Ricerche
III.27
–––––––––––––––––
Valutare le soft skills a scuola: sperimentazioni
e primi risultati in attività integrate di service learning,
alternanza scuola-lavoro e analisi transazionale educativa
Evaluate soft skills at school:
experiments and first results in integrated activities
of service learning, school-work alternation
and educational transactional analysis
–––––––––––––––––
Orlando De Pietro
Università della Calabria
Cesare Fregola
Università degli Studi Roma Tre
abstract
Le condizioni sociali trasformative e complesse hanno messo
in discussione molti dei sistemi di conoscenze e competenze
per renderli funzionali a uno sviluppo economico sostenibile,
richiamato nell’Agenda 2030, che tenga conto delle innovazioni in atto nelle Istituzioni, nella Scuola e nei contesti educativo-formativi (Miur, 2017; ONU, 2015). I docenti, quindi, sono sollecitati a prendersi cura, sia della formazione dei
contenuti disciplinari e dell’innovazione metodologica
(Trinchero, 2016; Rivoltella, 2016; Rossi, 2012; De Pietro,
2012), sia dello sviluppo di skills funzionali a migliorare la
consapevolezza e la comprensione delle relazioni e interazioni
che caratterizzano la comunicazione nei vari contesti formali,
informali e socio-lavorativi (Fregola, 2016 a). Inoltre, nel mercato del lavoro operano nuove professioni e quelle tradizionali
si confrontano con l’innovazione tecnologica e con nuove
forme organizzative (Floridi, 2017); le aziende si sono così rese
conto che i lavoratori dovranno padroneggiare Soft Skills
(Ciappei, & Cinque, 2014; La Marca, 2018). Il contributo affronta il tema rilevante relativo alla valutazione delle Soft
Skills. A partire da un lavoro di ricerca che ha prodotto l’individuazione e la classificazione di Soft Skills in progetti di Service Learning e di Alternanza Scuola Lavoro (De Pietro, 2015,
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Sezione 3
abstract
2018), e da un lavoro sull’applicazione del modello dell’Analisi Transazionale di campo Educativo (Fregola, 2016 b, 2010)
nell’interazione in una classe di Scuola Primaria, è emersa la
necessità di: (1) verificare se le competenze relazionali dell’insegnante possono influenzarne l’acquisizione e lo sviluppo da
parte degli studenti; (2) come predisporre strumenti di valutazione integrati che consentono la misurazione degli apprendimenti disciplinari e le possibili relazioni con le Soft Skills agite
intenzionalmente da parte dell’insegnante. Nel contributo, l’analisi dei risultati ottenuti mettendo a confronto griglia sulle
Soft Skills, questionario e griglia di osservazione delle spinte
emotive, con le prove di verifica sull’attività didattica ha dato
esito affermativo (p. 1). Mentre, l’esplorazione attuata in alcune scuole primarie del Lazio sulle Soft Skills, loro acquisizione e loro valutazione, in fase di completamento, rileva la necessità di tenere conto, nella predisposizione degli strumenti
(p. 2), che, per alcune caratteristiche delle variabili affettive,
diventa centrale il tema dei confini dell’azione didattica e pedagogica, in quanto si entra in contatto con fenomeni che richiedono competenze specifiche che non sempre fanno parte
della formazione di base dell’insegnante.
The transforming and complex social conditions have called
into question many of the systems of knowledge and skills to
make them functional to sustainable economic development,
referred to in Agenda 2030, which takes into account the innovations taking place in institutions, schools and educational
and training contexts (Miur, 2017; ONU, 2015). Teachers,
therefore, are urged to take care, both of the formation of disciplinary content and methodological innovation (Trinchero,
2016; Rivoltella, 2016; Rossi, 2012; De Pietro, 2012), and the
development of functional skills to improve awareness and understanding of the relationships and interactions that characterize communication in various formal, informal and sociojob contexts (Fregola, 2016 a). Moreover, new professions operate in the labour market and the traditional ones are confronted with technological innovation and new organizational
forms (Floridi, 2017); the companies have thus realized that
the workers will have to master Soft Skills (Ciappei, &
Cinque, 2014; La Marca, 2018). The contribution deals with
the relevant topic related to the evaluation of the Soft Skills.
