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13.5.11

Il Mio Personalissimo Flusso di Coscienza

Certe giornate così accadono, che tu voglia o meno, sono giornate in cui ti svegli alle 7.00 di mattina con una di quelle notizie che ti fanno crollare il mondo addosso. E torni a pensare a quando è successo l'ultima volta, a come stavi, a cosa avresti voluto fare, a cosa gli altri hanno fatto per te e a cosa tu potresti fare per loro, adesso, che sono nella stessa tua stessa triste situazione di un anno e mezzo fa. Non faccio nomi, non descrivo cosa è accaduto, penso solo a come mi sono sentita, a come sto ora che sto metabolizzando. Dopo ben più di 12 ore ancora non riesco a realizzare a capire perchè, anche se tutto questo era inevitabile, ci stavamo solo chiedendo quando sarebbe successo. E sembra, brutto a dirsi, un po' una liberazione perchè non ce la fai a stargli vicino vedendo che soffrono anche loro con lei, e sei un po' egoista nel chiedere un po' di serenità per tutti, anche se vuol dire perdere qualcuno.

E' stata una giornata intensa, piena di frasi non dette, perchè se ho sperimentato qualcosa sulla pelle è il sentirsi chiedere come stai quando la risposta è una sola "Non lo so". Vedi solo visi, non capisci a chi appartengono perchè la tua testa è altrove, che cerca di metabolizzare. La guardi da lontano, non riesci a soffermarti sui dettagli, gli occhi si riempiono di lacrime che altro non dicono che "Non ho fatto abbastanza".

E sono queste tristi situazioni che ti lasciano con un milione di dubbi in testa, sono quelle che ti spingono a non rischiare mai per paura di dover dire ancora "Non ho fatto abbastanza." Ti butti sul divano, metti un film che hai già visto e che non richiede davvero la tua attenzione. Sai già come andrà a finire e puoi lasciare che la tua testa si svuoti da ogni pensiero, per non pensare, anche solo per pochi minuti. Hai ceduto, è inevitabile, soprattutto per una come me, che tenta di fare la dura finchè può, finchè gli altri ne hanno bisogno. Poi a casa, sul divano, con la mente vuota, ti lasci andare e non importa se avrai gli occhi rossi, è quello che ti serve, per essere pronta a mostrarti ancora un sostegno.

Ti concedi una cena tranquilla, tra amici, senza grosse risate, ma con la necessità di non continuare a pensare a quella notizia che stamattina ti ha buttata giù dal letto. Ti liberi dei pensieri, dei tuoi blocchi, proprio perchè non hai bisogno di esternare qualcosa, anche se non si tratta della vera tristezza di questa giornata. Tiri fuori le tue paure, perchè anche questa giornata ha contribuito ad aumentare il numero di negatività che ti convincono a restare. Sempre con il pallino fisso del Non fare abbastanza. Forse una scusa.

E non mi aspetto che qualcuno comprenda, approvi, commenti. Non sono cose che mi interessano ora. Si tratta della pura necessità di mettere nero su bianco il turbinio di pensieri che mi affollano la mente. Perchè non sei lucido e non puoi soffocare gli altri con questo mare di parole, in fondo sono un po' tutti nella tua stessa situazione, se non peggio!

In questa giornata ti sei anche sentita una donna un po' trasparente, invisibile agli occhi di chi, in una situazione triste per tutti, non è riuscito ad andare oltre quello che vi ha separati, anche se uniti nello stesso dolore. E continua a intrecciarsi quella matassa incasinata di pensieri che ti fanno scoppiare la testa. Pensi alla maturità che alcune persone non avranno mai. E in una situazione tanto triste ti chiedi come sia possibile restari trincerati dietro alle proprie convinzioni così. E ti fa anche un po' incazzare perchè nessuno ha bisogno delle vostre tensioni ora. C'è solo bisogno di comprensione per chi oggi sta aprendo un capitolo tanto complicato della propria vita, e tu, amico da sempre, devi solo stargli accanto, con tutta la forza che hai.

Non so bene cosa ci sia scritto in queste righe, non so se si capisce davvero qualcosa, ma va bene così.

A una donna meravigliosa, una mamma, una moglie, un esempio.


.S

20.4.11

Perdere l'Equilibrio

Sono quasi le quattro di mattina e io, con gli occhi a fessura, il sonno, la stanchezza di una giornata no, la testa piena di tutto e di niente, sono ancora sveglia, ad arrovellarmi il cervello su qualcosa che non riesce a saltar fuori, o meglio, su qualcosa che ogni volta sembra convinermi ma poi niente!
Più che il racconto di sensazioni, emozioni, pensieri e un vero e proprio sfogo.

Ultimamente mi capita troppo spesso di passare il tempo a trovare soluzioni a questioni che non riesco a focalizzare davvero, a impelagarmi in discorsi seri con me stessa alla ricerca di un salto di qualità, di un tono differente, di qualcosa di un certo spessore. Poi quando mi trovo in mezzo alle persone sono un automa, o sono completamente vuota. Faccio battute stupide, probabilmente neanche troppo entusiasmanti, non riesco a buttarmi in conversazioni interessanti e quando la situazione richiede un minimo di energia per essere di buona compagnia mi alieno totalmente, con un sorriso di cortesia stampato sulla faccia e lo sguardo fisso nel vuoto.

Sto uscendo, o forse sto ancora attreversando un periodo "difficile". "Sto passando un periodo nero..." non è proprio la definizione esatta, in fondo non è un periodo nero, ma sono totalmente assorbita dall'Università, dal voler fare la differenza in qualcosa, nel riuscire  a non essere una qualunque eppure...in questo momento lo sono. Mi sembro una di quelle figure che vedi nei fumetti giapponesi, quelle messe a fare da sfondo, completamente campite di nero che non hanno volto. Diamine se sono pessimista, ma non riesco a vedere le cose con serenità.
Solo oggi mi sono vista smontare davanti agli occhi ben due progetti, o almeno due idee che mi entusiasmavano, sulle quali avevo puntato parecchio e a cui avevo dedicato molto del mio tempo, e tutta la mia testa.
Ho i pensieri che mi saltano da una cosa all'altra senza riuscire a dare risposta a niente, e questa cosa mi fa irritare troppo. Nè quello, nè quell'altro. Odio questa sensazione di incompiutezza, un alone vago che avvolge tutto quello che faccio.

E ogni volta che vengono messe in dubbio le mie idee, soprattutto progettuali, vado completamente in crisi, inizio a dubitare del mio Sogno e questo non aiuta certo la situazione così traballante.
Ho messo in discussione tre anni di lavoro e sacrifici, ultimamente lo faccio troppo spesso e non vorrei rischiare di convincermi a lasciar perdere, ma quando nessuno ti smentisce, non è semplice.
E' un cane che si morde la coda e non riesco a trovare una soluzione, l'ennesima domanda senza risposta.

E poi divento così, insofferente, senza sonno, senza fame, con la testa altrove, spenta e in preda ad un panico che invece di scuotermi continua a tenermi immobile.
Ho passato sei mesi a farmi togliere sei anni di vita e adesso? Mi trovo con in mano un pugno di mosche e un fallimento alle spalle.

Ho perso l'Equilibrio, quello su cui puoi appoggiarti, quello che ti aiuta ad alzare la testa e ricominciare.
Ho perso l'Equilibrio e la Leggerezza.
Detesto perdere le cose, soprattutto quando sono gli altri a contribuire.

Spero passi in fretta, spero di tornare a sentirmi meglio, con me e in mezzo agli altri. Spero...

.S