LIBER COLONARIVM
(LIBRO DELLE COLONIE)
Dai Gromatici Veteres (Gli Antichi Agrimensori)
nella ricognizione di Karl Lachmann (Berlin 1848),
con traduzione in italiano e figure concernenti la persistenza
di tracce delle antiche limitationes nei luoghi moderni
A cura di
GIACINTO LIBERTINI
ISTITUTO DI STUDI ATELLANI
NOVISSIMAE EDITIONES
Collana diretta da Giacinto Libertini
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LIBER COLONARIVM
(LIBRO DELLE COLONIE)
Dai Gromatici Veteres (Gli Antichi Agrimensori)
nella ricognizione di Karl Lachmann (Berlino 1848),
con traduzione in italiano e figure concernenti la persistenza
di tracce delle antiche limitationes nei luoghi moderni
A cura di
GIACINTO LIBERTINI
ISTITUTO DI STUDI ATELLANI
Frattamaggiore, Settembre 2018
(su licenza COPERNICAN EDITIONS)
In copertina: Particolare delle persistenze e dei reticoli delle centuriazioni Ager Campanus I (in
verde) e Ager Campanus II (in amaranto) nella zona di Marcianise, Capodrise e Recale (CE).
In retrocopertina: Le persistenze e i reticoli delle centuriazioni Caudium I (in verde) e Caudium II
(in giallo).
1
INDICE
Introduzione
Testo dei Gromatici veteres con traduzione:
Liber coloniarum I
[Libro I delle colonie]
- (ex libro Augusti Caesaris et Neronis) Provincia Lucania, Brittiorum, Apulia,
Calabria, Sicilia
[- (dal libro di Augusto Cesare e Nerone) Provincia Lucania, dei Bruttii, Apulia,
Calabria e Sicilia]
- Provincia Tuscia
[- Provincia Tuscia]
- Pars Piceni
[- Parte del Picenum]
- Ex libro Balbi provincia Piceni
[- Dal libro di Balbo, provincia Picenum]
- Provincia Valeria
[- Provincia Valeria]
- (ex commentario Claudi Caesaris) Civitates Campaniae ex libro regionum
[- (Dal commentario di Claudio Cesare) Le città della Campania dal libro delle
regioni]
- Ager Carsolis etc.
[- Il territorio di Carsioli]
- Provincia Dalmatiarum
[- Provincia Dalmatia]
Liber coloniarum II
[Libro II delle colonie]
- Civitates Piceni
[- Città del Picenum]
- Civitates regionis Samnii
[- Città della regione Samnium]
- Nomina civitatum Apuliae
[- Nomi delle città dell’Apulia]
- Civitates provinciae Calabriae
[- Città della provincia Calabria]
APPENDICE
Caratteri speciali usati e multipli dell'oncia
Misure romane di lunghezza e di superficie
Vocabolario
Elenco delle limitationes riportate nelle illustrazioni
Immagini di insieme delle limitationes
Bibliografia
p. 3
p. 15
p. 16
p. 25
p. 37
p. 38
p. 41
p. 48
p. 247
p. 248
p. 251
p. 251
p. 262
p. 263
p. 264
p. 266
p. 267
p. 268
p. 276
p. 279
p. 302
2
INTRODUZIONE
Il testo integrale dei Gromatici Veteres, così come trascritto da Lachmann nel 1848
[Lachmann 1848], con qualche piccola modifica o integrazione fra l’altro stimolate dalle
successive edizioni parziali del testo [Thulin 1913; Josephson 1950; Campbell 2000; Del
Lungo 2004], è già stato riportato in un’altra opera unitamente alla traduzione in italiano e a
opportuni commenti, schemi e illustrazioni [Libertini 2018].
Il presente lavoro non è una riedizione di tale opera ma solo l’approfondimento di una sua
importante parte. Per le moltissime cose che qui non sono inutilmente ripetute si consiglia
espressamente di consultare l’edizione integrale.
Essa fu stimolata dallo studio delle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie
(limitationes) che risultavano più o meno evidenti in molte zone d’Italia e altrove.
L’approfondimento di tali persistenze, che è oggetto di indagine da molto tempo [Dilke
1971], negli ultimi anni era stato argomento esclusivo o principale di alcuni studi svolti solo
da me o in collaborazione [Libertini 1999, 2011, 2013, 2015a, 2015b, 2017; Libertini e
Petrocelli 2014; Libertini et al. 2014, 2017a, 2017b, 2017c; Lorenz et al. 2017], stimolati
principalmente da una importante opera di Chouquer e collaboratori [Chouquer et al. 1987].
Un riferimento fondamentale per questi studi è la raccolta altomedievale1 di testi antichi
conosciuta come Gromatici Veteres [Lachmann 1848], o anche come Corpus Agrimensorum
Romanorum [Thulin 1913], e questa era la mia motivazione principale per le fatiche
affrontate per una sua riedizione integrale tradotta e commentata.
In tale pubblicazione le due parti di essa comunemente chiamate Liber Coloniarum furono
arricchite con una serie di illustrazioni a colori in cui a immagini topografiche della
condizione odierna ottenute mediante Google Earth® erano stati sovrapposti i tracciati
ipotetici dei limiti (limes, plurale: limites) delle limitationes2 e le presumibili corrispondenze
fra tali linee e elementi moderni quali vie e confini. Inoltre tali carte erano integrate con i
tracciati presumibili delle strade e delle cinte murarie dell’epoca nonché degli acquedotti e
di altri elementi desunti da precedenti lavori di altri [Talbert 2000; Guandalini 2004; Ruffo
2010; De Caro 2012], dai miei precedenti lavori già citati, e da ulteriori osservazioni
personali.
La ricchezza di informazioni di tali immagini, l’importanza delle loro implicazioni per lo
studio dell’influenza delle epoche antiche sulla realtà odierna e, sia consentita questa
valutazione, la loro bellezza mi hanno indotto a credere che un loro ampliamento e
approfondimento fosse utile e necessario.
Di conseguenza questo lavoro riporta solo le due sezioni dei Gromatici Veteres
comunemente note come Liber Colonarium unitamente alla loro traduzione e a un ampliato
corredo di figure relative alle persistenze delle antiche delimitazioni agrarie (centuriazioni e
strigationes).
In alcuni casi tali immagini sono integrate con figure tratte dal lavoro di Chouquer e
collaboratori [Chouquer et al. 1987] laddove vi sono importanti differenze
nell’interpretazione dello schema di una limitatio.
Altresì per le moltissime differenze nell’interpretazione delle singole persistenze, un
La presenza di scritti attribuiti a Boezio indica che la raccolta fu organizzata non prima dell’epoca di tale
importante personaggio. Non è possibile però escludere che l’opera ebbe una prima stesura in tempi anteriori
e fu poi integrata all’epoca di Boezio o poco dopo.
2
I tracciati dei limiti sono stati ottenuti con l’utilizzo di uno specifico programma appositamente sviluppato
dall’autore.
3
1
confronto dettagliato risulterebbe molto difficoltoso o impossibile, in particolare perché gli
schemi di Chouquer e collaboratori non sono sovrapposti all’immagine del territorio
interessato e quindi una precisa localizzazione delle persistenze, o addirittura dell’intera
limitatio, non sempre è fattibile o sicura.
E’ opportuno ora riportare alcune annotazioni e spiegazioni che rappresentano una selezione
e una sintesi di quelle riportate nel testo integrale, con qualche utile aggiunta e modifica.
La groma e le delimitazioni del territorio
I Romani allo scopo di ripartire e assegnare i terreni conquistati, almeno in una certa fase
della loro espansione e per una parte del loro impero, delimitavano i campi da suddividere
mediante operazioni dette limitationes.
La groma (groma o gruma in latino [Calonghi 1965]) era il principale strumento usato dai
Romani nella delimitazione dei terreni. Gli Egiziani utilizzavano uno strumento analogo alla
groma ma alquanto più primitivo e di cui un esempio fu ritrovato a Fayum (Egitto). Esso era
costituito da due braccia di legno a perpendicolo sul piano orizzontale, sospese a una corda
e con quattro pesi pendenti dai quattro vertici [Dilke 1971; Lewis 2001]. Per il tramite dei
Greci3 e degli Etruschi la groma fu trasmessa ai Romani che la utilizzarono dopo opportuni
perfezionamenti [Libertini 2018].
I Greci la chiamavano (ghnòmon), lo stesso termine usato per lo gnomone di una
meridiana o orologio solare [Lewis 2001], mentre per gli Etruschi il suono del termine
doveva essere intermedio fra gruma e groma (), il che si rispecchia nella doppia
scrittura, gruma/groma, riscontrata nel latino4.
L’identità di significato fra il greco e il latino groma, intesi come strumenti, ci è
attestata in Festo, 86, 1-3 [Festus II sec. d.C.]. Altro importante indizio è che per Greci e
Romani i due termini avevano un secondo identico significato, vale a dire il punto di
incontro fra due braccia di legno o fra due strade [Lewis 2001]. E’ verosimile che anche per
gli Etruschi valesse questo stesso significato che è stato ipotizzato come origine etimologica
del centro campano di Grumum (odierno Grumo Nevano) e della stessa Roma [Libertini
2011].
Una ricostruzione della groma così come usata dai Romani è presentata nella fig. 1. Tale
immagine è quella proposta da Della Corte [Della Corte 1922] con l’aggiunta di scritte
esplicative e di un particolare fondamentale, vale a dire la corda con peso a piombo
all’estremità inferiore che si dipartiva dall’umbilicus soli (ombelico del suolo, ovvero punto
centrale del luogo in cui si operava la misurazione). Il bastone (ferramentum) della groma si
poneva a lato del termine facendo poi in modo che la corda che si dipartiva dall’umbilicus
soli cadesse precisamente sul centro del termine, indicato dall’incrocio dei bracci di un X
(terminus decussatus, ovvero termine con sopra un X, dove X è di genere maschile in
quanto indica il numero dieci e non la lettera X). Girando poi la groma, ovvero i quattro
bracci della groma5, si faceva in modo che due legamenti (nervia) opposti e la corda
Sono rare e dubbie le attestazioni dell’uso della groma da parte dei Greci, i quali preferivano l’uso della
dioptra, strumento che permetteva anche la misurazione delle inclinazioni [Lewis 2001]. Per misurare le
inclinazioni i Romani usavano, diversamente dai Greci, la libra [Lewis 2001].
4
Per la trasformazione dal greco all’etrusco ,e poi al latino gruma/groma, si veda
[Libertini 2018].
5
La parte propriamente detta groma era solo la parte superiore costituita da quattro bracci girevoli intorno a
un asse. Per estensione l’intero apparecchio era detto groma. Un nome alternativo, spesso usato nei
Gromatici Veteres, era ferramentum, per estensione del significato del bastone di supporto che aveva tale
nome.
4
3
centrale fossero esattamente sulla linea che si voleva definire mentre la linea ortogonale era
indicata dall’allineamento degli altri due nervia opposti e della corda centrale.
Fig. 1 – La groma nella ricostruzione di Della Corte (a partire dai resti trovati a Pompeii, presumibilmente
nei locali di un agrimensore [Della Corte 1922]), con l’aggiunta di scritte che evidenziano le varie parti e
inoltre con il filo a piombo che partiva dall’umbilicus soli (traduzione letterale: “ombelico del suolo”) e
raggiungeva il punto centrale del termine o del luogo da cui doveva partire la misurazione.
5
Con la groma si potevano allineare dei segnali su una linea che si voleva tracciare e inoltre
facendo centro su un termine si poteva tracciare una linea ortogonale a un’altra linea già
definita.
Le distanze erano poi misurate mediante un bastone detto pertica o decempeda di lunghezza
fissa pari a dieci piedi = 2,957 m, come indica il nome. Nella misura delle lunghezze, con
un metodo detto cultellatio, i dislivelli verticali erano ignorati, vale a dire la separazione fra
due punti era misurata come se si osservasse da una distanza infinita (fig. 2A).
Fig. 2A - Con il metodo della cultellatio una distanza in una superficie non in piano era misurata come
lunghezza, seguendo una linea diritta (rigor), soltanto per la parte orizzontale e quindi ignorando i dislivelli.
Lungo il rigor, attentamente rispettato con l’ausilio della groma, si poneva una pertica dopo l’altra e, in caso
di dislivello, si utilizzava il filo a piombo – pendente dal capo della pertica lontano dal suolo - per allineare i
capi di due pertiche successive. Nella figura, la distanza A-B risulta pari alla lunghezza di 10 pertiche,
indipendentemente dall’altezza dei dislivelli, e cioè pari alla distanza A’-B’. In pratica era come se si
misurassero le distanze in orizzontale avendo un punto di osservazione posto in alto a distanza infinita.
L’importanza della pertica era tale che addirittura tutto l’insieme delle terre di una limitatio,
o persino la loro mappa, era definito anche come pertica.
La pertica sarà usata per lunghissimo tempo. Ad esempio Giovanni Antonio Rizzi Zannoni,
nella definizione della prima cartografia moderna del Regno di Napoli, negli anni intorno al
1783, per misurare le basi delle triangolazioni trigonometriche utilizzò come strumento
delle pertiche fatte con legno di noce e con le punte ricoperte di ferro [Principe 1993].
Con particolari accorgimenti, mediante l’uso della groma e della pertica si poteva anche
misurare la larghezza di uno spazio che non si poteva attraversare, ad esempio un fiume, e
ciò risultava molto utile in alcune operazioni belliche. Questi utilizzi combinati della groma
e della pertica, e altri, come la misurazione di una superficie di qualsiasi forma o
l’aggiramento di un ostacolo mantenendo una linea diritta, e i metodi impiegati, sono
descritti nei Gromatici Veteres e all’edizione integrale di tale opera si rimanda per la loro
descrizione.
Le delimitationes o limitationes erano principalmente di due tipi (fig. 2B):
1) La strigatio (plurale: strigationes) si otteneva tracciando delle strade di campagna di
confine, ovvero dei limiti, che erano rettilinei, paralleli e separati da una distanza costante e
pari sempre a un multiplo di un actus (1 actus = 120 piedi = 35,48 m). Elementi che
definiscono una strigatio, oltre all’estensione della superficie definita dai limiti, sono la
distanza fra i limiti, ovvero il modulo, e l’inclinazione della strigatio. L’angolo
dell’inclinazione è definito come il minimo angolo fra l’asse nord-sud e uno qualsiasi dei
limiti o una linea a loro ortogonale. Ciò implica che l’angolo non può essere superiore a 45°
ed è aperto a est (E) o a ovest (W). Un esempio di strigatio è la Aquinum I (tracciata in
6
epoca precoce non meglio precisata, modulo 10 actus - 354,8 m -, e inclinazione 22° 30’
W).
2) La centuriazione (centuriatio, plurale: centuriationes) si otteneva tracciando due gruppi
di limiti rettilinei e paralleli fra di loro e separati da una distanza costante in ciascun gruppo
pari a un multiplo di un actus o, per le centuriazioni più antiche, di un vorsus (1 vorsus =
100 piedi = 29,57 m). Se questa distanza costante, detta modulo, era eguale fra i due gruppi
di limiti si otteneva una centuriazione quadrata, ovvero con centurie quadrate, mentre se era
differente fra i due gruppi si aveva una centuriazione con centurie rettangolari. Elementi che
definiscono una centuriazione, oltre all’estensione della superficie racchiusa dai limiti, sono
i due moduli dei due gruppi di limiti, e l’inclinazione della centuriazione. L’angolo
dell’inclinazione è definito come il minimo angolo fra l’asse nord-sud e uno qualsiasi dei
limiti di ciascun gruppo. Ciò implica che l’angolo non può essere superiore a 45° ed è aperto
a est (E) o a ovest (W). Un esempio di centuriazione quadrata è la Beneventum I,
(triumvirale, 20 x 20 actus - 706 x 706 m -, inclinazione 42° 00’ E), mentre un esempio di
centuriazione rettangolare è la Beneventum II (augustea o posteriore, 16 x 25 actus - 567,68
x 887 m -, inclinazione 02° 00’ W).
Fig. 2B – Rappresentazione schematica di due strigationes, di una centuriazione quadrata e di una
centuriazione rettangolare, e delle definizioni di modulo/moduli (M, M1, M2) e di angolo di inclinazione (A)
di una limitatio.
7
La struttura ideale di una centuriazione è presentata nella fig. 2C. Per ottenerla, si tracciava
un decumano massimo che andava da oriente a occidente6 e poi un cardine massimo che
andava dal meridione al settentrione.
Fig. 2C – Secondo la disposizione ortodossa di una centuriazione, il decumano massimo, come ogni altro
decumano, andava da oriente verso occidente ed era detto così verosimilmente perché indicava la stessa
direzione dell’ora duodecima. Il cardine massimo, come ogni altro cardine, puntava verso il settentrione e
aveva il nome del cardine intorno a cui si credeva girasse il mondo.
Ma l’orientamento di una centuriazione era condizionato da vari fattori, in particolare la
forma e l’orientamento dei terreni coltivabili, e la struttura ideale non era quasi mai
rispettata. Poteva anche capitare, come per la centuriazione Ager Campanus II, e per altre
centuriazioni, che la direzione di decumani e cardini fosse del tutto diversa (cardini orientati
verso oriente e decumani verso il meridione)7.
In ogni caso, ponendosi sul punto di incrocio fra decumano e cardine massimo (punto
centrale della centuriazione che potremmo chiamare umbilicus) e avendo alle spalle
Ovvero verso l’ora dodicesima (duodecima) da cui il nome duodecimanus/duodecumanus -> decumanus.
Per l’Ager Campanus II v. L. 29.5. e per altre centuriazioni L. 209.17-210.2. E' come se decumano e
cardine massimo fossero stati ruotati di 180° intorno a un asse obliquo andante da sud-ovest a nord-est.
8
6
7
l’origine ideale del decumano, il terreno si divideva in una parte a destra (DEXTRA) e una a
sinistra (SINISTRA) del decumano e in una parte al di là (VLTRA) e una al di qua (CITRA)
del cardine.
L’intera limitatio o pertica risultava pertanto divisa in quattro parti: 1) pars dextrata et
ultrata (pars dextra et antica8); 2) pars sinistrata et ultrata (pars sinistra et antica); 3) pars
dextrata et citrata (pars dextra et postica); 3) pars sinistrata et citrata (pars sinistra et
postica).
Ogni limite era definito in base a questa suddivisione e in base alla distanza dal decumano e
dal cardine massimo. Ad esempio, il primo decumano a destra del decumano massimo era
definito DD I (primo a destra del decumano). Altro esempio, il secondo cardine al di là del
cardine massimo era definito VK II (secondo al di là del cardine massimo) (fig. 2D). Ogni
quinto decumano o cardine era poi definito quintarius. Un decumano o un cardine che non
era massimo o quintarius era detto subruncivus.
Fig. 2D - Iscrizioni sulle lapidi frontali, vale a dire quelle negli angoli o vertici delle centurie posti sul
decumano e sul cardine massimo nella posizione più lontana dall’umbilicus.
8
Antica (con l’accento sulla prima <a>) è il contrario di postica e da non confondersi con antiquus (antico).
9
Lungo il decumano e il cardine massimo erano posti, uno per ogni centuria, dei termini detti
frontales che avevano la stessa scrittura del decumano o del cardine diverso dal massimo
che passava per essi (fig. 2D). Le singole centurie erano poi definite con un termine posto
sugli angoli clusares definiti come quelli più lontani dall’umbilicus (fig. 2E).
Fig. 2E - Scritte sulle lapidi secondo Iginio 2. Le lapidi poste sul decumano e sul cardine massimo sono su
angoli definiti frontali (frontales). Quelle che sono su angoli di chiusura (clusares; evidenziati con un
rettangolo) definiscono la centuria adiacente nella direzione dell’incrocio fra decumano e cardine massimo
(umbilicus). A ogni quadrivio, per economizzare il numero di termini, ciascuno di essi era posto solo negli
angoli di chiusura (clusares) e in un sol punto per ciascun angolo frontale. In tal modo,a parte i termini
frontales, risultava necessario un solo termine per ciascuna centuria nell’angolo di chiusura e tale termine
identificava anche in modo univoco la centuria.
A volte si può ricavare indirettamente dal testo il modulo di una centuriazione. Ad esempio,
per varie civitates della provincia Lucania è riportato che vi sono centurie quadrate di CC
iugeri. Duecento iugeri erano pari a 400 actus quadrati (120 x 120 x 400 = 5.760.000 piedi
quadrati) ovvero a 100 heredia (240 x 240 x 100 = 5.760.000 piedi quadrati). Ciò
10
significava un quadrato con lati di 2400 piedi ovvero di 20 actus. Pertanto una centuria
quadrata di CC iugeri era una centuria di 20 x 20 actus (fig. 2F).
Fig. 2F - Uno iugero era pari a 2 actus quadrati (o acnua) e due iugeri costituivano un heredium o campo
quadrato. Cento heredia, vale a dire un quadrato con lati di 20 actus (= 2400 piedi), formavano una centuria
nella sua dimensione più comune.
Origine e significato delle persistenze
A meno che non coincidessero con grandi vie di comunicazione, i limiti non erano strade
pavimentate ed erano quindi solo delle vie sterrate di passaggio di larghezza limitata9 e con
campi ai due lati. Il numero dei termini principali, di regola in pietra, era uno per ogni
centuria (termini clusares), a cui si deve aggiungere un singolo termine frontalis per ogni
centuria che si affacciava sul decumano o sul cardine massimo (v. fig. 2E). Nella
[L. 211.22] “PROVINCIA TUSCIA. LEGGE AGRARIA DAL COMMENTARIO DI CLAUDIO CESARE
... Chiunque ne avrà l’incarico, faccia un decumano [massimo] largo XL piedi [= 11,8 m] e un cardine
[massimo] largo XX piedi [= 5,9 m], e dal decumano e dal cardine massimo faccia ogni quinto limite largo
XII piedi [= 3,5 m], e gli altri limiti subruncivi larghi VIII piedi [= 2,4 m]”.
11
9
prospezione archeologica questi termini o non si ritrovano o si rinvengono spostati in luoghi
del tutto differenti da quelli della collocazione originaria, con rarissime eccezioni10. Pertanto
l’archeologo ha nulla o quasi di resti materiali su cui indagare.
A ciò si deve aggiungere che le descrizioni delle limitationes che ci sono pervenute dalla
letteratura antica sono rare e solo in qualche caso offrono degli elementi precisi (ad
esempio, nel Liber Coloniarum, i moduli delle centurie rettangolari della centuriazione
Beneventum II). In nessun caso è definita in modo preciso l’inclinazione di una limitatio e la
sua esatta estensione.
Con queste premesse, come è possibile individuare e descrivere una limitatio e che
significato ha tale operazione? E, analogamente, è verosimile studiare con l’obiettivo di
validi risultati qualcosa che in termini archeologici è pressoché inesistente e in termini di
testimonianze scritte oggetto solo di rare e imprecise menzioni?
In effetti ciò è possibile, in misura a volta sorprendente, in quanto i limiti non erano strade
tracciate in un deserto spopolato ma costituivano confini tra campi coltivati. Nel susseguirsi
secolare dei proprietari (non importa se per eredità, donazione, vendita, permuta,
usurpazione, appropriazione, conquista o altro), ciascuno dei confinanti aveva interesse a
che il confine fosse rispettato. Tale “persistenza” dei confini veniva meno laddove i campi
coltivati rimanevano abbandonati, anche solo per una generazione, oppure per altri motivi
(ad esempio accorpamento delle proprietà esistenti ai due lati). Altresì, poichè un limite non
era rigidamente definito da pietre, poteva col tempo deviare dal suo tracciato in base all’uso
che ne faceva chi passava per esso e ciò in particolare in zone con dislivelli altimetrici se il
diverso tracciato era più agevole.
La definizione dello schema di una limitatio non è pertanto lo scavo e l’individuazione di un
reperto archeologico ma l’osservazione che in certe aree tracciati viari e confini attuali
presentano un andamento compatibile con lo schema di una antica limitatio. Laddove un
tratto di un antico ipotetico limite coincide con un tracciato viario o un confine moderno,
diciamo che tale coincidenza è una “persistenza”.
L’individuazione di una limitatio e delle sue persistenze è quindi un qualcosa che scaturisce
dall’osservazione generale di un territorio e ha un carattere palesemente probabilistico. Una
singola persistenza, anche nel contesto di una limitatio evidente, significa una probabilità e
non una certezza che essa rappresenti una continuità dal mondo antico al moderno. E’ però
anche vero che un insieme numeroso e concordante di probabili persistenze diventa sempre
più indicativo per la definizione di una delimitazione agraria.
Ma, anche con queste riserve, l’individuazione di una limitatio va oltre la mera
individuazione dello schema antico di suddivisione di un territorio.
Innanzitutto tale individuazione ci indica che in un’epoca del passato, da precisare con
l’ausilio di altre fonti laddove possibile, quel territorio è stato oggetto di una importante
riorganizzazione territoriale e sociale. Ancora di più, in proporzione al grado di persistenza
della limitatio, ci dimostra che il territorio è stato sempre coltivato dall’antichità ai giorni
nostri senza che esso fosse abbandonato anche per una sola generazione.
Ciò è assai importante per le implicazioni storiche che ne derivano. In molti casi la gravità
delle invasioni e delle distruzioni attestate da più fonti ed elementi farebbero pensare che
intere zone siano state del tutto abbandonate, anche per secoli, e ciò sembrerebbe
confermato dal totale abbandono di importanti e illustri città che fiorivano nelle stesse aree.
Ma la persistenza di una limitatio, o anche di molteplici delimitazioni agrarie sovrapposte
Ad esempio, per l’Ager Campanus II, un cippo rimasto in situ con l’iscrizione sulla sommità “KK XI SD
I” (nota 369 in [Chouquer et al. 1987]).
12
10
nelle stesse aree, ci dimostra che le popolazioni, pur trovando rifugio in luoghi vicini meglio
difendibili, non abbandonarono mai del tutto la coltivazione dei terreni. Ad esempio, mentre
città come Cales, Calatia e Forum Popilii furono del tutto abbandonate, lasciando per
l’osservatore odierno solo resti archeologici negli antichi siti, i loro territori mostrano fitte
tracce di più delimitazioni sovrapposte (anche quattro nel caso di Cales) che provano una
ininterrotta coltivazione delle terre possedute da parte degli abitanti superstiti, sia pur
rifugiati altrove.
Altre annotazioni
Il riferimento al testo del Lachmann del 1848 è riportato con scritte del tipo [L. 100.5] che
significano: testo del Lachmann, pagina 100, rigo 5. Una scritta successiva del tipo [10]
indica che, rimanendo invariata la pagina, si è passati al rigo 10.
E’ bene anche avere consapevolezza che i testi dei Gromatici Veteres non sono la copia
esatta di testi di epoca romana ma solo la trascrizione e la ritrascrizione di opere antiche a
volte in modo infedele e lacunoso ad opera di amanuensi che non sempre avevano piena
comprensione di ciò che ripetevano. Limitandoci soltanto alle infedeltà di trascrizione dei
nomi di luoghi abbiamo ad esempio [Libertini 2017]:
Tabella 1 - Esempi di corruzioni dei nomi di luoghi nel Liber Coloniarum
Dizione corretta11
Nel testo
Nel testo
Dizione corretta
Adteiatis oppidum
Attidium oppidum
Forum Populi
Forum Popilii
Afidena
Aufidena
Grauiscos
Graviscae
Ardona
Ardaneae/Herdoniae
Nomatis
Numana
Cadatia
Caiatia
Plentinus
Peltuinus
Calagna
Anagnia
Sentis
Sentinum
Calis
Cales
Tarquinios
Tarquinii
Capys
Capena
Teanum Siricinum
Teanum Sidicinum
Cassiolis
Carsioli/Carseoli
Teramne Palestina Interamnia Praetuttiorum
Castrimonium
Castrimoenium
Tribule
Trebula
Clibes
Cluviae
Veios
Veii
Ecicylanus ager
Aequicolanus ager
Per quanto riguarda le limitationes con illustrazioni a corredo del testo, il loro elenco è
riportato in appendice. Nella maggior parte dei casi esse rispecchiano quanto indicato nel
magistrale lavoro di Chouquer e collaboratori [Chouquer et al. 1987] e nei lavori citati in
tale opera, salvo alcune maggiori differenze che sono opportunamente evidenziate (v.
Appendice).
Alcune limitationes hanno altre fonti di riferimento. In particolare,
- per le due centuriazioni Ager Stellatis I e II si veda: [Guandalini 2004; Ruffo 2010; De
Caro 2012];
- per la centuriazione Suessula: [Libertini 2013];
- per la centuriazione Potentia (nel Picenum): [Corsi 2008];
- per la strigatio Caelanum: [Libertini 2017];
- per la centuriazione Iader: [Suić 1955] e le osservazioni dell’autore.
11
Nella tabella, per la dizione corretta, è adottata la scrittura in cui si opera la distinzione fra u/U e v/V
attuata dall’epoca rinascimentale, mentre nel latino esisteva solo V che indicava un suono intermedio fra i
nostri u e v.
13
Conclusione
Per brevità si intendano ripetute qui le conclusioni espresse nell’introduzione all’edizione
integrale dei Gromatici Veteres. Il Lettore che vorrà leggerle le consideri qui come
pienamente confermate anche per questo lavoro.
Ribadisco solo l’auspicio che le imperfezioni e le carenze di questo lavoro siano superate da
ulteriori futuri lavori che meglio possano esprimere quanto qui è stato riportato. Mi sia però
consentito per tali lavori di riservarmi l’orgoglio di averli in qualche modo stimolati.
14
GROMATICI VETERES
GLI ANTICHI AGRIMENSORI
EX RECENSIONE
CAROLI LACHMANNI
NELLA RICOGNIZIONE
DI KARL LACHMANN
(CORPVS AGRIMENSORVM
ROMANORVM)
(RACCOLTA DI OPERE DEGLI
AGRIMENSORI ROMANI)
15
[L. 209.1]
INCIPIT LIBER AVGVSTI
CAESARIS ET NERONIS
INIZIA IL LIBRO DI AUGUSTO
CESARE E NERONE12
<LIBER COLONIARVM I>
IN PROVINCIA LVCANIA prefecture. iter13
populo non [5] debetur.
Vulcentana, Pestana, Potentina, Atenas et
Consiline, Tegenensis. quadrate centuriae in
iugera n. CC.
<LIBRO I DELLE COLONIE>
Praefecturae nella PROVINCIA LUCANIA. Non
è dovuto diritto di passaggio alla comunità.
Di Volcei (Buccino) Paestum (Capaccio, a sudovest del centro abitato), Potentia (Potenza),
Atina (Atena Lucana) e Consilinum (Sala
Consilina), Tegianum (Teggiano). Centurie
quadrate di CC iugeri.
Grumentina. limitibus Graccanis quadratis in Di Grumentum (Grumento Nova, circa 1,2 km ad
iugera n. CC. decimanus in oriente, kardo in est del centro abitato). Divisa da limiti
meridiano.
gracchiani quadrati in <centurie di> CC iugeri. Il
decumano <volge> a oriente, il cardine verso
mezzogiorno.
[10] Veliensisis. actus n. Xҁ14 per XXV.
Di Velia (Ascea, circa 3 km a nord-ovest del
centro abitato). XVI per XXV actus.
[L. 209.11]
PROVINCIA
BRITTIORVM. centuriae
quadratae in iugera CC. et cetera in laciniis
sunti praecisa post demortuos milites.
Ager
Buxentinus
†alirestertianis†
est
adsignatus in [15] cancellationem limitibus
maritimis.
Ager Consentinus ab imp. Augusto est
adsignatus limitibus Graccanis in iugera n.
CC. kardo in orientem, decimanus in
meridianum.
Ager Viuonensis. actus n. Xҁ per XXV. kardo
in orientem, [20] decumanus in meridianum.
Ager Clampetinus limitibus Graccanis in
iugera n. CC. kardo in orientem, decimanus in
meridianum.
12
PROVINCIA DEI BRUTTII. Centurie quadrate
di CC iugeri. Altre terre furono divise in strisce
dopo la morte dei soldati.
Il territorio di Buxentum (Santa Marina, fraz. di
Policastro Bussentino) fu assegnato ai soldati
veterani (?) mediante una suddivisione con limiti
marittimi.
Il territorio di Consentia (Cosenza) fu assegnato
dall’imperatore Augusto con limiti gracchiani in
<centurie di> CC iugeri. Cardine verso oriente,
decumano verso mezzogiorno.
