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Lobbying e Terzo Settore. Un binomio possibile?

Indice e Introduzione

Indice Introduzione 9 Capitolo 1 - Lobbying e Terzo Settore. Gli elementi della ricerca 13 1.1. Genesi, obiettivi e caratteri della ricerca.. 13 1.2. La rappresentanza e la rappresentanza degli interessi del Terzo Settore come tema e come problema nella letteratura politologica 23 1.2.1. 1.2.2. Rappresentanza e rappresentanza degli interessi del Terzo Settore nella letteratura internazionale 26 Rappresentanza e rappresentanza degli interessi del Terzo Settore nell'analisi italiana 36 Capitolo 2 - Terni, caratteri e svolgimento della ricerca 51 2.1. Descrizione della ricerca: modalità, metodologia, percorso 57 2.2. Organizzazioni di Terzo Settore e rappresentanza 61 2.3. La proiezione esterna: il dialogo istituzionale e i soggetti politico-decisionali coinvolti 70 Quando la politica chiude il Terzo Settore in un angolo. La consapevolezza della necessità di relazione con i soggetti decisionali pubblici 78 Oltre la frontiera. La consapevolezza di modelli diversi rispetto al sistema italiano 83 2.4. 2.5. Capitolo 3 - Forme e modelli per la rappresentanza nelle "famiglie" del Terzo Settore 3.1. 3.2. degli interessi...... degli interessi 89 La rappresentanza difficile. Il volontariato tra l'autonomia dei grandi, la frammentazione dei piccoli e lo spazio per la rappresentanza recuperato dai CSV 91 Oltre la rappresentanza simbiotica. Le relazioni tra associazioni di promozione sociale e sistema politico-istituzionale.......... 98 Indice 3.3. 3.4. Le virtù dell'unitarietà: Fondazioni bancarie, fondazioni ed altri enti di erogazione, cooperative sociali e rappresentanza degli interessi 101 Le virtù della convergenza: organizzazioni non governative e rappresentanza degli interessi ,....... 112 3.5. Oltre le "famiglie". Il difficile ruolo del Forum del Terzo Settore ........ 118 3.6. Da fuori, ma da vicino: la rappresentanza degli interessi del Terzo Settore nelle parole di fundraiser, lobbisti ed esponenti politici ed istituzionali 125· Capitolo 4 - Alla ricerca di un modello. Temi e questioni per la rappresentanza e la rappresentanza degli interessi del Terzo Settore 131 4.1. Ciò che non siamo, ciò che non vogliamo: una rappresentanza degli interessi diversa, lontano da Sindacati e Confindustria ....:......... 132 4.2. I CSV tra "quasi rappresentanza" del volontariato 4.3. 4.4. e integrazione delle istanze 137 Il Terzo Settore dentro e fuori il sistema politico: il nodo della doppia rappresentanza 140 Conclusioni provvisorie. Alla ricerca di un modello di rappresentanza tra i risultati del Censimento ISTAT2011 e la proposta di Riforma avanzata dal Governo Renzi nel maggio 2014 144 Bibliografia 149 Introduzione "Anche oggi i volontari potrebbero aiutare di più molte più persone se dedicassero lo stesso numero di ore all'attivismo, facendo pressione sui politici per cambiare norme, regole e politiche. Si tratterebbe di fare esattamente come i primi volontari, che si sono trasformati in attivisti. Non ci farà sentire altrettanto bene, ma potrebbe funzionare molto meglio." Nina Eliasoph Può un settore che produce il 4,3% del Prodotto interno lordo non essere dotato di una apposita forma di rappresentanza decisionali pubblici? E la connotazione identitaria presso i soggetti negativa, né stato, né mercato, quanto impatta sulla capacità del Terzo Settore di relazionarsi in maniera stabile ed efficiente con i soggetti del policy making nazionale? Questo volume intende misurarsi con le due questioni ap- pena enunciate e cercare di ricomporre le tessere di una rappresentanza politico-istituzionale sempre più necessaria per il Terzo Settore, sia come complesso e diversificato ambito di attività, sia nelle sue singole componenti o famiglie. Il testo rende conto di una ricerca svolta nel corso del periodo 2013-2014, in cui si è provveduto ad interrogare le principali realtà associative di soggetti del Terzo Settore sulla esistenza e sulle modalità della rappresentanza degli interessi nei confronti dei decisori collettivi. Il contesto temporale in cui si è svolta la ricerca, che ha impiegato la tecnica delle interviste in profondità con testimoni privilegiati, ha rappresentato ne, immediatamente un momento peculiare per la rileva zio- successiva alla diffusione dei dati relativi al terzo censimento ISTAT sulle istituzioni non-profit, in cui si individuava ruolo, sempre più centrale, assunto dalle organizzazioni tore per generare risposte concrete alla situazione il del Terzo Set- di crisi economica che affligge il nostro sistema paese dal 2008. Il dato della accresciuta numerosità delle organizzazioni e della membership, la capacità di pro- durre valore economico, e non solo innovazione sociale, hanno