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21.01.2010, LMU, Ludwig Maximilian Universität München: "Prima di Manzoni. il romanzo italiano del Settecento" - Italienisches Institut, Ludwigstraße 25
Notarelle sulla formazione della volontà collegiale, 2024
relazione al convegno: "nel segreto della camera di consiglio", Messina, 18 luglio 2024.
In critica a una recente tesi, l'autore, sulla base di argomenti di carattere generale e metologico nonché di specifici rilievi esegetici, difende la teoria tradizionale secondo la quale i commissari giustinianei, nella redazione del Novus Codex, avrebbero tratto le costituzioni anteriori al 438 d.C. esclusivamente dai tres veters codices, Gregoriano, Ermogeniano e Teodosiano.
I Piccoli Arcipelaghi Pugliesi nel quadro della Marine Strategy Europea, 2019
L’obiettivo della riflessione di queste note è lo sviluppo di una metodologia di lavoro trasferibile alle realtà geografiche e sociali delle piccole isole, che possa accompagnarle in processi di rigenerazione territoriale e valorizzazione del cultural heritage per un riscatto da condizioni di marginalità e abbandono all’interno di processi di sviluppo locale nei contesti regionali di appartenenza. Per raggiungere tali obiettivi strategici è necessario sviluppare per le isole minori italiane opportunità per nuove professionalità che siano in grado di trasformarle in “Laboratori per la Sostenibilità e lo Sviluppo Blu”. Gli studi di caso presentati son riferiti a due esperienze di ricerca attualmente in corso nel Dicar del Politecnico di Bari sui i due piccoli arcipelaghi pugliesi: le Isole Cheradi nel Mari Ionio (TA) e le Isole Tremiti nel Mare Adriatico (FG). Il primo, chiude a sud-ovest la rada del Mar Grande, rivestendo un ruolo strategico originariamente militare oggi culturale. Le vision progettuali ipotizzabili per i due arcipelaghi minori partono dall’assunto che il cultural heritage e il contesto ambientale possano costituire un elemento per confrontarsi a Taranto con la crisi dell’acciaio, che ha colpito la città con un processo di post-industrializzazione tra i più complessi in Europa. L’arcipelago delle Tremiti, invece, si localizza nei pressi del Promontorio del Gargano, a circa 22 miglia dal porto di Termoli. L’isola-abbazia di S. Nicola e l’Area Marina Protetta rimangono ancora in uno stato di risorse latenti, anche per la situazione conflittuale che le isole vivono con il Parco del Gargano a svolgere. Per entrambi gli arcipelaghi pugliesi la difficoltà dei collegamenti, lo spopolamento complementare a forti flussi di migrazione stagionale, la difficoltà a declinare forme di turismo sostenibile tendono a incrementare fenomeni diffusi d’abbandono che mettono in crisi forme sostenibili di gestione delle risorse, comprese quelle ricchissime del cultural heritage di luoghi storicamente stratificati.
Russismi e sovietismi nella lingua italiana, 2019
Russismi e sovietismi nella lingua italiana III Convegno internazionale di linguistica e glottodidattica italiana (CILGI3) Il mio intervento alla conferenza aveva il titolo di "Russismi e sovietismi nella lingua italiana".Nel mio elaborato si classificavano per tipologie i prestiti giunti in italiano dal russo dal medioevo alla fine degli anni '90. Rispetto pero' ai lavori di Vincenzo Orioles, a cui il mio elaborato ha attinto a piene mani, venivano incluse delle considerazioni di matrice culturale sull'uso attuale di certi russismi in Russia e in Italia. Fra queste spicca, in particolare, l'opposta percezione creatasi attorno alla parola "siberia": indice di forza e resistenza per i russi, indice di repressione per il parlante italiano. L'intervento fu pubblicato alle pagine 12 e 13 del "Quaderno degli abstract" della conferenza
Introduzione L'Umanesimo Universalista "Gli umanisti sono donne ed uomini di questo secolo, di quest'epoca. Ritrovano nell'Umanesimo storico le proprie radici e si ispirano agli apporti di diverse culture e non solo di quelle che in questo momento occupano una posizione centrale. Sono inoltre uomini e donne che si lasciano alle spalle questo secolo e questo millennio e che si lanciano verso un mondo nuovo. Gli umanisti non vogliono padroni; non vogliono dirigenti né capi, e non si sentono rappresentanti o capi di alcuno. Gli umanisti non vogliono uno Stato centralizzato né uno Stato Parallelo che lo sostituisca. Gli umanisti non vogliono eserciti polizieschi né bande armate che ne prendano il posto.
