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Marco Locatelli - Come gestire i volontari in biblioteca

2018

Marco Locatelli Come gestire i volontari in biblioteca Milano, Editrice Bibliografica, 2017, 61 p. In questo volumetto della collana “Library Toolbox” Marco Locatelli offre, in modo concreto, consigli su come gestire e utilizzare al meglio i volontari e suggerimenti su come far convivere bibliotecari, cioè professionisti retribuiti, e volontari che prestano parte del loro tempo per la collettività. L’autore espone sia il punto di vista del bibliotecario che quello del volontario. Dal lato del bibliotecario, i volontari sono considerati di massima una risorsa, anche se c’è chi pensa che potrebbero danneggiare l’immagine della biblioteca e del bibliotecario, poiché al volontario non è richiesta una specifica professionalità in ambito biblioteconomico. Marco Locatelli, tuttavia, 68 pone l’accento sugli obiettivi sostenendo che, se condivis, possono dare buoni frutti. I volontari possono essere una risorsa per la biblioteca, proprio perché non sono bibliotecari, ma una presenza di altro tipo, per certi aspetti complementare. Con riferimento alle numerose biblioteche con un solo operatore, il volontario può contribuire a fare squadra, ma è necessario che questo abbia desiderio di entrare a far parte della biblioteca e allo stesso tempo che il suo ruolo abbia senso. Per qualificare il ruolo del volontario è bene, in primo luogo, fornire una chiara “spiegazione” alla comunità riguardo a questa presenza all’interno dell’istituzione, per evitare fraintendimenti e al tempo stesso per evitare di sminuire il ruolo del personale che vi opera, spiegando che l’intento è quello di migliorare sia qualitativamente che quantitativamente il servizio. Secondo Locatelli, il fatto che i volontari vi vogliano prestare il loro tempo libero è un chiaro segnale che la biblioteca è riconosciuta a livello locale, gode di un consenso sociale, è apprezzata dai cittadini. Il volontario è spinto a fare questa esperienza per sentirsi utile, per essere riconosciuto nel suo ruolo; allo stesso tempo questa propensione risponde al principio di sussidiarietà orizzontale che sancisce che il perseguimento dell’interesse generale non spetta solo alle istituzioni, ma anche ai cittadini. Ci sono altri motivi per cui la biblioteca può esercitare una certa attrazione su chi desidera prestare la propria attività volontaria in biblioteca: la possibilità che offre di incontrare nuove persone di qua- lunque fascia d’età, estrazione sociale e cultura; non bisogna inoltre dimenticare che la biblioteca è molto spesso un bell’ambiente, situato in palazzi storici o nuovi, arredati e ben attrezzati. La biblioteca è un luogo sicuro, rassicurante, confortevole, caldo in inverno e fresco in estate, dove non ci sono barriere architettoniche, dove si può gustare un buon caffè, fare una pausa, assistere a presentazioni di libri e incontri con autori. Sicuramente la prima cosa da definire è che la prestazione volontaria è di supporto, e incentrata sulla collaborazione con il personale della biblioteca, infatti il volontario non può gestire autonomamente un servizio e non ha responsabilità. Per concludere, l’autore riporta alcuni suggerimenti per mantenere e rafforzare il rapporto tra volontario e bibliotecario, quali: a) tenere riunioni periodiche, ascoltarli, spiegare loro le logiche del servizio e le scelte organizzative; b) istituire un registro/diario di bordo su cui appuntare cose da fare, a dimostrazione dell’importanza del ruolo del volontariato, gratificando chi sta prestando la sua opera; c) organizzare periodicamente – perché no? – una cena con volontari per conoscersi meglio anche al di fuori della biblioteca. MERI PETRINI Biblioteca comunale Mozzi Borgetti Macerata DOI: 10.3302/0392-8586-201806-068-1 Biblioteche oggi • settembre 2018