Il territorio di Vibo Valentia (Vibo Valentia).
XVI per XXV actus. Cardine verso oriente,
decumano verso mezzogiorno.
Il territorio di Clampetia (Amantea) fu diviso
con limiti gracchiani in <centurie di> CC iugeri.
Cardine verso oriente, decumano verso
mezzogiorno.
Per tre imperatori è noto che avevano come nome Nerone: Tiberio (figlio adottivo di Augusto), Claudio
(figlio di Druso maggiore che era fratello di Tiberio) e Nerone, figlio di Claudio e di Agrippina minore. E’
probabile, come ritenuto da Campbell [Campbell 2000] che in questo caso il riferimento sia a Tiberio
Claudio Nerone, successore di Augusto e meglio noto come Tiberio.
13
L’iter, diritto di passaggio, in molti casi è riferito come pari a un certo numero di piedi mentre in molti altri
casi come un qualcosa non dovuto alla comunità. Se si volesse interpretare tale diritto come un passaggio
fisico di accesso largo un certo numero di piedi, le larghezze talora sarebbero irrealistiche e altresì non
risulterebbero verosimili i casi in cui la comunità non ha diritto di passaggio. E’ più facile ipotizzare che il
diritto di passaggio fosse la misurazione di un qualche tributo o pedaggio dovuto alla comunità per la
manutenzione delle strade. E’ interessante che il termine moderno pedaggio (aggio o tributo in base ai piedi)
sembra riecheggiare questa interpretazione.
14
Il simbolo “ҁ” è usato per indicare “VI”.
16
[L. 210.1] Ager Benebentanus. actus n. Xҁ Il territorio di Beneventum (Benevento). XVI per
per XXV. kardo in orientem, decimanus in XXV actus. Cardine verso oriente, decumano
meridianum.
verso mezzogiorno (fig. 3).
Fig. 3A – Nel territorio di Beneventum si riscontrano le persistenze di due centuriazioni, in buona parte
sovrapposte: 1, Beneventum I, triumvirale, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 42° 00’ E; 2,
Beneventum II, augustea (o posteriore?), 16 x 25 actus – 567,68 x 887 m -, inclinazione 02° 00’ W. Questa
seconda centuriazione, per le dimensioni del modulo, certamente è quella a cui il testo fa riferimento. Altre
indicazioni: A = via Beneventum-Aequum Tuticum; B = via Beneventum-Aeclanum; C = via BeneventumAbellinum; D = via Beneventum-Caudium-Capua; E = via Beneventum-Telesia; F = diramazione di tale via
per Saepinum; G = diramazione di F per Pagus Meflanus e Pagus Vetanus; H = diramazione di F per
Aequum Tuticum; I = acquedotto di Abellinum-Beneventum. Stesse indicazioni anche per le figure
successive.
17
Fig. 3B – Le persistenze delle due centuriazioni, Beneventum I e II.
18
Fig. 3C – La centuriazione Beneventum I.
19
Fig. 3D – Persistenze della centuriazione Beneventum I.
20
Fig. 3E – La centuriazione Beneventum II.
21
Fig. 3F – Persistenze della centuriazione Beneventum II.
22
Fig. 3G – Un particolare della due centuriazioni nella zona intorno a Beneventum.
23
[L. 210.3]
PROVINCIA APVLIA.
Ager Aeclanensis. iter populo non debetur.
actus [5] n. XX per XXIIII in iugera n.
CCXL. decimanus in orientem, kardo in
meridianum.
Ager Benusinus, Comsinus, limitibus
Graccanis.
Vibinas, Aecanus, Canusinus. iter populo non
debetur. in iugera n. CC.
[10] Item et Herdonia, Ausculinus, Arpanus,
Collatinus, Sipontinus, Salpinus, et quae circa
montem Garganum sunt, centuriis quadratis in
iugera n. CC, lege Sempronia et Iulia. kardo
in meridianum, decimanus in orientem.
Item et Teanus Apulus. iter populo non
debetur.
[15] Ager Lucerinus kardinibus et decimanis
est adsignatus: sed cursum solis sunti secuti,
et constituerunt centurias contra cursum
orientalem actus n. LXXX, et contra
meridianum actus n. Xҁ: efficiuntur iugera n.
DCXL. iter populo non debetur.
[L. 211.1]
PROVINCIA CALABRIA.
Territoria Tarentinum Lyppiense Austranum
Varinum in iugera n. CC limitibus Graccanis.
et cetera loca uel territoria in saltibus sunt
adsignata et pro aestimio ubertatis [5] sunt
praecisa. nam uariis locis mensurae acte sunt
et iugerationis modus conlectus est. cetera
autem prout quis occupauit posteriore
tempore censita sunt et ei possidenti
adsignata, ab imp. Vespasiano censita ex
iussione. iter populo non debetur. nam eadem
prouincia habet [10] muros macerias
scorofiones congerias et terminos Tiburtinos,
sicut in Piceno fertur.
15
PROVINCIA APULIA
Il territorio di Aeclanum (Mirabella Eclano). Non
è dovuto diritto di passaggio alla comunità. XX
per XXIIII actus, in <centurie di> CCXL
iugeri15. Decumano verso oriente, cardine verso
mezzogiorno.
I territori di Venusia (Venosa), Compsa (Conza
della Campania), con limiti gracchiani.
[I territori] di Vibinum (Bovino), Aecae (Troia),
Canusium (Canosa di Puglia). Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità. In <centurie
di> CC iugeri.
Parimenti, Herdonia (Ordona), i territori di
Ausculum (Ascoli Satriano), Arpi (a nord di
Foggia), Collatia (v. Carmeia), Sipontum
(Manfredonia, località Lido di Siponto), Salapia
(a ovest di Trinitapoli), e l’area intorno al monte
Garganus, in centurie quadrate di CC iugeri, con
la legge Sempronia e Giulia. Cardine verso
mezzogiorno, decumano verso oriente.
Parimenti il territorio di Teanum Apulum (San
Paolo di Civitate, 3 km a nord-ovest
dell’abitato). Non è dovuto diritto di passaggio
alla comunità.
Il territorio di Luceria (Lucera) fu assegnato con
cardini e decumani. Ma seguirono il corso del
sole e formarono centurie lunghe LXXX actus
verso oriente e XVI actus verso il meridione: si
ottengono centurie di DCXL. iugeri16. Non è
dovuto diritto di passaggio alla comunità.
PROVINCIA CALABRIA
I territori di Tarentum (Taranto), Lupiae (Lecce),
Austranum (Ostuni), e Barium (Bari) furono
divisi con limiti gracchiani in <centurie di> CC
iugeri. Gli altri luoghi e territori furono assegnati
come saltus e divisi secondo una stima della loro
produttività. Di certo in vari luoghi furono
eseguite misurazioni e una superficie divisa in
iugeri fu aggiunta. Altre terre poi, in base a chi le
occupò, in un tempo successivo furono censite e
assegnate a chi le possedeva, dopo che erano
state censite per ordine di Vespasiano.
Sicuramente la stessa provincia <come
delimitatori di confine> ha muri, muri a secco,
ammassi e mucchi di pietre e termini di
travertino, come è stato riferito per il Picenum.
20 actus ∙ 24 actus = 480 actus quadri = 240 iugeri.
80 actus ∙ 16 actus = 1280 actus quadri = 640 iugeri.
16
24
[L. 211.12]
PROVINCIA SICILIA.
Territorium
Panormitanorum
imp.
Vespasianus adsignauit militibus ueteranis et
familiae suae. ager eius [15] finitur terminis
Tiburtinis pro parte scriptis: nam sunt et cyppi
oleaginei, qui loco termini obserbantur, et
distant a se in pedibus CL CC CCL CCCC
DL, prout ratio postulabit: nam sunt termini
proportionales, quos milites ueterani inter se
emensos posuerunt et custodiunt lineas [20]
consortales.
Item Segestanorum
Leucopetram.
ut
supra,
uel
PROVINCIA SICILIA
L’imperatore Vespasiano assegnò il territorio
degli abitanti di Panormus (Palermo) a soldati
veterani e alla sua famiglia. Esso è demarcato
con termini di travertino con scritte secondo la
collocazione. Vi sono anche ceppi in legno di
olivo, usati come termini, e distano fra loro CL,
CC, CCL, CCCC, DL piedi a seconda della
necessità. Vi sono anche termini per demarcare
le porzioni di terra (proportionales), che posero i
soldati veterani dopo aver misurato i terreni, e
preservano le linee di suddivisioni fra le parti
(consortales).
ad Lo stesso per i territori degli abitanti di Segesta
(presso Calatafimi Segesta) e presso Leucopetra
(a sud di Reggio Calabria?).
[L. 211.22]
PROVINCIA TUSCIA.
LEX AGRORVM EX COMMENTARIO
CLAVDI CAESARIS.
Lex agris limitandis metiundis partis Tusciae
prius [L. 212.1] et Campaniae et Apuliae [et
uariae regiones, uel loca, territoria. uariae
autem regiones non habent aequales centurias
uel mensuras: in agro Florentino in centurias
singulas iugera CC.] Qui conduxerit,
decimanum latum [5] ped. XL, kardinem
latum p. XX facito, et a decimano et kardine
m. quintum quemque facito ped. XII, ceteros
limites subrunciuos latos p. ҁII facito. quos
limites faciet, in his limitibus reciproce
terminos lapideos ponito ex saxo silice aut
molari aut ni deteriore, supra terram
sesquipedem: [10] facito crassum pedem,
item politum rotundum [facito], in terram
demittito ne minus ped. IIς.
ceteros terminos, qui in opus erunt, robustos
statuito, supra terram pd. II, crassos pedem
Iςʅ17, in terram demittito ne minus pd. III,
eosque circum calcato, scriptos ita ut iusserit.
[L. 213.1] quod subsiciuum amplius iugera C
erit, pro centuria procedito: quod subsiciuum
non minus iugera quinquaginta, id pro dimidia
centuria procedito. hoc opus omne arbitratu
PROVINCIA TUSCIA.
LEGGE AGRARIA DAL COMMENTARIO
DI CLAUDIO CESARE
Legge per la divisione e misurazione delle terre
della Tuscia precedentemente e della Campania
e Apulia [e varie regioni o luoghi o territori.
Varie regioni poi non hanno eguali centurie o
misure: nel territorio di Florentia (Firenze) CC
iugeri per ciascuna centuria.] Chiunque ne avrà
l’incarico, faccia un decumano largo XL piedi e
un cardine largo XX piedi, e dal decumano e dal
cardine massimo faccia ogni quinto limite largo
XII piedi, e gli altri limiti subruncivi larghi VIII
piedi. A riguardo di tali limiti disponga che sugli
stessi siano posti alternativamente termini di
pietra di selce o di roccia vulcanica o non meno
resistente, che sporga dal terreno per un piede e
sei once, disponga che siano spessi un piede, di
forma rotonda e liscia, interrati per non meno di
piedi II e sei once.
Gli altri termini che saranno necessari, siano fatti
di legno duro, siano posti sopra terra per piedi
due, spessi piedi I e otto once, e nella terra per
non meno di III piedi, con il terreno intorno ben
pressato e con le scritte come sarà ordinato. Quel
subsicivum che sarà maggiore di C iugeri sia
trattato come una centuria, il subsicivum non
minore di L iugeri sia trattata come mezza
17
Per questo e per altri caratteri speciali, si veda in appendice la tabella con i multipli dell'oncia. Si ricorda che l'unità
era divisa in dodici once e non in decimi. Ad esempio, come in questo caso, otto once erano pari a 8/12 ovvero 2/3.
25
C. Iuli Caesaris et Marci Antoni et Marci centuria. Tutto questo lavoro per decisione di C.
Lepidi [5] triumuirorum r. p. c.
Giulio Cesare, Marco Antonio e Marco Lepido
triumviri per l’organizzazione dello Stato.
Colonia Florentina deducta a triumuiris, La colonia di Florentia (Firenze) dedotta dai
adsignata lege Iulia, centuriae Caesarianae in triumviri, assegnata con la legge Giulia; centurie
iugera CC, per kardines et decimanos. termini cesaree di iugeri CC, con cardini e decumani.
rotundi pedales, et distant a se in pd. ĪĪCCCC, Termini rotondi di un piede, distano tra di loro
sunt et medii termini, qui dicuntur MMCCCC piedi. Vi sono anche termini nel
epipedonici, pedem longum crassum, et punto di mezzo, detti epipedonici19, lunghi e
distant a se in pd. [10] CC.18 ceteri spessi un piede, e distano tra di loro MCC piedi.
proportionales sunt et intercisiuos limites Gli altri sono collocati per demarcare le porzioni
seruant; quos ueterani pro obseruatione di terra e preservano i limiti intermedi. I veterani
partium statutos custodiunt; qui non ad salvaguardano questi termini stabiliti per definire
rationem uel recturas limitum pertinent, sed le ripartizioni. Essi non sono pertinenti
ad modum iugerationis custodiendum, et [15] all’organizzazione o alle linee diritte dei limiti
ma preservano la ripartizione delle terre, e
distant a se alius ab alio pedes sescentenos.
quorum limitum [L. 214.1] cursus nulla distano fra loro seicento piedi.
interiecta distantia in utroque latere territorii I tracciati di questi limiti, come sotto ho
dimostrato, si incontrano in entrambi i lati del
concurrunt, ut infra monstraui.
territorio senza alcuno spazio fra loro.
Colonia Fida Tuder ea lege qua et ager La colonia Fida Tuder (Todi) <fu stabilita> con
Florentinus. in centuriis singulis iugera CC. la stessa legge di quella del territorio di
termini lapidei alii [5] saxei alii molares, Florentia (Firenze). Ogni centuria è di CC
crassum semipedem longum dodrantem: iugeri. I termini sono di pietra, alcuni di roccia
distant a se pedes sescentenos et DCCXX. altri di pietra vulcanica, mezzo piede spessi e un
quod si fuerit crassus [ςʅ] dodran. [= ҁIII] aut dodrans20 di piede lunghi. Distano fra loro
[ςʅʅ] deun. [= XI], est alius ab alio ped. seicento e DCCXX piedi. Ma se il termine è
21
DCCCCLX <aut> LXXX. si scriptus spesso un dodrans o un deunx , la distanza da
tysilogramus fuerit terminus, est alius ab alio un altro termine è DCCCCLX o MLXXX piedi.
Se sopra a un termine è scritto uno tysilogramus,
ped. CC.
la distanza da un altro termine è MCC piedi.
[10] Colonia Volaterrana lege triumuirale, in
centurias singulas iugera CC, decimanis et
kardinibus est adsignata. quam omnem
ueterani in portionibus diuisam pro parte
habent; in quas limites recipit interuallo ped.
ĪĪCCCC, in quibus centuriis unus quisque
miles accepit iugera XXV [L. 215.1] et L et
XXXV et LX. termini ea lege sunt constituti
qua superius diximus.
Colonia Arretium lege Augustea censita,
limitibus Graccanis, qui recturas maritimas et
montanas spectabant, [5] postea per cardines
et d. est adsignata, et numerus centuriarum
manet.
La colonia di Volaterrae (Volterra) fu assegnata
con legge triumvirale, con centurie ciascuna di
CC iugeri, con decumani e cardini. I veterani la
posseggono tutta, divisa in parti secondo merito.
Per tali ripartizioni ha limiti con intervalli di
MMCCCC piedi e per le centurie ciascun soldato
ricevette iugeri XXV o L o XXXV o LX. I
termini furono posti secondo la stessa legge che
sopra menzionammo.
La colonia di Arretium (Arezzo) censita con la
legge Augustea, con limiti gracchiani che erano
rivolti con linee diritte verso il mare e i monti,
dopo fu assegnata mediante cardini e decumani e
il numero delle centurie rimase invariato.
Il simbolo “” è usato per indicare “M”.
Piatti.
20
Nove once, vale a dire 9/12 = 3/4.
21
Undici once, vale a dire 11/12.
18
19
26
quae quadratae sunt.
si in pedibus ĪĪCCCC, quae pro parte
terminos lapideos recipit semissales, distant a
se in ped. CCC.
si ĪĪ, ʅʅ, distant a se ped. CCXL.
si ĪĪĪĪCC, dodran., ped. CCCCLXXX.
si V milia et CCL, dodrant., [10] pd. DC.
si VII milia, ʅʅ, distant a se p. DCCCXL.
si ped. XI milia, ʅʅ, in ped. MCCCXX.
haec ratio in eadem regione numeri est: [L.
216.1] pro parte enim pro modo iugerationis
pedaturae numerus est designatus.
Esse sono quadrate. Se sono di MMCCCC piedi,
per la ripartizione hanno termini di pietra di
mezzo piede che distano tra di loro CCC piedi.
Se MM, quattro once di p.22, tra di loro CCXL p.
Se MMMMCC, un dodrans23, CCCCLXXX p.
Se V mila e CCL, un dodrans, DC p.
Se VII mila, quattro once, DCCCXL p.
Se XI mila, quattro once, MCCCXX p.
Questa regola numerica è in tutta la regione: il
numero fu di certo definito in proporzione, a
seconda della divisione in iugeri misurati in piedi.
Colonia Ferentinensis lege Sempronia est
adsignata. sed quod ante limitibus centuriatis
fuit adsignata, postea [5] deficientibus
ueteranis iuxta fidem possessionis est
recensita, sed numeris uncialibus termini sunt
constituti. id est alii silicei, crassi p. Iʅ, ʅʅ
longi, qui distant a se in pd. CCCCXL. alii
albi, ʅʅ [IIII] longi, distant a se CCCCLXXX.
alii longi dodran. distant a se pd. DC. ceteros
prout [10] natura locorum inueinit positi sunt.
La colonia di Ferentis (Ferento) fu assegnata con
la legge Sempronia. Ma quanto in passato era
stato assegnato con limiti e centuriazione,
successivamente al venir meno dei veterani fu
censito in base all’attuale detentore. I termini
furono stabiliti con numeri definiti mediante
once24. Vale a dire, alcuni in pietra, spessi un
piede e due once25, lunghi IIII once, distano fra
loro MCCCCXL p.; altri bianchi, lunghi IIII once,
distano fra loro CCCCLXXX p.; altri lunghi un
dodrans, distano fra loro DC p. Gli altri furono
posti secondo la natura dei luoghi.
La colonia di Capena (Capena, località Civitùcola
o Castellaccio, 4 km a nord del centro abitato). I
terreni furono assegnati secondo la natura e la
stima della fertilità dei luoghi. I termini furono
posti in vari luoghi, cioè in pianura, dove il
soldato ebbe la sua porzione. I quali termini
distano fra loro LX, LXXX, C, CXX, CXL, CL,
CLX, CLXXX, CC, CCXX, CCXL, CCC piedi, e
se per la natura dei luoghi devono essere più
distanziata gli intervalli sono DC, DCCCXL,
DCCCCLX, MXX, MCC, MCCCCXL, MD piedi.
In altri luoghi poi <i demarcatori di confine sono>
vie, canali, sentieri, siepi e altri già menzionati. Se
tali sono è necessario che siano osservati. Ma non
devi seguire quando in tempo successivo qualche
parte per patto o decisione è stata misurata fra
loro.
Colonia Capys. pro aestimio ubertatis et
natura locorum sunt agri adsignati. nam
termini uariis locis sunt adpositi, id est in
planitia, ubi miles portionem habuit. qui
termini distant a se in ped. LX LXXX C CXX
CXL CL [15] CLX CLXXX CC CCXX
CCXL CCC. et si longius natura loci tendatur,
sunt in pedibus DC DCCCXL DCCCCLX
XX CC [L. 217.1] CCCCXL D. ceteris
autem locis uias cauas itinera coronas et ante
nominata. quae si ita sunt, exequi oportet. ne
id sequaris quod aliqua pars posteriori
tempore pacti decisionisue causa inter se sunt
censiti.
[5] Colonia Iunonia quae appellatur Faliscos a
triumuiris adsignata et modus iugerationis est
datus. in qua limites intercisiui sunt directi et
lege agraria sunt mensurae conlecte. termini
La colonia di Iunonia, che è anche chiamata
Falerii (Civita Castellana) fu assegnata dai
triumviri e fu data una superficie di divisione in
iugeri in cui i limiti intermedi furono indirizzati e
22
Ovvero 4/12 = 1/3.
V. nota precedente.
24
Vale a dire frazioni duodecimali di un piede.
25
Ovvero 2/12 = 1/6.
23
27
autem non sunt omnibus locis siti, sed numero
pedature sunt limites constituti. in locis
quibusdam [10] riui finales et cauae quae ex
pactione sunt designatae, hae tamen quae
recturam limitum recipiunt. nam termini sunt
silicei pro parte, et distant a se in ped. CCXL
CCC CCCLX CCCCXX et CCCCLXXX et
DC. ceterum normalis longitudo per riuorum
cursus seruatur.
le misurazioni furono definite con la legge
agraria. I termini non furono posti in tutti i luoghi
e altresì i limiti furono stabiliti in base alla
dimensione delle aree misurate. In alcuni luoghi
ruscelli e canali fungono da demarcatori definiti
per accordo, tuttavia solo quelli che seguono la
linea dei limiti. I termini sono in parte in pietra e
distano fra loro CCXL, CCC, CCCLX,
CCCCXX, CCCCLXXX e DC piedi. Ma un lato
ad angolo retto è demarcato dal tracciato di corsi
d’acqua.
[15] Colonia Nepis eadem lege seruatur qua et La colonia di Nepet (Nepi) obbedisce alla stessa
ager Faliscorum.
legge del territorio di Falerii (Civita Castellana)
Colonia Sutrium ab oppidanis est deducta.
ante limites contra orientalem recturam
dirigebantur. postea ex omni latere sunt
extenuati: et licet omnes agri ad modum [L.
218.1] iugerationis sint adsignati, tamen pro
parte naturam loci secuti artifices agros
censuerunt, id est fecerunt gammatos et
scamnatos, riparum et coronarum natura, et
iuga collium sunt emensi. terminos autem pro
parte lapideos [5] posuerunt, alios uero
ligneos, qui sacrifìcales pali appellantur. qui
distant a se ped. CCCC, p. D, ped. DC, p.
DCC, ped. DCCC, ped. DCCCC, ped. , et
La colonia di Sutrium (Sutri) fu fondata dagli
abitanti della città. Prima i limiti erano rivolti
verso oriente. Dopo furono estesi in ogni
direzione. Sebbene tutte le terre furono assegnate
in base alla misura dei campi, tuttavia in parte gli
esecutori censirono le terre seguendo la natura dei
luoghi, definendo campi a forma di gamma
(gammati) e di rettangolo (scamnati), secondo la
disposizione delle sponde dei fiumi e delle siepi, e
inclusero le creste delle colline nel rilevamento. In
parte poi posero termini di pietra, e altri invero di
legno, chiamati pali sacrificali. Distano fra loro
CCCC, D, DC, DCC, DCCC, DCCCC, M, e
MCC piedi. Quanto al resto, per la natura dei
pd. CC. ceterum pro natura loci designatum luoghi il confine è demarcato dalle sponde di un
est in ripis.
fiume.
Campi Tiberiani in iugeribus uicenis quinis
sunt [10] adsignati a Tiberio Caesare, et
termini Tiberiani nuncupantur. qui distant a se
ped. DC per CC, ped. DCCC, ped. CCC.
alibi ped. DC per DC, alibi ped. D per
DCCXX.
I Campi Tiberiani (zona fra Roma e Tibur,
odierna Tivoli) furono assegnati in lotti di
venticinque iugeri da Tiberio Cesare, e i termini
sono chiamati Tiberiani (fig. 4). Essi distano fra
loro piedi DC per MCC, piedi DCCC <per> piedi
CCC, altrove piedi DC per DC, altrove piedi D
per DCCXX.
qui termini recipiunt mensuram pedum [VI] I quali termini hanno la misura di mezzo piede per
semis per p., ςʅ [ҁII], ʅ [=III], pedis ς per ς, ʅʅ un piede, otto once per tre once; mezzo piede per
per ςʅ [ҁII]26.
sei once, cinque once per otto once.
ceterum limitibus normalibus [15] recturae Altrimenti tracce rettilinee si incrociano con i
concurrunt.
limiti ortogonalmente.
L’interpretazione del testo fornita in nota da Lachmann è la seguente (il primo rigo è il testo riportato, il
secondo e il terzo rigo l’interpretazione, il quarto la traduzione)μ
pedum sex semis per
CC ҁII p.=II
per dua sela per ς
ʅ, ҁIII
pedum [VI] semis per p.,
ςʅ [ҁII], ʅ [=III],
pedis ς per ς
ʅʅ per ςʅ [ҁII]
pedis semis per pedem
bessis, quadrantis,
pedis semis per semissem, quincuncis per bessem
mezzo piede per un piede otto once per tre once mezzo piede per sei once, cinque once per otto once
Ma la scrittura relativa all’ultima colonna (ҁIII ) indica nove once e non otto.
28
26
Fig. 4A – I territori di Collatia e Gabii furono ripartiti con la centuriazione Collatia-Gabii (1, sillana, 15 x 15
actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 42° 00’ W) e poi di nuovo insieme al territorio di Tibur con la
centuriazione detta Campi Tiberiani (2, tiberiana, 20 x 20 actus – 710 x 710 m -, inclinazione 18° 00’ W).
L’estensione di queste centuriazioni è meglio apprezzabile nel confronto con quella di Roma cinta dalle
mura. Altre indicazioni: 3= centuriazione Bovillae-Tusculum; A = via Cassia; B = via Flaminia; C = via
Salaria; D = via Nomentana; E = via Tiburtina; F = via Valeria; G = via Praenestina; H = via Labicana; I =
via Latina; J = diramazione della via Latina per Tusculum-Ad Statuas-Praeneste; K = via Appia; L = via
Ardeatina; M = via Ostiensis; N = via Laurentina; O = via Campana?; P = via Portuensis?; Q = via Aurelia.
Per semplicità gli acquedotti di Roma non sono stati riportati. Le indicazioni sono le stesse anche per le
figure successive.
29
Fig. 4B – Le persistenze delle centuriazioni Collatia-Gabii e Campi Tiberiani.
30
Fig. 4C – La centuriazione Collatia-Gabii.
31
Fig. 4D – Le persistenze della centuriazione Collatia-Gabii.
32
Fig. 4E – La centuriazione detta Campi Tiberiani.
33
Fig. 4F – Le persistenze della centuriazione Campi Tiberiani.
34
[L. 219.1] Colonia Tarquinios lege Sempronia
est adsignata. cuius agri mensura in
tetragonon uariis locis est conlecta, et termini
silicei sunt adpositi. quorum mensura est
deun. [ςʅʅ, XI] per longum, et distant a se in
pedibus [5] DCCXX. alii per longum trien.,
III, distant a se in ped. DCCCXXX,
DCCCLX. hoc in locis montanis: in quibus
alii iuxta loci naturam spissiores sunt siti, id
est sine mensure suae numero podismati sunt,
inter ped. CXX, inter ped. CLX, in ped.
CLXXX, in ped. CC et CCXL. nam circa
regionem [10] maritimam limites rectos
censuerunt et lapidibus his conpactis cursum
demonstrauerunt, aliis uero locis aggeres
conuallium ordinari disposuerunt.
[L. 220.1] Colonia Grauiscos ab Augusto
deduci iussa est: nam ager eius in absoluto
tenebatur. postea imp. Tiberius Caesar
iugerationis modum seruandi causa lapidibus
emensis r. p. loca adsignauit. nam inter
priuatos egregios [5] terminos posuit, qui ita a
se distant ut breui interuallo facile
repperiantur. nam sunt et per recturas fossae
interiectae, quae communi ratione singulorum
iura seruant.
Colonia Veios prius quam oppugnaretur, ager
eius militibus est adsignatus ex lege Iulia.
postea deficientibus [10] his ad urbanam
ciuitatem associandos censuerat diuus
Augustus. nam uariis temporibus et a diuis
imperatoribus agri sunt adsignati. cuius ratio
sic ostenditur.
circa oppidum Veios sunt naturae locorum
quae uicem limitum seruant. sed non per
multa milia pedum [15] concurrunt. in quibus
etiam termini siti sunt pro parte silicei et alii
Tiburtini. silicei uero distant a se in ped.
CCCXX CCCLX CCCCXX CCCCLXXX
DXL DC, Tiburtini uero in [L. 221.1] ped.
CCXL CCLXXX CCCXL CCCC CCCCLX
DXX DLXXX DCXL DCLX quod si
spissiores non sunt, riparum cursus seruatur;
harum tamen quae per multa milia pedum
recturas separationesue agrorum ab initio suo
usque ad occasum [5] custodiunt. et ne eas
ripas sequendas sperarent quae intra corpus
27
La colonia di Tarquinii (Tarquinia) fu assegnata
con la legge Sempronia. La misura delle sue terre
fu eseguita in vari luoghi in forma di quadrati e
furono posti termini di pietra la cui misura è un
deunx27 con intervallo di DCCXX piedi. Altri
sono lunghi quattro o tre once e distano fra loro
DCCCXXX o DCCCLX piedi. Questo nei luoghi
montani: in alcuni posti a seconda della natura dei
luoghi sono posti più vicini, vale a dire furono
collocati senza corrispondenza con le loro
dimensioni a distanze di CXX, CLX, CLXXX,
CC e CCXL piedi. Di certo nella zona vicino al
mare stabilirono limiti rettilinei e demarcarono il
loro corso con mucchi di pietre, in altri luoghi
disposero che i bordi superiori delle valli fossero
considerati come confini.
La colonia di Graviscae (Tarquinia, fraz.
Tarquinia Lido) fu dedotta per ordine di Augusto:
infatti, il suo territorio era posseduto senza
vincoli. Successivamente l’imperatore Tiberio
Cesare, per preservare la divisione in iugeri,
misurati i luoghi con termini, ne assegnò alcuni
alla collettività. Di certo tra i privati pose termini
egregii, che distano poco fra loro in modo che
siano facilmente reperiti. Lungo i limiti rettilinei,
furono anche collocati dei fossi, che per comune
accordo preservano i diritti dei singoli.
La colonia di Veii (Roma, presso il centro
medioevale Isola Farnese), prima che fosse
attaccata, il suo territorio fu assegnato ai soldati
con la legge Giulia. Successivamente, venendo
meno questi, il divino Augusto decise che fosse
associato al centro urbano. Di certo, in vari tempi,
terre furono assegnate dai divini imperatori così
come ora è mostrato.
Intorno alla città di Veii vi sono <campi> che la
natura dei luoghi preserva come confini. Ma per
molte migliaia di piedi non li seguono e ivi furono
posti termini alcuni di pietra e altri di travertino.
Quelli di pietra invero distano fra loro CCCXX,
CCCLX, CCCCXX, CCCCLXXX, DXL, DC
piedi; quelli di travertino CCXL, CCLXXX,
CCCXL, CCCC, CCCCLX, DXX, DLXXX,
DCXL, DCLX piedi. Se non sono posti più vicini,
si segue il corso delle sponde.
Tuttavia, alcune di queste sponde demarcano per
molte migliaia di piedi confini rettilinei e
separazioni fra campi dal loro inizio alla fine. Nel
caso qualcuno pensasse di seguire come confine
Undici once = 11/12 di piede.
35
agri nascuntur et in suo latere decidunt, lex
limitum eas praedamnauit. ne id aliquando
sequamini quod maior potestas limitum
recturarumue cursus non confirmat. sed si
conuentionis causa eas partes inter se [10]
custodiendas censuerunt, non recturae
inputandum est, sed concurrenti definitioni
fides adhibenda: erit enim uiarum riparum
cauarum multorum agrorum separando
rumpere meantium cursus seruandus.
pars uero camporum et silue, regionis
Campaniae a [15] Veiis tenus uel Aureliae,
ante a diuo Augusto ueteranis pro parte data
fuit. in qua regione limites maritimi
appellantur. ubi sunt termini lapidei, sed et
lignei sacrificales [L. 222.1] exordio sunt
constituti. nam postea iussu imp. Adriani uice
numero limitum termini positi sunt lapidei,
qui ab uno incipiunt scripti numerum
continuere, ut puta TERMINVS PRIMVS,
TERMINVS SECVNDVS, TERMINVS
TERTIVS, [5] TERMINVS QVARTVS,
TERMINVS QVINTVS, usque ad numerum
suum [facit] uel conclusionem angulorum agri
adsignati. quorum mensura licet diuersa sit,
tamen distant a se in pedibus C, in CXL, in
ped. CC, in ped. CCXX, in ped. CCC, in ped.
