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Il volume presenta i risultati del primo quadriennio (2013-2016) di indagini condotte sulle sponde meridionali dell’attuale zona umida e delle saline di Trinitapoli-Margherita di Savoia, laddove già da tempo si ipotizzava fossero sepolte le strutture della città romana di Salapia: centro tanto menzionato dalle fonti scritte, quanto del tutto rimasto ai margini dell’interesse storico-archeologico. L’avvio delle ricerche sistematiche, a seguito della collaborazione tra il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, il Davidson College – North Carolina (USA) e, dal 2016, il Department of History and Classical Studies della McGill University (Montreal – Canada), sta consentendo di riscrivere la storia del centro dall’età della sua fondazione alla fine del I secolo a.C., sino al definitivo abbandono alle soglie dell’Età moderna. Nella prima parte si propone un inquadramento del comprensorio territoriale in cui Salapia è inserita e si ripercorre la storia degli studi e delle ricerche che, nel corso del secolo scorso, hanno riguardato l’insediamento. Nella seconda sono illustrati i dati acquisiti sia a seguito delle ricognizioni di superficie condotte nell’area della città prima dell’avvio degli scavi sistematici, sia delle prospezioni geofisiche estensive, che hanno svelato la fisionomia della città sepolta. La terza parte raccoglie i contributi incentrati sui contesti scavati tra il 2014 e il 2016 in due settori diversi del tessuto urbanistico: il centrale isolato XII, dove sono state esplorate una domus a peristilio, una piccola conceria annessa alla domus e parte delle abitazioni confinanti; il prospicente isolato XVI, con un nucleo di tabernae affacciate sul cardine massimo. La sezione più corposa è dedicata ai materiali rinvenuti (reperti ceramici, vitrei, metallici, numismatici, epigrafici, bioarcheologici) e alle analisi archeometriche effettuate. Il volume si chiude con la presentazione del progetto di archeologia pubblica OpenSalapia. Saggi di Baldasarre G., Capacchione F., Cardone A., Cerri L., D’Aquino S., Della Penna V., De Mitri C., De Venuto G., Fanelli R., Ferrandini F., Fiorentino G., Gargiulo B., Giannetti F., Gliozzo E., Goffredo R., Loprieno S., Maruotti M., Notarstefano F., Palazzo P., Pizzarelli A., Scarcelli M., Silvestrini M., Totten D.M., Valenzano V., Volpe G.
Salapia-Salpi 1. Scavi e ricerche 2013-2016, 2022
Il volume presenta i risultati del primo quadriennio (2013-2016) di indagini condotte sulle sponde meridionali dell’attuale zona umida e delle saline di Trinitapoli-Margherita di Savoia, laddove già da tempo si ipotizzava fossero sepolte le strutture della città romana di Salapia: centro tanto menzionato dalle fonti scritte, quanto del tutto rimasto ai margini dell’interesse storico-archeologico. L’avvio delle ricerche sistematiche, a seguito della collaborazione tra il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, il Davidson College - North Carolina (USA) e, dal 2016, il Department of History and Classical Studies della McGill University (Montreal - Canada), sta consentendo di riscrivere la storia del centro dall’età della sua fondazione alla fine del I secolo a.C., sino al definitivo abbandono alle soglie dell’Età moderna. Nella prima parte si propone un inquadramento del comprensorio territoriale in cui Salapia è inserita e si ripercorre la storia degli studi e delle ricerche che, nel corso del secolo scorso, hanno riguardato l’insediamento. Nella seconda sono illustrati i dati acquisiti sia a seguito delle ricognizioni di superficie condotte nell’area della città prima dell’avvio degli scavi sistematici, sia delle prospezioni geofisiche estensive, che hanno svelato la fisionomia della città sepolta. La terza parte raccoglie i contributi incentrati sui contesti scavati tra il 2014 e il 2016 in due settori diversi del tessuto urbanistico: il centrale isolato XII, dove sono state esplorate una domus a peristilio, una piccola conceria annessa alla domus e parte delle abitazioni confinanti; il prospicente isolato XVI, con un nucleo di tabernae affacciate sul cardine massimo. La sezione più corposa è dedicata ai materiali rinvenuti (reperti ceramici, vitrei, metallici, numismatici, epigrafici, bioarcheologici) e alle analisi archeometriche effettuate. Il volume si chiude con la presentazione del progetto di archeologia pubblica OpenSalapia. Saggi di Baldasarre G., Capacchione F., Cardone A., Cerri L., D’Aquino S., Della Penna V., De Mitri C., De Venuto G., Fanelli R., Ferrandini F., Fiorentino G., Gargiulo B., Giannetti F., Gliozzo E., Goffredo R., Loprieno S., Maruotti M., Notarstefano F., Palazzo P., Pizzarelli A., Scarcelli M., Silvestrini M., Totten D.M., Valenzano V., Volpe G.
