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26 luglio 2010

Discorso senza senso che a volte ha un senso, se ne trovi il senso di un discorso senza senso, perché allora acquista senso, un grande senso


Beh forse non occorre impegnarsi più di tanto per riuscire a fare un discorso senza senso, probabilmente è più facile del previsto.

Ed è anche divertente a volte, per scherzo, per gioco, fare discorsi senza senso in questo mondo serio, moderno, produttivo ed inflessibile! Il mondo fatto di uomini duri che non devono chiedere mai e di donne che "se la tirano un po" prima di concedersi ad uomini che cercano in realtà solo tenerezza - anche se non possono farsi scoprire!

In questo mondo tutto è serio, serio ma poco serio in realtà. Insomma tutto è serioso più che serio, "serio" vorrebbe dire onesto e dunque buono, "serioso" invece vuol dire imbronciato, ammusonito, triste fondamentalmente, intrigato, insonnolito.

Per questo è divertente fare discorsi sciocchi in un mondo di sapienti, discorsi stupidi - che almeno ridi! - in un mondo che non sa più ridere, ma ridere delle cose belle per davvero, buffe per davvero, non ridere delle nostre disgrazie, perché le disgrazie sono disgrazie e le tristezze sono tristezze, e ciò che è proprio divertente, ti fa sempre ridere, ma sempre ridere.

Intristirsi delle stupide seriosità, e rallegrarsi delle stupide stupidezze che uno sciocco stupidello può dire e controdire per ridere in una serata qualunque ed andarsene a letto soddisfatto, delle proprie scelleratezze senza senso, che hanno un senso a parte per i seriosi non ridenti che governano il mondo, intendendo tutti i piccoli o grandi mondi del mondo.

Quelli non ridono mai, non li smuovi in nessun modo. Inamovibili, ma fossero inamovibili ne bene. Bensì sono inamovibili nella loro seria seriosità e non inamovibili nella leggiadria di una scintilla d'Amore, che fa ridere e contro ridere, cantare e contro cantare alla Vita, ch'essa stessa, a saperlo, canta e controcanta a noi, senza senso, arrivando ad un senso straprofondissimo, usando termini impensabili, arrivando a note inascoltabili, senza senso talmente sono bellissime e senza suono, che tutto acquista un senso, magico e bellissimo, senza fine.

19 dicembre 2009

Un'ottima annata



Uno di quei film che mi vedrei più e più di una volta: frizzantino, come un buon vino prodotto dalle vigne assolate in campagna. Sano, genuino: come la vita che gli abitanti di quei posti praticavano senza accorgersi di fare qualcosa di strordinario.

In realtà era Max - il protagonista del film - che credeva di fare qualcosa di straordinario e non certo in campagna ma bensì in città, a chissà quale piano di uno dei tanti palazzi grigio-blu pieni di vetrate ed ascensori dove era un maestro della finanza, abile nel fare e nel far fare bei soldi. Semplicemente si era dimenticato che c'era anche altro, di speciale, oltre "ai tanti soldi" e ad "essere il primo", "il re incontrastato della finanza": lo sapeva fin dall'infanzia - era sempre nascosto, celato dentro di se - ma se ne era dimenticato, era lì ma seppellito sotto a km di terra e di merda finanziaria che luccicava come oro. Si era scordato il vero sapore, completamente allontanato dai veri odori, decisamente lontano dai veri affari importanti della vita.

Così quando torna là dove era cresciuto nelle estati da piccolo, ritrova Tutto: il sapore, il colore, il tramonto, la terra ed il vino, la casa e la polvere assieme a tutti i ricordi che là lo stavano aspettando, a braccia aperte.


E poi la scelta: i soldi, tanti soldi, o la vita, tanta vita?

Vivere in una certa armonia, con un certo equilibrio - con tutto lo squilibrio di giorni peini e felici! - a contatto con la natura o continuare nello squilibrio e nel delirio totale di giorni danarosi, grigi ed insapori?

Beh ma la vita ha troppo un altro sapore: impagabile ed inconfondibile! E tutti non desiderano altro che il potente strampalto fantastico squilibrio di giorni felici e di attimi infiniti: tutto il resto è ombra e polvere, niente che possa davvero sfamare l'appetito!