2011
Form@re, ISSN 1825-7321 © Edizioni Erickson, www.erickson.it Questo articolo è ripubblicato per gentile concessione della casa editrice Edizioni Erickson.
La carriera accademica e quella ecclesiastica
Lazione Umana: Trattato di Economia, 1940
L'azione umana può essere considerata la maggiore opera di Ludwig von Mises. È stata scritta negli Stati Uniti d'America, dove l'autore, in fuga dal nazismo, è stato accolto come esule politico. Costituisce il momento culminante di una lunga riflessione, tramite cui viene data risposta ai più rilevanti problemi della vita sociale. A Mises è toccato vivere contro il proprio tempo. Ha dovuto affermare le ragioni della libertà in un contesto storico-sociale in cui le correnti ideologiche dominanti hanno portato al comunismo, al nazismo e all'aggressione dello Stato di diritto mediante un diffuso interventismo politico. Mises ha avuto sempre chiara l'idea che la cooperazione sociale si può svolgere in forma volontaria o in forma coercitiva. Anche se promettono il contrario, i programmi politici che impongono la cooperazione coercitiva restringono o sopprimono la libertà individuale di scelta. Il potere totale non produce la libertà totale; genera il dominio totale. Il totalitarismo comunista si basa sul monopolio della conoscenza e su quello delle risorse. E parimenti fa il nazismo. In questo caso, non c'è la formale abolizione della proprietà privata. Ma essa viene di fatto soppressa. È lo Stato a determinare ciò che si deve produrre e quel che si deve consumare, a stabilire i prezzi, i saggi salariali e i tassi d'interesse. Il che non solo impedisce la libertà individuale di scelta. Conduce anche, non diversamente dall'economia pianificata, alla più completa inefficienza. Prefazione di Lorenzo Infantino.
Decreto di approvazione e numero di iscrizione: Tribunale di Roma 388/2006 del 17 ottobre 2006 Codice rivista: E195977 Codice ISSN 1973-9443 Giacobina, (1798-1799. Studi e appunti, Giuffrè, Milano, 1971; si citano qui solo alcuni recenti lavori a cui si rimanda per un completo quadro bibliografico di riferimento: M. Formica, La città e la rivoluzione. Roma 1798Roma -1799, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Roma, 1999; D. Armando, M. Cattaneo, M.P. Donato, Una rivoluzione difficile. La Repubblica romana del 1798-1799, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, Pisa-Roma, 2000; L. Fiorani, D. Rocciolo, Chiesa romana e Rivoluzione francese, 1789-1799, École Française de Rome, Roma, 2004; M. Caffiero, La repubblica nella città del papa. Roma 1798, Donzelli, Roma, 2005; si segnalano anche alcuni numeri monografici di riviste che si sono occupate degli anni della Repubblica; «Deboli progressi della filosofia». Rivoluzione e religione a Roma, 1798-1799, a cura di L. Fiorani, «Ricerche per la storia religiosa di Romae gli atti di due convegni, Roma negli anni di influenza e dominio francese 1798-1814. Rotture continuità, innovazioni tra fine Settecento e inizi Ottocento, a cura di Ph. Boutry, F. Pitocco, C.M. Travaglini, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2000 e La Rivoluzione nello Stato della Chiesa 1789-1799, a cura di L. Fiorani, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma, 1997. 