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2016
Rinnovare il settore museale italiano significa anche ripensare la comunicazione attraverso le nuove tecnologie digitali che non possono essere più ignorate. Ma la Sicilia rischia di essere in questo settore un fanalino di coda
Sono lieta di aprire questa sessione sulle Semiotiche urbane, concepita, nell'ambito del seminario Senso dei luoghi, come approfondimento e dibattito a partire da pubblicazioni recenti. Il tipo di approccio rinnova la felice tradizione delle Letture semiotiche, per cui Iuav si è contraddistinto nel panorama degli studi di settore, ma anche interdisciplinari, in Italia e all'estero.
I beacon, sensori bluetooth a basso consumo energitico, stanno rivoluzionando la fruizione e la gestione dei musei in Italia e nel mondo. Questo articolo si propone di analizzarne la tecnologia e le diverse applicazioni in ambito museale. Beacons, bluetooth low energy sensors, are innovating the visit and management of museums in Italy and in the world. This paper want to analyse this technology and its applications in museums.
L'interesse per i musei è un evento forse ancora troppo recente. Tuttavia, la sua collocazione all'interno di forme inedite di politica culturale adottate sia dallo Stato che dalle autonomie locali, nonché la sua crescente integrazione con il processo di rinnovamento pedagogico didattico delle attività formative (scolastiche e non) evitano di attribuire all'istituzione museale approcci estemporanei e del tutto casuali, per richiedere, invece, l'avvio di una riflessione più sistematica e metodologicamente orientata ad un'analisi empirica dei fenomeni che ad essa fanno riferimento. Il museo, infatti, potremmo affermare quasi in termini paradossali, è un "oggetto sconosciuto" per l'analisi sociale; se vi è una disciplina, la museologia, che tradizionalmente ne regola le tipologie e ne ordina gli schemi di funzionamento, ed una disciplina (la pedagogia) che recentemente ne studia la traduzione nei termini condizionati della attività didattica, quasi nulla si può dire intorno agli apporti delle scienze sociali alla conoscenza del fenomeno museale. Non vorremmo qui riferirci alla comprensione della genesi del museo, dei significati sociali che esso racchiude e trasmette storicamente a soggetti di altre vicende politico-culturali, quanto piuttosto alle modalità del rapporto che si instaura tra il museo ed il suo pubblico, tra l'organizzazione dei messaggi museali ed il contesto della comunità sociale in cui tale istituzione culturale è inserita. Al centro della analisi sociale del museo, è necessario, a nostro avviso, porre il tema della partecipazione sociale; infatti, la definizione del museo, delle sue funzioni sempre più connesse con l'uso sociale che di esso possono fare gruppi diversamente caratterizzati nel senso dell'età, del livello di cultura, della collocazione nel sistema di stratificazione sociale, non può prescindere dalla sua collocazione all'interno di comunità sociali e territoriali.
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell’arte contemporanea, 2022
MONUMENTO E MEMORIA. Dall'antichità al contemporaneo, 2006
I musei della memoria, o musei memoriali, sono un’accezione rafforzativa, quasi pleonastica del museo, che indica quei luoghi in cui la memoria diventa materia di conservazione attraverso la condivisione emotiva dei luoghi o delle reliquie, quelle reliquie secolarizzate – come le definisce W. Benjamin – vale a dire trasportate dall’universo del sacro a quello terreno. Il ricorso alla forma museale risulta sempre più frequente nel processo di elaborazione dei grandi lutti: guerre, terrorismo, persecuzioni e con essi pace, libertà, verità, riscatto, sono i temi di una ridda eterogenea di istituzioni che si incontrano ormai in ogni parte del mondo. Oggi però sempre più spesso ci si trova a trattare rovine ancora calde, rovine del presente, un presente che, rispetto a quella guerra, vede il potere di distruzione cambiare di scala. Per dar consistenza alla memoria e risarcire le vittime sembra, infatti, non basti più la forma simbolica del monumento, ma si preferiscano forme più complesse, interattive e relazionali più vicine alle dinamiche del museo. A partire dagli anni Novanta il ritmo di crescita dei musei memoriali è esponenziale, e risalta ancora di più se confrontato con l'esiguo numero di iniziative di questo tipo create tra il 1945 e il 1990.
