Papers by Giulio Goria

What is Topology? The interview revolves around this concept, which first of all-according to Vit... more What is Topology? The interview revolves around this concept, which first of all-according to Vitiello-points to a practice of thinking before than an hermeneutic theory. "Which ethos belongs to topology?" is the question which Vitiello raises. This point concerns the status of this prospective: which is the responsibility of philosophy if not to focus on the relationship of philosophical, moral and political thought with its own limit? *** Introduzione Con l'intervista a Vincenzo Vitiello, apriamo una finestra sulle più importanti espressioni che la filosofia italiana assume oggi riformulando e reinterpretando la tradizione classica e in particolare il grande tema dell'idealismo. Vincenzo Vitiello, formatosi all'Università "Federico II" di Napoli con una tesi su Benedetto Croce, e poi a lungo Professore di Filosofia teoretica all'Università degli Studi di Salerno, per poi passare all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, è tra i più ...

Come comincia un'opera di filosofia? Dove iniziano le sue parole e dove il suo oggetto, la cosa c... more Come comincia un'opera di filosofia? Dove iniziano le sue parole e dove il suo oggetto, la cosa che ne restituisce il contenuto? Solo a rimanere ad una tra le più note prese di posizione in merito, l'apertura della Vorrede alla Fenomenologia dello spirito di Hegel non risparmiava durezze agli scrupoli introduttivi che porterebbero la filosofia a misurare l'ingresso nel proprio compito. La maniera in cui un'indagine viene gradatamente introdotta, esponendo semmai i fini che perseguirà e i risultati cui giungerà, rimane purtroppo del tutto inessenziale al modo di esporre la verità filosofica. Che non acquisterà proprio nulla dalle maniere in cui questi fini e risultati possono essere conosciuti, in controcanto rispetto a quelli della cultura di riferimento. Sarà anche così, ma rimane il problema: come possiamo in filosofia intestarci in tutto e per tutto l'iniziativa di cominciare? Semplicemente, non possiamo. La volontà di cominciare a dire non può esporsi prima di venire espressa, di aver così già cominciato a dire. Non ci si inizia a muovere se non già muovendosi; avendo già cominciato a dire, però, stiamo dicendo già due cose: che qualcosa è detto e la parola che dice quanto detto. Due cose? Cose, poi? Per ora ci accontentiamo del pantano in cui siamo finiti: che di quanto vogliamo dire e pensare non sappiamo ancora quanto realmente diciamo e pensiamo.

In the second chapter of Analytic of Principles, Grundsätze are exhibited as synthetic judgements... more In the second chapter of Analytic of Principles, Grundsätze are exhibited as synthetic judgements of pure understanding. In the explanation of the possibility of synthetic judgements there is at stake a special delimitation guaranteed on «principles that could effect a necessary renunciation of the right to dogmatic assertion» (A 768 B 796). A renunciation that will be completely reached at the time that the transcendental logic of truth will be articulated in the whole of pure principles, without which any empirical judgement or scientific knowledge will lose its objective connection and thus its truthful content. This necessary attribute is expressed by the definition of the pure rules of understanding, that are not only the unities influencing every unification of manifold, but «are rather even the source of all truth». By examining and comparing the second chapter of An. of Pr. and the Discipline of pure reason, my purpose is to note the specific ostensive nature of the proofs of transcendental and synthetic propositions and to demonstrate why this character is really meaningful in order to be able to articulate the faculty of pure reason making experience possible.

Non è azzardato pensare che l'affresco di relazioni tra dogmatismo, scetticismo e filosofia criti... more Non è azzardato pensare che l'affresco di relazioni tra dogmatismo, scetticismo e filosofia critica presentato nella Critica della ragion pura fosse apparso ad Eberhard come un troppo precoce annuncio di addio alla metafisica come scienza della verità. Il che condurrebbe a considerare la polemica innescata sul Philosophisches Magazin a partire dal 1788, dunque un solo anno dopo l'uscita dell'opus magnum kantiano, non come una stanca difesa del razionalismo tedesco. Infatti se con Kant ha inizio quel corso che -almeno secondo una certa interpretazione -esaurirà con Nietzsche la potenza della metafisica come volontà di verità epistemica, va d'altra parte ricordato che il criticismo non è affatto liquidatorio rispetto ai progressi realmente compiuti dalla metafisica. Ed allora, senza azzardo si può anche provare a dare una continuità maggiore, anche rispetto a quella mai rivendicata dal suo stesso autore, tra la risposta kantiana a Eberhard ed il testo su I Progressi della metafisica 2 : perché se è evidente che sul punto del dogmatismo le argomentazioni de I progressi vadano viste come una continuazione della polemica con Eberhard, è sul nodo di un certo atteggiamento dogmatico assunto dalla metafisica -e cioè su un certo suo modo di intendere assicurati i princìpi che ne fanno la scienza della verità -che si gioca la questione soltanto superficialmente polemica di questo scritto, che merita dunque essere misurata oltre il carattere polemico dell'occasione.

Oggetto della presente trattazione è la logica trascendentale kantiana, il cui tema specifico è l... more Oggetto della presente trattazione è la logica trascendentale kantiana, il cui tema specifico è la fondazione trascendentale dell'orizzonte mathematico del sapere 1 . Facendo leva su una definizione di questo genere, la gran parte della critica kantiana è stata e continua ad essere solita presentare la fondazione in questione come la carta da Kant messa sul tavolo da gioco al fine di ricostituire una solida argomentazione a sostegno delle pretese di oggettiva ed universale -o come nel nostro tempo si preferisce dire: intersoggettiva -validità di asserzioni che il sapere, od una determinata molteplicità di saperi dovrebbero istruirsi a poter avanzare, accompagnandole poi con la chiarificata consapevolezza delle loro limitazioni. Che queste ricerche affermino infine la parziale o totale riuscita del contegno critico, ciò non fa che confermare che il movente a partire da cui il prevalente interesse interpretativo si rivolge alla Critica della ragion pura risieda in quella sua intenzione cosiddetta «costruttiva»; intenzione che culminerebbe -come è ben noto -nell'argomentazione dedicata alla deduzione trascendentale dei concetti puri 2 . Questo sarebbe il campo di scontro al cui interno si gioca ancora oggi la mano decisiva per la conquista di una «sottile striscia di terra», a cui la salda pianura della verità deve limitarsi in un'epoca di diffusa persuasione scettica e relativistica.
Autorità e Legge sopra una scena di «teologia politica ragionata» «fra uccelli della voliera non ... more Autorità e Legge sopra una scena di «teologia politica ragionata» «fra uccelli della voliera non parlo di battaglia» Eumenidi, v. 866.
E' l'epoca a gonfiare d'angoscia umana il flutto che s'increspa; e l'aurea misura dell'epoca ha i... more E' l'epoca a gonfiare d'angoscia umana il flutto che s'increspa; e l'aurea misura dell'epoca ha il respiro della vipera nascosta fra l'erba.
Book Reviews by Giulio Goria
Nel suo "Zur Bedeutung des Begriffs Ontologie bei Kant", Gabriel Rivero affronta con ricchezza di... more Nel suo "Zur Bedeutung des Begriffs Ontologie bei Kant", Gabriel Rivero affronta con ricchezza di fonti e profondità di interpretazione uno tra i nodi più spinosi e rilevanti della filosofia trascendentale kantiana. Quello rappresentato dallo statuto ontologico della stessa impresa critica e del suo esito trascendentale, nonché dal valore da attribuirsi alla sua pretesa veritativa.
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