28 novembre 2008

Vita a New York - sognata

Mi piacciono molto quei film - e ce ne sono molti - dove lui è un uomo indaffarato che lavora a New York in quegli uffici tutti caotici dove prendono caffè su caffè e appena usciti, la sera tardi quando ormai è buio e la giornata è terminata, si rintanano in qualche bar a mangiare un boccone e a guardare la partita oppure vanno a fare fitness in palestra.

La vita scorre normale fra pratiche da sbrigare, riunioni con i manager, feste aziendali e le solite battute fra i corridoi, gli ascensori e gli uffici. La mattina colazione al bar, cornetto e cappuccino, molte azioni ripetute quotidianamente come se fossero sempre nuove e sempre vecchie: qualche notizia sul giornale, le stagioni che si ripetono di anno in anno, gli episodi buffi da ricordare con colleghi ed amici.

E poi lei, che arriva inaspetatta e che porta un'ondata di novità, qualcosa di magico che spezza il ritmo - che non voleva essere spezzato, il ritmo, che aveva bisogno di essere spezzato ma che non lo voleva riconoscere perché riconoscerlo sarebbe stato come mollare - e che non distrugge ciò che c'era ma subentra, entra, tra le pieghe della vita quotidiana che avanza ancora e ne diviene pian piano una parte importante.

Insomma lo so, le solite storie... ma quando ho bisogno di rilassarmi queste sono le storie che preferisco gustarmi, specie quando l'inverno avanza.  E poi con questa vita milanese del 2008 un po' mi ci rivedo in quei personaggi e mi diverto, assieme a loro, a continuare a prendere quei caffè chiacchierando del più e del meno ed aspettando anch'io quel vento, quella ventata che verrà o non verrà ma che è bello comunque aspettare, guardando fuori dalla finestra col bicchiere in mano, gustandosi ogni istante di vita da vivere - che ogni istante passato non torna più!

21 ottobre 2008

Amore non corrisposto

Ho appena visto il film su canale 5 intitolato L'amore non va in vacanza e mi è proprio piaciuto. Beh, è uno di quei filmetti fatti apposta per l'inverno, per un pacco di patatine, un letto o un divano - a seconda della disponibilità - ed una serata di completo relax.

E la protagonista, proprio all'inizio del film, dice che, fra i tanti tipi di Amore, esiste anche l'Amore non corrisposto. Ed è vero, esiste, eccome se esiste... e lo conosciamo in molti questo tipo doloroso e trivellatore di Amore! Quando tocca a te, quando insomma è il tuo turno per assaggiarlo... beh, ha davvero dei bocconi amari che purtroppo non ti fanno apprezzare la propria sgradevole essenza solo all'istante, ma anche mesi e talvolta anni dopo, quando ormai lo stomaco ne ha ingurgitate e digertite altre di storie, ma quel blocco, indigeribile, rimane lì, sul fondo e non si muove. Boccone amaro, boccone duro da masticare.


Si viaggia, si conosce gente, si scoprono cose nuove, si affrontano mirabilanti e stravaganti situazioni... e tutto quasi per scappare, per non ricordarsi, per non sentire ma è come se non si vedesse niente, non si sentisse niente, non si scoprisse, non si assaporasse niente davvero... come se quel che si vive non servisse a niente perchè l'istante che fu è rimasto lì, ma è rimasto anche qui e non se ne vuole andare. Eppure lo voglio far andare via lo spingo via, lo allontano.

Un Amore non corrisposto ti lascia in sospeso, fluttuante nell'aria, anelante all'Infinita Scintilla d'Amore che aveva visto, contemplato ed assaporato.

Un Amore non corrisposto non si accontenta di un non-Amore: proprio non ce la fa ormai ad accontentarsi. Essendosi emozionato una volta, vuole emozionarsi ancora. Avendo percepito l'Eterno una volta e anche più, non si può accontentare di ciò che non brilla, di quello che non fa brillare gli occhi, di quel che non fa battere il cuore, di quel che non fa tremare le gambe, di quel che rende stupidi e senza parole.

O meglio, se credete di esserne capaci, parlateci pure voi col mio Amore non corrisposto e mandatelo lontano, diciamo verso Honolulu, così trova anche Mago Merlino che gli insegna una formula nuova... gli insegna come si fa ad un amore non corrisposto a diventare un amore corrisposto. E magari sarebbe la volta buona...

5 ottobre 2008

La vita non è perfetta


Le vite nei film, sono perfette. Belle o brutte: ma perfette.
Nei film non ci sono tempi morti: la vita è piena di tempi morti.