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La realtà fisico-mentale-psichica di Pino ROTTA L'irrazionalità sembra il dato prevalente dei fenomeni sociali che ogni giorno ci "informano", tramite il monolitico arcipelago dei mezzi di comunicazione di massa, dell'imminente fine di un segmento di storia. La fine di un Millennio che precede l'inizio di un un Nuovo Millennio: il Terzo Millennio, appunto. Certo forse non è compito delle televisioni e dei giornali spiegarci cos'è, nella realtà fisica e psicologica di ognuno di noi, la storia ed il tempo, questo è compito da filosofi o da psicoanalisti, ma ci pare che l'osservazione, attraverso l'occhio mediatico di questo precipitare verso la fine di un tempo (del tempo?), produca comunque effetti angoscianti, con i suoi spettacoli di violenza, di morte, di inutilità di ogni atto individuale che possa avere uno scopo trascendente la temporalità storica della nostra esistenza individuale. Spesso si punta il dito inquisitore sulla scienza e sulla tecnologia che ha prodotto un mondo disumano, in cui le macchine con la loro capacità di trasformare in maniera globale e veloce la realtà sembrano diventate le protagoniste "aliene" della realtà. Macchine complesse che producono e trasformano realtà sempre più complessa. Tanto da farla apparire come falsa, vuota, insensata, "virtuale". La scienza e la conoscenza sono diventate materie esoteriche, accessibili solo agli "iniziati". La massa della gente comune non può capire e quindi va "controllata", "indirizzata", "guidata", ma lo stesso a sentirsi padrona del proprio destino e a dare un senso alla propria soggettività. Annaspa nella spiegazione sintetica della realtà, cerca di reinventarla con forme spettacolari di rappresentazione virtuale, armata solo di un corpo che ingombra e da categorie di pensiero rigide, insufficienti a spiegare il senso della propria realtà individuale. Ma la storia non è un segmento ed il tempo non ha un inizio ed una fine. Ed il bisogno di identità soggettiva non si risolve con la partecipazione a momenti o a rappresentazioni parziali della realtà. Poichè la realtà ha per noi un valore esistenziale è necessario entrare nella sua complessità, essere partecipi coscientemente della complessità e delle forme in cui essa si manifesta e ci manifesta. E' messo in discussione il concetto stesso di realtà ed il significato che noi diamo a questo termine. La realtà fisica, mentale e psicologica. Nella società dell'immagine vengono usati termini propri di un linguaggio "teatrale" per esprimere azioni ed immagini che muovono una gamma infinita di stati emotivi, dalla rabbia, al disgusto, allo stupore, all'erotismo ecc..., il punto è che per descrivere la nostra
Versi in prosa rimata 2018 2 3 DEDICA A mia moglie Franca e a mia figlia Cristina GLI AMORI DI CASA MIA Scrivo queste due righe all'innamorata mia, con mano un po' tremante per l'emozione, comandata da un cuore gonfio di passione, di sentimento e di un pizzico di gelosia. Se le voglio bene? Soltanto Dio sa quanto! L'amore che le porto è una melodia, è un canto. Se non l'avete inteso sto parlando di Franca che quando mi è lontana come l'aria mi manca. Regina, fiore unico al mondo, un sogno di pare, madre d'una stella che parla con gli occhioni belli, rubati ad una sirena proprio in fondo al mare, due perle rare in mezzo a dei coralli brillarelli. Si, è proprio mia figlia. Come si chiama. Indovina? Questo batuffolo d'amore ha solo un nome: Cristina! 