Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
…
56 pages
1 file
• Premessa 2-3
Materiali e discussioni per l’analisi dei testi classici, 2001
... Già la cosmogo-nia, com'è ovvio, con la narrazione del passaggio dal caos al cosmos, pone l'idea dell'ordine, di un cosmos fisico che è anche etico e politico, di un ordine regolato da un potere, quello di Giove; e fin dall'inizio la 'storia del ... Mito e potere nell'epica di Ovidio 45 ...
Breve saggio sulla prima sezione de "La bufera e altro" nel quale vengono individuati ed analizzati alcuni richiami alla mitologia greca e la loro influenza nelle liriche montaliane.
Studi e Materiali di Storia delle Religioni, 2023
The paper deals with the Pindaric passage of Thetis’ metamorphosis and fight against Peleus (Nem. 4.62-65). It focuses on this myth and his fortune in general but, mostly, on the Pindaric treatment of the story, particularly on the reason why Pindar made an allusive narration of the transformation of the Nereid. One can think that the poet manipulated the most problematic features of Thetis, a goddess who – since Homer – expresses a reluctance to be married to a mortal. Nereus’ daughter has an aquatic nature that, conceptually, reveals a fickle and ambiguous character, of which the metamorphosis is a physical expression. These chiaroscuros, including the transformation, seem to have been filtered and manipulated within the Pindaric narration, whose only purpose is to celebrate Peleus’ heroism.
NISSIM, PREDA, 2006
Alle spalle della cultura europea moderna sta il mondo classico: di per sé quest'affermazione è così banale che non richiederebbe neppure di essere espressa. Ma fra i numerosissimi protagonisti delle saghe mitiche solo pochi hanno avuto l'intima forza di incarnare desideri, paure, pulsioni universali e perciò di valicare i confini molto ristretti degli specialisti per tornare a vivere in forme sempre diverse attraverso i secoli. Uno di questi protagonisti mitici è senza dubbio Medea, la maga della Colchide, ossia di una terra caucasica corrispondente grosso modo all'odierna Georgia, a cui ha dato sostanza psicologica e drammatica soprattutto l'omonima tragedia di Euripide. Non sarà dunque inutile ripercorrere gli elementi di quel mito, certo preesistente a Euripide stesso. Numerosi elementi sono favolistici e folklorici, a cominciare dalla prova, di evidente carattere iniziatico, a cui il giovane eroe, Giasone, è sottoposto: la conquista del vello d'oro in una terra lontana e minacciosa; poi l'innamoramento di una bella principessa e infine il ricorso alle arti magiche che rende possibile la conclusione gloriosa dell'impresa. Tutto questo si ritrova in molte narrazioni mitiche della Grecia e di altre culture, anche extraeuropee. Ma nel processo di concrezione del racconto lentamente assunse un ruolo centrale il personaggio di Medea, la figlia di Eeta, re della Colchide, colui che aveva ucciso a tradimento l'ospite Frisso e l'aveva derubato del vello d'oro, ossia della pelle aurea dell'ariete che aveva portato a salvamento il giovane, minacciato dalle trame criminose della matrigna; la fanciulla appunto s'innamora di Giasone e lo aiuta in maniera decisiva nella conquista del prezioso trofeo. Non interessano in questa sede i molti elementi, spesso contrastanti, che si possono rintracciare nella tradizione alle spalle di Euripide: basterà osservare come i tratti di Medea si
2016
La storia della prima meta del V secolo in Sicilia e legata strettamente a quella delle grandi famiglie tiranniche. E uno dei periodi piu celebrati poeticamente, un forte richiamo e infatto costituito dalle prestigiose vittorie agonistiche dei tiranni sicilioti dalla gloria ecistica, dal risalto particolare che assumono culti privati del genos, come quello delle divinita ctonie, che diventano culti “politici”. Il richiamo al mito, l’esaltazione di valori condivisi come la lotta per la “liberta” della Grecita contro la schiavitu sotto il “barbaro” servono a mascherare un’aggressiva politica di espansione territoriale e di potenziamento di interessi commerciali. Pindaro in particolare, ma anche il grande tragediografo ateniese, Eschilo, sono stati personalemente legati a Emmenidi e Dinomenidi, contribuendo a creare e consegnare alla storia l’immagine che i tiranni di Sicilia hanno voluto lasciare di se e della loro politica. The History of the first half of the fifth Century in Sicily...