posto 10 LOBBYING E TERZO SETTORE. UN BINOMIO POSSIBILE? in luce la crescente capacità del Terzo Settore nel ricavarsi un ruolo chiave, di attiva partecipazione, alla costruzione delle scelte collettive dentro l'agenda delle politiche pubbliche. E a partire da questa crescente significatività e rilevanza sociale e politica di fondo, la ricerca si è confrontata, analizzando le forme e gli strumenti con cui un comparto della realtà italiana, che come tratto identitario si promette di superare i modelli di stato e mercato, ha individuato le forme più idonee per il confronto con i soggetti politico-istituzionali. Lungi dal formulare confronti con alternativi schemi di partecipazione politica alle scelte collettive presenti strutturalmente dentro al sistema politico italiano, come la concertazione e il neo-corporativismo, il volume intende focalizzare l'attenzione sulla specificità della relazione istituzionale dei soggetti del Terzo Settore italiano, che pure si iscrive in maniera necessitata all'interno di tale modello. E se nessun sottosistema della vita associata italiana, come il Terzo Settore, può vantare un tale, naturale riconoscimento della rilevanza degli interessi - sociali e diffusi, anziché particolari e collocati nella logica del mercato - resta da chiarire se e come il mondo del non-profit possa svolgere efficacemente la propria azione di lobbying senza diventare una lobby tra le altre. Sviluppare metodi e sistemi per un'efficace rappresentanza istituzionale degli interessi del privato sociale, preservando al tempo stesso la specificità della propria missione nei confronti delle comunità di riferimento e lo stile, connotato dalla stessa identità, fondato sulla relazionalità e sull'intervento attivo dentro alla dimensione sociale, è la sfida che si pone di fronte al Terzo Settore. Raccoglierla, inventando delle modalità coerenti con la propria identità e la propria missione, è l'obiettivo in grado di garantire una maggiore partecipazione di tale importante ambito del nostro sistema all'agenda delle politiche pubbliche. Durante il periodo in cui ho lavorato a questo volume ho avuto quattro Direttori e responsabili scientifici. Alla Dottoressa Sveva Avveduto, Direttore IRPPS-CNR, al Dottor Luigi Zecca, Direttore ITB-CNR, alla Dottoressa Cinzia Caporale, Responsabile UO di Roma dell'ITB-CNR, e al Professor Oreste Massari del Dipartimento di Scienze Politiche di Sapienza Università di Roma va tutta la mia gratitudine per la libertà e l'autonomia con cui mi hanno consentito di lavorare a questo testo. Un Introduzione ringraziamento 11 speciale va al Professor Fulco Lanchester, che dirige il DISP di Sapienza Università di Roma, struttura presso cui svolgo, dall'ottobre del 2013, un periodo di distacco grazie ad una Convenzione operativa CNR-Sapienza. Vorrei ringraziare Cristina Galasso e Cristiana Guccinelli del Servizio Comunicazione del CESVOT per lo straordinario aiuto fornito. La mia gratitudine va al Professor Marco Burgalassi di Roma TRE per avermi dato occasione di riflettere sull'argomento di questa ricerca. Parte delle considerazioni contenute nel volume è scaturita durante le lezioni del Laboratorio in Associazionismo e Rappresentanza del Terzo Settore presso la Facoltà di Scienze della Formazione all'Università Roma TRE negli anni 2012/13 e 2013/14: un pensiero va agli studenti che hanno partecipato, riflettendo collettivamente sul tema. Infine, un ringraziamento va a quanti tra presidenti, portavoce, direttori e componenti di realtà del Terzo Settore si sono sottoposti alle mie domande: la loro esperienza, competenza e preparazione sono state preziose per svolgere questo lavoro. Spetta interamente a me tuttavia la responsabilità di quanto scritto nella pagine seguenti. Roma, maggio 2014 Maria Cristina Antonucci Terzo se ore e lobbying, ossia rappresentanza degli interessi di un comparto presso il sistema politico, sembrano due espressioni inconciliabili. Tuttavia il Terzo Settore italiano, articolato nelle sue "famiglie", si è trovato a confrontarsi sempre più spesso con gli attori decisionali pubblici su tematiche organizzative, fiscali, di finanziamento. Ed ha, suo malgrado, fatto lobbying per modificare un provvedimento, suggerire un emenda- mento o vedere avanzata una proposta di legge, come accade oggi con le Linee guida per una Riforma del Terzo Settore del Governo Renzi. Questo libro prova a mettere a fuoco le modalità e gli strumenti con cui il Terzo Settore rappresenta sé stesso, gli interessi delle proprie organizzazioni e quelli delle comunità di riferimento presso il sistema politico italiano. Maria Cristina Antonucci è ricercatore dell'U.O. di Roma di ITB-CNR e insegna Associazionismo e Rappresentanza del Terzo Settore a Roma TRE. 'iiillifilifliilnìliir .. 9 788868 123161