
versioni, diverse
Si tratta di microsecondi, ma la possibi-
per colore,
lita é ufficiale: si tratta allora di sfruttare
abilmente questa possibilita e per far Tl dimensioni,
questo non possiamo che ricorrere ad un potenza luminosa
opportuno circuito elettronico, ed é pro- e larghezza del
prio il progetto che proponiamo in que- fascio di luce.
ste pagine.
ELETTRONICAPRATICA
- Maogec1 io ret 1 0 ii
L*2samé dello schema elettrico inizia-
mo nella posizione indicata per S$], che é
eige aperto: ignoriamo quindi. almeno
per ora. la funzione di IC1-a, la prima
lo
|
ce eee
Kew
D1
Ré
sezione di un +093 che gestisce tutte le :
Ve
temponzzazioni del nostro dispositivo. |
e
[Ci-b inyece funziona, per la precisio- =
=)
=
=i
D2
=
.
ne oscilla. ad una frequenza stabilita, R5
oltre che da C4, anche da R4/R5/R6; il | —>}—ww—7%
: cr fice 8.
segnale generato é un’onda rettangolare 5
i f
di frequenza pari a 250 kHz circa, corri- | R3 gf ¢ WWie=
my,a
R?
spondenti ad un periodo, ovvero un
intervallo di tempo, pari a 4 usec. Grazie
pero all’azione di DI e D2 sulle due
;
.
d
]
COMPONENTI
15 kQ
Ae== 2,2 MQ ba setta e componenti
R3 = 100 kQ
R4 = 680 kQ ~ codice 3EP597
R5 = 3.300 2
R6
R7
= 100 k© (trim-pot.)
= 10 kQ
vedere a pag, 35
R8 = 120-1 W
C1 = 100 pF-16 V (elettrolitico)
C2 = 0,1 pF (ceramico)
C3 = 1 pF (poliestere)
C4 = 680 pF (ceramico)
IC1 = 4093
TR1 = TIP 112 (o similare
Sequenza
di impulsi
100 V/2 A/50 W) la cui cadenza
D1=D2 = 1N 4148 é fissa, ma di cui
$1 = $2 = interruttore si puo variare
Vec=12V la durata.
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997
- Pag.
LED E SUPERLED
sof
ben percepibile.
ELETTRONICA PRATICA - Maggio 1297 - Sag 22
STRUMENTI
UN HERTZ
A PORTATA DI MANO
Un apparecchio utile per riparazioni e soprattutto
tarature che rende disponibile I’unita di misura della
frequenza - I’hertz - o quella del tempo - secondo - il
con grande stabilita e precisione.
te, esattamente quanto lo é Ja sua contro- la presenza di IC2 e TR1, che sono stati richiesta una precisione veramente ¢ro-
parte nel settore dei tempi, ovvero il aggiunti ad IC1 per meglio adattare alle nometrica, che si pud ottenere solamen
minuto secondo, riferimento su cui si
misurano tutti i fenomeni elettrici (e non
nostre esigenze il segnale generato.
Lo schema elettrico complessivo parte
regolando C2 in modo da leggere esatta-
mente la frequenza di 32.768 Hz. per
solo); il legame fra le due unita é, come appunto da IC! che, pilotato dal quarzo esempio se si deve pilotare un orologio
noto, il fatto che | Hz é l’inverso di un Q1, oscilla alla frequenza standard di elettronico, Dal piedino 8 di IC1 risulta
secondo spaccato, e viceversa. 32.768 Hz; questo valore pu6d essere invece disponibile un segnale ausiliario
C’é chi, per motivi professionali o anche ritoccato tramite C2 in modo da poter a 128 Hz, che puo essere utilizzato come
solo hobbistici, si trova nella necessita di ottenere con la massima precisione la nota audio di precisione. II vero e pro-
avere questa misura di frequenza rego- frequenza finale di 1 Hz. prio hertz spaccato esce dal piedino S.
larmente a portata di mano; é perd com- I] segnale a 32.768 Hz viene passato, per prendere due diverse strade. Una va
prensibile che questa esigenza sia preva- tramite R4-C3, all’entrata di IC2/a, cioé direttamente al contatto S$ di S1, dove S
lentemente sentita in applicazioni un po’ al gate di uno dei 6 hex buffer che costi- sta per simmetrica, in quanto all’uscita
sofisticate e da parte di tecnici un po’ tuiscono il CMOS 4049, che ne amplifi- viene fornita un’onda di forma simmetri-
smaliziati; per tali motivi, anche se la ca il livello per poi applicarlo alle sezio- ca; l’altra via attraversa invece le altre
realizzazione é semplice, I’articolo non é ne “b” e “c” parallelate in modo da tre sezioni (d, e, f) in modo da proporre
probabilmente di interesse diretto per i aumentarne la potenza; attraverso un all’uscita (contatto I) un segnale di tipo
verl e propri principianti. Una volta, per partitore-disaccoppiatore resistivo (R8- »>»>
ottenere elettronicamente 1]
Hz esatto,
occorrevano parecchi integrati divisori Is
di frequenza collegati in cascata allo
scopo di dividere opportunamente il
segnale generato da un oscillatore tipica-
Visualizzazione
mente da 1 o addirittura 10 MHz; ne
conseguiva che i] circuito necessario era
piuttosto laborioso ed anche costoso.
grafica della forma
del segnale ad 1 Hz,
©
selezionabile di tipo
simmetrico (S)
UN OROLOGIO oppure ad impulsi (I).
CHE SPACCA IL SECONDO Is
Elaborazione della
|
|
cy Z
/C1
7}
8
R3
128 HZ
Loft
RS Gs
3\>S0=
il
100 pF 1,2 us
'
Ilcircuito 1000 pF 12 us
stampato é 10000 pF 120 us
qui visto dal 0,1 pF 1,2 ms
lato rame 1
uF 12 ms
nelle sue
dimensioni essa é calcolata considerando di mante-
reali. nere fisso a 15 kQ il valore di R6.
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag. 42
il
c
IC3F a UN HERTZ
A PORTATA
DI MANO
ar Y a
Da notare che all’uscita del circuito, cioé
, |
sul?emitter di TR1, transistor finale di
(poca) potenza, é presente un led, il
© quale resta acceso per mezzo secondo
| SN CS
=—@
@ quando
siutilizza il segnale simmetrico,
ed un attimo pill o meno breve in posi-
zione impulsiva; in questo caso, esso rie-
! |
sce ad accendersi praticamente solo in KIT
corrispondenza della durata 12 ms
(gli
| altri valori sono a velocita di commuta-
PER CIRCUITI
7
{5 zione troppo elevata), quindi il processo
é visualizzabile usando un oscilloscopio.
T IHZ
Tutta Valimentazione del circuito passa
attraverso il regolatore [C3, che porta la
STAMPATI 1
i300
| U tensione ai 5 V, indispensabili per IC1,
aT Dotato di tutti gli elementi
partendo da una qualsiasi sorgente com-
.
| © presa fra 9 e 14 V, contando su un assor-
bimento in corrente di circa una decina
necessari per la composizione
di circuiti stampati su vetronite
ye
i
di mA. La descrizione del funzionamen- o bachelite, con risultati tali
“ | to generale pud considerarsi sufficiente, da soddisfare anche tecnici
passiamo quindi ai fatti. piu esigenti, questo kit contiene
Jl circuito stampato, di dimensioni pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente
medio-piccole ma con buona densita di al percloruro.
componenti, va affrontato con la norma-
le cura da mettere in questi montaggi,
ma non presenta particolari elementi di
difficolta e criticita. Si inizia la sistema-
Caratteristiche
- Consente un controllo visivo conti-
»»
Tri si monta nuo del proceso di asporto.
la linguetta
con
Evita ogni contatto delle mani con
prodotto finito.
il
che indica Pemitter
rivolta verso Ri
-E sempre pronto per |'uso, anche
dopo conservazione illimitata nel
tempo.
- Il
contenuto é sufficiente per trattare
Piano di montaggio della piu di un migliaio di centimetri qua-
basetta su cui é drati di supertfici ramate.
completamente montato
ilcircuito elettrico;
da notare la forma
particolare del quarzo.
H kit per circuiti
\ IC3 stampati é corre-
dato di un pie-
\ ca(_) um: @vcc ghevole, ricca-
mente illustrato,
in cui sono elen-
USCITA cate tutte le ope-
1HZ razioni pratiche per la preparazio-
ne dei circuito. Il suo prezzo, é ai
L. 18.000, piu lire 3.000 per
spese
di spedizione. Lerichieste debbeno
essere fatte inviando l’importe cit=
to a: STOCK RADIO - 20124 MILANO
|
|
-Via P. Castaldi, 20 (Tel. 2049631) =
o\
Once mezzo vaglia postale, assegno bam
R cario o conto corrente posteale =.
<
cz ©| Ovcc
GND
46013207.
32°768 HZ
|
UN HERTZ
A PORTATA DI MANO
"
si inserisce
C2
automaticamente
zione dei componenti dai resistori, poi si
posizionano i due zoccoli per gli integra-
nei fori (che ti ed i due ponticelli in filo nudo indicati
devono essere pili dal lato componenti.
grossi del solito) Il quarzetto va montato coricato e man-
|
senza bisogno tenuto aderente alla basetta (data la deli-
|
Lc
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997
- Pag. 44
>
|
CUO
bem
VENERDI
TCT
DOMENICA
Yna grande
tN
Quartiere Fieristico di
16-17-18 MAGGIO
aperta al pubblico e agli operatori economic
7d Me
ei
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16 MAGGIO
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Non
ésufficiente possedere oftimi ricevifori per captare
le numerose stazioni meteo, agenzie, network, telefoto,
antenna, elemento essenziale
LV’ ogni impianto di trasmissione e
ricezione, deve essere scelta o realizzata
di
di
i
‘lunghezza (in m) leventuale autocostruzione dei pill sem-
frequenza in kHz lunghezza (in m) 2 plici tipi di antenne per ricevere servizi,
con isolatori senza isolatori
gia esaminati nei mesi precedenti, com-
1850 T7120 presi in quella parte di frequenze deno-
3550 40.28 minate HF (high frequency).
_3750 38.13
7050 20.28 DIPOLO MULTIBANDA
10100 44.15
14100
10.14 In linea di massima si pud affermare che
14250 10.03 per le HF sono preferibili le antenne
meccanicamente semplici ma posiziona-
_
18100 07.90
te ad altezze ragguardevoli rispetto al
24100 06.77
piano di terra.
21300 06.71 Qui parliamo specificatamente del dipo-
24940 05.73 lo con le sue numerose varianti, quali il
28100 05.08 dipolo a V invertito ed i dipoli multiban-
da o trappolati.
_28500 95.01
Le sue origini risalgono al 1880 quando
29000 04.93
Heinrich Hertz sviluppd un radiatore di
29500 04.84 onde elettriche alimentato al centro, for-
i di
conto della riduzione elettrica dovuta realizzato una antenna con impedenza
all’impiego di isolatori terminali. Per quanto riguarda particolari mecca- 200 Ohm il rapporto risulta di 1 a 4;
E possibile autocostruire agevolmente
un dipolo utilizzando filo metallico che
nici possiamo utilizzare semplici morset-
ti e tiranti commercializzati in tutti i
quando invece il rapporto scende sino ad
1 a 1 il balun prende il nome
di simme-
presenti caratteristiche di buona condut-
livita elettrica e resistenza meccanica,
negozi di ferramenta, laddove il filo di
rame della filare o i] cavo di tesatura
trizzatore, non integrando all’interno il
trasformatore di impedenza.
|
3 4
ELETTRONICA PRATICA
- Magoie 7297
wo - Pac =7
AMPLIFICATORI
}«©60-
= =|} Vout R2 =
sotto altri due punti di vista, il primo dei quali richtama
concetto di retroazione. Per ottenere lo schema invertente
il
Vin RI Vamplificatore operazionale viene infatti retroazionato pro-
prio con le due resistenze R1 e R2. In particolare si ha un
guadagno ad anello aperto pari ad A, che é il fattore di
amplificazione tipico de] componente, ed un fattore di
Nell’amplificatore invertente i] guadagno, cioé il rapporto fra retroazione K pari al rapporto, col segno meno, fra R1 e R2.
tensione dj uscita e tensione d'ingresso, vale -R2/A1. In altri L’apposito schema riportato in queste pagine richiama la for-
termini, il circuito effettua un’operazione di moltiplicazione del mula de] guadagno in anello chiuso e da essa si pud notare
segnale d’ingresso per un numero e ne cambia i! segno. che, essendo A molto elevato, i] guadagno del circuito con
ll comportamento di questo e di altri circuiti spiega la ragione retroazione vale, con ottima approssimazione, proprio -R2/R1.
per Si € cosi ottenuto in un altro modo risultato che, al di 1a
cui l'integrato dij cui parliamo si chiama proprio “operazionale’.
un
14+KA
SEAEELEvaTO _YOut.
Vin
2
1
K
180 gradi.
In questo circuito, come nel caso dello schema invertente,
una resistenza che indichiamo ancora con R2 é collegata fra
morsetto invertente ed uscita. Un’altra resistenza, chiamata
R1, € questa volta collegata fra morsetto invertente e massa,
mentre i] segnale in ingresso viene applicato fra morsetto non
ii comportamento di
tutti i circuiti in cui viene inserito un invertente e massa.
Poiché fra i due morsetti d’ingresso dell’operazionale la ten-
operazionale dipende praticamente solo dalla rete di retroazione
2d esso collegata, indicata con K nello schema
guadagno
*
ad
blocchi.
anello chiuso vale infatti circa 1/K quando
a sione vale praticamente zero, la tensione del segnale da
amplificare é pari a quella ai capi della resistenza R1. Se poi
si applica la legge di Kirchhoff delle maglie, si ottiene che la
guadagno in anello aperto (A) é molto elevato. Ne! caso tensione in uscita é pari alla somma delle tensioni su R] ed
gel!'amplificatore invertente K pari a -R1/R2.
é@
_ETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag. 48
1-2: questo mixer, di cui si propone ja
realizzazione, prevede la possibilita di
dosare i livelli dei singoli segnali in ingresse
Se
—
mediante potenziometri. Un altro
potenziometro puo essere collegato fra
morsetto invertente ed uscita per regolare
<<
il livello in uscita del segnale mescolato.
——
4 e > 270 kQ
ead 270 kQ
WWW
1 MQ
INGR 100k
WW
S<—-
3: nell’amplificatore non
invertente i! guadagno =
@
sempre maggiore di
1.
|
I calcolo si puo effettuare Spacey
considerando la corrente
col verso indicato in
figura
‘ides
gh 10k2 \\/\A—#
@ sviluppando
le
due
relazioni ottenute
applicando le
leggi di
Kirchhoff: la prima é Vin =
R1l; la seconda é Vout =
|
(R1+R2)I; sostituendo —
nella seconda il
valore di 270 ka
ricavato dalla prima si
ottiene l’espressione di
|
3
Seat
4100 kQ
\\A\\—
Vout/Vin.
|
Se si considerano i casi estremi dei valori delle due resisten-
ze, cloé R1 infinita e R2 pari a zero, lo schema diventa sem- Vout
_ (R1+R2)
plicissimo: i] segnale d’ingresso é applicato fra morsetto non Vin R1
invertente e massa, mentre i] morsetto invertente viene corto-
circuitato con l’uscita, Questo circuito particolare si chiama
|
»»
ELETTRONICA PRATICA - Ma oe] oO
e ‘ é w
| by &
R
1: abbiamo realizzato il mixer in
laboratorio utilizzando una basetia
millefori. In ingresso abbiamo applicato
il segnale ottenendo in uscita la forma
|
TYPE GsoB}
2: se nell’amplificatore invertente R1
é molto maggiore di R2 si ottiene
Vout praticamente uguale a Vin. Il caso
estremo si ha quando R1 é un aperto
e R2 é un corto-circuito: la tensione in
uscita é uguale a quella d'ingresso e la
rete ottenuta si chiama buffer. La tipica
applicazione é l'adattamento di
impedenza, essendo in questo circuito
elevatissima in ingresso e bassissima
in uscita.
Vout = -
R
( A V1o+ Ryo
R2 =.
R3
v3)+
R
oh
Ciascu-@
cambiato di segno esattamente come nel caso dell’amplifica- na resistenza collegata al morsetto invertente é posto un con-
tore invertente. densatore e le prestazioni aumentano ulteriormente se | ali
Ii risultato che si ottiene alla fine é che la tensione in uscita é mentazione é stabilizzata. Nello schema sono illustrati a titolo
la somma, cambiata di segno, delle varie tensioni in ingresso, di esempio tre ingressi, ma il loro numero pud essere aumen-
ciascuna moltiplicata per un termine pari al rapporto fra R e tato. Sara poi una scelta de] lettore quali segnali “mixare”.
la resistenza collegata al segnale in ingresso stesso; si ha cioé ciascuno dei quali dovra essere applicato al circuito con gli
Vout = -(R/R1)V1-(R/R2)V2-... Questa somma, che si
ma pesata perché ciascun addendo é moltiplicato per un fat-
chia- adeguati connettori.
La proprieta fondamentale di questo circuito é che l’amplifi-
tore, diventa una somma ordinaria se le resistenze R, R1, R2, cazione o |’attenuazione di uno degli ingressi non ha alcun
ecc. sono tutte uguali. Se invece sono uguali fra loro le R1, effetto sull’amplificazione o sull’attenuazione degli altri
R2, ecc. e R ha valore maggiore, oltre alla somma avviene ingressi.
un’ amplificazione. Ancora una volta si tratta della conseguenza delle proprieta
Il circuito puo essere realizzato utilizzando un integrato tipo dell’amplificatore operazionale, in particolare della sua altis-
741 e pud costituire la base di partenza per realizzazioni hob- sima impedenza d’ingresso unita al concetto di massa virtua-
bistiche pit. evolute. Lo schema proposto prevede la possibi- le, che permette di ottenere il disaccoppiamento completo fra
lita di dosare i livelli dei singoli segnali in ingresso (tipica
funzione dei mixer audio) mediante potenziometri. Un altro
segnali in ingresso e segnalein uscita.
parametri di un amplificatore
Fra i vari parametri che descrivono un amplificatore ope- tempo. Numericamente é il rapporto fra la variazione di
razionale ne esistono due molto importanti per esprimer- tensione fra due determinati valori ed il tempo impiegato
ne la qualita. Il primo é il rapporto di reiezione di modo per ottenerla; si esprime in volt diviso microsecondi
comune, spesso indicato con la sigla CMRR e gia visto a (V/us) ed il suo valore tipico negli integrati in commercio
proposito dell’amplificatore differenziale. Esprime quan- é 1 V/us. Per misurarlo si puo utilizzare un amplificatore
to il guadagno differenziale riesce a prevalere su quello di nella configurazione non invertente, nel quale la resi-
modo comune e numericamente é il rapporto fra i due stenza R1 sia molto maggiore di R2: in questa condizione
suddetti guadagni espresso in decibel (viene ottenuto la tensione di uscita segue quella di ingresso. All’ingresso
facendo il logaritmo di base 10 del rapporto e moltipli- si applica dunque un’onda quadra e in uscita si conside-
candolo poi per 20). rano i fronti di salita e di discesa della tensione in usci-
Lo slew rate (velocita di variazione) indica invece la ta. E la pit “lenta” delle pendenze in uscita che viene di
velocita di risposta del circuito ai segnali che variano nel solito considerata per definire lo slew-rate.
* Vin
Con questo amplificatore non invertente si puo misurare lo slew-rate di un
}
Rt
eee Ri>>R2
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag
iH
AVVISATORE
D’INTRUSIONE
Questo piccolo sistema di allarme servirebbe a niente: l’allarme puc
basa il suo funzionamento sull’inter- essere disinserito solo premendo PI.
ruzione di un opportuno contatto.
Infatti quando accade cid, un led pre-
resettando il circuito e predisponen-
dolo per avvisare di una nuova intru-
sente sulla basetta si accende avvi- sione, La soluzione pit’ prevedibile
sando dell’avvenuta intrusione; con- per l’installazione del contatto di
temporaneamente, si attiva un picco- allarme é la sistemazione di due pia-
Giacomo Bartolacci
di Lucignano (AR)
ci ha inviato questo
lo buzzer. Premendo
il tasto P1
l’allarme viene inserito: cid blocca
strine metalliche, una delle quali pos-
sibilmente elastica, sugli stipiti di
T2, e Tl é pertanto fornito di corren- una porta; esse vanno collegate, con
semplice circuito che
é valso
gli
la il premio te di base attraverso il led, la resi-
stenza da 470 ohm, il contatto di
opportuno percorso dei fill condutto-
ri, ai terminali d’ingresso del circui-
per migliore
realizzazione allarme e ta resistenza da 33 kohm.
Tl diventa conduttivo, forzando T2 a
to. Quando la
porta é chiusa i contatti
situati sul telaio della porta e sulla
del mese.
rimanere bloccato. Se il collegamen-
to tra A e B (contatto di allarme)
porta stessa si trovano uniti e quindi
terminali A e B de] circuito sono col-
i
viene interrotto, la corrente di base legati. Quando la
porta si apre il con-
iatto si interrompe, denunciando cosi
per Tl viene bruscamente fermala.
Ora Tl si blocca e T2 diventa con- lapertura della porta stessa.
duttivo: il led si accende e il buzzer Oltre allo schema elettrico, viene
suona. E anche se lo scassinatore riu-
scisse precipitosamente a “ricongiun-
anche suggerita una possibile solu-
zione per il montaggio e cablaggio
gere” il contatto di allarme, non gli del dispositivo.
OL
) st
k
$F:
P] Rs BA
&
COMPONENTI
~~. .oe
aK
AN abearin
R3 =
5,6 kQ ©
R4
DL =
= 4700
led @5 mm
et we »D
9V
-O)
Rl
Carmelo Tagliente,
nello (TA) ¢
17 anni di Palagia-
da molto tempo interessato
|
ime
aN alas
7a
anche piuttosto economico. Esso monta di Tl e T2 ai previsti 220 V c.a.
un integrato di tipo 4047, un multivibra- lJ suddetto trasformatore é un normale
tore CMOS in grado di funzionare in
modo monostabile oppure astabile, come
tipo di alimentazione da 2x10+12 V di
primario; la tensione disponibile a vuoto
In commercio esistono varie versioni di appunto nel nostro caso. Il segnale sim- si aggira sui 240 V, ed applicando un
generatori di corrente alternata a SO Hz,
cosiddetti inverter, dai pit) svariati livelli
i metrico (ovvero in controfase) disponi-
bile sulle uscite 10 e 11, di forma squa-
carico da 10+20 W si aggira sui 220 V
(o poco meno). Il trimmer R2 serve per
di potenze e, soprattutto, di prezzo, che drata, viene applicato agli ingressi della regolare esattamente la frequenza di fun-
pero &
sempre elevato. Giuseppe coppia di darlington NPN che costituisce zionamento, che normalmente corrispon-
Pomella di Tivoli (RM) ha quindi pro- il vero e proprio stadio di potenza;il cir-
cuito in controfase é poi completato dal
de ai classici 50 Hz della rete-luce, ma
che pud anche essere portata a 400 Hz
gettato e realizzato questo circuito piut-
tosto semplice ed equipaggiato con com- classico trasformatore d’uscita che porta (se il trasformatore é di qualita sufficien-
ponenti comunissimi, cosi da risultare la tensione dai bassi valori dei collettori temente buona).
OF;
fy ‘\
12V
4-5 Ri = 1000 ©
TI
a
6-14
R2 = 220 kQ (trimmer)
R3 = 1000 2
R4 = 1000 2
C1 = 0,1 pF (mylar)
C2 = 220 pF-16V
© (elettrolitico)
1C1 gy C3 = 0,1 pF (ceramico)
TR1 = 2x10+12 V/3 A
© 1C1 = 4047
T1 = T2 = BD 699
DL = led
Fi = fusibile 3A
7-8-9 TRI
12
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997 - Pag. 54
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ALIMENTAZIONE
DA SINGOLA A DUALE
E un dispositivo che divide
in due rami di uguale
Cee spesso, lavorando con I’elet-
tronica pit moderna ed in particola-
re con circuiti operazionali, di aver biso-
in serie alla prima: il meno della prima
va cosi connessoal piti della seconda.
Se usiamo questo collegamento centrale
i
un +12 V riferito ad uno zero. Prendia- dei componenti sono comuni ad ambe-
mo una seconda batteria e colleghiamola due bracci di alimentazione.
almeno 2 collegate in
serie. caso assai pit! frequente in cui si dispon-
ga di un convenzionale alimentatore sin-
Per sdoppiare i rami golo, che non é certamente facile trasfor-
i
=
=
di alimentazione di un mare in duale. La trasformazione da sin-
alimentatore occorre disporre golo a duale pud essere possibile ed
del circuito elettronico che anche abbastanza facile, aggiungendo un
proponiamo. Nel disegno dispositivo esterno, realizzando cioé un
U1 = uscita unica; UP = uscita circuito analogo al nostro, nato appunto
> +12V positiva; UN = uscita negativa. per effettuare questa trasformazione.
=
O+
12V 8
|
. Pe
‘
“ahh ALIMEN TATORE ALIMENTATORE
O+
= |
SINGOLO
ul
DUALE
bedsd
- = ov
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio1997 - Pag. 56
Ecco
ilprototipo del
circuito come da noi
realizzato e collaudato.
Qui i transistor
e il radiatore sono
ancora da assemblare.
|
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|
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Bt
R5
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Schema
—
elettrico
‘tema 6
mms
yey emmy
— ordinare
[Per
-
stampato
in dimensioni
reali (a
=|
basetta e componenti
-—COCICe
vedere q pag. 35
4EPO9
sinistra)
e piano di
montaggio 4 lr. 2 ¢ Ti]
;
(sotto) del
dispositivo. bee Bc B
10 kQ
totoy
ae tO
a
R1 = O i +
R2 = 470 © (trimmer)
R3 10 kQ
Pe om
i
=
R4 = 680 0
© RI! res ©
a
J C ioie
i
‘Ge
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R5 0,470-10W
-
= R6 = C2 "he R5
kt
Ci = 10 16 V (elettrolitico) t =
0,
i
-
C2 0,1 pF (ceramico) \
C3
=
= C4 = 100 pF 16 (elettr.) ve CO Rae re a
ME =
IC = pA 744 +pat =
Ti
T2
=
=
MJ3001
MJ2501
Ci
= R6 ©
.
