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Convegno sugli incunaboli in Friuli, Udine, 15 e 16 aprile 2024
Alberto Petrucciani, La catalogazione degli incunaboli. In: Il linguaggio della biblioteca: scritti in onore di Diego Maltese, raccolti da Mauro Guerrini. Firenze: Regione Toscana, Giunta regionale, 1994 (stampa 1995), p. 567-588. (Altra edizione: Milano: Ed. Bibliografica, 1996, p. 809-829).
Problemi e prospettive di ricerca se inglobare l'incunabolo nella descrizione delle regole per il libro antico del Servizio bibliotecario nazionale. È bene ricordare, anche se sicuramente non ce ne sarà bisogno, che sia l'IGI che l'ISTC non descrivono le edizioni ma forniscono una descrizione ridotta ai minimi termini (precisamente una scheda d'intestazione), tipica dei grandi censimenti, rivolti a una funzione quantitativa intesa a individuare gli esemplari esistenti di una data edizione. 6 L'ISTC e l'IGI non si prefiggono lo scopo di descrivere compiutamente gli incunaboli ma forniscono le indicazioni bibliografiche in cui recuperare le descrizioni analitiche per individuare le edizioni che si vanno catalogando.
Nei contratti milanesi è raro trovare indicazione del formato di carta adottato, in genere l'indicazione è soltanto quella generica di carta o papiro senza ulteriori specificazioni. Là dove si trova un'indicazione più specifica si fa riferimento alle dimensioni "forma magna" o anche "formae maioris" e "forma mezzana" 1 , mantenendo una netta divisione fra carta destinata alla stampa e carta destinata alla scrittura manuale indicata come "papirum modi maioris de scribendo" e "modi minoris de scribendo" 2 . Nel contratto per la stampa del Suidas Lexicon graecum, edito da Demetrio Calcondila (13 aprile 1499) si fa riferimento alla stampa su carta di poco maggiore "quam sit mezana" 3 . Dai documenti risulterebbe la presenza di soli due formati di carta: "magna" riconducibile al formato reale, e mezzana. Nessun accenno al formato rezzute. Così anche nella tassazione: il Liber datii 4 indica come tassati solo due formati modi maioris e modi minoris.
Questa serie di cataloghi di incunaboli, dopo Sicilia (Siracusa, Catania e Ragusa), Emilia-Romagna (Cesena) e Sardegna (Cagliari), affronta per la prima volta un paese estero molto familiare, la Repubblica di San Marino con le sue due sedi di conservazione, la Biblioteca di Stato e la Biblioteca Universitaria. Il numero degli esemplari è molto ridotto: 31 in tutto (per complessivi 28 volumi), 19 per la prima sede e 12 per la seconda. Quelli della Biblioteca di Stato, fondata nel 1839, vi sono arrivati attraverso le consuete vie usate per costituire raccolte in età moderna, vale a dire lasciti, acquisti e donazioni, peraltro in questo caso non facilmente identificabili. Molto diverso è il fondo della Biblioteca Universitaria, costituito da una raccolta di libri antichi, tra cui un manoscritto del secolo XV, uniti dal tema della memoria, o meglio della mnemotecnica. Su impulso di Umberto Eco, allora docente nell’ateneo sammarinese, questi esemplari furono acquistati nel 1991, dopo una lunga e difficile trattativa con il precedente proprietario, il collezionista Morris Young di New York.
in Biblioteca Maldotti. Duecento anni di storia 1817-2017, a cura di David Salomoni, Reggio Emilia, Antiche Porte editrice, 2017, pp. 141-206
24 editions of XV century and 2208 editions of XVI century represent a considerable heritage of the Comunal Library of Guastalla, which was founded by an enlighted priest, Don Marc'Antonio Maldotti, 200 years ago, to improve people's education from Guastalla, Dukedom of Parma (today Reggio Emilia).