CCCLX, in ped. CCCC, in ped.
CCCCLXXX, in ped. D, in [10] ped. DLX, in
ped. DC.
nam pars agri quae circa Portum est Tiberis,
in iugeribus adsignata adque oppidanis est
tradita, et pro aestimio ubertatis professionem
acceperunt.
media autem pars inter Romam et Portum
actis [15] quidem mensuris est adsignata, et
stipitibus oleagineis adfixis numeri ad
singulos angulos sunt designati. [ad] quorum
palorum loco postea lapides gregales ob
numeros podismi [L. 223.1] custodiendos sunt
adpositi. quibus etiam praeceptum est ut pali
annui sacrificales renouarentur. postea uariis
locis deficientibus ueteranis iussu imp.
Caesaris Traiani agri terminis lapideis sunt
adsignati. qui termini recipiunt [5] mensuram
parallelogrammam, et distant a se in ped. DC
DCCCXL
DCCCCLX
XX CC
CCCCXL DCLXXX
et DCCC. huius
enim territorii forma in tabula aeris ab
le sponde che iniziano nel corpo di un campo e
finiscono in un suo lato, la legge relativa ai limiti
lo escluse anticipatamente; e anche di non seguire
in alcun modo ciò che il maggiore potere dei
limiti o il corso dei confini rettilinei non
conferma. Ma se per raggiungere un accordo, le
parti le avessero definite come confini, occorre
prestar fede non alle linee rette ma alla
definizione concordata. Infatti, dovranno essere
osservati i tracciati delle vie, delle sponde, dei
fossi per distinguere i confini di molti campi.
Invero parte dei campi e dei boschi della regione
Campania da Veii (Roma, presso il centro
medioevale Isola Farnese) fino alla <via> Aurelia,
in passato dal divo Augusto fu data ai veterani
secondo merito. In questa zona i limiti sono
chiamati marittimi. Ivi i termini sono di pietra, ma
anche termini di legno sacrificali furono posti
all’inizio.
Successivamente
per
ordine
dell’imperatore Adriano furono posti termini di
pietra come numerazione dei limiti. I quali
partono con la scritta da uno e continuano il
numero, per esempio TERMINE PRIMO,
TERMINE SECONDO, TERMINE TERZO,
TERMINE QUARTO, TERMINE QUINTO, fino
al numero appropriato o alla fine degli angoli del
terreno assegnato. La dimensione dei termini è
diversa e distano fra loro C, CXL, CC, CCXX,
CCC, CCCLX, CCCC, CCCCLXXX, D, DLX,
DC piedi.
Di certo la parte di territorio che è intorno a
Portus (Fiumicino, 2 km a est dell’abitato) e
vicino al Tevere fu assegnata in iugeri agli
abitanti della città e ricevettero una attestazione
per la stima della fertilità.
Inoltre il territorio tra Roma e Portus fu assegnato
dopo che era stato misurato. Con pali di legno di
ulivo furono posti numeri come demarcazione a
ogni angolo, e successivamente ogni palo fu
sostituito con pietre per preservare i numeri
dell’area rilevata. Fu anche ordinato che i pali
sacrificali fossero rinnovati ogni anno. In tempi
posteriori venendo meno i veterani in vari luoghi,
per ordine dell’imperatore Traiano i terreni furono
assegnati con termini di pietra. Questi termini
hanno la forma di un parallelogramma e distano
fra loro DC, DCCCXL, DCCCCLX, MXX, MCC,
MCCCCXL, MDCLXXX e DCCC piedi. Di certo
fu ordinato dall’imperatore Traiano che la mappa
di questo territorio fosse descritta in una tavola di
bronzo. Esso fu assegnato con limiti ortogonali e
36
imperatore Traiano iussa est describi, quod
limitibus normalibus maritimisque sit
adsignatus.
[10] pars autem intra Etruriam proxime
coloniam Veios omnis limitibus intercisiuis
est adsignata, ut supra ostendi. in quo
territorio omnis ager iugerationis modum
habet collectum, sicut in aere est nominatum.
Ager Lunensis ea lege qua et ager
Florentinus. [15] limites in horam sextam
conuersi sunt et ad occidentem plurimum
dirigunt
cursus.
termini
aliqui
ad
distinctionem numeri positi sunt, alii ad
recturas linearum monstrandas.
[L. 224.1] Ager Tiferinus in centuriis fuit
assignatus. postea iussu imp. Tiberi Caesaris,
quis prout occupauit miles, deficientibus, aliis
paucioribus est adsignatus. termini pleurici
positi, qui rationem obseruationis tantum
ostendunt [5] quam recturam limitum.
Ager Spellatinus lege Iulia est adsignatus in
modum iugerationis. termini lapidei . . .
distant a se in ped. CC: ςʅʅ distant a se pd.
DCCCCXX, I ҁI: p. Iςʅ, ς, pd. ĪĪC: ςʅ, pd. II,
distant a se ped. ĪĪCCCC.
ea lege et mensura [10] seruari a nostris
iussum est.
Ager Amerinus lege imp. Augusti est
assignatus. ueteranis est quidem adiudicatus,
et pro aestimio ubertatis legem sunt secuti,
ubi termini ambiguum numquam receperant,
circa ipsum oppidum. sed extra tertium
miliarium [15] lex Caesariana operata est in
absoluto. termini siti sunt [L. 225.1] <id est>
ςʅ, p. ς, distant a se ped. DCCCC: alii ped., pd.
ςʅʅ, ped. CC: alii p. Iʅ, ped. ςʅʅ, ped.
CCCCXL.
[L. 225.3]
PARS PICENI.
Ager Anconitanus ea lege qua et ager
Florentinus [5] est assignatus limitibus
Augusteis siue k. et d. uel maritimos aut
montanos limites. ab oriente ad occidentem
qui in groma sunt designati, qualis diametralis
con limiti che volgevano verso il mare (maritimi).
Parte di territorio in Etruria vicino alla colonia di
Veii (Roma, presso il centro medioevale Isola
Farnese) fu tutta assegnata con limiti intercisivi,
come sopra ho mostrato. In tale territorio, tutto il
terreno ripartito in iugeri ha un totale come è
riportato sulla tavola in bronzo.
Il territorio di Luna (Luni) <fu assegnato> con la
stessa legge di quello di Florentia (Firenze). I
limiti guardano verso mezzogiorno e volgono
maggiormente verso occidente. Alcuni termini
furono posti per distinguerne il numero, altri per
indicare la direzione dei limiti.
Il territorio di Tifernum (Città di Castello) fu
assegnato in centurie. Successivamente, per
ordine dell’imp. Tiberio Cesare, quando i soldati
che avevano ricevuto queste terre vennero meno,
fu assegnato ad altri in numero minore. Furono
posti termini ai lati che definiscono lo schema del
rilievo ma non indicano la direzione dei limiti.
Il territorio di Hispellum (Spello) fu assegnato in
iugeri con la legge Giulia. I termini in pietra . . .
distano fra loro MCC piedi; se lunghi dieci once e
spessi un piede e sette once, MDCCCCXX piedi;
se spessi I piede e nove once e lunghi sei once,
MMC piedi; se lunghi nove once e spessi II piedi,
MMCCCC piedi.
Con la stessa legge fu ordinato anche che le
misure dovevano essere da noi preservate.
Il territorio di Ameria (Amelia) fu assegnato con
la legge dell’imperatore Augusto. Invero fu
attribuito ai veterani e seguirono la legge per la
valutazione della fertilità, e ivi i termini non
permisero alcuna ambiguità intorno alla stessa
città. Ma oltre la terza pietra miliaria, la legge di
Cesare operò senza vincoli. Furono posti termini
nove once spessi e sei once lunghi, distanti fra
loro DCCCC piedi; altri spessi un piede e lunghi
dieci once, con intervallo di MCC p.; altri spessi
un piede e tre once, lunghi dieci once, intervallati
MCCCCXL p.
PARTE DEL PICENUM
Il territorio di Ancona (Ancona) fu assegnato con
limiti augustei con la stessa legge di Florentia
(Firenze), sia con cardini che decumani rivolti
verso il mare o verso i monti. Se fra i limiti, che
sono definiti con la groma, uno va da oriente a
37
appellatur. de meridie in septentrionem qui
circulum
secat,
uerticalis
diagonalis
appellatur. nam quaedam pars Tusciae his
[10] limitibus et nominibus ab Hetruscorum
aruspicum doctrina uel maiorum designatione
nuncupantur. ceteri limites iuxta formas et
inscriptiones
polygoniorum
nomina
acceperunt, uel ex litteris Graecis.
[L. 225.14]
EX LIBRO BALBI PROVINCIA PICENI.
[15] Ager Spoletinus in iugeribus et limitibus
intercisiuis est adsignatus ubi cultura est:
ceterum in soluto est [L. 226.1] relictum in
montibus uel subsiciuis, quae rei publicae alii
cesserunt. nam et multa loca hereditaria
accepit eius populus. ager qui a fundo suo
tertio uel quarto uicino situs est, in iugeribus
iure ordinario possidetur, sicut est [5]
Interamnae Flaminiae et Interamnae Paletino
Piceni.
Ager Vrbis Saluiensis limitibus maritimis et
montanis lege triumuirale. et loca hereditaria
eius populus accepit.
Ager Tolentinus item est adsignatus.
Ager Firmo Piceno limitibus triumuiralibus in
[10] centuriis est per iugera ducena
adsignatus.
Ager Senogalliensis et Potentinus, Ricinensis
et Pausulensis. item sunt adsignati.
occidente è chiamato diametralis, se va da
mezzogiorno a settentrione dividendo il cerchio è
chiamato verticalis diagonalis. In parte della
Tuscia questi limiti e i lori nomi derivano dalla
dottrina degli aruspici etruschi o dall’uso degli
antenati. Altri limiti in mappe e iscrizioni
presero il nome di polygoni dalla lingua greca.
DAL LIBRO DI BALBO
LA PROVINCIA PICENUM
Il territorio di Spoletium (Spoleto) dove è
coltivato fu assegnato in iugeri mediante limiti.
La parte non coltivata è libera, non censita sui
monti o che è subsiciva, che altri cedettero alla
comunità. Di certo il suo popolo ricevette anche
molti luoghi come eredità. La terra che è
separata dal suo fondo da tre o quattro vicini è
posseduta in iugeri secondo il diritto ordinario,
come a Interamna Nahars (Terni) e Interamnia
Praetuttiorum (Teramo).
Il territorio di Urbs Salvia (Urbisaglia) fu
assegnato con legge triumvirale con limiti
marittimi e montani. Inoltre il suo popolo
ricevette dei luoghi come eredità.
Il territorio di Tolentinum (Tolentino) fu
assegnato nello stesso modo.
Il territorio di Firmum Picenum (Fermo) fu
assegnato in centurie di CC iugeri con limiti
triumvirali.
I territori di Sena Gallica (Senigallia), Potentia
(Santa Maria a Potenza) (fig. 5), Helvia Ricina
(Macerata, fraz. Villa Potenza), e Pausulae
(Corridonia, presso Chiesa di S. Claudio al
Chienti) furono assegnati nello stesso modo.
38
Fig. 5A – Il territorio di Potentia (Picena) fu oggetto di una centuriazione (1, Potentia, ?, 20 x 20 actus 710 x 710 m -, inclinazione 29° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Potentia-Numana; B = via PotenziaCluana; C = via Potentia-Helva Recina; C’ = tratto in comune fra tale via e un limite principale della
centuriazione.
39
Fig. 5B – Le persistenze della centuriazione Potentia.
Ager Cuprensis Truentinus Castranus I territori di Cupra Maritima (Cupra Marittima),
Aternensis lege Augustiana sunt adsignati.
Castrum Truentinum (Martinsicuro, a nord-ovest
dell’abitato), Castrum Novum (Giulianova) e
Aternum (Pescara) furono assegnati secondo la
legge Augustea.
[L. 227.1] Ager Anconitanus limitibus Il territorio di Ancona (Ancona) fu assegnato in
Graccanis in centuriis est adsignatus.
centurie mediante limiti gracchiani.
Ager Ausimatis item est assignatus.
Il territorio di Auximum (Osimo) fu assegnato
nello stesso modo.
Ager Asculanus locis uariis limitibus Il territorio di Asculum (Ascoli Piceno) fu
intercisiuis est [5] adsignatus, et terminis assegnato in vari luoghi con limiti intercisivi, e
Claudianis, qui in modum arcellae facti sunt, con termini Claudiani, che hanno la forma di
est demetitus, et aliis ligneis sacrificalibus. cofanetti quadrangolari, e con altri legni
quorum limitum distantia est ped. CC et sacrificali. La distanza fra tali limiti è di MCC
infra. ceterum in absoluto remansit, et piedi o meno. Il resto rimase libero e il corso dei
riuorum tenor finitimus obseruabatur. ager fiumi era rispettato come confine. Il suo
eius militibus est adsignatus: sed sunt loca territorio fu assegnato ai soldati, ma vi sono
luoghi che non furono inclusi nell’assegnazione.
[10] quae in assignationem non uenerunt.
Ager Adrianus, item et ager Nursinus et Il territorio di Hatria (Atri) e parimenti anche
Falerionensis et Pinnensis, limitibus maritimis quello di Nursia (Norcia), Falerio Picenus
et Gallicis quos dicimus decimanos et (Falerone, località Piane di Falerone) e Pinna
kardines. nam eorum delimitatio est per (Penne) fu assegnato con limiti che guardano
40
rationem arcarum uel riparum. uel canabula et
nouerca, [15] quod tegulis construitur. aliis
uero locis muros macerias scorofiones
congerias carbunculos, et uariis locis terminos
[L. 228.1] Augusteos, per quorum cursus in
Piceno fines terminantur.
verso il mare e con limiti gallici, che chiamiamo
decumani e cardini. La loro demarcazione è per
mezzo di arche, sponde, canali, e canali di
drenaggio che sono costruiti con tegole. Altrove
con muri, muri a secco, mucchi e pile di pietre,
pietre non rifinite, e in vari luoghi termini
augustei, le cui posizioni definiscono i confini
nel Piceno.
[L. 228.3]
PROVINCIA VALERIA.
Ager Amiternus. iter populo non debetur. nam
ager [5] eius in tetragonon est assignatus per
nomina
arcarum
riparum,
macerias
scorofiones congerias carbunculos. nam locis
montuosis loca saxuosa. termini sunt
constituti Tiburtini in effigie tituli in
tetragonon, alii trigonii, alii rotundi in effigie
columnae. quorum mensura licet diuersa [10]
sit, tamen distant a se in pedibus CCXXX, in
p. CCCXL, in p. CCCCXX, in p. DCLX, in p.
DCLX, in p. DCCXC, in p. DCCXC, in p.
DCCCCXX, in p. CC, in p. CCCXL, in p.
ĪĪ, in p. ĪĪCCCCL. interiectis locis petrae
natiuae signatae inueniuntur, aut certe saxa
constituta sunt, quae et ipsa sine dubio
finitima [15] obseruanda sunt.
PROVINCIA VALERIA
Il territorio di Amiternum (L’Aquila, fraz. di San
Vittorino, circa 0,5 km a nord-ovest). Il diritto di
passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo
territorio fu assegnato in quadrangoli28 con
demarcatori costituiti da arche, sponde di fiumi,
muri a secco, mucchi e pile di pietre, pietre non
rifinite. Infatti, sono luoghi rocciosi in zone
montane. Furono posti termini di travertino,
alcuni di forma quadrangolare, altri triangolare,
altri ancora rotondi simili a colonne. La loro
dimensione è varia e distano fra loro CCXXX,
CCCXL, CCCCXX, DCLX, DCLX, DCCXC,
DCCXC, DCCCCXX, MCC, MCCCXL, MM,
MMCCCCL piedi. In alcuni luoghi si trovano
pietre naturali marcate o sono stati posti dei
massi che senza dubbio devono essere
considerati come segnali di confine.
Ager Aueias ea lege est assignatus qua et ager Il territorio di Aveia (Fossa) fu assegnato con la
Amiternus.
stessa legge di quello di Amiternum.
Ager Corfinius lege Sempronia est assignatus.
iter populo debetur ped. LXXX. cuius agri
mensura in tetragonon [20] uariis locis est
collecta, et termini silicei sunt appositi,
quorum distantia est in p. DCCXX, in p.
DCCCLX. hoc in locis montuosis: in quibus
alii iuxta naturam loci spissiores sunt, id est
sine mensura sunt appositi. et interiectis locis
muros, macherias, lacos conuallium, aras,
[25] canabula, quod tegulis construitur.
28
Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato
con la legge Sempronia (fig. 6). Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi.
La delimitazione di tale territorio fu effettuata in
vari luoghi mediante quadrangoli, e termini di
pietra furono posti, a intervalli di DCCXX piedi
e di DCCCLX piedi. Questa è la pratica nei
luoghi montuosi in cui, secondo la natura del
luogo, sono più frequenti, vale a dire senza una
spaziatura regolare. E nei luoghi intermedi muri,
muri a secco, laghi nelle valli, altari, canali di
drenaggio che sono costruiti con tegole.
Tetragonon, parola greca, indicava un poligono irregolare con quattro angoli e quindi con quattro lati.
41
Fig. 6A – I territori di Corfinium e di Sulmo furono assegnati mediante due centuriazioni (1, CorfiniumSulmo I, gracchiana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m – inclinazione 38° 45’ W; 2, Corfinium-Sulmo II,
augustea, 20 x 20 actus – 709,6 x 709,6 m -, inclinazione 39° 30’ E). Altre indicazioni: A = via CorfiniumInterpromium-Teate; B = via Corfinium-Sulmo; C= via Sulmo-Aufidena; D = via Corfinium-Alba Fucens; E
= diramazione per Superaequum, Aveia, etc. La delimitazione della cinta muraria di Sulmo è quella
medioevale. Le indicazioni sono le stesse anche per le figure successive.
42
Fig. 6B – Le persistenze delle due centuriazioni, Corfinium-Sulmo I e II.
43
Fig. 6C – La centuriazione Corfinium-Sulmo I.
44
Fig. 6D – Le persistenze della centuriazione Corfinium-Sulmo I.
45
Fig. 6E – La centuriazione Corfinium-Sulmo II.
46
Fig. 6F – Le persistenze della centuriazione Corfinium-Sulmo II.
47
[L. 229.1] Colonia Superaequana. ager eius
ueteranis est assignatus: sed postea Verus et
Antoninus et Commodus aliqua priuatis
concesserunt.
La colonia di Superaequum (Castelvecchio
Subequo). Il suo territorio fu assegnato ai
veterani, ma successivamente <Lucio> Vero,
Antonino <Marco Aurelio> e Commodo la
concessero a privati.
Colonia Peltuinorum. iter populo non debetur. La colonia di Peltuinum (Prata d’Ansidonia, 1 km
ager [5] eius limitibus intercisiuis est a nord-est del centro abitato). Il diritto di
assignatus.
passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo
territorio fu assegnato con limiti intercisivi.
Marsus municipium licet consecratione ueteri Marruvium (San Benedetto dei Marsi). Sebbene
maneat, tamen ager eius intercisiuis limitibus per antica tradizione rimanga municipio, tuttavia
est assignatus.
il suo territorio fu assegnato con limiti intercisivi.
Colonia Solomontina ea lege est assignata qua La colonia di Sulmo (Sulmona) fu assegnata con
et Corfinius.
quella stessa legge con cui fu assegnata anche
Corfinium (Corfinio) (fig. 6)
[L. 229.10]
EX COMMENTARIO CLAVDI CAESARIS
SVBSEQVITVR, QVI SEORSVM
DESCRIPTVS EST.
CIVITATES CAMPANIAE EX LIBRO
REGIONVM.
Aquinum, muro ducta colonia, a triumuiris
deducta. iter populo debetur ped. XXX. ager
eius perennis limitibus [15] est adsignatus.
SEGUE DAL COMMENTARIO DI CLAUDIO
CESARE29, CHE A PARTE E’ DESCRITTO.
LE CITTA’ DELLA CAMPANIA DAL LIBRO
DELLE REGIONI
Aquinum (Aquino), colonia cinta da mura,
dedotta dai triumviri. Il diritto di passaggio
dovuto alla comunità è XXX piedi. Il suo
territorio fu assegnato con limiti perenni (fig. 7).
Potrebbe essere l’imperatore Claudio (Tiberius Claudius Drusus Nero) ma anche l’imperatore Tiberio
(Tiberius Claudius Nero).
48
29
Fig. 7A – I territori di Aquinum, Casinum, Interamna Lirenas e Fabrateria Nova furono interessati da cinque
delimitazioni (1, Aquinum I, strigatio, in epoca precoce, 10 actus – 354,8 m -, inclinazione 22° 30’ W; 2,
Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum, centuriazione in epoca triumvirale, 20 x 20
actus – 709 x 709 m -, inclinazione 28° 00’ E; 3, Interamna Lirenas I, strigatio, 312 a.C., 13 actus – 461,24
m, 43° 00 E; 4, Interamna Lirenas II, strigatio, 312 a.C., 13 actus, 461,24 m, 8° 00’ E; 5 = Fabrateria Nova
I, centuriazione, gracchiana, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, 19° 45’ W). Altre indicazioni: A = via
Aquinum-Casinum; B = via Aquinum-Interamna Lirenas; C = via Aquinum-Fabrateria Nova; C’ = tratto in
cui tale via coincide con un limite della centuriazione triumvirale; D = via Aquinum-Arpinum; D’ = un lungo
tratto in cui tale via coincide con un limite della strigatio Aquinum I; E = via Casinum-Atina; F = via
Casinum-Ad Flexum; G = via Casinum-Interamna Lirenas; H = via Interamna Lirenas-Ad Flexum; I =
diramazione di tale via per Aquae Vescinae; J = via Interamna Lirenas-Minturnae; K = via Fabrateria NovaFregellanum-Frusino; L = via Fregellanum-Sora; L’ = tratto in cui tale via coincide con un limite della
centuriazione tiumvirale; M = acquedotto di Casinum. Da notare che la civitas di Fregellae, un tempo
fiorente, fu distrutta per una rivolta contro Roma nel 125 a.C. e fu poi fondata la città di Fabrateria Nova.
Stesse indicazioni anche per le figure successive.
49
Fig. 7B – Le persistenze nei territori di Aquinum, Casinum, Interamna Lirenas e Fabrateria Nova.
50
Fig. 7C – La strigatio Aquinum I.
51
Fig. 7D – Le persistenze della strigatio Aquinum I.
52
Fig. 7E – La centuriazione Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum.
53
Fig. 7F – Le persistenze della centuriazione Aquinum II-Fabrateria Nova II-Interamna Lirenas III-Casinum.
54
Fig. 7G – La strigatio Interamna Lirenas I.
55
Fig. 7H – Le peristenze della strigatio Interamna Lirenas I.
56
Fig. 7I – La strigatio Interamna Lirenas II.
57
Fig. 7J – Le persistenze della strigatio Interamna Lirenas II.
58
Fig. 7K – La centuriazione Fabrateria Nova I.
59
Fig. 7L – Le persistenze della centuriazione Fabrateria Nova I.
60
Abellinum, muro ducta colonia, deducta lege Abellinum (Atripalda, a nord del centro abitato; la
Sempronia. iter populo non debetur. ager eius popolazione si trasferì nel Medioevo dove è ora
ueteranis est adsignatus.
Avellino), colonia cinta da mura, dedotta secondo
la legge Sempronia. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato ai veterani (fig. 8).
Fig. 8A – Il territorio di Abellinum fu oggetto di una centuriazione (1, Abellinum, gracchiana o sillana, 14 x
14 actus - 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 27° 30’ E). Altre indicazioni: A = via Abellinum-Beneventum; B
= via Abellinum-Friquentum; C = tronco comune di D e E; D = via per Nuceria Alfaterna; D’ = tratto in
comune fra tale via e un limite principale della centuriazione Abellinum; E = via per Abella-Nola; F =
acquedotto di Abellinum-Beneventum.
61
Fig. 8B – Persistenze della centuriazione Abellinum. Stesse indicazioni della figura precedente.
Antium. populus deduxit. iter populo non Antium (Anzio). Il popolo la dedusse. Non è
debetur. [20] ager eius in lacineis est dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo
adsignatus.
territorio fu assegnato in strisce30.
30
Striga = rettangoli; Lacinia = striscia; centuria = terreno quadrato.
62
Acerras, muro ducta colonia. diuus Augustus Acerrae (Acerra), colonia cinta da mura. Il divino
deduci iussit. iter populo debetur ped. LXXX. Augusto ordinò che fosse dedotta. Il diritto di
ager eius in iugeribus militibus est adsignatus. passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il
suo territorio fu assegnato ai soldati in iugeri (fig.
9).
Fig. 9A –Il territorio di Acerrae risulta delimitato da due centuriazioni (1, Acerrae-Atella I, augustea, 16 x 16
actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 26° 00’ W; 2, Nola III, 20 x 20 actus – 707 x 707 m -, inclinazione
15° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Ager Campanus I; A: via Acerrae-Neapolis; B = via
Acerrae-Suessula; C = diramazione per la via Popilia, in direzione di Nola; D = via Atella-Suessula; D’ =
tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus I; D" = tratto della stessa via
coincidente con un limite della centuriazione Acerrae-Atella I; E = diramazione di tale via per Acerrae; E’ =
tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus I; F = diramazione per
Acerrae dell’acquedotto augusteo del Serino. Per la centuriazione Acerrae-Atella I si veda Atella e per la
centuriazione Nola III si veda Nola. Stesse indicazioni anche per la figura successiva.
63
Fig. 9B – Le persistenze della zona di Acerrae.
64
[L. 230.1] Atella, muro ducta colonia, deducta Atella (Sant’Arpino, fra Sant’Arpino, Succivo,
ab Augusto. iter populo debetur ped. CXX. Orta di Atella e Frattaminore), colonia cinta da
ager eius in iugeribus est adsignatus.
mura, dedotta da Augusto. Il diritto di passaggio
dovuto alla comunità è CXX piedi. Il suo
territorio fu assegnato in iugeri (fig. 10).
Fig. 10A – Il territorio di Atella risulta interessato da 4 centuriazioni (1, Acerrae-Atella I, augustea, 16 x 16
actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 26° 00’ W; 2, Atella II, posteriore a Silla?, 20 x 20 actus – 710 x
710 m -, inclinazione 33° 00’ E; 3, Ager Campanus I, gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x 705 m -,
inclinazione 00° 10’ E; 4, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione
00° 26’ W). Altre indicazioni: A = via Atella-Capua; A’ = coincidenza di parte di tale via con un limite della
centuriazione Ager Campanus I; B = via Atella-Calatia; B’ = coincidenza di parte di tale via con un limite
della centuriazione Atella II; C = via Atella-Suessula; D = via Atella-Neapolis; E = via Atella-Cumae; E’ =
coincidenza di parte di tale via con un limite della centuriazione Atella II; F = via Atella-Velxa-Liternum; F' e
F" = coincidenze di parti di tale via con limiti della centuriazione Atella II e Ager Campanus I; G =
diramazione per Atella dell’acquedotto augusteo del Serino. Stesse indicazioni per le figure successive.
65
Fig. 10B – Le persistenze della zona di Atella.
66
Fig. 10C – La centuriazione Atella II.
67
Fig. 10D – Le persistenze della centuriazione Atella II.
68
Fig. 10E – La centuriazione Acerrae-Atella I. Ulteriori indicazioni: H = acquedotto augusteo del Serino; I =
acquedotto del Bolla; J = diramazione dell’acquedotto del Serino per Acerrae; K = diramazione per Acerrae
della via Atella-Suessula; L = via Neapolis-Nola; M = diramazione di tale via per Acerrae; N = via AcerraeSuessula; O = diramazione di tale via per Nola; P = via Suessula-Telesia; Q = via Suessula-Capua (via
Popilia); R = via Suessula-Nola (via Popilia); S = via Suessula-Caudium; T = via Suessula-Saticula. Le
indicazioni sono le stesse anche per la figura successiva.
69
Fig. 10F – Persistenze della centuriazione Acerrae-Atella I.
70
Atina, muro ducta colonia. deduxit Nero
Claudius. [5] iter populo non debetur. ager
eius pro parte in lacineis et per strigas est
adsignatus.
Atina (Atina), colonia cinta da mura. La dedusse
Claudio Nerone. Non è dovuto diritto di passaggio
alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in
parte in strisce e per strigas (fig. 11).
Fig. 11A – Il territorio di Atina fu oggetto di una centuriazione (1, Atina, fine II o I sec. a.C.?, 14 x 14 actus –
496,72 x 496,72 m, inclinazione 33° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Atina-Venafrum; B = via AtinaCasinum; C = via Atina-Sora; C’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Atina.
71
Fig. 11B – Persistenze della centuriazione Atina. Stesse indicazioni della figura precedente.
72
Alatrium, muro ducta colonia. populus Alatrium (Alatri), colonia cinta da mura. La
deduxit. iter populo non debetur. ager eius per dedusse il popolo. Non è dovuto diritto di
centurias et strigas est adsignatus.
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato in centurie e per strigas (fig. 12).
Fig. 12A – I territori di Frusino, Alatrium e Verulae furono oggetto di due delimitazioni (1, AlatriumFrusino-Verulae I, strigatio, seconda metà IV secolo a.C., 12 actus - 425,76 m -, inclinazione 03° 00’ W; 2,
Alatrium-Frusino-Verulae II, centuriazione, 13 x 13 actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 14° 00’ E).
Altre indicazioni: 3 = strigatio Ferentinum; A = via Latina, tratto Frusino-Ferentinum; A’ = tratto di tale via
coincidente con un limite della strigatio Ferentinum; B = via Latina, tratto Frusino-Fregellanum- Fabrateria
Nova; C = diramazione via Latina per Verulae; D = diramazione via Latina per Alatrium; D’ = parti di tale
via coincidente con un limite della centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II; E = via Ferentinum-Alatrium;
E’ = parte di tale via coincidente con il prolungamento di un limite della centuriazione Alatrium-FrusinoVerulae II; F = via Alatrium-Afilae; G = via Verulae-Cereatae Marianae-Sora; H = via Frusino-Privernum.
73
Fig. 12B – Le persistenze della zona di Frusino, Alatrium e Verulae
74
Fig. 12C – La strigatio Alatrium-Frusino-Verulae I.
75
Fig. 12D – Le persistenze della strigatio Alatrium-Frusino-Verulae I.
76
Fig. 12E – La centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II.
77
Fig. 12F – Le persistenze della centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II.
[10] Aricia, oppidum. lege Sullana est munita. Aricia (Ariccia), città fortificata, difesa secondo la
iter populo non debetur. ager eius in legge Sillana. Non è dovuto diritto di passaggio
praecisuris est adsignatus.
alla comunità. Il suo territorio fu assegnato in
particelle.
Asetium, muro ducta lege triumuirale. iter Asetium (Caelanum?31), cinto da mura secondo la
populo non debetur. ager eius militi est legge triumvirale. Non è dovuto diritto di
adsignatus.
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato ai soldati.
31
V. nota relativa a Casentium, L. 231.14.
78
Anagnia, muro ducta colonia. iussu Drusi
Caesaris [15] populus deduxit. iter populo non
debetur. ager eius per strigas et ueteranis
adsignatus.
Anagnia (Anagni), colonia cinta da mura. Il
popolo la dedusse per ordine di Druso Cesare32.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il
suo territorio fu assegnato per strigas ai veterani
(fig. 13).
Fig. 13A – Il territorio di Anagnia risulta delimitato da una strigatio (1, Anagnia I, 306 a.C.?, 10 actus –
354,8 m -, inclinazione 28° 00’ E) e da una centuriazione (2, Anagnia II-Signia, triumvirale, 20 x 20 actus –
706 x 706 m -, inclinazione 22° 30’ E). Altre indicazioni: 3 = strigatio Ferentinum; A = via Latina, tratto Ad
Bivium-Ferentinum; A’ = tratti di tale via che coincidono con limiti della centuriazione Anagnia II-Signia; B
= schema della via Anagnia-Signia; C = via Labicana. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
32
L’imperatore Claudio (Tiberius Claudius Drusus Nero).
79
Fig. 13B – Le persistenze della zona di Anagnia.
80
Fig. 13C – La centuriazione Anagnia I.
81
Fig. 13D – Le persistenze della centuriazione Anagnia I.
