Come procedono questi giorni di pioggia interminabili?!
In questi giorni sono tornata nella terra natìa, nelle mie care Marche, dove ad aspettarmi c'era un freddo quasi polare e nel soggiorno sono stata accompagnata da litri e litri di acqua. E per quanto io sia una fan improbabile della pioggia e delle intemperie in generale, inizio ad accusare il buio quasi totale, dove, se non fosse per l'orologio che picchietta i secondi, il tempo sembrerebbe fermo tra le cinque e le sette del pomeriggio.
Probabilmente il tutto è accompagnato dall'imminente partenza, direzione Toscana, dove sto iniziando a mettere le radici, a cercare i primi legami familiari, dove i giorni iniziano a diventare meno ostili e i volti più sorridenti.
Ammetto che, come le mie più rosee previsioni dicevano (perciò figuriamoci!!), i periodi "no" iniziano a farsi sentire. Chiamatemi Pigra Cronica, ma io sono una di quelle che se sta lì non vuole tornare qui e viceversa, perchè devi fare la valigia, che non sai mai come riempire, perchè parti da casa con la borsa (che è talmente capiente che potrebbe aver risucchiato la vicina di casa, visto quanto pesa!), il computer portatile (che sia mai che lo lasci a Firenze, poi sembra che non puoi interagire con il mondo!!), e la valigia, che dentro non ha niente (perchè quando torni a casa ti accorgi che hai vestiario sufficiente solo per andare a dormire e per i giorni di permanenza rovisti nell'armadio nella speranza che magari, per sbaglio o per previdenza, hai lasciato quella maglia che ti sta tanto bene....ma ovviamente no!) ma pesa come bisonte zoppo, perchè ti trascini per la città, sgomiti nell'autobus sentendo il borbottio delle persone che "proprio non capisco perchè uno va in giro con la valigia..." e un po' ti scombussolano i nervi.
Senza considerare il viaggio. Appena hai fatto il biglietto sei rassegnato. Lo sai! Sei ore di viaggio interminabili che non riesci a giustificarti, soprattutto perchè per portarti a casa c'è un solo autobus, che taglia lo stivale per sbieco e che non si preoccupa di concederti delle alternative. E invece tu sai a memoria quella strada che va da Firenze a Casa, con quel traforo che ti risparmia tipo 3 ore di viaggio, e che non ti costringe a circumnavigare l'Africa prima di rimpatriare. Che poi passi il giorno prima della partenza a trovare qualcosa che non abbia orari tanto casuali, tipo che parte un solo autobus alle 5 di pomeriggio. Il viaggio della speranza...
Ed è qui che sento che "Certe Partenze" sono strane...
Mai capitato di sentirsi intrappolati tra il qui e il lì quasi in un limbo. Ogni volta che parto vado verso "casa", in entrambe le direzioni, ed è bello, perchè vai sempre in un luogo in cui, in un modo o nell'altro, ti senti al sicuro. Ma il problema è proprio partire, non tanto arrivare, la meta la conosci, e a volte a pensarci sei anche lieto di raggiungerla, ma quando parti, lo fai sempre da casa, anche se sono in luoghi molto diversi, con persone completamente diverse. E non puoi non sentire quel magone, quel poco di malinconia che ti prende la bocca dello stomaco e ti fa sentire un po' più lontana-
Lo scrivo proprio ora, che sono in treno (in treno?! essì, tra i vari tentativi per rientrare in terra straniera ho anche trovato un treno, che per arrivarci devi farti 120km in macchina, sfrecciare sotto gli appennini e raggiungere la stazione. Soluzione ottimale, non lo so!!). Sono qui su questo regionale veloce, che fa tutte le fermate del mondo, anche quelle che sono previste da un altro treno in un altro stato di un altro continente, ma che ti sicuramente il tempo di lasciarti pian piano alle spalle una casa e aprire le braccia all'altra, facendo sciogliere a poco a poco quel piccolo groppo che si forma ogni volta che saluti un volto familiare dall'altra parte del vetro. La mia mente fa capriole attorno a tutte le riflessioni che si aggrovigliano agitate, alla ricerca di una serenità equilibrata, che probabilmente il tempo aiuterà a raggiungere.
E così vi chiedo, amici e un po' confidenti, quali sono gli stratagemmi che usate più spesso per allontanare da voi la malinconia del distacco? Esiste un segreto che potete sussurrarmi, un consiglio che volete donarmi, un trucco che potete insegnarmi per sentirmi più leggera quando le distanze aumentano?? Vi prego di aiutarmi, così che torni un po' di allegria anche su queste pagine virtuali, altrimenti sarò costretta a pagarci un analista di gruppo!!
Nel frattempo, per chi avesse bisogno di ridestarsi dal turbolento autunno che miete vittime spargendo cupezza e mal'umore, vi consiglio le pilloline (di saggezza) di Giorgia, blogger di Colors on the Road che seguo con costanza!
.S
P.S. Per tutti quei trucchi, consigli e segreti troppo delicati per essere spifferati ai venti del mare informatico, potete spedirli all'indirizzo [email protected] dove saranno apprezzati e custoditi con estrema cura!!
E prima di lasciarvi del tutto sono lieta di dirvi che a brevissimo vi parlerò della nuova idea che è cresciuta e maturata nelle nostre teste, con moltissime sorprese!!