C4
VE =5-26V © rR ©
VU = VE/2
ELETTRONICA PRATICA
- Maggio 1997
- Pag. 58
ALIMENTAZIONE DA SINGOLA A DUALE
sbilanciamento anche nei valori delle alimentazione. coppia T1-T2; poi, avvicinando basetta e
tensioni d’uscita, se non si fosse preso I]nostro dual converter 6 montato su una dissipatore, si completa con attenzione
un Opportuno provvedimento; questo basetta a circuito stampato di modeste tutto il collegamento fra le due parti de!
consiste nel collegamento diretto de] dimensioni, la quale perd (per quanto circuito. Insistiamo sulla necessita di
morsetto zero con l’entrata invertitrice abbiamo visto alla fine del precedente controllare con cura la disposizione dei
(2) di IC. Si tratta di una vera e propria paragrafo) deve essere equipaggiata con cavetti che vanno verso |’uno o |’altro
controreazione (naturalmente, in conti- un dissipatore termico di dimensioni degli elettrodi, o verso l’uno o I’altro dei
nua) che porta automaticamente ad un adeguate. transistor (che é consigliabile contrasse-
buon bilanciamento dell’uscita di IC e Occupiamoci ora della realizzazione del gnare rispettivamente con P ed N): uno
quindi alla sostanziale parita nelle ten- circuito stampato vero e proprio. scambio in questa zona del circuito pud
sioni duali. Con questa pur semplice I due resistori di potenza R5-R6 vanno essere fatale per questi componenti non
soluzione, 6 come se T1 e T2 costituisse- inseriti sulla basetta facendo in modo di troppo economicl,
ro un prolungamento del circuito di IC, mantenerli sollevati 5+10 mm dal piano Occorre infine tener conto che i collega-
pero esterno ad esso; 1 tre dispositivi della stessa; in tal modo, essi sono aerati menti di collettore ed emettitore, se le cor-
vengono cioé a costituire, in pratica, un per un miglior scambio di calore, e non renti previste sono di diversi ampére,
operazionale di grossa potenza, con le si corre il rischio (dato i] notevole riscal- vanno effettuati usando cavetto di sezione
relative prestazioni. Trattandosi di ope- damento) di bruciacchiare il materiale adeguata. Una volta controllato il nostro
rare in corrente continua, tutti i conden- plastico del circuito stampato. Messa da circuito é consigliabile inserirlo in qualche
satori presenti in circuito non sono altro
che dei by-pass di stabilizzazione.
parte la basetta, si provvede al montag-
gio dei due transistor sul dissipatore che,
adatto contenitore, provvedendo
all’aria libera i] dissipatore. a lasciare
almeno nel nostro prototipo, ha sostan- Per quanto riguarda |’alimentatore che
zialmente Je stesse dimensioni (in pian- fornisce la tensione da dividere, @ asso-
| DARLINGTON ta); per questa operazione servono, oltre lutamente necessario che esso non abbia
alla normale viteria, anche 2 kit d’isola-
i ai
il negativo, o meglio lo zero (in questo
Le resistenze R5 ed R6 sono delle sem- mento per i]
transistor e le pagliette per caso) collegato internamente a massa; in
plici limitatrici di corrente e servono collegamento collettori. pratica, i] - di VE non deve essere con-
solamente per evitare che un cortocircui- Con 6 cavetti di 5+6 cm possibilmente nesso al telaio de] contenitore: se cid si
to fra le uscite possa danneggiare i Dar- di 3 colori diversi, si prepara il cablaggio verificasse, basta eliminare quel collega-
lington di potenza; il loro valore non é direttamente ancorato ai 3 elettrodi della mento.
critico e pud anche essere nettamente
inferiore. Tl e T2 costituiscono, come ll circuito si collega ad un normale alimentatore e fornisce in uscita una
gia detto, una coppia complementare di corrente duale; nei collegamenti facciamo attenzione alle polarita.
Darlington, le cui caratteristiche elettri-
che principali sono: Vmax = 80 V;
Icmax = 10 A; Pmax = 150 W (a 25%);
8 = 1000 (per Ic = 5A). Se i carichi col-
legati tra UP e 0 e tra UN e 0 sono pres-
soché uguali, allora la dissipazione di
calore da parte di Tl e T2 @ limitatissi-
ma; se invece ci fosse differenza di cor-
rente fra ]’assorbimento dei due carichi,
maggiore é questa differenza maggiore
sara la dissipazione del transistor che
pilota il carico inferiore. In altre parole,
la differenza di corrente esistente fra i
due carichi viene assorbita (e quindi dis-
sipata) da uno dei due transistor; non ci
$1
meravigli pertanto se si riscontra che
uno dei due transistor resta freddo men-
tre altro é caldo. Occorre comunque
prevedere un adatto dissipatore; con
quello montato nel nostro prototipo il
massimo sbilanciamento accettabile fra
gli assorbimenti dei due rami @ circa 1 A.
La tensione VE applicabile all’entrata
puo variare fra 5 e 26 V; con questo
range di possibile variabilita, in uscita
otteniamo sempre VE/2. Dopo tutti que-
Sti chiarimenti, possiamo accingerci alla
realizzazione del convertitore duale di
Compilate il modulo sotto riportato, indicando
chiaramente il
vostro indirizzo ed il numero
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di telefono. Ritagliatelo ed inviatelo, in busta
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Il fascino delle valvole. Nuovo e crescente interesse crrconda in questi ultimi _
anni un componente elettronico storico: la valvola, ineguagliabile nell'amplificare V'a ”-
suoni e musica ai massimi livelli di fedeltà. Scopriamo teoricamente e in pratica Cap. prov_
le valvole in tutte le loro forme, caratteristiche ed applicazioni. C'ttà
LLP
|
L’amplificatore espanso Accensione, regolazione I trasformatori sono Prima di forare un muro è
è un semplice circuito che continua della luminosità, presenti in tante nostre indispensabile accertare che
consente di aumentare la memorizzazione del livello e realizzazioni, ma spesso non ci siano tubature o altre
separazione fra i due canali spegnimento di una lampada: non se ne conosce a fondo strutture metalliche al suo
degli impianti stereofonici, tutto questo si può fare la funzione: analizziamo interno: con il nostro metal
migliorando la sensazione toccando il tasto del nostro i tre tipi più comuni detector possiamo sondare
di rilievo acustico. interruttore a sfioramento. impiegati nella BF. fino a 8—10 cm di profondità.
ISOLARE
CDN
|.A |.UCE
Schema elettrico
del circuito
interno di un
totoaccoppiatore, Esternamente sono identici a piccoli
con relativa
piedinatura,
integrati, ma all’interno troviamo
nonché aspetto un led ed un fototransistor; grazie
esteriore, identico ai quali possiamo isolare tra loro
in tutto ad un
blocchi circuitali, in cui scorrono
piccolo integrato
a 6 piedini.
Elc tensioni fino a 50.000 V.
Per impieghi particolari
nc3 Z]e il fototransistor può anche essere
in configurazione Darlington.
1 nome, optoaccoppiatore o fotoac- in un piccolo integrato, a sei piedini, Fra i due appare interposto il fotoaccop-
coppiatore, può sembrare altisonante contenente un led ed un fototransistor; le piatore, che esercita la sua funzione di
e per questo incutere una certa soggezio- dimensioni fisiche, in questo caso, sono isolamento elettrico e che è composto
ne, ma in realtà si riferisce ad un compo- di 20x10x6 mm, senza tener conto, da un diodo led DL e da un fototransi-
nente semplice, sia nella struttura che ovviamente, della presenza di quattro stor. I lampeggi del diodo led DL pilota-
nell’impiego. Si tratta di un modulo di elettrodi contrassegnati con le lettere a- no il fototransistor FTR che, a sua volta,
isolamento elettrico per mezzo della k-e—c. Per quanto riguarda le tensioni mette in funzione il circuito di potenza.
luce, la cui funzione primaria è quella di che possono rimanere isolate tramite Ma nello schema i due semiconduttori
isolare un circuito di controllo o pilota l’impiego degli optoaccoppiatori, queste appaiono separati, quasi fossero due ele-
da un altro di potenza, generalmente sono talvolta elevatissime, dell’ordine menti singoli mentre, in realtà, sono
interessato da tensioni di valore molto dei 10.000 - 15.000 - 50.000 V, anche se conglobati in un’unica struttura elettro-
elevato. L’argomento, dunque, è assai di norma l’isolamento più comune è da nica, chiusa in un contenitore, così
interessante, perché offre a tutti la possi- ritenersi intorno ai 5.000 V. Lo schema come accade per un comune circuito
bilità di sperimentare un dispositivo di pag. 7 in alto ribadisce il concetto di integrato. Il fotoaccoppiatore vero e
piuttosto moderno, che si è imposto, lad- isolamento elettrico fra due sistemi ope- proprio, che costituisce il cosiddetto
dove i tradizionali sistemi di isolamento rativi, ottenuto tramite l’interposizione chip dell’integrato, rimane posizionato
possono rivelarsi poco economici o irra- di un fotoaccoppiatore. Come si può in zona centrale ed i suoi conduttori
zionali e quando la tensione alternata di notare, infatti, sulla sinistra della stessa sono collegati con i terminali del com-
rete viene considerata pericolosa. figura è segnalata la presenza di un cir- ponente. I tre elettrodi si riferiscono al
[ modelli di optoaccoppiatori, attualmen- cuito di comando, o circuito pilota, ali- diodo led DL (anodo : a, catodo : R) e
te in commercio, sono molteplici, con mentato con tensioni di basso valore al terminale non collegato (nc), ma
forme esteriori e prezzi diversi, che (BT), mentre sulla destra è presente il applicato al substrato. Gli altri tre elet-
variano a seconda della destinazione dei dispositivo di potenza, alimentato con la trodi, invece, si riferiscono ai conduttori
componenti. Quelli cui vien fatto riferi- tensione di rete o, comunque, con tensio— di collettore (c), base (b) ed emettitore
mento in questo articolo sono composti ni elettriche elevate e quindi pericolose. (e) del fototransistor FTR. In alto, a
sinistra del supporto, è presente la tacca dimensioni del chip sono minime, se distanze, nelle trasmissioni su fibra otti-
guida di orientamento della disposizione confrontate con quelle, già menzionate ca a bassa velocità, nelle comunicazioni
dei terminali del componente. in precedenza, di tutto l’integrato. audio tramite luce o in altre occasioni
Entriamo ora nella struttura intima del ancora, conviene collegare due fototran-
fotoaccoppiatore, ovvero avviciniamoci sistor in configurazione Darlington,
di più alla conoscenza del chip integra- DEBOLI SEGNALI LUMINOSI oppure utilizzare un dispositivo già inte-
to, nel quale si nota come il diodo led grato, che presenta il vantaggio di una
DL rimanga posizionato nella parte Quando si debbono amplificare segnali maggiore semplicità circuitale, un minor
superiore del chip, mentre il fototransi— luminosi alquanto deboli, come possono ingombro ed un’area da esporre alla luce
stor è sistemato in quella inferiore. Del essere quelli emessi da un piccolo diodo assai più vasta.
diodo led DL sono segnalati i due elet- led, oppure quando è necessario disporre Un tale elemento prende il nome di
trodi, di anodo (a) e di catodo (k), men- di forti segnali elettrici, provocati da “fotodarlington” ed è un componente
tre per il fototransistor FTR vengono variazioni di intensità luminose, come capace di risolvere tutti i problemi citati,
indicati i conduttori di emettitore-base- accade ad esempio nelle barriere a raggi conferendo al dispositivo optoisolatore
collettore (e—b—c). Naturalmente, le luminosi o infrarossi, sulle lunghe caratteristiche eccellenti.
AMPLIFICATORE
STEREO ESPANSO
Un semplice circuito che consente di aumentare
la se orazione fra i due canali degli im ianti
stereo onici, migliorando la sensazione i rilievo
acustico e l’effetto direzionale.
Ecco il prototipo dell’espansore
stereofonico come da noi realizzato
e collaudato. Da notare il
collegamento a massa delle
carcasse dei 3 potenziometri,
ottenuto con uno spezzone
di filo nudo.
Prima di addentrarci nella spiegazio- pre molto gradevole specialmente canali di qualsiasi programma stereofo—
ne di quelle che sono le funzioni nell’ascolto di impianti hi—fi. nico, qualunque sia la provenienza; ciò
dell’apparecchio che stiamo presentan— Può però capitare, per vari motivi quali significa, in altre parole, ottenere l’esal—
do, riteniamo che un breve riepilogo di la vicinanza delle casse acustiche per le tazione di quei segnali che si presentano,
cosa s’intenda per Stereofonia in questo modeste dimensioni dell’ambiente sui due canali, sfasati fra loro, ed invece
momento, caschi a pennello. d’ascolto, la scarsa separazione dei due l’attenuazione di quei segnali che sono
Col termine di Stereofonia s’intende canali per motivi sia di ripresa sonora in fase. Per ottenere ciò, lo schema elet-
quella tecnica di registrazione (e quindi che di impianto di riproduzione, che trico inizia con due stadi amplificatori
di riproduzione) sonora che permette la risulti necessario, o quanto meno gradi- equipaggiati coi FET Fl ed F2, uno per
localizzazione, nello spazio sonoro che to, aumentare un poco, o meglio espan- il canale destro ed uno per il sinistro.
abbiamo di fronte, delle singole sorgenti, dere, questo effetto, in modo che i canali
dando così all’ascoltatore la sensazione destro e sinistro appaiano più lontani di
di un certo rilievo acustico producendo quello che effettivamente risulterebbe RIDUTTORE DI DIAFONIA
cioè l’effetto direzionale: appunto, dal complesso: sorgente del segnale-
l’effetto stereofonico. riproduttore dello stesso. L’effetto desiderato è fondamentalmente
La possibilità di individuare la direzione Forse, a prima vista, sembrerebbe una ottenuto portando ad un punto comune le
di provenienza di un suono viene attri- cosa impossibile e invece l’inserimento due resistenze di source RS ed R6: così
buita al fatto che le due stimolazioni del circuito che andiamo a presentare facendo, il circuito (grazie alla chiusura
acustiche che raggiungono le nostre rende la cosa possibile. L’ascolto col verso massa di R3 ed R4, rispettivamen-
orecchie sono in genere diverse per dispositivo è previsto solamente in cuf- te) viene ad equivalere ad un amplifica-
l’intensità, per l’istante d’arrivo e, tal- fia, per il semplice fatto che se ne ha tore differenziale ed il segnale cosi
volta, anche per la fase. così una migliore percezione dell’effetto disponibile sui due drain è dato dal
Comunque, indipendentemente da un stereo. Andiamo ora a studiarne il fun— segnale d’ingresso meno quello, sfasato
maggiore o minore approfondimento di zionamento. di 180°, che proviene dall’altro canale.
quella che e l’effettiva dinamica del pro- Si tratta sostanzialmente di un circuito in E in questo modo che i segnali in fase
cesso, l’effetto stereofonico risulta sem- grado di aumentare la separazione dei »»
AD ‘
"
R9
Schema elettrico del circuito; tutta la componentistica necessaria trova posto sulla basetta salvo l’alimentazione
(consigliabile a pile) ed i connettori d’entrata/uscita.
VCC
ED UD
ES US
VCC
COMPONENTI
R1=R2=1MQ
R3=R4=4700(2
R5=330Q II potenziometro
RG : 4700 Q (potenziometro) doppio si monta
R7 = R8 = 3300 9 senza problemi di
R9 = 330 9 polarità. Occorre
R10 - R11 = 47 kg (doppio però collegare a
potenziometro) massa le carcasse
mz = ma = 4,7 o metalliche.
01 = 02 = 0,1 pF (ceramico)
03 = 05 = 0,1 uF (ceramico)
04 = 100 "F - 16 V (elettrolitico)
06 = 07 = 100 [IF - 16 V (elettr.)
08 = 0,1 uF (ceramico)
09 = 220 “F - 16 V (elettrolitico)
010 = 011 = 220 uF - 16 V (elettr.)
012 = 013 = 0,1 |.|F (ceramico)
l01 = TDA 2822 M
F1 = F2 = tet 3819
Vcc = 9 V (vedi testo)
potenza
impedenza d’uscita distorsione b
per canale
32 Q 40 mw 0,2% E GND
16 9 75 mW 0,2 %
89 150 mW 0,2%
Lo schema mostra 1 %
un possibile
impiego di un
integrato C-MOS
per realizzare un
amplificatore.
C1
5©
ae
‘=0m
l VIDEODISCHI
DIGITALI
La sigla DVD contraddistingue questa nuova tecnologia
' destinata a diventare lo standard del futuro '
multimediale. In un dischetto di forma e dimensioni
uguali a quelle dei normali CD potranno essere
memorizzate fino a quattro ore di immagini e suoni.
Non si sa ancora se e quando verrà diametro e 1,2 mm di spessore). Ciò che oppure inviata a pilotare il circuito di
risolto il dilemma riguardante il cambia e la capacità di memorizzazione generazione del segnale video.
prossimo futuro della tecnologia digitale dei dati, che può arrivare ad essere anche All’enorme estensione della capacità di
dell’immagine, cioè se nella disputa fra 14 volte maggiore, che significa fino a memorizzazione hanno contribuito note—
televisione e personal computer uno dei quattro ore di immagini, videogames voli progressi sia nella componentistica
due prevarrà sull'altro oppure si giun- spettacolari e applicazioni multimediali. che nell’elaborazione dei segnali digita-
gerà, come spesso è accaduto, ad un li. Grazie all’impiego di un nuovo laser
compromesso accettato da tutti. Nel frat- all’infrarosso è possibile inviare raggi su
tempo è stato ormai definito dai colossi COME 5 CD cavità di larghezza pari a 0,4 micron (un
mondiali dell’elettronica uno standard micron è la millesima parte del millime-
unificato per un nuovo supporto di Il sistema di memorizzazione e di lettura tro), meno della metà di quella dei CD
memorizzazione destinato a lasciare un dei dati è lo stesso di tutti gli altri tipi di tradizionali, che è pari a 0,83 micron,
segno profondo nella storia dell’elettro- CD: microscopiche cavità sulle quali disposte su tracce la cui distanza recipro-
nica: il videodisco digitale. incide un raggio laser la cui riflessione, ca è quasi dimezzata (da 1,6 a 0,74
La sigla che lo contraddistingue è DVD che varia a seconda che l’informazione micron).
(Digital Video Disc) e la forma e le memorizzata sia uno 0 oppure un 1, A queste caratteristiche strutturali, che
dimensioni sono identiche a quelle di viene registrata da un fotorivelatore permettono di aumentare di cinque volte
tutti i tipi di CD già esistenti (120 mm di quindi amplificata e convertita in suono, la capacità di memorizzazione di un
Rispetto ai GD tradizionali, la
struttura interna dei DVD consente
la memorizzazione dei bit su doppio
strato. Sono previste anche
versioni a due lati, come nei dischi
di vinile, ciascuno con uno o due
strati di memorizzazione.
1°STRATO Dl MEMORIZZAZIONE
STRATO SEMI-TRASMISSIVO
2°STRATO Dl MEMORIZZAZIONE
STRATO RIFLETTENTE
| STRATO 1
DVD rispetto ad un CD, si aggiunge la LATO 1 0,6mm
possibilità di memorizzare i dati su due STRATO 2
strati sovrapposti. La lettura avviene in STRATO 2
questo caso grazie ad uno speciale meto- LATO 2 0.6mm
do di focalizzazione del raggio laser che | STRATO 1
permette di leggere le due serie di bit
senza capovolgere il dischetto. E anche
previsto un DVD a quattro strati, dove la
lettura dell’intero disco richiede l’acces-
so ai due strati, che ovviamente non
avviene capovolgendo il dischetto come
negli “antichi” dischi di vinile, bensi
grazie ad un doppio sistema di lettura
laser (una specie di “autoreverse otti-
co”).
Il risultato di queste soluzioni tecnologi-
che è una capacità di memorizzazione di
dati del DVD che va da 4,7 Gigabyte
(cioè 4,7 miliardi di byte) a 8,5 Gigabyte GD momeen
uva-nova our—«r:
nel caso di singolo lato (a seconda che si
abbiano uno o due strati di memorizzazio-
ne) e che può arrivare a 17 Gigabyte nel
doppio lato e doppio strato (cioè nel caso
di quattro livelli di memorizzazione).
proibitivi anche con i sistemi di comuni- diverse lingue ed effetti speciali, videogiochi
cazione via cavo più veloci. sotisticatissimi e programmi multimediali.
COMFORT DOMESTICO
INTERRUTTORE
A SFIORAMENTO
Accensione, regolazione continua della luminosità,
memorizzazione del livello e spegnimento di una
lampada: tutto questo si può fare toccando in modo
opportuno il sensore del nostro circuito.
€;, ° Ecco il prototipo del
circuito di comando
% per l’interruttore a
» sfioramento come
? da noi realizzato
e collaudato.
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Schema elettrico dell’interruttore a tocco; il dispositivo indicato con S rappresenta il sensore,
realizzato come riportato nel testo ed in apposita illustrazione.
1
®®®®
220 V fu
L ,! Il circuito stampato
è visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni reali.
Piano di montaggio
’
della basetta a
circuito stampato.
! INTERRU'ITORE
| A SFIORAMEN'I'O
i , vo: ma quanti stadi e componenti ci
vogliono per fornire questo complesso di
prestazioni?
lime con la massima precisione il punto
d’innesco rispetto al passaggio per lo
zero della sinusoide corrispondente alla
Piedinatura del
COMPONENTI ”’ È @ ?
triac adottato.
Il triac deve
R1 : R2 : 4,7 MQ (0,5+1 W) toroide comunque
R3 = 5 MQ (trimmer) IC1 = S 576 B f essere di tipo
R4 = " MQ T1 : triac TIC 206 MITXD 10 S/GL A ad alta
R5 = 560 kg H60 (o equivalente da 600 V- sensibilità,
|RG = 2,2 MQ 4A) cioè in grado
R7 = 470 Q D1 = 1N4007 di commutare
01 = 47.000 pF (ceramico) 02 = 1N4007 con corrente
C2 : 470 pF - 400 V (ceramico) ',DZ : zener 15 V -1w di gate inferiore
03 = 100 uF - 16 V (elettrolitico) S : sensore (v. figura e testo) a 20+25 mA.
04 = 0,22 pF - 250 V c.a. (mylar) LP = lampada per alcune alaZg
65 : 0,1pF - 250 V c.a. (mylar) centinaia di W (max.)
J1 : RFC100 pH (per 1A) su F1 = fusibile rapido 3 A
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 - Pag. 19
INTERRU'ITORE A SFIORAMENTO
risolto il problema dell’alimentazione di attivazione del sensore, va a pilotare
ICI, è riportata in disegno a parte (a alla conduzione o all’interdizione il
pag. 17) la sola composizione circuitale triac T1, e di conseguenza se ne ottiene
relativa; questo stralcio di schema non la regolazione desiderata per la lumino-
costituisce quindi una versione alternati- sità di LP.
va, bensì una maggiore evidenziazione L’induttanza Il presente in serie all’A2
dei componenti relativi alla sola funzio- del triac ha lo scopo di minimizzare i
ne di alimentazione. Il segnale di co- disturbi di commutazione; scopo analo-
mando, applicato al sensore tramite un go ha C5.
dito della mano dell’operatore e costi-
tuito dalla captazione dei 50 Hz della
rete da parte del corpo umano nonché GRANDI PRESTAZIONI
dalla sua bassa resistenza, raggiunge il
pin 5 attraverso i due resistori di alto Il dispositivo è stato realizzato su una
valore Rl-R2; essi provvedono ad assi- basetta a circuito stampato (di modeste
curare isolamento ed eventuale prote- dimensioni) così che funzionamento e
zione dalla tensione di rete altrimenti prestazioni risultino garantite. Il montag—
L’induttanza J1 è di tipo presenti in circuito: e infatti si sono gio si inizia dai resistori, passando poi
commerciale e si monta senza montati due resistori in serie, anziché allo zoccolo per IC] (molto raccoman-
bisogno di verificarne la polarità. uno solo di valore doppio, proprio per dabile) ed ai diodi; da tener presente che
È posta in serie all’A2 del triac con aumentare la sicurezza protettiva. questi ultimi vanno inseriti rispettando il
lo scopo di minimizzare i disturbi Per quanto riguarda l’integrato, va tenu— riferimento costituito dalla riga in colore
di commutazione. to presente che esso è già, per costruzio- presente presso una delle estremità del
ne, parzialmente protetto anche da scari— corpo ad indicare il terminale di catodo.
che elettrostatiche. Si procede poi con i condensatori, aven-
Alcune precisazioni a proposito dei vari do cura di rispettare, per C3, la polarità
(ma non poi così tanti) componenti che indicata; seguono ] l, i due morsetti mul-
circondano ICl: R3 controlla la sensibi- tipli a vite per entrate ed uscite (che
lità del sensore S, pertanto va regolato a vanno orientati con le finestrelle di
dovere; al piedino 4 fa capo il PLL, e vi inserzione cavo sempre verso l’estemo),
è quindi collegato il segnale a 50 Hz il portafusibile con relativo fusibile ed il
prelevato tramite R6 e C2 per la sincro- trimmer R3: nessuno di questi ultimi
nizzazione; i piedini 2 e 6 corrispondo- componenti ha problemi di polarità da
no a due ingressi qui non utilizzati. Il rispettare. Il triac va inserito in modo
vero e proprio segnale di comando, ela- che la faccia in plastica su cui sono
borato secondo il tipo e la sequenza di stampigliate le diciture sia orientata
IL REGOLATORE
LUMINOSO S 576 B
L’integrato S 576, realizzato in tecnologia P—MOS, per- da regolare. Nel nostro caso è stato scelto il tipo B, nel
mette la realizzazione di regolatori o commutatori di lu- quale, all ’atto dell 'interruzione della regolazione, la lu-
minosità. Sia la commutazione di stato che la regolazio- minosità prescelta viene immagazzinata, per poi essere
ne di luminosità sono ottenute tramite un sensore appli- ripresa quando il dispositivo viene reinserito; durante la
cato esternamente. Il criterio con cui vengono controlla- regolazione, l’operazione di controllo riparte da questo
te le modalità di funzionamento, e cioè on, 0,7 e variazio- valore memorizzato. Se l’operazione viene ripetuta, la
ne dell ’angolo di fase, dal sensore si basa unicamente direzione del controllo di regolazione s’inverte automa-
sul modo e sul tempo di contatto col sensore. ticamente. Le caratteristiche particolari del dispositivo
Il clock interno e la sincronizzazione con la frequenza e sono: assenza di elementi di commutazione meccanica;
la fase della rete-luce sono generati da un circuito PLL; operazioni di regolazione possibili anche a distanza;
per il suo funzionamento digitale, è possibile regolare ac- possibilità di sostituzione nelle installazioni elettroma-
curatamente e con continuità qualsiasi valore di angolo gnetiche convenzionali; controllo di luminosità secondo
di fase. Il triac è innescato ogni mezz ’onda da un impulso una caratteristica approssimativamente fisiologica; alta
di durata approssimativa di 30 ps applicati al pin 8. immunità da interferenze; la luminosità predisposta re-
La famiglia è composta da 4 versioni che si diflerenzia- sta memorizzata anche per brevi interruzioni (< 1 sec. );
no tra loro per come agiscono sulle lampade del carico bassa dissipazione di potenza.