82
Fig. 13E – La centuriazione Anagnia II-Signia.
83
Fig. 13F – Le persistenze della centuriazione Anagnia II-Signia.
84
Abella, municipium. coloni uel familia
imperatoris Vespasiani iussu eius acceperunt.
postea ager eius in [20] iugeribus militi est
adsignatus.
Abella (Avella), municipio. I coloni e la famiglia
dell’imperatore Vespasiano per suo comando lo
accettarono. Successivamente il suo territorio fu
assegnato ai soldati in iugeri (fig. 14).
Fig. 14A – Il territorio di Abella risulta interessato da parte di una centuriazione (1, Nola I-Abella, sillana, 20
x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 00’). Il testo fa riferimento a una assegnazione di terreni sotto
Vespasiano che forse fu una riassegnazione in tempi successivi. Altri riferimenti: A = via Abella-Abellinum;
B = via Abella-Nola; C = acquedotto di Abella.
Fig. 14B – Le persistenze della centuriazione Nola I-Abella nei pressi di Abella.
85
Afile, oppidum. lege Sempronia in centuriis et Afilae (Affile), città fortificata. Il suo territorio fu
in lacineis ager eius est adsignatus. iter assegnato secondo la legge Sempronia in centurie
populo non debetur.
e in strisce. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità.
[L. 231.1] Ardea, oppidum. imperator Ardea (Ardea), città fortificata. L’imperatore
Adrianus censiit. iter populo non debetur. Adriano la censì. Non è dovuto diritto di
ager eius in lacineis est adsignatus.
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato in strisce.
Allifae, oppidum muro ductum. ager eius lege Allifae (Alife), città fortificata cinta da mura. Il
triumuirale est adsignatus. iter populo non suo territorio fu assegnato secondo la legge
debetur.
triumvirale. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità (fig. 15).
Fig. 15A – La principale centuriazione riguardante Allifae è la Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula, anche
conosciuta come centuriazione del Medio Volturno (1, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32°
15’ E). Altre indicazioni per le centuriazioni: 2-4 = Allifae I-a, b, c; 5 = Cubulteria; 6 = Telesia I; 7 =
Caiatia; 8 = Trebula; 9 = Teanum I; 10 = Teanum III-Cales IV; 11-13 = Cales I, II, III; 14 = CapuaCasilinum; 15, 16 = Ager Stellatis I e II; 17, 18 = Ager Campanus I e II. Per semplicità, le indicazioni
riguardanti le strade sono state omesse.
86
Fig. 15B – Le persistenze nella stessa zona della figura precedente.
Stesse indicazioni della figura precedente.
87
Fig. 15C – La centuriazione del Medio Volturno. Indicazioni: 1 = Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula,
anche conosciuta come centuriazione del Medio Volturno, 0 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32°
15’ E; A = via Allifae-Telesia; B = via Allifae-Caiatia; B’ = diramazione di B per Cubulteria; C = via
Allifae-Teanum; D = via Allifae-Venafrum; E = via da Allifae verso il Tifernus mons (massiccio del Matese)
e verso la probabile sede del centro antico pre-romano (Castello del Matese, fino al 1970 Castello d’Alife); F
= via Telesia-Beneventum; G = via Telesia-Suessula; H = via Telesia-Caiatia; I = via di connessione fra G e
H; J = diramazione di H per Cubulteria e per la via Allifae-Teanum; K = via Cubulteria-Trebula; L = via di
connessione fra B e J; M = via Caiatia-Capua; M’ = diramazione di M per vicus Palatius e Cales; N =
diramazione di M per Trebula; O = via Trebula-Cales; P = via Latina, tratto Teanum-Cales; P’ = via CalesForum Popilii; Q = via Latina, tratto Cales-Casilinum; Q’ diramazione di Q per raggiungere M’; R = via
Appia (per Suessa Aurunca); S = via da Teanum alla via Allifae-Venafrum; S’ = diramazione di S per la via
Latina; T = via Appia (per Sinuessa); U = via Capua-templum Dianae Tifatinae (t. D. T.) e continuazione per
raggiungere M; V = via Casilinum-Volturnum; X = diramazione di G per Saticula e Caudium; Y =
acquedotto augusteo di Capua. Stesse indicazioni anche per la figura successiva.
88
Fig. 15D – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno.
89
Fig. 15E – La centuriazione Allifae I, distinta in tre parti: Allifae I-a (2), Allifae I-b (3) e Allifae I-c (4).
Stesse indicazioni delle figure precedenti e inoltre E’ = parte della via E coincidente con un limite di Allifae
I-a.
90
Fig. 15F – Le persistenze della centuriazione Allifae I.
91
Fig. 15G – La centuriazione del Medio Volturno nella zona di Allifae. Indicazioni aggiuntive: C’ = tratto
della via Allifae-Teanum coincidente con un limite della centuriazione; E’ = tratto della via E coincidente
con un limite della centuriazione.
Fig. 15H – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno
nella zona di Allifae. Stesse indicazioni della figura precedente.
92
Fig. 15I – Centuriazione di Cubulteria (5, Cubulteria, III o II sec. a.C.?, 12 x 12 actus – 425,76 x 425,76 m -,
inclinazione 44° 00’ E). Esempio di centuriazione orientata secondo la maggiore estensione del territorio.
Cubulteria non è citata nel Liber Coloniarum. La sede indicata come sito di Cubulteria non è certa mentre
quella di Kupulternum, il centro nella sua localizzazione pre-romana, appare sicura. Altre indicazioni come
per le figure precedenti e inoltre C’ = tratto della via Allifae-Teanum coincidente con un limite della
centuriazione Cubulteria.
93
Fig. 15J – Le persistenze della centuriazione Cubulteria.
[5] Beneuentum, muro ducta colonia
Concordia. deduxit Nero Claudius Caesar. iter
populo non debetur. ager eius lege triumuirale
ueteranis est adsignatus.
Beneventum (Benevento), colonia Concordia
cinta da mura. La dedusse Claudio Nerone
Cesare. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani
secondo la legge triumvirale (fig. 2).
94
Bouianum, oppidum. lege Iulia milites
deduxerunt sine colonis. iter populo debetur
ped. X. ager eius per [10] centurias et scamna
est adsignatus.
Bovianum Undecimanorum (Boiano), città
fortificata. I soldati la dedussero secondo la legge
Giulia senza coloni. Il diritto di passaggio dovuto
alla comunità è X piedi. Il suo territorio fu
assegnato per centurie e scamna (fig. 16).
Fig. 16A – Il territorio di Bovianum Undecimanorum fu oggetto di una centuriazione (1, Bovianum
Undecimanorum II, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 33° 00’ E). Chouquer et al.
descrivono un’altra centuriazione (Bovianum Undecimanorum I) con la stessa inclinazione ma irregolare e
mal definibile [Chouquer et al. 1987] e che pertanto non è stata riportata. Altre indicazioni: A = via
Bovianum-Herculis Rani; B = via Herculis Rani-Kalena-Larinum; C = via Herculis Rani-Saepinum; D = via
Bovianum-Cluturnum-Aesernia.
95
Fig. 16B – Persistenze della centuriazione Bovianum Undecimanorum. Stesse indicazioni della figura
precedente.
96
Bobillae, oppidum. lege Sullana est circum
ducta. iter populo non debetur. agrum eius ex
occupatione milites ueterani tenuerunt in
sorte.
Bovillae (Roma, fraz. di Frattocchie), città
fortificata, cinta da mura secondo la legge Sillana.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. I
soldati veterani tirarono a sorte il suo territorio
posseduto per occupazione (fig. 17).
Fig. 17A – I territori di Bovillae, Castrimoenium e Tusculum furono ripartiti e assegnati con la centuriazione
Bovillae-Tusculum (1, sillana, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 25° 30’ E). Altre
indicazioni: 2 = centuriazione Collatia-Gabii; 3 = centuriazione Campi Tiberiani; A = via Latina; B = via
Appia; C = diramazione della via Appia per Castrimoenium; D = diramazione della via Appia per Antium; E
= diramazione della via Latina per Tusculum-Ad Statuas-Praeneste; F = emissario artificiale dell’Albanus
lacus.
97
Fig. 17B – Le persistenze della zona di Bovillae, Castrimoenium e Tusculum.
98
Casentium, muro ducta lege triumuirale. iter Casentium (Caelanum?33, Celano), cinto da mura
populo [15] non debetur. ager eius militibus secondo la legge triumvirale. Non è dovuto diritto
est adsignatus.
di passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato ai soldati.
Calagna, muro ducta colonia. iussu Drusi Calagna34 (Anagni), colonia cinta da mura. Il
Caesaris populus deduxit. iter populo non popolo la dedusse per ordine di Druso Cesare.
debetur. ager eius ueteranis est adsignatus.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il
suo territorio fu assegnato ai veterani (fig. 13).
Capua, muro ducta colonia Iulia Felix. iussu
[20] imperatoris Caesaris a uiginti uiris est
deducta. iter populo [L. 232.1] debetur ped.
C. ager eius lege Sullana fuerat adsignatus:
postea Caesar in iugeribus militi pro merito
diuidi iussit.
Capua (S. Maria Capua Vetere), colonia Iulia
Felix cinta da mura. Per ordine dell’imperatore
Cesare fu dedotta dai vigintiviri. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è C piedi. Il suo
territorio era stato assegnato secondo la legge
Sillana: successivamente Cesare comandò che
fosse divisa in iugeri fra i soldati secondo il
merito (fig. 18).
Il luogo è anche nell’elenco delle città del Samnium (L. 255.6) e verosimilmente è una corruzione di
Asetium (L. 230.13). A riguardo dell’identificazione di tale luogo in Caelanum (Celano), si veda [Libertini
2017] e le figure relative ad Alba Fucens.
34
Ripetizione di Anagnia.
99
33
Fig. 18A – L’Ager Campanus I e l’Ager Campanus II (1, Ager Campanus I, gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x
705 m -, inclinazione 00° 10’ E; 2, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -,
inclinazione 00° 26’ W) furono le principali centuriazioni che interessarono il territorio di Capua. L’Ager
Campanus II aveva il decumano rivolto verso il meridione e il cardine rivolto verso oriente, come è attestato in
[L. 29.5]. Altre indicazioni: 3 = centuriazione Capua-Casilinum; 4 = centuriazione Acerrae-Atella I; 5
centuriazione Atella II; 6 = centuriazione Nola III; 7 = centuriazione Suessula; 8, 9 = centuriazioni Ager
Stellatis I e II; 10 = centuriazione Trebula; 11 = centuriazione Ager Falernus II; 11 = strigatio Cales I; 13-14 =
centuriazioni Cales II e III; 15 = centuriazione Teanum-Cales IV; t. D. T. = templum Dianae Tifatinae; A = via
Appia; B = via Popilia; C = via Capua-Atella-Neapolis; D = via Casilinum-Volturnum; E = via Capua-Vicus
Feniculensis-Liternum; F = via Capua-Ad Septimum Puteoli; G = vie secondarie Caua-campi circostanti; H =
via Calatia-Atella; I = via Suessula-Telesia; J = via Atella-Suessula; K = diramazione di tale via per Acerrae; L
= via Atella-Cumae; M = via Atella-Velxa-Liternum; N = diramazione di tale via per Ad Septimum-Vicus
Feniculensis-Volturnum; O = via Neapolis-Acerrae-via Popilia; P = via Neapolis-Nola; Q = via Liternum-Ad
Quartum-Neapolis?; R = via Latina; S = diramazione di R che raggiunge T'; T = via Capua-Caiatia; T' =
diramazione di T per vicus Palatius e Cales; T" = diramazione di T per Trebula; U = via Capua-Tempio di
Diana Tifatina (odierna chiesa di S. Angelo in Formis); V = acquedotto augusteo di Capua; V’ = diramazione
per Calatia; X = acquedotto augusteo del Serino; X’ = diramazione per Acerrae; X" = diramazione per Atella.
Per quanto riguarda il tracciato degli acquedotti augustei del Serino e di Capua, in questa e in altre illustrazioni,
v. [Libertini et al. 2017a, 2017b, 2017c; Lorenz et al. 2017]. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
100
Fig. 18B – Le persistenze nella zona di Capua.
101
Fig. 18C – Le centuriazioni Ager Campanus I e II.
102
Fig. 18D – Le persistenze delle centuriazioni Ager Campanus I e II.
103
Fig. 18E – La centuriazione Ager Campanus I.
104
Fig. 18F – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus I.
105
Fig. 18G – La centuriazione Ager Campanus II.
106
Fig. 18H – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus II.
107
Fig. 18I – La centuriazione Capua-Casilinum.
108
Fig. 18J – Le persistenze della centuriazione Capua-Casilinum.
109
Fig. 18K – Le centuriazioni Ager Stellatis I e II. Ulteriore annotazione: A' = parte della via Appia (A)
coincidente con un limite in comune delle due centuriazioni.
Fig. 18L – Le persistenze delle centuriazioni Ager Stellatis I e II.
110
Fig. 18M – Particolare delle centuriazioni Ager Campanus I e II, zona di Casal di Principe, San Cipriano di
Aversa, Frignano d’Aversa, San Marcellino.
111
Fig. 18N - Particolare delle centuriazioni Ager Campanus I e II, zona di Marcianise, Capodrise, Recale, e
Portico di Caserta.
112
Fig. 18O - Particolare della centuriazione Ager Campanus I, zona di Caivano, Crispano, Cardito e Afragola.
113
Calatia, oppidum. muro ducta. iter populo
debetur ped. LX. coloniae Capuensi a Sulla
Felice cum territorio [5] suo adiudicatam olim
ob hosticam pugnam.
Calatia (Maddaloni, 2 km a ovest del centro
abitato), città fortificata cinta di mura. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è LX piedi. Un
tempo aggregata con il suo territorio alla colonia
di Capua da Sulla Felix a causa di un
combattimento ostile (fig. 19).
Fig. 19A – Il territorio di Calatia risulta interessato da parte di due centuriazioni (1, Ager Campanus I,
gracchiana, 20 x 20 actus – 705 x 705 m -, inclinazione 00° 10’ E; 2, Ager Campanus II, sillana e cesarea, 20
x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 26’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Suessula; A = via
Appia; B = via Popilia ; C = via Calatia-Atella; C’ = tratto di C coincidente con un limite della centuriazione
Ager Campanus II; D = via Suessula-Telesia; D’ = tratto di D coincidente con un limite della centuriazione
Ager Campanus II; E = acquedotto augusteo di Capua; F = possibile diramazione dell’acquedotto per
Calatia.
114
Fig. 19B – Le persistenze nella zona di Calatia.
115
Fig. 19C – La centuriazione Ager Campanus I nella zona di Calatia.
116
Fig. 19D – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus I nella zona di Calatia.
117
Fig. 19E – La centuriazione Ager Campanus II nella zona di Calatia.
118
Fig. 19F – Le persistenze della centuriazione Ager Campanus II nella zona di Calatia.
119
Caudium, oppidum. muro ducta. iter populo
debetur ped. L. a Caesare Augusto coloniae
Beneuentanae cum territorio suo est
adiudicata. ager eius ueteranis fuerat
adsignatus, postea mensuratus limitibus est
censitus.
Caudium (Montesarchio, circa 1 km a sud-ovest
del centro abitato), città fortificata cinta da mura.
Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è L
piedi. Da Cesare Augusto fu aggregata con il suo
territorio alla colonia di Beneventum (Benevento).
Il suo territorio era stato assegnato ai veterani,
successivamente fu censito mediante limiti (fig.
20).
Fig. 20A – Il territorio di Caudium fu oggetto di due centuriazioni (1, Caudium I, III o II sec. a.C., 13 x 13
actus – 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 17° 30’ E; 2, Caudium II, augustea, 15 x 15 actus - 532,2 x 532,2
m -, inclinazione 16° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Caudium-Beneventum; A’ = coincidenza fra un
tratto di tale via e un limite principale della centuriazione Caudium I; B = via Caudium-Calatia-Capua; B’ =
coincidenza fra un tratto di tale via e un limite principale della centuriazione Caudium II; C = diramazione
per Suessula; D = via Caudium-Saticula; E = presumibile via Caudium-montis arx35; F = acquedotto
augusteo di Capua. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
35
E' verosimile che il nome Montesarchio derivi da montis arx (rocca del monte, accusativo: montis arcem > *montisarce -> Montesarchio). In latino la <c> era dura, come una <k>, e quindi arcem era pronunziata
come arkem. Il montis arx fu il luogo di rifugio degli abitanti di Caudium quando la città dovette essere
abbandonata per gli assalti subiti.
120
Fig. 20B – Persistenze delle centuriazioni Caudium I e II.
121
Fig. 20C – La centuriazione Caudium I.
Fig. 20D – Persistenze della centuriazione Caudium I.
122
Fig. 20E – La centuriazione Caudium II.
123
Fig. 20F – Persistenze della centuriazione Caudium II.
[10] Cumis, muro ducta colonia, ab Augusto
deducta. iter populo debetur ped. LXXX. ager
eius in iugeribus ueteranis pro merito est
adsignatus iussu Claudi Caesaris.
Cumae (Bacoli, circa 5 km a nord del centro
abitato), colonia cinta da mura, dedotta da
Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è LXXX piedi. Per ordine di Claudio
Cesare il suo territorio fu assegnato in iugeri ai
veterani secondo il merito.
124
Calis, municipium muro ductum. iter populo
non debetur. ager eius limitibus Graccanis
antea fuerat [15] adsignatus, postea iussu
Caesaris Augusti limitibus nominis sui est
renormatus.
Cales (Calvi Risorta, 2 km a sud del centro
abitato), municipio cinto da mura. Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità. Il suo territorio
prima era stato assegnato secondo i limiti
gracchiani, successivamente per ordine di Cesare
Augusto fu ridefinito secondo i limiti del suo
nome (fig. 21)36.
Fig. 21A – Il territorio di Cales risulta delimitato quattro volte (1, Cales I, strigatio, 334 a.C., 13 actus – 470
m -, inclinazione 37° 00’ E; 2, Cales II, centuriazione, gracchiana, 14 x 16 actus – 496,72 x 567,68 m -,
inclinazione 31° 00’ E; 3, Cales III, centuriazione, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione
41° 00’ E; 4, Teanum III-Cales IV, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,8 m - inclinazione
29° 00’ W). Altre indicazioni: 5 = centuriazione Ager Falernus II; 6 = centuriazione Capua-Casilinum; 7, 8
= centuriazioni Ager Stellatis I, II; 9 = centuriazione Ager Campanus I; A = via Appia (per Sinuessa), tratto
Urbana-Ad Octavum-Casilinum; B = via Appia (per Suessa Aurunca), tratto Suessa-Casilinum; C = via
Latina, tratto Teanum-Cales; D = via Cales-Trebula; E = via Cales-Vicus Palatius-Caiatia; E’ = parte di tale
via coincidente con un limite della centuriazione Cales II; F = via Latina, tratto Cales-confluenza con la via
Appia per Suessa Aurunca; F’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales III; G =
via Cales-Forum Popilii; G’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Teanum IIICales IV; H = via Casilinum-Caiatia; I = via da Teanum alla via Appia (per Suessa Aurunca). Stesse
indicazioni per le figure successive.
36
La centuriazione gracchiana è la Cales II mentre quella augustea è la Cales III. La strigatio Cales I è
arcaica mentre la Teanum III-Cales IV interessò solo parte del territorio di Cales. Le ultime due non sono
menzionate nel testo.
125
Fig. 21B – Le persistenze delle centuriazioni della zona intorno a Cales.
126
Fig. 21C – La strigatio Cales I.
127
Fig. 21D – Persistenze della strigatio Cales I.
128
Fig. 21E – La centuriazione Cales II.
129
Fig. 21F – Persistenze della centuriazione Cales II.
130
Fig. 21G – La centuriazione Cales III.
131
Fig. 21H – Persistenze della centuriazione Cales III.
132
Fig. 21I – La centuriazione Teanum III - Cales IV, parte meridionale.
133
Fig. 21J – Persistenze della centuriazione Teanum III - Cales IV, parte meridionale.
Casinum, oppidum. milites legionarii
deduxerunt. iter populo non debetur. nam
eidem militi ager eius in praecisura est
adsignatus.
Casinum (Cassino, a sud del centro abitato), città
fortificata. I soldati legionari la dedussero. Non è
dovuto diritto di passaggio alla comunità. Di certo
il suo territorio fu assegnato agli stessi soldati in
particelle37 (fig. 7).
[20] Capitulum, oppidum, lege Sullana est
deductum. iter populo non debetur. ager eius
pro merito . . . . . [L. 233.1] et quis prout
agrum occupauit tenuit; sed postea Caesar
limites formari iussit pro merito.
Capitulum (Piglio?), città fortificata, fu dedotta
secondo la legge Sillana. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità. Il suo territorio <fu
assegnato> secondo il merito e ciascuno nella
misura in cui occupò il terreno lo mantenne; ma
successivamente Cesare ordinò che i limiti fossero
rifatti <per assegnarli ai soldati> secondo il
merito.
37
Per la suddivisione del territorio di Casinum, si veda Aquinum.
134
Castrimonium, oppidum, lege Sullana est
munitum. iter populo non debetur. ager eius
ex occupatione [5] tenebatur: postea Nero
Caesar tribunis et militibus eum adsignauit.
Castrimoenium (Marino), città fortificata, difesa
secondo la legge Sillana. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità. Il suo territorio era
posseduto per occupazione: successivamente
Nerone Cesare lo assegnò a tribuni e soldati (fig.
17).
Cereatae Mariana, municipium. familia Gai
Mari obsidebat: postea a Druso Caesare
militibus et ipsi familiae in iugeribus est
adsignatum. iter populo non debetur.
Cereatae Marianae (Veroli, abbazia di Casamari),
municipio. La famiglia di Caio Mario la teneva:
successivamente da Druso Cesare fu assegnata in
iugeri ai soldati e alla sua famiglia. Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità.
[10] Cadatia, oppidum, lege Graccana est Caiatia (Caiazzo), città fortificata, fu difesa
munitum ager eius ueteranis est adsignatus. secondo la legge Gracchiana. Il suo territorio fu
iter populo non debetur.
assegnato ai veterani. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità (fig. 22).
Fig. 22A – Il territorio di Caiatia fu oggetto di una centuriazione (1, Caiatia, gracchiana, 13 x 13 actus –
461,24 x 461,24 m -, inclinazione 21° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Cubulteria; 3 =
centuriazione Telesia I; 4 = centuriazione Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula (centuriazione del Medio
Volturno); 5 = centuriazione Trebula; A = via Caiatia-Allifae; B = via Caiatia-Telesia; C = via CaiatiaCapua; D = via Cubulteria-Telesia; E = via Trebula-Cubulteria.
135
Fig. 22B – Persistenze della centuriazione Caiatia. Stesse indicazioni della figura precedente.
Diuinos, municipium. familia diui Augusti Divinos (Invinias38 fra Puteoli e Cumae nella
condidit, et ager eius isdem est adsignatus Tabula Peutingeriana?), municipio. Lo fondò la
sine lege.
famiglia del divo Augusto, e il suo territorio fu
assegnato alla stessa senza legge.
38
Divinos e Invinias sarebbero corrette o erronee trascrizioni di (ad) Divinas o Divinos. Divinus significava
anche augusto, imperiale e quindi il termine avrebbe indicato qualcosa relativo all’imperatore, il che è
conforme a quanto indicato dal testo. A riguardo si veda [Libertini 2017].
136
Esernia, colonia deducta lege Julia. iter Aesernia (Isernia), colonia dedotta secondo la
populo [15] debetur ped. X. ager eius legge Giulia. Il diritto di passaggio dovuto alla
limitibus Augusteis est adsignatus.
comunità è X piedi. Il suo territorio fu assegnato
con limiti augustei (fig. 23)39.
Fig. 23A – Il territorio di Aesernia fu interessato da una doppia strigatio e da un centuriazione (1, Aesernia I
a, strigatio, 263 a.C.?, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 37° 00 W; 2, Aesernia I b, strigatio, 263 a.C.?, 6
actus – 212,88 m -, inclinazione 10° 00’ E; 3, Aesernia II, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x
567,68 m -, inclinazione 23° 00’ W). Altre indicazioni: A = tronco comune delle vie per Terventum e
Bovianum Undecimanorum, coincidente con un limite della centuriazione Aesernia II; B = diramazione per
Terventum; C = diramazione per Bovianum; D = via Aesernia-Venafrum; E = via Aesernia-Aufidena.
39
La centuriazione augustea è la Aesernia II mentre le strigationes sono arcaiche.
137
Fig. 23B – Le persistenze delle delimitazioni di Aesernia. Stesse indicazioni della figura precedente.
Frusinone, oppidum. muro ducta. iter populo Frusino (Frosinone), città fortificata cinta da
non debetur. ager eius ueteranis est mura. Non è dovuto diritto di passaggio alla
adsignatus.
comunità. Il suo territorio fu assegnato ai veterani
(fig. 12)40.
40
Per le limitationes relative al territorio di Frusino si veda Alatrium.
138
Forum Populi, oppidum muro ductum. iter
populo debetur ped. XV. limitibus Augusteis
ager eius in iugeribus [L. 234.1] est
adsignatus. nam imperator Vespasianus
postea lege sua agrum censiri iussit.
Forum Popilii (Carinola, località Civitarotta),
città fortificata cinta da mura. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è XV piedi. Il suo
territorio fu assegnato con limiti augustei in
iugeri. Di certo l’imperatore Vespasiano
successivamente ordinò che il territorio fosse
censito con la sua legge (fig. 24).
Fig. 24A – Il territorio di Forum Popilii fu interessato da due centuriazioni (1, Ager Falernus II, gracchiana,
14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 12° 00’ E; 2, Forum Popilii, augustea, 15 x 15 actus –
532,2 x 532,2 m -, inclinazione 41° 00’ E). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Teanum III-Cales IV; 4 =
strigatio Cales I; 5 = centuriazione Cales III; 6 = strigatio Sinuessa VI; A = via Appia per Sinuessa (tratto
Sinuessa-Urbana-Ad Octavum); A’ = tratto di tale via coincidente con limite della centuriazione Ager
Falernus II; B = via Appia per Suessa Aurunca (tratto Suessa-Casilinum); B’ = parte di tale via coincidente
con un limite della centuriazione Ager Falernus II; C = strada dalla via Appia per Sinuessa alla via Appia per
Suessa Aurunca, passando per Forum Popilii; C’ = tratti di tale via coincidenti con un limite della
centuriazione Ager Falernus II; D = via Falerna, dalla Appia per Sinuessa a Forum Claudii; D’ =
diramazione di D per Forum Popilii; E = Forum Popilii-Cales; E' = parte di tale via coincidente con un
limite della centuriazione Teanum III-Cales IV; E" = parte di tale via coincidente con un limite della
centuriazione Ager Falernus II; F = diramazione di E per Urbana; G = diramazione della via Appia per
Teanum. Stesse indicazioni per le figure successive.
139
Fig. 24B – Le persistenze della zona di Forum Popilii.
140
Fig. 24C – La centuriazione Ager Falernus II.
141
Fig. 24D – Persistenze della centuriazione Ager Falernus II.
142
Fig. 24E – La centuriazione Forum Popilii.
143
Fig. 24F – Persistenze della centuriazione Forum Popilii.
144
Fig. 24G – La centuriazione Teanum III-Cales IV, parte meridionale. Ulteriore indicazione: H = via Latina,
tratto Teanum-Cales.
Fig. 24H – Le persistenze della centuriazione Teanum III-Cales IV, parte meridionale.
145
Ferentinum, oppidum muro ductum. iter
populo non debetur. ager eius perennis
limitibus pro parte in [5] iugeribus et in
lacineis est adsignatus.
Ferentinum (Ferentino), città fortificata cinta da
mura. Il diritto di passaggio non è dovuto alla
comunità. Il suo territorio fu assegnato con limiti
perenni in parte in iugeri e in strisce (fig. 25).
Fig.25A – Il territorio di Ferentinum fu delimitato con una strigatio (1, Ferentinum, 338 a.C.?, 10 actus 354,8 m -, inclinazione 42° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Anagnia II-Signia; A = via
Ferentinum-Alatrium; A’ = parti di tali via coincidenti con un prolungamento di un limite principale della
centuriazione Alatrium-Frusino-Verulae II; B = via Latina, tratto Ferentinum-Frusino; B’ = tratto di tale via
coincidente con un limite della strigatio Ferentinum; C = via Latina, tratto Ferentinum-Ad Bivium; C’ =
parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Anagnia II-Signia. Stesse indicazioni per la
figura successiva
146
Fig. 25B – Le persistenze della zona di Ferentinum.
Fabrateria, muro ducta. iter populo non Fabrateria <Nova> (San Giovanni Incarico, circa
debetur. ager eius iure ordinario est diuisus.
2 km a nord del centro abitato), cinta da mura.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il
suo territorio fu diviso secondo il diritto ordinario
(fig. 7).
Fundis, oppidum muro ductum. iter populo
non debetur. ager eius iussu Augusti ueteranis
est cultura [10] adsignatus: ceterum in eius
iure et in publicum resedit.
Fundi (Fondi), città fortificata cinta da mura. Non
è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo
territorio coltivato per ordine di Augusto fu
assegnato ai veterani: per il resto rimase nel suo
diritto e nel dominio pubblico (fig. 26).
147
Fig. 26A – Il territorio di Fundi fu interessato da una precoce strigatio irregolare (1, Fundi I, precoce – 330
a.C.? - irregolare, inclinazione circa 41° 30’ E) e da due centuriazioni (2, Fundi II, di epoca imprecisata, 7 x
7 actus – 248,36 x 248,36 m -, inclinazione 15° 00’ E; 3, Fundi III, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x 532,2
m -, inclinazione 37° 00’ E). Il riferimento nel testo è chiaramente a Fundi III. Altre indicazioni: A = via
Fundi-Formiae; B = via Fundi-Spelunca; B’ = tratto di tale via coincidente con un limite della centuriazione
Fundi III; C = via Fundi-Tarracina. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
148
Fig. 26B – Le persistenze nella zona di Fundi.
149
Fig. 26C – La strigatio irregolare Fundi I.
150
Fig. 26D – La centuriazione Fundi II.
151
Fig. 26E – Le persistenze della centuriazione Fundi II.
152
Fig. 26F– La centuriazione Fundi III (esclusa la parte meridionale).
153
Fig. 26G – Le persistenze della centuriazione Fundi III (esclusa la parte meridionale).
154
Formias, oppidum. triumuiri sine colonis
deduxerunt. iter populo non debetur. ager eius
in absoluto resedit. pro parte in lacineis est
adsignatus. finitur terminis siliceis et
Tiburtinis.
Formiae (Formia), città fortificata. I triumviri la
dedussero senza coloni. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità. Il suo territorio rimase
indiviso. In parte fu assegnato in strisce. E’
delimitato con termini di pietra e di travertino
(fig. 27).
Fig. 27A – Il territorio di Formiae fu delimitato con una centuriazione (1, Formiae, probabilmente augustea,
16 x 16 actus – 567,8 x 567,8 m -, inclinazione 25° 30’ W). Una zona adiacente al suo territorio, ma
pertinente a Minturnae, fu oggetto di una particolare centuriazione, forse all’interno di un fundus privato (2,
Scauri, eccezione alla centuriazione augustea?, 6 x 6 actus – 212,88 x 212,88 m -, inclinazione 34° 00’ E).
Altre indicazioni: 3 = centuriazione Minturnae I; A = via Formiae-Minturnae; B = via Formiae-Fundi; C =
acquedotto di Minturnae.
Fig. 27B – Le persistenze della zona di Formiae.
155
Fig. 27C – La centuriazione Formiae.
Fig. 27D – Le persistenze della centuriazione Formiae.
156
Fig. 27E – La centuriazione Scauri.
157
Fig. 27F – Le persistenze della centuriazione Scauri.
158
[15] Gauis, oppidum lege Sullana munitum. Gabii (Roma, sulla via Prenestina a 8 km dal
ager eius militi ex occupatione censitus est. raccordo anulare), città fortificata secondo la
iter populo non debetur.
legge Sillana. Il suo territorio fu censito a favore
del soldato per occupazione (fig. 3). Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità.
Interamna, oppidum, muro ducta a triumuiris
est munita. iter populo non debetur. ager eius
militi metyco [20] est adsignatus in lacineis
limitibus intercisiuis.