9 La festa ebbe inizio a Campo Vaccino, l'antico Foro romano, dove il medico Nicola Corona pronunciò un discorso alla presenza delle truppe francesi e del popolo romano che era accorso per assistere alla festa. Dopo il discorso venne portato in processione e piantato sul Campidoglio un grande albero della libertà; immediatamente dopo venne rogato l' ʺAtto del popolo sovranoʺ che certificò la nascita della Repubblica, a seguire venne portata in giro per la città, tra grida di giubilo, la bandiera rossa bianca e nera della Repubblica; per una descrizione completa della festa cfr. A. Galimberti, Memorie dell'occupazione francese in Roma, cit., vol. I, pp. 7-8; il testo dell' ʺAtto del popolo sovranoʺ si può leggere in Collezione di Carte pubbliche, proclami, editti, ragionamenti ed altre produzioni tendenti a consolidare la rigenerata Repubblica Romana, Roma, per il cittadino Luigi Perego Salvioni, 1798-1799, Anno I e II della Repubblica romana, 5 tomi (d'ora il poi CCP), I, pp. 11-14 e nel Monitore di Roma, I, 21 febbraio 1798. Per una disamina dell'Atto cfr. M. Battaglini, Le istituzioni di Roma Giacobina, cit., pp. 2-17. Il ruolo della festa rivoluzionaria e dei suoi significati sia antropologici che politici è stato molto studiato; luogo di sociabilità per eccellenza, scuola e mezzo per raggiungere i sentimenti e l'immaginario della popolazione adulta, essa divenne mezzo per creare consenso nelle masse popolari. Su questi temi cfr. F. Pitocco, La costruzione del consenso rivoluzionario: la festa, in A. Groppi, W. Markov, F. Pitocco, A. Soboul, V. Vidotto, La rivoluzione francese. Problemi storici e metodologici, Franco Angeli, Milano, 1979, pp. 157-210 e Id., Festa rivoluzionaria e comunità riformata. Due saggi di storia delle mentalità, Bulzoni, Roma, 1986 va anche ricordata la posizione di Mona Ozouf che vede nella festa rivoluzionaria un transfert di sacralità con quella cattolica di cui recupera, riaggiornandoli temi e liturgia, M. Ozouf, La fête révolutionnaire: 1789-1799, Gallimard, Paris, 1976, su posizioni diverse invece Vovelle che valuta il grado della festa dal livello di imposizione da parte del potere o di auto organizzazione popolare e ne coglie le differenze e i mutamenti in un arco temporale più lungo di quello coperto dalla rivoluzione, M. Vovelle, La metamorfosi della festa. Provenza 1750-1820, Il Mulino, Bologna, 1986; sulla festa e la Rivoluzione si veda anche Les Fêtes de la Révolution. Colloque de Clermont -Ferrand (juin 1974), Actes recueillis ed présentés par J. Ehrard et P. Vialleneix, Sociétés des Études Robespierristes, Paris, 1977; sulla festa della Roma barocca è ancora fondamentale il lavoro di M. Fagiolo dell'Arco, S. Carandini, L'effimero barocco. Strutture della festa nella Roma del 600, Bulzoni, Roma, 1977-1978
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DergiPark (Istanbul University), 2021
Revista Inter-Ação, 2021
Atenea (Concepción), 2009
Ankara Araştırmaları Dergisi, 2018
Zenodo (CERN European Organization for Nuclear Research), 2023
WSEAS TRANSACTIONS ON POWER SYSTEMS, 2021
International Journal of Public Health Science (IJPHS), 2024
International Journal of Applied Pharmaceutics, 2021
Economics Letters, 2004
Turkish neurosurgery, 2021
Molecular Psychiatry, 2002