Giovanni Benedetto 282 mondo scomparso di Dei e di Eroi, e li ferma in mirabili gruppi plastici o in quadri stupendi, e suggella gruppi e quadri con aforismi altissimi di etica, e tutto anima prodigiosamente e fa vivere in un'onda di musica sovrana, è l'unico grande predecessore del Foscolo» (in Studi su Ugo Foscolo, p. 47). Il giudizio riflette quello celebre del Carducci, sui Sepolcri quali «la sola poesia lirica, nel gran significato pindarico, che ebbe l'Italia»: ma già il Carrer aveva osservato «scrissi più volte che la tendenza del Foscolo era alla lirica; e forse, dopo Pindaro, non v'ebbe componimento che più dei Sepolcri potesse citarsi come idea somma di siffatto genere di poetare» LUIGI CARRER, Vita di Ugo Foscolo [1842], a c. di Carlo Mariani, Bergamo, Moretti e Vitali, 1995, p. 149). 3 Cfr. Studi su Ugo Foscolo, pp. 51-58. L'importanza particolare dell'Antigone per i Sepolcri è sostenuta da NADIA EBANI, Postilla ai "Sepolcri": «Ho desunto questo modo di poe-sia…», in "Filologia e critica", V (1980), pp. 380-87. 4 CORBELLINI, p. 150. 5 Così la celebre chiusa di Hor. Carm. IV 9 (Vixere fortes ante Agamemnona / multi; sed Giovanni Benedetto 284 10 In CHIARINI, Appendice, p. 309 s. = EN I, p. 959. 11 CORBELLINI, pp. 155-56 (sia parafrasando sia riprendendo alla lettera il testo in CHIARINI, Appendice, p. 311). 12 In CHIARINI, Appendice, p. 312 = EN I, pp. 962-63. 13 Cfr. CORBELLINI, pp. 156-57. 14 «S'ella prende per elegia una poesia lirica, la colpa non è dell'autore: né Pindaro, perché spesso pianga o sferzi, sarà men lirico» (Lettera a Monsieur Guill<on> per la sua incompetenza a giudicare i poeti italiani in FOSCOLO, Poesie e tragedie, p. 41 n. B). 15 Per il riferimento a Pindaro delle parole di Foscolo chiare e definitive le osservazioni di VINCENZO DI BENEDETTO, Lo scrittoio di Ugo Foscolo, Torino, Einaudi, 1990, pp. 136-37; per Licofrone vd. VALERIA GIGANTE LANZARA in "Atene e Roma", n.s. XLV (2000), pp. 135-39. I Sepolcri nella storia della fortuna di Pindaro 285 16 «Ho desunto questo modo di poesia da' Greci i quali dalle antiche tradizioni traevano sentenze morali e politiche presentandole non al sillogismo de' lettori, ma alla fantasia ed al cuore. Lasciando agl'intendenti di giudicare sulla ragione poetica e morale di questo tentativo, scriverò le seguenti note onde rischiarare le allusioni alle cose contemporanee, ed indicare da quali fonti ho ricavato le tradizioni antiche» (In FOSCOLO, Poesie e tragedie, p. 31). 17 Per il parallelo con il commento alla Chioma si vedano le osservazioni di MARIA ANTONIETTA TERZOLI, Foscolo, Roma-Bari, Laterza, 2000, p. 124. 18 «Presente ecco il nitrito / De' corsieri dircei; benché Ippocrene / Li dissetasse, e li pascea dell'aure / Eolo, e prenunzia un'aquila volava / E de' suoi freni li adornava il Sole / Pur que' vaganti Pindaro contenne / Presso il Cefiso, ed adorò le Grazie» (cito dall'editio minor de Le Grazie a c. di M. Scotti, p. 97, di cui si vedano le annotazioni a p. 163; cfr. anche DI BENEDETTO, Lo scrittoio di Ugo Foscolo, p. 312). 19 In CHIARINI, Appendice, p. 310 = EN I, pp. 959-60. 20 Cfr. CHIARINI, Appendice, pp. 309; 310; 315 = EN I, pp. 959; 960; 970. Giovanni Benedetto 286 21 Lettera a Monsieur Guill<on> in FOSCOLO, Poesie e tragedie, p. 46. 22 «Né ella dannerebbe la disparità di colorito nel poema, s'ella potesse discernere le mezze tinte che guidano riposatamente da un principio affettuoso ad una fine veemente» (ibid.). 23 In CHIARINI, Appendice, pp. 312-13 = EN I, p. 963. 24 In CHIARINI, Appendice, p. 313 = EN I, p. 964. Giovanni Benedetto 288
Sunt geminae Somni portae, quarum altera fertur cornea, qua veris facilis datur exitus umbris, altera candenti perfecta nitens elephanto, 895 sed falsa ad caelum mittunt insomnia manes. His ibi tum natum Anchises unaque Sibyllam prosequitur dictis portaque emittit eburna 1 . Ille viam secat ad navis sociosque revisit.
Si legano alle riflessioni che qui fatte sui "mali divini" voluti dal Jhwh-Dio-Padre-Allah, le considerazioni che ora farò sul tradimento di Gesù, su Giuda che Gesù dichiara "amico" e su Pietro che invece Egli allontana quale "satana". Gesù ci fa vedere la "ineluttabilità" del tragico accadere cui andrà incontro l'umanità ricordandoci, come abbiamo visto, Daniele, Isaia e Zaccaria, ma anche parlando del "compito" di Giuda Egli ci mostrerà questa ineludibilità :
Josep Antoni Clúa (ed.), MYTHOLOGICA PLUTARCHEA: ESTUDIOS SOBRE LOS MITOS EN PLUTARCO, Tienda/Ediciones Clásicas, XIII Simposio Internacional de la Sociedad Española de Plutarquistas (Universidad de Lleida, 4-5-6 de octubre de 2018), 2020
2010
dans "Dalmatia and the Ancient Mediterranean: 50 years after John J. Wilkes’ Dalmatia", sous la direction de Audrey Bertrand et Emmanuel Botte, MEFRA 134-1, 2022, pp.103-136., 2022
Hermenéutica Intercultural, (41), 97-116, 2024
Crítica Marxista da Administração, 2018
Australian Historical Studies, 2015
Agustinus Hardeka, 2024
Journal of the Science of Food and Agriculture, 2017
Global Journal of Engineering and Technology Advances
Estudios Geográficos, 2001
The Michigan Mathematical Journal, 2001
Microscopy Today, 1998
Genome Informatics 2008, 2008
Canadian Journal for the Scholarship of Teaching and Learning, 2015
Journal of the Neurological Sciences
Alkaloids - An Important Aspect of Medicinal Plants in Pharmaceutical World: An Overview, 2024
Підприємництво і торгівля, 2020
Revista Brasileira de Sexualidade Humana, 2020