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Liber Coloniarum / Libero delle Colonie

Il testo integrale dei Gromatici Veteres, così come trascritto da Lachmann nel 1848, con qualche piccola modifica o integrazione fra l’altro stimolate dalle successive edizioni parziali del testo, è già stato riportato in un’altra mia opera (Gromatici veteres / Gli antichi agrimensori, 2018) unitamente alla traduzione in italiano e a opportuni commenti, schemi e illustrazioni. Il presente lavoro non è una riedizione di tale opera ma solo l’approfondimento di una sua importante parte. Per le moltissime cose che qui non sono inutilmente ripetute si consiglia espressamente di consultare l’edizione integrale. Essa fu stimolata dallo studio delle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie (limitationes) che risultavano più o meno evidenti in molte zone d’Italia e altrove. L’approfondimento di tali persistenze, che è oggetto di indagine da molto tempo, negli ultimi anni era stato argomento esclusivo o principale di alcuni studi svolti solo da me o in collaborazione con altri stimolati principalmente da una importante opera di Chouquer e collaboratori del 1987. Un riferimento fondamentale per questi studi è la raccolta altomedievale di testi antichi conosciuta come Gromatici Veteres o anche come Corpus Agrimensorum Romanorum, e questa era la mia motivazione principale per le fatiche affrontate per una sua riedizione integrale tradotta e commentata. In tale pubblicazione le due parti di essa comunemente chiamate Liber Coloniarum furono arricchite con una serie di illustrazioni a colori in cui a immagini topografiche della condizione odierna ottenute mediante Google Earth® erano stati sovrapposti i tracciati ipotetici dei limiti (limites) delle limitationes e le presumibili corrispondenze fra tali linee e elementi moderni quali vie e confini. Inoltre tali carte erano integrate con i tracciati presumibili delle strade e delle cinte murarie dell’epoca nonché degli acquedotti e di altri elementi desunti da precedenti lavori di altri, dai miei precedenti lavori già citati, e da ulteriori osservazioni personali. La ricchezza di informazioni di tali immagini, l’importanza delle loro implicazioni per lo studio dell’influenza delle epoche antiche sulla realtà odierna e, sia consentita questa valutazione, la loro bellezza mi hanno indotto a credere che un loro ampliamento e approfondimento fosse utile e necessario. Di conseguenza questo lavoro riporta solo le due sezioni dei Gromatici Veteres comunemente note come Liber Colonarium unitamente alla loro traduzione e a un ampliato corredo di figure relative alle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie. In alcuni casi tali immagini sono integrate con figure tratte dal lavoro di Chouquer e collaboratori laddove vi sono importanti differenze nell’interpretazione dello schema di una limitatio. Altresì per le moltissime differenze nell’interpretazione delle singole persistenze, un confronto dettagliato risulterebbe molto difficoltoso o impossibile, in particolare perché gli schemi di Chouquer e collaboratori non sono sovrapposti all’immagine del territorio interessato e quindi una precisa localizzazione delle persistenze, o addirittura dell’intera limitatio, non sempre è fattibile o sicura.

LIBER COLONARIVM (LIBRO DELLE COLONIE) Dai Gromatici Veteres (Gli Antichi Agrimensori) nella ricognizione di Karl Lachmann (Berlin 1848), con traduzione in italiano e figure concernenti la persistenza di tracce delle antiche limitationes nei luoghi moderni A cura di GIACINTO LIBERTINI ISTITUTO DI STUDI ATELLANI NOVISSIMAE EDITIONES Collana diretta da Giacinto Libertini -------- 47 -------- LIBER COLONARIVM (LIBRO DELLE COLONIE) Dai Gromatici Veteres (Gli Antichi Agrimensori) nella ricognizione di Karl Lachmann (Berlino 1848), con traduzione in italiano e figure concernenti la persistenza di tracce delle antiche limitationes nei luoghi moderni A cura di GIACINTO LIBERTINI ISTITUTO DI STUDI ATELLANI Frattamaggiore, Settembre 2018 (su licenza COPERNICAN EDITIONS) In copertina: Particolare delle persistenze e dei reticoli delle centuriazioni Ager Campanus I (in verde) e Ager Campanus II (in amaranto) nella zona di Marcianise, Capodrise e Recale (CE). In retrocopertina: Le persistenze e i reticoli delle centuriazioni Caudium I (in verde) e Caudium II (in giallo). 1 INDICE Introduzione Testo dei Gromatici veteres con traduzione: Liber coloniarum I [Libro I delle colonie] - (ex libro Augusti Caesaris et Neronis) Provincia Lucania, Brittiorum, Apulia, Calabria, Sicilia [- (dal libro di Augusto Cesare e Nerone) Provincia Lucania, dei Bruttii, Apulia, Calabria e Sicilia] - Provincia Tuscia [- Provincia Tuscia] - Pars Piceni [- Parte del Picenum] - Ex libro Balbi provincia Piceni [- Dal libro di Balbo, provincia Picenum] - Provincia Valeria [- Provincia Valeria] - (ex commentario Claudi Caesaris) Civitates Campaniae ex libro regionum [- (Dal commentario di Claudio Cesare) Le città della Campania dal libro delle regioni] - Ager Carsolis etc. [- Il territorio di Carsioli] - Provincia Dalmatiarum [- Provincia Dalmatia] Liber coloniarum II [Libro II delle colonie] - Civitates Piceni [- Città del Picenum] - Civitates regionis Samnii [- Città della regione Samnium] - Nomina civitatum Apuliae [- Nomi delle città dell’Apulia] - Civitates provinciae Calabriae [- Città della provincia Calabria] APPENDICE Caratteri speciali usati e multipli dell'oncia Misure romane di lunghezza e di superficie Vocabolario Elenco delle limitationes riportate nelle illustrazioni Immagini di insieme delle limitationes Bibliografia p. 3 p. 15 p. 16 p. 25 p. 37 p. 38 p. 41 p. 48 p. 247 p. 248 p. 251 p. 251 p. 262 p. 263 p. 264 p. 266 p. 267 p. 268 p. 276 p. 279 p. 302 2 INTRODUZIONE Il testo integrale dei Gromatici Veteres, così come trascritto da Lachmann nel 1848 [Lachmann 1848], con qualche piccola modifica o integrazione fra l’altro stimolate dalle successive edizioni parziali del testo [Thulin 1913; Josephson 1950; Campbell 2000; Del Lungo 2004], è già stato riportato in un’altra opera unitamente alla traduzione in italiano e a opportuni commenti, schemi e illustrazioni [Libertini 2018]. Il presente lavoro non è una riedizione di tale opera ma solo l’approfondimento di una sua importante parte. Per le moltissime cose che qui non sono inutilmente ripetute si consiglia espressamente di consultare l’edizione integrale. Essa fu stimolata dallo studio delle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie (limitationes) che risultavano più o meno evidenti in molte zone d’Italia e altrove. L’approfondimento di tali persistenze, che è oggetto di indagine da molto tempo [Dilke 1971], negli ultimi anni era stato argomento esclusivo o principale di alcuni studi svolti solo da me o in collaborazione [Libertini 1999, 2011, 2013, 2015a, 2015b, 2017; Libertini e Petrocelli 2014; Libertini et al. 2014, 2017a, 2017b, 2017c; Lorenz et al. 2017], stimolati principalmente da una importante opera di Chouquer e collaboratori [Chouquer et al. 1987]. Un riferimento fondamentale per questi studi è la raccolta altomedievale1 di testi antichi conosciuta come Gromatici Veteres [Lachmann 1848], o anche come Corpus Agrimensorum Romanorum [Thulin 1913], e questa era la mia motivazione principale per le fatiche affrontate per una sua riedizione integrale tradotta e commentata. In tale pubblicazione le due parti di essa comunemente chiamate Liber Coloniarum furono arricchite con una serie di illustrazioni a colori in cui a immagini topografiche della condizione odierna ottenute mediante Google Earth® erano stati sovrapposti i tracciati ipotetici dei limiti (limes, plurale: limites) delle limitationes2 e le presumibili corrispondenze fra tali linee e elementi moderni quali vie e confini. Inoltre tali carte erano integrate con i tracciati presumibili delle strade e delle cinte murarie dell’epoca nonché degli acquedotti e di altri elementi desunti da precedenti lavori di altri [Talbert 2000; Guandalini 2004; Ruffo 2010; De Caro 2012], dai miei precedenti lavori già citati, e da ulteriori osservazioni personali. La ricchezza di informazioni di tali immagini, l’importanza delle loro implicazioni per lo studio dell’influenza delle epoche antiche sulla realtà odierna e, sia consentita questa valutazione, la loro bellezza mi hanno indotto a credere che un loro ampliamento e approfondimento fosse utile e necessario. Di conseguenza questo lavoro riporta solo le due sezioni dei Gromatici Veteres comunemente note come Liber Colonarium unitamente alla loro traduzione e a un ampliato corredo di figure relative alle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie (centuriazioni e strigationes). In alcuni casi tali immagini sono integrate con figure tratte dal lavoro di Chouquer e collaboratori [Chouquer et al. 1987] laddove vi sono importanti differenze nell’interpretazione dello schema di una limitatio. Altresì per le moltissime differenze nell’interpretazione delle singole persistenze, un La presenza di scritti attribuiti a Boezio indica che la raccolta fu organizzata non prima dell’epoca di tale importante personaggio. Non è possibile però escludere che l’opera ebbe una prima stesura in tempi anteriori e fu poi integrata all’epoca di Boezio o poco dopo. 2 I tracciati dei limiti sono stati ottenuti con l’utilizzo di uno specifico programma appositamente sviluppato dall’autore. 3 1 confronto dettagliato risulterebbe molto difficoltoso o impossibile, in particolare perché gli schemi di Chouquer e collaboratori non sono sovrapposti all’immagine del territorio interessato e quindi una precisa localizzazione delle persistenze, o addirittura dell’intera limitatio, non sempre è fattibile o sicura. E’ opportuno ora riportare alcune annotazioni e spiegazioni che rappresentano una selezione e una sintesi di quelle riportate nel testo integrale, con qualche utile aggiunta e modifica. La groma e le delimitazioni del territorio I Romani allo scopo di ripartire e assegnare i terreni conquistati, almeno in una certa fase della loro espansione e per una parte del loro impero, delimitavano i campi da suddividere mediante operazioni dette limitationes. La groma (groma o gruma in latino [Calonghi 1965]) era il principale strumento usato dai Romani nella delimitazione dei terreni. Gli Egiziani utilizzavano uno strumento analogo alla groma ma alquanto più primitivo e di cui un esempio fu ritrovato a Fayum (Egitto). Esso era costituito da due braccia di legno a perpendicolo sul piano orizzontale, sospese a una corda e con quattro pesi pendenti dai quattro vertici [Dilke 1971; Lewis 2001]. Per il tramite dei Greci3 e degli Etruschi la groma fu trasmessa ai Romani che la utilizzarono dopo opportuni perfezionamenti [Libertini 2018]. I Greci la chiamavano  (ghnòmon), lo stesso termine usato per lo gnomone di una meridiana o orologio solare [Lewis 2001], mentre per gli Etruschi il suono del termine doveva essere intermedio fra gruma e groma (), il che si rispecchia nella doppia scrittura, gruma/groma, riscontrata nel latino4. L’identità di significato fra il greco  e il latino groma, intesi come strumenti, ci è attestata in Festo, 86, 1-3 [Festus II sec. d.C.]. Altro importante indizio è che per Greci e Romani i due termini avevano un secondo identico significato, vale a dire il punto di incontro fra due braccia di legno o fra due strade [Lewis 2001]. E’ verosimile che anche per gli Etruschi valesse questo stesso significato che è stato ipotizzato come origine etimologica del centro campano di Grumum (odierno Grumo Nevano) e della stessa Roma [Libertini 2011]. Una ricostruzione della groma così come usata dai Romani è presentata nella fig. 1. Tale immagine è quella proposta da Della Corte [Della Corte 1922] con l’aggiunta di scritte esplicative e di un particolare fondamentale, vale a dire la corda con peso a piombo all’estremità inferiore che si dipartiva dall’umbilicus soli (ombelico del suolo, ovvero punto centrale del luogo in cui si operava la misurazione). Il bastone (ferramentum) della groma si poneva a lato del termine facendo poi in modo che la corda che si dipartiva dall’umbilicus soli cadesse precisamente sul centro del termine, indicato dall’incrocio dei bracci di un X (terminus decussatus, ovvero termine con sopra un X, dove X è di genere maschile in quanto indica il numero dieci e non la lettera X). Girando poi la groma, ovvero i quattro bracci della groma5, si faceva in modo che due legamenti (nervia) opposti e la corda Sono rare e dubbie le attestazioni dell’uso della groma da parte dei Greci, i quali preferivano l’uso della dioptra, strumento che permetteva anche la misurazione delle inclinazioni [Lewis 2001]. Per misurare le inclinazioni i Romani usavano, diversamente dai Greci, la libra [Lewis 2001]. 4 Per la trasformazione dal greco  all’etrusco ,e poi al latino gruma/groma, si veda [Libertini 2018]. 5 La parte propriamente detta groma era solo la parte superiore costituita da quattro bracci girevoli intorno a un asse. Per estensione l’intero apparecchio era detto groma. Un nome alternativo, spesso usato nei Gromatici Veteres, era ferramentum, per estensione del significato del bastone di supporto che aveva tale nome. 4 3 centrale fossero esattamente sulla linea che si voleva definire mentre la linea ortogonale era indicata dall’allineamento degli altri due nervia opposti e della corda centrale. Fig. 1 – La groma nella ricostruzione di Della Corte (a partire dai resti trovati a Pompeii, presumibilmente nei locali di un agrimensore [Della Corte 1922]), con l’aggiunta di scritte che evidenziano le varie parti e inoltre con il filo a piombo che partiva dall’umbilicus soli (traduzione letterale: “ombelico del suolo”) e raggiungeva il punto centrale del termine o del luogo da cui doveva partire la misurazione. 5 Con la groma si potevano allineare dei segnali su una linea che si voleva tracciare e inoltre facendo centro su un termine si poteva tracciare una linea ortogonale a un’altra linea già definita. Le distanze erano poi misurate mediante un bastone detto pertica o decempeda di lunghezza fissa pari a dieci piedi = 2,957 m, come indica il nome. Nella misura delle lunghezze, con un metodo detto cultellatio, i dislivelli verticali erano ignorati, vale a dire la separazione fra due punti era misurata come se si osservasse da una distanza infinita (fig. 2A). Fig. 2A - Con il metodo della cultellatio una distanza in una superficie non in piano era misurata come lunghezza, seguendo una linea diritta (rigor), soltanto per la parte orizzontale e quindi ignorando i dislivelli. Lungo il rigor, attentamente rispettato con l’ausilio della groma, si poneva una pertica dopo l’altra e, in caso di dislivello, si utilizzava il filo a piombo – pendente dal capo della pertica lontano dal suolo - per allineare i capi di due pertiche successive. Nella figura, la distanza A-B risulta pari alla lunghezza di 10 pertiche, indipendentemente dall’altezza dei dislivelli, e cioè pari alla distanza A’-B’. In pratica era come se si misurassero le distanze in orizzontale avendo un punto di osservazione posto in alto a distanza infinita. L’importanza della pertica era tale che addirittura tutto l’insieme delle terre di una limitatio, o persino la loro mappa, era definito anche come pertica. La pertica sarà usata per lunghissimo tempo. Ad esempio Giovanni Antonio Rizzi Zannoni, nella definizione della prima cartografia moderna del Regno di Napoli, negli anni intorno al 1783, per misurare le basi delle triangolazioni trigonometriche utilizzò come strumento delle pertiche fatte con legno di noce e con le punte ricoperte di ferro [Principe 1993]. Con particolari accorgimenti, mediante l’uso della groma e della pertica si poteva anche misurare la larghezza di uno spazio che non si poteva attraversare, ad esempio un fiume, e ciò risultava molto utile in alcune operazioni belliche. Questi utilizzi combinati della groma e della pertica, e altri, come la misurazione di una superficie di qualsiasi forma o l’aggiramento di un ostacolo mantenendo una linea diritta, e i metodi impiegati, sono descritti nei Gromatici Veteres e all’edizione integrale di tale opera si rimanda per la loro descrizione. Le delimitationes o limitationes erano principalmente di due tipi (fig. 2B): 1) La strigatio (plurale: strigationes) si otteneva tracciando delle strade di campagna di confine, ovvero dei limiti, che erano rettilinei, paralleli e separati da una distanza costante e pari sempre a un multiplo di un actus (1 actus = 120 piedi = 35,48 m). Elementi che definiscono una strigatio, oltre all’estensione della superficie definita dai limiti, sono la distanza fra i limiti, ovvero il modulo, e l’inclinazione della strigatio. L’angolo dell’inclinazione è definito come il minimo angolo fra l’asse nord-sud e uno qualsiasi dei limiti o una linea a loro ortogonale. Ciò implica che l’angolo non può essere superiore a 45° ed è aperto a est (E) o a ovest (W). Un esempio di strigatio è la Aquinum I (tracciata in 6 epoca precoce non meglio precisata, modulo 10 actus - 354,8 m -, e inclinazione 22° 30’ W). 2) La centuriazione (centuriatio, plurale: centuriationes) si otteneva tracciando due gruppi di limiti rettilinei e paralleli fra di loro e separati da una distanza costante in ciascun gruppo pari a un multiplo di un actus o, per le centuriazioni più antiche, di un vorsus (1 vorsus = 100 piedi = 29,57 m). Se questa distanza costante, detta modulo, era eguale fra i due gruppi di limiti si otteneva una centuriazione quadrata, ovvero con centurie quadrate, mentre se era differente fra i due gruppi si aveva una centuriazione con centurie rettangolari. Elementi che definiscono una centuriazione, oltre all’estensione della superficie racchiusa dai limiti, sono i due moduli dei due gruppi di limiti, e l’inclinazione della centuriazione. L’angolo dell’inclinazione è definito come il minimo angolo fra l’asse nord-sud e uno qualsiasi dei limiti di ciascun gruppo. Ciò implica che l’angolo non può essere superiore a 45° ed è aperto a est (E) o a ovest (W). Un esempio di centuriazione quadrata è la Beneventum I, (triumvirale, 20 x 20 actus - 706 x 706 m -, inclinazione 42° 00’ E), mentre un esempio di centuriazione rettangolare è la Beneventum II (augustea o posteriore, 16 x 25 actus - 567,68 x 887 m -, inclinazione 02° 00’ W). Fig. 2B – Rappresentazione schematica di due strigationes, di una centuriazione quadrata e di una centuriazione rettangolare, e delle definizioni di modulo/moduli (M, M1, M2) e di angolo di inclinazione (A) di una limitatio. 7 La struttura ideale di una centuriazione è presentata nella fig. 2C. Per ottenerla, si tracciava un decumano massimo che andava da oriente a occidente6 e poi un cardine massimo che andava dal meridione al settentrione. Fig. 2C – Secondo la disposizione ortodossa di una centuriazione, il decumano massimo, come ogni altro decumano, andava da oriente verso occidente ed era detto così verosimilmente perché indicava la stessa direzione dell’ora duodecima. Il cardine massimo, come ogni altro cardine, puntava verso il settentrione e aveva il nome del cardine intorno a cui si credeva girasse il mondo. Ma l’orientamento di una centuriazione era condizionato da vari fattori, in particolare la forma e l’orientamento dei terreni coltivabili, e la struttura ideale non era quasi mai rispettata. Poteva anche capitare, come per la centuriazione Ager Campanus II, e per altre centuriazioni, che la direzione di decumani e cardini fosse del tutto diversa (cardini orientati verso oriente e decumani verso il meridione)7. In ogni caso, ponendosi sul punto di incrocio fra decumano e cardine massimo (punto centrale della centuriazione che potremmo chiamare umbilicus) e avendo alle spalle Ovvero verso l’ora dodicesima (duodecima) da cui il nome duodecimanus/duodecumanus -> decumanus. Per l’Ager Campanus II v. L. 29.5. e per altre centuriazioni L. 209.17-210.2. E' come se decumano e cardine massimo fossero stati ruotati di 180° intorno a un asse obliquo andante da sud-ovest a nord-est. 8 6 7 l’origine ideale del decumano, il terreno si divideva in una parte a destra (DEXTRA) e una a sinistra (SINISTRA) del decumano e in una parte al di là (VLTRA) e una al di qua (CITRA) del cardine. L’intera limitatio o pertica risultava pertanto divisa in quattro parti: 1) pars dextrata et ultrata (pars dextra et antica8); 2) pars sinistrata et ultrata (pars sinistra et antica); 3) pars dextrata et citrata (pars dextra et postica); 3) pars sinistrata et citrata (pars sinistra et postica). Ogni limite era definito in base a questa suddivisione e in base alla distanza dal decumano e dal cardine massimo. Ad esempio, il primo decumano a destra del decumano massimo era definito DD I (primo a destra del decumano). Altro esempio, il secondo cardine al di là del cardine massimo era definito VK II (secondo al di là del cardine massimo) (fig. 2D). Ogni quinto decumano o cardine era poi definito quintarius. Un decumano o un cardine che non era massimo o quintarius era detto subruncivus. Fig. 2D - Iscrizioni sulle lapidi frontali, vale a dire quelle negli angoli o vertici delle centurie posti sul decumano e sul cardine massimo nella posizione più lontana dall’umbilicus. 8 Antica (con l’accento sulla prima <a>) è il contrario di postica e da non confondersi con antiquus (antico). 9 Lungo il decumano e il cardine massimo erano posti, uno per ogni centuria, dei termini detti frontales che avevano la stessa scrittura del decumano o del cardine diverso dal massimo che passava per essi (fig. 2D). Le singole centurie erano poi definite con un termine posto sugli angoli clusares definiti come quelli più lontani dall’umbilicus (fig. 2E). Fig. 2E - Scritte sulle lapidi secondo Iginio 2. Le lapidi poste sul decumano e sul cardine massimo sono su angoli definiti frontali (frontales). Quelle che sono su angoli di chiusura (clusares; evidenziati con un rettangolo) definiscono la centuria adiacente nella direzione dell’incrocio fra decumano e cardine massimo (umbilicus). A ogni quadrivio, per economizzare il numero di termini, ciascuno di essi era posto solo negli angoli di chiusura (clusares) e in un sol punto per ciascun angolo frontale. In tal modo,a parte i termini frontales, risultava necessario un solo termine per ciascuna centuria nell’angolo di chiusura e tale termine identificava anche in modo univoco la centuria. A volte si può ricavare indirettamente dal testo il modulo di una centuriazione. Ad esempio, per varie civitates della provincia Lucania è riportato che vi sono centurie quadrate di CC iugeri. Duecento iugeri erano pari a 400 actus quadrati (120 x 120 x 400 = 5.760.000 piedi quadrati) ovvero a 100 heredia (240 x 240 x 100 = 5.760.000 piedi quadrati). Ciò 10 significava un quadrato con lati di 2400 piedi ovvero di 20 actus. Pertanto una centuria quadrata di CC iugeri era una centuria di 20 x 20 actus (fig. 2F). Fig. 2F - Uno iugero era pari a 2 actus quadrati (o acnua) e due iugeri costituivano un heredium o campo quadrato. Cento heredia, vale a dire un quadrato con lati di 20 actus (= 2400 piedi), formavano una centuria nella sua dimensione più comune. Origine e significato delle persistenze A meno che non coincidessero con grandi vie di comunicazione, i limiti non erano strade pavimentate ed erano quindi solo delle vie sterrate di passaggio di larghezza limitata9 e con campi ai due lati. Il numero dei termini principali, di regola in pietra, era uno per ogni centuria (termini clusares), a cui si deve aggiungere un singolo termine frontalis per ogni centuria che si affacciava sul decumano o sul cardine massimo (v. fig. 2E). Nella [L. 211.22] “PROVINCIA TUSCIA. LEGGE AGRARIA DAL COMMENTARIO DI CLAUDIO CESARE ... Chiunque ne avrà l’incarico, faccia un decumano [massimo] largo XL piedi [= 11,8 m] e un cardine [massimo] largo XX piedi [= 5,9 m], e dal decumano e dal cardine massimo faccia ogni quinto limite largo XII piedi [= 3,5 m], e gli altri limiti subruncivi larghi VIII piedi [= 2,4 m]”. 11 9 prospezione archeologica questi termini o non si ritrovano o si rinvengono spostati in luoghi del tutto differenti da quelli della collocazione originaria, con rarissime eccezioni10. Pertanto l’archeologo ha nulla o quasi di resti materiali su cui indagare. A ciò si deve aggiungere che le descrizioni delle limitationes che ci sono pervenute dalla letteratura antica sono rare e solo in qualche caso offrono degli elementi precisi (ad esempio, nel Liber Coloniarum, i moduli delle centurie rettangolari della centuriazione Beneventum II). In nessun caso è definita in modo preciso l’inclinazione di una limitatio e la sua esatta estensione. Con queste premesse, come è possibile individuare e descrivere una limitatio e che significato ha tale operazione? E, analogamente, è verosimile studiare con l’obiettivo di validi risultati qualcosa che in termini archeologici è pressoché inesistente e in termini di testimonianze scritte oggetto solo di rare e imprecise menzioni? In effetti ciò è possibile, in misura a volta sorprendente, in quanto i limiti non erano strade tracciate in un deserto spopolato ma costituivano confini tra campi coltivati. Nel susseguirsi secolare dei proprietari (non importa se per eredità, donazione, vendita, permuta, usurpazione, appropriazione, conquista o altro), ciascuno dei confinanti aveva interesse a che il confine fosse rispettato. Tale “persistenza” dei confini veniva meno laddove i campi coltivati rimanevano abbandonati, anche solo per una generazione, oppure per altri motivi (ad esempio accorpamento delle proprietà esistenti ai due lati). Altresì, poichè un limite non era rigidamente definito da pietre, poteva col tempo deviare dal suo tracciato in base all’uso che ne faceva chi passava per esso e ciò in particolare in zone con dislivelli altimetrici se il diverso tracciato era più agevole. La definizione dello schema di una limitatio non è pertanto lo scavo e l’individuazione di un reperto archeologico ma l’osservazione che in certe aree tracciati viari e confini attuali presentano un andamento compatibile con lo schema di una antica limitatio. Laddove un tratto di un antico ipotetico limite coincide con un tracciato viario o un confine moderno, diciamo che tale coincidenza è una “persistenza”. L’individuazione di una limitatio e delle sue persistenze è quindi un qualcosa che scaturisce dall’osservazione generale di un territorio e ha un carattere palesemente probabilistico. Una singola persistenza, anche nel contesto di una limitatio evidente, significa una probabilità e non una certezza che essa rappresenti una continuità dal mondo antico al moderno. E’ però anche vero che un insieme numeroso e concordante di probabili persistenze diventa sempre più indicativo per la definizione di una delimitazione agraria. Ma, anche con queste riserve, l’individuazione di una limitatio va oltre la mera individuazione dello schema antico di suddivisione di un territorio. Innanzitutto tale individuazione ci indica che in un’epoca del passato, da precisare con l’ausilio di altre fonti laddove possibile, quel territorio è stato oggetto di una importante riorganizzazione territoriale e sociale. Ancora di più, in proporzione al grado di persistenza della limitatio, ci dimostra che il territorio è stato sempre coltivato dall’antichità ai giorni nostri senza che esso fosse abbandonato anche per una sola generazione. Ciò è assai importante per le implicazioni storiche che ne derivano. In molti casi la gravità delle invasioni e delle distruzioni attestate da più fonti ed elementi farebbero pensare che intere zone siano state del tutto abbandonate, anche per secoli, e ciò sembrerebbe confermato dal totale abbandono di importanti e illustri città che fiorivano nelle stesse aree. Ma la persistenza di una limitatio, o anche di molteplici delimitazioni agrarie sovrapposte Ad esempio, per l’Ager Campanus II, un cippo rimasto in situ con l’iscrizione sulla sommità “KK XI SD I” (nota 369 in [Chouquer et al. 1987]). 12 10 nelle stesse aree, ci dimostra che le popolazioni, pur trovando rifugio in luoghi vicini meglio difendibili, non abbandonarono mai del tutto la coltivazione dei terreni. Ad esempio, mentre città come Cales, Calatia e Forum Popilii furono del tutto abbandonate, lasciando per l’osservatore odierno solo resti archeologici negli antichi siti, i loro territori mostrano fitte tracce di più delimitazioni sovrapposte (anche quattro nel caso di Cales) che provano una ininterrotta coltivazione delle terre possedute da parte degli abitanti superstiti, sia pur rifugiati altrove. Altre annotazioni Il riferimento al testo del Lachmann del 1848 è riportato con scritte del tipo [L. 100.5] che significano: testo del Lachmann, pagina 100, rigo 5. Una scritta successiva del tipo [10] indica che, rimanendo invariata la pagina, si è passati al rigo 10. E’ bene anche avere consapevolezza che i testi dei Gromatici Veteres non sono la copia esatta di testi di epoca romana ma solo la trascrizione e la ritrascrizione di opere antiche a volte in modo infedele e lacunoso ad opera di amanuensi che non sempre avevano piena comprensione di ciò che ripetevano. Limitandoci soltanto alle infedeltà di trascrizione dei nomi di luoghi abbiamo ad esempio [Libertini 2017]: Tabella 1 - Esempi di corruzioni dei nomi di luoghi nel Liber Coloniarum Dizione corretta11 Nel testo Nel testo Dizione corretta Adteiatis oppidum Attidium oppidum Forum Populi Forum Popilii Afidena Aufidena Grauiscos Graviscae Ardona Ardaneae/Herdoniae Nomatis Numana Cadatia Caiatia Plentinus Peltuinus Calagna Anagnia Sentis Sentinum Calis Cales Tarquinios Tarquinii Capys Capena Teanum Siricinum Teanum Sidicinum Cassiolis Carsioli/Carseoli Teramne Palestina Interamnia Praetuttiorum Castrimonium Castrimoenium Tribule Trebula Clibes Cluviae Veios Veii Ecicylanus ager Aequicolanus ager Per quanto riguarda le limitationes con illustrazioni a corredo del testo, il loro elenco è riportato in appendice. Nella maggior parte dei casi esse rispecchiano quanto indicato nel magistrale lavoro di Chouquer e collaboratori [Chouquer et al. 1987] e nei lavori citati in tale opera, salvo alcune maggiori differenze che sono opportunamente evidenziate (v. Appendice). Alcune limitationes hanno altre fonti di riferimento. In particolare, - per le due centuriazioni Ager Stellatis I e II si veda: [Guandalini 2004; Ruffo 2010; De Caro 2012]; - per la centuriazione Suessula: [Libertini 2013]; - per la centuriazione Potentia (nel Picenum): [Corsi 2008]; - per la strigatio Caelanum: [Libertini 2017]; - per la centuriazione Iader: [Suić 1955] e le osservazioni dell’autore. 