Papers by Maria Francesca Laterza
I possibili scenari della società della conoscenza che vengono attivati dalle tecnologie e-learni... more I possibili scenari della società della conoscenza che vengono attivati dalle tecnologie e-learning e dalle metodologie per il Lifelong Learning costituiscono il focus della rivista. La rivista è indirizzata a ricercatori, educatori e professionisti che sono interessati all'innovazione tecnologica della formazione online e del knowledge management. La rivista è quadrimestrale. Dal n. 1/2008 i pdf della versione in seconda lingua (tipicamente in inglese) sono disponibili gratuitamente al link
Journal of e-learning and knowledge society, 2010
The ever growing importance of e-learning over the last decade has triggered an explosion of reso... more The ever growing importance of e-learning over the last decade has triggered an explosion of resources available on the Web. Although this multiplicity of available resources can foster the development of a critical spirit, discernment and the student’s ability to weigh up the merits of different points of view, it can also induce disorientation in the search for the resources best suited to her/his needs and learning style. This issue has driven research into recommendation systems, already well known in fields such as e-commerce, applied to e-learning environments. However, in such environments the recommendations can only be efficacious if the system is able to deal with the many different factors involved in the learning process, such as the learning goal and the student’s cognitive features. This work proposes a recommendation strategy that combines, by adopting a hybrid cascade approach, two knowledge-based techniques that can take these factors into account in the recommendat...
Distributed Multimedia Systems, 2010
ABSTRACT
Books by Maria Francesca Laterza
Giannettino, un po' colle buone maniere e un po' con i gomiti, seppe lavorar così bene, da trovar... more Giannettino, un po' colle buone maniere e un po' con i gomiti, seppe lavorar così bene, da trovarsi un posticino comodo in mezzo a un gruppo di giovinetti, la maggior parte suoi conoscenti e suoi compagni di scuola. Accanto a lui v'era, fra gli altri, un bimbetto di circa ott'anni, biondo come una spiga di grano maturo, con un viso bianco e rosso come una mela-rosa, colla bocca sempre mezz'aperta a secchiolino e sempre ridente, e con due labbra fresche e vermiglie, che sembravano due fragole colte allora allora e messe l'una sull'altra. Questo bambinetto aveva nome Arturo: ma perché era minuto di fattezze e alto, come suol dirsi, quanto un soldo di cacio, così Giannettino, per la sua smania di mettere il soprannome a tutti, lo chiamava "Minuzzolo". «Guarda chi c'è! C'è Minuzzolo» gridò Giannettino, accennandolo col dito e ridendogli sul viso in atto di canzonatura. «O che cosa ci fai qui? Ti pare che la Creazione del mondo sia pane per i tuoi denti?» «Sicuro!» rispose Arturo «è più per i miei denti che per i tuoi. Se non foss'altro, la Creazione del mondo io la so tutta a memoria, e tu non la sai!...» «Te la posso insegnare!» «E io scommetto che non la sai!» «Scommettiamo mille scudi!» gridò Giannettino. «Scommettiamoli pure» rispose Minuzzolo; «ma poi chi li paga?» A quest'uscita, tutti i ragazzi che erano lì dintorno dettero in una grandissima risata. Un bello sproposito. Giannettino trovandosi oramai compromesso agli occhi de' suoi compagni, dovette accettare per forza la sfida, e cominciò così: «La Creazione del mondo. "Iddio fece il cielo e la terra..."». «Ecco subito uno sproposito..» gridò Minuzzolo scattando ritto in piedi come se avesse avuto sotto la seggiola un saltaleone. «E dov'è lo sproposito?» domandò Giannettino turbandosi e facendo il viso cattivo. «Tu hai detto: "Iddio fece"». «E come dovevo dire?» «Dovevi dire: "Iddio creò il cielo e la terra"». «E fare e creare non è forse la stessa cosa?» «Nossignore, che non è la stessa cosa, perché anche il maestro, se te lo ricordi, c'insegnò che altro è fare e altro è creare. Il cappellaio, colla pelle di castoro o colla felpa, fa i cappelli; il legnaiolo col legno fa le seggiole e gli armadi; il sarto col panno fa i vestiti; il pasticciere (qui il ragazzo tirò fuori la lingua e si leccò i labbri) colla farina, coll'uova e collo zucchero fa i pasticcini: insomma, tutti abbiamo bisogno di una materia o di un'altra per poter fare qualcosa. Iddio invece non ha bisogno di nessuna materia. Iddio trasse il mondo dal nulla: e questo appunto si chiama creare. Dio solo può creare: e perciò Dio solo è creatore». «Bravo Arturino!» gridarono gli altri battendo le mani. La creazione del Mondo. E Minuzzolo, incoraggiato, cominciò così: «Iddio trasse dal nulla la terra e le acque, ma la terra e le acque erano confuse insieme e giacevano nella profonda oscurità delle tenebre. Allora Iddio disse: Sia fatta la luce, e la luce fu fatta. Ciò avvenne nel primo giorno della creazione. Nel secondo giorno, Dio separò le acque in due parti. Una parte delle acque si disciolse in vapore, si alzò verso il cielo, e formò le nubi, che poi si sciolgono anch'esse e ricadono in pioggia. L'altra parte delle acque si sparse intorno alla terra. Nel terzo giorno, Dio raccolse le acque della terra e così formò i mari, i laghi, i fiumi. Allora la terra comparve qua e là asciutta. Nel medesimo giorno Dio la coprì di erbe, di piante e di tutto quello che nasce dalla terra. Nel quarto giorno creò il sole, perché splendesse e scaldasse la terra, creò la luna e le innumerevoli stelle che brillano nel cielo. Nel quinto giorno, Dio comandò che le acque producessero i pesci, e subito milioni di pesci svariatissimi nuotarono nelle acque. Nello stesso giorno creò gli uccelli che volano nell'aria. Nel sesto giorno creò gli animali della terra. Quando la terra fu coperta di piante e popolata di animali, Iddio disse: Facciamo l'uomo a immagine nostra. Prese della creta, le diede forma d'uomo e vi soffiò la vita. E l'uomo visse e si alzò. Questo primo uomo si chiamò Adamo. Adamo era solo, e il buon Dio disse: Conviene dargli una compagna. E fatto addormentare Adamo, gli cavò una costola e ne formò la prima donna, alla quale pose il nome di Eva. Adamo ed Eva sono i progenitori del genere umano, cioè noi tutti discendiamo da Adamo ed Eva. Nel settimo giorno Iddio si riposò».
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