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2020, PROPEDEVTICVS PRO REPVBLICANISMO GEOPOLITICO REDVX
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Bibliografia internettiana sul Repubblicanesimo Geopolitico
PROPEDEVTICVS PRO REPVBLICANISMO GEOPOLITICO Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico è un file contenente link attraverso i quali si possono scaricare due documenti scritti da Massimo Morigi (Itália, neo-republicanismo, modernidade: uma história para o futuro e Arte e modernità: i due percorsi comuni del fascismo e dell’estado novo), depositati elettronicamente presso la casa editrice dell’Università di Coimbra (Imprensa da Universidade de Coimbra – Pombalina, Coimbra University Press), utili a comprendere il pensiero dell’autore prima di giungere agli attuali sviluppi che lo hanno condotto all’elaborazione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ (nota per l’Archivio Marini: per ragioni legali non è possibile caricare direttamente nel vostro database questi due file: cfr. direttamente attraverso i suddetti link le linee guida emanate in proposito dalla Imprensa da Universidade de Coimbra). Anche se da un lato non ancora totalmente indipendente dall’attuale mainstream della scuola neorepubblicana e dall’altro con una visione dell’estetizzazione della politica che ancora non riusciva ad inserirsi in una corente visione teorica che la rendesse utilizzabile in un’ottica politica democratica, già da questi due documenti è possibile cogliere i più importanti elementi teorici che entrano oggi a far parte del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Per un ulteriore chiarimento delle basi politico-teoriche del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, si rimanda a quanto scritto in presentazione di Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via (documento di facile reperibilità in rete e fondamentale per le tematiche riguardanti il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’), presentazione che per comodità del lettore riportiamo in calce anche a questa introduzione a Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico. _______ Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014 Segue ora una più dettagliata descrizione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ partendo da una rieleborazione del repubblicanesimo classico, intende introdurre nell'ambito del dibattito neo-repubblicano gli apporti della scienza geopolitica e utilizza anche il concetto di ‘Lebensraum’ come pure quelli di ‘conflitto strategico’ e di ‘agenti strategici’ di matrice marxista (fondamentale nello sviluppo di queste due chiavi interpretative il grande pensatore marxista Gianfranco La Grassa). Rispetto al ‘conflitto strategico’ di marca lagrassiana, nel ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ non viene abbandonata una visione dialettica e a differenza del Lebensraum della scuola tedesca della geopolica il ‘Lebensraum republicanism’ intende lo spazio vitale non solo in senso territoriale ma anche culturale. Da questo punto di vista, il repubblicanesimo geopolitico risulta affine agli studi sulla ‘noopolitik’ e alla dottrina sulle relazioni internazionali che va sotto il nome di costruttivismo.Gli argomenti affrontati dalla dottrina politologica e filosofico-politica del Repubblicanesimo geopolitico sono il repubblicanesimo sviluppato dal punto di vista della geopolitica, il neo-repubblicanesimo, il marxismo ed il neomarxismo, la globalizzazione politica e finanziaria e gli agenti strategici nazionali ed internazionali che costituiscono la trama significativa di questa globalizzazione. Nei file qui di seguito vi sono link, saggi, articoli, interviste e dibattiti sul repubblicanesimo geopolitico in cui l’autore di questa nuova dottrina filosofico-politica e politologica, Massimo Morigi, traccia le linee-guida del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ e, in base a questo, giudica anche casi concreti della situazione politica internazionale, vedi il caso della crisi Ucraina, analizzata in diversi articoli raggiungibili attraverso i link presenti nel file Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via alla luce dei principi e linee interpretative sviluppati dal ‘Repubblicanesimo geopolitico’. __________