11 Nella tabella, per la dizione corretta, è adottata la scrittura in cui si opera la distinzione fra u/U e v/V attuata dall’epoca rinascimentale, mentre nel latino esisteva solo V che indicava un suono intermedio fra i nostri u e v. 13 Conclusione Per brevità si intendano ripetute qui le conclusioni espresse nell’introduzione all’edizione integrale dei Gromatici Veteres. Il Lettore che vorrà leggerle le consideri qui come pienamente confermate anche per questo lavoro. Ribadisco solo l’auspicio che le imperfezioni e le carenze di questo lavoro siano superate da ulteriori futuri lavori che meglio possano esprimere quanto qui è stato riportato. Mi sia però consentito per tali lavori di riservarmi l’orgoglio di averli in qualche modo stimolati. 14 GROMATICI VETERES GLI ANTICHI AGRIMENSORI EX RECENSIONE CAROLI LACHMANNI NELLA RICOGNIZIONE DI KARL LACHMANN (CORPVS AGRIMENSORVM ROMANORVM) (RACCOLTA DI OPERE DEGLI AGRIMENSORI ROMANI) 15 [L. 209.1] INCIPIT LIBER AVGVSTI CAESARIS ET NERONIS INIZIA IL LIBRO DI AUGUSTO CESARE E NERONE12 <LIBER COLONIARVM I> IN PROVINCIA LVCANIA prefecture. iter13 populo non [5] debetur. Vulcentana, Pestana, Potentina, Atenas et Consiline, Tegenensis. quadrate centuriae in iugera n. CC. <LIBRO I DELLE COLONIE> Praefecturae nella PROVINCIA LUCANIA. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Di Volcei (Buccino) Paestum (Capaccio, a sudovest del centro abitato), Potentia (Potenza), Atina (Atena Lucana) e Consilinum (Sala Consilina), Tegianum (Teggiano). Centurie quadrate di CC iugeri. Grumentina. limitibus Graccanis quadratis in Di Grumentum (Grumento Nova, circa 1,2 km ad iugera n. CC. decimanus in oriente, kardo in est del centro abitato). Divisa da limiti meridiano. gracchiani quadrati in <centurie di> CC iugeri. Il decumano <volge> a oriente, il cardine verso mezzogiorno. [10] Veliensisis. actus n. Xҁ14 per XXV. Di Velia (Ascea, circa 3 km a nord-ovest del centro abitato). XVI per XXV actus. [L. 209.11] PROVINCIA BRITTIORVM. centuriae quadratae in iugera CC. et cetera in laciniis sunti praecisa post demortuos milites. Ager Buxentinus †alirestertianis† est adsignatus in [15] cancellationem limitibus maritimis. Ager Consentinus ab imp. Augusto est adsignatus limitibus Graccanis in iugera n. CC. kardo in orientem, decimanus in meridianum. Ager Viuonensis. actus n. Xҁ per XXV. kardo in orientem, [20] decumanus in meridianum. Ager Clampetinus limitibus Graccanis in iugera n. CC. kardo in orientem, decimanus in meridianum. 12 PROVINCIA DEI BRUTTII. Centurie quadrate di CC iugeri. Altre terre furono divise in strisce dopo la morte dei soldati. Il territorio di Buxentum (Santa Marina, fraz. di Policastro Bussentino) fu assegnato ai soldati veterani (?) mediante una suddivisione con limiti marittimi. Il territorio di Consentia (Cosenza) fu assegnato dall’imperatore Augusto con limiti gracchiani in <centurie di> CC iugeri. Cardine verso oriente, decumano verso mezzogiorno. Il territorio di Vibo Valentia (Vibo Valentia). XVI per XXV actus. Cardine verso oriente, decumano verso mezzogiorno. Il territorio di Clampetia (Amantea) fu diviso con limiti gracchiani in <centurie di> CC iugeri. Cardine verso oriente, decumano verso mezzogiorno. Per tre imperatori è noto che avevano come nome Nerone: Tiberio (figlio adottivo di Augusto), Claudio (figlio di Druso maggiore che era fratello di Tiberio) e Nerone, figlio di Claudio e di Agrippina minore. E’ probabile, come ritenuto da Campbell [Campbell 2000] che in questo caso il riferimento sia a Tiberio Claudio Nerone, successore di Augusto e meglio noto come Tiberio. 13 L’iter, diritto di passaggio, in molti casi è riferito come pari a un certo numero di piedi mentre in molti altri casi come un qualcosa non dovuto alla comunità. Se si volesse interpretare tale diritto come un passaggio fisico di accesso largo un certo numero di piedi, le larghezze talora sarebbero irrealistiche e altresì non risulterebbero verosimili i casi in cui la comunità non ha diritto di passaggio. E’ più facile ipotizzare che il diritto di passaggio fosse la misurazione di un qualche tributo o pedaggio dovuto alla comunità per la manutenzione delle strade. E’ interessante che il termine moderno pedaggio (aggio o tributo in base ai piedi) sembra riecheggiare questa interpretazione. 14 Il simbolo “ҁ” è usato per indicare “VI”. 16 [L. 210.1] Ager Benebentanus. actus n. Xҁ Il territorio di Beneventum (Benevento). XVI per per XXV. kardo in orientem, decimanus in XXV actus. Cardine verso oriente, decumano meridianum. verso mezzogiorno (fig. 3). Fig. 3A – Nel territorio di Beneventum si riscontrano le persistenze di due centuriazioni, in buona parte sovrapposte: 1, Beneventum I, triumvirale, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 42° 00’ E; 2, Beneventum II, augustea (o posteriore?), 16 x 25 actus – 567,68 x 887 m -, inclinazione 02° 00’ W. Questa seconda centuriazione, per le dimensioni del modulo, certamente è quella a cui il testo fa riferimento. Altre indicazioni: A = via Beneventum-Aequum Tuticum; B = via Beneventum-Aeclanum; C = via BeneventumAbellinum; D = via Beneventum-Caudium-Capua; E = via Beneventum-Telesia; F = diramazione di tale via per Saepinum; G = diramazione di F per Pagus Meflanus e Pagus Vetanus; H = diramazione di F per Aequum Tuticum; I = acquedotto di Abellinum-Beneventum. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 17 Fig. 3B – Le persistenze delle due centuriazioni, Beneventum I e II. 18 Fig. 3C – La centuriazione Beneventum I. 19 Fig. 3D – Persistenze della centuriazione Beneventum I. 20 Fig. 3E – La centuriazione Beneventum II. 21 Fig. 3F – Persistenze della centuriazione Beneventum II. 22 Fig. 3G – Un particolare della due centuriazioni nella zona intorno a Beneventum. 23 [L. 210.3] PROVINCIA APVLIA. Ager Aeclanensis. iter populo non debetur. actus [5] n. XX per XXIIII in iugera n. CCXL. decimanus in orientem, kardo in meridianum. Ager Benusinus, Comsinus, limitibus Graccanis. Vibinas, Aecanus, Canusinus. iter populo non debetur. in iugera n. CC. [10] Item et Herdonia, Ausculinus, Arpanus, Collatinus, Sipontinus, Salpinus, et quae circa montem Garganum sunt, centuriis quadratis in iugera n. CC, lege Sempronia et Iulia. kardo in meridianum, decimanus in orientem. Item et Teanus Apulus. iter populo non debetur. [15] Ager Lucerinus kardinibus et decimanis est adsignatus: sed cursum solis sunti secuti, et constituerunt centurias contra cursum orientalem actus n. LXXX, et contra meridianum actus n. Xҁ: efficiuntur iugera n. DCXL. iter populo non debetur. [L. 211.1] PROVINCIA CALABRIA. Territoria Tarentinum Lyppiense Austranum Varinum in iugera n. CC limitibus Graccanis. et cetera loca uel territoria in saltibus sunt adsignata et pro aestimio ubertatis [5] sunt praecisa. nam uariis locis mensurae acte sunt et iugerationis modus conlectus est. cetera autem prout quis occupauit posteriore tempore censita sunt et ei possidenti adsignata, ab imp. Vespasiano censita ex iussione. iter populo non debetur. nam eadem prouincia habet [10] muros macerias scorofiones congerias et terminos Tiburtinos, sicut in Piceno fertur. 15 PROVINCIA APULIA Il territorio di Aeclanum (Mirabella Eclano). Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. XX per XXIIII actus, in <centurie di> CCXL iugeri15. Decumano verso oriente, cardine verso mezzogiorno. I territori di Venusia (Venosa), Compsa (Conza della Campania), con limiti gracchiani. [I territori] di Vibinum (Bovino), Aecae (Troia), Canusium (Canosa di Puglia). Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. In <centurie di> CC iugeri. Parimenti, Herdonia (Ordona), i territori di Ausculum (Ascoli Satriano), Arpi (a nord di Foggia), Collatia (v. Carmeia), Sipontum (Manfredonia, località Lido di Siponto), Salapia (a ovest di Trinitapoli), e l’area intorno al monte Garganus, in centurie quadrate di CC iugeri, con la legge Sempronia e Giulia. Cardine verso mezzogiorno, decumano verso oriente. Parimenti il territorio di Teanum Apulum (San Paolo di Civitate, 3 km a nord-ovest dell’abitato). Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il territorio di Luceria (Lucera) fu assegnato con cardini e decumani. Ma seguirono il corso del sole e formarono centurie lunghe LXXX actus verso oriente e XVI actus verso il meridione: si ottengono centurie di DCXL. iugeri16. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. PROVINCIA CALABRIA I territori di Tarentum (Taranto), Lupiae (Lecce), Austranum (Ostuni), e Barium (Bari) furono divisi con limiti gracchiani in <centurie di> CC iugeri. Gli altri luoghi e territori furono assegnati come saltus e divisi secondo una stima della loro produttività. Di certo in vari luoghi furono eseguite misurazioni e una superficie divisa in iugeri fu aggiunta. Altre terre poi, in base a chi le occupò, in un tempo successivo furono censite e assegnate a chi le possedeva, dopo che erano state censite per ordine di Vespasiano. Sicuramente la stessa provincia <come delimitatori di confine> ha muri, muri a secco, ammassi e mucchi di pietre e termini di travertino, come è stato riferito per il Picenum. 20 actus ∙ 24 actus = 480 actus quadri = 240 iugeri. 80 actus ∙ 16 actus = 1280 actus quadri = 640 iugeri. 16 24 [L. 211.12] PROVINCIA SICILIA. Territorium Panormitanorum imp. Vespasianus adsignauit militibus ueteranis et familiae suae. ager eius [15] finitur terminis Tiburtinis pro parte scriptis: nam sunt et cyppi oleaginei, qui loco termini obserbantur, et distant a se in pedibus CL CC CCL CCCC DL, prout ratio postulabit: nam sunt termini proportionales, quos milites ueterani inter se emensos posuerunt et custodiunt lineas [20] consortales. Item Segestanorum Leucopetram. ut supra, uel PROVINCIA SICILIA L’imperatore Vespasiano assegnò il territorio degli abitanti di Panormus (Palermo) a soldati veterani e alla sua famiglia. Esso è demarcato con termini di travertino con scritte secondo la collocazione. Vi sono anche ceppi in legno di olivo, usati come termini, e distano fra loro CL, CC, CCL, CCCC, DL piedi a seconda della necessità. Vi sono anche termini per demarcare le porzioni di terra (proportionales), che posero i soldati veterani dopo aver misurato i terreni, e preservano le linee di suddivisioni fra le parti (consortales). ad Lo stesso per i territori degli abitanti di Segesta (presso Calatafimi Segesta) e presso Leucopetra (a sud di Reggio Calabria?). [L. 211.22] PROVINCIA TUSCIA. LEX AGRORVM EX COMMENTARIO CLAVDI CAESARIS. Lex agris limitandis metiundis partis Tusciae prius [L. 212.1] et Campaniae et Apuliae [et uariae regiones, uel loca, territoria. uariae autem regiones non habent aequales centurias uel mensuras: in agro Florentino in centurias singulas iugera CC.] Qui conduxerit, decimanum latum [5] ped. XL, kardinem latum p. XX facito, et a decimano et kardine m. quintum quemque facito ped. XII, ceteros limites subrunciuos latos p. ҁII facito. quos limites faciet, in his limitibus reciproce terminos lapideos ponito ex saxo silice aut molari aut ni deteriore, supra terram sesquipedem: [10] facito crassum pedem, item politum rotundum [facito], in terram demittito ne minus ped. IIς. ceteros terminos, qui in opus erunt, robustos statuito, supra terram pd. II, crassos pedem Iςʅ17, in terram demittito ne minus pd. III, eosque circum calcato, scriptos ita ut iusserit. [L. 213.1] quod subsiciuum amplius iugera C erit, pro centuria procedito: quod subsiciuum non minus iugera quinquaginta, id pro dimidia centuria procedito. hoc opus omne arbitratu PROVINCIA TUSCIA. LEGGE AGRARIA DAL COMMENTARIO DI CLAUDIO CESARE Legge per la divisione e misurazione delle terre della Tuscia precedentemente e della Campania e Apulia [e varie regioni o luoghi o territori. Varie regioni poi non hanno eguali centurie o misure: nel territorio di Florentia (Firenze) CC iugeri per ciascuna centuria.] Chiunque ne avrà l’incarico, faccia un decumano largo XL piedi e un cardine largo XX piedi, e dal decumano e dal cardine massimo faccia ogni quinto limite largo XII piedi, e gli altri limiti subruncivi larghi VIII piedi. A riguardo di tali limiti disponga che sugli stessi siano posti alternativamente termini di pietra di selce o di roccia vulcanica o non meno resistente, che sporga dal terreno per un piede e sei once, disponga che siano spessi un piede, di forma rotonda e liscia, interrati per non meno di piedi II e sei once. Gli altri termini che saranno necessari, siano fatti di legno duro, siano posti sopra terra per piedi due, spessi piedi I e otto once, e nella terra per non meno di III piedi, con il terreno intorno ben pressato e con le scritte come sarà ordinato. Quel subsicivum che sarà maggiore di C iugeri sia trattato come una centuria, il subsicivum non minore di L iugeri sia trattata come mezza 17 Per questo e per altri caratteri speciali, si veda in appendice la tabella con i multipli dell'oncia. Si ricorda che l'unità era divisa in dodici once e non in decimi. Ad esempio, come in questo caso, otto once erano pari a 8/12 ovvero 2/3. 25 C. Iuli Caesaris et Marci Antoni et Marci centuria. Tutto questo lavoro per decisione di C. Lepidi [5] triumuirorum r. p. c. Giulio Cesare, Marco Antonio e Marco Lepido triumviri per l’organizzazione dello Stato. Colonia Florentina deducta a triumuiris, La colonia di Florentia (Firenze) dedotta dai adsignata lege Iulia, centuriae Caesarianae in triumviri, assegnata con la legge Giulia; centurie iugera CC, per kardines et decimanos. termini cesaree di iugeri CC, con cardini e decumani. rotundi pedales, et distant a se in pd. ĪĪCCCC, Termini rotondi di un piede, distano tra di loro sunt et medii termini, qui dicuntur MMCCCC piedi. Vi sono anche termini nel epipedonici, pedem longum crassum, et punto di mezzo, detti epipedonici19, lunghi e distant a se in pd. [10] CC.18 ceteri spessi un piede, e distano tra di loro MCC piedi. proportionales sunt et intercisiuos limites Gli altri sono collocati per demarcare le porzioni seruant; quos ueterani pro obseruatione di terra e preservano i limiti intermedi. I veterani partium statutos custodiunt; qui non ad salvaguardano questi termini stabiliti per definire rationem uel recturas limitum pertinent, sed le ripartizioni. Essi non sono pertinenti ad modum iugerationis custodiendum, et [15] all’organizzazione o alle linee diritte dei limiti ma preservano la ripartizione delle terre, e distant a se alius ab alio pedes sescentenos. quorum limitum [L. 214.1] cursus nulla distano fra loro seicento piedi. interiecta distantia in utroque latere territorii I tracciati di questi limiti, come sotto ho dimostrato, si incontrano in entrambi i lati del concurrunt, ut infra monstraui. territorio senza alcuno spazio fra loro. Colonia Fida Tuder ea lege qua et ager La colonia Fida Tuder (Todi) <fu stabilita> con Florentinus. in centuriis singulis iugera CC. la stessa legge di quella del territorio di termini lapidei alii [5] saxei alii molares, Florentia (Firenze). Ogni centuria è di CC crassum semipedem longum dodrantem: iugeri. I termini sono di pietra, alcuni di roccia distant a se pedes sescentenos et DCCXX. altri di pietra vulcanica, mezzo piede spessi e un quod si fuerit crassus [ςʅ] dodran. [= ҁIII] aut dodrans20 di piede lunghi. Distano fra loro [ςʅʅ] deun. [= XI], est alius ab alio ped. seicento e DCCXX piedi. Ma se il termine è 21 DCCCCLX <aut> LXXX. si scriptus spesso un dodrans o un deunx , la distanza da tysilogramus fuerit terminus, est alius ab alio un altro termine è DCCCCLX o MLXXX piedi. Se sopra a un termine è scritto uno tysilogramus, ped. CC. la distanza da un altro termine è MCC piedi. [10] Colonia Volaterrana lege triumuirale, in centurias singulas iugera CC, decimanis et kardinibus est adsignata. quam omnem ueterani in portionibus diuisam pro parte habent; in quas limites recipit interuallo ped. ĪĪCCCC, in quibus centuriis unus quisque miles accepit iugera XXV [L. 215.1] et L et XXXV et LX. termini ea lege sunt constituti qua superius diximus. Colonia Arretium lege Augustea censita, limitibus Graccanis, qui recturas maritimas et montanas spectabant, [5] postea per cardines et d. est adsignata, et numerus centuriarum manet. La colonia di Volaterrae (Volterra) fu assegnata con legge triumvirale, con centurie ciascuna di CC iugeri, con decumani e cardini. I veterani la posseggono tutta, divisa in parti secondo merito. Per tali ripartizioni ha limiti con intervalli di MMCCCC piedi e per le centurie ciascun soldato ricevette iugeri XXV o L o XXXV o LX. I termini furono posti secondo la stessa legge che sopra menzionammo. La colonia di Arretium (Arezzo) censita con la legge Augustea, con limiti gracchiani che erano rivolti con linee diritte verso il mare e i monti, dopo fu assegnata mediante cardini e decumani e il numero delle centurie rimase invariato. Il simbolo “” è usato per indicare “M”. Piatti. 20 Nove once, vale a dire 9/12 = 3/4. 21 Undici once, vale a dire 11/12. 18 19 26 quae quadratae sunt. si in pedibus ĪĪCCCC, quae pro parte terminos lapideos recipit semissales, distant a se in ped. CCC. si ĪĪ, ʅʅ, distant a se ped. CCXL. si ĪĪĪĪCC, dodran., ped. CCCCLXXX. si V milia et CCL, dodrant., [10] pd. DC. si VII milia, ʅʅ, distant a se p. DCCCXL. si ped. XI milia, ʅʅ, in ped. MCCCXX. haec ratio in eadem regione numeri est: [L. 216.1] pro parte enim pro modo iugerationis pedaturae numerus est designatus. Esse sono quadrate. Se sono di MMCCCC piedi, per la ripartizione hanno termini di pietra di mezzo piede che distano tra di loro CCC piedi. Se MM, quattro once di p.22, tra di loro CCXL p. Se MMMMCC, un dodrans23, CCCCLXXX p. Se V mila e CCL, un dodrans, DC p. Se VII mila, quattro once, DCCCXL p. Se XI mila, quattro once, MCCCXX p. Questa regola numerica è in tutta la regione: il numero fu di certo definito in proporzione, a seconda della divisione in iugeri misurati in piedi. Colonia Ferentinensis lege Sempronia est adsignata. sed quod ante limitibus centuriatis fuit adsignata, postea [5] deficientibus ueteranis iuxta fidem possessionis est recensita, sed numeris uncialibus termini sunt constituti. id est alii silicei, crassi p. Iʅ, ʅʅ longi, qui distant a se in pd. CCCCXL. alii albi, ʅʅ [IIII] longi, distant a se CCCCLXXX. alii longi dodran. distant a se pd. DC. ceteros prout [10] natura locorum inueinit positi sunt. La colonia di Ferentis (Ferento) fu assegnata con la legge Sempronia. Ma quanto in passato era stato assegnato con limiti e centuriazione, successivamente al venir meno dei veterani fu censito in base all’attuale detentore. I termini furono stabiliti con numeri definiti mediante once24. Vale a dire, alcuni in pietra, spessi un piede e due once25, lunghi IIII once, distano fra loro MCCCCXL p.; altri bianchi, lunghi IIII once, distano fra loro CCCCLXXX p.; altri lunghi un dodrans, distano fra loro DC p. Gli altri furono posti secondo la natura dei luoghi. La colonia di Capena (Capena, località Civitùcola o Castellaccio, 4 km a nord del centro abitato). I terreni furono assegnati secondo la natura e la stima della fertilità dei luoghi. I termini furono posti in vari luoghi, cioè in pianura, dove il soldato ebbe la sua porzione. I quali termini distano fra loro LX, LXXX, C, CXX, CXL, CL, CLX, CLXXX, CC, CCXX, CCXL, CCC piedi, e se per la natura dei luoghi devono essere più distanziata gli intervalli sono DC, DCCCXL, DCCCCLX, MXX, MCC, MCCCCXL, MD piedi. In altri luoghi poi <i demarcatori di confine sono> vie, canali, sentieri, siepi e altri già menzionati. Se tali sono è necessario che siano osservati. Ma non devi seguire quando in tempo successivo qualche parte per patto o decisione è stata misurata fra loro. Colonia Capys. pro aestimio ubertatis et natura locorum sunt agri adsignati. nam termini uariis locis sunt adpositi, id est in planitia, ubi miles portionem habuit. qui termini distant a se in ped. LX LXXX C CXX CXL CL [15] CLX CLXXX CC CCXX CCXL CCC. et si longius natura loci tendatur, sunt in pedibus DC DCCCXL DCCCCLX XX CC [L. 217.1] CCCCXL D. ceteris autem locis uias cauas itinera coronas et ante nominata. quae si ita sunt, exequi oportet. ne id sequaris quod aliqua pars posteriori tempore pacti decisionisue causa inter se sunt censiti. [5] Colonia Iunonia quae appellatur Faliscos a triumuiris adsignata et modus iugerationis est datus. in qua limites intercisiui sunt directi et lege agraria sunt mensurae conlecte. termini La colonia di Iunonia, che è anche chiamata Falerii (Civita Castellana) fu assegnata dai triumviri e fu data una superficie di divisione in iugeri in cui i limiti intermedi furono indirizzati e 22 Ovvero 4/12 = 1/3. V. nota precedente. 24 Vale a dire frazioni duodecimali di un piede. 25 Ovvero 2/12 = 1/6. 23 27 autem non sunt omnibus locis siti, sed numero pedature sunt limites constituti. in locis quibusdam [10] riui finales et cauae quae ex pactione sunt designatae, hae tamen quae recturam limitum recipiunt. nam termini sunt silicei pro parte, et distant a se in ped. CCXL CCC CCCLX CCCCXX et CCCCLXXX et DC. ceterum normalis longitudo per riuorum cursus seruatur. le misurazioni furono definite con la legge agraria. I termini non furono posti in tutti i luoghi e altresì i limiti furono stabiliti in base alla dimensione delle aree misurate. In alcuni luoghi ruscelli e canali fungono da demarcatori definiti per accordo, tuttavia solo quelli che seguono la linea dei limiti. I termini sono in parte in pietra e distano fra loro CCXL, CCC, CCCLX, CCCCXX, CCCCLXXX e DC piedi. Ma un lato ad angolo retto è demarcato dal tracciato di corsi d’acqua. [15] Colonia Nepis eadem lege seruatur qua et La colonia di Nepet (Nepi) obbedisce alla stessa ager Faliscorum. legge del territorio di Falerii (Civita Castellana) Colonia Sutrium ab oppidanis est deducta. ante limites contra orientalem recturam dirigebantur. postea ex omni latere sunt extenuati: et licet omnes agri ad modum [L. 218.1] iugerationis sint adsignati, tamen pro parte naturam loci secuti artifices agros censuerunt, id est fecerunt gammatos et scamnatos, riparum et coronarum natura, et iuga collium sunt emensi. terminos autem pro parte lapideos [5] posuerunt, alios uero ligneos, qui sacrifìcales pali appellantur. qui distant a se ped. CCCC, p. D, ped. DC, p. DCC, ped. DCCC, ped. DCCCC, ped. , et La colonia di Sutrium (Sutri) fu fondata dagli abitanti della città. Prima i limiti erano rivolti verso oriente. Dopo furono estesi in ogni direzione. Sebbene tutte le terre furono assegnate in base alla misura dei campi, tuttavia in parte gli esecutori censirono le terre seguendo la natura dei luoghi, definendo campi a forma di gamma (gammati) e di rettangolo (scamnati), secondo la disposizione delle sponde dei fiumi e delle siepi, e inclusero le creste delle colline nel rilevamento. In parte poi posero termini di pietra, e altri invero di legno, chiamati pali sacrificali. Distano fra loro CCCC, D, DC, DCC, DCCC, DCCCC, M, e MCC piedi. Quanto al resto, per la natura dei pd. CC. ceterum pro natura loci designatum luoghi il confine è demarcato dalle sponde di un est in ripis. fiume. Campi Tiberiani in iugeribus uicenis quinis sunt [10] adsignati a Tiberio Caesare, et termini Tiberiani nuncupantur. qui distant a se ped. DC per CC, ped. DCCC, ped. CCC. alibi ped. DC per DC, alibi ped. D per DCCXX. I Campi Tiberiani (zona fra Roma e Tibur, odierna Tivoli) furono assegnati in lotti di venticinque iugeri da Tiberio Cesare, e i termini sono chiamati Tiberiani (fig. 4). Essi distano fra loro piedi DC per MCC, piedi DCCC <per> piedi CCC, altrove piedi DC per DC, altrove piedi D per DCCXX. qui termini recipiunt mensuram pedum [VI] I quali termini hanno la misura di mezzo piede per semis per p., ςʅ [ҁII], ʅ [=III], pedis ς per ς, ʅʅ un piede, otto once per tre once; mezzo piede per per ςʅ [ҁII]26. sei once, cinque once per otto once. ceterum limitibus normalibus [15] recturae Altrimenti tracce rettilinee si incrociano con i concurrunt. limiti ortogonalmente. L’interpretazione del testo fornita in nota da Lachmann è la seguente (il primo rigo è il testo riportato, il secondo e il terzo rigo l’interpretazione, il quarto la traduzione)μ pedum sex semis per CC ҁII p.=II per dua sela per ς ʅ, ҁIII pedum [VI] semis per p., ςʅ [ҁII], ʅ [=III], pedis ς per ς ʅʅ per ςʅ [ҁII] pedis semis per pedem bessis, quadrantis, pedis semis per semissem, quincuncis per bessem mezzo piede per un piede otto once per tre once mezzo piede per sei once, cinque once per otto once Ma la scrittura relativa all’ultima colonna (ҁIII ) indica nove once e non otto. 28 26 Fig. 4A – I territori di Collatia e Gabii furono ripartiti con la centuriazione Collatia-Gabii (1, sillana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 42° 00’ W) e poi di nuovo insieme al territorio di Tibur con la centuriazione detta Campi Tiberiani (2, tiberiana, 20 x 20 actus – 710 x 710 m -, inclinazione 18° 00’ W). L’estensione di queste centuriazioni è meglio apprezzabile nel confronto con quella di Roma cinta dalle mura. Altre indicazioni: 3= centuriazione Bovillae-Tusculum; A = via Cassia; B = via Flaminia; C = via Salaria; D = via Nomentana; E = via Tiburtina; F = via Valeria; G = via Praenestina; H = via Labicana; I = via Latina; J = diramazione della via Latina per Tusculum-Ad Statuas-Praeneste; K = via Appia; L = via Ardeatina; M = via Ostiensis; N = via Laurentina; O = via Campana?; P = via Portuensis?; Q = via Aurelia. Per semplicità gli acquedotti di Roma non sono stati riportati. Le indicazioni sono le stesse anche per le figure successive. 29 Fig. 4B – Le persistenze delle centuriazioni Collatia-Gabii e Campi Tiberiani. 30 Fig. 4C – La centuriazione Collatia-Gabii. 31 Fig. 4D – Le persistenze della centuriazione Collatia-Gabii. 32 Fig. 4E – La centuriazione detta Campi Tiberiani. 33 Fig. 4F – Le persistenze della centuriazione Campi Tiberiani. 34 [L. 219.1] Colonia Tarquinios lege Sempronia est adsignata. cuius agri mensura in tetragonon uariis locis est conlecta, et termini silicei sunt adpositi. quorum mensura est deun. [ςʅʅ, XI] per longum, et distant a se in pedibus [5] DCCXX. alii per longum trien., III, distant a se in ped. DCCCXXX, DCCCLX. hoc in locis montanis: in quibus alii iuxta loci naturam spissiores sunt siti, id est sine mensure suae numero podismati sunt, inter ped. CXX, inter ped. CLX, in ped. CLXXX, in ped. CC et CCXL. nam circa regionem [10] maritimam limites rectos censuerunt et lapidibus his conpactis cursum demonstrauerunt, aliis uero locis aggeres conuallium ordinari disposuerunt. [L. 220.1] Colonia Grauiscos ab Augusto deduci iussa est: nam ager eius in absoluto tenebatur. postea imp. Tiberius Caesar iugerationis modum seruandi causa lapidibus emensis r. p. loca adsignauit. nam inter priuatos egregios [5] terminos posuit, qui ita a se distant ut breui interuallo facile repperiantur. nam sunt et per recturas fossae interiectae, quae communi ratione singulorum iura seruant. Colonia Veios prius quam oppugnaretur, ager eius militibus est adsignatus ex lege Iulia. postea deficientibus [10] his ad urbanam ciuitatem associandos censuerat diuus Augustus. nam uariis temporibus et a diuis imperatoribus agri sunt adsignati. cuius ratio sic ostenditur. circa oppidum Veios sunt naturae locorum quae uicem limitum seruant. sed non per multa milia pedum [15] concurrunt. in quibus etiam termini siti sunt pro parte silicei et alii Tiburtini. silicei uero distant a se in ped. CCCXX CCCLX CCCCXX CCCCLXXX DXL DC, Tiburtini uero in [L. 221.1] ped. CCXL CCLXXX CCCXL CCCC CCCCLX DXX DLXXX DCXL DCLX quod si spissiores non sunt, riparum cursus seruatur; harum tamen quae per multa milia pedum recturas separationesue agrorum ab initio suo usque ad occasum [5] custodiunt. et ne eas ripas sequendas sperarent quae intra corpus 27 La colonia di Tarquinii (Tarquinia) fu assegnata con la legge Sempronia. La misura delle sue terre fu eseguita in vari luoghi in forma di quadrati e furono posti termini di pietra la cui misura è un deunx27 con intervallo di DCCXX piedi. Altri sono lunghi quattro o tre once e distano fra loro DCCCXXX o DCCCLX piedi. Questo nei luoghi montani: in alcuni posti a seconda della natura dei luoghi sono posti più vicini, vale a dire furono collocati senza corrispondenza con le loro dimensioni a distanze di CXX, CLX, CLXXX, CC e CCXL piedi. Di certo nella zona vicino al mare stabilirono limiti rettilinei e demarcarono il loro corso con mucchi di pietre, in altri luoghi disposero che i bordi superiori delle valli fossero considerati come confini. La colonia di Graviscae (Tarquinia, fraz. Tarquinia Lido) fu dedotta per ordine di Augusto: infatti, il suo territorio era posseduto senza vincoli. Successivamente l’imperatore Tiberio Cesare, per preservare la divisione in iugeri, misurati i luoghi con termini, ne assegnò alcuni alla collettività. Di certo tra i privati pose termini egregii, che distano poco fra loro in modo che siano facilmente reperiti. Lungo i limiti rettilinei, furono anche collocati dei fossi, che per comune accordo preservano i diritti dei singoli. La colonia di Veii (Roma, presso il centro medioevale Isola Farnese), prima che fosse attaccata, il suo territorio fu assegnato ai soldati con la legge Giulia. Successivamente, venendo meno questi, il divino Augusto decise che fosse associato al centro urbano. Di certo, in vari tempi, terre furono assegnate dai divini imperatori così come ora è mostrato. Intorno alla città di Veii vi sono <campi> che la natura dei luoghi preserva come confini. Ma per molte migliaia di piedi non li seguono e ivi furono posti termini alcuni di pietra e altri di travertino. Quelli di pietra invero distano fra loro CCCXX, CCCLX, CCCCXX, CCCCLXXX, DXL, DC piedi; quelli di travertino CCXL, CCLXXX, CCCXL, CCCC, CCCCLX, DXX, DLXXX, DCXL, DCLX piedi. Se non sono posti più vicini, si segue il corso delle sponde. Tuttavia, alcune di queste sponde demarcano per molte migliaia di piedi confini rettilinei e separazioni fra campi dal loro inizio alla fine. Nel caso qualcuno pensasse di seguire come confine Undici once = 11/12 di piede. 