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Verifica dei poteri. Venticinque anni dopo e oggi 1 0 . 3 0 -1 1 . 0 0 Giovanna Tomassucci (Università di Pisa) Una ciliegia polacca nel cestino del ladro di ciliege? Fortini e la poesia polacca 1 1 . 0 0 -1 1 . 1 5 C A F F È 1 1 . 3 0 -1 2 . 2 0 Luca Lenzini (Università di Siena) Interpretare Fortini Donatello Santarone (Università degli Studi Roma Tre) La poesia-mondo di Fortini 1 2 . 2 0 -1 3 . 1 0 Daniele Balicco (École des Hautes Études en Sciences Sociales, Parigi) Il sapere e l'utilità. La salita di Franco Fortini: commento ed interpretazione del testo Federico Della Corte (eCampus / Università Cardinale Stefan Wyszyński, Varsavia) Dove ora siamo? istituto italiano di cultura (marszałkowska 72) 1 5 . 0 0 -1 5 . 2 0 Gli Studenti di UKSW coordinati da Alessandro Borroni e Angela Ottone Presentazione del laboratorio «Poesia fra suono e corpo partendo dai versi di Franco Fortini e Fabio Scotto» 1 5 . 2 0 -1 6 . 1 0 Simone Monti (Scuola Normale Superiore / Università di Pisa) Tra metrica barbara e metrica biblica: usi e funzioni dei versi lunghi in Franco Fortini Andrea Agliozzo (Università Cà Foscari, Venezia / Université Paris-Sorbonne) "Una ho portata costante figura". Metrica e ritmo nell'opera di Fortini 1 6 . 1 0 -1 6 . 4 0 M E R E N D A 1 6 . 4 0 -1 7. 3 0 2 0 m a g g i o ( S A B A T O ) uniwersytet kardynała stefana wyszyńskiego (dewajtis 5, aula jana pawła ii) 9 . 3 0 -1 0 . 0 0 Fabio Scotto (Università di Bergamo) Le Lezioni sulla traduzione di Franco Fortini nel dibattito contemporaneo: tra "traduzione d'arte" e "traduzione di servizio" 1 0 . 0 0 -1 1 . 2 0
2021
François Villon, l’ultimo dei poeti medievali, il primo dei poeti moderni. Un uomo dal vissuto turbolento, un criminale, un artista, che esprime in versi la propria interiorità tra crudo realismo e fine bellezza. Introduzione, traduzione e breve commento di tre poesie in cui nostalgia, dolore, e morte si mescolano alla ricerca del sublime, della grazia, e della redenzione.
«Per voci interposte» Fortini e la traduzione, 2019
In questo numero monografico vengono rielaborati e pubblicati alcuni degli interventi presentati in occasione del convegno internazionale «Traducendo...», organizzato nel centenario della nascita di Franco Fortini (Siena, 2-4 novembre 2017) dal Centro di Ricerca Franco Fortini, in collaborazione con il Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne (DFCLAM) dell'Università di Siena e con l'Università per Stranieri di Siena, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Siena. Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature Antiche e Moderne (DFCLAM) dell'Università di Siena centro studi franco fortini
Specimen The Babel Review of Translations , 2019
Conoscere è, in buona misura, tradurre. La condizione sempre relativa di ciò che sappiamo obbliga a una comprensione graduale; le fasi della luna, la caduta di una pietra e il volo di un falco si ordinano nel lento archivio della cultura. Eppure, capire qualcosa letterariamente significa darle un uso diverso al senso comune. La letteratura, anche nella sua variante naturalista, implica sempre un superamento dell'esplicito, il desiderio che le parole abituali, con le quali compriamo il pane ed eseguiamo ordini, dicano le loro verità in un altro modo. «La terra è blu come un'arancia», scrisse Paul Éluard. Due certezze scientifiche-la terra è blu, la terra è rotonda come un'arancia-si combinano e confondono in favore di un'altra verità, l'invenzione poetica. Nel campo della letteratura nulla è univoco. A differenza dei cataloghi di aspirapolvere o dei discorsi proselitistici, i romanzi e le poesie si prestano a diverse interpretazioni e la loro permanenza nel repertorio della cultura dipende dalle possibilità in essi insite di suscitare nuove letture. «Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire», sostiene Italo Calvino. La scrittura resistente è una materia porosa; le sue fessure calcolate lasciano penetrare l'aria, l'ambiente, le nuove indagini. Nel tentativo di dotare il linguaggio di un altro significato, la letteratura vivifica l'inventario quotidiano della lingua e sfrutta risorse che sembrerebbero negarla, dal silenzio al nonsenso. In un testo, la "freschezza", la "spontaneità" o la ricreazione colloquiale sono artifici, a volte più elaborati dei passaggi ermetici. Octavio Paz in L'arco e la lira sostiene che tutte le arti aspirano all'effetto poetico, ossia al momento in cui il linguaggio supera il proprio senso originale e diventa un prodigio dislocato, dove il piacere estetico è refrattario all'argomentazione. Improvvisamente, una raffica di parole resiste alla dissertazione. Nessuna interpretazione metrica o retorica di un alessandrino di López Velarde («ojos inusitados de sulfato de cobre», «insoliti occhi di solfato di rame») o di un endecasillabo di Paz («horas de luz que pican ya los pájaros», «ore di luce che ormai gli uccelli becchettano», trad. E. Franco) sarebbe in grado di decifrare ciò che viene detto al di là della versificazione. Sapere che i fiumi che contengono solfato di rame hanno un colore azzurro chiaro e brillante aiuta a comprendere la metafora di López Velarde, ma non la rara bellezza che produce sulla pagina. C'è, in fondo a ogni verso, qualcosa che gli impedisce di essere razionalmente risolto. Nell'alba del poeta, i frutti sono fatti di tempo e devono essere beccati dagli uccelli. Pertanto, l'essenza del suo discorso non può essere descritta nemmeno nel codice di emissione. L'ineffabile è il suo segno, blu come un'arancia. Se la letteratura dipende dalle molteplici possibilità del testo, da quella zona in cui le parole sconfiggono il loro significato abituale, sarà possibile per il linguaggio letterario passare a un'altra lingua senza subire perdite?