PROPEDEVTICVS PRO REPVBLICANISMO GEOPOLITICO Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico è un file contenente link attraverso i quali si possono scaricare due documenti scritti da Massimo Morigi (Itália, neo-republicanismo, modernidade: uma história para o futuro e Arte e modernità: i due percorsi comuni del fascismo e dell’estado novo), depositati elettronicamente presso la casa editrice dell’Università di Coimbra (Imprensa da Universidade de Coimbra – Pombalina, Coimbra University Press), utili a comprendere il pensiero dell’autore prima di giungere agli attuali sviluppi che lo hanno condotto all’elaborazione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ (nota per l’Archivio Marini: per ragioni legali non è possibile caricare direttamente nel vostro database questi due file: cfr. direttamente attraverso i suddetti link le linee guida emanate in proposito dalla Imprensa da Universidade de Coimbra). Anche se da un lato non ancora totalmente indipendente dall’attuale mainstream della scuola neorepubblicana e dall’altro con una visione dell’estetizzazione della politica che ancora non riusciva ad inserirsi in una corente visione teorica che la rendesse utilizzabile in un’ottica politica democratica, già da questi due documenti è possibile cogliere i più importanti elementi teorici che entrano oggi a far parte del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Per un ulteriore chiarimento delle basi politico-teoriche del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, si rimanda a quanto scritto in presentazione di Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via (documento di facile reperibilità in rete e fondamentale per le tematiche riguardanti il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’), presentazione che per comodità del lettore riportiamo in calce anche a questa introduzione a Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico. _______ Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014 Segue ora una più dettagliata descrizione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ partendo da una rieleborazione del repubblicanesimo classico, intende introdurre nell'ambito del dibattito neo-repubblicano gli apporti della scienza geopolitica e utilizza anche il concetto di ‘Lebensraum’ come pure quelli di ‘conflitto strategico’ e di ‘agenti strategici’ di matrice marxista (fondamentale nello sviluppo di queste due chiavi interpretative il grande pensatore marxista Gianfranco La Grassa). Rispetto al ‘conflitto strategico’ di marca lagrassiana, nel ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ non viene abbandonata una visione dialettica e a differenza del Lebensraum della scuola tedesca della geopolica il ‘Lebensraum republicanism’ intende lo spazio vitale non solo in senso territoriale ma anche culturale. Da questo punto di vista, il repubblicanesimo geopolitico risulta affine agli studi sulla ‘noopolitik’ e alla dottrina sulle relazioni internazionali che va sotto il nome di costruttivismo.Gli argomenti affrontati dalla dottrina politologica e filosofico-politica del Repubblicanesimo geopolitico sono il repubblicanesimo sviluppato dal punto di vista della geopolitica, il neo-repubblicanesimo, il marxismo ed il neomarxismo, la globalizzazione politica e finanziaria e gli agenti strategici nazionali ed internazionali che costituiscono la trama significativa di questa globalizzazione. Nei file qui di seguito vi sono link, saggi, articoli, interviste e dibattiti sul repubblicanesimo geopolitico in cui l’autore di questa nuova dottrina filosofico-politica e politologica, Massimo Morigi, traccia le linee-guida del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ e, in base a questo, giudica anche casi concreti della situazione politica internazionale, vedi il caso della crisi Ucraina, analizzata in diversi articoli raggiungibili attraverso i link presenti nel file Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via alla luce dei principi e linee interpretative sviluppati dal ‘Repubblicanesimo geopolitico’. __________
PROPEDEVTICVS PRO REPVBLICANISMO GEOPOLITICO
PROPEDEVTICVS PRO REPVBLICANISMO GEOPOLITICO Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico è un file contenente link attraverso i quali si possono scaricare due documenti scritti da Massimo Morigi (Itália, neo-republicanismo, modernidade: uma história para o futuro e Arte e modernità: i due percorsi comuni del fascismo e dell’estado novo), depositati elettronicamente presso la casa editrice dell’Università di Coimbra (Imprensa da Universidade de Coimbra – Pombalina, Coimbra University Press), utili a comprendere il pensiero dell’autore prima di giungere agli attuali sviluppi che lo hanno condotto all’elaborazione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ (nota per l’Archivio Marini: per ragioni legali non è possibile caricare direttamente nel vostro database questi due file: cfr. direttamente attraverso i suddetti link le linee guida emanate in proposito dalla Imprensa da Universidade de Coimbra). Anche se da un lato non ancora totalmente indipendente dall’attuale mainstream della scuola neorepubblicana e dall’altro con una visione dell’estetizzazione della politica che ancora non riusciva ad inserirsi in una corente visione teorica che la rendesse utilizzabile in un’ottica politica democratica, già da questi due documenti è possibile cogliere i più importanti elementi teorici che entrano oggi a far parte