Starting from a research that has produced the identification
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Orlando De Pietro, Cesare Fregola
abstract
and classification of Soft Skills in Service Learning and Alternating School Work projects (De Pietro, 2015, 2018), and
from a work on the application of the model of Transactional
Analysis of Educational Field (Fregola, 2016 b, 2010) in the
interaction in a class of Primary School, the need emerged to:
(1) to verify if the teacher’s relational skills can influence the
acquisition and development by the students; (2) how to set
up integrated evaluation tools that allow the measurement of
disciplinary learning and the possible relationships with the
Soft Skills acted intentionally by the teacher. In the contribution, the analysis of the results obtained by comparing the Soft
Skills grid, the questionnaire and the observation grid of the
emotional thrusts, with the verification tests on the didactic
activity gave affirmative results (p. 1). While, the exploration
carried out in some primary schools of Lazio on the Soft Skills,
their acquisition and evaluation, in the completion phase, reveals the need to take into account, in the preparation of the
tools (p. 2), that, for some characteristics of the emotional
variables, becomes central to the theme of the boundaries of
the educational and pedagogical action, as it comes into contact with phenomena that require specific skills that are not always part of the basic training of the teacher.
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Parole chiave: Soft Skills; verifica e valutazione; Spinte Emotive; Agenda 2030; competenze relazionali.
Keywords: Soft Skills; testing and evaluation; Emotional
drivers; Agenda 2030; relational skills.
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Sezione 3
1. Introduzione
Il sistema scolastico italiano, in considerazione di quanto indicato dall’Agenda 2030 (ONU, 2015; Miur, 2017) che richiama
con chiarezza l’orientamento a uno sviluppo economico sostenibile, non può non tenere conto delle indicazioni relative alle
skills del XXI secolo, le quali mettono al centro alcune capacità
che gli studenti dovranno acquisire per l’apprendimento continuo e per sviluppare sia consapevolezza dell’evoluzione dei contesti sia competenze di comunicazione, collaborazione nelle relazioni sociali e, in prospettiva, lavorative (Fregola, 2016a).
I docenti, con uno sguardo anche alle trasformazioni in atto
nel mercato del lavoro, sono tenuti a prestare attenzione, sia sull’innovazione metodologica (Trinchero, 2016; Rivoltella, 2016;
Rossi, 2012; De Pietro, 2012), sia sullo sviluppo dei contenuti
disciplinari integrando nella didattica elementi che possono agire su aspetti qualitativi come la perseveranza, la responsabilità,
l’autocontrollo, la leadership (Duckworth & Yeager 2015) e il
problem solving, le quali vengono collocate in letteratura fra le
altre Soft Skills (Ciappei, & Cinque, 2014; La Marca, 2018; De
Pietro, 2018).
Riflettendo su quanto appena evidenziato e considerando i risultati di due precedenti ricerche degli autori che hanno riguardato, l’una l’individuazione di Soft Skills in progetti di Service Learning (SL) e di Alternanza Scuola Lavoro (ASL) (De Pietro, 2015,
2018), l’altra l’applicazione del modello dell’Analisi Transazionale
di campo Educativo (AT-E) (Fregola, 2016 a, b; 2010) nell’interazione in classe di Scuole primarie, ci si è chiesti (1) se le competenze relazionali dell’insegnante possono influenzare l’acquisizione e
lo sviluppo di Soft Skills da parte degli studenti e (2) come predisporre strumenti di verifica e valutazione integrati con la misurazione degli apprendimenti disciplinari che fornissero indicazioni
utili sull’osservazione delle conseguenze dell’azione dell’insegnante mentre agisce sulle variabili affettive e relazionali.