Franco Fortini. Scrivere e leggere poesia, 2019
Volume pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Torino.
Dello scrivere e del tradurre. Per Michele Ranchetti, a cura di Valentina Di Rosa, Giovanni La Guardia, Camilla Miglio, Napoli 2007
Ringrazio Giovanni La Guardia, che per primo mi ha invitato a riflettere sul rapporto tra Fortini e Kafka, Michele Ranchetti, Giuliano Mesa, Domenico Scarpa, con cui ho discusso alcuni nodi di questo saggio. 1 F. Fortini, Brecht o il cavallo parlante (1958), in F. Fortini, Verifica dei poteri. Scritti di critica e di istituzioni letterarie, Torino 1989, p. 275. 2 Cfr. F. Fortini, Il ladro di ciliege e altre versioni di poesia, Torino 1982; una scelta di liriche tratte da questo volume è inclusa anche (con l'aggiunta di O. Mandel'πtam, 1 gennaio 1924
Ospite Ingrato, 2024
The article analyses some Virgilian memories found in the poetic work of Franco Fortini, which act both at a para-textual level and at a deeper level, involving the structure of some compositions. The analysis uses the mechanisms of allusive art, which is based on the agreement between author and reader; it also highlights the vitality of Latin tradition in the poetry of Fortini. The references to famous Virgil's verses, finally, can be found in the translation of John Milton's Lycidas, included in the Ladro di ciliege e altre versioni di poesia (1982), an evidence of the intertextuality of the poem.
Sereni Traduttore di Williams, Studi Novecenteschi, 77, 2009
lirico americano di trent'anni più anziano del luinate, è lo stesso Sereni a renderlo manifesto, nella nota bibliografica che chiude il Musicante di Saint Merry, il suo splendido 'quaderno di traduzioni' 1 . La data più alta risale al 1957, anno in cui, presso le Edizioni del Triangolo (Milano), viene stampato un opuscolo contenente cinque sue versioni da Williams. Nella premessa al Musicante troviamo anche chi fu ad ispirare il nostro poeta a cimentarsi con il collega d'oltreoceano: «Debbo [...] a Luciano Anceschi lo stimolo a cimentarmi con W. C. Williams per un'edizione speciale che doveva essere illustrata da Marino Marini e che poi non si fece». 2 Tutte le traduzioni sereniane (per un totale di 29 testi) confluirono poi nel volume W. C. W., Poesie, tradotte e presentate da Cristina Campo e Vittorio Sereni, edito presso Einaudi nel 1961 3 , preceduto da un intervento del nostro autore, La musica del deserto, già apparso in rivista nello stesso anno. È invece del 1981 l'ultimo intervento, di carattere però selettivo (o sarebbe meglio dire elettivo) e non legato alla traduzione di nuove liriche, del poeta lombardo riguardo a Williams, di cui vengono scelte nove versioni che confluiranno nella già citata antologia Il Musicante di Saint Merry. Affronterò qui la totalità delle versioni sereniane dal lirico americano considerandole dapprima in quanto corpus chiuso e definito (per intenderci, quello reperibile nell'edizione del '61), per poi, definite le linee guida di tale esperienza, valutarne l'importanza inserendole diacronicamente all'interno dell'intera attività poetica del nostro autore. 1. QUESTIONI RITMICHE Apriamo la nostra analisi con un fatto ritmico: il 71% dei versi spogliati presenta una conformazione accentuativa regolare 4 , riconducibile a quattro tipi accentuali fondamentali: i. giambico e paragiambico: è presente, pienamente realizzato o anche parzialmente, nel 17% delle occorrenze totali; 1 V. SERENI, Il Musicante di Saint-Merry, Torino, Einaudi, 2001. 2 Ivi, p. XXXI. 3 Da questo volume, che presenta a fronte gli originali americani, verranno estratti tutti i brani che in seguito analizzeremo; per gli altri excerpta verrà segnalato in nota il dovuto riferimento bibliografico. 4 Ho computato come tali sia le misure tradizionali che i versi lunghi accentualmente riconducibili a forme regolari come il novenario caudato e l'endecasillabo ipermetro.
Franco Fortini Scrivere e leggere poesia, a cura di D. Dalmas, 2019
1. Nel 1956 esce in Germania La struttura della lirica moderna di Hugo Friedrich, saggio che diverrà presto fondamentale per l'interpretazione della poesia europea dal Simbolismo al xx secolo. La traduzione italiana risale al 1958; a stretto giro di posta, nella primavera del '59, arriva la stroncatura fortiniana, polemicamente intitolata Contro un'idea di lirica moderna 1 . Avendo già ripercorso altrove le obiezioni di Fortini -che rimprovera a Friedrich una carente articolazione dei rapporti tra cultura in senso lato, letteratura (narrativa e teatro) e poesia, nonché la riduzione di quest'ultima a una lirica anti-realistica e anti-contenutistica -, non ricostruirò qui l'episodio, bensì cercherò di trarne spunto per una riflessione più ampia sulla mens fortiniana.
Stargardia, 2022
Estudos do Quaternário, 2023
Asian Pacific Journal of Tropical Biomedicine, 2014
Information, Communication & Society, 2011
MATICS, 2021
Society and innovations, 2022
Marine Biology Research, 2016
Current Microbiology, 1998