DIO
un breve tratto di filo da collegamento,
RA
comunque non più lungo di l+2 cm.
Pertanto la basetta va collocata in scato—
letta di plastica di forma e dimensioni
adatte affinché il morsetto d’ingresso sia
immediatamente sotto il sensore, appun-
to per consentire un cablaggio opportu—
namente ridotto. Occorre infine tener
presente che, come avviene spesso con
questi tipi di sensori, il funzionamento
può non essere subito regolare; se ciò
Nel 1895 Gugliemo Marconi
fosse, si provi ad invertire le fasi della trasmetteva e riceveva a distanza i
spina di alimentazione da rete. Natural- primi nali radio codificati
mente, influiscono anche il tipo di pavi- Quanta stradîîia compiuto la radio
in questi suoi primi cento anni di vita!
mento e le scarpe che si indossano
(suola di gomma oppure di cuoio fanno
la differenza): occorre quindi fare delle
prove.
PIASTRINA
DI RAME 1X1 CM
/ ,
FILO ISOLATO AL . Storia della radio . Come e dove cercare radio
”ORSETTO
5
antiche . Ricevitori a cristallo e a valvole . Il surplus
militare (apparecchi italiani, americani, tedeschi, in-
glesi e canadesi) .Come individuare e riparare i guasti
ll sensore si costruisce utilizzando ”Rodiotollezionismo” è un nuovissimo p;/Desifîlero ric?vfìre il volume
un pezzetto di lastra in rame od manuale di 96 pagine, con decine \ . ”.Rodiocollezmnismo”.
ottone con dimensioni di 10x10 mm e decine di splendide toto a colori, Paghero *" P°Shn0 "re 22000 (COmPFeSe
circa. Esso va collegato al
testi scritti da un vero esperto. spese di spedizione e contrassegno).
morsetto 5 della basetta mediante Puoi ordinarlo ritagliando Nome Cognome
uno spezzone di filo lungo al e spedendo il coupon Via n
massimo 1-2 cm. (anche in fotocopia) o CAP pmà Prov ......
EDIFAI - 15066 GAVI - Al
Firma
(ill OPERAZIONI…
+Vcc
+Vcc _ _ ...................... __
Vr
= -
Vo
Vr
Vi
= + Vi
| -Vcc
-Vcc
_ _
_
Vo
del riferimento l’uscita assume il valore della tensione positi- tensione di 1 volt attraverso la serie di due resistenze: la
va di alimentazione. prima, collegata all’uscita, da 10 kg; la seconda da 100 9.
Questo semplice circuito non rappresenta una soluzione vali- Il secondo capo della resistenza da 10 k!) va collegato diret-
da dal punto di vista applicativo: se infatti il segnale in tamente all’ingresso non invertente dell’operazionale.
ingresso presenta un certo contenuto di rumore, in corrispon- Con questo schema si ottiene un valore di tensione di transi-
denza della tensione di riferimento si può verificare un’oscil- zione dell’uscita da +5 V a —5 V pari a circa 1,05 V; la soglia
lazione fra i due possibili livelli di uscita. Questo fenomeno, corrispondente alla transizione opposta è invece pari a circa
chiamato col termine inglese jitter (agitazione), oltre a non 0,95 V.
rendere stabile l’uscita del circuito, può in certi casi creare I dettagli su come calcolare le soglie sono riportati nell’appo-
danni al circuito stesso. Il comportamento elettrico dei corn- sita finestra, nella quale viene descritto un metodo di analisi
paratori viene dunque reso stabile introducendo una reazione circuitale utilissimo in molti altri casi. L’esperimento consi-
positiva che dà luogo ad un fenomeno chiamato isteresi gliato è quello di applicare al morsetto di ingresso invertente
(ritardo). In pratica si costringe l’uscita del circuito a commu- un segnale oscillante (va benissimo anche una normale sinu-
tare dal valore positivo a quello negativo in corrispondenza di soide) ed osservare in uscita un’onda rettangolare che, per
una tensione leggermente diversa da quella che fa commutare come è stato realizzato il circuito, dovrebbe essere piuttosto
la stessa uscita dal valore negativo a quello positivo. La diffe- stabile.
renza fra i due valori di tensioni si chiama soglia di isteresi e Il circuito comparatore appartiene alla classe dei circuiti detti
permette di ottenere un comportamento elettrico stabile. bistabili perché, a seconda del valore di tensione applicata
Lo schema circuitale di comparatore con isteresi, di cui si all’ingresso, l’uscita può assumere uno o l’altro di due stati
propone la realizzazione, si chiama trigger di Schmitt, dal stabili, cioè tali da non variare se non varia l’ingresso. Spesso
nome dell’inventore del circuito nella sua prima versione con questo circuito viene anche chiamato multivibratore hista-
tubi a vuoto. Il termine trigger è molto generale in elettronica bile.
e sta ad indicare tutti i circuiti nei quali il comportamento in Esistono altri circuiti non lineari basati sull’operazionale detti
uscita oppure l'azione su un altro circuito sono controllabili astabili nei quali, una volta applicata la tensione di alimenta-
attraverso un segnale applicato all’ingresso. zione, l’uscita passa continuamente da un livello all’altro,
Il trigger di Schmitt si può realizzare alimentando un opera- senza mai raggiungere uno stato stabile. Nello schema più
zionale (va sempre bene il 741) con due tensioni di +5 e -5 semplice di multivibratore astabile si ha una coppia di resi—
volt rispettivamente e collegando il morsetto di uscita ad una stenze Rl e RZ di retroazione fra uscita ed ingresso, una resi-
+Vcc
Vd
| | IMPULSO
Vo
+VCC
/'
-VCC _—
-Vcc -—
IMPULSO
@
Vi Vi
= - C= -
Vo
V v
+ FH + FH
Fl2 R2
Vr
TRASFORMATORI AUDIO
Tipico
Per trasferire i segnali complessi e ad trasformatore
alto livello di potenza dallo stadio d’uscita per
d’uscita di un ricevitore o, ancor più, di amplificazione
un amplificatore audio ai relativi alto- a frequenze
parlanti o altri carichi, e contestualmente audio: il
per adattarne opportunamente i valori circuito è un
d’impedenza, si impiegano sempre tra- classico
sformatori a nucleo di ferro. controfase o
Essi, appositamente previsti per operare push-pull,
nel campo delle frequenze audio tipica— realizzato con
mente comprese fra 20 e 20.000 Hz nel una coppia di
caso di riproduzione ad hi-fi, sono rea- valvole;
lizzati con tecniche analoghe a quelle naturalmente
dei trasformatori di alimentazione; pre- dallo schema
sentando pure lo stesso problema di tra- elettrico non
sferire completamente al secondario risultano le
l’energia presente sul primario, specifiche
anch’essi devono essere progettati e rea- modalità
lizzati in modo che tutto (o quasi) il costruttive di
flusso magnetico passi da un avvolgi- questi
»» trasformatori.
ELETTRONICA PRATICA — Settembre 1997 - Pag. 27
AWOLGIMEN
Gli awolgimenti di
un trasformatore sono
separati da un nucleo
ferromagnetico
composto da lamierini
(qui con forma ad E e
|, per questo detti
di tipo E-l) che rende
minime le perdite
di energia.
mento all’altro, tanto più che la risposta minati. Sostanzialmente si tratta di d’impulsi può lavorare a frequenze
in frequenza deve essere compresa entro dispositivi di piccole dimensioni ed a anche dell’ordine dei MHZ.
tre decadi (da 20 a 20.000 Hz, appunto)… nucleo ferroso, nati per la trasmissione È per tale motivo che il nucleo è in
In particolare per quest’ultimo motivo, di impulsi di piccola potenza e molto genere realizzato con materiali magneti-
il materiale magnetico adottato deve spesso usati semplicemente per isolare ci sinterizzati, tipo ferrite o polvere di
essere di alta qualità e l’alto coefficien— elettricamente il generatore impulsivo da ferro, unico modo per ottenerne le ele—
te di accoppiamento si ottiene mediante uno stadio pilota; in genere sono conte— vate caratteristiche necessarie per que—
la costruzione alternata degli avvolgi- nuti in un piccolo scatolino (spesso, di sto impiego.
menti. plastica) e, all’interno, il rapporto spire A titolo precauzionale, si fa presente
fra primario e secondario è molto spesso che, a differenza dei normali trasforma-
sull’ordine di l:]. tori di alimentazione e di uscita (grandi
TRASFORMATORI Questi trasformatori devono essere o piccoli che siano) tipicamente destina-
PER IMPU LSI caratterizzati da una risposta in frequen- ti ad operare in regime di segnali sinu-
za molto ampia; e così, se un normale soidali oppure ad audiofrequenza, i tra-
Modalità costruttive e dimensioni sono, trasformatore per audiofrequenze è ido- sformatori d’impulsi sono in grado di
per questo tipo di trasformatori, piuttosto neo a manipolare segnali sino a poche manipolare correttamente solo i segnali
diverse da quelli precedentemente esa- decine di kHz, un trasformatore di tipo impulsivo.
Ecco com’è fatto un trasformatore commerciale e che significato hanno le diciture riportate nel contenitore.
TERMINALI AVVOLGIM.
' - '. PRIMARIO » STANDARD
' .; MARCA DI SICUREZZA
RESINA . E
EPOSSIDICA ? 1* fiffififif
FORMATO
. f PRODUTT.
\\;\AVVO LGIM FREQUENZA
TERMINALI”“
DI I .,];f .
CONNESSION » SECONDARIO
TEMPERATURA
CONTENITORE MAX DI TENSIONE POTENZA
PLASTICO NUCLEO UTILIZZO SECONDARIA NOMINALE
MAGNETICO
I trasformatori per impulsi sono dispositivi di piccole dimensioni ed a nucleo ferroso, nati per la trasmissione di
impulsi di piccola potenza e molto spesso usati semplicemente per isolare elettricamente il generatore impulsivo
da uno stadio pilota; in genere sono contenuti in un piccolo scatolino (in genere di plastica) e, all'interno,
il rapporto spire fra primario e secondario è molto spesso sull’ordine di 1:1 .
Devono essere caratterizzati da una risposta in frequenza molto ampia; e così, se un normale trasformatore
per audiofrequenze è idoneo a manipolare segnali sino a poche decine di kHz, un trasformatore d’impulsi può
lavorare a frequenze anche dell’ordine dei MHz.
I tre grafici ci mostrano i segnali che si possono ottenere in uscita da un trasformatore. Il segnale sinusoidale
(il primo in alto) è tipico dei trasformatori di alimentazione e di uscita, il segnale al centro del disegno
è caratteristico dei trasformatori per audiofrequenza mentre quello in basso, dei trasformatori per impulsi.
DSCILLOSCOPE
f\f\f\ *“
VVV
V V V
ACCESSORI RADIO
PREAMPLIFICATORE
PER LA BANDA EM
Un dispositivo per rendere iù forte il segnale captato dall’antenna.
Funziona sulla banda FM 88+108 MHz), sulla banda aeronautica
( ] 10+ 138 MHz) e sulla banda dei radioamatori ”44.4 146 MHz).
La realizzazione richiede una certa esperienza.
Ecco il prototipo
del preamplificatore '
sintoniuabile perla banda FM,
come da noi realizzato e collaudato.
La basetta è qui inserita nella scatola
e collegata ai bocchettoni d’entrata
e uscita per il cavo d’antenna.
AMPLIFIGARE
SINTONIZZANDO ne variabile di 3+24 V per il comando di 24 V, con cui è alimentato l’operazio-
della sintonia d’ingresso, effettuata dal nale ICI; inoltre, al centro del partitore
Dallo schema del preamplificatore vero varicap DV. Ecco allora che il cavo DZl-DZ2 disponiamo anche di una ten-
e proprio, vediamo che all’entrata del coassiale che collega il preamplificatore sione a 12 V, che va ad alimentare il
nostro circuito viene collegata l’antenna al ricevitore (anche se indirettamente) Mosfet, nonché a fissare la polarizzazio-
di ricezione mediante un tratto brevissi- dovrebbe trasportare tre tensioni diverse: ne dell’entrata non invertente di ICI.
mo (vedremo poi come e perché) di cavo il segnale vero e proprio a RF; la tensio- Infine, la tensione 28+30 V (almeno in
coassiale. I segnali captati, tramite ne continua fissa a 12 V; la tensione parte) giunge all’entrata invertente attra-
l’apposita presa di adattamento sulla variabile di sintonia. A questo punto, i verso il partitore RIO-RH, grazie al
bobina, raggiungono il gruppo di sinto- lettori avranno certamente capito che c’è quale gli effetti di questa tensione ven-
nia Ll—DV, dal quale viene effettuata in ballo una soluzione logistica un po’ gono opportunamente dosati. Tutto que-
un’operazione di preselezione prima di particolare: infatti, il montaggio del sto giro apparentemente vizioso serve
raggiungere il vero e proprio dispositivo preamplificatore FM è previsto a palo, perché, regolando dal basso Rl, una pur
amplificatore, consistente nel Mosfet BF cioè immediatamente sotto l’antenna (i piccola parte di questa variazione viene
966 S, che è particolarmente adatto per motivi li analizzeremo nell’apposita amplificata da ICl, la cui uscita è appun-
frequenze anche molto elevate e che pre- finestra). In realtà, nel cavo coassiale to quella dalla quale si possono ricavare
senta un bassissimo rumore di fondo. circola, fornita da un apposito alimenta- i 3+24 V ben stabili che vanno a polariz-
All’uscita di MPI (ovvero sul drain), un tore che vedremo più avanti, una tensio- zare DV e quindi a produrre l’azione di
trasformatore a banda larga adatta ne continua regolabile fra 28 e 30 V (la sintonia. Infatti, nelle condizioni di pro-
l’impedenza verso l’uscita, cui il segnale variazione è eseguita dal citato alimenta- getto e prototipizzazione del nostro
viene inviato per poi raggiungere, trami— tore). Andiamo quindi a studiare funzio- apparecchio, una variazione così ampia
te cavo coassiale lungo quanto basta, il ni e funzionamenti dell’altra parte dello produce una conseguente variazione di
ricevitore FM. Sin qui, è tutto estrema- schema elettrico, per intenderci quella sintonia sull’ingresso dell’amplificatore
mente classico e normale; ma le partico— dedicata alle alimentazioni, che è nella compresa fra 80 e 150 MHZ circa.
larità un po’ curiose devono ancora esse- zona più bassa dello schema. Partiamo Pertanto questo “pre” può venir usato
re affrontate.Fondamentalmente, dal fatto che in circuito, attraverso per migliorare l’ascolto della intera
all’amplificatore devono essere applicate l’uscita segnale, è entrata la suddetta banda FM (88-z-108 Mhz), per ascoltare
due tensioni continue: i +12 V per l’ali- tensione 28+30 V; essa viene stabilizza- la banda aeronautica (110+138 MHZ) e
mentazione vera e propria ed una tensio- ta dal gruppetto R9-DZl—DZ2 al valore »»
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RI
lllll
c70
TP
| # 28+30V
/3+24 v |
| . 24 V 9 |
| 5% R 7 \ 'AVA'A'AVA .
‘r
2\7 i.. . |
| _||_ /C7 6 :_—*i Z! DZ] :; mo |
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+ 4
| EÉ R3 -69 |
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022 i;
‘.
.
|
COMPONENTI
R1 : 100k9 64 = CS : 4.700 pF (ceramico) la quale, la bobina resta
R2=1 MQ 06 = 1.000 pF (ceramico) esattamente di questo
R3=22kQ 07:08:09=10pF-25V diametro). Le spire vanno
R4=33 k£2 (tantalio) spaziate l’una dall’altra di circa
R5=R6=1509 010 = 4.700 pF (ceramico) 1 mm. La presa (1) va fatta sulla
EI7=1MQ MF1 = BF966 S prima spira dal lato massa.
RS: 10 kg DV : 88204 (doppio varicap) T1 = su nucleo da balun TV (a 2
R9=390£2 DZ1=DZZ=12V-1 W fori) si montano 4 spire di filo
R10= 10kQ IC1 = LM741 0,30 mm (LZ) facendo
R1 1 = 10 kg (trimmer) L1 : 5 spire filo argentato 0 1 attenzione che la ferrite non
01 = 36 pF (ceramico) mm awolto sul codolo di una gratti via lo smalto. L:! è una
02 = 03 = 1.000 pF (ceramico) punta da trapano da 7 mm (tolta spira di trecciola isolata.
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da noi realizzato
e collaudato.
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Una volta realizzata la basetta
dell’alimentatore, essa va inserita in
una scatola identica a quella usata
per il preamplificatore, nella quale
trova posto anche il trasformatore.
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il montaggio dei connettori
L’INSTALLAZIONE FINALE
sul cavo coassiale: una Scopo di questa finestra è quello di chiarire le motivazioni principali per cui
saldatura mal fatta o l’impianto del nostro complesso ricevente è stato impostato come accennato nel
un taglio troppo deciso testo e illustrato nella figura qui riportata.
potrebbero compromettere Innanzitutto, il fatto che un’antenna più o meno appositamente realizzata possa
tutto il lavoro. rendere più di un qualsiasi pezzetto di filo lungo qualche spanna, sembra cosa
ovvia e logica: misure più o meno vicine a quelle di risonanza e impedenza di
alimentazione più o meno adattata, sono appunto le caratteristiche che ne de-
terminano il buon funzionamento. Poi, una cosa importantissima è che [ ’anten-
na sia esterna e ben sistemata come altezza: anche questo è un fatto piuttosto
ANTENNA comprensibile, non avendo ] 'antenna stessa corpi conduttori vicini (muri, albe-
ri, ecc.) che ne modifichino le caratteristiche funzionali e risultando oltretutto
libera da ostacoli che ne schermino la capacità di captazione rispetto alle dire-
zioni da cui provengono le onde che essa è destinata a ricevere.
Passiamo ora al montaggio del preamplificatore. Se esso venisse montato, in
“PREAMPLIFICATORE modo senz’altro più convenzionale, immediatamente prima del ricevitore, cioè
in casa, la situazione sarebbe la seguente: un segnale debole, captato dall’an-
tenna, prima di essere applicato all 'ingresso del preampli, sarebbe soggetto al-
le inevitabili perdite del cavo di discesa (perdite tanto più alte quanto più è lun-
go il cavo), presentandosi quindi al preampli stesso in condizioni veramente
scarse, tanto da essere verosimilmente sepolto nel rumore di fondo, cosi che
l’azione di preamplificazione darebbe un risultato ben poco sensibile.
Col montaggio su palo invece, il segnale debole viene immediatamente pream-
plificato, prima di subire l’azione attenuatrice del cavo, con un dispositivo ap-
positamente realizzato a basso rumore di fondo:
il cavo si trova quindi a gestire un segnale ben
RICEV/ TORE più robusto e nettamente emergente sul rumore,
. "].‘Ì / ] ° BBB ed il segnale che resta disponibile all’ingresso
" ° del preamp]: rzsulta forte e pulito. Quindi, tutto
@ o o @ sommato, qualche complicazione in più, ma ne
vale la pena.
-
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CAP . C'Ifà
I . . ,.
Firmo
UN PROGETTO PIEIR IMPARARE
ASCOLTO AMBIENTALE
, ascolto che qui proponiamo, e che molto più naturali e, diciamolo pure, inte— sarei, lo lasciamo volentieri a chi ha
intendiamo facilitare col dispositi- ressanti, come il canto di uccelli o rumori voglia di compiere un reato.
vo presentato, non ha niente a che fare di animali e similari: suoni e rumori che Per raggiungere i nostri scopi dichiarata-
con quello scandalistico o spionistico che possono servire per puro intrattenimento, mente hobbistici e rilassanti, abbiamo
spesso riempie giornali e TV con i sot— come sottofondo di videoregistrazioni o realizzato un sistema di captazione e
tofondi politici o finanziari che a noi, per ottenere effetti audio speciali, oppure, amplificazione appunto in due parti ben
almeno in questa sede, non devono inte- perché no, per veri e propri scopi di ricer— distinte: un vero e proprio circuito elet-
ressare. Non si tratta, in altre parole, di ca e studio. Male che vada, possiamo tronico come amplificatore audio, un
intercettazioni e spionaggio nei confronti pensare ad applicazioni di tipo parapsico— semplice sistema meccanico come capta—
di persone, bensì di ascolto di aspetti logico: lo spionaggio, oltre a non interes— tore orientabile a piacere.
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 — Pag. 38
Il microfono funziona in modo opposto all 'altoparlan- ancora, e la loro resa sonora è ottima, i microfoni a
te, cioè trasforma le vibrazioni meccaniche provocate carbone, da sempre usati nella telefonia: sono costituiti
dalle onde sonore in un segnale elettrico variabile. da una capsula contenente della polvere di carbone, la
Ne esiste un tipo, detto dinamico, che ha una struttura quale ha la proprietà di avere una resistenza elettrica
del tutto analoga a quella dell 'altoparlante. Le onde variabile con la pressione meccanica. Come ovvia con-
sonore urtano una membrana montata su un supporto seguenza varia anche la tensione ai capi del circuito
sul quale è anche avvolta una bobina, che è libera di collegato al dispositivo.
muoversi all’interno di un magnete permanente. Quan- Un tipo di microfono piuttosto difiuso negli apparecchi
do la membrana oscilla a causa della pressione provo- portatili è quello a condensatore. Le vibrazioni sonore
cata dalle onde sonore, ai capi della bobina si ha una spostano le armature di un condensatore, facendo
tensione indotta. La legge fisica che governa il funzio- quindi variare la sua capacità e di conseguenza la ten-
namento di questo dispositivo è la stessa sfruttata per sione.
realizzare, con le induttanze, filtri e trasformatori: la Oggi sono anche molto difiusi i microfoni piezoelettri-
difierenza è che qui la bobina “vede ” un flusso di cam- ci, che funzionano grazie alla particolare proprietà di
po variabile perché si muove dentro un campo magne- certi cristalli nei quali si generano cariche elettriche
tico e non perche' il campo varia nel tempo. Esistono come conseguenza di vibrazioni meccaniche.
CAPPUCCIO
FORATO
Nei microfoni di
tipo dinamlco al
capi della bobina
che si muove
dentro un
magnete sl crea
Nei microfoni a
una tensione
condensatore il
indotta.
movimento della
membrana fa variare
la capacità di un
condensatore e
quindi anche la
tensione ai suoi capi.
CONTENITORE
CAPPUCCIO METALLICO MEMBRANA
FORATO VIBRANTE
TERMINALE
TERMINALE D'USCITA
ISOLANTI
Nei telefoni si usano
microfoni in cui la
— pressione delle onde GRAN.
DI CARBONE
sonore fa variare la
MEMBRANA TERMINALE resistenza elettrica
ISOLATA
di grani di carbone.
LO SCHEMA ELE1TRICO
Come era prevedibile, tutto comincia da nevole dell’amplificazione possibile; si direttamente l’uscita, prevista per
un microfono, nel nostro caso una picco- tratta, in effetti, più di curiosità che di l’impiego di una cuffia ad alta impeden—
la capsula del tipo a condensatore, che fa praticità, in quanto ben difficilmente za; quelle da 600 Q di tipo ex-militare
regolarmente il suo dovere, captando i sarà necessario, nonché possibile, usare vanno benissimo, ma non si devono
suoni che cascano nel suo raggio d’azio- razionalmente il nostro circuito a questi usare quelle classiche da 8 Q (cosiddette
ne e trasformandoli in deboli segnali livelli di sensibilità. da hi-fi) in quanto il risultato sarebbe
elettrici ai suoi capi. Questi vengono Una soluzione più pratica sarebbe quindi scarsissimo. E prevista la possibilità di
applicati all’entrata di un circuito inte- quella di usare per R6 un valore sui sfruttare il segnale d’uscita per un even—
grato contenente un doppio amplificato- 2+2,2 MQ: a questo punto, scelga il let- tuale registratore: a questo scopo, il par-
re operazionale del tipo con stadio tore. La seconda sezione, “b”, è predi- titore di tensione RlO/Rll riduce ed
d’ingresso a FET e con basso rumore di sposta per un guadagno ben più ragione— adatta opportunamente il segnale.
fondo. La sezione “a” è predisposta vole, pari a “sole” 10 volte; questo però Lo schema non prevede particolari
come amplificatore ad altissimo guada- significa che l’amplificazione finale sarà disaccoppiamenti precauzionali sull’ali-
gno, il cui valore può essere regolato tra— comunque compresa fra 20.000 e 40.000 mentazione, per il semplice fatto che
mite il potenziometro R6; tanto per volte (s’intende, come valore massimo). s’intende risolverla esclusivamente con
avere qualche riferimento numerico, fac- Questo secondo stadio va a pilotare pile; si sconsigliano infatti alimentatori
ciamo presente che, con R6 a metà corsa da rete (specialmente quelli più comuni),
(e quindi con l’amplificatore a metà sen- per non introdurre ronzii indesiderati,
sibilità), il guadagno dello stadio si aggi- ma purtroppo inevitabili.
ra sulle 2000 volte, valore evidentemen- Il valore della tensione può essere com-
te di tutto rispetto. preso fra 9 e 13,5 V; sinceramente è
Questo è ottenibile in quanto si è adotta— consigliabile un valore elevato, col quale
to, per R6, un valore di 4,7 MQ; ci si è è più facile evitare possibilità di satura-
spinti a tale valore semplicemente per zione di ICI in presenza di forti segnali
mettere a disposizione il massimo ragio- audio.
Anche i microfoni in commercio (qui 2
sofisticati modelli Sennheiser) sfruttano
diverse tecnologie. Da sinistra a destra un
microfono dinamico, uno piezoelettrico
e uno a condensatore.
