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Vite parallele. L’abito di chiffon
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E-book49 pagine36 minuti

Vite parallele. L’abito di chiffon

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Info su questo ebook

Rosemary desidera tornare nel passato per riabbracciare le persone a lei care. 
Rivive i suoi ricordi d’infanzia, quando arrivava dalla Scozia per trascorrere delle splendide vacanze romane insieme agli amatissimi nonni, premurosi e saggi. Osservava così le meraviglie della Città eterna e girava per negozi, fermandosi sempre nella boutique “Fascino Rosa” del quartiere Coppedè, un luogo speciale che lascia un’impronta indelebile nella sua memoria. Qui, diventata adulta, vivrà un’esperienza unica, capace di plasmare la sua esistenza con infinito amore. 
Sono tanti gli affetti a cui Rosemary è legata, e tra queste pagine evoca aneddoti che creano un’atmosfera serena, un rifugio accogliente e gioioso. La vita evolve, presentandole anche il costo di perdite preziose, ma quando Rosemary si stabilisce definitivamente a Roma sperimenta la straordinarietà delle “vite parallele”, che nei sogni concedono incontri magici e commoventi. 
Francesca Pascucci avvolge il lettore con una prosa delicata e lo trasporta in un viaggio intenso nell’esplorazione dei legami familiari, amicali e dell’amore, celebrando il valore dei momenti condivisi.

Nasce a Roma dal papà romano dal quale eredita l’amore per Roma e dalla mamma pugliese che le trasmette la passione per la moda. Sin da bambina si dedica alla lettura e a dodici anni scrive la prima poesia, esprimendo lo stato d’animo dell’età adolescenziale. 
Segue dei corsi di moda e collabora come stilista per alcuni atelier, producendo successivamente una collezione di abbigliamento arricchita da accessori sempre di sua creazione per alcune boutique di Roma, attività che la porta spesso a viaggiare. Nel tempo la scrittura diventa un’esigenza preponderante e tra i suoi componimenti si trovano racconti e poesie, alcune di esse dedicate a sua figlia. 
Si cimenta nella pittura partecipando a diverse mostre dove affiora la sua predilezione per scorci naturalistici, mostrando interesse anche per il bianco e nero. L’autrice trova la sua ispirazione nel potere evocativo delle parole canalizzando le emozioni in spaccati di vita da cui emerge il sentimento dell’amore universale.
LinguaItaliano
Data di uscita8 apr 2024
ISBN9788830697980
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    Vite parallele. L’abito di chiffon - Francesca Pascucci

    pascucciLQ.jpg

    Francesca Pascucci

    Vite parallele

    L’abito di chiffon

    © 2024 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - [email protected]

    ISBN 978-88-306-9414-9

    I edizione maggio 2024

    Finito di stampare nel mese di maggio 2024

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Vite parallele

    L’abito di chiffon

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno,

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