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Monografia critica sulla produzione di Edmondo De Amicis
La Bibbia dell'Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani, 2019
La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani, volume curato da Giulio Michelini e Marco Cassuto Morselli. Dopo alcune opportune introduzioni di carattere generale e nuove originali introduzioni a ognuno dei primi cinque libri della Bibbia (Torah o Pentateuco), trentacinque esegeti commentano passi scelti tra i più significativi. La scelta delle pericopi e l’elenco degli studiosi ebrei e cristiani interpellati sono stati approntati dai due curatori in modo da dare voce alle diverse tendenze interpretative sia in ambito ebraico sia in quello cristiano (per questi ultimi anche in modo interconfessionale, con studiosi non solo cattolici). La Bibbia dell’Amicizia nasce dall’incontro di due realtà: l’amore per il Davar (la Parola di Dio) e l’amicizia tra ebrei e cristiani. Da millenni ebrei e cristiani leggono e meditano la Bibbia separatamente. Da alcuni decenni ebrei e cristiani hanno iniziato un percorso di dialogo per superare odii e incomprensioni. Ora è possibile iniziare a leggere la Bibbia insieme. Cosa succede se ebrei e cristiani leggono la Bibbia insieme? Nelle pagine bibliche troviamo azioni e parole, pensieri e sentimenti, lamenti e invocazioni, gioia e disperazione, tristezza e consolazione, fedeltà e tradimenti, alleanze e sconfitte, pace e guerra, amore e morte, uomini e donne come dovrebbero essere, come sono, come saranno nei tempi a venire. Le nostre esistenze temporali e temporanee vengono messe di fronte all’Eterno, che è al di là dello spazio e del tempo. Lo scopo di questa iniziativa però non è arrivare a una lettura unificata della Bibbia nella quale le diversità si stemperino fino ad annullarsi, ma è quello di conoscersi meglio e di conoscere meglio le rispettive letture e interpretazioni, accettando che esse possano essere diverse. Ogni autore e ogni autrice ha seguito il proprio metodo di lettura: vi sono rabbini e sacerdoti, biblisti e bibliste, filosofi e filosofe, storici e storiche, letterati e letterate, psicologi e psicoanalisti, e anche persone che lavorano in altri campi ma studiano con passione e regolarità le Scritture. La prima prefazione al volume è di Papa Francesco, seguita da quella di rav Abraham Skorka. Edizioni San Paolo 2019, pp. 384, Euro 30. In tutte le librerie
Libri, biblioteche e società. Studi per Rosa Marisa Borraccini, 2020
Oggetto del contributo sono gli alba amicorum: un fenomeno culturale riconducibile a un’usanza nata negli ambienti studenteschi della Germania riformata del Cinquecento, e poi diffuso nell’area mitteleuropea. Con l’espressione di alba amicorum si fa, infatti, riferimento a volumi, perlopiù di piccole dimensioni, che raccoglievano iscrizioni manoscritte di professori, colleghi di studio, amici e personaggi che, a vario titolo, avevano avuto un ruolo nel sistema delle relazioni intrattenute dagli studenti nei loro viaggi di studio e di cui essi desideravano conservarne memoria o testimonianza d’amicizia.
2021
S'Amistade (L'Amicizia) è un termine sardo che deriva da due sostantivi femminili: Gama e Istade. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi e riguardano il branco o gregge e l'estate o solstizio d'estate.