' IL MONTAGGIO
Il montaggio apparentemente così semplice del nostro dispositivo lo è effettivamente
se si rispetta la soluzione a circuito stampato nella disposizione da noi realizzata: essa
tft
risulta così nient’affatto critica ed affidabilmente riproducibile. Si inizia col sistemare
i vari resistori e lo zoccolo per IC ]; si passa poi ai condensatori, tenendo conto che ce
ne sono diversi polarizzati e che quindi occorre rispettarne rigorosamente la polarità
indicata. Restano ora da montare il potenziometro R6 ed alcuni terminali ad occhiello
_._“fJ %:
per i necessari collegamenti all’esterno; infine si provvede ad inserire ICl nello zoc-
colo, avendo cura di disporlo in modo che il piccolo incavo (in genere, semicircolare)
che è su uno dei bordi corti risulti orientato secondo le illustrazioni, ed anche con i
piedini ben allineati ed inseriti nelle mollette di contatto.
La basetta, una volta ricontrollata per benino e collaudata, va poi sistemata in
un’adatta scatola di metallo (l’effetto schermante è importante), nella quale trovino
magari spazio anche le pile. In ogni caso, il potenziometro R6 deve restare diretta—
mente inserito sul circuito stampato (e non esservi portato con dei cavetti perché lo si
COMPONE
R1 = 330 9
NTI è spostato su una delle pareti del contenitore). La scatola metallica deve essere colle-
gata alla massa del circuito solamente attraverso il terminale 3.
R2 = 3.300 9
R3 = R4 = 10 kt)
RS = 100 kg
RG = 4,7 MQ (potenziometro) Piano di @ + vcc
R7 = 1.000 9 montaggio
R8 : 33 k!) della basetta
R9 = 10 kt) a circuito R IO
R10 = 1.000 Q stampato. @ CUFFIA
R1 1 = 100 Q
01 =04=06= 10uF-16V(tantalio)
02 = 03 = 0,1 uF (ceramico @ REG/STR.
o mylar)
05 = 0,1 uF (ceramico o mylar)
07=08= 100pF-16V(eletholitico) @ GND
IC1 = TL072
M = microfono a condensatore
0 = cuffia (alta impedenza)
81 = interruttore ONIOFF Modalità
Vcc = 9+13,5 V (pile) di collegamento
R : ingresso registratore fra il microfono a
condensatore e l’entrata
Il test di verifica si esegue con un del circuito, eseguito
segnale di 5 mV pp a 1200 Hz (con in cavo schermato
R6 a metà corsa) e Vout = 10 Vpp. apposito.
RIFLETTORE
Illustrazione
schematica del
riflettore parabolico
IMPU GNA TURA
nel cui fuoco va
montato il microfono.
/
risulta in figura, ci si riferisce al tati), notiamo notevoli irregolarità nelle
microfono visto dal retro). sensazioni percettive; tutto ciò è
Il cavo schermato. di lunghezza idonea senz’altro dovuto alla non linearità del
(senza esagerare) va collegato all’entrata nostro orecchio ai diversi livelli sonori
dell’amplificatore, col conduttore centra— ottenuti in questa nuova situazione.
le al terminale l e la calza metallica al Diciamo pure che si ha l’impressione di
terminale 2. A questo punto non resta
che intraprendere l’attività programmata,
essere quasi in un altro mondo. Natural-
mente un miglior adeguamento si ottiene |…
m cmcum
quindi mettiamoci all’ascolto. Il risultato orientando il sistema captatore, che del
pratico lascia inizialmente sconcertati. resto abbiamo realizzato appositamente
I passi di una persona in una stanza per ottenere una sensibile direttività; nel
diventano quasi cannonate; portato il
complesso in un parco, il leggero stormi—
re delle foglie diventa quasi una bufera.
I rumori di fondo vengono amplificati
nostro caso si ottengono degli effettivi
miglioramenti nella separazione dei
segnali desiderati dai rumori presenti.
Ad ogni modo, nelle prime fasi di questa
STAMPATI ……
enormemente ed il nostro cervello reagi- esperienza, non sono giustificate dedu- Dotato di tutti gli elementi
sce in modo anomalo, non essendo abi- zioni allarrnate (o negative) riguardo alle necessari per la composizione
tuato a questi livelli audio. prestazioni del nostro sistema d’ascolto: di circuiti stampati su vetronite
Anche regolando R6 (ricordiamo che è proprio il nostro cervello che rimane o bachelite, con risultati tali
non è necessario tenere l’amplificazione perplesso per la nuova situazione che le da soddisfare anche i tecnici
al massimo per ottenere i migliori risul— orecchie gli passano. più esigenti, questo kit contiene
pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente
al percloruro.
L’integrato TL 072 è un doppio
operazionale a basso rumore con
ingresso a FET, dotato di
interessanti caratteristiche che
Curuilerisliche
-Consente un controllo visivo conti-
sono qui di seguito elencate:
nuo del processo di asporto.
elevata velocità; basso rumore;
- Evita ogni contatto delle mani con il
bassi valori di corrente d’ingresso e
l:]
|:J
lil
E —vcc
bl
SENSORE
ANTINCENDIO
Un circuito in grado di rilevare la presenza di focolai
d’incendio e collegabile ad una qualsiasi centralina
antifurto che attui le necessarie misure di segnalazione
ottico 0 acustica.
Ecco
il prototipo
del sensore
antincendio
come da noi
realizzato
e collaudato.
@…
9-15v
r
to. La combinazione degli elementi di sensore rileva
una sostanza combustibile con l’ossige- un calore U—
t°Î°t
con forte sviluppo di luce e calore, in attivando NTC
altre parole un grande fenomeno di com— antifurti,
bustione fra sostanze infiammabili com- awisatori o
burenti il cui processo viene talvolta quant’altro.
RELE
RESET 12V1SC.
favorito da un complesso di circostanze
e cause, quali struttura dei fabbricati,
tiraggio, isolamento, natura dei materia-
li. Quasi tutti gli elementi in determinate sostanza, detta temperatura di accensio- fenomeno di combustione spontanea di
condizioni possono dare luogo a feno- ne. In ogni sostanza esistono limiti nel un corpo, che si verifica senza l’azione
meni di combustione, in particolare il rapporto sostanza-combustibile, detti diretta di una sorgente di calore.
carbonio. La combustione e l’incendio limiti di infiammabilità, particolarmente I moderni impianti di antifurto presenta-
sono in stretta sinergia, in particolare importanti per i combustibili liquidi e no una vasta gamma di sensori abbinabi-
quando l’ossigeno abbonda; tuttavia per— gassosi. Chiudiamo questa breve pre- li alla centrale, sia per la protezione da
ché le sostanze combustibili possano messa citando uno dei più frequenti intrusioni che da eventi calamitosi, caso
entrare in combinazione con l’ossigeno fenomeni che provocano spesso incendi tipico quelli relativi a tutti i tipi di gas
dell’aria devono assumere una determi— di grosse dimensioni, cioè l’autocombu- (metano, butano, gpl, vapori di benzina
nata temperatura, variabile da sostanza a stione o autoaccensione: un classico »»
+12V
D‘ R2 14
C= |Ct
+ + \ 11 4
… …
F R5 13 03
C1 02 .
GND 12 <
R7 R8
10
ne il9
7
NTC
RS Pt R4
SENSORE ì
CALORE
REGOLAZIONE 1
SOGLIA RESET" S
TEMPERATURA Î
ecc.) e quelli per il rilevamento di fumo. senza grosse difficoltà, utilizza invece temperature, con un campo di applica-
Normalmente i primi si basano sul prin- quale dispositivo primario di rilevazione zione variabile tra -80°C e + 150°C (ter—
cipio di una piccola combustione gasso- un NTC, comunemente chiamato anche mistori a coefficiente positivo e negativo
sa che avviene all’interno della sonda termistore, un componente molto preci- di temperatura, ad asticelle, a goccia,
rilevatrice, mentre i secondi si basano su so, dalle ricercate caratteristiche di resi- miniaturizzati o per alte temperature,
principi di rilevazione ottica attraverso stenza-temperatura, normalmente inca- universali a disco e protezione dalla
l’ausilio dei raggi ultravioletti. psulato con resine epossidiche. sovracorrente).
Il nostro circuito. che può essere colle- In commercio si trovano vari tipi di ter-
gato ad impianti di allarme esistenti mistori compresi in una vasta gamma di
INTEGRATO A SCELTA
o-oo-o—o COMPONENTI
R1 = 1,8 kg
Il circuito, predisposto per il funziona-
mento a tensione stabilizzata di 12 V al
fine di garantire una globale compatibi-
R2 : 120 Q1/2 watt lità con l’alimentazione tipica dei siste-
R3 = R4 = 330 9
“};—\
mi di allarme, presenta inoltre un assor-
R5 : R7 : 12 kg bimento veramente trascurabile (il sen-
RG : 220 kg sore in standby consuma non oltre 5 mil-
R8 = 12 kg liampère), al punto di poter essere ali-
NTC = 4,7 kg (pasticca) mentabile addirittura con pile alcaline a
P1 : 4,7 kg (trimmer multigiri) 9 V. La tecnologia utilizzata ricade
C1 = 100 pF - 16 V (elettrolitico) ancora una volta su componenti della
62 = 22 "F - 16 (elettrolitico) famiglia C-MOS, facilmente reperibili e
IG1 : CD 4001/0D 401 1/GD molto economici; nel nostro caso un
E
Il circuito stampato e qui visto dal
4081/CD 4093
LED1 = led 5 mm
51 : pulsante NA reset
D1 = 04 = 1N4001
integrato contraddistinto dalla sigla
CD4001 è impiegato come interruttore a
soglia il cui intervento è controllato
dall’NTC e dal trimmer Pl, fungendo
lato rame nelle sue dimensioni D2 : D3 : 1N4150 altresì come cella di memoria d’allarme
reali. TR1 : BC 337 il cui reset è ottenuto con il pulsante nor-
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 - Pag. 46
SENSORE ANTINCENDIO
malmente aperto Sl. Possiamo in questo Le saldature devono essere realizzate di soglia relativa al punto in cui voglia-
caso indifferentemente utilizzare inte- con un saldatore di media potenza e sta- mo che il circuito intervenga, avvalendo-
grati AND, NAND, NOR, OR paralle- gno multianima 40/60 da 0,8 mm, ricor— ci per esempio del forno elettrico dome-
landone gli ingressi e ottenendo buffer dando in particolare di prestare attenzio- stico per la taratura del dispositivo;
invertenti. La funzione della porta C— ne nel montaggio dell’NTC pena la rot- impostata per esempio una temperatura
MOS non invertente realizza una memo- tura dei piedini. Lo stesso deve essere di 60-70°C, che verificheremo attraverso
ria molto simile ad un SCR con set posi- posizionato in modo da permetterne la l’ausilio di un termometro, poniamo il
tivo all’ingresso impulso, uscita alta fuoriuscita dal contenitore in ABS in cui circuito all’interno del forno regolando
dopo il set e possibilità di reset tramite il il circuito viene collocato, tenendo ben allo stesso tempo Pl per la soglia di atti-
pulsante: configurazione molto utile in presente che, per una realizzazione alta- vazione del led. A questo punto il dispo-
altre occasioni anche in virtù del fattore mente professionale, è consigliabile sitivo è pronto per operare, tuttavia è
prezzo, differentemente dall’SCR utiliz- effettuare i collegamenti dal sensore alla consigliabile eseguire un controllo perio-
zato in circuiti a bassa corrente. basetta con un cavetto in rame argentato dico ogni sei mesi al fine di garantire la
Ponendo di aver regolato il trimmer Pl isolato PFTE. Regoliamo il trimmer Pl a massima efficienza dell’apparecchio.
per una soglia di allarme ad oltre 60°C, metà corsa, quindi diamo tensione al cir- Nel caso di più punti da monitorare, pos-
dando tensione al circuito, non appena il cuito; nel caso di mancato funzionamen- sono essere montati più sensori di allar-
termistore ha raggiunto la temperatura di to avviciniamo la punta del saldatore al me fuoco ponendo in parallelo tra loro
soglia, provoca una maggiore conduzio- termistore, sino ad ottenere l’accensione sia l’alimentazione che i morsetti A e B.
ne di corrente che pilota la prima porta del diodo led. Scegliamo la temperatura »»
logica a livello di uscita alto, analoga—
mente alla seconda, alla terza, alla quarta
tramite il circuito di memoria C-MOS.
Conseguentemente abbiamo il transistor
TRl in conduzione con la cortocircuita—
zione dei pin A e B. A questo punto con-
Piano di
montaggio del
sensore 02
Rm
+R2
NTC
p1
fGIIDfi
_—
AUM
nettendo un buzzer con oscillatore incor-
porato tra il pin A ed il positivo realiz-
antincendio
e schema dei
o-CIDD-w
… 5——+
ziamo un semplice detector sonoro cablaggi
antincendio; riferendoci invece alle illu- esterni da
strazioni possiamo pilotare una sirena eseguire.
piezo di potenza oppure un’interfaccia a
relé per carichi differenti, anche a 220 V. RESET
Ovviamente per il collegamento del cir-
cuito ad un impianto di allarme esisten—
te, è consigliabile la terza opzione, sce-
gliendo la connessione dello scambio del Sl
relè NC 0 NA a seconda della tipologia
di centralina (per allarmi con protezione
linea a 24 ore connettiamo il dispositivo
ad anello chiuso sulla stessa linea di
guardia). L’alimentazione può essere
indifferentemente prelevata dalla stessa
batteria della centralina di allarme o
dalla linea dei sensori attivi.
MONTAGGIO E COLLAUDO
EP200: microtrasmettitore
molto sensibile e stabile
in frequenza. La potenza
EPMB: ricevitore multibanda semplice è stata elevata ad 1 W
da realizzare e in grado di garantire e può fungere da
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i.;-.
le trasmissioni. & ir
"Nl
I SATELLITI METEOR
Isatelliti meteorologici sono navicelle quale appariva come un cilindro coperto Per contro, i satelliti geostazionari, ven-
spaziali dotate di strumenti sofisticati di celle solari su tutte le superfici, eccet— gono normalmente utilizzati per comuni—
(radiometri), che rilevano vari dati circa to alla base ove erano situate le antenne cazioni telefoniche, per diffondere pro—
la superficie terrestre, in particolare dati e le telecamere. I satelliti si dividono grammi televisivi e per formulare previ-
di radianza; il tutto viene poi inviato a principalmente in due distinte categorie: sioni meteorologiche a grande scala.
Terra dal trasmettitore di bordo ed i dati polari e geostazionari; molti non sanno I polari vengono denominati anche satel—
possono essere ricevuti con apparecchia- che differenza esista fra i due tipi ed liti “a bassa quota”, definizione che è
ture relativamente semplici e di costo ancora oggi gli scettici si chiedono come legata al fatto che questi satelliti, ruota-
modesto. Le Nazioni che gestiscono possano rimanere sospesi nello spazio no attorno alla Terra con un’orbita circo—
satelliti meteorologici sono gli Stati senza ricadere sulla terra, sfidando la lare che passa sui poli Nord e Sud, viag-
Uniti, l’Unione Sovietica, l’ESA (Ente forza di gravità. Prima di parlare specifi- giando ad una velocità di circa 30.000
Spaziale Europeo), la Cina ed il Giappo— catamente delle singole caratteristiche, Km/orari circa, e mantenendosi ad una
ne. Come facilmente intuibile, gli Ame- possiamo affermare che i satelliti polari distanza dalla Terra di circa SOG-1000
ricani in campo satellitare non si sono vengono utilizzati principalmente per Km. Un’orbita polare ha una inclinazio-
mai fatti attendere, infatti il primo satel- scopi militari, infatti in alcuni fotogram- ne di 90° sul piano equatoriale ed è idea-
lite americano tipicamente meteorologi- mi è possibile addirittura vedere navi le per una copertura globale, infatti il
co fu lanciato il primo aprile 1960, inau— uscire da un porto oppure osservare le piano orbitale rimane fisso mentre la
gurando la fortunata serie Tires I, la auto che circolano sulle strade. Terra ruota sotto di esso.
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 - Pag. 50
Abbiamo ottenuto
METEOSAT (ESA)
questa immagine LONGITUDINE 0°
cantando il INSAT (INDIA)
satellite americano 74°E
NOAA9. Si vede
chiaramente
l’Italia
settentrionale ed
è possibile notare .'
le Alpi innevate, il .
fiume Po e le città : GOES-E (USA).
più grandi. FENG YUN 75°W ‘
(CINA)
Per questo tipo di satelliti non si pongo— latitudine molto conosciuto, gestito orbita polare degli Stati Uniti, che ripor-
no problemi di stabilizzazione e di asset- dall’ESA (Ente Spaziale Europeo), e tano sulla stessa linea la medesima
to poiché viene accettata l’orbita risul- situato all’altezza di 35.900 Km; esso immagine ripresa in due diverse finestre
tante dal lancio, utilizzando a bordo una trasmette sulla Terra in due distinti cana- spettrali ovvero quella del visibile (VIS)
antenna di tipo omnidirezionale. li, alla frequenza di 1691 (canale Al) ed e quella dell’infrarosso (IR). La copertu—
I satelliti geostazionari televisivi e 1694,5 Mhz (canale A2). Esso ricava tre ra globale viene assicurata con due satel—
meteorologici, invece, sono collocati tipi di immagine: al visibile, all’infraros— liti, di cui uno acquisibile alla mattina ed
sulla linea dell’equatore ad una distanza so ed al vapore acqueo, identificate alla sera e l’altro nelle prime ore del
di 36.000 Km dalla Terra; essi, pur viag- rispettivamente con le sigle VIR, IR, pomeriggio e di notte. Essi trasmettono
giando ad una velocità di circa 11.000 WV. Le immagini vengono poi trasmes- da una altezza di circa 850 Km, su due
Km/orari, sembrano immobili perché se a Terra in due formati: analogico, canali distinti alla frequenza di 137,500
anche denominato WEFAX, destinato e 137,620 Mhz (in modulazione di fre—
alle SDUS (Secondary Data User Sta- quenza) per le immagini in analogico,
DGICI
tion) e digitale, anche denominato HRI nonche' alla frequenza di 1698 e 1707
(Hight Risolution Image), destinato alle Mhz per le immagini in digitale (HRPT).
PDUS (Primary Data User Station). Più I satelliti NOAA contengono al loro
precisamente, i dati dell’immagine ven- interno una lente ruotante che scansiona
gono trasmessi in alta risoluzione alla porzioni terrestri ad una velocità di 6
ruotano alla stessa velocità della Terra. stazione di terra (Darmstadt) ove avvie— linee al secondo; l’angolo di scansione è
Anche se questi satelliti sembrano punti ne l’elaborazione curata dalla società pari a 55° che corrisponde ad una
fissi nel cielo, le loro orbite subiscono Eumetsat, quindi ritrasmessa nel formato ampiezza totale di scansione della super-
continue e lente variazioni provocate analogico WEFAX con l’aggiunta di ficie terrestre pari a 2.800 chilometri.
dalla forza gravitazionale della Luna e ulteriori elementi quali per esempio i Meteor, Cosmos e Okean sono satelliti
del Sole, quindi per vincere questi con- contorni relativi ai continenti ed alle in orbita polare appartenenti alla Russia
trasti ogni satellite è dotato di apparati di isole. ed operano rispettivamente alle altezze
controllo automatico aventi il compito, Il satellite Meteosat è alto 3,2 rn con un di 650, 950, 1200 km da terra; la fre—
attraverso piccoli getti di gas propellen- diametro di 2,1 rn, e risulta composto da quenza di lavoro è compresa tra i 137 e
te, di correggere la velocità; infatti se 4 corpi cilindrici sovrapposti; il corpo 138 Mhz. Questa serie non è in orbita
quest’ultima dovesse per qualsiasi moti- principale è coperto da celle solari e elioasincrona, cioè l’ora di passaggio
vo diminuire, il satellite entrerebbe in contiene il radiometro, mentre il secondo slitta leggermente giorno dopo giorno,
breve tempo nell’atmosfera disintegran— cilindro contiene l’antenna a rotazione inoltre vi sono periodi in cui le sfavore-
dosi completamente. elettronica e le apparecchiature per tele— voli condizioni di illuminazione
In Italia possiamo attualmente ricevere i comunicazioni; infine alla sua sommità dell’area sottostante i satelliti rendono
satelliti meteorologici che analizziamo si trovano due piccoli cilindri contenenti necessaria la loro disattivazione; questa
qui di seguito. Il Meteosat è un satellite due antenne toroidali per le bande S ed limitazione comporta la presenza in orbi-
geostazionario a 0° di longitudine e 0° di UHF. I NOAA, invece, sono satelliti in ta di vari satelliti contemporaneamente.
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 - Pag. 51
\6LÈTÎEDN
VERIFICATORE
DI TENSIONE
È un semplice strumento che serve a tensione alternata, si accendono
verificare, per mezzo di indicatori entrambi.
luminosi, se c’è una qualche tensione I due diodi Zener collegati in antise-
e se essa è positiva, negativa o alter- rie servono a limitare la tensione
nata. Più precisamente, se al morset- d’ingresso a 6,9 V, cosicché il valore
to 1 vi è una tensione positiva rispet- da verificare può essere anche supe-
to al 2, si accende il led verde riore; non pensiamo però minima-
(DLV); viceversa se è presente una mente a misurare la tensione di rete
tensione negativa, si accende il led 220 V ca. Se si applica una tensione
Carmelo Parisi di rosso (DLR); se invece è presente positiva il transistor T2 conduce e
S. Stefano Medio (ME) quindi il led verde DLV si accende,
ha costruito questo mentre il T] e interdetto e DLR
semplice circuito di rimane spento; viceversa se la tensio-
prova che gli vale il ne è negativa è il T1 a condurre e il
premio in palio per la T2 è interdetto, quindi solo il led
migliore realizzazione rosso DLR è acceso. Se, invece la
del mese. tensione applicata e alternata, il T2
conduce solo durante il semiperiodo
positivo e il T1 durante il semiperio-
do negativo, pertanto i led si accen—
dono alternativamente con una
sequenza talmente rapida che appaio-
no sempre accesi.
Per il montaggio si può usare una
basetta per circuiti stampati, oppure
una basetta millefori inseriti in una
piccola scatola; in figura è comunque
$
illustrata una soluzione consigliabile.
d
Rl 5% R3
29DZ]
"
COMPONEN'H
cr= R1 = 33 kg
R2 = R4 = 1000 9
R3 = 85 = 560 9
C1 = 0,1 |.IF (ceramico)
022 T1 = 80177
T2 = 50107
021 = 022 = 6,2 VI1 W
DLR = led rosso
#
DLV = led verde
\
ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 - Pag. 52
"ZA …. PROVA DIODI
ULTRASEMPLICE
Raffaele Calò, di
Maruggio (TA) ha
realizzato un
provadiodi con
soli 7 componenti.
R1 = 470 9
R2 : 1000 9 (potenziometro)
na : 220 Q
DL1 = led giallo
DL2 : led verde
DL3 : led rosso
TR1 = trasf. (second. 9+10 V)
MINILUCE
PER LA NOTTE
Il circuito che ci sottopone Pasquale
Lerro di S. Marco Evangelista (CE)
consiste in un led direttamente alimenta-
to dalla tensione di rete senza l'utilizzo
di alcun trasformatore. Il circuito, inol-
tre, utilizza soltanto un resistore, un C)
diodo al silicio ed un led. 220V… TR ]
Quando la sinusoide della tensione di
rete è positiva il led è polarizzato diretta- Questo semplice circuito che ci propone e di efficienza. Infatti, se l’inserzione del
mente e quindi acceso, mentre durante la Raffaele Calò di Maruggio (TA), il cui diodo in prova fa accendere il led verde
semionda negativa il led rimane spento. funzionamento si basa sulla polarizza- (DL2), la piedinatura di DX è quella
Praticamente il led si accende e si spe— zione alla quale vengono sottoposti i indicata sopra le boccole; se invece si
gne tanto rapidamente che il nostro diodi led, è molto utile in particolare a accende il led rosso (DL3), si deve tener
occhio non riesce a notare tale lam- chi usa componenti di recupero non per buona la piedinatura indicata sotto le
peggio. La presenza del condensatore Cl siglati o di dubbia efficienza. La tensio— boccole; nel caso i led si accendano
consente di limitare i disturbi che ne di rete, opportunamente abbassata a ambedue, il diodo in prova è in cortocir—
potrebbero essere immessi in rete. 9+10 V dal piccolo trasformatore TRI, cuito, mentre se non si accende in nessu—
Il led può essere di qualsiasi dimensione viene direttamente applicata al diodo na delle inserzioni, esso è interrotto.
e colore; si consiglia di utilizzare un led incognito DX; se esso non è completa- E proprio per verificare la regolare
gigante di color rosso per ottenere mag- mente interrotto, tale tensione, limitata accensione del provadiodi che è prevista
giore luminosità. da R3 e regolata da RZ, passa ai diodi in circuito la spia DL1, che conferma il
11 tutto va racchiuso nel contenitore stes- led che fungono da indicatori di polarità regolare funzionamento dello strumento.
so della spina, facendo fuoriuscire il led
dal foro da cui normalmente fuoriesce il
filo.
@@@élfl.©
Rl
RI
smoao
FM = 10 kg
7
3 ” L2 nz = 100 kg
L (potenziometro)
R2
ns = 220 k!)
