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La Strage di Bernalda

2018, Mathera Anno II n 3

In 1888 riots in Bernalda against a new tax ended with a mass killing.

ISSN 2532-8190 80003 9 772532 819009 Editore: Associazione Culturale ANTROS - registrazione al tribunale di Matera n. 02 del 05-05-2017 - 21 mar/20 giu 2018 - Anno II - n. 3 - € 7,50 Foto e documenti inediti di Pascoli a Matera Trasgressioni di ogni tempo 1 Poster in omaggio: Atlante urbano di Matera 1875-2013 MATHERA Il presente Pdf è la versione digitale in bassa risoluzione della pubblicazione cartacea della rivista Mathera. L’editore Antros rende liberamente disponibili in formato digitale tutti i contenuti della rivista, esattamente un anno dopo l’uscita. Sul sito www.rivistamathera.it potete consultare il database di tutti gli articoli pubblicati finora divisi per numero di uscita, autore e argomento trattato. Nello stesso sito è anche possibile abbonarsi alla rivista, consultare la rete dei rivenditori e acquistare la versione cartacea in arretrato, fino ad esaurimento scorte. Chi volesse disporre della versione ad alta risoluzione di questo pdf deve contattare l’editore scrivendo a: [email protected] specificando il contenuto desiderato e il motivo della richiesta. Indicazioni per le citazioni bibliografiche: Foschino, 8 aprile 1888: la strage di Bernalda, in "MATHERA", anno II n. 3, del 21 marzo 2018, pp. 114-116, Antros, Matera MATHERA Rivista trimestrale di storia e cultura del territorio Anno II n.3 Periodo 21 marzo - 20 giugno 2018 In distribuzione dal 21 marzo 2018 Il prossimo numero uscirà il 21 giugno 2018 Registrazione Tribunale di Matera N. 02 DEL 05-05-2017 Il Centro Nazionale ISSN, con sede presso il CNR, ha attribuito alla rivista il codice ISSN 2532-8190 Editore Associazione Culturale ANTROS Via IV novembre, 20 - 75100 Matera Fondatori Raffaele Paolicelli e Francesco Foschino Direttore responsabile Pasquale Doria Redazione Sabrina Centonze, Francesco Foschino, Isabella Marchetta, Raffaele Paolicelli, Valentina Zattoni. Gruppo di studio Domenico Bennardi, Olimpia Campitelli, Domenico Caragnano, Sabrina Centonze, Gea De Leonardis, Franco Dell’Aquila, Mariagrazia Di Pede, Pasquale Doria, Angelo Fontana, Francesco Foschino, Giuseppe Gambetta, Emanuele Giordano, Rocco Giove, Isabella Marchetta, Angelo Lospinuso, Mario Montemurro, Nunzia Nicoletti, Raffaele Paolicelli, Giulia Perrino, Giuseppe Pupillo, Caterina Raimondi, Giovanni Ricciardi, Rosalinda Romanelli, Angelo Sarra, Giusy Schiuma, Nicola Taddonio. Progetto grafico e impaginazione Giuseppe Colucci Consulenza amministrativa Studio Associato Commercialisti Braico – Nicoletti Tutela legale e diritto d’autore Studio legale Vincenzo Vinciguerra Stampa Antezza Tipografi - via V. 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Le biografie di tutti gli autori sono su: www.rivistamathera.it Mathera viene resa liberamente disponibile online, in formato digitale, dodici mesi dopo l’uscita. MATHERA 3 SOMMARIO articoli - Mathera cerca casa 7 Editoriale di Pasquale Doria di ogni tempo: 8 Trasgressioni costumi sessuali e costumi sociali rubriche 82 Grafi e Graffi Il cristogramma e l’àncora, gli emblemi di Cristo 84 HistoryTelling Narrazioni-narrate, storie-istoriate, racconti-raccontati 86 Voce di Popolo La leggenda del Monacello di Sabrina Centonze di Isabella Marchetta e Salvatore Longo 14 di Raffaele Natale Amoroso: 18 Michele oscuro e mirabolante artista materano I francobolli raccontano la Basilicata di Raffaele Paolicelli di Giovanni Pascoli, 22 Ritratto giovane insegnante di greco e latino a Matera e altri documenti inediti di Pasquale Doria demarcazione dello spazio Divino 26 La nelle teorie di santi di Domenico Caragnano e Sabrina Centonze 33 Le