La storia e il museo, 2016
La moda, com'è noto, è un oggetto per molti versi paradossale. Lo è per esempio rispetto al tempo quotidiano, di cui è uno dei metronomi più precisi, dato che scandisce le diverse stagioni e anzi le anticipa di molti mesi, con la comunicazione e gli eventi di presentazione come le sfilate. La moda indossata contribuisce a dare un'identità stilistica al presente, ma al tempo stesso lo eccede continuamente: in inverno sappiamo già come ci vestiremo nella prossima primavera-estate, l'acquisto nell'epoca dei saldi è giustificato dal prezzo, il quale a sua volta è giustificato dal brevissimo spazio di tempo in cui il capo " preso per la coda " sarà ancora attuale e non irreversibilmente démodé. Questa particolare, ansiosa temporalità ci fa vivere con i nostri vestiti perennemente nell' à peu près: nel sentimento del "digià" e del "non ancora" insieme (Jankelevic). In quanto sistema complessivo di tratti in continua variazione (forme, lunghezze, colori ecc.) la moda si vuole espressione del nuovo, il quale però, per essere definito, ha bisogno di continui riferimenti a ciò che è già stato o a ciò che sarà, e, come pratica vestimentaria, consiste nell'imitare ciò che apparentemente è inimitabile. Congelare questo movimento continuo della moda nel museo, che sembra essere per eccellenza il luogo in cui il tempo è sospeso, estrapolato dal suo fluire continuo e contraddittorio, irrigidito in unità di misura ben definite e, soprattutto, passate, sembra dunque un controsenso, o in ogni caso un compito molto difficile da affrontare: ma è una sfida, come vedremo, che è stata raccolta in varie forme, spesso in modo brillante o comunque interessante. Roland Barthes aveva ovviamente riflettuto sulla questione della temporalità al termine del suo libro-trattato Sistema della moda, 1 mettendo a confronto la temporalità della moda con quella teorizzata dagli storici, per i quali "la storia è fatta di vari tempi di durata differente che si sovrappongono": così ci sono avvenimenti che sono puntuali, situazioni o congiunture che durano più a lungo, e infine strutture che durano ancora più a lungo. Secondo Barthes anche il vestito conosce queste tre diverse temporalità: il tempo più lungo è quello delle forme archetipiche del costume di una data civiltà (il sari in India, il caftano in Africa...), all'interno del quale vi sono variazioni di media durata, mentre il tempo della micro-moda, e cioè quello che noi percepiamo come quello specifico del fenomeno di moda, sarebbe piuttosto il prodotto di un'illusione ottica: ciò che in apparenza cambia radicalmente da una stagione all'altra, in realtà è solo variazione contingente rispetto a modelli di maggiore durata. Questa ciclicità interna al sistema, è per Barthes in definitiva assai più importante delle supposte influenze delle situazioni sociali sui tratti di moda, che invece sono quelle generalmente enfatizzate dagli addetti ai lavori del settore.
razziale» o che presentano descrizioni superate delle «popolazioni nere». Queste richieste, tuttavia, sembrano ignorare un fatto eclatante: in Europa e nelle Americhe, in generale, la "decolonizzazione" dei grandi musei è spesso già stata fatta. E con eccellenti risultati. È stata realizzata non parlando tanto di "decolonizzazione", ma semplicemente aggiornando i musei a partire da quanto le ricerche antropologiche e della storia dell'arte extraeuropea hanno sedimentato negli ultimi decenni. Naturalmente, ci sono anche i casi di musei meno importanti, come il Pitt Rivers di Oxford, dove la "decolonizzazione" inizia adesso. Ma questo è un dato che non cambia il quadro generale.
Impresa e Territorio. Per un atlante delle imprese della Provincia di Roma, a cura di S. Monni, A. Naccarato, G. Scarano, Roma, CROMA - Università degli Studi Roma Tre, 2012, , 2012
La provincia di Roma e Roma, in particolare, sono da sempre state mete turistiche, e gli itinerari turistici di questo territorio sono rimasti sostanzialmente immutati per secoli fino alla fine dell'Ottocento.
AGPHBooks (Academic Guru), 2024
KEPKA BKKBN NO 194/KEP/G4/2023, 2023
PLOS ONE 15(10), 2020
Social Processes of Online Hate, 2024
International Journal of Engineering Research and Technology (IJERT), 2016
Галич. Збінник наукових праць, 2022
Agua y Territorio, 2025
Oltreterra Art Project, 2024
Neoliberal Düşünce Ekseninde ASEAN’ın Uluslararası Politik Ekonomisinin Analizi, 2024
arXiv (Cornell University), 2023
Revista De Politicas Publicas, 2013
Landscape Ecology, 2016
Sleep and Biological Rhythms, 2010
Photochemistry and Photobiology, 1996
Rev Asoc Odontol Argent, 1996
Applied Physics Letters, 1996
Breast Cancer: Basic and Clinical Research, 2020
Acta Ophthalmologica Scandinavica, 2003
Ekonomi-TEK, 2019
International Studies Quarterly, 2008