@<")0 @
(trimmer)
01:47pF-16V
gl[i+
IC1
'<
220 V… (elettrolitico)
R3
02= 100uF-16V
(elettrolitico)
03 = 1000 pF
(ceramico)
|c1 : NE555N
01 = 1N4004
RL = relé 12 V
2 scambi
Voc = 12+15 V
AD 'NTERMIUENZA ::.:3:33:*.::,ì52;32°.;22:…°"= …
‘un—"
AAAAA
lllll
""'
])
—<
b
t\
S]
\
C;
: R1=RZ=R4=R5=
AAAAA
l‘All
01
""'
Cb
: R5 1 20 m
\)
:D
' R3 : RG = 330 Q
@n0 @
6 [C] 72 c1 = 47 ur - 16 v
%
<
(elettrolitico)
Ln
_ cz:1oom=-1sv
fl" ”% ': (elettrolitico)
03:06:10uF-16
C4 V (elettrolitico)
04 = 05 = 10000 [:P
(mylar)
7 3' 5 70 m = NE556
01 = 1N4148 (Vedi
R6 testo)
R3 [1] AP DL1 = DL2 = led
AP = altoparlante 8 9
C3 DL7 DL2
RILEVATORE
DI CONDU'I'1'IIRE
Un circuito semplicissimo, realizzato usando un
apposito inte rato, in rada di svelarci la presenza,
a l’interno el muro ino a 8-10 cm di rofondità,
di tubature o altre strutture meta fiche.
corpo ferroso vada ad interessare il circuitale è sostanzialmente quanto pote- cortocircuito presente dal lato compo-
campo elettromagnetico di Ll perché va esserci da dire. Ora non ci resta che nenti in prossimità dello stesso IC 1.
l’oscillazione a RF arrivi a spegnersi. passare alla vera e propria realizzazione Si montano poi i condensatori, dei quali
Gli elementi indicatori di stato consisto- dell’apparecchietto. C4 è di tipo al tantalio, quindi polarizza—
no qui in due led collegati alle uscite di to; bisogna quindi fare particolare atten-
[C]: quando l'oscillazione a RF è pre— zione ad inserirlo con la giusta polarità.
sente. DLV è acceso; viceversa, quando IL CERCATUBI tenendo cioè conto del posizionamento
l’oscillatore si è disinnescato, si accende indicato. Il condensatore di oscillazione
DLR. La regolazione di R4 incontra un Il nostro dispositivo è altrettanto sempli- (Cl) dev’essere di buona qualità, quindi
punto di incertezza in cui sono accesi sia ce da realizzare quanto lo è stato da non un comune tipo microscopico in
DLV che DLR: ma di questa regolazione descrivere, specialmente se si segue pari ceramica, bensì un tipo o a mica oppure
parleremo più avanti. pari il prototipo da noi messo a punto. ceramico NFO.
La messa in azione del nostro circuito si Circuito, bobina e pila stanno su I due led vanno montati tenendo presen-
effettua mediante un interruttore a pul— un’unica basetta a circuito stampato, la te che il terminale di catodo è quello che
sante (indicato con Pl), in quanto questo quale a sua volta è inserita in una tipica esce in corrispondenza del piccolo smus-
tipo permette un miglior controllo del (nonché abbastanza elegante) scatoletta so presente sul bordino in plastica, men-
tempo di inserimento, cui consegue un in plastica nera di facile reperibilità; tre R4 entra automaticamente nei fori
consumo nettamente più modesto; e dedichiamoci subito al montaggio della previsti. Inseriti un paio di terminali ad
quindi possibile, per l’alimentazione del basetta. Si comincia col piazzare i pochi occhiello utili per il successivo collega-
dispositivo, l’adozione di una semplice resistori presenti, lo zoccolo per [Cl mento dei fili di alimentazione, non resta
piletta da 9 V. Questa breve descrizione (che non guasta mai) ed il ponticello di >)»
72
C7
L1
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Indirizzo completo (in STAMPA TELLO) I
NOME ............................................................................................. COGNOME ............................................................................................. CAP. -.-............................... |
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ELETTRONICA PRATICA - Settembre 1997 Pag. 60
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L’interruttore luminoso Il prova transistor che Il segnalatore di Il temporizzatore ciclico
é un semplice circuito che proponiamo, ci indica il tipo, dispersione é un dispositivo programmabile, offre la
reagisce alla luce per attivare la qualita e la funzionalita in grado di rilevare guasti su possibilita di ottenere cicli di
e disattivare, tramite un relé, dei semiconduttori in esame, elettrodomestici di ogni tipo. aprtura e chiusura di un relé
qualsiasi apparecchiatura
elettrica.
senza bisogno di smontarli
dalla basetta.
E' molto piu sensibile dei
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2, legge 594/95 - Autorizzazione
Tribunale Civile di Milano N° 74 26 Prova transistor in circuito
del 29.12.1972. Stampa: Litogra-
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ée letteraria riservati. | manoscrit- 42 Il mercatino
ti, i disegni e le fotografie, anche
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Il marchio Loctite contraddistingue una gamma sempre vasta di sostanze adesive sigillanti indicate per gli usi pid svariati,
sia in campo hobbistico sia in quello industriale. Nel settore elettronico é oggi disponibile una serie di kit che, oltre al prodotto
pit e
chimico, contengono il
corredo necessario per utilizzare lo stesso nel modo pit efficace. Loctite Tempflex é un adesivo
caratterizzato da elevata resistenza ed elasticita, adatto all’incollaggio dei circuiti stampati nelle loro sedi, che viene venduto in
una confezione contenente anche due aghi per applicazioni di precisione. Per incollare un componente oppure un intero circuito
stampato ad un dissipatore di calore la scelta giusta é Loctite Output, che viene fornito assieme un flacone attivatore. Se i
componenti sono di grosse dimensioni é preferibile l’adesivo istantaneo Blak Tak, adatto anche per rinforzare i terminali dei cavi.
ad di
Questi possono essere incollati velocemente con Loctite Tak Pak che, anch’esso grazie all’ attivatore fornito nel kit, polimerizza
in pochi secondi e garantisce un fissaggio resistente alle variazioni di temperatura. Infine Loctite Varnistop é il rivestimento
che protegge 1 componenti elettronici dalla manomissione. A partire da lire 43.000.
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..» DA | NUMERI
nelle ricerche di mercato, senza dubbio
elevato di questa tecnologia racchiudendo circuiti degli amplificatori finali in
contenitori di radica ed altre essenze quali
ciliegio, ulivo e legno di rosa, creati da un
positivi. Infatti si dice che il metodo, pur famoso ebanista italiano. I] pregiato
non essendo sorretto da una teoria com- involucro racchiude un circuito che,
pleta dal punto di vista matematico, é funzionandoin classe A, é in grado di
valido per il solo fatto di poter aumenta-
re le probabilita di vincita rispetto a
erogare 12 watt RMS per canale su
8 ohm. Gli apparecchi, privi di
quelle derivanti dal puro caso. controreazione, sono dotati di
I risultati lo confermano: 5 mila vincite una valvola finale costituita
in 3 mila estrazioni. da un triodo 211 in
Chi volesse saperne di pill puo rivolgersi configurazione single-
allo stesso inventore, oppure al Centro ended e di due valvole
Ricerche C.R.S. (tel. 0828/365544, fax pilota 12 AX 7.
0828/364366) per avere informazioni su
un piccolo apparecchio elettronico deno-
Per quanto riguarda
prezzo non bisogna
il
minato G11 D2 che contiene al suo in- Ovviamente aspettarsi
terno un integrato capace di elaborare
combinazioni vincenti che derivano dal
le cifre modeste: costa
13.900.000 lire.
teorema dei codicil. Audio Gate
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 5
COMPONE}!
ESISTENZ
Tutti i circuiti in grado di
comandare un
qualsiasi
dispositivo a seconda di
una temperaturarilevata
sfruttano i termistori.
Ne esistono di due tipi, NTC e
PTC: scopriamo come funzionano.
NTC
ne e la tolleranza. In genere non si attri-
buisce grande importanza al valore ohm-
da quello nominale di 100 ohm,
nuovo valore reale di 103 ohm.
al
mico del componente nelle sue diverse Se i resistori a valore ohmmico nominale
condizioni di funzionamento, mentre, costante sono quelli maggiormente uti-
come é risaputo, il resistore muta alcune lizzati nei montaggi elettronici, in certe
PTC sue caratteristiche soprattutto al variare occasioni, come ad esempio nella misura
della tensione applicata, della corrente e regolazione della temperatura, in quel-
che lo attraversa e della temperatura. la del flusso di gas e liquidi, nella com-
Tuttavia, se il componente
é
stato perfet-
tamente costruito, esso conserva il valo-
pensazione del coefficiente di tempera-
tura di bobine ed avvolgimenti in gene-
re nominale entro limiti di temperatura
1
re, nella temporizzazione dei relé e
di -10° C e +100° C. Soltanto al di fuori nell’equilibrio dei circuiti transistorizza-
della gamma di temperature ora citate si ti, servono dei componenti a resistenza
verificano alcune lievi variazioni: nei variabile col mutare della temperatura
nostri laboratori, ad esempio, un comune esterna. Tra questi, per primi, vanno
ae resistore da 100 ohm, sottoposto alla ricordati i termistori NTC (Negative
temperatura di -30° C, che nelle applica- Temperature Coefficient) ovvero le resi-
zioni elettroniche appare gia straordina- stenze caratterizzate da un elevato coef-
ria, ha subito una diminuzione di 4 ohm, ficiente di temperatura negativo, le
4° scendendo a 96 ohm. Quello stesso com- quali, all’aumentare della temperatura
snatd3
aust ponente, poi, introdotto in un forno a esterna, riducono notevolmente il loro
RIVESTIMENTO valore ohmmico. I termistori NTC sono
1: simboli elettrici di NTC e PTC,
internamente composti da una miscela di
ossidi metallici, trattati chimicamente in
utilizzati negli schemi. modo da presentare proprieta semicon-
in entrambi I casi c’eé il classico
duttrici. In fase costruttiva vengono
segno della resistenza e la freccia pressati unitamente ad un legante plasti-
che indica la variabilita del valore.
co e sinterizzati ad alta temperatura.
Il valore normale della resistenza NTC
viene di solito considerato nella gamma
2: il codice a colori di lettura delle di temperature comprese fra i 20° C ei
resistenze NTC si applica a partire 25° C. Ecco perché, ai fini dell’impiego
dal basso (prima cifra) e salendo pratico del componente, é necessario
poi verso alto. L’ultima fascia conoscere la variazione delle grandezze
colorata identifica il moltiplicatore ohmmiche in relazione con quelle di
(X). Nel’esempio, qui riportato,
il valore resistivo é di 47.000 ohm temperatura, variazioni che possono
verificarsi secondo leggi lineari ma, piu
TERMINALI (giallo = 4; viola = 7; arancio = 000). comunemente, logaritmiche. Nei termi-
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 6
NTI TERMICI
i le
giallo = 4, viola = 7, arancio = 000. investito dal calore emanato dalla punta delle temperature e nella temporizzazio-
Sempre nel nostro esempio le graduali del saldatore elettrico, diminuisce di ne di circuiti a relé. Riassumendo con-
diminuzioni o gli aumenti successivi molto la propria resistenza. cetti fin qui elencati, conviene ricordare
delle temperature, dimezzate o raddop- che i due tipi di termistori posseggono
piate, determinano 1 seguenti mutamenti due principali caratteristiche: NTC ha
di valori resistivi: -20° C = 200.000 TERMISTORI PTC una maggiore resistenza al freddo, PTC
ohm; 0° C = 100.000 ohm; +20° C = una maggiore resistenza al caldo.
47.000 ohm; +40° C = 25.000 ohm; Assieme alle resistenze variabili NTC, I due elementi, dunque, si comportano in
+80° C = 12.000 ohm; +160° C = 6.000 vanno menzionati 1 termistori PTC, modo del tutto opposto e le loro caratte-
ohm. Un esperimento pratico, che con- anche se questi raramente vengono uti- ristiche dipendono dalla natura del coef-
sente di analizzare il modo di reagire di lizzati nei montaggi hobbistici. Le resi- ficiente termico, che pud essere quindi
un termistore, consiste nel commutare 1] stenze PTC vantano la proprieta di esibi- negativo (N) 0 positivo (P).
Commutando il
tester nella funzione ohmmetrica e
spostando poi, nel modo qui segnalato, la resistenza NTC
verso un blocchetto di ghiaccio e la punta di un saldatore
acceso, si possono verificare i comportamenti di questo
particolare componente elettronico.
FREDDO
MAGGIORE
RESISTENZA
_~MINORE
_RESISTENZA
reser
MY
COMANDO
INTERRUTTORE
LUMINOSO
Un circuito che reagisce ad un raggio di luce per
attivarsi e ad un altro impulso luminoso per disattivarsi.
Attraverso un relé puo comandare qualsiasi
dispositivo elettrico.
Sie
Sais
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eaoRNE
oEy
een
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Ecco
il prototipo del
circuito dell’interruttore
luminoso, come da noi
realizzato e collaudato.
Quando pero FR viene colpito da un rag- Ma non tutto: il fatto che le uscite 5 e 2
gio di luce, per esempio proveniente da vadano alte provoca, attraverso R7, la BASETTA FOTONICA
una torcia elettrica, la sua resistenza polarizzazione della base di T2, il quale
diminuisce, e nettamente: cid fa si che la va in conduzione, attivando cosi il relé Stante la semplicita del circuito non
tensione sulla base di T1 aumenti. T1 va previsto in uscita. In tal modo il carico, resta altro da spiegare, cosicché possia-
cosi in conduzione e la sua tensione di qualunque esso sia, puo venire inserito mo dedicarci alla sua realizzazione.
collettore, che prima era pressappoco a ed eseguire le operazieni programmate. Il circuito € montato, come d’abitudine,
+Vcc attraverso R4, ora cade sostanzial- Lo stato logico che ha prodotto tale su una basetta stampata di modeste
mente a zero; di conseguenza, anche il commutazione resta memorizzato per un »»
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 9
Schema elettrico del comando luminoso bistabile, il cui sensore e, come
prevedibile, costituito da un fotoresistore di tipo qualsiasi.
R4 = 8.200 © DLV = led verde celli nudi che sono nei pressi dello zoc-
R5 = R6 = 1.000 © DLR = led rosso colo stesso; il diodo D1 andra inserito
R7 = 2.200 2 FR = fotoresistore rispettandonela polarita indicata.
Si montano poi i condensatori, ricordan-
Ci = 100 nF - 16 V (elettrolitico) RL = relé 12 V - 1 scambio
C2 = 0,1 wF (ceramico) Vec=12V do di verificare l’esatto rispetto della
polarita dell’ elettrolitico. I due transistor
Piano di montaggio dell’interruttore su basetta vanno piazzati assumendo come riferi-
a circuito stampato, contenente tutto il dispositivo. mento il dentino che ne sporge dal fon-
dello di chiusura del cappellotto metalli-
co. La polarita dei led € contrassegnata
dal leggero smusso presente sulla spor-
genza di base (in corrispondenza del
catodo). Potenziometro e relé entrano
nella foratura prevista con sistemazione
obbligata dalla posizione dei rispettivi
piedini. Ora non resta che montare alcu-
ni terminali ad occhiello per i cavetti
esterni ed inserire IC1 nello zoccolo:
questa Operazione va eseguita con la
necessaria cura, sia per posizionare cor-
rettamente il piccolo incavo semicircola-
re presente su uno dei lati corti del
DLV DLR corpo, Sia per inserire con precisione e
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 10
=
INTERRUTTORE
—
LUMINOSO METAL
DETECTORS
buon allineamento tutti 1 piedini nelle Cercametalli
-
mollette dello zoccolo (per intenderci, made in USA
senza che nessuno di essi si ripieghi Nuovi prezzi scontati ‘95:
sotto). Provvisoriamente, in fase di col-
laudo preliminare, il fotoresistore puo IVA COMPRESA
~—
nali d’ingresso; ma pol, per avere una
buona efficienza operativa, FR deve 1212X Lit. 500.000
essere posto in una posizione in cui sia 1225X Lit. 750.000
assicurata, se non oscurita completa, 1235X Lit. 850.000
1266X _—_—Lit.1.700.000
quanto meno semioscurita; esso even-
tualmente puo venir schermato da luci 1266XB Lit.1.250.000
1280X —_Lit.1.380.000
incidenti indesiderate inserendolo in un
GEMINI 3 Lit.71.250.000
tubo'di plastica nero opaco. E comunque
ovvio che il circuito non deve funzionare
FX 3 Lit. 1.100.000
GOLD B. _Lit.1.800.000
alla luce del sole, per non esserne com-
CZ5 Lit. 1.750.000
pletamente bloccato. Il fotoresistore puo CZ 6 it. 1.850.000
essere collegato al circuito con un tratto IMPULSE Lit.2.070.000
di piattina lungo anche 3+4 m; si puo CZ 20 Lit.2.400.000
anche usare cavo schermato con la calza
esterna collegata al pin F. Naturalmente,
una volta completato e collaudato il cir- Mod. WHITES
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partedene est. 4
1 INTERRUTTORE LUN
assesta su una delle due condizioni elet-
triche consentite; basta un impulso lumi-
noso per portarlo nell’altra condizione.
E possibile azionare il dispositivo usan-
do raggi infrarossi; quindi, al posto della
torcia, occorre usare gli appositi led, e
schermare FR con l’apposita plastica
nera, che funge da filtro per la luce bian-
ca, lasciando invece passare raggl 1
ll relé entra automaticamente nei fori previsti sullo stampato, poiche infrarossi. E qui riprodotto anche lo
la disposizione dei suoi piedini e asimmetrica. schema di un semplice emettitore appun-
Flip-flop é il termine, molto piit sintetico e americano, che sta ad indicare il multivi-
bratore bistabile, tipico circuito di commutazione elettronica che presenta due Stati,
ambedue stabili, di funzionamento; per passare dall’uno all’altro di essi occorre un
-
apposito impulso di scatto, applicato dall’esterno; il circuito rimane nel nuovo stato
finché non arriva un altro impulso che lo riporti allo stato di partenza. I due stati
d’uscita, opposti e corrispondenti ai livelli logici 0 e 1, sono indicati con Q e Q (ovve-
ro O negato).
Da un punto di vista squisitamente elettronico, la commutazione del flip-flop é chiara-
mente legata, secondo ilcircuito classico di un multivibratore, allo stato alternativo di
conduzione ed interdizione di due transistor, cioé al rispettivo stato ON e OFF, che ps
permane fino a che non giunga un nuovo impulso di comando, Infatti, la caratteristica
principale di un FF consiste nel fatto che si tratta di un dispositivo dotato di memoria,
che puo essere esplorata sulla base dei suoi livelli logici. Nelle illustrazioni di questa
pagina vediamo tutte le caratteristiche (piedinatura, tabella della verita, schema inter-
no e simbolo grafico) di uno dei pit comuni flip flop in commercio.
SIGLA SIGNIFICATO 1
VDD + Terminale da collegare con la linea
di alimentazione positiva.
VSS - Terminale da collegare con la linea
di alimentazione negativa.
CLOCK Terminale d'ingresso del segnale di commutazione.
RESET Se questo terminale viene collegato al VSS,
'integrato funziona in continuita. Se invece, tramite
un qualsiasi comando, lo si collega al VDD, II FF
si ferma per ritornare allo stato originale del ciclo.
SET Va normalmente collegato al VSS, ma
soltanto in casi particolari.
si utilizza
LNOSO
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il
to equipaggiato con led all’infrarosso;
circuito puO essere montato dentro la
—
torcia elettrica, mettendo i led emettitori
al posto della normale lampadina.
La procedura di messa a punto parte
regolando inizialmente R2 in modo che
il cursore sia tutto verso il negativo; poi
inet
eSsO Si sposta sino a che si verifichi la
commutazione dei led, avendo posto di
fronte ad FR il raggio eccitatore ad una
distanza di 2+4 m. 6
$
G
Ecco
la
foto del 4013
B prodotto dalla 3
Toshiba: lincavo Q
Q
semicircolare ci Q
indica qual é il
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piedino numero 1.
i
Nel 1895 Gugliemo Marconi
; trasmetteva e riceveva a distanza
es
‘ff Quania
primi segnali radio codificati.
rade
te compiuto la radio
y in questi suoi primi cento anni di vita!
RS
verita (nella quale la lettera X
sta ad indicare una condizione
aa
irrilevante).
J
CONTENUTO IL
X
x|/1]010 |
—+>—_}—_}—
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EDIFAI - 15066 GAVI - AL
Quando una batteria ricaricabile eroga una corrente per molto tempo (specialmente per alimentare un carico
elevato), la sua tensione scende al di sotto del valore di “guardia”, divenendo cosi inservibile. Infatti, in queste E un temporizzatore appositamente studiato per disattivare un impianto di antifur-
condizioni, la batteria stessa non pud pill essere ricaricata 0, almeno, mantenere per un tempo ragionevole to dopo un tempo prestabilito dal momento che l’allarme é entrato in funzione
eventuali ricariche. Questo fenomeno capita molto spesso in tutti gli impianti di antifurto quando, per un evitando cosi che l’eventuale sirena continui a suonare se contatti di allarme
i
qualsiasi motivo, entrano in allarme e non é possibile intervenire tempestivamente per disattivarli (seconde
case, villette disabitate, ecc.) e, cosa molto probabile in certe zone e in determinate condizioni di tempo, viene
sono rimasti inseriti. La temporizzazione pud essere impostata tra circa 1 minuto
a mancare l’energia elettrica rendendo inutilizzabile il sistema di ricarica della batteria. || dispositivo che e 25 minuti. Il dispositivo 6 dotato di segnalazione di INSERITO e di START
presentiamo interrompe |’alimentazione al la
carico quando tensione della batteria scende al di sotto di un certo TIMER. Perla sua attivazione é sufficiente premere un pulsante. La sua installa-
valore. || carico torna ad essere alimentato quando la tensione sale ad livello accettabile (entrata in funzione
un
zione @ molto semplice ed agevolata da una apposita morsettiera. Anche se
del carica batteria), evitando cosi la continua sostituzione della batteria il cui costo non é certamente studiato per |’utilizzo con antifurti pud, naturalmente, essere impiegato per molti
trascurabile! Naturalmente questo circuito pud essere impiegato in altri dispositivi e per altri scopi. altri Scopi.
ALIMENTAZIONE: 12V (9,5-16) ALIMENTAZIONE: 12Vcc
,
wh ui
Questo kit genera |'effetto ALBA-TRAMONTO facendo accendere lentamente una lampa-
da (massimo 30W) e contemporaneamente facendo spegnere lentamente |’altra (massimo
E un dispositivo che permette di regolare la velocita di piccoli motori (con 30W). Ovviamente una rappresenta il SOLE, mentre I’'altra é la VOLTA CELESTE.
corrente nominale massima di 300mA) e mantenerla costante anche in Uscite: 1) per pilotare una serie di LED (sei) che si accendono ad un certo momento del
tramonto (luci case). 2) lampeggio di LED che simula il fuoco dei pastori, si accende al
presenza di
eventuali attriti. Grazie al circuito che riconosce eventuali
sforzi del motore é possibile ottenere velocita di rotazione molto basse,
tramonto e si spegne all’alba. 3) lampeggio che inizia al tramonto e termina all’alba, puo
rappresentare la COMETA oppure illuminare la capanna della NATIVITA. 4) motorinoo
inoltre, la tensione di alimentazione non influenza in alcun modo
numero di giri del motore.
il altro dispositivo (max 1,5A).
—
Le
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TORINO C.E.P. EL. Via Monfalcone,71 Tel.011/323603 RACALE (LE) EL.SUD Via F.Marina,63 Tel.0833/552051
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DI TENSIONE
Come
é noto tutti 1 circuiti elettronici devono essere alimenta-
ti con una tensione continua e spesso il loro funzionamento
Il problema della stabilizzazione della tensione é essenziale
nel caso dell’ alimentatore, i cui elementi fondamentali sono
richiede che fra una o piu coppie di punti del circuito stesso si un trasformatore ed un ponte di diodi. Questi due componenti
mantenga una tensione costante. forniscono in uscita una sequenza di semionde di tensione
In entrambi i casi ¢ importante che il valore della tensione in che, oltre a non essere stabili perché possono risentire di qua-
questione, oltre che costante, sia anche il pit: possibile stabile, lunque fluttuazione della tensione a 220 V della rete, sono
cioé non sia soggetto a variazioni dovute al comportamento ancora lontane dalla tensione continua.
elettrico di altri componenti oppure a fattori casuali, primo Il primo passo per raggiungere |’ obiettivo é quello di inserire,
fra tutti la temperatura. fra i terminali di uscita del ponte di diodi ed in parallelo al
carico, un condensatore detto di spianamento o di
filtraggio. Quando la tensione in uscita dal ponte di diodi
cresce dal valore zero al valore di picco il condensatore si
carica; nell’intervallo in cui la stessa semionda di tensione
TENSIONE DI passa dal valore di picco a zero, avviene la scarica del con-
BREAKDOWN
densatore, che da luogo ad una corrente che passa nel carico.
Supponendo quest’ultimo di tipo resistivo, ipotesi valida con
buona approssimazione nella maggior parte dei casi pratici, il
fenomeno consiste in una scarica RC.
oe fs
.
La tensione in uscita cosi ottenuta presenta una forma ondula-
"GINOCCHIO"
DELLA CURVA
—
. --+ Izmin
ta ed il fenomeno, che in inglese si chiama ripple, é tanto
meno accentuato quanto pit sono elevati C ed R. Dagli stessi
parametri dipende di conseguenza anche
tensione in uscita, dunque in il
valor medio della
altre parole |’ alimentatore dotato
di condensatore di spianamento non stabilizzato, perché la
tensione in uscita dipende dal
carico.
Il primo passo verso la stabilizzazione di un alimentatore
consiste nel ricorrere ad un diodo Zener inserito in parallelo
al carico, il cui impiego richiede, in fase di progetto, alcuni
2: nell’alimentatore illustrato,
il valore della tensione in uscita
-
CARICO
(R)
non é stabilizzato, perche
dipende, oltre che dalle
fluttuazioni della tensione di rete
4 :
2
e da quelle dovute alla
temperatura, dal valore
della resistenza di carico.
semplici calcoli di dimensionamento. Occorre infatti conside- La resistenza di limitazione R consente di far funzionare
rare l’intensita di corrente che attraversa lo Zener in due correttamente il diodo Zener come stabilizzatore. Va calcolata
situazioni limite: la prima é quella in cui il carico assorbe la
corrente massima; la seconda invece quella in cui, in assenza
tenendo conto che la corrente | che la attraversa é data dalla
somma della minima corrente che permette al diodo di funzionare
di carico, tutta la corrente passa nel diodo. nella zona di Zener e della massima corrente prevista per II
Nel primo caso c’é il rischio che, essendo la corrente del carico. Inoltre il prodotto VI deve essere inferiore alla massima
diodo molto bassa, il componente non riesca a mantenersi potenza tollerata dal diodo Zener.
nello stato di funzionamento corrispondente alla tensione
inversa (detta di breakdown). [| fenomeno si puo compren- Questo semplice circuito consente di ottenere
dere esaminando la curva corrente-tensione del dispositivo:
contemporaneamente una tensione stabile in uscita
se la corrente inversa scende al di sotto di un certo valore
viene superato il cosiddetto ginocchio della curva e si esce ed un discreto valore di potenza.
dalla zona dell’ effetto Zener.