Interamna <Lirenas> (Pignataro Interamna, circa
3 km a sud-ovest del centro abitato), città
fortificata cinta da mura, fu fortificata dai
triumviri. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità. Il suo territorio fu assegnato a soldati
non nativi in strisce con limiti intercisivi (fig. 7)41.
Laurum Lauinia lege et consecratione ueteri
manet. ager eius ab imppp. Vespasiano
Traiano et Adriano in lacineis est adsignatus.
iter populo non debetur.
Laurum Lavinia (Lavinium, Pratica di Mare, fraz.
di Pomezia) rimane nella legge e consacrazione
antica. Il suo territorio fu assegnato dagli
imperatori Vespasiano, Traiano e Adriano in
strisce. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità.
[L. 235.1] Liternum, muro ductum, colonia ab
Augusto deducta. iter populo debetur ped.
CXX. ager eius in iugeribus ueteranis est
adsignatus.
Liternum (Giugliano in Campania, presso il Lago
Patria), colonia cinta da mura dedotta da Augusto.
Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è
CXX piedi. Il suo territorio fu assegnato in iugeri
ai veterani.
Lanuuium, muro ductum, colonia deducta a
diuo [5] Iulio. ager eius limitibus Augusteis
pro parte est adsignatus militibus ueteranis, et
pro parte uirginum Vestalium lege Augustiana
fuit. sed postea imp. Hadrianus colonis suis
agrum adsignari iussit.
Lanuvium (Lanuvio), cinta da mura, colonia
dedotta dal divino Giulio. Il suo territorio fu
assegnato in parte con limiti augustei ai soldati
veterani, e fu in parte delle vergini Vestali
secondo la legge Augustea, ma successivamente
l’imperatore Adriano ordinò che il territorio fosse
assegnato ai suoi coloni.
Liguris Bebianus et Cornelianus, muro ductus
[10] triumuirale lege. iter populo non debetur.
ager eius post bellum Augustianum ueteranis
est adsignatus.
Ligures Baebiani et Corneliani (nei pressi di
Circello), cinta da mura secondo la legge
triumvirale. Non è dovuto diritto di passaggio alla
comunità. Il suo territorio dopo la guerra augustea
fu assegnato ai veterani.
Minturnas, muro ducta colonia, deducta a
Gaio Caesare. iter populo non debetur. ager
eius pro parte in iugeribus est adsignatus:
ceterum in absoluto est relictum.
Minturnae (Minturno, 2,5 km a sud-ovest del
centro abitato), colonia cinta da mura, dedotta da
Gaio Cesare. Non è dovuto diritto di passaggio
alla comunità. Il suo territorio in parte fu
assegnato in iugeri: per il resto rimase senza
delimitazioni (fig. 28).
41
Per le limitationes riguardanto il territorio di Interamna Lirenas, si veda Aquinum.
159
Fig. 28A – I territori di Minturnae, Suessa Aurunca e Sinuessa (parte orientale) furono oggetto di cinque
delimitazioni: 1, Minturnae I, centuriazione triumvirale, 4 x 4 actus – 141,92 x 141,92 m -, inclinazione 17°
30’ E; 2, Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III a e b, centuriazione, 20 x 20 actus – 710 x 710 m –
inclinazione 40° 00’ E (Questa centuriazione risulta divisa in due parti, a e b, leggermente sfasate fra di loro
[165 m, circa 500 piedi] ed è possibile che la parte ad occidente fosse pertinente a Minturnae mentre quella a
oriente fosse pertinente a Suessa Aurunca e Sinuessa); 3, Suessa III, centuriazione, gracchiana, 13 x 13 actus
– 461,24 x 461,24 m -, inclinazione 32° 00 W; 4 = Suessa I-Sinuessa I, centuriazione, pre-romana?, 8 x 8
vorsus – 240 x 240 m -, inclinazione 40° 30’ W; 5 = Sinuessa II, centuriazione, 296 a.C.?, 16 x 16 vorsus –
480 x 480 m -, inclinazione 21° 00’ E. Altre indicazioni: 6 = centuriazione Formiae; A = via Appia, tracciato
per Sinuessa; A’ = parte della via Appia coincidente con il limite principale della centuriazione Minturnae I;
B = via Appia, tracciato passante per Suessa Aurunca; C = via Sinuessa-Suessa Aurunca; D = via MinturnaePagus Vescinae-Aquae Vescinae; D’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione
Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III a; E = via Minturnae-Interamna Lirenas; F = tronco comune di D ed E;
G = via da Suessa Aurunca verso la conca di Roccamonfina; H = diramazione di E fino a raggiungere un
punto di traghetto (traiectus) sul Garigliano e successiva prosecuzione fino a raggiungere la via Appia per
Suessa; I = acquedotto di Minturnae; J = via Falerna. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
160
Fig. 28B – Le persistenze nei territori di Minturnae, Suessa Aurunca e Sinuessa (parte orientale).
161
Fig. 28C – La centuriazione Minturnae I.
162
Fig. 28D – Persistenze della centuriazione Minturnae I.
Fig. 28E – La centuriazione Minturnae I nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 49) che
prospettano un’ipotesi insolita e unica, vale a dire centurie di dimensioni 4 x 8 actus disposte alcune
in un senso e altre nella direzione ortogonale.
163
Fig. 28F – La centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III, divisa nelle due parti, a e b.
164
Fig. 28G – Le persistenze della centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III.
165
Fig. 28H - La centuriazione Minturnae II-Suessa IV-Sinuessa III. nell’interpretazione di Chouquer et al.
(fig. 54). Da notare che per gli autori francesi il punto di passaggio fra le due parti della centuriazione è
completamente a est del tracciato del fiume Garigliano, mentre nell’interpretazione prima proposta il punto
di passaggio si sovrappone al tracciato del fiume.
166
Fig. 28I – La centuriazione Suessa III.
167
Fig. 28J – Persistenze della centuriazione Suessa III.
168
Fig. 28K - La centuriazione Suessa III nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 53). Da notare che in tale
interpretazione non sono evidenziate persistenze della centuriazione a ovest del tracciato della via Appia
(itinerario per Sinuessa).
169
Fig. 28L – La centuriazione Suessa I-Sinuessa I.
170
Fig. 28M – Persistenze della centuriazione Suessa I-Sinuessa I.
171
Fig. 28N – La centuriazione Sinuessa II.
172
Fig. 28O – Persistenze della centuriazione Sinuessa II.
173
Fig. 28P – Particolare delle centuriazioni a nord di Sinuessa.
[15] Neapolim, muro ducta. iter populo
debetur ped. LXXX. sed ager eius Sirenae
Parthenopae a Grecis est in iugeribus
adsignatus, et limites intercisiui sunt
constituti, inter quos postea et miles imp. Titi
lege modum iugerationis ob meritum accepit.
42
Neapolis (Napoli), cinta da mura. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi.
Ma il suo territorio dai Greci fu assegnato alla
Sirena Partenope42 in iugeri, e furono posti limiti
intercisivi. Tra i quali poi anche i soldati, secondo
la legge dell’imperatore Tito, presero una parte
degli iugeri secondo merito (fig. 29).
Forse si intende alla civitas di Neapolis già Partenope nella sua parte più antica (Palepolis).
174
Fig. 29A – Neapolis fu interessata da una sola centuriazione (1, Neapolis, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x
567,68 m -, inclinazione 26° 00’). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Acerrae-Atella I; 3 = centuriazione
Ager Campanus I; 4 = centuriazione Ager Campanus II; 5 = centuriazione Nola III; A = via Neapolis-AtellaCapua; A’ e A" = le due vie alternative per salire al Caput Clivi o discendere dallo stesso; B = via NeapolisNola; C = diramazione per Acerrae; D = via Neapolis-Herculaneum-Pompeii; E = via Neapolis-Puteoli per
la grotta; F = via Neapolis-Puteoli per il tragitto collinare; G = acquedotto della Bolla; H = acquedotto
augusteo del Serino; I = diramazione per Acerrae; J = diramazione per Atella; L, K = diramazioni per
Neapolis; L = diramazione per Palepolis; M = probabile diramazione per Herculaneum (proveniente da
Pompeii). Stesse indicazioni anche le figure successive.
175
Fig. 29B – La centuriazione Neapolis.
176
Fig. 29C – Le persistenze della centuriazione Neapolis.
177
Fig. 29D – Particolare della centuriazione Neapolis che permette di vedere come
le persistenze dei tracciati dei limiti sono anche evidenti in zone altamente urbanizzate.
178
Fig. 29E – Le centuriazioni Acerrae-Atella I e Neapolis come interpretate da Chouquer et al. (fig.
70). Nell’interpretazione degli autori francesi, a parte l’intervallo fra le due centuriazioni (probabile
segnale del confine fra i territori di Atella e Neapolis), si prospetta uno sfasamento in senso
orizzontale che non appare corrispondere a quanto evidenziato.
[20] Nuceria Constantia, muro ducta colonia,
deducta iussu imp. Augusti. iter populo
debetur ped. LX. ager [L. 236.1] eius
limitibus Iulianis lege Augustiana militibus
est adsignatus, et alibi in absoluto resedit.
Nuceria Constantia (Nuceria Alfaterna, fra
Nocera Inferiore e Nocera Superiore), colonia
cinta da mura, dedotta per ordine dell’imperatore
Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è LX piedi. Il suo territorio fu assegnato
ai soldati con limiti giulii secondo la legge
Augustea, e altrove rimase senza delimitazione
(fig. 30).
179
Fig. 30A – Il territorio di Nuceria Alfaterna fu interessato da due centuriazioni (1, Nuceria I, augustea?, 20 x
20 actus – 710 x 710 m -, inclinazione 02° 00’ E; 2, Nuceria II, triumvirale? neroniana?, 20 x 20 actus – 708
x 708 m -, inclinazione 14° 30’ W). La seconda centuriazione si dovrebbe definire più precisamente Nuceria
II-Pompeii ma il secondo centro fu coperto dall’eruzione del 79 d.C. In epoca successiva, per tale
centuriazione, nella zona ricoperta dai materiali vulcanici, i limiti dovettero essere ripristinati poiché ne
risultano tracce evidenti (v. anche l’illustrazione successiva). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Nola III; 4
= centuriazione Nola IV-Urbula; A = via Nuceria-Abellinum; B = via Popilia, tratto Nuceria-Salernum; C =
via Nuceria-Stabiae; C’ = tratti in cui tale via coincide con limiti della centuriazione Nuceria II; D = via
Nuceria-Pompeii; D’ = lungo tratto in cui tale via coincide con un limite della centuriazione Nuceria I; E =
via Popilia, tratto Nuceria-Urbula-Ad Teglanum-Nola; F = via Stabiae-Pompeii; F’ = tratto in cui tale via
coincide con un limite della centuriazione Nuceria II; G = via Pompeii-Herculaneum-Neapolis; H = via
Pompeii-Nola; I = via Pompeii-Urbula; J = acquedotto augusteo del Serino; K = galleria per l’acquedotto
sotto il monte Paterno; L = diramazione dell’acquedotto per Pompeii; L’ = probabile diramazione per
Herculaneum. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
Fig. 30B – Le persistenze nella zona di Nuceria Alfaterna.
180
Fig. 30C – La centuriazione Nuceria I.
Fig. 30D – Persistenze della centuriazione Nuceria I.
181
Fig. 30E –La centuriazione Nuceria II.
Fig. 30F – Persistenze della centuriazione Nuceria II.
182
Fig. 30G – Particolare della zona di Pompeii. Da notare che i limiti sono intorno a Pompeii da ogni lato.
Poiché la città fu seppellita dall’eruzione ciò indica che in tempi successivi i limiti furono ripristinati.
Nola, muro ducta colonia Augusta.
Vespasianus Aug. deduxit. iter populo debetur
ped. CXX. ager eius limitibus [5] Sullanis
militi fuerat adsignatus, postea intercisiuis
mensuris colonis et familiae est adiudicatus.
Nola (Nola), colonia augustea cinta da mura.
Vespasiano Augusto la dedusse. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è CXX piedi. Il
suo territorio era stato assegnato ai soldati con
limiti sillani, successivamente fu assegnato a
coloni e famiglie con suddivisioni intercisivae
(fig. 31).
183
Fig. 31A – Il territorio di Nola fu interessato da quattro centuriazioni con vario orientamento (1, Nola IAbella, sillana, 20 x 20 actus – 706 x 706 m -, inclinazione 00° 00’; 2, Nola II, epoca ignota, 20 x 20 actus –
707 x 707 m -, inclinazione 41° 30’ W; 3, Nola III, vespasianea, 20 x 20 actus – 707 x 707 m -, inclinazione
15° 00’ E; 4, Nola IV-Urbula, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 m x 567, 68 m -, inclinazione 43° 30’ W). A
seconda delle varie zone sono più conservati i segni di questa o quella centuriazione. Altre indicazioni: 5 =
centuriazione Acerrae-Atella I; 6, 7 = centuriazioni Nuceria I e II; 8 = centuriazione Neapolis; 9 =
centuriazione Suessula; A = via Popilia; B = via Nola-Abella-Abellinum; C = via Nola-Pagus Capriculanus;
D = via Nola-Pompeii; D’ = via Pompeii-Herculaneum; E = via Nola-Neapolis; F = via Urbula-Pompeii; G
= via Suessula-Telesia; H = via Suessula-Saticula; I = via Suessula-Caudium-Beneventum; J = via AtellaSuessula; J’ = diramazione di J per Acerrae; K = via Acerrae-Suessula; K’ = diramazione di K per la via
Popilia; L = via Neapolis-Acerrae; M = acquedotto di Abella; N = acquedotto augusteo del Serino; N’ =
diramazione per Nola; N" = diramazione per Pompeii e forse per Herculaneum; N"' = diramazione per
Acerrae. Stesse indicazioni anche per le figure successive.
184
Fig. 31B – Le persistenze della zona di Nola.
185
Fig. 31C – La centuriazione Nola I-Abella.
186
Fig. 31D – Le persistenze della centuriazione Nola I-Abella.
187
Fig. 31E – La centuriazione Nola II.
188
Fig. 31F – Le persistenze della centuriazione Nola II.
189
Fig. 31G – La centuriazione Nola III.
190
Fig. 31H – Le persistenze della centuriazione Nola III.
191
Fig. 31I – La centuriazione Nola IV-Urbula.
192
Fig. 31J – Le persistenze della centuriazione Nola IV-Urbula.
193
Fig. 31K – Zona ad ovest di Nola in cui sono ben evidenti le tracce di due centuriazioni (Nola I-Abella e
Nola II) con diverso orientamento. Stesse indicazioni dell’illustrazione precedente. In L. 163.3-7, a riguardo
del territorio di Nola, si accenna alla sovrapposizione di più centuriazioni e alle difficoltà che ne derivano:
“A volte capitò qualcosa di simile, come abbiamo trovato nel territorio di Nola (Nola), e parimenti . . . . . la
divisione non iniziò da un solo punto ma da diversi limiti che si incrociano obliquamente. Pertanto sarà da
vedere con quale significato delle linee di confine il luogo può essere riconosciuto, in modo che si possa
distinguere A DESTRA o A SINISTRA DEL DECUMANO PIU’ A DESTRA o A DESTRA o A
SINISTRA DEL DECUMANO PIU’ A SINISTRA.”
Ostensis ager ab imppp. Vespasiano Traiano
et Hadriano, in precisuris, in lacineis, et per
strigas, colonis [10] eorum est adsignatus. sed
postea imppp. Verus Antoninus et Commodus
aliqua privatis concesserunt.
Il territorio di Ostia (Ostia) fu assegnato dagli
imperatori Vespasiano, Traiano e Adriano, in
particelle, strisce, e strigae, ai loro coloni. Ma
successivamente gli imperatori Vero Antonino e
Commodo concessero qualche parte a privati.
Puteolis, colonia Augusta. Augustus deduxit.
ex uno latere iter populo debetur ped. XXX.
ager eius in iugeribus ueteranis et tribunis
legionariis est adsignatus.
Puteoli (Pozzuoli), colonia augustea. La dedusse
Augusto. Da un lato il diritto di passaggio dovuto
alla comunità è XXX piedi. Il suo territorio fu
assegnato in iugeri ai veterani e ai tribuni
legionari.
194
Praeneste, oppidum. ager eius a quinque uiris
pro [15] parte in iugeribus est adsignatus ubi
cultura est: ceterum in absoluto est relictum
circa montes. iter populo non debetur.
Praeneste (Palestrina), città fortificata. Il suo
territorio fu assegnato in parte dai quinqueviri in
iugeri dove è coltivato: il resto, intorno ai monti,
fu lasciato indiviso. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità.
Priuernum, oppidum muro ductum, colonia.
miles deduxit sine colonis. iter populo debetur
ped. XXX. ager [20] eius pro parte cultu in
iugeribus est adsignatus: ceterum in lacineis
uel in soluto remansit.
Privernum (Priverno), città fortificata, colonia
cinta da mura. I soldati la dedussero senza coloni.
Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è
XXX piedi. Il suo territorio per la parte coltivata
fu assegnato in iugeri: il resto in strisce o rimase
indiviso (fig. 32).
Fig. 32A – Il territorio di Privernum fu oggetto di una strigatio (1, Privernum I, 340 a.C.?, 13 actus – 461.24
m - inclinazione 74° 00’ W) e di una centuriazione (2, Privernum II, II sec. a.C.?, 10 x 10 actus – 354,8 x
354,8 m, inclinazione 22° 30’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione di Setia; A = via Privernum-Frusino;
B = via Privernum-Lucus Feroniae-Tarracina; C = via Privernum-Setia; D = acquedotto di Tarracina.
Stesse indicazioni per le figure successive.
195
Fig. 32B – Le persistenze delle due delimitazioni di Privernum.
196
Fig. 32C – La strigatio Privernum I.
Fig. 32D – Le persistenze della strigatio Privernum I.
197
Fig. 32E – La centuriazione Privernum II.
198
Fig. 32F – Le persistenze della centuriazione Privernum II.
Surrentum,
oppidum.
ager
eius
ex
occupatione [L. 237.1] tenebatur a Grecis ob
consecrationem Mineruae. sed et mons
Sirenianus limitibus pro parte Augustianis est
adsignatus. ceterum in soluto remansit. iter
populo debetur ubi Sirenae.
43
Surrentum (Sorrento), città fortificata. Il suo
territorio per occupazione era tenuto dai Greci per
la consacrazione a Minerva. Ma anche il monte
Sirenianus fu assegnato in parte con limiti
augustei. Il resto rimase indiviso. Il diritto di
passaggio è dovuto a dove è la Sirena43.
Si intenda il santuario dedicato alla Sirena.
199
[5] Suessula, oppidum, muro ducta. lege
Syllana est deducta. ager eius ueteranis
limitibus Syllanis in iugeribus est adsignatus.
iter populo non debetur.
Suessula (Acerra, circa 5 km a nord-nord-est del
centro abitato), città fortificata cinta da mura. Fu
dedotta secondo la legge Sillana. Il suo territorio
fu assegnato in iugeri ai veterani con limiti sillani.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità
(fig. 33).
Fig. 33A – Il territorio di Suessula fu assegnato mediante una centuriazione (1, Suessula, sillana, 15 x 15
actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 29° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Nola III; 3 =
centuriazione Ager Campanus I; 4 = centuriazione Ager Campanus II; A = via Suessula-Caudium; B = via
Suessula-Nola (via Popilia); C = via Suessula-Acerrae; D = via Suessula-Capua (via Popilia); E = via
Suessula-Telesia; E’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Ager Campanus II; F =
via Suessula-Saticula; G = via Appia, tratto fra Calatia-Ad Novas-Caudium. Stesse indicazioni anche per le
figure successive.
200
Fig. 33B – La centuriazione Suessula.
201
Fig. 33C – Le persistenze della centuriazione Suessula.
202
Sinuessa, oppidum, muro ducta. iter populo Sinuessa (Mondragone, circa 5 km a nord-ovest
non debetur. ager eius in iugeribus limitibus del centro abitato), città fortificata, cinta da mura.
intercisiuis [10] militibus est adsignatus.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il
suo territorio fu assegnato in iugeri ai soldati con
limiti intercisivi (fig. 34).
Fig. 34A – In questa immagine è visibile la parte del territorio ad oriente di Sinuessa, zona in cui vi era il
Pagus Sarclanus. In tale area sono visibili le tracce di due centuriazioni (1, Sinuessa IV, 296 a.C.? preromana?, 6 x 6 vorsus – 180 x 180 m -, inclinazione 38° 00’ E; 2, Sinuessa V, 296 a.C.? pre-romana?, 25 x 6
vorsus - 750 x 180 m -, inclinazione 05° 00’ E) e di una strigatio irregolare (3, Sinuessa VI, limiti inclinati
leggermente verso occidente). La centuriazione Sinuessa V coincide in larga parte con l’attuale zona edificata
di Mondragone. Altre indicazioni: A = via Appia, tracciato per Sinuessa; B = via Domitiana, tratto SinuessaVolturnum; C = via Falerna (dalla via Appia per Sinuessa a Forum Claudii). Stesse indicazioni anche per la
figura successiva.
203
Fig. 34B – Le persistenze nella zona ad oriente di Sinuessa.
Fig. 34C – La centuriazione Sinuessa IV nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 55,
particolare).
204
Fig. 34D - La centuriazione Sinuessa V nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 55, particolare).
Suessa Aurunca, muro ducta. lege Sempronia
est deducta. iter populo non debetur. ager eius
pro parte limitibus intercisiuis et in lacineis
est adsignatus.
Suessa Aurunca (Sessa Aurunca), cinta da mura.
Fu dedotta con la legge Sempronia. Il diritto di
passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo
territorio fu assegnato in parte con limiti
intercisivi e in strisce (fig. 28).
205
Saepinum, oppidum, muro ductum. colonia ab
imp. [15] Nerone Claudio est deducta. iter
populo debetur ped. L. ager eius in centuriis
Augusteis est adsignatus.
Saepinum (Sepino, circa 2,5 km a nord del centro
abitato), città fortificata, colonia cinta da mura, fu
dedotta dall’imperatore Nerone Claudio. Il diritto
di passaggio dovuto alla comunità è L piedi. Il
suo territorio fu assegnato in centurie augustee
(fig. 35).
Fig. 35A – Il territorio di Saepinum fu oggetto di una centuriazione (1, Saepinum, augustea, 15 x 15 actus –
532,2 x 532,2 m -, inclinazione 18° 00’ E). Altre indicazioni: A = via Saepinum-Super Tamari Fluvium; B =
via Super Tamari Fluvium-Beneventum; C = via Super Tamari Fluvium-Sirpium; D = via Saepinum-Herculis
Rani-Bovianum; E = via Herculis Rani-Kalena-Larinum.
206
Fig. 35B – Persistenze della centuriazione Saepinum. Stesse indicazioni della figura precedente.
207
Sora, muro ducta colonia, deducta iussu
Caesaris Augusti. iter populo debetur ped.
XV. ager eius limitibus Augusteis ueteranis
est adsignatus.
Sora (Sora), colonia cinta da mura, fu dedotta per
ordine di Cesare Augusto. Il diritto di passaggio
dovuto alla comunità è XV piedi. Il suo territorio
fu assegnato ai veterani con limiti augustei (fig.
36).
Fig. 36A – Il territorio di Sora fu interessato da una centuriazione (1, Sora, augustea, 15 x 15 actus – 532,2 x
532,2 m - inclinazione 35° 30’ W). Altre indicazioni: A = via Sora-Antinum; B = via Sora-Atina; B’ = parte
di tale via coincidente con un limite della centuriazione; C = via Sora-Arpinum; D = via Sora-FregellanumFabrateria Nova; E = via Sora-Cereatae Marianae-Verulae; F = tronco viario comune a D ed E e, nella
parte iniziale, a C; F’ = larga parte di F coincidente con un limite della centuriazione.
208
Fig. 36B – Persistenze della centuriazione Sora. Stesse indicazioni della figura precedente.
[20] Signia, muro ducta colonia, a militibus et
triumuiris munita. iter populo non debetur.
ager
eius
in
praecisuris
limitibus
triumuiralibus est adsignatus.
Signia (Segni), colonia cinta da mura, fortificata
dai soldati e dai triumviri. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato in particelle con limiti triumvirali (fig.
13).
209
Setia, muro ducta colonia. triumuiri
munierunt. iter [L. 238.1] populo debetur ped.
XV. ager eius in soluto ex occupatione a
militibus tenetur.
Setia (Sezze), colonia cinta da mura. I triumviri la
fortificarono. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è XV piedi. Il suo territorio indiviso era
tenuto dai soldati per occupazione (fig. 37).
Fig. 37A – Il territorio di Setia fu oggetto di una centuriazione (1, Setia, precoce o triumvirale, 10 x 10 actus
– 354,8 x 354,8 m -, inclinazione 44° 00’ E). Altre indicazioni: A = via Setia-Privernum; B = via SetiaNorba.
210
Fig. 37B – Le persistenze della centuriazione Setia. Stesse indicazioni della figura precedente.
211
Telesia, muro ducta colonia, a triumuiris
deducta. iter populo debetur ped. XXX. ager
eius limitibus Augusteis [5] in nominibus est
adsignatus.
Telesia (S. Salvatore Telesino, circa 1 km a sud
del centro abitato), colonia cinta da mura, dedotta
dai triumviri. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è XXX piedi. Il suo territorio fu
assegnato nominativamente con limiti augustei
(fig. 38).
Fig. 38A – Il territorio di Telesia fu interessato da due centuriazioni (1, Allifae II-Teanum II-Telesia IISaticula, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E; 2, Telesia I, gracchiana o sillana, 10 x 10
actus – 354,8 x 354,8 m, inclinazione 29° 30’ W). Altre indicazioni: 3 = centuriazione Caiatia; A = via
Telesia-Beneventum; B = via Telesia-Suessula; B’ = parte di tale via coincidente con un limite della
centuriazione Telesia I; C = via Telesia-Caiatia; C’ = diramazione per Cubulteria; D = via Telesia-Allifae; E
= via di congiunzione fra B e C coincidente con un limite della centuriazione Telesia.
212
Fig. 38B – Le persistenze nella zona di Telesia.
213
Fig. 38C – La centuriazione Allifae II-Teanum II-Telesia II-Saticula,
detta del Medio Volturno, nella zona di Telesia.
Fig. 38D – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno nella zona di Telesia.
214
Fig. 38E – La centuriazione Telesia I.
215
Fig. 38F – Le persistenze della centuriazione Telesia I.
216
Fig. 38G – La centuriazione del Medio Volturno nella zona di Saticula. Altre indicazioni: F = via da Saticula
alla via Suessula-Telesia; G = via Saticula-Caudium; H = acquedotto di Capua.
217
Fig. 38H – Le persistenze della centuriazione del Medio Volturno nella zona di Saticula.
218
Teanum Siricinum, colonia deducta a Caesare
Augusto. iter populo debetur ped. LXXXV.
ager eius militibus metycis nominibus ĪĪĪĪCL
limitibus Augusteis est adsignatus.
Teanum Sidicinum (Teano), colonia dedotta da
Cesare Augusto. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è LXXXV piedi. Il suo territorio fu
assegnato nominativamente a MMMMCL soldati
non nativi con limiti augustei (fig. 39).
*La legenda è nella pagina successiva.
219
Fig. 39A – Il territorio di Teanum Sidicinum risulta interessato da tre centuriazioni (1, Teanum I, gracchiana
o sillana, 14 x 14 actus – 496,72 x 496,72 m -, inclinazione 01° 30’ W; 2, Allifae II-Teanum II-Telesia IISaticula o centuriazione del Medio Volturno, 20 x 20 actus – 701,3 x 701,3 m – inclinazione 32° 15’ E; 3,
Teanum III-Cales IV, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 29° 00’ W). Altre
indicazioni: 4 = centuriazione Forum Popilii; 5 = centuriazione Ager Falernus II; 6 = strigatio Cales I; 7, 8
= centuriazioni Cales II e III; 9 = centuriazione Capua-Casilinum; A = via Latina, tratto Ad Flexum-RufraeTeanum; B = via Teanum-Venafrum; C = via Teanum-bivio sulla via Allifae-Venafrum; D = raccordo fra via
Latina e C; E = via Teanum-Allifae; F = via Allifae-Venafrum; G = via Latina, tratto Teanum-Cales; H = via
Teanum-via Appia (per Suessa Aurunca, tratto Teanum-Casilinum); I = via Teanum-Suessa Aurunca; I’ =
via Teanum-conca di Roccamonfina; J = via Cales-Trebula; K = via Cales-Vicus Palatius-Caiatia; K’ =
parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales II; L = via Latina-confluenza con via
Appia; L’ = parte di tale via coincidente con un limite della centuriazione Cales III; M = via Appia per
Suessa Aurunca (tratto Suessa-Casilinum); M’ = tratto di M coincidente con un limite della centuriazione
Ager Falernus II; N = via Cales-Forum Popilii; N’ e N" = parti di tale via coincidenti con limiti delle
centuriazioni Teanum III-Cales IV e Ager Falernus II; O = diramazione di tale via per Urbana (su via
Appia per Sinuessa); P = via dalla via Appia per Sinuessa alla via Appia per Suessa Aurunca, passando per
Forum Popilii;.P’ = tratto di O coincidente con un limite della centuriazione Ager Falernus II; Q = via
Falerna, dalla via Appia per Sinuessa a Forum Claudii; Q’ = diramazione di Q per Forum Popilii.
220
Fig. 39B – Persistenze nella zona di Teanum.
221
Fig. 39C – La centuriazione Teanum I.
222
Fig. 39D – Le persistenze della centuriazione Teanum I.
223
Fig. 39E – La centuriazione detta del Medio Volturno nella zona di Teanum.
224
Fig. 39F – Le persistenze della centuriazione detta del Medio Volturno nella zona di Teanum.
225
Fig. 39G – La centuriazione Teanum III-Cales IV.
226
Fig. 39H – Le persistenze della centuriazione Teanum III-Cales IV.
[10] Tusculi oppidum muro ductum. iter Tusculum (Monte Compatri, 2 km a sud-ovest del
populo non debetur. ager eius mensura centro abitato), città fortificata cinta da mura. Non
Syllana est adsignatus.
è dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo
territorio fu assegnato con misura sillana.
227
Terracina, oppidum. iter populo non debetur. Tarracina (Terracina), città fortificata. Non è
ager eius in absoluto est dimissus.
dovuto diritto di passaggio alla comunità. Il suo
territorio rimase indiviso (fig. 40)44.
Fig. 40A – Il territorio di Tarracina fu assegnato anticamente mediante una strigatio (1, Tarracina I, 329
a.C.?, 2 actus – 70,96 m -, inclinazione 30° 00’ E) e successivamente con una centuriazione (2, Tarracina II,
triumvirale, 20 x 20 actus – 709,6 x 709,6 m, inclinazione 30° 00’ E), di cui il decumano massimo coincide
in larga parte con la via Appia, come indicato nel testo. Altre indicazioni: A = via Appia (tratto TarracinaFundi; B = via Tarracina-Circeii; C = via Appia (tratto Tarracina-Lucus Feroniae-Ad Medias); C’ = tratto
della via Appia che coincide con il decumano massimo della centuriazione Tarracina II; D = via Lucus
Feroniae-Privernum; E = acquedotto di Tarracina. Stesse indicazioni per le figure successive.
44
Ciò è contraddetto dalle persistenze di una strigatio e di una centuriazione che si rilevano chiaramente nel
territorio.
228
Fig. 40B – Le persistenze della strigatio Tarracina I e della centuriazione Tarracina II.
229
Fig. 40C – La strigatio Tarracina I.
230
Fig. 40D – Le persistenze della strigatio Tarracina I.
231
Fig. 40E – La centuriazione Tarracina II.
232
Fig. 40F – Le persistenze della centuriazione Tarracina II.
Terebentum, oppidum. ager eius in Terventum (Trivento), città fortificata. Il suo
praecisuras et [15] strigas est adsignatus post territorio dopo il terzo assedio fu assegnato in
tertiam obsidionem limitibus Iulianis. iter particelle e per strigas con limiti giuliani. Non è
populo non debetur.
dovuto diritto di passaggio alla comunità.
Trebula, municipium. iter populo non debetur. Trebula <Balliniensis> (Treglia, fraz. di
ager eius limitibus Augusteis in nominibus est Pontelatone) municipio. Non è dovuto diritto di
adsignatus.
passaggio alla comunità. Il suo territorio fu
assegnato nominativamente con limiti augustei
(fig. 41).