iscrizioni pseudo-cufiche nelle chiese lucano-pugliesi di Sabrina Centonze moneta inedita 40 Una per la zecca di Melfi di Luigi Lamorte e Isidoro Minniti monumento megalitico 44 Un della murgia materana di Gianfranco Lionetti e Marco Pelosi 52 di Ettore Camarda famiglia Nugent ad Irsina 58 La (1816-1954) Interfectus Comes... di Isabella Marchetta di Domenico Bennardi 89 La penna nella roccia Origine ed evoluzione delle gravine La gravina di Matera 94 Verba Volant Parole sante. La liturgia, la devozione e il dialetto 97 Radici Antica liana rinvenuta nella Gravina di Picciano di Mario Montemurro di Emanuele Giordano di Giuseppe Gambetta 100 C’era una volta La cappella dei Sette Dolori e il culto dell’Addolorata a Matera 106 Scripta Manent Roberto Caprara: “perchè non esiste una civiltà rupestre” di Raffaele Paolicelli 112 114 117 di Gaetano Morese 62 Matera. Un nuovo laboratorio urbano? di Mariavaleria Mininni 64 Un viaggio nel tempo profondo: ciò che resta del mare 120 di Franco dell’Aquila Echi Contadini Lavoro dei campi e vita domestica: nomi di attrezzi e oggetti di Angelo Sarra Piccole tracce, grandi storie 8 aprile 1888: la strage di Bernalda di Francesco Foschino Ars nova Il riconoscimento di un’arte “illegale” e il suo sviluppo nel tempo di Nunzia Nicoletti Il Racconto Tu sei bellezza di Beatrice Cristalli di Giuseppe Gambetta dei fossili più comuni nelle calcareniti 68 Alcuni e nelle argille del territorio materano di Giuseppe Gambetta - Descrizione stratigrafico-pa72 Approfondimento leontologica ottocentesca dei dintorni di Matera di Giuseppe Gambetta di una brocchetta esposta nel 77 Storia Museo Ridola di Matera di Isabella Marchetta 80 Approfondimento - La sigillata, una pregiata ceramica “metallica” di Isabella Marchetta 4 MATHERA In copertina: Particolare del ventaglio liturgico con decorazione pseudo-cufica a palindromo. Flabello di San Sabino, Museo dei Vescovi, Canosa di Puglia (foto da G. Bertelli, M. Falla Castelfranchi, Canosa di Puglia fra Tardoantico e Medioevo, Autostrade Spa, Roma,1981, Tavola LXIII). Alla pagina precedente: Il Giudizio Universale, affresco, dettaglio, Cattedrale di Matera (foto di Rocco Giove). Piccole tracce, grandi storie 8 aprile 1888: la strage di Bernalda di Francesco Foschino Antefatto: l’acquedotto e la tassa sul focatico Nel 1888 l’approvvigionamento idrico della popolazione bernaldese dipendeva per gli usi non potabili da cisterne di raccolta dell’acqua piovana molto frequenti in paese. L’acqua potabile veniva invece trasportata a dorso di mulo da pozzi sorgivi lontani dal paese, un’operazione che ciascuno compiva individualmente o tramite l’ausilio degli acquaioli (a volte spregiativamente chiamati ciucciari), addetti specificatamente a tale operazione. In assenza di un grande progetto statale di costruzione di un acquedotto (solo nel 1906 si avviò l’Acquedotto pugliese), ciascun paese vi provvedeva autonomamente. Così il Consiglio Comunale di Bernalda, guidato dal Sindaco Gaetano Guida (fig.1) chiese all’ingegner Alessandro Rosi un preventivo per la costruzione di una condotta che prelevasse l’acqua dai pozzi sorgivi e la conducesse sino in paese (lo stesso ingegnere pochi anni prima aveva approntato a Matera il progetto idrico che includeva anche il Palombaro Lungo, operazione complessa realizzata poi solo parzialmente). Il preventivo di spesa superava le 75.000 lire, a fronte di un bilancio comunale annuale di sole 45.000 lire. Il Comune di Bernalda decise per un prestito, da restituire in più annualità, grazie ad entrate aggiuntive derivanti dall’introduzione della tassa sul focatico. Tale balzello gravava su tutte le famiglie, in proporzione al reddito familiare, con sessanta scaglioni (con un limite massimo fissato a 100 lire, che riguardava