35 agri nascuntur et in suo latere decidunt, lex limitum eas praedamnauit. ne id aliquando sequamini quod maior potestas limitum recturarumue cursus non confirmat. sed si conuentionis causa eas partes inter se [10] custodiendas censuerunt, non recturae inputandum est, sed concurrenti definitioni fides adhibenda: erit enim uiarum riparum cauarum multorum agrorum separando rumpere meantium cursus seruandus. pars uero camporum et silue, regionis Campaniae a [15] Veiis tenus uel Aureliae, ante a diuo Augusto ueteranis pro parte data fuit. in qua regione limites maritimi appellantur. ubi sunt termini lapidei, sed et lignei sacrificales [L. 222.1] exordio sunt constituti. nam postea iussu imp. Adriani uice numero limitum termini positi sunt lapidei, qui ab uno incipiunt scripti numerum continuere, ut puta TERMINVS PRIMVS, TERMINVS SECVNDVS, TERMINVS TERTIVS, [5] TERMINVS QVARTVS, TERMINVS QVINTVS, usque ad numerum suum [facit] uel conclusionem angulorum agri adsignati. quorum mensura licet diuersa sit, tamen distant a se in pedibus C, in CXL, in ped. CC, in ped. CCXX, in ped. CCC, in ped. CCCLX, in ped. CCCC, in ped. CCCCLXXX, in ped. D, in [10] ped. DLX, in ped. DC. nam pars agri quae circa Portum est Tiberis, in iugeribus adsignata adque oppidanis est tradita, et pro aestimio ubertatis professionem acceperunt. media autem pars inter Romam et Portum actis [15] quidem mensuris est adsignata, et stipitibus oleagineis adfixis numeri ad singulos angulos sunt designati. [ad] quorum palorum loco postea lapides gregales ob numeros podismi [L. 223.1] custodiendos sunt adpositi. quibus etiam praeceptum est ut pali annui sacrificales renouarentur. postea uariis locis deficientibus ueteranis iussu imp. Caesaris Traiani agri terminis lapideis sunt adsignati. qui termini recipiunt [5] mensuram parallelogrammam, et distant a se in ped. DC DCCCXL DCCCCLX XX CC CCCCXL DCLXXX et DCCC. huius enim territorii forma in tabula aeris ab le sponde che iniziano nel corpo di un campo e finiscono in un suo lato, la legge relativa ai limiti lo escluse anticipatamente; e anche di non seguire in alcun modo ciò che il maggiore potere dei limiti o il corso dei confini rettilinei non conferma. Ma se per raggiungere un accordo, le parti le avessero definite come confini, occorre prestar fede non alle linee rette ma alla definizione concordata. Infatti, dovranno essere osservati i tracciati delle vie, delle sponde, dei fossi per distinguere i confini di molti campi. Invero parte dei campi e dei boschi della regione Campania da Veii (Roma, presso il centro medioevale Isola Farnese) fino alla <via> Aurelia, in passato dal divo Augusto fu data ai veterani secondo merito. In questa zona i limiti sono chiamati marittimi. Ivi i termini sono di pietra, ma anche termini di legno sacrificali furono posti all’inizio. Successivamente per ordine dell’imperatore Adriano furono posti termini di pietra come numerazione dei limiti. I quali partono con la scritta da uno e continuano il numero, per esempio TERMINE PRIMO, TERMINE SECONDO, TERMINE TERZO, TERMINE QUARTO, TERMINE QUINTO, fino al numero appropriato o alla fine degli angoli del terreno assegnato. La dimensione dei termini è diversa e distano fra loro C, CXL, CC, CCXX, CCC, CCCLX, CCCC, CCCCLXXX, D, DLX, DC piedi. Di certo la parte di territorio che è intorno a Portus (Fiumicino, 2 km a est dell’abitato) e vicino al Tevere fu assegnata in iugeri agli abitanti della città e ricevettero una attestazione per la stima della fertilità. Inoltre il territorio tra Roma e Portus fu assegnato dopo che era stato misurato. Con pali di legno di ulivo furono posti numeri come demarcazione a ogni angolo, e successivamente ogni palo fu sostituito con pietre per preservare i numeri dell’area rilevata. Fu anche ordinato che i pali sacrificali fossero rinnovati ogni anno. In tempi posteriori venendo meno i veterani in vari luoghi, per ordine dell’imperatore Traiano i terreni furono assegnati con termini di pietra. Questi termini hanno la forma di un parallelogramma e distano fra loro DC, DCCCXL, DCCCCLX, MXX, MCC, MCCCCXL, MDCLXXX e DCCC piedi. Di certo fu ordinato dall’imperatore Traiano che la mappa di questo territorio fosse descritta in una tavola di bronzo. Esso fu assegnato con limiti ortogonali e 36 imperatore Traiano iussa est describi, quod limitibus normalibus maritimisque sit adsignatus. [10] pars autem intra Etruriam proxime coloniam Veios omnis limitibus intercisiuis est adsignata, ut supra ostendi. in quo territorio omnis ager iugerationis modum habet collectum, sicut in aere est nominatum. Ager Lunensis ea lege qua et ager Florentinus. [15] limites in horam sextam conuersi sunt et ad occidentem plurimum dirigunt cursus. termini aliqui ad distinctionem numeri positi sunt, alii ad recturas linearum monstrandas. [L. 224.1] Ager Tiferinus in centuriis fuit assignatus. postea iussu imp. Tiberi Caesaris, quis prout occupauit miles, deficientibus, aliis paucioribus est adsignatus. termini pleurici positi, qui rationem obseruationis tantum ostendunt [5] quam recturam limitum. Ager Spellatinus lege Iulia est adsignatus in modum iugerationis. termini lapidei . . . distant a se in ped. CC: ςʅʅ distant a se pd. DCCCCXX, I ҁI: p. Iςʅ, ς, pd. ĪĪC: ςʅ, pd. II, distant a se ped. ĪĪCCCC. ea lege et mensura [10] seruari a nostris iussum est. Ager Amerinus lege imp. Augusti est assignatus. ueteranis est quidem adiudicatus, et pro aestimio ubertatis legem sunt secuti, ubi termini ambiguum numquam receperant, circa ipsum oppidum. sed extra tertium miliarium [15] lex Caesariana operata est in absoluto. termini siti sunt [L. 225.1] <id est> ςʅ, p. ς, distant a se ped. DCCCC: alii ped., pd. ςʅʅ, ped. CC: alii p. Iʅ, ped. ςʅʅ, ped. CCCCXL. [L. 225.3] PARS PICENI. Ager Anconitanus ea lege qua et ager Florentinus [5] est assignatus limitibus Augusteis siue k. et d. uel maritimos aut montanos limites. ab oriente ad occidentem qui in groma sunt designati, qualis diametralis con limiti che volgevano verso il mare (maritimi). Parte di territorio in Etruria vicino alla colonia di Veii (Roma, presso il centro medioevale Isola Farnese) fu tutta assegnata con limiti intercisivi, come sopra ho mostrato. In tale territorio, tutto il terreno ripartito in iugeri ha un totale come è riportato sulla tavola in bronzo. Il territorio di Luna (Luni) <fu assegnato> con la stessa legge di quello di Florentia (Firenze). I limiti guardano verso mezzogiorno e volgono maggiormente verso occidente. Alcuni termini furono posti per distinguerne il numero, altri per indicare la direzione dei limiti. Il territorio di Tifernum (Città di Castello) fu assegnato in centurie. Successivamente, per ordine dell’imp. Tiberio Cesare, quando i soldati che avevano ricevuto queste terre vennero meno, fu assegnato ad altri in numero minore. Furono posti termini ai lati che definiscono lo schema del rilievo ma non indicano la direzione dei limiti. Il territorio di Hispellum (Spello) fu assegnato in iugeri con la legge Giulia. I termini in pietra . . . distano fra loro MCC piedi; se lunghi dieci once e spessi un piede e sette once, MDCCCCXX piedi; se spessi I piede e nove once e lunghi sei once, MMC piedi; se lunghi nove once e spessi II piedi, MMCCCC piedi. Con la stessa legge fu ordinato anche che le misure dovevano essere da noi preservate. Il territorio di Ameria (Amelia) fu assegnato con la legge dell’imperatore Augusto. Invero fu attribuito ai veterani e seguirono la legge per la valutazione della fertilità, e ivi i termini non permisero alcuna ambiguità intorno alla stessa città. Ma oltre la terza pietra miliaria, la legge di Cesare operò senza vincoli. Furono posti termini nove once spessi e sei once lunghi, distanti fra loro DCCCC piedi; altri spessi un piede e lunghi dieci once, con intervallo di MCC p.; altri spessi un piede e tre once, lunghi dieci once, intervallati MCCCCXL p. PARTE DEL PICENUM Il territorio di Ancona (Ancona) fu assegnato con limiti augustei con la stessa legge di Florentia (Firenze), sia con cardini che decumani rivolti verso il mare o verso i monti. Se fra i limiti, che sono definiti con la groma, uno va da oriente a 37 appellatur. de meridie in septentrionem qui circulum secat, uerticalis diagonalis appellatur. nam quaedam pars Tusciae his [10] limitibus et nominibus ab Hetruscorum aruspicum doctrina uel maiorum designatione nuncupantur. ceteri limites iuxta formas et inscriptiones polygoniorum nomina acceperunt, uel ex litteris Graecis. [L. 225.14] EX LIBRO BALBI PROVINCIA PICENI. [15] Ager Spoletinus in iugeribus et limitibus intercisiuis est adsignatus ubi cultura est: ceterum in soluto est [L. 226.1] relictum in montibus uel subsiciuis, quae rei publicae alii cesserunt. nam et multa loca hereditaria accepit eius populus. ager qui a fundo suo tertio uel quarto uicino situs est, in iugeribus iure ordinario possidetur, sicut est [5] Interamnae Flaminiae et Interamnae Paletino Piceni. Ager Vrbis Saluiensis limitibus maritimis et montanis lege triumuirale. et loca hereditaria eius populus accepit. Ager Tolentinus item est adsignatus. Ager Firmo Piceno limitibus triumuiralibus in [10] centuriis est per iugera ducena adsignatus. Ager Senogalliensis et Potentinus, Ricinensis et Pausulensis. item sunt adsignati. occidente è chiamato diametralis, se va da mezzogiorno a settentrione dividendo il cerchio è chiamato verticalis diagonalis. In parte della Tuscia questi limiti e i lori nomi derivano dalla dottrina degli aruspici etruschi o dall’uso degli antenati. Altri limiti in mappe e iscrizioni presero il nome di polygoni dalla lingua greca. DAL LIBRO DI BALBO LA PROVINCIA PICENUM Il territorio di Spoletium (Spoleto) dove è coltivato fu assegnato in iugeri mediante limiti. La parte non coltivata è libera, non censita sui monti o che è subsiciva, che altri cedettero alla comunità. Di certo il suo popolo ricevette anche molti luoghi come eredità. La terra che è separata dal suo fondo da tre o quattro vicini è posseduta in iugeri secondo il diritto ordinario, come a Interamna Nahars (Terni) e Interamnia Praetuttiorum (Teramo). Il territorio di Urbs Salvia (Urbisaglia) fu assegnato con legge triumvirale con limiti marittimi e montani. Inoltre il suo popolo ricevette dei luoghi come eredità. Il territorio di Tolentinum (Tolentino) fu assegnato nello stesso modo. Il territorio di Firmum Picenum (Fermo) fu assegnato in centurie di CC iugeri con limiti triumvirali. I territori di Sena Gallica (Senigallia), Potentia (Santa Maria a Potenza) (fig. 5), Helvia Ricina (Macerata, fraz. Villa Potenza), e Pausulae (Corridonia, presso Chiesa di S. Claudio al Chienti) furono assegnati nello stesso modo. 38 Fig. 5A – Il territorio di Potentia (Picena) fu oggetto di una centuriazione (1, Potentia, ?, 20 x 20 actus 710 x 710 m -, inclinazione 29° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Potentia-Numana; B = via PotenziaCluana; C = via Potentia-Helva Recina; C’ = tratto in comune fra tale via e un limite principale della centuriazione. 39 Fig. 5B – Le persistenze della centuriazione Potentia. Ager Cuprensis Truentinus Castranus I territori di Cupra Maritima (Cupra Marittima), Aternensis lege Augustiana sunt adsignati. Castrum Truentinum (Martinsicuro, a nord-ovest dell’abitato), Castrum Novum (Giulianova) e Aternum (Pescara) furono assegnati secondo la legge Augustea. [L. 227.1] Ager Anconitanus limitibus Il territorio di Ancona (Ancona) fu assegnato in Graccanis in centuriis est adsignatus. centurie mediante limiti gracchiani. Ager Ausimatis item est assignatus. Il territorio di Auximum (Osimo) fu assegnato nello stesso modo. Ager Asculanus locis uariis limitibus Il territorio di Asculum (Ascoli Piceno) fu intercisiuis est [5] adsignatus, et terminis assegnato in vari luoghi con limiti intercisivi, e Claudianis, qui in modum arcellae facti sunt, con termini Claudiani, che hanno la forma di est demetitus, et aliis ligneis sacrificalibus. cofanetti quadrangolari, e con altri legni quorum limitum distantia est ped. CC et sacrificali. La distanza fra tali limiti è di MCC infra. ceterum in absoluto remansit, et piedi o meno. Il resto rimase libero e il corso dei riuorum tenor finitimus obseruabatur. ager fiumi era rispettato come confine. Il suo eius militibus est adsignatus: sed sunt loca territorio fu assegnato ai soldati, ma vi sono luoghi che non furono inclusi nell’assegnazione. [10] quae in assignationem non uenerunt. Ager Adrianus, item et ager Nursinus et Il territorio di Hatria (Atri) e parimenti anche Falerionensis et Pinnensis, limitibus maritimis quello di Nursia (Norcia), Falerio Picenus et Gallicis quos dicimus decimanos et (Falerone, località Piane di Falerone) e Pinna kardines. nam eorum delimitatio est per (Penne) fu assegnato con limiti che guardano 40 rationem arcarum uel riparum. uel canabula et nouerca, [15] quod tegulis construitur. aliis uero locis muros macerias scorofiones congerias carbunculos, et uariis locis terminos [L. 228.1] Augusteos, per quorum cursus in Piceno fines terminantur. verso il mare e con limiti gallici, che chiamiamo decumani e cardini. La loro demarcazione è per mezzo di arche, sponde, canali, e canali di drenaggio che sono costruiti con tegole. Altrove con muri, muri a secco, mucchi e pile di pietre, pietre non rifinite, e in vari luoghi termini augustei, le cui posizioni definiscono i confini nel Piceno. [L. 228.3] PROVINCIA VALERIA. Ager Amiternus. iter populo non debetur. nam ager [5] eius in tetragonon est assignatus per nomina arcarum riparum, macerias scorofiones congerias carbunculos. nam locis montuosis loca saxuosa. termini sunt constituti Tiburtini in effigie tituli in tetragonon, alii trigonii, alii rotundi in effigie columnae. quorum mensura licet diuersa [10] sit, tamen distant a se in pedibus CCXXX, in p. CCCXL, in p. CCCCXX, in p. DCLX, in p. DCLX, in p. DCCXC, in p. DCCXC, in p. DCCCCXX, in p. CC, in p. CCCXL, in p. ĪĪ, in p. ĪĪCCCCL. interiectis locis petrae natiuae signatae inueniuntur, aut certe saxa constituta sunt, quae et ipsa sine dubio finitima [15] obseruanda sunt. PROVINCIA VALERIA Il territorio di Amiternum (L’Aquila, fraz. di San Vittorino, circa 0,5 km a nord-ovest). Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in quadrangoli28 con demarcatori costituiti da arche, sponde di fiumi, muri a secco, mucchi e pile di pietre, pietre non rifinite. Infatti, sono luoghi rocciosi in zone montane. Furono posti termini di travertino, alcuni di forma quadrangolare, altri triangolare, altri ancora rotondi simili a colonne. La loro dimensione è varia e distano fra loro CCXXX, CCCXL, CCCCXX, DCLX, DCLX, DCCXC, DCCXC, DCCCCXX, MCC, MCCCXL, MM, MMCCCCL piedi. In alcuni luoghi si trovano pietre naturali marcate o sono stati posti dei massi che senza dubbio devono essere considerati come segnali di confine. Ager Aueias ea lege est assignatus qua et ager Il territorio di Aveia (Fossa) fu assegnato con la Amiternus. stessa legge di quello di Amiternum. Ager Corfinius lege Sempronia est assignatus. iter populo debetur ped. LXXX. cuius agri mensura in tetragonon [20] uariis locis est collecta, et termini silicei sunt appositi, quorum distantia est in p. DCCXX, in p. DCCCLX. hoc in locis montuosis: in quibus alii iuxta naturam loci spissiores sunt, id est sine mensura sunt appositi. et interiectis locis muros, macherias, lacos conuallium, aras, [25] canabula, quod tegulis construitur. 28 Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato con la legge Sempronia (fig. 6). Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. La delimitazione di tale territorio fu effettuata in vari luoghi mediante quadrangoli, e termini di pietra furono posti, a intervalli di DCCXX piedi e di DCCCLX piedi. Questa è la pratica nei luoghi montuosi in cui, secondo la natura del luogo, sono più frequenti, vale a dire senza una spaziatura regolare. E nei luoghi intermedi muri, muri a secco, laghi nelle valli, altari, canali di drenaggio che sono costruiti con tegole. Tetragonon, parola greca, indicava un poligono irregolare con quattro angoli e quindi con quattro lati. 41 Fig. 6A – I territori di Corfinium e di Sulmo furono assegnati mediante due centuriazioni (1, CorfiniumSulmo I, gracchiana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m – inclinazione 38° 45’ W; 2, Corfinium-Sulmo II, augustea, 20 x 20 actus – 709,6 x 709,6 m -, inclinazione 39° 30’ E). Altre indicazioni: A = via CorfiniumInterpromium-Teate; B = via Corfinium-Sulmo; C= via Sulmo-Aufidena; D = via Corfinium-Alba Fucens; E = diramazione per Superaequum, Aveia, etc. La delimitazione della cinta muraria di Sulmo è quella medioevale. Le indicazioni sono le stesse anche per le figure successive. 42 Fig. 6B – Le persistenze delle due centuriazioni, Corfinium-Sulmo I e II. 43 Fig. 6C – La centuriazione Corfinium-Sulmo I. 44 Fig. 6D – Le persistenze della centuriazione Corfinium-Sulmo I. 45 Fig. 6E – La centuriazione Corfinium-Sulmo II. 46 Fig. 6F – Le persistenze della centuriazione Corfinium-Sulmo II. 47 [L. 229.1] Colonia Superaequana. ager eius ueteranis est assignatus: sed postea Verus et Antoninus et Commodus aliqua priuatis concesserunt. La colonia di Superaequum (Castelvecchio Subequo). Il suo territorio fu assegnato ai veterani, ma successivamente <Lucio> Vero, Antonino <Marco Aurelio> e Commodo la concessero a privati. Colonia Peltuinorum. iter populo non debetur. La colonia di Peltuinum (Prata d’Ansidonia, 1 km ager [5] eius limitibus intercisiuis est a nord-est del centro abitato). Il diritto di assignatus. passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo territorio fu assegnato con limiti intercisivi. Marsus municipium licet consecratione ueteri Marruvium (San Benedetto dei Marsi). Sebbene maneat, tamen ager eius intercisiuis limitibus per antica tradizione rimanga municipio, tuttavia est assignatus. il suo territorio fu assegnato con limiti intercisivi. Colonia Solomontina ea lege est assignata qua La colonia di Sulmo (Sulmona) fu assegnata con et Corfinius. quella stessa legge con cui fu assegnata anche Corfinium (Corfinio) (fig. 6) [L. 229.10] EX COMMENTARIO CLAVDI CAESARIS SVBSEQVITVR, QVI SEORSVM DESCRIPTVS EST. CIVITATES CAMPANIAE EX LIBRO REGIONVM. Aquinum, muro ducta colonia, a triumuiris deducta. iter populo debetur ped. XXX. ager eius perennis limitibus [15] est adsignatus. SEGUE DAL COMMENTARIO DI CLAUDIO CESARE29, CHE A PARTE E’ DESCRITTO. LE CITTA’ DELLA CAMPANIA DAL LIBRO DELLE REGIONI Aquinum (Aquino), colonia cinta da mura, dedotta dai triumviri. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XXX piedi. Il suo territorio fu assegnato con limiti perenni (fig. 7). Potrebbe essere l’imperatore Claudio (Tiberius Claudius Drusus Nero) ma anche l’imperatore Tiberio (Tiberius Claudius Nero). 48 29 Fig. 7A – I territori di Aquinum, Casinum, Interamna Lirenas e Fabrateria Nova furono interessati da cinque delimitazioni (1, Aquinum I, strigatio, in epoca precoce, 10 actus – 354,8 m -, inclinazione 22° 30’ W; 2, Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum, centuriazione in epoca triumvirale, 20 x 20 actus – 709 x 709 m -, inclinazione 28° 00’ E; 3, Interamna Lirenas I, strigatio, 312 a.C., 13 actus – 461,24 m, 43° 00 E; 4, Interamna Lirenas II, strigatio, 312 a.C., 13 actus, 461,24 m, 8° 00’ E; 5 = Fabrateria Nova I, centuriazione, gracchiana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, 19° 45’ W). Altre indicazioni: A = via Aquinum-Casinum; B = via Aquinum-Interamna Lirenas; C = via Aquinum-Fabrateria Nova; C’ = tratto in cui tale via coincide con un limite della centuriazione triumvirale; D = via Aquinum-Arpinum; D’ = un lungo tratto in cui tale via coincide con un limite della strigatio Aquinum I; E = via Casinum-Atina; F = via Casinum-Ad Flexum; G = via Casinum-Interamna Lirenas; H = via Interamna Lirenas-Ad Flexum; I = diramazione di tale via per Aquae Vescinae; J = via Interamna Lirenas-Minturnae; K = via Fabrateria NovaFregellanum-Frusino; L = via Fregellanum-Sora; L’ = tratto in cui tale via coincide con un limite della centuriazione tiumvirale; M = acquedotto di Casinum. Da notare che la civitas di Fregellae, un tempo fiorente, fu distrutta per una rivolta contro Roma nel 125 a.C. e fu poi fondata la città di Fabrateria Nova. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 49 Fig. 7B – Le persistenze nei territori di Aquinum, Casinum, Interamna Lirenas e Fabrateria Nova. 50 Fig. 7C – La strigatio Aquinum I. 51 Fig. 7D – Le persistenze della strigatio Aquinum I. 52 Fig. 7E – La centuriazione Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum. 53 Fig. 7F – Le persistenze della centuriazione Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum. 54 Fig. 7G – La strigatio Interamna Lirenas I. 55 Fig. 7H – Le peristenze della strigatio Interamna Lirenas I. 56 Fig. 7I – La strigatio Interamna Lirenas II. 57 Fig. 7J – Le persistenze della strigatio Interamna Lirenas II. 58 Fig. 7K – La centuriazione Fabrateria Nova I. 59 Fig. 7L – Le persistenze della centuriazione Fabrateria Nova I. 60 Abellinum, muro ducta colonia, deducta lege Abellinum (Atripalda, a nord del centro abitato; la Sempronia. iter populo non debetur. ager eius popolazione si trasferì nel Medioevo dove è ora ueteranis est adsignatus. Avellino), colonia cinta da mura, dedotta secondo la legge Sempronia. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani (fig. 8). Fig. 8A – Il territorio di Abellinum fu oggetto di una centuriazione (1, Abellinum, gracchiana o sillana, 14 x 14 actus - 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 27° 30’ E). Altre indicazioni: A = via Abellinum-Beneventum; B = via Abellinum-Friquentum; C = tronco comune di D e E; D = via per Nuceria Alfaterna; D’ = tratto in comune fra tale via e un limite principale della centuriazione Abellinum; E = via per Abella-Nola; F = acquedotto di Abellinum-Beneventum. 61 Fig. 8B – Persistenze della centuriazione Abellinum. Stesse indicazioni della figura precedente. Antium. populus deduxit. iter populo non Antium (Anzio). Il popolo la dedusse. Non è debetur. [20] ager eius in lacineis est dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo adsignatus. territorio fu assegnato in strisce30. 30 Striga = rettangoli; Lacinia = striscia; centuria = terreno quadrato. 62 Acerras, muro ducta colonia. diuus Augustus Acerrae (Acerra), colonia cinta da mura. Il divino deduci iussit. iter populo debetur ped. LXXX. Augusto ordinò che fosse dedotta. Il diritto di ager eius in iugeribus militibus est adsignatus. passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il suo territorio fu assegnato ai soldati in iugeri (fig. 9). Fig. 9A –Il territorio di Acerrae risulta delimitato da due centuriazioni (1, Acerrae-Atella I, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 26° 00’ W; 2, Nola III, 20 x 20 actus – 707 x 707 m -, inclinazione 15° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Ager Campanus I; A: via Acerrae-Neapolis; B = via Acerrae-Suessula; C = diramazione per la via Popilia, in direzione di Nola; D = via Atella-Suessula; D’ = tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus I; D" = tratto della stessa via coincidente con un limite della centuriazione Acerrae-Atella I; E = diramazione di tale via per Acerrae; E’ = tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus I; F = diramazione per Acerrae dell’acquedotto augusteo del Serino. Per la centuriazione Acerrae-Atella I si veda Atella e per la centuriazione Nola III si veda Nola. Stesse indicazioni anche per la figura successiva. 63 Fig. 9B – Le persistenze della zona di Acerrae. 64 [L. 230.1] Atella, muro ducta colonia, deducta Atella (Sant’Arpino, fra Sant’Arpino, Succivo, ab Augusto. iter populo debetur ped. CXX. Orta di Atella e Frattaminore), colonia cinta da ager eius in iugeribus est adsignatus. mura, dedotta da Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è CXX piedi. Il suo territorio fu assegnato in iugeri (fig. 10). Fig. 10A – Il territorio di Atella risulta interessato da 4 centuriazioni (1, Acerrae-Atella I, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 26° 00’ W; 2, Atella II, posteriore a Silla?, 20 x 20 actus – 710 x 710 m -, inclinazione 33° 00’ E; 3, Ager Campanus I, gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x 705 m -, inclinazione 00° 10’ E; 4, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 26’ W). Altre indicazioni: A = via Atella-Capua; A’ = coincidenza di parte di tale via con un limite della centuriazione Ager Campanus I; B = via Atella-Calatia; B’ = coincidenza di parte di tale via con un limite della centuriazione Atella II; C = via Atella-Suessula; D = via Atella-Neapolis; E = via Atella-Cumae; E’ = coincidenza di parte di tale via con un limite della centuriazione Atella II; F = via Atella-Velxa-Liternum; F' e F" = coincidenze di parti di tale via con limiti della centuriazione Atella II e Ager Campanus I; G = diramazione per Atella dell’acquedotto augusteo del Serino. Stesse indicazioni per le figure successive. 65 Fig. 10B – Le persistenze della zona di Atella. 66 Fig. 10C – La centuriazione Atella II. 67 Fig. 10D – Le persistenze della centuriazione Atella II. 68 Fig. 10E – La centuriazione Acerrae-Atella I. Ulteriori indicazioni: H = acquedotto augusteo del Serino; I = acquedotto del Bolla; J = diramazione dell’acquedotto del Serino per Acerrae; K = diramazione per Acerrae della via Atella-Suessula; L = via Neapolis-Nola; M = diramazione di tale via per Acerrae; N = via AcerraeSuessula; O = diramazione di tale via per Nola; P = via Suessula-Telesia; Q = via Suessula-Capua (via Popilia); R = via Suessula-Nola (via Popilia); S = via Suessula-Caudium; T = via Suessula-Saticula. Le indicazioni sono le stesse anche per la figura successiva. 69 Fig. 10F – Persistenze della centuriazione Acerrae-Atella I. 70 Atina, muro ducta colonia. deduxit Nero Claudius. [5] iter populo non debetur. ager eius pro parte in lacineis et per strigas est adsignatus. Atina (Atina), colonia cinta da mura. La dedusse Claudio Nerone. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in parte in strisce e per strigas (fig. 11). Fig. 11A – Il territorio di Atina fu oggetto di una centuriazione (1, Atina, fine II o I sec. a.C.?, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m, inclinazione 33° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Atina-Venafrum; B = via AtinaCasinum; C = via Atina-Sora; C’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Atina. 71 Fig. 11B – Persistenze della centuriazione Atina. Stesse indicazioni della figura precedente. 72 Alatrium, muro ducta colonia. populus Alatrium (Alatri), colonia cinta da mura. La deduxit. iter populo non debetur. ager eius per dedusse il popolo. Non è dovuto diritto di centurias et strigas est adsignatus. passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in centurie e per strigas (fig. 12). Fig. 12A – I territori di Frusino, Alatrium e Verulae furono oggetto di due delimitazioni (1, AlatriumFrusino-Verulae I, strigatio, seconda metà IV secolo a.C., 12 actus - 425,76 m -, inclinazione 03° 00’ W; 2, Alatrium-Frusino-Verulae II, centuriazione, 13 x 13 actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 14° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = strigatio Ferentinum; A = via Latina, tratto Frusino-Ferentinum; A’ = tratto di tale via coincidente con un limite della strigatio Ferentinum; B = via Latina, tratto Frusino-Fregellanum- Fabrateria Nova; C = diramazione via Latina per Verulae; D = diramazione via Latina per Alatrium; D’ = parti di tale via coincidente con un limite della centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II; E = via Ferentinum-Alatrium; E’ = parte di tale via coincidente con il prolungamento di un limite della centuriazione Alatrium-FrusinoVerulae II; F = via Alatrium-Afilae; G = via Verulae-Cereatae Marianae-Sora; H = via Frusino-Privernum. 73 Fig. 12B – Le persistenze della zona di Frusino, Alatrium e Verulae 74 Fig. 12C – La strigatio Alatrium-Frusino-Verulae I. 75 Fig. 12D – Le persistenze della strigatio Alatrium-Frusino-Verulae I. 76 Fig. 12E – La centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II. 77 Fig. 12F – Le persistenze della centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II. [10] Aricia, oppidum. lege Sullana est munita. Aricia (Ariccia), città fortificata, difesa secondo la iter populo non debetur. ager eius in legge Sillana. Non è dovuto diritto di passaggio praecisuris est adsignatus. alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in particelle. Asetium, muro ducta lege triumuirale. iter Asetium (Caelanum?31), cinto da mura secondo la populo non debetur. ager eius militi est legge triumvirale. Non è dovuto diritto di adsignatus. passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato ai soldati. 