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2016, Dizionario Biografico degli Italiani
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Rileggendo Petronio e Apuleio, 2020
Riproposta di 12 saggi sui momenti della narrativa latina d'età imperiale rappresentati da Petronio e da Apuleio.
2019
esile figura di visionario idealista, venne catapultato, a 19 anni, nella Calabria sofferente dove patì un profondo turbamento dalla visione dei bambini tra le macerie del terremoto del 1908 a , etc. volle conoscere, volle capire! Esplorò il territorio a piedi o a dorso di mulo, entrò nelle case, parlò con la gente. E poi inchieste, letture, conversazioni con i più illustri meridionalisti: Giustino Fortunato, Leopoldo Franchetti, Gaetano Salvemini, Pasquale Villari, Benedetto Croce, Antonio Fogazzaro, e tanti altri; tutto ciò gli permise di elaborare un Meridionalismo critico e pragmatico che si staccò nettamente dai piagnistei e dal vittimismo, dalla rassegnazione rinunciataria che toglieva ogni speranza alla Calabria. 1 L'aristocratico piemontese, l'intellettuale "filantropo dall'area ascetica" colse la magia di questa terra antica e sfortunata e ne rimase affascinato; tramandò con le sue iniziative, con i suoi scritti da romantico idealista la bellezza dei luoghi e delle persone che incontrò nel suo peregrinare: e una delle soste più amate fu l'Aspromonte.
biografia aggiornata del cardinale Giordano Pironti
L’età di Rubens. Dimore, committenti e collezionisti genovesi, a cura di P. Boccardo, 2004
Il saggio introduce sinteticamente il profilo di Gio Carlo Gavotti, collezionista portato all’attenzione della critica da Patrick Michel per i suoi rapporti con il cardinale Mazarino, esponente di una famiglia originaria di Savona che, percorrendo la via aperta dai principali nuclei della nobiltà ligure, stabilì solide relazioni con l’ambiente romano sviluppando fiorenti attività bancarie, partecipando ai riti della confraternita di San Giovanni Battista dei Genovesi e tessendo una fitta rete di corrispondenze con i Borghese, i Falconieri e i Barberini. In questa occasione espositiva, il personaggio, amico del cardinale Giulio Sacchetti e del patriarca d’Antiochia Jacopo Altoviti (mecenate di Guido Reni), è presentato non solo attraverso l’inventario della sua dimora di Savona (1682), redatto a pochi anni dalla scomparsa, ma anche dalla Fortuna di Guido proveniente dal lascito Castellano ai Musei Vaticani. Fra gli oltre centotrenta pezzi della collezione figurano i nomi di artisti bolognesi e romani del secondo Cinquecento e del primo Seicento, in piena coerenza con gli orientamenti di gusto del Gavotti evidenziati da Malvasia (1678) e da Baldinucci (1681-1688).
"Serclus" n.s. 2, 2021
Nelle Storie di Erodoto i fiumi sono cardini della macchina dei climi, oggetto di descrizione accurata, anello di congiunzione tra natura e cultura, condizione di ogni presenza umana. Agenti storici a pieno titolo, sono altresì decisivi sul piano morale dell’agire umano, perché rappresentano limiti a ogni forma di conquista violenta. Nel trattato Arie, acque luoghi, attribuito a Ippocrate il determinismo geo-climatico, secondo cui le condizioni dell’ambiente rendono prevedibili aspetto fisico, caratteri e patologie degli abitanti, disegna una mappa delle malattie in base alla classificazione delle acque.
«Segni di maraviglia». I ricami su disegno del Pollaiolo per il Parato di San Giovanni, 2019
Giannettino, un po' colle buone maniere e un po' con i gomiti, seppe lavorar così bene, da trovarsi un posticino comodo in mezzo a un gruppo di giovinetti, la maggior parte suoi conoscenti e suoi compagni di scuola. Accanto a lui v'era, fra gli altri, un bimbetto di circa ott'anni, biondo come una spiga di grano maturo, con un viso bianco e rosso come una mela-rosa, colla bocca sempre mezz'aperta a secchiolino e sempre ridente, e con due labbra fresche e vermiglie, che sembravano due fragole colte allora allora e messe l'una sull'altra. Questo bambinetto aveva nome Arturo: ma perché era minuto di fattezze e alto, come suol dirsi, quanto un soldo di cacio, così Giannettino, per la sua smania di mettere il soprannome a tutti, lo chiamava "Minuzzolo". «Guarda chi c'è! C'è Minuzzolo» gridò Giannettino, accennandolo col dito e ridendogli sul viso in atto di canzonatura. «O che cosa ci fai qui? Ti pare che la Creazione del mondo sia pane per i tuoi denti?» «Sicuro!» rispose Arturo «è più per i miei denti che per i tuoi. Se non foss'altro, la Creazione del mondo io la so tutta a memoria, e tu non la sai!...» «Te la posso insegnare!» «E io scommetto che non la sai!» «Scommettiamo mille scudi!» gridò Giannettino. «Scommettiamoli