solo 9 famiglie bernaldesi su oltre 1.500). Il focatico andava a valere cioè su quello che anticamente si chiamava “fuoco”, il nucleo familiare. Una tassa sempre avversata dalla popolazione, anche quando cambierà nome e meccanismo, divenendo prima ICI e poi IMU. Il giorno domenica 8 aprile 1888 vennero affissi presso il Municipio gli elenchi di tutte le famiglie bernaldesi con il relativo scaglione di appartenenza e dunque l’importo da versare (la maggioranza era tenuta ad un versamento compreso fra le due e le dieci lire). La rivolta e la strage L’annata agricola si prospettava magra, e la nuova tassa creò subito un acceso malcontento. Cominciarono a formarsi capannelli in piazza, e la tensione e le urla crescevano di ora in ora. Il Sindaco Guida affrontò a muso duro alcuni rappresentanti dei rivoltosi, che gli rimproveravano di aver appena condonato al vecchio tesoriere comunale Ferri, della sua stessa parte politica, oltre 11.000 lire di debito che questi aveva con l’amministrazione. La folla in tumulto assediò la casa del Sindaco, che telegrafò subito al prefetto di Potenza per chiedere rinforzi, ritenendo la propria vita in pericolo. La rivolta aveva ormai assunto proporzioni ragguardevoli: si stimarono non meno di seicento partecipanti, che si univano in un solo coro: «Viv u rre, viv a reggìn, funtanin nan n vulìm!» A distanza di oltre un secolo è ancora possibile rivivere quei momenti e ricostruire le concitate frasi della rivolta grazie agli atti processuali, alle testimonianze delle parti e agli articoli dei giornali, che richiamiamo nella bibiliografia in calce. Uno degli assistenti del Sindaco, il Canto- Fig. 1 - Sindaco Gaetano Guida 114 MATHERA Fig. 2 - Targa commemorativa in Piazza Plebiscito a Bernalda; Fig. 3 - Luigi Dell’Osso; Fig. 4 - Nicola De Ruggieri re Appio, sparò un colpo in aria nel tentativo di diradare la folla e di allentare l’assedio. Il Sindaco, che dal suo balcone cercava invano di calmare la rivolta promettendo la cancellazione della tassa, sentendo lo sparo e ignorando che si trattasse di fuoco amico di avvertimento, ordinò ai regi Carabinieri presenti di aprire il fuoco sulla folla. Sei uomini, fra i quali un ragazzo di tredici anni, rimasero uccisi (fig.2), quasi tutti colpiti alle spalle e con colpi provenienti dall’alto, e dunque dai balconi del palazzo, mentre erano in fuga con la massa in preda al panico. Erano le ore 16:00. Poco dopo arrivarono a Bernalda forze dell’ordine provenienti dai paesi vicini. In serata la rivolta era ormai sedata, con sei vittime e decine di feriti. Risvolti politici Notevole fu l’eco della vicenda in tutta Italia. Se ne occuparono giornali nazionali e diverse interrogazioni parlamentari. Si procedette con un’inchiesta e il 29 settembre dello stesso anno si dette avvio al processo. Le due principali fazioni politiche dell’epoca strumentalizzarono entrambe il cruento episodio: l’amministrazione Guida la bollò come “la rivolta dei ciucciari”, facendo intendere che a protestare non era stata la popolazione chè anzi avrebbe tratto giovamento dall’opera, ma la classe degli acquaioli, che con l’acquedotto avrebbe perso il lavoro. Difatti, fra gli uccisi e gli arrestati, solo una persona svolgeva tale professione, gli altri erano quasi tutti contadini. La parte avversa, rappresentata dal consigliere Luigi Dell’Osso (fig. 3; succederà a Guida nella carica di Sindaco) incriminava invece il Sindaco di aver comandato l’uccisione di cittadini inermi che protestavano pacificamente. In diverse città lucane vi furono manifestazioni di appoggio alla protesta bernaldese, e a Matera comparve una scritta, ancora esistente pur se sbiadita: «Viva Bernalda» (fig. 5). Non è un caso se al processo i 14 cittadini imputati di “ribellione con armi” furono