233
Fig. 41A – Il territorio di Trebula fu oggetto di una centuriazione (1, Trebula, augustea, 15 x 15 actus –
532,2 x 532,2 m -, inclinazione 12° 00’ W). Altre indicazioni: 2 = centuriazione Caiatia; A = via TrebulaCubulteria; B = via Trebula-Capua; B’ = coincidenza fra tale via e un limite principale della centuriazione
Trebula; C = via Trebula-Cales; D = via Capua-Caiatia; D’ = coincidenza fra tale via e un limite
principale della centuriazione Trebula; E = via Cales-Caiatia.
234
Fig. 41B – Persistenze della centuriazione Trebula. Stesse indicazioni della figura precedente.
Vellitras, oppidum, lege Sempronia fuerat
deductum: [20] postea Claudius Caesar agrum
eius limitibus Augusteis censitum militibus
eum adsignari iussit.
Velitrae (Velletri), città fortificata, era stata
dedotta
secondo
la
legge
Sempronia:
successivamente Claudio Cesare ordinò che il suo
territorio fosse assegnato ai soldati dopo essere
stato censito con limiti augustei (fig. 42).
235
Fig. 42A – Il territorio di Velitrae fu ripartito mediante una centuriazione (1, Velitrae, augustea, 15 x 15
actus – 532,2 x 532,2 m -, inclinazione 03° 00’ W). Altre indicazioni: A = via Velitrae-Ad Pictas (su via
Latina); B = via Velitrae-Cora-Norba; C = via Velitrae-Ad Sponsas (su via Appia); C’ = tratto di tale via
coincidente con un limite della centuriazione Velitrae; D = via Appia, tratto fra Aricia e Ad Sponsas.
Fig. 42B – Persistenze di Velitrae. Stesse indicazioni della figura precedente.
236
[L. 239.1] Vlubra, oppidum, a triumuiris erat
deducta: postea a Druso Caesare est inruptum.
ager eius in nominibus est adsignatus. iter
populo non debetur.
Ulubrae (Cori, circa 3,5 km a sud del centro
abitato), città fortificata, era stata dedotta dai
triumviri: successivamente fu espropriata da
Druso Cesare. Il suo territorio fu assegnato
nominativamente. Non è dovuto diritto di
passaggio alla comunità (fig. 43).
Fig. 43A – Il territorio di Ulubrae fu oggetto di strigatio (1, Ulubrae, precoce, 8 actus – 283,4 m -,
inclinazione 20° 00’ W) e fu parzialmente interessato da un’altra strigatio (2, Norba, fine IV-inizio III sec.
a.C., 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 38° 00’) relativa a una civitas alquanto importante che però fu
distrutta durante la guerra civile fra Gaio Mario e Silla (88-82 a.C.). Altre indicazioni: A = via Norba-Cora;
B = via Norba-Setia; C = diramazione per Tres Tabernae (via Appia); D = via Appia (tratto Pometia-Tres
Tabernae); E = via Cora-Pometia.
237
Fig. 43B – Persistenze delle strigationes Ulubrae e Norba.
Stesse indicazioni della figura precedente.
Volturnum, muro ductum. colonia iussu imp.
[5] Caesaris est deducta. iter populo debetur
ped. XX. ager eius in nominibus uillarum et
possessorum est adsignatus.
Volturnum (Castelvolturno), cinta da mura.
colonia dedotta per ordine dell’imperatore Cesare.
Il diritto di passaggio dovuto alla comunità è XX
piedi. Il suo territorio fu assegnato secondo i nomi
delle villae e dei possessori.
238
Venafrum, oppidum. quinque uiri deduxerunt
sine colonis. iter populo debetur ped. XX.
ager eius in lacineis limitibus intercisiuis est
adsignatus. sed et summa [10] montium iure
templi Ideae ab Augusto sunt concessa.
Venafrum (Venafro), città fortificata. I
quinqueviri la dedussero senza coloni. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è XX piedi. Il suo
territorio fu assegnato in strisce con limiti
intercisivi (fig.44). Ma le sommità dei monti
furono concesse da Augusto secondo il diritto del
tempio di Idea.
Fig. 44A - Il territorio di Venafrum fu interessato da quattro delimitazioni (1, Venafrum I, strigatio, 268
a.C.?, 7 actus – 248,36 m -, inclinazione 34° 00’ E; 2, Venafrum II – Monteroduni, centuriazione, augustea,
16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione 23° 45’ W; 3, Venafrum III-Roccaravindola, probabile
delimitazione di un fundus, 32 x 32 actus – 1135,36 x 1135,36 m -, una sola centuria, inclinazione 03° 00 W;
4, Venafrum IV–Prata Sannita, centuriazione, augustea, 16 x 16 actus – 567,68 x 567,68 m -, inclinazione
28° 00’ W). Altre indicazioni: A = via Venafrum-Aesernia; B = diramazione per Atina; B’ = coincidenza fra
un tratto di B e un limite della centuriazione Venafrum II; C = diramazione per Allifae; D = via VenafrumTeanum; E = via Venafrum-Ad Flexum (via Latina); F = vie secondarie da Venafrum alla sua campagna; G =
acquedotto di Venafrum; H = ponte sul Volturnum. Stesse indicazioni nelle figure successive.
239
Fig. 44B – Le persistenze delle quattro delimitazioni di Venafrum.
240
Fig. 44C – La strigatio Venafrum I.
241
Fig. 44D – Persistenze della strigatio Venafrum I.
242
Fig. 44E – La centuriazione Venafrum II–Monteroduni
e la probabile delimitazione di un fundus (Venafrum III).
243
Fig. 44F – Le persistenze di Venafrum II e III.
244
Fig. 44G – La centuriazione Venafrum IV–Prata Sannita.
245
Fig. 44H – Le persistenze della centuriazione Venafrum IV.
Verulae, oppidum muro ductum. ager eius Verulae (Veroli), città fortificata, colonia cinta
limitibus Gracchanis in nominibus est da mura. Il suo territorio fu assegnato
adsignatus, ab imp. Nerua colonis est nominativamente con limiti gracchiani (fig.
redditus.
12)45. Fu restituito dall’imperatore Nerva ai
coloni.
45
Per il territorio di Verulae, si veda Alatrium.
246
[L. 239.14]
HVIC ADDENDAS MENSVRAS LIMITVM
ET TERMINORVM EX [15] LIBRIS
AVGVSTI ET NERONIS CAESARVM,
SED ET BALBI MENSORIS, QVI
TEMPORIBVS
AVGVSTI
OMNIVM
PROVINCIARVM
/
ET
FORMAS
CIVITATIVM
ET
MENSVRAS
COMPERTAS
IN
COMMENTARIIS
CONTVLIT ET LEGEM AGRARIAM PER
DIVERSITATES
PROVINCIARVM
DISTINXIT AC DECLARAVIT.
[20] Ager Carsolis. iter populo non debetur,
usque ad muros priuati possident montes
nomine [L. 240.1] Romanos, qui usque ad
sura deficiunt. in quibus montibus positi sunt
rotundi termini . . . iugis montium, ripis, per
deuexa loca, arboribus, diuergiis aquarum, uel
uniuersa positione terminorum, in campis
uero terminos [5] quadratos, cursorias
spatulas, uel metas assignatur. interiectis locis
arcas et monumenta, uel alia testimonia.
A CIO’ DEVONO ESSERE AGGIUNTE LE
MISURE DEI LIMITI E DEI TERMINI DAI
LIBRI DEI CESARI AUGUSTO E NERONE,
MA ANCHE DI BALBO AGRIMENSORE,
CHE AI TEMPI DI AUGUSTO RACCOLSE DI
TUTTE LE PROVINCE ANCHE LE CARTE
CATASTALI DELLE CITTA’ E LE MISURE
RITROVATE NEGLI ARCHIVI E DISTINSE E
ESPOSE LA LEGGE AGRARIA SECONDO
LE DIVERSITA’ DELLE PROVINCE.
Il territorio di Carsioli/Carseoli (Carsoli). Non è
dovuto diritto di passaggio alla comunità. Fin
sotto le mura i privati possiedono i monti
chiamati Romani, che terminano vicino a siepi
(?). Nei quali monti furono posti termini rotondi.
<I confini sono marcati> dalle creste dei monti,
da sponde, luoghi scoscesi, alberi, biforcazioni di
fiumi, o dalla posizione complessiva dei termini.
Nei campi invero segnano il confine termini
quadrati, termini intermedi (cursorii) a forma di
spatola, e pietre marcate. Nei posti intermedi
arche, tombe o altri indicatori.
Camerinum, muro ducta, iter populo non Camerinum (Camerino), circondato da mura.
debetur.
Non è dovuto diritto di passaggio alla comunità.
Matilica, oppidum, iter populo debetur ped. Matilica (Matèlica), città fortificata. Il diritto di
LXXX.
passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi.
Septempeda,
debetur.
oppidum,
iter
populo
non Septempeda (San Severino Marche, a est
dell’abitato), città fortificata. Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità.
[10] Ager Atteiatis. oppidum, populo iter non
debetur. nam agri eorum intercisiuis limitibus
sunt assignati et in centuriis. per quorum
limitum sunt ped. CCCC DC ĪĪCC
ĪĪCCCC ĪĪD. eorum cursus est per rationem
arcarum
riparum
canabularum
uel
nouercarum. et uariis locis [15] terminos
Augusteos.
Il territorio degli abitanti di Attidium (Attiggio,
fraz. di Fabriano), città fortificata. Non è dovuto
diritto di passaggio alla comunità. I loro campi
furono assegnati in centurie con limiti intercisivi,
le cui distanze sono MCCCC, MDC, MMCC,
MMCCCC, MMD piedi. Il loro tracciato è
indicato da arche, sponde, canali e canali di
drenaggio, e in vari luoghi termini augustei.
247
[L. 240.16]
PROVINCIA DALMATIARVM
In diuersas regiones siue uocabula, uicos uel
possessiones, haec sunt testimonia agralia
diuidentia. in montibus et per loca arida et
confragosa petras signatas [20] inuenimus,
summa montium, terminos Augusteos, id est
[L. 241.1] rotundos in effigiem columnae,
aliquos littera signatos (alii uero non sunt
signati), arcas finales, grumos, arbores ante
missas, intactas a ferro, congerias, macherias,
id est ubi saxa collecta ab utrisque partibus
limites dederunt, petras, [5] sacrificales aras.
in quibus locis arbores intactae stare uidentur,
in his locis ueteres sacrificium faciebant. per
certa loca uiae militares finem faciunt, alibi
uero deuexa montium, id est per latera
montium ripae currentes, finem faciunt.
aliquando monumentis sepulchris. terminos
[10] cursorios in effigiem tituli constitutos, et
in trigonium. per certa loca riui et canabulae
et nouercae, scorofiones.
ubi duo fines cuneati se iungunt, si forte, in
campestribus locis. ubi agri in planitia sunt, in
iugeribus assignata sunt. praetereo uicum
Saprinum et Cliniuatium, in terra [15]
†uoratos† et Sardiatas, testimoniis diuidi ripis,
riuis, arboribus ante missis, ut supra dixi. . . .
loca sacrificales, tumor terrae in effigiem
limitis constitutus. aliquotiens [L. 242.1] enim
petras quadratas inscriptas: non enim omnis
titulus inscriptionibus indutus est. nam et ipsi
montes sic terminantur. alia loca sunt
subseciua, quae in mensuram non uenerunt. si
conuenerit inter possessores, possidentur: [5]
si non conuenerit, remanent potestati, alia
loca sunt praefecturae, quae ad publicum ius
pertinent.
PROVINCIA DALMATIA (fig. 45)
Nella diverse regioni e terminologie, villaggi e
proprietà, questi sono i segnali delle divisioni fra
i campi. Sui monti e nei luoghi aridi e rocciosi,
trovammo pietre contrassegnate, le sommità dei
monti, termini augustei, vale a dire rotondi a
forma di colonna, alcuni marcati con una lettera
(altri invero non sono marcati), arche demarcanti
il confine, mucchi di rocce, alberi preesistenti e
non toccati dall’ascia, pile di pietre, muri a
secco, cioè dove sassi raccolti da entrambe le
parti stabilirono confini, rocce, are sacrificali.
Nei luoghi in cui gli alberi appaiono intatti, in
essi gli antichi offrivano sacrifici. In certi luoghi
fanno da confine vie militari, in altri i pendii
delle montagne, vale a dire rilievi che corrono
giù per i lati dei monti, e talvolta monumenti
sepolcrali. <Vi sono> demarcatori intermedi a
forma di epitaffio o di forma triangolare, e in
certi luoghi ruscelli, canali e canaletti di
drenaggio, mucchi di pietre.
Dove due confini si incontrano ad angolo, ad
esempio in zone coltivate, <si pongono dei
segnali>. Laddove i campi sono in zona
pianeggiante furono assegnati in iugeri.
Tralascio i villaggi Saprinum e Clinivatium nella
terra Tariotas (?) e Sardiatae, dove i segnali di
confine sono sponde, ruscelli, alberi preesistenti,
come ho detto prima ... luoghi sacrificali,
accumuli di terra creati a forma di linea di
confine, qualche volta pietre quadrate con una
iscrizione, infatti, non tutte le pietre mostrano
una iscrizione. I monti così sono delimitati. Altri
luoghi sono subseciva, cioè non vennero rilevati,
ma se vi fu accordo fra i vicini sono posseduti
<dagli stessi>. Se invece non fu stabilito accordo
rimangono nella potestà pubblica. Altri luoghi
sono prefecturae vale a dire appartengono alla
pubblica giurisdizione.
248
Fig. 45A – In Dalmatia, il territorio di Iader (Zara) fu oggetto di una centuriazione (1, Iader, ?, 20 x 20 actus
- 700 x 700 m -, inclinazione 37° 0’ W). Altre indicazioni: A = via Iader-Aenona; B = via Iader-Senia; C =
via Iader-Asseria; D = via Iader-Scardona; E = acquedotto di Iader; F = ramo di alimentazione di E; G =
acquedotto di Aenona.
249
Fig. 45B – Le persistenze della centuriazione Iader. Stesse indicazioni della figura precedente.
250
[L. 252.1]
<LIBER COLONIARVM II>
CIVITATES PICENI
Adrianus ager limitibus maritimis et Gallicis,
quos nos d. et k. appellamus, finitur per
rationem arcarum riparum canabularum uel
nouercarum, quod tegulis [5] construitur,
aliis uero locis muris macheriis scorofionibus
congeriis carbunculis, terminibus Augusteis,
fluminum cursibus.
Adteiatis oppidum. ager eius aliquibus locis
tribus limitibus est assignatus in centuriis:
quorum limitatio [10] pedaturae haec est, a
ped. CCCC et supra usque in ped. ĪĪD. nam
aliorum cursus est per rationem arcarum
riparum canabularum uel nouercarum, et
uariis locis terminibus Augusteis; sed et aliis
finitimis signis.
Asculanus ager uariis locis limitibus
intercisiuis est [15] assignatus et terminibus
Claudianis in modum arcellae est demetitus,
qui si tres fuerint in unum, trifinium faciunt,
et palis ligneis, siliceis, sacrificalibus, per
quos ratio limitum seruatur. qui distant a se in
pedibus CC et infra. ceterum in absoluto
remansit, et riuorum [20] tenor et uiarum
finitimus obseruatur. maxime in his limitibus
carbunculi et scorofiones. mensura uero acta
est in separationibus fundorum per Vettium
Rufinum cohortis VI p <r.> p. iugera
ĪĪĪĪCL.46 accepit et XII agros in montibus
Romani acceperunt familiariter, qui montes
[25] Romani appellantur, per Manilium
Nepotem militem cohortis III pro consule et
Coenio Seuero et Stola consulibus.
<LIBRO II DELLE COLONIE>
CITTA’ DEL PICENUM
Il territorio di Hatria (Atri) <fu assegnato> con
limiti che guardano verso il mare e con limiti
gallici, che noi chiamiamo decumani e cardini.
E’ delimitato con arche, sponde, canali, e canali
di drenaggio che si costruiscono con tegole. In
altri luoghi invero con muri, muretti a secco,
mucchi e pile di pietre, pietre non rifinite,
termini augustei, e il corso di fiumi.
Attidium (Attiggio, fraz. di Fabriano), città
fortificata. Il suo territorio in alcuni luoghi fu
assegnato in centurie mediante tre limiti. La
dimensione di tali limiti è questa: da MCCCC
piedi a fino MMD. Il loro tracciato è marcato da
arche, sponde, canali e canali di drenaggio, e in
vari luoghi da termini augustei ma anche con
altri segnali di confine.
Il territorio di Asculum (Ascoli) fu assegnato in
vari luoghi con limiti intercisivi e diviso con
termini claudiani a forma di piccole arche (le
quali se ne capitano tre insieme indicano un
trifinium), pali di legno o pietre sacrificali,
mediante i quali il confine è demarcato. Questi
distano fra loro MCC piedi o meno. Il resto
rimase non assegnato e il tracciato dei fiumi e
delle vie ne marca il confine. Per lo più in questi
limiti vi sono pietre non rifinite e mucchi di
pietra. Invero il rilevamento per la separazione
dei fondi fu svolto da Vettio Rufino della VI
coorte pretoriana. La comunità ricevette
quattromila CL iugeri e i Romani accettarono
amichevolmente XII campi sui monti che sono
chiamati Romani, da Manilio Nepote soldato
della terza coorte, sotto il consolato di Enio
Severo e Stloga47.
[L. 253.1] Ausimatis ager limitibus Graccanis Il territorio di Auximum (Osimo) fu assegnato
per centurias est assignatus.
in centurie con limiti gracchiani.
Anconitanus ager ea lege continetur qua et Il territorio di Ancona (Ancona) è gestito con la
ager Ausimatis, limitibus Graccanis in stessa legge di quello di Auximum (Osimo), in
iugeri con limiti gracchiani.
iugeribus.
[5] Albensis ager locis uariis limitibus
intercisiuis est assignatus, terminis uero
Tiburtinis, qui Cilicii nuncupantur et in
limitibus constituti sunt. aliis uero locis sacra
sepulchraue uel rigores. quorum ratio distat a
46
47
Il territorio di Alba Fucens (Albe) in vari luoghi
fu assegnato con limiti intercisivi, invero con
termini di travertino, chiamati cilicii e che furono
posti sui limiti (fig. 46). Invero, in altri luoghi,
<fungono da demarcatori> cose sacre, tombe e
In L. 244.10 sono riportati MMMCLV iugeri.
V. L. 244.12.
251
se in pedes CCL et infra. et quam maxime
limitibus est assignatus, [10] terminatio autem
eius facta est VI id. octb. per Cilicium
Saturninum centurionem cohortis VII et uicies
mensoribus interuenientibus. et termini a
Cilicio Cilicii nuncupantur. haec determinatio
facta est Orfito seniore et Quinto Scitio et
Prisco consulibus.
linee diritte di confine. La distanza che li separa
è di MCCL piedi o meno. La maggior parte del
territorio fu assegnata mediante limiti. La sua
delimitazione inoltre fu fatta nel giorno VI delle
Idi di ottobre da Cilicio Saturnino centurione
della VII coorte e con la collaborazione di venti
agrimensori. E i termini sono chiamati cilicii da
Cilicio. Questa delimitazione fu fatta sotto i
consoli Scipione Orfito e Quinto Scitio Prisco48.
Fig. 46A – La zona intorno ad Alba Fucens fu descritta da Chouquer et al. come delimitata da un’unica
strigatio (1, Alba Fucens, 303 a.C. forse rifatta sotto Antonino Pio, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 28°
00’ W).Un esame più attento permette di osservare che nella zona orientale i limiti appaiono tutti sfasati in
direzione ortogonale di 2 actus (71 m). Ciò fa pensare a una strigatio distinta e quindi appartenente a
un’altra civitas, Caelanum, riportata due volte ma in modo alterato nel Liber Colonarium strigatio (2,
Caelanum, ?, 12 actus – 425,76 m -, inclinazione 28° 00’ W). L’argomento è discusso dettagliatamente in
un articolo [Libertini 2017]. Altre indicazioni: A = via Valeria (Roma–Tibur–Carsioli–Alba Fucens–
Corfinium–Aternum); A’ = parte di tale via coincidente con un limite della strigatio; B = via Alba Fucens Pitonia – Angitiae Lucus – Supinum; C = via Alba Fucens–Antinum–Sora; D = diramazione di A per
Marruvium; E = via Alba Fucens-Aequicoli; F = vie locali da Alba Fucens ai suoi territori a settentrione; G
= acquedotto di Angitiae Lucus; H = emissario dell’imperatore Claudio del Fucinus lacus. Stesse
indicazioni nelle figure successive.
48
V. L. 244.13-16.
252
Fig. 46B – Le persistenze delle due strigationes Alba Fucens e Caelanum.
Fig. 46C – La zona di confine tra le due strigationes. E’ da notare lo sfasamento dei due gruppi di limiti che
è pari esattamente a due actus (71 m) in direzione ortogonale ai limiti.
253
Fig. 46D – La strigatio Alba Fucens.
254
Fig. 46E – Le persistenze della strigatio Alba Fucens.
255
Fig. 46F – La strigatio Caelanum.
Fig. 46G – Le persistenze della strigatio Caelanum.
256
Fig. 46H – La strigatio Alba Fucens nell’interpretazione di Chouquer et al. (fig. 27). A parte altre
differenze, da notare che nella zona di Celano non è evidenziata alcuna differenza rispetto al resto
della strigatio.
[15] Aternensis ager lege Augustea est Il territorio di Aternum (Pescara) fu assegnato
assignatus. riuorum et uiarum cursus seruatur. con la legge Augustea. Il tracciato dei rivi e delle
vie è osservato.
Curium Sabinorum ager eius per quaestores est Il territorio di Cures Sabini (Fara in Sabina, 5 km
uenundatus,
et
quibusdam
laterculis a sud-ovest del centro abitato) fu venduto dai
quinquagena iugera inclusus est, postea uero questori e fu racchiuso in quadrati di cinquanta
iussu Iuli Caesaris per centurias [20] et limites iugeri. Successivamente invero per ordine di
est demetitus. termini uero Tiburtini affixi Giulio Cesare fu diviso in centurie mediante
sunt, sed et lapides enchorii et signati sunt. limiti. Furono posti termini di travertino ma
uariis autem locis muros macherias sepulchra anche pietre locali dopo essere state marcate. In
monumenta, riuorum uel fluminum cursus, vari luoghi segnano il confine muri, muri a
arbores ante missae uel peregrinae et putea secco, tombe, tracciati di torrenti e fiumi, alberi
finem faciunt; sed et alia signa quae in [25] preesistenti o piantati, e pozzi, ma anche altri
libris auctorum leguntur. quod si signa haec segnali che si leggono nei lavori degli esperti.
non inueniantur, arbores oliuarum si sibi in Ma se questi segnali non si ritrovano, e capitano
transuerso occurrerint, [L. 254.1] pro rigore filari di olivi di traverso, devono essere rispettati
seruandum est. qui rigor pinnalis dicitur. si come linea diritta di confine. Tale confine è
certe ordines sibi conuenerint et hic rigor chiamato pinnalis. Se una linea retta di alberi si
iungatur cum pinnale, hebes appellatur. sic incontra con un pinnalis, è chiamata ottusa
enim colliges fines inter possessiones.
(hebes). In questo modo puoi stabilire i confini
tra possedimenti.
[5] Campi Tiberiani, qui inter Romam et Tibur I Campi Tiberiani, che risultano essere tra Roma
257
esse uidentur, a Tiberio Caesare sunt demetiti
in iugeribus XXV, et termini Tiberiani
nuncupantur. qui distant a se in ped. D et
supra usque in ped. CC. ceterum uero
limitibus normalibus recturas concurrunt.
[10] Cassiolis, ager eius. iter populo non
debetur. usque ad muros priuati possident.
sunt etiam montes qui Romani appellantur, ea
ratione qua in agro Asculano supra diximus.
qui montes ad suram finem habent. finitur
enim iugis montium, terminis Augusteis, ripis
per [15] deuexa collium, arboribus, diuergiis
aquarum, sed et per alia finitima documenta.
in campis uero terminos quadratos, Tiburtinos,
spatulas cursorias, limitibus, interiectis uero
locis per arcas instructas et monumenta
finitur.
[20] Castranus ager lege Augustea est
assignatus.
Cyprensis ager ea lege est assignatus qua et
ager Castranus.
Castellense municipium. ager eius limitibus d.
et k. continetur. in centuriis est assignatus.
[25] Cingulanus ager. iter populo non debetur.
ea lege continetur qua et ager Potentinus. in
iugeribus et limitibus intercisiuis est
assignatus ubi cultura. ceterum uero insolutum
est. reliqua in montibus idem censuerunt. nam
multa loca hereditaria accepit earum populus.
ager qui a fundo suo tertio uel quarto uicino
situs est, in [L. 255.1] iugeribus iure ordinario
possidetur, sicut est Interamna Palestinae
Piceni.
Corfinius ager limitibus maritimis et montanis
in iugera CC sunt assignati, lege Augustea sunt
censiti, et [5] termini Augustei ibidem
nuncupantur.
Casentium, muro ductum. ager eius lege
triumuirale est assignatus limitibus per
terminos et alia signa finalia. iter populo non
49
e Tibur (Tivoli), da Tiberio Cesare furono
ripartiti in <lotti di> XXV iugeri, e i termini
sono chiamati tiberiani. Essi distano fra loro D
piedi e oltre, fino a MCC piedi. Per il resto,
invero, i limiti rettilinei si incrociano fra loro
ortogonalmente (fig. 2).
Carsioli (Carseoli, Carsòli). Il diritto di
passaggio non è dovuto alla comunità. Fin sotto
le mura vi sono possedimenti privati. Vi sono
anche monti chiamati “Romani” per lo stesso
motivo come sopra abbiamo detto per il territorio
di Asculum (Ascoli). Tali monti hanno come
confine delle siepi (?). I confini sono marcati dal
crinale dei monti, da termini augustei, sponde sui
pendii dei colli, alberi, biforcazioni di fiumi, ma
anche da altri segnali di confine; nei campi
termini quadrati di travertino, termini intermedi
(cursorii) a forma di spatola, e invero in luoghi a
metà dei limiti il confine è indicato da arche
ordinate e tombe.
Il territorio di Castrum Novum <Piceni>
(Giulianova, presso la foce del fiume Tordino) fu
assegnato con la legge Augustea.
Il territorio di Cupra Maritima (Cupra
Marittima) fu assegnato con la stessa legge di
Castrum Novum <Piceni>.
Castellum Firmanorum (Porto San Giorgio,
località Santa Maria a Mare), municipio. Il suo
territorio fu definito da limiti, decumani e
cardini, e assegnato in centurie.
Il territorio di Cingulum (Cingoli). Il diritto di
passaggio non è dovuto alla comunità. E’ gestito
con la stessa legge del territorio di Potentia (a
sud di Porto Recanati). Dove è coltivato fu
assegnato in iugeri con limiti intercisivi, il resto
rimase non censito. Rilevarono anche gli altri
luoghi sui monti e invero la comunità ricevette
molti luoghi come eredità storica. Il campo che è
separato dal suo fondo da tre o quattro vicini è
posseduto in iugeri secondo il diritto ordinario,
come è per Interamnia Praetuttiorum (Teramo)
nel Picenum.
Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato
con limiti che guardano verso il mare e verso i
monti, in centurie di CC iugeri, censite con la
legge Augustea, e ivi i termini sono detti augustei
(fig. 6).
Casentium (Caelanum?49, Celano), circondato da
mura. Il suo territorio fu assegnato con legge
triumvirale con limiti <demarcati> mediante
V. nota relativa a Casentium, L. 231.14.
258
debetur.
Capenus, ager eius finitur terminibus
Tiburtinis, ex [10] alia parte siliceis, qui
distant a se a pedibus CC usque in ped. CCL.
habet ripas uias et riuos finales.
Corfinius ager lege Sempronia est assignatus.
iter populo debetur ped. LXXX. ager eius in
tetragonon est assignatus, et silicei termini
sunt appositi, qui distant [15] a se in ped. a
DCXX usque in ped. DCCCLX. et alia signa
secundum auctorum doctrinam.
Ecicylanus ager per strigas et scamna in
centuriis est assignatus, termini uero rotundi et
spatulae cursoriae constituti. per montes autem
congestiones petrarum et [20] termini, sed et
signa quibus ager arcifinius finitur.
Foro Nouanus per limites et centurias est
assignatus. termini uero Tiburtini et Augustei,
canabulae uel nouercae, muri, macheriae,
putea. sed et sacrificales pali affixi sunt, qui
distant a se in pedibus CCL et supra [25] usque
in pedes CC. uariis autem locis per
instructuras, arcas, riuorum uel fluminum
cursus, sed et iuga montium atque supercilia,
fines seruantur.
Fidenae, ager eius ea lege seruatur qua et
Campi Tiberiani
[L. 256.1] Ficiliensis ager ea lege seruatur qua
et ager Curium Sabinorum.
Firmo Picenus. ager eius lege triumuirale. in
centuriis singulis iugera CC. finitur sicuti ager
Foro [5] Nouanus.
Falerionensis ager limitibus maritimis et
Gallicis est assignatus, quos nos d. et k.
appellamus.
finitur
arcarum
riparum
canabularum
siue
nouercarum,
muris
macheriis scorofionibus congeriis caruunculis,
terminibus [10] Augusteis, riuis, fluminibus,
arboribus ante missis, iugis montium,
superciliis, petris naturalibus signatis, sicut in
Piceno fines terminantur.
Fanestris
Fortuna.
ager
eius
limitibus
termini e altri segnali di confine (fig. 46). Il
diritto di passaggio non è dovuto alla comunità.
Capena (Capena, località Civitùcola o
Castellaccio, 4 km a nord del centro abitato). Il
suo territorio è definito con termini di travertino,
e in altra parte di selce, che distano fra loro da
CC fino a MCCL piedi. Ha come demarcatori
sponde, vie e rivi.
Il territorio di Corfinium (Corfinio) fu assegnato
secondo la legge Sempronia. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il
suo territorio fu assegnato in quadrangoli, e
furono posti termini di pietra, che distano fra
loro da DCXX fino a DCCCLX piedi, e altri
segnali secondo la dottrina degli esperti (fig. 6).
Il territorio di Aequicoli (Civitella, fraz. di
Pescorocchiano, a ovest dell’abitato) fu
assegnato in centurie divise per strigas e per
scamna. Furono posti termini rotondi e termini
intermedi (cursorii) a forma di spatola, per i
monti poi ammassi di pietre e termini ma anche i
contrassegni con cui un campo arcifinius è
delimitato.
Forum Novum (Torri in Sabina, località
Vescovio) fu assegnato con limiti e in centurie.
Furono posti termini di travertino e augustei,
canali e canaletti di drenaggio, muri, muri a
secco, pozzi, e anche pali sacrificali, i quali
distano fra loro da CCL fin oltre MCC piedi. In
altri luoghi i confini sono indicati mediante
barriere, arche, il corso di torrenti e fiumi, ma
anche le creste dei monti e luoghi sopraelevati.
Fidenae. Il suo territorio è gestito con la stessa
legge dei Campi Tiberiani.
Il territorio di Fiscellus è gestito con la stessa
legge di Cures Sabini.
Firmum Picenum (Fermo). Il suo territorio è
delimitato con la legge triumvirale in centurie
ciascuna di CC iugeri come quello di Forum
Novum.
Il territorio di Falerio (Falerone, località Piane di
Falerone) fu assegnato con limiti rivolti verso il
mare e con limiti gallici, che noi chiamiamo
decumani e cardini. I confini sono marcati con
arche, sponde, canali e canaletti di drenaggio,
muri, muri a secco, mucchi di pietre, pietre non
rifinite, termini augustei, ruscelli, fiumi, alberi
preesistenti, creste dei monti, luoghi sopraelevati,
pietre naturali contrassegnate, come i confini
sono delimitati nel Picenum.
Fanum Fortunae (Fano). Il suo territorio fu
259
maritimis et montanis est assignatus, et per ea assegnato con limiti rivolti verso il mare e verso i
signa quibus [15] Falerionensis ager.
monti, e con gli stessi demarcatori di Falerio
(Falerone, località Piane di Falerone)
Kamerinus. iter populo non debetur. ager eius Camerinum (Camerino). Il diritto di passaggio
limitibus maritimis et Gallicis continetur: non è dovuto alla comunità. Il suo territorio è
finitur enim sicut ager Fanestris Fortunae.
racchiuso da limiti che volgono verso il mare e
da limiti gallici. Infatti, è delimitato come quello
di Fanum Fortunae (Fano).