6 AUTORITRATTO D'AUTORE Chi è Sandro Boccia? A dirvi il vero è un fuoco d'artificio senza paragone, una bocca di vulcano in eruzione, un tric trac d'esultanza, non per niente è generale di finanza, dall'estro musicale è un guerriero, con la mente sveglia da profeta e l'animo sensibile da poeta. Un tennista pescatore dall'argento vivo addosso, un puer aeternus vanitoso, istrione e narcisista, seduttore, generoso, laziale per nulla giallorosso, disponibile, ricco d'ansie e di talento: un artista! Ha un cervello con tante creazioni, un cuore con dentro tante emozioni. PARTE PRIMA OMERO 11 OMERO In qual momento della sua storia s'è reso consapevole l'uomo di poter decidere liberamente delle proprie azioni? La coscienza della propria autonomia, concetto che è autorevole, non è un dato innato; per molto tempo, non son supposizioni, gli esseri umani si son sentiti in balia di forze esterne, superiori, incontrollabili e invincibili a cominciar dall'eterne forze della natura, spesso divinizzate. La percezione della propria libertà è il risultato di una faticosa presa di coscienza, una lunga e difficile conquista d'immaginazione e di pensiero che sta alla base e costituisce, non già una resa, ma il presupposto di concetti etici e poi giuridici come "colpa" e "responsabilità". Per il mondo occidentale il momento è quello in cui inizia ad esser narrata la storia, a mò di documento, della civiltà in cui affondiamo le radici, da qui il nome d'Omero che affiora alla memoria, dell'epica greca. Un genio della letteratura che con i suoi versi ci consente di conoscere la condizione, lo stil di vita, la mentalità nascente, le istituzioni sociali e giuridiche dell'epoca, evidentemente, che un tempo era chiamata "oscura" e che non lo era, come non era medievale intesa in senso di arretratezza. A guidarci nel tentativo di ricostruire, qui sta la bellezza, quel lungo percorso saran di conseguenza l'Iliade e l'Odissea che sposò: protettrice delle donne, del parto e del matrimonio, da quest'unione nacquero 4 figli: Ebe, Ilizia, Marte e Vulcano. Fu una Dea gelosa, ostinata, litigiosa e temuta dal marito, che, a causa delle continue scappatelle, se la legò spesso al dito e perseguitò i figli e le amanti di questo Dio infedele, pieno di voglie, vittime sia del suo amore, spesso non corrisposto, sia della moglie. Con un diadema o una corona vien disegnata con uno scettro in mano, con i pavoni che trainano il suo carro; nascosta fra le nubi, mentre spia da 007 gli amori di Giove pappagallo e i connubi; assieme a Atena, fu offesa dal pastore Paride, principe troiano, che, alla promessa d'aver la più grande fica della terra, Elena pischella, le preferì Venere dandole il pomo d'oro con scritto "alla più bella"! POSEIDONE Nettuno, marito d'Anfitrite, è il Dio del mondo marino, scatena tempeste per cui i marinai ne invocano la protezione; Poseidone ebbe tanti amori, secondo familiare tradizione, generando divinità malefiche; cavalca armato di tridente un delfino e siede su una conchiglia su di un cocchio trainata da ippocampi. Fu acerrimo nemico dell'itacese che non fu mai scemo, cioè d'Ulisse che gli accecò suo figlio, il ciclope Polifemo: gli giurò vendetta, lo tormentò in una guerra a tutti campi, 18 gli ammazzò i compagni al seguito ma niente potè far contro il fato per cui Nettuno si riconsolò in mare da Tritoni e Nereidi accompagnato. FEBO Figlio di Giove e di Latona come giovine di rara bellezza raffigurato, con la testa cinta d'alone luminoso, Apollo guida il carro solare che attraversa il cielo da quattro cavalli bianchi trainato. Dio d'oracoli, profezie, musica e poesia e dell'ordine morale, Febo, altrimenti detto, gemello di Diana, da pupo uccideva Pitone, un serpente che infestò Delo, posto che da quel dì diventò templare, dove il Dio comunicava gli oracoli agli Dei e agli uomini in processione. Durante la guerra di Troia provocò funesta pestilenza sepolcrare, ma fu pure generoso quando aiutò Esculapio per debellar quel male. L'arco, la faretra, la cetra, l'alloro, lo strale mortale, la musica, la poesia, 19 son i principali attributi di questo Dio, uno delle dodici olimpiche divinità, osannate nel mondo, da Atene alla Troade, al Palatino, con maestosità! ATENA Giove, tanto per