difesi gratuitamente da cinque avvocati tutti impegnati politicamente nell’area radicale, e fra questi un giovanissimo Nicola De Ruggieri, promettente avvocato di Miglionico (fig. 4). La sentenza del processo fu sfavorevole agli imputati, ma pare chiaro dalla lettura dei documenti d’epoca come l’intera impostazione processuale e le stesse precedenti indagini tendessero a salvaguardare l’ordine costituito. Le forti tensioni sociali accumulatesi consigliarono al Sindaco Gaetano Guida di desistere dal presentarsi alle nuove elezioni, un’assenza dalla politica che durò ben 25 anni. Lo scontro politico De Ruggieri - Guida Nel 1913 si sarebbero svolte le prime elezioni a suffragio universale maschile. Il vecchio senatore del collegio materano, Domenico Ridola, preferì non concorrere. Per uno strano gioco del destino, l’avvocato Nicola De Ruggieri e il vecchio Sindaco di Bernalda Gaetano Guida, che si erano affrontati nel processo del 1888 si trovarono come avversari politici nel 1913 a contendersi il seggio da senatore. L’occasione era troppo ghiotta per l’avvocato miglionichese, che a sue spese tinteggiò i palazzi di Piazza Vittorio Veneto e dintorni (all’epoca Largo Plebiscito) di gigantesche scritte. Fra queste, una perentoria: «ELETTORI! RICORDATEVI L’8 APRILE 1888», chiaramente indirizzata a screditare il suo avversario come il responsabile della strage dei contadini, e il suo ruolo di difensore nel successivo processo. In tempi di suffragio universale, non era un argomento di poco conto (fig. 6). Fig. 5 - La scritta Viva Bernalda nell’attuale Via Ridola, 57 a Matera MATHERA 115 Fig. 6 - 30 marzo 1913, celebrazioni per l’elezione di Nicola De Ruggieri. Archivio MUV Matera Per qualche giorno sembrarono tornare i tesi momenti di 25 anni prima: i sostenitori di Guida circondarono la sede bernaldese dei radicali nel giorno delle elezioni per impedirne l’esercizio del voto e nei seguenti moti perse la vita Bernardino Vena. L’avvocato De Ruggieri vinse le elezioni, e sui giornali dell’epoca si legge delle grandi celebrazioni che ne seguirono. Le vie di Matera si riempirono di scritte inneggianti all’elezioni di De Ruggieri, di cui rimane una labile traccia all’imbocco di via San Biagio (fig. 7). Gaetano Guida morirà nel 1918, mentre Nicola De Ruggieri concluse la sua carriera politica con l’avvento del fascismo. La sua famiglia continuò a esser protagonista della vita cittadina: Nicola era lo zio dell’Avvocato Niccolò, autore fra gli altri di due testi molto importanti di storia locale, uno su Chitarrid il brigante di Matera e l’altro sull’eccidio del Conte Gattini. I figli di quest’ultimo, Michele e Raffaello, sono stati entrambi sindaci di Matera (il primo nel 196768 e il secondo dal 2015 e tuttora in carica). Bibliografia di consultazione L’articolo riprende e interpreta diverse fonti. Fra queste, imprescindibile il testo: [Tataranno 1992] Angelo Tataranno, Vivurrè, Edizione Pitagora Scolastica, Matera 1992. Inoltre, numerosa documentazione è disponibile nei seguenti fascicoli archivistici: Archivio di Stato di Potenza: Atti Prefettura, Ufficio Gabinetto, Serie 29, Cat.20 Vol 505; Atti di Gabinetto 162/1/5 anni 1886-1888; Atti di Gabinetto: 248/1/56 anni 1879-88; Pubblica Sicurezza: 15 - Ordine Pubblico 1888/98 Fondo 356-357 Amministrazione; Archivio Comunale di Bernalda: Registro delle assemblee 1879-1900; Archivio di Stato di Matera, Fondo Tribunale di Matera - 1888 Sentenze Penali II semestre- Sentenza n 164 del 13/10/1888. Molti articoli di giornale si interressarono della vicenda. Fra questi: Giornale La Tribuna, aprile-ottobre 1888; Giornale Il Corriere di Napoli, aprile-ottobre 1888. Fig. 7 - Tracce superstiti della scritta VIVA DE RUGGIERI all’imbocco di Via San Biagio a Matera 116 MATHERA