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"Repertorio epistolare del Cinquecento. Teorie, lingua, pratiche di un genere" (Università degli studi di Padova, 2-3 dicembre 2019)
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«Lingua nostra», LXXX (2019)
Una scoperta eccezionale alle porte di Roma
Marino e l’arte tra Cinque e Seicento, 2021
Un piccolo busto in bronzo, oggi a Boston, non molto noto ( ), può servire ad introdurre l'argomento, offrendo anche una piccola aggiunta al ricco capitolo dell'iconografia mariniana. Si tratta di un'operetta di discreta qualità, certo dipendente dal ritratto 'parlante' eseguito da Cristophe Cognet e Bartolomeo Viscontini per la tomba napoletana del poeta tra il 1625 e il 1626 2 . L'interesse del bronzetto risiede, più che nelle sue qualità artistiche, nel suo essere parte e conclusione di una serie ( , evidentemente concepita per lo studio di un letterato: una piccola serie con la quale l'ignoto artista rese omaggio al poeta assegnandogli il ruolo di parte e di coronamento di una civiltà poetica napoletana. A tale scopo viene evocata una spettacolare doppia coppia, Pontano e Sannazaro da un lato, Tasso e Marino dall'altra, con la volontà di assimilare i secondi due, napoletani per nascita, ma presenti in città solo per una parte minoritaria della loro vita, alla duratura impronta lasciata dalla lunga e prestigiosa attività dei due fondatori di quella che si vuole evidentemente presentare come una tradizione continuata e unitaria 3 . Per sviluppare la serie si ricorse alla riproduzione di modelli celebri in città: il volto del San Giuseppe di Arimatea dal Compianto sul Cristo Morto di Guido Mazzoni della chiesa di Monteoliveto venne chiamato a sostenere il
Un libro sorprendente che porta alla luce i riti sciamanici praticati dai popoli del Grande Nord e confluiti nell’epos nazionale di Finlandia, il Kalevala. IL LIBRO: L’autore analizza il poema nazionale finlandese, compilato da Elias Lönnrot (1802-1884), soffermandosi sulla parte centrale, il Ciclo del Sampo, dove viene esaltata l’onnipresenza della magia. L’eroe principale, Väinämöinen, prima di essere un valente guerriero è un impareggiabile incantatore, un terrificante sciamano capace di costruire una nave con i suoi incantesimi e di fabbricare il kantele per stregare chiunque lo ascolti: un Orfeo finnico. Marino, con perizia filologica, non si limita agli influssi sciamanici presenti nei canti che compongono il poema, ma sottolinea che le forme orali più arcaiche fanno riferimento alla fertilità del mare, inteso come elemento più fecondo della terra, tema comune a una vasta area culturale. Gli eroi principali del Ciclo del Sampo, Väinämöinen e Ilmarinen, agiscono su due livelli: da un lato, come personaggi viventi nel presente, dall’altro, come divinità creatrici. Un libro per riscoprire, anche in un’opera letteraria, gli elementi di una sapienza atavica in cui medicina, magia e mistica erano insolubilmente fuse. Carlo Marino è scrittore, accademico, giornalista della stampa estera e traduttore. Si laurea a Napoli in Scienze politiche presso l’Università Federico II e in Lingue e letterature straniere moderne presso l’Università L’Orientale. Ottiene il Ph.D. in Philosophie politique all’Università Paris I – Panthéon-Sorbonne. Esperto in relazioni internazionali, ha lavorato per lunghi periodi all’estero. Dal 1989 è membro della Suomalaisen Kirjallisuuden Seura (Società della Letteratura finlandese), della SACU (Society for Anglo-Chinese Understanding) e vicepresidente dell’Associazione Italia-Azerbaigian di Milano. Collabora con diverse testate nazionali e internazionali e con il think tank cinese di Wenzhou (RPC). Tra le sue pubblicazioni: Algunas notas sobre la arqueologia en Costa Rica l (2004), Guerra nel Nagorno-Karabak (2020), Remo Corteggiani a Roma tra surrealismo, dadaismo e nouveaux réalistes (2021), Il Cristianesimo e il pensiero filosofico cinese (2022).
Studium, 2016
La concezione gentiliana della filosofia come “problematicità pura” si rivela veramente “classica”, in quanto, evidenziando in tale problematicità la caratteristica fondamentale e imprescindibile del filosofare, mostra di possedere essa stessa un valore permanente ed attuale.
Studi Piemontesi, 2017
The letters to Favria are composed of 20 missives, written in French between May and November 1740 by Giuseppe Roberto Solaro to his wife Maria Vassallo di Favria. Even though the correspondence covers a limited period of time, it is crucial to understand the process and the different ideas that led to the final work execution in Govone castle. In fact, it is possible to retrace all the Architectural solutions in these letters, though in form of a design idea, which will be realized in the following years, as well as the choices for the inner space decorations, the outside buildings connected to the castle and the gardens.
Institute for Security Analysis, 2024
International journal of health sciences
Review of Armenian Studies, 2024
Colorado State University. Libraries eBooks, 2016
Journal O Público, 2024
The Sacred & the Digital: Critical Depictions of Religions in Video Games, 2019
Kronika, letnik 67, številka 1, 2019
IOP Conference Series: Materials Science and Engineering, 2019
Revista Teias, 2013
Journal of Investigative Dermatology, 2003
Journal of Economics and Finance, 2017
Revista da Escola da Magistratura do Estado do Rio de Janeiro. Jan.-Mar. , 2021
Social Science Research Network, 2010