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2019, Steven Spielberg, a cura di Andrea Minuz (Marsilio, 2019)

Steven Spielberg a cura di Andrea Minuz Marsilio Indice 7 Presentazione di Paolo Bertetto 9 Spielberg, l’America, il cinema di Andrea Minuz 28 Il cinema di Steven Spielberg: epoche, generi, forme di Francesca Cantore 42 Jaws di Valerio Coladonato 58 E.T. di Nigel Morris 73 Jurassic Park di Davide Persico 90 Schindler’s List di Thomas Elsaesser © 2019 by Marsilio Editori® s.p.a. in Venezia Prima edizione: 2019 ISBN 978-88-297-0306-7 www.marsilioeditori.it Realizzazione editoriale: Piccola Redazione Pickwick 103 Minority Report di Pietro Masciullo 118 Munich di Damiano Garofalo 5 Munich Munich di Damiano Garofalo premessa Nel settembre 1970 migliaia di palestinesi vengono uccisi o espulsi dalla Giordania nel tentativo di re Husayn i di ripristinare il controllo sul paese. L’Organizzazione per la liberazione della Palestina (olp), da alcuni mesi, era infatti diventata sempre più influente in Giordania, e alcuni gruppi armati al suo interno si erano distinti per una serie di attentati, tra cui dei tentativi falliti di uccidere il re. L’intervento militare di Husayn porta a una repressione durissima che, secondo alcuni osservatori, assume i caratteri di un vero e proprio genocidio: in base alle stime giornalistiche, tra i 3 e i 5 mila palestinesi vengono uccisi in Giordania nel corso di quello che passerà alla storia come “settembre nero”1. Nei mesi successivi, una cellula fuoriuscita da al-Fatah, formazione para-militare parte dell’olp, fonda l’organizzazione terroristica Settembre nero, con l’obiettivo di rivalersi con le armi dei torti subiti e radicalizzare il conflitto mediorientale2. Tra le numerose azioni terroristiche compiute dal gruppo armato palestinese, sia contro Israele che contro le fazioni più moderate interne al mondo arabo, si annovera quella delle Olimpiadi di Monaco 1972. Si tratta del primo atto terroristico della storia che assume i caratteri di un evento mediatico globale, seguito in diretta dalle televisioni di tutto il mondo. La notte tra il 4 e il 5 settembre, undici atleti israeliani vengono rapiti da un commando composto da otto fedayyin di Settembre nero, entrati abusivamente nel villaggio olimpico. Due degli ostaggi vengono uccisi immediatamente, mentre gli altri nove saranno assassinati il giorno successivo, in aeroporto, a seguito di una serie 118 di fallite negoziazioni con la polizia tedesca. Cinque dei terroristi palestinesi muoiono anche loro nello scontro a fuoco, mentre altri tre vengono arrestati e rilasciati alcune settimane dopo a seguito di uno scambio di prigionieri tra Settembre nero e la Germania Ovest, disperdendosi latitanti in giro per l’Europa. Nei giorni successivi, il primo ministro dello Stato d’Israele Golda Meir e il ministro della Difesa Moshe Dayan organizzano un’operazione segreta volta a eliminare chiunque fosse coinvolto, direttamente o indirettamente, nel massacro di Monaco. Quella che sarà poi nota con il nome “Operazione ira di Dio” prevede la partecipazione di membri del Mossad, i servizi segreti israeliani, coadiuvati da una serie di squadre speciali delle Forze di difesa (idf), con l’obiettivo di vendicare senza condizioni gli undici israeliani assassinati in territorio tedesco3. È da questa operazione che prende le mosse Munich, film di Steven Spielberg del 2004, a sua volta “liberamente ispirato” al romanzo del 1984 del giornalista canadese George Jonas, intitolato Vengeance: The True Story of an Israeli Counter-Terrorist Team4. Senza entrare nello specifico delle differenze e delle analogie tra film, romanzo e vicenda storica5, in questo saggio ci si limiterà ad analizzare il film di Spielberg a partire da una triplice prospettiva: in primo luogo, una ridefinizione del genere storico all’interno delle dinamiche tra messa in scena e drammaturgia, tra cinema classico e modernità; successivamente, il rapporto con la rappresentazione della storia in un’ottica intermediale, simbolica, immaginaria (dunque non necessariamente filologica); infine, la funzione autoriflessiva dell’identità ebraica, della memoria del conflitto israelopalestinese, e di rimando della Shoah, e il loro ri-funzionamento nella cultura israeliana ed europea da una prospettiva apertamente spielberghiana. «inspired by real events»: classico, moderno, spielberghiano Quando Steven Spielberg decide di girare Munich, il progetto del film è sulla sua scrivania da alcuni anni. Soltanto dopo l’attentato alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001, i produttori Kathleen Kennedy e Barry Mendel riescono a convincerlo a seguire lo svi119