31 V. nota relativa a Casentium, L. 231.14. 78 Anagnia, muro ducta colonia. iussu Drusi Caesaris [15] populus deduxit. iter populo non debetur. ager eius per strigas et ueteranis adsignatus. Anagnia (Anagni), colonia cinta da mura. Il popolo la dedusse per ordine di Druso Cesare32. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato per strigas ai veterani (fig. 13). Fig. 13A – Il territorio di Anagnia risulta delimitato da una strigatio (1, Anagnia I, 306 a.C.?, 10 actus – 354,8 m -, inclinazione 28° 00’ E) e da una centuriazione (2, Anagnia II-Signia, triumvirale, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 22° 30’ E). Altre indicazioni: 3 = strigatio Ferentinum; A = via Latina, tratto Ad Bivium-Ferentinum; A’ = tratti di tale via che coincidono con limiti della centuriazione Anagnia II-Signia; B = schema della via Anagnia-Signia; C = via Labicana. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 32 L’imperatore Claudio (Tiberius Claudius Drusus Nero). 79 Fig. 13B – Le persistenze della zona di Anagnia. 80 Fig. 13C – La centuriazione Anagnia I. 81 Fig. 13D – Le persistenze della centuriazione Anagnia I. 82 Fig. 13E – La centuriazione Anagnia II-Signia. 83 Fig. 13F – Le persistenze della centuriazione Anagnia II-Signia. 84 Abella, municipium. coloni uel familia imperatoris Vespasiani iussu eius acceperunt. postea ager eius in [20] iugeribus militi est adsignatus. Abella (Avella), municipio. I coloni e la famiglia dell’imperatore Vespasiano per suo comando lo accettarono. Successivamente il suo territorio fu assegnato ai soldati in iugeri (fig. 14). Fig. 14A – Il territorio di Abella risulta interessato da parte di una centuriazione (1, Nola I-Abella, sillana, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 00’). Il testo fa riferimento a una assegnazione di terreni sotto Vespasiano che forse fu una riassegnazione in tempi successivi. Altri riferimenti: A = via Abella-Abellinum; B = via Abella-Nola; C = acquedotto di Abella. Fig. 14B – Le persistenze della centuriazione Nola I-Abella nei pressi di Abella. 85 Afile, oppidum. lege Sempronia in centuriis et Afilae (Affile), città fortificata. Il suo territorio fu in lacineis ager eius est adsignatus. iter assegnato secondo la legge Sempronia in centurie populo non debetur. e in strisce. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. [L. 231.1] Ardea, oppidum. imperator Ardea (Ardea), città fortificata. L’imperatore Adrianus censiit. iter populo non debetur. Adriano la censì. Non è dovuto diritto di ager eius in lacineis est adsignatus. passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in strisce. Allifae, oppidum muro ductum. ager eius lege Allifae (Alife), città fortificata cinta da mura. Il triumuirale est adsignatus. iter populo non suo territorio fu assegnato secondo la legge debetur. triumvirale. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità (fig. 15). Fig. 15A – La principale centuriazione riguardante Allifae è la Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula, anche conosciuta come centuriazione del Medio Volturno (1, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E). Altre indicazioni per le centuriazioni: 2-4 = Allifae I-a, b, c; 5 = Cubulteria; 6 = Telesia I; 7 = Caiatia; 8 = Trebula; 9 = Teanum I; 10 = Teanum III-Cales IV; 11-13 = Cales I, II, III; 14 = CapuaCasilinum; 15, 16 = Ager Stellatis I e II; 17, 18 = Ager Campanus I e II. Per semplicità, le indicazioni riguardanti le strade sono state omesse. 86 Fig. 15B – Le persistenze nella stessa zona della figura precedente. Stesse indicazioni della figura precedente. 87 Fig. 15C – La centuriazione del Medio Volturno. Indicazioni: 1 = Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula, anche conosciuta come centuriazione del Medio Volturno, 0 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E; A = via Allifae-Telesia; B = via Allifae-Caiatia; B’ = diramazione di B per Cubulteria; C = via Allifae-Teanum; D = via Allifae-Venafrum; E = via da Allifae verso il Tifernus mons (massiccio del Matese) e verso la probabile sede del centro antico pre-romano (Castello del Matese, fino al 1970 Castello d’Alife); F = via Telesia-Beneventum; G = via Telesia-Suessula; H = via Telesia-Caiatia; I = via di connessione fra G e H; J = diramazione di H per Cubulteria e per la via Allifae-Teanum; K = via Cubulteria-Trebula; L = via di connessione fra B e J; M = via Caiatia-Capua; M’ = diramazione di M per vicus Palatius e Cales; N = diramazione di M per Trebula; O = via Trebula-Cales; P = via Latina, tratto Teanum-Cales; P’ = via CalesForum Popilii; Q = via Latina, tratto Cales-Casilinum; Q’ diramazione di Q per raggiungere M’; R = via Appia (per Suessa Aurunca); S = via da Teanum alla via Allifae-Venafrum; S’ = diramazione di S per la via Latina; T = via Appia (per Sinuessa); U = via Capua-templum Dianae Tifatinae (t. D. T.) e continuazione per raggiungere M; V = via Casilinum-Volturnum; X = diramazione di G per Saticula e Caudium; Y = acquedotto augusteo di Capua. Stesse indicazioni anche per la figura successiva. 88 Fig. 15D – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno. 89 Fig. 15E – La centuriazione Allifae I, distinta in tre parti: Allifae I-a (2), Allifae I-b (3) e Allifae I-c (4). Stesse indicazioni delle figure precedenti e inoltre E’ = parte della via E coincidente con un limite di Allifae I-a. 90 Fig. 15F – Le persistenze della centuriazione Allifae I. 91 Fig. 15G – La centuriazione del Medio Volturno nella zona di Allifae. Indicazioni aggiuntive: C’ = tratto della via Allifae-Teanum coincidente con un limite della centuriazione; E’ = tratto della via E coincidente con un limite della centuriazione. Fig. 15H – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno nella zona di Allifae. Stesse indicazioni della figura precedente. 92 Fig. 15I – Centuriazione di Cubulteria (5, Cubulteria, III o II sec. a.C.?, 12 x 12 actus – 425,76 x 425,76 m -, inclinazione 44° 00’ E). Esempio di centuriazione orientata secondo la maggiore estensione del territorio. Cubulteria non è citata nel Liber Coloniarum. La sede indicata come sito di Cubulteria non è certa mentre quella di Kupulternum, il centro nella sua localizzazione pre-romana, appare sicura. Altre indicazioni come per le figure precedenti e inoltre C’ = tratto della via Allifae-Teanum coincidente con un limite della centuriazione Cubulteria. 93 Fig. 15J – Le persistenze della centuriazione Cubulteria. [5] Beneuentum, muro ducta colonia Concordia. deduxit Nero Claudius Caesar. iter populo non debetur. ager eius lege triumuirale ueteranis est adsignatus. Beneventum (Benevento), colonia Concordia cinta da mura. La dedusse Claudio Nerone Cesare. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani secondo la legge triumvirale (fig. 2). 94 Bouianum, oppidum. lege Iulia milites deduxerunt sine colonis. iter populo debetur ped. X. ager eius per [10] centurias et scamna est adsignatus. Bovianum Undecimanorum (Boiano), città fortificata. I soldati la dedussero secondo la legge Giulia senza coloni. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è X piedi. Il suo territorio fu assegnato per centurie e scamna (fig. 16). Fig. 16A – Il territorio di Bovianum Undecimanorum fu oggetto di una centuriazione (1, Bovianum Undecimanorum II, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 33° 00’ E). Chouquer et al. descrivono un’altra centuriazione (Bovianum Undecimanorum I) con la stessa inclinazione ma irregolare e mal definibile [Chouquer et al. 1987] e che pertanto non è stata riportata. Altre indicazioni: A = via Bovianum-Herculis Rani; B = via Herculis Rani-Kalena-Larinum; C = via Herculis Rani-Saepinum; D = via Bovianum-Cluturnum-Aesernia. 95 Fig. 16B – Persistenze della centuriazione Bovianum Undecimanorum. Stesse indicazioni della figura precedente. 96 Bobillae, oppidum. lege Sullana est circum ducta. iter populo non debetur. agrum eius ex occupatione milites ueterani tenuerunt in sorte. Bovillae (Roma, fraz. di Frattocchie), città fortificata, cinta da mura secondo la legge Sillana. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. I soldati veterani tirarono a sorte il suo territorio posseduto per occupazione (fig. 17). Fig. 17A – I territori di Bovillae, Castrimoenium e Tusculum furono ripartiti e assegnati con la centuriazione Bovillae-Tusculum (1, sillana, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 25° 30’ E). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Collatia-Gabii; 3 = centuriazione Campi Tiberiani; A = via Latina; B = via Appia; C = diramazione della via Appia per Castrimoenium; D = diramazione della via Appia per Antium; E = diramazione della via Latina per Tusculum-Ad Statuas-Praeneste; F = emissario artificiale dell’Albanus lacus. 97 Fig. 17B – Le persistenze della zona di Bovillae, Castrimoenium e Tusculum. 98 Casentium, muro ducta lege triumuirale. iter Casentium (Caelanum?33, Celano), cinto da mura populo [15] non debetur. ager eius militibus secondo la legge triumvirale. Non è dovuto diritto est adsignatus. di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato ai soldati. Calagna, muro ducta colonia. iussu Drusi Calagna34 (Anagni), colonia cinta da mura. Il Caesaris populus deduxit. iter populo non popolo la dedusse per ordine di Druso Cesare. debetur. ager eius ueteranis est adsignatus. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani (fig. 13). Capua, muro ducta colonia Iulia Felix. iussu [20] imperatoris Caesaris a uiginti uiris est deducta. iter populo [L. 232.1] debetur ped. C. ager eius lege Sullana fuerat adsignatus: postea Caesar in iugeribus militi pro merito diuidi iussit. Capua (S. Maria Capua Vetere), colonia Iulia Felix cinta da mura. Per ordine dell’imperatore Cesare fu dedotta dai vigintiviri. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è C piedi. Il suo territorio era stato assegnato secondo la legge Sillana: successivamente Cesare comandò che fosse divisa in iugeri fra i soldati secondo il merito (fig. 18). Il luogo è anche nell’elenco delle città del Samnium (L. 255.6) e verosimilmente è una corruzione di Asetium (L. 230.13). A riguardo dell’identificazione di tale luogo in Caelanum (Celano), si veda [Libertini 2017] e le figure relative ad Alba Fucens. 34 Ripetizione di Anagnia. 99 33 Fig. 18A – L’Ager Campanus I e l’Ager Campanus II (1, Ager Campanus I, gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x 705 m -, inclinazione 00° 10’ E; 2, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 26’ W) furono le principali centuriazioni che interessarono il territorio di Capua. L’Ager Campanus II aveva il decumano rivolto verso il meridione e il cardine rivolto verso oriente, come è attestato in [L. 29.5]. Altre indicazioni: 3 = centuriazione Capua-Casilinum; 4 = centuriazione Acerrae-Atella I; 5 centuriazione Atella II; 6 = centuriazione Nola III; 7 = centuriazione Suessula; 8, 9 = centuriazioni Ager Stellatis I e II; 10 = centuriazione Trebula; 11 = centuriazione Ager Falernus II; 11 = strigatio Cales I; 13-14 = centuriazioni Cales II e III; 15 = centuriazione Teanum-Cales IV; t. D. T. = templum Dianae Tifatinae; A = via Appia; B = via Popilia; C = via Capua-Atella-Neapolis; D = via Casilinum-Volturnum; E = via Capua-Vicus Feniculensis-Liternum; F = via Capua-Ad Septimum Puteoli; G = vie secondarie Caua-campi circostanti; H = via Calatia-Atella; I = via Suessula-Telesia; J = via Atella-Suessula; K = diramazione di tale via per Acerrae; L = via Atella-Cumae; M = via Atella-Velxa-Liternum; N = diramazione di tale via per Ad Septimum-Vicus Feniculensis-Volturnum; O = via Neapolis-Acerrae-via Popilia; P = via Neapolis-Nola; Q = via Liternum-Ad Quartum-Neapolis?; R = via Latina; S = diramazione di R che raggiunge T'; T = via Capua-Caiatia; T' = diramazione di T per vicus Palatius e Cales; T" = diramazione di T per Trebula; U = via Capua-Tempio di Diana Tifatina (odierna chiesa di S. Angelo in Formis); V = acquedotto augusteo di Capua; V’ = diramazione per Calatia; X = acquedotto augusteo del Serino; X’ = diramazione per Acerrae; X" = diramazione per Atella. Per quanto riguarda il tracciato degli acquedotti augustei del Serino e di Capua, in questa e in altre illustrazioni, v. [Libertini et al. 2017a, 2017b, 2017c; Lorenz et al. 2017]. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 100 Fig. 18B – Le persistenze nella zona di Capua. 101 Fig. 18C – Le centuriazioni Ager Campanus I e II. 102 Fig. 18D – Le persistenze delle centuriazioni Ager Campanus I e II. 103 Fig. 18E – La centuriazione Ager Campanus I. 104 Fig. 18F – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus I. 105 Fig. 18G – La centuriazione Ager Campanus II. 106 Fig. 18H – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus II. 107 Fig. 18I – La centuriazione Capua-Casilinum. 108 Fig. 18J – Le persistenze della centuriazione Capua-Casilinum. 109 Fig. 18K – Le centuriazioni Ager Stellatis I e II. Ulteriore annotazione: A' = parte della via Appia (A) coincidente con un limite in comune delle due centuriazioni. Fig. 18L – Le persistenze delle centuriazioni Ager Stellatis I e II. 110 Fig. 18M – Particolare delle centuriazioni Ager Campanus I e II, zona di Casal di Principe, San Cipriano di Aversa, Frignano d’Aversa, San Marcellino. 111 Fig. 18N - Particolare delle centuriazioni Ager Campanus I e II, zona di Marcianise, Capodrise, Recale, e Portico di Caserta. 112 Fig. 18O - Particolare della centuriazione Ager Campanus I, zona di Caivano, Crispano, Cardito e Afragola. 113 Calatia, oppidum. muro ducta. iter populo debetur ped. LX. coloniae Capuensi a Sulla Felice cum territorio [5] suo adiudicatam olim ob hosticam pugnam. Calatia (Maddaloni, 2 km a ovest del centro abitato), città fortificata cinta di mura. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LX piedi. Un tempo aggregata con il suo territorio alla colonia di Capua da Sulla Felix a causa di un combattimento ostile (fig. 19). Fig. 19A – Il territorio di Calatia risulta interessato da parte di due centuriazioni (1, Ager Campanus I, gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x 705 m -, inclinazione 00° 10’ E; 2, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 26’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Suessula; A = via Appia; B = via Popilia ; C = via Calatia-Atella; C’ = tratto di C coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus II; D = via Suessula-Telesia; D’ = tratto di D coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus II; E = acquedotto augusteo di Capua; F = possibile diramazione dell’acquedotto per Calatia. 114 Fig. 19B – Le persistenze nella zona di Calatia. 115 Fig. 19C – La centuriazione Ager Campanus I nella zona di Calatia. 116 Fig. 19D – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus I nella zona di Calatia. 117 Fig. 19E – La centuriazione Ager Campanus II nella zona di Calatia. 118 Fig. 19F – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus II nella zona di Calatia. 119 Caudium, oppidum. muro ducta. iter populo debetur ped. L. a Caesare Augusto coloniae Beneuentanae cum territorio suo est adiudicata. ager eius ueteranis fuerat adsignatus, postea mensuratus limitibus est censitus. Caudium (Montesarchio, circa 1 km a sud-ovest del centro abitato), città fortificata cinta da mura. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è L piedi. Da Cesare Augusto fu aggregata con il suo territorio alla colonia di Beneventum (Benevento). Il suo territorio era stato assegnato ai veterani, successivamente fu censito mediante limiti (fig. 20). Fig. 20A – Il territorio di Caudium fu oggetto di due centuriazioni (1, Caudium I, III o II sec. a.C., 13 x 13 actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 17° 30’ E; 2, Caudium II, augustea, 15 x 15 actus - 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 16° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Caudium-Beneventum; A’ = coincidenza fra un tratto di tale via e un limite principale della centuriazione Caudium I; B = via Caudium-Calatia-Capua; B’ = coincidenza fra un tratto di tale via e un limite principale della centuriazione Caudium II; C = diramazione per Suessula; D = via Caudium-Saticula; E = presumibile via Caudium-montis arx35; F = acquedotto augusteo di Capua. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 35 E' verosimile che il nome Montesarchio derivi da montis arx (rocca del monte, accusativo: montis arcem > *montisarce -> Montesarchio). In latino la <c> era dura, come una <k>, e quindi arcem era pronunziata come arkem. Il montis arx fu il luogo di rifugio degli abitanti di Caudium quando la città dovette essere abbandonata per gli assalti subiti. 120 Fig. 20B – Persistenze delle centuriazioni Caudium I e II. 121 Fig. 20C – La centuriazione Caudium I. Fig. 20D – Persistenze della centuriazione Caudium I. 122 Fig. 20E – La centuriazione Caudium II. 123 Fig. 20F – Persistenze della centuriazione Caudium II. [10] Cumis, muro ducta colonia, ab Augusto deducta. iter populo debetur ped. LXXX. ager eius in iugeribus ueteranis pro merito est adsignatus iussu Claudi Caesaris. Cumae (Bacoli, circa 5 km a nord del centro abitato), colonia cinta da mura, dedotta da Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Per ordine di Claudio Cesare il suo territorio fu assegnato in iugeri ai veterani secondo il merito. 124 Calis, municipium muro ductum. iter populo non debetur. ager eius limitibus Graccanis antea fuerat [15] adsignatus, postea iussu Caesaris Augusti limitibus nominis sui est renormatus. Cales (Calvi Risorta, 2 km a sud del centro abitato), municipio cinto da mura. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio prima era stato assegnato secondo i limiti gracchiani, successivamente per ordine di Cesare Augusto fu ridefinito secondo i limiti del suo nome (fig. 21)36. Fig. 21A – Il territorio di Cales risulta delimitato quattro volte (1, Cales I, strigatio, 334 a.C., 13 actus – 470 m -, inclinazione 37° 00’ E; 2, Cales II, centuriazione, gracchiana, 14 x 16 actus – 496,72 x 567,68 m -, inclinazione 31° 00’ E; 3, Cales III, centuriazione, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 41° 00’ E; 4, Teanum III-Cales IV, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,8 m - inclinazione 29° 00’ W). Altre indicazioni: 5 = centuriazione Ager Falernus II; 6 = centuriazione Capua-Casilinum; 7, 8 = centuriazioni Ager Stellatis I, II; 9 = centuriazione Ager Campanus I; A = via Appia (per Sinuessa), tratto Urbana-Ad Octavum-Casilinum; B = via Appia (per Suessa Aurunca), tratto Suessa-Casilinum; C = via Latina, tratto Teanum-Cales; D = via Cales-Trebula; E = via Cales-Vicus Palatius-Caiatia; E’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales II; F = via Latina, tratto Cales-confluenza con la via Appia per Suessa Aurunca; F’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales III; G = via Cales-Forum Popilii; G’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Teanum IIICales IV; H = via Casilinum-Caiatia; I = via da Teanum alla via Appia (per Suessa Aurunca). Stesse indicazioni per le figure successive. 36 La centuriazione gracchiana è la Cales II mentre quella augustea è la Cales III. La strigatio Cales I è arcaica mentre la Teanum III-Cales IV interessò solo parte del territorio di Cales. Le ultime due non sono menzionate nel testo. 125 Fig. 21B – Le persistenze delle centuriazioni della zona intorno a Cales. 126 Fig. 21C – La strigatio Cales I. 127 Fig. 21D – Persistenze della strigatio Cales I. 128 Fig. 21E – La centuriazione Cales II. 129 Fig. 21F – Persistenze della centuriazione Cales II. 130 Fig. 21G – La centuriazione Cales III. 131 Fig. 21H – Persistenze della centuriazione Cales III. 132 Fig. 21I – La centuriazione Teanum III - Cales IV, parte meridionale. 133 Fig. 21J – Persistenze della centuriazione Teanum III - Cales IV, parte meridionale. Casinum, oppidum. milites legionarii deduxerunt. iter populo non debetur. nam eidem militi ager eius in praecisura est adsignatus. Casinum (Cassino, a sud del centro abitato), città fortificata. I soldati legionari la dedussero. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Di certo il suo territorio fu assegnato agli stessi soldati in particelle37 (fig. 7). [20] Capitulum, oppidum, lege Sullana est deductum. iter populo non debetur. ager eius pro merito . . . . . [L. 233.1] et quis prout agrum occupauit tenuit; sed postea Caesar limites formari iussit pro merito. Capitulum (Piglio?), città fortificata, fu dedotta secondo la legge Sillana. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio <fu assegnato> secondo il merito e ciascuno nella misura in cui occupò il terreno lo mantenne; ma successivamente Cesare ordinò che i limiti fossero rifatti <per assegnarli ai soldati> secondo il merito. 37 Per la suddivisione del territorio di Casinum, si veda Aquinum. 134 Castrimonium, oppidum, lege Sullana est munitum. iter populo non debetur. ager eius ex occupatione [5] tenebatur: postea Nero Caesar tribunis et militibus eum adsignauit. Castrimoenium (Marino), città fortificata, difesa secondo la legge Sillana. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio era posseduto per occupazione: successivamente Nerone Cesare lo assegnò a tribuni e soldati (fig. 17). Cereatae Mariana, municipium. familia Gai Mari obsidebat: postea a Druso Caesare militibus et ipsi familiae in iugeribus est adsignatum. iter populo non debetur. Cereatae Marianae (Veroli, abbazia di Casamari), municipio. La famiglia di Caio Mario la teneva: successivamente da Druso Cesare fu assegnata in iugeri ai soldati e alla sua famiglia. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. [10] Cadatia, oppidum, lege Graccana est Caiatia (Caiazzo), città fortificata, fu difesa munitum ager eius ueteranis est adsignatus. secondo la legge Gracchiana. Il suo territorio fu iter populo non debetur. assegnato ai veterani. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità (fig. 22). Fig. 22A – Il territorio di Caiatia fu oggetto di una centuriazione (1, Caiatia, gracchiana, 13 x 13 actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 21° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Cubulteria; 3 = centuriazione Telesia I; 4 = centuriazione Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula (centuriazione del Medio Volturno); 5 = centuriazione Trebula; A = via Caiatia-Allifae; B = via Caiatia-Telesia; C = via CaiatiaCapua; D = via Cubulteria-Telesia; E = via Trebula-Cubulteria. 135 Fig. 22B – Persistenze della centuriazione Caiatia. Stesse indicazioni della figura precedente. Diuinos, municipium. familia diui Augusti Divinos (Invinias38 fra Puteoli e Cumae nella condidit, et ager eius isdem est adsignatus Tabula Peutingeriana?), municipio. Lo fondò la sine lege. famiglia del divo Augusto, e il suo territorio fu assegnato alla stessa senza legge. 38 Divinos e Invinias sarebbero corrette o erronee trascrizioni di (ad) Divinas o Divinos. Divinus significava anche augusto, imperiale e quindi il termine avrebbe indicato qualcosa relativo all’imperatore, il che è conforme a quanto indicato dal testo. A riguardo si veda [Libertini 2017]. 136 Esernia, colonia deducta lege Julia. iter Aesernia (Isernia), colonia dedotta secondo la populo [15] debetur ped. X. ager eius legge Giulia. Il diritto di passaggio dovuto alla limitibus Augusteis est adsignatus. comunità è X piedi. Il suo territorio fu assegnato con limiti augustei (fig. 23)39. Fig. 23A – Il territorio di Aesernia fu interessato da una doppia strigatio e da un centuriazione (1, Aesernia I a, strigatio, 263 a.C.?, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 37° 00 W; 2, Aesernia I b, strigatio, 263 a.C.?, 6 actus – 212,88 m -, inclinazione 10° 00’ E; 3, Aesernia II, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 23° 00’ W). Altre indicazioni: A = tronco comune delle vie per Terventum e Bovianum Undecimanorum, coincidente con un limite della centuriazione Aesernia II; B = diramazione per Terventum; C = diramazione per Bovianum; D = via Aesernia-Venafrum; E = via Aesernia-Aufidena. 39 La centuriazione augustea è la Aesernia II mentre le strigationes sono arcaiche. 137 Fig. 23B – Le persistenze delle delimitazioni di Aesernia. Stesse indicazioni della figura precedente. Frusinone, oppidum. muro ducta. iter populo Frusino (Frosinone), città fortificata cinta da non debetur. ager eius ueteranis est mura. Non è dovuto diritto di passaggio alla adsignatus. comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani (fig. 12)40. 40 Per le limitationes relative al territorio di Frusino si veda Alatrium. 138 Forum Populi, oppidum muro ductum. iter populo debetur ped. XV. limitibus Augusteis ager eius in iugeribus [L. 234.1] est adsignatus. nam imperator Vespasianus postea lege sua agrum censiri iussit. Forum Popilii (Carinola, località Civitarotta), città fortificata cinta da mura. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XV piedi. Il suo territorio fu assegnato con limiti augustei in iugeri. Di certo l’imperatore Vespasiano successivamente ordinò che il territorio fosse censito con la sua legge (fig. 24). Fig. 24A – Il territorio di Forum Popilii fu interessato da due centuriazioni (1, Ager Falernus II, gracchiana, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 12° 00’ E; 2, Forum Popilii, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 41° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Teanum III-Cales IV; 4 = strigatio Cales I; 5 = centuriazione Cales III; 6 = strigatio Sinuessa VI; A = via Appia per Sinuessa (tratto Sinuessa-Urbana-Ad Octavum); A’ = tratto di tale via coincidente con limite della centuriazione Ager Falernus II; B = via Appia per Suessa Aurunca (tratto Suessa-Casilinum); B’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Falernus II; C = strada dalla via Appia per Sinuessa alla via Appia per Suessa Aurunca, passando per Forum Popilii; C’ = tratti di tale via coincidenti con un limite della centuriazione Ager Falernus II; D = via Falerna, dalla Appia per Sinuessa a Forum Claudii; D’ = diramazione di D per Forum Popilii; E = Forum Popilii-Cales; E' = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Teanum III-Cales IV; E" = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Falernus II; F = diramazione di E per Urbana; G = diramazione della via Appia per Teanum. Stesse indicazioni per le figure successive. 139 Fig. 24B – Le persistenze della zona di Forum Popilii. 140 Fig. 24C – La centuriazione Ager Falernus II. 141 Fig. 24D – Persistenze della centuriazione Ager Falernus II. 142 Fig. 24E – La centuriazione Forum Popilii. 143 Fig. 24F – Persistenze della centuriazione Forum Popilii. 144 Fig. 24G – La centuriazione Teanum III-Cales IV, parte meridionale. Ulteriore indicazione: H = via Latina, tratto Teanum-Cales. Fig. 24H – Le persistenze della centuriazione Teanum III-Cales IV, parte meridionale. 145 Ferentinum, oppidum muro ductum. iter populo non debetur. ager eius perennis limitibus pro parte in [5] iugeribus et in lacineis est adsignatus. Ferentinum (Ferentino), città fortificata cinta da mura. Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo territorio fu assegnato con limiti perenni in parte in iugeri e in strisce (fig. 25). Fig.25A – Il territorio di Ferentinum fu delimitato con una strigatio (1, Ferentinum, 338 a.C.?, 10 actus 354,8 m -, inclinazione 42° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Anagnia II-Signia; A = via Ferentinum-Alatrium; A’ = parti di tali via coincidenti con un prolungamento di un limite principale della centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II; B = via Latina, tratto Ferentinum-Frusino; B’ = tratto di tale via coincidente con un limite della strigatio Ferentinum; C = via Latina, tratto Ferentinum-Ad Bivium; C’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Anagnia II-Signia. Stesse indicazioni per la figura successiva 146 Fig. 25B – Le persistenze della zona di Ferentinum. Fabrateria, muro ducta. iter populo non Fabrateria <Nova> (San Giovanni Incarico, circa debetur. ager eius iure ordinario est diuisus. 2 km a nord del centro abitato), cinta da mura. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu diviso secondo il diritto ordinario (fig. 7). Fundis, oppidum muro ductum. iter populo non debetur. ager eius iussu Augusti ueteranis est cultura [10] adsignatus: ceterum in eius iure et in publicum resedit. Fundi (Fondi), città fortificata cinta da mura. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio coltivato per ordine di Augusto fu assegnato ai veterani: per il resto rimase nel suo diritto e nel dominio pubblico (fig. 26). 147 Fig. 26A – Il territorio di Fundi fu interessato da una precoce strigatio irregolare (1, Fundi I, precoce – 330 a.C.? - irregolare, inclinazione circa 41° 30’ E) e da due centuriazioni (2, Fundi II, di epoca imprecisata, 7 x 7 actus – 248,36 x 248,36 m -, inclinazione 15° 00’ E; 3, Fundi III, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 37° 00’ E). Il riferimento nel testo è chiaramente a Fundi III. Altre indicazioni: A = via Fundi-Formiae; B = via Fundi-Spelunca; B’ = tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Fundi III; C = via Fundi-Tarracina. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 148 Fig. 26B – Le persistenze nella zona di Fundi. 149 Fig. 26C – La strigatio irregolare Fundi I. 150 Fig. 26D – La centuriazione Fundi II. 151 Fig. 26E – Le persistenze della centuriazione Fundi II. 152 Fig. 26F– La centuriazione Fundi III (esclusa la parte meridionale). 