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Orlando De Pietro, Cesare Fregola
2. Le ricerche precedenti
Da una stretta collaborazione tra i due autori avviata nell’ambito
del corso FIT di Didattica generale e Metodologia della Ricerca
Educativa, presso l’Università della Calabria nell’A.A. 20182019, si è avviato un confronto che ha portato allo studio dei
due lavori di ricerca realizzati in tempi diversi ma con la finalità
sottesa di integrare nell’interazione didattica le variabili relazionali.
2.1 La prima ricerca
È stata svolta una disamina delle diverse definizioni delle Soft
Skills presenti in letteratura. In particolare considerando la distinzione operata da Elena Dell’Amico (2016) e a seguito di una
nostra rielaborazione, le Soft Skills sono state raggruppate in 3
macro-categorie: Farsi strada nel mondo del lavoro, Padroneggiare le competenze Sociali, Raggiungere risultati1. Successivamente, sono stati analizzati progetti di SL e di ASL, di un campione di scuole calabresi (8 scuole di secondo grado di cui 20 docenti e 342 Studenti per i progetti di SL e 24 classi, 53 docenti e
644 studenti per i progetti di ASL), con l’obiettivo di rilevare
una possibile connessione con le Soft Skills, confermata dai risultati ottenuti (De Pietro, 2018).
La ricerca ha evidenziato che le Soft Skills, durante le attività
didattiche, possono essere maturate dagli alunni e più frequentemente sono agite dagli insegnanti senza intenzionalità, al di fuori
della loro consapevolezza. Questo risultato, dal momento che le
conoscenze tacite costituiscono il reale e profondo substrato che
determina l’agire e che origina le prospettive e le interpretazioni
1 Per l’elenco delle Soft Skills delle tre macro-categorie si rimanda a Dell’Amico (2016) e a De Pietro (2018 in stampa)
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Sezione 3
(Nonaka & Takeuchi, 1997), ci ha fatto riflettere sulla necessità
di predisporre modelli di estrazione dei saperi taciti. A tale proposito è stata strutturata e validata una griglia che, a nostro avviso, può essere letta come una checklist i cui indicatori, all’interno
del processo di interazione, consentono di rendere osservabili
micro comportamenti associabili a loro volta alle singole Soft
Skills indicate nelle macro categorie precedentemente elencate e
che si organizzano nella relazione didattica. Attraverso questa
griglia è stato possibile rilevare la percentuale di Soft Skills (Tab.
1) intercettabili nell’azione degli insegnanti e nei comportamenti degli studenti durante le attività di SL e di ASL. La griglia diventa, dunque, lo strumento di verifica che ci ha consentito di
analizzare, elaborare e, quindi, di valutare i risultati rispetto all’ipotesi formulata.
In particolare, le percentuali rilevate hanno messo in evidenza
che i comportamenti riferiti alla categoria “Farsi strada nel mondo del lavoro” sono più frequenti nei progetti di SL e non in
quelli di ASL, come ci si sarebbe aspettato. Questo risultato ha
aperto a una riflessione sulla poca intenzionalità e sulla scarsa
consapevolezza da parte degli insegnanti di utilizzare le proprie
Soft Skills per farle sviluppare e maturare anche agli studenti.
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Orlando De Pietro, Cesare Fregola
Soft skills
Farsi strada nel mondo del lavoro
Identificare obiettivi di lavoro
Imparare ad imparare
Adattabilità e flessibilità
Motivazione
Riconoscere applicare regole e valori sul lavoro
Rispettare regole e livelli gerarchici
Gestire responsabilità
Gestire il tempo
Gestire il processo digitale
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Padroneggiare le competenze Sociali
Abilità comunicative
Gestire il processo di comunicazione
Autocontrollo e integrità (gestione dello stress)
Lavorare in gruppo
Orientamento al servizio (comprensione dei bisogni altrui )
Leadership
Gestire i conflitti
Consapevolezza interculturale (riconoscere e usare prospettive diverse)
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Raggiungere risultati
Prendere decisioni
Risolvere problemi
Creatività e innovazione
Pensiero critico
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Tab. 1 – Frequenza delle Soft Skills in azione nei progetti di SL e ASL
2.2 La seconda ricerca
È stata svolta nel Laboratorio sull’Inclusione Scolastica e Sociale
(Prof. Bocci) e presso la cattedra di Didattica Generale e di Pedagogia Sperimentale (Prof.ssa Olmetti Peja) CdL in SFP, Università Roma Tre. Sono stati coinvolti 243 studenti di 3a e 4 a
classe di Scuola Primaria; 10 insegnanti e 4 studenti del corso di
Laurea in Scienze della Formazione Primaria. Ha visto l’applicazione del costrutto delle Spinte Emotive dell’AT-E nella ideazione e realizzazione di strumenti di verifica e valutazione che supportano l’insegnante nell’esplorare, rilevare, comprendere fenomeni all’interno dei quali agire con intenzionalità alcune competenze relazionali. Si tratta di repertori di abilità che, per la pro661 |Ricerche
Sezione 3
pria autoefficacia nel ruolo di insegnante e per lo sviluppo di autoefficacia sociale e scolastica degli studenti, sono diventati oggetto di studio della nuova ricerca (Olmetti Peja, 2004).