Nel secondo caso invece, se il diodo assorbe una corrente ele- 2N3055
vata, la potenza da esso dissipata potrebbe superare il massi-
mo valore consentito e quindi il componente potrebbe subire
danni. La soluzione a questo problema consiste nell’ inserire,
fra l’uscita dell’ alimentatore non stabilizzato e lo Zener, una
resistenza di limitazione R. Questa resistenza viene attraver-
sata da una corrente I data dalla somma di due correnti: Iz || 2700 7.5V
che passa nel diodo e Ic che passa nel carico. D’altra parte la 12V BATTERIA
a
tensione V che esce dall’alimentatore non stabilizzato é data
dalla somma di RI e della tensione di Zener Vz. Il problema
del progettista ¢ quello di determinare il valore di R, che 7\
innanzitutto deve considerare la massima potenza sopportabi-
le dal diodo, data dal prodotto di Vz per I. Nota questa poten- ‘fd
Abbiamo realizzato su
basetta sperimentale lo
stabilizzatore da collegare
alla batteria dell’automobile.
in modo
il
Occorre montare transistor
tale da garantire
la dissipazione del calore.
Con i componenti di questo
schema si puo realizzare uno
stabilizzatore da applicare
alla batteria dell’'automobile
per alimentare un
apparecchio che consuma
alcuni watt ai potenza.
riore al massimo consentito (almeno meta), e quindi R é data requisiti di un alimentatore, e cioé una tensione di uscita che
dalla differenza fra V e Vz divisa per I. Occorre quindi sta- sia contemporaneamente indipendente dal carico, dalle flut-
bilire un valore massimo per la
corrente di carico Ic, che deve
essere pari a I - Izmin, dove Izmin é il valore minimo di cor-
tuazioni della tensione di rete e dalle variazioni di temperatu-
ra dei component.
rente che consente al diodo di funzionare effettivamente Un primo esempio di stabilizzatore con retroazione compren-
come Zener. de un transistor, alla cui base é riportata una frazione della
La stabilizzazione con il solo diodo Zener non é indicata tensione di uscita, ed un diodo Zener, collegato fra emettito-
quando
il carico deve assorbire correnti elevate, perché in tal
caso occorrerebbe impiegare un diodo di
alta potenza, quindi
re e massa, che garantisce una tensione di riferimento costan-
te. In tal modo la base del transistor deve stabilizzarsi su una
costoso, e prevedere anche una forte dissipazione di potenza tensione pari alla somma della tensione di Zener e degli 0,6
sulla resistenza di limitazione. Quando la corrente supera le volt (fra base ed emettitore del transistor stesso) necessari a
poche centinaia di milliampere una soluzione decisamente portarlo in conduzione.
valida é l’impiego di un transistor inserito nel circuito nella Uno schema alternativo prevede |’ utilizzo di un amplificato-
configurazione detta inseguitore di emettitore, che é quella re operazionale: poiché questo componente é dotato di
gia vista nell’amplificatore a collettore comune. Si tratta di ingresso differenziale, il circuito consente di ridurre notevol-
collegare il collettore del transistor all’ uscita dell’ alimentato- mente le variazioni di tensione di origine termica, in quanto
re non stabilizzato e l’emettitore al carico. Il diodo Zener
viene invece collegato fra base del transistor e massa, mentre
le stesse si traducono in
segnali elettrici di modo comune, che
quindi in pratica non vengono amplificati.
una resistenza collegata fra collettore e catodo dello Zener I due circuiti a cui si ¢ appena fatto cenno, pur presentando
determina il valore di corrente compatibile con la massima un certo interesse dal punto di vista didattico (alcuni dettagli
potenza dissipabile da quest’ultimo. Con questo circuito si di tipo quantitativo sono forniti nell’ apposita finestra al ter-
ottiene in uscita una tensione stabilizzata pari alla tensione di mine del capitolo), non vanno considerati come soluzioni
Zener diminuita di 0,6 volt, corrispondenti alla caduta di ten- definitive per ottenere un alimentatore ottimale.
sione fra la base e l’emettitore del transistor. Nell’ apposita La tendenza attuale, diffusa anche nella pratica hobbistica, é
figura sono suggeriti i valori per applicare questo schema quella di evitare circuiti con molti componenti discreti e di
nella realizzazione di uno stabilizzatore per la batteria utilizzare invece circuiti integrati nei quali é incorporata tutta
dell’auto da 12 V. la circuiteria di regolazione.
La soluzione completa al problema della stabilizzazione non
€ pero raggiunta con pochi componenti e con circuiti semplici
Uno
fra 1
pit utilizzati anche dagli hobbisti é il 7805. Esso
garantisce, fra i morsetti di uscita 2 e 3, una tensione stabiliz-
come quelli finora esaminati. zata pari a 5 V e al suo ingresso puo essere applicata una ten-
E’ infatti grazie alla retroazione che si possono ottenere tutti i sione massima di 25 V.
Al
a
|a
|
| [
~ O1
| | >
100 KQ
S
1 ALIMENTATORE : 5-10V
. ,
NON
STABILIZZATO
; ,
<A
I
470nF
al |
|
| | F100kKQ
|
| | <<
| mn
| oe
| | |L nila
Plt AT
iy
ve
"
Petes
a.
determinata da un diodo Zener, e la differenza fra le due costituisce il segnale
errore utilizzato nella regolazione. La frazione B é pari al rapporto
R2/(R1+R2), che puo essere reso variabile utilizzando un potenziometro.
I dispositivi che elaborano questo segnale possono essere un transistor (T2
nello schema A) oppure un operazionale (nello schema B). II transistor T1,
i
presente in entrambi circuiti, permette di ottenere |’amplificazione della cor-
rente destinata al carico. Facendo alcuni semplici calcoli si dimostra che in
ini
entrambi casi la tensione di uscita Vo dell’alimentatore é molto stabile perché
dipende pratica solo dalla frazione B.
Nello schema A, applicando la legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia
evidenziata con il tratteggio, si ha la relazione BVo = VR + 0,6 (caduta di ten-
sione fra base ed emettitore di T2), dalla quale si ottiene Vo = (VR + 0,6)/8.
Nello schema B invece la tensione Vo é circa uguale a V1, che a sua volta é
pari alla differenza fra VR e BVo moltiplicata per il guadagno G dell’ operazio-
nale. La relazione é dunque Vo = G(VR - BVo), che espressa in funzione di Vo
da luogo a Vo = VR G/(1 + BG), cioé ad un risultato gia trovato nel caso degli
amplificatori retroazionati. Essendo G elevato Vo é in pratica pari a VR/B.
Avendo reso B variabile con il potenziometro si ottiene un alimentatore con
tensione di uscita variabile.
CARICO} Vo
ALIMENTATORE
A! NON
, STABILIZZATO
= ee ee ee Se ee ee
a
|
B
|
|
|
ALIMENTATORE
NON
STABILIZZATO
VR
“fe
x"
V1 ee oe Vo
BVo
Ro
lA Vo = ——————_-
me
B
—
— —----- Stoatienmatenteeate ———__—_—___—_——_—-
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a soddisfare anche tecnici
piu esigenti, questo kit contiene
pure la speciale penna riempita
di inchiostro resistente
al percloruro.
12-15V
a
zare un alimentatore da rete affidabile,
ricordando comunque che un Cattivo
funzionamento dello stadio di alimenta-
zione potrebbe creare una situazione di
==
P1 potenziale pericolo per |’ utilizzatore.
our
FRONTALI
&
Tei, "7 Inseriamo, infine, il tutto all’interno di
un piccolo contenitore plastico munito di
B VOOOWW R4 alloggiamento per le pile. Nonostante la
costruzione del circuito non presenti
P2 grosse difficolta, ricontrolliamo il lavoro
svolto al fine di preservare il risultato da
aa
LED 1
facili insuccessi, alimentiamo quindi
circuito prestando attenzione al led LD1
il
che segnala l’entrata in funzione del
dispositivo e consente di controllare
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 24
STIMOLATORE
ANTICELLULITE
Ecco
il prototipo
dello stimolatore
anticellulite
come da noi
realizzato
e collaudato.
visivamente la frequenza di lavoro, tamente utilizzate per le pulizie di casa. ri acuti sia la frequenza che |’intensita
modificabile regolando P1. Connessi gli elementi conduttivi nei dell’impulso devono essere moderati; al
Confortati dal funzionamento del circui- punti A e B del circuito, iniziamo la contrario nel trattamento di affezioni
to, acquistiamo le due placchette in terapia; per quanto concerne invece i croniche |’intensita deve essere progres-
gli
i
gomma conduttiva che possono essere tempi di applicazione, le frequenze sivamente aumentata cosi come la fre-
reperite presso i negozi che trattano eventuali farmaci da applicare sulla cute quenza. Per quanto riguarda invece
materiale sanitario ed elettromedicali. dobbiamo riferirci a testi medici specifi- trattamenti di riabilitazione e pill in
c1 0 al medico di fiducia. generale in tutti casi di utilizzo come
1
L’impiego del generatore, il cui uso é coadiuvante nella prevenzione della cel-
COME
Si USA vivamente sconsigliato a soggetti iperte-
Si, portatori di pace maker, donne in
lulite, quindi sotto forma di “ginnastica
passiva’, gli impulsi debbono essere
Esistono vari tipi di placchette, le pit stato interessante, persone anziane o molto intensi ma la frequenza deve esse-
diffuse sono comunque quelle monouso molto debilitate, é relativamente sempli- re la piu bassa possibile. In ogni caso il
o riutilizzabili (leggermente pil costo- ce. Nella terapia per il dolore, le plac- controllo relativo alla sensibilita del
se); essendo autoadesive é sufficiente chette debbono essere posizionate sulla dispositivo deve essere tarato in modo
inumidirne la superficie per ottenere una zona di tessuto interessata (cercando tut- da non accusare dolore, ma solo un certo
buona aderenza sulla pelle. tavia di non applicare gli elettrodi in formicolio della zona trattata. La stimo-
Per coloro che non riuscissero a reperir- prossimita del cuore ed in zone simme- lazione di ogni singola zona, che puo
le, ricordiamo che é possibile autoco- triche del corpo come, ad esempio, mano essere ripetuta due o tre volte nell’arco
struire gli elettrodi utilizzando a tale destra e sinistra o spalla destra e sini- della giornata, non deve superare quin-
1
scopo le spugnette di panno spugna soli- stra); in particolar modo in caso di dolo- dici minuti di trattamento continuo.
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 25
STRUMENT!
i
transistor che si desidera provare. un transistor di tipo PNP, sotto
La presenza dei diodi D1+D4 diventa Dovrebbe cosi essere sufficientemente uno di tipo NPN, con
importante nel caso che il transistor che
si sta testando abbia un cortocircuito
chiarita la dinamica di funzionamento
del nostro circuito, di impegno piuttosto
rispettivi simboli utilizzati
negli schemi elettrici.
interno fra le giunzioni collettore-base o modesto ma di prestazioni complete e La polarita dell’alimentazione
base-emettitore; in questo caso, meta del molto utili. Precisato ancora che, dato il e i valori delle resistenze
transistor si comporta come un diodo,
cosicché potrebbe passare in conduzione
basso consumo di corrente, per |’ alimen-
tazione basta una piletta da 9 V, passia-
determinano nelle due giunzioni
P-N dei valori di tensione
e dare indicazione di transistor buono: »> »>
che permettono al componente
di condurre corrente.
Ti e T2 sono
due transistor
usati per
amplificare
ilsegnale
in uscita
dallintegrato.
Si montano
con la faccia
piatta rivolta
verso IC1.
"
CHIP "
PIEDINI
CONTROLLARE LE POLARITA
Dei due condensatori, uno é elettrolitico
e quindi ne va controllata la corretta
polarita indicata a disegno; i transistor
hanno, come riferimento di montaggio,
la faccia piatta su cui é riportata la sigla-
tura (e che va orientata verso IC1).
Per i due led, il riferimento di catodo
corrisponde al piccolo smusso presente
sul bordo sporgente in basso. Infine,
dopo aver montato alcuni terminali ad
occhiello per i vari cavetti, non resta
che inserire IC1 nell’apposito zoccolo:
questo va fatto con cura per assicurars1
che 1 vari piedini entrino regolarmente
nelle mollette (e non si pieghino invece
ora alla realizzazione pratica. sotto il corpo), ma ancor pill occorre pre-
COMPONENTI
mo
La basetta a circuito stampato su cui é disporre l’inserimento con il piccolo
montato il dispositivo prova-transistor é incavo presente su uno dei lati corti
Ri = 220 kO predisposta in modo da poter essere orientato come risulta dalle nostre illu-
R2 = 1.200 © usata anche senza prevederne |’ inseri- strazioni. Dopo un accurato controllo
R3 = 1.200 © mento in apposito contenitore; la siste- finale, e la verifica del funzionamento
R4 = 560 © mazione, oltre ad essere comoda ed ordi- con alcuni transistor di cui ben si cono-
R5= 560 © nata, 6 anche effettuata in modo ben evi- scano tipo e qualita, si puO cominciare a
R6 = 220 0) dente per il collegamento ai terminali dei dedicare il dispositivo all’uso per il
R7 = 330 © vari transistor (risolto semplicemente quale é stato costruito.
R&S = 270 ©
Ci = 47 uF 16 V (elettrolitico)
C2 = 0,1 pF (ceramico)
T1 = T2 = BC237
ICi = 4047
Di = D2 = D3 = D4 = 1N 4148
DLV = led verde
DLR = led rosso
Si = interruttore ON-OFF
Vcc = pila9S V
ottocento pagine |
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fino in fondo le sue possibilita: ecco ogni
segreto di questo prezioso strumento.
In cam subacqueo il A nalogamente a tanti altri termini Hunt dell’ Universita di Harvard, é simile
é
oO
tecnici anche sonar é un acronimo, a quello del radar perché si basa sulla
sonar I’equivalente del cioé un nome ottenuto dalle lettere ini- riflessione di onde. La differenza sostan-
radar: permette di Ziali di altre parole, che in questo caso Ziale € che invece delle onde elettroma-
individuare gli oggetti sono SOund NAvigation and Ranging, gnetiche sono impiegate le onde sonore
che significa navigazione e localizzazio- in quanto le prime, propagandosi
grazie alla WiGeiers di ne con mezZZi acustici. sott’acqua, non avrebbero alcuna effica-
onde che in questo caso Sinonimi di sonar sono ecoscandaglio e, cia. Infatti le onde elettromagnetiche si
pil raramente, ecogoniometro: in ogni propagano alla massima velocita nel
sono sonore. Viene caso indicano un’apparecchiatura larga- vuoto, mentre sono tanto pil attenuate
utilizzato nello scandaglio mente impiegata in campo nautico, e piu quanto é maggiore la densita del mezzo
specificatamente subacqueo, per |’indi- trasmissivo. Viceversa le onde sonore
dei fondali marini, nel viduazione di oggetti sommersi. trovano un cammino agevole nei mezzi
recupero dei relitti I sistemi pit evoluti permettono anche di densi, qual appunto l’acqua marina, e
e
é€
rilevare sia la forma sia le dimensioni non si propagano affatto nel vuoto.
sommersi nella pesca degli oggetti stessi. Nei moderni sonar |’emissione delle
d’altura. Il principio di funzionamento del sonar, onde acustiche avviene grazie al feno-
il cui primo esemplare risale al 1942 per meno della piezoelettricita, caratteristico
opera del fisico americano Frederick di certi cristalli quali quarzo e tormalina,
eee...eae
4
_—.
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© +e
re =
z Le
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han on
oFSeer ae :
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=
ee aa A
;
:
Rs
-
tin
eet eS Sy
:
che entrano in vibrazione se ad essi
viene applicata una tensione elettrica
alternata. Tale principio, chiamato elet-
trostrizione o effetto Lippmann, viene
sfruttato per realizzare il trasduttore elet-
— tro-acustico che costituisce il cuore del
sonar. Il cristallo infatti, a contatto con
l’acqua, trasmette le vibrazioni
all’ambiente circostante dando luogo
alla propagazione acustica.
Lo stesso cristallo costituisce anche il
trasduttore acustico-elettrico perché al
suo interno si verifica anche il comporta-
mento opposto dell’elettrostrizione, cioé
la generazione di un campo elettrico a
seguito di una deformazione meccanica.
La deformazione é creata appunto
dall’onda sonora riflessa dagli oggetti o
dal fondale marino e in questo caso 11
fenomeno, scoperto da P. Curie nel
1880, prende il nome di effetto piezoe-
lettrico diretto.
e
L’apparecchio sonar installato
sulla parte inferiore della chiglia
dell’imbarcazione e consente
di scandagliare il settore di mare
che gli si trova sotto.
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 34
ll sonar, o ecoscandaglio, trova
applicazione in particolar modo
sulle barche da pesca e su quelle
militari, anche se, gia da una
decina d’anni, il basso costo degli
li
apparecchi ha messi alla portata
delle imbarcazioni da diporto.
MARCUCCI
ENERGI
Attraverso due semplici
esperimenti,
approfondiamo
conoscenza della forma
la
piv usata di corrente
elettrica e della particolare
onda che descrive.
RUOTINO
MAGNETE
MULTIPOLO
LAMIERINI
tors
La dinamo
di una bicicletta
riassume,
nella sua forma
piu semplice,
il principio
di funzionamento
degli enormi
macchinari usati
nelle centrali
elettriche per TURB
BOBINA produrre corrente
alternata.
ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 36
E ALTERNATA
disponibile (basta inserire la spina nella giarla). Quello che riusciamoad ascolta- cuito che contenga una comune lampadi-
presa), e volendo eseguire alcuni esperi- re € un solo click al momento del contat- na (supponiamo sia da 12 V - 1 W) che
menti, dobbiamo tener conto che essa é to di chiusura del circuito e al massimo puo venir accesa, tramite un semplice
di 220 V, valore pericolosamente elevato un leggero soffio: il circuito é quindi deviatore, in corrente continua o alterna-
per maneggiare 1 circuiti che vi sono sot- sostanzialmente inutile. ta. Partiamo col considerare la posizione
toposti. Quindi, per non prendere la Se invece realizziamo un circuito ove »»
L’elettricita compie gran parte del suo viaggio ad una tensione elevatissima poiche in questo modo se ne puo
trasportare in grandi quantita con dispersioni irrisorie. Lungo la sua strada la corrente, che quando parte ha circa
400.000 voit, viene progressivamente ridotta di tensione fino ad arrivare nelle nostre case a 220/380 volt.
ALTA
rx
380KV /\ TENSIONE
d\ Jt
i iL §230/380V Hf
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X
TRASFORMATORE
-
STAZIONE
TERMINALE
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ELETTRONICA PRATICA Ottobre 1997 - Pag. 38
1 del deviatore (ci riferiamo al circuito vuoti di energia.
di pag. 39): la lampada é€ accesa con 9 V Si é detto che la tensione alternata di rete RETE
di tensione continua (la cui misura risul- varia con una cadenza di 50 volte al
ta quindi ben definita) e supponiamo di secondo; bene, questa variazione della
poterne misurare, con la necessaria pre- grandezza (tensione o corrente che sia)
cisione, la luminosita, ovvero la quantita Sl indica con un termine molto comune,
di luce emessa. ma che qui assume un significato speci-
fico: frequenza. La frequenza corrispon-
de quindi al numero di cicli completi
VALORI EFFICACI con cui una grandezza si ripete periodi-
camente nell’ unita di tempo; la sua unita
Commutiamo ora la lampada sulla sor- di misura é l’hertz. Ecco allora che
gente di corrente alternata, e provvedia- l’esempio fatto a proposito della rete
mo ad effettuare la stessa misura di luce si perfeziona dicendo che fre- la
Nella figura di pag. 38 é riportato con la Vca si puo dire che valore
l’andamento di una tensione alternata di efficace di quest’ultima é di 9 V.
9 Veff (A); in B é indicato |’ effetto com-
plessivo sul carico (la lampadina non
sente la direzione della corrente); in C é
rappresentato il modo in cui la differen-
za fra Vp e Veff va a riempire 1 buchi
in A vediamo Pandamento di
una corrente alternata di 9 V;
in B é indicato leffetto sul
carico (la lampadina non sente
la direzione della corrente);
in C vediamo la tensione
definita efficace Veff, rispetto
a quella di picco Vp.
SEGNALAT*
SUPPLEMENTAR!
Gildo Zandomeneghi, di Preganziol
(TV), si diletta a progettare ed eseguire
qualche modesto circuito, quindi ha pen-
sato di proporcene uno abbastanza vali-
do, anche perché é facile da costruire e
di basso costo, nonché molto efficace.
Non essendoci molte autovetture dotate
di un segnalatore di stop supplementare,
ha ideato e realizzato questo semplice
circuito con led ad alta luminosita (di
notte, é visibile fino a 2 km). Eccone
funzionamento e la costruzione. Quando
il
DLT (il led lampeggiante) é acceso, la
base di T1 si trova positiva, pertanto
essendo Tl un NPN, va in conduzione;
quando DLT si spegne, la base di TR1
collegata al meno tramite R2 va a zero,
quindi Tl é interdetto. Pertanto diciamo
che ogni lampeggio di DLT trasmette un
Gildo Zandomeneghi vince il premio in palio per la miglior realizzazione di questo mese.
R4
DEG DL DL8 DLO DLIO
¢
COMPONENTI
BD 139 = 470 Q
R2 = 220 2)
DLT R3 = R4 = 150 ©
Ti= BD 439
DLT = led lampeggiante
DL1+DL10 = led grossi ad alta
ec D luminosita
(LPS = una delle lampade
dello stop).
u
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of : tii lettori sono invitati
adinviareunloroprogetto,
_
e
semplice inedito, che
Glistop supplementari posteriori non im pieghi piadi 15
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ens
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Pee ae
ee Teslie Leeelle
1: | potenziometri si inseriscono automaticamente
nella corretta posizione: basta orientare l’alberino
verso l’esterno.
2: il piccolo diodo D2 riporta una fascetta nera sul corpo
trasparente che identifica il catodo: va disposta come
da piano di montaggio.
3: il transistor Q@2, come Qi, ha, come riferimento peril
montaggio, la faccia piatta del cappellotto, che va rivolta
verso l’esterno della basetta.
R11
e i diodi, per i quali dobbiamo controlla- deviatore (DV), tre potenziometri (P1,
1
ALTOPARLANTE
a
IC3 = TBA 820 M
DV = deviatore slitta
PS = presa stereo
3 zoccoli a 8 piedini
.5
te
\
Seay
b
I
—— opportunamente tarato, previene
di alimentazione, che puo essere causato dall’eccessivo assorbimento del carico il deterioramento di una batteria
e dalla contemporanea assenza corrente ricarica. di di
uando una batteria ricaricabile
eroga per molto tempo una corrente
Il kit comprendetutti gli elementi elettronici del circuito
374
41 Valore elevato, pud
RS accadere che la
|
:
acquistare insieme kit a lire 6.200 (vedi a pag. 62). SO non puo essere tempestivamente
|
By,
1: i trimmer
i
per la taratura hanno
piedini gia predisposti per
il montaggio coricato sulla basetta;
il senso d’inserimento ée obbligato.
COMPONENTI
Ri = 680 0) D2 = D3 = 1N 4007
R2 = 47 kQ IC = MC 1458
R3 = 22 kQ) Q@ = 2N 1711
R4 = 1 kQ L = led rosso
T1 = 220 kQ (trimmer) Z= zener 5,1 V
T2 = 100 kQ (trimmer) RL = rele 12 V
CARICA C = 22 uF - 16V (elettrolitico) 1 zoccolo a 8 piedini
BATTERIE Di = iN 4148 1 morsettiera a 4 piedini
CARICO
(circ. antifurto)
4
BATTERIA
12V
utilizzato per determinare livello di sufficientemente potente per ricarica e un alimentatore stabilizzato
tensione di ripristino dell’ alimentazione. della batteria stessa), non dip, é in con tensione regolabile
Per le normali batterie al piombo i valori grado di erogare sul carico una corren- Contenitore consigliato:
consigliati per le due soglie di tensione te di 10 mA e di assorbire una corrente modello LP 002 (lire 6.200)
sono 10,6 e 12,6 volt, rispettivamente. massima di 80 mA.
integrato e rele.
si
(EL SE) forata. Come contenitore possiamo usare il modello LP
452, in ABS nero, con misure 56x90x23 mm:lo possia-
mo acquistare insieme al kit a lire 3.000 (vedi a pag
62). Questo va forato per far fuoriuscire i led e per la
rende obbligatoria sia la presa di terra
che il salvavita, indispensabili precau-
zioni contro i cosiddetti contatti elettrici
indiretti, cioé quelli provocati dalla pre-
presa di corrente. senza di tensione sulle parti metalliche
dell’ apparecchio.
Ammettendo di disporre di entrambi,
situazione che purtroppo é ancora
tutt’altro che vera in molte abitazioni,
resta sempre il rischio di un guasto nel
salvavita, oppure la probabilita di avere
una terra non efficace, perché difettosa
oppure collegata in modo scorretto: se si
creano tali condizioni, siamo soggetti al
potenziale pericolo di un elettrodomesti-
we
co che, per la perdita d’isolamento di un
filo o un morsetto interno, possa farci
iy
Tae 35
é€
completamente diverso da quello del
salvavita o dell’impianto di terra: infatti
esso consente di verificare l’eventuale
presenza di dispersioni in un apparec-
BUONO D’ORDINE A PAG, 63 chio attraverso la spina. A questo scopo
la basetta é dotata di tre terminali di
»»>
iA
i
Hy
ety
Gg
auy
(
PULSANTE
TEST
COMPONENTI
R1 = 220 kQ
R2 = 18 kQ
R3 = 10 kQ
R4 = 560 ©
SPINA
DELL’APPARECCHIO
R5 = 10
C = 10 uF 16 V (elettrolitico)
DA CONTROLLARE Li = led verde
L2 = led rosso intermittente
Z = zener 3,3 V
IC = 741
Q = BC 237 - 547
P = pulsante ON
ll piano di montaggio del circuito 1 zoccolo a 8 piedini
i
riporta anche l’indicazione per
collegamenti esterni. In particolare
consigliamo di prevedere una clip
1 clip per batteria 9 V
rac
Sensibilita: 1 mA
|
verde, significa che non vi sono disper-
mo
L’elemento principale del circuito é un sioni di corrente nell’ apparecchio. Segnalazione OK: ledverde
TA
operazionale 741 la cui uscita, nel caso In caso contrario si verifica 11 lampeggio Segnalazione pericolo: led
in cui il circuito venga chiuso dalla pre- del led rosso e allora é bene evitare di rosso lampeggiante
senza di un contatto accidentale interno usare l’apparecchio e provvedere imme- _Difficolta montaggio: bassa
all’apparecchio sotto controllo, attiva un diatamente ad un accurato controllo. Taratura: nessuna
led rosso lampeggiante. Se invece Se la spina non é provvista di contatto di
il
-Completezza kit: mancano il
EAs
l’apparecchiatura funziona correttamente terra, per effettuare correttamente test _ contenitore e la presa elettrica
si accende un led di colore verde. occorre collegare il corrispondente per la connessione con
ACh
_
Il montaggio della basetta non presenta ingresso del circuito (indicato con X la spina dell’utilizzatore
THA
particolari problemi e |’integrato previ- nello schema) alle parti metalliche della da testare (la troviamo in
NAA
_
sto dallo schema va montato sull’ apposi- carcassa dell’ apparecchiatura, ovvia- _qualsiasi negozio di materiale
to zoccolo a 8 pin. [1 kit comprende mente se ve ne sono. elettrico a poco costo); —
EMAIL
lare connettore per tre contatti relativi
1
terminale a cui va collegata la massa e A aT aaLt
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Metab
pecge
reenchceas
aE
ai poli della spina dell’apparecchio sotto uno dei due contatti “caldi”: tenendo
test. Per ottenere una realizzazione che premuto il pulsante il led rosso dovra
unisca alla praticita d’uso anche un lampeggiare.