www.fastionline.org/docs/FOLDER-it-2018-426.pdf
ISBN: 978-88-8265-466-5 Anno di Edizione: 2008 Rilegatura: Rilegato con sovraccoperta Pagine: 240, 120 ill. B/N Formato: 17 x 24 cm
Ascoli, Salvioni e i Neogrammatici, 2018
Società di Linguistica Italiana 63 <<La cultura linguistica italiana a confronto con le culture linguistiche di altri paesi europei dall'Ottocento in poi. Atti del Congr. Intern. SLI, Milano, Settembre 2016. Roma, Bulzoni 2018
Il presente volume è stato realizzato con il contributo di
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 426, 2018
This paper presents the excavation data from the 2017 field season at Roman Salapia and Medieval Salpi, towns which occupied a similar location along the Salpi Lagoon, a salty lake on the Adriatic Coast of northern Apulia. Heretofore, details of the progression from the Roman to medieval settlement have remained elusive. To clarify this history, we opened two trenches, one atop the topographical feature of the Monte di Salpi, long-believed to encase the remains of the medieval castrum, and one immediately below, along the plain, where evidence of the Roman and Late Antique town is most apparent. From the settlement adjacent to the lagoon, we determined these patterns: already in the mid-5th c. CE, the remains of what was a Roman utilitarian structure were re-inhabited by a series of huts within the preserved walls. A village occupation continued into the 7th c. CE, with a new occupation in the 8thc. CE. Abandonment occurred in the 9th c. CE, a break in settlement that persisted for perhaps two centuries until the foundation of Salpi in the early 11th c. (date from episcopal records). The excavation on the Monte has revealed structures of the 13th and 14th c. Through the stratigraphic section of a late 15th c. well, extending to the bottom of the Monte to about 5 m, we have convincing proof that the medieval castrum was constructed atop the remains of the Roman town. Additionally, these buildings, close to the western gate into the city, might offer details of urbanism near the Porta dei Calabri, before their destruction by an earthquake in 1456.
Cahiers du Centre Gustave Glotz, 2000
Potrebbe sembrare prematuro procedere alla stesura di un primo aggiornamento alla mia edizione dell&amp;#x27;archivio dei Sulpicii dopo appena un anno ο poco più dalla pubblicazione dell&amp;#x27;opera e in attesa dell&amp;#x27;apparizione delle prime ragionate recensioni, in specie quelle di ...
Lavis, comune della Valle dell'Adige situato poco a nord di Trento, con i suoi 3.645 abitanti costituiva nel 1914 uno dei comuni più grandi-l'undicesimo per popolazionedell'allora Tirolo di lingua italiana. La viticoltura e l'attività serica caratterizzavano lo scenario economico. Con la dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria questa comunità si trovò, a partire dal maggio del 1915, a una distanza di circa 30 km dalla linea del fronte. La popolazione della borgata e delle sue frazioni durante gli anni del conflitto non conobbe il trauma dello sfollamento e non sentì nemmeno il ruggito delle mitragliatrici e i boati delle artiglierie. Gli abitanti rimasero in paese e quello che videro fu un volto diverso, ancora oggi poco conosciuto, di un conflitto che cambiò gli assetti politici e sociali continentali. Il presente studio ha l'obiettivo di ricostruire, attraverso un'indagine preliminare, le condizioni di vita della popolazione di Lavis fra il 1914 e il 1918, con uno sguardo anche sul periodo di poco antecedente (1909-1913) e successivo (1919-1922) per quanto riguarda le dinamiche demografiche. Lavis costituisce un caso di studio interessante, che potrebbe contribuire a completare un puzzle complesso e ancora di difficile composizione, riguardante il fronte interno trentino-tirolese. Grazie alle ricerche condotte
Folklore: Electronic Journal of Folklore, 2010
Tyurkologicheskie issledovaniya / Turkological Studies 1:3, pp. 19-22. , 2018
ACTA MUSEI TIBERIOPOLITANI vol.4, 2022
Journal of Science and Technology Policy Management, 2021
Discover education, 2024
Research, Society and Development, 2024
Soccer and Society, 2024
IJRASET, 2021
Inflammatory Bowel Diseases, 2009
Journal of Food Quality
Cancer Research, 2013
IEEE sensors letters, 2017
International Journal of Botany, 2007