cambiare, aveva messo incinta una creatura femminile, Meti, figlia dell'Oceano, diversa da Era. In greco "metis" voleva dir intelligenza avvinta alla furbizia; un oracolo disse a Zeus, e non era una chimera: "Bada che il figlio che nascerà sarà un pericolo per te". In un baleno il re delle saette non ci pensò due volte al chè s'inghiottì Meti e la gravidanza così si trasferì al dio campione. E venuto il tempo, Vulcano gli spaccò la testa come un melone e ne uscì fuori Atena, o Minerva, armata d'elmo, lancia e scudo, protettrice di scienze e arti, comprese le domestiche come la tessitura; 20 sacra fu l'accorta civetta a lei, dea della sapienza e della cultura. Pallade, anche chiamata, saggia, rifuggì delle passioni le manie e le fisse, in odio con i Troiani, per Paride, protettrice del ritorno a Itaca d'Ulisse. ARES Il carattere aggressivo e violento del dio della guerra Marte lo rende inviso a tutti gli Dei compresi i genitori, Giove e Giunone; legata alla pugna son le raffigurazioni del dio, ma un discorso a parte si deve far per la proverbiale saggezza di Minerva, in contrapposizione. Soltanto Venere s'innamorò di Ares e l'episodio in cui gli amanti son sorpresi nella rete di Vulcano, marito d'Afrodite, è tra i più esaltanti in cui Eros aleggia allegorico dello spirito guerriero sconfitto dall'amore; il Dio solitamente indossa un elmo mentre regge una spada o una lancia e gli è sacro il lupo, non per niente è dei gemelli Remo e Romolo genitore, capostipite romano la cui razza fece di più di Carlo in Francia! 21 AFRODITE Gli attributi più usuali della dea della bellezza Afrodite, seminuda, son la rosa, il mirto, la mela che tiene fra le dite. Marte, Anchise, Adone furono gli amanti della dea dell'amore, sposa di Vulcano, che il pastore Paride premiò con un pomo d'oro, protettrice dei Troiani contro l'assalto dei Greci: cazzi loro! E così, a causa del cavallo d'Ulisse, Troia conobbe rovina e disonore. Particolari devozioni si celebravano in suo onore a primavera in tutta la Troade e in Grecia, specie a Cipro e nella terra di Citera. A Roma Giulio Cesare, rivendicando la sua discendenza da Enea fu un grande e convinto promotore del culto e delle feste della Dea! ERMES Figlio di Giove e di Maia, appena nato, si liberò dalle fasce, rubò i buoi d'Admeto, custoditi da Apollo e andò in fuga. Il Dio lascerà in cambio de la lira, da cui in futuro nasce il mito della musica che Ermes ricavò da un guscio di tartaruga. Giove, impressionato da quest' energia, dote non nascosta, lo nominò messaggero degli Dei e ministro della posta. Mercurio vien raffigurato come atletico giovine che vola sul mondo 22 con calzari, coon il petaso, il copricapo alato, e con il caduceo in mano, un vergo sormontato d'ali con attorcigliati due serpenti, simbolo del potere del sonno. Questo Dio s'innammorò della bella Erse, figlia d'un re ateniese e dato che la sorella Agleuro era invidiosa di quest'amore, avendo cercato d'impedir l'incontro, Mercurio le tese un bel tranello trasformandola in statua con stupore. ARTEMIDE Sorella gemella d'Apollo, Diana da Giove e da Latona fu generata e si racconta che aiutò la madre a partorir il fratello, appena nata. Artemide, che non conobbe il sesso, fu la Dea vergine per eccellenza, simbolo di castità e amante della caccia viveva fra i boschi con il cane, il cervo, l'arco e la faretra che per lei avevano valenza, con Ninfe con l'imene intatto altrimenti faceva lor gli occhi foschi tramutandole in marmo, come il satellite, sacro a lei, Dea della luna. A dire la verità sull'unico suo amore se ne racconta, tra le tante, una: s'innamorò del giovine Endimione, anche se con platonicità, condannato a un profondo sonno sul monte Latmos da Era da lui offesa. Diana di notte lo vegliava accarezzandolo con i raggi della luna, presa in giro dai Satiri: allegoricamente la castità doveva ceder alla sessualità! 