Luco Feronia. ager eius finitur arboribus ante Lucus Feroniae (Capena, 4,5 km a est del centro
[20] missis, sed et aliis signis, quibus fines abitato). Il suo territorio è delimitato con alberi
seruantur in prouincia Piceni, terminibus preesistenti, ma anche con altri segnali con cui si
Tiburtinis, qui distant a se in ped. XL usque in indicano i confini nella provincia di Picenum, e
con termini di travertino che distano fra loro da
ped. CLXX.
piedi XL fino a piedi MCLXX.
Marsus municipium licet consecratione ueteri Marruvium (San Benedetto dei Marsi). Sebbene
maneat, tamen ager eius aliquibus locis in per antica tradizione rimanga municipio, tuttavia
tribus limitibus [25] lege Augustea est il suo territorio fu assegnato con tre limiti con la
assignatus, limitibus maritimis et montanis. legge Augustea, con limiti rivolti verso il mare
ager eius aliquibus locis in iugeribus CC (maritimi)50 e verso i monti. Il suo territorio in
continetur. terminibus uero Tiburtinis et alcuni luoghi è ripartito in unità di CC iugeri, con
siliceis, et aliis documentis, quibus ager termini di travertino e di pietra, e con altri
Fallerionensis finitur.
demarcatori usati nel territorio di Falerio
(Falerone, località Piane di Falerone).
[L. 257.1] Matilica, oppidum. iter populo Matilica (Matélica), città fortificata. Il diritto di
debetur ped. LXXX. ager eius ea lege passaggio dovuto alla comunità è LXXX piedi. Il
continetur qua et Kamerinus.
suo territorio è trattato con la stessa legge di
Camerinum (Camerino).
Numentum. ager eius ea lege continetur qua et Nomentum (Casali, fraz. di Mentana). Il suo
ager Foro Nouanus.
territorio è gestito con la stessa legge di Forum
Novum.
[5] Nursia. ager eius per strigas et per scamna Nursia (Norcia). Il suo territorio fu assegnato in
in centuriis est assignatus. finitur sic uti ager centurie divise per strigas e per scamna, ed è
Asculanus.
delimitato come quello di Asculum (Ascoli).
Nomatis. ager eius ea lege continetur qua et Numana (Numana). Il suo territorio è gestito con
ager Ausimatis.
la stessa legge di Auximum (Osimo).
Ostrensis ager ea lege continetur qua et ager Ostra (Ostra Vetere, 3 km a sud-ovest del centro
[10] Camerinus.
abitato). Il suo territorio è gestito con la stessa
legge di Camerinum (Camerino).
Pinnes. ager eius ea lege continetur qua et Pinna (Penne). Il suo territorio è gestito con la
ager Adrianus.
stessa legge di Hadria (Atri).
Pausulensis ager per limites in centuriis Il territorio di Pausulae (a sud-est di Macerata)
singulis iugera CC est assignatus. finitur sicut fu assegnato mediante limiti in centurie ciascuna
di CC iugeri, ed è delimitato come il territorio di
ager Asculanus.
Asculum (Ascoli).
[15] Potentinus ager ea lege finitur qua et Il territorio di Potentia (a sud di Porto Recanati)
Pausulensis.
è delimitato con la stessa legge di Pausulae (a
sud-est di Macerata).
Plentinus. colonia. iter populo <non> debetur, Peltuinum (Prata d’Ansidonia, 1 km a nord-est
ager eius limitibus intercisiuis est assignatus. del centro abitato), colonia. Il diritto di
50
Qua dovrebbe essere verso il lago (lacus Fucinus).
260
finitur sicut ager Asculanus.
Potentinus ager in iugeribus et limitibus
intercisiuis [20] est assignatus ubi cultura:
ceterum in absoluto remansit. reliqua in
montibus censuerunt. et multa loca hereditaria
accepit eorum populus.
Pisaurensis ager finitur riuorum riparum
fluminum cursu, terminorum fide, et palis
sacrificalibus, sicut in [25] prouincia Piceni.
Reate, ager eius per strigas et per scamna in
centuriis est assignatus. terminos uero rotundos
et spatulas [L. 258.1] cursorias posuimus, per
montes autem foueas, sed et aggestum
petrarum, ut est in libro regionum. finitur enim
sicuti ager Foro Nouanus.
Ricinensis ager limitibus et centuriis est
assignatus, [5] finitur sicut ager Asculanus.
Sentis, oppidum. ager eius limitibus maritimis
et montanis lege triumuirale est assignatus. et
loca hereditaria populus eius accepit. finitur
sicuti consuetudo est regioni Piceni.
[10] Sinogalliensis ager lege triumuirale est
assignatus limitibus et centuriis, terminibus
atque riuis, sed et aliis signis quae in libro
conditionum Italiae agrorum leguntur.
Septempeda, oppidum, iter populo non
debetur. ea lege continetur qua et ager
Cingulanus.
[15] Superequum. ager eius limitibus
maritimis et montanis est assignatus, in
centuriis singulis iugera CC. finitur sicuti
supra legitur ager Marsensis
Tibur. ager eius a Tiberio Caesare est
assignatus. ea lege continetur qua et Campi
Tiberiani leguntur inter [20] Tibur et Romam.
Tribule, municipium. iter populo non debetur.
limitibus Augusteis est assignatus. finitur sicuti
ager Curium Sabinorum.
passaggio non è dovuto alla comunità. Il suo
territorio fu assegnato con limiti intercisivi. E’
delimitato come quello di Asculum (Ascoli).
Il territorio di Potentia (a sud di Porto Recanati)
fu assegnato in iugeri e con limiti intercisivi dove
era coltivato. La parte non coltivata rimase
libera, e le rimanenti parti furono censite come
monti e il suo popolo ricevette molti luoghi come
eredità (fig. 5).
Il territorio di Pisaurum (Pesaro) è delimitato con
il corso di rivi, sponde e fiumi, con l’attestazione
di termini e con pali sacrificali, come nella
provincia Picenum.
Reate (Rieti). Il suo territorio fu assegnato in
centurie divise per strigas e per scamna. Invero
ponemmo termini rotondi e a forma di spatola, e
inoltre nei luoghi montani buche e mucchi di
pietre, come è nel libro delle province. E’
delimitato come il territorio di Forum Novum.
Il territorio di Helvia Ricina (Macerata, località
Villa Potenza) fu assegnato in iugeri e diviso in
centurie. E’ delimitato come il territorio di
Asculum (Ascoli).
Sentinum (Sassoferrato), città fortificata. Il suo
territorio fu assegnato con legge triumvirale con
limiti rivolti verso il mare e verso i monti. Il suo
popolo ricevette dei luoghi come eredità. E’
delimitato come è consuetudine nella provincia
Picenum.
Il territorio di Sena Gallica (Senigallia) fu
assegnato con legge triumvirale mediante limiti e
centurie, con termini e ruscelli e anche con altri
segnali che si leggono nel libro sulle condizioni
delle terre d’Italia.
Septempeda (San Severino Marche), città
fortificata. Il diritto di passaggio non è dovuto
alla comunità. E’ gestito con la stessa legge di
Cingulum (Cingoli).
Superaequum (Castelvecchio Subequo). Il suo
territorio fu assegnato con limiti rivolti verso il
mare e verso i monti, in centurie ciascuna di CC
iugeri, ed è delimitato come sopra si legge per il
territorio dei Marsi.
Tibur (Tivoli). Il suo territorio fu assegnato da
Tiberio Cesare con la stessa legge dei Campi
Tiberiani che si percorrono tra Tibur e Roma
(fig. 2).
Trebula <Balliniensis> (Treglia, fraz. di
Pontelatone, a nord del centro abitato),
municipium. Il diritto di passaggio non è dovuto
alla comunità. <Il suo territorio> fu assegnato
261
Teate, qui Aternus. ager eius lege Augustea est
[25] assignatus. finitur sicuti consuetudo est in
regione Piceni.
Troento. finitur sicut supra diximus de agro
Teatino.
[L. 259.1] Teramne Palestina Piceni. ager eius
in iugeribus et limitibus est assignatus ubi
cultura est. nam ceterum in absoluto remansit.
reliqua autem in montibus sub ipsius rei
censuerunt. nam multa loca hereditaria
accepit eius populus. tertio uel quarto uicino
fundo suo situs [5] est, iure ordinario
possidetur.
Tuficum, oppidum. iter populo debetur ped.
LXXX. ager eius ea lege continetur qua et ager
Adteiatis.
Tolentinus ager limitibus maritimis et
montanis est [10] assignatus lege triumuirale.
et loca hereditaria accepit eius populus.
Treensis ager. iter populo non debetur. ea lege
continetur qua et ager Potentinus.
Veragranus ager ea lege continetur qua et ager
[15] Teatinus.
[L. 259.16]
CIVITATES REGIONIS SAMNII
Afidena, muro ducta. iter populo debetur ped.
X. milites eam lege Iulia sine colonis
deduxerunt. ager eius per centurias et scamna
est assignatus. termini Tiburtini [20] sunt
appositi limitibus intercisiuis.
Antianus ager item est assignatus ut ager
Alfidenatis.
Bobianus. oppidum. iter populo debetur ped.
X. lege Iulia est deductum. termini rotundi
sunt appositi. [25] finitur testimonio arcarum
51
52
con limiti augustei (fig. 41). E’ delimitato come
il territorio di Cures Sabini (Fara in Sabina, 5 km
a sud-ovest del centro abitato).
Teate (Chieti), dove è anche Aternum (Pescara).
Il suo territorio fu assegnato con la legge
Augustea, ed è delimitato come è consuetudine
nella provincia Picenum.
Castrum Truentinum (Martinsicuro, a nord-ovest
dell’abitato). E’ delimitato come sopra abbiamo
detto per il territorio di Teate (Chieti).
Interamnia Praetuttiorum (Teramo) nel Picenum.
Dove è coltivato il suo territorio fu assegnato in
iugeri e mediante limiti. La parte non coltivata
rimase libera, e le rimanenti parti furono censite
come monti e il suo popolo ricevette molti luoghi
come eredità. La terra che è separato dal
proprio fondo dal terzo o quarto vicino è
posseduta secondo il diritto ordinario.
Tuficum (Albacina, fraz. di Fabriano), città
fortificata. Il diritto di passaggio dovuto alla
comunità è LXXX piedi. Il suo territorio è gestito
con la stessa legge di quello di Attidium
(Attiggio).
Il territorio di Tolentinum (Tolentino) fu
assegnato con legge triumvirale mediante limiti
rivolti verso il mare e verso i monti, e il suo
popolo ricevette dei luoghi come eredità.
Il territorio di Trea (a ovest di Treia) è gestito
con la stessa legge di Potentia (a sud di Porto
Recanati). Il diritto di passaggio non è dovuto
alla comunità.
Il territorio di Veragranum (?) è gestito con la
stessa legge di Teate (Chieti).
CITTA’ DELLA REGIONE SAMNIUM
Aufidena (Castel di Sangro)51, cinta da mura. Il
diritto di passaggio dovuto alla comunità è X
piedi. I soldati la fondarono senza coloni con la
legge Giulia. Il suo territorio fu assegnato in
centurie e scamna. Termini di travertino furono
posti sui limiti intercisivi.
Il territorio di Antinum52 (Civita d’Antino)
parimenti fu assegnato come quello di Aufidena
(Castel di Sangro).
Bovianum (Boiano), città fortificata. Il diritto di
passaggio dovuto alla comunità è X piedi. Fu
dedotta secondo la legge Giulia. Furono posti
La popolazione in epoca antica si rifugiò ad Alfedena che ne ripete il nome.
Meno probabile che sia Anxanum (Lanciano).
262
riparum
sepulturarum
congeriarum termini rotondi. E’ delimitato con la presenza di
caruunculorum riuorum superciliorum et arche, sponde, tombe, mucchi di pietre, pietre non
limitum dd. et kk.
rifinite, corsi d’acqua, luoghi sopraelevati e limiti
decumani e cardini (fig. 16).
[L. 260.1] Clibes. ager eius lege Iulia est Cluviae (Casoli, località Piano Laroma). Il suo
assignatus. finitur sicut ager Bobianus.
territorio fu assegnato con la legge Giulia come il
territorio di Bovianum (Boiano).
Corfinius ager limitibus maritimis et Il territorio di Corfinium (Corfinio) <fu ripartito>
montanis. in centuriis singulis iugera CC. con limiti marittimi e montani, in centurie di
finitur terminis Tiburtinis et [5] riuis, iugeri CC ciascuna. E’ delimitato mediante
arboribus peregrinis uel ante missis, termini di travertino, ruscelli, alberi non della
monumentis uiis nymphis. ager eius in zona o preesistenti, monumenti, vie, fontane. Il
precisuris est assignatus.
suo territorio fu assegnato in particelle (fig. 6).
Esernia, oppidum muro ductum. iussu Aesernia (Isernia), città fortificata cinta da mura.
Neronis est deductum. iter populo debetur ped Fu dedotta per ordine di Nerone. Il diritto di
L. in centuriis et Augusteis terminis est passaggio dovuto alla comunità è L piedi. <Il suo
assignatus.
territorio> fu assegnato in centurie e termini
augustei (fig. 23).
[10] Istoniis, colonia. ager eius per centurias Histonium (Campomarino), colonia. Il suo
et scamna est assignatus. finitur sicuti ager territorio fu assegnato in centurie e scamna. E’
Bobianus.
demarcato come quello di Bovianum (Boiano).
Iobanus. ager eius ea lege continetur qua et Iuvanum (Torricella Peligna, 1 km a sud-est della
ager Eserniae.
frazione di Fallascosa). Il suo territorio è gestito
con la stessa legge del territorio di Aesernia
(Isernia).
Larinus lege Iulia est assignatus. iter populo Il territorio di Larinus (Larino) fu assegnato con
debetur [15] ped. X. finitur sicut ager la legge Giulia. Il diritto di passaggio dovuto alla
Corfinius.
comunità è X piedi come per il territorio di
Corfinium (Corfinio).
Solmona ea lege est assignata qua et ager Sulmo (Sulmona) fu assegnata con quella stessa
Eserniae.
legge con cui fu assegnato il territorio di Aesernia
(Isernia) (fig. 6).
[L. 260.17]
INCIPIVNT NOMINA
CIVITATVM APVLIAE
Ager Ausculinus lege Sempronia et Iulia est
assignatus. ubi est d. in oriente, k. in
meridianum. finitur [20] per terminos et
terrarum tumores, aliquibus locis arboribus
ante missis et uiis, sed et collectione
petrarum. in centuriis singulis iugera CC.
QUI INIZIANO I NOMI
DELLE CITTA’ DELL’APULIA
Il territorio di Ausculum (Ascoli Satriano) fu
assegnato con la legge Sempronia e la legge
Giulia, con decumani rivolti verso oriente e
cardini verso mezzogiorno. E’ demarcato con
termini e cumuli di terra, in alcuni luoghi con
alberi preesistenti e con vie, ma anche con
cumuli di pietre. In ogni centuria <vi sono> CC
iugeri.
Ardona et Aspanus. agri earum ea lege et Herdoniae/Ardaneae (Ordona) e Arpi (Argos
diuisione sunt assignati qua et ager Hyppium, Foggia, a circa 5,5 km a nord-nord-est
Ausculinus.
del centro abitato). I loro territori furono
assegnati con la stessa legge e regola di quello
di Ausculum (Ascoli Satriano).
[25] Canusinus ager. iter populo non debetur. Il territorio di Canusium (Canosa di Puglia). Il
263
finitur uiis et signis quibus in libris diritto di passaggio non è dovuto alla comunità.
descripsimus. in centuriis singulis iugera CC. E’ demarcato con vie e quei segnali che abbiamo
d. in oriente.
descritto nei libri. <Diviso> in centurie di CC
iugeri. Decumani rivolti verso oriente.
[L. 261.1] Comsinus. ager eius limitibus Il territorio di Compsa (Conza della Campania,
Graccanis. iter populo non debetur. finitur sic Conza Vecchia) <fu assegnato> con limiti
uti ager Canusinus.
gracchiani. Il diritto di passaggio non è dovuto
alla comunità. E’ demarcato come il territorio di
Canusium (Canosa di Puglia).
Conlatinus, qui et Carmeianus, et qui circa Il territorio di Collatia, che è anche detto di
montem Garganum sunt, finiuntur sicut ager Carmeia (Foggia, 5 km a sud-est del centro
Ausculinus.
abitato, località San Lorenzo in Carmignano), e
quelli che sono intorno al monte Gargano, sono
demarcati come il territorio di Ausculum
(Ascoli Satriano).
[5] Eclanensis. iter populo non debetur. ager Il territorio di Aeclanum (Mirabella Eclano,
eius in centuriis singulis iugera CCXL, actus circa 1,5 km a nord-est del centro abitato). Il
numero XX et per XXIIII, lege est assignatus diritto di passaggio non è dovuto alla comunità.
qua et ager Canusinus. d. est in oriente.
Fu assegnato in centurie di CCXL iugeri, XX per
XXIIII actus, con la stessa legge del territorio di
Canusium (Canosa di Puglia). Il decumano volge
verso oriente.
Lucerinus ager kk. et dd. est assignatus: sed Il territorio di Luceria (Lucera) fu assegnato
[10] cursum solis sunt secuti, et constituerunt mediante cardini e decumani, ma seguirono il
centurias contra cursum orientalem. finitur corso del sole e stabilirono centurie rivolte verso
sic uti ager Ausculinus.
oriente. E’ demarcato come il territorio di
Ausculum (Ascoli Satriano).
Salpis, colonia, littore terminatur. finitur Salapia (Salpia / Salpi / Elpia, Trinitapoli, circa
finitimis muris, uiis, aquarum ductibus, fossis, 8,5 km a ovest del centro abitato), colonia. Il
in centuriis singulis iugera CC.
territorio ha come confine la linea di costa, è
suddiviso da muri di confine, vie, canali, fossi,
<ripartito> in centurie di CC iugeri.
Sipontum ea lege et finitione est qua et ager Il territorio di Sipontum (Manfredonia, località
[15] Salpinus.
Lido di Siponto) fu gestito con la stessa legge e
regola di quello di Salapia.
Teate. iter populo <non> debetur. ager eius Tiati/Teate, Teanum Apulum53 (San Paolo di
finitur uiis sepulturis et ceteris signis, sicut Civitate, circa 2,7 km a nord-ovest del centro
consuetudo prouinciae est.
abitato). Il diritto di passaggio <non> è dovuto
alla comunità. Il suo territorio è demarcato con
vie, tombe e altri segnali come è consuetudine
della provincia.
Venusinus.
Il territorio di Venusia (Venosa).
[L. 261.20]
CIVITATES PROVINCIAE CALABRIAE
CITTA’ DELLA PROVINCIA CALABRIA
Quando terminauimus prouinciam Apuliam et Quando stabilimmo i confini per le province di
Calabriam secundum constitutionem et legem Apulia e Calabria secondo l’editto e la legge del
diui Vespasiani, uariis locis mensurae actae divino Vespasiano, in diversi luoghi furono
53
Tiati e Teate sono le varianti originarie Daune del nome (con Tiati la forma più antica). Il nome poi fu
trasformato dai Romani in Teanum con l’aggiunta Apulum per distinguere il centro da Teanum Sidicinum in
Campania.
264
sunt et iugerationis modus collectus est.
cetera autem prout quis occupauit [25]
posteriore tempore censita sunt et possidenti
assignata. alia loca pro aestimio ubertatis
precisa sunt. finiuntur enim [L. 262.1]
terminibus, riuis, fossis, arboribus ante missis,
tumore terrae, collectione petrarum, sed et
naturalibus signatis lapidibus, uiis, sepulchris,
arboribus peregrinis; sed et aliis signis quibus
superius in libris docuimus.
[5] Ciuitates autem hae sunt.
Brondisinus ager pro aestimio ubertatis est
diuisus: cetera in saltibus sunt assignata.
diuiduntur sicut supra legitur prouinciam esse
diuisam.
Botontinus, Caelinus, Genusinus, Ignatinus,
Lyppiensis,
Metapontinus,
Orianus,
Rubustinus, [10] Rodinus, Tarentinus,
Varinus, Veretinus, Vritanus, Ydrontinus, ea
lege et finitione finiuntur qua supra diximus.
54
eseguiti i rilievi e fu calcolata la ripartizione in
iugeri. I rimanenti luoghi giacché qualcuno li
aveva occupati, furono censiti in un tempo
successivo e assegnati a quelli che li
possedevano. Altri luoghi furono divisi in base
all’estimo della loro fertilità. I confini sono
demarcati con termini, ruscelli, fossati, canali,
alberi preesistenti, cumuli di terra, mucchi di
pietre, ma anche con rocce naturali
contrassegnate, vie, tombe, alberi non della zona,
e con altri segnali che prima nei libri abbiamo
spiegato.
Le città poi sono queste.
Il territorio di Brundisium (Brindisi) fu ripartito
in base all’estimo della fertilità; le parti
rimanenti furono assegnate come saltus. Sono
ripartite come sopra si legge è divisa la
provincia.
I territori di Butuntum (Bitonto), Caelia (Ceglie
di Bari), Genusia (Ginosa), Egnatia (Fasano,
località Torre Egnàzia), Lupiae (Lecce),
Metapontum (Bernalda, località Metaponto),
Uria (Oria), Rubi (Ruvo di Puglia), Rudiae
(Lecce, 2,5 km a sud-ovest del centro abitato),
Tarentum (Taranto), Barium (Bari), Veretum
(Patù, circa 1 km a sud-ovest del centro abitato),
Neretum (Nardò)54, Hydruntum (Otranto), furono
demarcati con la stessa legge e regola che sopra
abbiamo detto.
Campbell [Campbell 2000] ipotizza che Vritanus potrebbe essere attribuito a Urium sul Gargano in Apulia
(Plinio, Historia Naturalis 3.103, riportato nel Barrington Atlas come Hyria/Uria) supponendo una
confusione fra Apulia e Calabria e non spiegando la dizione Vritanus invece che Vrianus. Una ipotesi
alternativa, forse più plausibile, è che Vritanus sia corruzione di Neretanus vale a dire pertinente al territorio
di Neretum, centro noto della Calabria.
265
APPENDICE
CARATTERI SPECIALI USATI (con codice unicode esadecimale)
(WP MathA: 52, cod. 0034) = M (mille)
Ī (latin capital letter I with macron, cod. 012A) = M (mille)
ς (greek small letter final sigma, cod. 03C2) = sei once (6/12)
ʅ (latin small letter squat reversed esh, cod, 0285) = due once (2/12)
ʅ (idem, barrato) = tre once (3/12)
ҁ (cirillic smaller letter koppa, cod. 0481) = VI (sei)
MULTIPLI DELL’ONCIA
(1 oncia = 1/12 dell’unitàν 12 once = 1 unità o 1 asse o 1 piede)
Termine latino
Once
Simbolo
Simbolo
nel testo L.
usato
uncia
1
1+1/2
ς
sextans
2
ʅ
quadrans
3
ʅ
triens
4
ʅʅ
quincunx
5
ʅʅ
semis
6
ς
septunx
7
bes
8
ςʅ
dodrans
9
ςʅ
dextans
10
ς ʅʅ
deunx
11
ς ʅʅ
uncia semis (sescuncia)
-
ς-
266
MISURE ROMANE DI LUNGHEZZA
Nome latino
Nome italiano
digitus
dito
uncia
oncia
palmus
palmo
pes
piede
cubitus
cubito
(grado, passo
gradus
semplice)
ulna / agna
(braccio)
passus
passo (doppio)
decempeda
pertica55
pertica
(atto)
actus
stadio
stadium
miliarum
miglio
(lega)
levua
rasta
piede
1/16
1/12
1/4
1
1 + 1/2
2 + 1/2
passo
1/80
1/60
1/20
1/5
3/10
1/2
4
5
10
10
120
625
5000
7500
4/5
1
2
2
24
125
1000
1500
3000
dito
1
1+1/3
4
16
24
cm
1,85
2,46
7,39
29,57
44,36
73,93
29,57
m
0,74
1,48
2,96
35,48
184,81
1.478,50
2.217,75
4.435,50
MISURE ROMANE DI SUPERFICIE
Nome latino
pes prostratus
Nome italiano
piede quadrato
pertica
quadrata
actus minimo
(porca)
(verga)
scripulum
actus minimus
porca
clima
actus quadratus
/ acnua / fundus /
actus quadrato
arapennis
iugerum
iugero
(eredio)
heredium
centuria
centuria
saltus
saltus
55
Actus
1/14400
Lati
(in piedi)
1∙1
Piedi
quadrati
1
1/144
1/30
1/6
1/4
10 ∙ 10
4 ∙ 120
30 ∙ 80
60 ∙ 60
100
480
2.400
3.600
1
2
4
400
1600
120 ∙ 120
14.400
240 ∙ 120
28.800
240 ∙ 240
57.600
2.400 ∙ 2.400 5.760.000
4.800 ∙ 4.800 23.040.000
Metri
quadrati
0,0874
Ettari
8,74
41,97
209,85
314,78
1.259,11
2.518,23
5.036,46
0,50
50,36
201,44
E’ anche riportato in L.245.12-13 e L. 339.11-12 che la pertica è pari a XII piedi di XVIII dita.
267
VOCABOLARIO
(dai Gromatici Veteres [Libertini 2018])
abluvio = erosione delle sponde di un fiume per opera delle acque di un fiume.
acetabulum = coppa, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
acnua (plurale acnuae) = v. actus quadratus.
actuarius limes = v. limes.
actus (plurale actus) = (1) actus, misura di lunghezza pari a 120 piedi. V. Tabella Misure romane di
lunghezza.; (2) diritto di passaggio o anche strada per carri o bestiame; (3) modo abbreviato per
dire actus quadratus (v.).
actus mimimus = misura di un’area con lati pari a 4 e 120 piedi (=480 piedi quadri). Era quindi pari
a 1/30 di actus quadratus (=14.400 piedi quadrati). V. Tabella Misure romane di superficie.
actus quadratus / actus= misura di superficie pari a 120 ∙ 120 piedi = 14.400 piedi quadrati. V.
Tabella Misure romane di superficie. Sinonimi erano acnua, arapennis e fundus.
aephi = v. amphora.
aes = tavola in bronzo su cui era riportata la mappa di una limitatio e le relative assegnazioni. Era il
tipo più autorevole di forma (v).
ager = terra, campo.
--- arcifinalis, arcifinius = terra ai confini di una zona centuriata e assegnata. In genere non era
assegnato ed era delimitato da confini naturali, ma spesso in tempi successivi fu occupato e
assegnato. L’etimologia del nome sarebbe campo che difende (arcere) i confini;
--- occupatorius = terra occupata senza essere assegnata. In genere inteso come sinonimo di ager
arcifinius;
--- publicus = terra pubblica di proprietà del popolo romano;
--- quaestorius = terra sottratta ai nemici e poi affidata a un quaestor per la vendita dopo una
opportuna suddivisione;
--- vectigalis = terra soggetta a tributo o fitto a carico di chi ne riceve il possesso.
--- altri tipi di ager in Nomina Agrorum (da L. 246.24 a 247.20).
agger (plurale aggeres) = strada leggermente sopraelevata mediante accumulo di pietre, utile come
via militare.
agna = v. ulna.
agrimensor / mensor / gromaticus / metator = agrimensore, geometra.
alluvio = deposito di suolo per azione delle acque di un fiume.
ambitus = (1) uno spazio di due passi e mezzo tra edifici vicini o intorno a un edificio per
permettere il passaggio; (2) diritto di passaggio intorno a un edificio.
amphora / aephi = anfora, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
angulus clusaris = angolo di chiusura. Ogni quadrato, o rettangolo, di una centuriazione aveva
quattro angoli. Nell’angolo più lontano dal punto di incrocio fra decumano massimo e cardo
massimo, angolo detto di chiusura (clusaris), si poneva un termine con sopra scritto la posizione
della centuria. Ad esempio nella centuria immediatamente a destra del decumano massimo e
immediatamente oltre il cardine massimo, nell’angolo di chiusura il termine portava scritto: D.D.
I V.K. I. La posizione della centuria definiva anche il nome della stessa.
arapennis = sinonimo di actus quadratus (v.).
arbores ante missae = alberi preesistenti alla limitatio e successivamente non toccati.
arca = v. terminus.
arcifinalis / arcifinius ager = v. ager.
artaba = v. cadus.
aspratilis terminus = v. terminus.
attinae = v. terminus.
batus = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
botontinus = v. terminus.
cadus / artaba = orcio, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
268
calaviones = v. scorofio in terminus
calculus = piccola misura di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
cancellatio = v. forma.
carbunculi = v. terminus.
cardo / kardo (plurale cardines / kardines; abbreviazione K.) = cardine. Nella configurazione antica
i cardini erano orientati da mezzogiorno verso settentrione e prendevano il nome dal fatto che la
volta del cielo appariva come se ruotasse intorno a un cardine, vale a dire nella stessa direzione
dei cardini.
--- maximus = era il principale cardine. Come per i decumani, il primo cardine da ciascun lato era il
primo cardine al di là o al di qua del cardine massimo: se al di là V.K. I (primo al di là – VLTRA del cardine massimo); se al di qua K.K. I (primo al di qua – CITRA, abbreviato in K. - del cardine
massimo). I successivi chiaramente erano il II, il III, etc.
casa = casa di campagna, fattoria.
casae litterarum = fattorie indicate con lettere. E’ un’opera, di verosimile scopo didattico, in cui vi
erano schemi di fattorie, con vari tipi di proprietà e ciascuna contrassegnata con una lettera,
descritte nel testo.
centuria = centuria. Quadrato, o rettangolo di terra facente parte di un terreno centuriato. Se la
centuria aveva dimensioni di 20 ∙ 20 actus lineari, la centuria aveva una superficie di 400 actus
quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie.
centuriatio = v. limitatio e forma.
ceratium = piccola misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
chema = v. drachma (come unità di misura dei liquidi).
chorum = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
cignus / mistron = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
cippus = cippo, pietra di confine.
clima = era una superficie pari a 30 per 60 piedi. V. Tabella Misure romane di superficie.
cochlear = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
colonia = città di nuova fondazione, o rifondazione di precedenti città conquistate, popolata con
Romani, in genere soldati veterani.
colonus = colono, abitante di una colonia.
commentarius = (1) registro del fondatore di una colonia che riporta gli assegnatari delle terre; (2)
commentario, libro di memorie e considerazioni.
comportionales / conportionales = v. terminus.
conciliabulum = piccolo insediamento abitativo sottoposto a una civitas.
concula = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
congeria = v. terminus.
congius / hin = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
cubitus = cubito. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
culinae = area destinata dalla comunità ai funerali dei poveri.
culleus = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
cultellatio = una metodica con la quale si misurava un terreno in rilievo tenendo conto solo delle
distanze orizzontali e ignorando le variazioni sull’asse verticale. In pratica corrispondeva alla
moderna descrizione di un suolo da un punto di vista posto in alto e a distanza illimitata. Ad
esempio, per misurare un terreno in discesa, seguendo una linea diritta definita dalla groma, si
poneva in posizione orizzontale una pertica (= 10 piedi) e dal capo più distante dal suolo si
individuava con il filo a piombo il punto sul suolo sottostante e qui si poneva di nuovo la pertica
nella direzione definita e si procedeva come prima.
cursorius = v. terminus.
cyathus = bicchiere, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
decempeda = (1) un bastone della lunghezza di dieci piedi; (2) un misura di lunghezza di dieci
piedi. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
269
decimanus / decumanus = decumano (abbreviazione: D.). Nella configurazione antica il decimanus
era rivolto da oriente verso occidente, vale a dire verso la dodicesima (duodecima) ora del giorno
e da ciò il termine duodecimanus l’abbreviato in decimanus / decumanus.