Il maestro Emilio Ratti, del quale racconto le vicende, fu spinto alla professione all'insegnamento elementare da una sventura domestica. Le scuole si aprirono il cinque d'ottobre. Egli era stato chiamato a far la 1a classe elementare, e, senza previo avviso, si trovò affibbiata anche la seconda; ma volenteroso com'era, non rifiutò. Ne aveva, fra tutti, una cinquantina. La prima impressione che gli fece la scolaresca, veramente, non fu gradevole. La maggior parte eran figliuoli di contadini; certe teste sbozzate con l'accetta, coi capelli setolosi e d'un biondo sporco: facce cotte dal sole, color di patata o di pattona andata a male; molti senza calze, coi piedi infilati in zoccoli o in scarpacce senza lacci, insaccati in rozze camicie aperte che lasciavan vedere i petti e le pance, vestiti di giacchette di frustagno stinto, che mandavano tutti insieme un odor forte di fieno. Venivano coi panni imbrattati di terra e pieni di paglia, e si contendevano i posti a gomitate e a fiancate: poi si mettevan le mani in bocca e in capo, si grattavano il petto e le ascelle come scabbiosi, o s'asciugavano i visi sudati con le mani concie d'inchiostro, e chi si tirava su i calzoni a metà gamba, come per guadare un rigagnolo, chi alzava le ginocchia nude fino all'orlo del banco, chi masticava come un affamato la correggia di cuoio, e l'uno perdeva uno zoccolo, che cadeva con gran fracasso, e l'altro si lavorava l'unghie dei piedi. Il maestro provò la prima volta un certo senso di ribrezzo come davanti a un branco di porcellini. Ma quanto era più difficile di quello che s'aspettava! Egli si trovò a lottare sul bel principio contro una inerzia plumbea, che non era soltanto nei ragazzi, ma in ogni cosa. Alle otto e mezzo doveva sonar la campana della scuola, e quasi sempre sonava più tardi. Quando aveva finito di sonare, comparivan due ragazzi di qua, tre di là, uno più lontano, a passo di lumaca; non c'eran mai tutti prima delle nove. Alcuni dei più piccoli, i primi giorni, non volevano entrar nella scuola che gli ultimi, s'arrestavano davanti all'uscio come impauriti; ed egli seppe che doveva questa buona disposizione d'animo ai loro parenti, i quali, per vari anni, s'eran serviti del maestro come d'uno spauracchio, per far chetare i bimbi, dicendo loro a ogni proposito:-Bada che ti mandiamo a scuola!-Vedrai poi a scuola che il maestro te le farà pagare!-e per questo i bimbi recalcitravano, temendo ceffoni e legnate. Di più, molti venivano senza quaderni e senza libri, dicendo, imboccati dai parenti:-Il Municipio non ce li ha ancora dati!-e li volevan tutti gratis, anche quelli che li potevan comprare. E fu poi spaventato addirittura quando fece leggere la prima volta quelli di seconda per vedere a che punto fossero. Non solo non leggevano a intelligenza per sè; ma quasi neppure in modo che il maestro potesse afferrare il senso della lettura. Non gli pareva di sentirli leggere italiano, ma qualche aspro e chioccio dialetto teutonico, tanto ch'era tentato di metter loro le dita in bocca, per vedere che cosa masticassero
La Bibbia degli amanti è una riedizione in digitale di un'opera di autore ignoto pubblicata nel 1870 dall'editore Emilio Croci di Milano. Una lunga raccolta di frasi, citazioni, proverbi su: Cosè l’amore? - Il bisogno d’amare - Il cuore - La bellezza - L’amore nei due sessi - Amore è bellezza - Primi amori - Le nazionalità nell'amore - I sintomi dell’amore - Amare è felicità - Il sorriso - Il linguaggio della passione - il bacio e la potenza dell’amore, scritti da: Torquato Tasso, Ovidio, Petrarca, Oxenstiern, La Rochefoucauld, Emilio de Giradin, Bernardin de Saint-Pierre, F. Enault, Salvatore Farina, I.U. Tarchetti, Leopardi, Dante, Michelet, Benjamin Constant, Dumas, Cherbuliez, Foscolo, Aleardi, Bouilly, Sant'Agostino, Fontenelle, Madama Necker, Edoardo Bulwer, Lord Byron, Chateaubriand, L'Abate Prèvost e tanti altri.