23 PARIDE E ELENA Forse qualcuno non lo sa' ma tutto il casino ebbe inizio quando tra Teti e il padre d'Achille Peleo ci fu lo sposalizio: questo perché i novelli sposi avevano invitato tutti gli Dei ma s'erano scordati d'Eris, la Dea della discordia, da maccabei! Questa, indignata e offesa, gettò sulla tavola imbandita una mela d'oro con scritto "Alla più bella": immaginatevi la sfida fra Giunone, Minerva e Venere che si volevono accapparrar il pomo. Giove allora, per assicurare l'ordine, nominò giudice quel poveruomo di Paride, giovine pastore d'origini nobili essendo uno dei principi troiani, figlio del re Priamo e d'Ecuba, uno dei cento che ebbero i sovrani. Dovete sapere che la regina madre l'allontanò, appena nato, dalla reggia perché s'era sognata che Paride avrebbe causato rovina e distruzione di Troia: lo mandò lontano sul monte Ida a pascolare la greggia. Riprendendo il discorso, le tre Dee, guidate da Mercurio, in processione promisero al giovin chi la sapienza, chi la potenza mentre Venere l'amore. Il desio di sposare Elena, la migliore delle fiche, aprì a Paride il suo cuore e senza esitazione consegnò a...
Rivista Internazionale di Studi Leopardiani, 2020
Capo I OPERE PROTETTE 1.
Augustinianum, 2022
Elements to confirm the authority of those six writings to the pontiff Sixte III
Un brevissimo cenno alla "Revue des Traditions populaires" ci permetterà di inquadrare meglio il milieu culturale entro il quale s'è mossa Marie Bonnet. Pubblicata a Parigi tra il 1886 e il 1919 e organo della "Société des Traditions Populaires", in realtà questo periodico visse soprattutto per l'opera e l'azione del grande folclorista Paul Sébillot, presente nel comitato promotore fin dalla nascita della "Revue", la quale, verso la fine dei suoi giorni, ospitò anche articoli di Arnold Van Gennep, pietra miliare del folclore e dell'antropologia francesi.
Sei personaggi in cerca d'autore è una "commedia da fare " di Luigi Pirandello.
L'autore e il personaggio, 2005
Bandita dalla critica , dopo Barthes e Foucault , la figura dell'autore è ricomparsa in altri modi e si è imposta nello spazio culturale. Il suo ritorno ha coinciso con la metamorfosi dell'autore in personaggio della fiction. E con l'affermazione di un nuovo genere letterario: l'opera metabiografica. Si tratta di un universo in cui convivono forme di scrittura molto diverse: le biografie romanzate e il romanzo biografico, il ritratto critico e l'autobiografia, il pastiche e l'autofiction, la Trivialliteratur e l'intarsio raffinato. Si tratta di un fenomeno internazionale, di lunga durata e, almeno per quel che riguarda il panorama italiano, ancora privo di una visione d'insieme che ne rinvenga le tendenze, i caratteri fondamentali e la linea evolutiva. Accettando la sfida che il «contratto di ipertestualità» (Genette) richiede al lettore, lo studio di Iovinelli fa della particolarità dell'angolo visuale scelto una chiave privilegiata per riconsiderare le maggiori voci critiche e narrative dagli anni Settanta del XX secolo al primo decennio del XXI secolo: da Citati a Tabucchi, che dell'ipertestualità sono i maggiori rappresentanti, rispettivamente, nel campo della critica e della narrativa e per questo occupano due distinti capitoli, a numerosi altri autori (Eco, Magris, Vassalli, Canali e Del Giudice) che si sono cimentati in questa nuova narrazione della vita propria e altrui, senza dimenticare i precedenti (Savinio, Sciascia, Calvino, Manganelli, Tobino, Chiara e la Ginzburg) o gli scrittori più recenti (Mari, Scarpa, Franchini, ecc.). Il viaggio intorno alla figura dell'autore nella letteratura italiana consente dunque a Iovinelli di effettuare un'attenta e sistematica ricognizione delle forme di scrittura in cui l'autore e il personaggio, non meno che la vita e la fiction, interagiscono, scambiandosi i ruoli vicendevolmente.