del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Per un ulteriore chiarimento delle basi politico-teoriche del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, si rimanda a quanto scritto in presentazione di Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via (documento di facile reperibilità in rete e fondamentale per le tematiche riguardanti il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’), presentazione che per comodità del lettore riportiamo in calce anche a questa introduzione a Propedevticvs Pro Repvblicanismo Geopolitico. _______ Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014 Segue ora una più dettagliata descrizione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ partendo da una rieleborazione del repubblicanesimo classico, intende introdurre nell'ambito del dibattito neo-repubblicano gli apporti della scienza geopolitica e utilizza anche il concetto di ‘Lebensraum’ come pure quelli di ‘conflitto strategico’ e di ‘agenti strategici’ di matrice marxista (fondamentale nello sviluppo di queste due chiavi interpretative il grande pensatore marxista Gianfranco La Grassa). Rispetto al ‘conflitto strategico’ di marca lagrassiana, nel ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ non viene abbandonata una visione dialettica e a differenza del Lebensraum della scuola tedesca della geopolica il ‘Lebensraum republicanism’ intende lo spazio vitale non solo in senso territoriale ma anche culturale. Da questo punto di vista, il repubblicanesimo geopolitico risulta affine agli studi sulla ‘noopolitik’ e alla dottrina sulle relazioni internazionali che va sotto il nome di costruttivismo.Gli argomenti affrontati dalla dottrina politologica e filosofico-politica del Repubblicanesimo geopolitico sono il repubblicanesimo sviluppato dal punto di vista della geopolitica, il neo-repubblicanesimo, il marxismo ed il neomarxismo, la globalizzazione politica e finanziaria e gli agenti strategici nazionali ed internazionali che costituiscono la trama significativa di questa globalizzazione. Nei file qui di seguito vi sono link, saggi, articoli, interviste e dibattiti sul repubblicanesimo geopolitico in cui l’autore di questa nuova dottrina filosofico-politica e politologica, Massimo Morigi, traccia le linee-guida del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ e, in base a questo, giudica anche casi concreti della situazione politica internazionale, vedi il caso della crisi Ucraina, analizzata in diversi articoli raggiungibili attraverso i link presenti nel file Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via alla luce dei principi e linee interpretative sviluppati dal ‘Repubblicanesimo geopolitico’. __________
IIl presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origenes et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014 Segue ora una più dettagliata descrizione del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ partendo da una rieleborazione del repubblicanesimo classico, intende introdurre nell'ambito del dibattito neo-repubblicano gli apporti della scienza geopolitica e utilizza anche il concetto di ‘Lebensraum’ come pure quelli di ‘conflitto strategico’ e di ‘agenti strategici’ di matrice marxista (fondamentale nello sviluppo di queste due chiavi interpretative il grande pensatore marxista Gianfranco La Grassa). Rispetto al ‘conflitto strategico’ di marca lagrassiana, nel ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ non viene abbandonata una visione dialettica e a differenza del Lebensraum della scuola tedesca della geopolica il ‘Lebensraum republicanism’ intende lo spazio vitale non solo in senso territoriale ma anche culturale. Da questo punto di vista, il repubblicanesimo geopolitico risulta affine agli studi sulla ‘noopolitik’ e alla dottrina sulle relazioni internazionali che va sotto il nome di costruttivismo.Gli argomenti affrontati dalla dottrina politologica e filosofico-politica del Repubblicanesimo geopolitico sono il repubblicanesimo sviluppato dal punto di vista della geopolitica, il neo-repubblicanesimo, il marxismo ed il neomarxismo, la globalizzazione politica e finanziaria e gli agenti strategici nazionali ed internazionali che costituiscono la trama significativa di questa globalizzazione. Nei file qui di seguito vi sono link, saggi, articoli, interviste e dibattiti sul repubblicanesimo geopolitico in cui l’autore di questa nuova dottrina filosofico-politica e politologica, Massimo Morigi, traccia le linee-guida del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ e, in base a questo, giudica anche casi concreti della situazione politica internazionale, vedi il caso della crisi Ucraina, analizzata in diversi articoli raggiungibili attraverso i link presenti nel file Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via alla luce dei principi e linee interpretative sviluppati dal ‘Repubblicanesimo geopolitico’.