153 Fig. 26G – Le persistenze della centuriazione Fundi III (esclusa la parte meridionale). 154 Formias, oppidum. triumuiri sine colonis deduxerunt. iter populo non debetur. ager eius in absoluto resedit. pro parte in lacineis est adsignatus. finitur terminis siliceis et Tiburtinis. Formiae (Formia), città fortificata. I triumviri la dedussero senza coloni. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio rimase indiviso. In parte fu assegnato in strisce. E’ delimitato con termini di pietra e di travertino (fig. 27). Fig. 27A – Il territorio di Formiae fu delimitato con una centuriazione (1, Formiae, probabilmente augustea, 16 x 16 actus – 567,8 x 567,8 m -, inclinazione 25° 30’ W). Una zona adiacente al suo territorio, ma pertinente a Minturnae, fu oggetto di una particolare centuriazione, forse all’interno di un fundus privato (2, Scauri, eccezione alla centuriazione augustea?, 6 x 6 actus – 212,88 x 212,88 m -, inclinazione 34° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Minturnae I; A = via Formiae-Minturnae; B = via Formiae-Fundi; C = acquedotto di Minturnae. Fig. 27B – Le persistenze della zona di Formiae. 155 Fig. 27C – La centuriazione Formiae. Fig. 27D – Le persistenze della centuriazione Formiae. 156 Fig. 27E – La centuriazione Scauri. 157 Fig. 27F – Le persistenze della centuriazione Scauri. 158 [15] Gauis, oppidum lege Sullana munitum. Gabii (Roma, sulla via Prenestina a 8 km dal ager eius militi ex occupatione censitus est. raccordo anulare), città fortificata secondo la iter populo non debetur. legge Sillana. Il suo territorio fu censito a favore del soldato per occupazione (fig. 3). Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Interamna, oppidum, muro ducta a triumuiris est munita. iter populo non debetur. ager eius militi metyco [20] est adsignatus in lacineis limitibus intercisiuis. Interamna <Lirenas> (Pignataro Interamna, circa 3 km a sud-ovest del centro abitato), città fortificata cinta da mura, fu fortificata dai triumviri. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato a soldati non nativi in strisce con limiti intercisivi (fig. 7)41. Laurum Lauinia lege et consecratione ueteri manet. ager eius ab imppp. Vespasiano Traiano et Adriano in lacineis est adsignatus. iter populo non debetur. Laurum Lavinia (Lavinium, Pratica di Mare, fraz. di Pomezia) rimane nella legge e consacrazione antica. Il suo territorio fu assegnato dagli imperatori Vespasiano, Traiano e Adriano in strisce. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. [L. 235.1] Liternum, muro ductum, colonia ab Augusto deducta. iter populo debetur ped. CXX. ager eius in iugeribus ueteranis est adsignatus. Liternum (Giugliano in Campania, presso il Lago Patria), colonia cinta da mura dedotta da Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è CXX piedi. Il suo territorio fu assegnato in iugeri ai veterani. Lanuuium, muro ductum, colonia deducta a diuo [5] Iulio. ager eius limitibus Augusteis pro parte est adsignatus militibus ueteranis, et pro parte uirginum Vestalium lege Augustiana fuit. sed postea imp. Hadrianus colonis suis agrum adsignari iussit. Lanuvium (Lanuvio), cinta da mura, colonia dedotta dal divino Giulio. Il suo territorio fu assegnato in parte con limiti augustei ai soldati veterani, e fu in parte delle vergini Vestali secondo la legge Augustea, ma successivamente l’imperatore Adriano ordinò che il territorio fosse assegnato ai suoi coloni. Liguris Bebianus et Cornelianus, muro ductus [10] triumuirale lege. iter populo non debetur. ager eius post bellum Augustianum ueteranis est adsignatus. Ligures Baebiani et Corneliani (nei pressi di Circello), cinta da mura secondo la legge triumvirale. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio dopo la guerra augustea fu assegnato ai veterani. Minturnas, muro ducta colonia, deducta a Gaio Caesare. iter populo non debetur. ager eius pro parte in iugeribus est adsignatus: ceterum in absoluto est relictum. Minturnae (Minturno, 2,5 km a sud-ovest del centro abitato), colonia cinta da mura, dedotta da Gaio Cesare. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio in parte fu assegnato in iugeri: per il resto rimase senza delimitazioni (fig. 28). 41 Per le limitationes riguardanto il territorio di Interamna Lirenas, si veda Aquinum. 159 Fig. 28A – I territori di Minturnae, Suessa Aurunca e Sinuessa (parte orientale) furono oggetto di cinque delimitazioni: 1, Minturnae I, centuriazione triumvirale, 4 x 4 actus – 141,92 x 141,92 m -, inclinazione 17° 30’ E; 2, Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III a e b, centuriazione, 20 x 20 actus – 710 x 710 m – inclinazione 40° 00’ E (Questa centuriazione risulta divisa in due parti, a e b, leggermente sfasate fra di loro [165 m, circa 500 piedi] ed è possibile che la parte ad occidente fosse pertinente a Minturnae mentre quella a oriente fosse pertinente a Suessa Aurunca e Sinuessa); 3, Suessa III, centuriazione, gracchiana, 13 x 13 actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 32° 00 W; 4 = Suessa I-Sinuessa I, centuriazione, pre-romana?, 8 x 8 vorsus – 240 x 240 m -, inclinazione 40° 30’ W; 5 = Sinuessa II, centuriazione, 296 a.C.?, 16 x 16 vorsus – 480 x 480 m -, inclinazione 21° 00’ E. Altre indicazioni: 6 = centuriazione Formiae; A = via Appia, tracciato per Sinuessa; A’ = parte della via Appia coincidente con il limite principale della centuriazione Minturnae I; B = via Appia, tracciato passante per Suessa Aurunca; C = via Sinuessa-Suessa Aurunca; D = via MinturnaePagus Vescinae-Aquae Vescinae; D’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III a; E = via Minturnae-Interamna Lirenas; F = tronco comune di D ed E; G = via da Suessa Aurunca verso la conca di Roccamonfina; H = diramazione di E fino a raggiungere un punto di traghetto (traiectus) sul Garigliano e successiva prosecuzione fino a raggiungere la via Appia per Suessa; I = acquedotto di Minturnae; J = via Falerna. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 160 Fig. 28B – Le persistenze nei territori di Minturnae, Suessa Aurunca e Sinuessa (parte orientale). 161 Fig. 28C – La centuriazione Minturnae I. 162 Fig. 28D – Persistenze della centuriazione Minturnae I. Fig. 28E – La centuriazione Minturnae I nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 49) che prospettano un’ipotesi insolita e unica, vale a dire centurie di dimensioni 4 x 8 actus disposte alcune in un senso e altre nella direzione ortogonale. 163 Fig. 28F – La centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III, divisa nelle due parti, a e b. 164 Fig. 28G – Le persistenze della centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III. 165 Fig. 28H - La centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III. nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 54). Da notare che per gli autori francesi il punto di passaggio fra le due parti della centuriazione è completamente a est del tracciato del fiume Garigliano, mentre nell’interpretazione prima proposta il punto di passaggio si sovrappone al tracciato del fiume. 166 Fig. 28I – La centuriazione Suessa III. 167 Fig. 28J – Persistenze della centuriazione Suessa III. 168 Fig. 28K - La centuriazione Suessa III nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 53). Da notare che in tale interpretazione non sono evidenziate persistenze della centuriazione a ovest del tracciato della via Appia (itinerario per Sinuessa). 169 Fig. 28L – La centuriazione Suessa I-Sinuessa I. 170 Fig. 28M – Persistenze della centuriazione Suessa I-Sinuessa I. 171 Fig. 28N – La centuriazione Sinuessa II. 172 Fig. 28O – Persistenze della centuriazione Sinuessa II. 173 Fig. 28P – Particolare delle centuriazioni a nord di Sinuessa. [15] Neapolim, muro ducta. iter populo debetur ped. LXXX. sed ager eius Sirenae Parthenopae a Grecis est in iugeribus adsignatus, et limites intercisiui sunt constituti, inter quos postea et miles imp. Titi lege modum iugerationis ob meritum accepit. 42 Neapolis (Napoli), cinta da mura. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Ma il suo territorio dai Greci fu assegnato alla Sirena Partenope42 in iugeri, e furono posti limiti intercisivi. Tra i quali poi anche i soldati, secondo la legge dell’imperatore Tito, presero una parte degli iugeri secondo merito (fig. 29). Forse si intende alla civitas di Neapolis già Partenope nella sua parte più antica (Palepolis). 174 Fig. 29A – Neapolis fu interessata da una sola centuriazione (1, Neapolis, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 26° 00’). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Acerrae-Atella I; 3 = centuriazione Ager Campanus I; 4 = centuriazione Ager Campanus II; 5 = centuriazione Nola III; A = via Neapolis-AtellaCapua; A’ e A" = le due vie alternative per salire al Caput Clivi o discendere dallo stesso; B = via NeapolisNola; C = diramazione per Acerrae; D = via Neapolis-Herculaneum-Pompeii; E = via Neapolis-Puteoli per la grotta; F = via Neapolis-Puteoli per il tragitto collinare; G = acquedotto della Bolla; H = acquedotto augusteo del Serino; I = diramazione per Acerrae; J = diramazione per Atella; L, K = diramazioni per Neapolis; L = diramazione per Palepolis; M = probabile diramazione per Herculaneum (proveniente da Pompeii). Stesse indicazioni anche le figure successive. 175 Fig. 29B – La centuriazione Neapolis. 176 Fig. 29C – Le persistenze della centuriazione Neapolis. 177 Fig. 29D – Particolare della centuriazione Neapolis che permette di vedere come le persistenze dei tracciati dei limiti sono anche evidenti in zone altamente urbanizzate. 178 Fig. 29E – Le centuriazioni Acerrae-Atella I e Neapolis come interpretate da Chouquer et al. (fig. 70). Nell’interpretazione degli autori francesi, a parte l’intervallo fra le due centuriazioni (probabile segnale del confine fra i territori di Atella e Neapolis), si prospetta uno sfasamento in senso orizzontale che non appare corrispondere a quanto evidenziato. [20] Nuceria Constantia, muro ducta colonia, deducta iussu imp. Augusti. iter populo debetur ped. LX. ager [L. 236.1] eius limitibus Iulianis lege Augustiana militibus est adsignatus, et alibi in absoluto resedit. Nuceria Constantia (Nuceria Alfaterna, fra Nocera Inferiore e Nocera Superiore), colonia cinta da mura, dedotta per ordine dell’imperatore Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LX piedi. Il suo territorio fu assegnato ai soldati con limiti giulii secondo la legge Augustea, e altrove rimase senza delimitazione (fig. 30). 179 Fig. 30A – Il territorio di Nuceria Alfaterna fu interessato da due centuriazioni (1, Nuceria I, augustea?, 20 x 20 actus – 710 x 710 m -, inclinazione 02° 00’ E; 2, Nuceria II, triumvirale? neroniana?, 20 x 20 actus – 708 x 708 m -, inclinazione 14° 30’ W). La seconda centuriazione si dovrebbe definire più precisamente Nuceria II-Pompeii ma il secondo centro fu coperto dall’eruzione del 79 d.C. In epoca successiva, per tale centuriazione, nella zona ricoperta dai materiali vulcanici, i limiti dovettero essere ripristinati poiché ne risultano tracce evidenti (v. anche l’illustrazione successiva). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Nola III; 4 = centuriazione Nola IV-Urbula; A = via Nuceria-Abellinum; B = via Popilia, tratto Nuceria-Salernum; C = via Nuceria-Stabiae; C’ = tratti in cui tale via coincide con limiti della centuriazione Nuceria II; D = via Nuceria-Pompeii; D’ = lungo tratto in cui tale via coincide con un limite della centuriazione Nuceria I; E = via Popilia, tratto Nuceria-Urbula-Ad Teglanum-Nola; F = via Stabiae-Pompeii; F’ = tratto in cui tale via coincide con un limite della centuriazione Nuceria II; G = via Pompeii-Herculaneum-Neapolis; H = via Pompeii-Nola; I = via Pompeii-Urbula; J = acquedotto augusteo del Serino; K = galleria per l’acquedotto sotto il monte Paterno; L = diramazione dell’acquedotto per Pompeii; L’ = probabile diramazione per Herculaneum. Stesse indicazioni anche per le figure successive. Fig. 30B – Le persistenze nella zona di Nuceria Alfaterna. 180 Fig. 30C – La centuriazione Nuceria I. Fig. 30D – Persistenze della centuriazione Nuceria I. 181 Fig. 30E –La centuriazione Nuceria II. Fig. 30F – Persistenze della centuriazione Nuceria II. 182 Fig. 30G – Particolare della zona di Pompeii. Da notare che i limiti sono intorno a Pompeii da ogni lato. Poiché la città fu seppellita dall’eruzione ciò indica che in tempi successivi i limiti furono ripristinati. Nola, muro ducta colonia Augusta. Vespasianus Aug. deduxit. iter populo debetur ped. CXX. ager eius limitibus [5] Sullanis militi fuerat adsignatus, postea intercisiuis mensuris colonis et familiae est adiudicatus. Nola (Nola), colonia augustea cinta da mura. Vespasiano Augusto la dedusse. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è CXX piedi. Il suo territorio era stato assegnato ai soldati con limiti sillani, successivamente fu assegnato a coloni e famiglie con suddivisioni intercisivae (fig. 31). 183 Fig. 31A – Il territorio di Nola fu interessato da quattro centuriazioni con vario orientamento (1, Nola IAbella, sillana, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 00’; 2, Nola II, epoca ignota, 20 x 20 actus – 707 x 707 m -, inclinazione 41° 30’ W; 3, Nola III, vespasianea, 20 x 20 actus – 707 x 707 m -, inclinazione 15° 00’ E; 4, Nola IV-Urbula, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 m x 567, 68 m -, inclinazione 43° 30’ W). A seconda delle varie zone sono più conservati i segni di questa o quella centuriazione. Altre indicazioni: 5 = centuriazione Acerrae-Atella I; 6, 7 = centuriazioni Nuceria I e II; 8 = centuriazione Neapolis; 9 = centuriazione Suessula; A = via Popilia; B = via Nola-Abella-Abellinum; C = via Nola-Pagus Capriculanus; D = via Nola-Pompeii; D’ = via Pompeii-Herculaneum; E = via Nola-Neapolis; F = via Urbula-Pompeii; G = via Suessula-Telesia; H = via Suessula-Saticula; I = via Suessula-Caudium-Beneventum; J = via AtellaSuessula; J’ = diramazione di J per Acerrae; K = via Acerrae-Suessula; K’ = diramazione di K per la via Popilia; L = via Neapolis-Acerrae; M = acquedotto di Abella; N = acquedotto augusteo del Serino; N’ = diramazione per Nola; N" = diramazione per Pompeii e forse per Herculaneum; N"' = diramazione per Acerrae. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 184 Fig. 31B – Le persistenze della zona di Nola. 185 Fig. 31C – La centuriazione Nola I-Abella. 186 Fig. 31D – Le persistenze della centuriazione Nola I-Abella. 187 Fig. 31E – La centuriazione Nola II. 188 Fig. 31F – Le persistenze della centuriazione Nola II. 189 Fig. 31G – La centuriazione Nola III. 190 Fig. 31H – Le persistenze della centuriazione Nola III. 191 Fig. 31I – La centuriazione Nola IV-Urbula. 192 Fig. 31J – Le persistenze della centuriazione Nola IV-Urbula. 193 Fig. 31K – Zona ad ovest di Nola in cui sono ben evidenti le tracce di due centuriazioni (Nola I-Abella e Nola II) con diverso orientamento. Stesse indicazioni dell’illustrazione precedente. In L. 163.3-7, a riguardo del territorio di Nola, si accenna alla sovrapposizione di più centuriazioni e alle difficoltà che ne derivano: “A volte capitò qualcosa di simile, come abbiamo trovato nel territorio di Nola (Nola), e parimenti . . . . . la divisione non iniziò da un solo punto ma da diversi limiti che si incrociano obliquamente. Pertanto sarà da vedere con quale significato delle linee di confine il luogo può essere riconosciuto, in modo che si possa distinguere A DESTRA o A SINISTRA DEL DECUMANO PIU’ A DESTRA o A DESTRA o A SINISTRA DEL DECUMANO PIU’ A SINISTRA.” Ostensis ager ab imppp. Vespasiano Traiano et Hadriano, in precisuris, in lacineis, et per strigas, colonis [10] eorum est adsignatus. sed postea imppp. Verus Antoninus et Commodus aliqua privatis concesserunt. Il territorio di Ostia (Ostia) fu assegnato dagli imperatori Vespasiano, Traiano e Adriano, in particelle, strisce, e strigae, ai loro coloni. Ma successivamente gli imperatori Vero Antonino e Commodo concessero qualche parte a privati. Puteolis, colonia Augusta. Augustus deduxit. ex uno latere iter populo debetur ped. XXX. ager eius in iugeribus ueteranis et tribunis legionariis est adsignatus. Puteoli (Pozzuoli), colonia augustea. La dedusse Augusto. Da un lato il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XXX piedi. Il suo territorio fu assegnato in iugeri ai veterani e ai tribuni legionari. 194 Praeneste, oppidum. ager eius a quinque uiris pro [15] parte in iugeribus est adsignatus ubi cultura est: ceterum in absoluto est relictum circa montes. iter populo non debetur. Praeneste (Palestrina), città fortificata. Il suo territorio fu assegnato in parte dai quinqueviri in iugeri dove è coltivato: il resto, intorno ai monti, fu lasciato indiviso. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Priuernum, oppidum muro ductum, colonia. miles deduxit sine colonis. iter populo debetur ped. XXX. ager [20] eius pro parte cultu in iugeribus est adsignatus: ceterum in lacineis uel in soluto remansit. Privernum (Priverno), città fortificata, colonia cinta da mura. I soldati la dedussero senza coloni. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XXX piedi. Il suo territorio per la parte coltivata fu assegnato in iugeri: il resto in strisce o rimase indiviso (fig. 32). Fig. 32A – Il territorio di Privernum fu oggetto di una strigatio (1, Privernum I, 340 a.C.?, 13 actus – 461.24 m - inclinazione 74° 00’ W) e di una centuriazione (2, Privernum II, II sec. a.C.?, 10 x 10 actus – 354,8 x 354,8 m, inclinazione 22° 30’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione di Setia; A = via Privernum-Frusino; B = via Privernum-Lucus Feroniae-Tarracina; C = via Privernum-Setia; D = acquedotto di Tarracina. Stesse indicazioni per le figure successive. 195 Fig. 32B – Le persistenze delle due delimitazioni di Privernum. 196 Fig. 32C – La strigatio Privernum I. Fig. 32D – Le persistenze della strigatio Privernum I. 197 Fig. 32E – La centuriazione Privernum II. 198 Fig. 32F – Le persistenze della centuriazione Privernum II. Surrentum, oppidum. ager eius ex occupatione [L. 237.1] tenebatur a Grecis ob consecrationem Mineruae. sed et mons Sirenianus limitibus pro parte Augustianis est adsignatus. ceterum in soluto remansit. iter populo debetur ubi Sirenae. 43 Surrentum (Sorrento), città fortificata. Il suo territorio per occupazione era tenuto dai Greci per la consacrazione a Minerva. Ma anche il monte Sirenianus fu assegnato in parte con limiti augustei. Il resto rimase indiviso. Il diritto di passaggio è dovuto a dove è la Sirena43. Si intenda il santuario dedicato alla Sirena. 199 [5] Suessula, oppidum, muro ducta. lege Syllana est deducta. ager eius ueteranis limitibus Syllanis in iugeribus est adsignatus. iter populo non debetur. Suessula (Acerra, circa 5 km a nord-nord-est del centro abitato), città fortificata cinta da mura. Fu dedotta secondo la legge Sillana. Il suo territorio fu assegnato in iugeri ai veterani con limiti sillani. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità (fig. 33). Fig. 33A – Il territorio di Suessula fu assegnato mediante una centuriazione (1, Suessula, sillana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 29° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Nola III; 3 = centuriazione Ager Campanus I; 4 = centuriazione Ager Campanus II; A = via Suessula-Caudium; B = via Suessula-Nola (via Popilia); C = via Suessula-Acerrae; D = via Suessula-Capua (via Popilia); E = via Suessula-Telesia; E’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus II; F = via Suessula-Saticula; G = via Appia, tratto fra Calatia-Ad Novas-Caudium. Stesse indicazioni anche per le figure successive. 200 Fig. 33B – La centuriazione Suessula. 201 Fig. 33C – Le persistenze della centuriazione Suessula. 202 Sinuessa, oppidum, muro ducta. iter populo Sinuessa (Mondragone, circa 5 km a nord-ovest non debetur. ager eius in iugeribus limitibus del centro abitato), città fortificata, cinta da mura. intercisiuis [10] militibus est adsignatus. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in iugeri ai soldati con limiti intercisivi (fig. 34). Fig. 34A – In questa immagine è visibile la parte del territorio ad oriente di Sinuessa, zona in cui vi era il Pagus Sarclanus. In tale area sono visibili le tracce di due centuriazioni (1, Sinuessa IV, 296 a.C.? preromana?, 6 x 6 vorsus – 180 x 180 m -, inclinazione 38° 00’ E; 2, Sinuessa V, 296 a.C.? pre-romana?, 25 x 6 vorsus - 750 x 180 m -, inclinazione 05° 00’ E) e di una strigatio irregolare (3, Sinuessa VI, limiti inclinati leggermente verso occidente). La centuriazione Sinuessa V coincide in larga parte con l’attuale zona edificata di Mondragone. Altre indicazioni: A = via Appia, tracciato per Sinuessa; B = via Domitiana, tratto SinuessaVolturnum; C = via Falerna (dalla via Appia per Sinuessa a Forum Claudii). Stesse indicazioni anche per la figura successiva. 203 Fig. 34B – Le persistenze nella zona ad oriente di Sinuessa. Fig. 34C – La centuriazione Sinuessa IV nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 55, particolare). 204 Fig. 34D - La centuriazione Sinuessa V nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 55, particolare). Suessa Aurunca, muro ducta. lege Sempronia est deducta. iter populo non debetur. ager eius pro parte limitibus intercisiuis et in lacineis est adsignatus. Suessa Aurunca (Sessa Aurunca), cinta da mura. Fu dedotta con la legge Sempronia. Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in parte con limiti intercisivi e in strisce (fig. 28). 205 Saepinum, oppidum, muro ductum. colonia ab imp. [15] Nerone Claudio est deducta. iter populo debetur ped. L. ager eius in centuriis Augusteis est adsignatus. Saepinum (Sepino, circa 2,5 km a nord del centro abitato), città fortificata, colonia cinta da mura, fu dedotta dall’imperatore Nerone Claudio. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è L piedi. Il suo territorio fu assegnato in centurie augustee (fig. 35). Fig. 35A – Il territorio di Saepinum fu oggetto di una centuriazione (1, Saepinum, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 18° 00’ E). Altre indicazioni: A = via Saepinum-Super Tamari Fluvium; B = via Super Tamari Fluvium-Beneventum; C = via Super Tamari Fluvium-Sirpium; D = via Saepinum-Herculis Rani-Bovianum; E = via Herculis Rani-Kalena-Larinum. 206 Fig. 35B – Persistenze della centuriazione Saepinum. Stesse indicazioni della figura precedente. 207 Sora, muro ducta colonia, deducta iussu Caesaris Augusti. iter populo debetur ped. XV. ager eius limitibus Augusteis ueteranis est adsignatus. Sora (Sora), colonia cinta da mura, fu dedotta per ordine di Cesare Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XV piedi. Il suo territorio fu assegnato ai veterani con limiti augustei (fig. 36). Fig. 36A – Il territorio di Sora fu interessato da una centuriazione (1, Sora, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m - inclinazione 35° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Sora-Antinum; B = via Sora-Atina; B’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione; C = via Sora-Arpinum; D = via Sora-FregellanumFabrateria Nova; E = via Sora-Cereatae Marianae-Verulae; F = tronco viario comune a D ed E e, nella parte iniziale, a C; F’ = larga parte di F coincidente con un limite della centuriazione. 208 Fig. 36B – Persistenze della centuriazione Sora. Stesse indicazioni della figura precedente. [20] Signia, muro ducta colonia, a militibus et triumuiris munita. iter populo non debetur. ager eius in praecisuris limitibus triumuiralibus est adsignatus. Signia (Segni), colonia cinta da mura, fortificata dai soldati e dai triumviri. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in particelle con limiti triumvirali (fig. 13). 209 Setia, muro ducta colonia. triumuiri munierunt. iter [L. 238.1] populo debetur ped. XV. ager eius in soluto ex occupatione a militibus tenetur. Setia (Sezze), colonia cinta da mura. I triumviri la fortificarono. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XV piedi. Il suo territorio indiviso era tenuto dai soldati per occupazione (fig. 37). Fig. 37A – Il territorio di Setia fu oggetto di una centuriazione (1, Setia, precoce o triumvirale, 10 x 10 actus – 354,8 x 354,8 m -, inclinazione 44° 00’ E). Altre indicazioni: A = via Setia-Privernum; B = via SetiaNorba. 210 Fig. 37B – Le persistenze della centuriazione Setia. Stesse indicazioni della figura precedente. 211 Telesia, muro ducta colonia, a triumuiris deducta. iter populo debetur ped. XXX. ager eius limitibus Augusteis [5] in nominibus est adsignatus. Telesia (S. Salvatore Telesino, circa 1 km a sud del centro abitato), colonia cinta da mura, dedotta dai triumviri. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XXX piedi. Il suo territorio fu assegnato nominativamente con limiti augustei (fig. 38). Fig. 38A – Il territorio di Telesia fu interessato da due centuriazioni (1, Allifae II-Teanum II-Telesia IISaticula, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E; 2, Telesia I, gracchiana o sillana, 10 x 10 actus – 354,8 x 354,8 m, inclinazione 29° 30’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Caiatia; A = via Telesia-Beneventum; B = via Telesia-Suessula; B’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Telesia I; C = via Telesia-Caiatia; C’ = diramazione per Cubulteria; D = via Telesia-Allifae; E = via di congiunzione fra B e C coincidente con un limite della centuriazione Telesia. 212 Fig. 38B – Le persistenze nella zona di Telesia. 213 Fig. 38C – La centuriazione Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula, detta del Medio Volturno, nella zona di Telesia. Fig. 38D – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno nella zona di Telesia. 214 Fig. 38E – La centuriazione Telesia I. 215 Fig. 38F – Le persistenze della centuriazione Telesia I. 216 Fig. 38G – La centuriazione del Medio Volturno nella zona di Saticula. Altre indicazioni: F = via da Saticula alla via Suessula-Telesia; G = via Saticula-Caudium; H = acquedotto di Capua. 217 Fig. 38H – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno nella zona di Saticula. 218 Teanum Siricinum, colonia deducta a Caesare Augusto. iter populo debetur ped. LXXXV. ager eius militibus metycis nominibus ĪĪĪĪCL limitibus Augusteis est adsignatus. Teanum Sidicinum (Teano), colonia dedotta da Cesare Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXXV piedi. Il suo territorio fu assegnato nominativamente a MMMMCL soldati non nativi con limiti augustei (fig. 39). *La legenda è nella pagina successiva. 219 Fig. 39A – Il territorio di Teanum Sidicinum risulta interessato da tre centuriazioni (1, Teanum I, gracchiana o sillana, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 01° 30’ W; 2, Allifae II-Teanum II-Telesia IISaticula o centuriazione del Medio Volturno, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E; 3, Teanum III-Cales IV, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 29° 00’ W). Altre indicazioni: 4 = centuriazione Forum Popilii; 5 = centuriazione Ager Falernus II; 6 = strigatio Cales I; 7, 8 = centuriazioni Cales II e III; 9 = centuriazione Capua-Casilinum; A = via Latina, tratto Ad Flexum-RufraeTeanum; B = via Teanum-Venafrum; C = via Teanum-bivio sulla via Allifae-Venafrum; D = raccordo fra via Latina e C; E = via Teanum-Allifae; F = via Allifae-Venafrum; G = via Latina, tratto Teanum-Cales; H = via Teanum-via Appia (per Suessa Aurunca, tratto Teanum-Casilinum); I = via Teanum-Suessa Aurunca; I’ = via Teanum-conca di Roccamonfina; J = via Cales-Trebula; K = via Cales-Vicus Palatius-Caiatia; K’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales II; L = via Latina-confluenza con via Appia; L’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales III; M = via Appia per Suessa Aurunca (tratto Suessa-Casilinum); M’ = tratto di M coincidente con un limite della centuriazione Ager Falernus II; N = via Cales-Forum Popilii; N’ e N" = parti di tale via coincidenti con limiti delle centuriazioni Teanum III-Cales IV e Ager Falernus II; O = diramazione di tale via per Urbana (su via Appia per Sinuessa); P = via dalla via Appia per Sinuessa alla via Appia per Suessa Aurunca, passando per Forum Popilii;.P’ = tratto di O coincidente con un limite della centuriazione Ager Falernus II; Q = via Falerna, dalla via Appia per Sinuessa a Forum Claudii; Q’ = diramazione di Q per Forum Popilii. 220 Fig. 39B – Persistenze nella zona di Teanum. 221 Fig. 39C – La centuriazione Teanum I. 222 Fig. 39D – Le persistenze della centuriazione Teanum I. 223 Fig. 39E – La centuriazione detta del Medio Volturno nella zona di Teanum. 224 Fig. 39F – Le persistenze della centuriazione detta del Medio Volturno nella zona di Teanum. 225 Fig. 39G – La centuriazione Teanum III-Cales IV. 226 Fig. 39H – Le persistenze della centuriazione Teanum III-Cales IV. [10] Tusculi oppidum muro ductum. iter Tusculum (Monte Compatri, 2 km a sud-ovest del populo non debetur. ager eius mensura centro abitato), città fortificata cinta da mura. Non Syllana est adsignatus. è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato con misura sillana. 227 Terracina, oppidum. iter populo non debetur. Tarracina (Terracina), città fortificata. Non è ager eius in absoluto est dimissus. dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio rimase indiviso (fig. 40)44. Fig. 40A – Il territorio di Tarracina fu assegnato anticamente mediante una strigatio (1, Tarracina I, 329 a.C.?, 2 actus – 70,96 m -, inclinazione 30° 00’ E) e successivamente con una centuriazione (2, Tarracina II, triumvirale, 20 x 20 actus – 709,6 x 709,6 m, inclinazione 30° 00’ E), di cui il decumano massimo coincide in larga parte con la via Appia, come indicato nel testo. Altre indicazioni: A = via Appia (tratto TarracinaFundi; B = via Tarracina-Circeii; C = via Appia (tratto Tarracina-Lucus Feroniae-Ad Medias); C’ = tratto della via Appia che coincide con il decumano massimo della centuriazione Tarracina II; D = via Lucus Feroniae-Privernum; E = acquedotto di Tarracina. Stesse indicazioni per le figure successive. 