LA NARRAZIONE E I NARRATORI, 2022
La Bibbia oggi-storia, significato, interpretazione" di Luigi Moraldi-Fratelli Fabri Editori-I Edizione 1977, Milano-era in allegato al periodico "La Sacra Bibbia" in quattro volumi, stesso Editore. Avevo deciso di acquistare i fascicoli e che settimana dopo settimana ho raccolto tutta l'Opera, così poi rilegai personalmente, ago, filo, colla e tela, ma le copertine sono ancora staccate, perché non ho un coltello da tipografo. Mi ricordo che in quel periodo da Marannina (la buonanima), la giornalaia, stavo acquistando altri fascicoli di altre opere e poi ho dovuto interrompere perché ero stato obbligato dallo Stato italiano al servizio di Leva militare. Quando tornai trovai tutti i fascicoli che mia madre continuò a prendere a posto mio. Avevo chiesto alla giornalaia d'interrompere, ma forse c'è stato un malinteso e lei richiamò (informò) mia madre. Comunque i quattro volumi del-La Sacra Bibbia, con le illustrazioni di Dorè, e questo testo in oggetto, sono state la mia gioia, li ho sempre consultati e riletti, questa volta è toccata una lettura ancora più approfondita per la preparazione alle riflessioni di lettura del-La Bibbia di prossima pubblicazione dal titolo Il timore e la speranza. Luigi Moraldi (Carpasio, 1915-Milano 2001) è stato una massima autorità degli studi biblici, specializzato al Pontificio Istituto Biblico, ha insegnato all'Università degli Studi di Pavia Lingue semitiche comparate. I suoi studi si accentrarono sui manoscritti di Qumran e di Nag Hammadi trovati nella grotta del Mar Morto.
IL DIRITTO DI AUTORE è l'insieme delle norme che disciplinano le opere dell'ingegno o produzioni della mente umana che hanno particolari caratteristiche. Come tutte le altre leggi, la legge del diritto di autore è un insieme di articoli (206). Ogni articolo, contiene una o più norme.
Iranian Journal of Archaeological Studies, 2012
Pratiman, 2020
Au cas par cas : la règle et l’exception : Histoire croisée – France/Brésil, C. Beltrão et V. Sebillotte Cuchet éd., Coimbra, Coimbra University Press, 2024
I. Uluslararası Türk Dünyası Kültür Başkentleri Bilgi Şöleni (Türkiye-Kosova-Makedonya-Özbekistan), 2015
Revista Ecopós, 2024
Emerging science journal, 2024
Jurnal Pemberdayaan: Publikasi Hasil Pengabdian Kepada Masyarakat, 2018
Śląskie Sprawozdania Archeologiczne, 2018
Annals of Public and Cooperative Economics, 2019
Social Science Research, 1972
IEEE Transactions on Circuits and Systems II: Express Briefs
Aquaculture, 2003
Insights into Imaging, 2022
Journal of the American Geriatrics Society, 2020
Turkish journal of obstetrics and gynecology, 2017
Review of Financial Economics, 2002
Plasma and Fusion Research, 2013