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origenes et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014
"L'Italia e il Mondo", 2017
Prendendo lo spunto dagli attacchi subiti negli ultimi anni dalla Chiesa cattolica a livello internazionale ed in particolare dall’ONU, Repubblicanesimo Geopolitico e Katargēsis Messianica vuole risalire alle cause profonde e di lunga durata – oltre quelle di contrasto della Chiesa alle pratiche contingenti di controllo geopolitico da parte dei grandi centri strategici, in primis l’essersi opposta, allo scopo di difendere la presenza cristiana in medioriente, ai tentativi di smembramento da parte statunitense di quell’area – per le quali la Chiesa cattolica si trova, come si è sempre trovata, in un rapporto intimamente conflittuale con le espressioni statuali secolari, di cui i vari organismi e centri di potere internazionali che in questi ultimi tempi hanno attaccato la Chiesa non sono altro che l’ultima moderna espressione. E le ragioni di lunga durata di questo irrisolto e contrastato rapporto della Chiesa cattolica col potere e la legge civili, sono rintracciabili nella katargēsis messianica così come emerge ai versetti 19-31 del terzo capitolo della lettera di S. Paolo ai Romani. Inoltre, in questa lettera non emerge solo la lunga durata della problemi della Chiesa col potere ed istituzioni civili ma si rintracciano anche le ragioni delle contraddizioni dialettiche che tutti i movimenti rivoluzionari, fra i quali deve essere compreso anche il Repubblicanesimo Geopolitico, sviluppano nei confronti dello Stato secolare e della legge civile. I testi di riferimento di Repubblicanesimo Geopolitico e Katargēsis Messianica, saggio neo marxista di Massimo Morigi, sono: Carl Schmitt, Le categorie del politico, trad. it, Bologna, 1972; Walter Benjamin, Tesi di filosofia della storia, in Id., Angelus Novus. Scritti e frammenti (a cura di Renato Solmi), Torino, Einuadi, 2007; Giorgio Agamben, Homo sacer. Sovereign Power and Bare Life, Stanford, Calif., Stanford University Press, 1998; Giorgio Agamben, Il tempo che resta. Un commento alla Lettera ai Romani,Torino, Bollati Boringhieri, 2000. Tags: neo-marxismo; neomarxismo; neo marxismo; neomarxism; neo marxism; neo-marxim; neue marxismus; neuer marxismus; neo marxismus; néo-marxisme; néo marxisme; néomarxisme; marxismo; marxisme; marxism; marxismus; post-marxism; post marxism; postmarxism; post-marxisme; post marxisme; post marxismus; pós-marxismo; republicanism; repubblicanismo; republicanismo; neo republicanismo; neo-republicanismo; republikanismus; républicanisme; neorepubblicanesimo; néo-républicanisme; républicanisme; neo repubblicanesimo; neo-repubblicanesimo; neo republicanism; neuer republikanismus; neue republikanismus; neo republikanismus; repubblicanesimo; repubblicanesimo geopolitico; republicanismo geopolitico; repubblicanismo geopolitico; S. Paolo, Lettera di S. Paolo ai Romani; Letter of St. Paul to the Romans; Epistle of St. Paul to the Romans; marxismo; post-marxismo; postmarxismo; post marxismo; conflitto strategico; Gesù Cristo; Cristo; Cristo Pantocratore; Cristo Pantocratore di Dafne; Cristo Pantocratore di Daphne; Messia; Figlio di Dio; Chiesa; Chiesa cattolica; cristianesimo; Katargēsis Messianica; Katargēsis; S. Paolo; Paolo di Tarso; Geopolitica; Medioriente; ONU; NU; Nazioni Unite; Organizzazione delle Nazioni Unite; Stati uniti; Shariah; Islam; Sharia; Christ; Jesus Christ; Christus; Saint Paul; Sanctus Paulus; Benjamin; Walter Benjamin; Karl Marx; rivoluzione; Massimo Morigi; Schmitt; Carl Schmitt; Giorgio Agamben; decisionismo; iperdecisionismo; iperdecisionismo benjaminiano; stato di eccezione; stato di eccezione permanente; Tesi di filosofia della storia; VIII tesi di filosofia della storia; tesi n. 8 di filosofia della storia; Christ Pantocrator; Christus Pantokrator; katargēsis messianica; katargēsis rivoluzionaria; katargēsis; Catechon; Katechon; catechon; katechon; Figlio di Dio; Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio; vangeli sinottici; dialettica; epifania strategica; Teologia politica; Le categorie del politico; Homo Sacer; conflitto strategico; agente strategico; agenti strategici; Dio; Cesare; Giulio Cesare