44 Ciò è contraddetto dalle persistenze di una strigatio e di una centuriazione che si rilevano chiaramente nel territorio. 228 Fig. 40B – Le persistenze della strigatio Tarracina I e della centuriazione Tarracina II. 229 Fig. 40C – La strigatio Tarracina I. 230 Fig. 40D – Le persistenze della strigatio Tarracina I. 231 Fig. 40E – La centuriazione Tarracina II. 232 Fig. 40F – Le persistenze della centuriazione Tarracina II. Terebentum, oppidum. ager eius in Terventum (Trivento), città fortificata. Il suo praecisuras et [15] strigas est adsignatus post territorio dopo il terzo assedio fu assegnato in tertiam obsidionem limitibus Iulianis. iter particelle e per strigas con limiti giuliani. Non è populo non debetur. dovuto diritto di passaggio alla comunità. Trebula, municipium. iter populo non debetur. Trebula <Balliniensis> (Treglia, fraz. di ager eius limitibus Augusteis in nominibus est Pontelatone) municipio. Non è dovuto diritto di adsignatus. passaggio alla comunità. Il suo territorio fu assegnato nominativamente con limiti augustei (fig. 41). 233 Fig. 41A – Il territorio di Trebula fu oggetto di una centuriazione (1, Trebula, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 12° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Caiatia; A = via TrebulaCubulteria; B = via Trebula-Capua; B’ = coincidenza fra tale via e un limite principale della centuriazione Trebula; C = via Trebula-Cales; D = via Capua-Caiatia; D’ = coincidenza fra tale via e un limite principale della centuriazione Trebula; E = via Cales-Caiatia. 234 Fig. 41B – Persistenze della centuriazione Trebula. Stesse indicazioni della figura precedente. Vellitras, oppidum, lege Sempronia fuerat deductum: [20] postea Claudius Caesar agrum eius limitibus Augusteis censitum militibus eum adsignari iussit. Velitrae (Velletri), città fortificata, era stata dedotta secondo la legge Sempronia: successivamente Claudio Cesare ordinò che il suo territorio fosse assegnato ai soldati dopo essere stato censito con limiti augustei (fig. 42). 235 Fig. 42A – Il territorio di Velitrae fu ripartito mediante una centuriazione (1, Velitrae, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 03° 00’ W). Altre indicazioni: A = via Velitrae-Ad Pictas (su via Latina); B = via Velitrae-Cora-Norba; C = via Velitrae-Ad Sponsas (su via Appia); C’ = tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Velitrae; D = via Appia, tratto fra Aricia e Ad Sponsas. Fig. 42B – Persistenze di Velitrae. Stesse indicazioni della figura precedente. 236 [L. 239.1] Vlubra, oppidum, a triumuiris erat deducta: postea a Druso Caesare est inruptum. ager eius in nominibus est adsignatus. iter populo non debetur. Ulubrae (Cori, circa 3,5 km a sud del centro abitato), città fortificata, era stata dedotta dai triumviri: successivamente fu espropriata da Druso Cesare. Il suo territorio fu assegnato nominativamente. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità (fig. 43). Fig. 43A – Il territorio di Ulubrae fu oggetto di strigatio (1, Ulubrae, precoce, 8 actus – 283,4 m -, inclinazione 20° 00’ W) e fu parzialmente interessato da un’altra strigatio (2, Norba, fine IV-inizio III sec. a.C., 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 38° 00’) relativa a una civitas alquanto importante che però fu distrutta durante la guerra civile fra Gaio Mario e Silla (88-82 a.C.). Altre indicazioni: A = via Norba-Cora; B = via Norba-Setia; C = diramazione per Tres Tabernae (via Appia); D = via Appia (tratto Pometia-Tres Tabernae); E = via Cora-Pometia. 237 Fig. 43B – Persistenze delle strigationes Ulubrae e Norba. Stesse indicazioni della figura precedente. Volturnum, muro ductum. colonia iussu imp. [5] Caesaris est deducta. iter populo debetur ped. XX. ager eius in nominibus uillarum et possessorum est adsignatus. Volturnum (Castelvolturno), cinta da mura. colonia dedotta per ordine dell’imperatore Cesare. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XX piedi. Il suo territorio fu assegnato secondo i nomi delle villae e dei possessori. 238 Venafrum, oppidum. quinque uiri deduxerunt sine colonis. iter populo debetur ped. XX. ager eius in lacineis limitibus intercisiuis est adsignatus. sed et summa [10] montium iure templi Ideae ab Augusto sunt concessa. Venafrum (Venafro), città fortificata. I quinqueviri la dedussero senza coloni. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XX piedi. Il suo territorio fu assegnato in strisce con limiti intercisivi (fig.44). Ma le sommità dei monti furono concesse da Augusto secondo il diritto del tempio di Idea. Fig. 44A - Il territorio di Venafrum fu interessato da quattro delimitazioni (1, Venafrum I, strigatio, 268 a.C.?, 7 actus – 248,36 m -, inclinazione 34° 00’ E; 2, Venafrum II – Monteroduni, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 23° 45’ W; 3, Venafrum III-Roccaravindola, probabile delimitazione di un fundus, 32 x 32 actus – 1135,36 x 1135,36 m -, una sola centuria, inclinazione 03° 00 W; 4, Venafrum IV–Prata Sannita, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 28° 00’ W). Altre indicazioni: A = via Venafrum-Aesernia; B = diramazione per Atina; B’ = coincidenza fra un tratto di B e un limite della centuriazione Venafrum II; C = diramazione per Allifae; D = via VenafrumTeanum; E = via Venafrum-Ad Flexum (via Latina); F = vie secondarie da Venafrum alla sua campagna; G = acquedotto di Venafrum; H = ponte sul Volturnum. Stesse indicazioni nelle figure successive. 239 Fig. 44B – Le persistenze delle quattro delimitazioni di Venafrum. 240 Fig. 44C – La strigatio Venafrum I. 241 Fig. 44D – Persistenze della strigatio Venafrum I. 242 Fig. 44E – La centuriazione Venafrum II–Monteroduni e la probabile delimitazione di un fundus (Venafrum III). 243 Fig. 44F – Le persistenze di Venafrum II e III. 244 Fig. 44G – La centuriazione Venafrum IV–Prata Sannita. 245 Fig. 44H – Le persistenze della centuriazione Venafrum IV. Verulae, oppidum muro ductum. ager eius Verulae (Veroli), città fortificata, colonia cinta limitibus Gracchanis in nominibus est da mura. Il suo territorio fu assegnato adsignatus, ab imp. Nerua colonis est nominativamente con limiti gracchiani (fig. redditus. 12)45. Fu restituito dall’imperatore Nerva ai coloni. 45 Per il territorio di Verulae, si veda Alatrium. 246 [L. 239.14] HVIC ADDENDAS MENSVRAS LIMITVM ET TERMINORVM EX [15] LIBRIS AVGVSTI ET NERONIS CAESARVM, SED ET BALBI MENSORIS, QVI TEMPORIBVS AVGVSTI OMNIVM PROVINCIARVM / ET FORMAS CIVITATIVM ET MENSVRAS COMPERTAS IN COMMENTARIIS CONTVLIT ET LEGEM AGRARIAM PER DIVERSITATES PROVINCIARVM DISTINXIT AC DECLARAVIT. [20] Ager Carsolis. iter populo non debetur, usque ad muros priuati possident montes nomine [L. 240.1] Romanos, qui usque ad sura deficiunt. in quibus montibus positi sunt rotundi termini . . . iugis montium, ripis, per deuexa loca, arboribus, diuergiis aquarum, uel uniuersa positione terminorum, in campis uero terminos [5] quadratos, cursorias spatulas, uel metas assignatur. interiectis locis arcas et monumenta, uel alia testimonia. A CIO’ DEVONO ESSERE AGGIUNTE LE MISURE DEI LIMITI E DEI TERMINI DAI LIBRI DEI CESARI AUGUSTO E NERONE, MA ANCHE DI BALBO AGRIMENSORE, CHE AI TEMPI DI AUGUSTO RACCOLSE DI TUTTE LE PROVINCE ANCHE LE CARTE CATASTALI DELLE CITTA’ E LE MISURE RITROVATE NEGLI ARCHIVI E DISTINSE E ESPOSE LA LEGGE AGRARIA SECONDO LE DIVERSITA’ DELLE PROVINCE. Il territorio di Carsioli/Carseoli (Carsoli). Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Fin sotto le mura i privati possiedono i monti chiamati Romani, che terminano vicino a siepi (?). Nei quali monti furono posti termini rotondi. <I confini sono marcati> dalle creste dei monti, da sponde, luoghi scoscesi, alberi, biforcazioni di fiumi, o dalla posizione complessiva dei termini. Nei campi invero segnano il confine termini quadrati, termini intermedi (cursorii) a forma di spatola, e pietre marcate. Nei posti intermedi arche, tombe o altri indicatori. Camerinum, muro ducta, iter populo non Camerinum (Camerino), circondato da mura. debetur. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Matilica, oppidum, iter populo debetur ped. Matilica (Matèlica), città fortificata. Il diritto di LXXX. passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Septempeda, debetur. oppidum, iter populo non Septempeda (San Severino Marche, a est dell’abitato), città fortificata. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. [10] Ager Atteiatis. oppidum, populo iter non debetur. nam agri eorum intercisiuis limitibus sunt assignati et in centuriis. per quorum limitum sunt ped. CCCC DC ĪĪCC ĪĪCCCC ĪĪD. eorum cursus est per rationem arcarum riparum canabularum uel nouercarum. et uariis locis [15] terminos Augusteos. Il territorio degli abitanti di Attidium (Attiggio, fraz. di Fabriano), città fortificata. Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. I loro campi furono assegnati in centurie con limiti intercisivi, le cui distanze sono MCCCC, MDC, MMCC, MMCCCC, MMD piedi. Il loro tracciato è indicato da arche, sponde, canali e canali di drenaggio, e in vari luoghi termini augustei. 247 [L. 240.16] PROVINCIA DALMATIARVM In diuersas regiones siue uocabula, uicos uel possessiones, haec sunt testimonia agralia diuidentia. in montibus et per loca arida et confragosa petras signatas [20] inuenimus, summa montium, terminos Augusteos, id est [L. 241.1] rotundos in effigiem columnae, aliquos littera signatos (alii uero non sunt signati), arcas finales, grumos, arbores ante missas, intactas a ferro, congerias, macherias, id est ubi saxa collecta ab utrisque partibus limites dederunt, petras, [5] sacrificales aras. in quibus locis arbores intactae stare uidentur, in his locis ueteres sacrificium faciebant. per certa loca uiae militares finem faciunt, alibi uero deuexa montium, id est per latera montium ripae currentes, finem faciunt. aliquando monumentis sepulchris. terminos [10] cursorios in effigiem tituli constitutos, et in trigonium. per certa loca riui et canabulae et nouercae, scorofiones. ubi duo fines cuneati se iungunt, si forte, in campestribus locis. ubi agri in planitia sunt, in iugeribus assignata sunt. praetereo uicum Saprinum et Cliniuatium, in terra [15] †uoratos† et Sardiatas, testimoniis diuidi ripis, riuis, arboribus ante missis, ut supra dixi. . . . loca sacrificales, tumor terrae in effigiem limitis constitutus. aliquotiens [L. 242.1] enim petras quadratas inscriptas: non enim omnis titulus inscriptionibus indutus est. nam et ipsi montes sic terminantur. alia loca sunt subseciua, quae in mensuram non uenerunt. si conuenerit inter possessores, possidentur: [5] si non conuenerit, remanent potestati, alia loca sunt praefecturae, quae ad publicum ius pertinent. PROVINCIA DALMATIA (fig. 45) Nella diverse regioni e terminologie, villaggi e proprietà, questi sono i segnali delle divisioni fra i campi. Sui monti e nei luoghi aridi e rocciosi, trovammo pietre contrassegnate, le sommità dei monti, termini augustei, vale a dire rotondi a forma di colonna, alcuni marcati con una lettera (altri invero non sono marcati), arche demarcanti il confine, mucchi di rocce, alberi preesistenti e non toccati dall’ascia, pile di pietre, muri a secco, cioè dove sassi raccolti da entrambe le parti stabilirono confini, rocce, are sacrificali. Nei luoghi in cui gli alberi appaiono intatti, in essi gli antichi offrivano sacrifici. In certi luoghi fanno da confine vie militari, in altri i pendii delle montagne, vale a dire rilievi che corrono giù per i lati dei monti, e talvolta monumenti sepolcrali. <Vi sono> demarcatori intermedi a forma di epitaffio o di forma triangolare, e in certi luoghi ruscelli, canali e canaletti di drenaggio, mucchi di pietre. Dove due confini si incontrano ad angolo, ad esempio in zone coltivate, <si pongono dei segnali>. Laddove i campi sono in zona pianeggiante furono assegnati in iugeri. Tralascio i villaggi Saprinum e Clinivatium nella terra Tariotas (?) e Sardiatae, dove i segnali di confine sono sponde, ruscelli, alberi preesistenti, come ho detto prima ... luoghi sacrificali, accumuli di terra creati a forma di linea di confine, qualche volta pietre quadrate con una iscrizione, infatti, non tutte le pietre mostrano una iscrizione. I monti così sono delimitati. Altri luoghi sono subseciva, cioè non vennero rilevati, ma se vi fu accordo fra i vicini sono posseduti <dagli stessi>. Se invece non fu stabilito accordo rimangono nella potestà pubblica. Altri luoghi sono prefecturae vale a dire appartengono alla pubblica giurisdizione. 248 Fig. 45A – In Dalmatia, il territorio di Iader (Zara) fu oggetto di una centuriazione (1, Iader, ?, 20 x 20 actus - 700 x 700 m -, inclinazione 37° 0’ W). Altre indicazioni: A = via Iader-Aenona; B = via Iader-Senia; C = via Iader-Asseria; D = via Iader-Scardona; E = acquedotto di Iader; F = ramo di alimentazione di E; G = acquedotto di Aenona. 249 Fig. 45B – Le persistenze della centuriazione Iader. Stesse indicazioni della figura precedente. 250 [L. 252.1] <LIBER COLONIARVM II> CIVITATES PICENI Adrianus ager limitibus maritimis et Gallicis, quos nos d. et k. appellamus, finitur per rationem arcarum riparum canabularum uel nouercarum, quod tegulis [5] construitur, aliis uero locis muris macheriis scorofionibus congeriis carbunculis, terminibus Augusteis, fluminum cursibus. Adteiatis oppidum. ager eius aliquibus locis tribus limitibus est assignatus in centuriis: quorum limitatio [10] pedaturae haec est, a ped. CCCC et supra usque in ped. ĪĪD. nam aliorum cursus est per rationem arcarum riparum canabularum uel nouercarum, et uariis locis terminibus Augusteis; sed et aliis finitimis signis. Asculanus ager uariis locis limitibus intercisiuis est [15] assignatus et terminibus Claudianis in modum arcellae est demetitus, qui si tres fuerint in unum, trifinium faciunt, et palis ligneis, siliceis, sacrificalibus, per quos ratio limitum seruatur. qui distant a se in pedibus CC et infra. ceterum in absoluto remansit, et riuorum [20] tenor et uiarum finitimus obseruatur. maxime in his limitibus carbunculi et scorofiones. mensura uero acta est in separationibus fundorum per Vettium Rufinum cohortis VI p <r.> p. iugera ĪĪĪĪCL.46 accepit et XII agros in montibus Romani acceperunt familiariter, qui montes [25] Romani appellantur, per Manilium Nepotem militem cohortis III pro consule et Coenio Seuero et Stola consulibus. <LIBRO II DELLE COLONIE> CITTA’ DEL PICENUM Il territorio di Hatria (Atri) <fu assegnato> con limiti che guardano verso il mare e con limiti gallici, che noi chiamiamo decumani e cardini. E’ delimitato con arche, sponde, canali, e canali di drenaggio che si costruiscono con tegole. In altri luoghi invero con muri, muretti a secco, mucchi e pile di pietre, pietre non rifinite, termini augustei, e il corso di fiumi. Attidium (Attiggio, fraz. di Fabriano), città fortificata. Il suo territorio in alcuni luoghi fu assegnato in centurie mediante tre limiti. La dimensione di tali limiti è questa: da MCCCC piedi a fino MMD. Il loro tracciato è marcato da arche, sponde, canali e canali di drenaggio, e in vari luoghi da termini augustei ma anche con altri segnali di confine. Il territorio di Asculum (Ascoli) fu assegnato in vari luoghi con limiti intercisivi e diviso con termini claudiani a forma di piccole arche (le quali se ne capitano tre insieme indicano un trifinium), pali di legno o pietre sacrificali, mediante i quali il confine è demarcato. Questi distano fra loro MCC piedi o meno. Il resto rimase non assegnato e il tracciato dei fiumi e delle vie ne marca il confine. Per lo più in questi limiti vi sono pietre non rifinite e mucchi di pietra. Invero il rilevamento per la separazione dei fondi fu svolto da Vettio Rufino della VI coorte pretoriana. La comunità ricevette quattromila CL iugeri e i Romani accettarono amichevolmente XII campi sui monti che sono chiamati Romani, da Manilio Nepote soldato della terza coorte, sotto il consolato di Enio Severo e Stloga47. [L. 253.1] Ausimatis ager limitibus Graccanis Il territorio di Auximum (Osimo) fu assegnato per centurias est assignatus. in centurie con limiti gracchiani. Anconitanus ager ea lege continetur qua et Il territorio di Ancona (Ancona) è gestito con la ager Ausimatis, limitibus Graccanis in stessa legge di quello di Auximum (Osimo), in iugeri con limiti gracchiani. iugeribus. [5] Albensis ager locis uariis limitibus intercisiuis est assignatus, terminis uero Tiburtinis, qui Cilicii nuncupantur et in limitibus constituti sunt. aliis uero locis sacra sepulchraue uel rigores. quorum ratio distat a 46 47 Il territorio di Alba Fucens (Albe) in vari luoghi fu assegnato con limiti intercisivi, invero con termini di travertino, chiamati cilicii e che furono posti sui limiti (fig. 46). Invero, in altri luoghi, <fungono da demarcatori> cose sacre, tombe e In L. 244.10 sono riportati MMMCLV iugeri. V. L. 244.12. 251 se in pedes CCL et infra. et quam maxime limitibus est assignatus, [10] terminatio autem eius facta est VI id. octb. per Cilicium Saturninum centurionem cohortis VII et uicies mensoribus interuenientibus. et termini a Cilicio Cilicii nuncupantur. haec determinatio facta est Orfito seniore et Quinto Scitio et Prisco consulibus. linee diritte di confine. La distanza che li separa è di MCCL piedi o meno. La maggior parte del territorio fu assegnata mediante limiti. La sua delimitazione inoltre fu fatta nel giorno VI delle Idi di ottobre da Cilicio Saturnino centurione della VII coorte e con la collaborazione di venti agrimensori. E i termini sono chiamati cilicii da Cilicio. Questa delimitazione fu fatta sotto i consoli Scipione Orfito e Quinto Scitio Prisco48. Fig. 46A – La zona intorno ad Alba Fucens fu descritta da Chouquer et al. come delimitata da un’unica strigatio (1, Alba Fucens, 303 a.C. forse rifatta sotto Antonino Pio, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 28° 00’ W).Un esame più attento permette di osservare che nella zona orientale i limiti appaiono tutti sfasati in direzione ortogonale di 2 actus (71 m). Ciò fa pensare a una strigatio distinta e quindi appartenente a un’altra civitas, Caelanum, riportata due volte ma in modo alterato nel Liber Colonarium strigatio (2, Caelanum, ?, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 28° 00’ W). L’argomento è discusso dettagliatamente in un articolo [Libertini 2017]. Altre indicazioni: A = via Valeria (Roma–Tibur–Carsioli–Alba Fucens– Corfinium–Aternum); A’ = parte di tale via coincidente con un limite della strigatio; B = via Alba Fucens Pitonia – Angitiae Lucus – Supinum; C = via Alba Fucens–Antinum–Sora; D = diramazione di A per Marruvium; E = via Alba Fucens-Aequicoli; F = vie locali da Alba Fucens ai suoi territori a settentrione; G = acquedotto di Angitiae Lucus; H = emissario dell’imperatore Claudio del Fucinus lacus. Stesse indicazioni nelle figure successive. 48 V. L. 244.13-16. 252 Fig. 46B – Le persistenze delle due strigationes Alba Fucens e Caelanum. Fig. 46C – La zona di confine tra le due strigationes. E’ da notare lo sfasamento dei due gruppi di limiti che è pari esattamente a due actus (71 m) in direzione ortogonale ai limiti. 253 Fig. 46D – La strigatio Alba Fucens. 254 Fig. 46E – Le persistenze della strigatio Alba Fucens. 255 Fig. 46F – La strigatio Caelanum. Fig. 46G – Le persistenze della strigatio Caelanum. 256 Fig. 46H – La strigatio Alba Fucens nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 27). A parte altre differenze, da notare che nella zona di Celano non è evidenziata alcuna differenza rispetto al resto della strigatio. [15] Aternensis ager lege Augustea est Il territorio di Aternum (Pescara) fu assegnato assignatus. riuorum et uiarum cursus seruatur. con la legge Augustea. Il tracciato dei rivi e delle vie è osservato. Curium Sabinorum ager eius per quaestores est Il territorio di Cures Sabini (Fara in Sabina, 5 km uenundatus, et quibusdam laterculis a sud-ovest del centro abitato) fu venduto dai quinquagena iugera inclusus est, postea uero questori e fu racchiuso in quadrati di cinquanta iussu Iuli Caesaris per centurias [20] et limites iugeri. Successivamente invero per ordine di est demetitus. termini uero Tiburtini affixi Giulio Cesare fu diviso in centurie mediante sunt, sed et lapides enchorii et signati sunt. limiti. Furono posti termini di travertino ma uariis autem locis muros macherias sepulchra anche pietre locali dopo essere state marcate. In monumenta, riuorum uel fluminum cursus, vari luoghi segnano il confine muri, muri a arbores ante missae uel peregrinae et putea secco, tombe, tracciati di torrenti e fiumi, alberi finem faciunt; sed et alia signa quae in [25] preesistenti o piantati, e pozzi, ma anche altri libris auctorum leguntur. quod si signa haec segnali che si leggono nei lavori degli esperti. non inueniantur, arbores oliuarum si sibi in Ma se questi segnali non si ritrovano, e capitano transuerso occurrerint, [L. 254.1] pro rigore filari di olivi di traverso, devono essere rispettati seruandum est. qui rigor pinnalis dicitur. si come linea diritta di confine. Tale confine è certe ordines sibi conuenerint et hic rigor chiamato pinnalis. Se una linea retta di alberi si iungatur cum pinnale, hebes appellatur. sic incontra con un pinnalis, è chiamata ottusa enim colliges fines inter possessiones. (hebes). In questo modo puoi stabilire i confini tra possedimenti. [5] Campi Tiberiani, qui inter Romam et Tibur I Campi Tiberiani, che risultano essere tra Roma 257 esse uidentur, a Tiberio Caesare sunt demetiti in iugeribus XXV, et termini Tiberiani nuncupantur. qui distant a se in ped. D et supra usque in ped. CC. ceterum uero limitibus normalibus recturas concurrunt. [10] Cassiolis, ager eius. iter populo non debetur. usque ad muros priuati possident. sunt etiam montes qui Romani appellantur, ea ratione qua in agro Asculano supra diximus. qui montes ad suram finem habent. finitur enim iugis montium, terminis Augusteis, ripis per [15] deuexa collium, arboribus, diuergiis aquarum, sed et per alia finitima documenta. in campis uero terminos quadratos, Tiburtinos, spatulas cursorias, limitibus, interiectis uero locis per arcas instructas et monumenta finitur. [20] Castranus ager lege Augustea est assignatus. Cyprensis ager ea lege est assignatus qua et ager Castranus. Castellense municipium. ager eius limitibus d. et k. continetur. in centuriis est assignatus. [25] Cingulanus ager. iter populo non debetur. ea lege continetur qua et ager Potentinus. in iugeribus et limitibus intercisiuis est assignatus ubi cultura. ceterum uero insolutum est. reliqua in montibus idem censuerunt. nam multa loca hereditaria accepit earum populus. ager qui a fundo suo tertio uel quarto uicino situs est, in [L. 255.1] iugeribus iure ordinario possidetur, sicut est Interamna Palestinae Piceni. Corfinius ager limitibus maritimis et montanis in iugera CC sunt assignati, lege Augustea sunt censiti, et [5] termini Augustei ibidem nuncupantur. Casentium, muro ductum. ager eius lege triumuirale est assignatus limitibus per terminos et alia signa finalia. iter populo non 49 e Tibur (Tivoli), da Tiberio Cesare furono ripartiti in <lotti di> XXV iugeri, e i termini sono chiamati tiberiani. Essi distano fra loro D piedi e oltre, fino a MCC piedi. Per il resto, invero, i limiti rettilinei si incrociano fra loro ortogonalmente (fig. 2). Carsioli (Carseoli, Carsòli). Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Fin sotto le mura vi sono possedimenti privati. Vi sono anche monti chiamati “Romani” per lo stesso motivo come sopra abbiamo detto per il territorio di Asculum (Ascoli). Tali monti hanno come confine delle siepi (?). I confini sono marcati dal crinale dei monti, da termini augustei, sponde sui pendii dei colli, alberi, biforcazioni di fiumi, ma anche da altri segnali di confine; nei campi termini quadrati di travertino, termini intermedi (cursorii) a forma di spatola, e invero in luoghi a metà dei limiti il confine è indicato da arche ordinate e tombe. Il territorio di Castrum Novum <Piceni> (Giulianova, presso la foce del fiume Tordino) fu assegnato con la legge Augustea. Il territorio di Cupra Maritima (Cupra Marittima) fu assegnato con la stessa legge di Castrum Novum <Piceni>. Castellum Firmanorum (Porto San Giorgio, località Santa Maria a Mare), municipio. Il suo territorio fu definito da limiti, decumani e cardini, e assegnato in centurie. Il territorio di Cingulum (Cingoli). Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. E’ gestito con la stessa legge del territorio di Potentia (a sud di Porto Recanati). Dove è coltivato fu assegnato in iugeri con limiti intercisivi, il resto rimase non censito. Rilevarono anche gli altri luoghi sui monti e invero la comunità ricevette molti luoghi come eredità storica. Il campo che è separato dal suo fondo da tre o quattro vicini è posseduto in iugeri secondo il diritto ordinario, come è per Interamnia Praetuttiorum (Teramo) nel Picenum. Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato con limiti che guardano verso il mare e verso i monti, in centurie di CC iugeri, censite con la legge Augustea, e ivi i termini sono detti augustei (fig. 6). Casentium (Caelanum?49, Celano), circondato da mura. Il suo territorio fu assegnato con legge triumvirale con limiti <demarcati> mediante V. nota relativa a Casentium, L. 231.14. 258 debetur. Capenus, ager eius finitur terminibus Tiburtinis, ex [10] alia parte siliceis, qui distant a se a pedibus CC usque in ped. CCL. habet ripas uias et riuos finales. Corfinius ager lege Sempronia est assignatus. iter populo debetur ped. LXXX. ager eius in tetragonon est assignatus, et silicei termini sunt appositi, qui distant [15] a se in ped. a DCXX usque in ped. DCCCLX. et alia signa secundum auctorum doctrinam. Ecicylanus ager per strigas et scamna in centuriis est assignatus, termini uero rotundi et spatulae cursoriae constituti. per montes autem congestiones petrarum et [20] termini, sed et signa quibus ager arcifinius finitur. Foro Nouanus per limites et centurias est assignatus. termini uero Tiburtini et Augustei, canabulae uel nouercae, muri, macheriae, putea. sed et sacrificales pali affixi sunt, qui distant a se in pedibus CCL et supra [25] usque in pedes CC. uariis autem locis per instructuras, arcas, riuorum uel fluminum cursus, sed et iuga montium atque supercilia, fines seruantur. Fidenae, ager eius ea lege seruatur qua et Campi Tiberiani [L. 256.1] Ficiliensis ager ea lege seruatur qua et ager Curium Sabinorum. Firmo Picenus. ager eius lege triumuirale. in centuriis singulis iugera CC. finitur sicuti ager Foro [5] Nouanus. Falerionensis ager limitibus maritimis et Gallicis est assignatus, quos nos d. et k. appellamus. finitur arcarum riparum canabularum siue nouercarum, muris macheriis scorofionibus congeriis caruunculis, terminibus [10] Augusteis, riuis, fluminibus, arboribus ante missis, iugis montium, superciliis, petris naturalibus signatis, sicut in Piceno fines terminantur. Fanestris Fortuna. ager eius limitibus termini e altri segnali di confine (fig. 46). Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Capena (Capena, località Civitùcola o Castellaccio, 4 km a nord del centro abitato). Il suo territorio è definito con termini di travertino, e in altra parte di selce, che distano fra loro da CC fino a MCCL piedi. Ha come demarcatori sponde, vie e rivi. Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato secondo la legge Sempronia. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il suo territorio fu assegnato in quadrangoli, e furono posti termini di pietra, che distano fra loro da DCXX fino a DCCCLX piedi, e altri segnali secondo la dottrina degli esperti (fig. 6). Il territorio di Aequicoli (Civitella, fraz. di Pescorocchiano, a ovest dell’abitato) fu assegnato in centurie divise per strigas e per scamna. Furono posti termini rotondi e termini intermedi (cursorii) a forma di spatola, per i monti poi ammassi di pietre e termini ma anche i contrassegni con cui un campo arcifinius è delimitato. Forum Novum (Torri in Sabina, località Vescovio) fu assegnato con limiti e in centurie. Furono posti termini di travertino e augustei, canali e canaletti di drenaggio, muri, muri a secco, pozzi, e anche pali sacrificali, i quali distano fra loro da CCL fin oltre MCC piedi. In altri luoghi i confini sono indicati mediante barriere, arche, il corso di torrenti e fiumi, ma anche le creste dei monti e luoghi sopraelevati. Fidenae. Il suo territorio è gestito con la stessa legge dei Campi Tiberiani. Il territorio di Fiscellus è gestito con la stessa legge di Cures Sabini. Firmum Picenum (Fermo). Il suo territorio è delimitato con la legge triumvirale in centurie ciascuna di CC iugeri come quello di Forum Novum. Il territorio di Falerio (Falerone, località Piane di Falerone) fu assegnato con limiti rivolti verso il mare e con limiti gallici, che noi chiamiamo decumani e cardini. I confini sono marcati con arche, sponde, canali e canaletti di drenaggio, muri, muri a secco, mucchi di pietre, pietre non rifinite, termini augustei, ruscelli, fiumi, alberi preesistenti, creste dei monti, luoghi sopraelevati, pietre naturali contrassegnate, come i confini sono delimitati nel Picenum. Fanum Fortunae (Fano). Il suo territorio fu 259 maritimis et montanis est assignatus, et per ea assegnato con limiti rivolti verso il mare e verso i signa quibus [15] Falerionensis ager. monti, e con gli stessi demarcatori di Falerio (Falerone, località Piane di Falerone) Kamerinus. iter populo non debetur. ager eius Camerinum (Camerino). Il diritto di passaggio limitibus maritimis et Gallicis continetur: non è dovuto alla comunità. Il suo territorio è finitur enim sicut ager Fanestris Fortunae. racchiuso da limiti che volgono verso il mare e da limiti gallici. Infatti, è delimitato come quello di Fanum Fortunae (Fano). Luco Feronia. ager eius finitur arboribus ante Lucus Feroniae (Capena, 4,5 km a est del centro [20] missis, sed et aliis signis, quibus fines abitato). Il suo territorio è delimitato con alberi seruantur in prouincia Piceni, terminibus preesistenti, ma anche con altri segnali con cui si Tiburtinis, qui distant a se in ped. XL usque in indicano i confini nella provincia di Picenum, e con termini di travertino che distano fra loro da ped. CLXX. piedi XL fino a piedi MCLXX. Marsus municipium licet consecratione ueteri Marruvium (San Benedetto dei Marsi). Sebbene maneat, tamen ager eius aliquibus locis in per antica tradizione rimanga municipio, tuttavia tribus limitibus [25] lege Augustea est il suo territorio fu assegnato con tre limiti con la assignatus, limitibus maritimis et montanis. legge Augustea, con limiti rivolti verso il mare ager eius aliquibus locis in iugeribus CC (maritimi)50 e verso i monti. Il suo territorio in continetur. terminibus uero Tiburtinis et alcuni luoghi è ripartito in unità di CC iugeri, con siliceis, et aliis documentis, quibus ager termini di travertino e di pietra, e con altri Fallerionensis finitur. demarcatori usati nel territorio di Falerio (Falerone, località Piane di Falerone). [L. 257.1] Matilica, oppidum. iter populo Matilica (Matélica), città fortificata. Il diritto di debetur ped. LXXX. ager eius ea lege passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il continetur qua et Kamerinus. suo territorio è trattato con la stessa legge di Camerinum (Camerino). Numentum. ager eius ea lege continetur qua et Nomentum (Casali, fraz. di Mentana). Il suo ager Foro Nouanus. territorio è gestito con la stessa legge di Forum Novum. [5] Nursia. ager eius per strigas et per scamna Nursia (Norcia). Il suo territorio fu assegnato in in centuriis est assignatus. finitur sic uti ager centurie divise per strigas e per scamna, ed è Asculanus. delimitato come quello di Asculum (Ascoli). Nomatis. ager eius ea lege continetur qua et Numana (Numana). Il suo territorio è gestito con ager Ausimatis. la stessa legge di Auximum (Osimo). Ostrensis ager ea lege continetur qua et ager Ostra (Ostra Vetere, 3 km a sud-ovest del centro [10] Camerinus. abitato). Il suo territorio è gestito con la stessa legge di Camerinum (Camerino). Pinnes. ager eius ea lege continetur qua et Pinna (Penne). Il suo territorio è gestito con la ager Adrianus. stessa legge di Hadria (Atri). Pausulensis ager per limites in centuriis Il territorio di Pausulae (a sud-est di Macerata) singulis iugera CC est assignatus. finitur sicut fu assegnato mediante limiti in centurie ciascuna di CC iugeri, ed è delimitato come il territorio di ager Asculanus. Asculum (Ascoli). [15] Potentinus ager ea lege finitur qua et Il territorio di Potentia (a sud di Porto Recanati) Pausulensis. è delimitato con la stessa legge di Pausulae (a sud-est di Macerata). Plentinus. colonia. iter populo <non> debetur, Peltuinum (Prata d’Ansidonia, 1 km a nord-est ager eius limitibus intercisiuis est assignatus. del centro abitato), colonia. Il diritto di 50 Qua dovrebbe essere verso il lago (lacus Fucinus). 260 finitur sicut ager Asculanus. Potentinus ager in iugeribus et limitibus intercisiuis [20] est assignatus ubi cultura: ceterum in absoluto remansit. reliqua in montibus censuerunt. et multa loca hereditaria accepit eorum populus. Pisaurensis ager finitur riuorum riparum fluminum cursu, terminorum fide, et palis sacrificalibus, sicut in [25] prouincia Piceni. Reate, ager eius per strigas et per scamna in centuriis est assignatus. terminos uero rotundos et spatulas [L. 258.1] cursorias posuimus, per montes autem foueas, sed et aggestum petrarum, ut est in libro regionum. finitur enim sicuti ager Foro Nouanus. Ricinensis ager limitibus et centuriis est assignatus, [5] finitur sicut ager Asculanus. Sentis, oppidum. ager eius limitibus maritimis et montanis lege triumuirale est assignatus. et loca hereditaria populus eius accepit. finitur sicuti consuetudo est regioni Piceni. [10] Sinogalliensis ager lege triumuirale est assignatus limitibus et centuriis, terminibus atque riuis, sed et aliis signis quae in libro conditionum Italiae agrorum leguntur. Septempeda, oppidum, iter populo non debetur. ea lege continetur qua et ager Cingulanus. [15] Superequum. ager eius limitibus maritimis et montanis est assignatus, in centuriis singulis iugera CC. finitur sicuti supra legitur ager Marsensis Tibur. ager eius a Tiberio Caesare est assignatus. ea lege continetur qua et Campi Tiberiani leguntur inter [20] Tibur et Romam. Tribule, municipium. iter populo non debetur. limitibus Augusteis est assignatus. finitur sicuti ager Curium Sabinorum. passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo territorio fu assegnato con limiti intercisivi. E’ delimitato come quello di Asculum (Ascoli). Il territorio di Potentia (a sud di Porto Recanati) fu assegnato in iugeri e con limiti intercisivi dove era coltivato. La parte non coltivata rimase libera, e le rimanenti parti furono censite come monti e il suo popolo ricevette molti luoghi come eredità (fig. 5). Il territorio di Pisaurum (Pesaro) è delimitato con il corso di rivi, sponde e fiumi, con l’attestazione di termini e con pali sacrificali, come nella provincia Picenum. Reate (Rieti). Il suo territorio fu assegnato in centurie divise per strigas e per scamna. Invero ponemmo termini rotondi e a forma di spatola, e inoltre nei luoghi montani buche e mucchi di pietre, come è nel libro delle province. E’ delimitato come il territorio di Forum Novum. Il territorio di Helvia Ricina (Macerata, località Villa Potenza) fu assegnato in iugeri e diviso in centurie. E’ delimitato come il territorio di Asculum (Ascoli). Sentinum (Sassoferrato), città fortificata. Il suo territorio fu assegnato con legge triumvirale con limiti rivolti verso il mare e verso i monti. Il suo popolo ricevette dei luoghi come eredità. E’ delimitato come è consuetudine nella provincia Picenum. Il territorio di Sena Gallica (Senigallia) fu assegnato con legge triumvirale mediante limiti e centurie, con termini e ruscelli e anche con altri segnali che si leggono nel libro sulle condizioni delle terre d’Italia. Septempeda (San Severino Marche), città fortificata. Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. E’ gestito con la stessa legge di Cingulum (Cingoli). Superaequum (Castelvecchio Subequo). Il suo territorio fu assegnato con limiti rivolti verso il mare e verso i monti, in centurie ciascuna di CC iugeri, ed è delimitato come sopra si legge per il territorio dei Marsi. Tibur (Tivoli). Il suo territorio fu assegnato da Tiberio Cesare con la stessa legge dei Campi Tiberiani che si percorrono tra Tibur e Roma (fig. 2). Trebula <Balliniensis> (Treglia, fraz. di Pontelatone, a nord del centro abitato), municipium. Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. <Il suo territorio> fu assegnato 261 Teate, qui Aternus. ager eius lege Augustea est [25] assignatus. finitur sicuti consuetudo est in regione Piceni. Troento. finitur sicut supra diximus de agro Teatino. [L. 259.1] Teramne Palestina Piceni. ager eius in iugeribus et limitibus est assignatus ubi cultura est. nam ceterum in absoluto remansit. reliqua autem in montibus sub ipsius rei censuerunt. nam multa loca hereditaria accepit eius populus. tertio uel quarto uicino fundo suo situs [5] est, iure ordinario possidetur. Tuficum, oppidum. iter populo debetur ped. LXXX. ager eius ea lege continetur qua et ager Adteiatis. Tolentinus ager limitibus maritimis et montanis est [10] assignatus lege triumuirale. et loca hereditaria accepit eius populus. Treensis ager. iter populo non debetur. ea lege continetur qua et ager Potentinus. Veragranus ager ea lege continetur qua et ager [15] Teatinus. [L. 259.16] CIVITATES REGIONIS SAMNII Afidena, muro ducta. iter populo debetur ped. X. milites eam lege Iulia sine colonis deduxerunt. ager eius per centurias et scamna est assignatus. termini Tiburtini [20] sunt appositi limitibus intercisiuis. Antianus ager item est assignatus ut ager Alfidenatis. Bobianus. oppidum. iter populo debetur ped. X. lege Iulia est deductum. termini rotundi sunt appositi. [25] finitur testimonio arcarum 51 52 con limiti augustei (fig. 41). E’ delimitato come il territorio di Cures Sabini (Fara in Sabina, 5 km a sud-ovest del centro abitato). Teate (Chieti), dove è anche Aternum (Pescara). Il suo territorio fu assegnato con la legge Augustea, ed è delimitato come è consuetudine nella provincia Picenum. Castrum Truentinum (Martinsicuro, a nord-ovest dell’abitato). E’ delimitato come sopra abbiamo detto per il territorio di Teate (Chieti). Interamnia Praetuttiorum (Teramo) nel Picenum. Dove è coltivato il suo territorio fu assegnato in iugeri e mediante limiti. La parte non coltivata rimase libera, e le rimanenti parti furono censite come monti e il suo popolo ricevette molti luoghi come eredità. La terra che è separato dal proprio fondo dal terzo o quarto vicino è posseduta secondo il diritto ordinario. Tuficum (Albacina, fraz. di Fabriano), città fortificata. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il suo territorio è gestito con la stessa legge di quello di Attidium (Attiggio). Il territorio di Tolentinum (Tolentino) fu assegnato con legge triumvirale mediante limiti rivolti verso il mare e verso i monti, e il suo popolo ricevette dei luoghi come eredità. Il territorio di Trea (a ovest di Treia) è gestito con la stessa legge di Potentia (a sud di Porto Recanati). Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. Il territorio di Veragranum (?) è gestito con la stessa legge di Teate (Chieti). CITTA’ DELLA REGIONE SAMNIUM Aufidena (Castel di Sangro)51, cinta da mura. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è X piedi. I soldati la fondarono senza coloni con la legge Giulia. Il suo territorio fu assegnato in centurie e scamna. Termini di travertino furono posti sui limiti intercisivi. Il territorio di Antinum52 (Civita d’Antino) parimenti fu assegnato come quello di Aufidena (Castel di Sangro). Bovianum (Boiano), città fortificata. Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è X piedi. Fu dedotta secondo la legge Giulia. Furono posti La popolazione in epoca antica si rifugiò ad Alfedena che ne ripete il nome. Meno probabile che sia Anxanum (Lanciano). 262 riparum sepulturarum congeriarum termini rotondi. E’ delimitato con la presenza di caruunculorum riuorum superciliorum et arche, sponde, tombe, mucchi di pietre, pietre non limitum dd. et kk. rifinite, corsi d’acqua, luoghi sopraelevati e limiti decumani e cardini (fig. 16). [L. 260.1] Clibes. ager eius lege Iulia est Cluviae (Casoli, località Piano Laroma). Il suo assignatus. finitur sicut ager Bobianus. territorio fu assegnato con la legge Giulia come il territorio di Bovianum (Boiano). Corfinius ager limitibus maritimis et Il territorio di Corfinium (Corfinio) <fu ripartito> montanis. in centuriis singulis iugera CC. con limiti marittimi e montani, in centurie di finitur terminis Tiburtinis et [5] riuis, iugeri CC ciascuna. E’ delimitato mediante arboribus peregrinis uel ante missis, termini di travertino, ruscelli, alberi non della monumentis uiis nymphis. ager eius in zona o preesistenti, monumenti, vie, fontane. Il precisuris est assignatus. suo territorio fu assegnato in particelle (fig. 6). Esernia, oppidum muro ductum. iussu Aesernia (Isernia), città fortificata cinta da mura. Neronis est deductum. iter populo debetur ped Fu dedotta per ordine di Nerone. Il diritto di L. in centuriis et Augusteis terminis est passaggio dovuto alla comunità è L piedi. <Il suo assignatus. territorio> fu assegnato in centurie e termini augustei (fig. 23). [10] Istoniis, colonia. ager eius per centurias Histonium (Campomarino), colonia. Il suo et scamna est assignatus. finitur sicuti ager territorio fu assegnato in centurie e scamna. E’ Bobianus. demarcato come quello di Bovianum (Boiano). Iobanus. ager eius ea lege continetur qua et Iuvanum (Torricella Peligna, 1 km a sud-est della ager Eserniae. frazione di Fallascosa). Il suo territorio è gestito con la stessa legge del territorio di Aesernia (Isernia). Larinus lege Iulia est assignatus. iter populo Il territorio di Larinus (Larino) fu assegnato con debetur [15] ped. X. finitur sicut ager la legge Giulia. Il diritto di passaggio dovuto alla Corfinius. comunità è X piedi come per il territorio di Corfinium (Corfinio). Solmona ea lege est assignata qua et ager Sulmo (Sulmona) fu assegnata con quella stessa Eserniae. legge con cui fu assegnato il territorio di Aesernia (Isernia) (fig. 6). [L. 260.17] INCIPIVNT NOMINA CIVITATVM APVLIAE Ager Ausculinus lege Sempronia et Iulia est assignatus. ubi est d. in oriente, k. in meridianum. finitur [20] per terminos et terrarum tumores, aliquibus locis arboribus ante missis et uiis, sed et collectione petrarum. in centuriis singulis iugera CC. QUI INIZIANO I NOMI DELLE CITTA’ DELL’APULIA Il territorio di Ausculum (Ascoli Satriano) fu assegnato con la legge Sempronia e la legge Giulia, con decumani rivolti verso oriente e cardini verso mezzogiorno. E’ demarcato con termini e cumuli di terra, in alcuni luoghi con alberi preesistenti e con vie, ma anche con cumuli di pietre. In ogni centuria <vi sono> CC iugeri. Ardona et Aspanus. agri earum ea lege et Herdoniae/Ardaneae (Ordona) e Arpi (Argos diuisione sunt assignati qua et ager Hyppium, Foggia, a circa 5,5 km a nord-nord-est Ausculinus. del centro abitato). I loro territori furono assegnati con la stessa legge e regola di quello di Ausculum (Ascoli Satriano). [25] Canusinus ager. iter populo non debetur. Il territorio di Canusium (Canosa di Puglia). Il 263 finitur uiis et signis quibus in libris diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. descripsimus. in centuriis singulis iugera CC. E’ demarcato con vie e quei segnali che abbiamo d. in oriente. descritto nei libri. <Diviso> in centurie di CC iugeri. Decumani rivolti verso oriente. [L. 261.1] Comsinus. ager eius limitibus Il territorio di Compsa (Conza della Campania, Graccanis. iter populo non debetur. finitur sic Conza Vecchia) <fu assegnato> con limiti uti ager Canusinus. gracchiani. Il diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. E’ demarcato come il territorio di Canusium (Canosa di Puglia). Conlatinus, qui et Carmeianus, et qui circa Il territorio di Collatia, che è anche detto di montem Garganum sunt, finiuntur sicut ager Carmeia (Foggia, 5 km a sud-est del centro Ausculinus. abitato, località San Lorenzo in Carmignano), e quelli che sono intorno al monte Gargano, sono demarcati come il territorio di Ausculum (Ascoli Satriano). [5] Eclanensis. iter populo non debetur. ager Il territorio di Aeclanum (Mirabella Eclano, eius in centuriis singulis iugera CCXL, actus circa 1,5 km a nord-est del centro abitato). Il numero XX et per XXIIII, lege est assignatus diritto di passaggio non è dovuto alla comunità. qua et ager Canusinus. d. est in oriente. Fu assegnato in centurie di CCXL iugeri, XX per XXIIII actus, con la stessa legge del territorio di Canusium (Canosa di Puglia). Il decumano volge verso oriente. Lucerinus ager kk. et dd. est assignatus: sed Il territorio di Luceria (Lucera) fu assegnato [10] cursum solis sunt secuti, et constituerunt mediante cardini e decumani, ma seguirono il centurias contra cursum orientalem. finitur corso del sole e stabilirono centurie rivolte verso sic uti ager Ausculinus. oriente. E’ demarcato come il territorio di Ausculum (Ascoli Satriano). Salpis, colonia, littore terminatur. finitur Salapia (Salpia / Salpi / Elpia, Trinitapoli, circa finitimis muris, uiis, aquarum ductibus, fossis, 8,5 km a ovest del centro abitato), colonia. Il in centuriis singulis iugera CC. territorio ha come confine la linea di costa, è suddiviso da muri di confine, vie, canali, fossi, <ripartito> in centurie di CC iugeri. Sipontum ea lege et finitione est qua et ager Il territorio di Sipontum (Manfredonia, località [15] Salpinus. Lido di Siponto) fu gestito con la stessa legge e regola di quello di Salapia. Teate. iter populo <non> debetur. ager eius Tiati/Teate, Teanum Apulum53 (San Paolo di finitur uiis sepulturis et ceteris signis, sicut Civitate, circa 2,7 km a nord-ovest del centro consuetudo prouinciae est. abitato). Il diritto di passaggio <non> è dovuto alla comunità. Il suo territorio è demarcato con vie, tombe e altri segnali come è consuetudine della provincia. Venusinus. Il territorio di Venusia (Venosa). [L. 261.20] CIVITATES PROVINCIAE CALABRIAE CITTA’ DELLA PROVINCIA CALABRIA Quando terminauimus prouinciam Apuliam et Quando stabilimmo i confini per le province di Calabriam secundum constitutionem et legem Apulia e Calabria secondo l’editto e la legge del diui Vespasiani, uariis locis mensurae actae divino Vespasiano, in diversi luoghi furono 53 Tiati e Teate sono le varianti originarie Daune del nome (con Tiati la forma più antica). Il nome poi fu trasformato dai Romani in Teanum con l’aggiunta Apulum per distinguere il centro da Teanum Sidicinum in Campania. 264 sunt et iugerationis modus collectus est. cetera autem prout quis occupauit [25] posteriore tempore censita sunt et possidenti assignata. alia loca pro aestimio ubertatis precisa sunt. finiuntur enim [L. 262.1] terminibus, riuis, fossis, arboribus ante missis, tumore terrae, collectione petrarum, sed et naturalibus signatis lapidibus, uiis, sepulchris, arboribus peregrinis; sed et aliis signis quibus superius in libris docuimus. [5] Ciuitates autem hae sunt. Brondisinus ager pro aestimio ubertatis est diuisus: cetera in saltibus sunt assignata. diuiduntur sicut supra legitur prouinciam esse diuisam. Botontinus, Caelinus, Genusinus, Ignatinus, Lyppiensis, Metapontinus, Orianus, Rubustinus, [10] Rodinus, Tarentinus, Varinus, Veretinus, Vritanus, Ydrontinus, ea lege et finitione finiuntur qua supra diximus. 54 eseguiti i rilievi e fu calcolata la ripartizione in iugeri. I rimanenti luoghi giacché qualcuno li aveva occupati, furono censiti in un tempo successivo e assegnati a quelli che li possedevano. Altri luoghi furono divisi in base all’estimo della loro fertilità. I confini sono demarcati con termini, ruscelli, fossati, canali, alberi preesistenti, cumuli di terra, mucchi di pietre, ma anche con rocce naturali contrassegnate, vie, tombe, alberi non della zona, e con altri segnali che prima nei libri abbiamo spiegato. Le città poi sono queste. Il territorio di Brundisium (Brindisi) fu ripartito in base all’estimo della fertilità; le parti rimanenti furono assegnate come saltus. Sono ripartite come sopra si legge è divisa la provincia. I territori di Butuntum (Bitonto), Caelia (Ceglie di Bari), Genusia (Ginosa), Egnatia (Fasano, località Torre Egnàzia), Lupiae (Lecce), Metapontum (Bernalda, località Metaponto), Uria (Oria), Rubi (Ruvo di Puglia), Rudiae (Lecce, 2,5 km a sud-ovest del centro abitato), Tarentum (Taranto), Barium (Bari), Veretum (Patù, circa 1 km a sud-ovest del centro abitato), Neretum (Nardò)54, Hydruntum (Otranto), furono demarcati con la stessa legge e regola che sopra abbiamo detto. Campbell [Campbell 2000] ipotizza che Vritanus potrebbe essere attribuito a Urium sul Gargano in Apulia (Plinio, Historia Naturalis 3.103, riportato nel Barrington Atlas come Hyria/Uria) supponendo una confusione fra Apulia e Calabria e non spiegando la dizione Vritanus invece che Vrianus. Una ipotesi alternativa, forse più plausibile, è che Vritanus sia corruzione di Neretanus vale a dire pertinente al territorio di Neretum, centro noto della Calabria. 265 APPENDICE CARATTERI SPECIALI USATI (con codice unicode esadecimale)  (WP MathA: 52, cod. 0034) = M (mille) Ī (latin capital letter I with macron, cod. 012A) = M (mille) ς (greek small letter final sigma, cod. 03C2) = sei once (6/12) ʅ (latin small letter squat reversed esh, cod, 0285) = due once (2/12) ʅ (idem, barrato) = tre once (3/12) ҁ (cirillic smaller letter koppa, cod. 0481) = VI (sei) MULTIPLI DELL’ONCIA (1 oncia = 1/12 dell’unitàν 12 once = 1 unità o 1 asse o 1 piede) Termine latino Once Simbolo Simbolo nel testo L. usato uncia 1 1+1/2 ς sextans 2 ʅ quadrans 3 ʅ triens 4 ʅʅ quincunx 5 ʅʅ semis 6 ς septunx 7 bes 8 ςʅ dodrans 9 ςʅ dextans 10 ς ʅʅ deunx 11 ς ʅʅ uncia semis (sescuncia) - ς- 266 MISURE ROMANE DI LUNGHEZZA Nome latino Nome italiano digitus dito uncia oncia palmus palmo pes piede cubitus cubito (grado, passo gradus semplice) ulna / agna (braccio) passus passo (doppio) decempeda pertica55 pertica (atto) actus stadio stadium miliarum miglio (lega) levua rasta piede 1/16 1/12 1/4 1 1 + 1/2 2 + 1/2 passo 1/80 1/60 1/20 1/5 3/10 1/2 4 5 10 10 120 625 5000 7500 4/5 1 2 2 24 125 1000 1500 3000 dito 1 1+1/3 4 16 24 cm 1,85 2,46 7,39 29,57 44,36 73,93 29,57 m 0,74 1,48 2,96 35,48 184,81 1.478,50 2.217,75 4.435,50 MISURE ROMANE DI SUPERFICIE Nome latino pes prostratus Nome italiano piede quadrato pertica quadrata actus minimo (porca) (verga) scripulum actus minimus porca clima actus quadratus / acnua / fundus / actus quadrato arapennis iugerum iugero (eredio) heredium centuria centuria saltus saltus 55 Actus 1/14400 Lati (in piedi) 1∙1 Piedi quadrati 1 1/144 1/30 1/6 1/4 10 ∙ 10 4 ∙ 120 30 ∙ 80 60 ∙ 60 100 480 2.400 3.600 1 2 4 400 1600 120 ∙ 120 14.400 240 ∙ 120 28.800 240 ∙ 240 57.600 2.400 ∙ 2.400 5.760.000 4.800 ∙ 4.800 23.040.000 Metri quadrati 0,0874 Ettari 8,74 41,97 209,85 314,78 1.259,11 2.518,23 5.036,46 0,50 50,36 201,44 E’ anche riportato in L.245.12-13 e L. 339.11-12 che la pertica è pari a XII piedi di XVIII dita. 267 VOCABOLARIO (dai Gromatici Veteres [Libertini 2018]) abluvio = erosione delle sponde di un fiume per opera delle acque di un fiume. acetabulum = coppa, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. acnua (plurale acnuae) = v. actus quadratus. actuarius limes = v. limes. actus (plurale actus) = (1) actus, misura di lunghezza pari a 120 piedi. V. Tabella Misure romane di lunghezza.; (2) diritto di passaggio o anche strada per carri o bestiame; (3) modo abbreviato per dire actus quadratus (v.). actus mimimus = misura di un’area con lati pari a 4 e 120 piedi (=480 piedi quadri). Era quindi pari a 1/30 di actus quadratus (=14.400 piedi quadrati). V. Tabella Misure romane di superficie. actus quadratus / actus= misura di superficie pari a 120 ∙ 120 piedi = 14.400 piedi quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. Sinonimi erano acnua, arapennis e fundus. aephi = v. amphora. aes = tavola in bronzo su cui era riportata la mappa di una limitatio e le relative assegnazioni. Era il tipo più autorevole di forma (v). ager = terra, campo. --- arcifinalis, arcifinius = terra ai confini di una zona centuriata e assegnata. In genere non era assegnato ed era delimitato da confini naturali, ma spesso in tempi successivi fu occupato e assegnato. L’etimologia del nome sarebbe campo che difende (arcere) i confini; --- occupatorius = terra occupata senza essere assegnata. In genere inteso come sinonimo di ager arcifinius; --- publicus = terra pubblica di proprietà del popolo romano; --- quaestorius = terra sottratta ai nemici e poi affidata a un quaestor per la vendita dopo una opportuna suddivisione; --- vectigalis = terra soggetta a tributo o fitto a carico di chi ne riceve il possesso. --- altri tipi di ager in Nomina Agrorum (da L. 246.24 a 247.20). agger (plurale aggeres) = strada leggermente sopraelevata mediante accumulo di pietre, utile come via militare. agna = v. ulna. agrimensor / mensor / gromaticus / metator = agrimensore, geometra. alluvio = deposito di suolo per azione delle acque di un fiume. ambitus = (1) uno spazio di due passi e mezzo tra edifici vicini o intorno a un edificio per permettere il passaggio; (2) diritto di passaggio intorno a un edificio. amphora / aephi = anfora, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. angulus clusaris = angolo di chiusura. Ogni quadrato, o rettangolo, di una centuriazione aveva quattro angoli. Nell’angolo più lontano dal punto di incrocio fra decumano massimo e cardo massimo, angolo detto di chiusura (clusaris), si poneva un termine con sopra scritto la posizione della centuria. Ad esempio nella centuria immediatamente a destra del decumano massimo e immediatamente oltre il cardine massimo, nell’angolo di chiusura il termine portava scritto: D.D. I V.K. I. La posizione della centuria definiva anche il nome della stessa. arapennis = sinonimo di actus quadratus (v.). arbores ante missae = alberi preesistenti alla limitatio e successivamente non toccati. arca = v. terminus. arcifinalis / arcifinius ager = v. ager. artaba = v. cadus. aspratilis terminus = v. terminus. attinae = v. terminus. batus = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. botontinus = v. terminus. cadus / artaba = orcio, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. 268 calaviones = v. scorofio in terminus calculus = piccola misura di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. cancellatio = v. forma. carbunculi = v. terminus. cardo / kardo (plurale cardines / kardines; abbreviazione K.) = cardine. Nella configurazione antica i cardini erano orientati da mezzogiorno verso settentrione e prendevano il nome dal fatto che la volta del cielo appariva come se ruotasse intorno a un cardine, vale a dire nella stessa direzione dei cardini. --- maximus = era il principale cardine. Come per i decumani, il primo cardine da ciascun lato era il primo cardine al di là o al di qua del cardine massimo: se al di là V.K. I (primo al di là – VLTRA del cardine massimo); se al di qua K.K. I (primo al di qua – CITRA, abbreviato in K. - del cardine massimo). I successivi chiaramente erano il II, il III, etc. casa = casa di campagna, fattoria. casae litterarum = fattorie indicate con lettere. E’ un’opera, di verosimile scopo didattico, in cui vi erano schemi di fattorie, con vari tipi di proprietà e ciascuna contrassegnata con una lettera, descritte nel testo. centuria = centuria. Quadrato, o rettangolo di terra facente parte di un terreno centuriato. Se la centuria aveva dimensioni di 20 ∙ 20 actus lineari, la centuria aveva una superficie di 400 actus quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. centuriatio = v. limitatio e forma. ceratium = piccola misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. chema = v. drachma (come unità di misura dei liquidi). chorum = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. cignus / mistron = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. cippus = cippo, pietra di confine. clima = era una superficie pari a 30 per 60 piedi. V. Tabella Misure romane di superficie. cochlear = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. colonia = città di nuova fondazione, o rifondazione di precedenti città conquistate, popolata con Romani, in genere soldati veterani. colonus = colono, abitante di una colonia. commentarius = (1) registro del fondatore di una colonia che riporta gli assegnatari delle terre; (2) commentario, libro di memorie e considerazioni. comportionales / conportionales = v. terminus. conciliabulum = piccolo insediamento abitativo sottoposto a una civitas. concula = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. congeria = v. terminus. congius / hin = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. cubitus = cubito. V. Tabella Misure romane di lunghezza. culinae = area destinata dalla comunità ai funerali dei poveri. culleus = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. cultellatio = una metodica con la quale si misurava un terreno in rilievo tenendo conto solo delle distanze orizzontali e ignorando le variazioni sull’asse verticale. In pratica corrispondeva alla moderna descrizione di un suolo da un punto di vista posto in alto e a distanza illimitata. Ad esempio, per misurare un terreno in discesa, seguendo una linea diritta definita dalla groma, si poneva in posizione orizzontale una pertica (= 10 piedi) e dal capo più distante dal suolo si individuava con il filo a piombo il punto sul suolo sottostante e qui si poneva di nuovo la pertica nella direzione definita e si procedeva come prima. cursorius = v. terminus. cyathus = bicchiere, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. decempeda = (1) un bastone della lunghezza di dieci piedi; (2) un misura di lunghezza di dieci piedi. V. Tabella Misure romane di lunghezza. 