La sensibilita del dispositivo, intendendo
ilcircuito é qui visto
aspetto professionale si consiglia di rac- dal lato rame nelle
chiudere la basetta e la pila all’interno di con questo termine la minima corrente di
un contenitore di plastica, dal quale fare dispersione che é in grado di rilevare, é sue dimensioni reali.
p
sporgere sia il pulsante di test che una di 10 mA.
presa tripolare, da incasso oppure volan-
|
il
casi nostro dispositivo rileva il guasto, prevenendo incidenti.
Ht 4) {2
DALLA RETE-—*
PERCORSO
DI DISPERSIONE
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condizionatore)
vari cicli di accensione
ci
per una stufetta (o un
fa risparmiare sulla
bolletta e aumentail comfort.
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ELETTRONICA PRATICA
ll circuito
stampato e qui
visto dal lato
rame nelle sue
dimensioni reali.
La sua
realizzazione
(necessaria se
non acquistiamo
il kit), richiede
una certa
esperienza, per
la presenza
di piste sottili
e ravvicinate.
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SEZIONE A oe SEZIONE B
Schema elettrico del temporizzatore ciclico programmabile.
L’alimentazione viene stabilizzata da IC1. Gli altri quattro integrati,
identici, sono contatori binari 4060, a due a due connessi in modo tale
da controllare le due temporizzazioni.
—
4:8?
=
HE
0:0
0:0
cH
=
was
=
er 0:0
—
670
|
tl
SEZIONE
i
di contatori ha una struttura del tutto
‘
dove f é la frequenza in Hz dell’ oscil-
simmetrica, che consente di impostare lazione in uscita dal pin 9 dell’ integra-
due intervalli di tempo secondo stes- to IC2 oppure IC4. A sua volta f pud
N
lo
ae
Aa
C4 = 1 uF - 16 V (elettrolitico) eccitazione del rele (IC3)
e al periodo in cui lo
6 A min 8 min
C5 = 1 uF - 16 V (elettrolitico) 7 8 min 16 min
C6 = 0,15 uF (poliestere) stesso rimane diseccitato
C7 = 0,15 uF (poliestere) (integrato IC5). A seconda
C8 = 33 kpF (poliestere) che un ponticello sia :
Scala 2:: ponticello fra B e X
C9 = 33 kpF (poliestere) inserito fra i punti A e X
C10 = 100 kpF (ceramico) si
oppure B X;, ottengono
due diverse scale
Ponticelloin
uscita da
Tempo
minimo
Tempo
Di = 1N 4001 (oppure massimo
4002,4003...4007) temporali. La gamma di
valori allinterno di
1C3 odaICs
—
D2 = 1N 4148
ciascuna scala puo essere ] 17 min 34 min
Qi = BC 304 impostata grazie ai
Q2 = 2N 1711 2 ie
34 min I h 8 min
RL = micro relé 6 V
ponticelli identificati con
i numeri da 1 a 7. Infine la 3 1h min 2h 16 min
2
8&
normali componenti.
fine e continua all’interno di ciascuna E inoltre possibile far funzionare il Ovviamente i ponticelli possono essere
dispositivo come temporizzatore non sostituiti con contatti mobili e |’intera
gamma. L’apposita tabella riassume
tutte le possibilita di regolazione dei ciclico: basta semplicemente evitare di basetta pud essere racchiusa in un con-
tempi offerte dal circuito. inserire i due ponticelli nella sezione B tenitore dal quale dovranno sporgere le
Quando viene fornita |’ alimentazione, (cioé fra i contatti X, A, B all’uscita di manopole dei due potenziometri Pl e
il ciclo pud iniziare con l’intervallo di IC4 e fra le coppie di contatti 1-7 P2 e il pulsante PS.
riposo del relé oppure con |’intervallo all’uscita di ICS). Il circuito richiede un’alimentazione
di eccitazione. Nel secondo caso occor-
re premere l’apposito pulsante PS
In tal caso, premendo ilpulsante PS, il
relé rimane eccitato per tutto il tempo
compresa fra 12 e 24 V, ha un assorbi-
mento massimo di 120 mA e i contatti
immediatamente dopo aver collegato impostato tamite i ponticelli della del relé sopportano una corrente massi-
l’alimentatore o la batteria. sezione A. ma dil A.
IL KIT IN PILLOLE
Alimentazione: 12 0 24 Vcc, Regolazione ma senza difficolta
il
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L. 10.000
Mini
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sorprendente: in ana libera supera |
200 metn !!!
Viene fomito montato, collaudato e iV “o_ A
tarato su 107MHz.
PAMCISIOME elt
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IDK15 Mini trasmettitore FM PREMONTATO
__ L._ 30.000
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E’ una macchina studiata appositamente per essere impiegata da tutti coloro che hanno la necessita di costruire prototipi o
piccole serie di circuiti stampati mono o doppia faccia (hobbisti, tecnici di laboratorio, piccoli costruttori ecc.). Il suo funzionamento
si basa sullo scorrimento di percloruro ferrico super ossigenato, in modo da ottenere tempi di incisione eccezionalmente brevi e
comparabili a quelli di macchine industriali (3/5 minuti). Grazie ad un accurato progetto e scelta dei materiali si é riusciti ad offrirla
ad un prezzo straordinariamente basso (basti pensare che le piu piccole macchine da incisione hanno prezzi che vanno da
ss
parecchie centinaia di mila lire a qualche milione!!) senza togliere nulla alla qualita e funzionailita.
130.000
idel nan
Kit completo per la realizzazione di
circuiti stampati 4~
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ePIASTRE PRESENSIBILIZZATE positive monofaccia FR4 (n.1 dim.100 x 75 mm en.1 dim.100 x 160 mm);
*BASE CONTACT PRINTER, per tenere a contatto il master con la piastra presensibilizzata (max 150 250
x mm) per
'esposizione ai
raggi della lampada PHOTOLITA. (Supporto nigido, spugna, vetro e 4 staffe elastiche di fissaggio)
eLAMPADINA SPECIALE PHOTOLITA, per impressionare le piastre esposte alla
3
sua luce;
eRIVELATORE POSITIVO RVP., per sviluppare
le piastre e prepararle all’incisione.
Contenitor fi ABS
Contenitori in ABS nero con frontale in alluminio
eae miso
vemiciato.
°°
LP011 Dimensioni: 128 x 135 x 46 mm L. 16.700
LP012 Dimensioni: 128 x 135 x 55 mm L. 18.000
LP022 Dimensioni: 128 x 135 x 60 mm L. 18.500
LP222 Dimensioni: 154 x 173 x 46 mm L. 23.300
LP223 Dimensioni: 154 x 173 x 55 mm
LP224 Dimensioni: 154 x 173 x 60 mm L260.
L. 24.000
Loe
SERIE LG"
Le cassette serie LC, sono eseguite con lamiera in acciaio 10/10 vemiciata polvere
Contenitor metalilict
a a
180 . | pannelli anteriore e posteriore, sono eseguiti in alluminio 10/10 protetto da pellicola
trasparente in PVC che permette di eseguire lavorazioni meccaniche sul pannello senza
segni o striature. | fianchi laterali costituiscono con i pannelli una struttura portante,
permettendo Tispezionabilita intema dei circuiti senza smontare completamente la
scatola.
LC730 Dim: 100 x 132 x 80 mm ____L. 24.000 LC860 Dim: 250 x 180 x 80 mm____L. 36.000
LC740 Dim: 150 x 132 x 80 mm _____L. 26.500 LC870 Dim: 300 x 180 x 80 mm____L. 39.500
LC750 Dim: 200 x 132 x 80 mm ____L. 31.500 LC930 Dim: 100 x 180 x 100 mm L. 27.000
LC760 Dim: 250 x 132 x 80 mm ____L. 34.000 LC940 Dim: 150 x 180 x 100 mm L. 29.500
LC830 Dim: 100 x 180 x 80 mm L. 25.500 LC950 Dim: 200 x 180 x 100 mm____L.. 35.500
LC840 Dim: 150 x 180 x 80 mm L. 28.000 LC960 Dim: 250 x 180 x 100 mm______L. 39.000
LC850 Dim: 200 x 180 x 80 mm ____L. 33.500 LC970 Dim: 300 x 180 x 100 mm___L. 43.500
TIMER AUTOM. REG@OLATORE DI STIMOLATORE DI TEMPORIZZATORE
PER DISATTIVAZ. PRECISIONE PER SONNO E CICLIGO PROGR.
ANTIFURTO MOTORINI C.c. RILASSAMENTO 8 sec. - 36 ore
12Vcc
0
ALIMENTAZIONE: ALIMENTAZIONE: 12 / 24Vcc
1
ASSORBIMENTO MAX: 100mA ALIMENTAZIONE: 12/24Vcc_ ALIMENTAZIONE: 12Vec — aS ASSORBIMENTOMAX: 120mA
CARICO MAX: 10A
TEMPO REG.: da 1 a 25 min.
CARICO MAX: MOTORI CON -
CORR. NOMINALE 300mA POTENZAMAX: 1W a:
ASSORBIMENTO MAX 100mA x CORR.CONT. RELE:
thtcaenes pecans
ase
|
volta celeste, serie led fuochi, USCITA 220Vca PERIF.: 10A TENS. RIPRIST. REG.: 10-14V SEGNALAZ. PERICOLO:
serie led capanna,alimentaz. _ RITARDI ACCENSIONE E CORR.MAX AL CARICO: 10A LEDROSSO
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TENSIONE Di LAVORO snieleaiiews Oe V PESO end eubhnaptsvineiueedebekinieetiotvedubes t 54 Kg
CORRENTE DI LAVORO.........0,27 A
MICROCAMERA CCD
Questa minitelecamera da 20 grammi
(le dimensioni sono solo 32x32x27 mm),
i Il
é composta da un obiettivo da 43 mm di focale,
montato su una scheda dove vari componenti
sono disposti su doppio strato. prodotto,
cosi come viene venduto, si presta ad essere
utilizzato in qualunque dispositivo professionale
e hobbistico che preveda l’acquisizione
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Via n. anni un componente elettronico storico: la valvola, ineguagliabile nell’amplificare
Cap. Prov. suoni e musica ai massimi livelli di fedelta. Scopriamo teoricamente e in pratica
CL
le valvole in tutte le loro forme, caratteristiche ed applicazioni.
Cittš —I
LU
ANNO 26° - Novembre 1997
IL VOLT DETECTOR
Ĕ decisamente vantaggioso, sia dal punto di vista della sicurezza
che della praticita d’uso, poter verificare la presenza della tensione
di rete nei cavi elettrici dell’impianto di casa oppure in certe
basette direttamente alimentate dai 220 V, senza dover accedere ad
elementi conduttori. L’operazione ĕ resa ancor piu facile da questo
piccolo strumento che addirittura puo funzionare senza contatto.
Il volt detector ELD 9250 infatti, che si impugna come una penna,
puo essere avvicinato a prese, interruttori, cavi elettrici ed ĕ dotato
di un indicatore a led rosso che si accende in presenza di tensione.
Il dispositivo ha una sensibilita tale da essere efficace fino ad una
distanza di circa 4 mm da un conduttore di sezione pari a 2,5 mmq
sottoposto ad una tensione di 230 V. Anche se indicato per la
tensione standard di rete a 220 V, ĕ in grado di rilevare la presenza
di tensioni rispetto a terra comprese fra 180 e 300 V. Viene
alimentato con 2 batterie mini stilo (AAA) da 1,5 V. Lire 40.000.
Dessy Elettronica. (20128 Milano - Via Teocnto, 46/48 - Tel 02/2550447).
sistono svariati tipi di bobine, che si chi si occupa di radio. Quando passa una lega la forza elettromotrice indotta con
E differenziano fra loro per la lun-
ghezza del conduttore, la qualita di que-
corrente altemata attraverso il filo con
duttore che compone una bobina, questa
la variazione di corrente nel tempo,
viene detto induttanza. Questa grandezza
sto, il numero delle spire, le dimensioni, si avvolge spontaneamente di un campo fisica si esprime, simbolicamente, trami-
la forma e la presenza o meno dell’ele- elettromagnetico variabile. Contempora- te la lettera L, di cui 1’henry ĕ l’unita di
mento di supporto. Anche la destinazio- neamente, le linee di forza del campo mi sura.
ne delle bobine ĕ diversa a seconda del elettromagnetico concatenate con la Negli apparecchi radio si possono trova-
modo in cui esse vengono costruite. bobina stessa, autoinducono nel compo- re bobine di induttanza, avvolte su
Abbiamo infatti bobine per bassa fre- nente una forza elettromotrice che, piu nucleo di ferro, di valore elevato, ad
quenza, per radiofrequenza e per alta comunemente, viene denominata tensio- esempio di 10 henry ; se ne trovano altre
frequenza. In questo articolo ci occupia- ne autoindotta. Ecco perchĕ le bobine di piccolo valore e sono quelle usate nei
mo esclusivamente di quelle per alta fre assumono anche la denominazione di circuiti di alta frequenza: 1’induttanza di
quenza, che maggiormente interessano induttori ed il parametro elettrico, che queste bobine puo essere di un centinaio
3000 70.0
banda passante. Per calcolare in misura
Uj a Uj
approssimativa, graficamente, il fattore 2 00 0 r :
■
50.0
di merito Q di un circuito risonante u. $Uj
$ <3
(quindi la sua selettivita) si puo far ricor- to
1000 - ł Uj
so all’abaco ripoitato qui a franco. Qr 30.0
o to
700
2 20.0
to
500 Uj
CON E S EN ZA N U CLEO 2 10 U:
300
Quando la bobina di induttanza per alta 10 20
200 10.0
frequenza deve essere costruita, occorre S'
* **
+4
COMPONENTI
R1 = 220 kn (trimmer R6 = 2.700 Q DLV = led verde
vedi testo) R7 = 1.000 Q DVR = led rosso
R2 = 10 kQ C1 = 0,1 (iF (ceramico) DTG = led lampeggiante
R3 = 10 ki > C2 = 47 |iF -16 V FR = fotoresistore
R4 = 1 M l ■ (elettrolitico) PT = interruttore
R5 = 2.700 Q IC 1 =TL071 a pulsante
Piano di montaggio della basetta p j A II circuito stampato ĕ qui visto dal lato
a circuito stampato. A \ jf' rame nelle sue dimensioni reali.
vcc
Stralcio di schema
semplificato, per indicare
visivamente le 3
condizioni di
funzionamento. In A,
quando Fuscita di IC1
e alta (9 V), ĕ DLR che si
accende, mentre Faltro
led rimane spento: c ’e
troppa luce. In B, quando
l’uscita di IC1 va bassa
(circa zero), e DLV che si
accende, e resta spento
I’altro led: cosi la luce
e poca. In C, che ĕ il caso
in cui il circuito rimane
bilanciato, i due led
segnaletici sono accesi
entrambi: cosi la luce
e giusta.
Iniziamo col ricordare che un led (da light emitting diode) e un diodo ci se-
miconduttore (per la precis ione, arseniuro e fosfuro di gallio) che converte,
con buona efficienza, Venergia elettrica della sua alimentazione in radia-
zione elettromagnetica visibile (ovvero luce) oppure infrarossa; cid avviene
grazie al fenomeno dell'elettroluminescenza che si verifica quando la giun-
zione PN e polarizzata in conduzione. Se ne ottiene quindi un semplice, pic
colo ed economico dispositivo fotoeminente usato per realizzare gli indica-
tori numerici o le spie luminose a stato solido. A seconda del materiale im-
piegato per la realizzazione del diodo, Vemissione luminosa pud cade re in
zone diverse dello spettro di radiazione; piu norrnalmente si ha a che fare
con led rossi, verdi od a luce infrarossa. Facendo ricorso a materiali diver-
si, anche il valore della tensione cui corrisponde la soglia di conduzione, e
quindi Vemissione, e leggermente diverso; per esempio, questo valore e di
circa 1,6 V per i rossi e 2,3 per i verdi.
Oltre ai tipi normali di led (Vaggettivo si riferisce alia tipologia del suo
funzionamento), esistono anche quelli cosiddetti temporizzati, ovvero lam-
peggianti, all'interno dei quali e cioe inserito, oltre alia prevista giunzione
PN, anche un vero e proprio multivibratore astabile (praticamente, il chip
di un 555) che pilota il diodo in modo intermittente, cosi da fargli produrre
un lampeggio continuativo, cosa utile nel caso si vogliano ottenere segnala-
zioni particolari.
Nell'illustrazione qui riportata, in A e illustrato un led di tipo piu comune,
dove a e k sono rispettivamente anodo e catodo, mentre con t e indicata la
tacca che sta a contrassegnare il catodo (in genere, esso coincide anche col
terminale piu corto): cid vale sia per il simbolo grafico che per il disegno
vero e proprio del dispositivo. In B e e invece Vanaloga rappresentazione
del tipo lampeggiante, quello cioe contenente un piccolo chip multivibratore.
Caratteristiche
UN DIODO CHE SI ACCENDE - Consente un controllo visivo conti-
nuo del processo di asporto.
'j* V
\
A\ V
BIT SOMMA
2: la funzione NOT pud essere ottenuta
anche con una porta NAND con gli
ingressi “parallelizzati”; ecco ad esempio
r ►
la funzione AND realizzata con il NOT
RIPORTO
dell’uscita della funzione NAND, in B
pratica con due porte NAND.
Chi fra i lettori approfondira, per studio o per hobby, il pro- mato semiaddizionatore, ĕ dotato di due ingressi che posso-
getto delle reti logiche nel caso piu generale, si imbattera no assumere i valori 0 oppure 1 e realizza le seguenti opera
prima o poi nei formalismi della sintesi di funzioni logiche zioni binarie: 0 + 0 = 0; 0 + 1 = 1; 1 + 0 = 1; 1 4- 1 = 0 con
sulla base delle porte logiche elementari. Uno dei concetti riporto di 1, cioe 10 (che, in aritmetica binaria, e il 2 decima-
fondamentali di tale disciplina ĕ che qualunque funzione puo le). L’apposita figura illustra lo schema di questo circuito,
essere creata combinando solamente porte di tipo AND e OR, realizzato con due porte NOR ed una porta AND e dotato di
oppure solamente porte NOR, oppure solamente porte due ingressi (i due addendi) e di due uscite: la prima ĕ la
NAND. Questa ĕ la ragione per la quale esistono sul mercato somma senza riporto, la seconda ĕ il riporto. Per eseguire la
dei circuiti integrati che ad esempio realizzano esclusiva- somma di due numeri formati da piu cifre binarie non basta
mente, su scala miniaturizzata, la sola funzione NOR oppure avere dei semiaddizionatori, ma occorre un altro circuito fon-
NAND. damentale chiamato addizionatore completo, che ĕ formato
Questi circuiti contengono al loro intemo diverse porte logi da due semiaddizionatori e da una porta OR. Esso ha tre
che dello stesso tipo; in essi 1’alimentazione e la massa sono ingressi, costituiti da due addendi ed un riporto, e due uscite,
comuni a tutte le porte. A seconda dell’impiego delle porte costituite dal bit di somma e dal bit di riporto. Per ottenere
all’intemo di un circuito i diversi pin potranno essere collega- finalmente un addizionatore di numeri a N bit si devono
ti fra loro oppure ad altri componenti, o anche non collegati collegare assieme un semi-addizionatore e N-1 addizionatori
se la porta corrispondente non viene utilizzata. completi, come illustrato nell’apposita figura. In questo tipo di
Vediamo adesso come, mettendo assieme alcune porte logi circuito il riporto delle addizioni parziali ad un bit si propaga
che, si ottiene il circuito che realizza la piu semplice delle da un elemento all’altro, con un meccanismo analogo a quello
operazioni che un calcolatore puo eseguire, doe l’addizione della addizione di due numeri incolonnati fatta a mano.
di due numeri, ovviamente binari. Il circuito di base ĕ chia- Chi vuole cimentarsi nella costruzione di un addizionatore
(parziale o completo) puo combinare fra loro vari integrati,
anche contenenti lo stesso tipo di porte, esercitandosi cosi a
Vcc=+5V
sfruttare diverse propriety interessanti delle funzioni logiche,
due delle quali sono descritte nell’apposita finestra, oppure
certi accorgimenti circuitali. Uno di questi consiste nel realiz-
zare una porta NOT “parallelizzando” i due ingressi di una
porta NAND.
A chi invece desidera dotarsi di un semplicissimo indicatore
di livello logico, utile per collaudare le basette contenenti
componenti digitali, si suggerisce un circuito costituito da
una coppia di transistor in connessione Darlington. Alla base
dei transistor ĕ applicata la tensione sotto esame attraverso
una resistenza e ai collettori ĕ collegato un led. Questo si illu-
minera se la tensione in ingresso sara superiore a 2 V (che
corrisponde al livello alto di qualunque tipo di circuito logico
commerciale), viceversa rimarra spento.
CIRCU/TO
rima di affrontare la presentazione Versione circuitale per
P del circuito che ci siamo prefissi di
descrivere, ĕ opportuno accennare bre-
utilizzare il circuito per il
pilotaggio diretto di un
o o
VCC
vemente ai tipi di cosiddetti buzzer che buzzer, che in questo caso nu
conosciamo, e che potremmo anche pud essere montato sulla
chiamare cicalini (in fondo, il termine basetta, come mostra la
inglese significa ronzatori). Il tipo elet- foto qui sopra.
tromagnetico, quello il cui suono puo
effettivamente giustificare il nome di
ronzatore, oltre ad essere piuttosto sor-
passato, non interessa per le nostre
applicazioni e quindi lo trascuriamo.
Il tipo attivo, cioĕ in grado di emettere
un suono autonomamente (basta alimen-
tarlo) in quanto contiene un dispositivo
elettronico idoneo a farlo oscillare, sara
eventualmente oggetto di una futura
descrizione.
Il tipo passivo, il piu comune, ĕ di quelli
che richiedono un apposito circuito
oscillatore per farli funzionare (ovvero II circuito stampato e qui
fischiare) ed ĕ appunto quello per il cui visto dal lato rame nelle
controllo ĕ previsto il nostro circuito. sue dimensioni reali.
Allora, tenendo presente che un buzzer Realizzarlo e piuttosto
emette il suo massimo livello acustico semplice, anche se
(fischia piu forte, per intenderci) in cor- bisogna essere molto
rispondenza della propria frequenza di precisi nella foratura per
» » i piedini dell’integrato.
+ VCC
C9
R5
+ *+•
R2
R6 UF
a C2 C4 C5 C6 C7
R3
C3
I componenti polarizzati contenuti nel circuito sono tutti condensatori risonanza (a sua volta legata alle dimen
elettrolitici (ne abbiamo 4) che vanno montati solo dopo averne controllato sion! e costruzione), puo essere impor-
il senso d’inserimento nel piano di montaggio. Nella foto C7. tante, oltre che testarne il regolare fun-
zionam ento, scoprire la frequenza
migliore per il suo utilizzo: questo,
anche perchĕ le caratteristiche costrutti-
ve ed i dati di funzionamento sono diffi-
cilmente reperibili.
Passiamo quindi alia descrizione del cir
cuito da noi appositamente messo a
punto, che consiste in un oscillatore ido-
neo ad eccitare il buzzer applicato ai
suoi terminali.
CIRCUITO FISCHIATORE
O F F E R T A SP EC IA LE S C O R T A DI COMPONENTI: resisten-
R1 = 15 kQ C4 = 10 mF - 16 V ze, diodi, integrati, codensatori, minuterie, potenziometri, sli
R2 = 15 kQ (elettrolitico) ders, trimmer, transistors. £ 100.000
R 3 =180Q C5 =C6 =0,1 |iF (ceramico)
CLIP-EP
R4 = 15 kQ C7 = 47 |iF ■ 16 V Si aggancia a tutti gli occhiali e lascia le mani libere.
R5 = 10 kQ (elettrolitico) Set 4 lenti intercambiabili 3x-4x-6x-8x
Multimetro digitate: misure di DCV - ACV - DCA -
45.000
O F F E R T E COMPONENTI
VCC
1000 resistenze m. £ 20.000 50 integrati m. £ 10.000
80 moduli logici £ 10.000 7 cuscinetti a sfera £ 20.000
1 triac 6A £ 2.000 50 potenziometri m. £ 15.000
150 trimmer m. £. 20.000 1 motorino 9 Vcc £ 10.000
60 sliders m. £ 15.000 100 condensatori al tantalio £ 15.000
1 finecorsa 5A 250V £ 2.500 25 fusibili misti £ 3.000
1 breadboard con minuterie £ 20.000 1 ponte BY164£ 2.000
1 relĕ 12v 5A 250VA x C.S. £ 3.000 1 fine corsa £ 3.000
1 potenziometro Mil. 50 Ohm £ 3.000 1 cilalino £ 2.500
USCITA PER 1 gomma per pulire C.S. £ 2.500 1 dip switch 7 vie £ 2.000
FREQUENZIMETRO 1 interruttore a slitta £ 1.000 10 trimmer 2M2 Ohm £ 3.000
10 trimmer 100 Ohm £ 3.000 10 trimmer 1M Ohm £3.000
1 confezione scorta minuterie meccaniche £ 5.000
10 boccole filettate £ 2.500 6 portafusibili x C.S. £2.000
VCC 1 sensore radiazione luce £ 5.000 10 led piatti £ 3.000
1 termistore £ 2.500 1 display £ 3.000
1 termostato apre a 36C°e 640° £ 2.500 30 micche £ 2.500
B U ZZE R IN PROVA 100 condensatori misti £ 15.000 10 buzzer piezo £ 5.000
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Se il circuito viene usato come prova buzzer va previsto un
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ideali i morsetti a coccodrillo. Se invece lo usiamo come
5900 Dl PRO Lit. 1.700.000
oscillatore di pilotaggio il buzzer pud essere saldato.