2019
Cap 1 riassunto. Che cos'è un social network. In questo capitolo abbiamo capito che esistono due dimensioni: Identità sociale e la rete sociale-> esse definiscono l'esperienza sociale di ciascuno di noi; La rete sociale è l'insieme di persone cui sono legato da una forma qualsiasi di relazione, mentre l'identità sociale è il posizionamento all'interno dei diversi gruppi sociali che compongono la mia rete sociale. Fino all'avvento dei media queste dimensioni erano limitate da vincoli spaziali e temporale: visto che il mio amico d'infanzia ora vive in Australia è difficile mantenere una relazione con lui. Lo sviluppo di internet e l'evoluzione della sua interfaccia resa possibile dal Web 2.0 hanno permesso di superare tali barriere portando alla nascita dei social networking: L'uso dei nuovi media sia come strumento di supporto alla propria rete sociale (estensione), sia come strumento di espressione della propria identità sociale (descrizione definizione), sia come strumento di analisi dell'identità sociale degli altri membri della rete (esplorazione e confronto). In questo contesto possiamo definire un social network come una piattaforma basata sui nuovi media che consente all'utente di gestire sia la propria rete sociale, sia la propria identità sociale. In particolare a caratterizzare i social network sono tre elementi:-la presenza dello spazio virtuale "forum" in cui l'utente può costruire ed esibire un proprio profilo. Il profilo deve essere accessibile, almeno in forma parziale a tutti gli utenti dello spazio.-La possibilità di creare una lista di altri utenti con cui è possibile entrare in contatto e comunicare.-La possibilità di analizzare alcune caratteristiche della propria rete, come i messaggi trasmessi o le connessioni degli altri utenti. Perché sempre più persone usano i social network? In generale si usa una tecnologia se questa offre opportunità significative, cioè opportunità in grado di soddisfare direttamente un bisogno dell'utente. Nel capitolo abbiamo visto come i social network siano in grado di soddisfare una serie di bisogni, che vanno dal bisogno di sicurezza a quello associativo, a quello di stima e di auto-realizzazione. A parte i bisogni strettamente fisiologici, i social network sono dunque in grado di offrire una risposta a tutti i bisogni espressi dagli utenti nelle diverse fasi del loro processo evolutivo, e di accompagnare l'utente nel corso di questo processo. La capacità di offrire opportunità molto diverse fra loro è una delle spiegazioni del successo dei social network, attraverso di essi l'utente può sia sviluppare la propria identità, si a comprendere quella dell'altro, allo stesso tempo può cercare supporto oppure offrirlo. Tuttavia la natura ibrida di social network crea allo stesso tempo opportunità e problemi. I social network sono opportunità in quanto ci permettono di relazionarci con i nostri amici reali superando il principale vincolo del faccia a faccia: la contiguità spazio-temporale. Ciò consente di allargare la nostra rete sociale a persone che non abbiamo mai incontrato e che forse non incontreremo mai di persona; ci permettono anche di decidere come e quando presentarci ai nostri amici, reali e digitali, scegliendo che cosa raccontare, quali immagini presentare, quali aspetti svelare. Infine attraverso i social network possiamo scoprire meglio l'identità dei nostri amici: sapere che cosa fanno, conoscere i loro interessi e chi frequentano.
Stefano Achille Giaismer Govoni, 2024
Questo Arlecchino sacro, racchiude varie estratti di altissimi documenti papali e di comprovato misticismo cioè parole degli istessi santi, consiglio di non scansarlo poiché "copiato", ma considerarlo come un compagno di viaggio oppure come un manuale appena saliti in barca...
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Educational Psychology Review, 2008
arXiv: History and Overview, 2015
European Scientific Journal, ESJ , 2024
Tosefta Studies: Manuscripts, Traditions, and Topics (edited by Lutz Doering and Daniel Schumann), 2021
Z dziejów kartografii: Fortyfikacje na dawnych mapach. T. 25., 2024
O PENSAMENTO PROCESSUAL DE ALFRED NORTH WHITEHEAD: aplicações multidisciplinares da ética relacional, 2021
LA PASSIÓ RITU, TRAGÈDIA I REPRESENTACIÓ DE LA VIOLÈNCIA, 2022
Social Media Regulation, Freedom of Expression, and Civic Space in Nigeria: A Study Based on Authoritarian Mass Communication Theory, 2022
Journal of Medical Internet Research, 2021
Journal of Economic Entomology, 2003
Journal of Family Violence, 1993
Romanian Journal of Morphology and Embryology, 2021
Brazilian Journal of Microbiology, 2023