269 decimanus / decumanus = decumano (abbreviazione: D.). Nella configurazione antica il decimanus era rivolto da oriente verso occidente, vale a dire verso la dodicesima (duodecima) ora del giorno e da ciò il termine duodecimanus l’abbreviato in decimanus / decumanus. --- maximus = era il principale decumano. Il primo decumano da ciascun lato era il primo decumano a destra o a sinistra del decumano massiomo: se a destra D.D. I (primo a destra – DEXTRA - del decumano massimo); se a sinistra S.D. I (primo a sinistra – SINISTRA - del decumano massimo). I successivi chiaramente erano il II, il III, etc. decus / decussis = (1) incrocio di due linee in modo da formare un X (un dieci, vale a dire un decem o decussis da cui deriva il termine); (2) segnale a forma di X posto su un termine per indicare un punto di incrocio, e su cui mediante un filo a piombo, si collocava l’umbilicus soli della groma; (3) segnale a forma di X posto su un albero, su una pietra o altro per indicare un punto di incrocio o di svolta di un confine. digitus = dito. V. Tabella Misure romane di lunghezza. dioptra = v. groma. diverticulum (plurale diverticula) = via trasversale che si diparte da una via principale. divortium (plurale divortia) = bivio. dominium / proprietas = proprietà di un bene. E’ da distinguere dal possesso (possessio) per il quale si poteva disporre di un bene, ad esempio per fitto, senza esserne proprietari. drachma = dracma, misura romana di peso (v. Tabella Misure romane dei pesi) e di misurazione dei liquidi (v. Tabella Misure romane dei liquidi). Nel secondo significato era anche detta chema. edictum = un proclama emesso da un magistrato o anche dall’imperatore. Nel primo caso aveva valore nel territorio di competenza del magistrato mentre nel secondo caso aveva valore di legge in tutto l’impero. egregius limes = v. limes. epidecticalis = v. terminus. epistula = una lettera formale inviata dall’imperatore a un governatore o a un ufficiale, per dare ordini o indirizzi specifici su un argomento o anche in risposta a specifiche richieste riguardanti problematiche amministrative o comunque di governo. extra clusa = erano i luoghi al di fuori (extra) del terreno oggetto del rilievo ma racchiusi (clusa) entro i confini esterni di pertinenza della comunità. ferramentum = bastone di supporto di rostrum + groma(v.), o – per estensione – l’intero apparecchio (ferramentum + rostrum + groma). finis (plurale fines) = (1) confine di una proprietà; (2) al plurale poteva indicare una proprietà delimitata da confini. forma = mappa di una determinata area. In genere era su bronzo (aes), ma poteva essere anche su altri materiali, ad esempio tavole di legno, pergamene, marmo. Siculo Flacco riporta che sinonimi di forma, ma forse anche delle terre in essa riportati, erano cancellatio, centuriatio, pertica, typon. forum = luogo abitato, non fortificato e sottoposto a una civitas, utilizzato principalmente come luogo di commercio e scambio. fundus = (1) fondo; (2) sinonimo di actus quadratus (v.). gallicus limes = v. limes. gamma = con la parola gamma, vale a dire la lettera greca gamma (Γ), si indicava una svolta ad angolo retto in un limite. Lo stesso simbolo su un termine, o su un albero usato come termine, indicava un angolo in un confine. geometri = studiosi di geometria, intesa come disciplina astratta. gomor = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. gradus = grado o passo semplice. Era la metà di un passo (o passo doppio) e quindi era pari a due piedi e mezzo. V. Tabella Misure romane di lunghezza. groma / gruma = groma. La parte a croce dell’intero apparecchio (ferramentum + rostrum + groma), in genere chiamato ferramentum oppure groma. Il nome derivava dall’etrusco gruma 270 che era la traslitterazione fonetica del greco γ ώ ω , come ci fa conoscere Festo 56. E’ da considerare che gli Etruschi non avevano i suoni <gn> e <o> e li trascrissero con <gr> e <u> ma quest’ultimo suono era intermedio fra una <u> e una <o>. Infatti, i Romani nel prendere tale strumento dagli Etruschi, lo trascrissero e lessero sia come gruma che come groma, che sono entrambi corretti in latino [Calonghi 1965]. La terminazione in –a è tipica di molte parole etrusche e quindi sarebbe un ulteriore adattamento del termine greco. Comunque i Greci per stabilire linee diritte e linee poste ad un certo angolo rispetto ad una prima linea, invece che la groma usavano la dioptra che non è citata nei Gromatici Veteres. La dioptra era usata dai Greci anche per stabilire una linea orizzontale mentre i Romani per tale scopo usavano la libra. La libra e la dioptra, come anche la chorobates, altro importante strumento greco, non sono mai menzionati nei Gromatici Veteres. gromaticus (plurale gromatici) = v. agrimensor. Significato tardivo: autore di opere relative all’agrimensore. hemina = emina, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. heredium (plurale heredia)= (1) una misura di terra pari a 2 iugeri, cioè 4 actus quadrati, pari a 240 ∙ 240 piedi = 57.600 piedi quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. Cento heredia costituivano una centuria nella sua estensione più comune, vale a dire con lati di 2400 piedi = 20 actus lineari; (2) podere ereditato. hin = v. congius. incursorius = v. terminus indiviso / pro indiviso = terreno non diviso e lasciato per uso comune. intercisivus limes = v. limes. interdictum = ordine emesso da un magistrato e di cui si ordinava l’immediata esecuzione, ad esempio l’attribuzione di un terreno a un contendente e l’espulsione dell’altro contendente. Ma se la parte perdente si opponeva il caso era poi risolto con un normale processo. interversura = v. versura. iter = (1) via, strada; (2) diritto di passaggio. iugerum (kastrensis) = iugero; misura di terra pari a 2 actus quadrati, cioè 120 ∙ 240 piedi = 28.800 piedi quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. Uno iugero (kastrensis) era pari a 3 modia (moggia) kastrenses. kalafiones = v. terminus. kardo = v. cardo. lacinia = striscia di terreno. laterculi = v. plinthides. levua = lega, unità di distanza usata in Gallia pari a un miglio e mezzo. V. Tabella Misure romane di lunghezza. Nel testo è scritto leuua, che si potrebbe leggere come leuva o come levua. E’ necessario preferire la seconda trascrizione che spiega l’evoluzione fonetica successiva: legua, legue nei paesi di lingua spagnola o portoghese, league in inglese, lega in italiano. libra = libbra; (1) unità di misura dei pesi, ripartita in dodici once. V. Tabella Misure romane dei pesi; (2) unità di misura delle superfici usata nella Gallia Narbonense; (3) strumento usata dai Romani per stabilire una linea orizzontale (da libella, diminutivo di libra, deriva l’italiano livella che ha la stessa funzione). libri aeris = v. tabulae aeris. “Groma appellatur genus machinolae cuiusdam, quo regiones agri cuiusque cognosci possunt, quod genus Graeci γ ώ ω α dicunt.” (“Groma è chiamato un tipo di piccola macchina con la quale le zone dei campi di ciascuno possono essere conosciute e che i Greci chiamano γ ώ ω α”) [Festus II sec. d.C.]. Il termine γ ώ ω in greco significava gnomone, cioè indice dell’orologio solare, ma anche conoscitore, interprete, giudice. 56 271 limes (plurale limites) = (1) confine, confine di una terra; (2) limite, strada in genere non pavimentata che divideva una centuria da un’altra, o le parti di una suddivisione interna di una centuria, oppure strigae / scamna in una strigatio / scamnatio. --- actuarius = limite di maggiore importanza, vale a dire decumano e cardine massimo più tutti i limiti quintarii. --- cardines = v. cardo. --- decimanus / decumanus = v. decimanus / decumanus. --- egregius = sinonimo di actuarius (v.). --- gallicus = sinonimo di montanus (v. L. 227.12-13, 252.2-3, 256.6-7, 256.16, 308.18, 314.29-30, 328.20-21, 359.15, 359.22-23). --- intercisivus = limite interno a una centuriazione. --- linearius = sinonimo di subruncivus (v.). --- maritimus = limite marittimo, cioè limite che volge verso il mare. --- montanus = limite montano, vale a dire limite che volge verso i monti. --- nonanus = rivolto verso la nona ora, cioè verso sud-ovest. --- quintarius (plurale quintarii) = a partire dal limite successivo al decumano o al cardine massimo ogni quinto limite era denominato quintarius. E’ opportuno evidenziare che, conteggiando il decumano o il cardine massimo, il primo quintarius era il sesto limite e non il quinto. --- sextaneus = rivolto verso la sesta ora, vale a dire verso mezzogiorno. --- subruncivus / linearius = tutti i limiti che non erano actuarii, vale a dire tutti i limiti intermedi fra i limiti quintarii e anche fra il cardine o il decumano massimo e il primo limite quintarius. --- altri tipi di limiti sono riportati in NOMINA LIMITVM (da L. 247.21 a 249.31). limitatio = (1) procedura con cui si dividevano i campi mediante la definizione di limiti; (2) sinonimo di forma. --- centuriatio = una limitatio in cui si ripartivano i campi in quadrati o rettangoli di dimensioni costanti (ad esempio 20 per 20 actus). --- metatio = sinonimo di limitatio, o in senso più ristretto chi effettua una limitatio nel corso di operazioni militari. --- strigatio / scamnatio = una limitatio in cui i campi erano divise in strisce di terra (strigae o scamna). linearius limes = v. limes locus = luogo, parte specifica di una maggiore estensione di terra. macerias = v. terminus. maritimus limes = v. limes. medimna = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. mensor = v. agrimensor. meta / moeta = meta; demarcatore rimovibile usato dall’agrimensore nel corso dei rilievi. metatio = v. limitatio. metator = agrimensore, o in senso più ristretto chi effettua una metatio. metreta = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. miliarum = miglio . V. Tabella Misure romane di lunghezza. militaris via = v. via. mina = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. mistron = v. cignus. modius = (1) v. terminus; (2) moggio, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.. modius kastrensis = la terza parte di uno iugero (kastrensis), vale a dire 28.800 / 3 = 9.600 piedi quadri. modus = area o superficie di terra misurata. montanus limes = v. limes. municipium (plurale municipia) = comunità assoggettata dai Romani e con minore autonomia rispetto a una colonia. In tempi successivi le differenze progressivamente scomparvero. nonanus limes = v. limes. 272 norma = (1) angolo retto fra due linee; (2) squadra per tracciare linee ad angolo retto. obolus = obolo, misura romana di peso (V. Tabella Misure romane dei pesi) e per la misurazione dei liquidi (v. Tabella Misure romane dei liquidi). occupatorius ager = v. ager. oxifalum = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. pagus = villaggio, o comunque centro non fortificato inferiore e/o subordinato a una civitas. palmus = palmo. V. Tabella Misure romane di lunghezza. parallela = unità di misura delle superfici usata nella Gallia Narbonense. passus = passo o passo doppio. Unità di misura di lunghezza pari a cinque piedi. Era anche pari a due gradi o passi semplici. V. Tabella Misure romane di lunghezza. pertica = (1) pertica, un bastone della lunghezza di dieci o dodici piedi; (2) pertica, un misura di lunghezza di dieci piedi di 16 dita o di dodici piedi di 18 dita (se pari a dieci piedi, è sinonimo di decempeda, v.). V. Tabella Misure romane di lunghezza; (3) pertica, l’insieme delle terre oggetto di una limitatio; (4) la mappa di una limitatio (v. forma). pes = piede; unità di misura centrale pari a 29,57 cm. pes prostratus = piede quadrato. V. Tabella Misure romane di superficie. plethron = fra i Greci la superficie di un quadrato di terra con 100 piedi per lato. plinthides / laterculi = (1) superfici quadrate di terreno pari a 50 iugeri; (2) superfici quadrate di terreno, che il re Tolomeo lasciò al popolo romano, con lati pari a 6.000 piedi e quindi una superficie complessiva di 1250 iugeri. Infatti, 6.000 ∙ 6.000 = 36.000.000 = 1.250 ∙ 240 ∙ 120. porca = era una superficie con lati di 30 e 80 piedi. V. Tabella Misure romane di superficie. possessio = v. dominium. praefectura = (1) comunità presieduta da un inviato del Senato; (2) terreno attribuito ad una colonia sottraendolo ad una comunità vicina. pro indiviso = v. indiviso. proportionalis = v. terminus. proprietas = v. dominium. publica via = v. via. publicus ager = v. ager. quadrans = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. quadrifinium / quatrifinium (plurale quadrifinia / quatrifinia) = confine fra quattro proprietà. quaestorius ager = v. ager. quintarius limes = v. limes. relicta = beni non assegnati, ad esempio perché non coltivabili. rigor = (1) linea diritta di confine tracciata dall’uomo; (2) linea di confine naturale grosso modo rettilinea, come una cresta di colline o monti. rasta = Era usata in Germania ed era pari a 3 miglia (3000 passi). V. Tabella Misure romane di lunghezza. rostrum = la parte dell’apparecchio definito complessivamente groma o ferramentum che collegava il ferramentum (v.) con la groma (v.). saltus = (1) una proprietà costituita da bosco e pascoloν (2) secondo Siculo Flacco 5 ∙ 5 = 25 centurie (5.000 iugeri per centurie di 200 iugeri). V. Tabella Misure romane di superficie.; (3) secondo Varrone 2 ∙ 2 = 4 centurie (800 iugeri per centurie di 200 iugeri). scamnatio = v. limitatio. scamnum (plurale scamna) = rettangolo di terra con i lati più lunghi orientati lungo l’asse da oriente-occidente (L. 3.10-16) oppure, per le centuriazioni non orientate con decumani da oriente a occidente e cardini da mezzogiorno a settentrione, è presumibilmente da intendersi secondo i limiti che più si avvicinano a tale direzione. sciotherum = parola greca che indica il bastone posto al centro di una meridiana. La direzione della sua ombra indicava l’ora del giorno. scorofio / scorpio = v. terminus. 273 scripulum / scrupulum = (1) come misura di peso: 1/24 di un’oncia [Calonghi 1965] e quindi (1/24)/12 = 1/288 di una libbra. V. Tabella Misure romane dei pesi; (2) come misura di superficie 1/288 di uno iugero [Campbell 2000] = 100 piedi quadri, cioè una pertica quadrata (un quadrato con lati di 10 piedi). V. Tabella Misure romane di superficie; (3) come misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. servitus (genitivo servitutis) = servitù; un diritto nei confronti di terzi relativo a una proprietà. Ad esempio, servitù di passaggio per accedere a una terra vicina. sextaneus limes = v. limes. sextarius = sestario, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. siliqua = siliqua. Piccola misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. spatula cursoria = v. terminus. stadium = stadio. V. Tabella Misure romane di lunghezza. stater = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. strata = lapidibus strata, via lastricata con pietre (L. 370.12-14). striga (plurale strigae) = rettangolo di terra con i lati più lunghi orientati lungo l’asse settentrionemezzogiono (L. 3.10-16) oppure, per le centuriazioni non orientate con decumani da oriente a occidente e cardini da mezzogiorno a settentrione, è presumibilmente da intendersi secondo i limiti che più si avvicinano a tale direzione. strigatio = v. limitatio. subruncivus limes = v. limes. subsicivum / subsecivum (plurale subsiciva / subseciva) = (1) parte non assegnata all’interno di una centuria; (2) parte non assegnata fra la zona centuriata e il confine esterno; (3) centuria incompleta ai margini della centuriazione. supercilium = luogo leggermente sopraelevato, ciglio. Se la sopraelevazione era superiore a 30 piedi si considerava una collina. tabulae aeris / libri aeris = tavole di bronzo su cui erano indicati i dettagli delle assegnazioni dei campi riportati nella mappa su bronzo (aes). tabularium = archivio pubblico in cui erano registrate le proprietà e i relativi proprietari. tabularium principis = archivio pubblico dell’imperatore. Era un archivio centrale, sito in Roma. talentum = talento, misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi. terminus = termine, segnale di confine. Il rispetto dei confine era considerato un dovere religioso e vi era il dio Terminus che li tutelava. --- arca = arca; termine a forma di parallelepipedo e incavato sul lato superiore. --- aspratilis = rugoso. --- attinae = pietre a secco che formavano un muro per delimitare un confine. --- botontinus = un cumulo di terra usato per demarcare un confine. --- carbunculi = pietre non rifinite. --- comportionales / conportionales / proportionales = termini che dividono in parti una proprietà unica. --- congeria = mucchio di pietre. --- cursorius = termine intermedio. --- epidecticalis = “termine indicatore (principalis sive in angulo posito)” [Calonghi 1965], termine posto su un angolo del confine. --- incursorius = v. modius. --- macerias = muri a secco. --- modius = tipo di termine detto anche incursorius. --- proportionalis = v. comportionales. --- scorofio / scorpio (plurale scorofiones / scorpiones) = pila di pietre. Forse sinonimi erano i termini kalafiones (L. 406.25) / calaviones (L. 401.21). --- spatula cursoria = a forma di spatula e che delimita un confine interno. --- tiburtinus (terminus / lapis) = travertino. Tiburtinus significa che era ricavata dal territorio di Tibur (Tivoli). 274 --- altri tipi di termini riportati in due elenchi intestati NOMINA LAPIDVM FINALIVM (da L. 249.32 a 251.19 e da L. 404.12 a 406.25) territorium = territorium, riferito a una comunità, era il territorio su cui la comunità aveva giurisdizione. tetrans = tetrante; (1) punto di intersezione di due linee; (2) segnale posto in un tale punto. tiburtinus = v. terminus. trames (plurale tramites) = sentiero trasversale oppure via diretta che corre nei campi. trifinium (plurale trifinia) = confine fra tre proprietà. typon = v. forma. ulna = ulna (braccio). V. Tabella Misure romane di lunghezza. uncia = oncia. L’oncia era 1/12 dell’unità di qualche tipo. Ad esempio, l’oncia era un dodicesimo di piede. Per i multipli e le frazioni dell’oncia e i relativi simboli, si vedano le relative tabelle. Per le equivalenze con altre misure, v. Tabella Misure romane di lunghezza e Tabella Misure romane dei pesi. urna = urna, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi. usucapio = usucapione. E’ l’acquisizione dei diritti di proprietà su una terra a seguito del possesso senza erogazione di alcun compenso per un periodo di tempo fissato dalla legge (due anni nel diritto romano). varatio = metodo di misurazione della dimensione di un oggetto non direttamente accessibile. vectigalis ager = v. ager. versura / interversura = gomito o angolo lungo un confine. versus / vorsus = (1) fra gli Osci e gli Umbri era la superficie di un quadrato di terra con 100 piedi per lato (= 10.000 piedi quadri); in Dalmatia e altrove il versus era pari a 8.640 piedi quadri, cioè 3/10 di uno iugero (e cioè 1 iugero = 3,3333 versus); (2) misura di lunghezza pari a 100 piedi, cioé 29,57 m, circa 30 m. via = via, strada; --- publica = via pubblica. --- militaris = via utilizzata per scopi militari. --- vicinalis = via fra due o più proprietà vicine, di regola non pubblica e aperta solo al passaggio dei vicini. vicinalis via = v. via. vicus = villaggio, o comunque centro non fortificato inferiore e/o subordinato a una civitas. villa = abitazione di campagna a cui erano annessi campi coltivati. 275 ELENCO DELLE LIMITATIONES RIPORTATE NELLE FIGURE Abbreviazioni C = centuriazione; S = strigatio; F = fundus; A = actus = 35,48 m; V = vorsus = 29,57 m. La prima colonna a sinistra riporta il numero attribuito da Chouquer e collaboratori. Nome 1 Tipo Modulo Modulo in metri Angolo sillana C 14 x 14 A 496,72 x 496,72 25° 30’ E 2 Collatia-Gabii 57 sillana C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 42° 00’ W 3 Campi Tiberiani Tiberio C 20 x 20 A 710 x 710 18° 00’ W 4 Velitrae augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 03° 00’ W 5 Norba S 12 A 425,76 38° 00’ W 6 Ulubrae fine IV-inizio III sec. a.C. precoce S 8A 283,84 20° 00’ W 7 Setia precoce o triumvirale? C 10 x 10 A 354,8 x 354,8 44° 00’ E 8 Privernum I 340 a.C.? S 13 A 461,24 74° 00’ E 9 Privernum II II sec. a.C.? C 10 x 10 A 354,8 x 354,8 22° 30’ W 10 Tarracina I 329 a.C.? S 2A 71 30° 00’ E 11 Tarracina II triumvirale C 20 x 20 A 709,6 x 709,6 30° 00’ E 12 Fundi I58 precoce (330 a.C.?) S irregolare - 41° 30’ E 13 59 Fundi II ? C 7x7A 248,36 x 248,36 15° 00’ E 14 Fundi III augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 37° 00’ E 15 Formiae probabilm. augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 25° 30’ W 16 60 F 6x6A 212,88 x 212,88 34° 00’ E S 10 A 354,8 28° 00’ E 706 x 706 22° 30’ E 17 Anagnia I61 eccezione centur. augustea 306 a.C. 18 Anagnia II-Signia triumvirale C 20 x 20 A 19 57 Bovillae-Tusculum Epoca Scauri Ferentinum 62 338 a.C.? S 10 A 354,8 42° 00’ W S 12 A 425,76 03° 00’ W Alatrium-Frusino-Verulae II seconda metà IV sec. a.C. gracchiana C 13 x 13 A 461,24 x 461,24 14° 00’ E 22 Interamna Lirenas I 312 a.C. S 13 A 461,24 43° 00’ E 23 Interamna Lirenas II 312 a.C. S 13 A 461,24 08° 00’ E 24 Aquinum I precoce? S 10 A 354,8 22° 30’ W 25 Fabrateria Nova I gracchiana C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 19° 45’ W 26 Aquinum II-Fabrateria II -Interamna Lirenas IIICasinum triumvirale C 20 x 20 A 709 x 709 28° 00’ E 20 Alatrium-Frusino-Verulae I 21 Chouquer [Chouquer et al. 1987] riporta nel riepilogo che la centuriazione è di 16 x 16 A invece che 15 x 15 come indicato nel testo. Comunque la scala riportata corrisponde a 15 x 15 A. 58 Chouquer riporta una strigatio con distanza fra i limites di 8 actus, ma le distanze sono troppo irregolare e non appaiono corrispondere a tale modulo. 59 Chouquer riporta la possibilità di un centuriatio con modulo di 14 actus. 60 Chouquer parla di una possibile centuriazione relativa a un fundus. 61 Chouquer non evidenzia una equidistanza fra i limiti. Con una distanza pari a 10 actus, presente anche in altre strigatio della zona, si ottiene una buona serie di corrispondenze. 62 Chouquer riporta come dubbia la spaziatura di 12 actus, ma la serie di persistenze sembra corroborare una strigatio con spaziatura di 10 actus. 276 27 Alba Fucens63 S 12 A 425,76 28° 00’ W Caelanum64 303 a.C., Antonino Pio ? S 12 A 425,76 28° 00’ W 28 Corfinium-Sulmo I gracchiana C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 38° 45’ W 29 Corfinium-Sulmo II augustea C 20 x 20 A 709,6 x 709,6 39° 30’ E 30 Sora augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 35° 30’ W 31 Atina fine II o I sec. a.C.? C 14 x 14 A 496,72 x 496,72 33° 30’ W 32 Venafrum I 268 a.C.? S 248,36 34° 00’ E 33 Venafrum II (Monteroduni) augustea C irregolare? 7 A?65 16 x 16 A 567,68 x 567,68 23° 45’ W 34 fundus? C 32 x 32 A 35 Venafrum III (Roccaravindola) Venafrum IV (Prata Sannita) augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 28° 00’ W 36 Aesernia I - a 263 a.C.? S 12 A 425,86 37° 00’ W Idem Aesernia I - b 263 a.C.? S 6A 212,88 10° 00’ E 1135,36 x 1135,36 03° 00’ W 37 Aesernia II augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 23° 00’ W 38 Bovianum Undecimanorum I S irregolare - 33° 00’ E 39 Bovianum Undecimanorum II I-II sec. a.C. (dopo 268?) augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 33° 00’ E 40 Saepinum augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 18° 00’ E 41 Cubulteria III o II sec. a.C.? C 12 x 12 A 425,76 x 425,76 44° 00’ E 42 Caiatia gracchiana C 13 x 13 A 461,24 x 461,24 21° 00’ W 43 Trebula augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 12° 00’ W gracchiana o sillana C 10 x 10 A 351,5 (703) 29° 30’ W 44 Telesia I 66 45 Allifae I - a pre-romana C 6 x 11 V 180 x 330 38° 00’ W Idem Allifae I - b pre-romana C 6 x 11 V 180 x 330 23° 00’ E Idem Allifae I - c pre-romana C 6 x 11 V 180 x 330 36° 00’ E 46 triumvirale C 20 x 20 A 701,3 x 701,3 32° 15’ E 47 Allifae II-Teanum II -Telesia II-Saticula67 Beneventum I triumvirale C 20 x 20 A 706 x 706 42° 00’ E 48 Beneventum II 49 50 63 augustea (o posteriore?) C 16 x 25 A 567,68 x 887 02° 00’ W 68 III o II sec. a.C. C 13 x 13 A 461,24 x 461,24 17° 30’ E 69 augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 16° 30’ W Caudium I Caudium II 51 Abellinum gracchiana o sillana C 14 x 14 A 496,72 x 496,72 27° 30’ E 52 Minturnae I70 296 a.C. C 4x4A 141,92 17° 30’ E 53 Suessa I-Sinuessa I pre-romana? C 8x8V 240 x 240 40° 30’ W 54 Suessa II 313 a.C. S irregolare - - 55 Sinuessa II 296 a.C.? C 16 x 16 V 480 x 480 21° 00’ E V. nota successiva. Nella parte orientale della strigatio Alba Fucens, praticamente tutte le persistenze sono sfasate verso nordovest di circa 71 metri. Ciò permetterebbe di ipotizzare una differente strigatio, forse contemporanea a quella di Alba Fucens e relativa a Caelanum, città peraltro di cui si conosce pochissimo. 65 Chouquer descrive la strigatio come irregolare, ma in effetti con una spaziatura di 7 actus (248,36 m) si ottiene una convincente delimitazione del territorio. 66 Chouquer riporta correttamente nel riepilogo l’angolo N-29° 30’ W, ma la figura relativa appare ruotata e riporta erroneamente un angolo di N-29° 30’ E. 67 Chouquer riporta un modulo di 706 m, ma si ottiene una migliore corrispondenza con 701,3 m. 68 Chouquer riporta un angolo di 18° 30’ E. 69 Chouquer nel riepilogo riporta erroneamente una inclinazione di 16° 30’ E invece che W. 70 Chouquer riporta un modulo di 4 x 8 A con disposizione irregolare. 277 64 56 Suessa III gracchiana C 13 x 13 A 461,24 32° 00’ 57 Minturnae II-Suessa IV -Sinuessa III – a Minturnae II-Suessa IV -Sinuessa III - b Sinuessa IV triumvirale C 20 x 20 A 710 x 710 40° 00’ E triumvirale C 20 x 20 A 710 x 710 40° 00’ E 296 a.C.? Pre-romana? C 6x6V 180 x 180 38° 00’ E 59 Sinuessa V 296 a.C.? Pre-romana? C 25 x 6 V 750 x 150 05° 00’ E 60 Sinuessa VI 296 a.C.? S irregolare - - 340 a.C. S ? - 12° 00’ E Idem 58 71 61 Ager Falernus I 62 Ager Falernus II gracchiana C 14 x 14 A 496,72 x 496,72 12° 00’ E 63 Forum Popilii augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 41° 00’ E 64 Cales I 334 a.C. S 13 A 470 37° 00’ E 65 Cales II gracchiana C 14 x 16 A 496,72 x 567,68 31° 00’ E 66 Cales III augustea C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 41° 00’ E 67 Teanum I gracchiana o sillana C 14 x 14 A 496,72 x 496,72 01° 30’ W 68 Teanum III-Cales IV augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 29° 00’ W 69 Ager Campanus I gracchiana C 20 x 20 A 705 x 705 00° 10’ E sillana e cesarea C 20 x 20 A 706 x 706 00° 26’ W 70 Ager Campanus II 71 Capua-Casilinum augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 12° 30’ E 72 Acerrae-Atella I augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 26° 00’ W augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 26° 00’ W posteriore a Silla? C 20 x 20 A 710 x 710 33° 00’ W sillana C 20 x 20 A 706 x 706 00° 00’ ? C 20 x 20 A 707 x 707 41° 30’ W vespasianea C 20 x 20 A 707 x 707 15° 00’ E augustea C 16 x 16 A 567,68 x 567,68 43° 30’ W 73 73 Neapolis 74 Atella II 75 74 Nola I-Abella 76 Nola II 77 Nola III 78 75 Nola IV-Urbula 79 Nuceria I augustea? C 20 x 20 A 710 x 710 02° 00’ E 80 Nuceria II triumvirale? Neroniana? C 20 x 20 A 708 x 708 14° 30’ W Suessula 76 Ager Stellatis I sillana C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 29° 00’ W 77 augustea? C 20 x 20 A 709 x 709 16° 10’ E 78 Ager Stellatis II 71 72 poster. alla precedente? C 15 x 15 A 532,2 x 532,2 16° 10’ E Potentia ? C 20 x 20 A 710 x 710 29° 30’ W Iader augustea C 20 x 20 A 700 x 700 37° 00’ W Questa strigatio, descritta da Chouquer, è mal definita e poco distinguibile dalla centuriazione Ager Falernus II. Pertanto non appare possibile riportarne lo schema. 72 Chouquer riporta un angolo di 0° 40’ e un modulo di 706 m. Una migliore approssimazione si ottiene con un angolo di 0° 26’ e un modulo di 705 m. 73 Identica alla centuriazione Acerrae-Atella I come modulo e angolo. I decumani sembrano essere su un prolungamento dell’altra centuriazione anche se Chouquer dice che sono leggermente sfasati. In ogni caso i cardini sono sfasati e quindi è comunque una differente centuriazione. 74 Chouquer riporta un angolo di 0° 40’ ma con un angolo di 0° si ottiene una assai migliore approssimazione. 75 Chouquer la chiama Nola IV-Sarnum, ma dove è ora Sarno esisteva Urbula. 76 V. [Libertini 2013]. 77 V. [Guandalini 2004; Ruffo 2010; De Caro 2012]. 78 V. nota precedente. 278 IMMAGINI DI INSIEME DELLE LIMITATIONES Fig. 47A – Visione complessiva di tutte le limitationes per le quali vi sono immagini a corredo del testo (con esclusione della centuriazione di Iader). Gli acquedotti di Roma non sono riportati. 279 Fig. 47A bis – Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 280 Fig. 47B - Le limitationes della Campania e di alcune zone interne vicine. 281 Fig. 47B bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 282 Fig. 47C – Le limitationes del Latium. 283 Fig. 47C bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 284 Fig. 47D - Le limitationes del Latium adiectum. 285 Fig. 47D bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 286 Fig. 47E - Le limitationes della Campania. 287 Fig. 47E bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 288 Fig. 47F - Le limitationes da Alba Fucens e Corfinium a Frusino e Atina. 289 Fig. 47F bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 290 Fig. 47G – Le limitationes da Venafrum, Aesernia, Saepinum alla pianura campana e Beneventum. 291 Fig. 47G bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 292 Fig. 47H - Le limitationes da Tarracina a Suessa Aurunca. Fig. 47H bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 293 Fig. 47I - Le limitationes di Venafrum, Aesernia, e Bovianum. Fig. 47I bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 294 Fig. 47J - Le limitationes da Velitrae a Privernum. Fig. 47J bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 295 Fig. 47K - Le limitationes da Sora e Atina a Fregellanum e Interamna Lirenas. 296 Fig. 47K bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 297 Fig. 47L - Le limitationes da Anagnia a Verulae. Fig. 47L bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 298 Fig. 47M - Le limitationes fra Telesia, Beneventum e Caudium. Fig. 47M bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 299 Fig. 47N - Le limitationes fra Roma, Tibur e Velitrae. 300 Fig. 47N bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati. 301 BIBLIOGRAFIA F. 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