L’attenzione su variabili affettive ha consentito di mettere a
punto i seguenti strumenti di verifica e valutazione, opportunamente validati:
1. un questionario strutturato di rilevazione di un profilo di
Spinte di ogni studente, che si compone di 25 item, ognuno
collegato a una Spinta.
Fig. 1. Esempio di item del questionario
2. una griglia di osservazione delle Spinte che ne consente il riconoscimento analizzando il linguaggio verbale (Fig. 2) e rilevando quello non verbale (Fig. 3) mentre i bambini eseguono il calcolo della divisione a due cifre. La griglia consente di confermare le rilevazioni del questionario.
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Orlando De Pietro, Cesare Fregola
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Fig. 2. Espressione verbale delle spinte in azione
Sezione 3
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Fig. 3. Griglia di Osservazione delle Spinte in azione
Orlando De Pietro, Cesare Fregola
3. una prova oggettiva di verifica dell’apprendimento della procedura di calcolo della divisione a due cifre che i bambini
hanno eseguito mentre venivano osservati (Fig. 4).
Fig. 4. Stralcio della Prova di Verifica relativa alle divisioni a due cifre
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Sezione 3
4. una scheda di sintesi che consente la visione d’insieme dei risultati qualitativi e quantitativi dei singoli bambini (Fig. 5).
Fig. 5. Griglia di registrazione dei risultati individuali
e delle azioni individualizzate
Si è scelta la procedura di calcolo della divisione a due cifre perché comporta difficoltà per la maggior parte dei bambini (Brousseau G., 2008). L’ipotesi è che le Spinte emotive sono automatismi
che possono fare da freno al processo di apprendimento (Klein,
1983). L’insegnante può supportare gli studenti a utilizzare il funzionamento delle Spinte a proprio vantaggio per affrontare le difficoltà del compito e aumentare l’autostima che determina l’autoefficacia negli apprendimenti matematici (Fregola, 2010). La ricerca
ha dimostrato che gli insegnanti possono acquisire le competenze
necessarie grazie a un corso introduttivo all’AT-E di 20 ore.
3. La sperimentazione
La sperimentazione si fonda sull’ipotesi che sia possibile mettere in
relazione, grazie a un quadro d’insieme, variabili cognitive, metacognitive, relazionali, affettive e motorie rispetto alle quali l’insegnante può agire le proprie Soft Skills per influenzare, in modo osservabile, fattori che la ricerca ha dimostrato possono a loro volta
avere un esito significativo dell’apprendimento disciplinare.
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Orlando De Pietro, Cesare Fregola
4. Il campione
Sono state coinvolte 10 insegnanti di scuola primaria, impegnate a applicare, nelle classi in cui lavorano, il protocollo di ricerca sulle Spinte nei percorsi di matematica e negli apprendimenti relativi alla lingua, alla storia e altre attività trasversali.