Il presente file, titolo: Republicanismvs Geopoliticvs Fontes Origines et Via, contiene testi e link di Massimo Morigi sull’estetizzazione della politica e sul ‘Repubblicanesimo geopolitico’. Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ è una dottrina politologica e filosofico-politica elaborata negli ultimi anni dall’ autore in cui i sette paper copia-incollati nelle pagine di questo file costituiscono l’elaborazione storico-filosofica che ha portato all’elaborazione finale del ‘Repubblicanesimo Geopolitico’, di cui si potrà prendere visione cliccando nei link posti nella parte finale del file al termine dei sette paper copia-incollati nel file. In questi precedenti paper era stato messo a fuoco, fra le altre cose, un nuovo tipo di repubblicanesimo profondamente debitore delle suggestioni dell’estetizzazione della politica, con le sue luci delle avanguardie artistiche e con le sue terribili ombre dei regimi totalitari, così come si era manifestata nel corso del Novecento (il numero della nota a piè di pagina che all’inizio di ogni nuovo paper non riparte da 1 ma aggiunge 1 all’ultimo numero di nota del precedente paper pur essendo dovuto ad un automatismo del copia-incolla è, se vogliamo, anche un accidente altamente simbolico del filo rosso, fra riflessioni sul repubblicanesimo e sulla estetizzazione della politica, che attraversa tutti questi interventi). Il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’ raccoglie queste suggestioni ed intende innestarle nel tronco della tradizione realista della Geopolitica. Un realismo politico quello del ‘Repubblicanesimo geopolitico’ che però, rinnovato dalla scuola costruttivista delle relazioni internazionali (Alexander Wendt), pone in primo piano una spazialità non solo geografica ma anche di natura mentale, rappresentativa e culturale (in fondo la moderna noopolitik non è che una riscrittura postmoderna dell’estetizzazione della politica novecentesca) e che, proprio perché strettamente vincolato in senso machiavelliano all’effettualità, rifiuta con irrisione tutte le ingenue, quando non interessate, visioni liberal-neopositivistiche alla Popper e si riallaccia direttamente ai grandi pensatori dialettici Hegel e Marx (da questo punto di vista, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si distacca drasticamente da tutte le vulgate neomarxiste: in primo luogo perché integralmente dialettico, in secondo luogo perché non cerca surrogati salvifici alla classe operaia ma individua, sulla scia di Gianfranco La Grassa, negli agenti strategici interni ed internazionali gli autentici operatori dell’evoluzione delle società capitalistiche – ma a differenza della versione lagrassiana del marxismo, il ‘Repubblicanesimo geopolitico’ si tiene ben stretta, ed intende sviluppare, la visione dialettica hegelo-marxiana della realtà). Possiamo così affermare che generare una profonda dialettica fra realismo politico e le mai sopite pulsioni verso l’estetizzazione della politica (impresa alla quale fu dedicata la vita del più grande rappresentante della filosofia politica del Novecento, Hannah Arendt, alla quale però fece sempre velo la sua formazione kantiana) sia il compito che si prefigge il ‘Repubblicanesimo Geopolitico’. Un repubblicanesimo, quello geopolitico, che ha pertanto definitivamente abbandonato una visione della libertà intesa come non dominio che ha segnato – ed estenuato – le ormai vecchie ed attardate vulgate del neorepubblicaneismo e che è invece fermamente indirizzato alla realizzazione di una autentica, profonda ed intima Vita Activa. Massimo Morigi – Ravenna, 8 ottobre 2014
Saggi neomarxisti, di Massimo Morigi
Raccolta di interventi di Massimo Morigi sul "Corriere della Collera" e sull' "Italia e il Mondo" sul Repubblicanesimo Geopolitico
J. Neils and D. K. Rogers (eds), The Cambridge Companion to Ancient Athens, 282-292, 2021
Paesaggio Urbano, 2024
Archaiologikon Deltion, 2020
Berlin and the Cold War, 2024
International Journal for Research in Applied Science & Engineering Technology (IJRASET), 2022
Media, Culture and Society
MATEC Web of Conferences, 2015
Journal of Maps, 2022
Colombia's Political Economy at the Outset of the Twenty-First Century From Uribe to Santos and Beyond
arXiv (Cornell University), 2023
Journal of Chemical Education, 2003
PloS one, 2017
Journal of The Royal Society Interface, 2012
Proceedings of the International Scientific Conference FINIZ 2016, 2016
Langmuir : the ACS journal of surfaces and colloids, 2015
Veterinary Parasitology, 2013