n libro ad alta leggibilità è un libro accessibile anche per chi ha specifiche difficoltà di lettura (come i dislessici), ma che in generale rende più agevole la lettura di tutti. L"alta leggibilità agisce essenzialmente su due livelli: quello dell"abbattimento delle barriere tipografiche e quello della comprensibilità del testo. Abbattere le barriere tipografiche (che sono un ostacolo concreto all"accesso al contenuto) vuol dire adottare tutti quei criteri codificati da tempo che rendono più "amichevole" la pagina per chi l"affronta: il testo non è giustificato e quindi si ha una lunghezza irregolare delle righe per facilitare il passaggio da una riga all"altra e per evitare la divisione in sillabe; i paragrafi sono spaziati per offrire a chi legge dei traguardi più facilmente raggiungibili. Ma l"elemento decisivo per una maggiore leggibilità è naturalmente la scelta del carattere di stampa. È quindi fondamentale l"uso di una font che garantisca la massima chiarezza e aiuti a confondere il meno possibile le lettere simili o speculari (b-d; q-p; e-a; I-l), che sono quelle che creano maggiori difficoltà ai dislessici. Una font altamente leggibile ha una larghezza media delle lettere maggiore rispetto alle comuni font da testo, così come maggiori sono il kerning (ossia la riduzione dello spazio in eccesso tra coppie di caratteri) e lo spazio tra le parole. Ha ascendenti e discendenti enfatizzati rispetto all"occhio medio del carattere e adotta un"interlinea tale da concentrare l"attenzione sulla singola riga. La nostra linea di ricerca è stata indirizzata a realizzare una font che, pur rispettando le caratteristiche indicate, evitasse un"eccessiva "specializzazione", che può risultare potenzialmente discriminante. Per questo abbiamo cercato di tenere in equilibrio i necessari accorgimenti formali che facilitano la lettura con l"esigenza di avere una font per quanto possibile "normale" ed esteticamente soddisfacente, privilegiando l"efficienza e la qualità tipografica complessiva del carattere. Ci interessava inoltre rendere la font liberamente utilizzabile da chi ne facesse un uso non commerciale. Siamo stati i primi ad adottare questa linea di condotta e l"alto numero di richieste ma soprattutto le molte richieste "eccentriche" (quelle cioè che non vengono dai soggetti naturalmente interessati come insegnanti o terapeuti) sono l"indizio incoraggiante che l"alta U
2009
Bollettino trimestrale di informazione sulla storia del libro e delle biblioteche in Italia a cura del C.R.E.L.E.B. con il contributo del Banco di Brescia Sommario La questione: Incunaboli: fonti storiche di Cristina Dondi p. 1 Gli incunaboli possono essere studiati sotto un numero circoscritto di aspetti: quello tipografico, quello bibliografico, quello materiale, quello te-stuale. Le sempre nuove domande che gli studiosi si pongono influiscono sulla scelta dell'approccio più pertinente, non sulla maniera stessa di esami-nare il materiale. L'aspetto tipografico è stato molto analizzato in passato, importanti strumenti sono stati allestiti, al presente e nel prossimo futuro da una parte il GW, depositario di un invidiabile e unico archivio di specimina di tutte (eventualmente) le edizioni esistenti potrà fornire con agilità campioni tipo-grafici di edizioni o delle casse di singoli stampa-tori, dall'altra la digitalizzazione degli esemplari offrirà più facile maniera di ...
2018
MEST Journal, 2013
Evaluación del Índice Glucémico en un Alimento Funcional, 2017
Pomorania Antiqua, 2020
University of Richmond Law Review (forthcoming), 2024
Shifting Natures : ici Berlin (14-15 March). Organized by : Federica Buongiorno, Alberica Bazzoni, and Xenia Chiaramonte
Center for Studies in New Religions (CESNUR) 2024 Conference in Bordeaux, 2024
Историческая экспертиза. Журнал рецензий, 2024
Tabula Rasa, 2023
Journal of Criminal Law and Criminology, 2022
Restaurator, 2002
International Journal of Experimental Pathology, 2003
International Journal of Radiation Oncology*Biology*Physics, 1996
Open Physics
Industrial Data, 2014
Transplantation, 2008