5. Analisi e risultati
Il focus group, svolto nel periodo settembre-ottobre, ha consentito di rilevare che:
a. la tabella delle Soft Skills, che nella ricerca relativa al SL e
all’ASL evidenziava la non intenzionalità nell’azione didattica, ha riproposto invece una intenzionalità del loro utilizzo
nell’azione didattica con l’AT-E;
b. le Soft Skills rappresentano una organizzazione di fattori e variabili che possono essere rilevate per diventare oggetto di
azione didattica intenzionale in quanto influenzanti l’apprendimento;
c. il cruscotto integrato degli strumenti di verifica, elaborato a
partire dalle due ricerche sulle Soft-Skills e Spinte, consente di
avere una visione d’insieme e supporta l’ipotesi che l’intenzionalità richieda una progettazione didattica complessa (Fig. 6);
d. ogni strumento di verifica del cruscotto può essere preso in
esame per le finalità docimologiche cui fa riferimento (Domenici, 2009; De Pietro, 2012);
e. le Soft Skills e le Spinte possono fornire una significativa chiave
di lettura per mettere in relazione aspetti che riguardano l’interazione relazionale della didattica e del mondo interno dello
studente, nel quale l’apprendimento si struttura e si sviluppa;
f. è possibile descrivere fenomeni relativi alle strutture dell’agire
con competenza, interpretazione, azione e autoregolazione
(Trinchero, 2016).
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Sezione 3
Fig. 6. Il cruscotto integrato Soft-Skills - Spinte
6. Conclusioni
Nel contributo si rileva la necessità di tenere conto che nella predisposizione degli strumenti di verifica e valutazione, per alcune
caratteristiche delle variabili affettive, diventa centrale il tema dei
confini dell’azione didattica e pedagogica, in quanto si entra in
contatto con fenomeni che richiedono competenze specifiche
che non sempre fanno parte della formazione di base dell’insegnante. In considerazione delle riflessioni di Pellerey (2004) sulle
competenze e sulla necessità di rendere osservabile il processo di
acquisizione delle stesse, la ricerca ha reso evidente la «prospettiva trifocale» riferita alle dimensioni soggettiva, oggettiva e intersoggettiva (Castoldi, 2016), secondo un approccio sistemico
(Von Bertalanffy, 1968).
Il cruscotto (Fig. 6) che descrive l’integrazione fra i vari strumenti di verifica è uno dei risultati principali del focus group. Infatti. oltre a consentire l’analisi dell’evoluzione dell’apprendimento da parte di ogni bambino e del gruppo classe, sta orien668 |Ricerche
Orlando De Pietro, Cesare Fregola
tando il lavoro di ricerca ancora in progress. Tale cruscotto si rileva strumento utile in quanto consente di supportare la descrizione delle azioni dell’insegnante che applica le proprie Soft
Skills in modo osservabile su variabili autoregolative che ogni
studente ha imparato a riconoscere e utilizzare nello svolgimento
del compito.
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Brazillier Company.
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ir
Pietro Lucisano
Achille M. Notti
Training actions
and evaluation processes
Atti del Convegno Internazionale SIRD
ir
Collana SIRD
Studi e ricerche sui processi di apprendimentoinsegnamento
diretta da
PIETRO LUCISANO
Direttore
Pietro Lucisano
(Sapienza Università di Roma)
Comitato scientifico
Jean-Marie De Ketele (Université Catholique de Lovanio)
Vitaly Valdimirovic Rubtzov (City University of Moscow)
Maria Jose Martinez Segura (University of Murcia)
Achille M. Notti (Università degli Studi di Salerno)
Luciano Galliani (Università degli Studi di Padova)
Loredana Perla (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)
Ettore Felisatti (Università degli Studi di Padova)
Giovanni Moretti (Università degli Studi di Roma Tre)
Alessandra La Marca (Università degli Studi di Palermo)
Roberto Trinchero (Università degli Studi di Torino)
Loretta Fabbri (Università degli Studi di Siena)
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Antonio Marzano (Università degli Studi di Salerno)
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Maria Lucia Giovannini (Università degli Studi di Bologna)
Elisabetta Nigris (Università degli Studi di Milano-Bicocca)
Patrizia Magnoler (Università degli Studi di Macerata)
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