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All’alimentazione, in ogni caso, prowede una pila da 9 V.
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- fax 0 2 /6 8 0 2 4 4 ai condensatori, avendo cura di rispettare
oppure inviare il seguente coupon la polarita indicata per quelli elettrolitici.
(anche in fotocopia) a: Il ponticello fra C6 e C7, lo zoccolo per
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20159 Milano legamenti esterni completano il nostro
semplice circuito. Ora non resta che
Vogliate spedirmi: inserire IC1 nello zoccolo, rispettando la
□ I’apparecchio mod...................... • posizione delLincavo-chiave, e con la
□ il catalogo gratuito cura necessaria affinchĕ i vari piedini
cognome.......................................... entrino tutti regolarmente nelle mollette Sulla basetta troviamo numerosi
nome............................................... di contatto, e Voscillatore per buzzer ĕ condensatori ceramici (nella foto
via......................................... n...... pronto a funzionare, applicando la previ C8) che possono essere montati
CAP.................... citta ...................
sta tensione di alimentazione. Il collega- senza bisogno di controllare la
cod. fisc./P. IVA..............................
tel..................................... i«4i|wr$3"|ui*tii mento del buzzer ai terminali 1 e 2 va polarita nel piano di montaggio.
risolto a seconda della destinazione spe- Dietro a C8 vediamo un ponticello
• runfjrcilti din*>Tv><ida|grt<-dfMkntr *i «-rwjit -i1) I .ill Jfl
cifica data al circuito. in filo nudo dal lato componenti.
la fl e s te r o
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relettronica. C<
ottocento Dari]
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da laboratorio, sono gli argomenti trattati. “Strum
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anno
originali,
I 4 luglio di quest’anno, poco dopo le tecnologie piu che consolidate: l'ente di pianificare la loro traiettoria.
I 19 ora italiana, una navicella frenata
da un paracadute ha raggiunto il suolo
spaziale americano (NASA) ha infatti
evitato di rischiare di investire enormi
Gli statunitensi hanno rinviato l’uso di
apparati cosi evoluti, preferendo utiliz-
del pianeta Marte. Un involucro fatto di cifre per sperimentare apparati troppo zare, anzichĕ l’intelligenza artificial
palloni, subito chiamato “airbag” per innovativi e pertanto ad alto rischio di (quella vera), il telecontrol^.
analogia con quelli automobilistici, ha insuccesso.
protetto il tutto dall’impatto col terreno, Innanzitutto non ĕ stata im piegata
avvenuto a circa 200 chilometri orari. l’intelligenza artificial, a meno che per “C E R C A IL SENTIERO”
Poi l’airbag si ĕ aperto, dentro Pinvolu- intelligenza artificial non s’intenda la C O L TELECO M AN D O
cro ĕ rimasta una navicella statica e ha presenza di un microchip, ma allora
cominciato a fare piccoli passi sul “pia anche la calcolatrice solare da 5000 lire Il robot che ha esplorato Marte, il cui
neta rosso” un robot mobile, chiamato che fa le quattro operazioni ĕ intelligen nome ĕ Sojourner, ha infatti ricevuto dal
anche rover, lungo poco piu di mezzo za artificial. A questo proposito molta centro di controllo di Pasadena i teleco-
metro e dotato di sei ruote. ricerca ĕ stata fatta e continua a progre- mandi necessari al suo movimento,
Per questa impresa spaziale, che ha dire nel settore dei robot mobili autono- avvenuto alia velocita di 40 centimetri al
segnato la ripresa dell'esplorazione di mi, che in seguito all’elaborazione di minuto, e alle sue operazioni di ricerca.
Marte a piu di vent’anni di distanza dalle dati su distanze. immagini e ricostruzio- Questi sono passati per il sistema rice-
missioni Viking, sono state utilizzate ni della terza dimensione, sono in grado vente della navicella statica chiamata
Pathfinder (che significa “cercasentiero”
1: ecco il piccolo robot attorniato e che ha coinciso con il nome dato alia
dai tecnici della NASA. A prima missione) e quindi sono stati ritrasmessi
vista potrebbe sembrare quasi un al robot.
giocattolo, ma i suoi contenuti Il telecontrols ĕ gia stato impiegato
tecnologici sono invece quanto di sulla Terra per Tesplorazione dei fondali
meglio offra la moderna ricerca in marini oppure degli ambienti a rischio
numerosi campi. quali un deposito di materiale radioatti-
vo oppure esplosivo. Impiegando la stes-
sa tecnologia su Marte la trasmissione
degli impulsi di comando richiede un
tempo di circa 10 minuti, data la distan
za fra la Terra ed il pianeta. Ĕ evidente
che nell’arco di una giomata un robot su
Marte fa quel che puo, compatibilmente
2: il disegno ci mostra in modo con questo ritardo di trasmissione.
realistico come doveva apparire la E a proposito di giomata, che su Marte
zona di atterraggio della sonda. ha una durata quasi uguale a quella ter-
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 28
LL'ELETTRONICA
2 T E LE C A M E R E INQUADRANO 1
LO S T E S S O CA M PO
, C A LC O LO TEM PO C A LC O LO CO STRUZIO NE
DI RIFLESSIONE DISTANZA "IMMAGINE" IN BASE
ALLA SCAN SIO N E
\ RAGGIO
\ INCIDENTE
DLV
DIODO CO N TR O LLA TO
/ U -------- »AAAAA
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Schema elettrico del
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A A A A A ------ 2U-J
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dall'altro, per / 0 0 0 0 volte al
dei cicalini che spesso u
nelle nostre i
rvandosi prima da un la to, poi B ĕ presente una tensione continua, tal- la pressione sonora in funzione della fre
chĕ il disco si deforma da un lato; in C la quenza. L’orecchio umano risulta piu
icondo, produce il classico suono tensione applicata risulta invertita, quin sensibile a valori di frequenze comprese
5 iamo come segnalatore di il disco si deforma dal lato opposto. fra 2000 e 5000 Hz circa; guarda caso,
ealizzazioni. Infine, se il disco fosse alimentato in proprio questa ĕ la ragione per cui la fre
tensione altemata (come effettivamente quenza di lavoro dei piezo-cicalini ĕ
' ftjl— —-— " “ 5 • • ~ “V; - ~ ~ .~~ . ,
avviene), esso cambierebbe continua- mediamente compresa in questa zona di
mente la sua deformazione al ritmo del frequenze. Oltretutto, con buzzer che per
segnale elettrico applicato (D), in altre qualsiasi motivo fossero realizzati in
parole si porrebbe in vibrazione. modo da lavorare, per esempio, a 7-^8
1 giorno d'oggi, non si indica piu Un buzzer di questo tipo puo infatti kHz (e quindi ancora con buona resa
A con questo nome il classico cicalino
di tipo elettromagnetico. Grazie alle
lavorare sino a 11 kHz circa, cioĕ la pia
strina cambia la sua flessione sino a
\
acustica), occorre tener conto del fatto
che non tutte le orecchie reagiscono alio
moderne tecnologie, si tratta invece di 10.000 volte in un secondo. E appunto stesso modo; si presentano difference
un materiale piezoelettrico che, nella questa vibrazione persistente che viene anche elevate di percezione a seconda
costruzione e nel comportamento, ĕ ceduta all’aria circostante. permettendo- dell'eta delle persone. Ecco allora che
molto simile ad un quarzo per circuiti ci di ascoltame il suono che ne risulta. questo suono puo risultare percepibilissi-
oscillatori (e non quindi ronzatori). mo ed addirittura forte per una persona
Questo elemento piezoelettrico dalla giovane e sana, ma puo risultare debole
tipica azione di trasduttore elettroacusti- LA FR EQ U EN ZA e scarsamente percepibile a persone
co ĕ una piastrina di materiale ceramico PIU AD A T T A anziane il cui orecchio, per ragioni squi-
(in genere un dischetto), metallizzata sitamente fisiologiche, ĕ diventato sordo
sulle due superfici per realizzarvi gli Ogni tipo di buzzer oscilla secondo una alle frequenze alte. Parlando di livelli
elettrodi conduttori. Il comportamento propria frequenza di risonanza, legata sonori, ĕ opportuno chiarire alcuni aspet-
elettromeccanico di questo dischetto ĕ alle dimensioni ed al modo con cui ĕ ti anche su questo argomento. Il nostro
illustrato nella figura di pag. 36, secondo realizzato; poichĕ l'intensita di suono orecchio presenta, alia pressione sonora,
le 4 possibili situazioni: in A c’e la pia emessa da una semplice piastrina cera una risposta di tipo logaritmico, il che
strina ceramica vista di profilo (cioĕ mica non ĕ normalmente troppo intensa, significa, un po' semplicisticamente, che
nello spessore) alio stato di riposo, vale occorre (nella costruzione di questi la sensazione che esso trasmette al cer-
a dire senza alcuna differenza di poten- dispositivi) tener conto della relazione vello ha un andamento via via piu com-
ziale applicata fra i suoi due elettrodi; in esistente fra la sensazione di intensita e »»
LIVELLO ACUSTICO
Dimensioni
diverse e
prestazioni
altrettanto
diverse
caratterizzano i
vari tipi di buzzer
in commercio.
Quelli piu usati
nelle nostre
realizzazioni
hanno un
diametro di poco
superiore alle
vecchie 100 lire.
11 buzzer attivo si distingue dai piii nor-
mali tipi non amplificati, in quanto que-
sti ultirni hanno bisogno eke venga loro
applicato un segnale in BF affinche
possano emettere un suono; viceversa,
quelli attivi emettono una nota (piu o
meno acuta) semplieemente ricevendo
alimentazione. II motivo e molto sempli-
ce: entro il bussolotto c 'e un vero e pro-
prio oscillatore a cristalio: basta infat ti,
a conferma di cid, esaminarne lo sche
ma elettrico; il disco ceramico che co-
stituisce Velemento risuonatore piezoe-
lettrico e collegato fra collettore ed
ernettitore, ma ha anche una presa col-
legata alia base: si presenta quindi co
me un classico circuito risonante LC
IL BUZZER AMPUFICATO
con tan to di presa per la reazione. Il di-
schetto ceramico cosi eccitato e di di-
FA TUTTO DA SOLO
Ecco la piccola
basetta che
contiene
i componenti
del circuito: il
transistor e le tre
resistenze sono
collegati tramite
due ffili al
dischetto
ceramico.
risonante LC con
• •
• •
COMPONENTI
R1 = 10 kQ (pot. lineare
sensibilita)
C l = 4700 pF (ceramico)
J1 = RFC 22 pH
DG = diodo al germanio per UHF
(1N82)
pA = strumento da 50 pA.
FD D1
R1
R1 = 100 ft - 1 W
FS D2
SEGNALATORE C1 = 100 |iF- 16 V
(elettrolitico) +
Dl FRECCIA D1 = D2 = 1N 4004
-l
BA = buzzer attivo C7
Per non dimenticare accesi gli indicatori
di direzione del suo motorino, nonchĕ MASSA
per verificarne ad orecchio il regolare
azionamento, Leopoldo Ciarlariello di
Campobasso ha realizzato questo sem- mentare: una volta azionato il pulsante da C l, andare ad alimentare il buzzer
m
plice circuito che... piu semplice non si situato sul manubrio, la tensione che piezoelettrico (del tipo attivo) il quale
puo: esso infatti utilizza “ben’' 5 compo- proviene dal generatore (o alternatore) di emette il suo suono regolamentare con
nenti. bordo viene raddrizzata d a ll’uno o intermittenza sincrona col lampeggio
II suo funzionamento ĕ veramente ele- dall’altro dei due diodi per poi, livellata degli indicatori.
RS 356 Vista la complessitd clei circuiti stampati lacquisto del kit I re un amperometro digitale alimentato
a 5 Vcc, in grado di assorbire una cor-
e vivamente consigliato, soprattutto ai meno esperti.
II montaggio invece non crea grossi problemi. come la ta- rente massima di 150 mA e che fornisce
l'indicazione della corrente misurata su
ratura che richiede solo un buon tester e una grossa resi-
ELSE KH stenza da 10 Q-I5W (non compresa net kit).
un display basato su elementi a 7 seg
menti. II massimo valore di corrente
Per I'alimentazione un piccolo alimentatore stabilizzato da
misurabile ĕ pari a 9,99 A, con una riso
5 Vcc} 150 mA, pud bastare.
luzione di 10 mA. L’elemento fonda-
mentale del circuito ĕ Eintegrato
CA3162E, indicato nello schema elettri-
co con IC1, che ĕ un convertitore analo-
gico/digitale di tensione a 10 bit, cioĕ
dotato di una risoluzione basata su 1024
livelli. Stiamo parlando di misura di ten
sione anche se il dispositivo ĕ un ampe
rometro, poichĕ la corrente applicata,
per essere adatta all’ingresso dell’inte
grate, da luogo ad una caduta di tensione
fomita dal partitore costituito dalle quat-
tro resistenze Rl, R2, R3, R4.
L'integrato IC1 analizza continuamente
il segnale di tensione convertito in forma
digitale, lo confronta con i 1024 livelli di
riferimento e, trovato il livello a cui il
segnale ĕ piu vicino, fornisce ai pin di
uscita 1,2, 15, 16 il valore digitale corri-
spondente nel formato binario (codice
BCD a 4 bit). Le uscite 3, 4, 5 dello stes-
so integrato provvedono invece, attra-
verso i tre transistor Ql, Q2, Q3, al pilo-
taggio in multiplexing dei tre display a 7
segmenti. I quattro bit del numero in
codice BCD entrano nell’integrato IC2
(attraverso i suoi pin 1, 2, 6, 7), che ĕ un
B U O N O D 'O R D fe lE A P A G . 6 3 CA3161E avente la funzione di decodi-
ficare le cifre dal codice BCD ai 7 seg
menti con i quali le stesse sono rappre-
mmmmm wmmm »»
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 44
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I c e r v e lfo n e ll'in to g ra to
1: il cuore del circuito e l’integrato IC1, che
analizza il segnale e, attraverso i 3 transistor che
vediamo nella foto, fa comparire i numeri sul
display corrispondenti alia corrente in esame.
sentate sul display. L'uscita di IC2 ĕ Con questo sistema inoltre si ĕ ottenuto
infatti rappresentata dai 7 bit di pilotag- il vantaggio di una maggiore precisione.
gio dei display, al primo dei quali (DL1) Ĕ noto infatti che il valore nominale di
ĕ anche collegata in ingresso la resisten- ogni resistenza, stampigliato sul compo-
za R6, che ha la funzione di pilotare la nente, puo discostarsi del 5, 10 e talvolta
II circuito stampato piu grande
e quello relativo al circuito di visualizzazione della virgola nel display. anche del 20% dal valore reale. Se dun
Lo schema del circuito merita ancora que lo stesso valore teorico di resistenza
controllo: qui lo vediamo dal lato
qualche considerazione sulla soluzione ĕ ottenuto con piu component, la tolle-
rame nelle sue dimensioni reali.
circuitale adottata all’ingresso dell’inte ranza reale si riduce, in quanto resisten
gral) IC1. Essa tiene conto del fatto che ze con valori di tolleranza positiva pos-
la massima indicazione dei display ĕ 999 sono compensarsi con altre il cui valore
e la minima 001, che corrispondono di tolleranza ĕ negativo.
rispettivamente alle tensioni in ingresso La minima corrente misurata dallo stru
a IC1 di 999 mV e 1 mV rispettivamen mento ĕ quella che, ovviamente, da
te. Ne consegue che affinchĕ sul display luogo ad una caduta di tensione sulle
appaia 999 occorre che sul gruppo delle resistenze in ingresso pari a 1 mV, e cioĕ
resistenze in ingresso (term inali di I = V : R = 0,001 : 0,1 = 0,01 A = 10
ingresso dello strumento) cada una ten- mA.
sione di 999 mV.
Siccome la portata massima dello stru
mento ĕ di 9,99 A, il partitore formato DUE B A S E T T E
da Rl, R2, R3, R4 ĕ stato scelto in modo
tale da presentare ai capi una tensione Il circuito viene montato su due basette:
pari a 999 mV quando viene attraversato sulla prima si trovano tutti i circuiti di
da una corrente di 9,99 A. II valore risul- misura e di pilotaggio del display, com-
tante di queste resistenze ĕ dunque pari a presi i trimmer T1 e T2 per la taratura.
0,999 V: 9,99 A = 0,1 12, ed ĕ in grado Sulla seconda, che alia fine va posizio-
di dissipare una potenza (RP) almeno nata ortogonalmente alia prima, vanno
pari a 0,1x9,992 = 9,98 W. Per ottenere montati i tre display e la resistenza R6
lo stesso risultato sarebbe evidentemente relativa alia visualizzazione della virgo
bastata una sola resistenza da 0,1 12, ma la.
nel progetto ĕ stato preferito l'impiego La realizzazione non ĕ difficile e richie-
di un gruppo di quattro resistenze da 0,1 de la consueta attenzione nel corretto
12 poste tra loro in serie-parallelo, in inserimento del condensatore elettroliti-
modo da ottenere lo stesso valore ripar- co Cl, dei tre transistor, dei tre display e
tendo pero la stessa potenza dissipata dei due integrati IC1 e IC2, per i quali
egualmente fra le varie resistenze. sono previsti gli appositi zoccoli.
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 46
Per la taratura del dispositivo occorre
disporre di un alimentatore stabilizzato,
di un amperometro digitale o di un tester
di cui sia noto lo stato di buon funziona- IL KIT
mento e di una resistenza da 10 Q in
grado di dissipare 15 W. II dispositivo IN PILLOLE
va alimentato con una tensione di 5 V,
fomita da una sorgente diversa dall’ali • A lim en ta zio n e: 5 Vcc,
mentatore stabilizzato, quindi si agisce eon alimentatore stabilizzato
sul trimmer T 1 in modo tale da far com- • A sso rb im en to m ax: 150 mA
m In d ica zio n e m ax: 9,99 A
parire zero su tutti e tre i display.
II secondo passo della taratura consiste • R iso lu zio n e: 10 mA
nel chiudere, ai due ingressi del disposi • Difficolta m ontaggio : medio-alta
tivo, un circuito serie composto dalP ali • Taratura: setrono un buon tester,
mentatore stabilizzato con uscita 12 V, una resistenza da 10 Q. -15 W
dalla resistenza da 10 Q e dall’ampero e un alimentatore stabilizzato.
metro che funge da campione di riferi- • C om pletezza kit: mancano il
mento. contenitore e I'alimentatore
A questo punto si agisce sul trimmer T2 e C o n ten ito re co n sig lia to :
finchĕ i tre display segnino la stessa cor- da inserire direttamente
4 rente dell’amperometro campione (con i nelTdppareechio da monitorare.
valori suggeriti per l’alimentazione e per
la resistenza questa sara di circa 1,2 A).
in serie ai
carico per
IN misurare ia
corrente
(max 9,99 A)
Allmentazione
5V cc stablllzz.
(RS 325)
Cl
&
T2
TENSIONE DI R ETE
i
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 49
Tutti i component! previsti dallo schema elettrico vanno installati sulla
basetta; il pulsante di accensione, qui riportato per completezza,
non ĕ compreso nel kit.
te aperto, che non ĕ compreso nel kit di Nell’istante in cui viene premuto il pul
montaggio. sante, il temporizzatore del circuito,
Il circuito ĕ sempre sottoposto alia ten costituito dall’integrato IC, riceve la ten
sione di rete a 220 V e quindi occorre sione di alimentazione al pin 6 d'ingres-
massima cautela nel maneggiarlo; ĕ pero so. Il componente IC ĕ un 555 funzio-
alimentato solo nel momento in cui il nante nella configurazione monostabile:
pulsante viene pigiato. quando doe riceve 1’alimentazione, la
A seguito del contatto stabilito dal pul stessa si mantiene all’uscita (pin 3) per
Lo schema di montaggio qui sante, la tensione di rete destinata alia un tempo determinate da Cl, R1 e dal
riportato illustra anihe le modalita basetta viene innanzitutto ridotta dalla potenziometro P.
di collegamento del circuito con la caduta sulla reattanza costituita dal con- L'uscita dell’integrato ĕ collegata, attra-
tensione di rete a 220 V, con il densatore C3, quindi viene raddrizzata verso la resistenza R2, al gate del triac
pulsante di accensione e con le dalla coppia di diodi DI e D2 e filtrata T, che ovviamente rimane in conduzione
lampade, la cui potenza dal condensatore C 1. per tutto il tempo in cui si mantiene la
complessiva non deve superare 350 La resistenza R3, collegata in parallelo a tensione all’iiscita di IC.
W. La realizzazione del circuito e C3, ha lo scopo di scaricare quest’ultimo Il triac T, a sua volta, quando ĕ in con
piuttosto semplice, soprattutto quando il dispositivo viene scollegato duzione, determina la chiusura del cir
perche i componenti sono in dalla rete e quindi di evitare di maneg- cuito sul carico e fornisce la corrente
numero relativamente basso. giare una basetta sotto tensione. adeguata alio stesso.
LAMPADE PER UN
TOTALS MASSIMO
DI 350 W
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 50
Trascorso il tempo in cui il triac rimane attenzione durante il collaudo del circui
in conduzione, il temporizzatore si azze- to, per evitare il contatto elettrico diretto.
ra, la tensione al piedino 3 viene a man-
care e non giunge piu alimentazione al
Questo significa che bisogna anche
accertarsi, nella fase di cablaggio del
IL KIT
carico e neppure al nostro dispositivo.
Premendo nuovamente il pulsante 1’inte
dispositivo, che lo stesso rimanga com-
pletamente isolato dai 220 V.
IN PILLOLE
grate IC viene nuovamente alimentato, il Per la stessa ragione si raccomanda di
triac ritorna in conduzione ed il ciclo si inserire il circuito in una scatoletta di • A lim en ta zio n e: 220 Vca,
ripete. materiale plastico, sulla quale va pratica- direttamente dalla rete
to un foro per il pemo del potenziome- • A sso rb im en to : solo a carico
tro. Il tutto andra installato in una posi- inserito
POCHI COMPONENTI zione protetta sia dalle manomissioni • C arico m ax: 3 5 0 W
che dall'uso da parte di persone non • R eg o la zio n e tem po: da 5 a 90
Il montaggio di questo circuito non consapevoli del rischio di contatto con la secondi.
dovrebbe comportare particolari proble tensione. • D iffico ltd m o n ta g g io : bassa
m s perchĕ la basetta comprende un Il pulsante di accensione che ovviamen- • T aratura: nessuna, basta rego
numero piuttosto ridotto di components te sara situato alia di stanza dal circuito lore il tempo desiderato
Lo schema elettrico e lo schema di mon ritenuta piu opportuna, va collegato • C o m pletezza kit: mancano
taggio fomiscono indicazioni sufficienti all’apposita coppia di terminali. E anche il contenitore e il pulsante
ad assicurare il corretto inserimento dei possibile collegare in parallelo piu pul- d'accensione
componenti polarizzati e dell’integrate santi in modo da permettere Vaccensione • C o n ten ito re co n sig lia to :
555. Quest’ultimo va montato sull’appo- temporizzata da piii punti. Agendo sul modello LP001 (lire 4.300)
sito zoccolo a 8 piedini, mentre per il potenziometro la durata dell’accensione
triac ĕ previsto l'impiego di un dissipa- puo essere resa variabile fra 5 e 90
tore che va fissato alia basetta con secondi.
l’apposita vite. Il circuito, cosi come ĕ stato progettato,
Particolare cura va dedicata alia connes- ĕ in grado di erogare sul carico una II nostro temporizzatore non ĕ utile,
sione delle tre coppie di terminali rispet- potenza massima di 350 W. Puo ovvia- com’ĕ ovvio, solo per la luce delle
tivamente alia tensione di rete in ingres- mente alimentare anche piu lampadine scale. Di solito i dispositivi di
so, all’interruttore e al carico, essendo da 220 V collegate in parallelo, purchĕ questo tipo vengono molto usati
sottoposti ad una tensione di 220 V. la potenza totale non superi quella mas anche per le luci del giardino o del
Occorre prestare inoltre la massima sima erogabile. garage.
ftV S1!
?’ V
*
' V VI 5
II circuito stampato ĕ qui visto dal lato
rame nelle sue dimensioni reali.
COMPONENTI
R1 = 100 kQ
R2 = 270 Q
R3 = 680 kQ
C l = 470 | iF-1 6 V (elettrolitico)*'
C2 = 47 |iF -16 V (elettrolitico)
C3 = 1 |jF - 400 V (poliestere)
P = 1 MQ (potenziometro)
DI = D2 = IN 4007
D 3 = 1N4148
Z = ze n e r10 V
T = triac 4 A - 400 V (TIC 216 D
TAG 233) con dissipatore e vite
IC = NE 555 con zoccolo
I
ELETTRONICA PRATICA - Novembre 1997 - Pag. 51
Grazie a questo circuitola velocitadi rotazione di un
mantenuta costante anche in presenza di attriti. La stessa velocita non dipende
dalla tensione di
COMPONENTI
R1 = 3,9 Q - 4 o 6 W
R2 = 2,2 kQ
C1 = 100 |iF - 25 V (elettrolitico)
C2 = 4,7 |iF -16 V (elettrolitico)
C3 = 10.000 pF (ceramico)
P = 10 kft - A (potenziometro)
T = 100 kCl (trimmer)
Q = BDX 53 (con dissipatore
e viti di fissaggio)
IC = LM 723 con zoccolo
Effetto alba-tramonto, fuochi di pastori che si accendono all'imbrunire, cometa
che appare di notte e mulino che funziona di giorno: tutto questo si pud
simulate col dispositivo di questo k it
LUCI CASE
LAMP.LENTO
LAMP.VELOCE
VOLTA
max 30W
SOLE
max 30W
1 : al buio il presepe
illuminato con il
nostro circuito presenta
luci molto suggestive.
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