pure» rispose Minuzzolo; «ma poi chi li paga?» A quest'uscita, tutti i ragazzi che erano lì dintorno dettero in una grandissima risata. Un bello sproposito. Giannettino trovandosi oramai compromesso agli occhi de' suoi compagni, dovette accettare per forza la sfida, e cominciò così: «La Creazione del mondo. "Iddio fece il cielo e la terra..."». «Ecco subito uno sproposito..» gridò Minuzzolo scattando ritto in piedi come se avesse avuto sotto la seggiola un saltaleone. «E dov'è lo sproposito?» domandò Giannettino turbandosi e facendo il viso cattivo. «Tu hai detto: "Iddio fece"». «E come dovevo dire?» «Dovevi dire: "Iddio creò il cielo e la terra"». «E fare e creare non è forse la stessa cosa?» «Nossignore, che non è la stessa cosa, perché anche il maestro, se te lo ricordi, c'insegnò che altro è fare e altro è creare. Il cappellaio, colla pelle di castoro o colla felpa, fa i cappelli; il legnaiolo col legno fa le seggiole e gli armadi; il sarto col panno fa i vestiti; il pasticciere (qui il ragazzo tirò fuori la lingua e si leccò i labbri) colla farina, coll'uova e collo zucchero fa i pasticcini: insomma, tutti abbiamo bisogno di una materia o di un'altra per poter fare qualcosa. Iddio invece non ha bisogno di nessuna materia. Iddio trasse il mondo dal nulla: e questo appunto si chiama creare. Dio solo può creare: e perciò Dio solo è creatore». «Bravo Arturino!» gridarono gli altri battendo le mani. La creazione del Mondo. E Minuzzolo, incoraggiato, cominciò così: «Iddio trasse dal nulla la terra e le acque, ma la terra e le acque erano confuse insieme e giacevano nella profonda oscurità delle tenebre. Allora Iddio disse: Sia fatta la luce, e la luce fu fatta. Ciò avvenne nel primo giorno della creazione. Nel secondo giorno, Dio separò le acque in due parti. Una parte delle acque si disciolse in vapore, si alzò verso il cielo, e formò le nubi, che poi si sciolgono anch'esse e ricadono in pioggia. L'altra parte delle acque si sparse intorno alla terra. Nel terzo giorno, Dio raccolse le acque della terra e così formò i mari, i laghi, i fiumi. Allora la terra comparve qua e là asciutta. Nel medesimo giorno Dio la coprì di erbe, di piante e di tutto quello che nasce dalla terra. Nel quarto giorno creò il sole, perché splendesse e scaldasse la terra, creò la luna e le innumerevoli stelle che brillano nel cielo. Nel quinto giorno, Dio comandò che le acque producessero i pesci, e subito milioni di pesci svariatissimi nuotarono nelle acque. Nello stesso giorno creò gli uccelli che volano nell'aria. Nel sesto giorno creò gli animali della terra. Quando la terra fu coperta di piante e popolata di animali, Iddio disse: Facciamo l'uomo a immagine nostra. Prese della creta, le diede forma d'uomo e vi soffiò la vita. E l'uomo visse e si alzò. Questo primo uomo si chiamò Adamo. Adamo era solo, e il buon Dio disse: Conviene dargli una compagna. E fatto addormentare Adamo, gli cavò una costola e ne formò la prima donna, alla quale pose il nome di Eva. Adamo ed Eva sono i progenitori del genere umano, cioè noi tutti discendiamo da Adamo ed Eva. Nel settimo giorno Iddio si riposò».
M. Iodice – R. Spataro, Dizionario dei latinisti italiani del XX secolo, Roma, LAS – Libreria Ateneo Salesiano , 2021
Gianmartino di Tiriolo. Scavi e ricerche (2014-2018), 2024
Il volume rende noti gli esiti delle indagini archeologiche condotte sul sito di Gianmartino di Tiriolo (CZ) fra il 2014 e il 2016 e dei successivi lavori di studio della documentazione di scavo e dei molti materiali mobili emersi. Grazie all’apporto e al contributo di studiosi italiani ed europei, nel libro si esaminano le fasi di vita del sito archeologico, le sue componenti strutturali e architettoniche e tutte le classi di reperti mobili rinvenuti. Anche in virtù delle vicende subite dall’edificio, e in particolare dell’incendio che lo distrusse sul finire del III sec. a.C., Giammartino di Tiriolo offre l’opportunità di approfondire e riesaminare alcuni dei temi cruciali per la conoscenza della Calabria e della Magna Grecia di epoca ellenistica.
All Things Ancient Egypt: An Encyclopedia of the Ancient Egyptian World. Volume 1 (ABC-CLIO, Inc)., 2019
Studia Slavica, 2000
A Reader's Dialogues. Discussing Latin Literature of the First Century through Modernism, 2019
Revista Derecho del Estado , 2024
Degres Journal Volume 9 Issue 9 2024 ISSN NO:0376-8163, 2024
MUHAMMAD , 2023
Journal of Biotechnology, 2003
Clinical cancer research : an official journal of the American Association for Cancer Research, 2016
Revista Peruana de Biología, 2020
Journal of Indian Resources Water Society, 2021
East-West Design & Test Symposium (EWDTS 2013), 2013