--- maximus = era il principale decumano. Il primo decumano da ciascun lato era il primo
decumano a destra o a sinistra del decumano massiomo: se a destra D.D. I (primo a destra –
DEXTRA - del decumano massimo); se a sinistra S.D. I (primo a sinistra – SINISTRA - del
decumano massimo). I successivi chiaramente erano il II, il III, etc.
decus / decussis = (1) incrocio di due linee in modo da formare un X (un dieci, vale a dire un
decem o decussis da cui deriva il termine); (2) segnale a forma di X posto su un termine per
indicare un punto di incrocio, e su cui mediante un filo a piombo, si collocava l’umbilicus soli
della groma; (3) segnale a forma di X posto su un albero, su una pietra o altro per indicare un
punto di incrocio o di svolta di un confine.
digitus = dito. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
dioptra = v. groma.
diverticulum (plurale diverticula) = via trasversale che si diparte da una via principale.
divortium (plurale divortia) = bivio.
dominium / proprietas = proprietà di un bene. E’ da distinguere dal possesso (possessio) per il
quale si poteva disporre di un bene, ad esempio per fitto, senza esserne proprietari.
drachma = dracma, misura romana di peso (v. Tabella Misure romane dei pesi) e di misurazione
dei liquidi (v. Tabella Misure romane dei liquidi). Nel secondo significato era anche detta chema.
edictum = un proclama emesso da un magistrato o anche dall’imperatore. Nel primo caso aveva
valore nel territorio di competenza del magistrato mentre nel secondo caso aveva valore di legge
in tutto l’impero.
egregius limes = v. limes.
epidecticalis = v. terminus.
epistula = una lettera formale inviata dall’imperatore a un governatore o a un ufficiale, per dare
ordini o indirizzi specifici su un argomento o anche in risposta a specifiche richieste riguardanti
problematiche amministrative o comunque di governo.
extra clusa = erano i luoghi al di fuori (extra) del terreno oggetto del rilievo ma racchiusi (clusa)
entro i confini esterni di pertinenza della comunità.
ferramentum = bastone di supporto di rostrum + groma(v.), o – per estensione – l’intero
apparecchio (ferramentum + rostrum + groma).
finis (plurale fines) = (1) confine di una proprietà; (2) al plurale poteva indicare una proprietà
delimitata da confini.
forma = mappa di una determinata area. In genere era su bronzo (aes), ma poteva essere anche su
altri materiali, ad esempio tavole di legno, pergamene, marmo. Siculo Flacco riporta che
sinonimi di forma, ma forse anche delle terre in essa riportati, erano cancellatio, centuriatio,
pertica, typon.
forum = luogo abitato, non fortificato e sottoposto a una civitas, utilizzato principalmente come
luogo di commercio e scambio.
fundus = (1) fondo; (2) sinonimo di actus quadratus (v.).
gallicus limes = v. limes.
gamma = con la parola gamma, vale a dire la lettera greca gamma (Γ), si indicava una svolta ad
angolo retto in un limite. Lo stesso simbolo su un termine, o su un albero usato come termine,
indicava un angolo in un confine.
geometri = studiosi di geometria, intesa come disciplina astratta.
gomor = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
gradus = grado o passo semplice. Era la metà di un passo (o passo doppio) e quindi era pari a due
piedi e mezzo. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
groma / gruma = groma. La parte a croce dell’intero apparecchio (ferramentum + rostrum +
groma), in genere chiamato ferramentum oppure groma. Il nome derivava dall’etrusco gruma
270
che era la traslitterazione fonetica del greco γ ώ ω , come ci fa conoscere Festo 56. E’ da
considerare che gli Etruschi non avevano i suoni <gn> e <o> e li trascrissero con <gr> e <u> ma
quest’ultimo suono era intermedio fra una <u> e una <o>. Infatti, i Romani nel prendere tale
strumento dagli Etruschi, lo trascrissero e lessero sia come gruma che come groma, che sono
entrambi corretti in latino [Calonghi 1965]. La terminazione in –a è tipica di molte parole
etrusche e quindi sarebbe un ulteriore adattamento del termine greco. Comunque i Greci per
stabilire linee diritte e linee poste ad un certo angolo rispetto ad una prima linea, invece che la
groma usavano la dioptra che non è citata nei Gromatici Veteres. La dioptra era usata dai Greci
anche per stabilire una linea orizzontale mentre i Romani per tale scopo usavano la libra. La
libra e la dioptra, come anche la chorobates, altro importante strumento greco, non sono mai
menzionati nei Gromatici Veteres.
gromaticus (plurale gromatici) = v. agrimensor. Significato tardivo: autore di opere relative
all’agrimensore.
hemina = emina, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
heredium (plurale heredia)= (1) una misura di terra pari a 2 iugeri, cioè 4 actus quadrati, pari a 240
∙ 240 piedi = 57.600 piedi quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. Cento heredia
costituivano una centuria nella sua estensione più comune, vale a dire con lati di 2400 piedi = 20
actus lineari; (2) podere ereditato.
hin = v. congius.
incursorius = v. terminus
indiviso / pro indiviso = terreno non diviso e lasciato per uso comune.
intercisivus limes = v. limes.
interdictum = ordine emesso da un magistrato e di cui si ordinava l’immediata esecuzione, ad
esempio l’attribuzione di un terreno a un contendente e l’espulsione dell’altro contendente. Ma
se la parte perdente si opponeva il caso era poi risolto con un normale processo.
interversura = v. versura.
iter = (1) via, strada; (2) diritto di passaggio.
iugerum (kastrensis) = iugero; misura di terra pari a 2 actus quadrati, cioè 120 ∙ 240 piedi = 28.800
piedi quadrati. V. Tabella Misure romane di superficie. Uno iugero (kastrensis) era pari a 3
modia (moggia) kastrenses.
kalafiones = v. terminus.
kardo = v. cardo.
lacinia = striscia di terreno.
laterculi = v. plinthides.
levua = lega, unità di distanza usata in Gallia pari a un miglio e mezzo. V. Tabella Misure romane
di lunghezza. Nel testo è scritto leuua, che si potrebbe leggere come leuva o come levua. E’
necessario preferire la seconda trascrizione che spiega l’evoluzione fonetica successiva: legua,
legue nei paesi di lingua spagnola o portoghese, league in inglese, lega in italiano.
libra = libbra; (1) unità di misura dei pesi, ripartita in dodici once. V. Tabella Misure romane dei
pesi; (2) unità di misura delle superfici usata nella Gallia Narbonense; (3) strumento usata dai
Romani per stabilire una linea orizzontale (da libella, diminutivo di libra, deriva l’italiano livella
che ha la stessa funzione).
libri aeris = v. tabulae aeris.
“Groma appellatur genus machinolae cuiusdam, quo regiones agri cuiusque cognosci possunt, quod genus
Graeci γ ώ ω α dicunt.” (“Groma è chiamato un tipo di piccola macchina con la quale le zone dei campi di
ciascuno possono essere conosciute e che i Greci chiamano γ ώ ω α”) [Festus II sec. d.C.]. Il termine
γ ώ ω in greco significava gnomone, cioè indice dell’orologio solare, ma anche conoscitore, interprete,
giudice.
56
271
limes (plurale limites) = (1) confine, confine di una terra; (2) limite, strada in genere non
pavimentata che divideva una centuria da un’altra, o le parti di una suddivisione interna di una
centuria, oppure strigae / scamna in una strigatio / scamnatio.
--- actuarius = limite di maggiore importanza, vale a dire decumano e cardine massimo più tutti i
limiti quintarii.
--- cardines = v. cardo.
--- decimanus / decumanus = v. decimanus / decumanus.
--- egregius = sinonimo di actuarius (v.).
--- gallicus = sinonimo di montanus (v. L. 227.12-13, 252.2-3, 256.6-7, 256.16, 308.18, 314.29-30,
328.20-21, 359.15, 359.22-23).
--- intercisivus = limite interno a una centuriazione.
--- linearius = sinonimo di subruncivus (v.).
--- maritimus = limite marittimo, cioè limite che volge verso il mare.
--- montanus = limite montano, vale a dire limite che volge verso i monti.
--- nonanus = rivolto verso la nona ora, cioè verso sud-ovest.
--- quintarius (plurale quintarii) = a partire dal limite successivo al decumano o al cardine massimo
ogni quinto limite era denominato quintarius. E’ opportuno evidenziare che, conteggiando il
decumano o il cardine massimo, il primo quintarius era il sesto limite e non il quinto.
--- sextaneus = rivolto verso la sesta ora, vale a dire verso mezzogiorno.
--- subruncivus / linearius = tutti i limiti che non erano actuarii, vale a dire tutti i limiti intermedi
fra i limiti quintarii e anche fra il cardine o il decumano massimo e il primo limite quintarius.
--- altri tipi di limiti sono riportati in NOMINA LIMITVM (da L. 247.21 a 249.31).
limitatio = (1) procedura con cui si dividevano i campi mediante la definizione di limiti; (2)
sinonimo di forma.
--- centuriatio = una limitatio in cui si ripartivano i campi in quadrati o rettangoli di dimensioni
costanti (ad esempio 20 per 20 actus).
--- metatio = sinonimo di limitatio, o in senso più ristretto chi effettua una limitatio nel corso di
operazioni militari.
--- strigatio / scamnatio = una limitatio in cui i campi erano divise in strisce di terra (strigae o
scamna).
linearius limes = v. limes
locus = luogo, parte specifica di una maggiore estensione di terra.
macerias = v. terminus.
maritimus limes = v. limes.
medimna = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
mensor = v. agrimensor.
meta / moeta = meta; demarcatore rimovibile usato dall’agrimensore nel corso dei rilievi.
metatio = v. limitatio.
metator = agrimensore, o in senso più ristretto chi effettua una metatio.
metreta = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
miliarum = miglio . V. Tabella Misure romane di lunghezza.
militaris via = v. via.
mina = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
mistron = v. cignus.
modius = (1) v. terminus; (2) moggio, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi..
modius kastrensis = la terza parte di uno iugero (kastrensis), vale a dire 28.800 / 3 = 9.600 piedi
quadri.
modus = area o superficie di terra misurata.
montanus limes = v. limes.
municipium (plurale municipia) = comunità assoggettata dai Romani e con minore autonomia
rispetto a una colonia. In tempi successivi le differenze progressivamente scomparvero.
nonanus limes = v. limes.
272
norma = (1) angolo retto fra due linee; (2) squadra per tracciare linee ad angolo retto.
obolus = obolo, misura romana di peso (V. Tabella Misure romane dei pesi) e per la misurazione
dei liquidi (v. Tabella Misure romane dei liquidi).
occupatorius ager = v. ager.
oxifalum = misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
pagus = villaggio, o comunque centro non fortificato inferiore e/o subordinato a una civitas.
palmus = palmo. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
parallela = unità di misura delle superfici usata nella Gallia Narbonense.
passus = passo o passo doppio. Unità di misura di lunghezza pari a cinque piedi. Era anche pari a
due gradi o passi semplici. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
pertica = (1) pertica, un bastone della lunghezza di dieci o dodici piedi; (2) pertica, un misura di
lunghezza di dieci piedi di 16 dita o di dodici piedi di 18 dita (se pari a dieci piedi, è sinonimo di
decempeda, v.). V. Tabella Misure romane di lunghezza; (3) pertica, l’insieme delle terre
oggetto di una limitatio; (4) la mappa di una limitatio (v. forma).
pes = piede; unità di misura centrale pari a 29,57 cm.
pes prostratus = piede quadrato. V. Tabella Misure romane di superficie.
plethron = fra i Greci la superficie di un quadrato di terra con 100 piedi per lato.
plinthides / laterculi = (1) superfici quadrate di terreno pari a 50 iugeri; (2) superfici quadrate di
terreno, che il re Tolomeo lasciò al popolo romano, con lati pari a 6.000 piedi e quindi una
superficie complessiva di 1250 iugeri. Infatti, 6.000 ∙ 6.000 = 36.000.000 = 1.250 ∙ 240 ∙ 120.
porca = era una superficie con lati di 30 e 80 piedi. V. Tabella Misure romane di superficie.
possessio = v. dominium.
praefectura = (1) comunità presieduta da un inviato del Senato; (2) terreno attribuito ad una colonia
sottraendolo ad una comunità vicina.
pro indiviso = v. indiviso.
proportionalis = v. terminus.
proprietas = v. dominium.
publica via = v. via.
publicus ager = v. ager.
quadrans = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
quadrifinium / quatrifinium (plurale quadrifinia / quatrifinia) = confine fra quattro proprietà.
quaestorius ager = v. ager.
quintarius limes = v. limes.
relicta = beni non assegnati, ad esempio perché non coltivabili.
rigor = (1) linea diritta di confine tracciata dall’uomo; (2) linea di confine naturale grosso modo
rettilinea, come una cresta di colline o monti.
rasta = Era usata in Germania ed era pari a 3 miglia (3000 passi). V. Tabella Misure romane di
lunghezza.
rostrum = la parte dell’apparecchio definito complessivamente groma o ferramentum che collegava
il ferramentum (v.) con la groma (v.).
saltus = (1) una proprietà costituita da bosco e pascoloν (2) secondo Siculo Flacco 5 ∙ 5 = 25
centurie (5.000 iugeri per centurie di 200 iugeri). V. Tabella Misure romane di superficie.; (3)
secondo Varrone 2 ∙ 2 = 4 centurie (800 iugeri per centurie di 200 iugeri).
scamnatio = v. limitatio.
scamnum (plurale scamna) = rettangolo di terra con i lati più lunghi orientati lungo l’asse da
oriente-occidente (L. 3.10-16) oppure, per le centuriazioni non orientate con decumani da oriente
a occidente e cardini da mezzogiorno a settentrione, è presumibilmente da intendersi secondo i
limiti che più si avvicinano a tale direzione.
sciotherum = parola greca che indica il bastone posto al centro di una meridiana. La direzione della
sua ombra indicava l’ora del giorno.
scorofio / scorpio = v. terminus.
273
scripulum / scrupulum = (1) come misura di peso: 1/24 di un’oncia [Calonghi 1965] e quindi
(1/24)/12 = 1/288 di una libbra. V. Tabella Misure romane dei pesi; (2) come misura di
superficie 1/288 di uno iugero [Campbell 2000] = 100 piedi quadri, cioè una pertica quadrata (un
quadrato con lati di 10 piedi). V. Tabella Misure romane di superficie; (3) come misura dei
liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
servitus (genitivo servitutis) = servitù; un diritto nei confronti di terzi relativo a una proprietà. Ad
esempio, servitù di passaggio per accedere a una terra vicina.
sextaneus limes = v. limes.
sextarius = sestario, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
siliqua = siliqua. Piccola misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
spatula cursoria = v. terminus.
stadium = stadio. V. Tabella Misure romane di lunghezza.
stater = misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
strata = lapidibus strata, via lastricata con pietre (L. 370.12-14).
striga (plurale strigae) = rettangolo di terra con i lati più lunghi orientati lungo l’asse settentrionemezzogiono (L. 3.10-16) oppure, per le centuriazioni non orientate con decumani da oriente a
occidente e cardini da mezzogiorno a settentrione, è presumibilmente da intendersi secondo i
limiti che più si avvicinano a tale direzione.
strigatio = v. limitatio.
subruncivus limes = v. limes.
subsicivum / subsecivum (plurale subsiciva / subseciva) = (1) parte non assegnata all’interno di una
centuria; (2) parte non assegnata fra la zona centuriata e il confine esterno; (3) centuria
incompleta ai margini della centuriazione.
supercilium = luogo leggermente sopraelevato, ciglio. Se la sopraelevazione era superiore a 30
piedi si considerava una collina.
tabulae aeris / libri aeris = tavole di bronzo su cui erano indicati i dettagli delle assegnazioni dei
campi riportati nella mappa su bronzo (aes).
tabularium = archivio pubblico in cui erano registrate le proprietà e i relativi proprietari.
tabularium principis = archivio pubblico dell’imperatore. Era un archivio centrale, sito in Roma.
talentum = talento, misura romana di peso. V. Tabella Misure romane dei pesi.
terminus = termine, segnale di confine. Il rispetto dei confine era considerato un dovere religioso e
vi era il dio Terminus che li tutelava.
--- arca = arca; termine a forma di parallelepipedo e incavato sul lato superiore.
--- aspratilis = rugoso.
--- attinae = pietre a secco che formavano un muro per delimitare un confine.
--- botontinus = un cumulo di terra usato per demarcare un confine.
--- carbunculi = pietre non rifinite.
--- comportionales / conportionales / proportionales = termini che dividono in parti una proprietà
unica.
--- congeria = mucchio di pietre.
--- cursorius = termine intermedio.
--- epidecticalis = “termine indicatore (principalis sive in angulo posito)” [Calonghi 1965], termine
posto su un angolo del confine.
--- incursorius = v. modius.
--- macerias = muri a secco.
--- modius = tipo di termine detto anche incursorius.
--- proportionalis = v. comportionales.
--- scorofio / scorpio (plurale scorofiones / scorpiones) = pila di pietre. Forse sinonimi erano i
termini kalafiones (L. 406.25) / calaviones (L. 401.21).
--- spatula cursoria = a forma di spatula e che delimita un confine interno.
--- tiburtinus (terminus / lapis) = travertino. Tiburtinus significa che era ricavata dal territorio di
Tibur (Tivoli).
274
--- altri tipi di termini riportati in due elenchi intestati NOMINA LAPIDVM FINALIVM (da L.
249.32 a 251.19 e da L. 404.12 a 406.25)
territorium = territorium, riferito a una comunità, era il territorio su cui la comunità aveva
giurisdizione.
tetrans = tetrante; (1) punto di intersezione di due linee; (2) segnale posto in un tale punto.
tiburtinus = v. terminus.
trames (plurale tramites) = sentiero trasversale oppure via diretta che corre nei campi.
trifinium (plurale trifinia) = confine fra tre proprietà.
typon = v. forma.
ulna = ulna (braccio). V. Tabella Misure romane di lunghezza.
uncia = oncia. L’oncia era 1/12 dell’unità di qualche tipo. Ad esempio, l’oncia era un dodicesimo di
piede. Per i multipli e le frazioni dell’oncia e i relativi simboli, si vedano le relative tabelle. Per
le equivalenze con altre misure, v. Tabella Misure romane di lunghezza e Tabella Misure romane
dei pesi.
urna = urna, misura dei liquidi, v. Tabella Misure romane dei liquidi.
usucapio = usucapione. E’ l’acquisizione dei diritti di proprietà su una terra a seguito del possesso
senza erogazione di alcun compenso per un periodo di tempo fissato dalla legge (due anni nel
diritto romano).
varatio = metodo di misurazione della dimensione di un oggetto non direttamente accessibile.
vectigalis ager = v. ager.
versura / interversura = gomito o angolo lungo un confine.
versus / vorsus = (1) fra gli Osci e gli Umbri era la superficie di un quadrato di terra con 100 piedi
per lato (= 10.000 piedi quadri); in Dalmatia e altrove il versus era pari a 8.640 piedi quadri, cioè
3/10 di uno iugero (e cioè 1 iugero = 3,3333 versus); (2) misura di lunghezza pari a 100 piedi,
cioé 29,57 m, circa 30 m.
via = via, strada;
--- publica = via pubblica.
--- militaris = via utilizzata per scopi militari.
--- vicinalis = via fra due o più proprietà vicine, di regola non pubblica e aperta solo al passaggio
dei vicini.
vicinalis via = v. via.
vicus = villaggio, o comunque centro non fortificato inferiore e/o subordinato a una civitas.
villa = abitazione di campagna a cui erano annessi campi coltivati.
275
ELENCO DELLE LIMITATIONES
RIPORTATE NELLE FIGURE
Abbreviazioni
C = centuriazione; S = strigatio; F = fundus; A = actus = 35,48 m; V = vorsus = 29,57 m.
La prima colonna a sinistra riporta il numero attribuito da Chouquer e collaboratori.
Nome
1
Tipo
Modulo
Modulo in metri
Angolo
sillana
C
14 x 14 A
496,72 x 496,72
25° 30’ E
2
Collatia-Gabii
57
sillana
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
42° 00’ W
3
Campi Tiberiani
Tiberio
C
20 x 20 A
710 x 710
18° 00’ W
4
Velitrae
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
03° 00’ W
5
Norba
S
12 A
425,76
38° 00’ W
6
Ulubrae
fine IV-inizio III sec.
a.C.
precoce
S
8A
283,84
20° 00’ W
7
Setia
precoce o triumvirale?
C
10 x 10 A
354,8 x 354,8
44° 00’ E
8
Privernum I
340 a.C.?
S
13 A
461,24
74° 00’ E
9
Privernum II
II sec. a.C.?
C
10 x 10 A
354,8 x 354,8
22° 30’ W
10
Tarracina I
329 a.C.?
S
2A
71
30° 00’ E
11
Tarracina II
triumvirale
C
20 x 20 A
709,6 x 709,6
30° 00’ E
12
Fundi I58
precoce (330 a.C.?)
S
irregolare
-
41° 30’ E
13
59
Fundi II
?
C
7x7A
248,36 x 248,36
15° 00’ E
14
Fundi III
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
37° 00’ E
15
Formiae
probabilm. augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
25° 30’ W
16
60
F
6x6A
212,88 x 212,88
34° 00’ E
S
10 A
354,8
28° 00’ E
706 x 706
22° 30’ E
17
Anagnia I61
eccezione centur.
augustea
306 a.C.
18
Anagnia II-Signia
triumvirale
C
20 x 20 A
19
57
Bovillae-Tusculum
Epoca
Scauri
Ferentinum
62
338 a.C.?
S
10 A
354,8
42° 00’ W
S
12 A
425,76
03° 00’ W
Alatrium-Frusino-Verulae II
seconda metà IV sec.
a.C.
gracchiana
C
13 x 13 A
461,24 x 461,24
14° 00’ E
22
Interamna Lirenas I
312 a.C.
S
13 A
461,24
43° 00’ E
23
Interamna Lirenas II
312 a.C.
S
13 A
461,24
08° 00’ E
24
Aquinum I
precoce?
S
10 A
354,8
22° 30’ W
25
Fabrateria Nova I
gracchiana
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
19° 45’ W
26
Aquinum II-Fabrateria II
-Interamna Lirenas IIICasinum
triumvirale
C
20 x 20 A
709 x 709
28° 00’ E
20
Alatrium-Frusino-Verulae I
21
Chouquer [Chouquer et al. 1987] riporta nel riepilogo che la centuriazione è di 16 x 16 A invece che 15 x
15 come indicato nel testo. Comunque la scala riportata corrisponde a 15 x 15 A.
58
Chouquer riporta una strigatio con distanza fra i limites di 8 actus, ma le distanze sono troppo irregolare e
non appaiono corrispondere a tale modulo.
59
Chouquer riporta la possibilità di un centuriatio con modulo di 14 actus.
60
Chouquer parla di una possibile centuriazione relativa a un fundus.
61
Chouquer non evidenzia una equidistanza fra i limiti. Con una distanza pari a 10 actus, presente anche in
altre strigatio della zona, si ottiene una buona serie di corrispondenze.
62
Chouquer riporta come dubbia la spaziatura di 12 actus, ma la serie di persistenze sembra corroborare una
strigatio con spaziatura di 10 actus.
276
27
Alba Fucens63
S
12 A
425,76
28° 00’ W
Caelanum64
303 a.C.,
Antonino Pio
?
S
12 A
425,76
28° 00’ W
28
Corfinium-Sulmo I
gracchiana
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
38° 45’ W
29
Corfinium-Sulmo II
augustea
C
20 x 20 A
709,6 x 709,6
39° 30’ E
30
Sora
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
35° 30’ W
31
Atina
fine II o I sec. a.C.?
C
14 x 14 A
496,72 x 496,72
33° 30’ W
32
Venafrum I
268 a.C.?
S
248,36
34° 00’ E
33
Venafrum II (Monteroduni)
augustea
C
irregolare? 7
A?65
16 x 16 A
567,68 x 567,68
23° 45’ W
34
fundus?
C
32 x 32 A
35
Venafrum III
(Roccaravindola)
Venafrum IV (Prata Sannita)
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
28° 00’ W
36
Aesernia I - a
263 a.C.?
S
12 A
425,86
37° 00’ W
Idem
Aesernia I - b
263 a.C.?
S
6A
212,88
10° 00’ E
1135,36 x 1135,36 03° 00’ W
37
Aesernia II
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
23° 00’ W
38
Bovianum Undecimanorum I
S
irregolare
-
33° 00’ E
39
Bovianum Undecimanorum II
I-II sec. a.C. (dopo
268?)
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
33° 00’ E
40
Saepinum
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
18° 00’ E
41
Cubulteria
III o II sec. a.C.?
C
12 x 12 A
425,76 x 425,76
44° 00’ E
42
Caiatia
gracchiana
C
13 x 13 A
461,24 x 461,24
21° 00’ W
43
Trebula
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
12° 00’ W
gracchiana o sillana
C
10 x 10 A
351,5 (703)
29° 30’ W
44
Telesia I
66
45
Allifae I - a
pre-romana
C
6 x 11 V
180 x 330
38° 00’ W
Idem
Allifae I - b
pre-romana
C
6 x 11 V
180 x 330
23° 00’ E
Idem
Allifae I - c
pre-romana
C
6 x 11 V
180 x 330
36° 00’ E
46
triumvirale
C
20 x 20 A
701,3 x 701,3
32° 15’ E
47
Allifae II-Teanum II
-Telesia II-Saticula67
Beneventum I
triumvirale
C
20 x 20 A
706 x 706
42° 00’ E
48
Beneventum II
49
50
63
augustea (o posteriore?)
C
16 x 25 A
567,68 x 887
02° 00’ W
68
III o II sec. a.C.
C
13 x 13 A
461,24 x 461,24
17° 30’ E
69
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
16° 30’ W
Caudium I
Caudium II
51
Abellinum
gracchiana o sillana
C
14 x 14 A
496,72 x 496,72
27° 30’ E
52
Minturnae I70
296 a.C.
C
4x4A
141,92
17° 30’ E
53
Suessa I-Sinuessa I
pre-romana?
C
8x8V
240 x 240
40° 30’ W
54
Suessa II
313 a.C.
S
irregolare
-
-
55
Sinuessa II
296 a.C.?
C
16 x 16 V
480 x 480
21° 00’ E
V. nota successiva.
Nella parte orientale della strigatio Alba Fucens, praticamente tutte le persistenze sono sfasate verso nordovest di circa 71 metri. Ciò permetterebbe di ipotizzare una differente strigatio, forse contemporanea a quella
di Alba Fucens e relativa a Caelanum, città peraltro di cui si conosce pochissimo.
65
Chouquer descrive la strigatio come irregolare, ma in effetti con una spaziatura di 7 actus (248,36 m) si
ottiene una convincente delimitazione del territorio.
66
Chouquer riporta correttamente nel riepilogo l’angolo N-29° 30’ W, ma la figura relativa appare ruotata e
riporta erroneamente un angolo di N-29° 30’ E.
67
Chouquer riporta un modulo di 706 m, ma si ottiene una migliore corrispondenza con 701,3 m.
68
Chouquer riporta un angolo di 18° 30’ E.
69
Chouquer nel riepilogo riporta erroneamente una inclinazione di 16° 30’ E invece che W.
70
Chouquer riporta un modulo di 4 x 8 A con disposizione irregolare.
277
64
56
Suessa III
gracchiana
C
13 x 13 A
461,24
32° 00’
57
Minturnae II-Suessa IV
-Sinuessa III – a
Minturnae II-Suessa IV
-Sinuessa III - b
Sinuessa IV
triumvirale
C
20 x 20 A
710 x 710
40° 00’ E
triumvirale
C
20 x 20 A
710 x 710
40° 00’ E
296 a.C.? Pre-romana?
C
6x6V
180 x 180
38° 00’ E
59
Sinuessa V
296 a.C.? Pre-romana?
C
25 x 6 V
750 x 150
05° 00’ E
60
Sinuessa VI
296 a.C.?
S
irregolare
-
-
340 a.C.
S
?
-
12° 00’ E
Idem
58
71
61
Ager Falernus I
62
Ager Falernus II
gracchiana
C
14 x 14 A
496,72 x 496,72
12° 00’ E
63
Forum Popilii
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
41° 00’ E
64
Cales I
334 a.C.
S
13 A
470
37° 00’ E
65
Cales II
gracchiana
C
14 x 16 A
496,72 x 567,68
31° 00’ E
66
Cales III
augustea
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
41° 00’ E
67
Teanum I
gracchiana o sillana
C
14 x 14 A
496,72 x 496,72
01° 30’ W
68
Teanum III-Cales IV
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
29° 00’ W
69
Ager Campanus I
gracchiana
C
20 x 20 A
705 x 705
00° 10’ E
sillana e cesarea
C
20 x 20 A
706 x 706
00° 26’ W
70
Ager Campanus II
71
Capua-Casilinum
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
12° 30’ E
72
Acerrae-Atella I
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
26° 00’ W
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
26° 00’ W
posteriore a Silla?
C
20 x 20 A
710 x 710
33° 00’ W
sillana
C
20 x 20 A
706 x 706
00° 00’
?
C
20 x 20 A
707 x 707
41° 30’ W
vespasianea
C
20 x 20 A
707 x 707
15° 00’ E
augustea
C
16 x 16 A
567,68 x 567,68
43° 30’ W
73
73
Neapolis
74
Atella II
75
74
Nola I-Abella
76
Nola II
77
Nola III
78
75
Nola IV-Urbula
79
Nuceria I
augustea?
C
20 x 20 A
710 x 710
02° 00’ E
80
Nuceria II
triumvirale? Neroniana?
C
20 x 20 A
708 x 708
14° 30’ W
Suessula
76
Ager Stellatis I
sillana
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
29° 00’ W
77
augustea?
C
20 x 20 A
709 x 709
16° 10’ E
78
Ager Stellatis II
71
72
poster. alla precedente?
C
15 x 15 A
532,2 x 532,2
16° 10’ E
Potentia
?
C
20 x 20 A
710 x 710
29° 30’ W
Iader
augustea
C
20 x 20 A
700 x 700
37° 00’ W
Questa strigatio, descritta da Chouquer, è mal definita e poco distinguibile dalla centuriazione Ager
Falernus II. Pertanto non appare possibile riportarne lo schema.
72
Chouquer riporta un angolo di 0° 40’ e un modulo di 706 m. Una migliore approssimazione si ottiene con
un angolo di 0° 26’ e un modulo di 705 m.
73
Identica alla centuriazione Acerrae-Atella I come modulo e angolo. I decumani sembrano essere su un
prolungamento dell’altra centuriazione anche se Chouquer dice che sono leggermente sfasati. In ogni caso i
cardini sono sfasati e quindi è comunque una differente centuriazione.
74
Chouquer riporta un angolo di 0° 40’ ma con un angolo di 0° si ottiene una assai migliore
approssimazione.
75
Chouquer la chiama Nola IV-Sarnum, ma dove è ora Sarno esisteva Urbula.
76
V. [Libertini 2013].
77
V. [Guandalini 2004; Ruffo 2010; De Caro 2012].
78
V. nota precedente.
278
IMMAGINI DI INSIEME DELLE LIMITATIONES
Fig. 47A – Visione complessiva di tutte le limitationes per le quali vi sono immagini a corredo del
testo (con esclusione della centuriazione di Iader). Gli acquedotti di Roma non sono riportati.
279
Fig. 47A bis – Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
280
Fig. 47B - Le limitationes della Campania e di alcune zone interne vicine.
281
Fig. 47B bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
282
Fig. 47C – Le limitationes del Latium.
283
Fig. 47C bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
284
Fig. 47D - Le limitationes del Latium adiectum.
285
Fig. 47D bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
286
Fig. 47E - Le limitationes della Campania.
287
Fig. 47E bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
288
Fig. 47F - Le limitationes da Alba Fucens e Corfinium a Frusino e Atina.
289
Fig. 47F bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
290
Fig. 47G – Le limitationes da Venafrum, Aesernia, Saepinum alla pianura campana e Beneventum.
291
Fig. 47G bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
292
Fig. 47H - Le limitationes da Tarracina a Suessa Aurunca.
Fig. 47H bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
293
Fig. 47I - Le limitationes di Venafrum, Aesernia, e Bovianum.
Fig. 47I bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
294
Fig. 47J - Le limitationes da Velitrae a Privernum.
Fig. 47J bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
295
Fig. 47K - Le limitationes da Sora e Atina a Fregellanum e Interamna Lirenas.
296
Fig. 47K bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
297
Fig. 47L - Le limitationes da Anagnia a Verulae.
Fig. 47L bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
298
Fig. 47M - Le limitationes fra Telesia, Beneventum e Caudium.
Fig. 47M bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
299
Fig. 47N - Le limitationes fra Roma, Tibur e Velitrae.
300
Fig. 47N bis - Stessa immagine di prima con l'aggiunta dei nomi dei centri abitati.
301
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